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L’ Haiku è considerato dalla critica letteraria internazionale il fiore della poesia giapponese. Questo tipo di brevissimo componimento poetico nacque in Giappone e si ipotizza che i primi componimenti di questo genere risalgano alla prima metà del 1600. L’ Haiku ha rigidissime regole di metrica: tre versi di rispettivamente cinque, sette e cinque sillabe. E, proprio per la capacità di descrivere aspetti della natura e dello stato d’animo in pochissime parole, è considerato uno dei massimi esempi di poesia scientifica. Qualcuno ha detto che la magia dell’ Haiku è “in ciò che non viene detto”, facendo chiari riferimenti alle metafore che un Haiku esprime. Il più noto esponente dell’ Haiku giapponese è considerato il poeta Matsuo Basho (1644 – 1694), insieme a Onitura, Ikenishi Gonsui, Yosa Buson, Kobayashi Issa, che costituiscono il cosiddetto periodo Edo dell’ Haiku. A partire dalla seconda metà del 1800 altri poeti giapponesi costituiscono il periodo Mejii, ovvero i vari Masaoka Shiki, Takahama Kyoshi, Saito Mokichi e molti altri. Poeti occidentali come Jack Keruac, Paul Eluard, Ezra Pound, Maria Rilke si sono dedicati agli Haiku nel corso della loro carriera artistica. Perfino in Italia alcuni poeti si dedicano all’ Haiku e nel 1987 è stata costituita a Roma l’Associazione Amici dell’ Haiku. Lorenzo Piersantelli vive nelle Marche e fin da giovanissimo si dedica a questo genere di poesia, che ha scoperto per caso.
Questa pubblicazione è una raccolta di alcuni suoi Haiku –ne ha scritti più di 15.000- composti in vari periodi della sua vita. Ha partecipato al prestigioso concorso di poesia “Nel nome delle Muse” organizzato dall’associazione culturale calabrese Le Madie col patrocinio di vari enti ed istituzioni, riscotendo numerosi consensi tra i membri della giuria e tra gli organizzatori.
L’ Haiku è considerato dalla critica letteraria internazionale il fiore della poesia giapponese. Questo tipo di brevissimo componimento poetico nacque in Giappone e si ipotizza che i primi componimenti di questo genere risalgano alla prima metà del 1600. L’ Haiku ha rigidissime regole di metrica: tre versi di rispettivamente cinque, sette e cinque sillabe. E, proprio per la capacità di descrivere aspetti della natura e dello stato d’animo in pochissime parole, è considerato uno dei massimi esempi di poesia scientifica. Qualcuno ha detto che la magia dell’ Haiku è “in ciò che non viene detto”, facendo chiari riferimenti alle metafore che un Haiku esprime. Il più noto esponente dell’ Haiku giapponese è considerato il poeta Matsuo Basho (1644 – 1694), insieme a Onitura, Ikenishi Gonsui, Yosa Buson, Kobayashi Issa, che costituiscono il cosiddetto periodo Edo dell’ Haiku. A partire dalla seconda metà del 1800 altri poeti giapponesi costituiscono il periodo Mejii, ovvero i vari Masaoka Shiki, Takahama Kyoshi, Saito Mokichi e molti altri. Poeti occidentali come Jack Keruac, Paul Eluard, Ezra Pound, Maria Rilke si sono dedicati agli Haiku nel corso della loro carriera artistica. Perfino in Italia alcuni poeti si dedicano all’ Haiku e nel 1987 è stata costituita a Roma l’Associazione Amici dell’ Haiku. Lorenzo Piersantelli vive nelle Marche e fin da giovanissimo si dedica a questo genere di poesia, che ha scoperto per caso.
Questa pubblicazione è una raccolta di alcuni suoi Haiku –ne ha scritti più di 15.000- composti in vari periodi della sua vita. Ha partecipato al prestigioso concorso di poesia “Nel nome delle Muse” organizzato dall’associazione culturale calabrese Le Madie col patrocinio di vari enti ed istituzioni, riscotendo numerosi consensi tra i membri della giuria e tra gli organizzatori.
L’ Haiku è considerato dalla critica letteraria internazionale il fiore della poesia giapponese. Questo tipo di brevissimo componimento poetico nacque in Giappone e si ipotizza che i primi componimenti di questo genere risalgano alla prima metà del 1600. L’ Haiku ha rigidissime regole di metrica: tre versi di rispettivamente cinque, sette e cinque sillabe. E, proprio per la capacità di descrivere aspetti della natura e dello stato d’animo in pochissime parole, è considerato uno dei massimi esempi di poesia scientifica. Qualcuno ha detto che la magia dell’ Haiku è “in ciò che non viene detto”, facendo chiari riferimenti alle metafore che un Haiku esprime. Il più noto esponente dell’ Haiku giapponese è considerato il poeta Matsuo Basho (1644 – 1694), insieme a Onitura, Ikenishi Gonsui, Yosa Buson, Kobayashi Issa, che costituiscono il cosiddetto periodo Edo dell’ Haiku. A partire dalla seconda metà del 1800 altri poeti giapponesi costituiscono il periodo Mejii, ovvero i vari Masaoka Shiki, Takahama Kyoshi, Saito Mokichi e molti altri. Poeti occidentali come Jack Keruac, Paul Eluard, Ezra Pound, Maria Rilke si sono dedicati agli Haiku nel corso della loro carriera artistica. Perfino in Italia alcuni poeti si dedicano all’ Haiku e nel 1987 è stata costituita a Roma l’Associazione Amici dell’ Haiku. Lorenzo Piersantelli vive nelle Marche e fin da giovanissimo si dedica a questo genere di poesia, che ha scoperto per caso.
Questa pubblicazione è una raccolta di alcuni suoi Haiku –ne ha scritti più di 15.000- composti in vari periodi della sua vita. Ha partecipato al prestigioso concorso di poesia “Nel nome delle Muse” organizzato dall’associazione culturale calabrese Le Madie col patrocinio di vari enti ed istituzioni, riscotendo numerosi consensi tra i membri della giuria e tra gli organizzatori.