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DUE VITE di Vikram Seth Traduzione di Stefano Beretta Edizione LONGANESI PROPRIET LETTERARIA RISERVATA Longanesi & C.

2006 - Milano www.longanesi.it ISBN 88-304-2157-X Titolo originale Two Lives Visita www. InfiniteStorie.it il grande portale del romanzo Copyright Vikram Seth 2005 Seth, con la semplice bellezza della sua prosa, crea un doppio ritratto davvero indimenticabile. The Times <Questo libro incantevole narra eventi grandi e terribili visti attraverso due esistenze straordinarie. Publishers Weekly Un libro profondo, evocativo, commovente, che esaudir le speranze e le aspettative degli ammiratori di Seth. The Washington Post's Book World Irresistibile... Un altro trionfo per uno dei pi versatili e appassionanti autori contemporanei. Kirkus Reviews <Acuto e affascinante. Independent DUE VITE ALLO ZIO SHANTI E ALLA ZIA HENNY Sono le vostre parole che, tra pace e guerra, Hanno insegnato a me che una cadenza Ancor battente, bench tesa e provata Non si era persa tra lutti e delusioni. Trovarla nel groviglio di allusioni, Illusioni, elusioni, confusioni Ha rivelato che le parole stentano a orientarsi Entro il grafico complesso dell'amore. Negli sforzi di un mezzo figlio per capirlo Non sarebbe mezza possibilit di mezzo successo E vana sarebbe la speranza se volessi Ritrarre due vite per serbarne La memoria perenne nel futuro... Eppure qualche frammento pu restare.

PARTE PRIMA 1. Quando avevo diciassette anni andai a vivere in Inghilterra con il mio prozio e la mia prozia. Lui era di origine indiana, lei tedesca, e avevano tutti e due sessant'anni. A quel tempo li conoscevo a malapena. Era l'agosto del 1969, la stagione dei monsoni a Calcutta. Pochi giorni prima della mia partenza la mamma mi aveva portato al tempio per farmi benedire, una decisione insolita per lei. Poi, insieme con il pap, mi accompagn all'aeroporto di Dumdum. Atterrai a Heathrow nel pomeriggio. Il mio prozio e la mia prozia erano ancora in vacanza in Svizzera, come ogni anno, e - mi ricordo ancora - in aeroporto venne a prendermi un tizio che lavorava nella ditta di mio padre. La prima cosa che mi rimase impressa fu la strada larga che, sotto un cielo grigio, portava a Londra. Passai la notte in un alberghetto di poche pretese dalle parti di Green Park. Quella sera lo zio Shanti e la zia Henny tornarono dalla Svizzera e il giorno dopo io e il mio bagaglio arrivammo alla porta della loro abitazione. Guardai l'edificio che sarebbe diventato anche casa mia. Non lontano dal cancello del numero 18 di Queens Road, a Hendon, c'era una cassetta per le lettere rossa: sarebbe stata il mio faro sulla via dei lenti ritorni dalla metropolitana. Davanti a casa c'era un piccolo giardino recintato da un muretto basso e curato in maniera impeccabile, in cui fiorivano cespugli di rose. Un vialetto conduceva alla porta e sulla destra, di traverso su un palo, c'era una targa d'ottone lucido su cui si leggeva: S. B. Seth LDS, RCS (Edimburgo), B. Sc, DMD (Berlino) MEDICO DENTISTA Posai il bagaglio sul gradino d'ingresso. Ero nervoso all'idea di incontrare due persone che non vedevo da anni e non conoscevo veramente ma con le quali avrei diviso la casa. In ogni caso ero terribilmente timido. Attesi un minuto, poi suonai il campanello. Apparve la zia Henny. Snella, alta, affascinante, con i lineamenti delicati, non dimostrava sessant'anni. Mi salut con entusiasmo pi che con calore e mi scort nel vestibolo dai pavimenti ricoperti di linoleum dov'erano sedute tre o quattro persone che sfogliavano vecchie riviste. Sono i pazienti di Shanti, mi spieg. Infil la testa nell'ambulatorio e, con voce squillante, esclam: Shanti, arrivato Vicky, poi apr la porta del salotto. No, lascia il bagaglio in corridoio, vicino alle scale, disse zia Henny. E adesso siedi che ti preparo un t. Poich la mamma mi aveva raccomandato di non disturbare e di essere sempre premuroso, mi offrii di aiutarla, ma la zia Henny non volle saperne. Allora mi sedetti e studiai la stanza. Sembrava tutto eccessivamente in ordine, fino al set di tavolini laccati estraibili e al lucido mobiletto per la televisione. La zia Henny port il t e tre tazze, e poco dopo lo zio Shanti interruppe il lavoro per fare una pausa. Aveva ancora indosso il camice da dentista. Non appena fu entrato mi abbracci, poi fece un passo indietro e disse: Adesso lascia che guardi il mio piccolo Vicky. Sono passati cos tanti anni dall'ultima volta che ti ho visto. Ora raccontami come stanno i tuoi genitori e com' andato il viaggio. Hai tutto quello che ti serve per la scuola?

Hai gi mangiato? Henny, si capisce subito che questo ragazzo sta morendo di fame. Dobbiamo dargli qualcosa da mettere sotto i denti. Apriamo una scatoletta di arachidi. Gli hai fatto vedere la sua camera? La zia Henny assisteva alla scena con aria impaziente. All'improvviso lo zio diede un'occhiata all'orologio, scol il t in un sorso e torn di corsa nell'ambulatorio. A quei tempi ero molto permaloso sulla mia altezza e mi sentivo umiliato ogni volta che qualcuno mi chiamava piccolo Lo zio Shanti, per, era persino pi basso di me e la zia Henny torreggiava su di lui. Non mi piaceva nemmeno essere chiamato Vicky, anche se in India non era considerato un diminutivo femminile. Ma in ogni caso la sensazione che provai fu di sollievo: le chiacchiere dello zio avevano colmato - anzi, inondato tutti i miei silenzi imbarazzati e stringendomi a s, anche se con un solo braccio - il destro, quello artificiale, l'aveva sottratto all'abbraccio -, lui mi aveva fatto sentire il benvenuto. 2. Prima di allora ero gi stato due volte in Inghilterra. Quando avevo due anni e mezzo avevo viaggiato per mare insieme con uno zio e una zia che, per una coincidenza, ci stavano andando anche loro. Dovevo raggiungere i miei genitori che erano partiti pi o meno un anno prima. La Bata Shoe Company, l'azienda per la quale mio padre lavorava, lo aveva trasferito negli uffici centrali a Londra. Mia nonna - la madre di mia madre (che io chiamavo Amma) era rimasta vedova e io, che a casa ero stato affidato alle sue cure, mi ero molto affezionato a lei. Quando avevo cominciato a parlare, Amma aveva insistito perch lo facessi in hindi e solo in hindi. Lei era perfettamente bilingue, ma riteneva che di inglese ne avrei avuto a sufficienza in Inghilterra. Di conseguenza, quando mi avevano consegnato ai miei genitori a Londra loro avevano scoperto che non capivo n parlavo una parola della lingua locale. Poco dopo il mio arrivo in citt mi portarono in visita dallo zio Shanti e dalla zia Henny. Da quando viveva in Inghilterra mia madre si era molto affezionata allo zio Shanti e lui a lei. Sia alla zia Henny sia al marito piacevano i bambini ed entrambi attendevano con impazienza la mia venuta. Non so se fu a causa dell'espansivit dello zio Shanti o del colorito e dei lineamenti europei della zia Henny, ma quasi subito mi sentii a disagio. Qui non mi piace, voglio andare a casa, dichiarai con fermezza, in hindi. Lo zio Shanti trasal e quando la moglie gli domand che cosa avevo detto lui le rifer che mi stavo divertendo e che sarei tornato presto, ma ero stanco e dovevo andare a casa a riposarmi. Qualunque cosa la straniera zia Henny rappresentasse per me, restava comunque un enigma per la famiglia allargata dello zio Shanti in India. Lo zio si era sposato tardi, quando aveva gi superato i quarantanni, e non aveva portato la moglie in India per presentarla a tutti, come voleva la tradizione. Non avevano avuto figli e di lei si sapeva che era tedesca, alta, piuttosto brusca e che non aveva tempo da dedicare agli obblighi del clan alla maniera indiana. Come avrebbe detto la stessa zia Henny, anni dopo: molto difficile provare entusiasmo per tutti questi adulti, questi perfetti sconosciuti che ogni tanto si fanno vivi e dicono di essere tuoi nipoti Persino mia madre, che piaceva alla zia Henny, non super mai l'esame per diventare sua nipote. Quando i miei genitori venivano in visita, Henny apriva la porta, scrutava gli ospiti e poi dal gradino pi alto gridava, nel

tono di voce di chi stia comunicando un avvistamento: Shanti, ci sono i tuoi parenti! Dopo un anno e mezzo fui rispedito a Calcutta insieme con mia nonna che all'improvviso, inattesa, era atterrata a Londra con un volo charter. I miei genitori rimasero a Londra per un altro anno e quando tornarono in India si portarono dietro il mio fratellino Shantum. La mia seconda visita a Londra ebbe luogo quando avevo nove anni e dur soltanto un mese. Di quel breve periodo ricordo Jachie, la ragazza alla pari graziosa e cicciottella, tutta da abbracciare, che lavorava al 18 di Queens Road e per la quale mi ero preso una cotta. Ma l'episodio che si impresso nella mia memoria in modo indelebile - e che col tempo forse diventato ancora pi significativo - risale a una delle partite di bridge che lo zio Shanti e la zia Henny organizzavano, di tanto in tanto, il sabato sera. Shanti prendeva il bridge molto sul serio e mio padre gli aveva costruito un supporto pieghevole di pelle sul quale poteva sistemare per bene le sue carte, che poi giocava con la mano sinistra. Io mi annoiavo a guardare quel gioco strano e intenso, fatto di silenzi quasi assoluti seguiti da una loquacit incomprensibile, perfino acrimoniosa. Quella volta era tardi e stavo sfogliando alcune riviste in un'altra stanza. In una di esse credo che fosse Life- c'era un articolo illustrato su Adolf Eichmann. Ora non ricordo esattamente che cosa dicesse, ma probabilmente parlava dei suoi crimini, della cattura e del processo. A un certo punto la zia Henny, durante una pausa o mentre faceva il morto, entr nella stanza, vide quello che stavo leggendo e mi disse: Allora, Vicky, che cosa ne pensi? Io le risposi che Eichmann era un uomo orribile e cattivo. Era una reazione del tutto naturale, ma alla zia Henny fece molta impressione. Lo credi davvero? Lo credi davvero? replic guardandomi con aria indagatrice, poi, invece di continuare a discutere della faccenda, usc dalla stanza e io proseguii la lettura. 3. Ora, all'et di diciassette anni, ero di nuovo a casa dello zio Shanti e della zia Henny e mi riabituavo a loro e all'ambiente circostante. Il numero 18 di Queens Road era una grande casa bifamiliare, a cinque minuti a piedi dalla fermata della metropolitana della Northern Line di Hendon Central, un paio di stazioni dopo che il treno sbucava dal tunnel alla luce del sole. Senza contare le due piccole mansarde, la casa era disposta su due piani, ognuno dei quali contava quattro stanze principali. Dabbasso, nella camera pi luminosa, con una finestra che dava a sud, c'era l'ambulatorio dello zio. Lui passava l dentro pi di otto ore al giorno e la luce gli era indispensabile. L'ambulatorio dava sul giardino anteriore con il roseto e la luccicante targa professionale e, al di l della strada trafficata, c'erano la verde distesa del parco di Hendon e, a sud, le colline di Hampstead. Oltre il corridoio, adibito a una sorta di sala d'attesa per i pazienti, si apriva il salotto. Una porta scorrevole di vetro, che restava aperta quando c'era qualche festa, lo divideva dalla piccola sala da pranzo. Quest'ultima conduceva all'ampia cucina con il pavimento di linoleum, il luogo sacro della zia Henny, dalla quale si accedeva al lungo e stretto giardino posteriore dove un paio di meli nodosi produceva frutti deformi ma deliziosamente aspri. Dal corridoio a forma di elle una rampa di scale portava al

primo piano. Sopra la cucina c'era la cosiddetta stanza dei raggi X, ancora usata di tanto in tanto per sviluppare le radiografie, ma che ormai serviva principalmente da deposito per qualsiasi cosa, dall'oro delle protesi dentali ai giornali ingialliti, a decine di bottiglie di acqua tonica Schweppes. Lo zio Shanti era uno che non buttava mai via niente. Anche al piano superiore c'era un salotto, proprio sopra l'ambulatorio, ma nonostante fosse luminosissimo non veniva quasi mai usato, per chiss quale ragione. Tra i soprammobili, spiccava un enorme cacatua multicolore di porcellana. Le altre due stanze erano la camera da letto dello zio e della zia e una camera per gli ospiti. Ovunque c'era una profusione di tende di pizzo. L'unica stanza da bagno della casa era su questo piano. Salendo una rampa di scale strette, direttamente sotto il tetto inclinato c'erano le due mansarde, ognuna delle quali era dotata di una piccola finestra. Una di esse sarebbe stata ristrutturata, cosicch avrei avuto una stanza tutta per me e uno spazio privato dove studiare, per si trovava proprio sopra la camera da letto dello zio Shanti e della zia Henny e ogni tanto, la notte, li avrei sentiti parlare o litigare in tedesco. Dato che il mio alloggio non era ancora stato ristrutturato, mi sistemai nella camera degli ospiti. Vi rimasi solo per qualche giorno perch stava per cominciare l'anno scolastico alla Tonbridge School. Avevo vinto una borsa di studio per sostenere gli esami di A-level a Tonbridge grazie ai risultati dei miei test finali a Doon, il collegio che avevo frequentato in India, ma a mia madre non andava l'idea che mi trasferissi in Inghilterra da solo: temeva il sesso, la droga e, in generale, la vita sregolata. Tuttavia mio padre aveva avuto la meglio e le aveva detto che se mi avesse impedito di andarci io gliel'avrei rinfacciato per tutta la vita. Forse era stato per salvaguardarmi dalle tentazioni dello stile di vita inglese che la mamma mi aveva portato al tempio. L'altra misura di sicurezza era rappresentata dallo zio Shanti, che mi avrebbe tenuto sotto stretta sorveglianza facendo rapporto ai miei genitori e avrebbe agito, in generale, in loco parentis. Se non ci fosse stato lui, dubito che la mamma mi avrebbe consentito di andare in Inghilterra. E il pap aveva ragione: credo che in quel caso non sarei mai riuscito a perdonarla. 4. Pochi giorni dopo essermi trasferito dallo zio Shanti e dalla zia Henny, feci le valigie e presi il treno per Tonbridge. Avrei alloggiato in convitto, ma dovevo fare regolarmente rapporto per lettera e per telefono allo zio e alla zia, oltre che, naturalmente, ai miei genitori. All'ingresso mi salutarono due grandi teste di cinghiale scolpite nella pietra. Alloggiavo alla School House dove, in un antro cavernoso, c'era una stanzetta tutta rivestita di legno dove potevo lavorare e dormire. Agli studenti era permesso tenere un giradischi e nel corso del primo trimestre aleggiarono soprattutto le note di Bridge Over Troubled Waters. Nonostante fossi arrivato in una fase avanzata della vita scolastica, quando le amicizie si erano gi formate, gli altri ragazzi non mi riservarono una cattiva accoglienza. Se per quello, non mi accolsero male nemmeno gli insegnanti, sebbene il direttore del convitto - che era anche il rettore - mi incutesse un certo timore. Il professor McCrum era alto e aveva un'aria distinta: a dire il vero, in quel periodo pensavo a lui pi come a un personaggio che non a una persona. In seguito sarebbe diventato rettore

di Eton. Poco dopo il mio arrivo lui diede un pranzo per alcuni studenti della School House e io ero fra gli invitati. Tutto era decoroso e misurato e dopo lo sherry ci trasferimmo nella sala da pranzo. Grazie a uno o due sguardi furtivi appresi quali posate venivano utilizzate dagli altri e mi adeguai, ma a un certo punto del pranzo allentai la vigilanza. Venne servito un cocktail di gamberetti dentro delle mele svuotate. Io mangiai tutto ma ben presto mi accorsi che intorno a me la conversazione era ammutolita. I commensali mi stavano fissando e, quando mi girai a guardare, mi accorsi di un altro particolare: in ogni piatto erano ammonticchiati i gusci dei gamberetti, la cui polpa era stata consumata, e le mele che li contenevano erano rimaste intatte. Un silenzio scandalizzato era calato sulla tavola. I miei compagni scambiarono qualche occhiata preoccupata con il professor McCrum mentre io abbassai lo sguardo sul piatto. Dopo una pausa lui disse: S, ho sempre pensato che sia uno spreco non mangiare la mela, e di l a poco i piatti vennero portati via e con essi, in modo indolore, anche la mia mortificazione. A Tonbridge le mie materie erano matematica pura, matematica applicata e fisica, ma poco dopo il mio arrivo decisi che era una dieta troppo monotona, cos abbandonai fisica e scelsi letteratura inglese. Leggevamo Chaucer, Shakespeare, Ben Jonson, George Herbert e Samuel Bechett. Gli insegnanti erano molto bravi e io ero soddisfatto dei miei studi, ma lo zio Shanti era preoccupato per il bizzarro miscuglio di materie. A tempo debito il professor McCrum mi chiam per fare quattro chiacchiere serie sul mio futuro. Si era deciso, in seguito a un mio velato suggerimento, che sostenessi gli esami speciali di ammissione a Oxford. Di l a poco, per, scoprii che nel primo triennio bisognava avere studiato una lingua europea fino agli O-level per essere ammessi all'universit. Scrissi alle autorit per chiedere un'esenzione, spiegando che al livello richiesto avevo studiato l'hindi e che nella mia scuola in India non avrei mai avuto l'opportunit di imparare una lingua europea nemmeno se lo avessi desiderato. Mi fu risposto che non erano consentite deroghe. Cos fui preso dal panico. Di solito, per apprendere una lingua al livello richiesto ci volevano quattro o cinque anni e mancavano solo sei mesi agli O-level. La cosa peggiore era che per gli esami d'ingresso a Oxford bisognava fare una traduzione per la quale era necessario un livello di conoscenza della lingua straniera pi avanzato. Quando esposi il mio problema allo zio Shanti e alla zia Henny, loro si preoccuparono per me, soprattutto rendendosi conto del mio scoramento. Ma subito dopo la zia Henny mi fece sedere in salotto, mi port una tazza di t e mi spieg con fermezza che avrei dovuto accettare le cose com'erano, per quanto iniqua mi sembrasse la faccenda. La vita, a volte, era cos. L'unica possibilit era soddisfare i requisiti necessari. Era evidente che la lingua giusta per me era il tedesco, perch durante le vacanze lei e lo zio avrebbero potuto aiutarmi ad approfondire ci che avevo appreso a scuola. Non appena mi ebbe annunciato che avrei dovuto studiare tedesco, la zia Henny cominci a parlarmi in questa lingua. Was ist das, Vicky? mi chiese indicando un quadro, e io avrei dovuto risponderle: Dos ist ein Bild, Tante Henny A me il suono di quella lingua non entusiasmava molto. Nel giro di poco tempo il tedesco s'insedi anche a tavola e io fui costretto a chiedere in tedesco il pane, il burro o qualunque altra cosa per poterli avere. Era un gioco, a volte interessante, a volte

noioso, ma la zia Henny era assai determinata a fornirmi le basi della lingua prima che cominciasse il trimestre, perch poi la mia testa si sarebbe riempita di tutte le nozioni delle altre discipline. Di solito lo zio pranzava in fretta e furia assieme a noi e subito dopo tornava in ambulatorio. Mentre io lavavo i piatti e la zia Henny li asciugava, lei cantava delle canzoni che ricordava dalla sua giovent. Aveva una voce penetrante, persino stridula, ma intonatissima. Rslein, Rslein, Roslein rot, cantava, inserendo una pausa drammatica sull'ultima parola prima di calare infine la voce su Rslein aufder Heiden Se si accorgeva che su un piatto era rimasta una macchia me lo ridava dicendo: Retourkutsche!, viaggio di ritorno. Ci accordammo anche con la moglie tedesca di un amico indiano dello zio che abitava nei paraggi affinch mi desse ripetizioni. Sfornava biscotti deliziosi, mi parlava di politiche di sinistra e m'insegnava i rudimenti della grammatica. Quando tornai a Tonbridge un insegnante erudito e un po fragile mi diede lezioni private a casa sua, perch era ovvio che dovevo essere alimentato artificialmente e a grande velocit con questa lingua. Per quanto riguarda il tedesco in s, dopo il mio risentimento iniziale dovuto al fatto di doverlo studiare e dopo lo shock dei generi e delle declinazioni, cominci a piacermi, anche se ero costretto a fare i salti mortali, pi o meno una volta al mese, per accedere al programma dell'anno successivo. Quando tornai in Queens Road per le vacanze scoprii che sapevo gi parlare un po la lingua. Capivo quando lo zio e la zia litigavano a tavola durante la colazione: le loro discussioni erano di una banalit sconvolgente. Quando invece c'era qualche alterco notturno mi capitava di sentire derjunge, il ragazzo, e allora capivo che stavano parlando di me. Da quando avevo iniziato a capire i motivi dei litigi mi preoccupavo meno ogniqualvolta tra loro c'era qualche dissapore. Si riconciliavano ignorando semplicemente di avere discusso e riprendendo il lavoro o le faccende domestiche. Entrambi mi dicevano poi in privato che erano preoccupati che l'altro o l'altra si affaticasse troppo. Studiando il tedesco la mia relazione con i miei zii si fece pi profonda. Erano orgogliosi dei progressi che facevo. Ogni giorno la zia passava un sacco di tempo al telefono con i suoi amici e parlava in tedesco; quando venivano a trovarci mi chiedevano di dimostrare che anch'io ero in grado di dialogare con loro: con Mia e Peter Schwab, la zia Rosie, Sonja. Per me era un'esperienza imbarazzante. Con Fred Gotte, amico e collega dello zio, dentista come lui, era tutta un'altra storia. Con lui parlavo pi liberamente, senza badare agli errori che commettevo. Lui e lo zio passeggiavano nel parco di Sunny Hill e discutevano del pi e del meno, degli amici e dei colleghi. Ach, die blode Kuh! - Ah, che stupida era una delle espressioni preferite di Fred. vacca! Tutte le volte che tornavo a casa in permesso o per le vacanze, lo zio mi interrogava fin nei dettagli su quello che facevo (e non facevo) a Tonbridge: i corsi, la vita sociale, se evitavo le funzioni religiose, il rugby e la squadra, i rapporti con gli insegnanti e il direttore. Approvava le mie corse mattutine nei campi, mi metteva in guardia contro le cattive compagnie, mi rimproverava perch non scrivevo e non telefonavo abbastanza di frequente e continuava a dirmi di mangiare di pi. Il mio disordine cronico faceva disperare la zia Henny, che non sopportava che sul tappeto ci fossero un minuscolo pezzetto

di carta, un filo o un granello di polvere. Saliva di sopra per ispezionare la mia camera e mi diceva, in tedesco: Non lo tollero, Vicky, adesso svengo, ma poi non infieriva se riuscivo a confinare il mio disordine in quello spazio lass. In generale, per, lo zio Shanti tendeva a essere severo nei miei confronti, mentre la zia Henny era pi indulgente. A domande del tipo: Dove sei stato? Che cosa hai fatto? Quanto costato? la zia replicava spesso: Shanti, ma lascia in pace questo ragazzo! Era il ritornello costante delle mie vacanze. Dopo un po la zia Henny smise di considerarmi un ospite o un progetto - e io divenni una specie di compagno. Ero ancora il nipote di mio marito quando mi presentava agli sconosciuti, anche se una sera le sfugg dalla bocca un mio nipote, dopodich fece una pausa ma non si corresse. Da quel momento cominci a usare indifferentemente entrambe le espressioni. Per lo zio Shanti divenni Shnchen, cio figliolo 5. Dei due, la zia Henny era la mia corrispondente principale. Era un demonio alla macchina per scrivere, una vecchia Remington che possedeva da molti anni e che adesso conservo nella sua custodia usandola come una specie di basso comodino. Quando scriveva a mano, la sua calligrafia, che si basava sulla vecchia scrittura tedesca, era ordinata ma praticamente illeggibile: una volta mi ci volle mezz'ora per comprendere che una serie di dodici anelli che terminava in un ghirigoro era la parola mamma A causa del lavoro, che lo occupava per molte ore, lo zio raramente trovava il tempo per scrivere e inoltre per lui era fisicamente pi scomodo. La sua calligrafia era difficile da leggere e, a causa del dolore al braccio e della debolezza, lo divenne sempre di pi con il passare degli anni. Le lettere di zia Henny avevano un certo ritmo staccato 17 settembre 1969 Caro Vicky, grazie mille per la tua lettera. Siamo molto lieti di sapere che ti sei sistemato bene. stato bello da parte del tuo direttore invitarti due volte. Abbiamo appreso dal nostro amico, direttore della scuola di Mill Hill - qui vicino -, che il professor McCrum un uomo molto efficiente. Spero che tu abbia successo nel rimodernare la tua stanza. Noi abbiamo cominciato a far sistemare la tua camera da letto e speriamo di avere terminato entro la fine del primo trimestre. Potresti per favore scoprire quando arriverai domenica 5 ottobre e a che ora dovrai tornare? Ti abbiamo trasmesso una lettera di tua madre e confidiamo che nel frattempo tu abbia ricevuto la stessa... Il fratello di tua zia Usha, che si sposato in Svizzera, ha telefonato. Lui e sua moglie vengono a pranzo qui domenica prossima. Sarebbe bello se tu potessi essere con noi. Potrei anche impiegarti come assistente in cucina. La zia Rosie ti saluta con affetto. La mia donna, la signora Cheers, ti augura ogni bene, come anche Lesley. Immaginiamo che tu sia molto impegnato. Per favore, scrivici ancora, cos sappiamo come stai. Carissimi saluti a te e speriamo di vederti presto {wir hoffen, Dich bald wiederzu seher) Con affetto, zio Shanti e zia Henny P. S. Tanti auguri dalla zia Mila, dallo zio Henry e dalla zia Nita, dallo zio Peter e dalla zia Mia.

Se la zia Henny aveva uno strano modo di esprimersi in inglese era a causa non solo del suo retroterra tedesco - responsabile dell'uso peculiare delle preposizioni ma anche del lavoro che, in passato, l'aveva abituata al linguaggio commerciale. Molto pi tardi, dopo la sua morte, scoprii tra le sue cose un libro intitolato, in tedesco, Cento lettere in inglese per l'export e l'import. Era una serie di piccole gemme commerciali meticolosamente chiosate. Nella lettera numero 29, di una ditta di Lubecca, si richiede a una ditta di Barcellona una lista dei pi importanti esportatori di olio d'oliva del circondario e si conclude con questa frase: Ringraziandovi in anticipo e sempre pronto a contraccambiare, porgo distinti saluti, Sigmund Friedrichsen Tel : 202 6330 18 QUEENS ROAD, HENDON, NW4 2TL L. D. S.. R. C. S. (Edin.) B. Sc, D. M. D. (Berlin) AND WISHES TO STATE THAT YOU ARE NOW DUE FOR CHECK UP/TREATMENT YOU FAILED TO RETURN ON.................................... PLEASE TELEPHONE OR CALL TO MAKE AN APPOINTMENT ANY DAY EXCEPT WEDNESDAY. 7 Aurstieg am iiianct^rat ties riz iiemma* ^_ s& -"^ ^ ~j*Due cartoline. In alto, il biglietto da visita professionale di Shanti. In basso , una cartolina di Henny e Shanti con le loro caratteristiche calligrafie. Sospetto che questo libro, una risorsa inestimabile per gli insonni, sia probabilmente l'origine di frasi come: Confidiamo che nel frattempo tu abbia ricevuto la stessa Le poche lettere seguenti contengono notizie sulla salute dello zio, che aveva avuto molti disturbi alla schiena e si stava facendo fare dei massaggi, con bollettini di questo tenore: Il tempo ancora perfetto anche se c' un po di nebbia o, su una cartolina spedita dalle vacanze a Maiorca, una tradizione in febbraio: Finora il tempo era stato ideale, speriamo che migliori e torni il sole Questa ossessione per il tempo era un tentativo di diventare pi inglese? Tutto sommato, penso di no. Sia la zia Henny sia lo zio Shanti amavano stare all'aria aperta, che fosse nel giardino dietro casa o sulle montagne in Svizzera. Wie herrlich leuchtet I Mir die Natur - Come mi appare meravigliosa la natura - recitava lei in una specie di estasi mentre triturava le nocciole per preparare la torta. A me tornava in mente anche la frase in stile plume de ma tante nel mio primo libro di lettura tedesco: Spesso piove e talvolta nevica Forse occuparsi del tempo non era una caratteristica soltanto inglese, ma anche europea. 6. Sostenni gli esami di O-level di tedesco nella primavera del mio primo anno in Inghilterra e decisi di passare parte dell'estate facendo l'autostop nei Paesi di lingua tedesca con un amico indiano. Sarebbe stata un'avventura che a stento potevo permettermi, ma almeno non sarei rimasto a Londra, triste e abbandonato, mentre lo zio Shanti e la zia Henny trascorrevano la loro villeggiatura annuale in Svizzera. Lo zio, che rispondeva del mio benessere ai miei genitori, cerc di dissuadermi e quando il mio amico dovette abbandonare il progetto all'ultimo momento mi disse di punto in bianco che da solo non potevo andarci. Io avevo gi comprato lo zaino e l'attrezzatura, avevo prenotato il biglietto ferroviario a tariffa ridotta per Braunschweig e avevo scritto alle persone che i miei genitori conoscevano in

Austria, in Germania e in Svizzera per avvertirle che forse mi sarei fatto vivo alla porta di casa loro, con un breve preavviso o senza alcun preavviso. Il rifiuto dello zio mi fece quasi piangere dalla rabbia e dalla frustrazione. La zia Henny prese le mie difese. Shanti, disse con impazienza, lascia vivere questo ragazzo. Fallo andare. Gli ramment che anche lui si era divertito a vagabondare per le campagne tedesche quando era uno studente. Quando lui ribatt che aveva venticinque anni e non diciotto, lei fece schioccare la lingua dall'irritazione e, invece di controbattere a quell'argomento, gli disse semplicemente che stava dicendo quatsch, sciocchezze. Si lanciarono in una gara di urli, in inglese e in tedesco, dopodich lo zio indoss rabbiosamente il cappotto, la sciarpa e il berretto e and a fare una lunga passeggiata nel parco di Hendon. Quando ritorn si era calmato. Mi disse: Non preoccuparti per me, caro: sono solo il tuo vecchio zio, presto sar rimbambito, e poi attacc con una disquisizione filosofica sul fatto che il futuro apparteneva ai giovani e mi diede venti sterline per sovvenzionare il viaggio. Furono vacanze splendide. A Braunschweig un collega di mio padre venne a prendermi alla stazione e, dopo avere trascorso qualche giorno a casa sua, risalii con lui le valli del Reno, della Mosella e del Saar - bevendo molto vino bianco durante il percorso - fino al confine francese, dove doveva prendere possesso di un'automobile che aveva appena comprato. Al ritorno mi deposit a Mannheim, dove feci, a tappe, l'autostop fino al confine austriaco, passando per Norimberga, Ratisbona e Passau, e in un'occasione un ragazzo generoso che in seguito mi fece anche volare in aliante mi diede un passaggio a bordo di una macchina sportiva rossa. Da Passau a Linz decisi di scendere il Danubio su un battello a vapore. L incontrai una ragazza di nome Helga a cui avrei scritto per un anno o pi, avvolto in una specie di nebbia romantica. Viaggiava con i suoi genitori ed era evidentemente infelice per qualche motivo, il che la rendeva ancora pi graziosa. Scoprii anche che, se quando parlavo in inglese ero molto timido, in tedesco riuscivo a essere coraggioso. Salii su un treno per Vienna dove una parente alla lontana mi prese sotto la sua ala protettrice e mi diede da mangiare Schnitzel, cotolette. A Graz la moglie di un collega ceco di mio padre alla Bata si prese cura di me: facemmo piccole incursioni fuori citt, prendemmo il sole sulla riva di un lago e raccogliemmo bacche nei boschi. Poi feci l'autostop verso Salisburgo e il confine svizzero lungo fiumi gonfi sotto la pioggia scrosciante. Un motociclista con gli occhiali protettivi mi assicur che il mio zaino non avrebbe causato problemi di bilanciamento e mi offr un passaggio fino a Berna. Quasi tutti coloro che incontrai furono gentili e ospitali, oltre che tolleranti con il mio tedesco. Era un mondo diverso da quello che conoscevo. Non avevo orari n responsabilit. Spedii innocue cartoline allo zio Shanti e alla zia Henny con disquisizioni sul tempo e, ai miei recapiti che loro conoscevano, trovai ad aspettarmi cartoline simili da parte loro. A Berna alloggiai da un diplomatico indiano che era il padre della moglie del fratello della moglie del fratello di mia madre e che quindi, in senso indiano, era un parente Il sole si sostitu alla pioggia, l'inglese e l'hindi presero il posto del tedesco, la comodit rimpiazz l'avventura e il curry le salsicce. Dopo qualche giorno, per, cominciai a provare una certa inquietudine e mi misi in viaggio per Zurigo, dove arrivai verso sera.

Qui, per, dovetti affrontare un problema. All'ostello della giovent non c'erano pi stanze libere e anche gli alberghi alla portata delle mie tasche erano al completo. All'improvviso mi venne in mente che forse lo zio Shanti e la zia Henny si trovavano a Zurigo: la loro tabella di marcia in Svizzera, che spaccava il minuto, li portava sempre da Pontresina a Zurigo prima del rientro a Londra, e di solito alloggiavano all'hotel Seidenhof. Vi feci irruzione con i capelli arruffati, lo zaino in spalla e tutto il resto mentre loro erano seduti a prendere il t nel salone. Lo zio ebbe un sussulto di sorpresa, ma poi venne verso di me e mi abbracci. La zia Henny, con la tazza del t a mezz'aria, assunse un'aria stupita. Avvicinarono una sedia al loro tavolo e io trangugiai grandi quantit di torta mentre loro mi facevano domande sul viaggio. Se anche gli amici dei miei zii, Oskar e Triidchen, e gli ospiti compassati rimasero perplessi per questa incursione intergalattica, non lo diedero comunque a vedere. Insistettero perch mangiassi un'altra fetta di torta e poi chiesero al direttore se in albergo c'era una stanza libera. Quando fu chiaro che era tutto esaurito, non solo l, ma anche in parecchi altri hotel da lui contattati, Oskar e Triidchen m'invitarono a dormire a casa loro. Dopo Zurigo vi furono Ginevra, Lione, sete per una notte, dove dormii in un armadio che chiss perch si trovava sulla spiaggia, un soggiorno con alcuni amici di mio padre in un piccolo villaggio dei Pirenei, un viaggio a Parigi, dove assistetti a un concerto di Bach in una chiesa, e infine un ritorno quasi riluttante al grigiore di Londra, la routine del numero 18 di Queens Road e l'inizio del mio secondo anno a Tonbridge. Quelle poche settimane furono un periodo di tale intensit e indipendenza che spesso le ho sognate a occhi aperti, e persino oggi, a decenni di distanza, mentre interi anni della mia vita seguente si confondono nella nebbia, restano vive nella mia memoria. Forse vero che, nonostante quello che ci mostrano gli specchi, in qualche profondo anfratto della mente rimaniamo sempre dei diciottenni. 7. Lo zio e la zia partirono da Zurigo per Londra il giorno dopo che ci vedemmo. Per, in seguito a quell'incontro in un contesto insolito e alla mia evidente capacit di andare da solo per la mia strada, conquistai un'utile reputazione d'intrepidezza che mi sarebbe stata d'aiuto tutte le volte in cui, nel futuro, lo zio sarebbe stato istintivamente poco propenso a permettermi qualcosa. Era una reputazione conquistata a poco prezzo, poich mi ero limitato a usare il pollice e una serie di lettere e presentazioni. Tuttavia la zia Henny aveva sempre avuto fiducia in me. Non fu contenta, per, di una nota in una delle mie pagelle scolastiche. Il professor McCrum aveva scritto: Una critica che avanzerei riguarda il suo aspetto, che di recente diventato piuttosto trascurato La zia Henny, che si vestiva sempre con gusto ed eleganza, aveva cominciato a farmi degli appunti perch tenevo i capelli troppo lunghi. Ora in quella nota c'era la conferma da parte del resto del mondo che stavo deludendo le aspettative. Nemmeno mio padre, che era un uomo molto elegante, fu felice di quella pagella. In quattro e quattr'otto mi rasarono e mi diedero un po di soldi per comprare degli abiti nuovi. Superai brillantemente gli esami di A-level in inglese, ma a

deliziare la zia Henny non fu tanto questo quanto i risultati nella prova pi elementare di tedesco. Mi scrisse in tedesco per farmi le congratulazioni e quando io le risposi nella sua lingua lei corresse meticolosamente i miei numerosi errori, cancellando parole, risistemando le frasi e inserendo la punteggiatura. Dopo l'esame di accesso a Oxford, a dicembre venni convocato per un colloquio al collegio del Corpus Christi. Lo zio era nervoso e mi diede un mucchio di consigli sull'essere me stesso, mostrare deferenza e coraggio, non scansare le difficolt, cogliere l'attimo fuggente, tenere le redini in mano, prendere il toro per le corna. La zia Henny mi abbracci e mi augur buona fortuna. Il colloquio, che ebbe luogo a lume di candela durante un'interruzione della corrente elettrica, dur pi di mezz'ora. Invece di stare allineati come una commissione inquisitoria, i professori - due uomini e una donna - erano mollemente sprofondati nelle poltrone in una stanza confortevole. Quando durante il colloquio chiesi com'era andata la traduzione di tedesco, loro guardarono nel vuoto. Uno dei due uomini, che soffriva di una lieve balbuzie, disse: Ah, ma noi non lo sappiamo Ma non l'ha guardata nessuno? domandai. A dire il vero, no, continu lui. La traduzione soltanto una formalit. Per abbiamo notato che hai un O-level'm tedesco. Come mai, per curiosit, hai studiato tedesco? Non volevo studiarlo, risposi io. Ho dovuto farlo, e anche alla svelta. Come sapete, richiesta la conoscenza di una lingua europea. Ah, davvero? S, suppongo di s. Feci un secondo di pausa e poi dissi loro del mio tentativo di farmi esentare. Ah, ma non dovevi nemmeno rivolgerti alle autorit universitarie, spieg il docente. Saresti dovuto venire da noi. Ti avremmo detto che non c'interessava e avremmo fatto finta di niente, in via non ufficiale. Quindi, in un certo senso, il mio studio del tedesco non servito proprio a niente? No, a niente di niente. Forse not l'espressione del mio volto, persino al lume della candela, e si affrett ad aggiungere: In un certo senso, per cos dire 8. Prima che io uscissi dalla stanza, i miei esaminatori mi dissero che non vedevano l'ora di ritrovarmi l'anno seguente. Quella notte non riuscii quasi a dormire dall'agitazione. Era troppo tardi per telefonare allo zio Shanti e alla zia Henny, ma quando la mattina dopo riferii loro la notizia ne furono deliziati. Trascorsi i nove mesi tra il colloquio e l'inizio dell'anno accademico in India, in parte insegnando nella mia vecchia scuola di Doon. Dopo avere ricevuto la conferma ufficiale della mia ammissione a Oxford, la zia Henny mi scrisse con il suo tipico miscuglio di affetto ed efficienza. 8 gennaio 1971 Caro Vicky, in allegato ti invio la lettera dell'UCCA [University Central Council on Admissions, Consiglio universitario centrale per le ammissioni] insieme alla cartolina con la delibera affinch tu agisca immediatamente. Lo zio ha scritto come da copia inclusa. Spero che tu ti stia divertendo molto e hast uns nicht ganz ver-

gessen [che tu non ci abbia completamente dimenticato] Il nostro affetto a tutta la famiglia. Con tanto amore, tua Tante Henny (Sekretarin) P. S. Lo zio vi saluta tutti con affetto. Bitte schreibe eine Karte an Auntie Rosie. [Per favore scrivi una cartolina alla zia Rosie.] Andai a Oxford nell'autunno del 1971. Sebbene mi fossi iscritto ai corsi di letteratura inglese, decisi che non era una materia adatta a me e cambiai, optando per filosofia, scienze politiche ed economia. Ogni anno era articolato in tre trimestri di otto settimane ciascuno. Questo significava che c'erano pi di sei mesi all'anno di vacanza, che io trascorrevo in gran parte a Londra con lo zio Shanti e la zia Henny. Persino durante il trimestre tornavo a Londra qualche volta per vederli. Fu un periodo estremamente fruttuoso per me, anche se non veramente felice. La mia scontentezza era causata dalla mancanza di tranquillit e di obiettivi, da un profondo senso di malinconia di fondo e dal fatto che mi innamoravo sempre senza essere mai corrisposto. Tuttavia quelli furono anni colmi di un senso di libert, soprattutto perch ero padrone del mio tempo. Camminavo molto, quasi sempre da solo, lungo fiumi, torrenti e per i boschi. Scrivevo poesie gonfie di traumi esistenziali e amorosi, filosofeggiavo a pi non posso sull'esistenza e sul suo scopo. Erano poesie di pessima fattura, non completamente insincere ma terribilmente tronfie. Lo zio Shanti e la zia Henny sapevano poco del mio subbuglio interiore, ma mi gettarono quell'ancora familiare che, cos lontano da casa, m'imped di affondare completamente nel vortice nero di un'adolescenza tardiva. Fu nel giardino del 18 di Queens Road che, seduto su una sdraio sotto un melo, settimana dopo settimana e quando il tempo lo consentiva, lessi decine di volumi Penguin che avevo comprato alla libreria del tascabile in Broad Street: romanzi, filosofia, storia, poesia, psicologia, scienza, drammi teatrali e qualsiasi cosa di cui mi cogliesse vaghezza. I pomeriggi sconfinavano nelle sere, mi chiamavano per la cena, lo zio mi esponeva le sue opinioni sulla vita e sulla politica, dopodich la zia Henny e io lavavamo i piatti e chiacchieravamo amabilmente del pi e del meno. Allo zio piaceva parlare della famiglia, delle nascite, dei fidanzamenti e delle malattie, di chi era bravo a far soldi e chi invece aveva la debolezza del gioco d'azzardo. Mi tempestava di domande sui miei genitori, su mio fratello Shantum e mia sorella Aradhana e sui tre fratelli di mia madre. Ripeteva in continuazione suo che doveva moltissimo al mio nonno materno fratello maggiore Raj - che gli aveva voluto un gran bene e lo aveva mandato a studiare all'estero. La zia Henny non parlava mai dei suoi familiari. Avevo sentito dire dai miei genitori che erano stati tutti uccisi in Germania. 9. I miei studi proseguivano. Nonostante avessi scelto scienze politiche, a quel tempo non m'interessava molto la politica contemporanea della Gran Bretagna. M'interessavano molto di pi gli eventi che si erano svolti in India dopo la guerra del Bangladesh, la divisione del Pakistan e la rielezione di Indira Gandhi. In Gran Bretagna, per, quello era il periodo degli scioperi dei minatori e le lettere della zia Henny riflettevano la

situazione generale del Paese. Il 20 febbraio del 1972 mi scrisse: Quali sono i tuoi giorni ad alto rischio per il blackout? I nostri sono il marted e il venerd, ma abbiamo avuto un blackout domenica sera, che il nostro giorno a medio rischio Questo fine settimana i nostri giorni a medio rischio sono sabato e domenica. Lo zio ha dovuto rimandare i suoi pazienti a casa perch non pu usare le macchine e di pomeriggio troppo buio per fare qualsiasi cosa. Be, non possiamo farci niente e lamentarsi non serve a nulla... Ci piacerebbe rivederti, ma al momento, con i blackout che ci sono qui, non ha molto senso che tu venga. Speriamo che si trovi presto un accordo. Lo zio, che sin dalla guerra aveva sempre votato i liberali in ogni elezione, cominci oscuramente a considerare l'idea di appoggiare i conservatori, tanto era seccato dagli scioperi e da ci che giudicava una crescente pigrizia e sregolatezza. Tuttavia era cos abitudinario, che gli ci volle qualche altro anno per decidersi a saltare il fosso. Una settimana dopo l'inizio del mio secondo anno a Oxford mi ritrovai, obbedendo a un capriccio, all'Istituto di lingue orientali, perch pensavo che avrei potuto assistere a una lezione di giapponese. Entrai nell'aula sbagliata e mi dovetti sorbire invece una lezione di cinese. Rimasi affascinato e approfittai di un paio di settimane di lezioni finch il docente non mi sbatt fuori perch ero un intruso proveniente da un'altra facolt. Nel frattempo avevo cominciato a studiare gallese perch mi ero infatuato di un'amica la cui famiglia era originaria del Galles, e inoltre avevo iniziato a suonare il flauto, per nessuna ragione in particolare. Secondo lo zio Shanti tutti questi entusiasmi erano dilettanteschi e fastidiosi perch mi distraevano dagli studi. Cerc di dissuadermi dallo sprecare le mie energie in questo modo e non fu felice quando apprese che i miei docenti erano scontenti della mancanza di progressi. La zia Henny, d'altro canto, aveva un atteggiamento pi filosofico e mi assicur che aveva fiducia in me. Per devi darti da fare, tesoro, aggiunse con cautela. Dopo il secondo anno, feci una cosa insolita per quei tempi: mi presi un anno di libert per tornare in India. Ero stato via troppo a lungo e sentivo la nostalgia di casa, ma avevo anche una ragione pi concreta che convinse i miei docenti a lasciarmi andare: volevo fare delle ricerche sul campo riguardo ad alcuni progetti di sviluppo aspetti della politica e dell'economia dell'allevamento, elezioni statali, schemi di coltivazione per dare sostanza ai miei studi altrimenti solo teorici. Lo zio Shanti e la zia Henny furono tristi quando partii, e per tutto un anno la zia Henny cur la corrispondenza, quasi interamente in tedesco, riferendomi pettegolezzi, eventi e commenti. 15 gennaio 1974 P. lavora in un'agenzia di viaggi ( cos magra che le si vedono solo le ossa; questo commento tienilo per te, per favore) Lo zio sta un po meglio, anche se ha ancora la pressione molto alta... Le condizioni politiche e finanziarie qui sono tutt'altro che buone. Per oggi annunciato uno sciopero ferroviario di ventiquattr'ore. Credo che ci saranno le elezioni all'inizio del prossimo mese... Vorresti per favore ringraziare i tuoi genitori per le loro lettere? E ringrazia anche la nonna. Non mi possibile scrivere individualmente a ognuno di loro, come solo tu puoi comprendere, visto che hai vissuto con noi. Sono talmente occupata: aiuto lo zio Shanti, cucino e mi prendo cura di un sacco di ospiti e alla fine non riesco a combinare niente...

Abbiamo messo la nuova tappezzeria in salotto e in sala da pranzo. Purtroppo gli operai non erano granch, anche se ce li avevano raccomandati. In ogni modo tutto sembra pi pulito. Al giorno d'oggi la gente vuole solo fare soldi alla svelta e non mette il minimo orgoglio nel lavoro. Ma che cosa possiamo farci? Vicky, tesoro, scrivi ancora e dicci come state tu e la famiglia e che cosa state facendo. Saluta tutti con affetto da parte nostra. Tanti saluti e baci a te, anche da parte dello zio. La tua, zia Henny Non molto tempo dopo, mentre erano a Maiorca, qualcuno fece irruzione al 18 di Queens Road. I ladri scassinarono gli armadi e rubarono tutta la gioielleria, il denaro contante e l'oro per i denti che c'erano in casa. Abbiamo gi un po superato lo shock. Che cosa possiamo farci? Non puoi nemmeno immaginarti che razza di mess [confusione : la zia Henny usa qui la parola inglese] hanno combinato nelle stanze e noi non abbiamo ancora risistemato tutto. La tua camera qualche volta era una mess spaventosa, ma naturalmente non era niente al confronto. Inutile dire che non hanno rubato i tuoi libri, per questo almeno puoi stare tranquillo. Per il mio compleanno, in giugno, mi arriv una cartolina con un gatto che suonava il flauto. Infatti avevo cominciato da poco a suonare il flauto indiano, o bansuri. La zia Henny mi scrisse: Pigrone che non sei altro, perch non scrivi? Lavori tanto e trovi il tuo lavoro utile e interessante? Suoni molto il flauto? Spero che tu lo sappia suonare bene come questo gatto. Allora ti esibirai per noi. Lo zio aggiunse una quindicina di righe che dovevano essergli costate uno sforzo notevole. Concluse: Come vanno i tuoi studi? Non manca molto al tuo ritorno qui Infatti presto tornai a Londra per un altro anno, il mio ultimo da studente universitario, per con loro trascorsi poco tempo. Con l'avvicinarsi degli esami cominciai a praticare un po di autodisciplina e mi concentrai sui libri. Nel frattempo avevo spedito la mia candidatura alle scuole di specializzazione di varie universit americane per proseguire gli studi in ambito economico. Un paio di istituti della costa orientale mi avevano accettato, ma dopo gli anni passati in Inghilterra ero stufo di neve e pioggia. Decisi che dopo la laurea sarei andato in California, alla Stanford University, anche se questo significava andare a stare ancora pi lontano, sia dagli zii sia dai miei genitori. 10. Il campus di Stanford era grande quanto una citt occorrevano una bicicletta e una cartina per girarlo - e una strada a sei corsie lo separava dalla confinante Palo Alto. La corte quadrangolare con le colonne era imponente e il viale di palme che vi conduceva interminabile. Tutti gli studenti, chiassosi e socievoli, sembravano, che fossero uomini o donne, alti e biondi e dappertutto nel campus c'erano giganteschi parcheggi dove lasciare le automobili con cui, quando volevano, potevano andare a San Francisco, che non distante, oppure a zonzo per l'enorme Stato della California. Tra noi e il pi grande oceano della terra c'era una distesa, dorata e secca, di colline quasi spoglie che in gran parte appartenevano all'universit. Qui il bestiame pascolava sotto l'ombrello di un radiotelescopio e le volpi rosse e i daini coabitavano con i procioni, le puzzole e la gente

che faceva jogging. Corrispondevo regolarmente con lo zio Shanti e la zia Henny, descrivevo loro i dintorni, l'andamento degli studi e il mio stato mentale, e gli zii mi rispondevano aggiornandomi sulle ultime notizie, consolandomi e consigliandomi in maniera responsabile. La prima lettera della zia Henny terminava cos: Stammi bene, tesoro, e prenditi cura di te stesso. La tua segretaria troppo lontana per occuparsene Lo zio mi scrisse: La zia ti ha gi dato tutte le ultime notizie e a me non resta molto altro da [aggiungere?] tranne che mi manca il mio Sohnchen Poco dopo avere iniziato i corsi obbligatori di macroeconomia e microeconomia, scoprii che non ce l'avrei fatta se non avessi dedicato moltissimo tempo allo studio. La materia era arida, matematicamente irrealistica e non poneva alcuna sfida dal punto di vista intellettuale. Ma la cosa peggiore erano gli esami, spesso due o tre in ogni trimestre. Mi sembrava di essere tornato bambino. Non c'era tempo per divagare o per pensare. Ma avevo voluto la bicicletta, e ora dovevo pedalare. Durante il periodo natalizio mi arriv una cartolina degli zii e, forse in risposta ai miei lamenti sugli studi, la zia mi diede il seguente consiglio: 9 gennaio 1976 Caro Vicky, sei stato adorabile ad averci scritto due lettere. Molte, molte grazie. Siamo felicissimi di sentirti, ma non siamo troppo contenti di sapere che non ti piacciono la tua materia e gli esami che devi sostenere in continuazione. Speriamo solo che col tempo ti abituerai, perch sembra che non ci sia altra via d'uscita, e se si obbligati a fare qualcosa, non resta altro che farlo. In marzo la zia Henny mi scrisse: Ora tocca a te, tesoro. Abbiamo appreso dalla tua lettera che la tua materia non ti appassiona ancora troppo e speriamo soltanto che tra un po sarai pi soddisfatto e lavorerai pi duramente, cos gli esami andranno bene. Forse col passare del tempo diventer pi interessante: molto spesso va cos. meraviglioso che tu ami la musica che, senza dubbio, compensa molte cose sgradevoli e sicuramente devi continuare a studiare il violoncello. Il violoncello, la poesia e - di nuovo il cinese mi distraevano dall'economia. Per la poesia, in particolare, avevo un maestro meraviglioso, Timothy Steele, che insegnava a Stanford. (A mio avviso il migliore poeta vivente di lingua inglese.) Quando verso la fine del secondo anno vinsi una borsa di studio per restare a Stanford e dedicarmi alla poesia per un anno, tutti i miei familiari, bench ne fossero contenti, giudicarono tale opportunit un'ulteriore distrazione dai miei veri studi. La zia Henny mi scrisse, in tono cauto: 29 maggio 1977 Caro Vicky, mille grazie per la tua lettera, che ho apprezzato molto. Innanzitutto congratulazioni per il premio. davvero meraviglioso e spero che ci farai leggere la poesia con cui hai vinto la borsa di studio. Be, per un anno potrai dedicarti a scrivere senza dovere studiare l'economia. Anche Shanti all'inizio detestava l'odontoiatria, ma ora la ama da tantissimo tempo, e la stessa cosa potrebbe accadere a te con l'economia o, almeno, quello che noi speriamo... Lo zio scribacchi una nota abbastanza lunga per lui, che proseguiva sul margine del foglio: Mio caro Vicky,

sono molto orgoglioso dei tuoi risultati e non vedo l'ora di rivederti presto. Ci sono molte cose di cui dobbiamo parlare. un peccato che il tuo soggiorno qui sar tanto breve. Tua zia e io pensiamo spesso a te e ricordiamo i bei momenti quando eri con noi. Sei abituato a raccogliere le sfide e non dubito che dimostrerai ancora di essere padrone del tuo destino. Il duro lavoro e la pazienza risolveranno tutti i problemi. Verr il giorno in cui comincerai ad apprezzare le discipline che ora non ti piacciono. Hai iniziato a studiare questa materia e ora devi proseguire, alla maniera solita di Vicky: prima di tutti gli altri. Buona fortuna. Con affetto, il tuo zio Shanti Accadde per che quell'estate non potei andare a trovare i miei zii perch avevo l'opportunit, che veniva offerta solo in quel periodo, di frequentare un corso intensivo di cinese per il terzo anno. Loro, comunque, quella stessa estate fecero un viaggio in Nordamerica, anche se purtroppo visitarono solo Toronto e New York. La zia Henny mi scrisse: Ci sarebbe piaciuto molto incontrarti a San Francisco, ma sfortunatamente lontano e abbiamo troppo poco tempo Lo zio Shanti mi mand un assegno di cento dollari e scrisse: La migliore amica di tua zia stata molto ospitale e ci ha scarrozzato in giro pi che ha potuto malgrado questo tempo orribile L'idea che la zia Henny avesse una migliore amica, che per di pi stava a New York, fu una sorpresa per me, ma a quei tempi la zia e io non eravamo soliti parlare del passato, nemmeno quando lei mi aiutava a studiare tedesco. Non aveva mai affrontato l'argomento e io non le avevo mai chiesto di farlo. Forse la mia corrispondenza stava diventando un po fiacca, perch la zia Henny mi scrisse una lunga lettera, che parlava soprattutto della malattia di un familiare e terminava in questo modo: Caro Vicky, scrivi appena trovi il tempo. Pensiamo molto a te e sai quanto tu sei nei nostri cuori Nel 1978, dopo un anno di ozio dai miei studi, ritornai a economia e per la tesi scelsi un argomento che mi avrebbe portato in Cina. Era una combinazione di demografia ed economia che richiedeva anche delle ricerche in campagna. La Cina aveva cominciato ad aprirsi al resto del mondo: gli studenti cinesi venivano a Stanford per studiare le scienze mentre quelli di Stanford, perlopi nell'ambito delle discipline umanistiche e delle scienze sociali, andavano in Cina con il permesso del ministero dell'Istruzione cinese. Io speravo di essere nel numero e, anzi, su questa possibilit avevo pianificato la mia carriera. La Fondazione Ford mi avrebbe assegnato una borsa di studio per le mie ricerche se fossi riuscito ad andare in Cina. Per i mesi passavano e da Pechino non arrivava risposta alla mia domanda. Dopo avere perorato la mia causa per un anno e mezzo, cominciavo a disperare. La mia borsa di studio per l'universit era ormai scaduta e un amico era riuscito a trovarmi un lavoro temporaneo che mi aiut a tirare avanti per un po, ma era troppo tardi per scegliere per la tesi un nuovo argomento che non avesse a che fare con la Cina, o per compiere nuove ricerche e mettere i risultati per iscritto. Sapevo per che se non fosse accaduto nulla sarei dovuto tornare a casa senza avere terminato gli studi. L'8 gennaio 1979 la zia Henny mi scrisse, a Stanford: Speriamo che tu venga selezionato per andare in Cina per un anno: per te sarebbe estremamente interessante. Teniamo le dita incrociate per te E poi aggiungeva varie considerazioni filosofiche su altre questioni di famiglia.

Qualche mese dopo questa lettera fu seguita da una cartolina che, con mio stupore, veniva dalla Germania. Gli zii erano andati a trovare Fred Gotte, l'amico e collega dentista dello zio Shanti, tornato in Germania dopo avere trascorso qualche anno in Inghilterra e aver sposato una giapponese. Quando molti anni dopo chiesi allo zio di questo viaggio, lui mi disse: Henny lo considerava non un viaggio in Germania, ma una visita a Fred Fu in occasione della Pasqua del 1979 che la zia Henny torn in Germania. Quando aveva lasciato il Paese era una giovane donna di trent'anni e ora ne aveva settanta. Pi tardi, quello stesso anno, la zia Henny scrisse, senza nessun altro commento, che lei e lo zio Shanti avevano in programma di visitare Berlino e questo mi sorprese ancora di pi. Non so se poi ci andarono davvero. Tornare nella sua citt natale avrebbe potuto provocare nella zia Henny un dolore e un'amarezza imprevedibilmente profondi. In seguito lo zio mi avrebbe detto che lei non ci era mai tornata, nonostante le molte lusinghe della citt, ma non sempre la memoria dello zio era affidabile. (Una volta mi disse che la zia non era mai tornata in Germania.) La faccenda di Berlino resta ancora un mistero per me. Ho tutti i passaporti britannici della zia Henny a partire dal 1949, quando aveva ottenuto la cittadinanza, a eccezione di uno: proprio quello del periodo in questione. 11. All'inizio del 1980, all'et di settantun anni, lo zio si ammal gravemente. Le lettere della zia dipingono un quadro vivido del corso degli eventi e fanno intuire sia la loro disperazione sia la loro forza d'animo. 18 Queens Road Londra, NW4 2TL 16 febbraio 1980 Caro Vicky, mille grazie per averci scritto. Ci ha fatto molto piacere avere tue notizie, anche se la tua lettera non ci sembrata molto allegra. Purtroppo anch'io ho cattive notizie da darti. Lo zio stato molto, molto malato. Ha avuto una trombosi coronarica all'inizio di gennaio. Erano molti mesi che non si sentiva bene, ma il nostro medico ha sempre detto che era tutto a posto. Gli mancava il respiro e non riusciva pi a fare la strada da casa nostra alla stazione di Hendon Central. Lo zio si diagnosticato un disturbo al cuore - diagnosi che il suo medico non ha mai fatto -, ma era gi troppo tardi, e il nostro dottore locale (il nostro medico curante) se l' presa troppo comoda e deve aver pensato che fosse ipocondriaco (spero di non averlo scritto sbagliato), il che naturalmente non vero e avrebbe dovuto capirlo quando lo zio si lamentava. Siccome non gliel'avevano diagnosticato, lo zio ha continuato a lavorare sotto infarto cardiaco, peggiorando la situazione. Sono felice di dire che ora sta un po meglio... Che peccato che tu non abbia ancora avuto notizie dalla Cina. Non sappiamo come farai a scrivere la tesi in cos poco tempo. Per natura io sono molto ottimista e questo mi ha aiutata moltissimo quando lo zio stato tanto malato, quindi sono ottimista anche per tee incrocio le dita... Un mese dopo la zia Henny mi scrisse che lo zio era stato ricoverato in ospedale per un embolo alla gamba: una cosa estremamente pericolosa, perch pu raggiungere il cuore o il cervello causandogli persino la perdita della gamba. Per fortuna, a poco a poco il sangue sta defluendo e la gamba riprende

calore. Era completamente fredda quando lo abbiamo fatto ricoverare una quindicina di giorni fa. Sono rimasta con lo zio fino alle tre del mattino (penso che quella notte non la dimenticher mai) e sono tornata a casa alle quattro. Il personale dell'ospedale ha fatto fatica a trovarmi un taxi. Sai che il mio ottimismo mi aiuta e sono sempre stata sicura che lui sarebbe guarito da questo disturbo. Per la prima volta ieri gli hanno permesso di camminare qualche minuto, il che un buon segno, mentre prima era costretto a rimanere immobile... Non ho scritto a nessuno in India, prima di tutto perch non ho tempo, poi perch non ho i rapporti giusti (questo lo dico solo a tuo uso e consumo) Un mese dopo, un altro bollettino: 18 Queens Road Londra, NW4 2TL 6 aprile 1980 Caro Vicky, mille grazie per la tua lettera. Sei veramente un bravo ragazzo a preoccuparti tanto per lo zio e tutt'e due lo apprezziamo molto. Sono felice di poter dire che Shanti sta meglio. Gioved scorso siamo andati dallo specialista, che sembrato soddisfatto dei suoi progressi. Naturalmente deve stare ancora molto tranquillo, riposarsi e non lavorare finch non saremo tornati dalle vacanze in Svizzera a met agosto, e anche allora dovr ridurre molto gli impegni... Siamo contenti che tu abbia iniziato il tuo lavoro a tempo parziale. Ci domandiamo se lo trovi interessante. Naturalmente sarai impegnato con la tesi. Se hai problemi finanziari, non esitare a farcelo sapere. Ti aiuteremo senz'altro con piacere... Allo zio non fu pi consentito di soggiornare all'altitudine in cui si trovava la sua amata Pontresina, ma la vita gli sarebbe sembrata incompleta senza la sua villeggiatura annuale in Svizzera. Un mese prima della partenza per Lenk, una localit posta a un'altitudine pi bassa, la zia Henny mi scrisse per commentare alcune buone notizie che avevo appena comunicato loro. 18 Queens Road Londra, NW4 2TL 9 giugno 1980 Caro Vicky, abbiamo provato una grande emozione quando abbiamo ricevuto la tua lettera con l'eccitante notizia che andrai in Cina. Pensiamo che sia fantastico, ma tu sai che io sono ottimista: l'avevo sempre detto allo zio che ti avrebbero accettato, e ora il tuo sogno si realizza. Avevamo in mente di venire a trovarti un anno a San Francisco, ma adesso per vederti dovremo viaggiare fino a Pechino! Lo zio aveva aggiunto: Caro Vicky, innanzitutto tua zia e io ti auguriamo di cuore un buon compleanno. Sono stato molto felice di sapere che non hai aspettato inutilmente per il viaggio in Cina a cui tenevi tanto. Sono assolutamente convinto che otterrai quello che vuoi, ma devi volerlo e non soltanto desiderarlo. Ancora oggi non sono sicuro di quello che lo zio volesse dire con quest'ultima frase, ma negli anni successivi ci ho pensato spesso. 12. Partii per la Cina nell'estate del 1980 per un periodo che alla fine sarebbe durato due anni. Il ministero dell'Istruzione mi assegn

all'universit di Nanjing. Durante il secondo anno mi vennero a trovare mio fratello Shantum e mia madre, e furono gli unici della famiglia a farmi visita. Rimasi in contatto con lo zio Shanti e la zia Henny attraverso un servizio postale lento e irregolare. Dopo mesi di attese, domande e lotte contro la burocrazia, quando ormai avevo perso ogni speranza salvo recuperarla subito dopo -, riuscii a svolgere le mie ricerche economiche e demografiche in alcuni villaggi non lontani da Nanjing, sul fiume Yangtze. Poich avevo molto tempo a disposizione, visitai la Cina quanto pi potei. Alla fine del primo anno viaggiai, perlopi in autostop su camion dell'esercito, dalle oasi del Sinkiang fino all'altopiano tibetano e, dopo avere trascorso pi o meno una settimana a Lhasa, attraversai l'Himalaya e passai in Nepal, in camion e a piedi; da l presi l'aereo per tornare a casa, a Delhi. Quando mio padre mi sugger di trascrivere gli appunti di viaggio e farne un libro, gli spiegai che non avevo idea di come farlo pubblicare. Con il suo consueto atteggiamento pragmatico lui mi sugger di andare in biblioteca, ricopiare gli indirizzi degli editori che ritenevo pi seri e scrivere allegando una cartina del viaggio. Una di queste case editrici, Chatto & Windus, si mostr interessata a leggere il manoscritto completo. Terminai il libro durante il mio secondo anno in Cina e lo pubblicai l'anno seguente con il titolo di From Heaven Lake * * Pubblicato nel 1992 in italiano, da EDT, con il titolo Autostop per l'Himalaya . Viaggio dallo Xinjiang al Tibet. (N.d. T.) Quando nella tarda estate del 1982 il mio periodo di studio in Cina giunse al termine, decisi di tornare a Stanford passando per l'Inghilterra e non per il Pacifico. Lo zio mi scrisse, con una calligrafia sempre pi incerta: tanto che non ci vediamo e sar molto bello riabbracciarti e sentirti raccontare dei tuoi studi e dei tuoi viaggi in Tibet Ero tornato in Inghilterra solo all'inizio dei miei studi a Stanford, ed erano ormai quattro anni che non vedevo pi lui e la zia Henny. In quel periodo anche mio padre era a Londra e quindi ci fermammo entrambi al 18 di Queens Road. Chiacchieravamo, passeggiavamo nel parco di Hendon e davamo una mano in casa e in giardino ogni volta che potevamo. La zia Henny praticamente non era cambiata, sempre robusta ed energica, mentre lo zio, malgrado lavorasse ancora, era invecchiato, con il volto teso, e i suoi disturbi di cuore lo facevano arrivare stremato alla fine di ogni giornata. Il pap ritorn a Delhi e poco dopo io ripartii per San Francisco. Fu in quei pochi ultimi giorni che noi tre - lo zio Shanti, la zia Henny e io rimanemmo di nuovo da soli e si ristabil un poco il ritmo dei nostri primi anni insieme. Mi sedevo in giardino a leggere oppure asciugavo i piatti mentre chiacchieravo con la zia; o, ancora, cercavo di ribattere alle continue incitazioni dello zio affinch mangiassi di pi. Lui torn a parlarmi dell'importanza della famiglia e di quello che i miei nonni avevano significato per lui. Rammentava il tempo trascorso da studente a Berlino negli anni '30 e il periodo in cui aveva prestato servizio nell'esercito britannico durante la seconda guerra mondiale. Mi piaceva sentirlo raccontare del passato, mentre del presente aveva un'opinione sempre pi critica. Dopo essere tornato a Stanford continuai il mio lavoro sulla

tesi che a quel punto consisteva nell'inserire i dati raccolti nei villaggi in un computer dell'universit per mesi e mesi. Lavorare al computer costava di meno la notte e spesso mi ritrovavo a pedalare verso casa in bicicletta sotto lo sguardo luccicante dei procioni. Una mattina, dopo una sessione durata tutta la notte, mi recai nella libreria di Stanford, essendomi persuaso del fatto che dovesse esserci una vita oltre l'inserimento dei dati. Cominciai a leggere una traduzione del romanzo in versi di Puskin Evgenij Onegin. La storia allo stesso tempo leggera e profonda, spiritosa e triste mi avvinse, cos come la sorprendente forma in strofe che il traduttore, Charles Johnston, era magicamente riuscito a preservare. Terminai il libro quella sera stessa e cominciai a leggerlo daccapo. Ero nella morsa di un'ispirazione che mi avrebbe cambiato la vita. From Heaven Lake fu pubblicato a Londra nel 1983. Tranne mia sorella Aradhana, che studiava all'universit di Delhi e non poteva assentarsi, i parenti pi prossimi si riunirono per l'evento. Per non sembrava opportuno imporsi in massa allo zio Shanti e alla zia Henny, quindi prendemmo un paio di stanze in un alberghetto e andammo a trovarli quasi tutti i giorni. L, senza l'assillo della tesi a distrarmi, cominciai a scrivere le prime strofe di The Golden Gate, un romanzo in versi ispirato da Puskin ma ambientato a San Francisco. Dopo che i miei genitori furono tornati in India, rimasi per un mese in Inghilterra a lavorare alla prima parte del libro, e abitai con mio fratello Shantum, che aveva occupato una casa abbandonata a Norwich, e con i miei amici John e Susan Hughes, entrambi impiegati pubblici a Londra. Non alloggiai dallo zio Shanti e dalla zia Henny perch durante il giorno volevo lavorare senza distrazioni, per andavo spesso a trovarli. Quando feci ritorno a Stanford accantonai un po il lavoro sulla tesi e mi dedicai a The Golden Gate, che completai in poco pi di un anno. In quel lasso di tempo andai diverse volte a Londra: una volta per tenere una conferenza alla Royal Geographical Society sul mio viaggio in Tibet, un'altra perch From Heaven lo zio Shanti e la Lake aveva vinto un premio riservato ai libri di viaggio zia Henny furono gli invitati d'onore all'evento - e, infine, perch lo zio si era gravemente ammalato. Per caso li avevo chiamati da Stanford ed era stata la zia Henny ad alzare il ricevitore. Mi aveva detto del ricovero dello zio in ospedale perch aveva avuto un altro attacco cardiaco e dalla voce avevo intuito che, malgrado il suo Optimismus, era profondamente sconvolta e preoccupata. Non l'avevo mai sentita cos, proprio lei che per prima non voleva che gli altri si allarmassero o la circondassero di premure. Ero andato all'International Center di Stanford per farmi rilasciare i documenti che mi avrebbero permesso di rientrare negli Stati Uniti, avevo preso l'autobus per l'aeroporto di San Francisco, ero riuscito a trovare un posto su un volo ed ero atterrato a Londra la mattina seguente. Dopo un terribile interrogatorio da parte dei funzionari dell'immigrazione a Heathrow avevo ottenuto il visto d'ingresso nel Paese. Lo zio era all'ospedale di Charing Cross e il suo aspetto faceva spavento. Rimasi con la zia Henny per una settimana circa. Andavamo a trovarlo tutt'e due ogni giorno. Quando partii era migliorato un po. La sua corsia si affacciava su un vasto tratto di vegetazione che comprendeva un cimitero e lui parlava molto della fine che si avvicinava. Sciocchezze, sciocchezze, Shanti, perch continui a dire sciocchezze? gli rispondeva irritata la zia Henny in tedesco. 13. Il 1984 fu un anno triste per la famiglia. La mia adorata nonna Amma, a cui lo zio Shanti voleva tanto bene, mor verso la fine dell'anno e io non avevo avuto l'occasione di salutarla per l'ultima volta. Al ritorno da Pune, dove Amma era ricoverata in ospedale, la mamma dovette essere scortata dall'aeroporto di Delhi. Tutt'intorno c'erano vetture e edifici che bruciavano, il risultato di

sommosse anti-sikh in seguito all'assassinio di Indira Gandhi. Molti degli istigatori di questi eventi sanguinari erano politici e anche se la gente conosceva la loro identit si fece tutto il possibile per evitare che venissero puniti. Sembrava che nel Paese le cose si stessero districando e che la nostra tradizione di tolleranza e umanit si fosse volatilizzata. L'evento peggiore per la famiglia fu la morte di mia cugina Ira all'et di sedici anni, soltanto qualche giorno prima della scomparsa della nonna. Ira era la figlia dei miei zii per parte materna, Sashi Marna e Usha Marni. La coppia aveva perso tre figli durante l'infanzia per cause genetiche e non aveva osato averne altri. Ira era stata messa al mondo dai miei genitori e data in adozione agli zii qualche giorno dopo la nascita. Era morta cadendo dal balcone della sua casa a Bombay poco dopo che l'azienda di Sashi Marna lo aveva trasferito l da Calcutta. Tutti, e specialmente i genitori in lutto, avevano cercato di nasconde re la notizia ad Amma sul letto di morte, ma una volta, quando qualcuno pronunci il nome di Ira, Amma disse, in hindi: La incontrer lass La zia Henny mi scrisse qualche mese dopo, quando dall'India alcuni amici intimi di famiglia andarono a trovarli a Londra. 18 Queens Road Londra, NW4 2TL 16 aprile 1985 Caro Vicky, abbiamo avuto informazioni di prima classe [di prima mano?] dopo la tragica morte di Ira. Non riesco ancora a capacitarmene. stata la prima volta che ho scritto una lettera in India (a Usha e Sashi) da sola e devo dire che stata la pi difficile che io abbia mai scritto. Ho saputo che Usha e Sashi andranno in vacanza a Parigi, a Londra e in Canada e arriveranno qui il 9 maggio. Non ho mai conosciuto Usha e sicuramente non vedo l'ora di incontrarla, anche se sar un'occasione triste... Come sta andando la tua tesi? Trovi il tempo di lavorarci? Devi essere terribilmente occupato. Spero che il tuo lavoro t'interessi ancora... Tesoro, questo tutto per oggi. Prenditi cura di te stesso. Lo zio e io ti mandiamo tutto il nostro amore. Con affetto, tua zia Henny Il riferimento alla tesi, ero ormai al decimo anno da dottorando a Stanford, mi provoc un certo senso di colpa ma nessuna esitazione. Per avevo nuovamente esaurito i fondi, cos mi misi a cercare lavoro nei dintorni e lo trovai alla Stanford University Press. The Golden Gate, invece, fu respinto da pi di venti editori su entrambe le sponde dell'oceano Atlantico. Poi, all'improvviso, tre case editrici lo vollero e alla fine fu pubblicato a New York da Random House. Un po di tempo prima avevo mandato un manoscritto del libro allo zio Shanti e alla zia Henny e non appena usc l'edizione americana gliene spedii una copia. Dissi anche che i miei editori britannici volevano che andassi in Inghilterra per promuovere il libro. La zia Henny mi rispose: 28 marzo 1986 Caro Vicky, ci ha fatto molto piacere ricevere il tuo GOLDEN GATE ieri. Si presenta in modo bellissimo e ci piace molto... Anche se abbiamo letto il manoscritto sar molto meglio leggere il libro vero e proprio. La tua foto realistica e molto espressiva. Nell'insieme meraviglioso. Siamo felicissimi che verrai in giugno e non vediamo

l'ora di rivederti... Immaginiamo benissimo quanto tu sia occupato. Hai tempo per dedicarti alla tua tesi? Stai ancora lavorando? Lo zio vuole aggiungere qualche riga. Quindi mi fermo qui. Tanto affetto e au revoir presto, con affetto, zia Henny Lo zio scrisse qualche parola sul libro, poi aggiunse: Come fai a trovare il tempo per finire la tesi? Spero solo che tu non stia abusando delle tue forze Chiaramente lo zio era ancora molto pi interessato alla mia carriera accademica che ai miei successi letterari, ma aveva ragione riguardo al fatto che stavo abusando delle mie forze. Facevo troppe cose e la maggior parte in maniera superficiale. Non riuscivo pi a barcamenarmi tra il lavoro, la scrittura, la promozione del libro, le vacanze brutalmente brevi, il lavoro accademico, gli altri interessi, la vita sociale e la nostalgia di casa. Mi ritrovavo a fissare per minuti interi il vassoio pieno di pratiche. A volte, sopraffatto dalla stanchezza mi addormentavo alla scrivania. Quando tornavo a casa, accendevo il televisore e guardavo per ore e ore partite di football americano, uno sport che a stento riuscivo a seguire. Di notte dormivo sonni agitati e passeggiavo a qualsiasi ora per Escondido Village e College Terrace: ero diventato un'immagine familiare per tutti i gatti del vicinato che mi scortavano da un luogo all'altro. Qualcuno aveva usato un'analogia che cominciava a ossessionarmi: andare in California, aveva detto, era come entrare in una piscina. Era piacevole, si faceva qualche bracciata e, prima di rendersene conto, si avevano gi cinquant'anni. Conoscevo fin troppi indiani che avevano cominciato a lavorare l dopo l'universit, con la ferma intenzione di tornare a casa dopo qualche anno. Avevano fatto carriera, si erano comprati la casa con il mutuo e si erano accorti che i loro figli, in et scolare, erano diventati pi americani che indiani. Dopo qualche anno erano cos radicati nella provvisoriet delle loro vite che tornavano in India un po pi a lungo solo in occasione della morte o della grave malattia di un genitore. Questo pensiero toccava una corda sgradevole. Ero lontano da casa da troppo tempo e non c'erano ipoteche che mi trattenessero, non avevo ambizioni in senso tradizionale, mi piaceva stare con i miei familiari, che mi mancavano. Stavano invecchiando tutti: mio padre aveva sessantatr anni, mia madre cinquantasei. Shantum, mio fratello, non era in India per aiutarli, e Aradhana, mia sorella, era cresciuta senza che io la conoscessi come si conosce qualcuno grazie all'umorismo, alle tensioni e all'affetto della vita quotidiana, e non soltanto in virt dell'assidua frequentazione in occasione di qualche visita sporadica. Gli undicimila dollari che i miei editori mi avevano anticipato per The Golden Gate bastarono a saldare alcuni debiti e trasferire me stesso e gli effetti personali accumulati in undici o pi, se si includeva il periodo in Inghilterra a Delhi. anni Decisi di fare ritorno a casa anche se non avevo finito la tesi, perch volevo scrivere un romanzo ambientato in India. Lo zio Shanti e la zia Henny, che erano sempre ansiosi di ricevere notizie sull'andamento della tesi, non furono contenti della mia decisione e non lo furono nemmeno i miei genitori che credevano nel principio per il quale si deve concludere ci che si iniziato, principio che del resto, in linea generale, condividevo anch'io. Tuttavia mio padre e mia madre non m'impedirono di tornare a vivere sotto il loro tetto e neppure di attingere alle loro

finanze. Erano felici di vedermi e cercarono di nascondere l'inquietudine. Pensavo che avrei scritto il mio romanzo indiano nel giro di un anno o due e che sarebbe stato di due o trecento pagine. In realt mi ci sarebbero voluti sette anni per terminarlo e avrebbe superato le milletrecento pagine. Quando arrivai a casa, i miei progetti di dedicarmi al romanzo sembrarono disperdersi in un disagio indefinito. Avevo qualche appunto su ci che volevo metterci dentro ma mi mancavano una storia, personaggi che mi coinvolgessero e una scena con cui iniziare. Quando, a tempo debito, ebbi l'ispirazione, riuscii a scrivere la prima di quelle che sarebbero state diciannove parti. Tuttavia mi accorsi presto che il romanzo, che si apriva con un matrimonio sontuoso, aveva ormai cos tanti personaggi che m'interessavano che avrei dovuto prendermi almeno un anno di tempo anche solo per comprendere i vari ambienti della legge, della politica, dell'amministrazione, della medicina, dell'agricoltura, dell'industria, del commercio, dell'istruzione, della musica, della religione e cos via da cui i personaggi provenivano o in cui lavoravano. Che cosa faceva esattamente un uomo quando visitava una prostituta nel 1951 e dove avrei trovato qualcuno che potesse spiegarmelo? Come funzionava il mercato del credito per i piccoli calzaturifici di Agra e quali erano gli effetti di una stretta sui crediti per gente che aveva poche risorse a cui ricorrere? Come ci si sentiva a essere un sahib nero in un'agenzia direttiva di bianchi nella Calcutta degli anni '50? C'erano ragazze al St Stephen's College alla fine degli anni '40? Questa ricerca, invece di farmi sentire vincolato, mi sugger nuove idee e mi infuse la fiducia necessaria per calarmi con l'immaginazione nei panni di tutti gli individui di fantasia cui avevo dato vita, per dare loro forma, personalit e vividezza, almeno quel tanto che bastava perch desiderassi seguire le loro esistenze. Naturalmente desideravo anche raccontare una bella storia, ma volevo che ogni dettaglio fosse esatto. Non importa che i lettori o la critica in generale accolgano bene un romanzo: se a chi conosce dall'interno il mondo descritto la narrazione non suona vera il risultato , in ultima analisi, un fallimento artistico. A mano a mano che la geografia del romanzo cominciava a estendersi, viaggiai molto in treno nell'India settentrionale e visitai anche la cittadina di Biswan dov'era nato lo zio Shanti, ma a quel tempo non avevo idea che avrei scritto un libro su di lui e i miei appunti sono piuttosto superficiali. Non potevo permettermi di viaggiare all'estero tranne quando m'invitavano ai festival letterari o a qualche conferenza. Fu cos che nei primi due anni tornai qualche volta in Inghilterra. In quelle occasioni andai a trovare lo zio Shanti e la zia Henny tutte le volte che potei. Ormai erano tutt'e due sull'ottantina. Lo zio aveva smesso di lavorare a settantasette anni. L'ambulatorio era stato trasformato in una specie di magazzino per vecchi strumenti, stampi dentali ingialliti, rubriche di indirizzi preistoriche e antiche copie dell' Observer. Lo zio Shanti non godeva di buona salute. Colin, un signore di mezza et allegro e pratico che fin da quando era un giovanotto conosceva lo zio all'epoca usciva con una delle sue infermiere con la quale poi si era sposato -, gli dava una mano in vari modi. Ogni anno portava con s nuove crisi. Lo zio finiva regolarmente in ospedale per le complicazioni della malattia cardiaca:

in un'occasione aveva del liquido nei polmoni. Quando lo salutai ebbi la sensazione che sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei visto. Non mi aspettavo che la zia Henny sarebbe morta prima di lui. 14. Nella nostra famiglia una specie di tradizione passare insieme la sera prima che qualcuno intraprenda un viaggio all'estero, solitamente a casa, seduti sul letto dei miei genitori e tutt'intorno a esso. Ai muri sono appese le fotografie di famiglia e sulla toletta ci sono i profumi e i braccialetti di mia madre. Cerchiamo di ignorare il telefono. Nell'aprile del 1989 ero in procinto di partire per un viaggio a Los Angeles e stavamo trascorrendo la nostra serata rituale a casa. La mamma per aveva gi fatto diversi tentativi di raggiungere telefonicamente lo zio Shanti. Sapevamo che la zia Henny non si era sentita bene ed era stata ricoverata in ospedale per sottoporsi a delle analisi, ma gli accertamenti per il cancro avevano dato esito negativo. Quindi, pi che veramente in apprensione, eravamo un po preoccupati. Per quando la mamma riusc a prendere la linea, dal suo sgomento compresi subito che era successo qualcosa di molto grave. Passandomi il ricevitore mi disse: Lo zio dice che la zia sta morendo Parlai con lo zio, che era in lacrime. Non sapeva se la zia avrebbe resistito ancora qualche giorno. Era molto debole e non mangiava quasi niente. tutta pelle e ossa, ha perso molto peso. Non la riconosceresti. Si rifiuta di vedere le sue amiche, persino Mila... Gli dissi le poche parole di conforto che riuscii a trovare e lo pregai di prendersi cura di se stesso perch mi era sembrato disperato e in preda all'agitazione. Dovevo andare a Londra subito. Avevo un regolare biglietto aereo giro del mondo che in teoria poteva essere cambiato, ma fui costretto a comprarne uno nuovo. Per una fortunata coincidenza i travellers' cheques che dovevano servirmi per il programmato viaggio di due mesi coprivano quasi esattamente la somma necessaria. Con il denaro appena contato per pagare un taxi all'arrivo (e neanche un centesimo per l'albergo) e sapendo che non avrei potuto gravare sullo zio in un momento come questo, telefonai a un amico indiano dei tempi di Oxford che lavorava a Londra e gli dissi che, gli piacesse o no, sarei andato a stare da lui. Mi hanno raccontato che, durante quella settimana, a colazione bevevo whisky da una tazza da t. Arrivai al 18 di Queens Road verso le cinque del pomeriggio. Dopo un po lo zio mi disse che non ci sarebbero stati problemi a vedere la zia Henny, cos entrai nella sua camera. Era coricata, fragile ed esausta, sul letto. Tent di sorridere, ma le costava sforzo e dolore. La bocca le sanguinava un po, aveva le labbra e la lingua scure. Vicky, mi sento a pezzi, disse. Raramente la zia Henny si era lamentata di stare male fisicamente, quindi doveva essere davvero in agonia. E, come mi disse poi lo zio quando pi tardi ne parlammo, la natura le aveva scagliato addosso di tutto. Soffriva di mielofibrosi. Il midollo osseo aveva smesso di produrre globuli rossi e il sistema immunitario era collassato. Era in balia di qualsiasi infezione opportunistica e non aveva alcuna risorsa per debellarla. Era troppo tardi per un trapianto di midollo osseo o per una splenectomia. Le trasfusioni non sarebbero servite a niente perch la milza avrebbe subito consumato i nuovi globuli rossi. Aveva un'ulcera allo stomaco, il fegato e il sistema linfatico erano

gravemente compromessi. Una valvola cardiaca non funzionava pi correttamente. I reni stavano cedendo e c'era pericolo di uremia, con i sintomi di confusione mentale associati a questa patologia. La zia non assumeva abbastanza liquidi da permettere ai reni di funzionare adeguatamente. Inoltre, ogni sorso di acqua o di brodo che beveva le causava dolore perch la bocca era invasa da un'infezione micotica. Una delle sue infermiere le dava del brodo, un cucchiaio per volta, nascondendo la scodella, perch altrimenti si sarebbe scoraggiata alla vista dell'impresa che l'attendeva. Lei, che era sempre stata tanto attiva, era sconcertata dalla propria debolezza: spesso non riusciva nemmeno ad alzare la testa dal cuscino per vomitare. Aveva gli occhi cisposi e vitrei, faticava a respirare, la voce era flebile. Adesso dormo, Vicky, mi disse. Anche i suoi sonni erano agitati e, come mi disse lo zio, a momenti aveva troppo caldo o troppo freddo. Voleva che la coprissero, poi si toglieva le lenzuola di dosso scoprendo tutto il corpo per grattarsi, malgrado la minima pressione sulla pelle la facesse soffrire. Dormivo a casa del mio amico e quando mi svegliavo andavo al 18 di Queens Road per trascorrervi il resto della giornata. Talvolta mi limitavo a sedere in camera della zia o a stare in piedi accanto alla porta. Lei trovava l'energia di dirmi: Vicky, come sei elegante. Non vero, Shanti? Si tagliato i capelli. La zia Henny, accanita sostenitrice dell'apparire al proprio meglio, approvava il mio maglione tibetano color blu. Qualche volta mi sedevo sul bordo del letto matrimoniale e le tenevo delicatamente la mano. Guardavo intorno a me la coperta rosa, il piccolo gufo, il porcospino e il ranocchio di pietra che le avevo regalato anni prima, una fotografia dello zio Shanti quand'era un giovane capitano dell'esercito, le boccette e i tubetti di medicinali sparsi ovunque. Una volta che era venuto il cardiologo, poich la zia Henny voleva presentarsi bene, l'infermiera le aveva applicato un filo di trucco e aveva messo un vaso di fiori su uno scaffale. Poco dopo la zia Henny mi disse: Vicky, porta via i fiori. Non riesco a dormire in una stanza con i fiori Se all'inizio si era opposta al fatto che la vedessi in quelle condizioni - senza dentiera e con la bocca quasi del tutto nera -, ormai aveva rinunciato alle sue rimostranze. Una volta, dopo quasi mezz'ora di silenzio, mi disse: Vicky, hai fatto tutta questa strada per venire a vedere tua zia che muore Protestai che non stava morendo, ma lei ignor la mia risposta e prosegu: Vicky, sei stato tanto gentile a venire. Non sapevo che tu fossi cos gentile. Ti voglio bene, Vicky, non lo dimenticher mai, in tutta la mia vita La zia Henny non mi aveva mai parlato cos. Le diedi un bacio sui capelli grigi, tanto sottili e fragili. Pensi che star meglio? mi chiese. S, zia Henny, le risposi. Nonostante fosse molto impegnato, Colin si era preso un permesso dal lavoro ed era in casa a dare una mano. La zia Henny chiedeva sempre se lui e io avevamo mangiato abbastanza. A Cathy, la ragazza sveglia e allegra che di giorno veniva ad aiutare, o alla dottoressa Murphy, il giovane medico condotto che si era affezionato a lei, diceva sempre: Siete bellissime Una notte disse allo zio: Shanti, il cuscino Lui, che faticava a comprendere le sue parole, le chiese: Vuoi un cuscino, Henny?

Un cuscino per l'infermiera, rispose la zia. Non lo voleva per lei, ma per l'infermiera di notte. Era chiaro che ogni cura era soltanto palliativa. La dottoressa Murphy trascorreva gran parte del suo mercoled pomeriggio al telefono con vari ricoveri per malati terminali per scoprire che cosa raccomandavano in fatto di collutori anestetici. Intanto l'infermiera di giorno consigliava un preparato alla glicerina per medicare la bocca dell'ammalata. Poich era evidente che ormai la zia Henny non poteva assumere cibo e beveva pochissima acqua, sorse il problema se nutrirla con una fleboclisi, ma questo avrebbe significato ricoverarla in ospedale e praticarle un'iniezione, e lei aveva una vera fobia per le iniezioni. Non le piaceva molto l'imponente infermiera di notte che, malgrado non fumasse sul lavoro, puzzava di tabacco e diventava sempre pi nervosa con il passare delle ore. L'infermiera sgrid lo zio perch cercava di aggrapparsi alla vita della zia Henny: Se lei vuole morire, deve poterlo fare Per giorni interi la zia Henny aveva chiesto allo zio Shanti di lasciarla andare. Lui l'aveva implorata di lottare per amor suo. I medici avevano prescritto una dose di morfina per aiutarla a trovare sollievo dal dolore, ma lo zio mi aveva detto: Significherebbe ucciderla. Non posso farlo. Il mio problema che sono suo marito e ho troppe conoscenze mediche. So bene quali sono gli effetti della morfina. Incomincer a farfugliare ed entrer in coma. La perder. Ma sta soffrendo tanto. Era terribile assistere all'angoscia dello zio. Divise a met la pillola, poi decise di non dargliela, poi disse che era lei che non voleva prenderla. Una volta rifer che la zia l'aveva tenuta sotto la lingua e l'aveva sputata il giorno dopo. Lo zio continuava ad associare la pillola di cinque milligrammi di solfato di morfina all'eutanasia. Malgrado la dottoressa Murphy avesse spesso tentato di spiegargli che era un'associazione errata, lo zio non voleva starla a sentire. Diceva di uno aver visto un programma televisivo in cui un medico specialista famoso - aveva messo la musica preferita dalla paziente e poi le aveva iniettato una forte dose di morfina, quindi le aveva tenuto la mano finch non aveva sentito una pressione con cui la donna gli aveva espresso il suo ringraziamento. Non penso che sia necessariamente sbagliato, zio, dissi, ma non questo il punto. Aspettiamo finch non arriva lo specialista, replic lo zio. Vedi, lei non vuole. Vedi, non sta soffrendo. Non vero, Henny? La zia Henny fece un cenno col capo, perch sapeva che era quello che lui voleva. La dottoressa Murphy disse: Henny, lei non m'inganna Il marted seguente la zia Henny alz la voce: D'accordo, Shanti, per stanotte tengo ancora l'infermiera perch l'ho promesso, ma poi basta. troppo cara, ci costa una fortuna... Non voglio un'infermiera di notte. Non ho mai sentito una sciocchezza simile in vita mia. Non mi sveglio mai di notte... E cos convinse lo zio Shanti a lasciare a casa l'infermiera di notte a partire dal mercoled dopo. Quando arrivai, gioved mattina, scoprii che la decisione era stata un disastro. La zia Henny aveva patito dolori atroci per tutta la notte, accompagnati da nausea e vomito. Colin aveva dovuto sorreggerla, perch non era in grado di andare in bagno. Quando avevano cambiato le lenzuola, lei era quasi caduta a terra. Colin, con i suoi problemi al ginocchio e alla schiena,

aveva fatto quello che poteva ma aveva un'aria tesa e sfinita. Per la zia Henny, che era cos schizzinosa da provare fastidio anche per un po di polvere sul tappeto, doveva essere stata una tortura. Gioved, dopo quella notte terribile, lo zio accett che alla zia Henny venisse somministrata la morfina. Venerd mattina dovevo sbrigare alcune faccende e arrivai da loro pi tardi, a mezzogiorno. Avevo telefonato alle nove e mi avevano detto che non c'era motivo di allarmarmi, ma quando arrivai la zia Henny era gi morta. 15. Lo zio dichiar: Non voglio vedere il corpo. Quella che c' nel letto di sopra non Henny. Nemmeno ieri era Henny. Henny mi ha lasciato la sera precedente. Ha detto: "Shanti, tienimi la mano" Io gliel'ho tenuta. Poi ha aggiunto: "Devi aiutarmi, sto soffrendo tanto" Ho detto che l'avrei aiutata in qualsiasi modo. e faceva male lo stomaco: "Vuoi qualcosa da succhiare?" le ho chiesto. Ma aveva la bocca tutta piagata, le faceva troppo male. Dopo un po mi ha sussurrato: "Adesso puoi lasciarla", e cos io le ho lasciato andare la mano. stato quello il momento in cui mi ha detto addio. Il mattino dopo biascicava troppo quando parlava. Non era pi Henny. La zia Henny mor venerd 7 aprile 1989. Io dovevo partire domenica, cos lo zio Shanti anticip di un giorno il funerale, spostandolo a sabato. Il giorno della morte della moglie era molto pi calmo di prima e sbrig alcune faccende. Io volevo aiutarlo, ma lui insistette - nonostante quello che aveva detto prima - affinch restassi dov'ero. Qualcuno deve rimanere in casa con la zia Henny. Quando cominci a fare buio, il carro delle pompe funebri si accost e si ferm. Un giovane discreto, pallido e grassoccio che indossava un abito e un panciotto nero mormor: Ora porteremo fuori la signora Un po pi tardi andai a fare una passeggiata al parco con lo zio. Non esco di casa da settimane, disse. Be, adesso ora, replicai io. Aveva fatto brutto tempo, c'era stata persino una nevicata tardiva, ma ora il cielo era di nuovo limpido, anche se si gelava. Il giardino all'interno del parco aveva un aspetto magnifico, con le violacciocche e i tulipani gialli. Quella sera rientrai dove alloggiavo. Colin tenne sveglio lo zio a parlare fino all'una e mezzo di notte, cosicch quando and a letto era cos stanco che non si ferm troppo a pensare alla zia Henny che non era pi al suo fianco. Il mattino seguente andammo al forno crematorio di Golders Green. Per il funerale avevano riservato la cappella pi grande, perch con cos breve preavviso le altre non erano disponibili. Portarono dentro la bara con la targhetta d'ottone su cui era inciso il suo nome: HENNY GERDA SETH e la misero su una piattaforma. A quel punto lo zio volle vedere il corpo e chiese che la bara venisse aperta, ma l'incaricato spieg che una volta li dentro la legge lo vietava. D'accordo, disse lo zio tranquillamente. Colin lesse il salmo numero ventitr, poi lo zio fece un discorso senza capo n coda. Nasciamo e moriamo da soli... Lei ha sempre pensato agli altri... "La signora gentile", cos la chiamavano nei negozi... Ha sempre lavorato sodo... Tutta la mia vita qui, tu eri tutto per me, ma io devo andare avanti. Io dissi: Zia Henny, so che se ci avessi permesso di informare

i tuoi amici, questa cappella sarebbe stata piena. Ma tu non volevi, cos eccoci qua in tre: lo zio, Colin e io. Mi chiamavi sempre 'il nipote di mio marito, ma qualche volta ti sei sbagliata Giunto a quel punto ebbi difficolt a continuare, cos lo zio mormor qualcosa. Allora proseguii: Grazie per averci regalato tanti momenti di gioia e per avere dato allo zio tanta felicit per tutti questi anni Lo zio, in lacrime, disse che la sua vita era finita. E per avergli dato il coraggio di continuare anche senza di te. L'incaricato premette un pulsante e dalla piattaforma emerse un piccolo artiglio che spinse la bara attraverso uno sportello, dietro il quale non si vedeva nulla tranne un'altra serie di sportelli. 16. Avevamo sempre dato per scontato che lo zio sarebbe morto per primo, cos quando la zia Henny se ne and non sapevamo quanto a lungo lui avrebbe continuato a vivere. Non soltanto perch, a causa del braccio, aveva bisogno di aiuto in molte cose un aiuto che, in qualche modo, sarebbe riuscito a ottenere , ma soprattutto perch quella perdita lo aveva abbattuto e distrutto. Amava sua moglie da pi di cinquant'anni ed erano sposati da quasi quaranta. Per dire che capiva le parole di lei ancora prima che le pronunciasse aveva usato la frase: Eravamo cos integrati Ora met di quell'essere integrale era stato asportato. La gente badava che lo zio non restasse da solo. Cathy veniva ogni giorno feriale per preparargli da mangiare. Judy, la sua fisioterapista, passava una volta la settimana. I suoi amici di Londra gli parlavano spesso. I suoi familiari gli facevano visita con quanta pi regolarit potevano, poich sapevano che il periodo pi difficile sarebbe cominciato qualche mese dopo la morte di Henny, quando la maggior parte delle persone avrebbe ripreso la propria vita. Colin si accoll gran parte delle noiose incombenze quotidiane, sorvegliandolo con attenzione, cos come fece suo nipote Arun, che era medico e abitava a Toronto. Alcuni dei vecchi amici tedeschi e svizzeri venivano ogni anno a stare con lo zio. Due mesi dopo la morte della zia Henny, la mamma and in Inghilterra per stare con lui. Al ritorno mi port una cartolina da parte dello zio Shanti. (Leila, Premo e Aradhana sono, rispettivamente, mia madre, mio padre e mia sorella.) Giugno 1989 Caro Vicky, innanzitutto vorrei augurarti un compleanno molto felice e, soprattutto, pieno di salute. Io mi godo la compagnia di Leila, ma mi sento in colpa perch la rubo a voi. E un gran peccato che non siate qui. Andr a Toronto per quindici giorni, con qualche riserva, perch non ci sono mai stato da solo. Spero che Aradhana far una bella festa per te con tutte le sue amiche giovani e carine. Fammi sapere se posso esserti in qualche modo d'aiuto. Questa la prima lettera che scrivo dopo la morte di Henny. Ti prego di testimoniare il mio affetto a Premo e ad Aradhana. Con il pi profondo affetto, tuo affezionato zio Shanti P. S. Spero che tu ti sia messo a scrivere. Nella lettera non cita mio fratello Shantum perch in quel periodo

era in Inghilterra. Aradhana si sarebbe sposata, di l a un anno, con Peter Launsky-Tieffenthal, un giovane diplomatico austriaco. Quando Aradhana e il marito visitarono insieme Londra, lui e lo zio Shanti andarono molto d'accordo e parlarono in tedesco. Dopo la morte della zia Henny, la mamma cercava di recarsi a Londra ogni anno e di stare per un mesetto con lo zio Shanti o il pi possibile vicino a lui, trascorrendo gran parte del suo tempo con lui. La stessa cosa faceva Michi Mama, il mio zio materno pi anziano. Io, che mi trattenevo in Inghilterra per periodi piuttosto lunghi perlopi per via dei miei libri , andavo spesso a trovare lo zio Shanti e ogni tanto portavo i miei amici e glieli presentavo. Shantum fece venire la sua fidanzata Gitu. Tuttavia, anche se lo zio era felice di vederci e gli piaceva la compagnia, la sua solitudine era palese, profonda e apparentemente insanabile. La sua vulnerabilit e il suo nervosismo aumentavano. Quando la mamma e il pap stavano da lui, andavano di tanto in tanto a teatro o al cinema oppure a far visita ad amici. Questo lo scombussolava molto. Anche quando uscivano durante la giornata, lui incominciava a fremere se tornavano con pochi minuti di ritardo rispetto all'orario concordato. Un pomeriggio il pap dovette recarsi al centro commerciale di Brent Cross per comprare un ricambio di vetro per il termos e gli tocc passare in rassegna sei negozi prima di trovarlo. Aveva detto che sarebbe rientrato per le sei, ma invece torn alle sette meno un quarto. Quando suon il campanello del 18 di Queens Road, trov lo zio prostrato dall'ansia. Aveva telefonato al direttore del Brent Cross, aveva chiamato la polizia e alla fine era stato cos male dalla preoccupazione che si era dovuto coricare sul divano e ora iperventilava. Quando il pap disse che aveva pi di sessant'anni e sapeva cavarsela, lo zio gli rispose che qualcuno poteva averlo aggredito. Allora il pap replic che non era da solo e che, comunque, era in grado di badare a se stesso, e lo zio insistette nel dirgli che lui non sapeva che cos'era diventata l'Inghilterra. Con il passare del tempo lo zio guardava sempre pi la televisione e augurava la buonanotte agli annunciatori quando chiudevano le trasmissioni. Il futuro non gli prometteva nulla e non c'era pi nessuno con cui potesse parlare del passato. Era malato e debole e non aveva pi il suo lavoro. In famiglia eravamo tutti tristi per la morte della zia Henny, ma a parte me, che la conoscevo e le volevo bene, nessuno era veramente affranto per lei: era per lo zio che si preoccupavano. Io, per, ero triste anche per me stesso. La zia Henny mi mancava, specialmente quando tornavo in Queens Road, e in particolar modo in cucina dove, mentre lavavamo i piatti, si erano svolte le nostre conversazioni pi amichevoli. Ogni volta che telefonavo mi mancava la sua voce, limpida e squillante, che annunciava: Hendon sei-tre-tre-zero Mi mancavano la sua amicizia, il suo buonsenso e il suo Optimismus. Nonostante la forte riluttanza che lei aveva manifestato a farsi arruolare nella nostra famiglia, io avevo la sensazione di essermi conquistato il diritto di considerarla parte di essa. Per me, durante gli anni della scuola e persino dell'universit, Londra era stata essenzialmente il 18 di Queens Road. Dopo che venne pubblicato il mio romanzo indiano, Il ragazzo giusto, compresi che per un po non sarei riuscito a scrivere un altro libro ambientato in India. Cominciai a trascorrere pi tempo a Londra, da amici o in appartamenti affittati, e a conoscere

la citt per quello che era. Avevo il presentimento che il mio libro seguente si sarebbe svolto a Londra. Andavo spesso a trovare lo zio, ma non pensai mai di chiedergli di parlare in maniera dettagliata della sua giovinezza. 17. Nell'estate del 1994 i miei familiari vennero in Inghilterra, sempre per fare visita allo zio, ma anche perch a Plymouth doveva essere messa in scena un'opera commissionata dall'English National Opera, Arion and the Dolphin, di cui Alec Roth aveva scritto la musica e io il libretto. Dopodich andammo a Oxford, dove avevamo deciso di festeggiare il mio compleanno. Il tempo era splendido, le strade erano sgombre, e noi eravamo felici di stare insieme. Avevo invitato lo zio a vedere l'opera, ma Plymouth era troppo lontano da Londra, lui aveva ottantacinque anni ed era molto debole. In macchina parlammo di lui e la mamma disse, voltandosi verso di me: Se non sai esattamente di che cosa scrivere adesso, perch non scrivi su di lui? In un primo momento non reagii con entusiasmo. Non so se mi va di scrivere su qualcuno che mi cos vicino. E anche se pensassi che una buona idea, non credo che lo zio sarebbe d'accordo. Perch non glielo chiedi? replic la mamma. Non saprai mai che cosa ne pensa se non glielo domandi. Be, come ti ho detto, non sono affatto convinto di voler scrivere su di lui, dissi, e mi sentirei a disagio se dovessi abusare del suo tempo per intervistarlo quando spesso cos stanco. Perch non glielo chiedi tu? Sarebbe meno imbarazzante per lui dire di no a te. Non posso chiederglielo se non sai nemmeno se lo intervisterai , ribatt la mamma. Che cosa succederebbe se lui dicesse di s e poi tu decidessi di non intervistarlo? Ne sarebbe molto deluso. Dibattemmo per un po sulla questione e nei giorni seguenti ci rimuginai sopra. Lo zio aveva vissuto una vita interessante e, una volta morto, la sua storia sarebbe stata sepolta con lui. Se volevo esplorarla, dovevo sbrigarmi, finch lui aveva ancora un po di energia ed era mentalmente lucido. Allora pregai la mamma di chiederglielo. Alcuni giorni dopo lei mi disse di avergli parlato: lui ne era stato felice, anzi, a essere sinceri, entusiasta. Sono sicuro che una delle ragioni per cui la mamma mi sugger di intervistare lo zio era di presentargli un progetto al quale partecipare. Io pensavo ancora che forse era un'imposizione, ma non si rivel tale. Ci capitava di chiacchierare per intere giornate. Quando raccontava della sua giovinezza in India o di quando era studente in Germania o della guerra, sembrava ritrovare le energie. Quando invece parlava della zia Henny cosa che non potevo impedirgli di fare, visto che era lui a tornare sull'argomento ogni volta che poteva -, sprofondava nuovamente nel suo personale senso di perdita. Qualsiasi libro fosse emerso da questo processo doveva ovviamente ruotare intorno allo zio, perch sulla zia Henny le mie informazioni erano necessariamente di seconda mano. Non potevo pi intervistarla e, anche se fosse stata ancora viva, sarei stato riluttante a farlo per via delle circostanze della prima fase della sua vita. Non avevo idea che anni dopo sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe stravolto questo equilibrio. 18.

Ebbi parecchie conversazioni con lo zio e furono lunghe sessioni che credevo lo sfiancassero, ma che invece sfiancarono molto di pi me che cercavo di registrare ad alta velocit l'ondata di ricordi, chiari per lui ma confusi per me, che avevo scatenato. La durata dell'attenzione dello zio variava e talvolta la sua prontezza svaniva, tanto che si perdeva spesso in esasperanti digressioni o in disquisizioni filosofiche. Altre volte piangeva ricordando la zia Henny, ma era felice di parlare della sua vita passata ora che il presente gli sembrava cos vuoto, e io ero contento di avere intrapreso questo progetto. Condussi una serie di conversazioni abbastanza lunghe nell'arco di cinque mesi, tra il giugno e l'ottobre del 1994. Con il senno di poi, avrei dovuto diluirle in due o pi anni, ma cos avevano uno slancio particolare e inoltre avevo la sensazione di dover correre contro il tempo. Persino in quei pochi mesi ebbi l'impressione che lo zio si fosse fisicamente indebolito. Malgrado all'inizio avessi pensato che quei dialoghi dovessero essere una specie di compito da eseguire in qualit di archivista di famiglia, ben presto non vidi l'ora di cominciare. Ogni tanto prendevo appunti, non soltanto sul contenuto ma anche sull'atmosfera in cui si svolgevano. Per esempio, la nostra ultima conversazione alla fine di ottobre era stata fissata per le dieci di mattina. Andai a fare una nuotata mattutina nel Serpentine, osservai i cigni sotto la pioggia sottile, poi presi l'autobus numero 113 per andare dallo zio e suonai il campanello. Non rispose nessuno. Notai la bottiglia del latte accanto alla porta e la posta che traboccava dalla cassetta per le lettere. Che lo zio fosse uscito a fare due passi? O forse non aveva sentito il campanello? Oppure, cosa del tutto atipica, non si era ancora svegliato? O magari era malato? Andai alla cabina telefonica a qualche decina di metri sul lato della strada che dava sul parco di Hendon. Era autunno e sotto i piedi sentivo le foglie bagnate dei castagni. Lo zio impieg un po ad arrivare al telefono e quando rispose mi sembr brillo. Era ancora di sopra e non aveva sentito il campanello. Caro, ho passato una notte terribile, disse. Sono andato a letto alle sei stamattina. Sai, quei miei amici svizzeri, i Dolder, stavano per partire e io ho mangiato e bevuto troppo, Bombay mix, e poi le noccioline, il whisky; le gambe non mi reggono... sono appena uscito dal bagno... Zio, dovresti vergognarti. Sono... sono peggio di un teppista. Quando tornai davanti a casa vidi la fisioterapista Judy che stava uscendo dalla macchina parcheggiata accanto alla cassetta per le lettere rossa. Ci salutammo e io presi il latte. Lo zio apr la porta in pigiama, con sopra una vestaglia logora color topo. Aveva un'aria colpevole ma sembrava piuttosto compiaciuto di se stesso. Diede una scorsa alla corrispondenza. Ecco, caro, qui c' una lettera per te. Ma indirizzata a V. K. Seth, a Tuttu Mama. S, s, disse lo zio, guardando un'altra volta la busta. Perch l'ho data a te? La infil nella tasca della vestaglia. E dopo che se ne sono andati ho bevuto dell'altro Bombay mix, aggiunse allegramente, continuando la conversazione di poco prima. Le fa molto male, comment Judy. Tutti quei grassi. Ma difficilissimo smettere, replic lo zio. Poi sono sceso dabbasso e ho preso dei medicinali... bicarbonato di sodio... antiacidi potenti... del valium... Un altro non sarebbe sopravvissuto.

Adesso, caro, avevo dimenticato che oggi doveva venire Judy. Mi spiace, farai colazione con me dopo. Ecco il latte, il... Zio, che odore c' in frigorifero? S, sono venuti e mi hanno portato un sacco di cose da mangiare, i miei amici... le hanno messe da qualche parte. Zio, vai a fare la tua seduta. Io sto bene, mi arrangio da solo. Dopo la seduta di fisioterapia, lo zio fece il bagno e si prepar. Iniziammo la nostra conversazione e io rimasi con lui per tutto il giorno. Era l'undicesima e ultima conversazione e le domande riguardavano tutto quello di cui avevamo gi parlato in precedenza, servivano a colmare i vuoti, a chiarire le incertezze, a cercare di risolvere i dati contraddittori e, ogni tanto, a inoltrarci in nuove aree. Parlammo del segno zodiacale di suo nonno e della frutta nel frutteto di Bhagwanpur, delle sue prime esperienze con le donne, del piano di studi che aveva dovuto seguire a Berlino, della differenza tra medicazione e otturazione, di varie medaglie per le campagne di guerra, di com'era cambiata Queens Road, del viaggio di Henny in Germania una decina d'anni prima di morire. Prima di allora ero andato regolarmente a trovare lo zio e l'avrei fatto anche dopo, ma ormai avevamo toccato tutti gli argomenti che, secondo me, si potevano toccare nelle nostre conversazioni concentrate, e mi spiaceva che fossero terminate. Con il passare degli anni, lo zio divenne fisicamente sempre pi incapace, e alla fine anche la sua mente cominci a vacillare. Nel 1998, pochi mesi prima del suo novantesimo compleanno, mor. Di questo scriver poi, ma ora voglio cominciare dall'altra estremit della sua vita. PARTE SECONDA 1. Shanti Behari Seth era nato l'ottavo giorno dell'ottavo mese dell'ottavo anno del ventesimo secolo. Il suo luogo di nascita era la cittadina di Biswan nelle Province Unite di Agra e Oudh, nell'India settentrionale. Sua madre voleva chiamarlo Vipat Behari - colui che reca sventure - ma il fratello di lei ebbe la meglio e gli diede il nome di Shanti Behari, colui che reca la pace. Il padre di Shanti era morto pochi mesi prima, tre giorni dopo essersi ammalato di peste, che a quei tempi impazzava. La sua vedova aspettava l'ottavo figlio, il quarto maschio. Poich sua madre era diventata vedova ancora prima che lui nascesse, Shanti non la vide mai vestita se non di bianco. Lei gli voleva bene e lo viziava, ma era priva di senso pratico, un difetto accresciuto dal dolore. La sorella maggiore, Hirabehn, che aveva circa quindici anni pi di Shanti, si prese cura di lui. La stessa cosa faceva, di tanto in tanto, suo nonno, un proprietario terriero che possedeva parecchi villaggi e che viveva in uno di essi, Bhagwanpur, a qualche chilometro da Biswan. Non era un uomo molto istruito, ma era pratico e astuto. Per proteggere la sua casa dai briganti aveva assunto il loro capo come guardiano. Sua moglie era furibonda, ma la loro casa fu risparmiata dalle perenni incursioni che avvenivano nella zona. Per risolvere in maniera informale le diatribe del villaggio - specialmente quelle potenzialmente pericolose fra le comunit , aveva nominato due assistenti, uno musulmano e uno ind, e lui era una specie di presidente. Non sapeva una parola d'inglese, la lingua

che nell'Impero serviva a far carriera, ma ne fece studiare i rudimenti ai suoi due figli maggiori. Uno divenne contabile, l'altro giudice distrettuale d'udienza. Il minore dei suoi tre figli maschi non avrebbe studiato ma sarebbe rimasto in casa a prendersi cura delle propriet terriere del padre. Questo figlio, il padre di Shanti, rest nella cittadina di Biswan, dove ebbe sette figli prima di morire all'et di trentaquattro anni. (Un'appendice dedicata ai vari membri della famiglia di Shanti citati nel libro.) Quando era bambino, a Shanti la casa di famiglia a Biswan sembrava grande. Era fatta di mattoni e davanti c'era un cannone ornamentale. Era una casa multifamiliare e, al piano inferiore, la cucina, le dispense e il bagno erano usati in comune, mentre il piano superiore era diviso in tre parti per ospitare le famiglie del contabile, del giudice e del padre di Shanti. Erano per soprattutto le donne della famiglia ad abitarci, perch il giudice viveva a Sitapur e il contabile a Lucknow. L'assenza fisica dei padri dei suoi cugini aveva forse aiutato Shanti a sentire meno la mancanza del padre. In ogni modo, quando gli parlai, non mi disse nemmeno una volta che avrebbe voluto conoscere o vedere suo padre. I due fratelli maggiori di Shanti, Raj e Achal, si assentavano spesso da Biswan, vivevano con altri parenti e studiavano. Raj sarebbe diventato ingegnere e Achal medico. Brahma, il terzo fratello, e Shanti rimasero a Biswan, dove ebbero un'infanzia vivace e caratterizzata dai soliti passatempi. Quando ero a Biswan, venne a casa nostra un incantatore di serpenti. Ci mostr i soliti trucchi e incant il serpente suonando il been, per in una delle sue ceste era nascosto qualcosa che non voleva mostrarmi. Io gli dissi che desideravo vedere che cosa fosse. Lui mi spieg che aveva catturato un cobra giovanissimo che non aveva ancora ammaestrato ed era molto pericoloso. Io volli assistere al combattimento con la mangusta. Ricordo la lotta, che fu molto cruenta. La mangusta sapeva che era una faccenda seria e sferr un colpo rapido come un lampo: non si riusc quasi a vedere niente, perch scroll il serpente un po di volte e poi lo lasci andare. Alla fine c'era un sacco di sangue e l'incantatore cominci a piangere, dicendo che il suo serpente pi prezioso, che non era ancora stato ammaestrato, sarebbe morto e anche la sua mangusta era gravemente ferita. Io ero giovane e non me ne importava nulla, per compresi che la mangusta e il serpente sono nemici naturali. L'incantatore di serpenti voleva un po pi di soldi, credo. La sorella maggiore Hirabehn era stata diceva Shanti - quella che aveva maggiormente influenzato la sua vita. Hirabehn era rimasta vedova in giovane et, qualche anno dopo essersi sposata con un ingegnere. Aveva avuto una figlia morta a tre anni. Da allora Hirabehn si era dedicata a una scuola femminile che aveva fondato a Biswan insieme con altri parenti. Lei voleva bene a Shanti ma ne conosceva i limiti. Quando il fratello faceva qualcosa di veramente sbagliato, lei sapeva che cosa lo avrebbe ferito di pi e cos gli vietava di giocare con i suoi amici. Una volta Brahma, che aveva mal di stomaco, rimase a casa da scuola e allora anche Shanti finse di star male. Hirabehn mostr compassione e minacci di dargli dell'olio di ricino, cos Shanti dichiar subito di sentirsi gi meglio. Ogni giorno Hirabehn dava al fratello la paghetta, ma lui non aveva il permesso di comprare gli aquiloni, perch era un genere di attivit ritenuto volgare e non adatto alle classi istruite. Ogni tanto, per, Shanti ne acquistava lo stesso uno, ne strappava un angolino e diceva di averlo trovato. Poi scacciava

le scimmie dal tetto e faceva volare il suo aquilone facendo a gara con gli amici. Levigava i fili con polvere di vetro per tagliare i fili degli aquiloni rivali e abbatterli. In generale sua sorella era indulgente, ma un giorno, siccome lui era stato insolitamente disobbediente (forse aveva tirato una pietra a una bambina), lei lo chiuse a chiave nella dispensa dove si conservavano il grano per la famiglia e i deliziosi sottaceti preparati dalla madre. Era buio e freddo, cosa che Shanti odiava, cos decise di dare una lezione alla sorella autoritaria. L vicino c'era un pesante bastone con cui mand in frantumi uno o due recipienti di terracotta, provocando una confusione enorme, e da quel giorno, quando serviva, lei lo chiuse a chiave in altre stanze. Un ricordo d'infanzia, - la prima volta che Shanti ebbe esperienza della morte, era ancora vivido in lui ottant'anni dopo. Era il bambino di mia cugina Omvati. Sapevo che aveva soltanto sei mesi e lei aveva lo sguardo rivolto verso l'alto. Piangeva e io provai una strana sensazione. Era evidente che c'era qualcosa che non andava affatto. A quell'et i bambini non si bruciano, ma si seppelliscono. Non me lo dimenticher mai. Avevo solo otto anni, pi o meno. Il marito di Omvati prese il cadavere, Brahma e io lo seguimmo, poi venne qualcuno con un badile, c'era uno stagno e lo seppellirono l vicino allo stagno. 2. Il fatto che Shanti fosse nato a cos breve distanza di tempo dalla morte di suo padre doveva essere una delle ragioni per cui suo nonno gli voleva cos bene. Lo lasciava correre nel suo frutteto, che custodiva gelosamente e in cui c'erano alberi da frutta provenienti da diverse parti dell'India: nespoli, aranci, banani, manghi, litchi, jamun, pbalsa e pruni rossi. Dopo la morte di sua moglie, mio nonno ebbe un'amante. Dopo la morte della sua prima amante, ne ebbe un'altra. Un giorno, quando io avevo otto o nove anni, mi arrampicai su un albero di jamun del frutteto. L'amante del nonno era seduta l sotto. Un ramo si spezz e io le caddi in testa. Le usc del sangue dal cranio. Pensai che mio nonno me le avrebbe date di santa ragione, ma si limit all'equivalente suntpueripueri [i fanciulli sono fanciulli] e mi lasci andare. Io mi vergognavo molto di me stesso e anche adesso rivedo tutto quanto. Le bruciarono della seta sulla ferita per fermare l'emorragia. Inutile dire che quando il nonno mi invitava a fargli visita, io portavo con me due o tre compagni di scuola e insieme ci arrampicavamo sugli alberi, raccoglievamo un sacco di frutta matura e scrollavamo le piante per far cadere quella ancora acerba. Tornatevene a casa, tu e le tue cavallette, mi diceva. Fingeva di essere arrabbiato con me e io mi arrabbiavo con lui e lo minacciavo che non sarei pi tornato, ma il giorno dopo lui mandava il suo carro trainato dal bue per prelevarmi. Di tanto in tanto il nonno andava a una fiera per comprare del bestiame e Shanti aveva il permesso di viaggiare con lui sul carro trainato dal bue e di dormirci dentro la notte. Una volta, quando Shanti aveva quattro o cinque anni, il fratello di suo nonno, che aveva abbandonato il mondo ed era diventato un sannyasi, venne al villaggio con la sua veste rossa. Sarebbe stata l'unica volta che Shanti l'avrebbe visto. Lo zio era vecchio e debole e due uomini lo trasportavano su una portantina. Disse a Shanti di abbandonare la famiglia a cinquant'anni, cos al momento della morte non avrebbe avuto alcun legame. Anche organizzare la vita in vista della morte occupava una

parte dei pensieri del nonno. Mi ricordo molto bene che, quando avevo undici anni, mio nonno voleva che facessi la cresima o mi sottoponessi alla cerimonia del janeu, per cui dovevo andare da solo a Kanauj. Doveva essere una specie di Heimatsort - come si dice in hindi? [Lo zio Shanti intendeva una sorta di luogo natio per i membri della sua sottocasta, al quale ritornavano per certi rituali] e non capivo perch mio nonno insistesse tanto. Ma quando una persona muore, gli ultimi riti possono essere celebrati soltanto da qualcuno che si sottoposto a questa cerimonia ed stato investito del sacro filo. Poco tempo dopo, quando lui mor, dovetti celebrare io questo rito. Mio nonno voleva che fossi l'erede universale delle sue fortune. Il mio zio contabile mi disse che non era giusto, ma nella sua generosit sugger: Se desideri, non lasciare nulla in eredit ai tuoi figli, ma dividi l'eredit in parti uguali tra i tuoi nipoti Poich sia lo zio contabile sia lo zio giudice avevano solo un figlio ciascuno, noi quattro fratelli, alla morte del nonno, ereditammo quattro sesti delle sue propriet. Dopo la morte del nonno, il fratello maggiore di Shanti, Raj, che aveva ormai ventiquattro anni e lavorava come ingegnere ferroviario per gli inglesi, assunse il ruolo di protettore della famiglia. Decise di prendersi la responsabilit dell'istruzione di Shanti e lo sostenne con amore, denaro e consigli finch visse. Shanti impar ad amare il fratello come si ama un padre, anzi, a adorarlo come un eroe. Questo era il padre di mia madre, mio nonno, che mor dieci anni prima che io nascessi. 3. Nel 1899 lo zio di Shanti, il giudice Kunj Behari Seth, pubblic in urd una cronaca intitolata Storia della famiglia Seth di Biswan. Sette anni dopo, nel marzo del 1906, pubblic in inglese un libro intitolato / Seth di Biswan, che offre un quadro vivace e abbastanza stravagante della famiglia di Shanti cio della mia famiglia materna - e del suo retroterra economico, sociale e personale. (Il mio cognome Seth perch mia madre spos un altro Seth che non era suo parente.) La narrazione, che comprende centinaia di nomi, si concentra quasi interamente sulla linea di trasmissione maschile. Il bisnonno di Shanti era un simpatico spendaccione dedito al commercio di tessuti e al prestito finanziario. L'archivista di famiglia registra: La cattiva abitudine di spendere al di sopra dei propri mezzi in occasione dei matrimoni esaur rovinosamente le sue risorse, e la sua borsa era quasi vuota quando dovette dare in sposa tre figlie. Gli piaceva addomesticare gli uccelli. Mi ricordo assai bene di com'era sul letto di morte. Non delir affatto, ma la sera in cui sarebbe poi trapassato and con le sue gambe a sedersi a cena. La fine giunse poco dopo mezzanotte, il 4 di Bhadaon Badi di Samvat 1931, che corrisponde al 31 agosto del 1874. Fu una morte molto tranquilla. Rimase completamente cosciente e parl per qualche istante prima di smettere di respirare. Il nonno riemp poi in parte la borsa vuota di Shanti. Su di lui il figlio scrive: Durante la sua adolescenza gli insegnarono il persiano, che tuttavia non impar, limitandosi a mandare a memoria qualche distico di Sheikh Sadi... Da suo padre non eredit grandi propriet terriere, per fu sufficientemente astuto e sbrig i suoi affari in modo da trarre profitto da ognuno di essi. Si pu onestamente dire che

come affarista ha pi stoffa di suo nonno... Ha acquistato l'intero villaggio di Bhagwanpur, un miglio e mezzo a sudest di Biswan. Il reddito di questo villaggio, alle condizioni attuali, di Rs. 250 [all'anno]. A questo punto il giudice arriva alla sua generazione e scrive in termini affettuosi del fratello maggiore, il contabile. Il testo mostra come fossero stretti i legami familiari e che importanza avesse l'istruzione per i Seth. All'et di quindici anni entr nella scuola distrettuale di Sitapur dove studi per la classe di accesso. Il primo tentativo non fu coronato dal successo. Prov un secondo anno, ma poich alla vigilia si era ammalato, non pot essere promosso. Cos abbandon gli studi ed entr al servizio delle Ferrovie come impiegato. Qui devo fare una pausa e dire - anzi, ricordare con gratitudine - che questa bocciatura non fu un fatto qualsiasi, ma un grande evento nella realizzazione di una grande opera, perch impresse nella sua mente il valore dell'istruzione. Infatti non si diede pace finch non mi ebbe garantito un'istruzione superiore, con grande spirito di sacrificio, compensando cos la sua bocciatura a quell'esame. Ma, oltre a ci, il seme dell'amore per lo studio si radic profondamente in lui, tanto che divent il pioniere dell'istruzione femminile nella famiglia Seth. Malgrado le molte difficolt che incontr sul suo cammino, diede un'encomiabile educazione in sanscrito alla figlia maggiore. Ora il suo amore per le riforme e per l'istruzione femminile si rivolge alla seconda figlia, Vidyavati, che non ancora sposata ed appena stata ammessa all'ottava classe della scuola superiore Isabella Thoburn di Lucknow. Ha gi solide basi di sanscrito, acquisite grazie a lezioni private. L'idea di lui nobile, poich intende aprire una scuola femminile non appena la figlia avr terminato gli studi. La terza figlia (Omvati) studia nella seconda classe della scuola succitata. Egli non soltanto un Arya Samaji, [membro dell'Arya Samaj, un gruppo religioso ind riformato], ligio nell'osservanza dei riti vedici, ma anche un riformatore pratico, al punto che la famiglia pu ben essere orgogliosa di lui. una sventura che gran parte dei membri istruiti e benestanti della famiglia Seth non sia stata ancora in grado di cogliere lo spirito delle sue riforme e, di conseguenza, abbia mancato di fornire il sostegno che egli merita. Tuttavia non lontano il giorno in cui coloro che gli mettono i bastoni tra le ruote e lo perseguitano si pentiranno delle proprie azioni e i loro posteri lo venereranno con gratitudine. Con i suoi sforzi e i suoi studi privati si elevato dal livello di impiegato a quello di contabile di terzo grado. stato operato due volte di emorroidi e una volta di idrocele. Gli ostruzionisti a cui si riferisce erano i Seth di Kotra, un ramo molto pi nobile della stirpe che viveva in un ampio palazzo in un paese vicino. Quando la cugina di Shanti, Vidyavati, si laure, prima tra le donne della comunit, i Seth di Kotra decisero di rispondere a tale impudente oltraggio boicottando i Seth di Biswan e non invitandoli ai loro matrimoni e festeggiamenti. Questo ostracismo, tuttavia, non dovette durare pi di pochi anni, perch Shanti si ricordava di essere seduto in grembo a sua madre un'estate a una grandiosa festa organizzata dalla famiglia Kotra in cui c'erano anche le ragazze che ballavano. Rammentava l'enorme blocco di ghiaccio che avevano comprato per l'occasione e che, spaccato in grossi pezzi, galleggiava nelle bevande. Allora Shanti aveva sei anni e non riusciva a smettere di romperlo e masticarlo. Era una sostanza affascinante, una novit sorprendente. A proposito del secondo dei tre fratelli, il giudice scrive:

Kunj Behari Seth Non senza difficolt che ho tentato di scrivere queste righe che in verit sono un'autobiografia. Per quanto insignificante sia la mia vita, non mi sarei avventurato a scriverla se non fosse stato per compiere un dovere come membro della famiglia di cui ho narrato la storia. Dopo avere raccontato in dettaglio i suoi successi in ambito accademico incluso il fatto di essersi classificato primo in tutte le Province Unite all'esame di laurea in filosofia tenuto sotto l'egida dell'universit di Calcutta nel 1886 - e in ambito giudiziario nel 1903 venne nominato giudice delegato di terzo grado -, descrive l'istruzione data ai suoi figli e ancora una volta accenna a quella che sembra essere una malattia di famiglia: Nel novembre del 1899 dovetti subire un'operazione per le emorroidi di cui soffrivo da tempo. L'intervento fu eseguito con grande abilit dal dottor H. D. Pant e fu un grandissimo successo. La registrazione si conclude con una nota malinconica. Dopo avere elencato i figli ancora vivi, aggiunge: Ebbi due altri figli, vale a dire: un figlio maschio che visse circa quindici giorni e una femmina, Sobhagyavati, che mori il 1 luglio 1903, poco prima di compiere il suo quarto anno di vita. Era una bambina molto intelligente. Al terzo fratello il padre di Shanti dedica poco spazio. Manorath Prasad Seth Nato venerd, 9 Baisakh Sadi di Samvat 1925, che corrisponde al 1 maggio 1868, non ebbe grandi opportunit di studiare perch nostro padre voleva che restasse a casa e non ricevesse un'istruzione inglese, che allora era considerata il modo per guadagnarsi da vivere all'estero. Entr nel commercio dei vasi di metallo... Sa parlare l'urd e il nagri bhasha [hindi]. Ha un cuore compassionevole e virtuoso. E un seguace della religione vedica ed sempre disponibile ad aiutare i suoi fratelli nell'eseguire tutte le riforme. molto legato ai suoi fratelli nei confronti dei quali sempre sottomesso. Il resto dell'annotazione elenca i figli di Manorath Prasad e le loro date di nascita. Ne sono nominati sette e ne manca uno, cio Shanti, che venne al mondo due anni dopo che il libro era stato scritto. 4. In I Seth di Biswan non ci sono annotazioni separate per le donne, ma uno dei risultati della passione del contabile per la riforma e della remissivit di suo fratello fu che tutte le sorelle di Shanti ricevettero un'ottima istruzione, almeno nella lingua sanscrita. Una di loro, Mangia, spos un eccentrico dalla cultura poliedrica, laureato in scienza e letteratura. Anche lui, dal lato materno, aveva una tradizione di erudizione. Il fratello minore di lei, che le aveva suggerito il nome di Shanti, era un uomo dotto molto versato in sanscrito, prakrit e pali, e con una profonda conoscenza del buddhismo. Shanti si ricordava che nel museo archeologico di Sarnath, vicino a Banaras, era rimasto ad ascoltarlo incantato mentre lui gli spiegava il significato di ogni gesto delle statue che raffiguravano il Buddha. Questo zio scrisse numerosi saggi in sanscrito, ma non li pubblic mai. Si guadagnava da vivere andando alle corti di raja e maharaja per amministrare le loro propriet terriere, ma quando se ne andava per un congedo di qualche settimana spesso non faceva pi ritorno per mesi. Una volta mi disse: Se sarai il primo della tua classe a Biswan, ti regaler l'orologio che attaccato alla catena nel taschino del mio panciotto Di solito mi interessava pi giocare e ci nonostante passavo gli esami senza difficolt, ma quella volta mi sforzai davvero

di studiare e fui il primo della classe, non in generale, ma in ogni materia. Al mio povero zio, non appena mise piede in casa, domandai: E il mio orologio? La mamma si arrabbi perch, invece di salutarlo, gli avevo chiesto un regalo e mi disse che un'imitazione andava bene lo stesso per me. Ma io non cedetti e assillai il povero zio finch non mi compr un orologio alla catena. Avr avuto nove o dieci anni. A un bambino non bisogna mai fare promesse che non si possono o non si vogliono mantenere. Inutile dire che quell'orologio non dur molto, dato che cercai di aprirlo per vedere come funzionava. Shanti, curioso e intelligente quando si trattava di capire come funzionassero le cose, era tuttavia al riparo dalle ripercussioni di ci che stava accadendo nel mondo intorno a lui. La Grande Guerra del 1914-18 cominci quando lui aveva sei anni e, nonostante le mie domande al riguardo, lui non ricordava nulla, tranne un po di propaganda antitedesca e la devastante epidemia di influenza che segu il conflitto. Malgrado vi avessero combattuto numerose truppe formate da indiani e da altri soldati non europei, inclusi gli americani, e avesse influenzato il sentimento nazionalistico che in India e altrove era sempre pi forte, la prima guerra mondiale non meritava del tutto il nome che le fu attribuito in seguito, poich il suo teatro fu principalmente l'Europa. Dopo che Shanti ebbe studiato fino alla sesta classe della scuola Jai Dayal Seth di Biswan, fondata da un parente nel 1895, fu mandato altrove perch ricevesse un'istruzione migliore, che desse pi peso all'inglese e alle scienze, dapprima alla Jubilee di Lucknow, che per lui odiava e dove fu bocciato agli esami. Allora suo fratello Raj lo iscrisse in collegio alla scuola teosofica di Banaras (a volte scritto Benares o Varanasi) A Shanti piacevano l'atmosfera aperta che vi regnava e i metodi d'insegnamento che ponevano l'accento sul pensiero indipendente pi che sull'apprendimento mnemonico. Rimase in quella scuola per quasi cinque anni e ne usc sedicenne come l'allievo che rappresentava l'istituto nelle occasioni ufficiali. Fin da allora, per, manifestava il suo talento per cacciarsi nei guai. La sera proiettavano un film a episodi, Tarzan delle scimmie, tra le dieci e mezzo e le quattro. Noi decidemmo di lasciare le biciclette fuori dai cancelli della scuola, mettere dei cuscini sotto le coperte, sgusciare fuori, andare a vedere il film e poi tornare. Ma a scuola c'era un ragazzo ricco che di notte bagnava il letto ed era infelice perch non poteva avere servitori e riceveva gli stessi soldi di tutti gli altri. Correggilo tu, mi aveva detto un insegnante. Cos in inverno lo prendevo, gli facevo lavare le lenzuola e gli facevo fare una doccia fredda. Funzion, ma quando superammo i limiti, lui fece la spia. Cos, quando tornammo dal cinema, fui svergognato, perch c'era l'insegnante che ci aspettava. Come punizione per tre mesi non potei n andare al cinema n tornare a casa di mio fratello Achal, che abitava a solo pochi passi dalla scuola. Fu un colpo. Anche se Shanti ammirava molto suo fratello maggiore Raj, l'amore e l'affetto pi grandi erano per Achal, il suo secondo fratello, dieci anni maggiore di lui, di cui era pi o meno l'ombra Quando Achal studiava medicina a Lucknow, Shanti, che sapeva che le spese erano alte, raccoglieva tutto il denaro che riceveva per le festivit di Divali, Holi, Dussehera e per il suo compleanno e lo dava a lui. Achal, d'altro canto, non si presentava mai a mani vuote quando andava a trovare Shanti. Achal sognava di fare il medico da quando aveva sei anni

e dopo essersi laureato cominci a fare pratica a Banaras. Divent un medico di grande successo, oltre che molto generoso. Quando riceveva pazienti poveri, li curava gratis, dava loro medicinali e denaro affinch potessero seguire la dieta che gli aveva prescritto. Shanti super l'esame finale, il Matric, con il massimo dei voti e ci gli permise di ottenere una borsa di studio di dieci rupie al mese. Disse a suo fratello Raj, che lo manteneva, di detrarli dal suo stipendio, ma Raj gli rispose che li aveva meritati e che poteva usarli per divertirsi. 5. Quando parlai allo zio Shanti di suo fratello maggiore Raj e di sua cognata Chanda, quello che lui mi disse ebbe una risonanza particolare per me. Chanda Seth, la nonna materna che io chiamavo Arama, l'unica nonna che io abbia conosciuto. La signora Rupa Mehra, il personaggio principale del mio romanzo il ragazzo giusto, ispirata a lei. Pubblicato qualche anno dopo la sua morte, dedicato non soltanto ai miei genitori ma anche alla sua memoria. Per quanto riguarda il mio mitico nonno, che bastava nominare perch a mia nonna diventasse il naso rosso e le si riempissero gli occhi di lacrime (accende l'impianto idrico, per usare le parole aspre del suo figlio maggiore), qualsiasi informazione su di lui avrebbe aggiunto qualche tassello all'immagine che da anni stavo ricomponendo. Il quadro che emerge dalla descrizione dello zio Shanti quella di un uomo intelligente, pragmatico, integro, irascibile, impaziente, affettuoso, oltre che una specie di stacanovista. Lavorava come ingegnere capo per le Ferrovie e aveva un dischetto d'argento che gli consentiva di salire su qualsiasi treno e di sedersi persino sulla motrice. Lavorava in una specie di carrozza salone, completa di soggiorno, sala da pranzo, camera da letto e alloggio per la servit, il suo compito era progettare, costruire e ispezionare gli impianti ferroviari, inclusi i ponti e i viadotti. Un'estate Shanti accompagn Raj a Goona nelle Province Centrali dove doveva costruire una ferrovia, nel deserto, come lo defin Shanti. Stavamo facendo la siesta, la camera era al buio e il ventilatore sul soffitto era acceso. Tutt'a un tratto sentimmo il sibilo di un serpente. Perfino nell'oscurit lui usci dal letto e and verso la porta per prendere il fucile e ucciderlo. Per bada che normalmente i serpenti non attaccano la gente a meno che non li si calpesti o li si minacci, oppure quando si stanno accoppiando. In questo caso non vogliono essere disturbati. Insomma, nessuno vuole esserlo, se per quello. Vedi, mi ricordo bene le cose vecchie, mentre quelle recenti... be, non so nemmeno se mi sono messo l'orologio o no. Mio fratello era un grande cacciatore per diletto. Una volta, mentre ero con lui, vide un vitello che era stato ucciso da un animale pi grosso, forse una tigre o una pantera, anche se la gente del luogo gli aveva detto che era stato un leone, un leone senza criniera. Talvolta questi animali nascondono la loro preda per poter poi tornare a mangiarla pi tardi. Quando mio fratello lo seppe, si fece costruire un machan negli alberi l vicino. Port su i fucili e un suo sottoposto, e io lo convinsi a prendermi con s. Lui mi avvert che mi sarei annoiato: bisognava stare zitti, respirare in silenzio, rimanere immobili. Restai con lui un'ora che mi parve un'eternit. Sfortunatamente vennero tuoni e lampi e il gattone non si fece pi vivo per reclamare il suo bottino.

Aveva un sacco di manie. Una volta si era ammalato e nostro fratello Achal era venuto a curarlo e viaggiava con noi sul treno diretto a Lucknow. Raj voleva che tutti i finestrini fossero chiusi. Chanda Bhabhi e io andavamo spesso in bagno per prendere una boccata d'aria fresca. Durante la malattia disse ad Achal Bhaiyya che voleva mangiare delle sardine. E nonostante non gli facessero bene perch erano molto grasse e controindicate nel suo stato, lui non volle assolutamente farne a meno. Per fortuna non vi furono conseguenze negative. In certe cose, insomma, voleva fare di testa sua. Era molto generoso e io dipendevo da lui. Quando ero a scuola, non avevo soldi per i vestiti e le mie scarpe erano malandate, cos lui mi port in un negozio bellissimo per comprare un paio di stivali nuovi. Facevamo sempre colazione insieme prima che lui andasse al lavoro, e mentre mangiavamo mi faceva domande di geografia, storia e di altre materie. Dovevo stare sempre in guardia. La moglie di Raj, Chanda, aveva tredici anni meno del marito e solo due anni pi di Shanti. Andavano perfettamente d'accordo e lei lo proteggeva dall'ira del fratello. Raj aveva detto a Shanti di non usare nulla che fosse di propriet dell'ufficio, ma Shanti prendeva in prestito la bicicletta per imparare a usarla. Dopo qualche caduta pensava di aver capito come funzionava. Caric persino suo nipote, che aveva sette anni e stava con loro, e lo port a fare un giro sul sellino posteriore, ma finirono in un fossato, tutti ammaccati e con la bicicletta piegata e danneggiata. Per paura di una ramanzina e, quasi certamente, di una dose di botte, Shanti lo disse alla cognata che chiese al cuoco di riparare la bicicletta, mentre Shanti finse che si fossero fatti male cadendo in un fossato durante una passeggiata. In un'altra occasione era seduto sul tavolino che era stato fatto su misura per la macchina per cucire di Chanda e lo ruppe. Lei fece riparare anche quello e suo marito non venne mai a saperlo. Chanda si ritrovava spesso sola perch Raj era in ufficio a lavorare oppure in missione da qualche parte, cos sugger che Shanti si fermasse in permanenza da loro e frequentasse una buona scuola locale. Shanti prov ad andarci, ma non gli piacque. Anche se gli sembrava di essere un ingrato che non voleva aiutare la cognata, chiese di tornare alla scuola teosofica di Banaras. Gran parte della famiglia si era trasferita da Biswan a Banaras, perci Shanti non tornava spesso nella sua citt natale. Durante le vacanze estive accompagn Raj e Chanda in varie stazioni di collina, come Darjeeling e Missourie. In occasione di un viaggio in Kashmir c'erano anche il padre, il fratello e la sorella di Chanda. Per un po alloggiarono in una casa galleggiante su un lago nei pressi di Srinagar, poi s'incamminarono verso le nevi oltre Gulmarg. Due episodi di quella vacanza si erano fissati nella memoria di Shanti. Uno illustra la sua tenacia o forse la sua ostinazione, l'altro la sua superstizione o, forse, la sua larghezza di vedute. Nel Kashmir ci facevamo sempre dare dei pony. Raj ci aveva detto di non usare quello che si chiamava Bulbul perch era molto selvaggio. Dopo che Raj fu partito, Dammu, il fratello di Chanda, e io pensammo che sarebbe stata una bella idea vedere che cosa faceva Bulbul. Tirammo a sorte e Dammu vinse, ma dopo qualche minuto torn indietro dicendo: Non ho molta voglia di continuare. Vacci tu, Shanti Non appena montai in sella, il pony, che si era accorto che ero minuto e non sapevo affatto cavalcare, volle disarcionarmi, proprio come aveva fatto con Dammu. Io ero determinato

a non permetterglielo ma, prima che potessi fare qualsiasi cosa, lui part di corsa mentre io mi aggrappavo al suo collo e dopo una breve distanza devi e si butt in un torrente ghiacciato. Io, per, rimasi aggrappato pensando che se sentivo freddo io doveva sentirlo anche lui. Era solo una questione di forza di volont. Al ritorno fu cos perfido, ti dico, che voleva spingermi contro un albero. Questo pony io lo batter, decisi. Staccai un ramo dall'albero e gliele diedi di santa ragione. Non so dove trovai il coraggio. Dopo questo trattamento si comport cos bene che si faticava a credere che fosse lo stesso animale. Ci che ricordo meglio di quella vacanza un episodio particolare che si verific a Srinagar. Mio fratello aveva un amico responsabile di tutte le prigioni del Kashmir e che aveva compiuto studi di chiromanzia. Faceva dei calchi di gesso delle mani dei criminali dopo averne studiato la storia. Gli chiesi di osservare le mie mani e lui disse: Andrai all'estero, ma non seguirai un percorso normale, e non riuscirai a fare quello che vuoi. Farai la guerra, sarai ferito alla testa e dopo la guerra l'India diventer indipendente Dimenticai completamente quell'episodio fino a vent'anni dopo, quando finii in ospedale a Roehampton e pensai che cinque delle sue previsioni si erano gi verificate. Il medico dell'esercito di Harley Street, il brigadiere Bristow, mi aveva appena detto, a proposito della mano fantasma che mi immaginavo esistesse ancora e mi provocava un dolore atroce: Ragazzo mio, non ferita soltanto la tua mano, ma anche la tua mente Curioso e bizzarro. E meno di tre anni dopo, nel 1947, l'India divenne indipendente. 6. Shanti trascorse i successivi cinque anni della sua vita soprattutto a Banaras e studi fisica e chimica all'universit ind di quella citt. I primi due anni si applic per gli esami intermedi e gli ultimi due per laurearsi in scienze, ma di entrambi questi periodi non c' quasi nessuna traccia nei suoi ricordi. Dell'anno centrale, invece, bench non rilevante dal punto di vista accademico, lui si ricordava bene e vi accennava spesso. Raj aveva fatto una brillante carriera all'Istituto di ingegneria di Roorkee e aveva vinto una medaglia d'oro per i suoi meriti, cos Shanti voleva entrare nella stessa scuola del fratello adorato, diplomarsi e lavorare come ingegnere. Per, malgrado avesse vinto un premio locale di pittura - per il suo ritratto di un maniscalco in una foresta, un tema che secondo lui affascinava gli inglesi , non valeva assolutamente niente in disegno, che era una delle materie obbligatorie all'esame di ammissione. Raj gli consigli di prendersi un anno di pausa e di concentrarsi sul disegno. Ma alla fine era ancora cos scadente che quando and a Roorkee per sostenere l'esame non fu nemmeno in grado di completare la prova. Sicuro che sarebbe stato bocciato in quello che era un esame molto competitivo, and su un ponte sul canale di Roorkee per buttarsi sotto quando un uomo, mandato da suo fratello, lo trov, lo consol e lo riaccompagn a casa. E infatti Shanti era stato bocciato. In seguito Raj gli disse che se desiderava ancora diventare ingegnere avrebbe contattato un suo conoscente che lavorava alla Skoda, in Cecoslovacchia, e gli avrebbe procurato un impiego grazie al quale avrebbe potuto frequentare dei corsi serali di ingegneria. Ma la proposta non allett Shanti. Alla fine Raj disse: In famiglia abbiamo un ingegnere, un contabile, un giudice e un medico, ci manca un dentista. Perch non studi da dentista? A Shanti non piaceva molto questa

professione ma, in preda alla disperazione per l'incertezza del suo futuro, acconsent. Fece domanda alle universit di Parigi e di Berlino e poich aveva superato l'esame di scienze fu accettato in entrambe. Non prese in considerazione le universit inglesi perch i corsi di odontoiatria erano troppo cari e Raj e Chanda, la cui famiglia diveniva sempre pi numerosa - avevano gi tre figli e presto ne sarebbe arrivato un quarto -, non sarebbero stati in grado di finanziargli gli studi. 7. Cos, nell'estate del 1931 Shanti and all'estero ma, come aveva predetto il chiromante, non segu la rotta normale di Aden e del canale di Suez. Prese invece il treno da Banaras a Karachi, prosegu in nave fino a Basra per poi raggiungere, di nuovo in treno, Baghdad; quindi attravers il deserto fino a Rutba Wells e Haifa con un'automobile scortata dai soldati britannici che avevano il compito di proteggerlo dagli attacchi dei beduini, raggiunse prima Atene e poi Marsiglia su una nave sovraffollata, e da l, con un giovane amico americano che aveva conosciuto a bordo e che sosteneva di sapere il francese, si diresse a Parigi, una delle due possibili localit dove studiare. Il suo soggiorno in Francia, tuttavia, dur poco. A Marsiglia il suo amico aveva ordinato un pranzo che si era rivelato composto di uova sode, omelette e pomodori, ma per il quale avevano dovuto pagare un conto salatissimo. A Parigi comprarono dei biglietti per le Folies Bergeres, dopodich Shanti venne borseggiato da dei rapinatori che gli rubarono le chiavi. Quando ebbe persuaso il direttore dell'albergo a farlo entrare nella sua camera ed ebbe scassinato con un martello il baule per poich era sabato e non era riuscito a trovare prendere i vestiti un fabbro , ormai aveva perso lo spettacolo. Era stufo marcio. Per strada venne abbordato da una ragazza e quando lui le disse di andarsene lei gli chiese, in un misto di inglese e francese, se era impotente. Secondo Shanti, tutta la faccenda fu cos disgustosa che decisi di non restare in Francia e non studiare a Parigi e, anzi, non volli fermarmi un giorno di pi Prese la nave da Calais a Dover e il treno per Victoria Station, ma quando arriv alla stazione non c'era ombra della sorella Mangia, che a quel tempo viveva a Londra con il marito. Shanti aveva dato del denaro a un facchino di Calais perch le inviasse un telegramma e ora, vista la scarsa stima che ormai aveva dei francesi, pens che quello si fosse semplicemente intascato i soldi. Attese tre quarti d'ora, poi prese un taxi per recarsi dalla sorella, solo per sentirsi dire dalla padrona di casa che lei era uscita per andarlo a prendere. 8. Le parole di Shanti riescono a trasmettere con grande efficacia il sapore dei giorni seguenti trascorsi a Londra e la combinazione di dubbi e certezze, esitazioni e impetuosa determinatezza. Il marito di Mangia era Pran Nath: un uomo strano che aveva conseguito un dottorato in scienza e letteratura da alcune universit inglesi e un dottorato in economia a Vienna. Tuttavia parlava inglese molto male: il vitello lo chiamava il figlio della vacca che beve il latte della madre e ordinava uova sedute sul toast Passava tutto il giorno nella biblioteca dell'India Office, dove decifrava geroglifici della civilt della valle dell'Indo uccelli, animali e cos via , e per ogni geroglifico che decifrava l'India Office gli pagava trenta o quaranta ghinee. Continuava a pensare tutto il giorno e se gli parlavi lui non se ne accorgeva, non lo registrava affatto

e pensava ai suoi maledetti uccelli. Nel frattempo io tentennavo nella mia decisione di studiare odontoiatria a Berlino e mi chiedevo se non era il caso di continuare gli studi di fisica a Cambridge o al College of Science di Londra. Ma quando ne parlai con un mio cugino il figlio dello zio giudice -, che a quel tempo era in Inghilterra e aveva studiato a Cambridge, lui mi disse quali sarebbero state le mie prospettive se avessi studiato fisica: se ero molto fortunato potevo diventare assistente di laboratorio in. un'universit e aiutare a eseguire gli esperimenti pratici, oppure trovare un impiego come insegnante in una scuola, ma non esistevano opportunit di lavoro indipendente. Allora scartai del tutto questa alternativa, perch quello che volevo sopra ogni cosa era diventare indipendente. Ma l'idea di Berlino continuava a terrorizzarmi. Non sapevo una parola di tedesco. Mio cognato, che aveva studiato a Vienna e aveva amici di lingua tedesca, ne invit alcuni per un t affinch mi facessi un'idea della lingua. Quando la sentii rimasi sconvolto perch era difficile e incomprensibile. (Almeno in francese avevo capito la parola impotente) Ero pieno di cattivi presentimenti e non chiusi occhio per tutta la notte. Dopo aver visto, per la seconda notte, la luce accesa mia sorella mi disse: Shanti, non sai prendere una decisione, sei peggio di una donna La mattina dopo andai all'agenzia Thomas Cook e chiesi un biglietto valido per un giorno solo, quel giorno stesso. L'impiegato mi rispose con un'aria disgustata che i loro biglietti valevano per tre mesi: pensavano che fossi pazzo, ma poi mi accontentarono. Da Wolworths comprai un dizionario inglese-tedesco e uno tedesco-inglese per uno scellino ciascuno e con questi partii per la Germania. 9. A distanza di pi di sessant'anni, dopo che erano trascorse oltre ventimila sere, lo zio Shanti aveva un ricordo misteriosamente dettagliato della sua prima sera a Berlino. Non aveva ancora ventitr anni. Andai a Berlino in nave e in treno. Era il luglio del 1931 e quel giorno faceva molto caldo. Partii da Londra alle sette o alle otto di mattina e arrivai pi o meno alla stessa ora la sera. Quando il treno arriv a Charlottenburg [un elegante quartiere di Berlino] alcune persone scesero e io chiesi a un signore: Bitte, Berlin? Lui rispose: Ja, ja, e io: Bitte, Charlottenburg? Lui disse: Ja,ja Non capivo come un posto potesse essere allo stesso tempo Berlino e Charlottenburg, cos pensai che i tedeschi erano pazzi. Io credevo che da qualche parte ci fosse davvero una stazione che si chiamava Berlino La stazione seguente era Bahnhof Zoo. Scesero altre persone. Poi arriv la stazione di Friedrichstrasse, dove scese la maggior parte dei passeggeri. Allora scesi anch'io, pensando che dovesse essere quella giusta. Con un mucchio di valigie, il baule da barca e cos via, l'unica cosa che potevo fare era un cenno al facchino. Dopo aver depositato i bagagli, non sapevo dove andare perch non potevo permettermi un albergo. A Berlino non conoscevo anima viva e cercavo un posto dove stare. Ormai erano le sette e mezzo, ma per fortuna c'era ancora chiaro. Con mia grande sorpresa, uno studente tedesco venne verso di me e mi disse, in un inglese perfetto: Lei mi sembra molto confuso Io replicai: Lo sarebbe anche lei se conoscesse la mia situazione, visto che io non parlo tedesco Lui disse allora: Per lei la cosa migliore sarebbe tornare a Charlottenburg, dove c' un ristorante indiano. Probabilmente loro saranno in grado di aiutarla.

Mi scrisse l'indirizzo. Al ristorante trovai un signore del Bengala che si offr di sistemarmi in una pensione gestita da una signora di Oxford che parlava perfettamente inglese. Cos, per il momento, il problema della lingua era risolto. Io, per, ero gi stufo e sfinito. Gli chiesi di farmi portare il bagaglio dalla stazione dove lo avevo lasciato in deposito, ma mi spieg che il suo cuoco era malato e non c'era nessuno a parte lui, che non poteva abbandonare il ristorante. Presi l'autobus per Friedrichstrasse ma nella direzione sbagliata. Facendomi dei segni, l'autista mi indic che dovevo tornare indietro e, devo dire, fu molto onesto perch mi restitu anche i soldi. Quando fui sull'autobus giusto chiesi al mio vicino: Bitte, Friedrichstrasse? Lui rispose: Ja,ja,ja Non sapevo che Friedrichstrasse fosse anche il nome della via, oltre che della stazione, ma compresi che doveva esserci un equivoco. Cercai la parola stazione nel mio dizionario ma, stranamente, mi dava Station e non Bahnhof come equivalente tedesco. Cos domandai a quattro persone diverse: Friedrichstrasse Station? e loro non capirono di che cosa stessi parlando. Allora scesi dall'autobus pensando che avrei cercato la stazione da solo. Non si fece buio prima delle dieci e mezzo, ma non hai idea di com'ero distrutto. Il problema era che avevo con me, in sterline inglesi, il denaro che mio fratello Raj mi aveva dato per tutto l'anno. Dapprima avevo pensato di entrare in un bar frequentato da studenti che parlassero inglese e di farmi indicare da loro la stazione, ma avevo paura che mi picchiassero per rubarmi i soldi. Dalla propaganda [della prima guerra mondiale] avevo l'impressione che i tedeschi anche se non mangiavano i bambini fossero grandi attaccabrighe e si picchiassero nei bar. Cos continuai a camminare su e gi finch, in preda alla disperazione, entrai davvero in un bar sulla Friedrichstrasse e con grande sollievo scoprii che l'altro ingresso dava sulla stazione ferroviaria. Allora, invece di ordinare qualcosa da bere, ritirai i miei bagagli, presi un taxi, tornai al ristorante e fui mandato alla pensione due case pi in l. 10. La signora che gestiva la pensione era molto simpatica e gli propose di fermarsi qualche mese, visto che non parlava tedesco. Dopo due notti, per, Shanti chiese al ristoratore come fare per trovare una camera. L'altro gli rispose che se vedeva un cartello con scritto ZIMMER ZU VERMIETEN doveva chiedere quant'era l'affitto e, se gli piacevano la camera e le persone, accettare. Shanti aveva gi stabilito che avrebbe preso in affitto una stanza soltanto da gente che non parlasse una parola d'inglese. And a zonzo per qualche strada laterale di Charlottenburg e trov un appartamento in cui una madre e una figlia affittavano una camera. Parlavano solo tedesco e gli spiegarono che perci quella sistemazione non andava bene per lui, ma Shanti ribatte che invece era perfetta e vi si stabil. Ogni sera, lui e l'affittacamere consultavano il dizionario per decidere che cosa preparare per colazione il giorno dopo. Lei gli raccomand anche una ragazza che poteva dargli lezioni di tedesco, ma questa si rivel troppo civettuola e quindi Shanti decise di andare all'universit, che organizzava corsi per gli studenti stranieri. L insegnavano il tedesco con l'aiuto di immagini di maiali, oche, nonni e nipoti e non era permesso dire una parola in nessun'altra lingua. Inoltre lui si costrinse a guardare fino a tre film al giorno, per quanto gli fossero incomprensibili. Ma la prospettiva, all'et di ventitr anni, di studiare medicina e odontoiatria in una delle migliori universit del mondo in una lingua impossibile che avrebbe dovuto imparare nel giro

di qualche settimana non lo metteva a suo agio. Considerava l'odontoiatria di per s una professione sgradevole e non gioiva all'idea di passare il resto della vita a infilare le mani in bocca ad altra gente. Si sentiva solo e infelice in un Paese straniero. Poi ebbe una dolorosa infezione alle dita dei piedi e questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Scrisse a Raj che avrebbe fatto meglio a tornare a Londra, poich a Berlino le cose gli erano insopportabili. Raj gli rispose con un telegramma di una sola frase: Shanti, ricollega la spina dorsale alla spina del cervello 11. Un giorno, verso la fine di settembre, Shanti scese per fare colazione e trov l'affittacamere in preda all'agitazione e alla disperazione; lei gli disse: Herr Seth, sehr schiecht, sehr schiecht [molto male, molto male] Inizialmente Shanti pens che la donna stesse per avere un attacco cardiaco, ma poi lei punt l'indice nella sua direzione. Lui allora rispose che andava tutto bene. Nein, sehr schiecht, sehr schiecht, continuava a ripetere la donna e poi indic il giornale. Lui lesse che con sir Stafford Cripps l'Inghilterra aveva appena abbandonato lo standard aureo e invece di venti marchi a sterlina, il tasso di cambio era sceso a dodici. Shanti corse in banca e quando arriv il cambio era precipitato a 11,20 marchi e l si ferm. Raj gli aveva dato nove sterline per ogni mese, che bastavano a soddisfare le sue necessit, ma in un colpo solo i suoi fondi si erano praticamente dimezzati. Per un anno circa dovetti arrabattarmi in tutti i modi. Mangiavo per due o tre pence ed era impossibile trovare qualche lavoretto, per via della disoccupazione terribile. Solitamente pranzavo alla mensa, che era gestita dagli studenti. Chi non aveva soldi ed era fortunato poteva mettersi d'accordo per lavare i piatti. Si poteva mangiare un sacco di panini: zuppa e panini. cos che ho tirato avanti per mesi. A mio fratello non scrissi nulla, cos lui non seppe che me la stavo passando male. Ma Shanti non poteva risparmiare sui libri e, malgrado continuasse a detestare con tutte le sue forze l'odontoiatria, si compr i testi universitari e cominci a studiare all'Istituto odontoiatrico dell'universit Friedrich-Wilhelm. Era un corso di quattro anni e le lezioni erano impegnative: cominciavano alle otto di mattina e proseguivano, con poche interruzioni, fino alle otto di sera. Oltre alle lezioni sui materiali e i metodi odontoiatrici, c'erano anche quelle di medicina, anatomia, fisiologia, istologia, farmacologia e chirurgia. Le uniche parti del corpo che gli studenti non dovevano studiare in dettaglio erano gli arti e gli organi genitali, se non nella misura in cui le malattie veneree potevano intaccare i denti. Non poteva nemmeno rinunciare all'alloggio. A intervalli di qualche mese cambiava sistemazione e cercava un posto pi economico per far durare di pi i suoi fondi. Per un po affitt una camera in casa di una fisioterapista, il cui marito una volta che a Shanti faceva molto male lo stomaco e non poteva permettersi di pagare un medico sugger di metterci sopra il loro grosso gatto soriano: curiosamente funzion sul serio. I giorni si succedevano l'uno all'altro: difficili, monotoni, solitari. Poi Shanti s'imbatt in Arvind, un suo amico dei tempi della scuola teosofica di Banaras, e la situazione cominci a migliorare. Arvind studiava al politecnico ed era un giovanotto vivace che parlava perfettamente sia il francese sia il tedesco e aveva una fidanzata tedesca, Tuti. Present Shanti alla sua cerchia di amici: rumeni, ungheresi e tedeschi. Cominciarono a

giocare a bridge insieme, un gioco che Shanti aveva imparato in India guardando il fratello e la cognata. Arvind era anche campione di pugilato del suo corso al politecnico e convinse l'amico a tirare di boxe. A Shanti piaceva, ma riusciva ad arrivare in palestra solo dopo le otto di sera, il che significava non mangiare prima delle dieci. Un giorno commise l'errore di sfidare Arvind a un incontro. Questi era di una classe di peso superiore alla sua e lo picchi tanto che il pugilato smise di divertirlo. Poich a causa del marco pi forte il numero di studenti e turisti stranieri continuava a diminuire, di l a breve il governo tedesco cre i cosiddetti marchi registrati per gli stranieri, che potevano essere cambiati in valuta estera a un tasso favorevole ed essere usati all'interno della Germania ma non riportati all'estero. Ancora una volta Shanti ricevette venti marchi per ogni sterlina e, dopo essersi abituato a risparmiare e a tirare la cinghia, ebbe l'impressione di passarsela molto bene. Trov un appartamento da una cantante d'opera che intratteneva gli amici di Shanti quando erano da lui. Alla fine riusc a risparmiare abbastanza denaro non soltanto per tornare in India per una visita, ma anche per concedersi il lusso di portare qualche regalo ai suoi familiari. 12 A un certo punto, agli inizi del 1933, la cantante d'opera si stanc di avere sempre attorno gli amici di Shanti. Era chiaro che quella sistemazione non funzionava. Shanti, per, non voleva andarsene da Charlottenburg, non soltanto perch era uno dei quartieri migliori di Berlino, ma anche perch da l l'Istituto di odontoiatria era facilmente raggiungibile. Cominci a guardarsi in giro. Quando sent che affittavano una stanza nella Mommsenstrasse, and a chiedere. Ad aprirgli la porta fu una certa signora Caro, una donna minuta e dalla voce tranquilla, poco pi che sessantenne. Viveva in un appartamento molto grande con le due figlie e il figlio, che in quel momento erano tutti al lavoro. La porta d'ingresso dava su un ampio corridoio e la camera in affitto era la prima sulla destra, separata da tutte le altre camere da letto. Era spaziosa e luminosa, con tre finestre dai doppi vetri. Shanti not che le tende e i mobili erano ben tenuti: non sembrava che la stanza fosse mai stata affittata prima e infatti era cos. Il marito della signora Caro era morto pi o meno da un anno e la famiglia aveva deciso di affittare la stanza degli ospiti per il reddito che poteva fruttare. La donna non aveva un'idea realistica di quanto fosse il giusto compenso e Shanti dovette dirle che quanto lei chiedeva era veramente troppo poco. Cos si accordarono per una somma accettabile. Pi di un anno dopo Shanti scopr che quando la signora Caro aveva telefonato alla figlia minore Henny per comunicarle che avevano trovato un inquilino, la prima reazione di quest'ultima era stata: Nimm den Schwarzen nicht [Non prendere quel nero] Fu l'inizio di una relazione che sarebbe durata cinquantacinque anni. La stanza di Shanti, - la camera degli ospiti, - era direttamente collegata con la Herrenzimmer, la stanza degli uomini, che era una grande biblioteca, corredata di pianoforte a coda, dove gli uomini potevano ritirarsi a fumare il sigaro. Questa, a sua volta, dava nella spaziosa sala da pranzo dove c'erano un tavolo, normalmente per dodici persone, ma che si poteva allungare, una grossa credenza e un caminetto piastrellato. Alla sala da pranzo si poteva accedere anche dal corridoio. Questo primo

corridoio formava un angolo retto con un secondo, altrettanto ampio, su cui si aprivano tre camere da letto - sontuose, nelle parole di Shanti -: una era per la signora Caro, un'altra per le due ragazze, Lola e Henny, e la terza per il fratello minore Heinz (o Hei, come veniva soprannominato) All'estremit di questo corridoio c'era la grande cucina, a tutti gli effetti l'antro della signora Caro, dove era vietato l'accesso agli estranei. La Mommsenstrasse correva grosso modo parallela al Kurfrstendamm ed era situata nel centro di Charlottenburg. Gli alberi costeggiavano la strada in cui, nonostante fosse quasi interamente residenziale, c'erano anche un negozio di gastronomia, un droghiere, un panettiere e una farmacia, oltre agli studi di un avvocato e di un medico. A pochi minuti a piedi si apriva lo spiazzo di Olivaerplatz, con il giardino e le panchine e una gelateria famosa, molto frequentata durante l'estate. All'inizio la signora Caro cucinava separatamente per Shanti, ma poich lui insistette per condividere i pasti con chiunque fosse in casa, fin per mangiare con il resto della famiglia. Il lavoro cominciava verso le otto e, dopo la colazione mattutina, Lola e Henny preparavano i panini per il pranzo e uscivano per andare in ufficio. La madre viziava Heinz, che si alzava dopo le dieci, e gli serviva la colazione. Poi, con comodo, lui andava al lavoro, dagli amici o alle corse. La professione che svolgeva era alquanto vaga: gestiva le propriet di due ricche zie e amministrava anche altri beni. In questo senso continuava a fare, da incompetente, quello che negli ultimi anni aveva fatto tanto bene suo padre, amministratore di una grande propriet terriera. La signora Gabriele Caro, o Ella - come la chiamavano tutti , non era ricca e il bell'appartamento in Mommsenstrasse era non di propriet della famiglia, ma in affitto. Le ragazze passavano la maggior parte dei loro stipendi alla madre e questa somma di denaro veniva integrata con la pigione pagata da Shanti e con altri risparmi. Lola aveva ventisei anni e continuava a studiare di sera, frequentando le lezioni di un Abendgymnasium (il liceo serale) Henny, che aveva un anno e mezzo meno di sua sorella, avrebbe voluto fare l'universit ma, dopo la cardiopatia del padre, aveva dovuto seguire un corso per segretaria e cercare un lavoro che, come Lola, aveva trovato alla compagnia di assicurazioni sulla vita Mannheimer, dov'era diventata la segretaria privata del signor Mahnert, uno dei direttori. Il signor Mahnert si affezion molto a Henny, come suo figlio Hans, che cominci a farle la corte. 13. Hans andava e veniva in continuazione nell'appartamento dei Caro. Era un giovane attraente, studiava economia e parlava bene inglese e francese. Gli piacevano le cose belle della vita, dai fermacravatta in perla ai pesci ornamentali per l'acquario, e possedeva una barca a remi con la quale, nei pomeriggi delle domeniche estive, usciva in uno dei laghi attorno a Berlino, solitamente il lago di Sacrow. In estate Hans, Henny, Shanti e qualche amico si accampavano vicino al lago, mentre in inverno andavano a sciare sulle montagne del Riesengebirge vicino al confine ceco. La madre di Hans era morta molti anni prima e suo padre Franz, il capo di Henny, aveva viziato il figlio che ora, si rendeva conto, era diventato rammollito, snob e senza forza di volont. Anche Franz Mahnert era un tipo che amava stare all'aria aperta e, nonostante avesse superato i sessantanni, nuotava

nel lago anche d'inverno e talvolta, con un certo esibizionismo, andava in ufficio sciando. Allo stesso tempo, per provvedere anche alla parte mens sana della faccenda, leggeva Seneca in latino. A Hans piaceva abbinare il lusso al campeggio. Solitamente condivideva la tenda con suo padre e mentre i suoi amici si portavano dei panini come provviste lui si cucinava il pollo fresco. Quando and a nuotare dissi a Hans: Il tuo pollo lo mangio io, tu mangia i miei panini Lui, scherzando, rispose: Certo, come no Ma io lo feci davvero e mangiai il suo pollo, lasciandogli solo un po di ossicini. Naturalmente tutto questo lo feci con il consenso di suo padre, perch avevamo deciso di dargli una lezione. Quando torn vide gli ossicini, cerc il pollo dappertutto perch non credeva che avessi davvero fatto una cosa simile. Finalmente, disgustato, dovette mangiarsi i miei panini e vedere come vivevano i poveri. Per il compleanno seguente gli comprai un bel fermacravatta, ma lo nascosi sotto il tovagliolo, a cena. In cima al tovagliolo misi un pacchetto con dentro un pezzo di sapone Pears. Quando lo apr gli cadde la mascella. Io gli dissi: Ma, Hans, hai sempre detto che ti piaceva il sapone inglese Pears Ah, si s, replic lui, ma la sua espressione era cos trasparente che si leggeva come un libro aperto. Credi che non abbia speso abbastanza? gli chiesi. Oh no, no, protest lui. Poi, quando prese in mano il tovagliolo, vide il fermacravatta. Anche questa volta suo padre fu mio complice. C'erano pure Henny e Lola, che risero come due matte; s, persino Lola, che solitamente era tanto timida. Un regalo di compleanno per Hans cre qualche tensione tra noi. Hans aveva un acquario meraviglioso con ogni sorta di pesci e di altre creature. Era uno dei suoi grandi piaceri e ogni tanto andavamo insieme in un negozio della Tauentzienstrasse dove c'era un acquario con dentro un pesce che adorava, un pesce dai colori particolarmente belli, ma che secondo lui costava troppo. Cos io pensai che sarebbe stato un regalo carino da fargli e glielo diedi quando mi invit a casa sua per la sua festa di compleanno. Il giorno dopo mi telefon per dirmi che il pesce che gli avevo regalato si era mangiato tutti gli altri pesci. E si arrabbi con me! Sei tu che l'hai scelto, non io, gli dissi, e io di pesci non me ne intendo affatto. Era un predatore, probabilmente originario del mar Rosso. Un pesce incantevole, meraviglioso. Mi feci una bella risata. Ricordando e raccontandomi questa storia, lo zio Shanti si era illuminato in volto ed era scoppiato a ridere. Nella risata ansimante dell'ottantacinquenne si sentiva ancora la risata vigorosa del ventenne che era stato un tempo e che, per molti aspetti, era rimasto, con il suo talento per l'amicizia, la sua inclinazione alla malizia e la sua grande generosit. Quello che accadde nei dodici anni seguenti a Hans, a suo padre Franz, a Ella Caro e ai suoi tre figli Lola, Henny e Heinz, e allo stesso Shanti fu strano e imprevedibile quanto ci che era successo nell'acquario quel giorno, un acquario che talvolta, forse con troppa fantasia, mi sembra rappresenti l'acquario della storia, dove gli ospiti pi curiosi e affascinanti sono, molto spesso, anche i pi pericolosi. O forse stato il periodo in cui aveva fatto quel regalo che ha creato tale associazione di idee. L'anno era il 1933 e la Germania aveva un nuovo cancelliere. 14. Vivendo con i Caro, dove n si comportava n veniva trattato come un inquilino, Shanti fu presentato alla cerchia di amici di

Lola e Henny e, come Hans, alcuni divennero anche amici suoi. I Caro erano ebrei, ma poich le ragazze erano andate al liceo Frstin Bismarck, tra i loro amici e conoscenti c'erano pi cristiani che ebrei. Inutile dire che i Caro, in quella triste fase, non si considerarono mai altro che tedeschi. Lola, la pi seria e studiosa delle due sorelle, aveva alcuni amici delle lezioni serali che frequentava all'Abendgymnasium e tra questi c'erano i Rabau. Jazko Rabau, un ebreo che si era convertito al cristianesimo, insegnava matematica e Lola, che era molto brava in questa disciplina, era stata una sua studentessa, come lo era stata Rose Rabau, la seconda moglie di Jazko. A casa loro il gruppo di amici celebravano sempre il Natale, con canti, Stollen e l'albero con tutte le decorazioni. Gli amici si facevano visita a vicenda e festeggiavano i compleanni. Quando c'era una festa nell'appartamento della Mommsenstrasse, Ella regnava in cucina. Shanti aveva il permesso di entrare nel santuario, ma non Hans a cui lei diceva: Questo non il posto per te Ella pensava che Hans avesse un carattere piuttosto debole e non era sicura che fosse adatto a sua figlia. Tuttavia era un fatto comunemente accettato che lui fosse il fidanzato non ufficiale di Henny e che, a tempo debito, si sarebbero sposati. Curiosamente, Ella aveva un piccolo canarino che chiamava Hans. A quanto pare, quando diceva: Hdnschen, piep mal, il canarino cinguettava e le dava un bacio. Henny era la pi vivace e la pi energica delle due sorelle. Si vestiva bene, aveva la risata facile e non faceva fatica a stringere nuove amicizie. A Shanti piaceva moltissimo, ma era un buon amico di Hans e l si ferm. 15. Gli studi di Shanti proseguivano e a poco a poco lui li trovava pi interessanti, non solo sotto il profilo dell'odontoiatria, ma anche sotto quello strettamente medico. All'inizio aveva fatto fatica ad abituarsi alla maniera flemmatica con cui i suoi compagni dissezionavano i cadaveri, poi si lavavano le mani e mangiavano un panino, ma dopo un po anche lui aveva assorbito il loro ethos cadaverico e non pensava pi ai corpi morti come a qualcosa di macabro. Andava bene all'universit. Nel sistema tedesco alcuni esami erano scritti, ma la maggior parte era orale. Gli studenti dovevano iscriversi per sostenere l'esame scegliendo una delle numerose date e il professore faceva qualche domanda e poi assegnava direttamente il voto. Dipendeva dal caso chi era di turno a esaminare in un determinato giorno. Per l'esame di istologia di Shanti era venuto un esaminatore esterno. Gli mostr una diapositiva di alcune cellule. Che cos'abbiamo qui? chiese. Milch, rispose Shanti, al che la faccia del professore divenne tutta rossa. Solo dopo avere visto il diagramma che Shanti aveva disegnato il professore, ammorbiditosi, disse: Oh, vedo che lei straniero. Voleva dire MHz, non Milch. Shanti aveva confuso i termini per indicare il latte {Milch) e la milza {MHz) Per l'esame conclusivo di fisiologia, i sei migliori studenti della classe vennero interrogati insieme dai professori pi qualificati, i quali facevano le domande in sequenza finch qualcuno dava la risposta esatta. La prima domanda fu: Perch diamo cibo bollito e non fritto a pazienti che soffrono di stomaco? I primi cinque studenti ammutolirono perch a lezione nessuno gliel'aveva insegnato. Shanti, che era l'ultimo della fila,

dovette pensare alla svelta e per fortuna gli vennero in soccorso le sue conoscenze di fisica. Rispose: Quando si fa bollire il cibo, la temperatura non sale mai al di sopra dei cento gradi, mentre quando lo si frigge si raggiunge una temperatura molto pi alta e le fibre della carne possono bruciarsi, cos anche se talvolta il sapore migliore lo stomaco non l'assorbe facilmente Si sent in imbarazzo quando il professore disse agli studenti tedeschi: Dovreste vergognarvi di voi stessi: lui viene da un'antica civilt e vi ha dimostrato quanto siete stupidi. Lui conosce la risposta, che semplicissima, e voi no Strinse la mano a Shanti, gli fece le congratulazioni e gli diede il voto pi alto, ottimo Agli altri fece altre domande e alla fine diede loro il voto minimo per superare l'esame, soddisfacente C'era una materia, per, in cui i risultati di Shanti furono disastrosi, tanto che rischi di dover interrompere gli studi. Quando and a pagare le tasse per gli esami preliminari, l'impiegato gli disse: Ah, a proposito, signor Seth, non abbiamo ancora il suo certificato di latino Shanti rispose: Sta scherzando, vero? E invece no, l'impiegato non scherzava affatto e gli altri studenti glielo confermarono: il latino era, in effetti, un requisito indispensabile. Inutile dire che Shanti non aveva mai avuto l'occasione o il motivo di studiarlo in India, n a scuola n all'universit. Shanti comprese che avrebbe dovuto comprimere un corso di cinque o sei anni nei sei mesi che gli restavano prima dei preclinici. (Mentre mi raccontava questa storia, io ero cos avvinto che non mi venne nemmeno in mente la mia esperienza parallela con il tedesco, quasi quarant'anni dopo.) Contatt uno dei migliori professori di latino dell'universit e si fece dare lezioni private, per la spaventosa cifra di otto marchi l'ora. Quando spieg al docente che voleva soltanto superare l'esame, lui gli disse di concentrarsi unicamente sul De bello gallico di Cesare, perch negli ultimi cinque anni tutte le traduzioni si erano basate su quel testo. Quando per Shanti si present all'esame scopr con orrore che il testo scelto era non di Cesare ma di Cicerone. Poich gli mancavano le basi del latino e non conosceva affatto il testo, era sicuro di essere andato cos male che non l'avrebbero nemmeno considerato uno di quei casi limite a cui si consentiva di sostenere un esame aggiuntivo. La notte non riusc a dormire. La mattina dopo, di buon'ora, scrisse una petizione a Bernhard Rust, il ministro dell'Istruzione del governo di Hitler e and al ministero con la speranza di incontrarlo. Riusc solo a vedere una segretaria che lo inform che non soltanto non poteva incontrare il ministro, ma nemmeno l'assistente dell'assistente dell'assistente. Qualsiasi petizione avesse con s doveva lasciarla l, sulla sua scrivania. Shanti compr una scatola di cioccolatini per una giovane dattilografa del ministero e la preg di trascrivere la sua petizione in un tedesco corretto. Chiedeva che gli venisse concesso di sostenere un esame aggiuntivo, che consisteva in un orale e un'altra traduzione. Sosteneva che quando aveva iniziato il suo corso di studi nessuno gli aveva detto che il latino era necessario per sostenere gli esami preclinici. Era orfano del padre, suo fratello lo manteneva agli studi e non poteva chiedergli di pagargli un altro anno solo perch lui potesse studiare latino. Non seppe nulla. Il giorno in cui uscirono i risultati dell'esame di latino, dopo che furono letti i nomi di quelli che l'avevano passato e di quelli che potevano sostenere l'esame aggiuntivo, Shanti si sedette in lacrime nell'atrio fuori: erano stati fatti i nomi di tutti tranne il suo. Finalmente, dopo una pausa, annunciarono

anche il suo nome. Fu come se gli avessero concesso la grazia. Nei sette giorni che precedettero il secondo esame ignor completamente l'odontoiatria e la medicina, dedic tutto il suo tempo al latino e impar la grammatica a memoria. L'esame orale fu proprio come un processo, con un presidente e tre professori da ogni lato. Quando entrai, il presidente grid: Chi Herr Seth? Io mi alzai con il cuore che mi batteva forte e dissi: Sono io Lui disse: Herr Seth, lei una persona notevole. Come sapeva che non sarebbe passato? Sarebbe potuto andare molto bene Dal suo modo di fare, mi fu chiaro che ero stato davvero bocciato e se i risultati fossero usciti prima che io avessi intrapreso qualsiasi azione sarei stato spacciato. Fortunatamente per me, il presidente mi fece un sacco di domande di grammatica e io gli diedi a mitraglia tutte le risposte. Lui si volt verso gli altri professori e disse: Be, conosce perfettamente la grammatica. Ritenete di dovergli fare altre domande? Naturalmente loro dovettero dire di no. Diversamente dalla volta precedente, quando gli studenti stranieri potevano usare dei dizionari per la traduzione, stavolta erano vietati, ma ogni esaminando aveva il permesso di chiedere il significato di dieci parole. Di fatto, anche stavolta la traduzione era da Cicerone e io dovetti dire a me stesso: Tieni la bocca chiusa. Se dici qualcosa, ti sbattono fuori. Il presidente mi rifer il significato delle mie dieci parole, anche se a dire il vero io avrei voluto chiederne diciotto o venti. Feci la mia traduzione, anche se non ne fui molto soddisfatto. Per mia fortuna, per, il presidente si piazz accanto al mio banco. C'era una parola, una chiave di volta, il cui significato avrebbe cambiato completamente il senso della traduzione. Voleva dire qualcosa di positivo o di negativo, e io avevo fatto la scelta sbagliata. Il professore sussurr: Sicuramente lei non intende questo Allora capii che era dalla mia parte e corressi l'errore. Finito l'esame andai al bar con alcune studentesse e, per dirti la verit, non so come arrivai a casa. Bevvi cos tanto da non ricordare pi niente e pregai Dio di espellere per sempre tutto il latino dal mio organismo. 16. Tra le carte dello zio Shanti c' un documento emesso nel giugno del 1933, non dal ministero dell'Istruzione, ma dal ministro prussiano degli Interni che probabilmente si occupava delle questioni riguardanti gli stranieri a Berlino. In risposta a una petizione inoltrata circa due settimane prima da Shanti Behari Seth, residente a Charlottenburg e nato a Biswan, cittadino indiano, si dichiara che in base agli esami di fisica e chimica, al certificato di immatricolazione all'universit ind di Banaras e all'esame aggiuntivo di latino, certificato dall'Istituto tedesco per gli stranieri, aveva l'autorizzazione di presentarsi all'esame preliminare di odontoiatria (zahnarztliche Vorprufung, presumibilmente gli esami preclinici) alla fine del semestre estivo del 1933 o immediatamente dopo. Questa autorizzazione, tuttavia, veniva concessa con l'espressa riserva che, una volta superato questo esame, non avrebbe avuto diritto di presentarsi ad altri esami o di ottenere un certificato che gli consentisse di esercitare la professione di dentista nel territorio del Reich tedesco. Tutto ci faceva parte di un'intesa specifica legata all'esame di latino che Shanti aveva sostenuto in aprile, una specie di do ut des con cui accettava di limitare la sua carriera futura o, almeno, sottoporla a una revisione? Oppure la petizione a cui ci si riferiva nel documento era di carattere pi generale e doveva essere sottoscritta da ogni studente straniero o, quanto meno,

da ogni studente straniero non bianco, come Shanti, che veniva considerato non ariano, anche se doveva sembrare una contraddizione, considerando l'origine sanscrita del termine? Meno di tre mesi dopo l'elezione di Hitler a cancelliere era stato approvato un pacchetto di leggi che aveva per oggetto soprattutto gli ebrei, ma ce n'erano anche contro i non ariani in generale e, in una certa misura, anche contro gli stranieri. Una di queste era la legge per combattere il sovraffollamento delle scuole e delle universit tedesche approvata il 25 aprile. Hitler era diventato cancelliere il 30 gennaio 1933. Il Reichstag era stato incendiato meno di un mese dopo, il 27 febbraio. Il giorno seguente Hitler aveva assunto i poteri d'emergenza. Nelle settimane successive migliaia di comunisti erano stati arrestati e rinchiusi nei campi di concentramento. Alle elezioni parlamentari che si tennero il 5 marzo il Partito nazista non ebbe la maggioranza assoluta, ma prima della fine del mese il Reichstag approv la cosiddetta legge delega che confer a Hitler il potere sia di emanare leggi sia di applicarle. Da quel momento anche il Reichstag non fu altro che un fantoccio. Durante tutto questo periodo le aggressioni agli ebrei si fecero pi violente, diventando il marchio di fabbrica degli attivisti nazisti, e aumentarono le persecuzioni, anzi, gli omicidi, degli ebrei in varie parti del Paese. Quando la stampa estera riport e condann questi eventi e propose di boicottare i commercianti tedeschi, in Germania si decise, per ritorsione, di boicottare i commercianti ebrei il 1 aprile. Quello stesso mese furono approvate nuove leggi, decreti e disposizioni: una sollevava gli ebrei dagli incarichi pubblici, un'altra vietava agli avvocati ebrei di esercitare la professione in tribunale, un'altra mirava a escludere i medici ebrei da molti ospedali e cliniche, un'altra ancora, la legge per combattere il sovraffollamento delle scuole e delle universit tedesche appena citata, bench si rivolgesse ai non ariani in generale, restringeva sia l'iscrizione agli istituti sia, pi in generale, l'appartenenza degli ebrei al mondo dell'istruzione. Queste furono le prime di numerose leggi approvate, non con regolarit, ma in modo convulso, negli anni seguenti. Tutto ci era accompagnato da una propaganda che paragonava gli ebrei ai germi e ai parassiti, pericolosi per una nazione che stava risorgendo; anzi, per qualsiasi nazione. Il Partito nazista e coloro che lo sostenevano cercavano di separare gli ebrei dai tedeschi il lavoro, l'amicizia, il matrimonio, in tutti i possibili settori la vita culturale, il divertimento per impoverirli finanziariamente ed escluderli socialmente. Si sperava cos di costringerli a emigrare o a uccidersi e, in ogni caso, di ridurne la presenza in Germania. La pressione doveva aumentare finch alla fine la Germania non fosse stata libera dagli ebrei e purosangue Questa retorica e queste misure colpivano un popolo che nel 1933 contava mezzo milione di persone su una popolazione di pi di sessanta milioni. Quando chiesi allo zio Shanti che cosa era successo durante i suoi anni berlinesi alla cerchia di amici che gravitavano intorno a Lola e Henny, lui mi disse che alcuni cristiani tedeschi si erano allontanati dai Caro. Altri avevano paura di frequentare la casa nella MommsenstraSe, ma erano rimasti in contatto telefonico. Altri ancora, invece, continuavano a venirci come al solito, mangiavano, cantavano e festeggiavano i compleanni e il Natale alla solita maniera, cercando di tenere alto il proprio umore e quello degli amici nella speranza che quella follia finisse presto.

17. Ogni volta che lo zio Shanti parlava della situazione storica in Germania se ne usciva con delle banalit. La politica non mi ha mai interessato. Quando arrivai per la prima volta in Germania, al potere c'era Hindenburg. C'era la repubblica di Weimar e la disoccupazione era alle stelle. Hitler divenne molto popolare perch apr mense gratuite per i poveri e diede lavoro alla gente facendo costruire strade che gli sarebbero tornate utili durante la guerra. In una occasione, mosso dalla curiosit, lui segu una folla di studenti in fermento. Per, in un salone dell'universit era in corso una sparatoria, probabilmente in seguito a uno scontro tra gli studenti comunisti e quelli nazisti, e cos Shanti scapp via in fretta. Fu l'ultimo raduno politico a cui partecip. Quando un combattente indiano per la libert lo zio Shanti non era sicuro di come si chiamasse, anche se inizialmente aveva detto Subhas Chandra Bose - era venuto a Berlino per parlare agli studenti, Shanti era andato a sentirlo. Anni dopo avrebbe scoperto che i suoi movimenti e quelli di altri studenti indiani in Germania erano stati seguiti dall'ambasciata britannica con l'aiuto di informatori allo scopo di registrare e, se possibile, soffocare le correnti nazionaliste indiane all'estero. Nel frattempo in India, malgrado l'indipendenza completa dagli inglesi richiesta dai Partito del Congresso nel 1930 non avesse possibilit di successo, si sarebbe istituita una forma limitata di governo provinciale da parte di rappresentanti eletti, dopo l'approvazione della legge sul governo dell'India nel 1935. Per quanto riguarda le questioni che in Germania erano di pi ampia portata - la disoccupazione, la militarizzazione, la propaganda di guerra, l'antisemitismo -, lo zio Shanti aveva opinioni forti, ma si basavano pi sulle impressioni e sugli aneddoti che sull'analisi storica o sociale. Durante uno dei nostri colloqui, mi disse, senza riferirsi a nulla in particolare: Con mia grande sorpresa, scoprii che sul KuDamm, la strada principale di Charlottenburg, molti negozi erano in mano agli ebrei e che anche la maggior parte dei medici e dei dentisti era ebrea. In Germania si erano concentrati tutti a Berlino, specialmente i professionisti. E anche i professori. Ma questa osservazione fu subito accantonata per lasciare spazio ad argomenti completamente diversi: le scappatelle sessuali del suo professore e una visita alla fabbrica della Krupp. Forse avrei dovuto interromperlo e chiedergli di sviluppare quel pensiero, ma era una delle nostre prime conversazioni e allora pensavo che fosse meglio seguire, per quanto potevo, il libero associarsi delle sue idee e dei suoi ricordi. Nella conversazione successiva, tra la descrizione dell'uso della vitamina K in ambito dentistico e i consigli per il mio mal di schiena, Shanti parl anche di un suo amico ebreo. Un mio amico, il signor Hausdorf, fu mandato a Buchenwald abbastanza presto. Lo conoscevo molto bene, mi portava sempre nei migliori ristoranti di Berlino. Era ingegnere e durante la prima guerra mondiale aveva inventato un aggeggio per le orecchie per rendere pi nitido il messaggio quando si telefonava. La Wehrmacht l'aveva fatto proprio, imitata da altri Paesi, e lui naturalmente ci aveva guadagnato. Anche se aveva combattuto in guerra e gli era stata assegnata una Croce di Ferro per il suo grande coraggio, lo mandarono a Buchenwald e lo picchiarono. Della sua Croce di Ferro dissero: Vecchio, sporco ebreo, l'avrai rubata Hausdorf era un

uomo molto simpatico. A sua moglie, che era cristiana e ariana, disse di divorziare, cos sarebbe potuta restare in Germania. Purtroppo io non fui in grado di aiutarlo, ma poi sua figlia si spos con un diplomatico militare di Santo Domingo e cos gli diedero un visto e usc dal Paese. Shanti disse che durante i suoi anni a Berlino non si sent mai escluso in quanto straniero: gli insegnanti lo trattavano bene e alcuni suoi compagni tedeschi lo invitarono anche a casa loro. Molti di questi studenti si stavano politicizzando. Dai professori ci si aspettava che aderissero al Partito nazista, e fu quello che fecero, come molti altri piccoli funzionari. Persino il portinaio dell'Istituto di odontoiatria era membro del partito. Alla gente si chiedeva in continuazione di contribuire alle associazioni benefiche gestite dal partito, che di solito erano una facciata per le casse del partito stesso. Il leader degli studenti, che fu gentile nei suoi confronti, gli consigli di versare anche lui un contributo e lui diede quattro o cinque marchi. Indirettamente significava che io non mi opponevo a loro, fu la spiegazione che mi forn. Quello stesso leader studentesco gli permise di osservare dall'interno il grande potere industriale (e, in potenza, militare) che la Germania stava costruendo. Nelle acciaierie Krupp di Essen era stata inaugurata una nuova clinica dentistica ed erano stati invitati a vederla un centinaio di studenti da Berlino. Come straniero era molto difficile partecipare a quel viaggio, ma Shanti parl con lo Studentenfuhrer nazista che gli disse: Sethy, in qualche modo riuscir a infilarti nel gruppo All'ultimo momento dichiar che alcuni studenti tedeschi non potevano andare e aggiunse il nome di Shanti. Quando arrivammo, l'uomo che mandava avanti lo spettacolo, il signor von Bohlen, ci offr una cena sontuosa. Krupp non aveva figli maschi e von Bohlen ne aveva sposato la figlia. Mentre parlavo con gli altri a tavola venni a sapere che, siccome ero straniero, il giorno dopo non avrei potuto visitare le acciaierie, che avevano una pressa enorme e imponente. E nemmeno alle studentesse era permesso di andare, perch le loro gonne potevano prendere fuoco se entravano in contatto con l'acciaio fuso che colava. Cos io avrei dovuto accompagnare le ragazze a un museo. Non ero affatto contento della situazione, perci durante la cena cercai di avvicinarmi al signor von Bohlen. Fui fermato dal suo segretario. Io gli feci capire che avevo fatto migliaia di chilometri dall'India e che sarebbe stato un peccato se, al mio ritorno, avessi dovuto dire che non avevo potuto vedere le famose acciaierie. Poi gli chiesi se gli sembravo una spia. Il signor von Bohlen, che aveva sentito la nostra conversazione, disse al suo segretario di lasciarmi andare. Fu uno spettacolo notevole: il torrente rosso di acciaio che non smetteva di colare e una pressa in grado di schiacciare una lastra spessa ed enorme di acciaio. Naturalmente dopo ci fu da bere, gratuitamente, e noi studenti bevemmo tanto che qualcuno accus un'intossicazione da alcol. L era tutto gratuito, - il cibo migliore, il vino migliore, - in quei tempi cos duri. 18. Uno degli amici pi stretti di Shanti in Germania era Philip Zulick, uno studente di medicina americano molto alto. Poich invece Shanti era assai basso di statura, insieme formavano una coppia bizzarra e li chiamavano Pat e Patachon come la coppia di comici altrettanto male assortiti. Quando Philip venne bocciato agli esami preclinici a Berlino, si trasfer a Friburgo

per continuare i suoi studi e Shanti gli fece visita. Andavamo al mercato, lui era molto bello e aveva un grande fascino, allora le ragazze s'innamoravano sempre di lui. Lui chiedeva loro di portare i dolci e noi le avremmo accompagnate fuori a cena. Con i dolci veniva anche qualche palpatina. Philip e Shanti facevano lunghe escursioni sulle montagne dello Harz e una volta percorsero duecentosettanta chilometri in dieci giorni. Non prenotavano mai da nessuna parte, si affidavano alla sorte, e gelavano quando non riuscivano a trovare un posto dove dormire. In un'occasione, quando un agricoltore li sistem in un campo, finirono in un fienile con una ragazza in mezzo. Le relazioni di Shanti con le donne durante i suoi anni in Germania erano superficiali. Suo fratello gli aveva detto: Shanti, divertiti, ma non a spese dei tuoi studi Shanti mi spieg che non si era mai approfittato indebitamente di nessuno e che, anche se si eccitava, pensava che il sesso fosse inutile Credimi, difficile quando si giovani, ma uno cerca di controllarsi. Il matrimonio, invece, era fuori questione. A Berlino, se solo una ragazza pronunciava la parola 'matrimonio, io la mollavo come un tizzone ardente. Verso met degli anni '30 fece due brevi visite in India e ogni volta la famiglia sollev la questione del matrimonio. La seconda volta - forse nel 1935, anche se la data incerta -, quando and a trovare la madre che era molto malata di diabete e viveva con il fratello Achal, il medico, Shanti scopr che Achal aveva radunato una serie di donne affinch lui le conoscesse: era ora, pensava, che Shanti si sistemasse. Ma lui non voleva saperne. Fece appello a suo fratello Raj, che disse ad Achal di lasciarlo in pace. Era Henny che a Shanti piaceva pi di chiunque altro, anche se Lola sembrava pi affezionata a lui: correggeva le stesure delle sue relazioni, all'occorrenza gli batteva a macchina le lettere. Con la sua gentilezza e la sua velocit, l'abilit logica e la sensibilit linguistica, lo aiut a superare i momenti difficili in una materia, una lingua e un Paese che per lui erano ancora stranieri. E poi Henny aveva gi Hans, anche se sua madre Ella, che per Hans provava sentimenti ambivalenti e, a quanto pare, aveva intuito la passione inespressa di Shanti nei confronti della figlia, le disse (ed impossibile sapere ora in che contesto): Anche se sposi Hans, finch ci sar Shanti non morirai di fame 19. Nell'estate del 1936 a Berlino si tennero i giochi olimpici. Furono un grande spettacolo e un colpo propagandistico per la Germania nazista. L'universit aveva reclutato volontari per guidare gli stranieri, perlopi americani, a visitare le varie attrazioni che c'erano in citt, pagandoli cinquanta marchi al giorno. Shanti fu tentato soprattutto dall'idea di rivendere a venti volte il loro valore i biglietti per le olimpiadi che aveva comprato per s, ma alla fine decise di assistere ai giochi. Ricordava in particolare il trionfo di Jesse Owens sulla pista. Durante i giochi olimpici gli ufficiali ricevettero istruzione di essere particolarmente gentili con gli stranieri. Un giorno stavo passeggiando a Grunewald [un bosco di Berlino] con Fredy Aufrichtig, che si portava sempre dietro il suo cane. Mi disse che avrebbe comprato tre biglietti per la Stadtbahn, perch i come i bambini pagavano tariffa ridotta. Mi diede un biglietto, cani mi disse di salire al binario e aggiunse che mi avrebbe raggiunto

qualche minuto dopo. Quando salii il controllore mi squadr con grande interesse. Pensai che forse non aveva mai visto un indiano prima. Poi mi lasci passare senza dire una parola. E adesso viene la parte divertente. Un minuto dopo arriv il mio amico con il suo cane e mostr al controllore due biglietti per adulti. Allora il controllore sbott: Per l'amor del cielo, avrei dovuto immaginarlo! Fredy mi aveva dato il biglietto del cane, ma il controllore, vedendo che ero straniero, non aveva detto nulla. Fredy Aufrichtig era avvocato, ma siccome era ebreo fu costretto a guadagnarsi da vivere riparando orologi. Shanti aveva un altro ricordo curioso di un episodio che si era svolto pi o meno nello stesso posto e nello stesso periodo. In occasione delle olimpiadi vidi Hitler molto da vicino. Ero andato a passeggiare a Grunewald e scorsi un gruppo di persone, con delle SS su entrambi i lati. Nessuno venne a perquisirmi o cose del genere e io lo vidi cos da vicino... non pi lontano di quel muro l. Aveva un ponte in bocca ed era truccato con il rossetto e tutto quanto. Pensai che fosse omosessuale, ma in seguito scoprii che dovevano filmarlo a colori. Immediatamente dopo le olimpiadi, Shanti visit Norimberga, citt antica e centro di cultura, ma gli sembr che, a parte lui, tutti indossassero stivali alla scudiera. Non gli fecero nulla, ma lui non si sent a suo agio. Aveva prenotato una camera per tre giorni, ma dopo un giorno prese il treno e torn a Berlino. 20. Qualche mese prima delle olimpiadi, nell'aprile del 1936, Shanti super l'esame di Stato in odontoiatria con il massimo dei voti. L'anno precedente aveva lavorato alla tesi di dottorato, che consegu sei mesi dopo. La sua tesi di dottorato verteva sui cambiamenti microscopici dello smalto dentario e della dentina all'interno del dente a seconda dei diversi materiali impiegati per l'otturazione silicati, amalgami, oro, intarsi, porcellane e ossifosfato - oltre che nelle otturazioni provvisorie fatte con ossido di zinco ed eugenolo, la sostanza calmante contenuta nell'olio estratto dai chiodi di garofano. Aveva prelevato campioni rappresentativi di denti con diversi tipi di otturazioni, li aveva esaminati al microscopio e sottoposti a esami. Il lavoro l'aveva affascinato e si era rammentato con stupore di quando in passato odiava l'idea di studiare odontoiatria. Quando ebbe redatto una prima stesura della sua dissertazione, Lola la rilesse per correggere le espressioni infelici del suo tedesco e poi la batt a macchina. La prima frase della tesi definitiva e stampata recita: L'otturazione dei denti cariati, dopo la rimozione delle carie, potrebbe definirsi 'eteroplastica in senso lato Il professor Eugen Wannenmacher, che aveva assistito Shanti nella ricerca per il dottorato, era il direttore del dipartimento di Conservazione dell'Istituto odontoiatrico dell'universit. Fu soddisfatto del lavoro di Shanti e avrebbe voluto che, dopo il conseguimento del dottorato, il giovane continuasse a lavorare con lui. Shanti dovette dirgli che, a meno che si fosse guadagnato uno stipendio, non avrebbe potuto farlo: non poteva costringere suo fratello a mantenerlo ancora. Il professore gli assicur che dalla settimana successiva avrebbe avuto la stessa remunerazione degli assistenti tedeschi, cio duecento marchi al mese. Ma quando il luned seguente Shanti si present al lavoro il professore era bianco in volto dallo spavento e gli mostr la lettera ricevuta qualche minuto prima dal ministero dell'Istruzione

che lo redarguiva, in quanto membro del partito, perch aveva assunto uno studente straniero come assistente quando c'erano tanti studenti tedeschi ancora disoccupati. Shanti sapeva che non avrebbe potuto esercitare la professione di dentista in Germania, ma ora gli si chiudevano anche le porte dell'universit e della ricerca. A quei tempi non comprese la fortuna di poter abbandonare il Paese. La prese male: gli spiaceva che i suoi giorni a Berlino fossero finiti e lo intristiva l'idea di doversi separare dai suoi amici e colleghi per rifarsi una vita altrove, magari a Londra, dove aveva trascorso soltanto qualche settimana pi o meno cinque anni prima. Ans der konservierenden Abteilung des zahtirztiidfciea Institutes der Universitat Berlin. Direktor: Prof. Dr. Eugen Wanuenmacher. Die Veranderungen im Sdbmelz und Dentin imter Fllungn Inaugural-Dissertation Erlangung der ahnrztlichen Doktorwiirdc an der Priedricb WUhelms-UntversitSt zu Berlin Torgelegt von Shanti B. Seth aus Biswan (Brit.-Indien) Frontespizio della tesi di dottorato di Shanti. Tag der Promotion: 23. Oktober 1936. BnckdrnckOToi Rniiolph Piau, Barila NW 7, ImlnutnB n. 21. Shanti descrive l'anno seguente, il 1937, come il pi freddo e miserabile della sua vita. Il diploma conseguito in Germania non era riconosciuto in Gran Bretagna e lui aveva saputo che se avesse voluto lavorare l o in qualsiasi altro luogo dell'Impero avrebbe dovuto riqualificarsi in ogni materia. Non aveva quasi pi soldi, abbastanza per il pane, ma non per il burro Sia per vivere sia per studiare Edimburgo era pi economica di Londra, cos decise di trasferirvisi. Gli sembrava quasi di sostenere esami ogni due settimane. Era talmente abituato all'esperienza di Berlino che agli orali di anatomia diede la prima risposta in tedesco. In un altro esame un professore lo torchi senza sosta sui dettagli dell'estrazione industriale del nichel e si arrabbi perch lui non sapeva il nome della secchia di colata che veniva usata. Shanti, per, non aveva frequentato le sue lezioni e, anzi, a Edimburgo non faceva altro che dare esami. Ad aumentare la sua frustrazione si aggiungeva il fatto che non imparava niente di nuovo: in Germania l'odontoiatria era pi evoluta che in Gran Bretagna. Prima di sostenere gli esami finali a Berlino, per esempio, bisognava avere eseguito sessanta operazioni canalari rispetto alle quattro o cinque di Edimburgo. A Edimburgo l'accento era posto sull'estrazione e non sulla conservazione dei denti. Un ricordo felice del periodo che Shanti trascorse a Edimburgo l'incontro con il suo migliore amico, Heinrich Etzold o, come si fece chiamare poi, Henry Edwards. Heinrich si era specializzato in odontoiatria a Jena qualche anno prima. Era stato fortunato, perch sua madre era ebrea. In seguito, essendo per met ebreo, non gli era stato facile trovare un lavoro. Era andato nel Saarland, che nel 1935 era tornato alla Germania con un plebiscito, ma siccome si trovava nella zona smilitarizzata a ovest del Reno non era occupato dalle truppe tedesche. L aveva lavorato come assistente dentista, mantenendo un basso profilo, per un giorno, nel 1936, aveva visto una gran folla

radunata per strada e aveva scoperto che l'esercito tedesco era entrato nella regione. Aveva dunque pensato che restare in Germania sarebbe stato pericoloso, cos anzich cercare di uscire attraverso la frontiera regolare o perdere tempo a fare i bagagli, si era limitato a prendere il tram che andava in Francia prima che i confini venissero sigillati. Sul tram erano tutti francesi e nessuno lo aveva fermato. La madre di Heinrich (o Mum, come la chiamavano tutti, incluso Shanti, in seguito), aveva un fratello nel commercio delle setole a Londra. Il suo socio, che era stato segretario dell'Associazione ebraica dei veterani di guerra, aveva organizzato con il ministero degli Interni l'immigrazione di Heinrich in Inghilterra. Per qualche tempo Heinrich aveva aiutato lo zio nelle aste al porto, talvolta trasportando carichi di setole dai e nei magazzini. Poi, con l'aiuto dello zio, si era trasferito a Edimburgo per specializzarsi nuovamente in odontoiatria, come Shanti. Shanti e lui diventarono subito amici, sin dal primo incontro. Una sera stavano andando dall'Istituto di odontoiatria a casa di Heinrich e, mentre attraversavano il parco di Meadows, cominciarono a discutere di come si sarebbero messe le cose in futuro e, in particolare, se la guerra fosse inevitabile. Parlarono fino alle quattro del mattino. A tutt'e due sembrava impossibile evitare la guerra, anche se non era affatto chiaro quanto il conflitto fosse imminente. 22. Dopo un lungo anno a Edimburgo, Shanti sent nostalgia dei suoi amici in Germania e, timoroso di non poterli pi rivedere se fosse scoppiata la guerra, torn a Berlino nel dicembre del 1937. Una fotografia di quel periodo mostra lui e i suoi amici durante una cena natalizia. Fece un'altra visita a sorpresa a Berlino l'estate dell'anno seguente, come testimonia il pi vecchio dei suoi passaporti sopravvissuti. Questo passaporto fu emesso il 15 luglio 1938 a Londra ed un documento che riflette la storia e lo stile dell'epoca. In quel periodo i passaporti britannici riportavano il nome del segretario degli Esteri, che allora era Lord Halifax, insieme con la sterminata lista dei suoi titoli e delle sue qualifiche, interrotta alla fine da un ecc, ecc, ecc.. Era valido in tutti i Paesi dell'Impero britannico, in tutta l'Europa (tranne che in Spagna, dove era in corso la guerra civile) e in Turchia. Alla voce Nazionalit c' scritto: Suddito britannico per nascita Sotto Note particolari c' la seguente osservazione: Razza e casta: ind ariano (khatri) Il 28 luglio l'ambasciata tedesca di Londra aveva emesso un visto per la Germania e il timbro dell'ambasciata racchiudeva la svastica. Il giorno dopo vi era stato impresso un timbro d'ingresso alla stazione centrale di Aquisgrana. L'ultimo cambio di valuta estera in marchi del Reich - effettuato risale al 15 agosto. in una banca di Charlottenburg Probabilmente era stato il titolare del passaporto a fornire l'indicazione ariano Considerando il retroterra familiare di Shanti molti dei Seth di Biswan appartenevano infatti agli Arya Samaj, riformatori ma piuttosto ostili ai musulmani - si pu supporre che fosse il segnale dell'atteggiamento, assunto da Shanti e comune allora tra certi ind, secondo il quale gli ind erano in qualche modo alleati per razza alle potenze occidentali e cristiane dominanti e non ai semiti non ariani, fossero questi ultimi ebrei o musulmani. Ma in tutta la sua vita le azioni e gli atteggiamenti di Shanti non indicarono mai n un'alleanza

n una dissociazione. Sembra molto pi probabile che, poich il passaporto era stato emesso due settimane prima del suo viaggio in Germania, quella nota fosse stata aggiunta allo scopo esplicito di evitare le difficolt che forse aveva avuto con la burocrazia in occasione della visita precedente. Le cose erano notevolmente cambiate da quando era studente a Berlino, specialmente per i suoi amici ebrei. Due giorni dopo l'ingresso delle truppe tedesche in Austria nel marzo del 1938, Hitler aveva annunciato alle vaste folle in tripudio a Vienna che la sua patria aveva ora aderito al Reich. Dopo questa annessione, o assorbimento, dell'Austria, a Vienna si scaten dapprima una frenetica irrisione degli ebrei, seguita poi dall'espropriazione dei loro beni. Anche in Germania aument il ritmo dell'oppressione e degli insulti. In giugno le vetrine dei negozi ebraici di Berlino furono deliberatamente deturpate con la stella di David, la parola Jude e volgari caricature di ebrei. Accadde, tra l'altro, anche sul Kurfurstendamm, a pochi minuti di distanza da casa dei Caro. Alcune pagine del passaporto di Shanti, emesso nel 1938. In luglio ci fu l'annuncio che entro la fine dell'anno gli ebrei avrebbero dovuto portare sempre con s la carta d'identit e in agosto che a partire dall'inizio dell'anno seguente tutti quegli ebrei i cui nomi non corrispondevano a una lista grottesca di nomi propri di origine giudaica o pseudogiudaica avrebbero dovuto inserire il nome Sara per le donne, e Israel per gli uomini, dopo il loro primo nome. Henny non pot pi lavorare con il padre di Hans per la compagnia di assicurazioni sulla vita Mannheimer e dovette trovare impiego da un avvocato ebreo. A poco a poco il reddito era diminuito e alla fine la famiglia aveva dovuto lasciare l'appartamento della Mommsenstrasse. Ora i Caro abitavano dietro l'angolo, nella Bleibtreustrasse, in un appartamento molto pi piccolo. Shanti si accorse che vivevano sempre pi isolati e molti vecchi amici li evitavano. Purtroppo, gli amici di Henny erano in maggioranza cristiani e perci la sua cerchia di amici veri si era molto ristretta... Doveva sentirsi molto sola. Agli ebrei non era nemmeno consentito frequentare cinema o teatri, o qualsiasi altro luogo di svago. L'accesso ai ristoranti era vietato. Gli ebrei potevano andare soltanto nei teatri gestiti dalla comunit ebraica e in cui tutti gli attori e i musicisti erano ebrei. Io assistetti a uno spettacolo, il Fidelio, con Henny e Lola. Mi divertii, anche se il materiale di scena non era all'altezza degli standard. Gli ebrei venivano segregati a tal punto che potevano lavorare soltanto tra loro. Rimasi con loro una o due settimane. Personalmente potevo andare ovunque, a Berlino, ma in qualche modo sentivo di non doverlo fare. Anche se mi deprimeva uscire da solo, feci visita a qualche mio vecchio ex compagno di studi. Due di loro, con i quali ero piuttosto in intimit, parlarono di... come si dice... delle prospettive di una guerra e pensavano che fossero molto concrete. In confidenza mi dissero anche che Hitler stava preparando qualcosa di speciale, tipo un'arma. A casa di Henny continuai a incontrare spesso Hans, perch era quello che si definiva un Mischiing: sua madre era ebrea. Quando andava da loro era in ansia, ma era innamorato di Henny. Nel resoconto della visita dello zio Shanti ci sono alcuni problemi

di cronologia. Il primo che forse era troppo tardi per il Fidelio, perch secondo Nazi Germany and the Jews [La Germania nazista e gli ebrei], di Saul Friedlander - le esecuzioni di Beethoven erano state vietate agli ebrei gi nel 1937. Il secondo che gli ebrei furono ufficialmente banditi da cinema, teatri e cos via solo nel dicembre 1938. Pu darsi che i ricordi dello zio Shanti si siano fusi con quello che sapeva degli eventi a venire. Oppure il divieto era de facto, rafforzato dal timore di essere riconosciuti, insultati e di subire violenze. Quando pi di mezzo secolo dopo questi eventi chiesi allo zio Shanti se sapeva se l'esclusione era un dato di fatto, lui mi rispose: S. Io ero presente Ritorn in Inghilterra profondamente angosciato per la situazione in cui versavano i suoi amici. Nel novembre del 1938 ci fu la Notte dei cristalli con aggressioni su vasta scala e uccisioni di ebrei, con l'incendio della maggior parte delle sinagoghe e la profanazione degli oggetti sacri. Gli ebrei si impoverirono ulteriormente quando furono costretti a pagare una multa di un miliardo di marchi per i danni che loro stessi avevano subito. A un certo punto, per ordine dello Stato tedesco, i Caro furono derubati dei gioielli e di altri oggetti di valore, incluso il servizio da tavola d'argento che Ella aveva ricevuto in dono dai genitori quando si era sposata. Dovettero consegnarli loro stessi agli uffici governativi facendo due viaggi in taxi. Heinz Caro, il fratello di Henny e Lola, emigr in Sudamerica nel 1938, anche se non chiaro come abbia fatto. La madre e le sorelle rimasero a Berlino perch fuori dalla Germania non conoscevano nessuno che potesse aiutarle. Anche Shanti avrebbe voluto dare loro una mano, ma non poteva: il ministero degli Interni richiedeva garanzie credibili prima di concedere il diritto all'immigrazione. Dopo essersi specializzato a Edimburgo e trasferito a Londra, Shanti risiedeva in una pensione privata di Belsize Park e viveva con pochi mezzi. Nel frattempo si sprangava la finestra per l'immigrazione proveniente dalla Germania. Nonostante la pacificazione di Hitler avesse dato alla Gran Bretagna il tempo di riarmarsi, la guerra era pi vicina che mai. La Cecoslovacchia era stata invasa in due tempi e ci voleva troppa o troppo poca immaginazione per credere che sarebbe stato l'ultimo morso della Germania alla cartina dell'Europa. 23. Con due specializzazioni conseguite a Berlino e a Edimburgo, ma senza un impiego a Londra, Shanti era in gravi ristrettezze. La vita a Londra costava cara. Aveva ancora parte del denaro guadagnato dalla vendita del villaggio del nonno al fratello Brahma, ma erano soldi che aveva tenuto da parte per le emergenze e non voleva attingervi. Le opportunit di lavoro erano rare, ma alla fine trov un impiego attraverso un'associazione di dentisti. Gli venne offerto un posto come assistente a un dentista parsi che esercitava in una strada dalle parti di Ladbroke Grove. Il dottor Warden era gravemente malato di asma e non pot nemmeno presentare Shanti ai suoi pazienti. Quest'ultimo dovette assumersi da solo la responsabilit dell'ambulatorio, anche se la signora Warden lo aiut suggerendogli quanto farsi pagare, una questione importante in un'epoca precedente all'istituzione del Servizio sanitario nazionale. Dopo qualche tempo, Shanti propose al dottor Warden di prenderlo come socio, poich faceva tutto il lavoro lui, ma l'altro rifiut. Tuttavia per Shanti fu un grande piacere poter esercitare la

sua professione e cos tanti anni dopo ricordava ancora alcuni dei suoi primi casi. C'era un ragazzo di sedici anni che accusava dolore al primo incisivo superiore, un dente grosso. Suo padre mi chiese di estrarglielo ma io, dopo averlo esaminato, dissi che volevo salvarlo eseguendo un trattamento canalare. Il padre si arrabbi molto e replic: Queste scemenze moderne. Sono io il padre e sono io che pago la cura Io spiegai che era contrario alla mia etica estrarre il dente del ragazzo se potevo curarlo. La discussione prosegu per venticinque minuti. Alla fine il ragazzo intervenne, con voce cinguettante: Pap, perch non diamo una possibilit al dottor Seth? Pregai di riuscirci e feci tutto il possibile per eseguire il trattamento in maniera classica. Controllai in seguito con una radiografia e vidi che era perfetto. Il ragazzo ne fu molto felice perch non fu costretto a farsi innestare un dente falso alla sua giovane et. In un altro caso, un medico aveva mandato un paziente da Shanti perch gli estraesse tutti i denti. Quando Shanti esamin la bocca, si accorse che era in pessimo stato e in molte radici si era formato del pus. Al medico disse che nella prima seduta avrebbe estratto solo un segmento corrispondente a un quarto dei denti. La sua si rivel una scelta felice. Dopo aver estratto le radici e alcuni dei denti guasti, Shanti si rese conto di non riuscire a bloccare l'emorragia. Dopo che ebbe passato due ore con il paziente e tentato tutto il possibile, l'emorragia si arrest un po. Il giorno seguente Shanti mand, a sue spese, l'infermiera a controllare il paziente che quel pomeriggio si present nuovamente in ambulatorio perch l'emorragia non era ancora cessata. Shanti telefon al medico e gli chiese perch non lo avesse informato sull'anamnesi dell'uomo e, in particolare, sul fatto che il sangue gli si coagulava con tanta difficolt, cosa che gli avrebbe chiesto lui stesso se il paziente non si fosse presentato tramite il medico curante. Quest'ultimo si allarm. Allora Shanti scrisse una lettera all'ospedale St Mary a Paddington, che non era troppo lontano, chiedendo che provvedessero a curare l'emorragia del suo paziente. Il giorno dopo la moglie riport l'uomo all'ambulatorio di Shanti. Ormai erano pi di due giorni che perdeva sangue ed era sconvolto. In ospedale gli avevano detto che era tutto a posto e gli avevano spennellato le ferite di iodio per poi rispedirlo a casa. Quando Shanti lo seppe and su tutte le furie e scrisse una lettera al sovrintendente dell'ospedale dove diceva che, se non avessero fatto qualcosa di utile per quell'uomo gravemente malato, lui avrebbe preso ulteriori misure nel caso in cui gli fosse successo qualcosa. Successivamente seppe dal paziente che era stato in ospedale per sei settimane e che avevano dovuto praticargli delle trasfusioni. Se Shanti non avesse agito con tanta determinazione il paziente sarebbe morto e lui sarebbe stato tormentato dai sensi di colpa per tutta la vita. Perch Shanti non era tornato in India e non aveva aperto l il suo ambulatorio? Ovviamente era quello che voleva tutto il clan familiare, e specialmente suo fratello Raj. In fondo era stata quella prospettiva a motivare la scelta della professione di odontoiatra. La storia tramandata dalla famiglia, che a me giunta da mia madre, che quando Shanti torn per la seconda volta in India non riusc a trovare lavoro perch le sue qualifiche tedesche non erano riconosciute. Inoltre Shanti aveva detto a Raj che sarebbe andato in Inghilterra per conseguire un diploma inglese prima di tornare in India. Poi era scoppiata la

guerra e lui non aveva pi potuto muoversi. Questa, per, non sembra una spiegazione esauriente. intercorso un lungo periodo, oltre un anno, tra la riqualificazione che Shanti ottenne a Edimburgo e lo scoppio della guerra e in quel lasso di tempo Shanti sarebbe potuto tornare ma non lo fece. Forse per s vedeva un futuro migliore in Inghilterra oppure, visto il suo bisogno di indipendenza, sentiva che se si fosse sistemato in India non sarebbe stato capace di sopportare il fatto che, inevitabilmente, la famiglia si immischiasse di continuo nella sua vita. Con la morte di sua madre, non molto tempo dopo che era andato a trovarla, sent probabilmente in misura minore l'obbligo di ritornare. Con l'avvicinarsi dell'estate del 1939, tuttavia, poteva anche esserci un'altra ragione. 24. Henny lasci la Germania un mese prima che scoppiasse la guerra. La madre di Hans, che era morta molto tempo prima, aveva una cugina sposata con uno studioso di arabo e persiano che viveva e insegnava a Londra, Arthur J. Arberry. La sua traduzione del Corano, oltre a essere quella che sprigiona pi forza poetica che io abbia mai letto, preceduta da una commovente introduzione che sottolinea come il lavoro di traduzione sia stato di grande aiuto allo studioso in un periodo di grandi difficolt personali. Successivamente Arberry si sarebbe trasferito a Oxford e avrebbe insegnato arabo a Cambridge. Fu lui che pot offrire a Henny, la fidanzata del cugino di sua moglie, le garanzie necessarie a soddisfare il ministero degli Interni. Poich Henny conosceva gi un po di inglese - perlopi inglese commerciale , fu possibile dichiarare che lo parlava correntemente. Avrebbe abitato con gli Arberry, aiutandoli nelle faccende domestiche e prendendosi cura della loro figlia piccola Anna. In cambio di questi servizi, le avrebbero dato cibo e alloggio. Verso la fine di luglio del 1939 Henny and in treno da Berlino ad Amburgo, poi in nave fino a Southampton e di nuovo in treno a Londra. Shanti, l'unica persona che conosceva in Inghilterra, and a prenderla alla Victoria Station e la accompagn dagli Arberry. Era arrivata con un baule contenente qualche vestito, dei libri e alcuni ricordi dei suoi trent'anni di vita in Germania. Meno di cinque settimane dopo ci fu la dichiarazione di guerra. Ella e Lola non poterono emigrare e rimasero confinate in un Paese che era loro ostile. 25. Tra i ricordi che Henny aveva portato con s e che Shanti avrebbe visto solo oltre cinquant'anni pi tardi, molto dopo la morte di lei c'era una borsa di pelle, di colore bordeaux scuro con sbalzi in oro. Conteneva, oltre ad alcune poesie che Hans aveva scritto per lei, una lettera dattiloscritta del padre di Hans, Franz Mahnert, che aveva organizzato l'emigrazione di Henny. Gliel'aveva mandata alla vigilia della sua partenza da Berlino. Berlino, Steglitz, Kniephofstrasse 59 23.7.1939 Gentile signorina Caro, mi sento in dovere di dirle qualche parola prima che lei lasci il Paese. Quando stata da noi di recente ho avuto l'impressione che vivesse molto male la partenza. Vorrei davvero che non vedesse questa separazione sotto una luce tanto tragica. Forse per lei soltanto una piccola consolazione sapere che migliaia

di persone la invidierebbero per la possibilit che le stata offerta. In ogni modo, si ricordi che sta lasciando sua madre e sua sorella provvisoriamente e probabilmente sarete presto riunite. (Che cos' un anno? Che cosa sarebbero due anni?) Non versi lacrime, quindi. Il mondo bello anche fuori dal nostro Paese: Dio non fa preferenze tra le sue creature, non ha voluto porre confini tra di loro, ha donato loro tutto il suo creato. Lei scoprir presto che si pu vivere meravigliosamente anche in un altro Paese e che anche l ci sono brave persone. Sono convinto che gli ostacoli che ora limitano la sua libert d'azione saranno presto superati: una cosa simile pu accadere. E poi lei cos brava, ancora tanto giovane e ha tutta la vita davanti a s: lei deve avere successo! I nostri parenti la accoglieranno a braccia aperte e con grande affetto. Si tranquillizzi, perch avranno la massima comprensione per la sua situazione. Si sentir ben presto a casa sua. Sono felice che alla fine abbia deciso di viaggiare in nave. La forte brezza marina e la vita a bordo la rinfrancheranno in maniera meravigliosa e le miglioreranno l'umore. Raggiunger le ospitali coste inglesi con uno spirito pi speranzoso di quanto sarebbe avvenuto altrimenti. E allora lei si trover nella libera Inghilterra e, ah, la invidieranno in molti. Quindi viaggi con animo lieto, e non triste, verso nuovi lidi, e guardi con fiducia al futuro. Ha tutto il diritto di farlo. E quando e spero che ci accada molto presto mi dar un ci rivedremo immenso piacere sapere che lei felice di stare in Inghilterra. Nel frattempo le chiedo di salutare affettuosamente il signore e la signora Arberry da parte mia, e specialmente la piccola Anna e la sua amica e compagna Reni. E, lost but not least [questa espressione scritta in inglese], il mio caro amico dottor Seth. Vorrei inoltre chiederle di serbare un buon ricordo di me: le mando i miei saluti pi affettuosi e i miei migliori auguri per il futuro. Quando lei stata qui di recente, avrei voluto parlarle come sto facendo ora, in effetti ma mi sono trattenuto perch volevo evitare che s'instaurasse un'atmosfera da elegia. Ancora una volta: si faccia coraggio, perch spesso ci che sembra darci solo amarezza si rivela infine una benedizione. E poi com' che dicono i francesi? Il faut avaler des couleuvres [Bisogna mandar gi delle bisce, cio sopportare gli affronti] Saluti affettuosi, F. Mahnert 26. Nell'agosto del 1939 il governo tedesco e quello sovietico firmarono un patto di non aggressione a cui era allegato un protocollo segreto che comprendeva una spartizione della Polonia. L'Europa orientale era considerata da Hitler uno spazio vitale destinato a essere colonizzato dai tedeschi, mentre Stalin voleva espandere il suo impero comunista a occidente. Nei primi mesi dell'anno la Gran Bretagna e la Francia avevano dato garanzie alla Polonia che sarebbero intervenute se fosse stata aggredita. Tuttavia Hitler, vista la loro incapacit di reagire quando lui si era mosso in Austria e in Cecoslovacchia, era convinto che non avrebbero rischiato una guerra generale per impedirgli delle conquiste locali. Il 1 settembre attacc massicciamente la Polonia da tre lati. La Gran Bretagna e la Francia gli presentarono un ultimatum affinch si ritirasse. Per loro non era solo questione della Polonia: l'astuzia, la mendacit e l'aggressivit costantemente sfoggiate da Hitler avevano mostrato che non ci si poteva fidare di nessun trattato o di nessuna garanzia. Ormai era in gioco la loro sicurezza e il loro status

di grandi potenze. A quanto sembra, Hitler fu sconvolto dalla piega che avevano preso gli eventi, ma non si ritir. Poich la Gran Bretagna e la Francia non ebbero risposta al loro ultimatum, il 3 settembre dichiararono guerra alla Germania. Poterono fare ben poco, per, per aiutare la Polonia che, quindici giorni dopo, fu attaccata anche dall'Unione Sovietica. Shanti si arruol nel febbraio del 1940, all'et di trentadue anni, cinque mesi dopo lo scoppio della guerra. Il dottor Warden, di cui gestiva l'ambulatorio, gli offr immediatamente di diventare suo socio, come Shanti avrebbe voluto tempo prima, ma ormai era troppo tardi. Anche se non aveva mai avuto nulla a che fare con l'ambasciata britannica o con le sue funzioni quando era a Berlino, Shanti scopr che gli ufficiali che lo intervistarono per il corpo odontoiatrico dell'esercito sapevano un mucchio di cose sulla sua vita berlinese, incluso il fatto che non aveva partecipato a nessun raduno politico. Entr nell'esercito come tenente e la prima cosa che fece fu andare da Simpson's, il sarto per uomini di Piccadilly, a farsi fare l'uniforme. Gli cost cara: oltre all'indennit dovette sborsare cento sterline di tasca sua. Gli fu consegnato un biglietto di prima classe per andare a Chester dove doveva presentarsi al Comando occidentale. Siccome era un pivello, non sapeva quando fare il saluto e quando riceverlo. Ogni volta che dei soldati gli passavano accanto per strada, lui fingeva di esaminare le vetrine. A Chester, dove rimase qualche settimana, lo addestrarono come ufficiale e gli insegnarono i rudimenti dei Regolamenti reali, poi venne mandato a Cardiff dove il primo giorno un sergente sorridente gli port due cestini ricolmi di arcate superiori e inferiori, etichette: tutto mischiato dentiere insieme - e gliele fece rimettere in ordine. Una bomba tedesca aveva colpito il laboratorio dentale e tra le macerie avevano ritrovato le dentiere. Ora che c'era la guerra, dovette adottare un atteggiamento pi drastico riguardo ai denti e alla loro conservazione. I soldati, che magari erano inviati a combattere al fronte o schierati dietro le linee nemiche, dovevano avere i denti in ordine almeno per un anno. Nel dubbio, strappare, era la filosofia prevalente. Le notizie della guerra non erano positive. Entro il giugno 1940 i tedeschi avevano gi sconfitto la Danimarca, la Norvegia, l'Olanda, il Belgio e, con grande sorpresa di molti, la Francia. Avevano occupato Parigi e la parte settentrionale e occidentale del Paese, lasciando una zona non occupata, amministrata da un alleato accondiscendente del regime di Vichy, il maresciallo petain, un eroe della prima guerra mondiale. Shanti, che era ancora a Cardiff, sfior in modo curioso gli inizi di questa guerra. Non c'erano abbastanza alloggi per gli ufficiali, cos quattro o cinque di noi stavano da una signora norvegese che era stata sottoposta ai controlli per la sicurezza. Io avevo preso la stanza pi grande a pian terreno perch soffrivo, e soffro ancora, di claustrofobia. Le domeniche d'inverno avevo l'abitudine di accendere il fuoco nella mia camera e, seduto sulla sedia, leggevo il giornale e mi appisolavo. Ma quella domenica avevo voglia di fare una passeggiata dopo pranzo nel parco di Roath, nei pressi di dove vivevo. Camminai per un'ora e mezzo. Quando tornai vidi che la casa era circondata da poliziotti militari, compreso un sergente. Gli chiesi che cosa fosse successo. Lui mi domand se conoscevo il capitano Seth. Dissi: Sono io Lui mi prese da parte e spieg: Spero che non

le spiacer se glielo dico, ma stia attento quando entra nella sua stanza Entrai e la sedia su cui solitamente sedevo era crivellata dai fori delle granate, cos come i muri. Mi chiese se avevo dei nemici, politici o di altro genere. Evidentemente qualcuno doveva avere buttato una bomba nel camino. Dopo che gli agenti se ne furono andati, mi sedetti e cominciai a pensare a quello che poteva essere accaduto. Mi ricordai che accanto al caminetto c'era il rivestimento esterno di ottone luccicante di un proiettile della guerra del 1914-18. Tutti pensavano che fosse un proiettile vuoto, allora chiesi alla proprietaria se quel giorno la mia stanza era stata pulita da una donna diversa e lei mi disse di s. Sembrava che per errore questa donna avesse fatto scivolare il proiettile sotto il caminetto e, anche se era senza detonatore, probabilmente era ancora pieno di polvere da sparo, ed era esploso con il calore intenso del fuoco. Ero stato fortunato. Era il destino: un caso ti salva la vita, un altro ti fa partire un braccio. 27. A Londra Henny affrontava le bombe della seconda guerra mondiale. Dopo i successi ottenuti nel continente, Hitler si preparava a invadere la Gran Bretagna. A partire dal luglio del 1940 ci fu una serie di attacchi intensi e continui dei cacciabombardieri della Luftwaffe alla Royal Air Force e alle sue strutture. Se Hitler fosse riuscito a mettere fuori gioco la RAF, nei cieli non ci sarebbe pi stata resistenza a un atterraggio tedesco e, poich l'esercito britannico non era numericamente alla pari con quello tedesco, la Gran Bretagna sarebbe quasi certamente stata sconfitta. Quando fu chiaro che era impossibile eliminare la RAF, a met settembre Hitler cominci ad attaccare obiettivi economici e strategici nelle citt britanniche: le vittime civili dovevano servire, presumibilmente, a spezzare il morale della popolazione e costringere cos il governo britannico a scendere sarebbe durato fino all'inizio a patti. Questo - il cosiddetto Blitz della primavera del 1941. Shanti conservava pochissime lettere in generale e le uniche due spedite da Henny che sono sopravvissute fra le sue carte risalgono all'inizio del Blitz. Sono scritte in inglese, che non sarebbe stata la lingua naturale delle loro conversazioni. Anche se Henny non sbarra pi i suoi sette, la calligrafia inequivocabilmente tedesca. Robert sicuramente un nome in codice per Hans, dal suono meno tedesco e quindi meno allarmante per un possibile censore o intercettatore. Mum, come gi detto prima, la madre di Heinrich Etzold, l'amico di Shanti dei tempi di Edimburgo che ora viveva a Londra, a Hendon. Henny lavorava come babysitter per una famiglia canadese e guadagnava qualche soldo con le mance. Tel: Amb. 1570 88 Seymour Street W2 17.9.40 Mio caro Sethy, sono di nuovo nel rifugio dalle 3.46 del pomeriggio. Ora sono le otto e mezzo e il raid aereo terminato da un po. L'artiglieria molto forte. Sono inquieta oggi, non so perch, e spero che non succeda nulla. Il rifugio sovraffollato. Qualche volta penso che forse tu hai avuto ragione a lasciare Londra, ma d'altro canto io non so dove andare. Se me ne vado via da qui, perdo la mia indennit e questo non lo voglio. Mi consiglieresti di trovare un lavoro

da qualche parte fuori Londra? Naturalmente mi sentirei molto sola. cos difficile. Non ho ancora risposto al vicario, perch devo scrivere molto. Devi leggere la lettera del dottor Egan. Ti dispiacerebbe aiutarmi a rispondergli quando ti scrivo quello che voglio dire? Per favore fammi sapere se vuoi correggere il mio inglese. Sethy, mi piacerebbe molto rivederti. So che non puoi venire in permesso per il momento. Se dovesse succedermi qualcosa, di a Robert, Lola, Ella e Hei che gli voglio bene. Prendi tu le mie cose e tieni quello che vuoi. Da qualcosa a Robert, Lola ed Ella, cos avranno un mio ricordo. Di a Robert che gli sono stata fedele. Sar felice perch un bravo ragazzo. Da un ricordo anche a Mum. Spero che non succeda niente, ma ti scrivo questo come precauzione. Caro Shanti, ti ringrazio tanto per tutta la tua amicizia. Conservo la fede in Dio. Buona fortuna a te. Con affetto, la tua Hennerle. [Quest'ultimo paragrafo compresso nel margine della lettera.] La seconda lettera stata spedita dallo stesso indirizzo il 29 settembre del 1940. Mio caro Sethy, molto carino da parte tua scrivermi tanto spesso nonostante il tuo lavoro. Spero che tu abbia ricevuto la mia ultima lettera. Ho depositato le dieci sterline sul mio conto corrente postale. Adesso mi hai dato in tutto ventiquattro sterline e finora non ho toccato questa somma. Spero ancora di poterla conservare per te, forse devo prendere qualche sterlina perch ammetto che impossibile vivere con una sterlina alla settimana se non si vuole avere sempre fame. E io questo non lo voglio e sono sicura che a te non piacerebbe sapere che il tuo Kuckuck [Cuculo in tedesco] ha fame. A volte ho delle spese straordinarie, come le scarpe da aggiustare, il dentifricio eccetera, e cos non posso vivere con una sterlina. In ogni caso non credo che nessuno abbia un amico come te e stai certo, Sethy, che sarai ricompensato. Ti ho scritto che ho preso il raffreddore. Grazie a Dio sto un po meglio e spero di guarire presto del tutto. Per qualche giorno non ho potuto mangiare perch mi sentivo male. Mum ha una vera e propria influenza, con la febbre eccetera. L'ho curata venerd per tutto il giorno, ieri l'ho portata a Hendon dove star fino a luned per riposarsi. Spero che presto star bene. S, conosco Nita, l'amica di Henry [Heinrich]. Penso che sia molto simpatica. Hanno bombardato anche casa sua, riuscita a salvare qualche mobile e dei vestiti. Ora abita a Hendon. Mi piacerebbe molto andarmene da Londra. Dormire in metropolitana orribile. Ad Amersham non siamo riusciti a trovare una stanza. tutto pieno. Cos dobbiamo cercare qualcos'altro. L'altro giorno ho ricevuto i complimenti dal capitano che qualche volta vive in casa nostra e che lavorava come medico ad Aldershot. Mi ha detto che a volte parlo come una ragazza inglese. Deve avermi sentito parlare al telefono o con qualcun altro. Ne sono molto felice. Anche tu hai detto che il mio inglese migliorato. Ti scrivo presto, mio caro amico. Mi manchi tanto. Tutto il mio affetto e che Iddio ti protegga, tua Hennerle Lo zio Shanti non mi raccont molto delle esperienze di Henny in Inghilterra durante la guerra. Numerosi rifugiati tedeschi, anche ebrei, erano stati internati sull'isola di Man come potenziali pericoli per la sicurezza e molti erano stati mandati in Canada o in Australia. A Henny venne risparmiato questo destino, ma a Londra la situazione era piuttosto rischiosa, la vita era difficile e lei era in ansia per la madre e la sorella.

Lo zio Shanti mi disse che, malgrado le avversit che dovette affrontare sia allora sia in seguito, lei non pianse mai davanti a lui, tranne due volte. Una volta accadde a Berlino, quando per scherzo lui la chiam scorpione: lei and singhiozzante a lamentarsi dalla madre. La seconda volta fu quando gli telefon per dirgli che per colazione gli Arberry le avevano dato da mangiare Marmite, estratto di lievito di birra spalmabile. Quest'abominio era riuscito a spezzare persino la sua ferrea determinazione. 28. Dopo avere trascorso quasi nove mesi a Cardiff, verso la fine del 1940 Shanti venne mandato al fronte in Africa. Viaggi in uno dei primi grandi convogli marittimi che andavano da Liverpool a Suez passando per il capo di Buona Speranza. La nave era confortevole e il capitano applicava gli standard elevati del tempo di pace, persino nella colazione di sei portate. A Durban, per, Shanti dovette continuare il viaggio su un'altra nave, sporca e sovraffollata, e quando fu ufficiale di servizio per il giorno fece rapporto sostenendo che in quelle condizioni sarebbe venuta a tutti la dissenteria, la diarrea, o entrambe. Alla fine sbarcarono a Suez. Da Suez andarono al Cairo dove il generale di divisione che aveva in carico tutti i dentisti domand loro dove volessero essere assegnati. Shanti chiese di andare in Palestina e un altro ufficiale in Sudan. Il risultato fu che quest'ultimo venne mandato in Palestina e Shanti in Sudan. Fu trasferito a Khartoum in nave, risalendo il Nilo, e poi in treno. Era marzo, faceva gi molto caldo e con il passare dei mesi la situazione peggior. Le uniche ore in cui riusciva a lavorare erano quelle tra le sette e le dieci di mattina e tra le cinque e le sette di sera. Durante il resto del giorno i materiali che servivano a prendere le impronte si scioglievano e il silicato per le otturazioni s'induriva prima che si potesse mescolarlo. Per quanto riguarda invece l'effetto del calore su di lui e sui suoi colleghi: Tra mezzogiorno e le tre eravamo intontiti: non eravamo vivi, ma non eravamo nemmeno morti Dopo qualche mese a Khartoum venne mandato a Gebeit, una stazione collinare non lontana dal mar Rosso, dove il clima era molto pi gradevole. Raggiunse il 14 Ospedale Generale Combinato (delle forze mediorientali), che era per met britannico e per met indiano. L'unit dentistica consisteva soltanto di tre persone, ma il grande vantaggio della sua posizione era che aveva l'indipendenza del comando. Subentr a uno scozzese che, per citare Shanti, lavorava poco, ma lo moltiplicava per sei nei rapporti che scriveva Nonostante le proteste del suo assistente inglese, Shanti si rifiut di tollerare questo imbroglio. Anche se in quel periodo soffriva di un herpes che gli colpiva i nervi e doveva farsi iniezioni di morfina per lenire il dolore, continu a operare. Shanti era affascinato dalla strana fauna nei dintorni di Gebeit. Andava in macchina fino al mar Rosso e nuotava tra i coralli senza sapere che il giorno prima gli squali avevano aggredito qualcuno. Una volta, mentre stava camminando con un altro ufficiale in uno uadi vicino a Gebeit, vide un mucchio di terra che si muoveva: il suo collega rifiut di crederci. Aspettarono venti minuti e la cosa si mosse di nuovo. Quando Shanti scav, scopr che era un pesce coperto di fango. Successivamente lesse che pesci come quello sopravvivono nel letto dei fiumi asciutti fino all'arrivo delle piogge. Un giorno il sole scomparve all'improvviso e lui pens che

fosse una grande nube che portava la pioggia, ma si udiva anche un ronzio che diventava sempre pi forte: d'un tratto milioni di locuste volarono dappertutto ed entrarono ovunque: nella sua stanza, nella mensa degli ufficiali e nelle cucine. Per gli agricoltori locali fu un disastro perch i raccolti furono devastati. Alcuni cominciarono ad arrostire e mangiare le locuste, che con il loro peso facevano curvare i rami degli alberi ora senza foglie. La maggior parte dei ricoverati all'ospedale di Gebeit erano vittime della campagna in Eritrea, la battaglia tra l'Italia e la Gran Bretagna - sostenuta da numerose truppe indiane - per garantirsi il controllo dell'Africa orientale. Tra i feriti c'erano soldati nemici, perlopi italiani ma anche qualcuno tedesco. In altre circostanze questi ultimi sarebbero potuti essere suoi amici, ma le vicende storiche e personali avevano messo lui, come molti suoi connazionali, dall'altra parte, al servizio di un Paese che dominava il suo e non voleva mollare la presa. A Gebeit, nel nostro ospedale, c'erano due prigionieri tedeschi gravemente feriti. Quando, facendo il giro, lo scoprii, parlai loro in tedesco, I due s'illuminarono in volto nel sentire il suono della loro lingua. Uno era un tedesco biondo e mi disse che quella sconfitta non era niente: Il Fiihrer verr e spazzer via tutto l'esercito britannico Non andai pi a trovarlo. L'altro era austriaco. Gli avevano sparato alla spina dorsale e non poteva pi muoversi. Gli dissi in tedesco di provare a muovere le dita dei piedi. Me ne fu molto grato e i medici furono sorpresi che, dopo avere parlato con me, si mostrasse pi collaborativo. Mi feci un punto d'onore di andarlo a trovare tutti i giorni e lui aspettava la mia visita. Non so che cosa gli sia successo dopo che me ne andai da Gebeit. Non hai idea della differenza che c'era tra i due: un uomo gentile che aveva bisogno di gentilezza e uno stupido arrogante. 29. Nel 1942 Shanti, che era diventato capitano, fu mandato in Egitto, nella zona del Canale. La battaglia per il controllo dell'Africa nordorientale si combatteva nel vasto deserto a ovest del delta del Nilo, contro Rommel e i suoi Afrika Korps. La posta in gioco era alta: il controllo del Mediterraneo orientale, l'accesso al Medio Oriente e al petrolio, il canale di Suez e il collegamento con l'oceano Indiano e il Giappone, e la sicurezza delle rotte dei rifornimenti all'Unione Sovietica che, attaccata da Hitler nel giugno 1941, si era alleata con gli inglesi. Nel giugno del 1942 i tedeschi erano arrivati gi a El Alamein, a nemmeno un centinaio di chilometri da Alessandria d'Egitto. Qui, tuttavia, la loro avanzata fu arrestata. In questa fase della guerra Shanti non prese parte all'azione, ma rimase all'ospedale della base per continuare a svolgere il lavoro di dentista nella sua piccola unit. Il colonnello, un irlandese alto di nome Dargan, gli aveva anche chiesto di fare qualcosa di completamente diverso: gestire la mensa locale degli ufficiali. Il cibo era orribile e i sedici ufficiali ne erano scontenti, cos bisognava fare qualcosa. Shanti accett il lavoro a condizione di avere l'appoggio assoluto del colonnello. Si svegliava presto per controllare le razioni non appena arrivavano. Il cuoco, che non poteva pi rifilarle agli egiziani, non ne era felice, ma la qualit del cibo miglior quasi immediatamente. Inoltre Shanti prendeva in prestito la jeep del colonnello per andare a comprare tutto quello che serviva a integrare le gin con angostura razioni. Al colonnello piaceva molto il gin rosa bitter che veniva quindi acquistato a casse, se necessario

sul mercato nero. Inoltre, a mano a mano che la reputazione della mensa migliorava, venivano a mangiarci anche gli ufficiali appartenenti ad altre unit. Agli ufficiali spettava una bottiglia di whisky alla settimana e quando qualcuno arrivava in visita non ce n'era mai abbastanza. Anche questo, quindi, richiedeva un'integrazione Ogni sabato Shanti, con una scusa o l'altra, prendeva in prestito la jeep del colonnello per andare a comprare i rifornimenti per la mensa e si recava nella bella zona del club francese di Ismailia. L lui e il suo amico Dick Cole, un ufficiale dentista che dipendeva dalla RAF, ordinavano il solito drink, uno highball: whisky canadese di segale con ginger ale e una fetta di limone, perfetto nei climi caldi. Ne scolavano un bel po, incontravano ufficiali di altri posti e tornavano alticci e felici alle loro unit. In un'occasione Dick e lui erano in automobile con un autista piuttosto stravagante, che usc di strada ad alta velocit. L'automobile sobbalz quattro volte ma fortunatamente non fin nel Canale. Di solito, per, l'autista era un tizio di nome George Tuck, che Shanti definiva la responsabilit in persona, oltre che un perfetto gentiluomo. Dopo la guerra si sarebbero incontrati di nuovo e si sarebbero aiutati a vicenda in ambito professionale. Un giorno l'automobile ebbe un guasto e Shanti fu costretto a cercare ospitalit per la notte, per s e per il signor Tuck, nel posto pi vicino che per puro caso era un deposito della RAF. C'era anche una mensa e gli ufficiali gli offrirono da bere. Tutt'a un tratto cal il silenzio. Si sentiva che tutti avevano paura. Il comandante di stormo era arrivato: era un uomo antipatico e aggressivo. Dopo che ci ebbero presentati e lui ebbe visto che indossavo l'uniforme britannica, disse: Suvvia, Seth, beva qualcosa con me Presi un whisky e lui si mise a parlare di politica, dell'Impero britannico e dei benefici che aveva portato alle popolazioni native. Guardi, Seth, lei sar d'accordo, perch dopo tutto lei una persona intelligente Io dissi: Guardi, signore, non sono un politico, sono un ufficiale dell'esercito, un dentista Ma lui continu finch non dissi: Signore, se dimentica che lei comandante di stormo e io sono capitano, parler di questo argomento Con tutti gli altri ufficiali intorno, naturalmente lui accett. Be, Seth, deve ammettere che abbiamo fatto molto per loro, per be... per bont d'animo... Li abbiamo istruiti, li abbiamo addestrati... Allora io dissi: Senta, perch lo avete fatto? Che cosa abbiamo in comune? Siamo imparentati? La nostra lingua la stessa? E la nostra religione? Niente. Cos se lei dice che siamo entrati in quel Paese perch erano stupidi e volevamo sottometterli e dominarli, io le credo. Ma se afferma che lo avete fatto per bont d'animo, non lo accetto: non ha senso. Per quanto riguarda l'averci istruito, la civilt indiana molto pi antica della civilt inglese. All'epoca dei romani chi era nell'esercito veniva mandato in Inghilterra per punizione: era il Paese meno civilizzato, a quei tempi. Quindi, perch non abbandonarci al nostro destino e lasciare che ci sterminiamo a vicenda, se vogliamo? Questi non sono affari della Gran Bretagna Se quello che avevo detto era giusto o no non lo so, ma lui non pot contestarlo. E nemmeno pot far pesare la sua autorit. Si limit a fumare di rabbia e andarsene. Tutti gli altri ufficiali mi abbracciarono e mi diedero grandi pacche sulla schiena. Erano contenti che avessi zittito quello spaccone. Mi offrirono tanto da bere che non so come riuscii a tornare al mio accampamento. Shanti aveva poco tempo per i gradassi, con o senza gradi. Una sera un ufficiale irlandese, il vicecomandante dell'ospedale, stava

perdendo a poker e voleva continuare a giocare dopo l'orario di chiusura della mensa per rifarsi. Ordin a un subalterno di riferire al cameriere che portava il vino di dire all'ingegnere di tenere le luci accese per un'altra mezz'ora. Quando il cameriere esit, lui lo sommerse con una valanga di insulti. Shanti, che era seduto a un tavolo vicino, si alz e and da lui per fargli sapere che era il segretario della mensa e che i problemi andavano riportati a lui. Il maggiore rivers subito la valanga di insulti su di lui. Shanti gli disse che l'aveva informato prima che l'elettricit sarebbe stata staccata alle dieci. Il maggiore insisteva di no. Continuava a dire: stupido qui, stupido l, non hai mai detto un cazzo di niente. Allora io sbottai: Sta dicendo che un ufficiale mente? Mi dia un'altra volta dello stupido e la faccio sbattere fuori Questo per non lo fren, e allora lo feci sbattere fuori. Oh, mio Dio, pensavo. Che cosa ho combinato? Adesso mi cacceranno. Il punto che tra un tenente e un capitano non c' un gran salto, ma tra un capitano e un maggiore c' una differenza enorme. Ero nella mia tenda quando ricevetti una lettera del maggiore: Capitano Seth, si presenti da me alle otto antimeridiane. La accuso di insubordinazione Non chiusi occhio, talmente ero preoccupato. All'una di notte ero sveglio, cos alle due. Alle due e mezzo entr nella mia tenda il maggiore Sammy Shone, che era mio amico e ufficiale medico del Servizio medico indiano, in attivit da parecchi anni, e sapeva l'hindi meglio di te e me. Che cosa succede? mi chiese. Sembra che tu abbia camminato sui carboni ardenti. Gli raccontai tutto. Fammi vedere la lettera, mi disse. La lesse da cima a fondo, quindi dichiar: Prendila e stracciala in venti pezzi e poi buttala nel cestino Io lo fissai e lui prosegui: O arresti qualcuno o non lo arresti, ma non puoi minacciare l'arresto. Regolamento reale. Quindi non feci nulla. Non mi presentai alle otto della mattina dopo. Alle nove andai dal colonnello e gli spiegai quello che era accaduto in mensa. Lui disse: Seth, ragazzo mio, vuoi che mi sbarazzi di lui? No, signore, risposi io. Per il maggiore sub l'ostracismo di tutti. Nessuno volle pi parlargli o giocare a poker con lui o prendere qualcosa da bere. Dev'essere stata una sensazione orribile, uno shock. Dopo due giorni venne da me, senza nessuna malizia, e mi offr da bere. Naturalmente io accettai. Shanti aveva poco tempo per studiare i regolamenti. Gli riusciva difficile barcamenarsi tra la burocrazia dell'esercito che trattava un'unit dentistica composta di sei persone esattamente come trattava le altre unit. Doveva compilare dei formulari in cui si chiedeva, tra l'altro, quanti fucili antiaerei erano in possesso della sua unit. Persino un nessuna risposta doveva essere trasmesso in sei copie. Altri, per, stavano attenti al posto suo. Avevo perso degli attrezzi... Uhm, non ricordo il nome, vedi che succede quando s'invecchia... era uno strumento per le otturazioni, con due teste, e le due estremit sono identiche, lunghe qualche centimetro. Sar costato una sterlina. Il mio infermiere mi disse che se avessi informato il deposito odontoiatrico che l'avevo perso ci sarebbe stata una commissione d'inchiesta. Allora, davanti a me, lui spezz in due uno strumento simile e quando io lo fissai, mi disse che adesso avevamo due strumenti inservibili e io potevo firmare un modulo che diceva proprio questo. Lo feci e i ricambi arrivarono subito. 30.

Tra le lettere di Henny ce ne sono alcune che Shanti le aveva mandato durante la guerra. Due che aveva scritto quando era in Egitto mostrano in parte come si stava evolvendo la loro relazione, anche se a distanza. Lui continua a chiamarla affettuosamente Kuckuck o Cuculo e il tono, anche se un po didascalico, d'intimit. Il riferimento a una terza persona lascia perplessi: sembra che Shanti parlasse non di Hans ma di qualcun altro a Londra. Fredy Fredy Aufrichtig, l'amico di Shanti e Henny a Berlino, il buontempone dallo spirito pratico che gli aveva dato il biglietto ferroviario del cane. Mizzi e Kizzi, invece, dovevano essere gli occhi di Henny, oppure le guance, le mani o qualunque altra parte del corpo doppia. L'ortografia di Shanti un po incerta, ma d'ora in poi, invece di infarcire le sue lettere con fastidiosi sic, le riporter con cura ma lasciandole come sono. 119952 Cap. S. B. Seth, Corpo AD 14 CGH, MEF 27 gennaio 1942 Mia cara Hennerle, la tua lettera affettuosa del 20 novembre mi arrivata due giorni fa. Le ultime notizie che ho ricevuto da te risalgono all'aerogramma del 4 dicembre. Non mi hai scritto come hai festeggiato il compleanno e che regali ti sei comprata. Stamattina ti ho spedito un altro pacco di dolciumi e spero che li riceverai in tempo... E ora veniamo alla nostra lite: ammetto ancora di avere un po di colpa, ma questo non significa che tu non ne abbia affatto. Dopo tutto hai sempre voluto fare le cose contro la mia volont. Mi scrivi sempre che tutti pensano che tu sia stata meravigliosa. A me importa ben poco quello che gli altri pensano di te. La cosa principale quello che penso io. E la mia stima nei tuoi confronti non diminuisce solo perch qualche volta litighiamo o perch ti do dei consigli che non sono sempre bene accetti. A me importa anche di pi quello che tu pensi di me piuttosto che quello che pensano o dicono di me gli altri. In questa faccenda le terze persone non mi interessano e non devono interessare nemmeno te. Siamo tutti esseri umani ed errare umano Nessuno di noi perfetto e siamo tutti destinati a commettere degli sbagli. La natura umana cos complessa. Ognuno di noi pensa in modo diverso e ci che per qualcuno un nutrimento per qualcun altro un veleno Non siamo mai d'accordo quando dobbiamo stabilire vizi e virt. Personalmente, io disprezzo l'egoismo e la vanit e magari ci sono altri a cui non danno affatto fastidio. L'amicizia migliore e pi duratura nasce dall'amore, che a sua volta stimolato dalla comprensione affettuosa e si fonda sul dare e ricevere L'amicizia e l'amore sono le virt che io venero di pi. A volte sono stato piuttosto duro con te: l'ho fatto per amore, per renderti migliore e anche tu ammetterai che nessuno perfetto, e non per puro e semplice disprezzo o per umiliarti. E vero che l'ideale molto diverso dalla realt Direi una bugia se non ammettessi che il mio Kuckuck ideale, il Kuckuck dei miei sogni diverso dal Kuckuch cos com'. sempre cos. I nostri sogni e la realt sono due cose diverse. Anche se il Kuckuck in carne e ossa da vita al Kuckuck del sogno. E poich nessuno pu avere il Kuckuck dei o sperare di avere il Kuckuck in carne suoi sogni ma pu avere e ossa, pi che naturale che tutti preferiamo il Kuckuck in carne e ossa pur continuando a sognare il Kuckuck dei sogni, che il nostro ideale. Cerchiamo di fare coincidere sogno e realt e non si pu biasimare nessuno per questo tentativo. Ora, mio caro Kuckuck in carne e ossa, se ti rimprovero solo per renderti pi simile al Kuckuck dei miei sogni Mi sono perso un po in astrazioni

e spero che mi perdonerai. In breve voglio dire che tutti abbiamo i nostri pregi e i nostri difetti, il male a questo mondo non esiste e io amo moltissimo il mio Kuckuck. Da qualche settimana ho un brutto raffreddore. ancora forte e ho anche la tosse. Avrei bisogno di essere curato un po dalle mani di Mizzi. Capisco benissimo quanto tu sia preoccupata per Ella ecc. Prego per la loro sicurezza. Devi avere fiducia in Dio e sperare nel meglio. Non so davvero dove sia Fredy. Ho scritto due volte a suo fratello in Africa ma non ho mai ricevuto una risposta. Credimi, mi manchi moltissimo. Se io ti manco la met di quanto mi manchi tu, allora anch'io devo mancarti molto. Sono felice che il tuo Schwarzer Punkt abbia ancora un posto nel tuo cuore. Vorr restarci finch tu non lo cancellerai. Non mento se ti dico che ti sogno almeno due volte la settimana. una tale tortura, questa guerra. Con tanto amore a Mizzi e Kizzi. Tu sai che cosa significa S. L. D. Tuo affezionato, Shanti P. S. Ho ricevuto il tuo telegramma con gli auguri di Natale, che mi arrivato quattro giorni fa. Era stato trattenuto dall'ufficio postale. Schwarzer Punkt (Punto nero) o Piinktchen (Punticino) erano i soprannomi che Henny aveva dato a Shanti in occasione del suo viaggio in Germania nel 1938. S. L. D. significa probabilmente Shanti liebtdich (Shanti ti ama) In una lettera successiva a Henny si firma con I. L. D., che potrebbe significare Ich liebe dich (Ti amo) Nella seconda lettera s'intuisce che Shanti sta per chiedere la mano di Henny o che implicitamente lo ha gi fatto. Indica anche con evidenza che deve esserci stata qualche intimit fisica tra loro, magari soltanto uno scambio di baci. Il tono delle lettere che Henny ha spedito nel settembre del 1940 non suggerisce niente di simile e non induce chi legge ad aspettarsi un registro cos affettuoso da parte di Shanti. Pu darsi che tra settembre e la partenza di Shanti dall'Inghilterra un paio di mesi dopo lui sia tornato a Londra qualche volta e che l'intimit tra i due sia rapidamente cresciuta. Nell'incertezza del Blitz e con la prospettiva di perdere nei pericoli della guerra l'amico pi caro che aveva in Inghilterra, Henny potrebbe essersi ammorbidita un po. In mancanza di sue lettere, difficile dire se ricambiasse i sentimenti di lui. A giudicare dalle parole di Shanti, lei era affettuosa ma sfuggente, forse perch, qualunque sentimento provasse per lui, continuava ad amare Hans o sentiva di dovergli restare fedele, oppure magari per una ragione completamente diversa, come rivela il pungiglione nella coda di questa lettera, quando Shanti cita la madre di lei, la perspicace Ella. Normalmente il linguaggio di Shanti molto pragmatico ma sotto la pressione delle emozioni, qui e in altre lettere, diventa alquanto letterario. 119952 Cap. S. B. Seth, Corpo AD 14 CGH, MEF 27 maggio 1942 Mia dolce Hennerle, spero che ora il tuo dente sia a posto. Come vorrei essere accanto a te! Muoio dalla voglia di vederti. Sei stata davvero brava a scrivermi negli ultimi due mesi e spero che non sia solo perch ho brontolato tanto, ma in qualche modo anche perch mi vuoi bene. Tu non riesci a capire quanto mi manchi. Ti sogno spesso. Mi chiedo se tu senta mai la mia presenza nel tuo dolce sonno. Ho

ricevuto i tuoi aerogrammi del 17, 18, 22 e 23 aprile e la tua lettera per posta aerea del 16 marzo. Quest'ultima ci ha messo pi tempo, ma a me da pi piacere leggere e rileggere la tua lettera cos affettuosa. Stavolta non ho parole di rimprovero, ma soltanto parole d'amore e di amicizia. Le ultime volte che ho giocato a bridge ho costantemente avuto brutte carte ma ho sempre pensato a te, congratulandomi con il pretesto che chi sfortunato al gioco fortunato in amore Pensi che la mia supposizione sia esatta? In questi giorni sono molto stufo. Come vorrei stringere il mio Kuckuck tra le braccia e baciare teneramente sia Kizzi sia Mizzi! Tra qualche giorno finir il mese di maggio con il suo fascino romantico e i suoi raggi di sole per alcuni ma, ahim, per me stato solo una tortura! La tua presenza avrebbe cambiato tutto. So che hai sempre avuto un debole per questo mese Se fosse in mio potere tornerei al volo da te, ma al momento - e anche nel prossimo futuro - non c' possibilit di partire e quindi non ha senso crogiolarsi nei pii desideri... Dopo aver citato i pacchi di calze, le scarpe e il cibo -che le ha mandato e un braccialetto d'argento che ha comprato per lei durante una settimana di congedo in Palestina e in Siria, continua scrivendo: Negli ultimi tempi ho anche pensato che sarebbe bello avere una casa tutta mia piena di bambini. A quanto pare su questo punto siamo d'accordo ed molto importante. Ora, a chi appartengono Kizzi e Mizzi? Rispondi a questa domanda, mio Schatzle [tesoro] La tua lettera del 16 marzo mi ha fatto venire una nostalgia del Kuckuck che non ho mai provato prima. Mi sento solo e abbandonato, pieno di desiderio e di dolore. Sono felice che tu abbia una simpatica compagnia. Devo crederti sulla parola, malgrado le delusioni che hai avuto in passato in fatto di amicizia. Come ti ho gi scritto in precedenza, non ho ricevuto i libri che mi hai mandato. A meno che gli editori non siano disposti a spedirli gratis, ti prego di non sprecare cos il tuo denaro. Il titolo del libro : Ferite di guerra alla mascella, di Warwick James. Ho pensato seriamente di sistemarmi una volta terminata la guerra. Sono sicuro che tu vorresti che mi stabilissi a Londra. Se solo lo desiderassi, immagino che potrei restare nell'esercito, ma non penso che mi piacerebbe rimanerci quando la guerra sar finita. Ho risparmiato qualche soldo ma, a parte il fatto che questo posto molto caro, anche le imposte sul reddito sono altissime. Non ci crederai, ma l'anno scorso ho pagato centoventi sterline di imposte sul reddito. quasi un terzo della mia paga!!... Kuckuck, tesoro, potrei continuare a scriverti per ore. Quanto mi piacerebbe sapere come sei e come ti senti dopo la tua malattia. Una lettera di Shanti a Henny, 1942. (manoscritta) Il mal di denti pu rendere la vita un inferno. Quanto pi ti scrivo, tanto pi mi manchi. Sono sicuro di non mancarti altrettanto, nonostante quello che dici tu. Ella sosteneva sempre che Henny senza cuore e, essendo una madre, doveva saperlo. Non un rimprovero perch non sono io a dirlo, e poi io sono convinto che tu un cuore ce l'hai. Dopo tutto, un minuscolo punto nero non occupa troppo spazio. Kuckuck caro, non potresti per una volta farmi sapere esattamente che cosa provi per me? Mi mancano molto le mie Kizzi e Mizzi. A chi appartiene Kizzi? Ti prego, bada alla tua salute. Vorrei essere con te per allontanare con un bacio il tuo mal di denti. Con l'amore pi sincero, un tenero abbraccio e tanti baci a

Kizzi e Mizzi. Mi sento davvero tanto solo senza di te. Vorrei poterti far venire qui. Buonanotte e a presto, piccola mia. [senza firma] 31. Ogni due o tre settimane Shanti corrispondeva anche con suo fratello Raj in India. Nel 1939 il vicer, Lord Linlithgow, aveva dichiarato guerra per conto dell'India. Non aveva consultato n il pi grande partito nazionalista indiano, il Partito del Congresso, n i membri eletti della legislatura centrale. Quando gli chiesero di spiegare gli obiettivi di guerra della Gran Bretagna - e in particolare perch la Gran Bretagna, che sosteneva di combattere per la libert, non si era assunta ancora nessun impegno riguardo all'indipendenza dell'India e metteva invece a repentaglio la vita delle truppe indiane senza nemmeno consultare gli indiani , il vicer chiar che lo scopo che la Gran Bretagna si prefiggeva con la guerra era di resistere all'aggressione e non di promuovere la libert e che le sue uniche intenzioni riguardo all'India, dopo la guerra, erano di tenere una conferenza sulla questione dell'emendamento all'Atto sul Governo dell'India, promulgato nel 1935. Gran parte dell'opinione pubblica indiana aveva mostrato comprensione per la tragedia degli inglesi di fronte all'aggressione nazista, anche se erano dei dominatori, ma questo disinteresse sprezzante per le opinioni e i diritti degli indiani risult intollerabile a molti. Nacque un movimento di protesta pacifica, su base individuale, il cui scopo era non di minare l'impegno antifascista nella guerra, ma di promuovere invece gli obiettivi del nazionalismo indiano. Chi protestava venne arrestato e imprigionato e furono emanate leggi e decreti per limitare ulteriormente le libert di parola e di riunione. All'inizio del 1942 una serie di sconfitte militari aveva fatto diminuire la fiducia in una vittoria finale della Gran Bretagna e, allo stesso tempo, aumentare la preoccupazione per il Regno Unito, la Russia e la Cina nel caso in cui i tedeschi e i giapponesi avessero vinto. I giapponesi, che avevano costretto gli inglesi a una lunga ritirata attraversando la Birmania, erano ormai ai confini orientali dell'India. Sir Stafford Cripps, come membro del governo di coalizione di Churchill, venne mandato in India per tenere dei colloqui sul governo autonomo indiano. Tuttavia fu ben presto chiaro che Churchill aveva imposto forti limiti ai suoi poteri di negoziazione. Churchill, infatti, era pi interessato a tranquillizzare l'opinione pubblica americana - e in particolare a dissipare le preoccupazioni di Roosevelt - a proposito dell'India che a negoziare in buona fede. Le loro proposte erano ridicole: l'India sarebbe stata governata allo stesso modo per la durata della guerra e prima della fine non le sarebbe stato concesso alcun potere, e anche in seguito la formula in pratica ne sanciva lo sgretolamento in numerosi Stati. Il Partito del Congresso respinse questa proposta offensiva. Nell'agosto del 1942, con il tacito consenso di Gandhi, venne lanciato il movimento Lasciate l'India. Anche se i leader principali del Congresso furono subito messi in prigione, gran parte del Paese fu scosso da imponenti proteste, molte delle quali violente. Gli inglesi attuarono una repressione brutale, con attacchi aerei a volo radente contro le folle e incendio di villaggi, ripristinando cos una specie di quiete ribollente. Fu in quell'anno turbolento che Raj si ammal gravemente di cuore. Quando scoppi la guerra stava viaggiando in Tibet con sua moglie Chanda e aveva fatto troppi sforzi a grandi altitudini.

Le sue condizioni si erano aggravate quando aveva tentato di riprendere a lavorare il pi velocemente possibile. Dopo due anni e mezzo di lavoro intenso, la sua malattia era peggiorata. L'unica lettera che Raj sped a Shanti e che sopravvissuta stata scritta nell'aprile del 1942 a Calcutta, quando era malato ma ancora dietro la scrivania. Il francobollo di otto anna sulla busta raffigura la testa dell'imperatore re Giorgio VI, e il timbro ottagonale di un censore dichiara Passato La carta ordinaria e azzurra. La scrittura svelta e in corsivo, pi vigorosa che elegante, ma quasi sempre perfettamente leggibile. l'unica lettera mai scritta da mio nonno che sia sopravvissuta. Michi, Sashi e Tuttu di cui si parla nella lettera - sono i tre figli, e Leila la figlia (oltre che mia madre) 3 Belvedere Park Alipur 4 aprile 1942 Mio caro Shanti, ho ricevuto la tua lettera affettuosa dopo una lunga attesa. Sono felice di sapere che godi di buona salute. Il tuo dev'essere un lavoro arduo. un bene che da quelle parti di notte faccia fresco. Ti prego, scrivimi ogni settimana come stai. Siamo molto ansiosi perch ci voluto tanto tempo prima di ricevere la tua lettera. Io non sono stato troppo bene, il mio vecchio disturbo al cuore. Ho iniziato a star male qui all'inizio di febbraio e da allora non mi sono pi ripreso. Se potessi avere un paio di settimane libere probabilmente guarirei. Ma le autorit insistono o che io prenda un lungo congedo diciamo otto mesi o niente del tutto. Io non posso permettermi un congedo di otto mesi. Comunque, se presto non star meglio far richiesta di quattro mesi di congedo e ricever un rifiuto scritto. Il mio problema che non so dove passare il congedo. Quando si malati non si vuole andare in posti nuovi e si ha bisogno di certe comodit. fuori questione che io vada a casa di Brahma e di Achal: Biswan mi piace ma sporca e Brahma non pu fare preparativi migliori [qui ha cancellato la parola hindi traslitterata bandobast per usare l'equivalente inglese], e in effetti sono quattro mesi circa che non ho sue notizie. E troppo impegnato nei suoi affari, come Achal. Se tu fossi stato qui avrei avuto un fratello che mi sarebbe stato un po di aiuto. Michi ora a Lucknow e sta sgobbando per i suoi esami. Tuttu e Sashi stanno bene a Darjeeling, ma la povera Leila non stata troppo in salute. Ha avuto un attacco di una malattia che si chiama Korea, o forse Corea? [corea: un disturbo nervoso che provoca movimenti involontari e irregolari degli arti] Ora sta meglio, ma noi siamo piuttosto in ansia per lei. Deve riposarsi. Abbiamo tutti l'impressione che prima o poi il Giappone ricever una bella lezione, ma al momento gli sta andando troppo bene. Speriamo che quei barbari le prendano sul serio. Con tanto affetto, tuo [firma illeggibile] 32. Qualche mese dopo questa lettera Raj mor. Shanti ebbe la notizia tramite un telegramma il 27 settembre 1942, mentre era in Egitto. In seguito disse: Andai nel deserto e rimasi da solo. Perch avrei dovuto condividere il mio dolore con degli sconosciuti? Si pu condividerlo con degli amici A Henny scrisse: 119952 Cap. S. B. Seth, Corpo AD 14CGH, MEF

13 ottobre 1942 Carissima Hennerle, forse sarai sorpresa che io non abbia risposto ai tuoi aerogrammi del 7, 9 e 15 settembre. Ero molto sconvolto, sono ancora molto depresso e non sono dell'umore giusto per scrivere. Siccome oggi il 13, il tuo giorno fortunato, cerco di concentrarmi e scrivere a te. L'ultima frase sembrer un po fuori luogo ma, credimi, caro Kuckuck, sono molto stanco e depresso. Vorrei che tu fossi qui a rallegrarmi. Mi manchi tanto in quest'ora del bisogno. Come dice un proverbio indiano: La religione, la pazienza, l'amico e la moglie si mettono alla prova nel momento delle avversit Ho messo alla prova i primi tre, ma sono ancora molto abbattuto. Il mio fratello maggiore, di cui ti ho scritto nella mia ultima lettera, spirato la notte del 27 settembre. Non riesco a capacitarmi che ci abbia lasciato per sempre. Non puoi immaginarti quanto io sia sconvolto per questa grande calamit che ha colpito la nostra famiglia. Con lui ho perso non soltanto un carissimo fratello, ma anche il mio padre putativo. Negli ultimi dieci anni stato il mio fratello preferito. So che mi amava moltissimo e mi sento avvilito perch non ho potuto nemmeno rivolgergli l'estremo saluto. Quando l'ho lasciato nel 1936 era ancora vivo e vegeto e ora non riesco a credere che sia morto. stato un fratello molto buono con tutti noi, no, anzi, era il miglior fratello che si potesse desiderare. Io non ho nemmeno un millesimo della sua generosit, della sua rettitudine e della sua gentilezza. Per due giorni ho continuato a piangere calde lacrime e mi sono sentito molto solo. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto essere morto anch'io. Dopo la morte di mia madre lui era tutto per me. Era la mia India, la mia casa. Finch era vivo, io ero sicuro di essere accolto con affetto e mi sentivo protetto. Come ha potuto Dio essere cos crudele da privarmi del mio fratello adorato? Se n' andato, ma il suo ricordo rester vivo per sempre. Come potr mai dimenticare la sua gentilezza e l'aiuto che mi ha dato! Quando mor la mia cara mamma io provai una grande tristezza, ma almeno lei aveva vissuto una vita di una durata quasi normale, mentre mio fratello aveva solo quarantanove anni e noi non eravamo pronti per questo colpo micidiale, dal giorno alla notte. Le sue due lettere che sono sfuggite alla distruzione sono diventate un tesoro per me. Mi proponeva di fare un giro intorno al mondo insieme a lui. Quando non stava bene mi scriveva che era un peccato che io non fossi li a rallegrarlo. La mia povera cognata deve avere passato l'inferno. Ha lasciato la moglie, tre figli e una figlia. Hai visto la fotografia del figlio maggiore quando era piccolo. Ora ha sedici anni e mi ha scritto qualche giorno fa. un ragazzo dolcissimo, mi ha mandato un telegramma per annunciarmi la morte di mio fratello. La sua malattia deve essere costata un sacco di soldi e io non conosco precisamente la loro situazione economica. Il minimo che io possa fare aiutare i ragazzi a studiare. Mi spiace doverti seccare con tutte queste faccende, ma ho bisogno di consolazione. Vorrei che tu fossi qui, mi sento tanto solo. Il tempo un grande guaritore, ma la morte del mio caro fratello lascer per sempre un vuoto che non potr mai essere colmato. Vorrei che tu lo avessi conosciuto. Era un grand'uomo, nel vero senso della parola. Vorrei che tutti avessero un fratello come lui. Michi il maggiore dei miei nipoti mi ha scritto che pochi minuti prima della morte mio fratello aveva uno strano sorriso. Mi chiedo che cosa significasse quel sorriso misterioso. Era contento che si avvicinasse la fine? Preferiva la morte alla vita? In questi giorni non provo alcun interesse per la vita. Spero che tu capisca come mi sento. L'ironia della sorte che ho mandato dieci sterline in dono a mia cognata perch si comprasse un vestito e l'ultima cosa che mi aspettavo era

che fosse un abito da lutto. Non so perch siamo qui, perch moriamo e dove andiamo. Non so se ci siano un paradiso e un inferno, ma so che se c' un paradiso, allora mio fratello dev'essere l. Mi manca terribilmente. Ora lo vedr attraverso Michi, il suo figlio pi grande. D'ora in poi i suoi successi saranno i successi di mio fratello. Mi spiace, tesoro, che questa lettera sia triste ma non era questa la mia intenzione. E' il destino crudele che mi ci ha costretto. Con amore, il tuo sfortunatissimo Shanti I. L. D. 33. Cinquantanni dopo la morte di Raj, Michi che ormai aveva sessantasei anni - scrisse una lettera commovente, e in qualche modo curiosa, ai due fratelli Sashi e Tuttu e alla sorella Leila, in cui citava un'altra espressione sul volto di suo padre quel giorno. La loro madre, Chanda (Ma nella lettera) era morta qualche anno prima, nel 1984. (Michi mor invece nel 1999.) La lettera di Michi dattiloscritta, il che una benedizione perch la sua calligrafia era atroce. Gli errori di ortografia e di grammatica sono quasi certamente di chi l'ha trascritta o probabilmente dell'amanuense, poich l'inglese scritto e parlato di Michi era ottimo. Ha rivisto il dattiloscritto e ha corretto gli errori pi marchiani, per esempio il nome di sua sorella che era stato scritto Leela 23 settembre 1992 Cari------, come sapete scrivo a tutt'e tre di quel periodo e ho gi scritto a Ma in precedenza. Quest'anno saranno cinquant'anni dalla morte di pap e probabilmente io non scriver un'altra volta. I capitoli vanno chiusi, ma i ricordi sopravvivranno. Non ho mai raccontato a nessuno di voi i veri dettagli. Non avevamo motivo di credere che la sua malattia fosse molto peggiorata. Era di domenica, come quest'anno. Il movimento Lasciate l'India era ancora attivo, ma si stava spegnendo a poco a poco, tranne che in certe zone del Bihar. Stalingrado era sotto assedio, ma si mormorava che fosse una trappola in cui alla fine i tedeschi dovevano cadere. Noi eravamo all'ospedale B. R. Singh e uno dei colleghi di pap mi aveva chiesto di uscire a cena con la sua famiglia. Quando tornai, nel pomeriggio, non sembrava che ci fossero stati peggioramenti, ma del resto era malato e lottava da parecchi mesi. Ricordo solo che si stava facendo buio quando il medico mi prese da parte e mi disse che se volevo dire qualche ultima parola a mio padre era meglio che lo facessi subito. Ero completamente esterrefatto e sorpreso e gli chiesi che cosa non andava. Lui rispose: Be, i piedi cominciano gi a diventare bluastri ed questione di poco tempo, ormai Non penso che l'abbia riferito a Ma. Io non gliel'ho mai chiesto e lei non me l'ha mai detto, ma quando entrai nella camera di pap vidi le infermiere che erano tutte agitate e Ma doveva sospettare qualcosa perch anche lei era iperattiva e si stava dando da fare. Dovete ricordare che era a letto da cos tanto tempo che aveva piaghe da decubito, la flebo al braccio, era molto fragile e ovviamente faticava a respirare, ma avevamo gi visto crisi simili in precedenza. Tuttavia questa volta, quando salii da lui, aveva uno strano sguardo negli occhi, in parte di supplica, in parte di attesa e forse anche un po spaventato. Non riusciva a parlare e si limit ad alzare la mano e appoggiarmela sulla testa. Sembra quasi la sceneggiatura di un film, ma non cos brutta. Ci impieg un'altra ora e mi

ricordo che quando parl mi chiese che ore erano e stranamente sembrava che fosse la sua preoccupazione maggiore. Che ore sono? Penso che morendo se la sia fatta addosso ( squallido, ma cos che ce ne andiamo) e Ma non aveva idea che stava pulendo il corpo di un morto. Per fortuna intanto erano arrivati lo zio Kewal e qualcun altro, forse Miradi, Sir L. P. e lady Mishra, e la portarono via. Erano le otto e un quarto circa. Ci diedero una cameretta in ospedale e penso che forse rimanemmo svegli quasi tutta la notte. Io ero troppo giovane per comprenderne il motivo. Non ero spaventato, ma ero ansioso per il futuro. Allora non capivo che Ma aveva solo trentasei anni e io sedici e mezzo. Sarebbe bello e drammatico dire che giurai che avrei badato alla famiglia, ma non sapevo nemmeno che avrei dovuto farlo. Mi era rimasto addosso il suo sguardo scongiurante e implorante. Soltanto l'anno scorso l'ho detto per la prima volta allo zio Shanti e ora a tutti voi. Non penso che Ma o io o tutt'e due insieme avessimo fatto alcuna promessa, e ricordo ancora che quando stavo per sposarmi lo zio Dutt, che pi di ogni altro aveva contribuito a tenere insieme la famiglia, si oppose. La zia Dutt, che noi non apprezziamo abbastanza, disse che era una sciocchezza, perch dopo tutto avrei dato una casa a Chanda e ai bambini. Naturalmente mi ero molto anglicizzato, ma quello era lo spirito del tempo e penso che sia grazie a esso che siamo riusciti a combinare qualcosa nella vita. Ne abbiamo fatta di strada in questi cinquant'anni. Noi tre fratelli siamo in pensione e tu, Leila, ci andrai tra poche settimane. Forse soltanto io l'ho conosciuto come padre e come essere umano. Leila ebbe molto affetto paterno quando rimase a Calcutta. A Sashi, forse, restano alcuni ricordi, ma era troppo giovane per conoscerlo, oltre che come padre, anche come persona. Per Tut[t]u era un mito. A otto anni poteva provare solo timore e affetto. Ricordo ancora la lettera che scrisse quando a scuola gli diedero la notizia: Pa [il preside] mi ha detto che pap morto, io non sapevo che cosa fare e allora ho pianto Bene, finiamola qui, perch penso che quell'ultimo sguardo implorante e supplichevole abbia ricevuto una risposta soddisfacente e anche noi ci stiamo avvicinando all'inverno della nostra vita. Con tanto affetto come sempre, il vostro Michi Ci sono parecchi altri dettagli e quando c'incontreremo potrete chiedermeli. Ci sono molte spiegazioni e molte domande. Non facile. Da quando ho scoperto per la prima volta questa lettera l'ho letta parecchie volte e ho spesso rimpianto di non avere conosciuto mio nonno, ma mi chiedo se in questo caso io - qualunque cosa questo io significhi - avrei potuto conoscere mio padre. Ma forse meglio che spieghi che cosa intendo dire. Dopo la morte di mio nonno, mia nonna e i suoi figli si mantennero non grazie a una pensione, ma grazie ai magri risparmi e, in particolare, alla generosit dei Dutt, una vecchia coppia di Darjeeling con cui avevano stretto amicizia in passato e che li invit a trasferirsi a casa loro. (La signora Dutt era una donna piuttosto brutale, ma ugualmente severa con se stessa e con i bambini.) Anche dopo aver cominciato a farsi strada nella vita, i quattro figli non se la passavano bene. Se il loro padre fosse stato ancora vivo, sarebbe probabilmente diventato membro del Comitato ferroviario e avrebbe frequentato ambienti sociali pi elevati, il che - unito all'anglofilia estrema di Michi - avrebbe quasi sicuramente messo fine a ogni tentativo di mio padre di corteggiare mia madre. Mio padre lavorava nell'industria delle scarpe come supervisore da Bata e non nei servizi pubblici o come

assistente sotto contratto in un'agenzia amministrativa britannica. Parlava bene l'hindi, per il suo inglese non era raffinato. Si vestiva un po troppo elegante e calzava scarpe un po troppo appariscenti. Masticava paan * * Foglie di betel, una pianta tropicale, appartenente alla famiglia delle Pipera cee. (N. D. T.) era stato sospeso dal college e, in effetti, privato di ogni istruzione per cinque anni per aver ammainato la bandiera britannica e issato quella del Congresso. molto improbabile che la famiglia di mia madre - o forse persino mia madre stessa - l'avrebbe ritenuto il ragazzo giusto che poi dimostr ampiamente di essere. 34. Non abbiamo la risposta di Henny alla lettera con cui Shanti annunciava la morte di suo fratello a Calcutta. Pi o meno dello stesso periodo una serie di messaggi che riguarda la situazione della sorella e della madre di Henny a Berlino. Nel 1942 Henny riusc a comunicare qualche volta con loro attraverso la Croce Rossa britannica e tedesca. I messaggi venivano scritti su un modulo standard della Croce Rossa, sul retro del quale veniva riportata la risposta del destinatario. Sia il messaggio sia la risposta erano limitati a venticinque parole e dovevano passare la censura britannica e tedesca. Henny mand il primo messaggio il 5 gennaio 1942. Nel viaggio d'andata il timbro della Croce Rossa svizzera di Ginevra dichiara: 20 Jan. 1942 Il timbro della Croce Rossa tedesca dice: 6 Mrz 1942 Nel viaggio di ritorno il timbro della Croce Rossa svizzera riporta: 21 Avr 1942 Dev'essere arrivato a Londra nel giro di due o tre settimane. CARISSIME MAMMA E LOLA TUTTO BENE ANCHE PER IL LAVORO. VIVO CONFORTEVOLMENTE. PER FAVORE SCRIVETE SUBITO. VI ABBRACCIO CON CALORE E VI BACIO. CON AFFETTO VOSTRA [firmato] Hennerle Sul retro del modulo c' la risposta dattiloscritta. Carissima Hennerle felicissime delle tue notizie pensiamo tanto a te siamo in salute scrivi presto ancora saluta Hei Piinktchen [i loro soprannomi per Heinz e Shanti] Affettuosi saluti e baci [firmato] Mamma e Lola Il secondo messaggio di Henny, in data 26 maggio 1942, dice: CARISSIME MAMMA E LOLA FELICISSIMA DELLE VOSTRE NOTIZIE. STO BENE. ANCHE PUNKTCHEN ROSEL E FAMIGLIA STANNO BENE. LILLI MADRE FELICE. BACI AFFETTUOSI [in tedesco usa il termine intraducibile innig] SEMPRE TUA [firmato] Hennerle Due messaggi della Croce Rossa. (manoscritti) La risposta dice: Carissima Hennerle sempre felice per le tue notizie. Scrivi pi spesso. Stiamo bene. Come sta Heichen [Heinz]? Saluta tutti. Saluti calorosi baci le tue

[firmato] Mamma, Lola 20.7.42 L'ultimo messaggio di Henny in data 5 ottobre 1942: CARISSIME MAMMA E LOLA FELICE PER LE VOSTRE NOTIZIE DA ME TUTTO BENE. I PI CARI AUGURI DI COMPLEANNO. SALUTI AFFETTUOSI [innig] BACI ANCHE A OLGA FLORA [le zie di Henny] CON AMORE VOSTRA [firmato] Hennerle L'ultima risposta della madre e della sorella dice: Carissima Hennerle finalmente tue notizie, cominciavamo a preoccuparci. Niente di nuovo qui. Prenditi cura di Heinz. Cari auguri di compleanno. Saluti baci Mamma, Lola 26.11.42 In ogni caso ci volevano almeno quattro mesi da quando Henny spediva le sue venticinque parole a quando ne riceveva altrettante in risposta. Ma mentre il primo di questi messaggi era in viaggio per Berlino, l si teneva una conferenza della quale, dopo la guerra, sono sopravvissute soltanto le note pi eufemistiche, e anche queste in unica copia. Era stata organizzata per la fine del 1941 e rimandata dall'entrata in guerra degli americani in seguito all'attacco giapponese su Pearl Harbor. Si tenne il 20 gennaio 1942 in una villa di Wannsee, nei pressi del lago di Sacrow, dove Henny trascorreva le domeniche con Hans, Shanti e altri amici. Argomento della conferenza era come risolvere in maniera definitiva la questione ebraica in Europa, e i partecipanti - che rappresentavano vari settori del Partito nazista e dipartimenti del governo tedesco - si accordarono su quanto segue: Nel corso della soluzione finale, gli ebrei dovranno essere trasferiti all'est, appropriatamente scortati, per essere adeguatamente impiegati nel lavoro. Divisi per sesso, gli ebrei in grado di lavorare saranno condotti in grandi colonne in queste aree per costruire delle strade, e indubbiamente una gran parte di loro morir per consunzione naturale. Quelli che inevitabilmente sopravvivranno e che indubbiamente costituiranno l'elemento pi resistente dovranno essere trattati adeguatamente, poich ci costituisce una forma di selezione naturale che, se far il suo corso, costituir la cellula germinale di una nuova rinascita ebraica. Nel corso della realizzazione pratica della soluzione finale, l'Europa verr rastrellata da ovest a est, e verr data priorit ai territori del Reich, comprese la Boemia e la Moravia. Questa politica era segreta, anche se, almeno in Germania, divenne per molti una specie di segreto di Pulcinella (anche se clandestino) Qualunque cosa Henny sapesse, sperasse, temesse o si aspettasse, non si sarebbe mai immaginata niente di cos pragmatico, malvagio e bizzarro. Le conseguenze di questa politica sulla sua famiglia non l'avrebbero toccata prima della fine della guerra. 35. 119952 Cap. S. B. Seth, Corpo AD 14 CGH, MEF 17 novembre 1942 Mia cara Hennerle,

ti scrivo questo aerogramma con l'intento di porgerti i miei pi affettuosi auguri di buon compleanno. Ti ho gi mandato una lettera per posta aerea con un assegno per un piccolo regalo e spero che tu l'abbia ricevuta. Questa la seconda occasione che ho di dipendere da un [parola illeggibile: punzonata in archivio] pezzo di carta e da una penna per manifestarti il mio amore e la mia fiducia in occasione di un evento felice. Confido che non passer molto tempo prima che io possa celebrare [parola illeggibile] e gli ultimi due compleanni con te. A quanto pare, questi non sono pi pii desideri dopo le ultime buone notizie di guerra. Spero che ti trovi in buona salute, per quanto riguarda il dente e tutto il resto. Con l'amore pi profondo e tanti baci, tuo affezionato, Shanti Anche se ci sarebbe voluto ancora un po, prima che Shanti potesse festeggiare il compleanno di Henny insieme con lei, le notizie di guerra erano davvero positive. Nell'ottobre del 1942 i tedeschi che, guidati da Rommel, erano arrivati a El Alamein pi di un anno prima, stabilizzandovi la loro posizione, furono respinti da Montgomery e ben presto batterono la ritirata. Circa una settimana prima della lettera di Shanti i tedeschi si erano sentiti costretti a occupare la Francia di Vichy per creare un ponte aereo e mandare i rinforzi nell'Africa settentrionale controllata dai francesi, dove gli Alleati erano diventati pi forti. Due giorni dopo la lettera di Shanti avvenne il grande attacco con i carri armati da parte dei russi, che sarebbe stato il passo principale verso l'accerchiamento e la distruzione finale della Sesta armata tedesca a Stalingrado. Nell'oceano Atlantico la perdita di vite e di navi provocata dai sottomarini venne contrastata con maggiore efficacia, in parte grazie alle informazioni di decodificazione. Ai confini dell'India i giapponesi erano impegnati al massimo delle forze. Anche in Cina e altrove erano circondati. Nell'oceano Pacifico, dopo la perdita delle principali portaerei giapponesi nella battaglia di Midway, durante la quale fu vitale decifrare il codice navale giapponese, gli americani si videro spianare la via a un'avanzata finale verso il Giappone. In termini di materiale, la potenza industriale dell'America veniva sempre pi imbrigliata per fare fronte allo sforzo bellico. La destinazione successiva di Shanti fu in Siria, a Trablous (o Tripoli, come veniva anche chiamata, in maniera fuorviante. Oggi si trova in Libano) Non aveva idea del perch lo avessero mandato l e di quel periodo non ebbe nulla da dire, a parte il fatto che aveva trovato degli scorpioni negli stivali. Stando a quanto si dice in Fight No More (Non combattete pi), le memorie di un suo amico, Anup Dutt - che non imparentato con i Dutt citati in precedenza -, ufficiale presso il Servizio medico indiano, Shanti entr nell'ambulanza di campo numero 17 mentre eravamo in Siria, ma in seguito si scopr che avevano sbagliato assegnazione. Tuttavia lui ci rest e venne in Italia con la sua unit Di questa destinazione, che avrebbe avuto conseguenze profonde sulla sua vita, lo zio Shanti si limit a dire che l'esercito a volte prende decisioni stupide Quando il dottor Dutt mi raccont i suoi ricordi della guerra e dello zio Shanti, mi parl del coniglietto di Shanti, Chukchuk. In seguito lo dissi allo zio e lui fu felice che glielo avessi fatto tornare in mente. L'avevo chiamato Chuk-chuk per imitare il rumore che faceva quando fiutava qualcosa. Era un coniglio completamente bianco,

doveva essere una femmina. L'avevo trovato a Tripoli. Si era infilato nella mia tenda e quando mi aveva visto e io avevo allungato la mano, lui mi era saltato in braccio. Ero il segretario della mensa e quindi lui ne divent la mascotte. Non lo misi mai in gabbia o cose cos. Di solito dormiva con me nella tenda e correva dappertutto, noi io e il cuoco ci assicuravamo che avesse sempre qualcosa di suo gradimento da mangiare. Era un vero VIP bianco. Non hai idea di com'era domestico. Ovunque andassimo, con l'ambulanza di campo o sulla nave per Bari, lui veniva con noi. Dopo aver trascorso gran parte del 1943 in Siria, quell'inverno Shanti and in Italia, accompagnando le truppe d'invasione in un Paese che era stato nemico ma che, dopo la caduta di Mussolini, condivideva la sorte degli Alleati. Il fatto che ci fossero voluti alcuni mesi per negoziare e firmare il trattato aveva fornito ai tedeschi l'opportunit di disarmare l'esercito italiano e occupare il Paese. Cos bisognava combattere per liberare l'Italia e, malgrado un inizio incoraggiante dalla Sicilia a Napoli, ora la campagna si sarebbe rivelata lenta, estenuante e costosa. 36. Fummo tra le prime truppe in un convoglio di dieci o undici navi che andavano a Bari. Le navi erano ancorate al largo quando arrivarono gli aeroplani tedeschi e le bombardarono. Fortunatamente eravamo gi sbarcati e ci trovavamo in un uliveto pieno di scorpioni. Piovve tutta la notte, avevo acqua anche nella tenda, per dormii lo stesso. La mattina mi accorsi che le mie ciabatte ballavano il tango e gli stivali vi galleggiavano dietro. L'idea era di far credere ai tedeschi che avremmo attaccato dalla parte orientale dell'Italia, ma quella stessa notte o la notte dopo attraversammo per il largo met Italia e arrivammo in un posto chiamato Potenza, in cima alle montagne. Faceva cos freddo che un autista, rimasto sveglio mentre tutti gli altri erano andati a dormire, cerc di riscaldarsi usando della benzina per accendere un fuoco. Per il bidone che teneva in mano s'incendi. Per salvare gli altri, salt dal primo piano con il bidone e il giorno dopo lo trovammo morto nell'erba. Doveva essersi schiantato, ma non fu quella la causa della morte. E nemmeno era morto bruciato: era morto assiderato. La pioggia e il freddo erano due delle ragioni per cui la campagna d'Italia si rivel cos difficile. La terza era la natura del territorio. Gli Appenini solcano tutta l'Italia come una spina dorsale dalla quale si propaga una serie di costole montagnose. Tra queste costole scendono dei fiumi dal corso breve e, spesso, rapido, che si gettano nel mare. Risalendo verso la costa occidentale dell'Italia per andare da Napoli a Roma, e oltre, gli eserciti degli Alleati dovevano affrontare una serie di ostacoli che costituiva un'efficace linea di difesa per i tedeschi. Churchill voleva a tutti i costi la campagna d'Italia. Il successo nell'Africa settentrionale aveva in qualche modo sgomberato il campo per un attacco attraverso il Mediterraneo, in Italia o nei Balcani. Malgrado avesse concordato con gli americani che la via principale per l'invasione dell'Europa sarebbe stato lo sbarco in Normandia, Churchill continuava a credere che un precoce attacco strategico in Italia avrebbe tenuto occupate le truppe tedesche, procurato vittorie veloci che, con la rapida avanzata e la possibile conquista di Roma, avrebbero sollevato il morale portando, se tutto andava bene, gli Alleati ai confini con l'Austria, che allora faceva parte della Grande Germania. Gli americani, i quali temevano invece che una campagna in

Italia potesse disperdere le loro forze, erano meno entusiasti e diedero la loro adesione puntellandola con molte condizioni. Churchill, che aveva parlato di attaccare il ventre molle dell'Asse, era frustrato dal fatto che si fosse rivelato tutto fuorch molle. Il Paese, percorso da fiumi e da monti scoscesi, non era adatto ai carri armati. Anzi, sulle montagne fangose e frustate dalla pioggia, l'unico mezzo di trasporto idoneo era rappresentato dai muli. Le truppe tedesche in Italia erano tra le migliori. Erano guidate dal feldmaresciallo Kesselring, un ottimo soldato professionista. Gli Alleati, guidati dal generale Alexander - inglesi, americani, indiani, canadesi, neozelandesi, francesi e polacchi -, risalirono lentamente la costa occidentale e affrontarono gli ostacoli a uno a uno. Il pi insidioso di tutti fu Montecassino. Gli Alleati vi arrivarono all'inizio del 1944 e vi si impantanarono per parecchi mesi, incapaci di avanzare. Per molti aspetti le battaglie che vi si combatterono ricordavano le estenuanti manovre belliche della prima guerra mondiale. Fu a Montecassino che Shanti perse il braccio. Due erano le strade principali che da Napoli si dirigevano verso nord, a Roma: una lungo la costa, l'altra - separata dalle montagne - qualche chilometro all'interno. Quest'ultima costeggia l'imponente Montecassino e poi procede verso Roma lungo la valle del Liri. Il problema, per, era avanzare verso la valle del Liri. e dal massiccio monastero benedettino, Da Montecassino dalle mura spesse e simile a una fortezza, situato sulla vetta i tedeschi vedevano tutto nella valle sottostante e da l o da altrove potevano puntare l'artiglieria con precisione. Durante quasi tutto l'inverno la valle fu una palude di fango, in cui scorreva veloce il Rapido, il fiume di cui il Liri un affluente. Ai piedi della montagna si estendeva la citt di Cassino, in mano ai tedeschi e pesantemente fortificata. Tra gennaio e maggio del 1944 vennero compiuti quattro tentativi di superare Cassino e penetrare nella valle del Liri. La prima battaglia fu un'impresa affrettata concepita per sostenere lo sbarco di truppe americane e inglesi ad Anzio, pi a nord sulla costa, nei pressi di Roma. Lo sbarco ebbe successo e colse i tedeschi di sorpresa. A Cassino, tuttavia, il tentativo notturno di attraversare il Rapido compiuto dalle forze principali americane - per cui i preparativi erano stati fatti alla luce del sole, in piena vista del nemico - fu un disastro, come lo furono in seguito altri tentativi, dopo aver attraversato pi a monte, di attaccare i tedeschi nelle loro posizioni ben fortificate, molte delle quali erano state create nei mesi precedenti facendo esplodere solide rocce. Ci nonostante, e malgrado le condizioni avverse, gli americani riuscirono a sopravvivere in qualche spiazzo dei monti a nord di Montecassino. Nel frattempo ad Anzio i tedeschi fecero rapidamente arrivare dei rinforzi da nord di Roma, non dal settore di Cassino, per contenere la testa di sbarco, poi organizzarono i preparativi per un massiccio contrattacco. Con le truppe alleate gravemente minacciate ad Anzio, una seconda battaglia - quasi di diversione e con preavviso persino pi breve dovette essere lanciata a Cassino. Fu allora che Shanti e la sua unit si spostarono nella zona della battaglia. In Cassino. Ritratto di una battaglia, affascinante resoconto delle battaglie, dettagliato e di ampia portata, Fred Majdalany descrive l'unit operativa assemblata per la seconda battaglia: Ci attir nell'arena due delle pi grandi divisioni impiegate nella guerra, la seconda neozelandese e la quarta indiana. Erano completamente

differenti nel temperamento e nel metodo ma simili nell'essere state in grado di ottenere una lunga serie di vittorie a partire dai primi giorni della guerra. Entrambe portarono a Cassino e alla malandata quinta Armata (americana) la convinzione ai limiti dell'arroganza della loro invincibilit sulla base delle loro grandi vittorie riportate nel deserto occidentale. Un'aura di fascino invest queste due divisioni. * * Fred Majdalany, Cassino. Ritratto di una battaglia, traduzione di Emanuele Braga, Mondadori, Milano 2003, pp. 97-98. {N.d. T.) Dopo il difficile soccorso prestato dagli indiani a ci che era rimasto delle truppe americane, che avevano resistito contro la fame, il freddo e il fuoco nemico nei loro spiazzi montuosi, si tent un'avanzata lungo lo spoglio crinale accanto al monastero. Ma ogni movimento lungo il crinale Testa di Serpente, come l'avevano battezzato gli americani, poteva essere avvistato e contrastato dalle vette circostanti, che erano tutte in mano ai tedeschi. Si decise allora di bombardare il monastero dal cielo per abbatterne la sommit che funzionava da punto di vedetta < perch si aveva la sensazione che, tutto sommato, l'imponente edificio sarebbe servito di pi ai tedeschi come fortificazione che non in macerie. Le forze di terra e d'aria, per, non avevano] coordinato i loro piani. Le truppe di terra non erano state adeguatamente informate quando la mattina del 15 febbraio, approfittando del bel tempo, le bombe vennero sganciate. Per, dopo l'operazione di bombardamento non bisognava perdere tempo e, tra i monti, ' si disse alla quarta divisione indiana di attaccare quella notte. Con mezzi ridotti e poco tempo per prepararsi alla battaglia, essa sub perdite spaventose. Due notti dopo, gi nella valle, i neozelandesi conquistarono a caro prezzo la stazione ferroviaria di Cassino, una posizione che avrebbe aiutato l'esercito a tentare la fuga oltre Cassino e a penetrare nella valle del Liri. Ma i carri armati tedeschi costrinsero questo battaglione maori a cedere le sue conquiste il giorno successivo. La strada che nottetempo i genieri avevano cercato di costruire attraverso il terreno inondato per permettere ai carri armati alleati di soccorrerli non pot essere terminata in tempo. Il prezzo pagato per la mancanza di comunicazioni fu molto alto. Nonostante la perdita di vite e la distruzione di un grande monastero, una delle fonti della civilt occidentale, l'operazione si concluse in un nulla di fatto. 37. Shanti rimase nell'area di Cassino per parecchi mesi. Era la prima volta che vedeva da vicino delle operazioni belliche ad alta intensit. Aveva imparato a capire quando stava per essere lanciato un attacco importante osservando le attivit del dipartimento d'igiene, cui spettava il compito di valutare quanti uomini sarebbero morti: si cominciava a scavare trincee nel suolo roccioso per usarle come tombe provvisorie per i corpi che sarebbero stati sepolti pi avanti magari molto tempo dopo in un cimitero vero e proprio. Anche la presenza di religiosi era un buon indizio che segnalava l'imminenza di una battaglia. Spesso fu difficile, se non impossibile, recuperare i feriti durante le battaglie di Cassino, soprattutto in montagna. I portantini dovevano trasportare le barelle gi per sentieri ripidi e scivolosi, per chilometri, non di rado sotto la neve o la pioggia gelida e sotto il fuoco dei mortai, e molti dei feriti morivano

durante il tragitto. Quando quelli che invece erano sopravvissuti raggiungevano una strada, non ricevevano cure per parecchie ore. Organizzare gli spostamenti seguendo le vie di comunicazione principali fino a un posto di medicazione pi attrezzato, poi a un ospedale da campo - dov'era possibile eseguire operazioni chirurgiche - e infine a un ospedale di base lontano dalla battaglia avrebbe richiesto troppo tempo e sarebbe stato traumatico. Inoltre, l le ferite gravi alla testa erano molto pi comuni che altrove. Sia le granate sia le piccole mine antiuomo diventavano particolarmente pericolose su un terreno roccioso, perch le schegge che si staccavano in seguito all'esplosione completavano il danno volando in tutte le direzioni. Fu su questo fronte che vennero usate per la prima volta unit chirurgiche da campo allestite nelle tende o sotto i teloni legati ai camion: i medici andavano dai loro pazienti e non viceversa. L'unit odontoiatrica di Shanti si trovava in una di queste ambulanze attrezzate da campo. Quando chiesi allo zio Shanti se la sua unit era sulla montagna o nella valle, lui mi rispose: Eravamo in collina e osservavamo i tedeschi con il binocolo. Dalla citt o da sotto la collina non si vedevano Descrisse cos le condizioni in cui lavorava e viveva nella zona di battaglia: La tenda ambulatorio misurava circa tre metri e mezzo per tre e quella in cui dormivo era una tenda bivacco: bisognava entrarci a carponi come un accidente di cane. I proiettili mi schizzavano sopra la testa come treni espresso, ma dopo un po smisi di farci caso. Alcuni dei ragazzi uccisi erano talmente giovani... Non scrissi; mai ai loro genitori. Pensavo: lasciamogli credere che siano morti in azione. In realt molti di loro morivano nei bombardamenti. In questa forza multinazionale non esisteva uniformit per quanto riguarda le abitudini alimentari o le forniture di cibo. Un'ambulanza americana da campo che era partita in tutta fretta aveva lasciato un'eccellente scorta di provviste, che comprendeva anche pollo in scatola. (Ma aveva lasciato anche i morti da seppellire.) I mulattieri ciprioti si prendevano cura dei loro muli, che mantenevano la calma sotto il fuoco dei mortai ma s'imbizzarrivano quando sentivano un mormorio. Allorch, direttamente davanti alla tenda ambulatorio di Shanti, un mulo fu colpito da una granata, fece due o tre capriole nell'aria, ma ancora prima che avesse esalato l'ultimo respiro i mulattieri avevano gi cominciato a squartarlo. Un'altra vittima culinaria fu Chuk-chuk, la mascotte della mensa, il coniglio che si era fatto tutto il viaggio dalla Siria. Fu portato a Montecassino, dove rimaneva sulla linea del fronte con il permesso di scorrazzare liberamente in giro. Un giorno, per, scomparve. Venne organizzata una spedizione di ricerca, ma non diede alcun esito. Qualcuno dev'esserselo mangiato, comment lo zio Shanti. Chi pu aver fatto una cosa del genere? gli chiesi. Te lo dico io. C'erano i polacchi, c'erano i ciprioti. I francesi? insinuai. Non penso, rispose lo zio con aria pensierosa. 38. Alcune delle reminiscenze di Shanti hanno il carattere surreale e inquietante dei sogni. Scalai una montagna e vi trovai qualcuno con binocolo, uniforme

e pistola. Parlai ad alta voce in inglese ma lui non rispose. Volevo avvicinarmi per prendere in prestito il suo binocolo e vedere i tedeschi pi da vicino. Pi lo inseguivo, pi forte lui correva. Per una qualche ragione io non avevo paura, ma pensai di avvicinarmi di pi cos avrebbe capito che volevo solo prendere in prestito il suo binocolo. Ero disarmato. Poi non so che cosa accadde, ma lui scomparve. Non indossava la divisa britannica, polacca, francese o tedesca. A tutt'oggi non so chi fosse. Portava una divisa color cachi, simile a quella degli inglesi ma con un taglio differente e distintivi diversi, per non ero riuscito a vederlo da vicino. Era un bianco. Un'altra volta salii su una collinetta nei pressi di Montecassino e fu l che vidi i giocattoli dei bambini. C'era stato un bombardamento. Entrai in una casa: i giocattoli dei bambini erano stati abbandonati e il pane non era ancora stato sfornato. Mi si spezz il cuore. Non riuscii nemmeno a mangiare. Che cosa sia successo a quei benedetti bambini non saprei dirlo. 39. Dopo il bombardamento del monastero e il fallimento della battaglia di febbraio, si decise di attaccare Montecassino una terza volta, e in fretta. Si sarebbero impiegate di nuovo le divisioni indiane e neozelandesi, ma stavolta su un fronte ridotto e in tandem. L'idea era non di attaccare dal fianco, come in precedenza, ma di puntare direttamente al monastero salendo la montagna. Per raggiungere questo scopo bisognava prima superare una serie di obiettivi uno dopo l'altro. Innanzitutto la citt di Cassino doveva essere distrutta da intensi bombardamenti aerei per schiacciare qualsiasi resistenza da parte dei tedeschi. La fanteria sarebbe dovuta entrare in azione immediatamente, seguita a ruota dai carri armati che l'avrebbero sostenuta. Poi bisognava espugnare la collina del Castello, dietro la citt che, poich portava tramite una sella rocciosa alla montagna principale di Montecassino, avrebbe aperto la via ai due obiettivi successivi: una coppia di curve sulla strada a tornanti in direzione della vetta. Poi veniva la collina dell'Impiccato, che prendeva il nome da un pilone a forma di patibolo che vi era piantato. La tappa successiva era la vetta di Montecassino con i suoi punti di vedetta letali. Poich c'era necessit di carri armati, si dovette aspettare che il terreno si fosse un po asciugato, ma verso la fine di febbraio il cielo si squarci e per tre settimane piovve tutti i giorni. Finalmente l'attacco fu lanciato il 15 marzo: le infauste idi di marzo. Il bombardamento ebbe successo, ma la fanteria non era abbastanza numerosa da assumere il controllo delle macerie che restavano della citt prima che i tedeschi potessero recuperare le forze. Quando alla fine i nemici si riorganizzarono e iniziarono a difendere il terreno, si dovette combattere metro quadro per metro quadro. I crateri scavati dalle bombe rendevano difficile ai carri armati il compito di sostenere i neozelandesi, ma questo lo si sapeva anche prima e qualche mezzo corazzato riusc a entrare nella citt distrutta mentre gli ingegneri riparavano la strada dietro di loro. Quella notte, tuttavia, piovve a dirotto: i crateri si riempirono di acqua e il terreno si trasform in fanghiglia. Non poterono passare altri carri armati. I neozelandesi avevano preso la collina del Castello e la prima curva e quella notte, mentre i Fucili di Rajputana combattevano per conquistare la seconda curva, i Gurkha presero la

collina dell'Impiccato. Cos facendo, avevano raggiunto il penultimo obiettivo ancora prima di avere fortificato le curve della strada. Malgrado fosse un'ottima notizia, ci cre parecchi problemi di rifornimento dalla collina del Castello. Il quinto giorno di battaglia una delle migliori divisioni tedesche, la Prima divisione paracadutisti, attacc la collina del Castello, il collegamento chiave con le forze sulla montagna principale, e la riconquist dopo un'aspra battaglia. Le forze sulla collina dell'Impiccato erano isolate ed era fuori questione tentare di raggiungere la vetta. Nei giorni seguenti i Gurkha, sfiniti, esposti alla fame e al gelo, furono recuperati dalla montagna con grande difficolt. Le divisioni indiane e neozelandesi erano finite come forze di combattimento. Ci che era stato fisicamente conquistato si consolid, ma gli Alleati dovettero accettare il fatto che ancora non potevano oltrepassare Montecassino e accedere alla valle del Liri e, da l, alla strada che portava a nord e a Roma. 40. Il primo giorno della terza battaglia il colonnello in carica del personale medico mand il seguente messaggio: Copia del messaggio FLAMBO SD219/23159 in data 15 marzo 1944 ----------------------------------------------------Organizzare spostamento D Unit Odontoiatrica Britannica 1 BO 1 BOR 4 IORs 3/4 tonnellate scorte da 4 Div Ind a cancello il pi presto possibile () all'arrivo sotto il comando 3 Dist rep a 16 ospedale generale combinato Oggetto: - Spostamenti - Unit Odontoiatriche Molto urgente, QG Principale 4 Div Ind N. 034/M. 16 marzo 1944. Il messaggio FLAMBO. C. C. D Sett. Unit Odontoiatrica Trasmesso per azione necessaria. P. S. 16.3 DLP/[firmato] J G St...man [illeggibile] Maggiore f Colonnello, A. D. M. S. Questo messaggio, battuto a macchina con inchiostro blu su un foglio bianco sottile e spiegazzato, e firmato con inchiostro color seppia sbiadito, era tra i documenti che Shanti conserv per tutta la vita. Venne inviato sotto l'autorit del FLAMBO (il settore amministrativo avanzato del quartiere generale delle forze alleate in Italia, che coordinava la logistica nelle zone di attacco sia inglesi sia americane) e ordinava a lui e alla piccola unit odontoiatrica che gestiva di ritirarsi dalla posizione del fronte con l'ambulanza attrezzata, da campo e trasferirsi in un ospedale di base nella citt di Castello, o nei suoi pressi, non lontano da Napoli. (Era lui il BO, l'ufficiale britannico, a cui si faceva riferimento nella prima riga dell'ordine, mentre il resto del personale costituito da altri gradi britannici e indiani.) Lui ricevette la comunicazione il secondo giorno di battaglia mentre i mortai e il fuoco d'artiglieria gli esplodevano tutt'attorno. Decise di non agire immediatamente, ma di aspettare

ancora un giorno perch quella sera i suoi amici volevano fare una piccola festa d'addio in suo onore. Il mito diffuso in famiglia era che lo zio Shanti aveva rimandato la partenza perch doveva eseguire un'estrazione urgente a qualcuno che stava soffrendo in maniera indicibile. Quando raccontai allo zio questa storia del sacrificio, lui si limit a scrollare il capo con impazienza. 41. Ecco la descrizione di come Shanti perse un braccio: Vicino alla mia tenda da dentista non c'erano trincee. Era una zona collinare e rocciosa. Ero seduto dietro ai miei panieri - cio le scatole in cui tenevo gli attrezzi - e avevo una mano fuori. Tutt'a un tratto ci fu una grande esplosione e la mia mano era staccata e pendeva dalla pelle. Provai un dolore spaventoso e persi un sacco di sangue. Aspettai venti minuti. Il bombardamento continuava. Allora pensai che nessuno sapeva che ero l. E continuavo a sanguinare. Meglio correre in mezzo ai bombardamenti e andare alla tenda dove gli ufficiali medici curavano i pazienti feriti. Ce n'erano un bel po, li conoscevo tutti per nome e insistettero che avrebbero pensato loro a me. Ma anche dopo un'iniezione di morfina il dolore era insopportabile. Me ne fecero un'altra e poi non ricordo pi niente. I medici arrestarono l'emorragia e gli amputarono l'avambraccio mentre il bombardamento era ancora in corso. Shanti fu immediatamente allontanato dal fronte e trasportato all'ospedale da campo per le vittime. La strada era sconnessa e gli scossoni dell'ambulanza gli provocarono fitte di dolore. Quando giunse all'ospedale gli furono somministrati analgesici e sonniferi, che per non ebbero grande efficacia. La mattina dopo, di buon'ora, fu trasferito a un ospedale generale a Caserta, non lontano da Napoli. Non aveva per niente appetito, ma il personale insisteva affinch mangiasse qualcosa. Siccome sapevano che gli piaceva il whisky, gliene diedero un po. Gli somministrarono dei sulfamidici - a quei tempi la penicillina non era disponibile -, ma lui disse che, oltre a provocargli insonnia e diarrea, gli avrebbero causato un mucchio di danni a lungo termine al fegato. I suoi amici e gli altri ufficiali andarono a trovarlo. Quando il generale Alexander fece visita all'ospedale, pass anche da lui e gli assicur: Tutti si prenderanno cura di lei E adesso che cosa faccio? Che cosa faccio? non riuscivo a smettere di pensare. In quel periodo ci fu anche, mi pare, un'eruzione del Vesuvio e me la fecero vedere. I vulcani o roba del genere non m'interessavano, per loro cercavano di distrarmi dai miei problemi ed erano veramente gentili con me. Mi davano whisky, mi davano uova: che cos'altro potevano fare? Quella mattina avevo operato dei pazienti e ora non servivo pi a niente. Ancora non riesco a capire perch i tedeschi ci avevano bombardato. vero, erano sopra di noi, erano in vantaggio. Ma c'era una specie di accordo che nessuna delle due parti avrebbe bombardato il personale medico dell'altra parte. Dubito molto che volessero bombardarci, perch quando la nostra ambulanza viaggiava di notte, non era mai stata colpita. Avrebbero potuto ucciderci facilmente. Forse quel pomeriggio ci avevano bombardato perch c'era l vicino l'artiglieria o forse i muli che venivano usati per il trasporto. Chi lo sa? Dall'ospedale di Caserta la prima lettera che scrissi fu a Henny.

Scrissi in lettere maiuscole, come un bambino, e mi ci vollero quattro ore per buttar gi pi o meno sei righe. Stavo anche male per via del fegato e dei medicinali, ancora pi che per la mano. Era una lettera per posta aerea. Ho buttato via tutto. Non voglio avere niente a che fare con l'esercito, con quelle schifezze. Non trovo pi nemmeno il cappello o la divisa. La guerra eritrea, la campagna d'Italia... medaglie, te le danno con le razioni. 42. Per la lettera di Shanti, scritta a matita con la mano sinistra che gli tremava, era tra le carte di Henny e non tra le sue, e quindi non andata distrutta. OSPEDALE GENERALE BRITANNICO N. 2 CMF 19 MARZO 1944 CARA HENNERLE, MI SUCCESSA UNA COSA ORRIBILE, UNA GRANATA MI HA TRANCIATO DI NETTO L'AVAMBRACCIO DESTRO. SUCCESSO IL POMERIGGIO DEL 16 DI QUESTO MESE. ALTRI SONO RIMASTI UCCISI, MA DELLA MIA UNIT IO SONO L'UNICO FERITO. QUANDO DICO LA MIA UNIT INTENDO ANCHE L'AMBULANZA DA CAMPO. NON UN'iRONIA DEL DESTINO CHE IL GIORNO IN CUI SONO STATO FERITO MI FOSSE ARRIVATO L'ORDINE DI TRASFERIMENTO A UN OSPEDALE DI BASE? HO DOLORI FORTISSIMI NEL MONCHERINO. STO SEMPLICEMENTE ATTRAVERSANDO LinFERNO. PERCH MI SIA STATA RISPARMIATA LA VITA NON LO SO. PARLANO DI METTERMI UNA PROTESI ARTIFICIALE, MA PER ORA SONO COS STUFO CHE PREFERIREI MORIRE. COME AVRAI NOTATO STO SCRIVENDO CON LA SINISTRA E NON NEMMENO MOLTO FACILE. QUESTA LA PRIMA LETTERA CHE SCRIVO A CHIUNQUE. MI SPAVENTA PENSARE AL FUTURO. IL PRESENTE GI BRUTTO ABBASTANZA. HO RICEVUTO LA TUA LETTERA DEL 6. TI PREGO, RICORDAMI AI KHANNA [parenti alla lontana di Shanti che vivevano a Londra] E AGLI AMICI DI HENDON. CON AMORE IL TUO SFORTUNATISSIMO Shanti 43. Due settimane dopo questa prima lettera, Shanti ne scrisse un'altra, anche questa a matita. Anche in questo caso cerc di scrivere il proprio nome non in lettere maiuscole, ma come una vera e propria firma. 67 OSPEDALE GENERALE BRITANNICO CMF 2 aprile 1944 MIA CARA HENNERLE, TI HO GI SCRITTO CIRCA DIECI GIORNI FA DALL'OSPEDALE GENERALE N. 2. COME TI HO GI DETTO, HO PERSO L'AVAMBRACCIO DESTRO DIECI CENTIMETRI SOTTO IL GOMITO PER VIA DI UNA GRANATA. SONO STATO TRASFERITO IN QUESTO OSPEDALE E STO ASPETTANDO DI ESSERE EVACUATO SU UNA NAVE OSPEDALE DIRETTA IN INGHILTERRA. LE POSSIBILIT CHE IO ARRIVI A LONDRA SONO PIUTTOSTO BUONE. PENSO CHE MI DARANNO UNA PROTESI ARTIFICIALE La prima lettera scritta a Henny da Shanti dopo la perdita del braccio destro. A ROEHAMPTON. IL BRACCIO MI FA ANCORA MOLTO MALE. A PEGGIORARE LE COSE, HO AVUTO UN GRAVE ATTACCO DI DIARREA CHE

DURATO 18 ORE NON APPENA SONO ARRIVATO IN QUESTO OSPEDALE. GRAZIE A DIO TUTTO A POSTO ORA. KUCKUCK TESORO, STO ATTRAVERSANDO UNA TERRIBILE TORTURA FISICA E MENTALE. VORREI CHE TU FOSSI QUI A DARMI SPERANZA, CONSOLAZIONE E CORAGGIO. PER GIORNI INTERI HO PENSATO CHE NON SAREI SOPRAVVISSUTO, MA IN QUALCHE MODO HO TIRATO AVANTI. IL MIO COLONNELLO E ALTRI UFFICIALI SONO VENUTI A TROVARMI DI TANTO IN TANTO. SONO STATI TUTTI MOLTO GENTILI. PER MI MANCATE TU E GLI AMICI DI HENDON E I KHANNA. IERI IL COLONNELLO MI HA MANDATO LA TUA LETTERA DEL 28 MARZO. MI HA PORTATO UN RAGGIO DI SPERANZA MA MI HA FATTO SENTIRE MOLTA NOSTALGIA DI CASA. MI SPIACE MOLTO SAPERE CHE MUM [la madre di Heinrich Etzold (Henry Edwards)] NON STA BENE DI SALUTE. SPERO CHE ADESSO STIA MEGLIO. NON MI POSSIBILE SCRIVERE TROPPE LETTERE, QUINDI INFORMA HENDON E GLI ALTRI AMICI DELLA MIA SITUAZIONE. NON SO QUANTO DOVR ASPETTARE PRIMA DI PRENDERE LA NAVE. FORSE DOVR SPEDIRE LE MIE COSE A TE QUANDO ARRIVER IN INGHILTERRA, O PENSI CHE DEBBA SPEDIRLE AGLI AMICI DI HENDON O AI KHANNA? LA MANO MI FA MALISSIMO MA NON POSSO SMETTERE. DEVO DIRTI QUANTO TI AMO. AVEVO PROGETTATO DI RENDERTI FELICE. MA CHE SENSO HA. A STENTO SO QUALI SVENTURE CI SONO ANCORA IN SERBO PER ME. MI ASPETTA UNA BATTAGLIA DURISSIMA, NON MI FACCIO ILLUSIONI. SONO MOLTO FELICE CHE DIO TI ABBIA PROTETTO. SEI LA MIA UNICA SPERANZA, MI MANCHI COME NON MI SEI MAI MANCATA. AMORE O PASSIONE? L'ALTRO GIORNO HO SOGNATO DI ESSERE CON TE DA SOLO IN CIMA A UNA SCOGLIERA, IN ALTO TRA LE NUVOLE. NON C'ERA NESSUNO CHE DISTURBAVA LA NOSTRA FELICIT - LA NOSTRA ESTASI. AHIM, ERA SOLO UN SOGNO! UN TUO BACIO E UN TUO ABBRACCIO GUARIREBBERO LE MIE FERITE MOLTO PI DI TUTTE LE CURE CHE RICEVO QUI. IL MIO AFFETTO A TUTTI GLI AMICI. CON L'AMORE PI PROFONDO E IL DESIDERIO INSAZIABILE DI TENERTI TRA LE MIE BRACCIA E NON LASCIARTI ANDARE MAI PI. CON MILIONI DI BACI A MIZZI E KIZZI. IL TUO SOFFERENTE, MA INNAMORATO, Shanti 44. Un medico dell'ospedale di Caserta esamin il braccio di Shanti. Quando lo zio gli fece notare che era fratturato sopra il punto di amputazione e gli chiese di intervenire affinch le ossa fossero risistemate correttamente, il medico non fu d'accordo e insistette nel dire che il braccio non era fratturato. Si rifiut anche di prescrivere una radiografia. Shanti ritorn in Inghilterra su una nave ospedale che salpava da Napoli. Poich era affollata, all'inizio gli fu detto che avrebbe dovuto dormire per terra. La capoinfermiera, per, vedendo che le sue condizioni erano peggiori di quelle di molti altri, lo fece sistemare nel posto destinato a un ufficiale inglese. Lei era gentile con Shanti e cercava di sollevargli il morale fermandosi a chiacchierare con lui durante i suoi giri affannosi e di fargli tornare l'appetito dandogli un pompelmo ogni mattina. Quando Shanti arriv in Inghilterra, fu mandato all'ospedale cittadino di Nottingham. Ma anche l lo specialista non gli credette quando lui sostenne di avere una frattura. Alla fine convinse il radiologo a fargli una radiografia. Era una frattura classica, come aveva sempre sostenuto lui, una frattura obliqua angolata del radio, ma ormai era troppo tardi: le ossa si erano

disposte tutte nella posizione sbagliata e i chirurghi avrebbero dovuto operare sopra il gomito. Questo implicava altri rischi, inclusa l'eventuale perdita, se qualcosa andava storto, del gomito stesso. Alla fine Shanti decise di non sottoporsi all'intervento. Dopo circa un mese trascorso a Nottingham venne trasferito all'ospedale Queen Mary di Roehampton, che aveva un centro protesico. Qui gli fecero una protesi di metallo e pelle in cui poteva infilare il moncherino, dotata di due meccanismi: uno per far ruotare la mano sul suo asse e un altro per staccarla e sostituirla con diversi congegni. Ma siccome le ossa si erano saldate male, Shanti non poteva usare questi congegni o tenere in mano niente che fosse pi pesante di un guanto. Sin dall'inizio avvert un dolore e una tensione molto forti nell'arto amputato, la sensazione che la sua mano esistesse ancora come mano fantasma e che qualcuno la stesse torcendo e ruotando. La minima pressione peggiorava la sua agonia. Di notte non riusciva a dormire e doveva prendere forti dosi di sedativi. A Roehampton Shanti ottenne un coltello Nelson che si curvava all'estremit diventando una forchetta. In questo modo poteva nutrirsi senza che qualcuno dovesse tagliargli il cibo. Ricevette anche delle guaine per il moncherino e un guanto per la mano artificiale. In questa mano teneva un altro guanto finch qualcuno gli disse che sembrava che stesse portando un mazzo di fiori. Alla fine di maggio del 1944 venne dimesso dal Queen Mary, ma continu a frequentare il centro protesico come paziente esterno. Henry Edwards fu la prima persona che and a trovare Shanti. Gli fece visita quando era a Nottingham e gli disse di trasferirsi da lui, Nita e Mum a Hendon, oppure dalla sorella di Mum, Rosie, che viveva a pochi passi da casa loro. Da lei c'era spazio perch suo marito, il commerciante di setole, sarebbe rimasto in America per tutta la durata della guerra. Rosie era un personaggio esuberante ed espansivo, ma guidava con eccessiva prudenza e regolarmente veniva fermata dalla polizia perch andava troppo piano. Shanti si trasfer da lei, ma era Mum che in realt si prendeva cura di lui proprio come una madre, come avrebbe detto lui in seguito. Lo accudiva, gli medicava le ferite e lo incoraggiava. Shanti, per, non sapeva che fare della propria vita. Aveva perduto la mano e la professione e non aveva speranza o fiducia nel futuro. Dall'ospedale di Nottingham Shanti aveva scritto a Henny, con accento quasi febbrile, della sua mano fantasma. Cap. S. B. Seth, AD Corpo Ospedale cittadino Hucknall Rd. Nottingham 21.4.44 Cara Hennerle, il tuo telegramma e quello dei Khanna mi sono arrivati nello stesso giorno. Ho ricevuto anche la tua lettera molto affettuosa e incoraggiante... Tesoro, sembra che tu abbia un'alta opinione delle mie capacit. Ma non sai che c' molta differenza tra quello che sono oggi e quello che ero alle tre di pomeriggio del 16 marzo 1944, quando portavo lei la mia migliore compagna, il mio orgoglio, la mia difesa, il mio patrimonio, mortalmente ferita da una crudele granata. La portavo con la sinistra nella tenda di rianimazione mentre intorno a me piovevano ancora le granate. Perch io l'abbia

tradita, lei che era la mia potenza, non lo so. Se fossi rimasto nella mia tenda, l'avrei seguita fino alla morte, poich stavo gi sanguinando a profusione. Ma no, ho lasciato che la mia mano destra morisse e venisse gettata in mezzo alla spazzatura perch se ne pascessero vermi e insetti! Non lo definirai un atto coraggioso! Il braccio destro che mi resta [la parte restante del braccio destro], che mi serviva a guadagnarmi il pane, stato pi fedele e piange la partenza della padrona e, rifiutandosi semplicemente di credere che lei non ci sia pi, produce con un pio desiderio la mano fantasma Ho qualche linea di febbre e un po di sete... Con l'amore pi profondo e tanti baci, tuo affezionato Shanti. Shanti disse anche a Henny di non andare a trovarlo. Era impaziente di vedere il suo piccolo Kuckuck, ma presto sarebbe tornato a Londra e non voleva che lei facesse il viaggio fino a Nottingham, magari sotto una pioggia torrenziale o su un treno affollato la domenica, l'unico giorno in cui non lavorava. Inoltre l'ospedale era probabilmente un'area protetta e questo significava forse dover chiedere permessi e trattare con le autorit. Si incontrarono quando lui and a Londra. Henny viveva in una pensione di Bayswater e lavorava per una piccola societ di esportazioni del settore farmaceutico. Per lei, come per la maggior parte della gente in Gran Bretagna, la vita quotidiana era difficile, con lunghe ore di lavoro, penuria e razionamento. A parte i pochi messaggi della Croce Rossa ricevuti nel 1942, non aveva pi avuto notizie di Lola o di sua madre, ed era sopraffatta dall'ansia. Comunque, dato il carattere della zia Henny che conoscevo io, avr represso senz'altro il suo terrore continuando a fare le cose di sempre. Da lontano non si poteva cambiare niente e, come mi diceva lei stessa quando m'insegnava il tedesco: Felice colui che dimentica quello che non si pu pi cambiare. 45. Che cos'era successo, intanto, in quel mondo cos diverso, la battaglia di Cassino, dove Shanti aveva perso il braccio? Che cosa era accaduto e con quale fine? Dopo tre tentativi falliti - e a caro prezzo di espugnare Montecassino e spingersi pi a nord, fu evidente che a decretare il successo sarebbe stata la superiorit numerica, unita al fattore sorpresa. Ora il generale Alexander attendeva che cessassero le piogge invernali, che si abbassasse il livello del fiume e che, con la primavera, il terreno s'indurisse. Ingann Kesselring dandogli l'impressione che avrebbe lanciato uno sbarco anfibio a nord di Roma per tenere occupata qualche divisione tedesca a una distanza di sicurezza. Consolid le sue forze vicino a Cassino finch si trov in una condizione di superiorit di tre a uno sui tedeschi. Questo potenziamento delle forze, cos come la manutenzione delle strade e l'allestimento di depositi e magazzini di munizioni, fu accuratamente camuffato agli occhi del nemico. Con l'obiettivo non semplicemente di avanzare ma anche di coinvolgere e distruggere il maggior numero possibile di divisioni tedesche, Alexander aveva deciso, per la quarta battaglia, di attaccare su un fronte molto pi ampio di prima, lungo entrambe

le strade dirette a Roma: la strada maestra sulla costa e la strada principale che attraversava la valle del Liri sotto Montecassino. Della prima si sarebbero occupate le divisioni americane e francesi della Quinta Armata, della seconda le divisioni britanniche e polacche dell'Ottava, mentre gli inglesi sarebbero stati appoggiati da indiani e canadesi. L'attacco cruciale a Montecassino, l'impresa pi difficile di tutte, sarebbe stato affidato ai polacchi. Alle undici di sera dell' 11 maggio, mezz'ora prima che sorgesse la luna, milleseicento fucili entrarono in azione con un boato lungo tutto il fronte. Era il preludio a un'azione estesa e sfaccettata. Montecassino fu attaccato dal retro, lungo il crinale della Testa di Serpente; i polacchi, diversamente dagli americani e dagli indiani che li avevano preceduti, erano in numero sufficiente e avevano abbastanza scorte per poter attaccare contemporaneamente tutte le vette circostanti e ridurre cos il rinforzo del fuoco tedesco contro le truppe polacche sul crinale. Ma ci nonostante - specialmente poich durante il giorno erano completamente esposti , le vittime furono molto numerose e i polacchi vennero respinti. Tuttavia c'erano state vittime anche fra i tedeschi e la pressione sugli inglesi e sugli indiani nella valle sottostante era stata ridotta. Dopo avere attraversato il fiume Rapido, gli inglesi e gli indiani riuscirono a consolidare le loro posizioni. I francesi si spingevano in avanti con grande successo, mentre sulla costa gli americani venivano temporaneamente tenuti a bada. Nel corso dei giorni seguenti gli Alleati, malgrado avessero subito perdite maggiori dei tedeschi che erano sulla difensiva, assottigliarono le file dei nemici finch il fronte cominci a cedere. Tra le pi notevoli e temibili tra le forze alleate c'erano i dodicimila goums marocchini che dipendevano dalle divisioni francesi e che, vestiti con costumi arabi e armati di coltelli, si muovevano in silenzio e senza formazione nella zona tra le due strade maestre che tagliavano le montagne e che i tedeschi credevano militarmente impenetrabile. Gli inglesi si aprirono un varco attraverso le difese della valle del Liri e si diressero verso la strada maestra a nord. I polacchi attaccarono nuovamente le cime montuose e finalmente raggiunsero gli inglesi. Lo stallo che durava da mesi era stato interrotto ed era cominciata la marcia verso nord. I tedeschi, che non potevano pi sfruttare la posizione strategica di Montecassino come punto di osservazione per aiutare altre unit a dirigere il fuoco e che non erano pi in grado di difendere la postazione, si ritirarono lasciando indietro i loro feriti. Una settimana dopo l'inizio della battaglia, i polacchi issarono la loro bandiera sulle rovine dell'abbazia. Durante la settimana seguente si ruppe una seconda linea di difesa e le truppe tedesche batterono in ritirata lungo la valle del Liri. Il piano di Alexander prevedeva che parte della Quinta Armata americana che era alla testa di sbarco ad Anzio, vicino a Roma, partisse e isolasse i tedeschi a Valmontane, nell'entroterra di Anzio, dove si apriva un varco tra le montagne. Era una trappola perfetta, grazie alla quale si poteva distruggere completamente la Decima Armata tedesca. In pratica la campagna d'Italia sarebbe finita subito, e a sud di Roma. Le divisioni americane guidate dal generale Truscott partirono e avanzarono per realizzare questo piano. Ma fu commesso un errore madornale che quasi tutti gli storici militari trovano difficile da spiegare, se non con un misto di vanit, idiozia e insubordinazione da parte del generale Mark

Clark, il comandante della Quinta Armata. Costui era al corrente dell'importanza critica del piano e sapeva che un fallimento avrebbe significato permettere ai tedeschi di liberarsi dalla trappola, radunarsi e continuare a combattere. Ignor il suo superiore, Alexander, e ordin al suo sottoposto, Truscott, di inviare a Valmontane un contingente ridotto e concentrare la maggior parte delle forze sul percorso attraverso i colli Albani in direzione di Roma. Clark voleva essere sicuro che la sua armata fosse la prima a entrare a Roma anche se su questo punto l'accordo era gi stato preso - e che il suo nome fosse associato a questo risultato, apparentemente glorioso ma vacuo sotto il profilo militare. Il generale Clark non impart direttamente il suo ordine al generale Truscott, ma glielo fece avere tramite un sottoposto. Frustrato ed esterrefatto, Truscott insistette per parlare con Clark, ma questi non si rese disponibile. Cos Truscott fu costretto a obbedire all'ordine. Roma fu presa sotto gli obiettivi delle macchine fotografiche. Numerosi tedeschi, per, riuscirono a scappare e a combattere pi a nord per un altro inverno, a spese della vita di altri soldati alleati e di civili italiani. Clark era entrato a Roma il 4 giugno e il 6 gli Alleati sbarcarono in Normandia, spostando cos il baricentro della guerra in Europa. L'alto comando americano, che non aveva mai visto di buon occhio quella che veniva considerata l'azione diversiva dell'Italia, insistette a quel punto com'era stato concordato l'anno precedente che si invadesse il Sud della Francia e a tal fine le divisioni francesi e americane vennero ritirate dalla campagna d'Italia. Fu una decisione catastrofica: le forze tedesche, anche se non erano state catturate a Valmontane, stavano battendo la ritirata completa e potevano essere respinte verso le Alpi e verso i confini della Grande Germania. In questo modo, invece, di fronte a un'opposizione che s'indeboliva sempre di pi, si stanziarono lungo un'altra linea di difesa tra le montagne a sud del Po. Nonostante gli sforzi compiuti e le sofferenze patite, l'Italia aveva assunto un ruolo secondario nel quale sarebbe rimasta relegata. 46. Nell'aprile del 1945 Shanti ricevette una lettera dall'Ufficio per la Guerra che cominciava cos: Egregio signore, ho l'incarico di riferirmi alla lettera n. P/l 19952/2 (AMD 6) dell'Ufficio per la Guerra, in data 2 giugno 1944, e di dichiarare che, poich si dimostrato impossibile trovarle un impiego adatto nel Corpo odontoiatrico dell'esercito all'interno della sua categoria medica, non ci resta purtroppo altra alternativa che relegarla nello stato di disoccupazione, con effetto dal 1 giugno 1945, cio 56 giorni dalla data di questa lettera. In seguito a Shanti fu concessa anche una pensione di invalidit, un contributo per il livello ridotto di occupazione Ma anche se non poteva pi esercitare la professione di dentista, lui si rifiut di essere relegato nello stato di disoccupazione Com'era solito dirmi spesso, forse troppo spesso: Avrei preferito vendere fiammiferi agli angoli delle strade che vivere con il sussidio di disoccupazione Aveva trentasei anni. Ancora prima di essere congedato dall'esercito, Shanti aveva cominciato a cercare lavoro. Quando, nove anni prima, in Germania era stato bandito da un impiego retribuito, il professor Wannenmacher gli aveva scritto una lettera di referenze per un suo amico e collega in Gran

Bretagna. Questi, Alfred E. Rowlett, era stato presidente dell'Associazione dei dentisti britannici ed era ora tesoriere della Federation Dentaire Internationale, il cui motto, presente nell'intestazione della carta da lettera, era: Dens sanus in corpore sano Quando il dottor Rowlett, che abitava a Leicester, in London Road, lo invit a casa sua, Shanti fece confusione con l'indirizzo, pensando a Leicester Square, a Londra. Quando mi raccont questo errore, per l'imbarazzo si copr la bocca con la mano. Il dottor Rowlett aveva gi aiutato Shanti dandogli dei consigli e quando era scoppiata la guerra lo aveva incoraggiato a presentarsi volontario. Durante il conflitto erano rimasti in contatto. In una lettera il dottor Rowlett ignorando bellamente i censori aveva persino citato un adagio tedesco: Un nemico troppo, cento amici troppo pochi Quando aveva appreso che Shanti era stato ferito a Montecassino, gli aveva scritto per dimostrargli la sua simpatia e aveva aggiunto: In passato abbiamo affrontato altre difficolt insieme, come si ricorder, quando tornato da Berlino, e spero che mi consentir di condividere i suoi guai ora e contribuire in qualsiasi maniera a risolvere il difficile problema che dovr fronteggiare... Spero che non riterr inopportuno che io citi un proverbio - che piaceva molto al dottor Stuck Mit gutem Willem kann man ailes machen [Con la buona volont si pu fare tutto] P. S. Penso che l'abilit da lei acquisita nella calligrafia sia di buon auspicio per il futuro. Tramite i suoi numerosi contatti, il signor Rowlett aiut Shanti a candidarsi per alcuni posti in varie universit per esempio come assistente di laboratorio -, ma senza successo. Allora lo incoraggi a fare domanda presso una ditta di prodotti dentistici, e come risultato della sua raccomandazione Shanti trov un lavoro alla Amalgamated Dental Company, che a quei tempi era la pi grande azienda specializzata in materiali odontoiatrici dell'Inghilterra. Con la sua formazione da ricercatore, divent un consulente professionista. Si documentava sulle innovazioni nel settore delle tecniche dentistiche e sull'invenzione di nuovi materiali, viaggiava nell'Europa postbellica, teneva conferenze e stabiliva contatti con filiali e punti di vendita della societ e con personaggi di rilievo e organizzazioni del mondo dell'odontoiatria. Continuava a corrispondere con il signor Rowlett. La maggior parte delle loro lettere verte su questioni banali. Hitler ormai era morto e alle elezioni Attlee aveva sconfitto Churchill. Nessuno di questi eventi fondamentali viene citato nella corrispondenza, ma il 1 settembre del 1945 Rowlett, che era rimasto profondamente turbato da quello che era accaduto il mese precedente in Giappone, scrisse a Shanti una lettera in cui si contrapponevano e fondevano, in maniera curiosa, questioni personali, professionali, politiche e filosofiche. In questa lettera alcune frasi sono battute in rosso: le riproduco in caratteri corsivi. Caro cap. Seth, la ringrazio per la sua lettera del 24 agosto. A causa dell'eccessiva mole di lavoro e della scarsit di aiuto segretariale non sono stato in grado di risponderle prima della sua partenza per Zurigo, dove incontrer persone deliziose e dove le verr in soccorso la sua conoscenza del tedesco. Sono passati alcuni anni da quando ho avuto contatti con la sede zurighese dell'Amalgamated e non so che cambiamenti nell'organico siano avvenuti dalla mia visita di allora. Sarei felice se lei riferisse al direttore di avere ricevuto una

lettera da parte mia e se lo pregasse di salutare calorosamente tutti coloro che mi hanno ricevuto con tanta gentilezza e generosit prima della guerra. La bomba atomica davvero un'arma spaventosa: speriamo soltanto che sortisca l'effetto di scuotere il mondo e mostrargli la Realt e di far capire alla razza umana che l'economia e la politica sono mezzi e non fini. Tutte o quasi tutte le persone che chiedono agli Alleati una esplicita dichiarazione sugli scopi della pace esigono una risoluzione che garantisca una pace e un accordo duraturi. Ma in questo mondo non esistono una pace e un accordo duraturi. La pace non una cosa statica: l'esempio supremo dell'equilibrio in movimento. Se ci priviamo dell'Assoluto eterno, inevitabilmente deificheremo e trasformeremo in assoluto qualsiasi cosa temporale, siano la Libert, l'Uguaglianza o il Progresso in una delle loro possibili forme; siano la Razza o la Ragione, oppure la Non-Ragione, o il flusso perpetuo della Relativit. Se trasformiamo la Pace in assoluto, questo sprofonder inevitabilmente nella tirannia della guerra... nostro dovere affrontare il futuro con moderato ottimismo e, ognuno di noi, a seconda delle sue capacit, deve tenere in mente che l'obiettivo comune la Pace Creativa, e che il testo dei vangeli non dice Beati i pacifici, ma Beati i costruttori di pace Come Shanti abbia reagito a queste affermazioni o in che misura il contenuto della sua precedente lettera a Rowlett le avesse provocate non possibile saperlo, perch raramente conservava le copie delle lettere che scriveva. Tuttavia, a mano a mano che invecchiava, era sempre pi propenso a filosofeggiare sull'Assoluto e sull'Eterno, su Atman e Brahman, spesso mentre mangiava i corn-flakes a colazione. Questa lettera del signor Rowlett, bench completamente anomala, probabilmente meno sorprendente di quanto sembri a prima vista. Forse, nella sua estrema agitazione, trov naturale esprimere in questo modo i suoi pensieri a un collega che l'avrebbe ascoltato con comprensione, non soltanto perch aveva un'inclinazione filosofica, ma forse perch lui stesso era, in qualche modo, in extremis. 47. Shanti continu a lavorare all'Amalgamated Dental Company. Il braccio artificiale limitava i suoi movimenti, cos per le dimostrazioni cominci ad avvalersi di filmati, inizialmente per integrare le conferenze e in seguito, a mano a mano che le sue capacit tecniche e l'abilit miglioravano, per utilizzarli in altre occasioni. Cercava di occuparsi di tutto personalmente, dalla sceneggiatura alla fotografia (spesso con lenti per telefoto o proiettori fotografici), al montaggio. Quando scattava le fotografie teneva la macchina appoggiata contro il petto servendosi di un lato del braccio artificiale, in modo da non esercitare pressione sul moncherino. Frequentava le lezioni di famosi registi di documentari e fu eletto membro associato della Societ cinematografica britannica. Scriveva resoconti di ogni genere per farli circolare nei diversi uffici della societ: Colloquio del dottor Seth con il dottor Everett, direttore del reparto protesi dell'ospedale odontoiatrico nazionale; Visita del dottor Seth all'ospedale King's College per discutere con il signor Totter di questioni collegate agli strumenti per la gengivectomia; Resoconto sulla standardizzazione dei materiali odontoiatrici; Resoconto del dottor Seth sulla conferenza 'Costruzione di dentiere complete e proiezione del film a colori 'Tecnica razionale per il caso edentulo agli studenti dell'ospedale odontoiatrico nazionale; Tendenze professionali

; Rapporto del dottor Seth sulla conferenza 'Anestesia locale nella pratica della chirurgia odontoiatrica del dottor JJ. Posner (usa); Viaggio del dottor Seth a Zurigo per studiare i prodotti locali e per filmare 'Syntrex'; Rapporto del dottor Seth sull'incontro generale annuale dell'Associazione dentisti britannici e cos via, in un ritmo incalzante. Quando teneva conferenze all'estero promuoveva i prodotti della sua societ: uno dei pi importanti era lo Zelex, un materiale usato per prendere le impronte. L'Associazione dei dentisti norvegesi, per esempio, assistette alla conferenza del dottor Seth sulla Chimica degli alginati in relazione alla tecnica delle impronte, tenuta al fine di presentare lo Zelex e il pacchetto unitario Le condizioni di vendita dello Zelex orale vennero illustrate successivamente, in occasione dello stesso viaggio in quel Paese cos ricettivo. Ma anche i danesi dovevano avere gli stessi privilegi. Come rifer il dottor Seth quando si present alla loro Associazione dei giovani dentisti: Mi sono state rivolte numerose domande riguardanti i prodotti della societ, alle quali ho risposto. La conferenza stata bene accolta e il pubblico ha mostrato l'abituale apprezzamento Per Dental Magazine and Oral Hygiene scrisse un articolo intitolato Valutazione della porcellana e dell'acrilico come sostituti dei denti naturali, ma era un pezzo riassuntivo: all'Amalgamated Dental Company aveva poche occasioni per svolgere ricerche indipendenti. In una di esse, tuttavia, gli fu chiesto di testare un adesivo inventato da uno scienziato svizzero, Oskar Haggar, che poi sarebbe diventato un suo caro amico. Sarebbe sfinito dopo stato lui che, anni dopo, mi avrebbe accolto giorni di autostop - a casa sua a Zurigo. In un'altra occasione Shanti incontr il professor Dolder, il decano della scuola odontoiatrica di Zurigo, il quale gli disse immediatamente: Ah, ma io la conosco Quando Shanti espresse le sue perplessit, il professor Dolder spieg che si era imbattuto nella sua tesi di dottorato in una libreria specializzata e che l'aveva letta avidamente, perch anche lui aveva studiato gli effetti dei diversi materiali da otturazione sui denti. Durante il lavoro per l'amalgamated Dental Company, Shanti incontr gli studiosi e i professionisti pi importanti del settore, cosa che sarebbe stata impossibile se fosse rimasto nell'esercito o se avesse continuato a fare il dentista in un ambulatorio privato. Inoltre l'azienda gli dava una sicurezza professionale. Tuttavia il lavoro non lo rendeva davvero felice. Avrebbe voluto fare il dentista a piene mani, per cos dire, e gli costava molto dover rinunciare al suo sogno di essere indipendente e non lavorare per nessun altro padrone tranne se stesso. 48. Fu Henry Edwards che, sin dal momento in cui vide Shanti all'ospedale di Nottingham, lo aiut a mantenere in vita il suo sogno. Aveva sentito parlare di un dentista nel Nord dell'Inghilterra che, pur avendo perso un braccio durante la prima guerra mondiale, eseguiva estrazioni e applicava protesi (ma non praticava otturazioni) Henry mise Shanti in contatto con lui. Rispondendo alle lettere di Shanti, il dottor Beaton scrisse: G. M. Beaton Dentista 153B High Street Stockton-on-Tees Orari di ricevimento

9.00-12.00 8/7/1944 14.00-18.00 Gioved 9.00-12.00 Tei.: 66568 Caro dottor Seth, non c' nulla che le impedisca di continuare a esercitare la sua professione se non ha problemi di salute e se ha il temperamento giusto. Non si senta in alcun modo imbarazzato e non si compatisca. Sia orgoglioso e sappia che ha avuto il fegato di fare un duro lavoro e di averla vinta. Un braccio artificiale l'aiuter in molti modi nella sua professione: si procuri un braccio leggero da indossare e che abbia le prime due dita abbastanza vicine da poter reggere uno specchio da bocca, in modo da tenere le labbra separate quando deve iniettare nella parte superiore o inferiore. Per le estrazioni dall'arcata inferiore sinistra, inclini la poltrona all'indietro e tenga fermo il mento del paziente con il braccio artificiale destro. Per l'arcata inferiore destra semplice, con il paziente in posizione eretta e l'operatore di fronte alla sua destra. La maggior parte delle estrazioni dall'arcata superiore non complessa, mentre gli interventi pi delicati sarebbero comunque tali anche se lei avesse tante braccia quante ne ha una piovra. Prendere le impronte dell'arcata inferiore facile: basta inserire il vassoio di lato sulla destra della bocca del paziente. Poi si raddrizza e si posiziona. Di lato, sulla sinistra, per l'arcata superiore, e poi si posiziona. Lo stesso procedimento si applica alle estrazioni multiple sotto effetto di N2O [ossido d'azoto o gas esilarante] e con un buon sigillo faringeo correttamente posizionato non c' pericolo che il dente scivoli in gola. Pu anche affrontare otturazioni e sigillature, cominciando per da lavori semplici. Se le stato amputato il braccio sotto il gomito e ne ha la piena funzionalit, pu considerarsi fortunato. A me restano solo cinque centimetri circa di moncherino, partendo dalla spalla destra, ma sono sufficienti per consentirmi di manovrare un braccio artificiale. La disgrazia mi capitata in un carro armato, l'8 agosto del 1918. Un braccio destro maciullato e ferite multiple alla schiena e alla gamba destra, ma ora mi considero abile al cento per cento. Ho continuato a praticare gli hobby di quando ero giovane: ballo, vado a pesca, sparo e guido. Ho attraversato in macchina le capitali il tragitto pi lungo stato attraverso principali d'Europa Francia, Svizzera, Italia, Iugoslavia, Ungheria, Austro-Germania e la Vecchia Germania con l'aggiunta di Olanda e Belgio -, una bellissima vacanza senza problemi o affaticamento. Il suo futuro sar ci che lei decide che sia e la pensione le dar sempre quella sensazione di indipendenza. Se lei abitasse da queste parti potrebbe esercitarsi prendendo qualche impr [impronta] ecc. ma sono i dentisti suoi amici nella sua zona che devono metterle a disposizione le strutture. Se no faccia pratica con i suoi parenti a casa. Spero di sentire presto dei suoi successi e non presti attenzione agli inconvenienti. Concludo con i migliori saluti, G. Beaton Su questa lettera generosa e zelante quasi all'eccesso, redatta con calligrafia accurata e piuttosto leggibile, Shanti ha scribacchiato: 19/12/1944, che dev'essere la data in cui ha risposto, pi di cinque mesi dopo. Mi consola sapere che Shanti era quasi pigro come me quando si trattava di scrivere. La lettera successiva di Beaton risale al 28 dicembre 1944;

elenca una serie di alberghi di Stockton e dice che gli far piacere dargli qualche suggerimento quando Shanti andr a trovarlo. Aggiunge che sar assente per qualche giorno ma che riprender a pieno ritmo entro la seconda settimana di gennaio. Alcuni dei suggerimenti di Beaton si dimostrarono utili, ma non quelli riguardanti l'uso del moncherino o della mano artificiale. Malgrado Shanti avesse perso una porzione minore di braccio rispetto a Beaton, quello che gli restava era quasi del tutto inutilizzabile e non riusciva a sopportare nemmeno il peso di uno specchio per bocca. Tra i documenti di Shanti non ci sono altre testimonianze di Beaton, ma bello immaginare l'incontro di questi due uomini insoliti, questi due professionisti e colleghi, ciascuno con ferite simili, ciascuno con le sue aspirazioni all'indipendenza, uno inglese l'altro indiano, veterani delle due grandi guerre del secolo scorso. 49. Dopo che il marito di Rosie fu tornato dall'America, Shanti si trasfer in una pensione nei pressi di casa loro, ma continu a incontrare Henry, Nita e Mum ogni due o tre giorni. Henry stava bene, durante la settimana riceveva ad Angel, il sabato a casa sua a Hendon e, per qualche tempo, anche in Harley Street. Shanti si era esercitato a usare gli strumenti odontoiatrici con la mano sinistra su calchi in gesso, ma non aveva avuto n l'occasione n il coraggio di fare pratica su un paziente in carne e ossa. Meno di un anno dopo che era entrato nell'Amalgamated, Henry gli aveva proposto di operare uno dei suoi pazienti. Shanti era inorridito al solo pensiero. Un sabato sera Henry telefon e gli chiese di andare subito da lui. Sembrava che stesse soffrendo moltissimo. Mi disse: Shanti, questo dente mi fa male Era un premolare! inferiore. Io gli risposi: Perch lo racconti a me? Non posso usare! la mano sinistra, ho l'impressione che non potrei combinare niente Lui fece una scenata, disse che era troppo tardi, erano passate le cinque, e non avrebbe pi trovato un dentista. Come puoi permettere che un tuo amico soffra cos? continuava a chiedermi. Gli risposi che non avrei mai fatto un'otturazione. Ma mettici almeno una medicazione, allora, mi disse lui. Dai, trapana. Non avevo mai maneggiato un trapano con la mano sinistra, ma in quel momento pensai che non mi restava altra scelta. Poveraccio, devo averlo torturato. C'era una piccola cavit, ma la carie non era molto profonda e sono sicuro che non gli faceva cos male come sosteneva. Voleva soltanto darmi fiducia. stato un vero amico. Henry lod la perizia di Shanti e gli disse che se l'era cavata molto bene. Sottoline il fatto che, per la maggior parte del tempo, un dentista usa solo una mano, mentre l'altra tiene lo specchio. Hai dimostrato di saper lavorare come dentista, disse. Perch non usi il mio ambulatorio ad Angel il sabato, quando io non ci sono? Se un caso difficile, prendi appuntamento per quando ci sono anch'io. Shanti accett e cominci con qualche medicazione e otturazione. Nita, che intanto era diventata la moglie di Henry, era un'infermiera specializzata nell'assistenza ai dentisti e all'occorrenza lo aiutava. Quando arrivavano dei pazienti, venivano fatti accomodare sulla poltrona prima che Shanti entrasse con il camice bianco. Quando si rendevano conto che aveva una mano sola non potevano pi fare niente. Ma dopo che li aveva operati, regolarmente lo raccomandavano

agli amici. Quando fu chiaro che questo esperimento aveva avuto successo, Henry propose a Shanti di lavorare nell'ambulatorio di casa sua, la sera, quando lui smetteva. Un'infermiera che abitava nelle vicinanze sarebbe stata disponibile ad assisterlo dalle sei alle otto. Shanti fu felice di accettare. Lavorava con lentezza, ma era pignolo ed esigente. Quando doveva usare il braccio sinistro per fare altre cose, l'infermiera gli reggeva lo specchietto per i denti. Se c'era in programma un'estrazione, Shanti fissava l'appuntamento in modo che fosse presente anche Henry. Shanti era talmente felice di aver recuperato alcune delle capacit di un tempo che si spinse oltre. Ormai avevo acquistato fiducia e volevo fare io le estrazioni. Dissi a Henry: Non sto nella pelle dalla voglia di estrarre un dente Qualche tempo dopo lui mi port al suo ambulatorio ad Angel, dove un paziente aveva bisogno di un'estrazione. Gli pratic un'iniezione e proprio in quel momento l'infermiera, con la quale si era messo d'accordo in precedenza, entr dicendo che aveva ricevuto una telefonata di un paziente che aveva un'emorragia in corso. Allora Henry disse: Questa un'emergenza. Temo di dover andare a fare una visita a domicilio, altrimenti il mio paziente morir dissanguato. Il capitano Seth un ottimo dentista, mi sostituir lui Il paziente non pot dire nulla. In ogni caso, il dente traballava molto e non fu difficile estrarlo. Rimase soddisfatto e disse: E' la migliore estrazione che mi abbiano mai fatto Fu allora che Henry disse a Shanti: Ricomincia a fare il dentista a tempo pieno Ma il timore di aprire uno studio da solo in un periodo in cui era quasi impossibile trovare l'attrezzatura, quando aveva pochi pazienti e non possedeva n una casa n un ambulatorio propri, era un deterrente. Soprattutto, per, Shanti era convinto che i pazienti non sarebbero andati di loro spontanea volont da un dentista con un braccio solo. Continu a lavorare nell'ambulatorio di Henry, senza riuscire a farsi strada da solo. Scivol nella routine. Lavorava tutto il giorno alla divisione tecnica dell'Amalgamated, in Swallow Street, in centro citt, poi prendeva la metropolitana per arrivare da Henry e Nita alle cinque e mezzo. Lavorava nell'ambulatorio annesso alla loro casa dalle cinque e quarantacinque fino alle undici di sera, con una pausa per cenare, solitamente insieme a loro. Il sabato mattina - e qualche volta anche nel pomeriggio - lavorava ancora combinato con i nell'ambulatorio. Questo regime sfiancante viaggi e le conferenze per l'Amalgamated Dental Company prosegu per tre anni. Anche se amava il suo lavoro di dentista e lo esercitava con grande scrupolo, doveva dedicarvisi la sera, quando era gi stanco. I pazienti lo stimavano e Henry lo apprezzava, ma lui correva il rischio di avere un esaurimento. Durante tutto questo tempo il braccio continu a creargli problemi. Per un anno dopo l'amputazione piccoli frammenti di ossa sequestri - gli spuntavano dal moncherino. Negli anni seguenti si sottopose a diverse terapie. Nel 1948, in una lettera al ministero delle Pensioni, scrisse: Da quando sono rimasto ferito provo un dolore costante al braccio amputato... Nel 1945 e nel 1946 mi sono sottoposto a una serie di trattamenti elettrici da uno specialista privato, ma la situazione non migliorata. Ho consultato anche il generale di brigata Bristow, che era l'ufficiale medico capo dell'esercito, sono andato all'ospedale Queen Mary di Roehampton diverse volte per chiedere consiglio e farmi visitare. Siccome il dolore al braccio peggiorava

sempre di pi, gli ortopedici del centro protesico stabilirono di sottopormi a un intervento, che fu eseguito dal dottor Perkins, chirurgo primario dell'ospedale Queen Mary, nell'ottobre 1946. Rimasi ricoverato per tre settimane ma, nonostante l'operazione, provo ancora un dolore costante, sensibilit e tensione che spesso mi tengono sveglio e allora devo ricorrere ai sonniferi. Dopo la met del 1948, Shanti fu sorpreso e commosso quando Henry, Nita e Mum gli dissero che avevano discusso tra loro per qualche tempo e avevano deciso di chiedergli di diventare socio di Henry. Ma la decisione di Shanti fu quasi immediata. Senza pensarci, rifiutai la proposta su due piedi. Gli dissi: Henry, mi sta pi a cuore la nostra amicizia. Non funzioner se diventiamo soci. Tu lavori molto rapidamente, io lavoro molto piano, sono di indole indipendente e ho le mie idee sul lavoro dentistico Allora tutti dissero: Shanti troppo egoista. Adesso che Henry ha cos tanti pazienti, gli servirebbe davvero un socio Ma rifiutare stata la cosa migliore che io abbia mai fatto. Quella tra soci la nave peggiore che sia mai stata costruita. La nostra amicizia ne sarebbe uscita distrutta. Dopo una pausa aggiunse: Dio stato generoso con me: mi ha dato delle risposte 50. Shanti viveva in affitto a Hendon, al 19 di Queens Road, in una grande villa edwardiana bifamiliare di fronte al parco. Verso la fine del 1948 fu messa in vendita una casa simile al numero accanto, il 18. Anch'essa aveva un piccolo giardino anteriore, mentre nel lungo giardino posteriore c'erano due meli. A Shanti piacevano la luce e il verde. Comper la casa per circa cinquemila sterline da Sir Cornelius Gregg, un funzionario statale che aveva contribuito a creare il sistema di tassazione Pay As You Earn, di tassazione alla fonte, e che, andato in pensione, si voleva ritirare in Irlanda. La banca concesse a Shanti un mutuo alle condizioni correnti, ma quando si rivolse a una compagnia d'assicurazione per stipulare una polizza sulla casa gli fu detto che avrebbe dovuto versare un premio extra del dieci per cento perch era nato in India e non si fidavano della sua capacit di credito. Lui chiese se avrebbero imposto un premio simile a un inglese che fosse nato in Inghilterra ma vivesse in India. Quando non furono in grado di rispondergli, lui ribatt che non voleva avere niente a che fare con loro e stipul un'assicurazione altrove. Viveva da solo. All'inizio in casa non c'era nemmeno un tappeto, ma con l'aiuto di un amico trasport il letto, il materasso e le coperte dalla vecchia casa alla nuova. Nita gli prest un tavolo da bridge e quattro sedie, e gli compr una teiera, quattro tazze, quattro piattini e quattro piatti da dessert. Lavorando a ritmi molto elevati, Shanti non aveva tempo per cucinare. A colazione mangiava cracher di segale Ryvita e pomodori, pane tostato e marmellata, e ogni tanto corn-flakes. La sera cenava con prosciutto, formaggio e frutta: sempre piatti freddi. Ma siccome lavorava all'Amalgamated, a mezzogiorno consumava un pranzo caldo in citt, e almeno due volte la settimana cenava in modo decente da Henry e Nita. La domestica di Henry, la signorina Paris - che parlava davvero francese -, passava un paio d'ore ogni giorno a fare i mestieri. Il proprietario precedente aveva voluto vendergli la stufa all'ingresso, che funzionava ad antracite, ma Shanti cap ben presto che buttare la cenere usando soltanto una mano sarebbe stato troppo anche per lui. Scelse allora il riscaldamento a gas,

anche se la lista d'attesa era lunga. Tuttavia quando la compagnia del gas seppe che aveva perso la mano durante la guerra e viveva da solo, si affrett a installare una stufa a gas in camera da letto e una in soggiorno. Nonostante la sua menomazione, gli piaceva dedicarsi al giardinaggio nei fine settimana. Per scavare appoggiava la punta della vanga al terreno e poi premeva con il peso del corpo in cima all'impugnatura. Amava stare all'aria aperta e ogni volta che aveva un po di tempo libero andava a fare una passeggiata nel parco. Quella sarebbe diventata la residenza e il posto di lavoro di Shanti per il resto della sua vita. L apr il suo studio, l si spos e visse con Henny, li ospit me per qualche anno, l la zia Henny mor, l lui trascorse gli ultimi anni che gli restarono, l mor anche lui. Quando parlammo dell'argomento, all'epoca in cui viveva di nuovo da solo, mi disse: In questa strada sono cambiate tante cose. Quasi tutti i giardini davanti alle case sono stati asfaltati e tanti edifici sono stati convertiti: le societ immobiliari comprano quattro o sei case bifamiliari e costruiscono un grande condominio. Hanno cercato di acquistare anche la mia, mi hanno offerto centinaia di migliaia di sterline, ma io gli ho detto: Anche se mi date un milione di sterline, questa casa mia e io da qui non mi muovo 51. Pi o meno un anno dopo aver comprato casa, Shanti decise di esporre la targa e aprire il suo ambulatorio. Scelse la stanza pi grande e soleggiata a pianterreno, che dava sul roseto del giardino e sul parco dall'altra parte della strada. Ma di questa vista godeva solo il sabato mattina o nelle lunghe sere estive, perch durante la settimana esercitava la professione di dentista dalle sei alle dieci di sera, dopo avere lavorato tutto il giorno all'Amalgamated. La difficolt di reperire l'attrezzatura odontoiatrica a causa della grave penuria postbellica fu superata grazie a Henry, che era un ottimo cliente dei vari fornitori. Shanti ordin tutto il materiale a nome dell'amico, per un altro ambulatorio al 18 di Queens Road. I lavori furono completati in breve tempo, inclusi i pavimenti e l'impianto idraulico. I biglietti da visita dello zio Shanti riportavano il suo nome e le sue credenziali: Dr. S. B. Seth, LDS, RCS (Edimburgo), B. Sc, DMD (Berlino), ma sulla targa lucida aveva fatto incidere le parole MEDICO DENTISTA, omettendo il titolo di dottore Come i medici, i dentisti in Gran Bretagna erano semplicemente il signor X, Y e Shanti temeva che il titolo accademico potesse spingere la gente a rivolgersi a lui anche in caso di appendicite. Assunse un'infermiera per la sera e attese l'arrivo dei pazienti. In Queens Road c'era gi un dentista, qualche numero civico pi in l, che era da poco subentrato a un collega che esercitava la professione da quarantanni, cos tutti dissero a Shanti che la concorrenza sarebbe stata dura e che difficilmente la sua attivit avrebbe avuto successo. Questo, per, non lo fece desistere e col passar del tempo il suo ambulatorio attirava sempre pi clienti. Il primo paziente che si era presentato non era al corrente del fatto che il suo dentista avesse un braccio solo: era stato colto dal mal di denti, aveva visto la targa ed era entrato direttamente dalla strada. La clientela divenne pi numerosa grazie al passaparola dopo che si fu creato un nucleo di pazienti soddisfatti. Alcuni prendevano appuntamento dietro

raccomandazione di amici, incluso un compagno di universit di Shanti, un indiano che allora viveva a Londra. George Tuck, l'autista che guidava la jeep del colonnello in Egitto, gli mand un folto numero di pazienti. Il signor Tuck e sua moglie abitavano a Hendon ed entrambi divennero clienti di Shanti. Raramente capitava che qualcuno si presentasse all'ambulatorio su segnalazione di un medico, perch come sosteneva Shanti lui non faceva parte del giro e soprattutto perch si rifiutava di fare ai suoi pazienti l'anestesia totale, una procedura che richiedeva l'assistenza di un medico a pagamento. Se un paziente insisteva per avere l'anestesia totale, Shanti lo mandava alla clinica odontoiatrica Eastman, un istituto postuniversitario in Gray Inn's Road dotato delle strutture idonee per affrontare qualsiasi emergenza. Shanti preferiva praticare l'anestesia locale, che era pi sicura, o se, per esempio, doveva estrarre tutti i denti dell'arcata inferiore, un'anestesia tronculare da ogni lato. A mano a mano che il tempo passava, Shanti ampli il suo repertorio tecnico, adattando i metodi standard all'uso di una mano sola. Operava sulle gengive, estraeva i denti del giudizio. L'unica cosa che non poteva fare era suturare, un'operazione che doveva essere eseguita da una sola persona con entrambe le mani e non bastava l'assistenza dell'infermiera. Cos se, per esempio, un paziente aveva una cisti di grandi dimensioni che, dopo essere stata prosciugata, lasciava una grossa cavit che doveva essere suturata, veniva mandato da Shanti alla clinica odontoiatrica Eastman. C'era per un problema particolare che Shanti doveva affrontare e che riguardava pi la mente che il braccio. Ogni dentista destrimano lavora sul lato destro della sedia, dal punto di vista del paziente. Adesso che ero diventato mancino, feci sistemare il mio ambulatorio in modo da poter lavorare dal lato sinistro della poltrona. Per - e non so esattamente per quale motivo mi risult praticamente impossibile lavorare cos perch, psicologicamente, ero completamente destrimano. Anche con la mano sinistra continuavo a lavorare sulla destra della sedia e perci dovevo chinarmi molto, mettendo a dura prova la schiena. Alla fine dovetti fare delle sedute di fisioterapia e persino massaggi sotto anestesia generale, e una volta fui costretto a restare a letto per tre settimane. Mi dissero che per tre settimane non avrei potuto muovermi e che avrei sofferto le pene dell'inferno, come in effetti accadde. Ho avuto problemi alla schiena e al gomito per tutta la vita. C' stato persino un periodo in cui ho perso completamente l'uso della mano sinistra. Facevo venire qualcuno che mi curasse durante l'ora di pranzo. Avevo paura che i pazienti lo scoprissero e temevo di perdere l'ambulatorio. Tenevo anche sempre bene in mente che non potevo permettermi di commettere errori, altrimenti la gente avrebbe detto: Ha una mano sola, non c' da stupirsi che non valga niente 52. La guerra aveva avvicinato Henny e Shanti. Era stato Shanti ad andarla a prendere quando lei era arrivata dalla Germania e fu a lui che Henny si rivolse per chiedere consiglio quando decise che non voleva pi fare soltanto la domestica dagli Arberry. Fu a lui che scrisse dai rifugi antiaerei durante il Blitz. La madre, la sorella e tutti gli amici di Henny in Germania erano in un universo separato con cui era impossibile comunicare. La stessa cosa valeva per Hans. Suo fratello Heinz, per cui nutriva scarsa stima, era da qualche parte in Sudamerica e non si faceva vivo

quasi mai. Anche quando Shanti era lontano - in Sudan, in Egitto, in Siria o in Italia la corrispondenza tra i due riflette una reciproca sollecitudine e - nel caso di Shanti sicuramente - anche 1 amore. Dopo che lui ebbe perso il braccio, lei lo consol e lo incoraggi, ma quando fu ricoverato per un mese in ospedale a Nottingham non and a trovarlo neppure una volta. Che Henny fosse stata appassionatamente innamorata sembra improbabile: nonostante la difficolt del viaggio, il poco tempo a disposizione e i tentativi di Shanti di dissuaderla, non avrebbe atteso che lui tornasse a Londra per rivederlo. Eppure Shanti era l'unico legame con il suo vecchio mondo: lo ammirava e teneva a lui. Quando Shanti torn in Inghilterra, tra gli amici sembrava esservi un tacito consenso sul fatto che loro due fossero una coppia. difficile sapere come stessero realmente le cose, perch non esiste quasi corrispondenza negli anni immediatamente successivi alla guerra. L'unica cartolina di compleanno di quel periodo dice molto con poco. il panorama di un villaggio sotto la neve e contiene un prosaico augurio prestampato che Shanti riprende, con tono commosso, nel suo messaggio. (Ormai scrive con la mano sinistra quasi altrettanto bene quanto un tempo scriveva con la destra.) 19 Queens Road Londra, NW4 13 dicembre 1946 Carissima Hennerle, come vola il tempo! Quando penso al nostro primo incontro nel 1933, tredici anni fa a Berlino, e ai festeggiamenti per il tuo compleanno nella Mommsen Str 60, tutti gli avvenimenti del passato scorrono, in rapida successione, davanti al mio occhio interiore. So quanto hai sofferto e so che spesso la tua mente era offuscata dalle nubi della disperazione e dello sgomento, ma sei una ragazza coraggiosa e hai tenuto la testa alta. Spero e prego che Possano le ore essere soleggiate nella gioia del giorno e possa infuturo la miglior fortuna allontanare le nere nubi Con profondo amore, Shanti P. S. Spero di ricevere il mio bacio di compleanno quando ci vedremo alle sei. Causa di questa disperazione e di questo sgomento erano le notizie che, dopo la guerra, Henny aveva ricevuto dalla Germania, riguardanti la madre, la sorella, molti suoi amici e, in qualche modo, anche Hans. PARTE TERZA. 1. Sia Henny sia Shanti erano nati nel 1908. Gran parte della narrazione del lasso di tempo intercorso dall'anno della loro nascita fino alla seconda guerra mondiale si deve alla voce di Shanti. Henny rimasta in silenzio - o quasi in silenzio - per tutto il tempo. Nell'estate del 1994, quando compresi che volevo scrivere questo libro, Henny era gi morta da cinque anni e quindi non potevo pi chiederle nulla della sua famiglia, dell'infanzia, del

periodo della scuola, del lavoro, degli amici, del cambiamento di atmosfera nella Germania degli anni '30, della fuga in Inghilterra, delle esperienze da immigrata, della guerra e, nel periodo seguente, della ricerca dei suoi cari. Non potevo chiederle di Hans, dello zio Shanti, di sua madre, sua sorella e suo fratello. Ma se anche fosse stata ancora viva, sarebbe stato difficile, in tutti i sensi, convincerla a parlare di queste cose. La zia Henny era una persona estroversa ma reticente. Nemmeno Shanti sapeva che cosa lei pensava di Hans. Nemmeno lui sapeva come si sent quando apprese del destino dei suoi familiari. Quando Shanti era a Berlino, negli anni '30, Henny e gli altri membri della sua famiglia erano troppo orgogliosi per lasciar trapelare ci che provavano nell'essere esclusi, per gradi o tutto d'un tratto, dal mondo in cui erano cresciuti e dal Paese che avevano creduto essere il loro. Sarei riuscito a comprendere qualcosa di quello che sentiva? Avrebbe svelato qualcosa? Avrebbe voluto che io ne scrivessi? Nell'interesse del mio libro sarei stato capace di ignorare o scusare il dolore che le avrei causato nel sondare queste ferite? Avrei deliberatamente messo a repentaglio il nostro rapporto? Mi sembra improbabile, e per questa ragione il libro avrebbe Parlato principalmente dello zio Shanti. Non avrei onestamente potuto intitolarlo Due vite se la voce di Henny non avesse avuto un ruolo altrettanto forte di quella dello zio. E se non fosse stato per una scoperta fortuita, molto tempo dopo la morte di lei, nella soffitta di casa dei miei zii, Henny si sarebbe limitata a svolgere soltanto il ruolo della comprimaria. Quando la zia Henny mor nel 1989, lo zio Shanti, affranto dal dolore, distrusse tutte le fotografie di lei che riusc a trovare e che continuavano a ricordargli la sua perdita. Distrusse innanzitutto tutto ci che la faceva rivivere nella sua memoria. Quando, circa cinque anni dopo, gli chiesi se era sopravvissuta qualche lettera che lui le aveva scritto, fotografie di giovent di Henny, ricordi del passato, qualsiasi cosa che potesse aiutarmi a capire la sua epoca attraverso gli occhi di lei, lui mi disse che non c'era pi nulla. Rammentando l'atteggiamento rude della zia Henny verso gli oggetti e le carte superflue non dubitai che lui avesse ragione. Intervistai lo zio Shanti a lungo per fermarne i ricordi e seguirne la vita. L'estate successiva alla morte della zia i miei genitori vennero in visita in Inghilterra e alloggiarono al 18 di Queens Road. Venivano almeno una volta all'anno, soprattutto per aiutare lo zio a superare la sua opprimente solitudine. A pap, che era un uomo pratico, piaceva dare una mano con i lavoretti di casa. La mamma, invece, amava trascorrere il tempo chiacchierando con lo zio o cucinandogli ogni tanto un pasto indiano, felice di sapere che la loro presenza gli era gradita. Un pomeriggio, mentre aiutava lo zio a sgomberare la soffitta, che era ancora un gran caos ed era stipata di oggetti, mio padre not un piccolo baule da nave, marrone rossiccio, coperto di ragnatele, con le coste di legno e chiodi smussati di ottone. Sul fianco e in cima c'erano delle etichette: era appartenuto alla zia Henny. Il tetto della soffitta era spiovente e il baule era nascosto in un angolo. Erano decenni che nessuno lo toccava. Per via della sua posizione, era sfuggito alla distruzione delle cose di Henny avvenuta dopo la sua morte. Conteneva un tesoro. Per qualche ragione inspiegabile, non ho mai chiesto di vedere il baule ma, a giudicare dalla descrizione del pap e dal fatto che Henny aveva viaggiato solo una volta per mare, era probabile che fosse lo stesso con cui da Berlino era partita per Amburgo,

Southampton e Londra verso la fine dell'estate del 1939. Doveva averlo portato l dopo aver lasciato la pensione in Kendal Street, a Bayswater, nell'estate del 1951, per andare a vivere con suo marito in Queens Road. Nel decennio successivo aveva aggiunto altri oggetti al suo contenuto. Alcuni raccoglitori erano di un periodo di poco successivo, ma non erano molti. C'erano alcuni libri in tedesco, qualche album fotografico, degli schedari finanziari che risalivano alla Germania degli anni '50. C'era una borsetta di pelle, in marocchino dorato, che conteneva poesie scritte a mano. Ma, pi importante di tutto ci, c'era un raccoglitore con le lettere ricevute e, ogni tanto, persino una copia a carbone di qualche lettera spedita da lei, che coprivano quasi esattamente il decennio degli anni '40. Quando mio padre port questi oggetti in giardino, dove lo zio e io eravamo seduti al sole, fummo entrambi sorpresi: io per l'opportunit che rappresentavano, Shanti per il fatto che tante cose gli erano rimaste ignote, persino della persona che capiva meglio e che meglio lo aveva capito. Guard le fotografie, alcune delle quali raffiguravano Henny adolescente, e pi volte osserv, in tono non triste ma quasi meravigliato, quanto era carina Era un eufemismo, perch Henny era sempre stata attraente, ma da giovane era addirittura di una bellezza incantevole. Per quanto riguardava il contenuto della borsetta di marocchino - le poesie che Hans aveva scritto a Henny -, lo zio si limit a dire, rispondendo alle mie domande: Ti giuro, sull'anima di Henny, che non le avevo mai viste. Non sapevo nemmeno che esistessero Lo zio mi disse di tenere tutte quelle cose: lui non le voleva e sapeva che mi sarebbero servite per il libro. Ma n lui n io potevamo intuire in anticipo la ricchezza di quel materiale, una ricchezza tale da fornirmi un ritratto della zia Henny altrettanto preciso di quello dello zio Shanti. Il tono delle parole scritte dai suoi amici fornisce una descrizione della loro personalit e di quella di lei. Lei scrive a loro e parla con una voce che rievoca la sua presenza, dicendo cose che allo zio non aveva mai detto. Parla con dolore e chiarezza proprio di quegli argomenti che, se fosse stata viva, io avrei trovato impossibile affrontare. A dire il vero, considerando la riservatezza di Henny, spesso mi sono chiesto se sarebbe stato il caso, nonostante la benedizione dello zio e addirittura dopo la morte di lei, di curiosare liberamente fra la sua corrispondenza, parte della quale era unicamente riservata agli occhi del destinatario. Ma queste lettere riguardano un periodo di grande importanza storica in Germania e molte ci aiutano, con le loro confidenze, a comprendere meglio la vita della gente comune coinvolta negli eventi dell'epoca. Alcune di queste lettere, per esempio quella del padre di Hans a Henny prima che lei partisse dalla Germania nel 1939 o i messaggi della Croce Rossa che Henny scambi con la madre e la sorella nel 1942 o le lettere che Shanti le aveva scritto dal suo letto d'ospedale in Italia nel 1944, le ho gi presentate. Questi esempi mi portano al secondo motivo che mi ha indotto a superare l'incertezza iniziale nell'esplorare il contenuto del baule. Ogni biografia imparziale di una vita che si conclusa deve integrare anche le questioni private e presentare il soggetto nella maniera pi completa possibile, anche se la persona di cui si scrive - quando viva - avrebbe preferito tenere in ombra queste faccende private, o almeno non rivelarle al mondo intero. per riuscire a riportare in vita Henny che infrango quelli che sento sarebbero stati i suoi desideri. Pu darsi che mi

sbagli e che, forse, retrospettivamente e giudicando l'intento di questo libro nel suo complesso, mi avrebbe approvato o, quanto meno, non mi avrebbe disapprovato. una questione controversa, a maggior ragione perch io le volevo bene e il suo ricordo mi caro. a partire da questa raccolta di carte, - carte stampate, dattiloscritte, redatte a mano, fotografie, - scoperta da mio padre quel giorno che ho cominciato a ricomporre per me stesso l'immagine della zia Henny com'era stata, soltanto parzialmente come avrei potuto vederla io, ma in gran parte come n io, n lo zio Shanti l'avremmo mai immaginata. 2. La lettera pi vecchia di Henny del 1939, ma ci sono anche testimonianze antecedenti. Le fotografie degli album risalgono all'epoca in cui suo padre era ancora vivo e ci sono anche foto, non in ordine, del suo matrimonio nel 1906, e alcune persino pi vecchie. Un pomeriggio, sempre in giardino, chiesi allo zio Shanti di identificarle una per una, ma molte delle informazioni riguardanti le pi vecchie si basano su supposizioni. I pochi libri in tedesco che Henny doveva aver portato con s nel suo esilio in Inghilterra sono piccoli atlanti, un paio di manuali di grammatica inglese, un volumetto di canzoni popolari musicate per liuto e tre volumi tascabili, grandi e sottili, illustrati con fotografie in bianco e nero a pagina intera: sulla scultura tedesca moderna, sull'architettura barocca tedesca e sulla campagna tedesca in primavera. Nel baule c'erano altri cinque libri, di provenienza diversa. Uno di essi (in inglese) stato pubblicato da Chatto & Windus nel 1941: The Rubaiyat of Ornar Khayyam, tradotto da Edward Fitzgerald. Due sono, a quanto pare, regali avuti dopo la guerra: le poesie di Michelangelo tradotte in tedesco da Rilke e un libro su Durer. Gli ultimi, - quelli che mi lasciano perplesso, sono due volumi rilegati in nero: una bibbia ebraica in tedesco e un libro di preghiere ebraiche, in tedesco e in ebraico. La zia Henny non era religiosa e questi due tomi sono pesanti. improbabile che se li sia portati dall'Inghilterra. Sua sorella Lola aveva acquisito nel tempo una consapevolezza sempre maggiore del suo essere ebrea ed era diventata pi religiosa e praticante. E' possibile che questi siano libri che Lola aveva chiesto ai suoi amici non ebrei di tenere in custodia e di consegnare a Henny dopo la guerra? Se cos fosse, non avrebbero corso gravi rischi custodendo oggetti che erano ovviamente di propriet di ebrei? All'inizio avevo pensato che i volumi fossero un eredit di famiglia, ma da nessuna parte c' il cognome Caro (il ramo paterno della famiglia) o Schmelkes (quello materno) Sul libro di preghiera non si riscontra alcuna annotazione; sulla bibbia scritta a mano questa indicazione: Adolf Berliner 1912 Dopo essere stata licenziata - come Henny - dalla compagnia di assicurazioni sulla vita Mannheimer perch ebrea, Lola aveva lavorato per qualche tempo per un certo signor Berliner, che successivamente era emigrato negli Stati Uniti: forse questi libri le erano stati donati da lui o le erano stati affidati perch se ne prendesse cura. C' una corrispondenza lunga e affascinante tra Berliner e Henny dopo la guerra, quando ormai lui aveva assunto un altro nome: A. G. Belvin. Per quanto riguardava le cose di propriet, Henny era scrupolosa ed efficiente, ma nessuno dei due cita questi libri. Io li tratto come dei talismani e mi ci immergo spesso. Se

soltanto potessero parlare e dirmi dove sono stati, quali mani li hanno sfogliati, quale conoscenza, fede o pace hanno portato e a chi, come sono sopravvissuti a un tempo amaro e profano e con quali mezzi e per quali vie tortuose sono giunti fino a me, un ind quasi agnostico. Il pi consunto dei due stato pubblicato a Berlino nel 1893 ed la quarta edizione della seconda parte del libro di preghiere per la nuova sinagoga di Berlino: si occupa della funzione per il Nuovo Anno e per il Vershnungstag: il Giorno della Conciliazione, lo Yom Kippur. prevalentemente in ebraico con la traduzione in tedesco e si apre sulla destra. Tuttavia i salmi e le preghiere sono inframmezzati da inni tedeschi in rima, composti secondo il modello cristiano, e senza traduzione in ebraico, come questo che fa parte della funzione dello Yom Kippur: Signore, mio Dio, mia luce, mio bastone e scudo, mia vera guida sulla superficie scura di questa terra, non giudicarmi per il frutto delle mie azioni. Giudicami, Signore, secondo la tua grazia. Alla fine del libro c' una breve appendice con i principi fondamentali della moralit ebraica, riassunti in quindici punti, com'erano intesi dall'autore ignoto: forse funziona da credo salmodiabile. (Ogni punto seguito da un paragrafo o due di spiegazione.) L'ebraismo insegna: 1. l'unit del genere umano. Perci ci ordina: 2. di amare il nostro prossimo, 3. di proteggere il nostro prossimo e i suoi diritti, 4. di avere consapevolezza del suo onore, 5. di onorare le sue convinzioni e 6. di lenire le sue pene. L'ebraismo ci esorta: 7. attraverso il lavoro, 8. attraverso l'amore per la verit, 9. attraverso la modestia, 10. attraverso l'amichevolezza, 11. attraverso la rettitudine morale e 12. attraverso l'obbedienza all'autorit, 13. a promuovere il benessere del nostro prossimo, 14. a cercare il bene della nostra patria e 15. a favorire la diffusione dell'amore tra tutti gli uomini. I punti dodici e quattordici sono racchiusi in una poesia inclusa in entrambe le funzioni: Preghiera per i governanti Signore del Mondo, Padre dell'Umanit! Hai posto l'autorit a governare la terra affinch difendesse il diritto e proteggesse l'ordine. Conserva e benedici il nostro Re Guglielmo II, l'Imperatore dell'Impero Germanico, affinch sotto il suo scettro fioriscano la verit e la giustizia. Benedici l'Imperatrice e Regina Augusta Vittoria, sua consorte. Benedici l'Imperatrice Madre. Benedici il principe ereditario e l'intera casa reale. Benedici tutta la patria Germanica, affinch vi regnino giustizia e fedelt, pace e benessere, e tutti i suoi figli siano uniti e felici. Benedici la nostra citt, affinch fiorisca e prosperi. Benedici Israele in tutti i luoghi e in tutte le terre... Il libro di preghiere era stato pubblicato verso la met di un periodo di pace, che era durato quasi mezzo secolo, tra la vittoria prussiana sui francesi nel 1870 (seguita dall'unificazione della Germania sotto il re prussiano, ora imperatore, e il suo cancelliere Otto von Bismarck) e l'inizio della prima guerra mondialeMa all'inizio di questo periodo c'erano elementi che ricordavano la vulnerabilit di una minoranza considerata da alcuni con sospetto o risentimento quando tutta la popolazione - o una parte significativa di essa - era in preda alla sofferenza o al

panico. Pagine del libro di preghiera del 1893. (in tedesco) Nel 1873 vi fu un crollo dei mercati in tutta Europa che in Germania colp molti membri dell'aristocrazia e delle classi medie. Durante la lunga recessione che segu esplose un odio violento contro gli ebrei. Fu alla fine di questo decennio che Heinrich von Treitschke, storico prussiano assai stimato pubblic un saggio antisemita in cui si leggevano parole che qualche generazione dopo, avrebbero fatto mostra di s sugli striscioni delle adunate naziste: Gli ebrei sono la nostra sventura In questo le parole di von Treitschke erano in linea con una lunga tradizione di denigrazione degli ebrei, i cui esempi forse pi velenosi risalivano a Martin Lutero. Quando il libro di preghiere era stato pubblicato, sembrava che le cose si fossero calmate: regnava un'atmosfera di ordine, armonia e prosperit crescente. Intorno alla fine del secolo si costruirono grandi sinagoghe nelle principali citt della Germania. La bibbia in mio possesso una versione per la scuola e per la casa, in una nuova traduzione del dottor S. Bernfeld e pubblicata a Francoforte pi o meno in questo periodo, nel 1906, due anni prima della nascita di Henny. 3. Il compleanno di Henny cadeva il tredicesimo giorno del dodicesimo mese e, sfogliando la bibbia, ebbi un sussulto d'inquietudine quando m'imbattei nella stessa data, anche se riferita a un calendario molto distante da quello gregoriano: [Ester 3.12-14] Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Aman, ai satrapi del re e ai governatori di ogni provincia secondo la loro scrittura e a ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo reale. Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perch si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cio il mese di Adar, e si saccheggiassero i loro beni. Una copia dell'editto, che doveva esser promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perch si tenessero pronti per quel giorno. Le intenzioni omicide di Aman nei confronti degli ebrei sono brutalmente registrate nel Libro di Ester, al pari della loro liberazione, che si festeggia nel giorno del Purim; ma in Germania, millenni dopo, la scia omicida dei documenti affondava in ellissi ed eufemismi, non c'era alcun sigillo, nessun annuncio di un intento preciso, e la liberazione non sarebbe avvenuta prima dell'uccisione di met degli ebrei d'Europa. 4. Nel corso del 1942, dal Paese nemico che Henny in passato aveva chiamato il suo arrivarono i tre messaggi della Croce Rossa citati in precedenza. Ora, verso la fine dell'anno, lei ricevette da un Paese neutrale una cartolina postale che le diceva qualcosa di pi sulla madre e sulla sorella rispetto a ci che erano riuscite a comunicarle con le parole misurate concesse loro in quei messaggi.

La cartolina arriva dai Pawel, che abitano al 47 di Frejgatan a Stoccolma. L'ha scritta Malchen, la zia di Henny, con la vecchia calligrafia tedesca dai caratteri un po sottili e molto inclinati. E una scrittura che ha l'aria di potersi permettere qualche raro svolazzo ma si trattiene, cercando di comprimere quante pi parole possibili su una superficie ridotta. La lettera dalla Svezia di Malchen e Siegfried Pawel. (manoscritta) 6.10.42 Mia cara Henny, ci ha fatto molto piacere sentirti dopo tanto tempo e soprattutto sapere che le cose vanno bene. Naturalmente abbiamo subito trasmesso le notizie che ci hai dato a tua madre e a Lola. Di recente ho ricevuto una lettera da Lola, che ancora impegnata con il suo vecchio lavoro [all'Organizzazione della comunit ebraica, o Gemeinde], ma purtroppo tua madre non gode di buona salute. Innanzitutto ha sofferto molto di reumatismi, ormai guariti, a quanto sembra, ma adesso ha il cuore affaticato e deve prendere le cose con pi leggerezza. Naturalmente Lola una figlia molto premurosa, quindi puoi star certa che far semplicemente tutto il possibile per tua madre... Questa l'ultima comunicazione che, inviata a Henny durante la guerra, le dava un indizio di ci che era successo a Lola e a sua madre. La lettera seguente dei Pawel risale a tre anni pi tardi, pi di cinque mesi dopo la resa della Germania. E' la zia Malchen a scrivere per prima. In ci che ha da dire non c' nulla di consolante. 20.10.45 Mia cara Henny, soltanto oggi ho avuto l'occasione di rispondere alla tua gentile cartolina: un po per le esigenze urgenti della casa e dell'ufficio - Assistenza all'emigrazione, Ufficio aiuti ai rifugiati e la necessit di guadagnarmi da vivere, un po per il fatto che non ho sempre goduto di buona salute, non ho potuto farlo prima. Inoltre, purtroppo, non avevo notizie di tua madre e di Lola. Ora, invece, chi altri venuta da me poco tempo fa se non una certa signora Rosenthal, che un tempo viveva a Berlino e che mi ha detto che lei e tua madre, che conosceva dai tempi di Berlino, erano state a Theresienstadt insieme. In qualche modo tua madre ha fatto questo viaggio con animo pi tranquillo perch andata con le Glaser [le due vecchie zie di Henny] Lola stata deportata pi tardi. Dev'essere stato brutto per tua madre a Th; solo il male alle gambe deve averle causato un sacco di fastidi. Ha trascorso il suo settantesimo compleanno a Berlino e l ha ricevuto buone notizie di Heinz da parte di Hans Altmann. Sfortunatamente morta a Th. Mia cara Henny, questa notizia ti colpir terribilmente. Spero che il tempo possa lenire il tuo profondo dolore e che tu abbia dei buoni amici che ti staranno vicino. Finora non abbiamo avuto notizie di Lola. Naturalmente cercheremo in ogni modo di scoprire che cosa le accaduto. bello che tu abbia un lavoro che ti soddisfa e che ti senta felice da questo punto di vista. Ci sono delle persone che ti sono vicine? E vivi con brava gente? Speriamo che tu intanto abbia parlato con i Salzburger, che sono tanto gentili. Da parte nostra non c' molto da raccontare. Ci sforziamo di

far funzionare le cose in casa, e in questi tempi difficili ci richiede davvero un grande sforzo. Lo zio lavora troppo, ma gli d un grande piacere aiutare gli altri, e in questa attivit trova affetto e riconoscimento. Mimi e la sua famiglia stanno bene e siccome vivono in periferia non possiamo pi vederci troppo spesso. Ogni tanto abbiamo qualche notizia di Heinz [un altro Heinz, non il fratello di Henny] La Palestina non un Paese facile in cui vivere e per ora impossibile dire come saranno o si evolveranno le cose laggi. C' qualche possibilit che tu ti metta in viaggio e venga a trovarci? Ora ti saluto, cara Henny, e permettimi di mandarti i miei auguri pi cari e affettuosi. Tua zia Malchen Suo marito, che scrive con la grafia moderna, aggiunge qualche altro dettaglio: Tua madre morta in un ospedale gestito in maniera eccellente e situato in mezzo a un parco, cos ha potuto trascorrere gli ultimi giorni in giardino. Non ha sofferto privazioni: a quei tempi lo standard delle cure era, sostanzialmente, ancora soddisfacente. Di Lola purtroppo non abbiamo notizie. Era rimasta a Berlino per il suo lavoro, quindi la signora R. non ha idea di dove sia finita. Poich continuiamo a ricevere notizie indirette di persone che sono riuscite a vivere clandestinamente in Germania e soltanto ora escono allo scoperto, non bisogna abbandonare tutte le speranze. Ciao, cara Henny, con i saluti pi affettuosi, tuo zio , Siegfried I consigli dello zio Siegfried sono rassicuranti come i dettagli che fornisce. La realt del campo di concentramento di Theresienstadt era per molto diversa dal quadro che lui ne dipinge nella sua lettera. 5. Allan George Belvin, o A. G., probabilmente l'Adolf Berliner il cui nome era riportato sulla bibbia, viveva ad Atlanta e lavorava come contabile pubblico certificato. Fu lui a dare a Henny un'idea di quello che poteva essere accaduto a sua sorella. La lettera risale a pochi giorni prima di quella dei Pawel sulla madre di Henny. 7 ottobre 1945 Cara Hennichen: (Trovo ridicolo che ci diamo del lei e cos oggi, senza fare tante storie, ti dar del tu. Il bacio fraterno lo pretender un'altra volta), perci, cara Hennichen: Oggi ti scrivo per ragioni personali, soprattutto riguardanti Lola. Qui c' un ritaglio dell'Aufbau [un giornale tedesco-ebraico pubblicato a New York] del 21 settembre in cui si dice che Cora Berliner e cinquanta dipendenti della Rappresentanza [ebraica] di Berlino sono stati deportati, cos ho la vaga sensazione che qui venga descritta anche la sorte di Lola. Poi c' un'altra faccenda. Ti avevo scritto che la signora Schalow era molto amica di Lola, che tutt e due visitavano regolarmente mia madre e che avresti dovuto tentare, se era possibile, di scoprire il suo indirizzo attuale. Ora successo un miracolo: stata lei a mettersi in contatto con me attraverso un soldato inglese, in effetti, - e mi arrivata la sua lettera. Purtroppo non contiene buone notizie per te, mia cara

Hennichen, perch mi chiede se ho saputo qualcosa di Lola. Con questo svanisce la mia ultima speranza, perch Lotte [Schalow] era l'unica persona che avrebbe potuto darmi notizie di Lola... E questo solleva un'altra questione. Ti ho gi detto che avevo dei cari amici in Olanda. Sono morti tutti, tranne la signora von Sassen (matrimonio misto, lei stessa ebrea) La signora v. S. riuscita a salvarsi solo perch - all'et di sessantanni, forse - si fatta sterilizzare, o togliere la stella, come dicevano quei cani con il loro linguaggio infame. Dai dettagli che mi ha fornito, ho perso ogni speranza che chi era interamente ebreo si sia salvato Perci adesso le speranze per mio fratello Ernst e per Lola sono molto esigue. Forse dobbiamo rallegrarci di non sapere esattamente come sono finite le loro vite. Spero quasi che tua madre cos come la mia sia morta prima che cominciassero le azioni peggiori... Henny non abbandon l'ultima speranza. Mise un Suchannonce, - un annuncio per la ricerca delle persone disperse, sull'Aufbau di New York e cerc di rintracciare Lola anche tramite varie agenzie ebraiche in Gran Bretagna, ma anche se alcuni vecchi colleghi e conoscenti risposero, nessuno di loro aveva notizie della sorella. A causa della lentezza con cui venivano ripristinati i collegamenti postali con una Germania devastata, ci volle un anno intero dopo la fine della guerra perch Henny riuscisse finalmente a contattare i suoi conoscenti a Berlino. Alcuni amici ebrei erano stati deportati e uccisi per ordine dei loro concittadini, alcuni si erano suicidati, altri - che avevano contratto matrimoni misti con ariani - erano riusciti a restare a Berlino, altri ancora si erano dati alla clandestinit ma erano stati scoperti e uccisi, anche se uno o due di costoro, soprannominati sottomarini, erano sopravvissuti. Tutti i sopravvissuti, senza alcuna eccezione come anche tutti gli amici cristiani di Henny , avevano subito i bombardamenti aerei degli americani o degli inglesi oppure i bombardamenti da terra dei russi che avanzavano, ed erano ridotti in miseria, senza casa, indumenti, riscaldamento, cibo, medicinali o propriet; malati o feriti, indeboliti dalla fame e colpiti dal lutto per parenti e amici che erano morti. Pochi se non nessuno - continuavano a vivere nelle loro vecchie abitazioni, che in molti casi erano solo mucchi di macerie. Alice Froschke, un'amica di Lola non ebrea, fu una delle prime persone a contattare Henny. Nella cerchia di amici la chiamavano tutti Frschiein - Ranocchio - anche se le sue fotografie smentiscono questo soprannome: aveva circa dieci anni pi di Lola ed era magra, occhialuta e persino alquanto cerimoniosa. Non era sposata e abitava con la madre anziana e malaticcia. Da Frschiein Henny ricevette, anche se in un certo senso di terza mano, qualche notizia precisa su Lola. Alice Froschke Berlino, W 15 Uhlandstr. 175 6 maggio 1946 Mia cara Henny, in tutti questi anni ho tremato al pensiero che tu un giorno mi scrivessi chiedendomi di Lola... Questa sera a casa ho trovato la tua cara lettera e ti rispondo immediatamente. Sono rimasta con Lola e con tua madre sino alla fine. Le portarono via tutt'e due nel maggio del 1943. Un'altra volta, quando Lola non era a casa, erano venuti a prendere tua madre, che era

molto debole e infelice, e l'avevano portata via, anche se Lola, grazie al suo lavoro per la Gemeinde, era riuscita a proteggerla e persino a farla liberare. Me lo ricordo come se fosse oggi: una sera mi recai a casa vostra, compravamo d'accordo, e non c'era nessuno, cos una vicina mi disse che Lola era andata a cercare sua madre e a tentare di farla rilasciare. Il signor Wolfsky [un errore frequente per Wolffsky], il capo di Lola alla Gemeinde, la aiut molto in questa impresa. La sera dopo ci eravamo messe d'accordo con Lola che saremmo andate da lei. Eravamo io, lei e mia sorella. Tua madre era tornata, ma era molto abbattuta. Da quel momento stabilivamo ogni volta l'ora esatta in cui sarei tornata da loro, di modo che la sera Lola potesse farmi entrare. Ci ero andata verso met della settimana e volevo tornarci il marted seguente per fare visita a Lola. Ma un giorno, al mio ritorno a casa, mia madre mi disse che Lola aveva telefonato per dire che non potevo pi andare da lei e cos mia madre aveva compreso - malgrado Lola al telefono fosse stata molto prudente - che sia Lola sia tua madre erano state portate via. Lola aveva promesso di chiamarmi ancora. Restavo seduta accanto al telefono ogni sera, ma lei non mi contatt. Finalmente, una domenica, mentre stavo per uscire di casa perch mi aveva telefonato Alice [Pasch, la cui sorella Else viene citata pi avanti in per evitare la deportazione [un cosiddetto questa stessa lettera] Transport] se n'era andata di casa e si nascondeva da qualche parte in periferia , arriv la telefonata di Lola. Rispondendo evasivamente a tutte le mie preghiere e alle mie domande, Lola mi disse che non potevamo pi vederci. La implorai di venire alla finestra affinch potessi farle un cenno dalla strada, un'ultima volta. Infatti, in quanto impiegata della Gemeinde, era autorizzata a uscire ogni giorno dal campo di raccolta per andare alla Gemeinde e da l telefonare. Poich io continuavo a ripeterle la mia richiesta, lei mi chiese infine se potevo andare io da lei. Spesso i non ebrei i coniugi andavano alla Gemeinde per chiedere informazioni. Cos la vidi e le parlai per l'ultima volta quella domenica prima del 17 maggio 1943, il giorno in cui la portarono via. Era molto triste. Tua madre fu deportata soltanto dopo di lei e alla fine le separarono. Lola part con una sua collega giovane e incantevole. Chiesi se il signor Wolfsky poteva darmi informazioni su di lei e su tua madre. Andai spesso dai Wolfsky. Lola fu mandata a Birkenau, che faceva parte del terribile campo di concentramento di Auschwitz. Oh, Hennerle, mentre scrivo queste parole si riapre nuovamente la vecchia ferita, anzi, proprio come se non fosse pi nemmeno concepibile di ritrovare la pace. Lola mi scrisse ancora, una cartolina in stampatello, ma che [finiva con] la sua inequivocabile firma piccola, delicata e aggraziata di cui scherzando ero solita dire che sembrava quella di una mosca. I Wolfsky e io le spedimmo un pacco, ma non ricevemmo pi sue notizie. Nell'ottobre dell'anno scorso (il 1945) una dottoressa conoscente dei Wolfsky ha comunicato loro che la giovane donna deportata insieme a Lola era morta di dissenteria e mentre era in stato febbrile continuava a chiedere alla dottoressa che, se fosse sopravvissuta, avrebbe dovuto riferire ai Wolfsky della sua morte: cos da trasmettere la notizia alla figlia della giovane donna che abita in America. Allora i Wolfsky avevano chiesto informazioni anche su Lola, naturalmente. La dottoressa aveva visto Lola, anche lei era in un pessimo stato per via di quell'orribile trasporto, ma non era propriamente malata e quindi non fu ricoverata nelle baracche adibite a ospedale, come la signora Michaelsohn, la collega di Lola. Poi la dottoressa aveva visto Lola per un po' di tempo, dopodich pi nulla. E siccome non passata attraverso

le baracche adibite a ospedale, dove quei poveracci morivano per malattia, rimane soltanto un'alternativa. Ah, Hennerle, sto piangendo lacrime amare mentre ti scrivo queste parole. Se soltanto potessi sedermi accanto a te mentre ricevi questa lettera e stringerti forte tra le mie braccia e piangere con te. Sai, tua madre stata coraggiosa fino all'ultimo, ha continuato a essere proprio com'era sempre stata, io la ammiravo tanto. E Lola, la nostra Lola che aveva un'anima cos bella, che era cos nobile per carattere e modo di pensare: contro di lei nessuno poteva dire niente, se non che era una persona distinta, piena di bont verso coloro che amava, disposta a sacrificarsi, immutabile. Ho sempre creduto che sarebbe tornata. In quei lunghi mesi da quando se n'era andata io ho continuato a sognarla e nei miei sogni le parlavo in maniera cos vivida e ora veniamo a sapere, due anni e mezzo dopo, che lei non c', che se n' andata, semplicemente. Che cosa sai di tuo fratello? Hai sue notizie? Quasi certamente Alice, Else Pasch e Lonni non sono pi in vita, mi dicono i Wolfsky. Bisogna supporre dunque che anche loro siano morti. Questo dolore non ci permetter mai pi di essere completamente felici. Noi siamo ancora vivi. Quasi tutte le case nella Uhlandstrasse sono state distrutte o bruciate e anche la nostra in condizioni spaventose. Dietro di noi abbiamo anni tremendi. Mio padre morto il 10 agosto dell'anno scorso. Mia madre soffre di una grave dissenteria e, inoltre, stata operata quest'anno, malgrado presto compir ottant'anni. Anch'io compir presto cinquant'anni, mi sento davvero vecchia e sono anche stata molto malata. Mi farebbe un grande piacere avere notizie tue e di Shantilein. Ho spesso pensato a quale immensa gioia sarebbe per me incontrarlo qui, per strada... Mia madre ti saluta con tanto calore, lo stesso calore e lo stesso affetto - in ricordo di Lola - con cui io saluto te e Shanti, la vostra Froschiein 6. Dopo la lettera di Froschiein, di cui non si conservata risposta, Henny non poteva pi nutrire alcuna speranza riguardo alalla sopravvivenza della sorella. Il mese seguente arriv una lettera, scritta a macchina su carta marroncina ruvida, del signor Wolffsky, con cui Lola lavorava alla Gemeinde. La lettera ci fa comprendere il carattere di Lola e quello che le accaduto. Wolffsky invece non fu ucciso perch sua moglie non era ebrea, anche se nell'ultima fase della guerra e del programma di sterminio neppure questo lo avrebbe messo al riparo. 6.7.46 Cara signorina Caro, Sua sorella mi ha chiesto, se se ne fosse presentata l'occasione, di trasmetterle il suo saluto d'addio, cosa che ora faccio volentieri. Come lei senz'altro sapr, allo scoppio della guerra sua sorella lavorava per la locale organizzazione per l'Assistenza all'emigrazione. Quando nel novembre del 1941 dovette abbandonare questo impiego, entr in un dipartimento gestito da me, che faceva parte dell'organizzazione della comunit ebraica [Gemeinde] Ebbi la fortuna di lavorare con lei finch non fu deportata. Questa distruzione insensata e criminosa di vite umane, colpendo sua sorella, ha colpito una persona che, grazie alle sue eccezionali capacit - specialmente quando poteva tradurle in pratica -, era veramente indispensabile. Con le sue conoscenze di statistica, l'abilit

nel parlare, le competenze come dattilografa e stenografa, era la pi brava delle nostre colleghe. In conseguenza di ci, incontr relativamente tardi fu una delle ultime il destino spaventoso che la attendeva e quindi fu anche in grado di proteggere vostra madre fino a quel momento. Quando giunse quella data terribile e sua madre e sua sorella dovettero entrare nel campo di raccolta, cui poi sarebbe seguita la deportazione, io riuscii a parlare con loro fino all'attimo della partenza e ad aiutarle in qualche modo a superare il momento in cui sarebbero state divise. Lo feci perch avevo promesso a sua sorella che mi sarei preso cura di vostra madre che restava indietro. Prestai fede alla parola perch, un giorno dopo la partenza di sua sorella, io parlai con vostra madre e cercai di consolarla. Ma quello stesso giorno vostra madre part per Theresienstadt... Ebbi poi un cenno di vita da sua sorella, forse l'unico dopo la sua deportazione. Le invio questo triste saluto d'addio che sarebbe stato indirizzato a lei se le condizioni lo avessero permesso. Anche da vostra madre ho ricevuto la cartolina che allego e a cui abbiamo risposto con un pacco di solidariet. Sfortunatamente non abbiamo avuto pi notizie di loro. Sua sorella, che era estremamente sensibile - difficile immaginarsi quanto -, deve avere sofferto in maniera spaventosa per le condizioni barbare di quel campo. Non c'era possibilit che sopravvivesse a una simile tortura del corpo e dell'anima. Mi auguro solo che non abbia dovuto sopportare un tormento simile troppo a lungo. Anche la costituzione di vostra madre non era tale da lasciare supporre che l'avremmo pi rivista. Oggi siamo di fronte alla dolorosa certezza che queste due persone fanno parte dei milioni di innocenti vittime di omicidi arbitrari come non se ne sono mai visti e che si spera non verranno mai dimenticati... Confidando che queste mie righe la trovino in buona salute, le porgo tanti cordiali saluti, sinceramente suo Adolf Wolffsky In allegato ci sono due semplici cartoline postali, scritte a matita e indirizzate al signor Wolffsky. Erano le ultime cose scritte di pugno dalla madre e dalla sorella che Henny avrebbe visto. Le lettere che compongono il nome e l'indirizzo sulla cartolina di Lola, come il messaggio stesso, non sono legate ma separate, il che era forse un requisito indispensabile. Sono informi e incerte, come quelle di un bambino o di qualcuno cos gravemente malato da non riuscire quasi a tenere in mano la matita. Solo la firma in corsivo. La data sulla cartolina errata, visto che Lola lasci Berlino solo il 17 maggio. Signor Adolf Wolffsky 61 Sybelstrasse Charlottenburg Berlino Mitt.: Lola Caro Lager Birkenau Post Neuberun Slesia superiore 15. V.1943 Caro signor Wolffsky, sono qui nel campo, sto lavorando e godo di buona salute. 620

Cartolina scritta da Lola da Auschwitz-Birkenau. 621 Cartolina scritta da Ella da Theresienstadt. Spero che lei e la sua famiglia stiate bene. Con tanti cari saluti a lei, sua moglie e Jonny, oltre che ai miei amici rimasti a Berlino sinceramente sua Lola Caro L'altra cartolina porta il numero 42930 scritto a matita e il mittente indica Caro Gabriele, Theresienstadt Qu. 808. scritta in corsivo. Theresienstadt, 26/7.1943 Egregio signore, solo oggi riesco a farle avere un segno di vita. Dopo una malattia sto meglio, grazie a Dio. Sarei molto felice di sapere se Lola si fatta viva e spero che lei mi faccia avere molto presto qualche sua notizia. Tutti i pacchi e i pacchetti arrivano ogni giorno. Con i migliori auguri a lei e a tutti, sinceramente sua Gabriele Caro Qualche giorno dopo Henny rispose al signor Wblffsky. Parlando di Lola e di sua madre fa riecheggiare le parole di Froschiein. Henny Caro 27 Kendal Street Londra, W2 26.7.46 Caro signor Wolffsky, grazie per la sua lettera, anche se il contenuto infinitamente doloroso per me. Semplicemente non riesco a capacitarmi che mia madre e mia sorella, che adoravo, siano state tra le vittime di questi spietati omicidi, e il solo pensiero m'impedisce di trovare pace. davvero inimmaginabile che i miei cari, che erano di animo cos gentile, nobili per carattere e modo di pensare, debbano avere sofferto cos. Il Reich millenario non durer, ma la vergogna della Germania non sar dimenticata nemmeno tra mille anni... Sperando che le mie parole la trovino in buona salute, porgo i migliori auguri a lei e alla sua famiglia. Sinceramente sua [senza firma, poich una copia a carbone] 7. Che cosa accadde alla madre e alla sorella di Henny dopo che lei era partita per l'Inghilterra? Ho gi menzionato molte delle misure di esclusione e di isolamento. Al momento della partenza di Henny dalla Germania, lei, come tutti gli ebrei, avrebbe dovuto portare sempre con s la carta d'identit. Il suo passaporto sarebbe stato ritirato e sostituito da uno nuovo con sopra stampata una grande J rossa, una novit introdotta su istigazione degli svizzeri che volevano frenare l'immigrazione ebraica senza mettere a repentaglio il libero movimento transfrontaliero degli altri tedeschi. Il nuovo secondo nome, Sara - imposto a lei come a tutte le altre donne ebree -, sarebbe stato incluso in ogni comunicazione ufficiale, dall'invio di un vaglia alla richiesta dei documenti per l'emigrazione. Ogni volta che avesse avuto direttamente a che fare con dei funzionari pubblici, avrebbe dovuto immediatamente

annunciare che era ebrea ed esibire la carta d'identit. All'inizio del 1939 Hitler annunci al Reichstag: Oggi sar di nuovo un profeta. Se gli ebrei della finanza internazionale, dentro e fuori dell'Europa, dovessero riuscire a gettare ancora le nazioni in una guerra mondiale, il risultato sar non la bolscevizzazione della terra e quindi la vittoria del giudaismo, ma l'annichilimento della razza ebraica in tutta l'Europa. Il processo di rapina ufficiale e sistematica era gi in corso da tempo. I negozi ebraici erano stati arianizzati (cio venduti a non ebrei) a prezzi ridicoli. Le propriet degli emigranti erano state confiscate dallo Stato. Nel febbraio del 1939 si annunci che gli ebrei non potevano possedere argenteria. Tutti gli oggetti di valore in loro possesso dovevano essere consegnati al monte dei pegni comunale, per il bene superiore del tesoro tedesco. Verso la fine di luglio del 1939, quando Henny part da Berlino per Amburgo e prese la nave per andare in Inghilterra, doveva gi sapere che la guerra imminente non avrebbe alleviato la crudelt imposta a coloro che i nazisti avevano definito subumani. Nel giro di sei anni, dall'ascesa al potere di Hitler, i Caro erano precipitati in un pozzo di sgomento sempre pi profondo Ora, per quattro dei sei anni a venire, la madre e la sorella di Henny sarebbero sopravvissute in condizioni di miseria e oppressione crescenti. Poi sarebbero state eliminate. Con il progredire della guerra, agli ebrei venivano imposte privazioni sempre maggiori. Un mese dopo l'inizio del conflitto gli avrebbero sottratto le radio. A tempo debito, gli avrebbero strappato anche il telefono. Gli avrebbero consentito l'uso dei telefoni pubblici, ma soltanto per parlare con gli ariani, e in seguito gli avrebbero vietato anche questa opportunit. I libri e i buoni di razionamento sarebbero stati contrassegnati per distinguerli, prima con una J, poi con la parola Jude, ebreo Avrebbero drasticamente tagliato le loro razioni. Per loro non ci sarebbero stati pi carne, uova e pane bianco. Persino lo scarso cibo che gli veniva concesso poteva essere acquistato solo tra le quattro e le cinque di pomeriggio, in modo da non disturbare o frequentare il resto della popolazione. Poco dopo l'inizio della guerra, non sarebbero potuti uscire di casa dopo le otto di sera. In seguito non avrebbero potuto lasciare il loro distretto di residenza senza un'autorizzazione scritta da parte della polizia. Non avrebbero potuto prendere la metropolitana, l'autobus o il tram durante le ore di punta, e negli altri momenti della giornata avrebbero comunque dovuto cedere il posto a sedere a un tedesco In seguito gli sarebbe stato negato del tutto l'uso dei mezzi di trasporto pubblico tranne che per andare a lavorare, e anche in questo caso solo se la distanza era superiore a sette chilometri. Dal settembre 1941 avrebbero dovuto indossare una grossa stella nera su sfondo giallo su cui era scritta la parola ebreo sul davanti dei loro abiti, a sinistra, ogni volta che comparivano in pubblico. In ottobre l'Ufficio centrale della sicurezza del Reich ordin alla Gestapo che bisognava scoraggiare ogni contatto amichevole in pubblico tra ariani ed ebrei: Ordino che in casi simili si proceda all'arresto preventivo della parte ariana a fini educativi e che in casi gravi venga internata in un campo di concentramento, livello I, per una durata fino a tre mesi. Si deve comunque procedere all'arresto preventivo della parte ebrea fino a ulteriore notizia e poi all'invio in un campo di concentramento.

Reinhard Heydrich, il capo dell'Ufficio centrale della sicurezza del Reich, aveva deciso di concentrare gli ebrei in luoghi particolari, ma non voleva un ghetto a Berlino, perch lo preoccupava il pericolo di malattie, la possibilit della resistenza e la reazione del resto della popolazione. Gli ebrei furono quindi costretti a vivere in edifici ben determinati, distribuiti in tutta la citt, e pare che uno di questi fosse la casa in cui i Caro avevano preso in affitto un appartamento dal 1938 in poi, al numero 19 di Bleibtreustrasse. Dal 1942 una stella di David nera su fondo bianco dovette essere esposta sulla facciata dell'edificio per segnalarlo e scoraggiare i potenziali visitatori non ebrei. Ma allora erano gi cominciati i trasporti da Berlino, sia verso Theresienstadt sia verso l'est, nei campi di concentramento o nella tappa intermedia del ghetto. Berlino veniva progressivamente svuotata dei suoi ebrei e, anche se c'era ancora spazio per dei miglioramenti, la politica e la prassi dell'eliminazione stavano funzionando. 8. Nella sua lettera a Henny, Adolf Wolffsky dice che Lola lavorava alla Gemeinde (Judische Kultusgemeinde zu Berlin) o organizzazione della comunit ebraica, prima all'Ufficio emigrazione e poi, quando nel 1941 l'emigrazione fu proibita, in un altro ufficio, anche se non specifica quale. In conseguenza del suo impiego alla Gemeinde, Lola non fu precettata per i lavori forzati come gli altri ebrei. Fu quindi una delle ultime persone a essere trasportata La Gemeinde di Berlino e l'organizzazione ebraica nazionale - l'Associazione del Reich degli ebrei in Germania , che aveva anch'essa sede a Berlino, erano troppo importanti per i nazisti per essere eliminate troppo presto. La Rappresentanza del Reich degli ebrei tedeschi (Reichsvertretung der deutschen Juden) era stata fondata nel 1933 sotto la guida dello stimato rabbino liberale Leo Baeck, ma comprendeva un ampio ventaglio di opinioni ebraico-tedesche. Non pot usare molto a lungo quel nome sfrontato: nel 1935 divenne Rappresentanza del Reich degli ebrei in Germania (Reichsvertretung der Juden in Deutschiand) Nel 1939 cambi nome un'altra volta in Associazione del Reich degli ebrei in Germania (Reichsvereinigung der Juden in Deutschiand) In passato era stata un'associazione volontaria che serviva a promuovere gli interessi ebraici, oltre che a rappresentare le idee e la condizione degli ebrei presso l'opinione pubblica generale e le autorit, ma nel luglio del 1939 divenne per decreto un'associazione obbligatoria sotto il comando diretto della Gestapo (l'autorit di supervisione ) per tutti coloro che i nazisti definivano ebrei in base alle leggi di Norimberga e indipendentemente da come si definivano essi stessi. A mano a mano che i rifugiati si riversavano a Berlino dalla campagna e dalle citt minori, i bambini ebrei venivano espulsi dalle scuole statali, gli adulti venivano cacciati dai loro posti di lavoro e depredati delle propriet e dei risparmi; l'associazione faceva quello che poteva per alleviare la povert e la disperazione e li aiutava a equipaggiarsi per il futuro, trovando case, fornendo cibo, riparo per l'inverno, istruzione, formazione, assistenza all'emigrazione e cos via. Allo stesso tempo, per, senza rendersene conto - o forse non potendo fare altro -, contribuiva a minare questo stesso futuro. Gran parte dell'elenco di misure antiebraiche appena citate stata riassunta nel libro magistrale e rivelatore di Raul Hilberg * La distruzione degli ebrei d'Europa.

* Raul Hilberg, La distruzione degli ebrei d'Europa, traduzione di Frediano Sess i e Giuliana Guastalla, Einaudi, Torino 1995, pp. 188, 190-191. (N.d. T) Ma vale la pena riportare per intero il paragrafo in cui l'autore commenta il ruolo ambivalente della Reichsvereinigung dopo la sua trasformazione : da notare che il passaggio si comp senza cambiamenti di personale n di denominazione. Non erano i tedeschi che avevano creato la Reichsvereinigung e nemmeno che ne avevano designato i capi. Il rabbino Leo Baeck, il dottor Otto Hirsch, il Direktor Heinrich Stahl, come gli altri, erano veramente i dirigenti ebrei. Proprio perch erano rappresentativi della Comunit, malgrado la loro partecipazione al processo di distruzione, essi mantennero il loro statuto e il loro prestigio in seno alla Comunit; perch continuarono a ottemperare ai loro compiti con la stessa coscienziosit, furono altrettanto efficaci al servizio dei padroni tedeschi, come lo erano stati nel tempo in cui si dedicavano alla tutela del benessere del popolo ebraico. Il loro atteggiamento di sottomissione cominci informando l'Ufficio centrale della sicurezza del Reich di tutti i decessi, le nascite e altri dati demografici, e a rendere noti alla popolazione ebraica i regolamenti tedeschi con la pubblicazione della Jdisches Nachrichtenblatt Poi aprirono dei conti correnti in banche speciali, accessibili ai controlli della Gestapo, e concentrarono gli ebrei negli alloggi dei caseggiati designati. Finirono per farsi carico dei preparativi alla deportazione, studiando un piano d'insieme, e stabilendo documenti ed elenchi, fornendo locali, approvvigionamenti e personale. Cos la Reichsvereinigung e le sue omologhe di Vienna e Praga servirono come modello a un tipo di istituzione, detta Consiglio ebraico, che avrebbe fatto la sua comparsa in Polonia e negli altri territori occupati, e le cui attivit dovevano condurre al peggior disastro. Il sistema permise ai tedeschi di economizzare le risorse in uomini e denaro, rafforzando la loro influenza sulle vittime. Dal momento in cui controllarono la direzione ebraica, erano in grado di controllare l'intera Comunit.* Wolffsky afferma che le molteplici capacit di Lola - linguistiche, stenografiche, statistiche - la rendevano veramente indispensabile Purtroppo ci si chiede come vennero impiegate queste capacit. 9. Rastrellare gli ebrei era compito della Gestapo (la polizia segreta di Stato), assistita da chiunque poteva tornarle utile: le ss (il corpo nazista d'lite), le SA (le truppe d'assalto, cio la milizia nazista) o la polizia regolare. Quando presso il ministero dei Trasporti veniva prenotato un treno con un certo numero di vagoni perch, a una certa ora in una certa data, viaggiasse lungo un certo percorso verso una certa destinazione, diventava necessario, per quanto era possibile, sia rispettare l'orario sia utilizzare tutto lo spazio disponibile sul treno. (L'organizzazione burocratica ad alta efficienza era una delle peculiarit di Adolf Eichmann.) La Gestapo obbligava la Gemeinde a fornirle le liste degli ebrei non esenti dalla deportazione (perch, per esempio, erano sposati a un ariano) Da queste liste la Gestapo selezionava dei nomi fino a raggiungere il numero richiesto e li trasmetteva alla Gemeinde che, a sua volta, informava le persone prescelte. A queste veniva detto di aspettare, a una certa ora, a casa loro. La

Gestapo arrivava e le raccoglieva, dopo essersi accertata che i mobili e le altre propriet presenti nell'abitazione fossero correttamente inventariate e valutate per essere poi confiscate quando i proprietari fossero emigrati Era difficile evitare l'arresto dandosi alla clandestinit, soprattutto se non si avevano mezzi, aiuti o documenti, ma qualcuno ce la fece. Altri si suicidarono. In questi casi le propriet venivano meticolosamente inventariate, come se la persona dovesse comunque essere deportata. Nei primi tempi, quando la Gemeinde chiedeva che alcune persone non fossero deportate, i loro nomi erano sostituiti con altri. In seguito, a mano a mano che Berlino si svuotava degli ebrei, diventava sempre pi difficile trovare materiale per riempire un determinato treno, giusto per citare una nota scritta da un membro della Reichsvereinigung dopo una conversazione con la Gestapo. Le esenzioni diventavano pi rare. Poich le prede incominciavano a scarseggiare, la Gestapo prese a rastrellare le persone, senza avvertirle prima, al lavoro, in strada o - spesso di notte o la mattina presto - a casa loro. Questa pu essere la spiegazione del fatto che Ella venne portata via e Lola dovette rintracciarla, probabilmente in un campo di raccolta. Giunti a questo stadio, gli impiegati della Gemeinde rimasti a Berlino potevano perorare soltanto a favore dei loro parenti pi stretti. In un'occasione la Gestapo rastrell un certo numero di ebrei sposati ad ariani, ma i coniugi ariani dimostrarono nella strada accanto all'edificio dove erano stati internati in attesa della deportazione, facendo rumore e provocando un trambusto tale che si decise di liberarli. A un certo livello i nazisti diffidavano dell'opinione pubblica e non volevano suscitare la compassione per gli ebrei. A questo fine, e anche per salvaguardare la forza lavoro, verso la fine del 1942 la Gestapo introdusse un'innovazione: l'uso di attendenti ebrei per aiutare nel lavoro vero e proprio di arrestare, stendere elenchi, registrare ed eliminare. Fu creato un servizio d'ordine ebraico e tutti gli attendenti che si rifiutavano di svolgere il loro lavoro come si deve o che avvertivano altre persone di quello che stava per accadere sarebbero stati uccisi e le loro famiglie deportate a est. Leo Baeck, il presidente della Reichsversammlung, spieg in seguito che era impotente e non poteva impedirlo e che sperava che gli attendenti ebrei sarebbero stati pi gentili e pi disponibili della Gestapo, rendendo pi sopportabile quella sofferenza. Gli arrestati venivano rinchiusi in un Sammellagero campo di raccolta, a volte per un giorno o due, altre volte per settimane, a seconda di diversi fattori come, per esempio, il numero di persone necessarie a comporre il carico particolare di un treno. I campi di raccolta includevano una delle tre sinagoghe di Berlino non distrutte durante la Notte dei cristalli - in passato erano quaranta - e i vasti immobili dell'ospizio per anziani della Grosse Hamburger Strasse. Era la Gemeinde che doveva predisporli, fornire i viveri per le persone e fare la guardia. Per ogni fuggiasco due guardie venivano spedite a est Verso la fine del 1942 la Gestapo ordin che, per risparmiare spazio, venisse tolta la cucina ed eliminato tutto il mobilio dal campo di raccolta della Grosse Hamburger Strasse. Forse era per questo motivo che Frschiein era cos disperata quando, in una lettera a Henny, scriveva di non essere riuscita a portare un pasto caldo a Lola l'ultima volta che l'aveva vista. (Si erano incontrate alla Gemeinde, dove Lola lavorava durante il giorno, rilasciata sulla parola dal campo di raccolta.)

Tuttavia la madre e la sorella di Henny non rimasero a lungo a Berlino dopo il loro arresto. Il 17 maggio 1943 da Berlino part un trasporto di quattrocento persone verso est. Lola era tra queste. Il giorno successivo un trasporto di cento persone (un trasporto di vecchi) lasci Berlino diretto a Theresienstadt. Ella ne faceva parte. Il 19 maggio, anche se qui e l c'erano ancora alcuni ebrei sparsi in citt e trasporti sporadici sarebbero continuati fino all'ultimo anno di guerra, Berlino venne ufficialmente dichiarata priva di ebrei 10. Theresienstadt, o Terezin, dove fu deportata Ella Caro, era una grande fortezza dall'aria severa situata nell'amena pianura del fiume Ohre, un affluente dell'Elba. Si trovava nel protettorato di Boemia e Moravia, controllato dai tedeschi, che prima della guerra faceva parte della Cecoslovacchia. La fortezza era stata costruita dagli austro-ungarici contro i prussiani alla fine del diciottesimo secolo. Successivamente era diventata una citt di presidio. Nel 1941 i tedeschi l'avevano trasformata in un ghetto per gli ebrei, principalmente provenienti dalla Cecoslovacchia e dalla Grande Germania. Doveva essere un posto per gli ebrei pi vecchi e per quelli che dovevano ricevere una sorta di trattamento speciale e non venivano mandati direttamente in un campo di sterminio. Bench Theresienstadt fosse un luogo di brutalit, di sovraffollamento disperato, di privazioni, di lavori forzati, di malattie e alta mortalit, conservava anche una specie di vita culturale e agli ebrei era concesso un seppur minimo potere decisionale in alcune questioni. Molti aspetti della vita a Theresienstadt erano organizzati da un'amministrazione ebraica del campo sotto il controllo delle SS. Di tanto in tanto i tedeschi riuscirono persino a inscenare bizzarri spettacoli di quasi normalit per gli osservatori dal mondo esterno che vi si recavano in visita. Un trasporto di circa cento persone lasci Berlino nel giro di tre giorni: Ella part il secondo giorno. Probabilmente avr viaggiato in un vagone passeggeri, per adeguarsi all'impressione che i nazisti cercavano di dare, ovvero che fosse un processo umano di ricolonizzazione in un ambiente piuttosto idilliaco. Zdenek Lederer, nel suo libro Ghetto Theresienstadt, tradotto dal ceco e pubblicato in inglese nel 1953, descrive le strutture, le condizioni e la storia del campo con una calma e un distacco analitico notevoli per una persona che rimase rinchiusa in quel luogo per parecchi anni. Da qui si ricava un'impressione chiara di com'erano la vita e la morte. La sopravvivenza - quali erano le razioni di ciascuno, che cosa ci si poteva procurare per nutrirsi e in quali condizioni di affollamento e squallore si era costretti a vivere - dipendeva in maniera cruciale dal posto che una persona occupava nella scala sociale. Ella, che era vecchia e in cattiva salute persino al suo arrivo, era negli ultimi gradini. In media i prigionieri avevano a disposizione due metri quadrati di spazio per vivere e c'era un bagno antigienico ogni cinquanta persone. In ogni piccola baracca vivevano da venti a quaranta donne. I vecchi, a cui era stato detto che Theresienstadt era una specie di centro termale dove gli anziani e gli invalidi avrebbero ricevuto tutte le cure e tutti i riguardi possibili si resero presto conto di essere stati ingannati. Furono [...] spogliati delle loro propriet e alloggiati in solai o in minuscole nicchie dove dovevano dormire sul nudo pavimento L'anno precedente le razioni degli anziani e degli infermi erano state ridotte per nutrire chi svolgeva lavori pesanti. Ricevevano persino

un numero inferiore di buoni per la lavanderia. Quando Ella arriv all'ospedale di Theresienstadt doveva essere malata, malnutrita e soggetta a ogni tipo di infezioni. L le condizioni non erano quelle descritte dalla lettera dei Pawel a Henny. Le attrezzature e le scorte mediche erano assolutamente inadeguate. Con l'eccezione dell'ospedale generale, tutte le strutture ospedaliere erano sprovviste delle attrezzature e del personale necessario a fornire cure che non fossero puramente di facciata. Gli ospizi per gli anziani erano sovraffollati e le corsie per i malati cronici erano luridi tuguri. I pazienti morivano di fame e solitamente le malattie si aggravavano per via della diarrea incurabile. Molti morivano in ospedale: i loro letti venivano disinfettati in maniera frettolosa e inadeguata e occupati dai nuovi arrivati. Nelle corsie l'aria era stantia e la morte era considerata un evento banale. A Theresienstadt le malattie infettive come la gastroenterite, la polmonite e la tubercolosi erano endemiche. Grazie agli sforzi del dipartimento della Salute, per, non ci furono gravi epidemie di scarlattina o tifo, che erano tenute sotto controllo perch i nuovi arrivati venivano spidocchiati e vaccinati subito. Nel corso delle mie ricerche ho trovato un documento intitolato Lista delle vaccinazioni del Trasporto da Berlino 1/93, 18 maggio 1943 1/93 era l'equivalente dell'amministrazione di Theresienstadt del trasporto di vecchi numero 88 da Berlino. Questa lista dattiloscritta contiene il numero 12609 e il nome Gabriele S. Carow (corretto a mano cancellando la w) L'anno di nascita, il 1871, indicato nella colonna apposita. Accanto al nome c', scritta a mano, una nota: Morta il 16/10/1943 Su un'altra lista stampata, il cognome dattiloscritto Carow cancellato con un tratto di penna e sostituito da Caro, scritto con quella che sembra la calligrafia di Gabriele, e il suo nome da nubile, scritto Schmeltes, sostituito da Schmelkes Fu meticolosa fino all'ultimo. Su una lista di nomi compilata anni dopo da ricercatori che cercavano di confrontare le date, la sua data di nascita indicata con ??? ma la data di morte registrata come k 18.10.43 (dove la k potrebbe significare Krankenhaus, cio ospedale) Le due date sono sufficientemente vicine. Basti dire che mor quasi esattamente cinque mesi dopo essere stata deportata dalla citt dove aveva trascorso tutta la sua vita da sposata. Se non fosse morta l, molto probabilmente sarebbe stata spedita con uno dei trasporti diretti a est che i prigionieri temevano tanto e che erano la risposta delle SS all'esigenza di creare spazio sufficiente nel campo per i nuovi arrivi e, successivamente alla politica di liquidare gli internati e svuotare il campo stesso. La destinazione pi comune dei trasporti provenienti da Theresienstadt era Auschwitz. In mezzo a tutta questa folla, lei mor da sola, lontana dalla sua famiglia smembrata, della quale non sapeva pi nulla. Se aveva appreso qualcosa di Heinz, le ultime notizie dovevano risalire a mesi prima. Di Henny non sapeva certamente nulla e nemmeno poteva avere un'idea esatta di dove fosse stata portata Lola, tranne che era a est, forse in quella che un tempo era la Polonia. Nell'unica cartolina che verso la fine di luglio riusc a scrivere al signor Wolffsky gli chiese notizie della figlia, ma prima di allora Lola, che era stata davvero mandata ad Auschwitz, era quasi sicuramente gi morta. 11.

Lola era stata probabilmente prelevata dal campo di raccolta nel cuore di Berlino e caricata sul treno destinato ad Auschwitz. Quasi certamente aveva viaggiato in un carro bestiame sosovraffollato e sprangato all'esterno, senza poter mangiare, con poca o niente acqua e nemmeno un gabinetto per tutto il viaggio nel caldo di met maggio. Molti erano morti durante viaggi simili. Sembra che questo trasporto, in particolare, sia durato non le solite diciotto ore, ma due giorni. Anche se era partito da Berlino il 17, nella Cronaca di Auschwitz- un elenco giorno per giorno degli avvenimenti del campo, ricavato da diverse fonti documentarie e da varie memorie, pubblicato nel 1990 - non si registra nessun arrivo di un treno per quel giorno o quello successivo. In data 19 maggio 1943 un'annotazione dichiara: Approssimativamente 1000 uomini, donne e bambini ebrei arrivano con un trasporto rsha [Ufficio centrale della sicurezza del Reich] Dopo la selezione, 80 uomini, a cui sono assegnati i numeri 122476-122555, e 115 donne, a cui sono assegnati i numeri 45168-45282, vengono ammessi al campo. Gli altri, pi di 800 persone, vengono uccisi nelle camere a gas. C' un'incongruenza tra il numero di persone che partirono da Berlino - quattrocento in tutto - e il numero di quelle che arrivarono ad Auschwitz, ma questo pu aiutare a spiegare l'insolita durata del viaggio. Come accadeva spesso, in seguito a un accordo tra l'Ufficio centrale della sicurezza del Reich e il ministero dei Trasporti, il treno poteva avere attraversato uno o pi punti dove erano in attesa altri vagoni, gi stipati con la loro quota di ebrei, per essere aggiunti al treno. La selezione tra i deportati avveniva su una lunga rampa ferroviaria non appena il treno arrivava in quella parte del complesso di Auschwitz nota come Birkenau. Ufficiali delle SS con fucili, fruste e cani da guardia e internati ebrei destinati a quel compito sorvegliavano lo scarico. Stringendo il bagaglio a mano, ma costretti a lasciare ogni altra cosa sul treno, i deportati sfiniti, affamati, assetati e sporchi venivano divisi in due gruppi: gli uomini da una parte, le donne e i bambini dall'altra. Questa separazione violenta delle famiglie era seguita dalla selezione: ufficiali e medici delle SS decidevano all'istante chi fosse in grado di lavorare e chi no. Questi ultimi venivano portati direttamente alle camere a gas, mentre i primi venivano assorbiti, per qualche tempo, nel campo. Lola non era vecchia e nemmeno accompagnata da un bambino: solo una di queste due condizioni l'avrebbe condannata all'istante. Dalla lettera di Froschiein, risulta che fu tra coloro che vennero assorbiti dal campo e non tra quelli che furono gassati immediatamente. La cartolina che sped al signor Wolffsky dando Birkenau come indirizzo fu probabilmente scritta dall'interno del campo. Il vasto complesso di Auschwitz, di cui faceva parte Auschwitz Il, o Birkenau, era situato in una zona d'interesse delle SS. chiusa ed estesa circa quaranta chilometri quadrati, nei terreni paludosi parzialmente bonificati, tra la Vistola e la Sola, un suo affluente, in quella che un tempo era stata la Polonia. (La traduzione del nome Birkenau, prato di betulle, incantevole quanto la traduzione del nome Buchenwald, bosco di faggi) Birkenau comprendeva una serie di sottocampi per uomini e per donne e un'area, a breve distanza a piedi, dove si trovava la maggior parte delle camere a gas e dei crematori. Diversamente da altre parti del complesso, come Buna - noto anche

come Auschwitz III -, che si fondavano pi sul lavoro degli schiavi e avevano obiettivi industriali, lo scopo di Birkenau era principalmente lo sterminio. La maggior parte dei campi il cui scopo principale o esclusivo era lo sterminio - Belzec, Majdanek, Sobibor, Chelmno, Treblinka - si trovava nel governatorato generale amministrato dai tedeschi e dal nome tedesco, quella porzione di Polonia che nel 1939 non era stata fagocitata dalla Germania o dall'Unione Sovietica. Ma Auschwitz - che, per via della sua posizione nodale nella rete ferroviaria dell'Europa centrale, era stata un tempo un mercato di forza lavoro dove gli industriali tedeschi raccoglievano operai polacchi a buon mercato e che, per la stessa ragione, ora era diventata cos utile ai fini dell'accumulo e dello sterminio - era stata fagocitata a tale scopo e si trovava nella Germania propriamente detta, nella provincia della Slesia superiore. Lo sterminio degli ebrei del Reich su quello che ora era suoo del Reich e l'espropriazione dei beni sollev scrupoli legalistici negli animi di certi burocrati e funzionari nazisti, compreso il timido, ma omicida, Heinrich Himmler. Le lettere di accompagnamento inviate dalla Gestapo al ministro delle Finanze riguardanti l'espropriazione dei beni degli ebrei emigrati o deportati dal Reich non erano, in senso stretto, accurate se le vittime erano ancora sul suolo tedesco. A tempo debito questi scrupoli vennero messi a tacere. Nel settembre del 1942 il dottor Otto Thierack, il ministro della Giustizia, concord con Himmler che gli ebrei, gli zingari, i russi e altri asociali potevano essere internati nei campi di concentramento senza accuse specifiche. Un mese dopo sugger che l'incarcerazione - che rientrava nelle sue competenze - non era un passo utile verso lo sterminio di queste persone e stabil quindi di non essere interessato a loro, autorizzando cos che venissero consegnate alla polizia, segreta o di altro tipo, che poteva fare di loro quello che voleva, non ostacolata dalle leggi che regolano le prove nei processi Quest'affermazione fu sufficiente. Non era necessario approvare alcuna legge per fare di numerose persone dei proscritti. Il codice penale non forniva pi alcuna protezione: gli ebrei del Reich potevano essere legittimamente sterminati sul suolo del Reich. Dopo la selezione, Lola era probabilmente entrata nell'area delimitata dal filo spinato ad alta tensione del campo femminile. Le avranno rasato la testa, si sar dovuta spogliare, dopodich l'avranno disinfettata; molti saranno stati tatuati sull'avambraccio. Probabilmente tutti gli oggetti che aveva portato con s da Berlino erano gi stati scaricati dal treno per il Canada, il centro di smistamento, inventariazione e furto ufficializzato dei beni degli internati a favore del Reich tedesco. Ormai dovevano averle tolto i vestiti che indossava per sostituirli con abiti a strisce e zoccoli. Questo ci che avrebbe indossato per il resto della sua vita: qualche altra settimana. The Death Factory (La fabbrica della morte), scritto nel 1945 da Ota Kraus e da Erich Kulka, due ex internati ad Auschwitz, e pubblicato in inglese nel 1966, descrive e analizza l'esistenza ad Auschwitz. I capitoli dedicati a Birkenau - e al campo femminile in particolare - ci danno un'idea di che cosa pu aver passato Lola. Birkenau era situata in una palude. Il clima era micidiale, la morte aleggiava nell'aria, sulla terra e nell'acqua. I corpi denutriti erano facili vittime della malaria, del tifo, della dissenteria e di altre

malattie. Le persone che soffrono di febbre sono torturate da una sete inestinguibile. Ma a Birkenau non c'era acqua potabile, soltanto avvertimenti: Kein Trinkwasser! (Acqua non potabile!) I sani e i malati bevevano la stessa acqua avvelenata. Durante la siccit e il caldo i prigionieri erano alla merc di nugoli di zanzare. Era evidente che gli uccelli sembravano evitare la zona, come se sapessero che da quelle parti avvenivano cose terribili. La mattina e la sera la regione era avvolta nel velo della nebbia che scendeva sui campi e sulle zone paludose e quest'atmosfera era ulteriormente contaminata dal fumo e dal puzzo provenienti dai forni crematori nelle vicinanze. Gli sventurati prigionieri sentivano defluire le loro ultime forze mentre trascinavano le scarpe di legno nel fango denso delle paludi circostanti. Il cibo terribile e scarso, perlopi una minestra annacquata, le lunghe marce per andare e tornare dai posti in cui lavoravano brutalmente fino allo sfinimento, i lunghi appelli sotto il sole cocente, la sporcizia e il sovraffollamento delle baracche in cui vivevano i prigionieri distruggevano le forze o lo spirito residui che ancora questi potevano avere. Una prigioniera, nel 1946, testimoni quanto segue: Ci davano da mangiare in grandi piatti di smalto rosso che dopo ogni pasto venivano sciacquati nell'acqua fredda. Questa era causa diretta di epidemie e di mortalit, perch tutte le donne erano malate e non potevano uscire di notte, alla fossa incredibilmente sporca, per fare i loro bisogni naturali, e cos usavano i piatti a questo scopo. Il giorno dopo raccoglievano i piatti e li svuotavano nelle tinozze dove venivano lavati. Durante il giorno un altro gruppo di donne usava gli stessi piatti per mangiarci dentro. La crudelt delle guardie era piena di inventiva. La guardiana delle SS Volkenrath, per esempio, versava acqua fredda sulle donne ebree mentre aspettavano nude per ore fuori dalle baracche, in inverno, durante la selezione, poi, urlando insulti, aizzava i cani contro di loro... Le guardiane delle SS punivano spesso le donne facendole mettere sull'attenti senza scarpe all'ingresso al campo dove venivano osservate dalla guardiola delle SS. Se si muovevano la punizione era pi severa e dovevano inginocchiarsi sulla ghiaia, a gambe nude e con le braccia tese. Allora mettevano loro in mano dei sassi e se ne cadeva uno solo, la prigioniera veniva picchiata. Misera e sporca, affamata e debole, senza aiuti o speranza, priva di notizie dei suoi cari, Lola deve essersi sentita sola in un universo creato dai pi bestiali tra gli esseri umani e governato da un potere spietato. La selezione descritta poco fa doveva essere una di quelle che avvenivano periodicamente, ogni volta che i campi di Auschwitz diventavano troppo affollati. Un medico delle SS esaminava i prigionieri messi nudi in fila e stabiliva chi era condannato a morire. Si suppone che sia quello che successe a Lola. Per citare ancora Froschiein: Poi la dottoressa aveva visto Lola per un po di tempo, dopodich pi nulla. E siccome non passata attraverso le baracche adibite a ospedale, dove quei poveracci morivano per malattia, rimane soltanto un'alternativa. Dopo questa selezione interna, Lola sar stata portata al Blocco 25 dove lei e molte altre donne devono essere rimaste in attesa senza cibo o acqua. Diversamente della morte - per ore, forse per giorni da alcuni di coloro che erano appena arrivati con i trasporti, loro non avevano pi molti dubbi su quello che stava per accadere.

Qualche ora prima dell'arrivo alla destinazione finale, i motori - se non erano gi in funzione - venivano accesi per mandare l'aria ai forni. Lola e le altre donne - e probabilmente anche gli uomini, le donne e i bambini delle altre baracche - venivano radunate costrette a marciare, a cinque a cinque, verso i cancelli del con plesso dei forni crematori, forse il Crematorio 1 o 2 dei quatti che servivano Birkenau. Avr camminato lungo un sentiero grigio in mezzo all'erba verde, fino a raggiungere il cancello grigio che si apriva su una decina di gradini che conduceva a uno spogliatoio sotterraneo, un ampio spazio sostenuto da pilastri e con panchine e appendiabiti. Qui le avranno ordinato di togliersi gli indumenti e le scarpe e di ricordare il numero dell'appendiabiti per poter recuperare le sue cose dopo la cosiddetta disinfestazione e dopo il bagno. Poi si saranno aperte le porte di legno di quercia e il personale delle SS avr spintonato e poi costretto le persone a entrare nell'enorme sala di disinfestazione sotterranea, in realt una camera a gas. Anche qui c'erano pilastri che s'innalzavano dal pavimento di cemento fino al soffitto, ma questi erano vuoti e perforati. Lola vi sar stata spinta dentro insieme alle altre, duemila o pi persone insieme. Le porte saranno state chiuse e sbarrate e le luci abbassate o spente. presuntuoso cercare di immaginare ci che le sar passato per la testa in quegli ultimi minuti della sua vita, ma difficile dubitare che vi sia stato un pensiero per Henny, Heinz e sua madre. Dopo essere scesi da un'ambulanza della Croce Rossa con in mano grandi lattine verdi, un ufficiale e un sottufficiale delle SS avranno indossato le loro maschere antigas, si saranno diretti verso la montagnola erbosa che copriva il forno crematorio, avranno svitato il coperchio dei pilastri e ci avranno rovesciato dentro i cristalli color malva, delle dimensioni di fagioli, dello Zyklon-B che, a contatto con l'aria, sprigionavano un gas letale. Quando questo sar uscito dai fori dei pilastri, Lola avr cominciato a morire, nell'agonia e nel terrore, ansimando per respirare. In un lasso di tempo che sar durato dai cinque ai venti minuti lei e tutte le altre saranno morte. Lo spioncino nella porta di legno di quercia permetteva agli incaricati di controllare la situazione. Dopo mezz'ora essi avranno azionato le pompe di aspirazione e a tempo debito avranno riaperto le porte e acceso le luci. Gli occhi del gruppo speciale di prigionieri - il Sonderkommando - destinato a occuparsi dello stadio successivo del processo avranno visto non dei cadaveri sparsi uniformemente sul pavimento, ma un mucchio enorme o pi mucchi di corpi senza vita. Poich l'effetto del gas si faceva sentire dapprima vicino al Pavimento, poi pi in alto, si saranno dibattuti tutti alla ricerca disperata di aria, schiacciando i loro compagni, allo scopo di conquistare qualche attimo in pi di aria e di vita Le bambine e le ragazze, cos come i pi deboli e i pi vecchi saranno stati calpestati in fondo al mucchio. Allora, dopo averlo innaffiato con una canna, magari con un nodo scorsoio e con un gancio avranno trascinato via il corpo nudo di Lola, grottescamente contorto, forse con le ossa spezzate, il volto cianotico e irriconoscibile, con il sangue che le colava dal naso e dalla bocca, le gambe rigate di escrementi e di sangue, verso un grande montacarichi adibito a portare lei e le numerose altre vittime al pianterreno dell'edificio. Qui, nella stanza con i forni, un carrello avr spostato il suo corpo per completare la procedura. Le avranno strappato di bocca i denti d'oro - se ne aveva - con una pinza e poi dal carrello l'avranno

rovesciata in uno dei quindici enormi forni di ghisa. Ci saranno voluti una ventina di minuti per eliminarla e il grasso residuo del suo corpo avr contribuito a mantenere il calore del forno, facendo risparmiare carburante. I capelli, tagliati in precedenza, saranno stati usati per diversi scopi: per produrre feltro per l'isolamento termico oppure calzini per i sommergibilisti. Le ossa, se ne erano rimasti dei frammenti, saranno state frantumate e ridotte in polvere che, insieme alle ceneri non disperse nell'aria dal fumo uscito dai camini, sar stata gettata nel fiume Sola. 12. Dopo che alcuni miei libri erano stati tradotti in ebraico, fui invitato a una conferenza di scrittori in Israele. Chiesi all'ambasciata israeliana di Delhi che mi rilasciasse il visto su un foglio separato per non privarmi della possibilit di andare in un paese arabo. Quando me lo rilasciarono sul passaporto e io protestai, lo annullarono con un grosso cancellato e lo emisero su un foglio separato. Ora quando vado in un Paese occidentale, specialmente con il clima di nervosismo che si respira adesso, ogni tanto mi chiedono perch il mio visto israeliano sia stato cancellato. gni partecipante alla conferenza era invitato a portare un accompagnatore. Io chiesi a Yasmeen, una mia vecchia amica di Delhi, di venire con me. A Yasmeen, che faceva l'architetto, interessava molto vedere Gerusalemme e Tel Aviv ma, siccome era musulmana, sentiva che avrebbe avuto poche occasioni di farlo in altre circostanze. Dei miei amici di Londra mi avevano chiesto di contattare dei loro conoscenti a Gerusalemme. Lo feci e Yasmeen e io fummo invitati a casa loro il giorno del tradizionale pasto prima dello Sabbath al quale avrebbero preso parte parecchi loro amici. Fummo sopraffatti dal calore, dall'apertura mentale e dall'ospitalit degli Zamir e Yasmeen, che a parte tutto il resto, anche molto bella, riscosse molto successo. Oltre al cibo delizioso e alla sensazione di essere i benvenuti, in quella compagnia c'erano un rispetto e un riguardo ardui da coltivare in tempi difficili. Itzhak Zamir, il padrone di casa, era stato un alto magistrato in un governo precedente, ma aveva dato le dimissioni quando avevano sospeso un processo legale obbligatorio in un caso che implicava la morte o il maltrattamento di alcuni prigionieri arabi che erano stati arrestati dai servizi segreti. Un ospite, Amnon Rubinstein, che era parlamentare di uno dei partiti pi liberali, era stato ministro dell'Istruzione e aveva mostrato particolare entusiasmo per l'educazione dei beduini. Un altro ospite, Aharon Barale, presidente della Corte di giustizia, che aveva preso decisioni e pronunciato giudizi opponendosi alla protesta organizzata degli estremisti religiosi, ci invit a visitare la Corte suprema. Yasmeen cominci a conversare con una donna che alla fine si rivel essere un architetto come lei. Viveva nella parte vecchia di Gerusalemme e le chiese di andarla a trovare. Erano tutti altrettanto loquaci e riluttanti a congedarsi come lo era la gente di Delhi e ci vollero almeno quaranta minuti prima di guadagnare la porta. La conferenza letteraria procedeva e io avevo delle serate abbastanza flessibili. Una sera Yasmeen e io andammo a trovare la sua collega architetto nella citt vecchia. Ci perdemmo. Per strada c'erano delle persone che s'innervosirono quando rivolgemmo loro la parola. Un ragazzo> di circa dodici anni> che doveva soffrire di qualche disturbo mentale, si aggreg a noi e ci fece segno di seguirlo. Ci trovammo non pi nella parte ebraica,

ma in quella musulmana della citt. Fuori, nelle strade strette, c'era pi gente ma sembravano tutti ostili e noi avevamo un po paura. Un gruppo di giovani ci chiese dove stavamo andando. Quando scoprirono che eravamo indiani e che Yasmeen era musulmana, il senso di minaccia si dissolse in gentilezza e ci accompagnarono alla nostra meta. Durante i miei primi pochi giorni a Gerusalemme non pensai alla zia Henny. Ma mentre parlavo con Aharon Barak nella sua stanza della Corte suprema la mia mente torn a lei. Aharon era originario della Lituania e gran parte dei suoi famigliari era stata sterminata dai tedeschi quando era un bambino. Soltanto lui e i suoi genitori erano riusciti a fuggire. (In Italia, dove infine approdarono, vide per la prima volta gli adulti sorridere.) Le sue stanze alla Corte di giustizia davano su un giardino di rose e su un cimitero. Disse che non passava un giorno senza rivolgere un pensiero alla morte, e questo fatto dava un senso alla sua vita. Qualche giorno dopo il mio arrivo a Gerusalemme andai allo Yad Vashem, il monumento che si estende su alcuni ettari di terreno ed dedicato a coloro che hanno sofferto durante l'olocausto. Avevo la mattina libera e mi ripromisi di passare qualche ora a visitarlo e a riflettere su varie cose. Ma all'ingresso incontrai una donna, con la quale iniziai a parlare, e lei mi disse che, oltre al monumento, c'era anche un archivio che documentava molti degli avvenimenti di quell'epoca. Pensai di rimandare di un'oretta la visita al monumento e andai all'archivio, cercai del materiale e mi misi a leggerlo. Una pista portava a un'altra e, ancora prima che me ne accorgessi, si fece sera. Cancellai gli appuntamenti del giorno dopo e la mattina tornai alle mie ricerche. Mezz'ora prima che chiudesse mi resi conto che se non avessi visitato subito il monumento non avrei pi avuto occasione di farlo. Ci andai, passai frettolosamente in rassegna quello che meritava certo maggiore attenzione, ma nonostante fosse commovente e l'ambiente immediatamente circostante mi coinvolgesse, la mia mente tornava di continuo alle pagine su cui avevo meditato negli ultimi due giorni e su alcuni documenti in particolare. I nomi e le date di nascita di Gabriele e Lola Caro mi avevano portato da una fonte a un'altra e, alla fine, a due rullini di miicrofilm. Effettivamente la madre e la figlia erano state deportate da Berlino a distanza di un giorno l'una dall'altra. Gabriele Caro fu trasportata a Theresienstadt con l'ottantottesimo Alterstransport (trasporto dei vecchi) il 18 maggio 1943. Il suo numero nella lista di trasporto di duecento persone il 195 e la registrazione la seguente: N. di serie 195 Indirizzo Charl., Bleibtreustr. 19 Cognome Nome Data di nascita Luogo Carow, n. Schmeltes Gabriele Sara 11.11.71 Praga Registrazione n. Annotazioni 0 195 ____________ Non ci sono annotazioni accanto al suo nome. Perch dovrebbero essercene? Era una donna, vedova, che aveva superato i settant'anni. Se anche suo marito fosse stato ancora vivo, non sarebbe stata risparmiata perch non era ariano. Le annotazioni accanto ai nomi di altre persone in quella lista e in liste simili che studiai evidenziano metodicamente categorie che raggruppano

circostanze speciali. Jakob Adler, nato nel 1890, Certificato di ferite in battaglia; Croce di Ferro di seconda classe; impiegato pubblico di lunga data, insieme con sua moglie e il figlio di dodici anni; o Joel Singer, nato nel 1892, Impiegato di lunga data all'Associazione culturale ebraica; medaglia al valore dell'Assia Dal trasporto numero 104 diretto a Theresienstadt 19 aprile 1944, quasi un anno dopo, emergono molti casi come questo: Grubert nata Meyer, nata nel 1873, Nicht mehr Best. Priv. Mischebe * (successivamente abbreviato, nella stessa lista n.m.best.pr. Mi. E.). * In tedesco: Matrimonio misto non pi esistente (N.d. T.) Forse suo marito aveva chiesto il divorzio, o Pi probabilmente, era morto e lei, all'et di settant'anni, rimasta sola e non pi parte di un matrimonio misto privilegiato, poteva essere uccisa a discrezione dello Stato tedesco. 144, 145 Lista di trasporto della Gestapo: ottantottesimo trasporto dei vecchi Ella il numero 195) Chiss quali fini distinzioni di trattamento venivano accordate a coloro i cui nomi erano accompagnati da queste annotazioni mentre erano a Theresienstadt, prima di soccombere alla fame e alle malattie o prima di essere spediti in un campo di sterminio. Per quanto riguarda Lola, il numero 171 dell' Osttransport numero 38 del 17 maggio 1943, la registrazione sulla lista la seguente: Data di nascita Luogo 23.7.07 Berlino N. di serie Cognome Nome 171 Caro Lola Sara Indirizzo Registrazione n. Annotazioni CharL, Bleibtreustr. 19 176 Feci scorrere il microfilm in su e in gi per vedere se c'era qualche annotazione per qualcuno della lista di Lola, che comprendeva altre quattrocento persone. Non ce n'era nemmeno una. L'ultima colonna era completamente vuota. Non c'era pi neanche bisogno di fingere di fare delle distinzioni. Era un Osttransport, un trasporto diretto a est, e portava direttamente ad Auschwitz-Birkenau. Segni di spunta e note scritte a mano con l'antica calligrafia tedesca adornavano queste liste. Ma chi le aveva compilate e come erano potute sopravvivere quando la Gestapo aveva fatto del suo meglio per distruggere i propri archivi? La risposta che probabilmente furono rinvenute non nelle sedi della polizia segreta di Stato, ma in qualche settore del ministero delle Finanze. La nota che accompagna ogni lista indirizzata all'amministrazione finanziaria, Berlino-Brandeburgo, perch la fase successiva del processo era l'incameramento, da parte del Reich tedesco, dei beni delle sue vittime, in ossequio alla legge. La lettera che accompagnava il trasporto di Lola era questa: Polizia Segreta di Stato Ufficio della Polizia di Stato, Berlino Berlino C2, Grunerstrasse 12, angolo Dircksenstrasse All'Amministrazione Finanziaria Berlino-Brandeburgo

Ufficio per la Liquidazione dei Beni Berlino, NW 40 Alt Moabit 143 IV C 3 - J. E. Berlino, 22 maggio 1943 Oggetto: Ebrei evacuati In allegato vi trasmetto una Lista del Trasporto di quegli ebrei i cui beni sono stati trasferiti al Reich in seguito a confisca nel quadro di riferimento della loro deportazione (Abschiebung. letteralmente, spingere oltre) Non si sono persi i diritti di propriet sui beni, ma in seguito alla confisca sono stati trasferiti al Reich tedesco. Si tratta del Trasporto numero 38, diretto a est. Le propriet di quegli ebrei che nella Lista del Trasporto sono segnalati come stranieri non sono state confiscate, per il momento. Le dichiarazioni di propriet restano nel presente ufficio, che proceder all'amministrazione delle suddette propriet, fino a ulteriore comunicazione. Le dichiarazioni di propriet per i numeri 61, 124, 141, 241, 297 e 383 non sono disponibili. pp: [firmato: illeggibile, una serie di zigzag, senza alcuna pretesa di rappresentare delle lettere qualsivoglia] Modulo n. 3 Mentre fissavo questa lettera, accadde qualcosa che non mi era mai accaduto prima e che non pi successo da allora. Il ginocchio destro cominci a tremarmi rapidamente e violentemente. Non c'era niente che potessi fare per fermarlo. All'improvviso, dietro di me, sentii una voce che con un accento tedesco molto forte mi diceva in inglese: Se vuole, posso aiutarla con il tedesco. Quell'accento concentrava in s il male e il disgusto e quando mi voltai, con uno scatto furioso, vidi un giovane studente tedesco che avr avuto forse diciassette anni, in gita di studio con i suoi compagni di classe, alcuni dei quali erano nella stessa stanza. Lettera d'accompagnamento della Gestapo all'amministrazione finanziaria Berlino-Brandeburgo, relativa al trentottesimo trasporto all'est, (nel quale venne deportata Lola) Poich mi aveva visto fissare lo schermo con l'aria di chi sembrava non capirci nulla, si era sentito in dovere di offrirmi il suo aiuto e cos, in quel luogo particolare, mi dimostrava il suo pentimento per ci di cui non era in alcun modo responsabile. Se questi pensieri mi attraversarono la mente come un lampo, riuscii a malapena a dominare la mia rabbia. Non ho bisogno di aiuto, dissi senza nemmeno cercare di essere gentile. Mi voltai di nuovo verso l'apparecchio per leggere i microfilm e stampai la lettera. Dopo qualche minuto, il mio ginocchio non tremava pi. 13. Tra le vittime dello studio del materiale per questo libro ci fu il mio amore per la lingua tedesca. L'hindi e l'inglese erano le lingue con le quali ero cresciuto. Poich, in India, a scuola bisognava scegliere una terza lingua, io avevo studiato un po di sanscrito anche se, come spesso avviene con le lingue classiche, me ne rimangono pochi ricordi. Con il tedesco, per, fu tutta un'altra faccenda: era stata un'avventura, una storia d'amore nata sotto pressione, un'incursione concentrata in un altro mondo, strettamente legata ai ricordi

del mio primo anno in Inghilterra, alla lettura della Lettera a mio padre di Kafka, a Heidenroslein che la zia Henny e io cantavamo in cucina, all'autostop attraverso l'Europa quando avevo diciassette anni, ai paesaggi del Danubio, del Reno e del lago di Vierwaldstatter, alla gentilezza degli stranieri, ai riferimenti (di cui avevo spesso sentito parlare in Germania), alla cosiddetta Indogermanische Verbindune, la connessione indogermanica * * Nella tradizione tedesca il termine indogermanico usato comunemente al posto di indoeuropeo ,{N.d. T.) Avevo imparato ad amare i poeti tedeschi: le brevi poesie di Goethe e alcuni frammenti del suo Faust, la cupa malinconia d" Trakl, la stravaganza di Christian Morgenstern, certe poesie di Holderlin o qualche verso di Gryphius o Silesius. Ma il mio poeta tedesco preferito stato, sin dalla prima lettura, Heine e lo ancora oggi: limpido, profondo e non enfatico, colmo di nostalgia, tenerezza e improvvisi mutamenti di umore. Quasi ogni poesia, delle centinaia che ha scritto, porta il suo tocco indimenticabile, ma alcune di quelle che mi tornano sempre in mente sono Ah ich, aufder Reise, zufdllig (Quando, viaggiando, per caso), con il suo crepacuore che s'insinua in una banale conversazione; Morphine (Morfina), con la sua profonda e quasi languida rassegnazione alla malattia e alla morte; e le poesie dell'esilio come quella che inizia con: Denk'ich an Deutschiand in derNacht, Dann bin ich um den Schiafgebracht; (Quando la notte mi rammento della Germania, pi non m'addormento;) Oppure: O Deutschiand, meineferne Liebe, Gedenk'ich deiner, wein' ich fast! (Germania, mio lontano amore, io piango, quando penso a te!) O ancora: Ich batte einst ein schnes Vaterland. (Avevo una mia bella patria un d.) Nemmeno Heine riuscivo pi a leggere. Stranamente non mi aiutava il fatto che Heine fosse, in parte ai suoi stessi occhi e sicuramente secondo la definizione nazista, altrettanto ebreo quanto lo era stato Cristo e che, al pari di Cristo, sarebbe stato sterminato come un parassita. Il fetore della lingua nella quale avevo letto le frasi della lettera scritta dalla Gestapo era rimasto applicato anche alle sue parole. Anzi, sapere che cosa gli avrebbe fatto il Paese per il quale provava una tale nostalgia rendeva per me ancora pi intollerabile leggere le sue opere. Heine era morto da troppo tempo per essere un altro nome su una lista di deportazione, ma i suoi libri e le sue poesie erano stati bruciati e proscritti. Die Lorelei (La Lorelei), che era tanto amata da essere praticamente diventata una canzone popolare, era stata resa anonima e, spogliata del suo autore, poteva continuare a essere inserita nelle antologie. Eppure, com'era possibile salvare questi versi che facevano tutt'uno con una poesia che metteva in contrasto la Parigi urbana e spiritosa, la citt del suo esilio, con la patria per cui provava nostalgia, e che era pi rude ma anche pi tenera? Mir ist, ah hort'ichfern erklingen Nachtwachterhorner, sanft und traut; NachtwchterUeder h'r ' ich singen,

Dazwischen Nachtigallenlaut. (Mi par d'udire del guardiano notturno il corno, caro al cuor; d'udire i canti del guardiano, e i lai dell'usignuolo ancor.) * * Tutte le traduzioni dei versi di Heinrich Heine sono di Ferruccio Amoroso, (Poesie. Ricciardi. Milano-Napoli 1963. (N.d. T.) Avevo imparato anche ad amare i Lieder. Quando lavoravo a Il ragazzo giusto, che impiegai molti anni a terminare, Schubert mi aveva salvato l'anima. Mi piaceva cantare la musica classica indiana, ma strimpellare il tanpura per cantare un raga mi riportava al mio libro, in cui alcuni personaggi erano musicisti indiani. Non mi dava tregua dal lavoro, eppure, senza cantare, la mia vita era arida. Era Stato allora che un'amica inglese Jachie Shipster, che a quei tempi viveva a Delhi, mi aveva incoraggiato a cantare qualche Lieder dai Winterreise (Viaggio d'indo) di Schubert con lei al pianoforte. In seguito, un amico austriaco, Christoph Cornaro, anche lui pianista, mi aveva aiutato facendomi affrontare Die schone Mullerin (la bella mugnaia), a cui per qualche ragione avevo resistito fino allora. Ero diventato un fanatico di entrambe le opere, oltre che di molti altri Lieder. Ma furono i sei Lieder che Schubert compose sulle poesie di Heine che allora mi avevano ossessionato, come mi ossessionano ora: dal fascino ironico di Dos Fiscbermdchen (La pescatrice) alla semplicit e al dolore di Ihr Bild (La sua immagine), all'orrore bizzarro, a un passo dalla follia, di Der Doppelgnger (Il sosia) Questi Lieder, che sono tra le ultime cose composte da Schubert, fanno parte del ciclo, compilato postumo, dello Schwanengesang (Il canto del cigno) Se prima di morire, a trentun anni, avesse conosciuto pi poesie di Heine, quali altre meraviglie avremmo avuto, ora? I miei amici che si occupano di musica mi rimproverano perch non apprezzo appieno gli adattamenti che Schumann ha fatto di ampi stralci di Heine, ma io baratterei tutti i Lieder e tutti i garruli postludi del Dichterliebe (Amore di poeta) e del Liederkreis (Ciclo dei canti) per un altro adattamento schubertiano di una poesia di Heine. Un giorno stavo dando un'occhiata a un'edizione dei cicli liederistici di Schubert quando notai che l'introduzione era stata scritta da Max Mller, il grande studioso di sanscrito del diciannovesimo secolo. Suo padre, che era morto alla stessa et di Schubert e che il giovane Max aveva a malapena conosciuto era il poeta Wilhelm Muller, che aveva scritto le parole sia del Winterreise sia della Schone Mullerin. Anche se era una semplice coincidenza e l'introduzione in s non era molto interessante, il legame, con un solo passaggio di mezzo, tra il sanscrito e Schubert mi fece provare uno strano piacere. Christoph, il mio amico pianista, era l'ambasciatore austriaco in India e la prima volta che ci eravamo conosciuti come si deve era stato dopo una benedizione nella Cappella Vaticana a Delhi per il matrimonio di mia sorella Aradhana. La cerimonia civile con il funzionario pubblico e la cerimonia ind nel nostro giardino avrebbero avuto luogo il giorno dopo. La funzione cattolica era giustificata dal fatto che lo sposo, Peter LaunskyTieffenthal, era un giovane diplomatico austriaco e, come la maggior parte degli austriaci, era cattolico Ecco di nuovo, vicino a casa mia, un anello che mi legava al mondo germanofono, ma nemmeno i vincoli con un cognato a

cui volevo bene potevano, dopo quei due giorni all'archivio di Yad Vashem, riconciliarmi con questa lingua. Persino i verbi puzzavano. Non riuscivo ad ascoltare la Passione di Matteo di Bach la composizione di musica occidentale che amavo di pi. Non riuscivo pi neanche ad ascoltare i Lieder. Peter parla inglese bene come me, ma ogni tanto, seppure in maniera esitante avevo scambiato una o due parole in tedesco con lui. Ora non ce la facevo pi. La logica e la giustizia mi dicevano che era assurdo, ma era come se la stessa lingua mi imponesse delle immagini che non ero in grado di cancellare e alle quali non sapevo resistere. Leggendo una poesia in cui rose selvatiche e pere dorate si affacciavano su un laghetto con i cigni sentivo sovrapporsi una frase come: Dos Vermogen ist nicht verfallen, sondern durch Einziehung aufdas Deutsche Reich ubergegangen... [Non si sono persi i diritti di propriet sui beni, ma in seguito alla confisca sono stati trasferiti al Reich tedesco...] Dopo qualche mese mi sforzai di leggere le lettere che gli amici della zia Henny le avevano scritto dopo la guerra, insieme alle sue risposte che aveva conservato in copia. Lentamente, grazie all'umanit e al decoro e, s, anche grazie ai pettegolezzi amichevoli ma sottilmente maliziosi di queste lettere, la sensazione della vita comune condotta da gente comune dissip o forse copr la mia precedente repulsione. Recuperai la capacit di leggere in tedesco, il mio cieco disgusto si plac, e a tempo debito rinacque persino il mio vecchio amore, ora al tempo stesso pi profondo e pi problematico. 14. Una di questi amici era Ilse Schmidt (un nome di fantasia), che le scrisse la lettera seguente prima che Henny lasciasse la Germania. Lei e Henny erano andate a scuola insieme ed erano in onfidenza. Alcuni membri della cerchia di amici, tra i quali almeno in parte - Frschiein, non approvavano Ilse perch la ritenevano frivola e banale: troppo romantica, non abbastanza seria ed eccessivamente innamorata dei bei vestiti e delle scarpe vezzose. Alla madre di Henny, invece, piaceva. La scrittura di Ilse attraente: sinuosa e molto femminile ma priva di fronzoli. Mia cara, cara Henny, oggi, giorno della tua partenza, tutto mi sembra malinconico. Vorrei tanto stringerti tra le mie braccia e vorrei che lass per te splendesse il sole, come meriti. Queste mie righe dovrebbero renderti felice e mostrarti che ti sono fedele pi di quanto tu daresti credito a questa ragazza sleale. Ma tu sai fin troppo bene, Hennerle, che un'amicizia e un legame cos sinceri coprono persino le distanze, i confini e il tempo. Ti penso con devozione e ti stringo affettuosamente la mano. La tua Ilse Sette anni dopo, Ilse Heydt - come si chiamava ora - scrisse la sua prima lettera a Henny dopo la guerra. attraverso questa corrispondenza, con Ilse e altri della cerchia di Henny, che possibile ricavare un'immagine sia degli amici (che ci mostra quindi il genere di rapporti coltivati d Henny), sia di Henny e degli altri membri della sua famigliaAttraverso queste lettere vediamo da diverse prospettive il preludio alla deportazione di Ella e di Lola e comprendiamo cosa significarono la notizia della loro morte e la costante

consapevolezza che ne segu. Gli scriventi ripensano con rimpianto ai tempi pi felici, con le feste e le uscite in barca, lo sci e la musica, l'intimit e la turbolenza dell'amicizia, l'idealismo e la speranza e li rievocano in un modo che nemmeno Shanti, nelle sue conversazioni con me, era in grado di imitare. Inoltre, descrivendo le circostanze in cui si trovavano, fanno rivivere la situazione della Germania, e in particolare di Berlino, nel periodo postbellico, e riflettere sulla guerra che terminata da poco: non soltanto sulle azioni coraggiose o sul sostegno morale con cui cercarono di consolarsi a vicenda in quel periodo cos duro, ma anche sui conflitti, sulle debolezze e sui timori che danneggiarono, fino a renderli irreparabili nel futuro, i legami che li avevano uniti. L'uccisione della madre e della sorella aveva colpito Henny come un fulmine a ciel sereno, ma non meno difficile e tormentato, a modo suo, fu lo sforzo che si sent costretta a compiere per risolvere i suoi rapporti con gli amici che avevano condiviso o erano stati implicati nelle sofferenze che lei aveva patito. Gli eventi politici non avevano interamente distrutto il tessuto sociale della sua vita, ma avevano scosso in profondit la sua fede nelle persone che aveva conosciuto e nella comunit in cui era cresciuta o, quanto meno, le avevano fatto cambiare opinione. Ilse scrive: Frohnau, 9.7.1946 Mia cara Hennerle, che felicit ricevere la tua lettera! Froschiein mi aveva gi scritto che l'avevi finalmente contattata ed era tanto che aspettavamo. Durante gli anni terribili della guerra i nostri pensieri sono stati spesso con te, che eri l, lontana da tutti quelli che ti conoscevano cos bene e ti amavano tanto e dovevi vivere quei tempi difficili nell incertezza e nell'ansia. Abbiamo ardentemente sperato che quelle terribili bombe ti risparmiassero. Sei cos dolce e amabile e hai dovuto vivere tempi cos duri, cara Henny, e noi non abbiamo potuto fare niente per facilitarti le cose. Avevamo le mani legate sotto tutti i punti di vista, lo saprai anche tu fin troppo bene. Se soltanto potessimo sederci insieme, una volta o l'altra, e dimostrarti tutto il nostro affetto e la nostra devozione! Forse ritornerai ancora qui, anche se solo per una visita. Immagino che sarebbe molto dura per te vedere di nuovo i luoghi familiari della tua infanzia e della tua giovinezza, quegli anni meravigliosi di felicit spensierata, e tutti in uno stato che desta orrore. I tuoi begli ideali di magnanimit e di altruismo con quale crudelt sono stati trattati dopo tutto quello che hai vissuto, dopo tutto quello che ti stato fatto. E' orribile, per noi, dovertelo dire. Se qualcuno merita il tuo affetto e la tua gratitudine, questa Froschiein che, con grande amore e senza alcun timore, ha aiutato e soccorso i tuoi cari sino alla fine. Era un'intermediaria infaticabile quando da Frohnau le mandavo i buoni per il cibo con cui comprare qualcosa per Lola e per tua madre e poi portarglielo. Allora non potevo fare molto per via del bambino: mio figlio nato il 21 febbraio 1942. rimasto in ospedale per tre mesi dopo la nascita e, siccome l'ho allattato al seno per un anno intero, per farlo dovevo andare in ospedale ogni giorno. Per sono stata contenta di avere dato una mano, nel mio piccolo. Lola ha lavorato a maglia un piccolo cardigan per il mio bambino e per il suo primo compleanno gli ha fatto un animale imbottito che per noi diventato molto prezioso. E per il mio matrimonio tua madre mi ha regalato dei bellissimi bicchieri verdi da vino che sono rimasti intatti fino a oggi. Se riuscir a conservarli nonostante le requisizioni,

te li dar come un bel ricordo, cos avrai qualcosa da casa di tua madre. Mia cara Hennerle, quanto spesso ha sanguinato il mio cuore pensando alle nostre belle gite familiari in barca e vedendo che cosa rimasto di tutto ci. La rimessa per barche di Castell stata rasa al suolo, le ville sul piccolo Wannsee sono in rovina; la mia rimessa ancora in piedi, ma la barca me l'hanno portata via, chi sia stato non possibile stabilirlo. Ma sono cose che si potrebbero superare se le persone che amiamo fossero ancora qui. Gi la faccenda di Hans (posso parlarne senza causarti dolore, mia cara Hennerle?) mi ha molto sconvolta. Allora mi aveva scritto una lettera privata in cui chiariva le cose e mi spiegava le ragioni del passo che aveva compiuto. In tutta onest e sincerit, gli ho detto quello che ne pensavo: che non condividevo il suo punto di vista, ma che in fin dei conti era lui a dover decidere. Dopo quell'episodio ci siamo incontrati solo un'altra volta, per caso sul lago di Pohle, e ho provato amarezza vedendo una ragazza sconosciuta sulla vecchia barca a me familiare, la Luce del Sole. Quella volta mio marito era in barca con me: l'ho conosciuto per caso a un seminario per interpreti e poco dopo ci siamo sposati. Non ho mai rimpianto questa decisione rapida, stato un balzo in una felicit mai conosciuta prima di allora, un territorio magico di amore, del tipo che altrimenti s'incontra soltanto nelle favole. Siamo cos felici. In cinque anni di matrimonio non c' stata una sola nota discorde, non una parola di rabbia. Siamo cos uniti con l'anima e lo spirito ma anche con il corpo, e andiamo talmente d'accordo che non vorrei cambiare la mia situazione con quella di nessun altro al mondo. La guerra ha gettato un'ombra sul nostro matrimonio e siamo stati insieme raramente, ma ho seguito marito ogni volta che stato possibile, con o senza mio figlio, se andava da qualche parte dove potevo andare anch'io: alla fine, persino dopo l'invasione [degli Alleati], in Lorena, una vicenda molto brutta, abbiamo cercato, il pi spesso e il pi intensamente possibile, di restare insieme. Poi arrivata la Catastrofe [la capitolazione della Germania], che ha spazzato via tutti i nostri beni e i nostri risparmi, e persino la mia salute. Per colpa della tensione provocata dalla fuga e dalla fame patita per mesi nel campo profughi ero arrivata a pesare trentanove chili (con i vestiti) e mi ero ammalata di tifo, che mi passato solo dopo molte cure, e ancora adesso ho dei disturbi al cuore che per, grazie alla pace e al cibo migliore, stanno migliorando a poco a poco. Ho anche passato mesi di incertezza terribile, finch non ho saputo che mio marito era vivo, e solo quando, nel gennaio di quest'anno, ho avuto i primi segni di vita da parte sua la mia salute migliorata. Durante la mia assenza da Berlino (dall'agosto del 1943 fino all'agosto del 1945) ho patito ogni genere di sofferenza e di difficolt: la vita per gli evacuati non era facile. Ci hanno assegnato delle stanze vuote, senza luce, senza forno, e abbiamo dovuto abituarci a un'esistenza odiosa e primitiva. Allo stesso tempo dovevo allevare un bambino, tenerlo pulito, crescerlo come si deve, prendermi cura di lui e dei suoi bisogni emotivi! Ilse racconta che non aveva quasi nulla per vestirsi e i suoi amici le procurarono qualche capo di abbigliamento e qualche paio di zoccoli, una tenda che us per farne delle lenzuola e cos via. In tono lamentoso osserva: Ti immagini come mi sento a dipendere in questo modo dagli oggetti [scartati] ? Racconta di aver lavorato in un cantiere edile e poi, per guadagnarsi da vivere di avere anche fatto la maglia e di avere anche cucito. Quello

che guadagnavo mi serviva per pagare l'affitto, il cibo eccetera, e mi permetteva anche di ottenere, barattandoli, un vecchio vestito di lana e ogni genere di piccole cose indispensabili, per esempio un paio di scarpe per il bambino. Spero di non sembrarti troppo miserabile ora, Hennerle. La casa del padre di Ilse fu ridotta in macerie. I bombardamenti notturni gli causarono anche una paralisi alla parte sinistra del sistema nervoso, che si nota ancora nel suo sguardo Ti ricordi che abbiamo passato una domenica a ritagliare bambole di carta perch tu volevi prepararti per fare la maestra d'asilo in Inghilterra? A quel tempo non mi sarei sognata che avrei presto usato quest'arte per amore del mio figlioletto. meraviglioso avere un bambino, malgrado le numerose preoccupazioni e le responsabilit di questi tempi difficili. un po delicato, il che non stupisce, considerando le privazioni di cui soffre: ai bambini viene assegnata una quantit minima di latte (cinquanta grammi al giorno di latte in polvere) e da due anni non mangia frutta. E poi c' sempre la preoccupazione che contragga la tubercolosi, anche se gli ultimi due prelievi, grazie a Dio, hanno dato esito negativo. All'improvviso settimana scorsa, tramite l'Ufficio di collocamento, ho trovato un lavoro come segretaria e contabile in un ufficio francese a Tegel. sicuramente una decisione difficile: uscire di casa alle sette meno un quarto la mattina e ritornare la sera alle sette e mezzo, solamente con quattro fette di pane secco e poi, alla sera, sbrigare tutte le faccende di casa e prendermi cura del bambino. Mia madre lo porta ogni giorno all'asilo e lo porta a casa sua la sera, dove io poi vado a prenderlo. Dopo tutto devo pur guadagnare qualche soldo: ho gi venduto tutte le posate, i vasi e cose del genere per tenere lontano i lupi dalla porta di casa. A questo punto Ilse racconta a Henny qualcosa in pi di : suo marito, Dieter Heydt (un nome di fantasia), che stato internato o imprigionato dai francesi. Anche se non compare di persona in queste pagine, il marito di Ilse e le incertezze su di lui creeranno un sacco di tensioni e di perplessit, in particolare a Henny. Ti ho descritto spesso con entusiasmo a mio marito, che ti conosce bene e ora sa che ti sei di nuovo fatta viva. Ha anche conosciuto Lola e la stimava, si sentiva a suo agio nella vecchiacerchia di amici dei tempi andati, e per esempio giocava a scacchi con [Jazko] Rabau e discuteva con lui. Ti piacer sicuramente. In prigionia lavora come interprete e bibliotecario (in precedenza faceva il bibliotecario alla Biblioteca di Stato di Berlino) ed aiutante alla direzione del campo e sta molto bene. Ma per il momento non c' possibilit che torni a casa perch sar l'ultimo a essere liberato. Ha anche perduto il suo lavoro come funzionario pubblico perch lui, come tutti gli ufficiali, era un membro del partito [nazista] , ma non per intima convinzione, come sanno tutti, persino i Rabau, e come tutti possono testimoniare. (Non avrei mai sposato un uomo simile e tu lo sai meglio di tutti. E nemmeno avrei permesso che qualcun altro mi dicesse - com' accaduto alla tua amica Irmchen chi potevo o non potevo frequentare.) Cos il nostro futuro non molto roseo. Dovr lavorare in un cantiere edile per settantadue centesimi all'ora, a meno che le cose non cambino. Per io amo mio marito e sopporter ogni affanno e ogni difficolt insieme a lui perch so che buono e nobile e non ha mai fatto nulla di sbagliato, soprattutto nei confronti della vostra gente perseguitata e tormentata. Per questo metto la mano sul fuoco. Ecco perch doppiamente necessario che adesso io guadagni qualcosa. Dall'agosto del 1940 ho un piccolo appartamento, una

stanza e mezzo in un seminterrato, per intimo e ha un giardinetto. Il riscaldamento centrale spento e ho patito molto il freddo: la pelle delle mani si crepata per il gelo, sono settimane che cucio con le dita fasciate. Forse stavolta, per, ci daranno un po di carbone. Sicuramente l'appartamento un po piccolo, specie ora con il bambino, ma almeno non ce l'hanno tolto come successo a tanti altri che vivevano in case enormi e lussuose. Questo sicuramente giusto. Cos, cara Hennerle, ora ti ho aperto il mio cuore. Scrivimi in maniera dettagliata, ho un migliaio di domande da farti... Scrivi davvero presto, chiedimi quello che ti interessa: non vedo l'ora di ricevere la tua prossima lettera. Saluti affettuosissimi e abbracci, Ilse Ti ringrazio tanto tanto per i francobolli sulla busta, che hanno rallegrato il mio cuore di collezionista! La risposta di Henny molto pi lunga delle sue solite lettere, che sono piuttosto concise. Parla della perdita della sua madre adorata (Mutti) e della sorella, oltre che del matrimonio con Hans Mahnert, argomenti di cui non ha mai discusso con Shanti. Henny Caro 27 Kendal Street Londra, W2 12 agosto 1946 Mia cara Ilse, mi ha fatto molto piacere ricevere la tua lettera cos gentile specialmente perch manifesta un'amicizia affettuosa e sincera. S, Ilselein, ho sofferto tormenti infiniti per il destino dei miei cari e non li superer mai. Che fossi cos legata a Mutti e a Lola fino alla fine mostra quanto tu sia forte di carattere, ma sapevo che alcuni dei miei vecchi amici erano rimasti forti, in particolare tu e Froschiein. Poich hai citato la faccenda di Hans, vorrei dire qualche parola al riguardo, e questa sar sicuramente la prima e ultima volta che ne parler. Naturalmente, cara Ilse, ti prego di essere estremamente discreta. So che nel suo caso le opinioni politiche e religiose hanno avuto la loro parte, come le tue righe mi confermano. E' una discussione puramente accademica, ma mi interesserebbe sapere quali spiegazioni ha dato, al riguardo, nella lettera che ti ha scritto. Puoi star certa che rimarr tra noi. Ti chiedo ancora di non fare sapere a nessuno niente di tutto questo: so che siamo legate, tu puoi contare su di me e io su di te, perch gli eventi hanno dimostrato che siamo vere amiche. In cuor mio ho dato un taglio definitivo alla faccenda con Hans e non provo nessun risentimento nei suoi confronti. Ognuno l'artefice del proprio futuro e deve costruire la propria vita al meglio delle proprie conoscenze. Ilselein, mi rende molto felice sapere che hai trovato un compagno per la vita adatto a te e che ora hai anche un figlioletto. Come si chiama? Cos la vita ha sicuramente significato per te, anche se al momento dura e piena di privazioni. Far tutto quello che posso per rendertela un po pi semplice. Non sono parole vane: le penso sinceramente. Lascia che ti assicuri che ti comprendo. Ti stimo e voglio solo il tuo bene. Purtroppo non ho mandato niente per te nel mio primo pacco ai Rabau perch allora non sapevo se eri in contatto con qualcuno. Intanto il pacco arrivato, come ho saputo ieri dal padre di Hans, con il quale sono rimasta in

contatto per lettera. Molto, molto presto mander un altro pacco ai Rabau e metter dentro anche delle cose per te. l'unico modo in cui posso mandare un pacco a Berlino, ma spero che le cose cambieranno presto, perch naturalmente molto pi personale quando si pu spedire qualcosa direttamente. Henny continua descrivendo il suo lavoro - un impiego di responsabilit in una ditta che produce preparati farmaceutici e li esporta in tutto il mondo - e raccontando a Ilse in termini piuttosto vividi come Shanti ha perso la mano destra. Grazie a Dio, ha superato l'incidente sia fisicamente sia psicologicamente e ora occupa un'ottima posizione nella pi grande azienda odontoiatrica dell'Inghilterra. Lavora pi o meno in ambito scientifico, realizza film tecnici (attualmente sta lavorando a un film a colori) e scrive articoli. Ti sorprenderebbe vedere com' diventato bravo con la mano sinistra. in grado di guidare la macchina con una mano e ha persino preso la patente. Quindi non c' davvero motivo di compatirlo. Se cos non fosse, da amica te lo direi. Vuole bene a tutti voi, specialmente a quelli che fino alla fine sono stati buoni con Mutti e con Lola perch, come tu sai, per lui casa nostra stata una seconda casa. [Henny usa il termine Heimat, che significa quasi una seconda patria per un esiliato.] A proposito, Ilselein, saresti capace di fare delle cose per il tuo bambino usando i vecchi vestiti di Shanti? La stoffa buona, ma gli abiti sono troppo piccoli per lui (s, persino per Shanti) Quindi ti prego di farmelo sapere, cos come in generale ti chiedo di scrivermi apertamente se ti serve qualcosa di specifico. Faccio tutto questo volentieri, dal pi profondo del cuore, e so che se le circostanze fossero invertite anche tu faresti volentieri la stessa cosa. Dopo tutto siamo amiche! Solo poche persone capiscono che cos' l'amicizia, ma sicuramente posso dire che noi facciamo parte di queste poche. Ilselein, quando a volte leggo le vecchie lettere, mi sembra di scavare dentro una fossa e cos, ne sono certa, capirai che non posso venire a trovarti nell'immediato futuro. S, volentieri, fin troppo volentieri mi piacerebbe chiacchierare ancora a quattr'occhi con te, ma forse avremo altre occasioni pi avanti. Riguardo al marito di Ilse, Henny si limita a scrivere due righe. Spero che tu e tuo marito sarete riuniti presto, molto presto. Ti stimo molto per avermi detto tutto di lui con tanta onest) Dopo qualche parola su conoscenti e amici sparsi, conclude Dalla mia ditta di esportazioni mi arrivano un sacco di francobolli esteri: ora li raccolgo per te e poi te li spedisco tutti insieme. Addio, per ora, mia cara e buona Ilselein. Saluta tutti i tuoi cari da parte mia. Un bacio al tuo bambino. A te i miei saluti pi affettuosi e un abbraccio di cuore. Con sincera amicizia, sempre tua [senza firma, copia a carbone] 15. La faccenda di Hans, a cui Ilse accenna suscitando la risposta di Henny, non era mai stata menzionata con nessuno nella cerchia di amici che erano rimasti a Berlino. Nella borsa di pelle trovata nel solaio del numero 18 di Queens Road ci sono circa venticinque poesie di Hans, scritte a mano da lui, ognuna delle quali piegata due volte, due piccole fotografie di una specie di altare costruito sul tavolo di Hans (e che include una fotografia di Henny, una poesia scritta con la sua grafia sottile e piena di

ghirigori impacciati e qualche fiore) e la lettera dattiloscritta di Franz Mahnert, suo padre, che lui sped a Henny poco prima che lei partisse da Berlino. Questa lettera nobile e diretta, che ho riprodotto in precedenza, scritta dall'uomo che aveva reso possibile la fuga di Henny, fuori posto accanto alle poesie di suo figlio, un tempo fidanzato di lei. Le poesie sono modelli di versi mediocri, vacui e affettati. Eccone uno, che nell'originale in rima, in distici scanditi irregolarmente, alla maniera di William McGonagall: * * Poeta scozzese (1825-1902), considerato da molti il peggior poeta di lingua inglese e criticato soprattutto per la sua incapacit di usare le metafore e scand ire la metrica correttamente. (N.d. T.) Alla mia amata, la mia Hennerle! Nelle profondit pi care del mio cuore tu vivi, o mia amata, per ciascuna delle vie dell'amore tu torni a me. Ti sento sempre al mio fianco. Sento il tuo spirito muoversi col mio. Nella fretta e furia della vita che avanza a passi rapidi trovo sempre tempo da passar con te. Ed e questo che mi da coraggio, gioia e forza. Mi servi un calice colmo del succo della vita. E se anche fossi lontano da qui in terre assai remote, mai io dispererei. Un legame saldo ci unisce, un legame di amicizia e amore! Se anche la morte venisse a prendermi, tu non esser triste, perch volgendo il mio ultimo pensiero a te, carissima Hennerle, dormir in pace. Dal tuo Hans Un altra poesia, indirizzata Alla mia Henny, che amer fino alla morte, descrive lo struggimento del suo cuore per le rosee labbra di lei e poi continua: Io appartengo a te e tu a me. Pu dunque il mondo esser pi incantevole? Il tema della fedelt perpetua prosegue in Alla mia cara, dolce e graziosa Hennerle, che per me niente al mondo potr sostituire , che culmina in un piccolo climax con una rima immatura: copia manoscritta di Una delle poesie di Hans. Cos lascia che io ti serva per l'eternit sono il tuo servitore, il tuo schiavo inginocchiato e sempre per te sar apparecchiato. In un'altra poesia, Alla cara Henny! , promette: Allora sono pronto a fare questo giuramento davanti a te: Te io amer, te soltanto. Sarai la quieta felicit del mio amore! Questa poesia macchiata di acqua o di lacrime. Sembra schiacciata o accartocciata e poi di nuovo ripianata e piegata come le altre. una drammatizzazione di s che pervade i versi di Hans Mahnert ed una giustificazione di s che domina la sua prosa. La lettera che segue fu la prima che Henny ricevette da lui dopo la

guerra, pi o meno nel periodo in cui si mise in contatto con gli altri amici di Berlino, incluso il padre di Hans. Sembra essere stata aperta e ripiegata molte volte. scritta a mano, e non in tedesco ma in inglese. (Sono stati corretti alcuni piccoli errori di ortografia.) Hans si riferisce a una lettera scritta da Lola a Henny che, purtroppo, non nell'archivio della sua corrispondenza. Dr. Hans Mahnert Berlino, Neukolln, 13 luglio 1946 Siegfriedstr. 43 Cara Henny, mi domando che cosa avrai detto vedendo il mittente di questa lettera! Sbaglieresti ad aspettarti soltanto delle giustificazioni da parte mia: queste righe sono rivolte a te, che sei una mia vecchia amica di cui vorrei assicurarmi l'affetto anche in futuro. Questo mi rende pi facile farti un resoconto - o almeno ci prover - dei fatti e degli eventi, un resoconto basato sulla vita vera. Prima di scendere nei dettagli voglio dirti che sono stato pi che felice di sapere del tuo successo professionale e del tuo buon impiego. Sono anche lieto di sapere che godi, come sembra, di buona salute. Le tue amicizie in Inghilterra, sicuramente numerose triste dire che io invece non ho buoni amici , la tua professione pi o meno interessante e soprattutto l'ambiente speciale che ti circonda rendono la vita degna di essere vissuta e ti daranno costantemente nuovi stimoli. Naturalmente una grande tragedia che probabilmente tua madre e Lola non siano pi in vita. Questo un evento molto doloroso e amaro, soprattutto per chi conosceva tua madre. La crudelt di quegli eventi non si pu quasi descrivere. Sfortunatamente migliaia di persone sono state portate via dalle loro case e sono scomparse per sempre. Penser sempre a tua madre come a una specie di superdonna, sempre pronta a fare sacrifici per i figli e per gli amici, in misura finora sconosciuta. Tua madre, secondo me, apparteneva sicuramente alla categoria dei veri eroi, quelli migliori, quelli della vita civile. Ammiravo anche Lola, la cui perseveranza, la cui energia e il cui atteggiamento intrepido erano semplicemente sorprendenti in quell'epoca di grandi pericoli. Che il tempo possa aiutarti a superare quegli eventi cupi. A proposito, hai avuto notizie di Heinz e sai che lavoro fa attualmente? Forse un giorno verr a trovarti! Ma ora veniamo a noi: credo che tu abbia appreso la notizia del mio fidanzamento perch Lola, alle cui lettere ho aggiunto qualche riga (la lettera di Lola a Heinz in Sudamerica), mi ha detto poi che hai ricevuto quella lettera. Immagino che cosa avrai pensato e che cosa forse pensi ancora adesso di me. Ma non credi, dopo tutto, che i fatti naturali della vita alla fine siano pi forti di tutte le intenzioni degli esseri umani? Spero che non avrai nulla da obiettare se voglio essere franco con te dicendoti che quando mi sono sposato sentivo ed ero convinto di avere trovato la moglie migliore per me. Forse ho fatto la cosa giusta, forse mi sbagliavo (solo il tempo sapr dimostrare se avevo ragione o no), ma comunque mi sarei sentito un ipocrita se avessi finto un amore che sicuramente, non era l'amore che generalmente ci si aspetta tra persone sposate. Sarebbe stato estremamente immorale da parte mia comportarmi, diversamente. Considerando le circostanze, ero anche convinto di aver preso questa decisione nell'interesse di entrambi. Non voglio dire che non mi sono sentito colpevole, sapendo anche che tu avevi sacrificato molti anni per me. Tuttavia, spero che non ricorderai quei tempi solo come un periodo di sacrifici. Nonostante le cose che sono accadute successivamente, non ci ha dato forse molta luce e gioia? A parte il fatto che io credo nel destino, forse le cose non potevano concludersi diversamente, considerando le differenze

che ci hanno separato, la guerra e le altre circostanze. E dopo tutto che cosa sappiamo noi del destino , dei segreti e dei misteri della vita? Solo con il sentimento possiamo stabilire che esistono cose simili. Riflettendo sull'accaduto in questa prospettiva arriverai a conclusioni che, secondo me, sono pi veritiere di ogni altra affermazione pi o meno astratta. Dopo tutto quello che successo mi riterrei fortunato se ora tu non rifiutassi il mio desiderio di continuare a essere buoni amici, cosa possibile solo a condizione che siano rimossi tutti gli ostacoli che si frappongono tra noi. Perci possiamo prometterci franchezza reciproca! Spero di non annoiarti fornendoti un breve riassunto di quello che ho fatto negli ultimi tempi, anche se credo che mia cugina [la signora Arberry] ti abbia gi dato qualche notizia. Poco dopo l'occupazione di Berlino da parte dei russi ho trovato un impiego alla Magistratura di Berlino - all'Ufficio centrale del lavoro - come Referent fur den Landeinsatz in Berlin und Brandeburg (incaricato della mobilitazione del lavoro per scopi agricoli a Berlino e nel Brandeburgo) Ho svolto questo lavoro fino a maggio del 1946, quando l'ho abbandonato per ragioni pi o meno politiche. Da allora sono impiegato presso la Divisione finanziaria del governo militare americano, dove svolgo lavori di traduzione. Questo lavoro mi da in genere molte soddisfazioni. Prima di terminare ti auguro tanta fortuna e ti mando i miei pi cari saluti. Sarei molto felice se tu trovassi il tempo di mandarmi qualche riga. Il tuo Hans Questa strana lettera, infarcita di fredde qualifiche artificiosamente minuziose e costellata di una decina di tipi diversi di ottusit psicologiche, potrebbe essere analizzata riga per riga per la sua inesauribile volont di spiazzare. Ma evidentemente Hans si aspettava che le sue parole venissero lette anche da altri, forse dai suoi parenti, gli Arberry, altrimenti difficile comprendere perch si sarebbe preoccupato di tradurre in inglese il suo lavoro di Referent. 16 Henny non sapeva come - e se - rispondere alla lettera di Hans. Non poteva rivolgersi a nessuno della sua cerchia d amici di Berlino per chiedere consiglio per timore che le cose trapelassero, e parlarne con Shanti era fuori questione, poich era sia amico di Hans sia innamorato di lei. Alla fine si rivolse ad A. G. Belvin (nato Adolf Berliner), il suo amico contabile di Atlanta. C'erano precedenti per queste confidenze, perch in passato A. G., in un momento di profonda depressione, quasi di disperazione, aveva rivelato a Henny certi suoi problemi coniugali e aveva apprezzato molto i consigli sinceri, umani e responsabili di lei. Inoltre, c'era un legame di sofferenza condivisa tra A. G. e Henny: entrambi avevano perso la madre e un parente stretto, nel caso di A. G. si trattava di uno dei fratelli, - per colpa dei nazisti. La loro corrispondenza in tedesco. In una lettera del 31 luglio del 1946, due settimane e mezzo dopo la data della lettera di Hans, che Henny poteva anche non avere ancora ricevuto, lei accenna per la prima volta alle cartoline della madre e della sorella. Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera dal signor "Wolffsky, che lavorava con Lola nella Gemeinde ebraica e mi ha fatto avere l'addio

di Mutti e di Lola. Allego una copia della sua lettera, in cui aveva incluso due cartoline, una di Mutti, da Theresienstadt, e l'altra di Lola, da Birkenau. Puoi immaginare quanto io sia triste e infinitamente addolorata e so che non superer mai questo stato d'animo. A volte sono cos sopraffatta che penso di non farcela pi. Poi parla del padre di Hans e sfiora l'argomento del suo ex fidanzato, senza per citare la lettera. Dal padre di Hans, il vecchio signor Mahnert, ho ricevuto le lettere che allego. (Puoi distruggerle dopo averle lette.) Il vecchio signor Mahnert ora ha settantasei anni, ha perso tutto e vorrei aiutarlo. Tramite altra gente gli ho mandato delle sigarette, ma da qui non posso spedire cibo. Gli ho spiegato che ti avrei chiesto di mandargli qualche pacco di cibo e ora ti sarei grata se tu volessi soddisfare questa mia richiesta. sempre stato un uomo molto corretto e lo stimo per il suo carattere. Forse potresti scrivergli anche qualche riga, se desideri farlo, ma per favore non accennare alla possibilit che Shanti e io ci sposiamo. Hans ha sposato una ragazza cristiana polacca. Io sono in buoni rapporti con i parenti del vecchio signor Mahnert che abitano da queste parti: sua nipote ebrea, suo marito cristiano ed professore all'universit di Londra. Non perdonano a Hans di essere cambiato tanto o, almeno, cos sembra, mi dicono. Ti accludo parte della mia risposta al vecchio signor Mahnert e sono certa che lui capir la mia lettera. Malgrado disprezzi l'azione di Hans, non tanto perch ha sposato un'altra donna, ma perch, da mezzo ebreo, cambiato - e ti prego di non fraintendermi -, nel mio cuore io l'ho perdonato e spero che abbia trovato una compagna adatta a lui. La lettera successiva presente in archivio stata scritta da A. G. solo qualche giorno dopo, il 9 agosto, ma nel frattempo c' stata evidentemente un'altra lettera di Henny a lui, alla quale era allegata una copia della lunga lettera che Hans le aveva scritto. A. G. si rivolge a Henny chiamandola Mia cara bambina Henny (Mein liebes Hennykind) Dopo aver descritto un difficile sacrificio che ha deciso di compiere per amore del suo matrimonio, rinunciando a quelli che lui considera i suoi diritti allo scopo di adempiere i suoi obblighi, A. G. continua dicendo: Ora vediamo come stanno le cose con Hans. Sicuramente non ha diritti e doveri in astratto Ha rinunciato a te (e anche a se stesso), perch riteneva che Hitler sarebbe stato il futuro capo del mondo, e avrebbe rinunciato a te allo stesso identico modo se tu fossi rimasta a Berlino e fossi stata deportata e gassata. Suona duro, ma probabilmente vero. Naturalmente si pu spiegare il suo comportamento richiamandosi alle costrizioni della vita reale e non ho niente in contrario -, per in tal caso non si dovrebbe cercare di riallacciare i contatti, ma sarebbe opportuno seppellire le questioni sotto quelle realt, o quelle che si consideravano realt. Hans si comportato da debole e anche la sua lettera debole. E' caduto in disgrazia ai suoi stessi occhi e sta cercando di rimediare con un eroismo artificiale... Tu dovresti scrivergli di tanto in tanto (oh, com' forte, lui: ti scrive e deve aspettare cos a lungo la tua risposta) e via discorrendo. Che cosa vuole? O il suo matrimonio fallito e vuole piangere sulla tua spalla, cercando la tua comprensione, oppure vuole stabilire nuove relazioni con gli Alleati, che ora sono diventati onnipotenti (o chiss che cosa), ma da tutto questo non nascer niente di produttivo, cio di produttivo per te... No, non rispondere affatto. I tuoi ricordi valgono pi di quello che ne risultato, e questi ricordi sono veri e non sono destinati a sbiadire. Se per non ce la fai a non rispondergli, scrivigli una lettera

fredda e indifferente dicendogli di essere lieta che sia felicemente sposato, che abbia un cos bell'impiego e che sia un uomo che cadr sempre in piedi... Henny rispose: 19/8/1946 Mio caro A. G., sei stato molto gentile a rispondermi con tanta prontezza. Sono completamente d'accordo con te per quanto riguarda Hans e credo, sai, di avere, nella mia testa, chiuso definitivamente questa storia. A mio avviso, il motivo principale della sua lettera che temeva che lo mettessi in cattiva luce con i suoi parenti qui, che mi vogliono davvero bene, cosa che io non mi sogno minimamente di fare. Intendo rispondergli cos: Caro Hans ho rie... Questa parte della lettera ad A. G. in bianco: la lettera provvisoriamente scritta a Hans non esiste nemmeno sotto forma di bozza. Henny continua: Suppongo che anche secondo te vada bene cos. In ogni caso non risponder per un po di tempo perch davvero non voglio entrare in corrispondenza con lui. Per favore, caro A. G., scrivimi e dimmi con assoluta onest se posso sempre rivolgermi a te quando avr bisogno di consigli. bello sapere di avere un amico con cui confidarsi in ogni situazione della vita. Per quanto riguarda le tue faccende personali, sono veramente felice che tu abbia finalmente preso una decisione. Sicuramente dev'essere stato difficile, ma credo che questa decisione ti abbia fatto trovare la pace interiore. A. G. risponde dieci giorni dopo, cominciando con una descrizione dell'autunno ad Atlanta. Qui l'autunno bello e magico e dura circa dalla met di agosto fino alla fine di novembre: gli alberi ingialliscono a poco a poco e si diffonde un calore meraviglioso e gradevole. Poi prosegue: Ora veniamo alla tua lettera, con cui mi chiedi se puoi sempre rivolgerti a me. Ma che razza di domanda questa? Non merita nemmeno una risposta! Non sono d'accordo con te riguardo a Hans. Credo, come ti ho scritto in precedenza, che non scrivergli sia di gran lunga la soluzione migliore. Se non rispondi, lui potr pensare quello che preferisce e non gli darai un appiglio per continuare la corrispondenza. Dopo aver fornito qualche esempio di persone con cui ha dovuto usare questo metodo, scrive: D'altro canto, la moglie di un mio vecchio cliente mi ha scritto da Kaulsdorf che i russi avevano sparato a suo marito e l'avevano ucciso ecc; a queste persone, che avevano interrotto il rapporto professionale con me e non mi avevano pi contattato, ho scritto una lettera di rifiuto, pi o meno come quella che mi hai mandato tu una volta. I sottintesi di quest'ultima frase lasciano perplessi: forse si riferisce a un rifiuto subito a Berlino, ma pare che A. G. avesse tentato nuovamente la sorte con Henny un po pi tardi e, malgrado la lettera che lo testimonia non esista pi, sembra che le avesse chiesto di mettersi insieme con lui. L'ultima lettera del 1946 di questa corrispondenza stata scritta da Henny e, tra le altre cose, accenna all'argomento con tutta la gentilezza e il tatto possibili, ma anche con l'intenzione di chiudere la questione. Henny Caro 27 Kendal Street Londra, W2 31 dicembre 1946

Mio caro A. G., sono stata molto felice di ricevere i tuoi auguri di compleanno, e non m'importa niente che tu abbia sbagliato la data di dieci giorni. Sono una figlia sfortunata del 13! Certamente ho sentito il tuo bacio di compleanno... Hai assolutamente ragione su quello che hai scritto dei tedeschi. Per la maggior parte di loro la guerra stata una sventura solo perch l'hanno persa e, di conseguenza, ora non hanno niente da mangiare. Il fatto che ci siano delle persone che vogliono dissociarsi da loro gli sembra incomprensibile. Senza tanti giri di parole, io stessa a una ragazza che voleva che le spiegassi che cosa pensavo sul suo conto ho scritto che non voglio pi avere niente a che fare con lei... Sono felice che ti sia finalmente occupato di alcune cose perch anche secondo me era l'unica decisione corretta per porre fine a una situazione insostenibile che ti ha fatto soffrire per tanti anni. Questa soluzione mi rende felice anche per amore di Rosel [la moglie di A. G.] e, naturalmente, soprattutto per i vostri figli. S, mio caro A. G., anch'io ho la sensazione che, scambiandoci i nostri pensieri con queste lettere, ci siamo avvicinati molto l'uno all'altra e certamente potrei pensare a un uomo come te come compagno per la vita, un uomo che , - non c' dubbio, - complicato (e questo mi piace), ma che ci nonostante si fa strada e si afferma, chiaro e risoluto, e che inconsciamente si fa anche guidare. Per, mio caro amico, sono cos felice che tu ti sia districato da un garbuglio [Henny usa la parola inglese mess] e ti stimo troppo per volerti trascinare in un altro. E cos il mio sincero augurio per . il nuovo anno e per tutti gli anni a venire di continuare a essere < buoni amici e buoni compagni che si assistono l'un l'altro in ogni situazione della vita... Ieri ho ricevuto una lettera di mio fratello Heinz, in cui mi dice che ora vive a Buenos Aires. Mi chiede ancora di aiutarlo. So che tu sei contrario e probabilmente non lo far. Dei miei amici, che hanno i genitori in Argentina, mi hanno detto che non riescono ad avere il permesso di spedire i soldi laggi... E ora, mio caro A. G., ti saluto, per oggi. Ti auguro tante belle cose per un buon 1947! Ti abbraccio con affetto e urlo un FELICE ANNO NUOVO a te, a Rosel e ai bambini. Tanti cari auguri, tua per sempre [senza firma: copia a carbone] Malgrado Henny avesse gentilmente declinato la proposta di A. G. non offr a Hans il conforto di una corrispondenza e la lettera di lui rimase senza risposta. Dopo la guerra Hans invi un'altra poesia a Henny: scritta a macchina. In un primo momento ho pensato che forse l'aveva battuta Henny per mettere da parte altrove l'originale, ma nel dattiloscritto si riscontrano tutte le caratteristiche della macchina per scrivere con cui il padre di Hans, Franz, aveva battuto la sua lettera a Henny nel 1939: la e pi spessa, la S maiuscola mozzata, la m pi bassa della t in parole come eternamente evidente che Hans aveva espressamente deciso di evitare di scrivere a mano, ma per quale motivo? Nonostante la poesia sia senza data, con ogni probabilit fu spedita in questo periodo. Ci significa che Hans sapeva del legame che c'era tra Henny e Shanti e si sentiva offeso per il silenzio intenzionale di Henny. MIA CARA. BUONA HENNERLE! Lo so, forse non mi sopporti pi.

Eppure ti amer per sempre. Tutto il tuo cuore destinato a un altro che, pensi tu, pu amarti molto di pi. Perch non mi dici, che non mi sopporti pi? Che con tutti i difetti e gli errori che vedi in me tu non mi ami pi. Il mio amore non vale niente per te, ti ha solo insegnato finora che non sono degno di te con tutti i miei difetti e i miei sentimenti complicati! E se desideri dirmi addio, non esitare a lungo, e i tormenti d'amore non farmi soffrire a lungo! Volevo tessere un legame d'amicizia, tutta la mia vita era ed per te sola! Ma se tua volont irremovibile di non sentirmi o vedermi pi, allora verr da te un'ultima volta per implorarti; non mi nominerai pi, non riconoscerai pi colui che in silenzio ancor t'ama, che ti da il suo cuore e la sua anima! Per, se qualcuno mai ti chieder chi e appena stato portato alla tomba, chi accoglie la terra fredda, puoi dire con sicurezza: Mi fu eternamente fedele, mi am molto, e ancora prima di morire, me lo giur di nuovo Per qualche anno Shanti mantenne i contatti con il suo vecchio amico e propose a Hans d'incontrarsi in Svizzera. Quando Shanti sollev la questione con Henny, lei disse che poteva fare come voleva e che per lei, comunque, era indifferente. Hans, che non aveva pi avuto notizie da parte di Henny, alla fine non corse il rischio di mettersi in viaggio. 17. A un'altra relazione spezzata e in questo caso esplicitamente alludono certe parole che Henny scrisse in una lettera ad A. G. citata in precedenza. Senza tanti giri di parole, io stessa a una ragazza che voleva che le spiegassi che cosa pensavo sul suo conto ho scritto che non voglio pi avere niente a che fare con lei... Questa frase mostra un aspetto di Henny di cui non avevo trovato traccia nelle sue lettere finch non arrivai alla fine dell'archivio della corrispondenza, alla lettera W. Lili Wrth (un nome di fantasia) era una delle pi vecchie amiche di Lola e Henny. Uno dei quattro album fotografici di Henny composto interamente di fotografie di loro tre durante un'escursione in montagna, in Austria. un piccolo album che contiene una foto per pagina. Sullo sfondo grigio, scritte con inchiostro bianco, ci sono varie annotazioni, vergate con la calligrafia chiara e classica di Lola. La primissima fotografia, che porta la didascalia La 'famiglia delle tre ragazze in montagna le mostra tutt' e tre, l'una accanto all'altra su un sentiero che percorre una valle, con dietro le montagne che svettano

ripide. La mano destra di Lili appoggiata a un bastone, Lola in diagonale dietro di lei e Henny anche lei in una posizione simile. Lili fissa con determinazione la macchina fotografica e Lola con aria meditabonda, mentre Henny sorride. Ci sono fotografie delle tre giovani, prese singolarmente o insieme, da sole o in posa con bambini alpini, cani alpini e guide alpine, sullo sfondo di cascate, capanni costruiti con tronchi d'albero, ghiacciai e alti picchi. C' una fotografia di Henny che, con aria estremamente elegante, seduta sul fianco di una collina con un tirolese. Un'altra mostra Lili, l'intrepida scalatrice, che in posa eroica si rilassa su un irto declivio coperto di rocce. L'album termina con una copia della fotografia con cui si apriva. Questa volta la didascalia recita: La 'famiglia delle tre ragazze prima del viaggio di ritorno a Mittenwald la fine di un sogno! Su quest'ultima fotografia c' una data, ma si legge soltanto un 16 Il mese e l'anno sono stati cancellati di proposito, forse come misura cautelativa nel caso in cui l'album fosse caduto in mano a qualcuno che poteva accusare le persone raffigurate di intrattenere rapporti al di l dei confini razziali Il residuo sbiadito dell'ultima cifra, comunque, pi compatibile con un 2 o con un 3 che con qualsiasi altra cifra, e se queste fotografie furono davvero scattate nel 1932 o nel 1933, questo significherebbe che a quei tempi Henny aveva ventitr o ventiquattro anni. Ho incluso una breve descrizione della cerchia dei familiari e degli amici di Henny a Berlino in un'appendice a questo libro. Lili faceva parte di questa cerchia, ma dopo la guerra Henny ebbe sentore, attraverso altri amici, che gli atteggiamenti e le opinioni di Lili sugli eventi di quel tempo fossero estremamente cambiati. Un commento di questo genere proviene da Rose, la moglie cristiana di Jazko Rabau che, come stato detto in precedenza, si era convertito al cristianesimo pur essendo ebreo di nascita e come tale era stato classificato dai nazisti. Era stato insegnante di Rose all'Abendgymnasium, il liceo serale, poi si erano innamorati e si erano sposati. Jazko aveva avuto una figlia, Inge, dal suo primo matrimonio ed era riuscito a fare in modo che partisse per l'America prima della guerra, ma lei ora gli scriveva abbastanza di rado. Era pi vecchio degli altri membri della cerchia di amici e lo chiamavano zio Jazko Henny e Shanti mandavano a lui e a Rose i pacchi di cibo e di altri doni perch li distribuissero: talvolta dovevano farlo clandestinamente o indirettamente (per esempio ; tramite la figlia del signor Wolffsky, che lavorava con le autorit britanniche), poich non era sempre facile far entrare merce a Berlino. Rose comincia scrivendo del regalo di Henny, che stato spedito ma non ancora arrivato e che consiste in una borsa dell'acqua calda per Froschiein e sua madre. Parla dell'orrore imminente di un altro inverno senza riscaldamento e poi dice: Inoltre la madre di Froschke si molto indebolita per via di un intervento e per i prelievi di sangue e dovr restare a letto a lungo. Guardandola si tentati di credere che seguir presto suo marito nella tomba. In ogni modo, quelli che sono rimasti sapranno come e dove i loro genitori hanno abbandonato questa vita, cosa che non possiamo dire noi dei nostri cari. E una delle cose pi spaventose a questo proposito, adesso, dopo aver conosciuto tutti i dettagli, immaginare i nostri cari e le loro sofferenze in quei frangenti. Tutto ci mi fa stare malissimo, nel pi profondo di me, eppure non riuscir mai a guarirne.

Ci si chiede se chi ha dato origine a tutto questo dolore ne provi anche una minima frazione. Il mio Jazko dovuto andare alla Gemeinde ebraica il giorno in cui tutti gli impiegati, Lola compresa, sono stati deportati dalla Gestapo. Soltanto la mia esistenza lo ha salvato dallo stesso destino. Qualche volta temevo che non sarei stata capace di sopportare quell'ansia incessante, perch le angherie quotidiane erano tante. E alla fine avrebbero portato via anche me se la conclusione della guerra fosse stata rimandata anche di due sole settimane. Come leggiamo ora dai vari reportage, stavano per presentare la legge. E tuttavia ci si stupisce quando Lili e sua sorella sostengono che tutto questo era pura propaganda. Ho la sensazione che avrebbe preferito vivere sotto il governo di prima, perch a lei le cose andavano per il verso giusto e poteva ingozzarsi di oca arrosto mentre gli ebrei non potevano nemmeno mangiare la carne ecc. ecc. Il cognato di Lili era in Polonia a quei tempi e dirigeva una fabbrica polacca, viveva come un piccolo re mentre gli altri dovevano andare al fronte, e la sorella e la madre di Lili facevano la spola avanti e indietro, a turni (e naturalmente viaggiando in vagoni letto di prima classe), per prendere le oche, la carne, il burro, le uova e via discorrendo. Tuttavia non le ho mai sentite pronunciare una parola di orrore per quelle atrocit mostruose. Forse dentro di loro provano vergogna? Eppure manteniamo relazioni amichevoli con Lili, perch lei rimasta fedele a noi, anche se non potevamo andare da lei, per timore che sua sorella la denunciasse alla Gestapo. Lei, invece, i contatti con noi li ha mantenuti in segreto. Perch Lola e Jazko erano semplicemente delle eccezioni Per questo motivo, Jazko ha espresso la sua gratitudine dandole le sue referenze caratteriali (che gli ex nazisti sono molto felici di accettare dagli ebrei) Speriamo di poter tornare a fare musica con Lili e con i Dietrich: servirebbe a fare da ponte tra le epoche... Quasi nello stesso periodo, nel settembre del 1946, Froschiein si scusa con Henny per una sua sbadataggine: Lili le aveva dato una lettera da spedire a Henny, ma la lettera era scivolata dentro qualcos'altro e ora, durante le vacanze, mentre stava pulendo la scrivania, l'aveva trovata e quindi gliela mandava immediatamente.o Henny risponde: Ho ricevuto la lettera di Lili e in tutta onest devo dirti che avrei preferito che fosse scivolata dentro qualcos'altro a casa tua per sempre. Non so ancora se le risponder e, nel caso in cui decida di farlo, lei rester delusa. Ma non posso agire diversamente. Ho la netta sensazione che questo tipo di persone non provi ribrezzo per tutto ci che accaduto e che vorrebbe tornare ai bei vecchi tempi andati, perch le cose per loro andavano meglio. Questa gente, - e io conosco Lili molto bene, - ha soltanto fatto delle ECCEZIONI, nel caso di Lola, intendo dire, le eccezioni erano Lola e lo zio come sicuramente comprenderai io sono troppo Jazko, e amareggiata per mandar gi questo boccone. Forse mi capisci o forse no, ma non voglio costringermi a un'amicizia o a belle parole. La lettera di Lili trasmessa da Froschiein a Henny riempie due fogli in formato protocollo, scritti con una bella calligrafia fluida e inclinata, in parte delicata e in parte forte. una strana lettera: fredda, difensiva-aggressiva. Berlino, 12 giugno 1946 ma inviata a Henny molto dopo) Cara Henny, quanti anni sono passati da quando ci siamo viste l'ultima volta?!

Finalmente si presenta l'opportunit di comunicare di nuovo, quanto meno per lettera. Ma ho quasi l'impressione che non t'importi affatto. Per noi stata un'esperienza quando ci sono arrivate le prime notizie di te e Froschiein ce le ha riferite leggendocele ; ad alta voce. In un primo momento volevo avere subito il tuo indirizzo per scriverti, ma subito dopo mi ha colpito il fatto che non < dicevi una parola dei Dietrich o di me, e cos ho cominciato a sospettare qualcosa. E questa sensazione si rafforzata quando di recente ho sentito la tua risposta a Froschiein [in cui Henny forse ha parlato o chiesto, in maniera animata - come aveva gi fatto altrove , informazioni sulla rettitudine dei Dietrich, che avevano evitato di frequentare i nazisti persino durante la guerra] Cos, allo scopo di chiarire la faccenda, ti rivolgo ora apertamente la domanda: per mancanza di tempo o per una dimenticanza da parte tua o perch adesso mi annoveri tra quei tedeschi cattivi o persino tra quei nazisti cattivi e perci non vuoi pi avere niente a che fare con me? Sii tan to gentile da darmi una risposta diretta e onesta, d'accordo? Anche se qui noi abbiamo creduto, per tutti questi anni, che i rapporti di amicizia che esistevano nella nostra cerchia sarebbero sopravvissuti nonostante quello che accaduto e abbiamo dato per scontato che avremmo riannodato i contatti non appena fosse stato tecnicamente possibile, c' senza dubbio l'eventualit che ci non avvenga, e di questa cosa mi rendo conto soltanto ora per la prima volta! Nella nostra cerchia di amici, nonostante tutto, il contatto continuato e ha seguitato a esistere... ma tu sei molto lontana da noi in tutto, nello spazio e nel tempo, e a separarci sono non solo i confini di settore e di zona, ma anche il canale della Manica. Sono anni che vivi in un mondo diverso e chiss come ci ti ha cambiato in questi anni o quale diverso modo di vedere hai sviluppato ne l frattempo! Ecco perch formulo questa domanda molto precisa e spero di ottenere una risposta altrettanto chiara e onesta. Anche se una risposta negativa mi farebbe sicuramente soffrire, preferisco comunque la chiarezza e, se cos dev'essere, sapr accettare anche questo. Ho gi perduto molte persone per colpa della guerra, persone che mi erano vicine e (facendo raffronti) persino molto vicine, e ho dovuto accettare anche questo. La vita continua: come il fato o la sorte hanno voluto, in qualche modo siamo sopravvissuti. Froschiein ti ha gi raccontato il triste destino di Lola: il fatto che persino lei, che non aveva mai fatto nulla di sbagliato ed era cos nobile e altruista, sia stata vittima di questa serie terribile di eventi infinitamente triste e tragico. Ma a che cosa servono le parole? E fino all'ultimo rimasta sempre se stessa, tanto coraggiosa e sottomessa al suo destino. Hai saputo qualcosa di Hei? Per oggi chiudo qui e prima di raccontarti di me e della mia vita attuale aspetto la tua risposta. Nel frattempo ti mando affettuosi saluti, nello spirito della nostra amicizia di un tempo. La tua piccola Lili. Henny risponde con durezza, senza giri di parole: Henny Caro 27 Kendal Street Londra, W2 22 novembre 1946 Cara Lili, ho ricevuto la tua lettera. Mi chiedi una risposta onesta e devo dirti che gli eventi di questi anni hanno modificato la mia visione del mondo in maniera radicale. Le persone con cui resto in contatto in Germania appartengono alla categoria di coloro che, al

cento per cento, hanno operato contro il sistema nazista, quella di coloro che, come te, hanno soltanto fatto delle per quelli della nostra cerchia. Devo essere convinta che con cui intrattengo rapporti di amicizia oggi condividano visione del mondo. Ne ho passate troppe per poterla pensare diversamente. Ti auguro molta fortuna per il futuro. Con i migliori auguri, tua [senza firma: copia a carbone]

e non a ECCEZIONI quelli la mia

18. Qualche giorno dopo Jazko Rabau scrisse a Henny, con una calligrafia chiara, corretta e molto verticale, assai adatta a un ispettore scolastico ed ex insegnante di matematica. Berlino - Friedenau Kirchstra8e29 9 dicembre 1946 Mia cara Henny, ieri abbiamo ricevuto una cartolina da Lili Wiirth in cui spiega che in una lettera le hai detto che non vuoi avere nulla a che fare con lei. Evidentemente il tuo atteggiamento l'ha sorpresa. Devo dire che comprendo perfettamente i tuoi sentimenti. Succede adesso in Germania che proprio quelli che portano su di s la colpa di avere provocato quella grande sventura che ha colpito il mondo dichiarano di essere sempre stati contrari Tutti coloro che prima erano i sostenitori pi assidui di Hitler, che denunciavano chiunque e si opponevano a Hitler soltanto nei loro sogni, oggi sono individui perfettamente innocui. Ci si chiede dove siano finiti tutti i nazisti e come Hitler abbia potuto diventare tanto potente se nessuno l'ha mai votato. Ma una cosa assolutamente certa: se Hitler avesse vinto, allora tutti quelli che (a sentir loro!) non vogliono avere niente a che fare con lui oggi sarebbero i nazisti e gli antisemiti pi convinti, pi di quanto gi non lo fossero prima. Non si sono trasformati. Lili una persona di questo tipo. Non cattiva, ma ha seguito quel terribile criminale senza pensarci su, e tanto volontariamente quanto gli altri tedeschi. Anche Lili si lamentata degli inglesi e degli americani quando bombardavano Berlino e lei doveva nascondersi nelle cantine. Ma non ha protestato quando i tedeschi hanno distrutto Coventry e quando tutti esultavano sentendo Hitler che diceva: Canceller le loro citt! Per loro andava benissimo: gli spiaciuto soltanto quando Churchill ha tolto di mano il cancellino a Hitler. Lili non dovrebbe stupirsi di dover pagare ora il prezzo del suo comportamento. Secondo me, non appena ristabiliti i collegamenti postali, avrebbe dovuto scriverti una lettera cos concepita: Cara Henny, la guerra pi sventurata della storia appena terminata. Sento l'urgente bisogno di dirti il tormento che ho provato perch siamo stati noi tedeschi a provocare tanta sofferenza e miseria a tutto il mondo. Giorno e notte mi perseguita il pensiero che ci siamo caricati in spalla un fardello cos pesante. Abbiamo tutti peccato. Quando abbiamo scelto Hitler come leader [Fhrer], non abbiamo pensato che sarebbe diventato un flagello dell'umanit. Con il passare del tempo, abbiamo riconosciuto di esserci consegnati a un terribile criminale. A poco a poco il nostro entusiasmo si trasformato in odio e disgusto. Ci vergognavamo di essere tedeschi, ma non avevamo altra scelta se non assistere con furia impotente alle sue azioni vergognose. Non potevamo parlare ad alta voce, perch questo avrebbe significato la nostra morte certa senza che ci mutasse

in alcun modo il corso degli eventi. Ora stato abbattuto il pi grande criminale della storia del mondo e finalmente posso esprimere quello che fino adesso ho dovuto soffocare. Sono infinitamente afflitta che tu abbia dovuto patire tanta sofferenza e tanto dolore. Hai perso i tuoi cari e molti amici. Mi rimprovero assai amaramente per tutto questo, perch sento che anch'io ne sono colpevole. Ho un unico desiderio: aiutare, da parte mia, a risarcire le colpe che la Germania ha commesso. Stai sicura che condivido il tuo dolore e sarei pronta a compiere i sacrifici pi grandi se soltanto potessi annullare la tragedia che vi ha colpito Lei non ha mai scritto una lettera come questa. Con il silenzio, per, non si pu raddrizzare un torto che stato commesso. Lili ha felicemente goduto dei vantaggi che il Terzo Reich le ha concesso in grande abbondanza e quindi tu hai tutto il diritto di dissociarti da lei. Con i saluti pi affettuosi, il tuo Jazko La prima lettera che, qualche mese addietro, i Rabau avevano mandato a Henny era stata scritta da Rose su due grandi fogli di carta, sul primo dei quali in testa era raffigurata la facciata del Parlamento di Berlino. Era stata una scelta stranamente priva di tatto, poich l'edificio, dedicato al popolo tedesco, come recitavano le parole incise sulla base del frontone, rappresentava quanto di vergognoso era avvenuto nella storia tedesca recente: furono i membri del Parlamento che, in preda al terrore e abdicando alle loro responsabilit, avevano approvato la legge delega che aveva permesso a Hitler di governare per decreto. Forse la scelta dei Rabau era stata dettata semplicemente dalla penuria postbellica di carta e senz'altro il contenuto della lettera era duro a sufficienza. Rose sostiene che tutti i parenti di Jazko, tranne due sorelle di cui una sposata con un ariano e l'altra che si era nascosta in clandestinit, erano stati uccisi. Anche tutti gli amici, i conoscenti, gli insegnanti e gli studenti, se erano non ariani, hanno fatto la stessa fine, con l'eccezione di pochissimi sopravvissuti che sono quasi tutti, - nella misura in cui vivono nel settore americano, - in partenza per gli Stati Uniti e stanno per voltare le spalle alla Germania che li ha trattati cos male. Poi continua sottolineando un fatto che, per quanto vero, suona anche crudelmente brutale: Sicuramente sei stata molto fortunata a essertene andata in tempo e per questo motivo, se non per altri, non devi essere arrabbiata con Hans perch ha sposato un'altra. Perch, in fin dei conti, gli devi la vita. Anche se, naturalmente, il risultato diverso dalle intenzioni originarie. In effetti, se Hans avesse sposato Henny prima della guerra, le conseguenze sarebbero state fatali per entrambi e nella lettera che Hans le ha scritto c' forse un'allusione ellittica a questo fatto. Come ho scritto in precedenza, la madre di Hans era morta molti anni prima e non erano in molti a conoscere il suo retroterra razziale o religioso, per era ebrea e questo, nella tassonomia del Reich, faceva di Hans un Mischiing (meticcio) di primo grado (cio con sangue per met ebraico) Secondo la legge per la difesa del sangue e dell'onore tedeschi, firmata da Hitler e da altri nel settembre 1935, poteva sposare soltanto un'altra Mischiing di primo grado, nel qual caso il suo stato sarebbe rimasto lo stesso, oppure un'ebrea, nel qual caso invece

avrebbe cambiato categoria diventando ebreo. Se l'avesse fatto e se lui e Henny fossero rimasti in Germania, sarebbero stati uccisi dallo Stato tedesco, a meno che non fosse accaduto un miracolo. Un Mischiing di secondo grado (cio con un quarto di sangue ebraico, ovvero un nonno o una nonna ebrei) non aveva nemmeno il permesso di sposare un altro meticcio di secondo grado, ma solo un ariano purosangue, per eliminare qualsiasi residuo di sangue ebraico. Ma un Mischiing di primo grado come Hans poteva sposare un'ariana purosangue solo con un permesso speciale. Ed quello che deve avere fatto quando nel 1941 o nel 1942 spos una non ebrea. Quelli che, al pari di Jazko, erano gi sposati con dei tedeschi, come Rose, quando la legge entr in vigore e non avevano divorziato dai loro coniugi obbedendo all'incoraggiamento dei nazisti, n erano stati abbastanza sfortunati da vederli morire ritornando cos allo status di ebrei non protetti, videro i loro matrimoni classificati come privilegiati o non privilegiati in seguito a una direttiva emanata da Goring alla fine del 1938 dopo la Notte dei cristalli. Se l'uomo era tedesco, il matrimonio, - con o senza figli, - era privilegiato, a meno che i figli venissero educati come ebrei. Se, come nel caso di Rose, la donna era tedesca, il matrimonio era privilegiato solo se erano nati dei figli che non venivano educati da ebrei. Inge, che era stata mandata in America quando aveva appena dieci anni, era figlia del primo matrimonio di Jazko, mentre Rose e Jazko non avevano figli. Il loro matrimonio, quindi, non era privilegiato e, a poco a poco, furono esclusi dalla comunit tedesca e costretti a vivere nelle cosiddette case ebree Jazko aveva scritto a Henny un mese dopo Rose. Nella sua lettera, dopo aver descritto le condizioni della loro cerchia di amici e a Berlino, chiede: In che cosa hanno trasformato la Germania i criminali nazisti? In un mucchio di macerie, rovine e cenere. Povert ovunque, fame indescrivibile e miseria... Un caso che capita spesso: due studenti (fratelli) hanno in comune solo un paio di scarpe (sbrindellate, naturalmente) In estate vanno a piedi nudi. In inverno fanno a turno per frequentare la scuola: pu andarci solo uno, l'altro deve restare a casa... C' carenza di insegnanti. Ci sono distretti in cui c' soltanto un insegnante ogni 140 o 160 bambini! Ma ci stiamo lavorando: si spera che un giorno i bambini costruiranno una Germania migliore, pacifica... Per noi due le cose vanno senz'altro meglio perch siamo di nuovo esseri umani e non pi selvaggina da caccia. E poi non cadono pi le bombe. Possiamo andare a letto la sera e sapere che la polizia segreta di Stato non suoner all'improvviso alla porta per portarmi via, che non ci saranno allarmi notturni per annunciare incursioni aeree e che il mattino seguente la nostra casa non sar in rovine o in fiamme. Jazko descrive in maniera commovente ci che lui e Rose hanno provato quando hanno saputo che stava per arrivare un pacchetto da parte di Henny e Shanti. Non vediamo l'ora di ricevere il pacchetto di cui parli e non solo per via del suo contenuto. Ci ha commosso ancora di pi lo spirito della vera amicizia e l'affettuosa umanit di cui testimonianza. Quando, come noi, non si conosciuto altro che odio, minacce e insulti persino dalla cerchia dei cosiddetti amici, allora questi toni sembrano una musica angelica. Quindi l fuori ci sono persone che ci capiscono, che ci stimano e che desiderano farci del bene! Questo gi ci consola e ci da nuovo coraggio per guardare al futuro,

per quanto questo possa essere duro e pieno di privazioni. Noi due viviamo in armonia e ci ci ha permesso di sopportare un sacco di cose, tuttavia abbiamo bisogno degli altri perch in fin dei conti siamo esseri sociali. Durante questi lunghi anni questi altri ci hanno escluso, emarginato e ostracizzato. Ci sentiamo pi o meno come si sentirebbe un cane che, dopo essere stato picchiato e tempestato di sassi da tutti, all'improvviso venisse accarezzato. Henny risponde circa un mese dopo passando senza rendersene conto - perch non ha chiesto il permesso dal Sie, (lei), pi formale al Du, (tu), pi intimo o, per meglio dire, poich sta scrivendo a entrambi, allo Ihr (voi) Nella sua lettera cita inconsapevolmente quella di Ilse che, nel 1939, parlava della perseveranza della vera amicizia. Dopo avere esposto il suo dolore personale, suggerisce che si costruisca un grande monumento alla memoria dei morti: non sapeva che sarebbe dovuto passare pi di mezzo secolo prima che a Berlino, il cuore di quella macchina di sterminio, un monumento simile potesse vedere la luce. 7 agosto 1946 Miei cari amici, vi ringrazio per le vostre lettere molto gentili. Avrei risposto prima se non fossi stata depressa per le numerose tristi notizie che ho ricevuto da Berlino a proposito della sorte dei miei cari... Tra le peggiori c' che Mutti e Lola alla fine furono separate, una tortura quasi inimmaginabile. Non supereremo mai il dolore per il destino riservato a coloro che amavamo, il fatto che questa povera gente sia stata costretta a restare in quel mattatoio. impossibile togliersi dalla testa le torture che sono state inflitte loro. Quando si legge di come questi delinquenti di nazisti, che hanno portato migliaia e milioni di persone alla morte, ora implorano di vivere, si vede veramente quanto siano vuoti questi finti eroi... Ma niente di tutto ci pu riportare in vita i nostri morti. Bisogna creare da qualche parte un enorme monumento che li ricordi e che produca un'impressione profonda e duratura su tutti coloro che lo vedranno, anche su coloro che non hanno mai conosciuto queste vicende o che non vogliono crederci. Sembra che i Rabau abbiano menzionato il fatto di contraccambiare in futuro la sua generosit, perch Henny scrive: L'ho fatto estremamente volentieri, dal profondo del mio cuore, ma quando mi parlate di valore equivalente mi irritate non poco. Sono certa che fareste lo stesso, altrettanto volentieri, se le circostanze fossero invertite, visto che siamo amici nel senso migliore e pi sincero della parola, perch solo una vera amicizia come la nostra pu coprire le distanze, i confini e il tempo... Vi prego di convincervi, miei cari amici, che far tutto ci che in mio potere per rendervi la vita pi piacevole, e vi assicuro che per me una gioia speciale. Come sarei stata felice di poter fare la stessa cosa per mia madre e per mia sorella, ma poich questo non mi stato concesso, lo faccio per voi, i miei parenti d'elezione [Wahlverwandten], con tutto il cuore. Voi siete un pezzo di CASA MIA. Sappiate che avete degli amici che vi pensano e che sono con voi. 19. Sia Jazko sia Rose erano tristi perch raramente ricevevano notizie di Inge, che ormai era sposata e aveva dei figli piccoli. Avevano appena letto la sua seconda missiva in nove mesi. Non mandava nemmeno pacchi di solidariet. Probabilmente, in quella zona dell'America non conoscono la situazione di bisogno in cui versa la Germania, scrisse Jazko, e inoltre pu

darsi che lei abbia difficolt finanziarie. Inge aveva ammirato Henny quando era piccola: il suo ideale era di essere magra come Henny Henny decise di scriverle (in inglese) e le disse che era molto felice che suo padre fosse sopravvissuto. Ho saputo da alcuni amici di Berlino che ha sofferto molto, sia fisicamente sia spiritualmente, per le privazioni e la malnutrizione. Ha perso praticamente tutti i suoi averi durante i bombardamenti e ha avuto la fortuna che sua moglie fosse di una diversa confessione religiosa, altrimenti non sarebbe potuto sfuggire al campo di concentramento. Tuo padre e la signora Rabau sono estremamente modesti e raramente si lamentano delle privazioni che stanno sopportando anche in questo momento. Henny sottolinea che sta scrivendo di sua iniziativa e con grande tatto suggerisce che qualche lettera in pi e uno o due pacchi di solidariet non sarebbero fuori luogo. Quando seppe quello che Henny aveva fatto, Jazko le scrisse: Berlino, 15.1.47 Cara Henny, senz'altro conosci il vecchio adagio: Gli amici si riconoscono nel momento del bisogno Durante i dodici anni del nazismo abbiamo spesso avuto modo di valutare i nostri cosiddetti amici in base a questo proverbio. Molti sono stati soppesati e trovati carenti. Pochi hanno superato la prova. Tu, invece, li sopravanzi di molte misure. La tua ultima lettera, con la copia di una lettera a Inge, ci ha mostrato la tua grandezza di spirito e ci ha profondamente commosso. Certamente sapevamo che eri un'amica buona e sincera, ma ora hai superato te stessa. Se non fossi sposato con la splendida Rose, a cui letteralmente devo la mia vita, chiederei la tua mano nonostante la nostra differenza d'et. Soltanto ora riconosciamo chiaramente quanto ha perso Hans Mahnert rinunciando a te e quanto poco ha guadagnato sposando Wanda... In precedenza Ilse aveva detto che durante le discussioni nella loro cerchia di amici i Rabau avevano sempre preso le difese di Hans riguardo alla sua decisione di sposare Wanda, per uno degli argomenti adottati era simile a quello che la stessa Henny aveva usato con Inge - forse per riconciliarla con la seconda moglie di suo padre -, cio che il matrimonio di Hans con una donna non ebrea aveva avuto l'effetto indiretto di aumentare le sue possibilit di sopravvivenza. Rose aggiunge qualche riga alla lettera di Jazko. Non commenta il riferimento alla splendida Rose e continua: Per quanto riguarda le belle cose che le graziose fatine di Natale ci hanno mandato, facendo la gioia di tutti, vale la pena notare che sono state scelte con grande empatia. Jazko sostiene che questo solo il secondo paio di scarpe in vita sua che gli calzato perfettamente non appena lo ha messo ai piedi e che gli ha dato una piacevole sensazione di comodit la prima volta che ci ha camminato dentro. Il cioccolato l'abbiamo divorato subito, tanto ne avevamo voglia. Con le altre buone cose rallegreremo le nostre domeniche. Ma con le sigarette abbiamo potuto pagare le cure dentistiche di Jazko, che doveva farsi togliere la radice di un dente. Di conseguenza si potrebbe parlare di un trattamento di tele-dentistica di Shanti. Con un po di tristezza racconta che, malgrado si sia conservata la tradizione del caff per celebrare i compleanni tra amici, la musica e i festeggiamenti natalizi del passato sono finiti: la sofferenza, le privazioni, la distanza e la pressione del tempo giocano ciascuno la propria parte. Lili ancora in lutto per un uomo sposato che amava e che morto in un incidente automobilistico due anni prima e non vuole pi saperne di festeggiare il

Natale Per quanto riguarda la musica: i treni sono affollati ed impossibile portarsi dietro uno strumento e poi non c' quasi mai tempo. I Dietrich [a Hans Dietrich piaceva cantare e suonare il violino] vivono a casa di Dio [letteralmente: Dove le volpi dicono 'buonanotte], a Wilhelmshagen, e ci vogliono quattro o cinque ore tra andare e tornare. Perci i vecchi tempi se ne sono andati e noi viviamo dei nostri ricordi. Ecco, mi ha preso una bella malinconia. Eppure in questa lettera volevo raccontarti della mia gioia assoluta per la sorpresa di Natale. Ti ringrazio tanto! Saluti affettuosi dalla tua Rose. Henny specificava scrupolosamente che cosa andava e a chi quando spediva questi pacchi all'indirizzo dei Rabau. Nel caso di Lili (venti sigarette, una tavoletta di cioccolato, due pacchetti di dadi Oxo), aggiungeva due parole tra parentesi per prendere le distanze dal dono. La lista dei destinatari era la seguente: Zio Jazko (Babbo Natale), Rose, Froschiein, Ilse, signor Mahnert senior, Hans Dietrich (direttore musicale), Annerose Dietrich, Lili (da Shanti) Anche se lo zio Shanti, quasi quarant'anni dopo, mi disse che Lili non gli piaceva particolarmente, probabilmente non voleva offenderla senza necessit escludendola da quelli a cui mandava gli auguri. Nel corso degli anni seguenti, Shanti e Henny spedirono decine e decine di pacchi ai loro amici di Berlino. Quando potevano inviare del cibo, lo facevano, ma quando non era possibile, spedivano qualsiasi altra cosa che servisse loro, dalle calze alla lana per i rammendi, alle sigarette, ai pettini, alle sciarpe, alle scarpe, qualsiasi cosa secondo loro potesse tornare utile nelle condizioni disperate della Germania postbellica. Erano tempi di penuria anche in Gran Bretagna e decine di articoli erano razionati, dai vestiti alla carne, al t, allo zucchero. Anzi, negli anni immediatamente dopo la guerra le cose erano peggiorate: la razione di carne venne diminuita e a un certo punto furono razionati persino il pane e le patate. Inoltre continuavano a cambiare i regolamenti su ci che si poteva inviare all'estero: in certi momenti era vietato spedire i beni razionati, in altri si potevano spedire solo quelli. Ogni volta Henny rassicurava i suoi amici, per i quali la posizione di eterni destinatari doveva essere difficile, dicendo loro che sapeva che al suo posto avrebbero fatto la stessa cosa. Ma da Berlino Henny non ricevette solo gratitudine e amicizia. Un paio di lettere di Rose, che risalgono all'inizio del 1947, mostrano un lato complesso e risentito del carattere della donna. Nella prima, pur riconoscendo che Inge aveva mandato a lei e a Jazko un pacco di solidariet, sottolinea che Froschiein ne riceveva molti di pi dai suoi amici a New York. Aggiunge poi che il lavoro di Lili alla radio americana le dava diritto a una tessera che le permetteva di avere 1200 calorie al giorno in cibo altamente nutritivo [cose insolite e cose che da loro in Germania sono diventate praticamente sconosciute], mentre ci sono altri poveracci che prima avevano meno dei consumatori medi e che persino oggi non hanno di pi. L'altra lettera contiene alcune osservazioni stranamente malevole su Ilse, che era andata a trovarli in occasione del compleanno di Jazko a met marzo: Naturalmente, dal punto di vista delle finanze e del sostentamento, le cose le vanno bene perch lavora con le forze di occupazione francesi nell'Ufficio di distribuzione del cibo ecc. Ovviamente deve fare qualcosa in cambio. Per sembra fortunata, perch quando suo figlio piccolo era malato, ha avuto arance, succo di frutta e

burro dalla societ, tutti lussi che i tedeschi non possono concedersi e che certamente mostrano quanto sia amata dal suo capo. Per di pi sua madre cuce per Madame. E come se non bastasse il suo capo la aiuta nel tentativo di tirar fuori il marito di prigione, il che richiede molte raccomandazioni, visto che Dieter era un membro del partito e apparteneva alle SA [le truppe d'assalto naziste] Tuttavia, siccome il suo coinvolgimento non si spinto oltre, Use spera che non incontrer ulteriori difficolt. Nel limite delle nostre possibilit abbiamo fatto anche noi degli sforzi per lei. La fastidiosa frase di Rose Rabau sulle credenziali del marito di Ilse, contenuta in quest'ultima lettera, mise molto in agitazione Henny, che fece del suo meglio per scoprire se fosse vera. Allo stesso tempo, per, venne a sapere di alcune azioni inquietanti commesse, durante la guerra, da altre persone della sua cerchia di amici. 20. Froschiein era l'amica pi intima di Lola e una persona di un pudore e un coraggio che non ammettevano compromessi. Fu a lei che Henny si rivolse a proposito della faccenda del marito di Ilse. Per, per puro caso, verso la fine di febbraio del 1947, pi di un mese prima che Henny leggesse l'osservazione quasi incidentale di Rose su Dieter Heydt, Froschiein le scrisse una lettera in cui, rispondendo a una vecchia domanda di Henny, parlava di Ilse. Ilse stata malata di recente, ma ora sta meglio e anche il bambino ha recuperato la buona salute. Cara Hennerle, mi scrivi di suo marito e capisco che cosa vuoi dire con la tua domanda. L'ho conosciuto quando Ilse l'ha presentato ai nostri amici, poco dopo il loro matrimonio. Continuo a confondermi sulla data e non so pi se fosse il 1940 o il 1941. [ probabile che fosse il 1941.] Lui ha conosciuto Ilse quando lei era con Rose. I Rabau erano presenti al mio compleanno che stavo festeggiando in ritardo perch Ilse si era sposata proprio quel giorno e mi aveva scritto per chiedermi se, visto che avevo invitato anche lei, poteva presentarmi suo marito in quell'occasione. C'era anche Lola. Tanto per cominciare, quindi - vista cio la composizione del nostro gruppo [che comprendeva ebrei oltre ad ariani] - era chiaro come la pensava, perch altrimenti non sarebbe venuto. Non l'ho incontrato molto spesso, ma quello che ho visto allora e che ho sentito dire di lui il contenuto di questa positivo. Sai, naturalmente, che Lola e io lettera rester tra noi, vero? - non ci siamo sempre viste di persona con Ilse: pensavamo che fosse troppo diversa, trovavamo che ci fosse sempre qualcosa che non andava. In effetti, tu sei diventata sua amica pi tardi rispetto a Lola, e la tua brava mamma, che era cos tollerante, si sempre pronunciata in suo favore e le voleva molto bene. Ma siccome io ho visto come si comportata con Lola in tutto quel tempo, come l'ha aiutata tutte le volte che poteva (mi ha mandato i buoni del razionamento affinch potessi comprare del cibo e portarlo l, e lei stessa portava il carbone da Frohnau e cos via), Ilse sempre stata una mia grande amica e poich va cos d'accordo con il marito ed al suo fianco anima e corpo penso che lui non abbia opinioni diverse. Ilse ha cominciato a frequentare persino i Rabau. Credo quindi sinceramente che il marito di Ilse sia come noi vorremmo che fosse. In un post scriptum, aggiunge: Ci si dimentica sempre qualcosa. Sicuramente il marito di Inge stato membro del partito, altrimenti non avrebbe potuto conservare il suo posto di lavoro, ma si pu dire con certezza che la sua era un'appartenenza puramente nominale.

Ma nel corso della lettera, Froschiein affronta con Henny un'altra questione, ovvero il maltrattamento di Lola da parte di qualcuno che appartiene alla loro cerchia di amici. Cara Hennerle, ho pensato spesso a quale sarebbe la cosa giusta da fare, dopo che tu mi avevi chiesto, addirittura pi volte, chi fosse stato dalla parte di Lola fino all'ultimo momento. Non dirtelo o non scrivertelo stato molto difficile per me, ma terribile parlare male di qualcuno da cui non ti saresti mai aspettato certi comportamenti. Tutta la faccenda vecchia di anni, ma non riesco a togliermela dalla testa. A quei tempi ne avevo parlato a tutti nella nostra cerchia d'amici, perch mi sentivo cos amareggiata, ma ho fatto male a non dirlo direttamente alla persona interessata. Allora mi sono trattenuta e c'erano altre ragioni per cui le cose non sono arrivate a una rottura completa. Ora sembra che non ci pensi pi nessuno. Adesso ti ho messo un peso nel cuore, mia Hennerle, ma sentirei di non essere stata franca con te se non te l'avessi detto. Allora puoi decidere, ma ti devo sinceramente chiedere una cosa: fai attenzione per amor mio, credo che gli altri si arrabbierebbero con me. [... Questo] genere di cose fa presto il giro nella nostra cerchia di amici. Chiaramente Henny volle sapere chi era la persona direttamente interessata, perci lo stesso giorno Froschiein sped a Henny una busta con dentro due lettere e un'altra che ne conteneva una sola. Presumibilmente la prima delle tre poteva essere mostrata anche a Shanti. una lunga lettera, che da in parte un'idea di quello che Froschiein aveva sopportato durante i dodici anni del Reich di Hitler. Parlando degli Haac, i suoi amici ebrei che ormai stavano a New York, e che lei aiutava a gestire i loro affari in Germania, lei scrive: Sapevi, a proposito, che avevano ceduto la piccola casa di S. ai miei genitori e a me? Inoltre, ci avevano dato un po di soldi, affinch potessi tenermi sempre a galla e avere qualcosa per quando sar vecchia. (Questo lo dico solo a te e a Shanti!) Purtroppo nel 1941 la Gestapo mi ha portato via tutto, insieme a una parte dei risparmi privati, che erano nella stessa banca. Sono stati tempi terribili anche per me. Naturalmente quei soldi non li ho pi visti. Della situazione attuale scrive: decisamente pi mite, ora. Da due giorni abbiamo di nuovo l'acqua corrente, che mancava da Natale. Per mesi di fila non abbiamo potuto usare il lavandino o il gabinetto e cos via... stato un inverno terribile, ma stato altrettanto brutto per voi, ho letto, con lo stesso freddo spaventoso, i temporali e ora il disgelo con tutte le inondazioni. E anche voi avevate poco carbone come noi... e numerose interruzioni nella fornitura dell'energia elettrica, come ho saputo dai giornali. Lo trovo spaventoso, soprattutto quando non si ha elettricit per tutta la sera. Si resta indietro con il lavoro, perch con questo freddo non si pu rimanere alzati fino alle dieci ad aspettare che torni l'elettricit. Perlopi ci s'infila a letto per la disperazione... Voi state soffrendo quanto noi e la guerra cominciata per colpa del nostro Paese, ma mi domando se puoi credermi se dico che vorrei mille volte che la situazione fosse invertita e che preferirei sopportare innocentemente tutto questo piuttosto che sapere quanto siamo diffamati in tutto il mondo. La seconda lettera, che porta l'intestazione Solo per te!, fornisce a Henny i retroscena di una lite che stava infuriando in quel periodo tra Froschiein e Lili. La causa scatenante era stata la questione della conservazione dei beni di Lili; a quanto pare, Lili aveva accusato Froschiein di scarsa compassione per gli altri.

Nelle lettere di Froschiein e degli altri si nota come Henny avesse il ruolo di confidente, che le si addice non solo per la sua capacit di immedesimazione, ma anche per la sua distanza. Nella terza lettera, cruciale, a cui sarebbe stato superfluo aggiungere il monito solo per i tuoi occhi, Froschiein si dilunga sull'oscura faccenda che aveva seppellito per anni nella sua memoria. Dice a Henny di avere gi scritto e stracciato una lettera. Poi cita l'ultima lettera di Henny in cui parla con molto affetto dei Rabau e dice che ora le sembra troppo terribile scriverti quello che adesso verrai a sapere Come ti ho scritto gi una volta, quando Lola e tua madre furono portate via, Lola mi telefon e parl con mia madre, che dalle parole caute di tua sorella dedusse che doveva trattarsi di un addio. Io non sapevo dov'era Lola o da dove mi aveva chiamato: allora non conoscevo i Wolfsky [Lola lavorava alle dipendenze di lui alla Gemeinde] e non sapevo dove vivevano. Aspettai che Lola mi chiamasse una seconda volta, come mi aveva lasciato intendere, e quella settimana non mi mossi dal telefono nemmeno una sera. In quel periodo la signora R[abau] venne una volta a riferirci quello che gi sapevamo dalla telefonata. Io ero in ufficio e lei parl con mia madre, e siccome disse che era possibile che suo marito vedesse Lola ancora una volta e che forse avrebbe potuto farle avere una piccola torta, mia madre, che doveva aver supposto che non avremmo pi visto Lola prima della sua partenza da Berlino, le diede gli ingredienti per prepararla. Saranno stati farina e strutto, cose di quel genere. Quando Lola, dopo tutto, si fece viva e io, insistendo molto, potei andare a trovarla, scoprii che era in ufficio. Quella domenica mi salut in lacrime... Ma si lament anche, siccome lui [loro?] viveva sempre in lacrime, dei R. Sapevano nello stesso edificio di Lola, ma un piano pi sotto - che Lola continuava ad andare in ufficio ogni giorno, un'eccezione concessa ai dipendenti della Gemeinde, i quali potevano uscire dal campo di raccolta ogni giorno per recarsi in ufficio finch erano ancora a Berlino. R non and a trovare Lola una sola volta, non chiese informazioni su di lei, non le port mai da mangiare, cosa di cui, come scoprii, avevano un bisogno disperato anche qui. E Lola non vide mai quella torta. Lola mi spieg con amarezza che i Wolfsky le portavano un piatto di minestra ogni giorno, mentre R non ci aveva detto niente e non si era presa affatto cura di Lola. Quel giorno mi disse anche, piena d'amarezza, che quelle persone che si trovavano nella stessa situazione dei Rabau [cio in matrimoni misti] stavano gi aspettando di prendere il loro posto [presumibilmente nell'appartamento del numero 19 di Bleibtreustrasse] Wolfsky, che si era comportato in maniera molto commovente nei suoi confronti, era un'eccezione... Da quel momento in poi gli feci spesso visita: erano persone incantevoli. Ma poi anche lui volle andarsene: aveva perso tutti i parenti, tranne suo fratello che era in Australia. L'ultimo giorno la signora Wolfsky mi disse che, nonostante tutto, per lei sarebbe stata dura e per questo io le fui profondamente grata. Sei in grado di capirmi? Cara Hennerle, come posso spiegarti ora perch non ci sono andata e mi sono limitata a rompere i rapporti con R? Oggi non lo capisco nemmeno io, ma devo immaginarmi com'ero a quei tempi. Questa storia la raccontai a tutti, perch ero cos scandalizzata... Smisi di frequentare i R, ma dopo un bel po, in un modo o nell'altro, riprendemmo i contatti. Quando seppero che alla fine ero stata da Lola alla Gemeinde, Rose dopo qualche mese mi restitu alcuni degli ingredienti. In precedenza, quando dovevo andare da qualche parte, le chiedevo di comprare qualcosa per Lola e portarglielo, come altrimenti

facevo sempre io, e lei si faceva dare i buoni da Ilse. I buoni per il pane bianco li usava per s e a Lola dava il pane nero. In un punto successivo della lettera, Froschiein si rimprovera per due motivi, molto diversi per importanza e implicazioni: il secondo scatena una reazione emotiva molto forte da parte di Henny. Froschiein scrive: A quanto pare, una volta Roschen ha detto a Ilse che a quell'epoca eravamo tutti terrorizzati, me inclusa. S, era sicuramente vero per tutti, anche per loro, ed era certamente comprensibile. Si sobbalzava quando qualcuno suonava il campanello. Dai giornali saprai come andavano le cose qui, ma molto diverso quando lo si vive sulla propria pelle. Io ero cos in ansia per Lola e per Mutti, e malgrado anch'io fossi preoccupata, soprattutto per i miei genitori, superai i miei timori e andai da Lola alla Gemeinde - anche se Wolfsky mi disse poi che avevo corso un bel rischio perch c'erano spesso incursioni a sorpresa. Eppure non avrei trovato pace se non l'avessi fatto. Quel giorno provai non paura, Hennerle, credimi, ma solo un grandissimo dolore per Lola, che non aveva speranze e piangeva e che non avrei pi rivisto. Spesso mi chiedo se ho fatto tutto quello che potevo, mi tormento il cervello e mi domando perch quella domenica non portai a Lola qualcosa di caldo da mangiare. Ma quando lei telefon, mi precipitai fuori immediatamente per andarla a trovare. Le portai qualcosa, ma se avessi saputo tutto prima, forse avrei preparato velocemente qualcosa di caldo. Perch non l'abbiamo convinta a nascondersi? Lei non si era nascosta per via di sua madre. E poi ci sarebbe riuscita? Alice ed Else [Pasch] furono scoperte. Rimproverami se lo ritieni giusto, Hennerle. Ti prego ancora una volta: che questa lettera rimanga tra noi due... Rispondimi presto, per favore. Aspetto con ansia la tua lettera. Saluti affettuosi dalla tua Froschiein 21. Nella risposta di Henny si trova traccia delle osservazioni di Jazko Rabau sull'amicizia. Henny Caro 27 Kendal Street Londra, W2 18 aprile 1947 Mia cara Froschiein, ho ricevuto una delle tue lettere del 23 marzo cinque giorni fa e poi ho aspettato l'altra, che arrivata solo oggi, anche se le hai imbucate tutt'e due insieme. S, mia cara Froschiein, ho provato una grande malinconia nel cuore quando ho letto ci che mi hai scritto e ho visto come sono le persone che si dichiarano tue amiche. Nel momento del pericolo si vede chi sono gli amici e ogni volta se ne ha una dimostrazione. Mi immagino benissimo che esperienza amara dev'essere stato per Lola il comportamento di R e questo mi provoca grande sofferenza, ma per amor tuo non romper completamente i rapporti con loro: te l'ho promesso e manterr la mia parola in ogni circostanza, finch tu sarai in Germania; e poi potremo parlare ancora di queste cose. In ogni caso, ti ringrazio per la tua sincerit. In me si risvegliato un grande dolore e mi sento molto avvilita. A Shanti non ho detto una parola di questa faccenda e intendo tenergliela nascosta. Ma ti dir che Shanti, senza avere la minima idea dell'accaduto, non ha una grande opinione di R e me l'ha e continua a dirmelo ; ci davvero sorprendente spesso ribadito e mostra la sua grande sensibilit d'animo. Secondo lui i

Dietrich sono persone di grande valore e anch'io li stimo. Mi dimostra la tua grandezza di spirito, Froschiein, il fatto che tu non riesca a toglierti dalla testa di non essere riuscita a persuadere Mutti e Lola a nascondersi. Siccome me ne parli per la prima volta, ti do la mia opinione, naturalmente senza che questo implichi il bench minimo rimprovero nei tuoi confronti. Sin dal 1943, quando non ho avuto pi notizie di Mutti e di Lola, ho sperato segretamente, nel mio cuore, pregando ogni notte, che tu o qualcun altro dei tuoi amici cristiani le aveste nascoste. Froschiein, ti prego di prendere questa osservazione con il giusto spirito, e non considerarla in alcun modo un rimprovero, ma naturalmente tu puoi comprendere i miei pensieri e le mie speranze. So che hai fatto molto pi di quanto hanno fatto gli altri, e so che per Lola sei rimasta un'amica fidata e leale sino alla fine, e non lo dimenticher mai. Triste dirlo, ma forse era destino che non si salvasse. Qualcuno di quelli che sono rimasti nascosti riuscito a salvarsi, altri no, e siccome io sono fatalista credo nel destino, anche se non sempre una consolazione. Froschiein, spero che tu mi capisca, ma ti dico solo quello che penso, perch in fin dei conti siamo amiche, e spero che il sentimento d'affetto che provavi per mia sorella si estender in qualche modo anche a me. Intanto ho saputo da Rose Rabau che hai litigato con Lili. Sembra che Lili sia una di quelle persone che credono di aver passato il peggio e perduto pi degli altri, e tu hai fatto bene a dirle quello che pensi. Rose R. mi ha detto anche una cosa che non mi lascia indifferente e questa la ragione per cui la riferisco anche a te. Riferendosi a Ilse, mi ha scritto che suo marito era un membro del partito e delle SA. Posso capire che un funzionario statale appartenesse al partito (anche se Hans D[ietrich] non ne ha mai fatto parte), e tu me l'avevi gi scritto. Ma non era affatto obbligato a entrare nelle SA e ci mi rende molto sospettosa. Froschiein, quando penso che mia madre e mia sorella sono state portate via dalle SA e fatte morire in un modo cos brutale, mi coglie un immenso orrore, perci ti prego di dirmi che cosa pensi di questa faccenda. Finora non mi hai detto nulla. Ti chiedo che per il momento questa storia rimanga tra noi, ma io devo fare chiarezza e solo tu puoi aiutarmi. So che Ilse una brava persona e lo sempre stata, ma la mia coscienza m'impedirebbe di conoscere suo marito un giorno se sapessi che tutto questo vero e non potrei mai costringermi a essere sua amica, perch l'amicizia non deve mai essere forzata, ma naturale e deve fondarsi sulla fiducia. A questo punto Henny dice a Froschiein che lei, Shanti e Margot intendono invitarla a Londra. (Margot Weissberg, nata Berlowitz, che Froschiein conosceva dai tempi di Berlino, aveva abbandonato la Germania per l'Inghilterra parecchi anni prima di Henny. Era la proprietaria e l'amministratrice dell'azienda farmaceutica dove Henny lavorava.) Poich il marito di Margot non stava troppo bene e Shanti progettava di comprare presto una casa, quest'ultimo insistette perch Froschiein stesse da lui. Henny scrive: Sarebbe davvero meraviglioso rivedersi. Che cosa ne pensi della nostra idea???? Poi, rispondendo alla richiesta di consigli di Froschiein su come migliorare il suo inglese, passa a suggerirle numerosi scrittori - J. B. Priestley, Aldous Huxley, Hugh Walpole, A. J. Cronin, W. Somerset Maugham, H. G. Wells, Rudyard Kipling, George Bernard Shaw, Arnold Bennett e Warwick e infine aggiunge: Io li leggo con piacere e sicuramente Deeping vale la pena leggerli Conclude: Shanti e io ti manderemo presto un libriccino. Naturalmente io leggo solo libri inglesi. Mi sembrerebbe molto strano leggere in

tedesco e in ogni caso non lo faccio da anni. E ora, mia cara Froschiein, per oggi basta. Saluta affettuosamente la tua cara mamma da parte mia. Spero che ora stia meglio. Con un grosso abbraccio a te e tanti saluti affettuosi. Sempre tua [non firmata: copia a carbone] 22. Froschiein aspett qualche giorno prima di rispondere alla lettera di Henny. Berlino, 6 maggio 1947 Mia cara Hennerle, la tua lettera del 18 aprile, che mi arrivata sabato 26, mi ha sconvolto, proprio come la mia ha sconvolto te. Tutto torna in vita, tutto quello che pensavamo e sentivamo in quei mesi terribili. Non solo ora, no, anche allora pensavo continuamente che bisognasse persuadere Lola a fare quello che tanti altri facevano. Chi pu dire se ce l'avrebbe fatta davvero? In tutte le notti che sono seguite a quella sera spaventosa in cui sono andata da Lola e ho saputo che una donna (che conoscevo anch'io tramite Lola e Mutti) era stata portata via ho vissuto in attesa di quello che poi diventato una terribile realt, pensando tutto il tempo a che cosa si potesse fare. Allora tua madre era spesso molto malata e spaventosamente debole e infelice. Non so se lo capisci, ma spesso, nel pi profondo del mio cuore, pregavo che le fosse concesso di spirare silenziosamente nel suo letto, cosicch le venisse risparmiato il resto. Lo pensavo solo per amore verso tua madre. Non era davvero possibile tenere nascoste due persone senza che nessuno avesse idea della loro esistenza... Tua madre si sarebbe sicuramente tradita. Forse bisognava persuadere soltanto Lola, ma naturalmente non avrebbe voluto lasciare vostra madre da sola e non avrebbe preso questa strada. Ma ci che mi tormenta questo: non si poteva almeno tentare? Magari ci si poteva riuscire? So che non vuoi rimproverarmi nulla, ma io mi torturo abbastanza. Qualcuno sopravvissuto, perch non una persona come Lola? Procurarle da mangiare sarebbe stato il meno: in tempi di ristrettezze si pu fare la fame insieme. Tuttavia Froschiein descrive l'impossibilit di fatto, anche per chi era giovane e pieno di risorse, di restare nascosto a lungo. Nel 1944, poich le vittime dei bombardamenti che non avevano pi casa erano ovunque e spesso non avevano documenti, divenne pi facile darsi alla clandestinit Non era lo stesso nel 1942 e nel 1943. Le sorelle Else e Alice Pasch, loro amiche, che se n'erano andate da casa nel settembre del 1942 per evitare la deportazione, erano riuscite a ottenere carte d'identit e buoni per il razionamento con nuovi nomi. Si erano sistemate in un piccolo villaggio non lontano da Berlino, si erano fatte vedere dappertutto, si erano mescolate nel tessuto della vita locale con abilit e disinvoltura, senza dare per nulla nell'occhio. Erano riuscite a resistere fino a maggio del 1943, ma poi erano state scoperte, deportate e uccise. Froschiein cita anche un articolo che ha letto lo stesso giorno in cui ha ricevuto la lettera di Henny e in cui si parla della loro vecchia insegnante d'inglese all'Abendgymnasium, la professoressa Harnack, americana di nascita ma sposata con un tedesco, Arvid Harnack, proveniente da una famosa famiglia di studiosi. I nazisti avevano impiccato il marito nel 1942 e lei si era impiccata l'anno successivo. La notte dopo aver ricevuto la tua lettera, che mi ha fatto rivivere tutto, e dopo aver letto di questa faccenda terribile, non sono riuscita

a dormire. Per ti ringrazio lo stesso per avermi scritto e ti chiedo di parlarmi sempre di quello che pensi e che provi. Anch'io ho provato esattamente le stesse cose e continuo a lambiccarmi il cervello su ci che ho lasciato incompleto. Credo che raccontarti di quella storia riguardo a R sia stata la decisione giusta perch Lola, nelle ultime ore che ho passato con lei, si era completamente allontanata da loro e non sarei stata in grado di sopportarlo se tu mi avessi chiesto ancora chi si era preso cura di Lola e, da parte mia, avessi taciuto. Non riesco a capire che cosa possa averlo spinto a mostrare cos poco affetto e amicizia verso qualcuno che lo ammirava, anche se alla fine Lola aveva cambiato quasi del tutto opinione. Io andavo spesso a trovare le tue zie Olga e Flora [Glaser] e Flora mi diceva molto spesso il che ora mi consola non poco che l'amicizia tra Lola e me, durata fino al momento in cui dovuta andare via, significava moltissimo per lei. E mi consola anche un po il fatto di essere rimasta con lei sino alla fine, ma, con tutta l'amarezza che ne seguita, veramente molto poco. In cuor mio ne soffro molto e mi affligger finch vivo. Ti scrivo un'altra lettera, che allegher spedir separatamente. Sempre tua Frschiein In questa seconda lettera che porta la stessa data, Froschiein ringrazia Henny, in termini entusiastici Shanti e Margot li aveva gi ringraziati per averla invitata a Londra. Oh, il solo pensiero mi fa impazzire! Mi immagino gi Shanti e come vivr nella sua casetta. Tu sarai sempre con me e potremo chiacchierare a cuore aperto e parlare di tutto ci che ci commuove e ci ha commosso in questi lunghi anni di separazione. Immagino quando verrai a prendermi, come ci butteremo tra le braccia l'una dell'altra e probabilmente non riusciremo a parlarci per un po... ma poi, tanto meglio. Oh, se solo fosse possibile. Ma soltanto il progetto e l'idea sono gi talmente belli che mi danno un piacere incessante. Ma non possibile. Com' che potreste farvi carico di un peso simile??? Poi parla un po delle sue incomprensioni con Lili e, nello stesso tempo, fa una descrizione di Lola e anche di Hans Dietrich, che stato citato dai diversi amici di Henny ma che finora non comparso di persona in queste pagine. Il 1 giugno ci riuniremo tutti insieme per festeggiare, in ritardo, il compleanno di Hans Dietrich. Gli avevo detto che, per via della lettera di Lili, io non ci sarei andata e lui mi ha risposto molto gentilmente che dovevo esserci. Avrebbero invitato Lili a Whitsun se lei ce la faceva. Hans Dietrich e Annerose mi piacciono molto. Sento ancora Hans che stuzzica Lola (diceva sempre che se avesse potuto avere due mogli, lei sarebbe stata la seconda) Persino a scuola, quando lei doveva leggere ad alta voce, lui la prendeva in giro dicendole di non gridare troppo! (E questo detto della nostra piccola Lola che, per modestia, parlava sempre cos a bassa voce.) Nella stessa lettera, Froschiein accenna alla questione del marito di Ilse. Dice che la domanda di Henny l'ha sorpresa molto perch non aveva idea che Dieter Heydt fosse stato nelle SA e che, se l'avesse saputo, l'avrebbe detto a Henny. Sicuramente era possibile, poich Rose Rabau era con Ilse quando lei aveva incontrato per la prima volta suo marito e Rose sapeva qualcosa di cui Froschiein non era al corrente. Durante una recente visita di Froschiein a Ilse c'erano altre persone presenti e non le era stato possibile rivolgerle domande al riguardo, ma in seguito, siccome anche Froschiein voleva comunque sapere come stessero

le cose a proposito della liberazione e del ritorno di Dieter Heydt, l'aveva chiesto direttamente a Ilse. E ora non ne so pi di prima. Lei mi ha detto di non essere al corrente di nulla o qualcosa del genere e di avere conosciuto suo marito soltanto dopo. Che cosa ti ha scritto Rose e da dove ha avuto le informazioni? Se se ne presenter l'opportunit, lo chieder a Rose con discrezione. La risposta di Ilse non mi ha convinto del tutto. Ti scriver se sapr qualcosa di pi preciso, ma per il momento non lo so. 23. Henny risponde a Froschiein in inglese, per la prima volta in una lettera scritta insieme con Shanti, in cui cita in tedesco la testuale osservazione di Rose Rabau riguardo al marito di Ilse. Dice anche che invece di mandare pacchi di cibo ai Rabau e farli distribuire da loro agli altri destinatari, d'ora in avanti preferiscono spedirli direttamente agli interessati. I Rabau, che non sapevano nulla delle rivelazioni di Froschiein a Henny, continuarono la loro corrispondenza. La prima lettera che Henny gli scrisse, in aprile, piuttosto fredda e priva di notizie. La lettera seguente da Berlino, firmata 2 Rabaus ma dattiloscritta e quindi composta da Rose, racconta qualcosa della situazione in Germania quasi due anni dopo la guerra. Stamattina ho avuto ancora motivo di essere assolutamente infelice. Una signora, minuta e anziana, molto pulita e dal volto pieno di rughe, si presentata alla porta di casa nostra. Poteva essere tua madre o la mia. Le ho dato una moneta e una fetta di pane, cosa che bisogna fare pi volte al giorno perch le ristrettezze sono grandi, soprattutto per i vecchi, che non si buttano nel turbinio del mercato nero come fanno i giovani e persino i bambini. Questa vecchia voleva baciarmi le mani e sono riuscita a malapena a trattenerla. Non nemmeno la prima volta. Persino gli uomini ringraziano per una fetta di pane secco in questo modo umiliante: segno che molto, molto spesso bussano alle porte invano. Ci che mi sconvolge davvero il fatto che i vecchi, disperati, devono soffrire per le colpe di creature ambiziose mentre nei giornali si legge che il primo pacco di solidariet spedito da un tedesco all'estero (sicuramente un ex nazista) arrivato alla signora Bormann! [il cui marito, Martin Bormann, era il capo della segreteria del Partito nazista e uno dei pi stretti collaboratori di Hitler.] Ho provato una grande tristezza per quella vecchia signora, modesta e commovente. Eppure fuori il sole splende, come se al mondo non vi fosse altro che felicit. Almeno questi disperati non devono pi congelare, come capitato a centinaia di persone quest'inverno. All'inizio di giugno del 1947, Henny invi ai Rabau un pacco contenente farina, t e scatolette con uova in polvere, gamberi e sardine. Dieci giorni dopo i Rabau spedirono una lettera che era un misto di perle di saggezza e pettegolezzi insolitamente pungenti. Discutono della lite tra Frschiein e Lili, sostengono di aver sentito da Wanda, la moglie di Hans Mahnert, che la compagna di suo padre, Gerda von Gliszczynski, non ha ricevuto soltanto i gioielli di famiglia dei Mahnert, ma anche quelli che appartenevano a Fredy Aufrichtig e che erano stati depositati per sicurezza a casa dei Mahnert, e poi continuano parlando della povert dei pacchi che Inge gli spedisce dall'America. Saremmo gi felici se ci mandasse pi di frequente qualche lettera davvero carina. Ci risolleverebbe il morale. Sapremmo come vanno le cose nelle altre parti del mondo e ci alleggerirebbe il peso della vita quotidiana. La maggior parte della gente pensa ancora che solo in Germania si viva in ristrettezze e che solo in Germania

questo o quell'altro non sia disponibile. Invece i poveri e la miseria sono ovunque. E l'indigenza riempie la gente d'invidia e risentimento. Lo si vede anche in persone che altrimenti sono davvero di buon cuore. L'egoismo e l'istinto di autoconservazione sembrano gli elementi pi forti al mondo. Felice il Paese tanto ricco da non riconoscere il suo lato pi odioso, come accade ai giorni nostri in Germania. Segue una lettera congiunta da parte di Shanti e Henny, ancora una volta in inglese e battuta a macchina da Henny. Nonostante la frase finale - Ora, cari amici, vi mandiamo i nostri saluti pi cari e il nostro affetto. Un bacio allo zio Jazko da parte di Henny. Un bacio a Roselein da parte di Shanti -, Henny, che finora ha mantenuto la promessa fatta a Froschiein di non tradirsi comportandosi diversamente con i Rabau, non riesce pi a mascherare la propria impazienza e le critiche. Forse era particolarmente irritata per i presuntuosi commenti a proposito dell'egoismo umano. S, abbiamo saputo dell'incomprensione tra Froschiein e Lili. Non riusciamo a credere che qualcuno possa litigare con la nostra cara piccola Frsch... Siamo molto felici di sapere che Inge vi scrive pi spesso. Siamo sicuri che una ragazza molto cara, a giudicare dalla lettera che ha inviato a Henny. Dev'essere molto indaffarata con i suoi due bambini e il lavoro di casa... Ci giunge assolutamente nuovo che la signora von G. abbia i gioielli di famiglia di Fredy Aufrichtig. Non pu essere vero perch abbiamo contatti frequenti con Fredy, che adesso a Shanghai e non ce ne ha mai fatto parola. Inoltre la signora Aufrichtig con il suo altro figlio ci ha scritto dal Sudafrica e non ha detto niente al riguardo. Sembra che certe persone non abbiano niente di meglio da fare che diffondere Greuelmaerchen [storie dell'orrore] Comunque non affar nostro partecipare alle loro liti. Per quanto riguarda le storie dell'orrore che implicitamente i Rabau venivano accusati di diffondere, Henny avrebbe potuto anche includere l'indicazione, da parte di Rose, che il marito di Ilse aveva fatto parte delle SA. In ogni modo, nelle loro poche lettere seguenti i Rabau diventano pi circospetti nel diffondere pettegolezzi su individui specifici e limitano le osservazioni critiche alla psicologia dei tedeschi o degli esseri umani in generale. In effetti le loro considerazioni sono acute. Sono sicura che se esco con addosso il cappotto nuovo la gente dir: S, be, le vittime del fascismo adesso hanno qualcosa, mentre noi dobbiamo andare in giro conciati cos. (Si sentono frasi di questo genere in ogni coda che si forma da qualche parte per un qualsiasi motivo.) Invece di indurre a vergognarsi dei torti commessi e patiti, il bisogno rende ingiusti e invidiosi. Ma probabilmente la gente cos in tutto il mondo, con l'eccezione forse dei popoli cosiddetti primitivi Comunque non vedo l'ora di avere il mio nuovo cappotto che, grazie alle arti del sarto, migliorer il mio aspetto. Le frasi il bisogno rende ingiusti e invidiosi e l'egoismo e l'istinto di autoconservazione sembrano gli elementi pi forti al mondo spiegano, in una certa misura, il comportamento dei Rabau nei confronti di Lola. Vivevano nel terrore, nell'incertezza e nella fame costanti, la vita dell'uno salvaguardata soltanto dall'esistenza dell'altra. Non osavano uscire in alcun modo dalle righe, perch ci avrebbe dato immediatamente alle autorit una scusa per sbarazzarsi di loro. Forse avevano ragione di temere, pi della stessa Lola, se fossero stati scoperti mentre portavano del cibo alla giovane durante i suoi ultimi giorni a Berlino, quando doveva fare la spola tra il campo di raccolta e

la Gemeinde, e poi si vergognarono di non averle portato la torta o altre cose e in seguito tardarono a restituire gli ingredienti perch quella faccenda li metteva a disagio. In un'altra occasione, quando la casa di Annerose Dietrich venne bombardata, i Rabau furono generosi con lei, ma in quel caso siccome non era ebrea avevano meno da temere e la loro capacit di agire non avrebbe subito lo stesso grado di paralisi. Terminati gli orrori della guerra, persino la moralit della guerra una questione dibattuta. I Rabau descrivono che cosa accadde quando invitarono una coppia a cui erano affezionati a conoscere una collega che era appena rientrata da una visita in Inghilterra. Purtroppo si manifestata una divergenza di opinioni quando la dottoressa Panzer ha detto di provare un profondo senso di colpa e ha aggiunto che ogni tedesco avrebbe dovuto sentirsi allo stesso modo. Gli Ullrich erano di opinione diversa e ritenevano che Chamberlain e tutti gli altri politici avessero stretto un patto con Hitler, perci i tedeschi non erano da incolpare. E noi annoveriamo gli Ullrich tra i nostri amici pi stimati! S, i tedeschi sono un popolo molto strano. 24. dalle lettere intime e piene di fiducia che si scambiano Henny e Ilse Heydt che cogliamo il senso pi vivo della vita che Henny aveva condotto in passato in Germania, oltre a ottenere informazioni sugli altri membri della famiglia Caro: Ella, Lola e Heinz. Le lettere rivelano in modo efficace anche i sentimenti di Henny riguardo al matrimonio di Hans Mahnert e alludono persino a quello che lei pensa, in generale, dell'amore. Alla fine di agosto del 1946, qualche mese prima che si presenti la questione di Dieter Heydt, Ilse parla della spiegazione che Hans Mahnert le aveva dato quando aveva sposato Wanda nel 1941. Qualche settimana prima Henny aveva affermato: So che per lui le concezioni politiche e religiose hanno sicuramente avuto un ruolo importante, e le tue parole me lo confermano. una discussione puramente accademica, ma mi interesserebbe sapere quali spiegazioni ti ha dato lui al riguardo nella sua lettera. La risposta di Ilse sorprendente: Non rammento le parole esatte della sua spiegazione, ma a ogni modo ricordo che parlava non di religione o concezioni politiche ma solo di generici motivi personali, cio pi o meno che non eravate fatti l'uno per l'altra. Ho l'impressione che l'avesse scoperto in un momento piuttosto sfortunato, proprio quando tu te n'eri gi andata. Se vogliamo giudicare la faccenda in maniera obiettiva, pu sicuramente accadere che le persone si allontanino o che all'improvviso decidano di non essere fatte l'una per l'altra quando compare quello giusto o quella giusta Ma se consideriamo a che scopo e per quale motivo tu sei andata in Inghilterra, l'atteggiamento di Hans abbastanza curioso. Qualche volta tu che non era una avevi sentito e me l'avevi detto in confidenza grande passione a legarvi, ma io ritenevo comunque che Hans fosse una persona perbene e che non ti avrebbe mai abbandonata, soprattutto quando tu dipendevi da lui. Non stato tanto il fatto in s, quanto il modo in cui questo avvenuto che non mi parso onesto [Ilse usa la parola inglese fair] Se aveste potuto discutere di queste faccende di persona, tutto sarebbe andato bene e tu sicuramente non l'avresti intralciato. Ma fare le cose in questo modo, alle tue spalle, non stato molto carino. Avrebbe potuto aspettare finch non aveste trovato un accordo. Questa la mia opinione, almeno...

Ilse cita il fatto che, quando i loro amici si erano incontrati e avevano discusso del caso di Hans e Henny in maniera vivace, tutti tranne lei e Frschiein avevano preso le difese di Hans, anche se ormai non lo ammetterebbero pi. Aggiunge: La pi dolorosa delle mie esperienze negli ultimi anni non infatti la perdita dei miei averi ma la mutabilit delle opinioni e dei giudizi in generale e in particolare... Ora la faccenda chiusa una volta per tutte, come forse meglio che sia, ma io ti auguro di avere pi fortuna, affinch tu sia ripagata di tutto il dolore subito, e che la tua vita futura sia immersa nel calore e nella luce del sole. Nella stessa lettera Lola citata in un contesto sorprendente. Naturalmente scriver anche al nostro caro Shanti. Lo sapevi che in realt lui era l'amore unico e segreto di Lola? triste pensarci ora. Forse nemmeno lui lo sa. In cuor mio mi rallegro che abbia conservato il suo coraggio nella vita e che abbia avuto tanto successo. Sarebbe meraviglioso vedervi ancora, amati amici, nonostante tutte le delusioni, nel vostro Paese di un tempo (e tale dovrebbe rimanere, almeno nei nostri cuori, malgrado tutto ci che successo) Anche Heinz appare, con un riferimento inatteso. Le notizie di Hans giunsero a tua madre... il giorno in cui scopr che Heinz aveva gi speso i soldi che i tuoi parenti le mandavano e quelli degli affidavit di Lola. Questa storia l'ho saputa solo di recente da Froschiein, mentre tua madre, con grazia e coraggio, ha tenuto tutto sigillato nel suo cuore, continuando a mostrare dignit e gentilezza. Non so se tu sia ancora in contatto con Heinz e quanto tu sappia di questa faccenda, ma non voglio dirti quello che so soltanto in parte. Purtroppo ora non si pu pi cambiare niente. Che prima di partire per il Sudamerica suo fratello Heinz avesse sperperato i fondi destinati ad aiutare la sorella e la madre a fuggire dalla Germania dovette essere una notizia amara per Henny. Persino agli inizi del 1941, prima che l'Unione Sovietica chiudesse le frontiere, era possibile, bench difficile, allontanarsi dal Paese, anche se con l'aumento delle restrizioni il governo tedesco poneva limiti d'et ai potenziali emigranti. Tuttavia Fredy Aufrichtig emigr a Shanghai, forse viaggiando in transiberiana, come aveva fatto Luther, il fratello di A. G. Belvin. Anche se Ella e Lola non fossero riuscite a fuggire, il denaro avrebbe comunque reso loro la vita un poco pi semplice. Nella sua risposta, in data 4 ottobre 1946, Henny non parla affatto di suo fratello. Dice a Ilse di essere molto felice di leggere le sue parole di amicizia affettuosa e sincera. I vecchi amori non muoiono mai, Ilselein, e noi siamo sempre state affezionate l'una all'altra Parlando della volubilit delle persone in generale e di Hans in particolare, le sue parole riecheggiano non soltanto un commento che aveva gi fatto a Ilse, ma anche quanto Ilse le aveva scritto poco tempo prima. Sono molto felice di sentire da te che Hans non ha cambiato opinione politica: devo avere frainteso sia il racconto di un vecchio amico di Berlino sia la tua prima lettera. Per me questo conta pi di ogni altra cosa, perch niente mi delude e mi amareggia maggiormente che vedere la gente cambiare all'improvviso, come il tempo. Non provo alcun risentimento nei confronti di Hans. Ognuno padrone del proprio destino e deve sapere ci che meglio per s. Spero solo che abbia trovato una compagna adatta a lui. Ilselein, tutto questo lo devi tenere solo per te, e ti sarei grata se me lo confermassi, dopodich non ne parleremo pi. A proposito di Shanti, Henny scrive: Shanti sta bene; in effetti nei prossimi giorni dovr sottoporsi a un

piccolo intervento al braccio amputato (l'accorciamento di tre nervi) perch continua a sentire dolore, ma spero che poi tutto vada a posto. S, sapevo che a Lola Shanti piaceva molto e in generale Lola si sceglieva come amici solo persone particolarmente di valore o degne di stima, come Frschiein, Shanti, te e cos via. Shanti ha veramente un cuore meraviglioso e un carattere davvero splendido. Scegliersi qualcuno come amico non , evidentemente, la stessa cosa che nutrire un amore segreto per quella persona. Normalmente Henny non cos evasiva, o forse elusiva, ma pu darsi che il suo commento non servisse solo a sviare l'attenzione; invece probabile che l'amore intenso e profondamente radicato non facesse parte della sua natura e che quindi lei non provasse un'empatia particolare. Forse si sentiva pi felice coltivando un'amicizia forte e sincera con qualcuno di cui ammirava il carattere e magari era questa la sua interpretazione dell'amore. Se Henny e Hans non erano davvero legati da una grande passione - e Henny non contraddice Ilse su questo punto -, il tradimento di Hans, pi che distruggerla e spezzarle il cuore, deve averla delusa e disillusa. Quando Ilse le scrive per dirle che Hans non sembra felice del suo matrimonio e le rivela che non pu fare a meno di rallegrarsene un po, Henny le risponde: Anche se mi ha deluso un po, come puoi ben comprendere, mi spiace per lui perch una brava persona, anche se debole di carattere. Nonostante tutto, avrei preferito sapere che felice... Eppure, a contrastare quest'ipotesi di un rapporto senza passione, almeno da parte di Henny, c' l'evidenza muta della poesia che Hans le ha scritto, accartocciata e forse bagnata di lacrime, per poi essere di nuovo stirata con cura e riposta insieme alle altre. Allora sono pronto a fare questo giuramento davanti a te: Te io amer, te soltanto. Sarai la quieta felicit del mio amore! Nell'inverno del 1946-47, Ilse si scusa perch non scrive pi spesso. Doveva badare a suo figlio, che aveva preso una grave influenza, con febbre Per quanto riguarda le feste, era quasi contenta di dover andare a lavorare la vigilia di Natale, il giorno di Natale e l'ultimo dell'anno, perch proprio in queste occasioni festive che ci accorgiamo di quanto siamo soli e che persino le persone pi care sono assenti Sta cercando di fare del suo meglio per liberare il marito, ma probabilmente ci vorr ancora un bel po di tempo. Le domande necessarie vanno avanti, ma la guerra della carta cos estesa e le istruzioni cos complicate che una persona da sola non pu nemmeno iniziare l'attacco. Io per non abbandono la speranza e combatto come una leonessa! In un'altra lettera descrive la sua marcia quotidiana per andare al lavoro: cinque chilometri all'andata e altrettanti al ritorno. Indosso dei vecchi calzoni - che usavo per fare ginnastica -, poi una vecchia gonna e sopra un abito, una giacca, un cappotto, e sciarpe assortite in testa, perch il vento soffia forte e devo camminare in mezzo ai campi tra Waidmannslust e Tegel. I trasporti pubblici funzionano cos male che preferisco attraversare la neve e il ghiaccio piuttosto che aspettare ore alle stazioni dove non c' possibilit di ripararsi. Mi si sono gi congelate le dita dei piedi, anche se indosso scarpe da uomo imbottite di calzini. Grazie a Dio la mattina e la sera buio e i miei colleghi francesi sono abituati ai miei fronzoli e sono felici che io faccia questa lunga scarpinata e venga a lavorare nonostante tutto. In un'altra lettera rammenta i tempi pi felici che aveva condiviso con Henny:

Ti vergogneresti da matti se t'imbattessi per caso in me, con le scarpe allacciate dalla corda invece delle stringhe, come una vecchia mendicante! Mi viene ancora pi voglia che sia estate, cos non avr pi bisogno di coprirmi in questo modo e potr avere un aspetto pi civile. E nella natura delle donne essere un po vanitose e preoccuparsi delle apparenze. Come mi piacerebbe andare ancora al KaDeWe [Kaufhaus des Westens, un grande magazzino] con Hennerle e comprare stoffe e calze e un migliaio di belle cosucce, come facevamo una volta. Siccome non ho pi queste belle cosucce {tutte le mie borsette, tutti i miei foulard e le mie sciarpe, ogni mio singolo pullover, tutto quello che aveva un po di pelliccia stato portato via), ho l'impressione di avere un'aria davvero da poveraccia e la cosa peggiore che alcune persone (quelle che non hanno mai sofferto alcuna perdita) credono di poterci trattare da poveracci. Questo mi ha amareggiata molto... Nel febbraio del 1947 anche Ilse si ammala ed costretta a restare a letto per alcuni giorni, ma poi si fa forza perch dopo tutto sono quella che guadagna il pane per tutta la famiglia e non posso permettermi di ammalarmi gravemente e, di conseguenza, perdere il lavoro Ripensa alle domeniche di tanto tempo prima, quando lei e Henny, persino con il vento e con la pioggia, andavano in campagna: Tu eri aperta a tutte le cose belle e non ne avevi mai abbastanza delle meraviglie della natura Ora le sue domeniche sono dedicate solo alle faccende domestiche: pulire l'appartamento, lavare e rammendare i calzini bucati del figlio, la biancheria intima sporca fatta con i vestiti vecchi, e poi un'infinit di piccole incombenze da sbrigare. E la domenica pomeriggio il mio ometto aspetta finch io lo faccio sedere in grembo e gli suono delle canzoni al pianoforte, tutte quelle belle canzoni che gli piace tanto cantare: Sah ein Knab ein Roslein stehen [Un fanciullo vide una rosellina] e Komm lieber Mai und mache [Vieni, caro mese di maggio] oppure Schiafe mein Prinzlein schiafein [Dormi, mio piccolo principe] E poi, dopo che ho scritto un'altra lettera a mio marito, anche questa giornata finisce, e io non sono nemmeno riuscita ad affrontare una millesima parte del lavoro che mi aspetta. Quanto vorrei che venisse il giorno in cui potr starmene in casa e dedicarmi alle faccende domestiche mentre mio marito allevier un po l'ardua lotta per l'esistenza. Un mese dopo, quando sia lei sia suo figlio si ammalano, Ilse scrive a Henny: Puoi immaginarti i miei affanni e le mie preoccupazioni, quanto poco riesca a dormire e come questo brandello di vita mi sembri assolutamente disperato e indegno di ogni sforzo. Solo cos puoi comprendere davvero quanto bene mi fanno le tue parole e le tue azioni, quanto mi colpiscono e mi ridanno la fiducia e la capacit di credere nell'umanit. L'amicizia di Ilse significa molto anche per Henny. In una lettera in cui manda i suoi saluti di compleanno e un bacio dalla zia Henny al figlio di Ilse, aggiunge: Arrivederci, mia cara amica, e fatti sentire presto. Sono enormemente felice quando ricevo una tua lettera e, in effetti, tutte le sue lettere a Ilse, pi che a chiunque altro della cerchia di amici, traboccano di calore e affetto. Su tutto questo, a dare una specie di benedizione al loro rapporto, aleggia la presenza della madre di Henny che difendeva sempre Ilse quando gli altri le trovavano qualche difetto e verso la quale Ilse si era mostrata affettuosa e premurosa sino alla fine, nonostante i rischi che ci comportava. Il giorno del compleanno della tua cara mamma adorata ho pensato

a lei con amore e l'ho ricordata con dolore. Non c' un posto dove io possa posare dei fiori per lei, ma attraverso la tomba lei sentir il mio amore e poi c' ancora qualcuno a cui posso mostrare questo amore, cio a te, mia Hennerle. Sai che non ho dimenticato nulla di tutto ci che abbiamo condiviso, di ci che c' di buono e di bello. 25. Fu pi o meno in quel periodo che Rose Rabau lasci cadere la frase di condanna: Dieter era un membro del partito e apparteneva alle SA Nella lettera successiva che scrive a Ilse Henny non accenna ai suoi sospetti e nemmeno allude al fatto di avere chiesto a Froschiein di indagare sulla questione. una lettera breve, affettuosa ma senza intimit. Poich Ilse amava appassionatamente suo marito, difficile immaginare che la sua amicizia con Henny si sarebbe guastata se quest'ultima lo avesse respinto. Tuttavia, poich la questione non era risolta, evidente che Henny non desiderava estendere l'amore per Ilse e l'affetto per il figlio al marito di lei. Non era nemmeno disposta a fingere rispetto nei suoi confronti o a mostrarsi cortese. In una lettera precedente Ilse aveva scritto che suo marito, che era bibliotecario e bibliofilo, aveva spedito un baule contenente i suoi libri migliori, - incluse alcune opere rare e prime edizioni ai suoi genitori in Pomerania perch loro li conservassero. Nell'amministrazione postbellica, la Pomerania era entrata a far parte della Polonia e, per colpa della politica, della burocrazia e dell'interruzione dei collegamenti, era praticamente impossibile riaverli indietro. Ilse scriveva: Mio marito cos infelice per i suoi libri adorati e avanzava una proposta a Henny, evidentemente uno stratagemma per fare uscire i libri dalla Polonia e, alla fine, farli arrivare agli Heydt. Che cosa ne pensi: ha senso fare arrivare a te i libri che, come ti ho scritto, si trovano ora presso i miei suoceri? Saresti in grado di farteli mandare in qualche modo, forse tramite le autorit, se venissero trattati come beni di tua propriet? O sarebbe impossibile, anche per te, farli arrivare da l? La risposta di Henny non molto cordiale e sembra, anzi, che quasi di proposito voglia fraintenderla. davvero estremamente gentile da parte tua pensare di farmi spedire i tuoi libri, per devo sinceramente confessarti che sono anni che non leggo in tedesco. Ma come se avessi accettato e ti ringrazio molto per il pensiero. Durante una discussione sui francobolli, Ilse si lancia all'improvviso in un peana per suo marito: Ti prego, ti prego, incolla diversi francobolli (cio di diverso valore) sulla busta: li colleziono con entusiasmo e anche a mio marito piacciono molto. Sono cos orgogliosa di lui e vorrei che voi due vi conosceste: andreste molto d'accordo. Sei idealista come lui e dai grande importanza alla nobilt di carattere e alla bont di cuore, qualit che mio marito possiede. Puoi ben immaginarti come mi sono sentita sola in tutti questi anni e quanto mi mancato. Henny non commenta la possibilit di quest'incontro e cita il marito di Ilse solo per chiedere se stato liberato. Finalmente, all'inizio del 1947 Dieter Heydt fu liberato. Riusc a ottenere un impiego come bibliotecario all'universit di Marburg, molto a ovest di Berlino. (La citt di Marburg, circondata dalle colline, si trova sul fiume Lahn, un affluente del Reno.) ilse e il figlio, che ormai aveva cinque anni, lo seguirono. Dieter Heydt, un uomo che in passato era stato alto e forte, era cambiato molto durante i due anni precedenti. Ilse scrisse:

Sono molto felice all'idea che presto rivedr mio marito, anche se molto cambiato dopo la prigionia: timido, insicuro, a disagio nel mondo, e ci vorr del tempo prima che si riabitui a condizioni di vita nuove e completamente diverse Anche per lei il cambiamento non si sarebbe rivelato indolore. Doveva abbandonare la citt che conosceva da una vita, lasciare suo padre, sua madre e sua sorella senza sapere quando li avrebbe rivisti. Ma in fin dei conti appartengo a mio marito: siamo rimasti separati anche troppo a lungo e qui a Berlino per lui non ci sono opportunit di lavoro. Cos, a causa delle condizioni economiche del periodo postbellico abbiamo tutti in qualche modo perduto le nostre case. Essere sradicata e trapiantata in una parte meno devastata del Paese non rappresentava un vantaggio sotto ogni aspetto, soprattutto perch lo stipendio del marito era la met di quello che Ilse percepiva lavorando presso l'amministrazione militare francese di Berlino. Qui, nella parte occidentale della Germania, la gente non ha subito grandi perdite: vanno in giro con indosso scarpe e calze pulite e in ordine, hanno cappotti di pelliccia e bei vestiti moderni, e cos una si sente depressa quando esce vestita come uno spaventapasseri. Qui non sanno molto delle atrocit dei russi, delle case svaligiate, e le loro dispense sono piene di biancheria per la casa e di biancheria intima. Provo amarezza e dolore quando vedo queste cose. E quelli che hanno di pi sono anche quelli che hanno il cuore pi duro. Ma il peggio doveva ancora venire. Molte delle loro cose, che avevano depositato sotto chiave negli Archivi di Stato della Biblioteca universitaria di Marburg, furono rubate, forse dai colleghi del marito di Ilse. Una cesta con tutte le mie lenzuola, che avevo salvato in una carrozzina e in uno zaino sotto i bombardamenti russi, con il rischio di rimanere uccisa durante la fuga; tutti i miei asciugamani, le salviette da cucina, le tovaglie, i copriletto ricamati, le maglie, le mutandine, le sottovesti, insomma, tutto quello che serve a una donna di casa completamente scomparso e per Natale non ho potuto nemmeno rifare i letti, perch ora non ho altra biancheria tranne quella che sto usando... Siamo stati duramente colpiti e ho pianto giorno e notte perch al mondo c' tanta gente cattiva che ci ha preso le ultime cose che ci erano rimaste, dopo che abbiamo patito tante perdite... Persino la polizia non trover niente perch nelle condizioni attuali di bisogno le cose sono probabilmente gi state portate in campagna e barattate con carne e grasso. Per amore del bambino, per, abbiamo cercato di organizzare il Natale nella maniera pi bella possibile e ci siamo riusciti. Per la prima volta dopo quattro anni siamo tutti insieme e abbiamo persino decorato un minuscolo albero di Natale. Dieter Heydt continuava a lavorare in biblioteca e a condurre le sue ricerche private nell'ambito degli studi etruschi. Nel 1948, tuttavia, le sue qualifiche e le sue promozioni vennero disconosciute perch conseguite durante il periodo nazista Sebbene otto anni prima fosse stato un funzionario pubblico qualificato, ora dovette ricominciare da capo come praticante. L'impiego che gli era stato promesso prima di andare a Marburg era gi stato assegnato a un altro. Inoltre non riceveva pi nemmeno il suo magro stipendio, ma solo un sussidio, una specie di sostegno per la famiglia. E, come scrive Ilse: Poich soltanto nella fase di preparazione, non ha nemmeno diritto a un'abitazione! (Perci dobbiamo imparare a muoverci come angeli nelle sfere celesti.).

Erano tempi difficili per Ilse, resi ancora pi duri dalla cattiva salute: a un certo punto soffr di una grave anemia e per l'improvvisa debolezza svenne per strada. Ma in questa situazione drammatica traeva forza dall'amore dei suoi due uomini e dall'amicizia con Henny, che continuava a ricoprirla di affetto e dei regali che riusciva a mandarle. Anch'io ho dovuto ricorrere alla magia per mettere in tavola tutti i giorni un pasto che saziasse i miei due cari uomini. Il mio bambino mi chiama sempre la mia mogliettina o bambina delicata ed tenero come un piccolo amante. In primavera andr a scuola e ora stiamo cercando (per adesso invano, naturalmente) di procurargli uno zaino e una lavagnetta. Non siamo nemmeno riusciti a trovargli delle scarpe invernali e ora non lo facciamo uscire di casa quando il tempo freddo e umido. Tuttavia questo non sembra smorzare la sua esuberanza e la sua natura allegra. Vuole anche sposarmi presto e suo padre gi molto geloso... (Nonostante i capelli grigi e i quarant'anni che compir il mese prossimo, ho ancora qualche possibilit di successo con gli uomini giovani!) Malgrado Henny non accenni mai al marito di Ilse, cerca di incollare dei bei francobolli sui pacchi che spedisce. Lo fa per il ragazzo, se non per Dieter, e Ilse apprezza il pensiero. Sai, vanno tutti matti per le lettere che vengono dall'estero e giudicano ogni francobollo con gli occhi dell'esperto, per vedere se ce l'hanno gi o se gli manca Nostro figlio non ha ancora sei anni, ma sa gi leggere molto bene ed un appassionato collezionista di francobolli. Ti divertiresti a vedere quest'ometto. Babbo Natale gli ha portato un album e un paio di pinzette per i suoi francobolli e ora parla di Guatemala, delle Indie olandesi e del Costa Rica proprio come un vecchio lupo di mare e da del filo da torcere a suo padre. Queste lettere ciarliere sono totalmente in contrasto con le lettere di Henny che, pur essendo affettuose, sono brevi, mentre qualche volta Ilse vorrebbe avere di pi. So talmente poco della tua vita attuale, piccola Henny, le scrive in un'occasione. In un'altra dice: Mi piacerebbe molto che tu mi raccontassi nei dettagli dove e come vivi. Abiti in una camera ammobiliata, cucini da sola, hai molto tempo libero, passi molto tempo con Shanti, avete mai la possibilit di andare via un po? In effetti, non soltanto Ilse ma anche molti altri amici di Henny si lamentano del fatto che lei non scrive molto di s. Per quanto riguarda il presente, assai concreta e le sue parole assomigliano a un resoconto per un comitato. Ma non essendo sposata e non avendo figli, lavorando molto per un'azienda farmaceutica e vivendo in una camera ammobiliata in una pensione di Bayswater, Henny probabilmente non aveva grandi notizie da dare o, se le aveva, le mancava il tempo per farlo. Per quanto riguarda il passato, non lo ricordava come facevano i suoi amici. E' del tutto naturale, per Ilse, dire: Rido ancora quando ripenso alla severit della donna dell'Ufficio per l'emigrazione che ti ha esaminato e che ti chiedeva come si cucina il luccio farcito di pancetta affumicata... Ah, le nostre preoccupazioni oggi sono ben lontane da questa... Oppure: Abbiamo fatto tante passeggiate meravigliose insieme, con il vento, la nebbia e la pioggia, ricordi? Adesso mi mancano tanto! Henny aveva un carattere pi astratto e riflessivo ed era meno incline ad assaporare i dettagli, soprattutto quelli del passato. Henny non era nemmeno portata ai se soltanto o agli ahim, diversamente da Ilse, le cui osservazioni - come le due appena riportate - si

concludevano con un sospiro in coda. Lei era realista, accettava il destino come qualcosa che aveva vissuto e superato. Che senso aveva, avrebbe detto, cercare di redimere con la memoria ci che non si poteva redimere, se ci che restava poi erano solo un vuoto e un dolore insopportabili? La preoccupazione per il passato di Dieter Heydt avr forse suscitato immagini terribili ma, come accenna Henny nelle sue lettere a Froschiein, non poteva ignorare la cosa perch avrebbe fatto un torto a sua madre e a sua sorella, e poi perch aveva standard molto alti quando giudicava il carattere altrui e non prendeva l'amicizia alla leggera. Quando Ilse le chiede una fotografia, Henny le promette di farsene fare qualcuna non appena spunter il sole e poi aggiunge di essere diventata, secondo lei, pi inglese d'aspetto, un'osservazione, questa, che Ilse le chiede (invano) di spiegare poich ci vorr molto tempo prima che le fotografie arrivino davvero. Quando per alla fine arrivano, Ilse archivia la discussione sull'aspetto inglese per dedicarsi a questioni pi immediate. Chi di noi due pi snella? Io non posso competere con la tua figura graziosa, tu hai una vita ancora cos sottile mentre io sono, tutto sommato, pi grossa, soprattutto sui fianchi e sulla pancia, e nemmeno gli ultimi anni hanno cambiato questo fatto, perch la mia struttura che cos. Solo che adesso sono molto pi magra sulle spalle e l dove una volta avevo un petto. Ora per sto facendo delle iniezioni al fegato per la mia anemia e mi sento molto meglio... Nonostante le ristrettezze in cui versa Ilse, la natura le offre una sponda che la consola e la sostiene, in alcuni casi addirittura in senso letterale, come quando in primavera raccoglie le prime ortiche da mangiare, che rappresentano per noi, dice, ottime verdure (le uniche che abbiamo) Ma molto spesso non c' neanche bisogno di una concreta utilit: A darci gioia, come sempre, la bellezza della natura e ora che compaiono i primi uccelli, i primi germogli, i primi bucaneve, noi usciamo di nuovo a passeggiare con il nostro bambino e ci godiamo la brezza leggera, i primi bei raggi di sole. In aprile, un mese dopo, quello stesso anno: In questa meravigliosa regione collinare la primavera davvero splendida e il sole brilla anche senza i buoni per il razionamento, dandoci nuova forza. Le domeniche, dalla mattina presto - ci portiamo dietro panini e caff , le passiamo in una radura appartata del bosco, lontano dai sentieri battuti, e sopra di noi c' soltanto il cielo, intorno gli uccellini che cinguettano, e ci facciamo baciare dal sole gentile. Qui non ci giunge voce della politica, dell'odio, dell'amarezza o dei soliti discorsi sul cibo e sui razionamenti, e noi siamo felici e rilassati. Tu, cara Henny, ricordi dai tempi andati questa sensazione meravigliosa di essere in contatto con la natura ed cos che noi vogliamo crescere nostro figlio, non come un ballerino, in circoli di partito o in associazioni politiche. 26. Il silenzio di Henny a proposito del marito di Ilse non doveva essere sfuggito all'amica. Ilse sar anche stata consapevole del fatto che la risposta data a Froschiein, quando questa le aveva chiesto del marito di punto in bianco, sarebbe poi stata riferita a Henny. Forse era proprio a causa dei legami politici di Dieter che Ilse non voleva far crescere suo figlio nel mondo del potere, della demagogia e del facile cameratismo. A Ilse, per, premeva anche sottolineare quanto di buono c'era in coloro che amava: i

tempi erano stati difficili e la maggior parte della gente era stata costretta a separare fedelt e convenienza. All'inizio della loro corrispondenza, Ilse aveva rammentato a Henny di come, ai vecchi tempi, avesse cercato di portare la pace tra lei e gli altri amici della loro cerchia. Ho pensato spesso a te e al tuo proposito idealistico di vivere sempre in pace con tutti i tuoi amici, malgrado le divergenze di opinioni. Quindi ti render sicuramente felice sapere che ho un rapporto di amicizia con Lili, che venuta a trovarmi qualche volta, e che ho anche un rapporto affettuoso con i Dietrich. Henny aveva risposto: Sono felice che tu abbia di nuovo buoni rapporti d'amicizia con i Dietrich. Io sono convinta che non soltanto Hans [Dietrich], ma anche Annerose sia una persona a posto e sincera, e mi ricordo fin troppo bene come entrambi si siano sempre pronunciati contro il sistema nazista... Anche Lili Wrth mi ha scritto, ma la mia penna si ribella quando penso di risponderle. Tu l'hai mai sentita pronunciare una parola di ripugnanza per tutte le cose mostruose che sono accadute? Ilselein, so che a te posso scrivere apertamente le mie opinioni, perch tu sei, dopo tutto, mia amica e io detesto la menzogna. So anche che con me sei assolutamente franca. Se tu, come me, avessi perso i tuoi cari per colpa di questi pazzi criminali la penseresti sicuramente nello stesso modo. Per correttezza nei confronti di Lili e forse anche per via delle implicazioni contenute nell'ultima frase di Henny perch i pazzi criminali comprendevano sicuramente anche le truppe d'assalto naziste , Ilse aveva risposto: Ci che scrivi di Lili forse vero, ma in qualche modo lei non stata il peggio e, nonostante il suo retroterra familiare infetto, rimasta fedele a Lola sino alla fine. seguono fotografie di: Shanti e Henny appena dopo il loro matrimonio nel 1951. Con alcuni amici intimi e familiari al lancio del romanzo dell'autore Il ragazzo giusto, al Centro Nehru di Londra, nel 1992. Questo stato uno degli ultimi eventi sociali a cui partecip lo zio Shanti. Da sinistra a destra: Sue Hughes, John Hughes, Alun Hughes, Shanti, l'autore e Michi Seth (Michi Mama) (fotografa: Susan Greenhill) Lo zio Shanti nell'aprile del 1997, un anno prima di morire. Henny non chiese direttamente a Ilse se suo marito Dieter era stato nelle SA e Ilse, da parte sua, non ammise qualcosa di pi. Henny non interrog direttamente neppure Rose Rabau sull'osservazione che aveva fatto cadere. Quando, in una lettera in inglese a Froschiein - forse per farle fare pratica con la lingua , Henny riport l'osservazione di Rose in tedesco, aggiunse: Anche se ci piacerebbe sapere qualcosa di pi su questa storia, non vogliamo che Ilse o i Rabau sappiano che ti abbiamo scritto al riguardo Froschiein, riferendosi alla risposta vaga e inconcludente che aveva ricevuto in precedenza da Ilse e al fatto che ormai Dieter era stato liberato, rispose nel giugno del 1947: [Ilse] non stata da Rose Rabau il 1 giugno perch era andata a Marburg con suo figlio a trovare suo marito. Spera di sistemare le cose, ma quando sar effettivamente in grado di fare questo passo? Poich recentemente ho dovuto trasmettere i suoi saluti e dire che era andata a trovare suo marito, ho affrontato l'argomento e la questione che lo riguardano. Rose mi ha detto che gliene aveva parlato Ilse in persona. Ma a me Ilse aveva detto: No, non per

quanto ne sapeva lei. Adesso ricordo che una volta Rose aveva fatto una specie di osservazione che forse poteva avere qualche legame con questa faccenda. Io per non lo sapevo. Se scopro qualcosa ti scrivo, te lo prometto. Ho aiutato anche Ilse e lei avrebbe dovuto dirmi qualcosa di quel genere, ma invece stata, come ti ho scritto, gentile e premurosa [verso Lola ed Ella] e il suo comportamento stato assolutamente irreprensibile. Il risultato che mi ha davvero convinto. La corrispondenza di Henny molto incompleta perch non teneva copie a carbone di tutto ci che scriveva. Le lettere di Froschiein, per, non lasciano affatto intendere che nelle lettere seguenti Henny abbia cercato di insistere sulla faccenda, Froschiein, da parte sua, non ha detto niente. Si limitata a scrivere, a proposito del passo che Ilse intendeva compiere: Deve andare a Marburg e anche se ama tanto suo marito, per lei sar dura. Qui ha la sua casa, per quanto minuscola, mentre l dovr vivere in una stanza ammobiliata e, per di pi, a casa della madre della prima moglie del marito, che morta. Il fatto che lui sia in buoni rapporti con la madre della sua prima moglie e anche con i genitori di Ilse lo mette in una luce favorevole. E cos l'argomento fu lasciato cadere e l rimase, poich n io n altri abbiamo svolto ulteriori ricerche al riguardo. La mancanza d'insistenza da parte di Henny pu essere in parte dovuta al fatto che lei non volesse rompere l'amicizia con Ilse, a cui voleva bene. Un'altra ragione che Froschiein era estremamente sconvolta dal dolore e dalla preoccupazione per sua madre, malata incurabile di cancro. Quest'ultimo periodo proviene da una stesura precedente del libro. Un amico esigente che l'ha letta ha sottolineato la frase n io n altri abbiamo svolto ulteriori ricerche al riguardo e ci ha aggiunto l'annotazione: Perch no? La trama incompleta La sua osservazione era esatta. Anche se Henny non ha mai scoperto la verit su questa storia, doveva esserci una risposta, in un senso o nell'altro. Fare la revisione finale al libro cercando di verificare i fatti pertinenti con la storia stato un po come allacciarsi i lacci delle scarpe mentre si sta facendo lo sprint per tagliare il traguardo in una gara di corsa. I miei editori tedeschi mi hanno aiutato molto suggerendo e seguendo varie tracce. Da un necrologio pubblicato da una societ erudita di cui il dottor Dieter Heydt era stato uno dei fondatori fu possibile ripercorrere la sua carriera in avanti e a ritroso partendo dal periodo coperto dalle lettere di Ilse. A quanto pare si trasfer dalla Biblioteca universitaria di Marburg a un'altra biblioteca, dove ricopr la carica di direttore, dopodich, a met degli anni '70, and in pensione. Hanno cercato di rintracciare i suoi documenti, ma la biblioteca aveva traslocato da poco e nessuno sapeva in quale cantina fossero sepolti. Un'altra fonte promettente era il grande centro che gli americani avevano fondato a Berlino dopo la seconda guerra mondiale per documentare i crimini del periodo nazista e che adesso fa parte dell'Archivio federale. Per tutte le informazioni dettagliate provenienti da questa istituzione sono protette dalla legge per un periodo di trent'anni dopo la morte del soggetto e solo i parenti stretti possono consultarle. Poich Dieter Heydt morto all'inizio degli anni '80, ci vorranno alcuni anni prima che si possano compiere delle ricerche negli archivi. L'unica informazione che l'Archivio federale ha potuto rivelare il suo numero di iscrizione al partito e l'anno, il 1937, in cui vi aveva aderito. Poich Hitler sal al potere nel 1933, il

1937 non una data particolarmente precoce per entrare nel partito. Probabilmente Heydt non era motivato dall'entusiasmo ideologico, e vi avr aderito per ambizione, ansia o cecit, o forse perch era la linea di minore resistenza. (Essendo nato verso la fine del 1910, doveva avere ventisei anni a quell'epoca.) Non sappiamo ancora, per, se entr anche nelle SA, quell'istituzione che per Henny era sinonimo di orrore. E vero che se lo aveva fatto, frequentare la cerchia di amici di sua moglie molti dei quali erano ebrei avrebbe messo lui e Ilse, nel caso in cui fosse stato scoperto, in una posizione difficile o addirittura pericolosa. Se aderire al partito poteva essere necessario per fargli conservare il lavoro, entrare nelle SA, come aveva sottolineato Henny, non era affatto obbligatorio ed difficile comprendere che cosa spieghi o giustifichi questa scelta. Ma riflessioni simili non portano a nulla di concreto. Per il momento, poich la faccenda cruciale della sua appartenenza alle sa ancora in sospeso, il giudizio di Fr'schiein l'unico in nostro possesso ed sincero ed equilibrato: Dieter Heydt era probabilmente come avremmo voluto che fosse 27. Il cancro della madre di Froschiein era inoperabile. Le gonfi il braccio sinistro e si estese vistosamente alla schiena e in prossimit del cuore. Soffriva dolori atroci e gemeva giorno e notte. Nel giugno del 1947, disperata perch assisteva impotente, Froschiein scrisse a Shanti chiedendogli se poteva procurarle qualche forte analgesico come la morfina. Shanti contatt immediatamente alcuni suoi amici medici, ma questi gli dissero che disposizioni severe regolavano l'uso di droghe pericolose come la morfina e che potevano prescriverle solo ai loro pazienti. Inoltre, come scopr Henny, era vietato inviare morfina dall'Inghilterra alla Germania. Froschiein voleva tenere sua madre a casa e non farla ricoverare in un ospedale. Se la portassero via ora, saprebbe che non torner pi. Perch infliggerle questo dolore? Cos, invece, vivr nel suo vecchio ambiente sino alla fine... In tutto questo periodo - e anche prima - Froschiein, che non era il membro pi esuberante della cerchia di amici, accennava ripetutamente a episodi del passato che l'avevano fatta ridere. Ricorda tutte le ore meravigliose che ho passato a casa tua, quando c'era anche Shanti e Hans [Mahnert] veniva sempre a trovarci e a tavola formavamo una compagnia cos bella che rallegrava la piccola Ella. Mi ricordo le sciocchezze da nulla che combinavano sempre Hans e Shanti e alla fine veniva la storia sul film Accadde una notte e ridevamo tanto, pensando a come Hans aveva perso la giacca e poi aveva lasciato quella di ricambio sul treno. E ti ricordi come qualche volta ridevamo di Marga? E ti diventava bianco il naso e dal gran ridere ti colavano le lacrime lungo le guance e noi ridevamo ancora di pi guardandoti? Persino il ricordo mi faceva ancora ridere! Ma quando penso che tutto passato e non torner pi, non pu pi tornare, allora provo ancora pi tristezza. Rievoca la prima volta che aveva fatto visita ai Caro: era stata Lili a portarla da loro. In un primo momento Froschiein era riluttante perch non l'avevano invitata, ma Lili l'aveva rassicurata che la casa dei Caro era aperta a tutti. Cos ho osato e quante volte sono tornata in seguito! Quella prima volta Lola mi aveva invitato cos sinceramente alla cerimonia

d'inaugurazione della tua nuova stanza, era stata cos graziosa. Ci davamo ancora del lei, ma presto le cose sarebbero cambiate. E poi Fredy Aufrichtig che veniva sempre con il suo cane e i ragazzi si divertivano sempre tanto con Ella! Durante l'ultimo Natale che trascorsero insieme, quello del 1946, Frschiein e sua madre mandarono a Henny i loro saluti e Frschiein ricorda a Henny i Natali che in passato avevano trascorso dai Rabau. Una volta sei venuta pi tardi con Shanti e, insieme con Lola, mi avete regalato un canarino. L'avevi portato con te e, mentre eravamo seduti nella stanza accanto, lui ha cominciato a cantare e tu ti sei messa a ridere ma io non sentivo niente!!! E poi Rose ha acceso l'albero di Natale, abbiamo cantato le canzoni natalizie e a cena abbiamo scartato ridendo i regali! Quante volte in questi anni ho guardato la fotografia di una delle nostre ultime vigilie di Natale in cui c'era anche Shanti. Per, perfino allora, Lola aveva un'aria cos seria. Gli ultimi anni sono stati davvero opprimenti, ma il peggio doveva ancora venire. Una volta, mi ricordo, era il 1942/43, Lola ha passato il Natale con noi e io l'ho riaccompagnata a casa di notte. Tutto era deserto per via dell'oscuramento. Oggi ho letto ancora la parola Birkenau nel giornale - l che finita Lola, doveva far parte di Auschwitz ed stato come se mi avessero pugnalato. La musica era un ricordo a doppio taglio. Il Giorno del Pentimento [il mercoled prima del Totensonntag, l'ultima domenica prima dell'Avvento] sono andata a un bel concerto di musica da camera insieme con Ilse, che mi aveva telefonato poco prima. L si dimentica, per un po, a meno che la musica non risvegli nuovamente tutto quanto. Qualche mese dopo la lettera sulla malattia della madre, Frschiein scrisse: Berlino, 18.10.47 Mia cara Hennerle, ora anch'io non ho pi una madre. La notte tra il 9 e il 10 ottobre, dopo infinite sofferenze, tornata alla sua dimora eterna. Grete [la sorella di Froschiein] e io eravamo al suo fianco. Froschiein continua descrivendo il modo in cui sua madre morta, in pace, e la sua sepoltura accanto al marito nel cimitero della HeerstrafSe, il cimitero pi bello che io conosca Continuo a ripetermi che il freddo e il dolore non possono pi farle del male e che ora vede ci in cui ha creduto tutta la vita, ma amaro essere lasciati qui soli. Soprattutto quando scende la sera sento un peso gravarmi sul cuore. Abbiamo spesso parlato del nostro addio: la mamma sapeva di essere molto malata e io le ho chiesto di salutare quelli che amavo nella terra che si trova dall'altra parte: mio padre, Lola, Alice... Due giorni dopo la morte della mamma, ho trovato due lettere che aveva scritto per Grete e per me. Le aveva scritte con mano tremante il 15 settembre e sono la sua benedizione e il suo addio. Mia sorella ha detto che la conseguenza era che stava quasi per morire: dalla calligrafia si vede lo sforzo che le costato... Tanti saluti affettuosi dalla tua Froschiein, in lutto profondo Henny Caro 27 Kendal St. Londra, W2 Dr. S. B. Seth 19 Queens Road Londra, NW4 9/11/1947

Cara Froschiein, vogliamo esprimere la nostra pi profonda partecipazione alla tua grave perdita. Sappiamo che eri molto legata a tua madre e che ti mancher molto. Ma forse ti pu essere un po di consolazione sapere che tua madre stata liberata dalla sua infinita sofferenza. Quanto vorremmo essere insieme a te in questi giorni difficili e speriamo soltanto che tu abbia la forza di superare queste ore dolorose. Poich non avevamo tue notizie da tempo, sospettavamo gi il peggio e purtroppo abbiamo avuto ragione. Froschiein, partecipiamo sinceramente al tuo dolore: di questo puoi essere certa. triste che le nostre parole non possano esserti di grande consolazione, ma pensa che non sei sola e hai degli amici sinceri che sono sempre con te, anche se sono cos lontani! Accade spesso nella vita che ci dobbiamo congedare da chi ci pi caro e noi lo sappiamo, purtroppo, per dolorosa esperienza. Tieni alto il morale e abbi coraggio! Con tanti saluti e abbracci affettuosi, i tuoi amici devoti [non firmato: copia a carbone] Due mesi dopo, poich non aveva avuto ancora notizie da Frschiein, Henny fece partire una lettera dal tono quasi militare, esigendo una risposta. Il secondo di due brevi paragrafi recita: Ti prego di scrivermi immediatamente dopo aver ricevuto queste righe, anche brevemente, affinch io sappia come stai. Anche Shanti molto preoccupato per te e ti manda i suoi saluti pi calorosi. Trascorre pi di un mese prima che Froschiein risponda. Berlino, 14 febbraio 1948 Mia cara Hennerle, hai ottime ragioni per essere arrabbiata con me, anche se ti prego di non esserlo! Spero tanto che tu mi comprenda e che immagini come mi sento. Ho avuto costantemente la sensazione di non potere andare avanti e quando la situazione peggiorata sono persino andata dal dottore. il cuore, come sospettavo. Non riuscivo a respirare, l'attivit pi insignificante mi sfiniva, ero sempre stanca e incapace di fare qualsiasi cosa... C' qualcosa che non va nel muscolo cardiaco e c' anche un difetto in una valvola. Oltre a tutto questo, soffro di una depressione profonda. Non sono pi in grado di affrontare le cose da quando morta la mamma. Ho vissuto tanti anni con lei e ora sono improvvisamente sola e la sua mancanza fa sempre pi male... Per Natale e l'ultimo dell'anno sono stata a casa di mia sorella. Sono stati giorni molto difficili, era la prima volta che rimanevo da sola. Abbiamo un'unica madre, Hennerle. Anche tua madre era l soltanto per te... Sto leggendo Seneca e mi ha fatto tornare in mente quando il vecchio signor Mahnert aveva dimenticato il suo zaino in treno e poi aveva dichiarato, come tratto caratteristico, che conteneva La vita felice di Seneca. Leggere ancora la cosa migliore e a letto leggo sempre finch non crollo addormentata... Sempre tua Frschiein 28. Franz Mahnert, il padre di Hans, appassionato di Seneca, aveva settantacinque anni quando la guerra fin. Anche lui aveva perso la casa sotto i bombardamenti e non aveva pi niente con cui vivere. Andava a lavorare ogni giorno alla sua vecchia compagnia di assicurazioni per avere qualcosa da fare e sbarcare il lunario. Abitava con la sua ultima amante Gerda von Gli-

szczynski e la figlia di lei, Ursel, in una casa che gli era stata provvisoriamente assegnata. Dal cambio di nome sembrava che la sua amante avesse sposato qualcun altro, ma a un certo punto fosse tornata da Franz Mahnert. Non appena Henny riprese i contatti con i suoi amici di Berlino nell'estate del 1946, mand a Franz Mahnert un piccolo dono tramite i Rabau, i quali vivevano a loro volta a Friedenau. Lo apprezz profondamente e con dignit e le scrisse in inglese: Mia cara signorina Caro, solo una riga per esprimerle i miei ringraziamenti pi sentiti per le cinquanta sigarette che mi ha fatto avere tramite il signor Rabau. E veramente molto gentile che lei abbia pensato a me. Lei sa che qui c' una grande penuria di sigarette, cos pu immaginare la mia gioia quando il signor Rabau le ha scartate! Sono davvero di ottima qualit e me le godo in sommo grado. Molte, molte grazie! Ancor pi che apprezzarle, sono soprattutto commosso dal fatto che lei abbia pensato a me. La prima risposta di Henny, anch'essa in inglese, si riferisce a lettere scritte in precedenza da lui, che non sono presenti nel suo archivio. Henny Caro 27 Kendal Street Londra, W2 18 luglio 1946 Mio caro signor Mahnert, sono stata molto felice di ricevere le sue due lettere del 15 e del 23 giugno da cui apprendo che era rimasto in contatto con la mia cara mamma e mia sorella nonostante la minaccia della Gestapo, e lo apprezzo molto. Vorrei soltanto che lei avesse ragione per quanto riguarda la sua intuizione che Lola sarebbe ancora viva! Solo l'altro giorno ho ricevuto una lettera dal signor Wolffsky con cui Lola ha lavorato al Comitato ebraico e che mi ha fatto avere gli ultimi saluti dei miei cari. Pu immaginarsi come mi sono sentita quando ho visto le due cartoline scritte da mia madre e da mia sorella e spedite dai campi di concentramento. Ho riconosciuto soltanto le loro firme e dal modo in cui avevano scritto ho intuito la miseria, il dolore e la sofferenza che devono avere patito. vero che un giorno o l'altro dobbiamo morire tutti, indipendentemente dalle nostre ricchezze, dalla nostra religione o dalle nostre concezioni, e come scrive il Poeta * con le sue belle parole: * Death the Leveller di James Shirley. {N.d. T) Scettro e corona Cadranno in rovina E nella polvere saranno resi uguali Ai poveri falce e badile, ma il fatto che siano andate incontro a una morte innaturale e bestiale com' accaduto a loro non mi da conforto e pace. Pu immaginare che odio ogni tedesco che abbia avuto a che fare con l'ideologia nazista. Questo naturalmente non vale per le persone come lei che, lo so, si sono sempre opposte al bestiale regime nazista sin dal primo giorno. So che alcuni dei miei vecchi amici sono cambiati con il tempo come la marea cambia con la luna e lei non pu biasimarmi se disprezzo questa gente. So che errare umano, perdonare divino, ma il modo in cui i nazisti hanno errato disumano e non potr mai essere perdonato e, spero, dimenticato. soltanto nel momento delle avversit che riconosciamo i nostri amici, ma purtroppo solo pochissime persone superano questa

prova del nove. Devo confessare che quando ho letto la sua prima lettera per qualche minuto non sono riuscita a collocare la signora von Gliszczynski, ma dopo un po ho pensato che non poteva essere altri che la signorina Garrasch. Sono veramente felice che si sia dimostrata un'amica buona e sincera, non soltanto a parole ma anche nei fatti e ricambio con affetto i suoi gentili saluti. Non conosco Ursel di persona, ma la prego di trasmettere anche a lei i miei migliori saluti... Sono spesso in contatto con gli Arberry: giusto domenica scorsa il dottor Seth e io siamo stati invitati a casa loro per un t e per la cena. Naturalmente abbiamo parlato di lei e, si tranquillizzi, caro signor Mahnert, perch i suoi parenti e i suoi -amici spero che lei consideri tali me e il dottor Seth faranno del loro meglio per aiutarla il pi possibile... Con i saluti pi affettuosi e i migliori auguri per lei, sperando di avere presto sue notizie, la sua [senza firma: copia a carbone] I versi del poeta e drammaturgo James Shirley (1596-1666), che fanno parte di una delle mie poesie preferite, sono stati citati con un errore di lieve entit. L'ultimo verso, infatti, dovrebbe essere: Ai poveri falce e badile ricurvi. In risposta a questa lettera il signor Mahnert scrisse: Grazie per i versi poetici che cita nella sua lettera: sono belli e li serber nella mia memoria Poi aggiunge: Le assicuro che pensiamo spesso alla sua cara mamma e a sua sorella. Se non potremo pi vederle (poich ora pare che non vi sia pi alcuna speranza), speriamo soltanto che non abbiano sofferto troppo. Saranno costantemente nei miei ricordi e in quelli di Hans Il signor Mahnert cita spesso suo figlio e dice anche che Shanti lo ha contattato. E come sta il caro dottor Seth? Di recente ha scritto a Hans per dirgli che l'ultimo intervento a cui si sottoposto non ha avuto l'effetto desiderato. Ci spiaciuto apprendere questa notizia. Nella sua corrispondenza con il signor Mahnert, per, Henny non accenna nemmeno una volta a Hans, n direttamente, n indirettamente. Il signor Mahnert, da parte sua, non le suggerisce mai apertamente di scrivere a Hans. Sia lui sia Henny si rendono conto che soltanto aggirando questo scoglio possono impedire alla barca della loro amicizia di affondare. Ma nel giugno del 1948, uno degli amici di famiglia dei Mahnert - un insegnante, Fritz Buse, di cui Henny talvolta usava il pianoforte, ormai distrutto dalle fiamme - scrive una lettera seria, malgrado il tono leggermente faceto, e piena di informazioni sui Mahnert, padre e figlio. Condivide il giudizio di Henny secondo cui il signor Mahnert un uomo dal carattere onesto e affidabile, come siamo abituati a trovarne nelle vecchie generazioni Descrive una visita che gli ha fatto nel suo bell'appartamento di tre stanze, il cui unico svantaggio di trovarsi al primo piano, cos non si capisce letteralmente una parola quando in strada passa un camion Si sono procurati anche qualche mobile e potrebbero vivere felici e contenti se soltanto il signor M non fosse cos malfermo. Nel 1945 stava ancora studiando russo: una bella prova, tutto sommato, se si considerano le difficolt della lingua. Quando sono andato a trovarlo tre settimane fa, aveva lasciato perdere questa strana mania ed era immerso nel Faust. Ci trova consolazione, come altri la trovano nella Bibbia. Come sempre, mi ha stupito la sua agilit mentale, ma si stanca molto in fretta e si lamenta amaramente dei suoi pessimi nervi. Non riesce a dormire e non ha pi

le forze per andare in gita al Krumme Lanke [un lago vicino a Grunewald, a Berlino] La signora von G. lo accudisce bene, ma proprio per questo lo fa rigare dritto. Che Dio ce lo conservi. Fritz Buse dice che Hans Mahnert in un ufficio a Monaco e lavora per l'amministrazione militare americana come interprete. Ha deciso di trasferirsi l perch l'Ovest sembra garantirgli maggiore sicurezza Eppure ci andato di malavoglia perch vive in caserma come un vedovo temporaneo. Ha abbandonato il suo bilocale qui a NeuWestend, con tutto l'arredamento e sua moglie. Cos nessuno soddisfatto di questa soluzione, n lui n sua moglie, n Whisky il suo terrier dal pelo ruvido -, n io, perch ero abituato ad andare a trovarlo di frequente. Ora si aggiunta anche questa follia della valuta [la riforma postbellica della valuta nelle zone occidentali] che ha rovinato le cose, quindi per il momento non potrebbe tornare a Berlino nemmeno se lo volesse. La moglie lavora in una gelateria elegante di Berlino, che fa affari d'oro e anche lei guadagna un bel gruzzoletto di soldi Bisogna ammettere, a ogni modo, che lei flessibile e sa affrontare la vita, anche se il vecchio si lamenta del fatto che non provi affetto per lui e non gli dedichi abbastanza tempo. Una visita volante ogni sei mesi, pi o meno. Chiudo con l'osservazione che Hans desidera emigrare in Nuova Zelanda perch ha la sensazione che nella sua patria tedesca non accada pi granch. [Il signor Bruse usa scherzosamente l'ortografia arcaica teutsch per dire tedesco ] Penso che avrebbe potuto trovare un modo pi semplice di affrontare le cose. E questo, cara signorina Henny, il primo capitolo. Speriamo che le arrivi sano e salvo e trovi lei altrettanto sana e salva nell'Allegra Vecchia Inghilterra. Seguiranno altri episodi, ma, prima di allora, tanti saluti affettuosi dal suo vecchio amico Fritz Buse e moglie Neanche Gerda von Gliszczynski, la vecchia amica e amante del signor Mahnert, si astiene dal fare commenti quando scrive a Henny. La sua lettera consiste di due lunghi paragrafi irruenti e ciarlieri che occupano tutto lo spazio del foglio e nuove frasi nascono prima che siano concluse quelle precedenti. Scrive con l'antica calligrafia tedesca, fortemente inclinata verso destra. Lascia spesso le a e le o aperte e non fa mai la stanghetta alle t Friedenau, 15.1.47 Mia cara signorina Caro, oggi voglio semplicemente ringraziarla molto affettuosamente per tutte le cose meravigliose che lei e il caro dottor Seth ci avete mandato. Dubito che sia possibile immaginarsi la gioia che dei doni simili ci procurano. Soprattutto le calze sono state un regalo cos grandioso e anche se fossero state di seconda mano gliene sarei stata altrettanto grata e spero che lei non debba farne a meno. Be, che Dio la ricompensi doppiamente... Ursel e io godiamo ancora, grazie a Dio, di buona salute e siamo di buon umore, solo la salute del signor Mahnert declinata molto di recente, ma dopo tutto non si pu pretendere troppo, a febbraio compir settantasette anni. Esce di casa ogni mattina alle otto e ritorna la sera alle sette meno un quarto e naturalmente per lui molto dura e a me spiace moltissimo e vorrei poter andare a lavorare al posto suo ma allora sarebbe ancora pi terribile perch almeno adesso posso ancora uscire a cercare le patate e il legno. Sarebbe gi morto di fame e di freddo se non avesse avuto me. Nessuno chiede come sta, al

contrario, solo io continuo ad aiutarlo, gli altri si fanno vivi solo quando hanno bisogno dell'aiuto del padre. Racconta a Henny le avventure della loro comune amica Friedel Alexander, che ebrea e che ha vissuto a lungo clandestinamente con diverse persone. Anche lei aveva ospitato Friedel in una casa estiva della sua vasta propriet fuori Berlino finch questa e il giardino non erano stati rasi al suolo dalle bombe. Poi andata ad Amburgo e di fatto ha trovato alloggio in una fabbrica modello del Partito nazista come signora Stephan con un marito caduto in guerra. Che ironia della sorte per un'ebrea entrare in una fabbrica nazista! Ma ha funzionato bene finch sono arrivati gli inglesi, dopodich tornata a essere la signorina Alexander ed andata a Citt del Capo con suo fratello Klaus, che era un soldato inglese. Henny risponde circa un mese dopo, rallegrandosi per la sfacciataggine e il coraggio - chutzpah probabilmente il termine che meglio lo denota - di Friedel Alexander, e scrive, a proposito di lei, sua sorella e suo fratello: bello che ora siano tutti nsieme in Sudafrica Forse bisognerebbe notare che, con il sistema di voto discriminatorio gi in vigore laggi e l'apartheid che sarebbe presto stato imposto, Friedel Alexander si sarebbe di l a poco trovata a far parte della razza degli oppressori. Mi ricordo che lo zio Shanti ha nominato pi volte le bionde sorelle Alexander mentre passavamo in rassegna le vecchie fotografie. Prima di accorgersi che erano ebree, il loro insegnante era solito indicarle come un esempio tipico di fisionomia ariana. La loro madre, una convinta monarchica, era solita corrispondere con l'imperatore in esilio. Riguardo all'osservazione fatta di sfuggita a proposito di Hans, Henny scrive, in maniera ellittica: Per quanto riguarda il resto del contenuto della sua lettera accade purtroppo nella vita di restare delusi dalle persone. Credo - e nel che il principio migliore sia di non frattempo l'ho imparato aspettarsi troppo dalla gente, cos ci si risparmia ogni delusione. Segue un'altra lettera volubile della signora von Gliszczynski, con ulteriori pungenti osservazioni su Hans. Friedenau, 18.3.47 Cara sig.na Caro, Ursel e io godiamo ancora di buona salute grazie a Dio, solo per quanto riguarda il signor Mahnert potremmo sperare in meglio perch di recente ha avuto un paio di attacchi cardiaci e io mi sono molto preoccupata per lui; negli ultimi otto giorni tornato a lavorare ma una bella lotta ed davvero troppo per lui. Racconta che tutte le loro patate si sono gelate perch in casa non hanno la cantina e aggiunge che spesso si alza alle cinque di mattina per andare a cercare da mangiare e magari torna dopo mezzanotte con qualche patata e nient'altro. I contadini non vendono nulla e vogliono solo barattare e, poich lei e il signor Mahnert hanno perso tutto, non hanno niente da dare in cambio. Dubito che qualcuno riesca davvero a immaginarsi com' la vita qui. Per non dobbiamo abbandonare la speranza e forse anche per noi un giorno splender il sole, lo spero soprattutto per il signor Mahnert perch per Ursel e per me non va poi tanto male e ce la caveremo comunque. S, signorina Caro, chi lo avrebbe mai pensato in quei giorni in cui stavamo felici e spensierati al sole sulla riva del lago di Sacrow. La ringrazio ancora molto per le belle cose che mi ha mandato, mi hanno fatto davvero tanto piacere e anche Ursel molto felice, una ragazza cos giovane non ha altri piaceri a parte questi e poi lavora sempre e come se non bastasse

non ha abbastanza da mangiare. Ha assolutamente ragione, le persone sono spesso una delusione l'ho constatato anch'io, l'unica persona che davvero buona e sincera il signor Mahnert, purtroppo suo figlio non ha preso da lui e non ha niente di suo padre: mentre il padre la quintessenza dell'affidabilit, sul figlio non si pu fare affidamento. Non posso pi scrivere, ma almeno lei non si persa nulla e queste parole sono solo per lei. Ora le ho raccontato qualcosa della nostra vita e non l'ho annoiata troppo, spero. La prego di salutare con affetto il dottor Seth da parte mia e dirgli che mi piacerebbe preparargli ancora i rognoni brasati che mangiava tanto volentieri a quei tempi. 29. Ormai Franz Mahnert ha deciso di desistere dalla lotta con il suo inglese elegantemente non idiomatico. 11 gennaio 1947 Cara signorina Caro, oggi vorrei scriverle nella nostra madre lingua. Il mio inglese goffo si differenzia troppo dal suo, cos scorrevole, e inoltre scriver pi velocemente. Qui ogni tanto ci tolgono l'elettricit, come prima, con la differenza che adesso, di solito, soltanto per otto ore e dobbiamo adattarci, perch presto sar pi buio che in Egitto ai tempi della grande oscurit. Henny risponde (in inglese) con il suo tipico miscuglio di affetto, partecipazione, generosit e tatto. Gli manda caff, dadi per il brodo, sardine, farina, cioccolato, sigarette e calzini, poi aggiunge: Temiamo di non poter eliminare del tutto la Finsternis [oscurit] di cui lei parla nella sua lettera, ma speriamo comunque che le nostre candele facciano un po di luce sul suo compleanno La risposta di Franz Mahnert, battuta a macchina come al solito (e in tedesco), ma con alcune sottolineature tremolanti (sotto le parole qui stampate in corsivo), giunse qualche giorno dopo, all'inizio di febbraio del 1947. Cara signorina Caro, ieri, per festeggiare il mio compleanno (il pacchetto arrivato esattamente lo stesso giorno), ho ricevuto le cose che lei e il dottor Seth mi avete mandato, insieme ai vostri auguri. Vi ringrazio sentitamente a nome mio e anche a nome della signora v. G. e di Ursel, che hanno condiviso il mio piacere. E che i buoni auguri che entrambi avete formulato per me possano realizzarsi, poich in questi tempi difficili e in questo inverno spietato c' bisogno urgente di ritrovare l'allegria. Le amabili parole che lei mi ha scritto e i suoi doni gentili e generosi contribuiscono a farlo. Molte, molte grazie. Quello che ci avete mandato straordinariamente bello, ma queste splendide candele dai colori meravigliosi non si possono sacrificare per i blackout; questo quello che vorremmo ora, ma dobbiamo comunque usarle. Poi continua descrivendo un regalo di Shanti e Henny che quest'ultima non aveva citato nella sua lettera. Ora cerchi di immaginarsi il mio stupore quando per il mio compleanno la signora Rabau mi ha portato il maglione (a maniche lunghe), che ho indossato subito perch qui ancora come essere al polo nord: 15 gradi sotto zero con il vento gelido dell'est, mentre l'altra mattina c'erano 20 gradi sotto zero. Per questo, voglio dire per il maglione, vi ringrazio entrambi in modo speciale. Mi hanno anche detto che ho un'aria molto giovanile quando lo indosso, ma

in ogni caso io non sono affatto vecchio! Per quanto riguarda le sigarette, purtroppo, non posso ringraziarvi perch qualcun altro dovr farlo al posto mio, qualcuno che apprezza tantissimo le sigarette come me. Per tout comprendre c'est tout pardonner, quindi non serbo rancore o astio e non dico: speriamo che si soffochi... Perch anche gli altri non dovrebbero a loro volta avere qualcosa? Chiss se ci rivedremo mai di persona. Nemmeno in Inghilterra pare che le cose siano rose e fiori e oggi sul giornale abbiamo letto di estesi blackout. Allora addio e che le cose vi vadano bene, perch ve lo meritate. Saluti affettuosi anche dalla signora v. Gliszczynski e da Ursel e, ancora una volta, MOLTE GRAZIE.1 Il suo antico F. Mahnert Le sue lettere proseguivano cos, a volte allegre, a volte sature di solitudine, perch n Hans n sua moglie lo andavano a trovare spesso. Nell'agosto del 1947 scrisse (di nuovo in inglese): Il suo ultimo pacchetto mi stato consegnato il 29 scorso ed stato un sollievo: avrei dovuto usare della corda per allacciarmi gli scarponi se lei non fosse stata tanto gentile da mandarmi i lacci. Molte grazieanche per le altre cose... Quando ha un po di tempo libero ci faccia sapere qualcosa di lei. Si abituata al clima e alla gente? Siamo felici di sapere che ha trovato un amico buono e affidabile nella persona del dottor Seth. davvero una brava persona! Non bello pensare che molto probabilmente non c'incontreremo pi. Be, dopo tutto abbiamo dei bei ricordi, abbiamo vissuto un'epoca che la giovent di oggi non vedr mai, suppongo, qui in Germania. Lei non s'immagina nemmeno come stanno le cose qui: tutti magri e cenciosi, terrorizzati per l'inverno che deve venire, senza carbone (o con una quantit ridicola) e, in gran parte, senza vetri alle finestre! Ma non inguaiamoci con questi guai, finch i guai non inguaiano noi! Nel frattempo la signora v. Gliszczynski fa tutto quello che pu per mantenere in vita questo vecchio... Per favore ci scriva, quando ha tempo. I lacci che servivano a preservare la dignit giunsero - senza che il signor Mahnert ne sapesse nulla in seguito a una richiesta della signora von Gliszczynski, che non chiedeva mai niente per se stessa. In precedenza il signor Mahnert, che per s non desiderava nulla se non notizie dei suoi amici, aveva pregato Henny (anche stavolta in inglese) di spedire qualcosa per la signora von Gliszczynski. Nella sua ultima lettera lei stata cos cortese da chiedermi che cosa ci serve qui. Se non abuso della sua gentilezza, direi che la signora v. Gliszczynski le sarebbe molto grata se potesse mandarle un paio di calze, usate naturalmente, e della biancheria intima, anche di seconda mano, se ne ha. Possiede soltanto un paio di calze, in condizioni orribili, e qui non c' modo di averne altre. Sventuratamente abbiamo perso tutto quanto durante i bombardamenti! A questa lettera ne fece seguito un'altra, scritta a mano in tedesco su entrambe le facciate di due piccoli pezzi di carta. Diversamente dalle sottolineature tremolanti di una lettera precedente, questa grafia meravigliosa: chiara, elegante, economica, piena di carattere, essenziale ma ricca. Il signor Mahnert, per, ha settantotto anni ed l'ultimo anno della sua vita. La sua ultima lettera la batte a macchina in inglese durante il blocco e il ponte aereo di Berlino, tre mesi prima di morire. Franz Mahnert Berlino, Friedenau Rheinstr. 48 I

11 luglio 1948 Cara signorina Caro, le ho scritto l'ultima volta il 21 aprile. Poich ho molto pi tempo libero di quanto ne abbia lei, voglio scriverle soltanto una riga con il proposito di avere notizie sue e del dottor Seth. Qui speriamo e desideriamo che godiate entrambi di buona salute e di buon umore. Io, sfortunatamente, non sto bene: il dottor Seth le racconter di quel brutto disturbo al cuore contro cui sto lottando (angina pectoris) La cosa peggiore che qui a Berlino non si trovano medicinali che possano lenire un po il dolore quando ho un attacco: la sofferenza, in effetti, terribile e allora vorrei che la mia vita finisse. Nonostante ci il cuore una cosa meravigliosa: 300 battiti al minuto fanno 12.280.000.000 di battiti in 78 anni! Vede bene come occupa il suo tempo un vecchio! Ma io so che non bisogna lamentarsi quando migliaia e migliaia di altre persone soffrono ugualmente. Mentre sta scrivendo, il cielo squarciato dal rumore: nelle ultime ventiquattro ore sono atterrati trecentottanta aeroplani per rifornire di viveri Berlino Ovest, circondata dal territorio controllato dai russi. Sembra che non vi sia speranza in una soluzione diplomatica. La riforma monetaria recente, in conseguenza della quale la gente ha dovuto consegnare tutti i contanti ricevendo in cambio sessanta Deutschmark a testa, ha impoverito tutti tranne coloro che posseggono case e terreni. Tutto crollato, dice il signor Mahnert: i salari vengono pagati solo in parte, le polizze di assicurazione sulla vita sono precipitate a un decimo del loro valore, i depositi bancari sono andati perduti, sostiene, la gente non ha nemmeno i soldi per pagare l'affitto; e poich ora a Berlino ci sono due valute, un'impresa da giocoliere sapere esattamente quando usare il Deutschmark e quando la valuta rispecchia orientale, il cui nome irrisorio - il marco-tappezzeria la relativa assenza di valore. Come osserva il signor Mahnert, con un'amarezza sardonica in lui rara: tutto molto bello! Forse le piacerebbe essere qui, vale la pena viverci, questo sicuro. uno scandalo: gente affamata, malati ovunque. Ma sembra che tutto il mondo non sia soddisfatto... Io pensavo che il Transvaal fosse un piccolo paradiso, ma a quanto pare non lo : di recente la signorina Alexander ci ha scritto che si sente infelice. Dei miei parenti di Cambridge [gli Arberry] non ho notizie da mesi, cos come dai [miei parenti] al Cairo: forse le lettere vengono bloccate dai russi. Qui il tempo molto brutto, l'estate non arriva: piove, piove e fa freddo. Parliamo spesso di voi e vi mandiamo i nostri pi cari saluti, intanto auguriamo ogni bene a lei e al caro dottor Seth. La signora v. Gliszczynski e Ursel si uniscono a noi. Sempre il suo vecchio, F. Mahnert 30. Oggetto: un messaggio dai bordi neri spedito in una busta dai bordi neri alla Famiglia Rabau, Berl.-Friedenau, Kirchstr.. L'indirizzo sembra quasi scritto da Ursel. I Rabau lo trasmisero come promemoria a Shanti e Henny. Domenica 24 ottobre 1948, dopo una breve ma grave malattia il nostro adorato padre e suocero, il nostro amico e compagno devoto per molti anni Franz Mahnert

spirato in pace all'et di 78 anni. Con profondo dolore Dott. Hans Rudolf Mahnert e sua moglie Wanda Gerda von Gliszczynski e sua figlia Ursula. Berlino-Friedenau Rheinstrasse 48. Il funerale avr luogo venerd 29 ottobre alle 14.00 al cimitero di Friedenau nella Stubenrauchstrasse. 31 Henny Caro 27 Kendal Street Londra, W2 28 novembre 1948 Cara signora v. Gliszczynski, la notizia della morte improvvisa del nostro caro amico ha colpito molto dolorosamente sia me sia il dottor Seth e comprendo assai bene la sua perdita. Vorrei esprimerle le mie condoglianze pi profonde da parte di entrambi noi. Avevamo grande stima del vecchio signor Mahnert e non abbiamo mai dimenticato come, durante i terribili giorni di novembre del 1938, rischiando di mettere se stesso in grave pericolo, tenne nascosto uno dei nostri migliori amici ebrei. Anche noi, pur vivendo lontano, abbiamo la sensazione di avere perso un amico sincero. Ho appreso i dettagli del funerale dai miei amici Rabau. Per fortuna il signor Mahnert ha avuto lei al suo fianco, cos almeno non morto in completa solitudine. Spero che in questi giorni difficili Ursula [Ursel] le sia di sostegno. La prego di salutarla da parte mia. La saluto affettuosamente, anche da parte del dottor Seth. La sua [senza firma: copia a carbone] Fredy Aufrichtig- di cui Franz Mahnert aveva chiesto notizie in una delle sue lettere quando aveva saputo che era a Shanghai era probabilmente l'amico che aveva protetto durante la Notte dei cristalli e nei giorni successivi. Nel settembre del 1949, un anno circa dopo la morte del vecchio signor Mahnert, Froschlein scrisse a Henny, in una lettera: La signora von Gliszczynski ha ricevuto una lettera da Fredy. Il vecchio signor Mahnert conservava al sicuro le cose di Fredy, anche se aveva detto che, se Hans le avesse chieste, bisognava dargliele perch Fredy le aveva lasciate in custodia a Hans e non al signor Mahnert. Hans se le fatte spedire e sembra che abbia appena venduto l'orologio della madre di Fredy. Non riesco a immaginare perch l'abbia fatto, ma sua moglie - non c' dubbio - deve avere una cattiva influenza su di lui. Si dice che porta gli anelli che appartengono a Fredy, ma almeno quegli oggetti sono ancora l. Vuoi che faccia qualcosa per conto di Fredy? Nello stesso mese Margarethe Bruse, che - diversamente da suo marito Fritz non aveva incontrato il signor Mahnert dopo la guerra, scrisse a proposito del figlio di lui: Dopo il funerale del vecchio signor Mahnert non abbiamo pi sentito Hans Mahnert. Sembra si sia separato dalla moglie, sia sentimentalmente sia legalmente... Una volta Hans Mahnert ha detto a mio marito: Mio padre riceve spesso posta da Henny Caro e io sono davvero sorpreso che lei non scriva a me Ho detto a mio marito che era pretendere un po troppo. In un'altra occasione mio marito gli ha detto: Quando ho conosciuto tua moglie,

ho capito subito che non era la donna per te E lui ha risposto: Perch non me l'hai detto allora? L'ho trovato abbastanza ingenuo. A questo punto Hans Mahnert scompare quasi del tutto da queste pagine. 32. Per un breve periodo si affaccia un altro Hans. I Dietrich - Hans e Annerose - facevano parte della cerchia di amici di Henny. Sono stati citati di sfuggita in precedenza e ora vengono presentati di diritto come gli ultimi corrispondenti berlinesi di Henny. Tra questi sono unici per una serie di ragioni. Innanzitutto non vivevano nella parte occidentale di Berlino in un settore amministrato dai britannici, dagli americani o dai francesi, ma nella parte orientale, nel settore amministrato dai russi. Non vivevano nemmeno, diversamente dagli altri, in prossimit del centro: la loro casa si trovava alla periferia di Berlino dove, come avevano scritto i Rabau, le volpi dicono 'buonanotte In un primo momento furono soltanto la distanza e i mezzi di trasporto poco efficienti a separarli dai loro amici, poi a isolarli furono gli eventi della storia: le riforme valutarie, i permessi interzonali e, alla fine - al di l dell'estensione cronologica di queste lettere -, un muro. In secondo luogo, Hans durante la guerra era stato un burocrate, ma n lui n Annerose avevano mai aderito al Partito nazista, anche se facendolo ne avrebbero tratto grandi vantaggi. In seguito avrebbero evitato di aderire al Partito socialista unificato, o SED, sostenuto dall'amministrazione militare sovietica, e ne avrebbero patito le conseguenze. In un certo senso il loro spirito rispecchia la lotta degli individui contro il dominio di uno Stato inclusivo e dalla mano pesante. In terzo luogo, Hans Dietrich ha una personalit particolarmente accattivante per la sua nobilt leggera e diretta; l'amore per la moglie, l'affetto per gli amici, il suo diletto nella musica, il suo amore e le sue lotte con la natura parlano non soltanto di lui ma anche di tutti quelli che, come Henny e Shanti, hanno cercato o avuto la sua amicizia. Anche il suo stile o, per essere pi precisi, i suoi stili di scrittura sono estremamente vivaci, siano essi seri o umoristici, formali o colloquiali, diretti o involuti (come sa essere solo la lingua tedesca) In quarto luogo, l'amore di Annerose per la madre di Henny e il ricordo che serba di lei la aiutano a riportarla in vita. Ancora pi con i Dietrich che con gli altri amici di Henny ho la sensazione di essere alquanto superfluo come scrittore e come intermediario. Con le loro parole Hans e Annerose evocano la loro stessa esistenza e persino il commento pi discreto sulle lettere che hanno scritto sembrerebbe maldestro. La prima lettera di Hans Dietrich comincia con una strana esitazione e formalit linguistiche che ricordano quasi Henry James o Thomas Mann, ma che non mascherano il suo profondo affetto per Henny e Shanti. Berlino-Wilhelmshagen, 30 gennaio 1947 Cara Henny, verso la fine di questo mese un messaggio della nostra cara Rose Rabau ci ha procurato una felicit particolare che ci ha fatto un sacco di bene in questi tempi senza gioia. Shanti e Henny, amici dei giorni migliori, hanno pensato a noi dimostrando che i legami di amicizia dei tempi andati continuano, nonostante gli eventi, a esistere. I nostri amici, che ora sono in Inghilterra, sono stati non di

rado oggetto delle nostre conversazioni e ci hanno indotto a chiederci se anche oggi sarebbero al nostro fianco. Siamo felici, di tutto cuore, che la domanda abbia ora ricevuto una risposta affermativa, e a questa risposta associamo la speranza che in futuro i nostri rapporti di amicizia siano ostacolati soltanto dalla separazione nello spazio. Quest'anno, in una domenica mattina di freddo pungente, ancora prima che ci fossero resi noti i tuoi pensieri su di noi, ero in quell'appezzamento di terra a Neu-Venedig che ancora nostro e dalla spiaggia guardavo i bambini che si divertivano sul ghiaccio luccicante e i miei pensieri si sono volti inevitabilmente a come, anni fa, proprio in una domenica simile, noi due siamo andati a fare una passeggiata invernale in mezzo al ghiaccio quando tutti gli altri partecipanti convenuti della nostra cerchia avevano fatto marcia indietro e, con la scusa del freddo, erano rimasti a casa e a letto! Ti ricordi quel giorno? Poi siamo arrivati a Schmockwitz e ci siamo incamminati verso casa, affamati e intirizziti. Quel giorno ormai lontano, dietro di noi, e gli anni seguenti non hanno portato benedizioni a nessuno della nostra cerchia, gravando invece ognuno di noi con la sua quota di durezza e infelicit nel mondo. Hans continua descrivendo quello che successo a loro. Nel 1939 lui era stato immediatamente reclutato in servizio di guerra e nominato ufficiale amministrativo. Nel gennaio del 1945 un attacco aereo aveva distrutto la loro casa di Karlshorst e avevano perso tutti i loro averi. Gli era stato persino impedito di accedere alle rovine perch il governo militare sovietico aveva stabilito la sua sede a Karlshorst. Al momento della capitolazione del Paese erano stati separati per settimane finch non si erano ritrovati quasi miracolosamente in maggio. All'inizio del 1947 vivevano nel solaio della piccola casa che era appartenuta un tempo ai genitori di Annerose ma che ormai era in mano altrui. La madre di Annerose era stata costretta a vendere le sue propriet per aiutare Hans e Annerose a sopravvivere. I genitori di Annerose erano morti di malnutrizione poco tempo dopo, come il padre di Hans. Per, come afferma stoicamente Hans, il successore al dipartimento dove lavorava in passato lo aveva assunto di nuovo, e cos possiamo considerarci tra i fortunati che hanno una casa e vivono senza privazioni materiali. Inoltre, godiamo di discreta salute Annerose scrive in tono pi colloquiale: Mia cara Henny, negli ultimi anni abbiamo parlato sovente di te e con l'immaginazione ti ho scritto spesso per consolarmi. Lola ha lasciato un enorme vuoto nella nostra cerchia di amici. un vuoto che non verr mai colmato. Separarmi dalla tua cara mamma adorata stato molto duro per me. Mia cara Hennerle, so che cosa hai perduto, e daremmo tutto perch ti fossero stati risparmiati questi eventi, le terribili notizie... Non dimenticheremo mai le ore trascorse insieme a casa dei tuoi genitori con la tua famiglia. Le parole consolatrici della tua cara mamma, Dio non ci d mai da sopportare pi di quanto non siamo in grado di sopportare, mi hanno spesso dato la forza di farmi coraggio dopo le notti dei bombardamenti e, quando hanno bombardato casa nostra, di andare a frugare per settimane tra la spazzatura per vedere che cosa poteva servirmi. Siccome Hans non c'era e non eravamo nemmeno iscritti al partito, non ho ricevuto nessun aiuto n dallo Stato n dal partito. Ma i buoni amici, sai... il nostro zio Jazko veniva ogni giorno ad aiutarmi... Sono stata molto orgogliosa di aver potuto salvare tutte le cose che Jazko e Rose avevano lasciato da noi, oltre al grosso pacco che Lola mi aveva dato da custodire durante una delle

sue visite. Purtroppo tutto il nostro lavoro stato invano. Annerose racconta come, in seguito ai bombardamenti e alla separazione, alla confusione, alla mancanza di trasporti e ai trasferimenti forzati, ogni cosa era andata persa, incluso il pacco di Lola che, come dice, sarebbe stato un insostituibile ricordo per Henny. Parla di Lili con compassione, sa della rottura, avvenuta mesi prima, tra Lili e Henny, ma dice che quando lei stessa era infelice e disperata, era stata Lili a liberarla dal lavoro per l'esercito e a farla trasferire alla sua azienda, che non era pi a Berlino. Una lettera di Annerose, senza data: Carissima Hennerle, in memoria del 23, il compleanno di Lola, i nostri saluti pi sentiti. Hans e io non dimenticheremo mai il tempo trascorso con la tua famiglia e sono grata di avere questi ricordi, qualcosa che nessuno potr mai sottrarci. La memoria ci da la forza e la distanza da questa vita, che sembra cos difficile da sopportare: un motto saggio che devo alla tua cara mamma profondamente adorata e di cui ho colto il significato profondo solo nei momenti di difficolt. La nostra Lola! Nella nostra cerchia di amici lei ci manca, manca a tutti noi. Sai, talvolta, quando la gente che era stata dichiarata morta torna a casa, penso che forse anche noi potremmo vivere e vedere compiersi un miracolo simile, Lola che torna a casa anche lei... Domenica abbiamo parlato tanto dell'estate del 1938, quando Shanti ci ha sorpreso all'improvviso. Ti ricordi ancora quella meravigliosa domenica sul Wannsee e quelle ore felici? strano pensare che fu sul Wannsee, con tutto ci che il nome di quel lago idilliaco avrebbe poi evocato, che Shanti, stanco di Edimburgo e con la nostalgia per Berlino, aveva sorpreso i suoi amici l'anno prima della guerra. Non c'era ancora stata la Notte dei cristalli e sembra che gli ebrei potessero come prima andare nei parchi, nelle foreste e ai laghi intorno a Berlino. O forse Henny e Lola si limitavano a ignorare l'atmosfera predominante e si muovevano al sicuro perch erano in compagnia dei loro amici cristiani? Una lettera di Hans Dietrich del 17 dicembre 1947, quattro giorni dopo il compleanno di Henny: Cari Hennerle e Shanti, sui miserabili mucchi di macerie che rappresentano tutto ci che rimane della nostra vecchia amata Berlino cadono senza posa dal cielo bianchi fiocchi di neve, annunciando che tornato l'inverno, e da qualche parte nel nostro inconscio sappiamo anche che Natale alle porte. Questa festivit che una volta non si festeggiava in nessun posto in modo pi intimo e raccolto che qui in Germania ci render di nuovo malinconici e assorti quando saremo costretti a pensare a tutto ci che ci dava il Natale in termini di edificazione e gioia e amore, e che ora per la terza volta e in misura sempre pi crescente ci nega. Ripensiamo ai Natali prima del 1933 [l'anno in cui Hitler sal al potere] e ripensiamo specialmente alle splendide ore che la nostra cerchia di amici trascorreva insieme festeggiando come in una famiglia e ricordiamo soprattutto le persone amate che erano con noi allora e che ora non possono esserci pi. Sotto questa neve i nostri pensieri e tutti i nostri auspici sono con voi. Che il buon Natale che auguriamo a voi, carissimi, si possa realizzare nel senso pi sincero di questo nostro augurio. Dopo aver discusso della conferenza che si stava tenendo a Londra tra le forze d'occupazione, che offriva un barlume di pace e condizioni ragionevoli di vita salvo poi frantumarsi in

amari alterchi, Hans continua dicendo che, in conseguenza di ci, le divisioni tra i vari settori di Berlino potrebbero subire gli stessi controlli severi a cui erano sottoposti i confini tra le varie zone occupate della Germania. Una visita dai Rabau o da Frschiein richiederebbe allora l'acquisizione di un lasciapassare intersettoriale, e se le forze d'occupazione stabilissero i requisiti per l'emissione dei lasciapassare intersettoriali con lo stesso rigore con cui hanno stabilito quelli per i lasciapassare interzonali, in futuro sarebbe pi o meno come vivere, per dire... a Mosca, a Orel o in qualunque altro posto dell'Unione Sovietica. Nessuno sa se la situazione si metter cos male, ma che sia anche peggio di quanto avremmo potuto prevedere ce l'ha insegnato un'esperienza fin troppo amara. pi o meno in questo periodo che Hans manda a Shanti, che per qualche tempo deve avere collezionato francobolli, un dono insolito e ironico perch evoca le forze di occupazione. pi facile sopportare la nostra posizione quando non siamo sempre i beneficiari della gentilezza degli amici, ma possiamo anche godere dell'ebbrezza di dare piacere. Ecco perch chiedo a te e anche al caro Shanti di apprezzare i doni inclusi in questa lettera e di accettarli di conseguenza. Mi riferisco a un regalo per Shanti che, tra le altre cose, ricordiamo per ci che si definirebbero le sue discussioni animate con Hans Mahnert in campo filatelico. una grandissima rarit per gli intenditori tra i collezionisti di francobolli, cio una cartolina della Rivolta dei Boxer del 1901, su cui sono incollati i francobolli sovrimpressi, allora validi, delle potenze coinvolte (Inghilterra, Francia, Russia, Stati Uniti, Giappone, Cina e Germania) e su cui sono apposti i timbri delle autorit postali militari di ogni singola potenza. Speriamo che questa aggiunta alla sua collezione renda felice Shanti tanto quanto noi, con animo sincero, desideriamo rendere possibile una simile gioia. Nella stessa lettera Annerose si offre di aiutare Henny nei suoi affari commerciali a Berlino, proprio come Froschiein ha aiutato gli Haac, suoi amici. Avevate, tu, Lola o tua madre, beni che vi sono stati confiscati: libretti di risparmio, conti correnti bancari, mobili e cos via? Voglio solo ricordarvi di non lasciare nulla di intentato nello sforzo di salvare almeno qualcosa... Naturalmente non possibile riportare in vita i familiari che si amavano, ma la legge d il diritto di occuparsi delle propriet e dell'eredit. Se non hai ancora pensato a queste faccende, lo far volentieri io per te e mi far dire da Frschiein tutto quello che serve, visto che lei ha solide conoscenze in questo ambito. Dopo tutto potrebbe procurarti qualche risparmio per quando sarai vecchia. A tempo debito, come verr descritto poi, Henny si sarebbe occupata di questa faccenda, anche se con Froschiein a rappresentarla e tutelarla. Per i Dietrich avrebbero presto dovuto affrontare le loro vicissitudini. Due mesi dopo, all'inizio di aprile del 1948, Annerose scrive per dire che Hans stato licenziato. La vera ragione che non ha aderito al Partito socialista unificato o SED, il partito sostenuto dall'amministrazione militare sovietica nell'amministrazione centrale. Molti nazisti dimostrano la loro riqualificazione democratica prendendo immediatamente la tessera del SED e cos si trasformano in pecore bianche e angeli innocenti! Non siamo stati membri di un partito prima e non vogliamo scegliere lo stesso sistema ora, anche se con un nome diverso. Non ci stato risparmiato niente: pensavamo di partecipare ai sentimenti di tutti voi e dello zio Jazko, ma quando la si vive sulla propria

pelle la cosa scende pi in profondit e la partecipazione si fa ancora pi forte. Per vent'anni Hans si dato da fare e ha sgobbato per un lavoro che gli desse da vivere, nonostante l'odio dei nazisti, come voi ben sapete, e in dieci minuti ha dovuto abbandonare l'azienda e gli stato detto che non occorre pi che ci vada. questa la libert democratica della met orientale della Germania! Hans aggiunge qualche riga con una calligrafia chiaramente sconvolta dall'ira. Innanzitutto dice che i regali di Henny hanno fatto molto piacere ad Annerose. La mia Annerose ha scritto con eloquenza del suo piacere. E anch'io ne sono felice, perch il piacere di Annerose tale anche per me, cos ti ringrazio anch'io calorosamente. Poi analizza la propria posizione dal punto di vista psicologico e con obiettivit economica: Annerose ti ha raccontato anche che ho perso il mio lavoro. Sono ancora piuttosto sconvolto e pieno di rabbia, quella che si chiama rabbia cieca o furia livorosa Be, quella da sola non porta da nessuna parte, e cos bisogna fare qualcosa. Sar difficile, perch negli ultimi dieci anni i vecchi impiegati hanno avuto difficolt a trovare un nuovo impiego, e questo ancora pi vero oggi, adesso che gli affari a Berlino si sono paralizzati e lo smantellamento di tutte le autorit e le banche del vecchio Reich ha creato naturalmente un esercito di impiegati di una certa et in cerca di lavoro. Per non bisogna cedere alla disperazione o perdere la fiducia in se stessi. Cos terr duro anch'io! Spero di poterti mandare qualche notizia migliore. Auguri affettuosissimi a entrambi voi, miei cari, il vostro Hans Segue un interludio quasi pastorale. Tre settimane dopo la sua lettera precedente, Hans, stranamente di ottimo umore, descrive le sue avventure nel suo appezzamento di terreno, o Schrebergarten. Giardini come quello erano un'istituzione di politica sociale che risaliva alla Berlino del diciannovesimo secolo: agli abitanti delle citt erano concessi degli spazi nelle cinture verdi perch li usassero nei fine settimana per piantare fiori, frutta e verdure. Quelli che durante la guerra avevano avuto la casa bombardata vi si erano trasferiti, specialmente se avevano costruito una piccola residenza estiva o un capanno. In uno di questi Schrebergarten Gerda von Gliszczvnski aveva dato rifugio alla sua amica Friedel Alexander quando si nascondeva dai nazisti. Hans scrive: Ho dedicato le mie vacanze non richieste al duro lavoro in giardino e voglio raccontarti qualcosa. Innanzitutto, lavorare in giardino in questo mese di aprile veramente caldo e soleggiato mi ha fatto abbronzare per bene in faccia. Non assomiglio pi a quei berlinesi solitamente cos pallidi e le mie mani paiono quelle di un boscaiolo, piene di spaccature e di calli! Non importa, soltanto all'esterno! Ho diciotto alberi di mele, uno di pere, tre di prugne, quattro di ciliegie, quattro noccioli, una trentina di arbusti di ribes nero e rosso, quindici arbusti di uva spina e parecchi di lamponi. La fioritura quasi finita e ho trascorso una notte d'ansia per via di una gelata notturna due giorni fa, ma ora sembra che sia passata senza troppi danni, e adesso in fondo al cuore speriamo che il cielo ci conceda un buon raccolto con la frutta. Inoltre: patate, barbabietole da zucchero, piselli e fagioli, carote e altre cose molto ricercate sono state affidate alla terra e ora non resta che sperare che il cielo ricompensi tutti gli sforzi e il lavoro che vi ho profuso. Sai che il nostro piccolo giardino si trova vicino all'acqua (un braccio del fiume Sprea!) Ho approfittato di questo fatto per

creare una specie di canna da pesca improvvisata e, indovina un po, ieri una piccola anguilla ha persino provato compassione per me ed caduta nella mia trappola o in quella del mio patetico attrezzo! Sono stato molto orgoglioso di questa cattura a cui si sono aggiunti alcuni piccoli coregoni, presi in maniera simile, e Annerose stata molto felice di non doversi preoccupare ancora di che cosa cucinare! Ho deciso anche di riprendere seriamente a suonare il violino. Lili Wrth mi prester un violino e il signor Landau (quella grassa allodola!) mi ha promesso qualche spartito e un po di esercizio pratico a casa sua ( il felice possessore di un pianoforte) Con questa attivit spero di trovare un po di temporaneo sollievo dalle realt fin troppo materiali della nostra esistenza tedesca. Alla fine Hans trov, dopo molti sforzi, un lavoro con minori indennit accessorie ma con un salario pi alto e maggiori responsabilit. Aveva anche un titolo impressionante: era capo del dipartimento dei conti finanziari alla Societ costruttrice dell'edilizia e dell'immobiliare municipale. Il suo raccolto, per il figlio del suo congedo involontario , non and bene e gli procur soltanto grande dolore Dopo una stagione di fioritura, meravigliosa e ricca di promesse, degli alberi da frutta e degli arbusti arrivata una brutta nottata di gelo che ha distrutto tutte le mie speranze di raccoglierne i frutti e preparare conserve e marmellate. Poi aprile e maggio hanno portato una grave siccit che ha impedito la crescita di tutta la vegetazione e le notti costantemente fredde e, di recente, anche le giornate, hanno ulteriormente peggiorato la situazione. Intanto, peste e parassiti di ogni tipo celebrano ovunque delle vere orge e non possibile avere la meglio su di loro perch c' ancora penuria di pesticidi e insetticidi chimici adatti. Tuttavia proseguono gli sforzi intrepidi e ci sono ancora molte speranze che alla fine il raccolto ci ricompensi per tutte le nostre fatiche. Per noi, questo quanto. Sicuramente verr di nuovo il tempo in cui nelle nostre lettere potremo raccontare in prevalenza le nostre gioie e le nostre speranze e ci saranno meno preoccupazioni e dolore. Dateci presto il piacere di avere vostre notizie. sempre meraviglioso sentire di tanto in tanto dei cari amici che sono in luoghi del mondo in cui la vita non un picnic, ma i cui abitanti, lontano dalle pressioni del potere omnipervasivo degli errori politici e delle conseguenze di una guerra non meno folle, possono vivere come ognuno vorrebbe vivere. Allora immaginiamo come sar bello quando anche noi saremo giunti allo stesso traguardo. Cordiali saluti a entrambi voi, il vostro Hans Il blocco e il ponte aereo di Berlino, gi visto da Berlino Ovest con gli occhi del vecchio signor Mahnert, provocano reazioni ciniche da parte di Hans Dietrich e indignate da parte di Annerose. Fanno uscire una lettera per i loro amici imbucandola a Berlino Ovest, evitando cos i censori russi. Berlino-Wilhelmshagen, 5 agosto 1948 Wilhelmstr. 68 Cari Hennerle e Shanti, con un ardito balzo al di l del ponte aereo vi giunge questa lettera per chiedervi come state e per darvi un segnale di vita da parte nostra. da tanto che non ci sentiamo e ci pare che sia giunta l'ora di cambiare questa situazione. Viviamo in una citt interessante ed un fatto di cui molto probabilmente ormai tutto il mondo a conoscenza, ma per noi sarebbe bene, forse, che Berlino fosse meno interessante e che qui, d'altro canto, la vita fosse un po pi semplice e uniforme. Si potrebbe

persino supporre che, in quanto fortunati abitanti del settore orientale di Berlino, gli eventi ci abbiano colpiti con minore durezza: i fatti, tuttavia, mostrano che questa supposizione falsa. Due gloriose manipolazioni valutarie ci hanno sottratto quel che restava della nostra libert di movimento con cui prima potevamo ancora andare in giro, in un certo senso... Per noi ora persino il mercato nero chiuso, perch disposto a vendere cose solo in cambio di Deutschmark, che noi sventuratamente non abbiamo e non siamo in grado di procurarci, perch il tasso di cambio tra la moneta occidentale e quella orientale ridurrebbe in misura eccessiva il nostro reddito e renderebbe illusorio ogni cambio. Per farla breve: Berlino una citt interessante, ma non bisognerebbe essere condannati a viverci. La lettera di Annerose continua sulla stessa pagina. Vale la pena vivere veramente questa vita solo se si desidera aspettare per vedere come e se gli Alleati riusciranno a smuovere le acque abbastanza da creare condizioni tollerabili anche per noi. Finora di tutte le beghe tra loro siamo stati soltanto noi a sopportare le conseguenze. Il comportamento e le azioni dei russi sono i classici esempi di quei crimini contro l'umanit tanto denunciati a Norimberga. Si nota che Hitler ha copiato Stalin, perch Stalin, come sappiamo, arrivato prima al potere. Poco dopo questa lettera, l'archivio si chiude e i Dietrich spariscono dalla scena. 33. Seguire la vita di Henny e quella dei suoi amici e familiari in Germania attraverso le lettere e i documenti in tedesco mi ha inevitabilmente indotto a considerare e riconsiderare il ruolo della Germania e dei popoli di lingua tedesca nella cultura e nella storia del ventesimo secolo, e perfino a riflettere sulla loro possibile influenza nel secolo attuale, di cui trascorso solo un frammento, breve ma sanguinario. accaduto soprattutto perch in precedenza non avevo mai riflettuto a lungo su questo argomento. Quando ero giovane non possedevo le basi generali per situare una storia come quella di Henny e di Shanti in un contesto storico. Durante gli anni scolastici passati in India, la Germania e l'Europa in genere erano state in gran parte ignorate: per la storia ci eravamo concentrati quasi esclusivamente sull'India e per la geografia su quelle parti dell'Asia, dell'Africa e dell'Australasia che una volta erano di colore rosa. Perci sapevo molte pi cose sull'allevamento delle pecore nella pianura di Canterbury in Nuova Zelanda o sui giacimenti minerari in Nigeria che non sulla Rivoluzione industriale o sui conflitti formativi della storia europea. Ora, in qualit di pronipote e narratore della vicenda di Shanti e Henny, mi sento in dovere di elaborare i miei pensieri sul Paese che ha occupato un posto cos centrale nella vita di entrambi. Inutile dire che sono stati scritti interi volumi anche sugli aspetti minori di questo argomento e ogni breve analisi - come la mia - necessariamente riduttiva e ogni riduzione porta con s il rischio di esserlo troppo. Parte dell'argomentazione potr sembrare ingiustificatamente monocausale o improntata a determinismo storico, tuttavia sento che vale la pena correre questo rischio affinch la prospettiva della vicenda, narrata finora perlopi attraverso la densa descrizione di alcune vite private, possa aprirsi verso l'esterno. C' anche il rischio che una prospettiva pi ampia ci conduca troppo lontano dalle vere e proprie Due vite del titolo e dalla rete di persone conosciute dai due protagonisti.

Il commento di Hans Dietrich - Berlino una citt interessante, ma non bisognerebbe essere condannati a viverci - fa pensare a quella benedizione a doppio taglio: Che tu possa vivere in tempi interessanti, ma fa anche nascere il sospetto che Berlino sia stata molto pi di una citt interessante. In effetti Berlino e il mondo di lingua tedesca in genere hanno avuto un ruolo centrale nella storia del secolo scorso. La Germania semplicemente una nazione di medie dimensioni, con meno del due per cento della popolazione mondiale. Tuttavia gli eventi e le correnti che si sono manifestati in Germania, le teorie scientifiche e politiche sviluppate dai tedeschi, oltre che l'effetto diretto e indiretto delle armi tedesche, hanno contribuito a forgiare gli accadimenti non soltanto dentro i confini dell'Europa, ma anche molto al di l del continente. Berlino ha dato forma alla prima met del ventesimo secolo e ne ha riassunto la seconda. I governi imperiale e nazionalsocialista di cui era la capitale furono i motori primi delle due guerre mondiali che segnarono il periodo che arriva sino alla fine degli anni '40, e la sua divisione da quel momento sino alla fine degli anni '80 ha rispecchiato il conflitto fra i sistemi comunisti e capitalisti che segnava il resto del mondo. Riguardo alla genesi del capitalismo, il ruolo della Germania stato storicamente importante ma non fondamentale come quello della Gran Bretagna. Rispetto al comunismo, invece, la Germania ha svolto un ruolo cruciale sia nella sua nascita teorica sia in quella pratica: Marx ed Engels erano entrambi tedeschi e una delle cause principali della Rivoluzione russa fu la guerra con la Germania. Se non ci fosse stata la Rivoluzione russa per continuare la catena delle ipotesi , molto dubbio che ci sarebbe stata una Rivoluzione cinese. Per quanto riguarda l'India e gli altri Paesi colonizzati, la loro sorte sub l'enorme influenza delle due guerre mondiali scatenate in maniera preponderante, almeno in Europa, dalla Germania. I Paesi sottomessi, che fornirono soldati, risorse e fondi per delle guerre che avevano avuto origine in Europa e in apparenza erano state combattute in nome della libert, lottarono con maggior vigore per la propria liberazione. Dopo la seconda guerra mondiale, le principali potenze coloniali uscite vittoriose, cio l'Inghilterra e la Francia, erano finanziariamente e fasicamente pi deboli ed erano assai poco entusiaste all'idea di sacrificare la vita dei loro cittadini per opprimere i popoli sottomessi, sempre pi riluttanti e militanti. L'India conquist quasi subito l'indipendenza e nel giro di vent'anni l'apparato del colonialismo diretto scomparve quasi del tutto. Nell'arte, nella musica, nella letteratura, nel teatro, nell'architettura e nello studio delle discipline umanistiche (come la storia della cultura o della scienza), grandi furono i contributi della Germania e del mondo di lingua tedesca durante il secolo scorso, ma affermazioni simili potrebbero valere anche per altri Paesi e per altre aree linguistiche. Gli ambiti in cui i tedeschi e i germanofoni diedero contributi assai rilevanti furono quelli della scienza, della parascienza e della pseudoscienza, che - in maniera forse sorprendente - coesistevano spesso nello stesso Paese e che, anzi, come si pu osservare in personaggi come Newton, spesso si dibattevano nelle stesse teste. Consideriamo innanzitutto la scienza, sia teorica sia applicata: un esempio di rilievo sono i settori alleati dell'aeronautica e dell'astronautica. Grazie alle scappatoie offerte dal Trattato di Versailles, se dopo la prima guerra mondiale alla Germania era stato vietato compiere ricerche militari nell'ambito dell'aviazione

regolare, le era comunque consentito accedere alla tecnologia missilistica e degli idroplani e fu in questo campo che si applicarono i militari in Germania. I missili V-2 che caddero su Londra erano il risultato dei progressi della ricerca tedesca nell'ambito della missilistica. I piani di Hitler per un sistema di lancio da impiegare in un eventuale bombardamento di New York o di Washington si fondavano sia sulla ricerca in campo missilistico sia sulla progettazione di aeroplani aerodinamicamente efficienti, la quale era a sua volta influenzata dalla progettazione degli idroplani. Dopo la guerra, quando la maggior parte degli scienziati tedeschi fin per gravitare nell'orbita degli americani, il programma spaziale (inclusa la parte che consent di mandare per la prima volta degli esseri umani sulla luna), il programma missilistico e la progettazione di aeroplani militari si fondarono sulle ricerche compiute dai tedeschi e le svilupparono ulteriormente. Per fare un altro esempio: i fisici tedeschi, da Einstein a Heisenberg, giocarono un ruolo significativo nello sviluppo delle teorie che avrebbero permesso di sfruttare l'energia atomica. E quasi certo che qualcuno sarebbe comunque arrivato alle scoperte e alle invenzioni necessarie, ma non cos presto. Sotto l'impulso della guerra e favorite dall'esilio degli scienziati ebrei tedeschi, queste ricerche furono imbrigliate con grande efficacia dal nemico pi potente della Germania, e le bombe prodotte in questo modo vennero usate contro l'alleato dei tedeschi che non era ancora stato sconfitto. Fu cos che cominci l'era atomica e, col tempo, la corsa agli armamenti nucleari. Per quanto riguarda invece la parascienza del comportamento umano, impossibile immaginarsi la psicologia, la psichiatria, la psicoanalisi o la psicoterapia senza il contributo dei pensatori di lingua tedesca, come l'austriaco Freud, il tedesco Adler 0 lo svizzero Jung. Infine la pseudoscienza della superiorit e dell'inferiorit delle razze fu coltivata nella maniera pi assidua e con la maggiore efficacia in Germania e in Austria dai nazionalsocialisti e dai loro sostenitori, oltre che dai loro precursori. La creazione di questa particolare area di studi includeva le pi svariate suggestioni: dall'enfasi sulla frenologia al miscuglio della classificazione dei Mischiing di vario grado, alla griglia di matrimoni consentiti. Le conseguenze applicative di questa pseudoscienza sono fin troppo note. Le tecniche impiegate dai nazisti in questo ambito includevano la classificazione di vasti strati della popolazione attraverso archivi a schede dell'iBM; la propaganda, anche cinematografica, per aumentare il prestigio di una cosiddetta razza e per denigrarne un'altra; l'odio organizzato dallo Stato nei confronti di gruppi selezionati della popolazione; 1 uso del terrore per assicurarsi l'acquiescenza di tutta la popolazione, gran parte della quale non era complice o addirittura si opponeva alla politica dello Stato, anche se pochi osarono organizzarsi e resistere attivamente. Tutto ci, insieme con le tecniche delPimmiserimento, della demoralizzazione, dell'isolamento, della concentrazione e dell'eliminazione che caratterizzarono lo stesso olocausto, fu il notevole contributo della Germania alla vita politica, sociale e morale del secolo scorso, anche se non si tratta in tutti i casi di un contributo unico, poich per molti aspetti l'Unione Sovietica pu persino vantarne il primato. Molti tedeschi credevano, in virt della presunta superiorit delle loro caratteristiche razziali e culturali, di essere stati scelti dalla mano della storia, del destino o di Dio. Il grande vantaggio

di essere un popolo eletto che si pu scegliere di decidere chi siano i non eletti e privarli della compassione e dell'equit. Possono essere trattati da parassiti, come lo furono gli ebrei dai nazisti o i tutsi dagli hutu; oppure possono essere considerati incivili o, per qualche altra ragione, non del tutto umani come accadde, per esempio, quando negli anni '20 l'imperialista Churchill si lament della schizzinosit di alcuni suoi colleghi quando si tratt di usare il gas velenoso contro le trib dell'Iraq, o quando il governo britannico offr ai sionisti una patria ebraica in Uganda, un Paese principalmente popolato da neri, o successivamente in Palestina, principalmente popolata da arabi. Spesso tale opera di disumanizzazione, per quanto gravi siano i costi per coloro che vengono disumanizzati, non danneggia seriamente chi disumanizza. Per esempio, le atrocit del colonialismo tedesco, che compresero in un caso un ordine di genocidio contro il popolo degli herero nell'Africa sudoccidentale, annunciato ed eseguito con efficacia nel 1904-1905, non provocarono ripercussioni dolorose sul popolo tedesco. Tuttavia bene sapere che talvolta le provocano. Numerosi fattori contribuirono alla sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale e uno di questi fu la politica antisemita del suo governo da quando si form nel 1933 a quando si dissolse nel 1945. A determinare il corso degli eventi fu non soltanto la disastrosa idiozia di investire le risorse fisiche, la forza lavoro e i trasporti per mettere in pratica una politica eliminazionista in un'epoca in cui si combatteva una guerra, e persino il fatto che fosse venuto a mancare il contributo, spesso altamente specializzato, di coloro che venivano eliminati, ma anche l'effetto della perdita, in precedenza, di scienziati che erano fuggiti dal Paese che consideravano il loro e avevano amato quanto lo amavano i loro concittadini e per il quale probabilmente avrebbero combattuto altrettanto ardentemente. Da patrioti, proprio come i piloti ebrei non si sarebbero opposti al bombardamento di Coventry o di Londra, gli scienziati ebrei, se non fossero stati trattati da emarginati, avrebbero quasi certamente applicato le loro energie alla creazione di armi e sistemi di lancio per conto del loro Paese. Uno scienziato ebreo, Fritz Haber, era stato uno degli inventori e dei perfezionatori del gas letale durante la prima guerra mondiale. La seconda guerra mondiale avrebbe potuto vedere la nascita di un efficace progetto Monaco invece di un progetto Manhattan, i cui risultati sarebbero stati impiegati senza scrupoli contro i bersagli per ordine di qualcuno che aveva dichiarato, in pubblico e con esultanza, che voleva cancellare le citt del nemico. Bisogna per sottolineare che, per quanto riguarda questo argomento, l'antisemitismo, che era un elemento portante del Mein Kampf Hitler, forse era essenziale nella spinta nazista al potere ed era ritenuto uno strumento indispensabile per mobilitare in seguito i suoi sodali. Tuttavia ci sono stati numerosi governi che, una volta conquistato il potere, si sono sbarazzati dei loro manifesti quando gli conveniva, oppure hanno pragmaticamente tollerato, accomodato o persino cooptato coloro che avevano prima umiliato. Non c'era nulla di inevitabile nel corso che le cose presero in seguito, persino considerando la personalit ossessiva di Hitler e un sistema di governo in cui i suoi sottoposti gareggiavano a superarsi l'un l'altro nell'interpretazione e nell'applicazione della sua volont, dichiarata da lui o percepita da loro. Inutile dire che le ipotesi andrebbero formulate sempre con

cautela, perch in ogni caso sarebbe comunque stato possibile intervento di altri fattori ipotetici di secondo ordine. Persino in assenza dell'iniziativa tedesca e dei singoli eventi della seconda guerra mondiale l'India avrebbe potuto conquistare l'indipendenza e poi dividersi. Persino senza i singoli eventi della prima guerra mondiale sarebbe potuta scoppiare una Rivoluzione russa che avrebbe avuto all'incirca la forma che ha avuto. Qualcos'altro avrebbe potuto provocare comunque questi e molti altri accadimenti, anche se non cos presto. Tuttavia, non vi sono elementi che lo provino con evidenza; inoltre le persone sono coinvolte nei fatti della propria epoca - essere libere, sottomesse, venire uccise, arricchirsi o essere umiliate -, non di quella dei loro figli o nipoti. In questo secolo, di cui trascorso soltanto un lustro, ci sono numerose aree - quattro in particolare - in cui credo si avverta in maniera significativa l'effetto della storia tedesca. Una delle principali minacce dei nostri giorni quella del terrorismo: i progressi della tecnologia, combinati con la determinazione delle persone a sacrificare la propria vita per infliggere danni ai nemici, aumenteranno la forza distruttiva che possono dispiegare Stati, gruppi ridotti di persone e persino singoli individui. Nel mondo musulmano la causa di risentimento di gran lunga pi amara consiste nelle azioni di Israele contro i palestinesi: in tutto ci Israele stato sostenuto principalmente dagli Stati Uniti, indipendentemente dal partito al potere. Anche in questo caso, le radici storiche della situazione affondano in Germania. Sia il sionismo sia l'antisemitismo, incluso quello eliminazionista, erano profondamente radicati in Germania e, in senso pi lato, nel mondo germanofono. Si pu addirittura sostenere - anche se l'accostamento dei due nomi bizzarro - che se non fosse stato per Herzl e Hitler, entrambi austriaci che reagivano alla condizione o all'effetto percepito degli ebrei in Europa e fuori dall'Europa, non sarebbe esistito lo Stato di Israele. Le due guerre mondiali furono uno strumento anche di questo processo. (Persino la dichiarazione Balfour verso la fine del 1917, con la quale un governo britannico approvava e prometteva di facilitare la creazione di uno Stato nazionale per il popolo ebraico in Palestina, pu essere vista come un sottoprodotto di aspetti specifici della prima guerra mondiale. E l'annuncio con cui Truman sostenne lo Stato di Israele appena nato, che serv a dargli la legittimit necessaria per comprare armi e difendersi in un periodo critico, fu il risultato della compassione mondiale verso gli ebrei dopo l'olocausto.) La formazione dello Stato di Israele, la sua situazione e la sua politica hanno avuto effetti profondi sull'opinione e sull'azione in diverse parti di quello che pu essere genericamente definito mondo islamico e che rappresenta un quinto dell'umanit. Questa situazione va avanti da cinquantanni ed improbabile che si giunga a una risoluzione. A meno che non s'instauri un'amministrazione pi giusta di quella esistente ora, nessun muro o cancellata protegger Israele e nessuna misura di difesa del Paese, per quanto draconiana, servir a tutelare un mondo che sembra accondiscendere all'ingiustizia prolungata o addirittura a promuoverla. La seconda area l'Europa stessa. Il ruolo cruciale della Germania, insieme con la Francia, nella formazione della Comunit Europea e dei suoi precursori risale non solo alle idee di visionari paneuropei ma anche, si sostiene talvolta, all'esperienza pratica di cooperazione e di collaborazione tra i burocrati tedeschi e francesi durante la seconda guerra mondiale. Con l'allargarsi

della Comunit Europea - ora Unione Europea - e con la sua estensione verso nord, ovest, sud e, in maniera ancora pi significativa, verso est, la Germania ha smesso di essere uno Stato di confine, diviso, in un mondo segnato dalla guerra fredda, ed diventato un Paese europeo che occupa una posizione centrale ed attorniato da omologhi in ambito economico e politico. Persino la sua capitale si spostata a centinaia di chilometri pi a est, dalla Bonn postbellica a una Berlino non pi divisa. La rapida decisione di unire le due met della Germania dopo il crollo del Muro di Berlino pu anche avere accelerato, grazie alle condizioni poste dai francesi alla riunificazione, l'introduzione di una valuta europea comune, un passo importante verso l'unificazione. L'Europa, a mano a mano che diventa una zona pi ampia di integrazione economica, acquista anche - malgrado i disaccordi interni - una maggiore importanza politica. Questo aspetto particolarmente rilevante nei rapporti dell'Europa con gli Stati Uniti e con i Paesi musulmani. L'Europa potrebbe infatti agire da forza d'equilibrio e di distensione, esprimendo concezioni pi sfumate e lungimiranti di quelle estremamente reattive e preventive tipiche degli ambienti che prendono le decisioni nel governo statunitense di Bush junior. Malgrado l'islamofobia esista anche in Germania, faticher a imporsi con forza in un Paese che si fatto un approfondito esame di coscienza sugli effetti dell'antisemitismo del passato. Le misure preventive appaiono certo meno attraenti a un Paese che, attaccando i propri vicini, ha provocato due guerre disastrose. In tutto questo, probabile che i rapporti della Germania con la Turchia si rivelino critici. (Questi rapporti sono pi difficili per la Germania che per molti altri membri dell'Unione Europea non soltanto a causa della complessa relazione fra i tedeschi e la vasta popolazione di lavoratori ospiti turchi in Germania, ma anche perch la Turchia prevarrebbe sulla Germania per estensione territoriale e, di conseguenza, avrebbe maggior potere di voto.) Con un punto d'appoggio sul Bosforo e con governi successivi di diverso colore desiderosi di entrare nell'Unione Europea, correggendo le proprie leggi e le proprie politiche per renderle omogenee a quelle delle democrazie liberali - soprattutto rispetto ai diritti umani, in cui il suo curriculum negativo -, la Turchia ha messo in chiaro che non accetter di essere semplicemente un membro associato o onorario dell'Europa. Se, dopo tutti i suoi sforzi, diventer un membro dell'Unione Europea a pieno diritto, ci rappresenter un passo in pi per mostrare che l'Islam in quanto tale non un ostacolo alla piena appartenenza a una comunit coesa di nazioni. In caso contrario, sar chiaro a tutti che l'Europa - e intende restare un club cristiano. In Turchia questo creer un profondo risentimento nato dal rifiuto e rafforzer tra i musulmani in generale la sensazione diffusa di essere isolati, assediati e discriminati. La terza area in cui la Germania ha dato e probabilmente continuer a dare un contributo considerevole quella della politica ecologica. A parte il terrorismo e la guerra, le altre grandi minacce all'umanit in questo secolo sono il disastro ecologico conseguente ai cambiamenti climatici provocati dalle azioni degli uomini e le manipolazioni biologiche, chimiche o nucleari in nome dell'industria o della scienza che, per qualche motivo, falliscono i loro obiettivi. Nonostante una clausola restrittiva nell'attuale costituzione tedesca, introdotta per combattere il frazionamento e l'estremismo, che non consente la

rappresentanza in parlamento ai partiti che ottengono meno del cinque per cento dei voti a livello nazionale, il Partito dei verdi entrato sia nel parlamento sia, in coalizione con altri partiti, nel governo tedesco. Una combinazione di amore per la natura e di responsabilit nei confronti del pianeta e delle generazioni future ha alimentato questo movimento, insolito e influente, fino a renderlo una vera e propria forza. Infine, le terribili tragedie causate e inflitte alla Germania nel secolo appena concluso possono aiutarci in qualche misura a evitarle in quello in corso. In particolare, la storia analizzata fin nei dettagli dell'ascesa al potere di Hitler, della seconda guerra mondiale e dell'olocausto di ammaestramento ai discendenti degli esecutori, degli spettatori e delle vittime, e perfino a coloro che non hanno avuto nulla a che fare con tutto ci. Non si tratta soltanto di apprendere le lezioni della Storia con la S maiuscola per evitare errori politici grossolani (e questi insegnamenti della Storia potrebbero anche essere una delle ragioni per cui, per esempio, la seconda guerra mondiale stata seguita non dalla richiesta di riparazioni rovinose alla Germania, ma dalla riconciliante generosit del piano Marshall), ma bisogna prendersi a cuore anche le lezioni della storia con la s minuscola: il senso che le azioni e le decisioni, banali o importanti, di individui ordinari possono contribuire, a volte per gradi impercettibili, a volte con scossoni improvvisi, e non sempre nella stessa direzione, a rendere il mondo un luogo di permanenza pi umano e ragionevolmente pi sicuro per tutti i suoi abitanti oppure un luogo insicuro e tormentato dal dolore e dall'ingiustizia, dalla paura, dalla fame e dalla sofferenza. Pu darsi che tutto questo sia solo una pia illusione: troppo spesso capita di avere a che fare con persone che un'offesa ha reso cieche alla sofferenza di coloro nei confronti dei quali stanno commettendo un torto, ma almeno, pi di sessant'anni dopo che sono stati rivelati al mondo gli aspetti peggiori di ci che accaduto in Germania, sopravvive la consapevolezza diffusa di come sia possibile trascinare gli abitanti di un Paese civile in una palude fatta di male, di complicit, di indifferenza o di inerzia. curioso che tante circostanze rimandino a Berlino o alla Germania o al gruppo relativamente ristretto di germanofoni al di fuori della Germania. Sicuramente possibile stabilire analoghe connessioni anche per altri Paesi, ma i legami sarebbero molto pi tenui e difficili da appurare. Persino gli Stati Uniti, il cui intervento in entrambe le guerre mondiali stato decisivo, hanno in gran parte - e sicuramente nella prima met del ventesimo secolo - reagito alle vicende internazionali, pi che scatenarle. Pi avanti, nel secolo scorso, a parte l'azione armata in Corea, in Vietnam e in Iraq, hanno preferito rovesciare con azioni segrete i governi eletti che minacciavano la loro prosperit strategica, ideologica o economica, come l'Iran o il Cile. Perch la Germania ha svolto un ruolo centrale? Innanzitutto per la sua posizione nel centro geografico dell'Europa. In un'epoca di imperi, gli eventi europei avevano pi importanza di quanta ne avrebbero avuta altrimenti, perch il loro effetto si ripercuoteva in tutte le colonie extraeuropee e nelle altre sfere d'influenza. La posizione della Germania in Europa era quasi irrilevante quando il Paese non era politicamente unito e forse non avrebbe avuto grande peso se l'unificazione fosse avvenuta nel 1848 sotto una costituzione liberale, com'era possibile. Divenne invece molto importante dopo l'unificazione avvenuta nel 1871, in un'atmosfera sciovinista e sotto gli auspici militaristici

e monarchici nell'immediata scia di una vittoria della Prussia contro la Francia. La Germania era ormai la potenza terrestre dominante e questo spinse rapidamente la Gran Bretagna, con la sua tradizionale politica estera che mirava a scoraggiare il dominio europeo di una singola potenza, a stringere alleanze o semialleanze con il suo antico nemico, la Francia, e con la Russia per contenere una Germania che, di conseguenza, si sent accerchiata. Inoltre la Germania covava un grande risentimento per essere arrivata tardi nella contesa per le colonie, diversamente dalla Gran Bretagna, dalla Francia e da altre nazioni europee, e cos cerc di recuperare il tempo perduto strappando per s un posto al sole. Cre anche una sua marina, un'operazione che gli altri interpretarono come una minaccia. La Germania continuava a essere preoccupata - e giustamente - dalla possibilit di una guerra su due fronti, un corollario della posizione centrale che occupava. Questa combinazione di aggressivit e di insicurezza era un rischio per la pace. Altre risposte alla domanda perch proprio la Germania? sono pure e semplici ipotesi, in parte basate su stereotipi, in parte su dati di fatto, che hanno a che fare con i vari aspetti del carattere tedesco: il rispetto per l'istruzione e la cultura, la scienza e l'erudizione; una tendenza a teorizzare e a coltivare un'ideologia fino all'estremismo; un romanticismo profondo e trascendente unito all'amore per la natura; l'industriosit, la fermezza, la disciplina e l'obbedienza all'autorit; il senso della missione, della grande seriet con cui va presa la vita; una incessante incapacit di rilassarsi. Tutti questi aspetti, nel bene e nel male, hanno avuto il loro effetto, come, fino al 1945, lo ebbe il senso di orgoglio dell'appartenenza nazionale. Quest'ultimo fattore si in gran parte dissolto dopo che sono stati resi noti i fatti dell'olocausto: un doloroso esame di coscienza combinato con il disprezzo del mondo nei loro confronti ha indotto molti tedeschi a enfatizzare quella parte di loro stessi che definiscono bavarese, europea o cittadina del mondo e a sottrarre enfasi, nella composizione della loro identit, al germanesimo. dopo che trascorso tanto Anche se ora non pi cos vero tempo e il Paese si riunificato -, molti tedeschi, consapevoli della loro storia, sono ben lieti che il loro Paese trovi posto all'interno di un'Europa pi estesa che non pu essere dominata da nessuna singola potenza. 34. Questa divagazione o sintesi che dir si voglia ci riporta non a Berlino e alla Germania ma al mondo al di l dei suoi confini. In particolare alla diaspora ebraica e alle emigrazioni prima e dopo la guerra, provocate dalle politiche della Germania hitleriana. Quello che era avvenuto nella cerchia di amici di Henny si replic in tutto il Paese e oltre. A parte Jazko, salvatosi grazie all'esistenza della moglie non ebrea, e le sorelle Alexander, che riuscirono ad affrontare con coraggio la situazione proprio stando in mezzo al nemico, nessuno degli amici ebrei e dei familiari di Henny che erano rimasti in Germania sopravvisse alla seconda guerra mondiale. Se alla fine della guerra erano ancora vivi perch erano fuggiti dal loro Paese. I Pawel erano scappati in Svezia, Adolf Berliner negli Stati Uniti, Fredy Aufrichtig in Cina. Alcuni conoscenti di Henny erano fuggiti in Palestina, come Walther Schachtel che laggi era diventato conducente di autobus. Altri, come suo fratello Heinz Caro, si erano rifugiati in Sudamerica. Persino dopo la

guerra, molti sopravvissuti abbandonarono la Germania. Friedel Alexander and in Sudafrica, i Wolffsky in Australia. In diverse parti del mondo, gravati dal fardello del dolore e dal ricordo della paura, pensando e sognando ancora in tedesco, cercarono di ricostruirsi una vita. Friedel Alexander, come aveva raccontato Franz Mahnert, non aveva trovato il paradiso nel Transvaal. Fredy Aufrichtig, che un tempo era stato avvocato ed era poi diventato orologiaio, aveva languito per anni a Shanghai lavorando in una panetteria. All'inizio del 1947 aveva scritto a Shanti e a Henny dei suoi tentativi di ottenere un visto americano: Immaginatevi che non ricevo risposta da nove mesi e temo che non mi daranno il permesso perch sono tedesco. Siccome questa era la mia unica possibilit di uscire da questo porcile, adesso sono nella disperazione pi nera Quando, pi di un anno dopo, sbarc a San Francisco, lod subito la citt e i suoi abitanti, denigrando il Paese che per primo gli aveva dato rifugio: Se i cinesi erano rozzi e insolenti, la gente qui amichevole e gentile Di tutti i membri di questa diaspora il pi intrigante Heinz Caro, ma ci sono pochissime informazioni su di lui e sui suoi rapporti con Henny. Persino a Berlino, dove le due sorelle avevano avuto molti amici in comune, Heinz si era tenuto in disparte e nelle lettere di Henny e della cerchia di Lola veniva nominato solo in rare occasioni. Viveva una vita a parte, si svegliava tardi e oziava la maggior parte del tempo ma, poich era il pi giovane ed era un maschio, la loro madre lo tollerava. Heinz era emigrato in Bolivia nel 1938. Durante la guerra non era rimasto in contatto con i conoscenti di Berlino che, ormai, erano profughi come lui. A. G. Belvin (Adolf Berliner) aveva scritto a Henny nel gennaio del in inglese, cosicch la censura non avrebbe fermato la 1942 missiva - di avergli mandato una lettera al suo ultimo indirizzo conosciuto. Heinz non mi ha risposto, ma io l'ho scovato Gli ho mandato in Bolivia una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno e lui l'ha firmata! Cos sappiamo che vivo, ma abbastanza cattivo da non scrivere a nessuno. Henny non aveva un'alta opinione di Heinz, ma la sua considerazione nei confronti del fratello precipit ancora di pi quando, dopo la guerra, apprese da Ilse che prima di emigrare lui aveva svuotato il conto corrente che doveva servire a fornire assistenza alla madre e alla sorella. Per Heinz per Henny restava pur sempre suo fratello, l'unico membro della famiglia sopravvissuto. In una nota ad A. G. dice di avere risposto alle lettere di Heinz, anche se la maggior parte erano richieste di aiuto finanziario. Sopravvive soltanto una lettera di Heinz. Sta cercando di sbarcare il lunario in Argentina. La lettera scritta con calligrafia minuta, il saluto finale pi grande, e la firma si conclude con uno svolazzo gigante. 21.6.47 Mia cara Hennerle, sarai sorpresa che io ti scriva ancora, oggi, dopo sei mesi. Ti chiedo per di non avercela con me. una dimostrazione di leggerezza da parte mia, lo so, ma nel profondo del cuore, anche se non ti ho scritto, non ti ho mai dimenticata. Ora ti scriver un po di me, cara Hennerle. Buenos Aires fantastica, una vera capitale della cultura, ma la lotta per l'esistenza molto aspra. In un primo momento volevo cominciare come impiegato d'ufficio, per le retribuzioni erano troppo basse e non ho potuto accettare.

Ecco perch ho deciso di aprire un ufficio mio. Da quattro mesi commercio in corsetti e cipria per signore. Non sono un rappresentante, lavoro a mio nome e per mio conto. Finora ho acquisito una buona clientela, ma purtroppo qui - come in altri Paesi - c' crisi negli acquisti e giugno e luglio sono la cosiddetta stagione stupida, per nella vita bisogna essere ottimisti. A parte questo, godo di buona salute e ogni mese divento sempre pi robusto e grasso. Ma, come ti ricorderai, sono sempre stato a schein Jingl ( yiddish): in tedesco diremmo ein schoner Junge [un bel ragazzo] Nella mia prossima lettera ti mander una mia fotografia. Ma ora veniamo a te, cara Hennerle: come stai? Non pensi di sposarti, di questi tempi? O la persona giusta non ancora entrata nella tua vita? Per come ti conosco io, cara Hennerle, credo che tu sia di gusti troppo difficili. A parte tutto ci, spero che tu goda di ottima salute. E Shanti come sta? Che cosa successo al tuo amico di una volta, quello che vedevi sempre a Berlino? Ho il suo nome sulla punta della lingua: suo padre era un impiegato di alto livello nella ditta in cui lavoravi. Per favore scrivimi tutto nei dettagli. Ora, cara Hennerle, termino la mia lettera con la speranza di ricevere rapidamente una tua risposta. So che non mi prenderai a modello, perch altrimenti mi toccherebbe aspettare a lungo. Credimi: quando mi metto a scrivere sono io a rimproverarmi di pi. Con tanti saluti sinceri e baci, tuo fratello Heinz Non si trovano copie di lettere spedite da Henny a Heinz. Heinz sarebbe morto sei anni dopo questa lettera, nel 1953. Soltanto allora, in una lettera indirizzata a Froschiein in cui parlava di certe questioni legate all'eredit, Henny avrebbe rivelato quello che provava per suo fratello, raccontando come la sua morte l'avesse colpita. 35. Degli ebrei che emigrarono in Inghilterra, alcuni, come Henny, vi restarono per il resto della vita, anche se, come avrei scoperto in seguito leggendo la sua corrispondenza con le autorit tedesche negli anni '50, in un primo momento aveva avuto l'intenzione di lasciare l'Inghilterra per trasferirsi negli Stati Uniti. Altri, invece, lasciarono il Paese dopo la guerra per stabilirsi altrove. Un'amica di Henny, Tilly Reich, nel 1947 and in Palestina, facendo il viaggio per mare malgrado a quel tempo aspettasse un bambino. Le sue due lettere che Henny ha conservato sono interessanti. La prima, scritta quando Tilly non era ancora sposata, emozionante e piuttosto misteriosa. 15, Dene Mansions, Kingdon Road NW6 8 settembre 44 Mia cara Henny, era un bel po di tempo che volevo dirti qualcosa, ma veramente molto difficile, cos ho deciso di scriverti. Henny cara, per me tu sei stata l'amica pi meravigliosa in tutti questi guai e io non potr mai ringraziarti abbastanza per la tua gentilezza in ogni situazione, e soprattutto per la tua pazienza quando ero irritabile o di cattivo umore. Sono veramente molto fortunata di averti per amica e voglio che tu sappia quanto lo apprezzo. Cos non pensare mai che ti dimenticher solo perch ora non ci incontriamo ogni giorno. Per il momento l'unica cosa che posso offrirti sono i miei ringraziamenti, ma stai certa che non scorder mai la tua bont nei miei confronti.

Alla prossima, con affetto, Tilly La seconda lettera, spedita per posta aerea da T. Reich, P. O. Box 726, Haifa, Palestina, risale a pi di tre anni dopo, il 18 novembre 1947. Dipinge un quadro molto distante dal razionamento alimentare della Gran Bretagna postbellica e dagli inverni londinesi, gelidi e pieni di smog. Sto pi o meno bene (dopo tutto ci sono giorni in cui non ci si sente in condizioni eccellenti), nonostante il cambiamento di clima e di cibo. Credimi: soprattutto quest'ultimo un grande cambiamento. Si trova di tutto e non c' affatto penuria. Anche se la maggioranza della gente vive in maniera piuttosto semplice, ci sono un sacco di uova, verdura, frutta, cio proprio quelle cose che in Inghilterra mancano. Per quanto strano ti sembri, il tempo molto estivo, anche se per gli standard palestinesi non affatto tale. Tilly ci da un'idea di quello che devono avere provato molti coloni ebrei in Palestina. Mi sento molto fiduciosa nel futuro. Non avremo esattamente una vita facile (ma chi ce l'ha ai giorni nostri), per potremo avere molte soddisfazioni. Ci sono un mucchio di opportunit per i giovani, il Paese ancora selvaggio e incompiuto in confronto al lustro e alla raffinatezza inglesi. Gli standard sociali sono diversi e bisogna buttare a mare buona parte delle idee inglesi. A proposito dei suoi sentimenti per Henny scrive: Al momento l'Inghilterra sembra molto lontana, ma io ricordo spesso i giorni delle bombe V trascorsi insieme e ripenso a come sei stata buona nei nostri confronti. La vita cos: si percorre un tratto di strada insieme e poi ognuno viene dirottato su un'altra strada, ma spero moltissimo di rivederti ancora. Con tanto affetto, Tilly Nel febbraio del 1947 il governo britannico aveva abdicato alle sue responsabilit in un'area problematica, tormentata dalle animosit fra gli ebrei e gli arabi, rimettendo il suo mandato sulla Palestina alle Nazioni Unite. Meno di due settimane dopo la lettera di Tilly, il 29 novembre, influenzate dalla compassione per le sofferenze degli ebrei sotto Hitler e nonostante le proteste e gli appelli degli arabi, le Nazioni Unite decisero di dividere la Palestina in uno Stato ebraico e in uno arabo, con Gerusalemme sotto il controllo internazionale. Scoppi la guerra tra le milizie arabe e quelle ebree: queste ultime erano meglio armate e comandate. Verso la met di maggio del 1948, quando il mandato giunse a termine, avevano collezionato una serie di vittorie. Dalla citt di Haifa, dove Tilly aveva scritto la sua lettera piena di ottimismo, erano fuggiti migliaia di abitanti arabi. Nonostante sua sorella Lola fosse sempre pi coinvolta con l'ebraismo, la zia Henny non mi pareva particolarmente religiosa. Era andata al bar mitzvah del figlio di un'amica, ma non frequentava le funzioni, nemmeno in giorni importanti come il Rosh Hashanah o lo Yom Kippur. Non ricordo nemmeno che abbia mai menzionato, nel corso di una conversazione, la questione del suo essere ebrea o che abbia mai discusso delle sue esperienze in Germania - per esempio, la Notte dei cristalli - o della sorte della sua famiglia. Il ricordo nitido che conservo del suo sguardo indagatore e delle sue domande quando, all'et di nove anni, mi aveva visto leggere l'articolo su Adolf Eichmann non ebbe come corollario, in seguito, una discussione, nemmeno

dieci anni dopo, su di lui o su chiunque altro fosse stato coinvolto nella Soluzione finale. Quando vivevo con lei e con lo zio Shanti, loro frequentavano numerosi amici ebrei, perlopi di lingua tedesca, alcuni dei quali viaggiavano in Israele e molti dei quali avevano figli che erano andati a lavorare nei kibbutzim, ma non credo che la zia Henny ci sia mai andata, anche se era una grande amante del sole. E l'unico commento su Israele o sul Medio Oriente che ricordo abbia pronunciato mentre abitavo al 18 di Queens Road fu dopo aver letto un articolo nel Guardian. Lei disse qualcosa tipo: terribile quello che sta succedendo da quelle parti In conseguenza alla stesura di questo libro, gran parte del quale si occupa della questione ebraica, ho cercato di formarmi un'opinione personale sul fenomeno pi rilevante della storia postbellica, lo Stato ebraico. E una questione a cui avevo pensato in maniera molto sporadica durante gli anni trascorsi in India. Da studente avevo seguito con grande eccitazione le notizie della guerra dei Sei Giorni nel giugno del 1967 tra Israele e i suoi vicini arabi - la Siria, la Giordania e l'Egitto -, imitato in questo da molti miei altri compagni. Consideravo gli Stati come entit fisse ed ero felice che un piccolo Paese fosse riuscito a sfidare e a sconfiggerne altri tre. Ora, invece, anche se sono sempre felice che Israele sia uscito vittorioso, mi preoccupo maggiormente delle ragioni e dei torti fondamentali alla base della situazione. Se all'et di quindici anni non sapevo nulla di ci che era accaduto ai palestinesi, crescendo non sono tuttavia rimasto nell'ignoranza. Per quanto riguarda gli Stati - democratici o no che favoriscono deliberatamente una religione rispetto a un'altra, in un modo che non sia meramente simbolico, sono giunto a credere che essi, in effetti, perpetuino la disuguaglianza e l'ingiustizia. Il controllo ebraico della nazione sta al centro dell'idea di Israele. La sua politica demografica, se l'avesse messa in atto chiunque altro, sarebbe stata condannata come pulizia etnica: sia per l'esclusione permanente dei palestinesi, molti dei quali vivevano l da secoli con le loro famiglie, fuggiti dal terrore scatenato contro di loro quando lo Stato venne fondato, sia per il vigoroso incoraggiamento a insediarsi laggi rivolto a chiunque fosse ebreo, da qualunque luogo provenisse e per quanto tenui fossero i suoi legami con quella terra. Sono state addotte varie giustificazioni per la creazione e il mantenimento di Israele in quanto Stato specificamente ebraico, ma nessuna di esse tiene conto dell'ingiustizia commessa, allo stesso tempo, nei confronti dei palestinesi. L'ardente desiderio di occupare certi siti religiosi o la convinzione di essere predestinati per decreto divino a possedere un determinato territorio non possono essere valide ragioni per ricavarsi uno spazio vitale a spese altrui. Dopo che Hitler era salito al potere in Germania, si poteva anche sostenere che per gli arabi palestinesi - come per altri popoli in tutto il mondo - fosse un imperativo umanitario condividere gli spazi con gli ebrei che erano stati oppressi con tale crudelt, ma non ne consegue che gli ebrei avessero il diritto di ritagliarsi il proprio Stato in Palestina. L'espulsione di altri palestinesi dalla loro terra, avvenuta nei decenni dopo il 1948, la costituzione di insediamenti ebraici nei territori occidentali e altrove, i massacri nei campi profughi sotto il controllo dei militari israeliani durante le operazioni in Libano nel 1982, la costruzione della recinzione e del muro di frontiera, con l'inclusione di altre terre palestinesi, l'assassinio dei leader palestinesi, l'assedio ripetuto delle citt, la distruzione

di intere strade e abitazioni e la regolare umiliazione dei civili palestinesi da parte delle truppe israeliane dipingono un quadro di terrore, ingiustizia e arbitrio approvato o, quanto meno, non troppo osteggiato dallo Stato. Molti fra i palestinesi espropriati e pi deboli appoggiano i loro terroristi, che colpiscono con altrettanta ingiustizia e altrettanto arbitrio i civili israeliani. Nello spaventoso calcolo del terrore, nel quale impossibile distinguere tra causa ed effetto, sono molti pi i palestinesi degli israeliani uccisi. La litania alla fine del libro di preghiere tedesco del 1893 recita: L'ebraismo insegna: 1. l'unit del genere umano. Perci ci ordina: 2. di amare il nostro prossimo, 3. di proteggere il nostro prossimo e i suoi diritti, 4. di avere consapevolezza del suo onore, 5. di onorare le sue convinzioni e 6. di lenire le sue pene. Se soltanto fosse possibile mettere in pratica questo ideale di umanit su entrambi i lati dello spartiacque... 36. Le lettere di Tilly rivelano una grande tenerezza per Henny, che in effetti aveva la capacit di suscitare ammirazione, e anche qualcosa di pi. Paul Oppler, l'avvocato nella cui societ Henny aveva lavorato durante gli ultimi giorni della sua permanenza in Germania e che in seguito sarebbe a sua volta emigrato, le scrisse in Inghilterra nell'agosto del 1939: Cara signorina Caro, la sua lettera del 12 agosto non poteva essere stata scritta da altri che da lei: esteriormente: scritta in modo meravigliosamente chiaro e senza nemmeno un errore; interiormente: incoraggiante, attenta e pratica. I miei pi sentiti ringraziamenti. Dopo la guerra Henny ricevette dall'Olanda la lettera scritta in tedesco di un ammiratore, a quanto sembra una persona che aveva incontrato per motivi di lavoro o in ogni caso un conoscente occasionale e non qualcuno che frequentava nella vita sociale. Sembra quasi una dichiarazione d'amore, espressa con frasi ricche di subordinate. S. F. Willheim 22 ottobre 1946 372 Heerengracht c/o Texwil N. V. Mia cara signorina Hennie! [il saluto in inglese] Senza essere troppo formale, sento tuttavia il bisogno di dirle che considero un privilegio aver fatto la sua conoscenza che mi ha fatto grande piacere chiacchierare un po con lei in quel piccolo caff che lei mi ha dato l'impressione di essere una donna coraggiosa ed equilibrata (con un tocco speciale) che in lei si trova una felice combinazione di spirito e intelligenza che lei possiede cultura interiore ed esteriore Questo quanto volevo dirle personalmente, ma non ho avuto l'opportunit di farlo. La ringrazio ancora per il suo aiuto disinteressato. Se posso fare qualcosa per lei, la prego di dirmelo! Serbo i pi cari ricordi di lei. Cordiali saluti, sempre suo [illeggibile]

37. Per le lettere pi appassionate di tutte provengono dall'amica di Henny, Eva Cohn (nome di fantasia), una rifugiata austriaca che aveva perduto la sua famiglia durante il nazismo. Henny e lei avevano abitato entrambe nella pensione privata di Kendal Street nei pressi di Marble Arch fino a quando, nel 1946, Eva era emigrata a New York dove aveva dei parenti e avevano cominciato a scriversi. Cosa insolita per una corrispondenza tanto lunga, non c' quasi traccia delle lettere di Henny. Le lettere di Eva sono in tedesco. La sua calligrafia eccessiva: informe e confusionaria, vivace e ampia, con frequenti sottolineature, talvolta multiple. Le d sono piene di ghirigori: il ricciolo elaborato di una piccola spirale precede il semicerchio ed appeso sopra la cima della linea verticale. La scrittura non strutturata in paragrafi e il contenuto salta freneticamente da un argomento all'altro. Il vocabolario pieno di termini austriaci come heuer (quest'anno), termini yiddish come meschugge {pazzo) e frasi in inglese. Eva comincia a scrivere la prima lettera non appena l'aereo decolla dall'aeroporto di Bournemouth per il lungo volo a New York, che far scalo in Irlanda e in Canada. BRITISH OVERSEAS AIRWAYS CORPORATION SALA D'ATTESA PASSEGGERI HURN 14 gennaio 1946 Mia carissima e dolcissima Henny, sono in volo da cinque minuti e ancora non mi sento male e ho gi voglia di scriverti, ed ecco qui la lettera numero 1. Sei il mio tesoro, davvero, la prima [sottolineato due volte] che ha mie notizie, anche se devo mandare un telegramma ai miei parenti... Ci hanno appena spiegato come si usa il paracadute, penso che mi verr da vomitare?!? Tesoro, come mi sentir pi avanti se gi adesso mi manchi cos tanto? Piango ogni volta che penso a te. stata l'unica [sottolineato due volte] separazione in cui mi sono sentita morire un po. Ecco, adesso sto piangendo di nuovo! Ho fermamente deciso di non avere mai pi un'altra amica [in tedesco Freundin significa soltanto amica], a parte il fatto che non trover mai pi nessun'altra come te... Adesso sono le 6.45, e il signor Donath probabilmente sta tornando indietro. Anche voi pensate tutti a me? Porgi i miei migliori saluti a Shanti. Sono quass in cielo e stanca morta. Quindi, tesoro, tutto per ora, ti manda un abbraccio e un bacio affettuosi (purtroppo soltanto con il pensiero) l'amica a cui manchi terribilmente, la tua Eva Il signor Donath era un altro inquilino della pensione della signora Sherratt e il secondo dei due uomini a cui si riferisce eva in seguito. E difficile farsi un'immagine di lui perch, a parte i frequenti riferimenti nelle lettere di Eva, compare di rado nel resto della corrispondenza di Henny. New York, 17 gennaio 1946 Mia carissima, dolcissima e adorata, finalmente siamo arrivati e oggi stato il mio primo giorno qui. Cercher di descriverti tutto, ma non so, tesoro, se sar possibile, ci sono troppe cose da raccontare... Mi manchi gi terribilmente e quando parlo a me stessa di te, ecco che partono le lacrime. Non so se sono in grado di esprimermi bene con le parole come

fanno Tilly, Amy, Milli, Fanny ecc. ecc, ma un'amicizia come quella che ho avuto con te non l'avr pi e nemmeno la voglio avere... Eva descrive con grande entusiasmo le sue prime impressioni di New York: la carenza di alloggi, la straordinaria abbondanza nei negozi, i lunghi viaggi in metropolitana, un meraviglioso pasticciere viennese: Cose meravigliose!! Ho potuto mangiare poca roba, ero gi sazia per il solo guardare Che cosa stai facendo, tesoro, pensi qualche volta a me? Chi hai steso di recente? Porgi a Shanti i miei migliori saluti. Per oggi tutto: ti abbraccio e ti bacio con grandissimo affetto e nostalgia. la tua Eva Cinque mesi dopo, nel luglio del 1947, Eva scrive: Mia carissima Hennerle, ho ricevuto tutt'e due le tue lettere e una si incrociata con la mia. Spesso sento davvero la nostalgia di casa [usa la parola inglese homesick} quando mi arrivano queste lettere. Talvolta mi chiedo davvero se non saremmo dovute restare insieme. Mi sono gi separata una volta dalle persone che amavo di pi e non finita bene. Ora ho fatto la stessa cosa un'altra volta e mi sono allontanata dalla persona che mi pi cara. Anche per te provo al cento per cento quello che proverei per una sorella e ti considero tale... All'aspetto sororale della loro stima reciproca aveva gi accennato Henny in una lettera scritta un anno prima, nel luglio del 1946, ad A. G. Belvin: Ho un'ottima amica a New York che, sfortunatamente, ha perso anche lei la madre e la sorella nello stesso modo. Abbiamo vissuto insieme per pi di cinque anni qui al 27 di Kendal Street e siamo diventate come sorelle Eva continua esprimendo la sua opinione schietta a proposito della generosit di Henny nei confronti dei suoi amici tedeschi. Non affatto affar mio se e che cosa mandi a questa gente in Germania, per e rimane mia ferma opinione che le uniche persone di cui puoi fidarti al cento per cento sono i poveri sopravvissuti dai campi di concentramento, che ne hanno passate di peggio dei poveri tedeschi al cento per cento. E sarebbe pi sensato fare avere qualcosa a loro!! Non essere seccata se ti scrivo in questo tono, ma ogni volta che viene fuori questo argomento mi ribolle il sangue [scrive boil in inglese] e non riesco a tenere chiusa la bocca. Tu che cosa stai combinando, tesoro? E i due uomini? Oggi sabato e probabilmente sarete tutti insieme. Pensate a me almeno un pochino? Ti abbraccio tanto e ti ricopro di baci, con eterno amore, nostalgia e devozione. La tua adorante Eva In settembre, dopo avere aperto la sua lettera con Tesoro, quanto [sottolineato sei volte] mi manchi!!, Eva continua descrivendo il trattamento di bellezza per la pelle, costoso e piuttosto doloroso, a cui si sottoposta e racconta a Henny di avere appena letto un libro molto bello, Barriera invisibile, che tratta dell'esclusione sociale degli ebrei in certi settori della societ americana. Poi prosegue: L'unica in tutto il vasto mondo che mi stia vicino davvero sei tu e solo tu. Semplicemente non provo sentimenti per nessun altro. Non posso farci niente. Spesso mi dico che non affatto un bene essere come sono io, ma dentro di me mi sento come se fossi morta - la maggior parte del tempo. Eppure, malgrado tutto, prendo ancora ogni cosa con troppa gravit e troppa seriet. Adesso,

mia cara, basta per oggi, scrivimi ancora. Ti stringo con affetto tra le mie braccia e ti ricopro di baci, con amore e nostalgia, la tua Eva Un mese dopo, in tono ancor pi appassionato, Eva scrive: Mia Hennerle, adorata sopra tutte le altre, oggi domenica sera e che cosa potrebbe esserci di meglio che chiacchierare un po con te? Che cosa non darei per poterlo fare faccia a faccia! Stringerti ancora davvero tra le mie braccia e ricoprirti di baci!! Qui conosco tanta gente... e mi sento ancora pi sola! Tesoro, spero che anch'io ti manchi almeno un pochininoino-ino! Che cosa fai di sabato e di domenica? Tilly sicuramente molto carina, ma non mi ha mai entusiasmato troppo. Ma poi... chi altri ho mai voluto se non te! Come sta Shanti? Gli scriver presto. Mi sento davvero in colpa, ma qui non si trova tempo per fare niente... Tesoro, spero di non annoiarti troppo se continuo a ciarlare cos, ma non ho nessun altro e da te trovo forse un po di comprensione anche se le tue lettere sono piuttosto impersonali. Dov' la foto... che mi hai promesso? un peccato che io non possa guardare nel cestino della spazzatura di Marble Arch! Ora vado a letto e i miei pensieri sono con te. Con la mente corro di sopra be, e comunque tu sai il resto! Ti stringo forte forte e ti bacio dappertutto con l'affetto di sempre e crescente nostalgia, la tua Eva Sotto la data ha aggiunto, a testa in gi, un post scriptum pertinente: Riesci a leggere la mia calligrafia? Un anno dopo, nel settembre del 1948, rispondendo forse a un desiderio o a un suggerimento di Henny, Eva le dice: Anch'io sono sempre cos felice quando sul mio tavolo c' una tua letterina. E ti penso tanto! stato veramente fantastico! Sarebbe davvero meraviglioso se potessimo vivere insieme qui come facevamo a Londra. Io rinuncerei persino a tutti gli uomini (a volte mi disgustano proprio) Ti abbraccio tanto e ti ricopro di baci (in maniera folle) con l'amore e la nostalgia di sempre, la tua Eva Poi, uno sviluppo improvviso: 9 dicembre 1948 Nelle ultime settimane mi sono successe un po di cose. Come vedi, progetto di fidanzarmi a gennaio e sposarmi a febbraio. Be, da dove iniziare a raccontarti tutto? Lui si chiama Rudi (Lippmann) [nome di fantasia], ha 39 anni, non una gran bellezza ed anche un po pi basso di me. molto carino e generoso e sar sicuramente un buon marito per me. Mi piace moltissimo e sto bene con lui l'ho trovato anche attraente Fa il pellicciaio (molto bene qui) e guadagna un sacco di soldi. Eva descrive come si sono incontrati e come all'improvviso ha iniziato a corteggiarla, poi continua: Lo vedo tre volte alla settimana e credo che sia molto innamorato di me. Il sabato usciamo sempre insieme lui ha una macchina magnifica, ma questo non importante, anche se una gran comodit... Penso che gli piacerebbe se facessimo un bel matrimonio, per io non voglio spendere troppi soldi. Vorrei un ricevimento semplice... Che cosa pensi di questa storia? Tu che notizie hai, carissima? Io ripenso tanto...

Cos, mia cara, per oggi termino qui, non essere arrabbiata con me, scrivimi presto. Ti abbraccio forte e alla follia, con l'amore, la devozione e la nostalgia di sempre, la tua Eva Nel gennaio del 1949 Henny scrisse una lettera a Eva di cui conserv nel suo archivio la stesura stenografica. l'unico esempio delle sue parole a Eva, cos ho creduto che fosse importante farla trascrivere. Sfortunatamente stata scritta con un metodo stenografico che Henny deve avere studiato negli anni '20 e che oggi in Germania poco conosciuto. A questa difficolt si aggiungono i segni selvaggi che Henny usa. (Sto citando dalla nota di copertina dell'esperto di stenografia Hans Gebhardt che vorrei ringraziare perch non si limitato a trascrivere, ma ha addirittura decifrato queste note.) 23/1/1949 Mia carissima Eva, oggi, nel giorno del tuo matrimonio, tutti i miei pensieri sono in special modo con te. Quando questa mattina mi sono svegliata, ho pensato a te molto vivamente e intensamente [innigst], mentre tu dormivi ancora profondamente (o sei rimasta sveglia tutta la notte per l'agitazione?) Immagino benissimo come in questo momento starai correndo nervosamente da una parte all'altra per sbrigare gli ultimi preparativi (qui sono le tre in punto) Quando stasera saranno le sette, Shanti e io alzeremo un bicchiere di vino insieme e brinderemo a te e a tuo marito Rudi. Ancora una volta, auguro a entrambi voi tutta la felicit di questa terra, salute, amore e comprensione reciproca. Mi sento come se oggi si sposasse mia sorella e l'unica cosa che mi rende triste non potere essere l. Quando riceverai questa lettera, forse sarete appena tornati dalla vostra [indecifrabile: luna di miele?] Avrete sicuramente trascorso dei giorni meravigliosi insieme, giorni che resteranno indimenticabili. Purtroppo Donath non stato molto bene in queste due ultime settimane. Ha avuto una bronchite terribile e non si ancora rimesso del tutto. Shanti sta bene. Oggi siamo stati invitati tutt'e due dal dottor [indecifrabile: Johanni?] Evalein, per oggi concludo facendo di nuovo i miei auguri pi sentiti a te e a Rudi. Ti abbraccio e ti bacio con affetto. Con l'amore e l'amicizia di sempre, la tua Hennerle Anche se una lettera piena di calore e tenerezza non si pu definire appassionata: qui mancano le esplosioni di sentimento che caratterizzano le lettere di Eva. Alla fine di giugno del 1949, cinque mesi dopo il suo matrimonio, Eva scrive a Henny per dirle che incinta e che spesso ha la nausea. Credo che in febbraio diventerai zia Provo sensazioni contrastanti. Non era programmato e volevo metterci un freno, ma finora non ho trovato il modo di farlo. Poi scrive che Rudi non ha lavoro - le cose vanno male nel commercio delle pellicce , ma un marito assai premuroso che la aiuta molto, nelle sue condizioni attuali, con le faccende domestiche. E tu che cosa hai fatto, tesoro? meraviglioso che tu vada in Svizzera... Come mi piacerebbe venire con te!! Ma ora forse dovrai farmi visita tu qui, perch prima che io possa venire l ne dovr scorrere

di acqua nel Tamigi! terribile come la vita ci ha separate... Saluti affettuosi da Rudi, ti abbraccio forte e ti ricopro di baci, con amore, devozione e nostalgia, la tua Eva Eva e Henny rimasero amiche con il passare degli anni. Eva mand a Henny affascinanti scatti in cui posava sulla spiaggia e fotografie del marito e, quando fu il momento, dei figli. Quando io studiavo in California e Henny e Shanti fecero un viaggio negli Stati Uniti, a New York andarono a stare da Eva e Rudi. Dopo la morte di Henny, quando Shanti and a Toronto per distrarsi, Eva vol da New York per andarlo a trovare. Lui disse: Le ho dato il gioiello preferito di Henny. Henny non me l'aveva mai chiesto, ma sapevo che era quello che avrebbe voluto anche lei Mi rammarico di non avere chiesto allo zio Shanti che gioiello era. Mi avrebbe fatto piacere immaginarlo addosso alla zia Henny e, in seguito, a Eva. Dove, per: al polso, al dito, intorno al collo, alle orecchie? Che cos'era quest'emblema d'amore, tacitamente ceduto da un intermediario cos comprensivo? Ma quanto in realt comprendeva lo zio Shanti di quello che Henny aveva significato per Eva o Eva per Henny? Se anche avessi avuto l'occasione di chiederglielo, sarebbe stato difficile rispondere a questa domanda. Anzi, se fosse stato ancora vivo, non sono certo che sarei riuscito a scrivere questo capitolo. PARTE QUARTA 1. Abbiamo lasciato la storia di Shanti al punto in cui, nel 1948, aveva comprato una casa nel nord di Londra e aveva cominciato a esercitare la professione di dentista nel suo ambulatorio quando non lavorava all'Amalgamated Dental Company. I suoi sentimenti per Henny erano incapsulati nell'unica cartolina di auguri di compleanno che sopravvive delle molte spedite nel corso degli anni. Shanti e Henny si fidanzarono nel 1949 e si sposarono nel 1951. Quando gli chiesi perch ci erano voluti sette anni dal suo ritorno in Inghilterra prima che prendessero la decisione, lui mi rispose in termini piuttosto vaghi: Dopo aver perso il braccio c'era sempre il problema del futuro che avremmo potuto avere. Non volevo nemmeno sondarlo, questo problema. Tutti i nostri amici invitavano Henny e me sempre insieme; vedevamo Henry e Nita almeno due volte la settimana. Nella mia mente non ero sicuro di come sarebbe stato il futuro, se avrei potuto garantirle lo stesso standard di vita a cui era abituata, e se sarei riuscito a guadagnarmi da vivere, con una mano sola. Ci frequentavamo quando abitavo in una pensione. Pensavo che sarebbe stata una bella idea avere una casa mia dove aprire un ambulatorio. stato molto difficile. Tutti davano per scontato che prima o poi Henny e io ci saremmo sposati. Nessuno ci invitava separatamente e i nomi Shanti e Henny erano sempre insieme. Quando davo una festa, Henny si comportava pi o meno come la padrona di casa, ma non mai rimasta qui una volta prima che ci sposassimo. Sapeva di non avere nessuno e sapeva che anch'io non avevo nessuno. Fu Mum, la madre di Henry, che contribu a spezzare questo stato di incerta intesa. Henny le aveva sempre voluto bene e dopo che era morta sua madre il loro legame si era fatto ancora pi stretto. Mum parl con Shanti avranno parlato in tedesco,

come facevano sempre a meno che non fosse presente anche Nita - e gli disse che quello che lui stava facendo, o, meglio, che non stava facendo, non era giusto. O sposi Henny, disse, o la lasci libera. La decisione di Shanti fu improvvisa altrettanto quanto lo era stata quella di andare a studiare in Germania o di arruolarsi nell'esercito. Il giorno dopo chiesi la mano di Henny e le comprai un anello di fidanzamento da - come si chiama quel negozio? - Mappin & Webb in Regent Street. Se mi ricordo bene, aveva un diamante solitario di dimensioni medie incastonato nel platino. Il giorno dopo la portai a ritirare l'anello. Non se lo tolse mai dal dito. Festeggiarono il loro fidanzamento andando a bere qualcosa, dopo il lavoro, al Regent Palace Hotel vicino a Piccadilly con Henry, Nita e Mum. Shanti avr preso il suo solito whisky; Henny, a cui secondo Shanti piacevano soltanto le bevande dolci, avr ordinato uno sherry oppure un gin e lime. Come rifer lui: Non abbiamo detto niente, non so, forse cos che succede quando ci si conosce da tanto tempo. Lo davamo pi o meno per scontato Il fidanzamento dur due anni, durante i quali l'ambulatorio di Shanti si svilupp in parallelo al suo lavoro all'Amalgamated. Di nuovo la situazione non si sblocc finch non intervennero gli amici di Shanti. Mum tast di nuovo il terreno e mi chiese: Quand' che vi sposate, allora? Anche Henry e Nita mi presero da parte per fare due chiacchiere con me. Io gli spiegai i miei dubbi sul fatto di non farcela con la mia professione, e Henry mi disse: Se non ce la fai con l'ambulatorio, vengo ad aiutarti io Decisi di sposarmi subito, con un preavviso di due giorni soltanto e con licenza speciale. Ero molto impulsivo. Il giorno del matrimonio, il 20 luglio 1951, lavoravo all'Amalgamated. Siccome dovevamo sposarci all'una, andai dal mio direttore tecnico e gli dissi: Pu prendere lei le telefonate dei miei colleghi dentisti? Vorrei andare a casa Lui mi chiese: Si sente bene? Io risposi: Vado a sposarmi Lui disse: Ma per amor del cielo, avrebbe dovuto prendersi qualche giorno libero! Il povero Henry, il mio testimone, era a casa ed era gi in preda al panico: la sposa c'era ma mancava lo sposo. Alla fine mi feci vivo. Andammo tutt'e quattro all'Ufficio dello stato civile di Burnt Oak e fu una bella cerimonia. Poi uscimmo e andammo a pranzo. Il racconto senza fronzoli che Shanti fa di questo semplicissimo matrimonio arricchito da due piccole fotografie in bianco e nero di quella giornata. Furono scattate, prima o dopo la cerimonia, nel lungo giardino sul retro del numero 18 di Queens Road: lo riconosco dalla staccionata di legno. Si vede Shanti, che indossa un gil, l'abito e un fiore all'occhiello e con la protesi destra tiene un guanto. Henny, appoggiata a lui, ha infilato il braccio in quello sinistro di lui, mentre con l'altro stringe a s il bouquet. Indossa una giacca, una gonna e un cappello con la veletta. Nella fotografia dove loro due sono da soli, sorridono entrambi, e i denti superiori di Henny sono imbrattati di rossetto. in cui ci sono Henry, Nita e la loro figlia piccola Susan, Nell'altra tutti e tre con un sorriso smagliante - Henny e Shanti tengono la bocca chiusa ma non riescono a sembrare seri. Dato che la loro decisione di sposarsi era stata improvvisa, non c'era stato tempo per spedire gli inviti. Poich sia Shanti sia Henny lavoravano e avevano poco tempo libero, Mum decise di occuparsi del ricevimento, che ebbe luogo nel giardino della casa di Shanti. Per citare Shanti: Fu una festa meravigliosa.

Soltanto con il passaparola arrivarono sessantotto ospiti. C'erano un sacco di cose da bere; Derek il figlio che Nita aveva avuto dal suo primo matrimonio e il mio amico George Little presidiavano il bar. Si ubriacarono tutti e due e George ruppe un sacco di bicchieri, quattro in una volta sola. Fu molto divertente. Una giornata fantastica, con il sole e tutto quanto. Per la luna di miele, presero un volo per la Svizzera quella notte stessa, sul tardi, e arrivarono a Zurigo la mattina dopo. Decisero di andare a Flims. Come in occasione dei viaggi precedenti in Svizzera che avevano fatto insieme, non avevano prenotato una camera in anticipo. Avremmo deciso sul posto dove andare. Eravamo stati a Klosters tre o quattro volte in passato. In camere separate. Niente sesso prima del matrimonio. No, niente di niente, non come al giorno d'oggi. A Flims non ebbero troppa fortuna con l'alloggio: era in corso un convegno e non c'era una camera libera in nessun albergo. Alla fine, quando Shanti disperato disse che erano l in luna di miele, riuscirono a ottenere una camera che si era liberata nel solaio di un albergo, ma dovettero pagare la tariffa intera. Henny guardava sempre sotto il letto nelle stanze d'albergo e durante la nostra luna di miele fece la stessa cosa. Era un'abitudine che aveva perch, quando i suoi genitori si erano sposati, un uomo che si era nascosto sotto il letto li aveva narcotizzati con il cloroformio e aveva rubato gran parte dei loro regali di matrimonio e i gioielli. Shanti telefon alla proprietaria dell'albergo di Klosters dove andavano di solito e le disse che si erano sposati. Lei se ne ebbe a male, gli disse che era un traditore, perch era stato da lei un sacco di volte ma per la luna di miele era andato da un'altra parte, e gli ordin di prendere il primo treno per Klosters. Diede loro la suite matrimoniale ma gliela fece pagare come se fosse una stanza normale. Questo incidente avrebbe reso Shanti pi accorto in futuro. Ramment: Dopo quella volta non sono pi andato in Svizzera senza aver prima prenotato. Mi facevo mandare i depliant di quattro o cinque alberghi. Preferivo gli alberghi a conduzione familiare. Gli alberghi gestiti dai direttori devono far vedere che hanno dei profitti, mentre quelli familiari preferiscono che ogni anno ritornino le stesse persone. Come questo albergo a Weggis sul lago Vierwaldstatter, veramente sulla luna Sulla luna, zio? Ci saremmo dovuti andare insieme, Vicky, ma ora non ce la faccio ad arrampicarmi per le colline. Che senso ha starsene seduti nel salone? Tanto vale rimanere qui, nel mio di salone. 2. Non volevo affrontare il problema, disse lo zio Shanti a proposito del suo futuro con Henny. Non si sofferm molto su questo argomento e io mi sentivo in imbarazzo a insistere, per gli chiesi il perch. L'unica ragione che lui mi diede era che aveva la sensazione che non sarebbe riuscito a mantenere Henny come si deve finch non si fosse affermato con l'ambulatorio. Tuttavia anche Henny lavorava e sicuramente i loro redditi, insieme, sarebbero bastati per amministrare la casa. E possibile che, come per molti altri uomini e donne della sua generazione, l'idea che Shanti aveva del matrimonio ideale implicasse che i ruoli di chi guadagna il pane e chi gestisce la casa fossero separati. Questa concezione si riflette nella traiettoria finale della carriera di Henny.

Aveva forse la sensazione che se Henny lo accettava era soltanto per piet? Per ovviare a questa eventualit, pu darsi che volesse affermarsi nella professione. vero che Henny, in una lettera a Ilse, aveva dichiarato senza mezzi termini che non era proprio il caso di impietosirsi per Shanti era capace di usare la mano sinistra, produceva documentari di ricerca, aveva persino conseguito la patente di guida -, ma forse Shanti non era sicuro dei sentimenti di lei. Lui dava una forte impressione di indipendenza e di fiducia in s, ma a quanto pare doveva essere alquanto insicuro su ci che provava Henny. Nelle lettere che le aveva scritto durante la guerra aveva insistito molto affinch lei gli desse un segnale dei sentimenti che nutriva per lui; probabilmente anche Shanti avvertiva il tono impersonale di Henny di cui anche i suoi migliori amici si lamentavano di tanto in tanto. Forse anche lui credeva, come, le disse, aveva dichiarato sua madre che Henny fosse senza cuore, o che comunque non avesse inclinazioni romantiche per lui. Come ho gi detto in precedenza, anche se lui aveva insistito perch non andasse a trovarlo all'ospedale di Nottingham, sarebbe stato sorprendente se lei non ci fosse andata nel caso in cui avesse provato per lui gli stessi sentimenti che lui provava per lei. E poi c'era la faccenda imponderabile di Hans, ormai sposato e - stando ai racconti di tutti - infelicemente. Shanti e Hans continuavano a scriversi, ma Henny manifest indifferenza anche quando Shanti le propose d'incontrare Hans in Svizzera. E se fosse stata soltanto una maschera per nascondere che si sentiva offesa? Henny era ancora invaghita di Hans? Quando chiesi allo zio Shanti del matrimonio di Hans, lui mi rispose di sfuggita: Personalmente non penso che Henny sia mai stata innamorata di lui Poi fece una pausa e aggiunse: A essere sincero, sto dicendo una bugia, perch lei non me ne ha mai parlato Un'altra questione irrisolvibile - e a cui persino difficile attribuire un significato appropriato - quella dei sentimenti di Henny per l'esuberante Eva. Sembra evidente che tra le due donne c'era un affetto profondo, persino una specie di legame fisico, ma non dato sapere se questa sia stata l'unica amicizia appassionata di Henny. In una lettera Eva, con una punta di gelosia, cita i nomi di altre donne che possono competere con lei nella stima di Henny. L'atteggiamento dello zio Shanti riguardo alle relazioni tra le persone dello stesso sesso era velata di facili pregiudizi e le sue osservazioni erano talvolta molto sgradevoli. Non era invece il caso della zia Henny. Mi ricordo che, durante una conversazione all'ora del t, mentre lo zio Shanti pontificava sull'argomento, rimasi sorpreso perch la zia Henny lo interruppe con calma e disse che nel suo ufficio c'era stata una ragazza che si era presa una cotta per lei e le aveva scritto lettere e poesie. Poi aveva aggiunto che bisogna avere comprensione per queste situazioni e questi sentimenti. C' un'altra possibile spiegazione per la lunga attesa di Shanti, ovvero che i suoi sentimenti fossero mutati con il passare degli anni. La fusione appassionata di montagne, nubi ed estasi di cui aveva scritto a Henny nel 1944 poteva essersi dissipata in seguito al contatto quotidiano con quello che un tempo aveva chiamato il Kuckuck in carne e ossa, diverso da quello dei sogni. Tuttavia a me pare improbabile che i suoi sentimenti fossero cambiati tanto. Che Shanti provasse o no la stessa passione che aveva nutrito in passato, sicuramente il suo affetto era altrettanto profondo e avrebbe continuato a esserlo. Come

Henny avrebbe confidato a Froschiein anni dopo, nel 1954, Shanti le aveva detto che avrebbe dato la vita per lei. Qualunque fosse la ragione, evidente che Shanti aveva rimandato la sua proposta di matrimonio e poi, prolungando il fidanzamento, il matrimonio vero e proprio finch sia lui sia Henny avevano compiuto quarantanni, anche se a forza di rinviare rischiavano di non potere pi avere figli. Alla fine era stato l'intervento di Mum e di Henry a convincere Shanti a chiedere la mano di Henny e ci doveva aver placato almeno una delle sue possibili preoccupazioni, perch Mum non gli avrebbe consigliato di compiere quel passo se non fosse stata certa che Henny avrebbe accettato. Per quanto riguarda invece il fidanzamento prolungato per due anni, probabilmente Shanti aveva la sensazione che stavolta fosse Henny ad avere dei dubbi. Dubbi che, effettivamente, lei nutriva davvero. Molto prima del fidanzamento, durante il periodo in cui si poteva dire che ci fosse solo un'intesa - in effetti, l'ultimo giorno del 1946, il giorno in cui si tirano le somme -, Henny aveva scritto ad A. G. Belvin, il suo confidente di Atlanta, Georgia: Per quanto riguarda Shanti, hai ragione tu. Mi dibatto in un dilemma e non so che cosa fare. Shanti mi piace: lo stimo, e mi particolarmente caro perch qui l'unico che conosceva i miei e, potrei dire, li amava. molto, anzi, davvero moltissimo, perch nessun altro uomo potr comprendermi ed essere partecipe quanto Shanti di ci che ho passato e che non si potr cancellare mai pi. Per devo decidere in fretta. La tua abnegazione, la tua decisione di rinunciare a un sacco di cose ti ha permesso di conquistarne altre, e io vorrei imitarti e forse questa la cosa migliore per me. Shanti ha un bel carattere, onesto, e credo di poter dire che anch'io significo qualcosa per lui. Vorrei renderlo felice, se lo merita, anche se corro il rischio di non essere felice io al cento per cento. Ma chi sa tutto in anticipo? Forse trover la felicit in questa incertezza?! E inutile commentare l'analisi che Henny fa della sua perplessit: che cosa si potrebbe aggiungere a una simile conoscenza di s? Per forse vale la pena chiedersi che cosa avrebbe potuto rendere Henny pi felice. Due anni dopo, nel settembre del 1948, Eva le scrisse: Sarebbe davvero meraviglioso se potessimo vivere insieme qui come facevamo a Londra Ma a prescindere dalla natura di questo legame d'amicizia, evidente che Henny non prendeva seriamente in considerazione l'ipotesi di continuarlo. Pi di un anno dopo, nel novembre del 1949, quando Eva si era gi sposata e Henny era fidanzata, Eva le scrisse in un miscuglio ostinato di inglese e tedesco (le parole inglesi sono quelle sottolineate): Come stai, tesoro, e che cosa stai combinando? Spero che tu non ti senta sola in questi giorni, ma sicuramente hai tanti amici. Tesoro, mi chiedi che cosa penso del matrimonio. Che domande difficili mi fai. Naturalmente, le tue abitudini sono gi formate, per il matrimonio un accordo tra due met, ed entrambe le parti devono abituarsi e adattarsi l'una all'altra. All'inizio non facile, forse, ma due persone intelligenti come te e Shanti non dovrebbero avere grandi difficolt. Sai che io ho un'altissima opinione di Shanti e lui una persona meravigliosa. Se per una pu e desidera vivere con qualcun altro una faccenda che deve sentire e scoprire da sola. Un matrimonio non mai facile, per avere una casa e una persona a cui appartenere compensa molte altre cose. Guarda, tesoro, non si pu vagabondare in eterno per camere in

affitto; e persino se si ha gi una casa, non serve a niente se si da soli. Naturalmente non ci si pu sposare soltanto per questa ragione. Per se tu riesci a immaginarti di vivere con qualcuno, e lui bravo e ti piace (non occorre che sia un amore in stile Romeo e Giulietta), e ha una certa istruzione e un certo reddito, sicuramente molto, ma molto meglio che restare da soli per sempre. Tesoro, vorrei poterti parlare, cos difficile farlo per lettera. So una cosa, cio che sarei felice di sapere che ti sei sposata, che sei contenta e hai una casa. E che tu sia felice qualcosa che io desidero con tutto il cuore. Guarda, dopo tutto noi non abbiamo una famiglia, non abbiamo nessuno. E l'unica casa che possiamo avere quella che ci facciamo da sole. Ed essere soli terribile, a lungo andare!... Ti bacio e ti abbraccio con amore, devozione e nostalgia inesauribili, la tua Eva 3. Michi, il fratello maggiore di mia madre, e sua moglie Moyna erano in visita in Inghilterra nell'estate del 1951; Shanti, che era ancora scapolo, li invit a stare a casa sua. Michi e Moyna erano andati in Europa per un breve viaggio e quando tornarono in India fecero fatica ad aprire la porta di casa per via del mucchio di telegrammi di congratulazioni che ostruiva l'ingresso. Con loro stupore scoprirono che Shanti e Henny si erano sposati ed erano in luna di miele. In India si diffuse la voce che all'improvviso Shanti aveva sposato la sua infermiera. Anche i miei genitori, anni dopo, vi fecero cenno di sfuggita. Effettivamente Henny aveva aiutato Shanti nell'ambulatorio quando, per qualche ragione, l'infermiera titolare dell'impiego non era presente ad assisterlo. Pochi, invece, sapevano dell'altro lavoro che lei aveva, completamente indipendente. La mia immagine del matrimonio di Shanti e Henny un po distorta. Shanti mi parl a lungo sia del matrimonio sia di Henny, mentre Henny quasi muta. Le lettere che sono sopravvissute, quelle che ha scritto ai suoi amici e che ha ricevuto da loro, s'interrompono alla fine degli anni '40, tranne la corrispondenza con Frschiein che, facendo parte di una documentazione con le autorit tedesche, continua fino agli anni '50 inoltrati. Non ci sono pi lettere a o da Eva, per esempio, che avrebbero dato una visione intima del matrimonio, anche se soltanto dalla volubile prospettiva di Eva. Che cosa poteva colmare questo iato? Ho sondato i miei familiari chiedendo le loro impressioni a proposito dello zio Shanti e della zia Henny e riporter qui le opinioni che hanno espresso, in parte perch servono a rimpolpare il ritratto che sto disegnando e in parte perch testimoniano l'affetto dello zio Shanti per la famiglia, un affetto che rende il comportamento che tenne nei suoi ultimi giorni di vita ancor pi inquietante e inspiegabile. Mia madre sent parlare dello zio Shanti per la prima volta quando era molto piccola. Lo zio faceva parte delle tradizioni di famiglia. Era nato dopo la morte del padre, aveva lasciato l'India quando era giovane. Aveva trattato il padre di lei - il suo fratello maggiore Raj come un padre. Era venuto in visita dalla Germania negli anni '30 e aveva portato a Michi uno Zeppelin giocattolo. Quando Raj era morto nel settembre del 1942, nel bel mezzo della guerra, Shanti aveva cercato di dare una mano, ma ci

era riuscito solo in misura limitata poich aveva appena cominciato a esercitare la sua professione. Poi, un anno e mezzo dopo, la famiglia aveva ricevuto la notizia della sua ferita di guerra. La mamma dice: Mi ricordo che eravamo a Darjeeling quando ci arriv un telegramma che ci informava che lo zio Shanti era in condizioni critiche , una formula che spesso preludeva a un annuncio di morte. Mi ricordo che Ma ne fu molto sconvolta. Quel giorno avevamo incontrato per strada un uomo di cui si sapeva che era un astrologo tantrico: aveva un aspetto selvatico, anche se non indossava stracci o cose cos. Ma disse: Sono molto infelice. Mio cognato ha avuto un incidente Lui chiese: Che ore sono? Ma guard l'orologio e gli rispose. Lui alz lo sguardo al cielo e disse: Non morto, ha perso un arto ma sopravvivr Mi ricordo le sue esatte parole ancora oggi: Koi ang gaya hai I miei genitori si sposarono nel marzo del 1951, tre mesi prima dello zio Shanti e della zia Henny. A quei tempi mio padre aveva ventisette anni e mia madre venti. Quando tornarono in India, Michi e Moyna raccontarono loro un po di cose su Shanti, anche se, poich erano ancora tutti presi dai loro viaggi, l'immagine che ne diedero era un po confusa. La signora Khaitan, la moglie del presidente di Bata India, l'azienda produttrice di scarpe per la quale lavorava pap, aggiunse un altro frammento del quadro. La signora Khaitan che credeva che i viaggi del marito in Inghilterra non fossero dedicati e a ragion veduta, poich aveva esclusivamente agli affari gi avuto in passato prove delle sue relazioni extraconiugali , aveva chiamato un fabbro a Calcutta perch aprisse l'almirah di acciaio in cui il signor Khaitan aveva riposto il passaporto della moglie, dopodich aveva preso un aereo per l'Inghilterra. Siccome non conosceva nessuno a Londra, i miei genitori le avevano dato l'indirizzo dello zio Shanti. Con stupore dello zio e, soprattutto, della zia Henny, lei si present sull'uscio di casa loro proveniente direttamente dall'aeroporto, ricoperta di gioielli e tutta in ghingheri con addosso gli abiti della festa. Si mise a piangere e raccont nei dettagli i suoi dispiaceri, cerc di rintracciare l'errante signor Khaitan, e poi ricominci a piangere. La zia Henny mostr grande comprensione nei suoi confronti: era un grande dramma e la zia Henny ha sempre amato i grandi drammi. Le offrirono la cena, ma la signora Khaitan voleva bere solo latte. Alla fine, al posto del signor Khaitan, che era irreperibile, si present a casa loro il grande Thomas Bata in persona per tranquillizzare la disperata signora Khaitan e proteggere il marito dalla sete di vendetta della donna. La signora Khaitan parl con entusiasmo della comprensione femminile dimostrata dalla zia Henny, dando cos ai miei genitori l'impressione che la zia fosse una persona abbastanza rilassata e informale, impressione che si capovolse nel suo opposto quando furono loro ad andare in Inghilterra. La Bata trasfer mio padre in Inghilterra nel giugno del 1954. Poich i miei genitori pensavano che sarebbe stato difficile mettere su casa in Inghilterra, mi lasciarono in India con mia nonna, mio zio e mia zia, Sashi Marna e Usha Marni. Durante i tre anni di permanenza in Inghilterra, il pap e la mamma si affezionarono molto allo zio Shanti e lui a loro, in particolare alla mamma, che era sua nipote. Lei mi raccont: Abbiamo alloggiato per un po in una pensione a Finchiey per poter essere vicini allo zio. Non conoscevamo nessun altro a Londra e io mi sentivo legata a lui perch mia madre gli voleva bene. In

seguito, dopo un sacco di ricerche e qualche difficolt, abbiamo affittato una casetta nel quartiere di Hampstead Garden, al 133 di Willifield Way, ed stato a quel punto che ti abbiamo fatto arrivare dall'India. Naturalmente era gi passato pi di un anno. La mamma sembrava un po sulle difensive mentre mi raccontava tutto questo, cos le chiesi quanto tempo dopo il suo arrivo erano andati a trovare lo zio e la zia. Oh, molto presto, rispose lei. E qual stata la prima impressione che ti hanno fatto? continuai, con la penna a mezz'aria per cogliere l'attimo decisivo. La mamma aggrott le sopracciglia e si concentr - allo stesso modo in cui si concentrerebbe qualcuno se gli chiedessero quando ha imparato per la prima volta il verbo essere e alla fine rispose: A dirti la verit, non lo ricordo. Non lo ricordo affatto Il pap, invece, rammentava bene il loro primo incontro. L'infermiera venne ad aprire la porta. Lo zio era ancora nell'ambulatorio, ma usc per un attimo. Era molto elegante con il camice bianco da dentista. Rimasi sorpreso dalla sua statura: era proprio bassino. Allung la mano sinistra: non dovette essere una sorpresa, ma non mi ricordo se la strinsi. Gli volli subito bene, ma del resto io sono all'antica: mi ero affezionato alla famiglia perch ne avevo sposato un membro. Inoltre Ma me l'aveva descritto in modo molto positivo, mi aveva detto che teneva molto a tutta la famiglia anche se viveva lontano e poi aveva aggiunto che l'avevano cresciuto lei e suo marito. La zia Henny era vestita molto bene. Era una vera tedesca, molto precisa in tutto. Se si spostava un portacenere bisognava rimetterlo nello stesso posto in cui era prima. Non era una persona molto calorosa all'inizio, ma poi si riscaldava. Lo zio e lei erano l'esatto opposto, perch lui era incredibilmente ospitale. Anche la casa aveva un'aria piuttosto sintetica, no, volevo dire asettica. Il giardino era ben tenuto. Mi ricordo ancora le rose sul davanti e il prato sul retro. La zia Henny era molto orgogliosa di casa loro. Persino la cucina era scrupolosamente pulita e tenuta in un ordine impeccabile. Ma in tutti gli ambienti faceva un caldo incredibile, insopportabile. Il pap descrive la loro vita come regolare, per non dire regolata Avevano i loro amici: Henry e Nita, Mia e Peter, Mila e Tony e cos via; avevano le partite di bridge, le cene, e ogni cosa doveva funzionare come un orologio. La puntualit era tutto. Infatti una volta i Khaitan erano stati invitati a cena dallo zio per le 7.30. Arrivarono alle 9.00, alla maniera indiana, e gli diedero da mangiare un panino imbottito. Lo zio e la zia si erano seduti a tavola un'ora prima e avevano gi finito di cenare. In seguito ci rimproverarono: Ma gli indiani sono sempre in ritardo? Per molti aspetti lo zio aveva perso il contatto con le norme indiane di comportamento. La mamma ricord: Eravamo diversi per quanto riguarda le forme di cortesia. Una volta, due o tre giorni dopo una festa di Natale, lui mi telefon e mi chiese senza mezzi termini se avessi bisogno di soldi. Io rimasi sorpresa e gli dissi di no. Lui continu dicendo che gli era parso che non avessi gli spiccioli per fare una telefonata. Tutti avevano chiamato il giorno dopo per ringraziarli. Ma mi sono profusa in ringraziamenti quando ce ne siamo andati, spiegai; e in effetti non siamo abituati a ringraziare la gente scrivendo o telefonando il giorno dopo una festa. Ma lo zio fu molto scontento. Non t'insegnano le buone maniere in India? chiese.

Ma questo fu un incidente di lieve entit. Il pap descrive, con un po di autodenigrazione, quanto lo zio amasse la mamma e come la zia fosse rimasta impressionata da lei. Naturalmente Leila era la prediletta dello zio: lei non aveva pi un padre e lui non aveva figli. Io ero una specie di appendice, specialmente per la zia, che vedeva in me un utile manovale, un prolungamento della nipote intelligente dello zio. Intelligente: pronunciava ogni volta la g come in gatto La zia ha sempre avuto soggezione per l'intelligenza e per gli intellettuali, finti o veri che fossero, proprio come lo zio riusciva sempre a buttar l che tizio era sir qualcosa o qualcos'altro o che il padre di caio era stato l'aiuto campo del re di Svezia. Il bridge, questa gara di intelligenza e di aggressivit addomesticata, era un passatempo che piaceva sia allo zio Shanti sia alla zia Henny. Se la zia era una brava giocatrice, lo zio lo era ancor di pi. Gli feci un portacarte con le mie mani, lisciando la pelle con un cucchiaio rovente per evitare che si increspasse. Lo apprezz e la cosa che gli piaceva di pi era che poteva sistemare le carte senza che nessuno sapesse dove le aveva messe. Imparai anch'io a giocare a bridge, inevitabile nella famiglia di tua madre. Ma lo zio credeva nei lunghi post mortem, che io invece non ho mai sopportato. La mamma voleva bene allo zio Shanti e lui la ricambiava. A lui piaceva che qualcuno guardasse a lui come a un sostituto di padre. Quando ne parlai con la mamma lei mi sorprese osservando che, poich lo zio Shanti era molto impegnato e la zia Henny era sempre presente quando lei e il pap andavano a trovarli, mia madre non aveva mai occasione di parlargli a tu per tu. Lui la chiamava Pinni, un dolcetto indiano rotondo, e qualche volta la invitava a sedersi sulle sue ginocchia. Era, come disse lei, un po strano. Dopo tutto non ero pi una ragazzina ma una donna sposata. Per lui era assolutamente innocente: per certi aspetti lo zio era molto maturo, per altri era infantile Lo zio cercava sempre di proteggere la mamma da qualsiasi cosa potesse procurarle angoscia. Durante una cena natalizia il pap, che aveva bevuto un gin rosa di troppo, divenne bianco di colpo e scivol sotto il tavolo. Pi tardi, mentre gli altri ospiti giocavano a bridge nel salone al primo piano sotto lo sguardo del grande pappagallo di ceramica, lui rimase coricato sul divano al pianterreno, quasi addormentato. Quando la ragazza alla pari cominci a passare l'aspirapolvere nella stanza, lui sal di sopra caracollando, entr nella camera degli ospiti, si coric sul letto accanto alla finestra e si addorment completamente vestito, senza nemmeno russare, una volta tanto. Per si dava il caso che quel letto non fosse vuoto. Una degli ospiti, Elsie Little, che non si era sentita troppo bene, si era coricata e giaceva l semiaddormentata. Poich non voleva stropicciare il vestito, se l'era tolto prima di mettersi a letto e aveva addosso soltanto gli slip. Un altro ospite apr la porta, che era rimasta socchiusa, vide quella scena sorprendente e la chiuse in fretta. La notizia si diffuse rapidamente e giunse all'orecchio di tutti quelli che erano seduti ai tavoli da bridge, tranne che alla mamma. Tutti andavano a sbirciare alzandosi quando gli toccava fare il morto o tra una mano e l'altra, poi tornavano bisbigliando. Il giorno dopo chiunque, inclusi Henry, Nita, Mum e sua sorella, la zia Rosie, insomma tutti i conoscenti di Shanti e Henny, erano al corrente dello scandalo. Eppure in qualche modo lo zio Shanti era riuscito a impedire alla mamma di andare a guardare in quella stanza e soltanto lei, oltre naturalmente al pap e a Elsie, era rimasta beatamente all'oscuro di tutto quel trambusto.

I miei genitori conobbero all'improvviso il lato pi tagliente della personalit dello zio e fu un'osservazione innocente del pap a scatenare la reazione. Ogni volta che c'era una festa a casa dello zio e della zia, Leila e io andavamo ad aiutarli. Per natura sono abbastanza accomodante e disposto a svolgere qualsiasi lavoro. Se bisognava spostare qualcosa, io la spostavo. Se bisognava fare quell'altra cosa, io la facevo. Spostavo tavoli e sedie dalla mattina alla sera, toglievo di mezzo scatoloni enormi, servivo da bere, davo una mano come potevo e facevo un sacco di commissioni in macchina per la zia, che dava tutto per scontato. Una volta, quando gli ospiti se ne stavano andando, la zia si gir verso di me e mi disse: Non ti spiace, vero, accompagnarli a casa? Al che io risposi: Zia, non penso di poterlo fare La zia non volle crederci e mi disse, in tono tagliente: Sei molto sgarbato Io replicai: Forse sei la prima donna che in vita mia mi dice che sono sgarbato Allo zio, che non avevo mai visto veramente arrabbiato prima d'allora e che aveva sentito ci che avevo detto, cominci a schiumare la bocca - si, proprio a schiumare e a sbavare - tanto era furibondo: Non osare trattare mia moglie come una sguattera! Non osare chiamarla donna! Ce ne andammo in fretta. In macchina dissi a Leila: Tu puoi venire a trovarli ancora, se vuoi, ma per quanto mi riguarda, non torner pi Passarono mesi prima che gli facessimo visita di nuovo, ma alla fine ci rappacificammo, anche se ora non ricordo pi come accadde. Be, forse furono solo alcune settimane. Per, prima della conclusione del suo soggiorno in Inghilterra, il pap si era completamente riscattato agli occhi sia dello zio sia della zia. Tanto per cominciare, poteva parlare di scarpe con la zia Henny, una specie di ossessione per lei: ne aveva innumerevoli paia, perlopi prodotte da Bally. Come avrebbe detto poi lo zio, lei preferiva lo stile alla comodit, e se riusciva a trovare solo una misura pi piccola di un modello che le piaceva se le faceva allargare da un calzolaio l vicino. Quando il pap ripar la poltrona chirurgica dello zio Shanti e costru persino la staccionata del giardino facendogli spendere in tutto venti sterline, invece delle duecento che gli avevano chiesto, la zia Henny decret che effettivamente non era affatto sgarbato. In seguito, quando il pap mise KO un inglese ubriaco che era grande il doppio di lui e che era andato a sbattere contro la sua adorata Hillman Minx parcheggiata fuori dal 18 di Queens Road - un incidente che fin sull'Hendon and Finchiey Times anche perch quel tizio, trascinato davanti al giudice, aveva protestato: Ma lui mi ha steso con il ju jitsu -, la zia Henny, stuzzicata nel suo amore per il dramma, pass buona parte della giornata al telefono con le amiche descrivendo con ammirazione l'impresa di mio padre. Ormai lei lo considerava un uomo d'azione. anzi, la Ma agli occhi della zia Henny la vera redenzione trasfigurazione avvenne quando lui cominci a studiare legge sulla scia della mamma, che aveva scelto quel corso di studi perch era l'unico compatibile con la cura della casa. Studiava a casa durante il giorno e la sera andava a cena a Lincoln's Inn - l'unica forma di frequenza necessaria a quei tempie quando c'erano gli appelli dava gli esami e li superava tutti con successo. Quando all'et di due anni arrivai in Inghilterra, la sera il pap si prendeva cura di me mentre la mamma era alle sue cene. Per dopo che, in seguito alla crisi di Suez nel 1956, i miei genitori mi rispedirono in India, il pap si sentiva solo a tornare la sera e non trovare n la moglie n il figlio, cos decise di cenare anche lui con la mamma a Lincoln's Inn dopo la giornata

di lavoro, ma per farlo dovette iscriversi alla facolt di legge e studiare almeno un po. La prima parte degli esami di abilitazione comprendeva cinque prove scritte. Feci la prima - credo che fosse diritto romano - dopo aver studiato per un'ottantina di ore in tutto e la superai. La zia Henny era stupita. Non posso crederci, disse. Non posso crederci. E' molto bello. Molto bello, ma non posso crederci. Poi superai la seconda prova - diritto criminale, forse, o contratti e danni, o diritto ind e diritto islamico - e la zia rimase sconvolta. Io non ero sconvolto. Avevo un metodo di studio semplicissimo. La Bata mi aveva dato un impiego con un nome impressionante, Addetto allo sviluppo, e il mio lavoro consisteva nello studiare vari congegni, schemi e cos via, e svolgere ricerche sul tempo e sul movimento. Per eseguire i miei compiti dovevo andare, di tanto in tanto, in Olanda e il viaggio durava parecchie ore. Be, di solito mi piace viaggiare in nave e mi piace bere, non soffro il mal di mare, cos mi prendevo un paio di birre e leggevo il mio manuale di diritto. Quando c'erano gli esami scrivevo molto poco. Evitavo di sbrodolare e cercavo sempre di afferrare i principi basilari della legge, non i ricami pi complicati. Non ero in grado di espandere il quadro, ma sapevo fare un ritratto. Superai la terza prova e ormai nemmeno la zia poteva pi dire che la mia fosse solo fortuna. Poi, all'incirca con la stessa quantit di lavoro, superai anche la quarta e la quinta prova. Ormai la zia aveva stabilito che ero un genio e un Diamante Grezzo, come cominci a definirmi. Due questioni che mi interessavano in modo particolare erano l'invalidit dello zio e il suo matrimonio. Quando accennai alla prima con i miei genitori, la mamma mi raccont il suo primo incontro con lui in veste professionale. Due o tre settimane dopo il nostro arrivo in Inghilterra mi venne un mal di denti atroce. Era domenica. Non volevo andare dallo zio per farmi curare i denti, soprattutto perch non sapevo se era bravo a lavorare con una mano sola. Mi ero anche preparata le cose da dire per non offenderlo nel caso in cui fossi andata da qualcun altro, cio che la societ aveva insistito e io non avevo avuto scelta. Ma il dolore doveva essere piuttosto forte perch non resistetti fino a luned. Gli dissi che era una tortura e lui mi rispose di andare subito da lui. Poich era fuori dall'orario regolare, la zia Henny lo assistette in ambulatorio. Rimasi davvero sorpresa da quanto era bravo, capace, rassicurante e gentile. Nei tre anni che trascorsi a Londra non andai mai pi da nessun altro dentista. Per quanto riguarda la seconda questione, sia il pap sia la mamma erano d'accordo sul fatto che lo zio e la zia formavano una coppia abbastanza strana, ma quando chiesi loro di spiegare che cosa intendevano, esitarono. Be, tanto per cominciare, disse la mamma, sembravano cos incompatibili: lui basso e tozzo, lei slanciata, magra e con i tacchi alti torreggiava su di lui. Penso che fosse pi un rapporto di sostegno reciproco che un grande amore, comment il pap. Per si vedeva che era una relazione affettuosa, continu la mamma. Tranne quando litigavano davanti a tutti. S, spieg la mamma. Quando litigavano passavano al tedesco, abbaiavano e urlavano, e la zia Henny diceva: 'Muck dash nish', e allora lo zio usciva a fare due passi. Pensavamo che se litigavano cos apertamente davanti a noi il loro matrimonio stesse andando in malora, ma per loro alzare la voce in tedesco era come litigare a porte chiuse. Per non sono mai andati in

collera fino al punto di non riuscire pi a controllarsi. Non ho mai visto lo zio veramente furioso. Tranne quando ha detto che avevo chiamato la zia "una donna" S, replic la mamma, pensierosa. Certo, in un matrimonio succedono un sacco di cose di cui nessuno al corrente. Penso che lo zio fosse un po un donnaiolo. No, sicuramente no, disse la mamma. Non c'erano stati problemi una volta? Queste sono solo sciocchezze, rispose la mamma. Conosco la natura dello zio Shanti. Mi pare che una volta ci sia stata una ragazza alla pari svizzera che si lamentata con qualcuno perch lo zio aveva cercato di... Si lamentata con Henny ed saltato fuori che era tutto un equivoco. In effetti avevo sentito, ma non ricordo quando e da chi, di un incidente con una ragazza alla pari: a quanto pare lei era stanca e lo zio le aveva detto: E adesso andiamo a letto, che nella sua mente lei aveva tradotto in tedesco e interpretato in tutt'altro modo. Eravamo tutti molto pi legati allo zio Shanti, prosegu il pap. Henny sapeva essere molto brusca e graffiante. "Non m'interessa quello che pensano di me", diceva sempre. Be, penso che volesse piacere, disse la mamma. Michi la chiamava sempre Hennylein e lei era contenta, diventava quasi timida. Era attraente e doveva essere stata molto bella quando era giovane, aggiunse il pap. Mi ricordo di avere notato che sulle gambe aveva delle macchioline rosse e questo la imbarazzava molto. Per indossava sempre scarpe bellissime, che io ovviamente non potevo fare a meno di notare, ed era vestita in modo molto elegante. Seta, cashmere e cos via. E lo sottolineava anche: "Indosso solo il meglio" Anche lo zio si vestiva bene, disse il pap in tono di apprezzamento. vero, convenne la mamma, ma mi costava fatica andare a fare spese con lui. Era molto generoso e mi comprava dei regali, per era anche pignolo, entrava in venti negozi e impiegava un sacco di tempo prima di decidersi. "Compro questa cravatta o quell'altra?" chiedeva. Le donne non dovrebbero scegliere mai le cravatte da far indossare agli uomini, comment il pap. Sulla famiglia della zia Henny, il pap e la mamma non avevano niente da aggiungere a quello che gi sapevo anch'io allora. che forse stava cercando La mamma aveva sentito dallo zio Shanti di incoraggiare un legame affettuoso tra lei e la zia Henny che il popolo di Henny era stato ucciso da Hitler durante la guerra e che a Henny non era rimasto pi nessuno che potesse chiamare famiglia Per, siccome la mamma era discreta, non affront mai l'argomento con lei e Henny, da parte sua, non disse mai nulla di sua spontanea volont. La mamma aggiunse: In effetti per molto tempo non abbiamo nemmeno saputo che era ebrea. Una volta, al ritorno da un viaggio in Svizzera, lo zio aveva detto: "C'erano anche dei tedeschi che hanno rovinato le vacanze a Henny" Io non capii, visto che dopo tutto era tedesca anche lei, ma sono sempre stata riluttante a fare domande Quando lo chiesi al pap, la sua risposta fu: In fede mia, non lo sapevo proprio, ma del resto l'ultima cosa che mi interessa Questa indifferenza al retroterra di una persona era sicuramente

una caratteristica del pap. Quando lo trasferirono a Patna, la capitale dello Stato indiano dove c' il maggior numero di caste, dopo dieci anni conosceva a stento la differenza tra urmi, Rajput e Bhumihar Brahmin: non sapeva n il significato delle distinzioni n a quale casta appartenevano i suoi colleghi. Mia madre non era meglio informata. Quando alla biblioteca del tribunale della Corte suprema di Patna le chiesero: A quale casta apparteneva il testimone? lei non riusc a comprendere il senso della domanda. Quando scopr che la gente era pronta a spergiurare allegramente per solidariet di casta rimase esterrefatta. In seguito venne a sapere che se un caso doveva essere dibattuto, per esempio, davanti a un giudice Bhumihar, era meglio ricorrere a un avvocato Bhumihar e ne rimase profondamente sconvolta. I colleghi trovavano divertente la sua ingenuit su come andava il mondo. Quando avevano appena conosciuto lo zio Shanti e la zia Henny, la struttura delle caste indiane era entrata con prepotenza nelle conversazioni a tavola, durante le cene al 18 di Queens Road. La mamma raccont un incidente che faceva il paio con la loro ignoranza e l'allegra mancanza di tatto del pap. Henny stava parlando del signore e della signora Khaitan e Premo, rispondendo a un'osservazione, disse che, be, dopo tutto erano originari della comunit Marwari. Marwari? Che cosa vuol dire? chiese la zia Henny girandosi verso lo zio. Oh, disse Premo senza pensarci su, vuol dire che si tengono stretti i soldi... un po come gli ebrei. Per qualche secondo cadde un silenzio di tomba a tavola e lo zio cambi in fretta argomento. In un'altra occasione il pap, contrariamente alla sua dichiarata mancanza di interesse, disse: Avevo intuito che fosse ebrea per via del suo naso molto pronunciato Questa mi giungeva nuova, perch se il pap l'avesse davvero saputo, non se ne sarebbe mai uscito con il commento riferito dalla mamma, figurarsi poi se sarebbe rimasto sorpreso dall'effetto che faceva. Il pap non era mai stato un esperto di fisionomie razziali e inoltre in India gli ebrei praticamente non ci sono, cos non capivo come potesse avere una pietra di paragone qualsiasi; in ogni caso, il naso della zia Henny era ben lontano dallo stereotipo delle parodie. Tuttavia il pap disse che numerosi suoi colleghi alla Bata erano ebrei - Yehudi Morris era ebreo, e anche Abraham, il nostro famoso uomo delle spedizioni, e Louis Weisz, a cui tu piacevi tanto e che ti ha regalato quella radio, e non mi sorprenderebbe che pure Vyrol lo fosse stato prima che la mamma lo interrompesse affermando: Be, queste cose non mi hanno mai colpita In seguito seppi che prima che i tedeschi invadessero la Cecoslovacchia, Thomas Bata aveva cercato di trasferire molti dei suoi impiegati, e in particolare quelli ebrei, in localit fuori dall'Europa, in molti casi in India. In generale, per, l'ebraismo e gli ebrei non hanno svolto un ruolo di rilievo nella storia indiana o nella consapevolezza diffusa della maggior parte degli indiani. Nel corso dei secoli ci sono state piccole comunit ebraiche in India, persino dal tempo di Nebuchadnezzar. Vale forse la pena notare che un vicer dell'India, Rufus Isaacs, Lord Reading, era ebreo: il fatto che questo non fosse considerato molto significativo , in s, significativo. Dopo la seconda guerra mondiale, la maggior parte degli ebrei indiani emigr in Israele o altrove, perlopi per ragioni economiche e sociali e non perch fosse vittima di pregiudizi o persecuzioni, rendendo cos

difficile in certi luoghi la formazione di un quorum religioso. Fatti come questi, tuttavia, sono relitti che galleggiano nella marea degli eventi. La storia degli ebrei in Europa e in Medio Oriente con la sua grande complessit e il suo significato culturale, le correnti assimilazionistiche o isolazionistiche e gli antagonismi religiosi, spesso esacerbata dalle questioni economiche ma soprattutto infiammata dall'odio per gli uccisori di Cristo radicato nel cristianesimo non si riprodotta in India. Ci siamo concentrati sui nostri antagonismi religiosi, i nostri odi storici, che a noi sembrano molto pi ragionevoli. L'unica volta in cui ebbi personalmente coscienza di un'antica presenza ebraica in India fu quando una decina d'anni fa andai a Kerala per la prima volta e mi trovai nell'intimit di una sinagoga di Cochin, silenziosa e pacifica, costruita nel 1568, gli interni rivestiti di piastrelle bianche e azzurre originarie di una localit lontana come Canton. 4. I miei genitori erano andati in Spagna per una breve vacanza nell'estate del 1956 e un pomeriggio, all'hotel Esplendido di Barcellona - o almeno cos si chiamava, secondo loro - fu concepito mio fratello Shantum. Quando la mamma si accorse che era incinta, cominci a preoccuparsi perch era gi abbastanza difficile sbarcare il lunario anche senza un secondo figlio. Lo zio le propose di adottare il bambino insieme alla zia, quando fosse nato. Loro due, infatti, si erano sposati troppo tardi per avere figli e ne desideravano uno. La mamma promise di pensarci sopra e lo zio ne fu molto contento. Quando il bambino venne alla luce con una piccola ciocca di capelli neri, a differenza dei bambini inglesi che nascono senza capelli - all'ospedale Queen Mary di Hampstead, lo zio affront di nuovo l'argomento con la mamma. Disse che poich era un maschietto e non una femminuccia come avevano sperato i miei genitori, che volevano fosse complementare al loro primo figlio, sperava che avrebbero deciso di procedere con l'adozione. La mamma promise ancora di pensarci sopra. Ecco come descrive quello che le pass per la mente in quel momento: Era un bambino cos bello e felice e, naturalmente, era mio figlio e io lo amavo. Per continuavo a pensare: avr una vita migliore se loro lo adottano? In termini di denaro, si... Noi eravamo al verde, e se la sarebbe passata decisamente meglio con loro. E gli avrebbero voluto bene e si sarebbero presi cura di lui. Ma non nel modo in cui gli avrei voluto bene e mi sarei presa cura di lui io, avevo la sensazione. Non mi preoccupava tanto l'idea dello zio come padre, anche se aveva superato i quaranta da un bel pezzo, ma la zia Henny era cos nervosa e con i bambini piccoli, pensavo, la madre che conta. Cos Premo e io prendemmo una decisione e, quando lo zio ce ne parl di nuovo, rimasi in silenzio e non dissi n s n no. Lui cap certe cose s'intuiscono che non volevamo rinunciare al bambino. Compresi quello che la mamma intendeva quando disse che la zia Henny era estremamente nervosa Non era troppo affettuosa. Aveva un tono di voce alto, una risata che sembrava un grido stridulo e parlava in modo enfatico. Sembrava indifferente all'importanza dei legami familiari in India. Come ho detto, a lei e allo zio non importava nulla di litigare apertamente finch lo facevano in tedesco. Quando c'era una festa, lei era nervosa, impaziente, persino dittatoriale se si trattava di organizzare tutto in maniera perfetta: dalla sua acconciatura ai tavoli apparecchiati,

alla quantit di peperoncino nel pollo, alle matite sui quadernetti per il bridge, tutto doveva essere assolutamente in ordine. A volte aveva un modo di fare brusco o secco e solo in parte tutto ci si poteva attribuire a ci che aveva passato. Era tutto vero eppure io in lei vedevo anche un aspetto che forse i miei genitori si limitavano a intravedere, un aspetto che forse si era rivelato solo perch io avevo vissuto con lei e con lo zio per giorni, settimane, mesi e anni. Dietro a tutte le dichiarazioni d'indifferenza e la sua preoccupazione per la forma e lo stile, Henny era anche protettiva e tollerante, affettuosa e persino gentile. Molto prima di avere l'occasione di leggere le sue lettere agli amici avevo avuto modo di sperimentare il suo pragmatismo, la sua generosit e il suo Optimismus: le lettere che mi aveva scritto quando ero a Stanford mi avevano incoraggiato da lontano quando stavo per perdere il coraggio. Una volta, parlando con Shantum di nostra cugina Ira, disse: So che cosa succede nella testa di una ragazza, so come la pensa una ragazza Sarebbe stata una buona madre, insolitamente comprensiva, anche se qualsiasi bambino di spirito l'avrebbe trovata fastidiosamente esigente su questioni di poco conto. Malgrado ci, per, con egoismo assoluto, ringrazio tutte le divinit che i miei genitori abbiano preso quella decisione riguardo al bambino. Mentre scrivevo di quest'argomento ho cercato di immaginare Shantum adottato e cresciuto in un Paese lontano e ho pensato a me stesso che non l'avrei avuto come fratello. Era inconcepibile: non sono riuscito a immaginare una vita senza di lui. Siccome i miei genitori volevano bene allo zio e lui era rimasto deluso, decisero di chiamare il piccolo come lui, e infatti Shanti il nome registrato sul certificato di nascita. Quando mia nonna lo seppe, punt i piedi e scrisse dall'India per dire a mia madre che non andava bene. Non puoi chiamare il bambino con il nome di un parente vivo, diceva lei. Da noi non si usa cos. Quando ti arrabbierai con il bambino, sar come se stessi sgridando Shanti. E poi Shanti, da solo, un nome da ragazza. Dev'essere Shanti Behari o Shanti Prasad o Shanti Bhushan. Devi cambiarlo. Be, come sai, a te, che originariamente doveva Vkram, avevamo cambiato il nome essere Amit - perch la famiglia del pap aveva insistito. Ma il problema era che se avessimo scelto un nome completamente diverso, lo zio ne sarebbe stato terribilmente infelice. Ecco perch abbiamo inventato il nome Shantum, che includeva il suo nome ma suonava come il tuo. Lo zio Shanti fu felice del nome Shantum. Cominci a chiamarlo il mio bambino o il mio bambino prediletto La mamma descrive in questo modo la reazione della zia Henny alla nascita di Shantum e alla loro decisione: Mi stavo riprendendo dal parto e nel giro di poche settimane dovevo dare gli esami finali di legge, cos ero preoccupata. La zia Henny, che doveva essere delusa quanto lo zio, mi fu molto d'aiuto. Andava per negozi con Premo a comprare le cose per il bambino e gli fece anche un sacco di regali. Era ansiosa, molto premurosa e gentile. 5. Nel 2002, quando questo ex bambino aveva quarantacinque anni e aveva avuto a sua volta un bambino da un anno, parlai con lui dei suoi ricordi dello zio Shanti. Shantum aveva visto lo zio Shanti per i primi sei mesi della sua vita, poi era tornato in India con i nostri genitori. Non

molto tempo dopo, nel dicembre del 1957, lo zio and in India per un breve viaggio, l'unico che fece dopo la guerra. Shantum doveva avere allora otto mesi. Anche se non avevo ricordi dello zio Shanti, sin dall'infanzia ero cresciuto sentendo che lui faceva parte della nostra famiglia. Avrebbe desiderato adottarmi, sapevo, e mi era stato dato il suo nome. Siccome ho un nome cos strano, spesso mi sono trovato a dover ripetere la storia di come mi stato dato. E per questa ragione lo zio stato sempre nei miei pensieri. Penso anche che dovesse essere il mio padrino, qualunque cosa significhi, visto che non siamo cristiani. Non so se lui ne fosse consapevole, ma fui allevato con la coscienza di quel legame speciale. Inoltre lui era molto legato ad Amma [la nostra nonna materna, la moglie di Raj], che era l'unica persona di quella generazione con cui io abbia sviluppato un rapporto. Penso che sentissimo la mancanza dei nonni. Sin dalla nascita di Nandini [la figlia maggiore di Shantum], ci ho pensato un sacco. Per fortuna ha tutti e quattro i nonni e tutti la adorano. Shantum e lo zio Shanti si incontrarono di nuovo nel 1975, quando mio fratello stava andando a Leicester per fare quello che aveva gi fatto il pap molti anni prima a Northampton: un corso tecnico per lavorare nel settore calzaturiero. Shantum si ferm a Londra e alloggi qualche giorno dallo zio Shanti e dalla zia Henny. Aveva diciotto anni e loro ne avevano sessantasei. Lo zio mi apri la porta. Shanti era davanti e la zia Henny dietro di lui, vicino al famoso attaccapanni a muro. Dormivo nella cosiddetta stanza di Vickram in mansarda. Mi ricordo il piumino: dorato, luccicante e imbottito: mi scivolava in continuazione di dosso. O anche la finestrella in alto nel muro che dava sul giardino. Ma la cosa importante per me era che ci fosse una casa in Inghilterra, un punto di riferimento: lo zio, la zia, una casa, un giardino. Non mi sentivo del tutto straniero, come sarebbe accaduto se fossi andato a studiare in Francia o in Italia. C'era un legame con l'India, non mi sentivo abbandonato o sperduto. Per era molto diverso da casa. Anche se lo zio era ospitale e continuava a rimpinzarmi, non era come una casa indiana. C'era la tiritera delle chiavi e dell'assicurarsi di rientrare a una certa ora. C'era l'esercitazione in bagno, che significava eliminare ogni minimo alone dentro la vasca, asciugare fino all'ultima goccia d'acqua e sistemare l'asciugamano sul boiler nel corridoio del piano di sopra. Dopo ogni pasto, c'erano i piatti da lavare e da asciugare e poi il lavello da pulire. Non era esattamente riposante, per dopo quello che affrontavo quotidianamente a Leicester era una specie di rifugio. La vita di Shantum a Leicester non era stata facile. A parte lo studio intenso e il lavoro a tempo parziale, aveva dovuto affrontare anche altri problemi. L'atmosfera era dura, soprattutto per la tensione e l'odio razziali. Quando sono arrivato ero abbastanza innocente, ma poi sono cresciuto alla svelta. Una volta stavo camminando nella zona del mercato di Leicester, nella strada principale, che era affollata. Qualcuno si avvicin e mi diede di proposito una gomitata nello stomaco. Io mi piegai in avanti e, prima di vedere bene chi fosse, quello se n'era gi andato. Un'altra volta un tizio che vendeva il giornale del National Front mi si par davanti e mi sput in faccia. Io andai alla stazione di polizia per denunciarlo e in sostanza la loro reazione fu: Be, e allora? Ma l'esperienza peggiore fu quando andai con la mia amica Lea alla French Revolution, l'unica discoteca di Leicester in cui si poteva entrare in jeans. Stavamo ballando, Lea e io, quando una

mezza dozzina di persone orchestr un attacco. Indossavano giacche verdi militari con la bandiera tedesca e avevano la testa rasata. Una ragazza del gruppo diede uno spintone a Lea e poi le disse: Non spingermi Istintivamente io allungai la mano per proteggere Lea. Due tizi dietro di me cominciarono a darmi dei pugni sul lato della fronte, una zona molto delicata. Dal modo in cui si erano disposti era evidente che avevano pianificato tutto in anticipo. Io caddi a terra e non mi ricordo che cosa successe dopo, forse i buttafuori li portarono via. Quando ripresi i sensi, Lea e io decidemmo di continuare a ballare, ma per sgattaiolare via in fretta durante il secondo ballo e zigzagare nella viuzza fino alla strada principale. A me questo genere di episodi era capitato di rado rispetto a Shantum. Un paio di ragazzini di Tonbridge si divertivano a gridarmi Ragazzo! quando mi vedevano camminare da solo vicino ai campi sportivi: all'inizio non capivo che cosa volevano, ma poi, quando fu ovvio che stavano cercando di insultarmi, rimasi perplesso a un altro livello. C'era stato qualche commento sarcastico quando, di notte, tornavo in metropolitana con una ragazza bianca; nei negozi e alle biglietterie qualcuno mormorava commenti su voi altri, ma in generale, a Tonbridge, a Oxford e nelle zone di Londra che frequentavo da studente, l'atmosfera era piuttosto improntata all'insofferenza nei confronti dell'intolleranza. Per l'unica volta che sono andato a trovare Shantum a Leicester ho visto di persona che cosa ha dovuto passare lui. Siamo stati in un pub, non uno di quelli che lui frequentava di solito, e ho chiesto due pinte di birra rossa. C'era una sorta di clima ostile che non riuscivo a comprendere, poi un uomo seduto al bancone ha detto al barista: Non servirli Io mi sono girato e gli ho chiesto perch e lui, rivolgendosi ancora al barista, ha affermato: Se no puzzano ancora di pi Era evidente che il barista non sapeva che cosa fare. Io ho stupidamente, ripensandoci ora -, insistito perch ci servisse ma Shantum, che aveva il polso della situazione pi di me, era ovviamente a disagio. Allora ho cambiato il mio ordine in due mezze pinte e subito dopo ce ne siamo andati. Shanti aveva l'impressione che anche la polizia lo fermasse molto spesso senza motivi concreti, perfino nella strada in cui viveva: forse pensavano che fosse andato in quel quartiere per rubare o per spacciare. Per reagire a tutto questo, Shantum entr a far parte di un'organizzazione chiamata Campagna di solidariet interrazziale, i cui membri erano in maggioranza bianchi liberali. In seguito mi disse: Mi ha aiutato a non farmi odiare i bianchi, perch una cosa che poteva facilmente succedermi Sub una trasformazione, dal giovanotto superficiale che era stato. Nei suoi primi tre o quattro anni in Inghilterra s'interessava quasi soltanto ai vestiti, alle ragazze, alla carriera e a fare soldi facili in fretta come aveva detto allo zio Shanti una volta senza poterlo pi dimenticare -, ma poi era diventato, per usare le sue stesse parole, completamente politicizzato Si impegn in numerose cause: divenne antinucleare, antiapartheid e femminista, cambi abbigliamento, ragazza e modo di pensare, si fece crescere i capelli molto lunghi, incominci a indossare il turbante e si mise l'orecchino. Una delle organizzazioni in cui entr era la Lega anti-nazismo. Ci nonostante, e anche se sapeva che avrebbe combattuto persone per le quali i neri, gli asiatici e gli ebrei erano il nemico comune, Shantum sostiene di non aver mai capito veramente il retroterra della zia Henny, fatto di persecuzioni etniche

o razziali. La zia era molto riservata sul suo passato e io non riuscivo a relazionarmici troppo bene. A scuola [in India] non avevamo studiato la storia europea, anche se naturalmente avevo sentito parlare della persecuzione degli ebrei. A proposito di ci che doveva affrontare giorno dopo giorno a Leicester, Shantum disse: Non ne ho parlato molto con lo zio. Non volevo preoccuparlo, e non volevo preoccupare la famiglia, che probabilmente sarebbe venuta a saperlo da lui Forse si sarebbe persino scontrato con una specie di stupore da parte dello zio, che aveva assicurato, in pi di un'occasione, di non avere mai assistito a nessun episodio di razzismo in Inghilterra, n nella sua professione n in ambito sociale. Shantum andava spesso a Londra per partecipare a manifestazioni di vario genere. Ma siccome lo spazientiva quello che definiva lo stile di vita regolato dall'orologio del 18 di Queens Road, di solito non vedeva l'ora di tagliare la corda e passare il tempo con i suoi amici e con gli altri attivisti. Inoltre, quando andava a trovare gli zii, lui e Shanti litigavano sempre sulle questioni politiche, e lo zio prendeva ogni volta le parti dei conservatori anche se, come ha detto Shantum, discutevano senza veramente ascoltarsi a vicenda. Shantum venne arrestato per aver protestato pacificamente a Upper Heyford, nell'Oxfordshire, dov'erano stazionati degli F111 americani armati di testate nucleari. Fu processato a Banbury davanti a un giudice, non pag (o non permise a noi di pagare) la sua ammenda per pi di un anno e prefer invece andare in prigione. Si iscrisse all'universit dell'East Anglia di Norwich per studiare economia dello sviluppo e divent vicepresidente del comitato studentesco. Viveva in una casa occupata e mont una tenda per protestare simbolicamente contro gli aumenti degli affitti agli studenti. Partecipava alle manifestazioni a Trafalgar Square contro il regime dell'apartheid in Sudafrica. Shantum descrive in questo modo la reazione dello zio al suo radicalismo: Era pi tollerante nei confronti delle mie azioni di quanto mi aspettassi. Suppongo che fosse merito del Guardian e dell'Observer a cui era ancora abbonato: erano la patina libertaria che aveva mantenuto. O forse, dato quello che era accaduto alla zia Henny, magari approvavano persino il mio attivismo antirazzista e antiapartheid. Anche se erano conservatori, l'unica iniziativa che disapprovaron o attivamente fu il movimento anarchico in cui, a un certo punto, mi impegnai. Per quanto riguarda la mia presa di posizione contro le armi nucleari, lo zio cerc di convincermi che non era necessario andare in galera per non pagare la multa, ma sapeva che io ero fatto cos. Accett persino i capelli, l'orecchino, e cos via, anche se puoi ben immaginarti quanto deve averlo irritato. Una volta mi presentai alla porta di casa loro con addosso un poncho e con la ragazza con cui stavo allora, una rossa che si era tinta di blu alcune ciocche di capelli. A dire il vero, lo zio e la zia hanno conosciuto alcune mie amiche nel corso degli anni e poi ne ricordavano ancora i nomi perfino quando questi non erano pi vividi nella mia memoria. Allo zio Shanti piaceva parlare di belle ragazze. Anzi, gli piaceva parlare e basta e continuava a ripetere le sue storie e le sue teorie fisse: a tutti i Seth piacciono le noccioline, tutti i Seth hanno il cuore debole e cos via. Quando Gitu (la moglie di Shantum) e io siamo andati a trovarli, lei gli piaciuta molto, anche se sia allora

sia in seguito l'ha sempre chiamata Patanjali invece di Gitanjali. Non sono mai riuscito a farci niente, era un'altra sua idea fissa. Erano molto abitudinari nei loro comportamenti. Eppure, pensandoci, se avessi vissuto una vita cos folle e disordinata in precedenza, vorrei adagiarmi anch'io in una specie di routine e raffreddarmi per qualche decina d'anni. L'Inghilterra era un posto sicuro: era una democrazia liberale, c'erano la legge e la giustizia... va bene, forse non perfette... e c'era il rispetto per le professioni ed erano secoli che la gente non veniva ammazzata su vasta scala. Si poteva vivere la propria vita da ceto medio senza che qualche pazzo la facesse a pezzi. Shantum rimase in silenzio per qualche attimo, riflettendo su ci che aveva appena detto. Anch'io tacqui: con uno strano senso di vuoto e di ansia iniziai a rimuginare sulla possibilit, illogica perch retrospettivamente ormai irrealizzabile, che mio fratello avrebbe potuto essere il figlio dello zio Shanti e della zia Henny e non della mamma e del pap. 6. Sia lo zio sia la zia sentivano profondamente la mancanza di un figlio, penso, bench in maniera diversa, anche se vi facevano cenno raramente. Avevano una vita piena e intensa, non c'era un vuoto al centro, ma avevano comunque la sensazione che qualcosa fosse incompiuto. Le lettere di Henny non rivelano molto, per dalla lettera in cui Ilse parla di loro due che passano un pomeriggio d'ozio ritagliando bambole di carta per le bambine, oppure dalla fotografia con la didascalia Il giocattolo di Henny che ritrae Henny con in braccio un bambino tirolese durante una scampagnata, si ha una vaga idea dei sentimenti che lei provava per i bambini. Dopo aver trovato alloggio in Inghilterra presso gli Arberry, Henny lavor per qualche mese come bambinaia per una famiglia canadese. Non molto tempo dopo, nel maggio del 1942, Shanti le avrebbe scritto dall'Egitto: Negli ultimi tempi ho anche pensato che sarebbe bello avere una casa tutta mia piena di bambini. A quanto pare su questo punto siamo d'accordo ed molto importante. Lo zio Shanti era cresciuto insieme con sette fratelli e in qualche modo una casa senza bambini doveva sembrargli incompleta. Tuttavia, dopo il suggerimento al pap e alla mamma a proposito di Shantum, non sembra che lo zio Shanti e la zia Henny abbiano percorso la strada dell'adozione. Tanto per cominciare, forse erano troppo vecchi per essere presi in considerazione come genitori adottivi. Inoltre lo zio Shanti, come molti indiani, doveva essere restio ad adottare un bambino dei cui genitori sapeva poco o niente del tutto. Per amava i bambini e quando i miei amici John e Sue Hughes andarono a trovarlo, stabil che anche i loro giovani figli erano i suoi bambini prediletti Gli regal un grosso autobus giocattolo rosso a due piani e in seguito mi chiese spesso di loro. Quando doveva operare dei bambini, si preoccupava molto che non provassero angoscia. In ambulatorio aveva una sedia in pi affinch la madre potesse essere presente per dare al piccolo il suo sostegno. Una volta venuto da me un bambino di sette anni per farsi estrarre un dente. Io gli ho chiesto: E dove sono i tuoi genitori? Lui mi ha risposto: Sono al lavoro, ma ho le chiavi di casa per rientrare Inutile dire che l'ho mandato via e gli ho detto che doveva esserci sua madre o suo padre perch altrimenti non avrei fatto niente. Ti immagini il trauma che avrebbe subito il bambino

facendosi estrarre per la prima volta un dente senza che la madre o il padre lo consolassero? Anche se lo zio mi chiamava Shnchen, figlioletto, mi risult difficile, durante le nostre conversazioni, chiedergli che cosa avesse significato per loro il fatto che io abitassi l: se ero stato una responsabilit eccessiva, se quando ero andato in America si erano sentiti pi soli di prima, se era stato duro sapere che anche se ero il loro Shnchen ero comunque il figlio di qualcun altro. Da parte sua, lo zio accenn soltanto sporadicamente a questi argomenti e, poich io non gli davo corda, non lo fece in maniera coerente. Ma non potei fare a meno di commuovermi quando, prendendo spunto da un commento su un argomento completamente diverso, se ne usc con quest'affermazione: Abbiamo sempre parlato molto di te, dall'infanzia in poi, perch noi non avevamo figli nostri. Se c'imbattevamo nella recensione di un libro o in un articolo, qualsiasi cosa che ti riguardasse, la zia Henny li conservava. Mi spiace di essere stato severo con te, caro, ma la zia Henny sempre stata dalla tua parte. Non le piacevi solo quando eri trasandato. 7. I Wahlverwandten, o parenti elettivi, di zia Henny, come li defin lei in una lettera a una delle sue amiche di Berlino, erano la sua famiglia. Quella dello zio era la famiglia di nascita, con tutte le sue progressive ramificazioni. Durante gli anni trascorsi con lui, Henny non smise mai di parlare dell'importanza dei legami familiari. Nei nostri colloqui Shanti non si stanc mai di dirmi che cosa avevano significato per lui suo nonno, sua sorella maggiore Hirabehn, suo fratello maggiore Raj e sua cognata Chanda. Riteneva, in qualit di anziano della famiglia, di avere il diritto di essere informato degli eventi familiari, di indagare, di consigliare e, se necessario, di rimproverare. Quando aveva scoperto che suo nipote Sashi, che a vent'anni stava frequentando un corso di assicuratore a Londra, scommetteva sui cavalli, gli aveva dato una bella lavata di capo, anche se poi la zia Henny gli aveva fatto scivolare in tasca una banconota da dieci scellini e gli aveva chiesto di puntarli per lei. Quando io invitai al cinema la figlia di uno dei suoi amici, lo zio mi sgrid per non avergli prima chiesto il permesso, anche se, inutile dirlo, in questo modo si sarebbe perso ogni piacere o spontaneit. Grazie a questo interesse per la famiglia allargata e al suo stile inquisitorio, era bene informato delle correnti principali e secondarie che scandivano la vita tra i Seth di Biswan di allora e la sua conoscenza era in qualche modo analoga a quella che aveva Henny della sua cerchia di amici di Berlino. Per le informazioni che lo zio raccoglieva non le usava sempre con tatto. Michi, il fratello maggiore di Sashi, disse una volta allo zio Shanti che non pensava che Sashi avrebbe combinato granch nella vita. Quando Sashi and a trovarlo, Shanti gli rifer quello che aveva detto Michi e attese la sua reazione. Forse era pi di una innocente mancanza di tatto e c'era una punta di perfidia e di godimento che preannunciavano il modo in cui lo zio Shanti avrebbe trattato i suoi familiari negli ultimi anni di vita. Sashi, alla fine, ebbe pi successo nella sua professione di quanto non ne ebbe Michi, ma rimase profondamente offeso dall'opinione del fratello maggiore, che gli era stata riportata di proposito. A che cosa appartenevano Shanti e Henny, se non all'universo

di una famiglia o di una cerchia di amici? Qual era il loro Paese? Non era pi la Germania, non era l'India. Nemmeno le loro religioni originarie rappresentavano pi un rifugio per loro. Sia l'induismo sia l'ebraismo sono in qualche modo religioni sociali , nel senso che in pratica il dogma e la fede sono meno importanti dei riti di passaggio e delle relazioni sociali. Ma il credo o la consolazione offerta dalla compagnia dei correligionari non proteggeva Shanti o Henny, come in un bozzolo. E come sarebbe stato possibile, dal momento che sia l'uno sia l'altro bozzolo avrebbero escluso il partner? Il lavoro e una casa grande devono aver dato loro un certo senso di appartenenza. Per il resto c'era la concretezza della vita domestica, con la sua routine e i suoi rituali, a scandire come un orologio quel modo di vivere che rendeva tanto impaziente Shantum; il tutto sottolineato da un certo stile da classe media inglese, assorbito pi o meno naturalmente, anche se non in giovent. Si manifestava anche all'esterno: Sono diventata pi inglese d'aspetto, aveva scritto Henny a Ilse. Shanti, con la fedelt a Simpson e ad Aquascutum, Jaeger e Austin Reed, aveva fatto suoi la discrezione e il gusto del suo terzo Paese. Ma all'interno questo stile si manifestava in modo pi complesso. L'ideale del gentiluomo, che il fratello Raj gli aveva raccomandato in maniera eloquente, era impresso nella forma mentis di Shanti, come lo era il concetto di lealt, prima ancora di quello di giustizia, per Henny e per i suoi amici a Berlino. Inoltre l'etica della classe media borghese indiana e quella della classe media tedesca, o, forse, in maniera particolare della classe media ebraica tedesca, avevano qualcosa in comune che consisteva nel rispetto per le professioni, per l'istruzione, per il risparmio, per la casa e la famiglia, e tutto questo era compatibile con una vita stabile, proficua e priva di turbamenti in Inghilterra o, quanto meno, a Londra. E in che cosa li trasformarono gli inglesi? Lo zio aveva l'aspetto da straniero e la zia si vestiva con un'eleganza tale che poteva sembrare un'inglese, ma bastava che uno dei due aprisse bocca perch fosse chiaro che non erano autoctoni. In genere, per, gli inglesi non si sentono in obbligo di trasformare nessuno. Non ci furono rituali di conformit, dichiarazioni obbligatorie di patriottismo o di affiliazione nazionale. Cos questi due tra i numerosi esiliati del ventesimo secolo trascorsero gli anni e i decenni della seconda met della loro esistenza senza sentirsi troppo a casa loro ma senza nemmeno sentirsi davvero stranieri in un Paese di cui si poteva sostenere che era indifferente o che beatamente non interferiva nei fatti altrui o che, persino, li tollerava. Certamente non erano pi quello che erano stati. Henny prov lo stesso sollievo quando rinunci al suo passaporto tedesco con la lettera J stampata sopra - e quando ottenne il passaporto blu dalla copertina dura, emesso con l'imprimatur di Sua Maest britannica, nei confronti della quale aveva giurato fedelt prima ancora di giurarla al Paese o alla costituzione. Shanti avrebbe dichiarato per tutta la sua esistenza di essere interessato agli affari indiani, ma le sue opinioni sulla vita e sullapolitica i n India si erano congelate all'inizio degli anni '30. N lui n Henny avrebbero potuto pronosticare che avrebbero trascorso a Londra la maggior parte della loro vita. Per consunzione o per mancanza di uso si erano spogliati di gran parte di ci che erano stati o l'avevano lasciato morire. Con gli anni Shanti aveva perso la capacit di parlare hindi, la lingua che aveva usato durante i primi vent'anni della sua vita. Henny continuava a parlare tedesco ma non leggeva pi libri nella sua lingua.

La lingua una casa e offre un senso di appartenenza, non soltanto al gruppo culturale pi ampio e alla comunit di persone vive o morte che l'ha parlata, ma anche ai compagni con cui si condivide l'esistenza quotidiana. Nei primi anni in cui si erano frequentati, al 60 di Mommsenstrasse, Shanti e Henny parlavano tra loro soltanto in tedesco. Nell'Inghilterra del periodo bellico, invece, quando il tedesco era la lingua sospetta del nemico, erano stati costretti a scriversi in inglese. Nelle lettere che aveva mandato a Henny tra il 1942 e il 1944, Shanti le aveva persino fatto la corte in inglese, un'impresa goffa. Ma al 18 di Queens Road, quando non era presente nessun altro, la lingua parlata tornava a essere il tedesco e una delle ragioni per cui io venni promosso da nipote di mio marito a mio nipote per la zia, e da mio nipote a il mio figlioletto per lo zio, fu che avevo imparato a condividere con loro la lingua e nulla di ci che veniva detto ad alta voce in casa restava velato alle mie orecchie. Sballottati per il globo terrestre, noi viviamo esistenze frammentate. Attirati da qualcosa oppure in fuga, riformiamo noi stessi e in parte assorbiamo il colore dello sfondo su cui ci muoviamo. Persino le lingue che parliamo subiscono alienazioni e ritrovamenti, in una molteplicit che crea ricchezza e confusione. Sia Shanti sia Henny erano, in senso lato, in esilio ed entrambi trovarono un rifugio nel proprio compagno d'esilio. Nel caso di Shanti, l'esilio era stato volontario; diversamente era andata per Henny, anche se in senso stretto si poteva dire Il giuramento di fedelt a re Giorgio VI firmato da Henny sul retro del suo certificato di naturalizzazione. che aveva scelto di non tornare quando le sarebbe stato possibile farlo. Dall'adolescenza in poi, lei avrebbe avvertito sempre pi intensamente di essere separata dai suoi amici cristiani, avrebbe avvertito che la sua posizione era precaria, persino nella citt in cui era nata e nelle uniche strade che aveva conosciuto. La zia Henny non venne mai in India. Conoscendola e sapendo ci che ha perso - questo mi rende profondamente triste. Nei quasi quarant'anni del loro matrimonio sarebbe potuta andare con lo zio Shanti, in un momento qualsiasi, e il viaggio non sarebbe durato pi di un giorno. Cito senza commentare l'interpretazione di Shantum in proposito: Aveva una gran paura dell'India: il rumore, la folla, i germi. davvero un peccato che non siano mai venuti qui. Lui aveva ricordi molto forti, ma aveva anche paura e non voleva farle affrontare l'India. Si direbbe che se una sposa un indiano voglia venire a vivere in India, o almeno voglia venirci in visita, ma non in questo caso. Lo zio Shanti era diventato prima un po tedesco, poi un po inglese, e la zia Henny non amava il lato indiano del marito, anche se apprezzava le qualit che ne derivavano. E poi andare in un posto dove c'era questa enorme famiglia allargata quando lei non aveva famiglia. Ha vissuto, immagino, con un sacco di ricordi del passato. Pensa se una cosa del genere fosse capitata a noi... 8. Anche il lavoro d un senso di appartenenza, non soltanto - se il lavoro non solitario alla comunit dell'ufficio, del negozio, dell'associazione, del dipartimento, della clientela, dei conoscenti o dei pazienti con cui si ha a che fare, ma anche - che il lavoro sia solitario o no - alla pi vasta categoria di persone che si sentono maggiormente a loro agio se sanno di essere utili Ho gi descritto nei particolari le battaglie che lo zio Shanti combatt per la sua professione, ma anche Henny lavor

quasi senza interruzioni da quando aveva diciassette anni, nel 1926, fino a quando ne aveva poco pi di cinquanta. Poi Shanti le impose una scelta drastica e allora lei lasci l'impiego. In una di quelle tre cartellette verde scuro che contenevano la corrispondenza ufficiale con la burocrazia tedesca a partire dagli anni '50 c' un riassunto della vita di Henny che, nel suo stile, piuttosto simile al curriculum vitae allegato alla tesi in odontoiatria scritta da Shanti parecchi anni prima: Curriculum vitae Sono nata il 13 dicembre 1908, figlia del commerciante Isaac Caro (nato il 19 novembre 1869) e di sua moglie Ella Caro nata Schmelkes (nata il 10 novembre 1870) [Sulla lista dei trasporti della Gestapo, la data di nascita di Ella l'11 novembre 1871, ma anche il suo nome scritto in maniera errata.] Tra i 6 e 16 anni ho studiato al liceo dell'Istituto Principessa Bismarck (Sybelstrasse), che ho terminato con il certificato di immatricolazione (anno singolo) Poi ho seguito un corso di un anno alla Scuola commerciale superiore. In seguito ho trovato impiego negli uffici delle Assicurazioni sulla vita Mannheimer, dove ho lavorato parecchi anni e da cui sono stata licenziata solo perch alla compagnia era vietato impiegare lavoratori ebrei. In conseguenza di ci, poich in quanto ebrea non potevo trovare lavoro, sono stata costretta a emigrare dalla Germania, cosa che ho fatto il 25 luglio 1939. Da allora vivo in Inghilterra e ho acquisito la cittadinanza britannica. Sono sposata dal 20 luglio [1951] Mio marito dentista (Dr. S. B. Seth) e vivo in Queens Road 18, Londra NW4. Londra, 10 ottobre 1952 Firmato: Henny Seth nata Caro Questo curriculum fa parte di una serie di documenti riguardanti una richiesta per ottenere un risarcimento dallo Stato tedesco per danni alla carriera In risposta a una domanda inoltrata da Froschiein, la compagnia di assicurazioni le scrive il 6 novembre 1957: Gentile signorina Froschke, in riferimento alla sua domanda del 26.10.57 la informiamo che la signora Henny Seth nata Caro, nata il 13.12.1908 a Berlino, entrata in servizio presso la nostra compagnia il 17.3.1926. Ha lavorato da noi fino al 30.6.1937 con una retribuzione standard che al momento del suo congedo ammontava a RM 256,35. Purtroppo ora impossibile stabilire la retribuzione a cui sarebbe potuta arrivare se avesse continuato a lavorare per la nostra compagnia. Speriamo di esserle stati di aiuto. Distinti saluti, Mannheimer Lebensversicherungs-Gesellschaft AG. Quando Froschiein chiede alla compagnia di assicurazioni di dichiarare per iscritto che Henny era stata licenziata solo in seguito alle misure prese dai nazisti, loro la liquidano in questo modo: Siamo spiacenti di informarla che non siamo pi in possesso dei documenti che potrebbero chiarire i motivi che hanno dato origine al licenziamento della signora Seth. In seguito Henny lavor come segretaria nello studio di Paul

Oppler, un avvocato. In un altro resoconto pi dettagliato della sua carriera scrive: Per quanto mi ricordo, la paga era oraria e i miei guadagni in questo studio erano molto pi bassi di quelli alla compagnia di assicurazioni sulla vita Mannheimer. Il mio impiego allo studio legale di Paul Oppler termin, per quanto mi ricordo, verso la fine del 1938 perch il signor Oppler emigr. Non so se sia possibile contattare il signor Oppler, perch anche lui era ebreo. Dopo essere emigrata in Inghilterra nel luglio del 1939, Henny lavor per dieci mesi come governante presso il professor Arberry e sua moglie in cambio di vitto e alloggio, poi come bambinaia per una famiglia canadese che in seguito torn in Canada. Da loro riceveva un piccolo contributo finanziario sotto forma di mance. Solo nel febbraio del 1941 pot tornare a lavorare come impiegata e dattilografa, probabilmente con compiti dirigenziali minori, in una societ nella quale sarebbe rimasta per i vent'anni seguenti. Shanti spieg la situazione in questo modo: Lei conosceva i Weissberg che avevano lasciato la Germania molto prima della guerra. Erano i proprietari della Nu Organic Company, una piccola azienda di circa quindici o venti persone che produceva e vendeva articoli farmaceutici, e diedero a Henny un lavoro. Margot Weissberg faceva andare la baracca; era una persona molto gentile, ma suo marito le era sottomesso perch era lei che guadagnava. A tempo debito Henny divenne la seconda in comando e in seguito, quando la signora Weissberg si ammal gravemente, Henny assunse la guida dell'azienda. Questa storia in parte confermata da un documento emesso dall'ispettore reale per le imposte del distretto di Hampstead nel dicembre del 1957. Fu inviato al commercialista di Henny, Derek Hudson (che era il figlio che la moglie di Henry Edwards, Ni ta, aveva avuto dal suo primo matrimonio) Probabilmente stato emesso come pezza d'appoggio per le autorit tedesche. Egregio signore, Signora H. G. Seth In riferimento alla sua lettera del 29 ottobre 1957, il reddito della sua cliente il seguente: 1940/41 19, 10 1941/42 164 1942/43 164 1943/44 184 1944/45 240 1945/46 282 1946/47 390 1947/48 406 1948/49 450 1949/50 471 1950/51 480 1951/52 356 1952/53 499 1953/54 887 1954/55 1596 1955/56 1527 1956/57 1615 Distinti saluti, [firma illeggibile] Ispettore dei redditi D. E. Hudson evidente che il reddito di Henny per la sua attivit di bambinaia

era irrisorio. Da quando entr nell'azienda farmaceutica, invece, non fece che salire. La flessione nel 1951/52 potrebbe corrispondere al periodo di aspettativa che si prese dopo il matrimonio. I due rapidi balzi all'inizio degli anni '50 devono corrispondere all'assunzione di funzioni dirigenziali e il secondo riflette probabilmente la promozione al ruolo di direttore organizzativo. E' evidente che cinque anni buoni dopo il matrimonio lei lavorava e guadagnava ancora bene. Quando Shanti era nel corpo odontoiatrico dell'esercito, guadagnava circa una sterlina e cinque scellini al giorno, mentre dopo aver dato le dimissioni dall'Amalgamated Dental Company e lavorando a tempo pieno come dentista per il Servizio sanitario nazionale - forse meno intensamente degli altri, per via della sua invalidit -, probabile che il suo reddito non fosse alto come quello di Henny. Se si pensa che la casa di Hendon era costata circa cinquemila sterline nel 1948 e che le imposte nel Regno Unito erano alte ma non ancora esorbitanti come lo sarebbero diventate in seguito, per un certo periodo, si capisce che il reddito di Henny doveva essere sostanzioso. Ma le soddisfazioni che ricavava dal suo lavoro dovevano estendersi al di l dei guadagni. C'era sicuramente il prestigio associato al titolo, con le sue responsabilit. C'era, come si nota dalla sua corrispondenza, l'ammirazione non soltanto del personale dell'ufficio ma anche dei suoi conoscenti d'affari. C'era il piacere di esercitare e ampliare le sue capacit e la sua abilit nel prendere decisioni. C'era un posto dove andare ogni giorno, che si sottraeva alla routine della casa, dei negozi e della cerchia di amici. E, a giudicare dai francobolli che collezionava dalla sua corrispondenza d'ufficio e che mi mandava quando ero un bambino in India, il suo lavoro doveva averle aperto una finestra su un mondo pi vasto: i suoi orizzonti si estendevano dalla Sierra Leone all'Iraq, dall'Islanda alla Nuova Zelanda. Il flusso di francobolli esotici si prosciug quando io avevo circa undici o dodici anni, perci Henny deve avere smesso di lavorare all'inizio degli anni '60. Ecco che cosa lo zio Shanti ebbe da dire a proposito della vicenda: Dopo la morte della signora Weissberg, Henny continu a gestirne l'azienda. Ormai eravamo sposati. Loro volevano vendere la ditta a lei a un prezzo d'occasione. Io le dissi: Sta a te decidere. Se sei la proprietaria e la direttrice della ditta, dovrai passare quasi tutto il tuo tempo a lavorare. Ora decidi tu se questa prospettiva ti attrae o se preferisci rinunciare e stare a casa Decise di restare a casa e non ha mai rimpianto la sua scelta. Ci a cui Henny rinunci con questa decisione non era una cosa da poco, n per la sostanza, n per le soddisfazioni che le dava. Le piaceva lavorare, come mi aveva detto pi di una volta. Quali che fossero le ragioni per cui rinunci al suo lavoro - stress, stanchezza, spirito di sacrificio o una valutazione delle prospettive dell'azienda -, io penso che sarebbe stato sorprendente se non avesse mai provato alcun rimpianto. 9. Quella del danno alla carriera solo una delle questioni trattate nei documenti di questi tre archivi. Altre, pi dolorose da considerare e da affrontare per Henny, erano il risarcimento richiesto allo Stato tedesco per il saccheggio delle propriet familiari da parte dei nazisti, e per l'uccisione nei campi di concentramento delle due zie di Henny, Olga e Flora Glaser. Annerose Dietrich aveva detto a Henny che aveva il diritto, anzi, il dovere, nei confronti di se stessa e della sua famiglia, di

affrontare tali questioni, per quanto fosse difficile dal punto di vista emotivo e per quanto gravosa o meschina potesse essere la corrispondenza, se non altro per avere di che mantenersi in seguito. Sia Annerose sia Frschiein si erano offerte di aiutare Henny a sbrigare le faccende a Berlino. Dopo che Froschiein and in Inghilterra invitata da Henny, Shanti e Margot -, Henny mise in moto le cose, e fu a Frschiein che si rivolse in cerca di aiuto. (Tanto per cominciare, Annerose viveva in quella che ormai era Berlino Est, e la casa di Henny era a Charlottenburg, che faceva parte di Berlino Ovest.) Gli ebrei avevano dovuto consegnare argenteria e gioielli entro il febbraio del 1939, le radio entro il settembre 1939 e le pellicce entro il gennaio 1942 all'Istituto dei pegni, il nome cinico del canale usato dai nazisti per un esproprio bello e buono. Per i magnifici servizi da tavola in argento, di cui agli ebrei era stato consentito di tenere un solo esemplare per ogni membro della famiglia, bisognava trovare la documentazione, farne stimare il peso e il valore agli argentieri locali, anche in maniera approssimativa. In questo caso, dopo molto tempo e molte spese, l'avvocato di Henny convinse il governo a pagare. Per gli altri oggetti che erano stati sottratti alla madre di Henny, le istituzioni della Germania postbellica si rifugiarono dietro uno schermo di legalit capziosa al fine di scansare le proprie responsabilit. A un certo punto delle azioni legali per la restituzione, nell'ottobre del 1958, tredici anni dopo la fine della guerra, a Henny fu chiesto di fornire delle prove per la radio e per la pelliccia che la madre aveva posseduto ed era stata costretta a cedere. Vale la pena citare le parole del segretario per le Finanze, (Amministrazione speciale delle propriet e degli edifici), nella sua lettera all'Ufficio per i risarcimenti di Berlino. Una pura e semplice supposizione che gli oggetti siano stati ceduti prima perch non sono stati indicati nella dichiarazione delle propriet della vittima non affatto una prova sufficiente di un'ingiusta sottrazione. [ da notare che in tedesco la parola nicht, alla fine, fa esplodere le attese di ragionevolezza che si sono accumulate fino a quel momento.] Devo perci chiedere alla postulante di fornire prove per mezzo di testimoni o in altra maniera appropriata. Per il momento mi vedo costretto a opporre un'obiezione. Come Froschiein scrive a Henny: Non so come questa gente immagina che tu possa fornire delle prove riguardo alla radio e alla pelliccia dal momento che alla tua gente accaduto il peggio. Tu te n'eri gi andata e tua madre e Lola sono state deportate: chi potrebbe fornire delle prove? Froschiein raccoglie con nobilt il guanto di sfida e scrive all'Ufficio per i risarcimenti di Berlino nel gennaio del 1959: In riferimento alla sua lettera del 3 novembre, qui in allegato, mi pregio informarla che pare non vi siano possibilit di produrre altre prove oltre alle affermazioni presentate in precedenza sotto giuramento. Qui, purtroppo, il triste fatto che la signora Seth, in conseguenza delle misure prese dai nazisti, fu costretta a emigrare e le uniche persone che potrebbero fornire dettagli precisi del processo di consegna degli oggetti, ovvero la madre e la sorella della signora Seth nata Caro, furono deportate e sono state dichiarate morte. C'erano una pelliccia e una radio, secondo le affermazioni della signora Seth. Nella dichiarazione di propriet resa dalla madre e dalla sorella al momento della deportazione questi oggetti non erano pi indicati. A me pare evidente che, in accordo con la legislazione applicata a quei tempi, essi furono consegnati alle autorit.

La sorella della signora Seth, morta in seguito alla deportazione, lavor negli ultimi tempi per la comunit ebraica. Era estremamente corretta ed assai improbabile che abbia messo a repentaglio la vita e la sicurezza della madre vecchia e malata trasgredendo i regolamenti relativi alla consegna di pellicce e apparecchi radiofonici. Chiedo quindi che le circostanze particolarmente infelici esposte qui sopra vengano prese in considerazione, in modo da evitare una crudelt non necessaria. Distinti saluti, [senza firma: copia a carbone] Ma com' assurdo parlare di umanit al cospetto della macchina burocratica. Alla fine a Henny venne risarcita la cifra ridicola di 50 marchi tedeschi (meno di 5 sterline) per la radio e neanche un marco per la pelliccia. I documenti relativi ai mobili e ad altri oggetti presenti nell'appartamento della Bleibtreustrasse in cui Henny, Lola ed Ella erano vissute, sono una lettura che incute malinconia. Il pi vecchio di tutto l'archivio risale al 1 maggio del 1943, quando a Lola venne chiesto di elencare le sue propriet. A quel tempo lei e sua madre erano gi state prelevate dall'appartamento e internate in un campo di raccolta nel centro di Berlino, prima di essere portate a una stazione ferroviaria e deportate nei luoghi a cui erano state destinate. Dichiarazione di propriet di Lola Caro - professione: stenodattilografa... 1 tavolo, piccolo 1 tappeto vari libri 3 sedie 1 divano 1 cestino per la carta straccia 1 armadietto con le ante di vetro firmato 1.5.43 - Lola Caro Qualche giorno dopo fu stilata una lista di tutti gli oggetti presenti nell'appartamento, stanza per stanza, oggetti che furono considerati propriet della madre, e poi fu dichiarato: Per decreto della Gestapo, in data 1.2.1943 Polizia Segreta di Stato, Comando Regionale della Polizia di Stato, Berlino, Gruner Str. 11 L'intera propriet di Gabriele Caro nata Schmelkes - nata ultimo luogo di residenza Charlottenburg, l'11.11.71 Bleibtreustr. 19 - stata rilevata a beneficio del Reich. Questo decreto stato notificato personalmente alla signora Caro il 14.5.1943. Gli oggetti, bench confiscati, rimasero nell'appartamento e, stando ai registri, l'affitto continu a essere pagato, anche se non registrato da chi e a beneficio di chi. Non chiaro se qualcuno abbia continuato ad abitarci. Il 15 marzo 1944, dieci mesi o pi dopo che Lola e sua madre erano state buttate fuori di casa e quando ormai erano entrambe morte, venne dichiarato che la residenza degli ebrei deportati [ stata] liberata per ordine del Biirgenneister (il sindaco) in carica della capitale del Reich Berlino, Ufficio centrale per gli affari economici. Il 30 giugno 1944, venne effettuata una nuova stima della propriet su ordine dell'amministrazione finanziaria di Berlino-Brandeburgo, Ufficio per la valutazione delle propriet, e ne venne diminuito il valore a causa dei danni derivanti dalla guerra Allora erano gi cominciati i bombardamenti degli alleati e le bombe stavano progressivamente distruggendo Berlino.

Una nutrita corrispondenza si occupa della parte di Henny nell'eredit delle zie, Olga e Flora Glaser - entrambe non sposate, poich ci si riferisce a loro con il termine Fraulein, signorina , che furono prima derubate e poi uccise dallo Stato tedesco. La madre di Henny era una delle loro eredi. (Sebbene lei e la figlia maggiore Lola fossero state uccise molto tempo prima, la data in cui furono presunte morte quella del 31 dicembre 1945.) Gli eredi di Ella e Lola erano Henny e Heinz. Heinz era morto a La Paz nel settembre del 1953 e la vedova Mia era la sua erede. Olga e Flora Glaser erano state due donne ricche, ma furono derubate di tutti i loro averi. Il catalogo delle vendite forzate avvenute sotto il giogo nazista la requisizione dei beni tramite la truffa, il congelamento dei conti correnti bancari, il saccheggio di oggetti con valore affettivo che le due vecchie zie furono costrette a consegnare perch contenevano oro o argento, metalli proibiti agli ebrei (1 anello con 1 diamante, 2 candelabri, 5 cucchiai da dessert, 1 catenina d'oro...) - una lettura difficile da sostenere. Quando si pensa che cosa abbia significato per queste due donne dover cedere oggetti che erano loro cari, e come non abbiano ricevuto alcun aiuto per evitare l'annientamento che era stato previsto per loro, ci si pu forse immaginare che cosa deve avere provato Henny consultando questi documenti. Insieme con gli altri eredi delle Glaser, Henny e Mia fecero domanda allo Stato tedesco per ottenere un risarcimento per le vendite forzate e i fondi requisiti. Cercarono anche di rintracciare eventuali ricchezze che le Glaser erano riuscite a fare arrivare in America prima della guerra. Qui, tuttavia, s'imbatterono in continuazione nell'ostacolo delle leggi e delle interpretazioni rigide riguardanti i cosiddetti beni del nemico che erano in vigore negli Stati Uniti. Nel dicembre del 1956, pi di dieci anni dopo la fine della guerra, il loro avvocato scriveva, citando da una risposta a numerose lettere di richiesta d'informazioni che aveva spedito e in cui aveva tentato di determinare le somme depositate nei relativi conti correnti bancari situati negli Stati Uniti: Riguardo alla questione dell'eredit americana di Flora e Olga Glaser, ho ricevuto la seguente lettera dal signor Moser: Il Custode dei Beni Stranieri ritiene che i beni confiscati siano propriet americana e che perci non possa aver luogo richiesta di informazione da parte di altri interessati. Questa posizione ufficiale molto rigida, ma legalmente non c' nulla che si possa fare al riguardo... malgrado i proprietari siano ebrei. In questi archivi non esistono altri documenti sulla faccenda. Evidentemente gli eredi rinunciarono alla ricerca perch troppo costosa, frustrante e inutile. difficile credere che ci fosse cos poca giustizia su entrambe le sponde dell'Atlantico. Dopo un lungo tira e molla burocratico, il carteggio termina con il rimborso di 3000 marchi tedeschi a Henny, tolte le spese, da parte dello Stato tedesco, cio meno di 300 sterline. Poich era il quindici per cento della propriet delle due donne che un tempo erano state ricche, era una somma miserevole. Henny e la vedova di Heinz ottennero, in tutto, 2000 marchi per i mobili e per gli altri oggetti presenti nella casa della madre e 2396 marchi per i soprammobili in argento, per le posate di famiglia e l'argenteria. Non chiaro se ricevettero un indennizzo per il danno al reddito. Il carteggio si conclude qui e non ce ne sono altri da cui trarre informazioni. Tuttavia lo zio Shanti

mi disse che la zia Henny prendeva una piccola pensione dallo Stato tedesco che poi fu trasferita a lui e per la quale ogni tanto doveva presentarsi di persona. Aveva qualcosa a che fare con questa faccenda o veniva pagata dopo l'et pensionabile a tutti coloro che erano stati perseguitati? Non lo so e non vale nemmeno la pena di indagare, in ogni caso doveva trattarsi di una somma esigua. A un certo punto, verso la fine degli anni '50, sembra che Henny abbia detto basta ai suoi rapporti con la burocrazia tedesca. Diversamente dai carteggi personali che s'interrompono in maniera arbitraria, la corrispondenza ufficiale, tranne che per la questione del danno alla carriera, sembra giungere alla sua conclusione naturale. 10. Se Henny avesse trattato direttamente con l'avvocato di Berlino che si stava occupando delle pratiche con le autorit, saremmo venuti a conoscenza soltanto degli aspetti legali e finanziari delle varie petizioni e dei processi. Invece, poich Froschiein fece da intermediaria, in parallelo ai moduli e alle istruzioni, agli argomenti e ai controargomenti, alle decisioni e ai rinvii, possiamo avere qualche ulteriore informazione sulla cerchia di amici di Berlino. Dal modo in cui Froschiein tratta l'argomento, pare che ormai Henny riceva gran parte delle notizie sui suoi amici solo attraverso la corrispondenza con Froschiein. Nel 1954 la situazione nella Germania occidentale si era stabilizzata e le terribili condizioni di freddo, fame e insicurezza che avevano imperversato negli anni immediatamente successivi alla guerra erano migliorate, in parte grazie all'inedita magnanimit degli Stati Uniti e del piano Marshall. Nella Germania orientale le cose andavano in maniera diversa, ma non si fa cenno alla sollevazione del 1953 a Berlino Est e alle possibili conseguenze sui Dietrich. Nel maggio del 1954 Henny chiede a Froschiein di congratularsi con Hans Dietrich da parte sua, ma non specifica per quale motivo. Qualche mese dopo, Frschiein dice di avere avuto un attacco cardiaco. Ilse, che ancora a Marburg, ha avuto dei problemi ai polmoni ed stata ricoverata in ospedale. I Rabau scrivono dagli Stati Uniti, dove sono andati in visita e raccontano con entusiasmo quanto sono adorabili Inge e i suoi bambini. Per quanto riguarda Froschiein, malgrado l'ipertensione e vari malanni, continua ad aiutare Henny in molti modi, le manda Stollen per Natale e la redarguisce con durezza per gli errori che commette. Per tornare alla tua lettera cos gentile: veramente vorrei dirti che non far pi niente di niente per te se non la smetti di darmi continuamente tutti questi soldi. Forse non sei convinta che io faccia questo lavoro per te di mia spontanea volont e con tutto il mio cuore??? Se tu non lo fossi, ne sarei molto triste. Hai gi fatto talmente tanto per me! Seguire onerose questioni legali relative alla sua famiglia lavorando allo stesso tempo come dirigente in un'azienda, occuparsi della spesa e dei lavori di casa aiutando spesso Shanti in ambulatorio, dedicarsi agli amici vicini e coltivare quest'intensa corrispondenza con un'amica lontana deve essere stata un'impresa faticosa, sia fisicamente sia emotivamente, per Henny, anche senza i tristi ricordi del passato e le sofferenze del presente. In maniera del tutto atipica per un'ottimista - o, quando l'ottimismo viene meno, una stoica -, in queste lettere a Froschiein Henny rivela la stanchezza e l'angoscia che deve

avere provato senza sosta, per anni. Nel 1954, proprio prima di Natale, descrive il suo stato fisico: A causa di tutto il lavorare che faccio l'ufficio, la casa, l'ambulatorio, la spesa ecc. in questo momento sono molto stanca, ma presto mi passer. Shanti sta bene, si preoccupa sempre per me e per il mio cuore, ma credo che sia soltanto un problema di nervi, come mi ha confermato uno specialista l'anno scorso. Una settimana dopo scrive ancora e stavolta intuiamo qualcosa del suo tormento inferiore: Sono passati quasi due anni da quando morta Margot e io continuo a pensare a lei. Dalla sua morte non mi sono pi sentita veramente bene. stato un colpo terribile, stato troppo per me e ancora non riesco a superarlo. S, va bene, la vita continua. Sai, ci sono persone che affrontano tutto senza batter ciglio, ma io non ce la faccio. Shanti mi disse una volta che quando Henny aveva sentito per la prima volta quello che era accaduto a Lola e a sua madre si era ammalata e la pelle le si era coperta di macchioline rosse: orticaria pigmentosa. Di fronte a quest'altro lutto, ancora una volta e con effetti pi profondi, era come se il suo corpo soccombesse al dolore e ai traumi. La perdita di Margot Weissberg non doveva avere per Henny lo stesso significato che aveva avuto quella della madre e della sorella, ma forse era uno di quei casi in cui scossoni di lieve entit contro cui non si attrezzati abbattono persone che hanno resistito - o che pare abbiano resistito - a colpi pi violenti. Il 29 dicembre del 1954, ispirata forse dalla stagione che faceva da cerniera tra l'anno appena trascorso e quello che stava per iniziare, Henny scrive a Frschiein una lettera rivelatrice. Due giorni prima ha assunto una ragazza alla pari tedesca, ma i suoi sentimenti per la Germania sono complessi come dieci o addirittura vent'anni prima. E nemmeno mi sento sempre troppo bene. Avverto una pressione al cuore e ho anche le palpitazioni, ma credo che siano solo i nervi. Lavoro, naturalmente, e lavoro molto, specialmente considerando le condizioni in cui mi trovo, perch non sono pi cos forte. Dal 1933 ne ho passate troppe e ne sto pagando le conseguenze. Shanti molto, molto buono e si preoccupa molto per me. Recentemente ma che questo resti tra noi che darebbe mi ha detto la sua vita per me. Abbiamo trascorso un Natale meraviglioso. Alla vigilia c'era una ventina di persone a casa nostra e il giorno di Natale siamo stati invitati da amici. Qui si festeggia il Natale in maniera molto diversa da com'eravamo abituati a fare noi, pi con lo spirito di un carnevale e non in modo cos solenne. Froschiein, ci vedremo quest'anno? Forse riuscirai a venirci a trovare. Sarebbe meraviglioso, se no prima o poi dovremo venire in vacanza in Germania, ma in qualche modo non riesco a convincermi a farlo, come potrai ben comprendere, e non so nemmeno che effetto mi farebbe. Scrivimi ancora presto, intanto ti mando i miei ringraziamenti pi sinceri per tutto quello che hai fatto e stai facendo per me. Con un abbraccio grandissimo, anche da parte di Shantilein, e mille saluti e baci, sempre tua Hennerle Non c' da stupirsi che i miei genitori, che in quegli anni erano in Inghilterra, avessero trovato Henny estremamente nervosa Quali che fossero gli istinti protettivi o autoprotettivi che le impedivano di condividere con Shanti i sentimenti che invece

condivideva con Frschiein, le preclusero per anche la possibilit di un sollievo che avrebbe potuto restituirle, se non la pace, almeno un poco di calma. Tutt'intorno a lei c'erano i sintomi della mortalit e dell'incertezza e lei deve essersi sentita pi che mai oppressa dalla solitudine. Poco dopo avere appreso la notizia della morte del fratello Heinz, scrisse: Carissima Froschiein, i miei ringraziamenti pi affettuosi per la tua lettera gentile. S, non riesco per niente a lasciarmi alle spalle Hei, specialmente da quando ho avuto la sensazione che fosse diventato un richtiger Mensch [una persona come si deve] Un suo amico mi ha scritto per dirmi che il rapporto con la moglie (si chiama Mia) era molto felice e che andava molto d'accordo con il figliastro quindicenne. Non so se l'ha adottato. Finora non ho sentito sua moglie, anche se ho scritto una volta a lei e all'amico di Hei. Forse cos triste e disperata che non riesce a trovare le forze per scrivere, e la capisco perfettamente. Dopo tutto non mi conosce. Recentemente, proprio prima delle vacanze, mi ha mandato una sua fotografia: molto carina. Tra parentesi, ho delle fotografie di Hei in formato cartolina e anche del ragazzo, che ha un aspetto davvero incantevole. Anche Hei era molto bello. S, Froschiein, spesso la vita cos breve e devo dirti che questa notizia mi ha davvero scosso perch in fin dei conti Hei era tutto quello che mi restava della mia famiglia e, come dicono gli inglesi, il sangue pi denso dell'acqua Froschiein, nella mia agitazione per Hei, mi sono completamente dimenticata di ringraziarti per il grazioso fazzoletto in organza azzurra. Ti prego di perdonarmi per non avervi accennato nella mia ultima lettera, ma ero allo stremo delle forze. Molte, molte grazie... 11. Una linea di indagini vagamente misteriosa nella corrispondenza con Froschiein porta a Fred Gotte, un amico di Shanti e Henny che (come ho scritto molto prima) avevo conosciuto e apprezzato anch'io durante gli anni trascorsi al 18 di Queens Road. Fred era dentista e aveva studiato con Shanti a Berlino. Dopo la guerra, quando per conto dell'Amalgamated Dental Company Shanti era andato ad Amburgo per tenere delle lezioni sul materiale odontoiatrico a studenti, professori, ricercatori e dentisti praticanti, Fred era tra il pubblico. Quando alla fine Shanti aveva offerto a tutti un giro di whisky doppi, Fred gli si era avvicinato e i due avevano cominciato a parlare. Nei pochi giorni in cui Shanti era rimasto ad Amburgo erano diventati amici. Shanti raccont come aveva aiutato Fred a lasciare la Germania, dove se la passava male. Fred aveva l'aria di un morto di fame e non sembrava nemmeno troppo furbo. [Lo zio Shanti si mise a ridere in maniera affettuosa.] Mi faceva pena. Non riesci a farmi uscire? mi chiese. Ora, io conoscevo qualcuno al ministero della Salute, il dottor, com' che si chiamava, il capo, il signor Senior, che allora era segretario dell'Associazione dentisti britannici, cos andai da lui e gli dissi, be, dissi una bugia e gli raccontai che avevo difficolt di tipo fisico con il mio lavoro e mi serviva un assistente, dissi che c'era un mio ex compagno di studi tedesco che potevo garantire che non fosse nazista, potevano provvedere ai bisogni di un ufficiale che aveva perso un braccio? Be, in questo modo riuscii a far venire Fred in Inghilterra e, diversamente da me, non dovette sostenere di nuovo gli esami.

Lui, per, sembrava cos giovane che alcuni pazienti dicevano all'infermiera: Dica al dottor Seth che non sono venuto nel suo ambulatorio per essere curato da uno studente La lettera di Shanti al ministero degli Interni (Ufficio stranieri) con la richiesta per conto di Fred Gotte datata dicembre 1955. Fred and in Inghilterra per un periodo limitato e cominci a esercitare la professione con Shanti. Poich non c'era abbastanza lavoro, Fred si trov un impiego come dentista scolastico e successivamente apr un ambulatorio a Wembley che per non decoll. Faceva la spola con una certa frequenza tra l'Inghilterra e la Germania. Henny impar a volergli molto bene. Aveva un fascino innegabile e probabilmente deve averla stuzzicata, facendo apprezzamenti sul suo bell'aspetto e la sua cucina e civettato moderatamente con lei. Nel 1958 - e per me questa stata una sorpresa, considerando ci che lei aveva scritto in passato riguardo ai sentimenti che nutriva per la sua citt natale Henny scrisse a Froschiein che lei e Shanti meditavano di andare a Berlino e ritornare in macchina con Fred. Tuttavia, nonostante questo, quando successivamente, quello stesso anno, Fred volle emigrare definitivamente in Inghilterra, Henny chiese a Froschiein di fare qualche indagine su di lui a Berlino. Ti prego di muoverti con cautela quando fai queste indagini sul dottor G. Lui, naturalmente, non deve saperne niente. Lo vediamo di tanto in tanto, molto carino, ma in qualche modo non ci fidiamo di lui al cento per cento, ed sicuramente strano che voglia emigrare alla sua et. Froschiein risponde che per me il dottor G. sicuramente un enigma. Non bazzico il quartiere in cui abita e potrei fare delle indagini solo tramite un'agenzia investigativa se lo desideri davvero. Ma vale la pena spendere soldi per una cosa del genere? Sembra che Henny abbia lasciato perdere la faccenda. Successivamente scriver, in maniera laconica: Il dottor G. ancora qui, lavora tre giorni la settimana in una clinica (una clinica odontoiatrica per i bambini di una scuola) Non si stanca troppo. Shanti prendeva sempre in giro Fred sul fatto che gli piaceva poco lavorare e preferiva dedicarsi alla sua siesta obbligata. Io ricordo Fred con affetto. Era vivace, schietto, giovane d'animo e accomodante e, malgrado fossi molto timido quando andai a stare dallo zio Shanti e dalla zia Henny, non mi sono mai sentito a disagio in sua presenza come invece mi capitava con altri loro amici. A quel tempo Fred era scapolo e non era diventato barboso come succede troppo spesso quando si fa parte di una coppia fissa. Se Fred Gotte era vivace, Henry" Edwards, l'altro dentista al centro della vita sociale di Shanti e Henny, era solido. Se si pu dire che Shanti aveva salvato Fred, Henry aveva salvato Shanti a sua volta. Se Fred era un'aggiunta singola e singolare alla cerchia di Shanti e Henny, tutta la famiglia di Henry vi fu trascinata dentro. Quando Mum, la madre di Henry, spir, Henny, che le si era molto affezionata dopo la morte di sua madre, si attacc ancora pi di prima alla sorella di Mum, Rosie. Mi ricordo bene la zia Rosie dai tempi di quando ero studente: era un'altra persona di cui apprezzavo la compagnia. Aveva un'ottantina d'anni, una solida visione della vita e amava guidare. Quando le tolsero la patente perch avanzava a trenta chilometri all'ora nella corsia di scorrimento rapido (Ma, agente, stavo guidando

pianissimo! aveva detto, come per giustificarsi), lei sostenne di nuovo l'esame di guida a Chiswick perch gli esaminatori di Hendon erano notoriamente severi. Viveva in un appartamento lussuoso, ma quando dovette traslocare in un ospizio per anziani fu colta da una forte depressione, rifiutava il suo whisky adorato e non mangiava pi. Shanti, ci sono soltanto vecchi qui dentro, si lamentava, anche se in effetti lei era la pi anziana di tutti. A Henny non piaceva molto Nita, la moglie di Henry, che considerava fredda e incolta, anche se non osava dirlo esplicitamente. Henry mi piace, Henry il mio tipo. Mi piace, sosteneva con enfasi. Henny e Shanti andavano tutt'e due matti per Derek, il figlio nato dal primo matrimonio di Nita che Henry aveva cresciuto sin da quando era bambino come se fosse stato il suo. (Derek in seguito divent il commercialista di Shanti e Henny.) Decine di anni dopo, durante la sua ultima malattia, Henny continuava a chiedere se avesse telefonato per chiedere notizie di lei. Henry e Nita erano ormai morti e Derek non aveva idea di quanto fosse malata Henny, poich nessuno glielo aveva detto. Susan, la figlia di Henry e Nita, era la figlioccia di Shanti. Negli ultimi anni lui si lamentava spesso del comportamento di Susan nei suoi confronti. Susan la mia figlioccia, ma pensi che mi chiami, qualche volta? Ha detto che sarebbe venuta a trovarmi, ha venduto la sua boutique, ha tempo, per... Perch questi due dentisti tedeschi erano al centro delle amicizie di Shanti e Henny, persino a Londra? I miei zii avevano molti amici inglesi, ma sembra che il rapporto con loro non sia mai stato cos stretto come lo era quello con Fred, Henry e la zia Rosie. Secondo me si sentivano a casa loro soprattutto quando parlavano in tedesco. vero che, con il passare degli anni, il tedesco di Henny, persino il suo tedesco scritto, era contaminato da falsi amici di provenienza inglese. Per dire colpevole (guilty) usava talvoltagukig(valido), per permettersi {afford) usava erfordern (esigere), per - in contrapposizione con il suo inglese corretto ma formale e poco idiomatico - quando conversava con gli amici, sia a faccia a faccia sia al telefono, il suo tedesco era molto naturale. In tedesco rideva molto di pi. Per quanto riguarda lo zio Shanti, lui aveva vissuto solo cinque anni in Germania, contro i ventitr trascorsi in India. Tuttavia gli anni berlinesi erano stati anni di formazione, di successo grazie agli immani sforzi compiuti contro grandi avversit. Rappresentavano il suo primo assaggio di vera indipendenza dalla famiglia, alcuni dei suoi ricordi pi felici di amicizia e divertimento spensierato, e ricordi affettuosi di vita familiare al numero 60 di Mommsenstrasse, la sua seconda casa. Erano quegli anni e quei ricordi a tenere insieme Shanti e Henny. Poich il tedesco era stata la lingua che avevano parlato tra loro durante tutto il matrimonio, naturale che l'intimit con gli altri amici fosse vissuta in modo pi naturale quando era un prolungamento del loro legame. Il fatto che a Londra gli amici pi cari di Shanti fossero tutt'e due dentisti pu essere semplicemente dovuto alle circostanze professionali che li fecero conoscere, ma questo spiegherebbe soltanto il loro incontro iniziale e non l'amicizia intima e duratura. La vera ragione pu risiedere nell'amore di Shanti - anzi, nella sua ossessione - per il lavoro, poich dopo tutto era stato Henry che lo aveva aiutato a ricominciare a fare il

dentista. Malgrado Fred e Henry avessero uno stile e un ritmo di lavoro diversi dal suo, erano entrambi colleghi con cui poteva discutere di argomenti che lo interessavano. Tutti e due comprendevano il suo retroterra professionale e le sue preoccupazioni; come lui provenivano da una tradizione odontoiatrica diversa da quella dei dentisti inglesi che si erano formati nello stesso periodo. Molti di questi fili si riannodano nel racconto che Shanti fa di due eventi collegati ma separati da parecchi decenni. Henny dava molta importanza al suo aspetto fisico. Quando ero a Berlino, siccome lei sapeva che studiavo odontoiatria, mi fece vedere i denti anteriori e io mi accorsi che all'et di venticinque anni aveva ancora due denti di latte. In seguito, con una radiografia, vidi che i denti sopra non erano scesi erano canini , ma erano anche in una posizione scomoda e non potevano scendere, cos togliere i denti di latte era fuori questione. Il problema era che questi denti di latte erano un po traballanti e fare un ponte per tenerli fermi era molto complicato. Shanti raccont quindi come trov la persona adatta per quel lavoro: era non uno dei suoi professori famosi ma il dentista di uno studio privato. Fu particolarmente difficile perch dovette fare due Halbkronen lo dico in tedesco sui denti di latte esistenti per coprire lo spazio tra i denti fermi su entrambi i lati. Fu un lavoro cos ben fatto che dur per quasi, fammi pensare, 1934, '44, '54, '64, be, per pi di trent'anni. In seguito, quando questi denti di latte dovettero essere strappati, chiesi al mio collega Fred Gotte di eseguire l'operazione, anche se ero presente pure io. Dovette fare una piccola dentiera da inserire non appena fu tolto il ponte. Come tutte le donne, Henny era vanitosa, ma la dentiera era stata fatta cos bene che nessuno se ne accorgeva. Un pezzo di plastica trasparente copriva il palato e il colore era cos bene assortito che non si notava differenza. In vacanza la gente le diceva: Ma che bei denti ha, signora S, ora mi ricordo come si dice Halbkronen: semicorone per denti contigui... La zia Henny mi ucciderebbe se mi sentisse raccontare queste cose. 12. Il lavoro era al centro della vita di Shanti. Gli piaceva mettere in pratica le sue capacit, risolvere i problemi e aiutare la gente. Siccome un dentista, nell'esercizio della sua professione, a volte deve infliggere dolore, raro che sia amato, proprio come accade a un vigile urbano, ma Shanti lo era senz'ombra di dubbio. I suoi pazienti, giovani e vecchi, avevano la sensazione che lui si prendesse cura di loro. Piaceva anche alle infermiere, nonostante fosse esigente quando si trattava di puntualit ed efficienza. Conserv l'entusiasmo per il lavoro anche molto tempo dopo aver smesso di praticarlo. Nei nostri colloqui mi descriveva nei particolari come riusciva a eseguire con un braccio solo complesse gengivectomie, dettagli che risparmier al lettore. Per i suoi aneddoti professionali non si limitavano all'odontoiatria. Le solide basi di medicina acquisite a Berlino lo aiutarono a diagnosticare, in diversi casi, malattie che erano sfuggite ad altri. In un'occasione stava operando il suo amico George Little, la cui moglie, Elsie, era seduta sulla sedia di riserva che c'era in ambulatorio. Da qualche tempo Elsie soffriva di una grave perdita

di peso, insonnia, nervosismo e iperattivit, ma i suoi medici, anche dopo averla mandata da uno specialista, non erano stati in grado di formulare una diagnosi e alla fine avevano concluso che la causa doveva essere psicosomatica. Elsie era seduta immobile da qualche minuto, quando l'attenzione di Shanti fu attratta da una parte del collo leggermente gonfia che si muoveva su e gi. Shanti continuava a fissarla e George era un po irritato perch guardava sua moglie e non lui. Dentro di me ero sicuro che era la tiroide a provocarle tutti quei problemi. Le dissi di chiedere al suo medico, quando fosse andata da lui, di controllarle la tiroide, ma senza fare il mio nome. E naturalmente lei gli dice sai come sono fatte le donne : Lei non ha saputo farmi una diagnosi, c' voluto il mio dentista per capirlo Quando ebbe i risultati degli esami il medico conferm che era un problema alla tiroide. Elsie fu operata e dopo si sent molto meglio. Il suo problema era la sovrapproduzione di qualche ormone. Fu lo zio Shanti a dire a mio padre, che era andato a trovarlo in occasione di un viaggio a Londra, che probabilmente aveva dei problemi alla prostata. Quando torn in India, il pap and da un medico e scopr che era vero. Il giovane studente cui ripugnava l'idea di passare la vita a infilare le dita nella bocca di altra gente era arrivato, durante la sua carriera, al punto d'interrompere una cena la vigilia di Natale per fare proprio una cosa del genere. Era Heiliger Abend e Henny e io avevamo organizzato una cena per gli amici. Eravamo tutti all'ultima portata e al caff quando mi telefon una donna per dirmi che suo marito urlava dal dolore e lei non sapeva che cosa fare. Le dissi di portarmelo, anche se non c'era l'infermiera. Aveva la faccia gonfia per via di un ascesso enorme e io dovetti prosciugarglielo con un tubo di drenaggio per dargli sollievo. Lenire il dolore era met della sua filosofia da dentista; l'altra met era conservare i denti. Diversamente da molti colleghi, riteneva che l'estrazione fosse l'ultima risorsa. All'et di ottantacinque anni mi aveva detto che aveva ancora tutti i suoi denti e sicuramente li avr conservati fino alla morte. Dissuadeva spesso i pazienti che si presentavano in ambulatorio con l'intenzione di farsi strappare un dente. In certi casi, quegli stessi denti si mantenevano in buono stato per altri trent'anni. Alcuni si lamentavano dicendo: Il dottor Seth un ottimo dentista, ma troppo pignolo, ma altri continuavano ad andare da lui per farsi curare anche quando avevano traslocato a centocinquanta chilometri di distanza. Se fosse stato ancora in grado di lavorare, Shanti non avrebbe smesso nemmeno dopo aver compiuto ottant'anni, ma alla fine i disturbi cronici al cuore e ai polmoni, che la zia Henny mi aveva descritto nelle sue lettere, lo costrinsero ad andare in pensione. Shanti ricordava: Mi costato molta fatica andare in pensione. Ho continuato a esercitare anche dopo avere superato i settant'anni da un bel po. Il mio cardiologo mi diceva di smettere e io gli dicevo "Va bene" Mi diceva di riposarmi di pi e io gli dicevo "va bene" Per pensavo che non ci fosse nulla di male nel lavorare mezza giornata alla settimana e nel giro di due settimane riprendevo il vecchio ritmo, in piedi cinque giorni alla settimana, senza pranzare fino alle tre se mi capitava un caso difficile o interessante. Una volta lo zio era a casa, in vestaglia, e aspettava un'ambulanza privata che doveva portarlo all'ospedale di Charing Cross. Un paziente suon il campanello: soffriva in modo atroce.

Henny gli disse che Shanti era troppo malato per aiutarlo, ma quando lo zio usc dalla sua stanza e riconobbe l'uomo disse a Henny che non poteva andare in ospedale senza prima averlo curato. Alla fine, dopo che Shanti aveva promesso parecchie volte di andare in pensione ma era poi tornato ogni volta sui suoi passi, con grandi ripercussioni sulla salute, la zia Henny fece staccare la poltrona dal pavimento dell'ambulatorio, cosicch lui non avrebbe pi potuto usarla, e poi la vendette. Quando Shanti and in pensione davvero, era sicuro di non voler traslocare o affittare l'ambulatorio a un altro dentista. E nemmeno voleva vendere lo studio. Mi raccont: Un dentista mi offr qualche migliaio di sterline se avessi semplicemente detto ai miei pazienti che l'ambulatorio si era tisicamente trasferito e che lo avevo venduto a lui. Gli dissi: Temo che lei non sappia fare il suo lavoro Questo tipo di vendita, in cui non conoscevo la persona che avrei raccomandato ai miei pazienti, mi sembrava una sconcezza. Quando i suoi pazienti gli chiesero da chi andare, lui si rese conto di non potere consigliare nessuno. I suoi amici e i colleghi dentisti di cui si fidava erano gi tutti in pensione. Pot soltanto dire ai suoi pazienti di chiedere ai loro amici e parenti di suggerirgli qualche nome. Persino dopo essersi ritirato, dopo avere informato la clientela e tolto la targa d'ottone dalla porta, i vecchi pazienti continuavano a ripresentarsi. Uno suon alla porta di casa e disse a Henny che la dentiera che Shanti gli aveva fatto venticinque o trent'anni prima era cos perfetta che riusciva a mangiare di tutto, dalle mele pi croccanti alle caramelle di gomma pi appiccicose. Aveva ancora in bocca quella vecchia dentiera, ma siccome le gengive e le ossa si erano ritirate con l'et e la forma della bocca era cambiata non gli calzava pi bene. Abitava lontano da qui, aveva provato altri dentisti, ma non era rimasto soddisfatto con nessuno di loro. Henny gli disse che non lavoravo pi. Lui non voleva crederci. Tir fuori il libretto degli assegni e disse: Scriva lei la cifra, qualsiasi cifra Io scesi dabbasso: in quel periodo ero malato. Dovetti mostrargli l'ambulatorio non c'era pi nemmeno la poltrona perch lui mi credesse. 13. Ormai Shanti entrava raramente nel suo ambulatorio, che era diventato una specie di deposito. Immagino che all'inizio debba essere stato difficile per Henny averlo intorno tutto il giorno negli spazi della casa che normalmente erano riservati a lei. (Tanto per cominciare, non erano d'accordo su quale fosse un livello di riscaldamento confortevole in salotto, anche se in quella zona della casa Henny, a cui piacevano le stanze calde, invariabilmente l'aveva vinta.) Shanti la aiutava con la spesa - gli piaceva occuparsene - e faceva dei lavoretti in casa e in giardino. Decise di aggiungere al melo sopravvissuto l'altro nel frattempo era morto - due susini nel punto pi lontano del giardino, che diedero subito una quantit notevole di frutti. Si consultava spesso con il giardiniere che veniva una o due volte la settimana e gli chiedeva consiglio sui fiori da piantare. (A Henny piacevano solo gli estremi: la natura selvatica o i fiori recisi. Per lei un giardino serviva solo per prendere il sole e per poco altro.) Quando faceva il dentista, Shanti era solito concedersi una mezza giornata libera ogni settimana - mi sembra di mercoled per andare in citt. Ora avrebbe potuto recarsi in centro a

Londra tutte le volte che lo desiderava poich il lavoro non gli imponeva pi limiti, per non lo faceva: il limite era ora il suo cuore. Quando prendeva la metropolitana cercava di evitare di scendere o cambiare in stazioni dove, per la mancanza di scale mobili, avrebbe dovuto salire a piedi parecchi gradini. Non era mai stato estremamente socievole con i vicini di casa. Quando, parecchi anni prima, un medico polacco aveva comprato la casa al numero 19 di Queens Road, dove un tempo Shanti aveva vissuto in affitto, e aveva deciso di tenere un galletto che cantava alle tre del mattino, Shanti gli aveva scritto una lettera di protesta. Quando si era reso conto che non riceveva risposta, aveva mandato una lettera quasi legale con l'intestazione Senza pregiudizio, dicendo al vicino che se non si fosse sbarazzato di quel gallo lui avrebbe preso misure che non sarebbero state di suo gradimento. La comunicazione aveva sortito l'effetto desiderato. Shanti osserv: A dire il vero a quel tizio interessava solo che le sue galline gli facessero le uova, non i pulcini. Ma siccome era un medico non sapeva che non serve avere un gallo perch le galline depongano le uova Shanti andava molto pi d'accordo con la vicina che abitava al numero 17, la casa adiacente alla sua. Era la signorina Snelling, una zitella bassa, gracile e anziana, sempre corretta e gentile. Si salutavano cortesemente ogni volta che ritiravano la bottiglia del latte davanti all'uscio, alla stessa ora. La signorina Snelling era una persona generosa, ma poco informata di come andava il mondo. In un'occasione, mentre lei e lo zio si parlavano al di l della staccionata, salt fuori che il suo inquilino di allora, a cui aveva prestato una grossa somma di denaro, se l'era data a gambe. Tempo prima si era offerto di sgomberarle il solaio e aveva portato via due taxi carichi di oggetti. Durante uno dei miei colloqui con lo zio Shanti, gli dissi che avevo notato che nella stanza verde non c'era pi il grande cacatua di ceramica. Ah, s, volato via, disse lo zio. Naturalmente, replicai io con noncuranza. Lo zio sembr deluso, poi mi spieg che l'inquilino della signorina Snelling, che era stato anche un suo paziente, ammirava quel pappagallo - che aveva notato andando al bagno al piano di sopra - e si era ripetutamente offerto di comprarlo. Shanti per non voleva venderlo; gliel'aveva regalato a lui e a Henny - un amico che era un produttore multimilionario di tabacco di Amburgo. A Shanti quell'oggetto piaceva e per lui aveva un valore sentimentale. Un giorno, per, accorgendosi che la porta principale, che non aveva chiuso a chiave, era socchiusa, Henny era salita di sopra e aveva scoperto che il pappagallo era sparito. Quando avevano chiamato la polizia, Shanti non aveva espresso i suoi sospetti, ma l'uomo aveva telefonato due giorni dopo per dirgli: Dottor Seth, non ho preso io il suo cacatua Con gli sconosciuti Henny era molto pi socievole di Shanti. A Hendon la conoscevano come la signora gentile. Era alla mano, aveva un modo di fare amichevole, persino sull'autobus. Era diversa da me: io sono molto pi riservato. Qualche volta notavo una signora che le faceva un cenno con la mano o che la salutava per strada e quando le chiedevo chi fosse lei mi rispondeva: Oh, un'amica di shopping Sull'altro lato di Queens Road c' il parco di Hendon, ma arrivarci diventato difficile. Una volta passavano poche macchine per Queens Road, ma ora il flusso di traffico incessante. Poich la strada presenta un punto cieco, in cui a una curva si somma

una salita, attraversare rischioso. Era stata creata una piccola isola pedonale, ma talvolta Shanti impiegava un minuto o anche di pi per arrivare dall'altra parte della via. Ogni giorno lo zio faceva una passeggiata nel parco, spesso anche pi di una volta al giorno. Quando andavo in visita a Londra, passeggiavamo insieme e dopo che avevamo fatto un giro del parco andavamo a sederci nel piccolo giardino botanico immediatamente adiacente delimitato da una siepe. La zia Henny non amava camminare nel parco. stato solo leggendo le lettere che le avevano scritto i suoi amici che ho scoperto che un tempo era stata una grande amante della natura. Come in passato, lo zio Shanti raramente leggeva libri. Prese l'abitudine di leggere il giornale dalla prima all'ultima pagina. Guardava un sacco la televisione. Ogni volta che c'era un programma che si occupava di nazisti, spegneva per amore di Henny. Cathy, la loro procace donna delle pulizie dal forte accento irlandese, andava d'accordo con Shanti e Henny e si agitava per tutt'e due. Se vedeva che la zia Henny aveva l'aria affaticata, le diceva: Adesso si sieda, signora Seth, e lasci che le prepari un t La zia, che normalmente non amava che la gente si preoccupasse per lei, non era per infastidita dalle premure di Cathy. Se c'era bisogno di qualche lavoretto in casa o in giardino, gli zii telefonavano al loro amico pi giovane, Colin, che era un uomo pratico e cercava sempre di dare una mano. La sua prima moglie era stata una delle infermiere preferite di Shanti e quando il loro matrimonio era entrato in crisi, Shanti aveva cercato di sistemare le cose parlando a entrambi. Alla fine i due avevano divorziato, ma Shanti continu a essere una specie di mentore per Colin. Gli diede consigli per la carriera, lo incoraggi a studiare e lo aiut a riconciliarsi con il padre convincendolo a fare la prima mossa per porre fine ai loro dissapori. La vita da pensionati di Shanti e Henny procedeva con ritmo uniforme ed entrambi cercavano di tenersi impegnati: di tanto in tanto organizzavano una partita di bridge per gli amici, anche se non si svolgeva pi sotto l'occhio imparziale del cacatua di porcellana. Tranne quando Shanti era malato, l'istituzione delle loro vacanze estive e invernali non sub interruzioni. Come al solito in agosto festeggiavano il compleanno di Shanti con i loro amici di Zurigo. Alcuni amici si ammalarono, altri morirono. Con la morte di ogni amico scivolava via qualcosa del loro mondo. Anche gli zii, ormai, avevano superato la settantina. Cos passarono i mesi e gli anni finch la zia Henny mor per prima, seguita, quasi dieci anni dopo, dallo zio. Malgrado io abbia trascorso con la zia Henny i suoi ultimi giorni, solo parlando con lo zio Shanti molto tempo dopo compresi qualcosa dei precedenti della malattia che la port alla tomba. Circa un anno e mezzo prima che morisse, le si era aperta una piccola ulcera sul retro del collo e, poich non guariva, lui le aveva consigliato di andare da un medico. Risult che era un'ulcera rodente che, sapevo, non era maligna come un vero tumore, ma era una specie di cugina, una cugina molto stretta. [Lo zio rise, con una certa amarezza.] Uno specialista della pelle oper l'ulcera e altre piccole ulcere simili vicino al naso. Lei si sent meglio, ma in cuor mio sapevo che era solo l'inizio, anche se non gliel'ho mai detto. Per un anno stata benissimo. Nel febbraio del 1989 si sentiva stanca e non aveva pi energie. Una dottoressa le aveva detto che era tutto a posto: Henny era andata a farsi vedere ma me lo disse solo dopo. Di solito Henny

non andava mai dal dottore. In febbraio cadeva il compleanno di una delle amiche pi intime della zia Henny. Poich lei si sentiva male, lo zio Shanti cerc di dissuaderla dal portare la sua amica a una proiezione pomeridiana al cinema Curzon, dicendole che la sala non sarebbe stata riscaldata. No, no, no, gliel'ho promesso, disse lei. Quando torn a casa, aveva le labbra blu e tremava. Ebbe la diarrea e trem tutta la notte. Disse in inglese: Come venuta, se ne andr Dopo tre o quattro notti in cui nessuno dei due era riuscito a dormire, Shanti disse a Henny che non era giusto, n per lui n per lei, e le chiese di andare da un medico. Il dottore prescrisse un esame del sangue, ma Henny si rifiut di farlo: No, no, niente sangue Aveva sempre avuto una fobia per il sangue e anche quando sostituiva l'infermiera di Shanti, si voltava dall'altra parte tutte le volte che lui estraeva un dente. Fu solo con grande difficolt che riuscirono a convincerla a farsi fare il prelievo. Lo zio Shanti continu a raccontare: Nel frattempo le si erano gonfiati i piedi e le gambe. Pensavo che fosse il cuore, cos ne parlai con un cardiologo. Lui disse di no, che non era il cuore. Allora chiesi: I linfonodi? e lui non rispose. Il tumore aveva prodotto delle metastasi. Chiss dov'era cominciato... Dai disturbi allo stomaco che le venivano spesso quando mangiava cibi saporiti ma indigesti o dall'ulcera rodente al collo. Ai medici dissi: Per favore, non pronunciate la parola 'tumore davanti a lei Si limitarono a dirle che era in corso una distruzione dei globuli rossi, una frottola incredibile. Alla fine fu lei stessa a dichiarare: Preferirei avere un tumore, cos almeno si potrebbe fare qualcosa Disse che se fosse stato tumore avrebbe potuto fare la chemioterapia. Un pensiero dolce. Pensai che si fosse espresso con parole strane, ma non dissi nulla, cos lo zio Shanti prosegu: Le fecero un'anestesia generale per vedere lo stomaco e lei vomit sangue, allora capii che era l'inizio della fine. Per farle un esame radiografico le diedero da bere un liquido orribile, che lei rifiut. Io le dissi: Mi sono battuto per te, adesso tu ti batti per me Cos lei si sottopose a tutto ci, ma le venne di nuovo la diarrea, che la mise in imbarazzo, le caus sofferenza e altri tormenti. Una volta, in ospedale, la vidi a carponi sul pavimento che cercava qualcosa. Le era caduta una pastiglia. E io pagavo un sacco di soldi per l'ospedale! Dissi: Suona il campanello! Ma lei replic: Oh, le infermiere sono tutte cos impegnate Si preoccupava sempre per gli altri. In ospedale mi disse: Shanti, lasciami morire Ecco perch la portai a casa. Sapevo che era molto malata e stava per andarsene. Due giorni prima di morire, alle due di mattina, mi chiam urlando il mio nome. Non sto dormendo, risposi. Allora lei disse: Shanti, aiutami, aiutami, tu sei l'unico che pu aiutarmi. Dammi la mano Eravamo cos bene integrati che sapevo che voleva dirmi che non era facile morire. Poi aggiunse: Non fare sciocchezze, promettimelo. Prometti sulla mia anima che non farai stupidaggini. Dio ti ha messo qui e lui ti riprender. Adesso lasciami andare, buonanotte Nello stomaco aveva un grumo duro, grosso come un pugno, un grumo di sangue. Le facevano male i capelli, le facevano male le ossa. Era in una situazione angosciosa, era dimagrita e non pesava nemmeno trenta chili. Non voleva pi vedere nessuno. Eppure fu felice di vedere te, Vicky. Non lo dimenticher mai.

Alla fine, i medici mi convinsero ad accettare la morfina. Non potevamo fare pi molto altro, era giunta la sua ora e lei soffriva talmente tanto. Chiesi all'infermiera di calmarla con un'iniezione. Ritornai dopo cinque minuti e dissi: Spero che non le abbia gi fatto l'iniezione, ma lei l'aveva gi fatta. Il giorno dopo non mi riconosceva pi. Riconobbe invece Cathy, e le disse: Se mi succede qualcosa, badi lei a mio marito 14. Cos fin, quando entrambi avevano ottant'anni, un matrimonio durato trentotto anni e un'amicizia durata cinquantasei. Fu, credo, un matrimonio insolito. Una cosa che per molto tempo mi ha stupito che Henny non avesse mai parlato con Shanti della morte di Ella e Lola. In un certo senso mi stupisce ancora adesso. Una volta Shanti le disse: Se solo tua madre e tua sorella fossero riuscite a sfuggire alla deportazione. Se fossero sopravvissute solo un anno di pi... ma Henny tagli subito corto: Non parliamo di questo In un'altra occasione, quando lui cerc di affrontare nuovamente l'argomento, lei disse: Shanti, non serve a niente scavare in una tomba Lui mi confid anche, con voce turbata: Quando Henny seppe che erano morte, avrei voluto che versasse una lacrima, ma non ha mai pianto. Non ne parlava mai, nemmeno con me. Non ha mai pi pronunciato il loro nome Una delle ragioni addotte da Henny a un'amica per il matrimonio con Shanti era che lui, avendo conosciuto i suoi cari, era in grado di comprendere quello che ho passato dentro di me e che vi rester impresso in modo indelebile Tuttavia sembrerebbe che Shanti non sapesse quanto grande fosse stato il lutto di lei, e che gli amici di Henny abbiano ricevuto queste confidenze e abbiano assistito al suo dolore, che invece a Shanti fu tenuto nascosto. Ma forse gli fu semplicemente risparmiato. Henny scrisse, a proposito di Shanti: Vorrei renderlo felice, se lo merita, e parlare di eventi tristi a una persona che soffriva gi per le proprie vicissitudini non sarebbe servito allo scopo. O forse lei aveva voluto creare nel suo matrimonio una zona in cui al dolore del passato e ai tentacoli che esso gettava nel presente non fosse concesso di entrare. Perch magari Henny pensava che se avesse parlato anche solo una volta di queste faccende a Shanti, lui avrebbe potuto, in qualsiasi momento, ritornarci sopra e che lei, senza preavviso, sarebbe stata sopraffatta dal dolore che riemergeva. Queste osservazioni non sono che ipotesi, perch nessuno, tranne le due parti coinvolte, comprende un matrimonio e le sue dinamiche, che spesso, anzi, sfuggono perfino agli stessi coniugi. Diversamente da molte coppie anziane, Shanti e Henny non erano troppo affettuosi tra loro. Non si baciavano quando c'era qualcun altro attorno e nemmeno si tenevano per mano, sedevano appiccicati o si rivolgevano la parola usando vezzeggiativi. Henny non era esuberante e Shanti mostrava il suo carattere espansivo in pubblico pi con gli altri, come mia madre, che con la moglie. In alcune lettere Henny sembra brusca e impietosa quando parla della salute di Shanti, come per esempio quando scrive a Frschiein: davvero sorprendente che un uomo cos forte diventi, per colpa di questa specie di influenza, tutt'a un tratto cos debole. Lo specialista ha assicurato che non niente di grave, se non lo strascico di un'influenza che ha trascurato Tuttavia nelle lettere che scrisse a me pi di vent'anni

dopo, si colgono lo sforzo sfiancante che compie e l'ansia profonda che prova per lui quando si rende conto che gravemente malato. certo che tenevano molto l'uno all'altra, e se l'intensit del sentimento che li legava poteva sfuggire a un osservatore casuale, era sicuramente evidente per chi viveva con loro e li vedeva nella vita di tutti i giorni. Shanti aveva detto a Henny che avrebbe dato la vita per lei. Alla fine Henny fece forse qualcosa di pi difficile, sforzandosi di continuare a vivere, nonostante la perdita della dignit e il dolore, per amore di lui. Erano fatti l'uno per l'altra, anche se non avevano trovato l'uno nell'altra tutto ci che, in passato, avevano sperato di trovare. Shanti deve essersi sempre chiesto se Henny lo avesse mai amato romanticamente come lui aveva amato lei, o come lei aveva forse amato qualcun altro. Come aveva scritto una volta, Henny non era sicura di essere felice al cento per cento con Shanti. Ma chi sa tutto in anticipo? aveva aggiunto. Forse trover la felicit in questa incertezza?! Una volta, mentre gli zii tornavano in aereo da una vacanza in Svizzera, Shanti aveva insinuato: Non sarebbe bello se l'aereo precipitasse e morissimo tutt'e due insieme? Henny aveva risposto: Non voglio morire Non aveva detto che aveva paura della morte. La sua risposta, secondo me, rivelava pi un senso di soddisfazione o addirittura di una felicit duramente conquistata nella vita, in buona misura derivante dalla certezza dell'amore di Shanti. C'erano cose sepolte nel profondo del suo cuore che lei non mostrava nemmeno a lui. E poi c'era il mondo in cui lui era nato e cresciuto e che lei aveva scelto di non esplorare. C'erano molte cose che non capivano l'uno dell'altra. Non erano anime affini e la loro era una relazione basata pi sulla fiducia reciproca che sulle confidenze. Credevano nelle reciproche capacit, nel carattere e nell'amore del partner. Forse non fu una passione idilliaca ricambiata, ma fu un rapporto profondo e duraturo. Colpiti dalla vita, isolati nel mondo, trovarono l'uno nell'altra un riparo e un porto sicuro. Che cosa perfetto? In un mondo segnato da tanta sofferenza, da tanto isolamento e da tanta indifferenza, c' di che essere grati se vi si trova qualcosa di buono. PARTE QUINTA 1. Il lutto dello zio Shanti per la zia Henny si manifest in molti modi. Una volta mi disse: Per sei mesi ho pianto in continuazione, quando ero solo o quando qualcuno mi telefonava Ma l'espressione pi dolorosa fu la distruzione di tutti i documenti appartenuti a Henny e di tutte le fotografie che riusc a trovare dopo che lei era morta. Se pensava di cancellarla dalla sua mente eliminando le cose che gliela ricordavano, non funzion. Anni dopo lo zio era ancora in lutto. Molto raramente scriveva delle lettere, ma quando Shanti Prasad Jain, un amico intimo dei miei genitori, mor dopo una lotta contro l'asma e l'enfisema durata tutta la vita, lo zio, due settimane dopo, scrisse alla sua vedova. 2.1.1993 Mia cara Asha,

vorrei essere a Delhi per esprimerti tutta la mia comprensione stringendoti paternamente con il braccio, facendoti appoggiare la testa sulla mia spalla e asciugandoti le lacrime. Da compagno di sofferenza, so come ci si sente a perdere chi ci stato accanto tutta la vita. Sono passati tre anni e nove mesi da quando Henny mi ha lasciato, ma io continuo a sentirne la mancanza e sono ancora in lutto per lei. E futile dire che il tempo medica le ferite. Nel nostro caso non c' nessuna ferita da curare, ma met di te, se non di pi, semplicemente non esiste pi. Ho sempre ammirato il coraggio con cui Shanti Jain viaggiava all'estero e svolgeva le sue mansioni quotidiane nonostante la grande stanchezza causata da un dolore angosciante. So come si sentiva. Io, uno Shanti pi anziano, ho considerato un privilegio conoscere voi due che siete amici intimi di Leila. Ho una grande fede in Dio e senza questa fede cos forte non esisterei. Cara Asha, non tutto perduto: sentirai la presenza di Shanti quando ti occuperai della famiglia, nella musica, nella preghiera e soprattutto nel ricordo di lui. Avrei voluto essere al posto del tuo Shanti... Ma Henny ha giustamente detto, prima di morire: Shanti, non fare sciocchezze. Il tuo corpo ti stato dato solo in prestito da Dio. Non devi disperare. Se lo riprender quando giunta l'ora. Ti prego di non essere triste, tieni alta la testa. Nel caso in cui passassi per Londra, sei sempre la benvenuta qui al 18 di Queens Road. Con affetto e i migliori auguri per la tua salute, sinceramente tuo Shanti B. Seth P. S. Sono sicuro che i tuoi amici e la tua famiglia ti terranno compagnia e ti daranno conforto. I saggi dicono: La morte un grande mistero e tale rester. Non sta a noi domandarci perch. 2. Spir ella per prima; egli per breve tempo cerc di vivere senza di lei: non gli piacque e mor. Invertendo i pronomi personali, il commovente epigramma di Henry Wotton racchiude in s tutto quello che ognuno, in famiglia, temeva potesse accadere allo zio Shanti dopo la morte nonostante della zia Henny. Ma che fosse per il monito di lei lui lo negasse - oppure per il suo appetito innato per la vita o per la resistenza del suo corpo, avrebbe invece continuato a vivere altri dieci anni. Circa dieci anni prima che la zia Henny morisse, lo zio aveva avuto il primo attacco cardiaco, che il suo medico curante aveva sbagliato a diagnosticare, con la conseguenza che lui aveva continuato a lavorare peggiorando le cose. Cinque anni dopo, un ristagno di sangue aveva quasi reso inevitabile l'amputazione di una gamba. A distanza di un paio d'anni lo zio fu ricoverato al Royal Free Hospital per un'altra emergenza. Quella volta il suo cardiologo gli aveva dato solo un quindici per cento di possibilit di sopravvivere. Nel giro di cinque ore avevano dovuto estrargli sei litri di fluidi dal corpo. Lo zio disse che aveva visto la morte in faccia, ma ancora una volta ce l'aveva fatta. Riusciva a stento a salire le scale per andare di sopra, nella camera da letto, ma non volle che il letto venisse spostato dabbasso, nell'ambulatorio vuoto. Fu allora che si convinse a installare una sedia-ascensore in casa. Lo portava su per quasi tutta la scala fino al primo piano, fermandosi per a met pianerottolo. Doveva affrontare gli ultimi tre o quattro gradini da solo. Questa sedia-ascensore mi incuriosiva e mi divertivo a usarla anch'io.

Qualche anno dopo la morte della zia Henny nel 1989, lo zio cominci a soffrire di ipotensione e di iponatremia. Lui descrive cos la sua malattia: Cadevo per terra all'improvviso, proprio come un sasso. Sapevo che stavo per cadere, ma non riuscivo a fare niente per impedirlo. Mi dissero che avevo un blocco cardiaco e il mio cuore aveva aritmie e non funzionava come avrebbe dovuto. Dovettero iniettarmi una soluzione salina per via endovenosa: mezzo litro e pi. Sia il volume sia il livello di sodio dovevano essere sufficienti Due anni dopo, solo quattro mesi prima che cominciassero le nostre conversazioni, lo zio ebbe un'emorragia allo stomaco e la pressione sanguigna gli precipit a 50/90. Anche quella volta dovette essere ricoverato per tenere sotto controllo l'emorragia. Spesso, durante queste malattie, lo zio consultava Arun, il figlio di suo fratello Achal, che aveva lavorato come medico a Londra e ora esercitava a Toronto. Arun aveva stabilito un legame molto stretto con lo zio quando era a Londra e continuava a fare ogni sforzo possibile, anche da lontano, per discutere con lui e con i suoi medici delle diagnosi e delle cure. Oltre a questi gravi disturbi circolatori, lo zio aveva problemi cronici alla schiena, al collo e al ginocchio, e poi soffriva di mal di testa, claustrofobia e insonnia. Era stato anche operato alla prostata e alle emorroidi. Inoltre la sua unica mano gli dava un sacco di problemi, non solo perch l'aveva usata troppo, ma anche perch era piuttosto soggetto agli incidenti. Una volta, nei primi anni di lavoro come dentista, era caduto e si era fatto male a un pollice. Mi disse: stata Henny che mi ha costretto a tenerlo in esercizio nonostante il dolore e mi ha incoraggiato a continuare a lavorare malgrado i miei dubbi. Altrimenti sarei stato davvero un menomato. Ha sempre avuto una grande fiducia in me ed era solita dirmi: "Puoi fare qualsiasi cosa" Anni dopo, era inciampato nella borsetta di Henny, che lei aveva lasciato sul pavimento accanto al bagno, e si era fatto male al mignolo e all'anulare. Sia il pollice sia queste due dita gli avrebbero dato problemi per tutta la vita. In inverno, quando andava per negozi o nel parco, gli diventavano bianchi e s'intorpidivano e qualche volta doveva chiedere a degli sconosciuti di aprire la porta al posto suo. Una volta era scivolato (su una buccia di banana, come mi raccont) a una fermata dell'autobus vicino a Piccadilly Circus facendosi male a una spalla e, poich il giorno dopo doveva partire per il suo viaggio annuale sulle amate montagne svizzere, aveva insistito perch gliela sistemassero alla svelta; il risultato non era stato dei migliori, come si sarebbe reso conto in seguito. Da quel giorno questa spalla mi ha sempre fatto penare. Mi fa male girare le pagine di un giornale: dovresti vedere il pasticcio che combino quando leggo il giornale. Prendo in mano una pagina alla volta e sul pavimento si forma un mucchio di carta. Allo zio Shanti piaceva molto parlare delle sue malattie e dei suoi disturbi. A mano a mano che la sua vita diventava sempre pi circoscritta, si soffermava molto sulla claustrofobia che lo tormentava da quando, a vent'anni, era rimasto chiuso in un ascensore a Berlino. Mi descrisse quello che gli era successo durante un volo in America. Ero seduto tra Henny e un'altra signora quando mi venne di nuovo un attacco di claustrofobia. Mi sembrava di impazzire. Andavo

avanti e indietro in cerca di una finestra da cui buttarmi. Il capocabina venne a chiedermi che cosa mi stava succedendo. Gli dissi che volevo buttarmi fuori dall'aereo. Lui mi offr qualche medicinale per calmarmi, io gli dissi che ero un medico, tirai fuori una boccetta di Valium e gli chiesi dell'acqua fresca. Mi invit a salire nella saletta di prima classe per rilassarmi. Chi non ne soffre non capir mai perch una persona sia cos in preda al panico e all'angoscia e cerchi di uscire all'aperto. Ora sono seduto qui bello felice, ma se chiudi questa porta e quell'altra, io impazzisco. Anche quando dormiva voleva che la finestra e la porta restassero aperte, cosa che Hennv, la quale soffriva molto il freddo, faceva fatica ad accettare. Nei mesi invernali, perci, teneva aperta soltanto la met superiore della finestra della camera da letto. Quando la sua salute peggior e si rese conto che non sarebbe - pi potuto andare in Svizzera, lo zio si sent in trappola. Mi piacciono gli spazi aperti e sono un amante della montagna. Anche a Henny piaceva l'aria di montagna, anche se non tanto quanto a me, forse perch lei prima era abituata ad andare in localit di mare. Ma dopo qualche giorno di passeggiate fra le montagne, smetteva di lamentarsi per il freddo e si sentiva molto pi in forma. Quando sono in montagna mi sento davvero libero e pi vicino al paradiso di quanto potr mai arrivare. Anche adesso le montagne mi mancano quasi quanto mi manca Henny. 3. Ogni tanto il telefono dello zio non funzionava, o perch lui non aveva riagganciato bene o per qualche altra ragione. Quando accadeva, andavo a Hendon per controllare che tutto fosse a posto. Durante una di queste visite, verso la fine di gennaio del 1995, pochi mesi dopo le nostre conversazioni, lo trovai molto scosso. Era andato a fare una passeggiata nel parco ed era caduto, per fortuna sull'erba. Aveva un livido vicino all'occhio, ma non si era ferito gravemente e gli occhiali non si erano rotti. Alcune persone gli erano passate davanti, ma solo una coppia di giapponesi lo aveva aiutato a rialzarsi e l'aveva accompagnato a casa. Verso la fine dell'anno si ammal di nuovo e fu ricoverato in ospedale. La pressione arteriosa era bassa e instabile e inoltre soffriva di ritenzione idrica. Gli mancava il respiro e di tanto in tanto dovevano metterlo sotto ossigeno. La testa gli ciondolava un po e aveva un'aria molto affaticata. Torner presto, ma non devi agitarti o parlare troppo. Riposati e basta. No, caro, parla tu. Qualche giorno dopo era di nuovo a casa, ma ora nel salone c'era una bombola d'ossigeno da usare periodicamente quando gli mancava il respiro. Eravamo seduti a guardare la televisione insieme. Lui indossava il suo pigiama verde e le pantofole: i piedi gli erano diventati rossi ed erano pieni di tagli, le unghie erano dure e gialle. I calzoni si erano tarmati e lo zio voleva farsene fare di nuovi da Simpson. Presi io le misure per lui. La sveglia dai toni squillanti trill per avvertirlo che era ora di prendere il diuretico, ma lui non la sent. Avvertii un leggero odore di urina. Alla televisione, il cancelliere conservatore dello scacchiere, Kenneth Clarke, stava annunciando una sorta di bilancio preventivo provvisorio che, tra l'altro, alzava la soglia per la tassa sull'eredit. Lo zio cominci a parlare di soldi, un argomento

che affrontava sempre pi volentieri. Dimmi, caro, vuoi che ti lasci qualcosa? Le azioni della Glaxo? No, zio. Nessuno sar geloso, tranne una persona, Michi. Che presuntuoso! A un certo punto ha detto che dovevo lasciare dei soldi a Rajiv [il figlio maggiore di Michi] Io gli ho risposto: "Non contarci" Ho fatto dei buoni investimenti. I miei agenti mi hanno detto che non hanno mai visto nessuno con un portafoglio cos ben bilanciato come quello del dottor Seth. Ormai erano le cinque e faceva gi buio. Dopo aver bevuto un bicchierino di scotch, lo zio torn a parlare di interessi. E se ti dessi dei soldi inglesi in contanti? No, zio, non ho bisogno di niente. Non questione di avere bisogno o no. che io voglio darti qualcosa. Vedo il mio futuro. Posso lasciarti qualcosa per iscritto... Non ci sar pi alla fine del '96. Ho vissuto troppo a lungo. Un paio di mesi dopo, la madre di mia zia Usha, che aveva sposato uno dei Seth di Kotra, mor all'improvviso a Delhi, all'et di ottantaquattro anni. Dopo un attacco di asma, il suo cuore aveva ceduto. La sera prima stava ancora bene e aveva parlato di tornare a Londra per il compleanno di sua nipote. Era una donna meravigliosa, calorosa e pacata, affettuosa ma riservata. Aveva vissuto molti anni con il figlio minore e con la nuora, prima in Canada e poi dopo la lenta morte per cancro del marito - soprattutto in Inghilterra. In famiglia tutti le volevano bene. Lo zio Shanti ne aveva parlato negli stessi termini che una volta aveva usato per descrivere Henny: Se di qualcuno non aveva niente di bello da dire, allora non diceva niente di brutto Lo zio disse: Stavo per telefonarle... Lo giuro sull'anima di Henny Per un po rimase in silenzio, poi aggiunse: In un certo senso meglio cos. Si meritata una morte rapida. Io non ho affatto paura di morire, ma solo di tirarla per le lunghe come il padre di Usha Qualche minuto dopo telefon a Usha Marni per farle le condoglianze. La morte della madre di Usha spezz l'ultimo legame che Shanti aveva con il suo passato pi remoto. Era l'unica con cui potevo parlare di Kotra e di Biswan, spieg. Era della mia generazione e ora non posso pi parlare con nessuno di quei giorni. 4. Una mattina presto ricevetti una telefonata dallo zio. Sono quasi agli sgoccioli. Non ce la faccio pi. Non ho chiuso occhio per tutta la notte. Cathy malata. Che cosa pu fare quel benedetto dottore? Potrei farmi mandare una ragazza dall'agenzia, la signorina X o Y... La scorsa notte sarei voluto morire. Ho dovuto telefonare a Colin, anche se tanto impegnato. Sono da solo e devo affidarmi a qualcuno. La mente continua a macinare e a macinare e a macinare. Vorrei solo avere qualcosa da mettere in bocca... Sarebbe bello riposare in pace, ma non voglio deludere gli altri... Non dimenticare che ho ottantasette anni. Ho freddo. Vorrei mettermi a letto e tirare l'ultimo respiro. Vieni a trovarmi. Sono un'istituzione, non c' bisogno di prendere appuntamento. Dopo aver riagganciato, rimasi coricato a letto e riflettei per un attimo, poi annotai ci che aveva detto come lo ricordavo. Gli appunti che prendevo non erano pi dettagliati come durante

le conversazioni precedenti, erano pi che altro frasi che scribacchiavo di tanto in tanto. Mi ero illuso che pochi mesi dopo le conversazioni con lo zio Shanti avrei cominciato a lavorare alla sua biografia, ma un anno e mezzo dopo mi ero reso conto che mi mancavano sia lo slancio sia la volont. Michi Mama, il fratello maggiore di mia madre, venne a Londra per tre settimane nel giugno del 1996 e and a trovare lo zio Shanti ogni volta che poteva. In seguito mi disse che lo zio aveva fatto un sogno. In questo sogno, la zia Henny gli aveva detto che non l'avrebbe pi visitato se non avesse interrotto ogni rapporto con Michi, che doveva tornare subito in India. Dopo aver raccontato il sogno a Michi, lo zio si era pentito e gli aveva telefonato ogni quarto d'ora per chiedergli scusa. Qualche giorno dopo seppi di un'altra visita simile. Lo zio mi aveva chiesto di andare da lui. La notte precedente era caduto sulle scale ed era rimasto sul pianerottolo del primo piano per pi di un'ora. Era troppo debole per rialzarsi in piedi senza l'aiuto di qualcuno. Alla fine era riuscito a tirarsi su lentamente puntellandosi contro il muro. Era andato a letto e aveva sognato Henny. stato un sogno molto vivido. Stavamo cercando delle mele in un campo, poi ne abbiamo comprate in citt, no, anzi, era una via di mezzo tra un villaggio e una citt, come si chiama, un borgo? E venuta a trovarmi e mi ha detto di riferire a tua madre che le vuole molto bene e che la guarder da lass. Ecco che cosa ha detto. So che sto diventando un po sordo, ma non sono rimbambito. La zia Henny e mia madre si piacevano, ma le eccessive dimostrazioni di affetto da lass non erano affatto nel carattere della zia Henny. Poi lo zio ritorn sull'argomento di Michi, che era diventato una delle sue idee fisse. Disse che il giorno prima Michi gli si era avvicinato mentre lui stava riordinando alcuni oggetti di sopra, e continuava a ripetere che sarebbero stati adatti a sua moglie o ad altre persone. ancora talmente interessato alle cose , prosegu Shanti. Non gli ho chiesto di stare qui e stavolta non ha protestato. Esce quando sta bene a lui, non si preoccupa di nessuno. Una pantera non pu cancellare le sue macchie. La mia piccola Pinni non qui... non nelle condizioni ideali per venire... voglio vederla... sono un po sentimentale. Al pensiero di mia madre cominci a piangere. (Mia madre non era potuta venire perch era stata operata di calcoli alla vescica. Per quanto riguarda la pantera immacolata, vero che non si pu cambiare ci che non si ha.) Lo zio Shanti stava bevendo il suo whisky quando arriv l'infermiera di notte a dare il cambio a quella di giorno. Dopo l'emergenza sulle scale, l'agenzia aveva mandato un'infermiera in modo che non restasse da solo durante la notte. Tutti tranne lo zio pensavano che si dovesse comprare un cicalino per chiamare aiuto in caso di necessit. Una delle infermiere disse che ne avrebbe parlato all'infermiera di zona. Lo zio mugugn: Non voglio vivere Io dissi: S, zio, ma perch morire sulle scale? un segno di Dio. stato lui a farmi cadere. Mi sta dicendo che devo dare le cose finch ho le mani calde... Cathy e il mio giardiniere sono nel testamento... Puoi dirmelo, caro: hai problemi economici? No, zio. Non riparano pi i sifoni del seltz, per colpa di un anello di gomma! E io gli altri non riesco ad aprirli. E poi and avanti a mugugnare del pi e del meno.

Quando gli feci visita due giorni dopo, sembrava pi allegro. Cathy lo aveva portato a fare una passeggiata, non nel suo parco preferito purtroppo, ma soltanto in giardino. Sono molto vecchio e solo e tu devi venire a trovarmi, mi disse con enfasi. Ma sono qui, zio. Anche se per domani vado a Venezia. A Venezia? Domani? Devi trovare una bella ragazza da portare in gondola. Se trovarne una troppo complicato, prendine due... Dio ha creato l'uomo, ma era solo, e allora ha creato la donna. Da allora n Dio n l'uomo sono pi stati felici... Quando torni? Il 24? Un viaggio cos breve? Perch un viaggio cos breve? 5. Nel gennaio del 1997, un giorno che andai a fargli visita facemmo una bella chiacchierata: lo zio scherzava e rideva. All'improvviso si fece serio e disse, con calma assoluta: Voglio parlarti. Innanzitutto, sto per morire. Fra tre mesi, pi o meno, non sar pi qui. Il dottor Evans mi ha detto che succeder di colpo. Il cuore non ha riserve e sta cedendo. Poi sono stufo di vivere. Ho perso la mia indipendenza. Non posso pi uscire, sto qui a fissare il muro. Devo farmi vestire, farmi spogliare. Amavo la mia indipendenza e ora non ce l'ho pi. La zia Henny morta. Ho avuto una bella vita. Quanta gente arriva a ottantotto anni? Devi ammettere che non sono pi quello che ero. Cos adesso voglio dare via le cose finch ho le mani calde Se hai tanta voglia di andartene, meglio che smetti di ridere , replicai io. Lo zio fece un'altra risata, ma non si lasci distrarre. Un notaio ha redatto il mio testamento e adesso voglio darti qualcosa finch ho le mani calde. Sei l'unico che abbiamo trattato come un figlio e non sei nemmeno nel testamento. Lo sapevo e volevo che fosse cos. Qualche anno prima lo zio aveva detto alla famiglia che aveva diviso la sua propriet immobiliare, che doveva valere pi di mezzo milione di sterline, Michi, in sei parti uguali tra i quattro figli di suo fratello Raj Sashi, mia madre Leila e Tuttu e i due figli di suo fratello Achal: Anand, che prima di andare in pensione faceva il medico a Banaras, e Arun, il medico di Toronto. In seguito, Colin era stato incluso come settimo. Successivamente lo zio mi aveva ripetuto parecchie volte che voleva includere anche me nel testamento, ma io avevo opposto resistenza, sottolineando che avrebbe creato tensioni in famiglia e avrebbe reso infelice me. Non appartenevo alla generazione all'interno della quale lui aveva scelto i beneficiari. Sarebbe stata una specie di doppio conteggio se avessimo ereditato sia mia madre sia io, e la mia inclusione avrebbe provocato un comprensibile malcontento in famiglia. Allora lo zio mi disse che voleva darmi subito dei soldi e mi offr la somma di ventimila sterline che, dopo una discussione durata tre quarti d'ora, riuscii ad abbassare a cinquemila. Insistetti che non ne avevo bisogno, lui s'intestard che non stava a me controbattere. Cerc di intimidirmi usando l'autorit dei suoi anni e il rispetto dovuto a chi pi anziano, oltre che facendo appelli patetici e invocando la morte imminente: sfrutt un ampio ventaglio di argomenti senza farsi alcuno scrupolo. Lo zio era generoso e non gradiva che qualcuno ostacolasse la sua filantropia. Dopo che ebbe in parte vinto la sua battaglia disse che voleva

dare alla mamma una somma simile, anche a lei finch aveva le mani calde Gli dissi che non toccava a me stabilirlo. In quel frangente non badai granch alla sua osservazione e solo molto pi tardi ne compresi le implicazioni. Lo zio continu: E voglio che abbiano qualcosa anche i tuoi amici John e Sue. Anche alla zia Henny stavano molto simpatici Mi spiace, zio, ma li conosco: non accetteranno. Allora dar qualcosa ai loro figli. Questo non possono rifiutarlo. (Erano i bambini che lo zio aveva sempre chiamato i suoi bambini prediletti) vero, ammisi io. Ed molto generoso da parte tua, zio, ma sei sicuro che... E poi voglio che tu e Colin abbiate la priorit per comprare questa casa dopo che me ne sar andato. Non capivo che cosa intendesse dire. Sapevo che a un certo punto della sua versatile carriera Colin aveva fatto anche il costruttore e che avrebbe voluto apportare qualche modifica alla casa dopo la morte di Shanti. Ma che cosa significavano le parole dello zio riguardo alla priorit? Dissi: Ma Colin si aspetta di essere in grado di fare un'offerta Gli ho spiegato che la farai anche tu, replic lo zio. Se lui offre duecentomila sterline e tu una sterlina di pi... Ma non far mai un'offerta per battere Colin, dissi io. Se oggi tu sei vivo e possiamo berci questo whisky solo grazie a Colin. Lo zio prosegu: Colin mi ha detto: "Perch Vicky vuole la casa? Io posso farci dei lavori e convertirla in appartamenti. Per quale motivo la vuole Vicky?" Io gli ho risposto che non ne sapevo un accidente Questa discussione senza senso mi lasciava esterrefatto. Sembrava che lo zio si divertisse ad agitare le acque; allora gli dissi: Zio, io non la voglio. E non voglio cattivo sangue in famiglia. Prendi il telefono e diglielo Lo zio scosse il capo con impazienza. Alla fine chiamai Colin pi tardi, quel giorno stesso, e gli assicurai che non mi sarei fatto trascinare in una gara con lui. Persino l'idea mi pareva dannosa e assurda. 6. A poco a poco il cuore dello zio stava cedendo. Il suo corpo tratteneva sempre pi liquidi, le gambe e i piedi gli si gonfiavano, la pelle gli si crepava causandogli molto dolore, poi le spaccature diventavano piaghe infette. Il ristagno di liquido nel torace gli provocava una tosse costante e tormentosa, combinata a un rumore sibilante. Era persino costretto a dormire in posizione semieretta. Mi disse: Odio darti cattive notizie, ma ci siamo. Non ce la faccio pi ad andare avanti. Ho le palpitazioni al cuore. Chiedi all'infermiera di notte. C' un tempo per arrivare e uno per andarsene. Dai tutto il mio affetto alla mia piccola Pinni. Ho persino detto ad Arun che non ho pi voglia di vivere Arun era venuto dal Canada e tra loro si era instaurato un legame molto stretto. I medici avevano prescritto allo zio potenti diuretici, prima in via endovenosa, poi sotto forma di pastiglie, ed erano stati efficaci. Colin, parlando davanti a lui, disse: Ha bevuto un bicchiere di vino e ha un aspetto migliore. I piedi sono gonfi la met di ieri, ha perso tre chili di liquidi in un giorno.

Ieri stava per andare al creatore. Per prende ancora le pastiglie diuretiche. Dai, Shanti, star meglio se fa un po di pip Una vita del genere una vita senza qualit, disse lo zio mentre lo aiutavamo ad alzarsi, se uno non pu andare in bagno e non riesce nemmeno a pulirsi il sedere. I piedi gli facevano cos male che doveva appoggiarsi alla spalla di Colin per arrivare fino al bagno. Bene, Shanti, e adesso sul trono. State cercando di ammazzarmi? Okay, adesso faccio io il navigatore, lei faccia il bombardiere. Non schiacciarmi le dita dei piedi, mi fanno male. Pi tardi, mentre lo zio guardava la televisione, Colin mi raccont del suo viaggio in treno e parlammo di vari malanni, nazionali e personali. Ho speso ventidue sterline da Petersfield, il treno aveva quarantacinque minuti di ritardo e ho dovuto fare tutto il viaggio in piedi. Le ferrovie sono una catastrofe... Io sono a favore dell'impresa privata, ma ha sentito in televisione la notizia di questo tizio che ha comprato dal governo i diritti di trasporto per centomila sterline e qualche mese dopo li ha rivenduti per decine e decine di milioni? Una cosa del genere non giusta... Poi mi raccont che un debito che aveva contratto con la sua banca si era gonfiato a dismisura quando erano cresciuti i tassi d'interesse, e infine aggiunse: Ma avrebbe potuto essere una banca qualsiasi: sono tutte uguali. Mi avrebbero mandato in bancarotta Mi chiese che cosa stavo facendo. Risposi che uno dei personaggi di Una musica costante, il romanzo a cui stavo lavorando, stava diventando sordo. Colin si mostr interessato e disse che suo padre era completamente sordo. Un insegnante l'aveva picchiato quando aveva sette anni ed era diventato sordo al novantacinque per cento da un orecchio e all'ottantacinque dall'altro. Hai notato che parlo a voce alta? Be, perch quand'ero ragazzo eravamo in sei in una casa piccola, con il televisore ad alto volume e un padre sordo. In seguito, quando and in pensione, prese una specie di apparecchio acustico collegato con un nastro al cranio. "Che cos'era quel rumore?" chiedeva quando aprivamo la porta della cucina per andare in giardino, e magari era un uccellino che aveva cantato. sugli esperimenti con i Mentre guardava un programma cani pastore, mi sembra -, lo zio masticava cubetti di ghiaccio e beveva di nascosto piccoli sorsi d'acqua. Ma un bel tipo, lei, disse Colin. Io cerco di farle eliminare l'acqua e lei ne beve dell'altra. Tanto vale che mi goda quel poco che mi resta, replic lo zio con aria soddisfatta. Tanto tra un po me ne vado. Con tutto il rispetto, Shanti, questo non sta a lei deciderlo, disse Colin. Io invece preferii assecondare lo zio nelle sue manie. Per quando prevedi l'evento? gli chiesi. Entro il prossimo agosto, rispose lui, meditabondo. Era un miglioramento rispetto alla previsione precedente. Potrebbero volerci anni, disse Colin. Mi accamper qui se necessario e passer i fine settimana a casa. Ma nove anni fa era in condizioni ancora peggiori. Vedremo: la primavera sta arrivando e l'inverno finito. Pi tardi, mentre lo zio sonnecchiava nella sua poltrona, dissi: Colin, lei molto buono a fare tutto questo. Dev'essere cos impegnato e poi la sua famiglia...

Be, Valerie la mia dolce met , quando le ho spiegato in che stato era Shanti, mi ha detto che dovevo farlo. Altrimenti sarebbe impossibile vivere con me. Ma non facile: quando vuole fare qualcosa, lo fa anche se non gli fa bene. testardo come un... un mulo, sentenzi lo zio Shanti con gli occhi ancora chiusi. 7. Nel marzo del 1997 andai in Israele per una decina di giorni. Fu in quell'occasione che finii per fare delle ricerche all'archivio di Yad Vashem sulla sorte della madre e della sorella della zia Henny. Quando tornai a Londra andai a trovare lo zio e scoprii che la sua vecchia amica Triidchen - che, con suo marito Oskar, mi aveva ospitato a casa sua a Zurigo tanti anni prima era venuta in visita dalla Svizzera per qualche giorno. In quel periodo facevo psicologicamente fatica a parlare tedesco, cos Triidchen gentilmente mi rivolse la parola in inglese. Stai sempre a Londra? mi chiese. Adesso ci passo un sacco di tempo. Meno male. Sono preoccupata per Shanti. Adesso soffre, pieno di dolori ed solo, di notte e di giorno, troppo solo. una faccenda molto complicata. E come se non fossero bastati tutti gli altri disturbi, gli era venuta anche una lombalgia. Sono molto contento che tu sia qui, dissi. Gli mancano i vecchi amici e non ci sono molte cose che lo interessano in questi giorni. Lo zio fu felice che Trdchen fosse andata a trovarlo. Henny e Oskar erano morti e loro due, il vedovo e la vedova, avevano dei ricordi in comune. Chiacchieravano in tedesco e Trdchen gli faceva eco con i suoi Dock, doch! Ma non erano soltanto i vecchi amici a dare una scossa all'umore dello zio: verso la fine di aprile gli portai la mia amica Francie Jowell. Quando lui scopr che era la figlia di Helen Suzman, si anim molto e parl di lei e di Nelson Mandela con grande ammirazione. Ero convinto che sarebbe finita in un bagno di sangue, disse del Sudafrica. Come mi sbagliavo! E non erano solo persone anziane o di mezza et che partecipavano al salotto al numero 18 di Queens Road. Yossi e Yonni, due ragazzi che vivevano con i loro genitori al numero 17 dove in passato aveva abitato la signorina Snelling , si erano affezionati allo zio e passavano spesso a trovarlo. Questo lo rallegrava moltissimo. Yossi aveva sedici o diciassette anni, mi sembra, e il suo fratellino, che era l'amico speciale dello zio Shanti, ne aveva pi o meno nove. Ogni volta che lo zio Shanti era in ospedale, Yonni insisteva perch la famiglia andasse a trovarlo. Yossi sugger di montare una specie di dispositivo di allarme che attraversasse la parete divisoria ed entrasse in casa loro, di modo che lo zio potesse azionarlo in caso di emergenza. Era una famiglia di ebrei piuttosto ortodossi. Quando qualcuno si sposava, loro portavano la sposa dallo zio per fargliela conoscere, poich non poteva andare lui da loro. Colin aveva organizzato una turnazione di tre infermiere affinch ci fosse sempre qualcuno in casa, ventiquattr'ore su ventiquattro. Ogni infermiera faceva un turno di otto ore, ma se una di loro, per una ragione qualsiasi, arrivava in ritardo, l'infermiera del turno precedente non doveva andare via prima che l'altra le avesse dato il cambio. Lo zio le prendeva in giro affettuosamente

e loro lo trattavano pi che altro come un nonno noioso. Adesso firmi questo modulo, Shanti, disse Colin. Era un modulo che autorizzava una spesa mensile di circa quattromila sterline per le infermiere. C' qualche problema di soldi? chiesi in seguito a Colin. No, rispose lui. Sono circa cinquantamila sterline all'anno e lui si merita queste cure. Derek dice che si pu andare avanti per circa dieci anni. Se i soldi finiscono, resto io con lui. un osso duro, ma non ci sta pi tanto con la testa. Cerchiamo di tenere basso il livello dei liquidi, ma poi si alza la concentrazione di urea e allora lui comincia a vaneggiare. Poi continu: Dobbiamo preservare non soltanto la quantit, ma anche la qualit della vita. Se non siamo severi con lui, non lo facciamo camminare per la stanza, non lo aiutiamo a vestirsi ogni giorno, non ci assicuriamo che si metta il braccio anche se gli fa male, rischia di diventare un vegetale Almeno, intervenne lo zio Shanti, il cui udito debole aveva degli sprazzi di sorprendente acutezza, almeno, se sei un vegetale, quando muori puoi dire che c'eri gi abituato. 8. Michi Mama venne in visita a Londra verso la fine di maggio o all'inizio di giugno. Lo zio mi disse che lo aveva convocato, ma non forn altre spiegazioni, cos io lo interpretai come un modo di dire. Quando andai a trovare lo zio Shanti, Michi Mama stava pontificando sul tema dell'architettura. Sosteneva che l'architettura era l'anima di una civilt che si fondava sulla pietra e che l'architettura indiana si era anglicizzata, dopodich pass a parlare dei politici indiani e ne diede un'opinione sprezzante. Io avvertii la tensione tra Michi Mama e lo zio, ma pensai che fosse una cosa normale. La sera dopo ricevetti una telefonata da Michi Mama. Era furioso, anzi, era talmente inviperito che faceva fatica a parlare. Le famose sfuriate di Michi Mama erano spaventose. Negli ultimi anni si era addolcito grazie all'influenza della seconda moglie, Mohini, ma stavolta, non appena mi salut alzata la cornetta, intuii che era in preda a un'ira incontrollabile. Ma ti pare possibile, la storia di quel Colin? domand. Lo interruppi subito. Non mi piacque quella riedizione del vecchio Michi Mama fuori dai gangheri, e tanto meno apprezzai la frase quel Colin, pronunciata con un palese tono di superiorit e di disprezzo. Sapevo che da sempre Michi Mama nutriva dei sospetti nei confronti di Colin e che tra loro non correva buon sangue. Michi Mama, non voglio immischiarmi in questa faccenda. Mi fido di Colin e so che molto affezionato allo zio. Se hai qualcosa contro di lui, ti prego di vedertela con lo zio. Io non voglio proprio sentire niente contro di lui. La conversazione fin cos. Mi ricordo che ero pi arrabbiato che costernato per quella telefonata. Ero persino abbastanza felice di averne dette quattro a Michi Mama, in un certo senso. Quando faceva cos rivedevo in lui un prepotente e un tiranno, un personaggio che da bambino mi incuteva timore. Negli ultimi anni, poich era diventato meno brusco e pi affettuoso, avevo cominciato anch'io a provare affetto verso di lui, ma ora era riemersa la vecchia ostilit. In seguito avrei rimpianto la mia reazione rabbiosa e la soddisfazione piuttosto a buon mercato che ne avevo ricavato, oltre alla rudezza che mi aveva impedito di stare a sentire quello che voleva dirmi.

9. Qualche giorno dopo lo zio mi telefon tutto agitato. Mi disse che il direttore della banca l'aveva chiamato, che il suo conto era in rosso e che doveva farsi restituire l'assegno di cinquemila sterline che qualche mese prima aveva mandato a mia madre. Io gli risposi che ero sicuro che fosse gi stato convertito in rupie e che, per via dei controlli sul cambio estero in vigore in India, non poteva pi essere cambiato in sterline. Gli ricordai che mi aveva dato un assegno per la stessa somma e lo rassicurai del fatto che poteva riavere il denaro in qualsiasi momento. Invece no, era l'assegno della mamma che voleva. Rimasi perplesso e telefonai a Colin, il quale mi disse che il conto corrente bancario in rosso era un parto della fantasia dello zio. I soldi non gli mancavano affatto. Lo zio aveva cominciato a immaginarsi delle cose anche in altri contesti. Un giorno, a met luglio, ero appena entrato nella stanza in cui lui era seduto, che mi annunci: La scorsa notte ho fatto una brutta caduta e sono rimasto disteso sul pavimento, ho gridato e gridato fino a diventare rauco, ma l'infermiera non mi ha sentito anche se era nella stanza accanto, cos mi sono stancato e sono rimasto coricato per terra dove Cathy mi ha trovato stamattina. questo il genere di vita che facciamo in questi giorni Cathy, che era presente, disse: Non vero, dottor Seth. Io non l'ho trovata. L'infermiera l'ha sentita cadere e l'ha rimessa immediatamente a letto No, Cathy, replic lo zio. Certa gente ha il sonno cos profondo che non sente niente. Non avevi addosso il cicalino, zio? gli chiesi io. Colin mi ha detto: "Ma cosa se ne fa del salvavita se ha le infermiere?" E adesso il sedere mi fa cos male che non riesco a stare seduto, ma non importa, caro. una punizione per i peccati della mia vita passata. Scoppi a ridere. Dove sei stato? Al Nord, a fare delle ricerche per il mio romanzo, e quaggi a cercare di scriverlo. Chi si prende cura di te quando devi mangiare? Zio, sono felicissimo quando lavoro. A volte il cibo soltanto un fastidio. S, caro, i pensieri sono il tuo cibo. Vieni a trovarmi ogni volta che passi da queste parti. Quando viene la mamma? Non lo so, zio. La mamma mi ha detto che ha parlato con te. Ma non mi ha detto quando sarebbe venuta in Inghilterra. Be, glielo chieder la prossima volta che ci sentiamo. Ero un po inquieto e andai a fare due passi in giardino. Vidi che erano spuntate le prime more, ne mangiai qualcuna e ne portai un po allo zio. Alla mia visita successiva gli portai delle fresie. Mi feci accompagnare dal mio amico Philippe Honor perch volevo fargli suonare il violino per lo zio o almeno fargli fare pratica a distanza d'udito. Anche se lo zio era limitato nei movimenti, non c'era motivo di non prendersi cura degli altri sensi e viziarlo un po. Era molto tempo che volevo che Philippe e lo zio Shanti si conoscessero, poich a ognuno dei due avevo parlato molto dell'altro. Lo zio disse a Philippe che il violino era il suo strumento preferito e che non vedeva l'ora di sentirlo suonare. Raccont che quando era in vacanza in Svizzera, a St. Moritz aveva sentito suonare Yehudi Menuhin. Philippe, che si stava esercitando

per un concerto, prima accord il violino e fece delle scale nella mia camera in solaio e poi, affinch lo zio potesse sentirlo meglio, suon nella stanza verde al primo piano. Il 15 agosto 1997 correva il cinquantesimo anniversario dell'indipendenza dell'India. Da qualche settimana i giornali e la televisione erano prodighi di notizie sugli eventi che avevano preceduto e seguito quel giorno del 1947: i negoziati, il frettoloso ritiro delle truppe britanniche, le cerimonie, le celebrazioni, la divisione dell'India in India e Pakistan, gli assassini feroci e diffusi commessi da (e contro) ind, musulmani e sikh. Alla luce del fondamentalismo riemergente in tutto il subcontinente io, che sono nato molto dopo l'indipendenza e la divisione, mi domandai se le follie del passato ci avevano davvero insegnato qualcosa. In quelle settimane non riuscivo a concentrarmi su nient'altro. Mi dimenticai completamente di telefonare o andare a trovare lo zio Shanti il giorno del suo ottantanovesimo compleanno. Quando lo chiamai il giorno dopo non lo trovai cos sconvolto come pensavo. Sono un vecchio, mi disse, non festeggio pi la mia nascita, ma solo la mia morte, e poi si mise a ridere. 10. Fred Gotte venne in visita dalla Germania in agosto, come faceva ogni anno. Ormai Fred era un po smagrito e sordo per via dell'et; borbottava molto, ma del resto il suo modo di parlare era sempre stato uno strano miscuglio di chiarezza e mugugni. Era allegro e spiritoso come sempre. Lo zio Shanti e lui erano seduti nella stanza verde al primo piano e si scambiavano battute, ricordi e opinioni, prendendosi in giro a vicenda, e non smisero nemmeno quando entrai io. Fred cos pigro: ha sposato sua moglie perch le donne giapponesi fanno tutto per i loro mariti. Lei serve allo gndiger Herr [il gentil signore] la colazione e poi va a fare la spesa. Si prende cura del figlio e della figlia. Fred non fa niente. Sono un cuoco amatoriale, disse Fred, ma mia moglie non mi permette di entrare in cucina quando c' anche lei. Pensa che Hannover sia noiosa, continu lo zio. Gli hanno offerto un paio di ambulatori a Berlino, di cui uno vicino al Muro e l'altro vicino al KuDamm; uno dei due era quello in cui andava Hitler. Ma per Fred erano troppo piccoli. Un giorno si recato a Hannover e un dentista, che non vedeva l'ora di andare in pensione, gli ha ceduto il suo ambulatorio e il suo appartamento per una somma irrisoria e ora lui si impantanato a Hannover e Berlino gli manca. Che cosa ha mai prodotto Hannover, a parte il casato degli Hannover? E guarda che fine hanno fatto. I berlinesi sono pi intelligenti, concord Fred. Raccontano pi barzellette. Si, replic lo zio Shanti e prosegu raccontandocene una: Un ragazzino era cos ingenuo e sciocco che fu spedito a lezioni di saggezza dagli ebrei. Cos and da questo vecchio ebreo che gli faceva pagare duecento marchi a lezione. Il ragazzo doveva pulirgli la casa, fargli la spesa, cucinargli da mangiare... Alla fine della nona lezione il ragazzo gli chiese: "Che cosa sono queste sciocchezze? Mi rifiuto di andare avanti cos", al che l'uomo rispose: "Guarda un po, gi diventato intelligente!" Ridemmo tutti. Io mi chiesi che cosa avrebbe detto la zia Henny se fosse stata ancora l. Ma Fred le piaceva e forse era abituata al genere di barzellette che raccontava lo zio. Una volta,

mentre lo zio, la zia e io eravamo a tavola per cena, loro due avevano avuto una discussione animata su qualche argomento e io avevo sentito persino lo zio dire, con mia sorpresa, che Hitler aveva avuto una buona idea, solo per irritare lei. E l'effetto era stato proprio quello: lei si era irritata, pi che infuriata, e per reazione si era limitata a schioccare la lingua e aveva ribattuto, per tagliare corto: Ach, Shanti, non dire stupidaggini Lo zio e Fred erano in ottima forma. I tedeschi sono cos rozzi, disse lo zio. Raccontano le barzellette pi rudi e sporche, ma hanno anche dato i natali a Goethe... non che Goethe avrebbe mai riconosciuto Fred Gotte come membro della sua famiglia. E hanno la lingua adatta per farlo. Mentre stavo andando in Sudafrica durante la guerra c'era questo tizio svizzero, molto simpatico, con cui passeggiavo sul ponte della nave dove ci raccontavamo barzellette sporche in tedesco. Era un sollievo perch condividevo la cabina con due gesuiti che cercavano di convertirmi. Erano molto intelligenti, ma io gli dissi: "Se i vostri argomenti sono validi, perch non vengono accettati in India?" E loro mi risposero: "Ah, i buddhisti hanno preso tutto dai cristiani" E io: "Be, potete affermare che la vostra religione migliore, ma non potete dire che noi l'abbiamo presa da voi. una faccenda di date e di storia" S'indignarono quando spiegai loro che Buddha era vissuto prima di Cristo e allora suggerii: "Si da il caso che ci sia un vescovo a bordo, chiediamolo a lui" Cos andammo alle cabine di prima classe per consultare il vescovo, che risult essere la stessa persona con cui facevo le mie passeggiate. "Lei il vescovo?" chiesi sbalordito. I gesuiti esposero il loro caso e il vescovo li invit ad andarsene. "Ignoranti, ignoranti", mi disse poi. "Sono stupidi e ignoranti." Continuammo a passeggiare insieme, ma smettemmo di raccontarci barzellette sporche o, almeno, evitammo quelle pi sporche. Il campanello suon e Rose, l'infermiera originaria delle Indie Occidentali, scese dabbasso per aprire la porta. Era la sorella di Yossi e Yonni ed era venuta a vedere come stava lo zio e a salutarlo, poich il giorno dopo partiva da Londra. Disse che sarebbe andata a vivere in un kibbutz e a studiare in seminario. In che settore? chiesi io. A Gerusalemme, rispose lei. In che settore dell'ebraismo, intendo. In quello ortodosso. Oh, alle donne permettono di entrare nei seminari? le domandai. Be, rispose lei, un po pi a sinistra dell'ortodossia, ma non "libera!" Come i suoi fratelli, anche lei chiamava lo zio dottor Seth ed era evidente che gli voleva molto bene. Cos come gliene voleva Rose, ovviamente, che era una delle infermiere preferite dello zio, cos graziosa e composta. Questa ragazza, diceva lui, mi vizia. Mi compra cose che non dovrei mangiare e poi mi dice di non mangiarle. Le noccioline salate? chiesi io. Sono sicuro che ha aperto una scatoletta per un ospite che non le voleva e poi se le sbafate tutte lui. Rose rise. Lo zio dichiar: Sono tre settimane che non compro noccioline, ma non posso farci niente se gli altri le comprano per me. Non sono io ad andare dove ci sono le noccioline, la mia mano Lei un birichino, disse Rose.

Durante il pranzo, Fred e lo zio passarono all'inglese, per chiss quale ragione, e commentarono le ultime notizie. Lo zio disse qualcosa a proposito della RAF, che Fred fraintese o interpret come l'IRA: per qualche minuto condivise le sue opinioni su quell'organizzazione finch lo zio non riusc a frenarlo. Che cosa? disse Fred. La RAF? Oh, le bombe? La guerra? Ricordo le bombe. Ottocento bombardieri, distrussero Berlino in quelle due notti di novembre - bombe alla benzina, mi sembrava di vedere poi continuarono a bombardare di giorno. Gli inglesi rischiavano pi degli americani, replic lo zio. Durante il giorno avrebbero potuto abbatterli. Per qualche istante Fred e Shanti litigarono per stabilire se erano gli inglesi o gli americani che avevano sganciato le bombe di giorno. Fred disse: Non era facile abbatterli. Volavano troppo alti per la nostra contraerea, poi scendevano in picchiata troppo in basso. I bersagli militari erano altrove. L'unica cosa che Harris voleva fare era distruggere tutto (Fred si riferiva al maresciallo dell'aviazione sir Arthur Harris, il capo del comando dei bombardieri.) Lo zio rispose con un solo verbo tedesco: Coventrieren Fred ne fu seccato. A Coventry, per, sono morti in seicento , disse. A Kassel, dove vivevano i miei genitori, sono morti in cinquemila in una sola notte. A Berlino, trentamila. Ad Amburgo, a Dresda... Fred scroll il capo e poi aggiunse: In un certo senso questo Harris ha distrutto la cultura europea Ha fatto quello che Hitler avrebbe voluto fare alla Gran Bretagna, senza riuscirci, replic lo zio, ihre Stadte ausradieren [cancellare le loro citt] Fred rimase in silenzio. Mangia, mangia, disse lo zio, poi spieg che la Gran Bretagna dipendeva dagli altri per l'importazione del cibo e raccont come i sottomarini avevano affondato alcune navi Liberty che portavano cibo e rifornimenti dagli Stati Uniti. La Gran Bretagna era sola e debole contro un nemico terrificante che dominava quasi tutta l'Europa. Fred disse, quasi con rammarico: Ma diversamente dagli altri, la Gran Bretagna non ha ceduto, cosa che a ragione poteva pensare di fare Poi, dopo una pausa, aggiunse: La guerra insensata. una follia. Alla fine bisogna firmare delle carte, quindi perch non farlo subito? Lo zio annu, poi infilz una foglia di lattuga con il suo coltello Nelson e la port alla bocca. Tuo zio, disse Fred, un artista della vita. Ha soltanto un braccio, per ha fatto tutto questo. stata una fortuna per Fred che i suoi connazionali mi abbiano fatto saltare un braccio, comment lo zio. per questo che mi hanno permesso di far venire un assistente in Inghilterra. Io commentai: Immagino che se tu avessi perso tutt'e due le braccia, avresti potuto fare entrare in Inghilterra due assistenti Fred si volt verso di me e mi guard a bocca aperta per l'insensibilit della mia osservazione, ma nel frattempo lo zio si era messo a ridere. Lo zio dovette essere operato di cataratta in settembre e io andai a trovarlo qualche giorno dopo. Passava sempre pi tempo al piano di sopra. Era seduto su una sedia a rotelle nella stanza verde, mangiava patate bollite e piselli. Avevo portato con me la mia amica Francie Jowell, a cui la volta precedente era piaciuto fargli visita. Quella mattina mi

stava aiutando a mettere a posto le carte. Io ero tutto preso dal mio romanzo, non avevo tempo per lavare i piatti o la biancheria, e avevo lasciato che per mesi documenti pi o meno importanti si accumulassero colpevolmente a mucchi: c'erano bollette dell'elettricit in arretrato, lettere di vecchi amici a cui non avevo ancora risposto, assegni non incassati, richieste di editori che stavano per scadere, fax accartocciati e sbiaditi con inviti a festival letterari, opuscoli di viaggio ormai scaduti, appelli urgenti di associazioni di beneficenza, richieste professionali, inviti a cena, avvisi di abbonamento, ricevute, indirizzi scritti a matita su minuscoli Post-it, idee per una commedia scribacchiate su un biglietto ferroviario. Quando Francie stabiliva che le cose mi stavano sfuggendo di mano, calava da me e rimetteva in ordine. Se non fosse stato per lei, mi avrebbero chiuso l'acqua, avrebbero chiamato gli ufficiali giudiziari e persino la musa sarebbe stata sfrattata. Adesso firma questi assegni; no, non cos difficile, ho gi scritto la somma, mi diceva mettendomeli proprio davanti, e io obbedivo. Lo zio mi rimprover per non averlo avvertito che andavamo a trovarlo e insistette subito per offrirci da mangiare. Avrei fatto preparare un pranzo come si deve, disse. Oppure saremmo andati al ristorante. Francie e io gli assicurammo che avevamo gi fatto uno spuntino, ma lui continuava a trasferire del cibo dal suo piatto a un piccolo piatto a fianco e a spingerlo verso di noi. Lo zio non aveva una brutta cera. L'operazione all'occhio, che era stata veloce e indolore, fu eseguita all'ospedale St John and Elizabeth e lui continuava a ripetere: Sono stupito da come hanno modernizzato quel vecchio rudere Pi tardi fece una capatina un amico dello zio, Paul Martin. Faceva l'ottico ed era l'unico degli amici dello zio e della zia che piacesse davvero a Shantum, perch Paul, anche se era un accanito sostenitore della Thatcher e lui e Shantum litigavano ferocemente sul modo in cui aggiustare il Paese e il resto del mondo, era molto affabile e aveva un grande senso dell'umorismo. Entr vestito, come sempre, in giacca e cravatta e si sedette senza fare cerimonie. Mi spiace interrompervi. Di solito vengo di sabato, ma poich ha avuto questa operazione importante ho pensato di farmi vivo. Ovviamente Paul faceva il suo solito sarcasmo, ma stavolta inve contro la medicina privata e ci sorprese. Lo zio disse: L'infermiera continua a telefonarmi per chiedermi come sto e se la mia vista migliorata. Non vedo ancora nessuna differenza, ma sostengono che ci vuole qualche giorno Allora come fai a sapere se hanno davvero fatto qualcosa? chiese Paul. Potrebbero mandarti una fattura. Lo zio grugn impaziente. Come al solito Paul lo aveva fatto agitare. una mafia, continu Paul. Tutte le cliniche private sono una mafia. Certo, se vai da uno specialista lui ti dice che fa qualcosa. E poi Shanti talmente ipocondriaco. un cinico, comment lo zio. Sono un realista, disse Paul. Lo zio e Paul ebbero un bello scambio di battute, interrotto soltanto dall'infermiera che veniva a somministrare una piccola legione di pillole. Il padre di Francie era un medico che nutriva una grande fiducia nell'efficacia delle vitamine. Ne prendeva e ne prescriveva quantit enormi.

Ovviamente, per Paul, anche questo era un altro genere di ciarlataneria. Ah, certo, hanno scoperto le vitamine negli anni '20, disse con aria di sufficienza. E prima che cosa facevano? Morivano di scorbuto, replic Francie. Credo, continu Paul, che avessero gi scoperto che gli agrumi servivano a qualcosa, anche se non sapevano perch. Ma ora, se penso che hanno persino trovato la vitamina E... prosegu con una smorfia triste. Prima che ce ne andassimo uscii in giardino. Diedi un morso a una mela che il vento aveva fatto cadere dal vecchio albero. Lungo la staccionata avevano attecchito dei vitigni. Colsi qualche minuscolo chicco d'uva e lo mangiai con il fiore ancora attaccato. Era deliziosa, leggermente aspra con dei semini croccanti. Sia quel giorno sia il giorno in cui era venuto Fred lo zio era stato quasi quello di una volta, con la mente lucida e pieno di entusiasmo. Era entrato nel suo novantesimo anno e speravo che sarebbe arrivato fino al giorno del novantesimo compleanno. 11. Una cartolina da Delhi: 11 novembre 1997 Mio caro zio Shanti, Vikram mi ha fatto una sorpresa facendosi vivo il giorno del mio compleanno, ed stato divertente stare con la famiglia, specialmente perch siamo nel periodo del Divali. Abbiamo pensato tanto a te e speriamo che tu soffra di meno. Non vediamo l'ora di rivederti l'anno prossimo. Con affetto, Leila In occasione del mio viaggio a Delhi, la mamma mi aveva chiesto informazioni sulla salute dello zio: la gamba gli dava fastidio e lo faceva soffrire. Allora decidemmo che l'8 agosto del 1998 ci saremmo riuniti tutti a Londra per festeggiare il suo novantesimo compleanno. Ma la mamma sembrava stranamente turbata per lo zio Shanti, come se in qualche modo la facesse stare male pensare a lui. Esitava a dirmelo, ma alla fine lo fece. A quanto sembrava, Michi Mama le aveva riferito che quando era stato in Inghilterra lo zio Shanti aveva detto delle cose offensive su di lei. La mamma era sull'orlo delle lacrime. Michi ha detto che mi ha chiamata "Mack il coltello" Perch ha fatto una cosa simile? Che cosa significa? Ha mai detto anche a te qualcosa del genere su di me? arrabbiato con me? Che cosa crede che abbia fatto? Pensa che io farei mai qualcosa per ferirlo? Io le dissi che in mia presenza non si era mai espresso in quel modo e che, anzi, parlava sempre della sua piccola Pinni e di quanto gli mancava. Non sapevo che cosa significasse la frase, al di l del senso letterale. Mack il coltello era il famigerato criminale dell' Opera da tre soldi, ma che cosa c'entrava con la mamma? Sembrava una strana scelta di parole, consapevolmente offensiva ma piuttosto bizzarra. Sicuramente non era nel carattere dello zio Shanti, ma l'alternativa, ancora meno probabile, era che Michi Mama avesse sbagliato a riferire la frase. Quell'anno c'erano stati momenti in cui lo zio Shanti si era immaginato cose che non esistevano e forse questa era una di quelle. Sapevo che per la mamma era una specie di sostituto del padre

ed era turbata sia per lui sia per se stessa. Ma proprio perch era cos turbata, non indagai a fondo sul contesto della sua osservazione e la mamma non mi diede altri dettagli. Quando tornai a Londra non affrontai l'argomento nemmeno con lo zio Shanti. Pensavo che non si ricordasse quello che aveva detto, posto che fosse stato riferito correttamente, e ritenevo che probabilmente non avrebbe difeso un insulto cos stranamente perfido. Lo avrebbe soltanto angosciato se vi avessi fatto cenno. Meno cose si dicevano, prima la situazione si sarebbe sistemata e io desideravo solo questo. 12. Quando telefonai allo zio Shanti per augurargli buon anno, la sua voce era un gracchiare indistinto. Lui mi sembr confuso e il suo discorso fu una ragnatela di luoghi comuni, intuizioni e illusioni. Grazie per aver chiamato, caro, in questi giorni non sto molto bene, il tempo passa, camper fino a cent'anni, cento e uno, tanti auguri alla tua amica Sue, non riesco a scrivere, non ho scritto a nessuno, le spalle sono in condizioni pessime, qualche volta firmo un assegno e non me lo accettano, il tempo un bene molto prezioso per me, ma non si pu avere tutto, se tu sei in questo modo, una stella splendente, un privilegio, continua a scrivere in inglese, quasi centodue tra una settimana, una bella vita, una bella moglie, bei nipoti, non posso lamentarmi... Continu su questo tono. Dopo qualche minuto gli dissi che dovevo riagganciare, ma che sarei andato presto a trovarlo. Avevo sentito che recentemente gli capitava di confondere Colin con Henry. Quando aveva cominciato a parlare di Henry e aveva detto che lo aspettava di l a poco, gli amici che erano in visita gli avevano risposto: Ma Shanti, Henry morto Che cosa volete dire? aveva ribattuto lo zio Shanti. stato qui ieri. Confondere i nomi, per, non era come immaginarsi di avere centodue anni. Due giorni dopo la nostra conversazione telefonica andai a trovarlo. Aveva l'aria di essere molto malato e riusciva a malapena ad alzarsi dalla sedia. Ora diceva di avere novantadue anni e di aver passato da solo il giorno del suo compleanno e il Natale. Yossi, che era nella stanza, ribatt: No, dottor Seth, c'ero qui io. E mia madre le ha portato dei regali. Quel giorno lei era un po gi Ancora una volta lo zio mi chiese di fare i migliori auguri a Sue e poi mi domand che cosa stava facendo in quei giorni. Io spiegai che aveva lasciato il servizio pubblico e ora frequentava un corso per diventare libraia. Lo zio si sporse in avanti con interesse: Oh, liberiana? No, no, zio. Sue la conosci, non liberiana. Libraia, libraia. Nigeriana? chiese lui speranzoso. Poich non dicevo pi niente, lui prosegu: Che cos' Dio? Dove stiamo andando? Se ci incontriamo ancora, va bene. Altrimenti salutami Pinni e Pinna. Non voglio nessuno al mio funerale, come Henny. 13. Lo zio mi telefon per dirmi che Colin era molto arrabbiato con lui. A quanto pare, lo zio gli aveva rivolto varie accuse e Colin aveva detto di averne abbastanza. Ora lo zio interpellava me. Sono sconvolto che lui sia sconvolto. Sono terribilmente spiaciuto. Quando invecchi cominci ad avere le allucinazioni.

Non distingui pi la realt dall'immaginazione. Se dir delle cose su di te, mi perdonerai? Cercai di tranquillizzarlo. Zio, noi almeno queste cose possiamo prenderle con filosofia, tu invece non puoi. Se nella tua testa si formata una certa idea e tu ci credi, una cosa che ti scombussola. Poi, quando non ci credi pi, ti senti colpevole per quello che puoi avere detto. Ma il nostro amore resta identico. Lo sai che non credo a queste cose. Tu sei stato qui quando eri un ragazzino. Pensai a lui coricato a letto e preoccupato, pieno di dubbi, sensi di colpa, solitudine e paura. Dopo aver riagganciato, telefonai a Colin. A essere sincero, Vicky, mi disse, sta diventando molto difficile. Dice ai vicini che gli hanno rubato settemila sterline che teneva sotto il cuscino. Dice che li ha presi un tizio di nome Johnny, che indossava degli stivali alla scudiera. Se necessario, dovr fare intervenire il giudice tutelare perch si occupi di lui, altrimenti potrebbero nascere sospetti di ogni genere nei miei confronti. Gli voglio bene come a un padre e lui ne vuole a me come a un figlio, ma la mia una posizione precaria. Per la legge non sono suo figlio pi di quanto lo sia il suo vicino di casa. Per fortuna in casa ci sono meno soldi di una volta: quello che gli era avanzato dai viaggi all'estero l'ha distribuito: i franchi svizzeri agli amici svizzeri, i marchi a Fred, qualche peseta fuori corso a Valerie, i travellers' cheque canadesi ad Arun, e Derek, che il suo commercialista, questo lo sa. Ma gli altri non lo sanno e per loro potrebbero esserci migliaia di sterline in giro per casa. Parlammo per un po e fummo tutt'e due d'accordo sul fatto che bisognava avere pazienza con lui. Chiamai lo zio e gli riferii che Colin era pi preoccupato che arrabbiato. Quando invecchi diventi stupido, mi disse lo zio. Scrivilo nel tuo libro: nessuno mai riuscito a portarsi i soldi nella tomba. Eppure solo quattro giorni dopo, ricevetti una sua telefonata con una versione parossistica di quello che aveva detto in precedenza ai vicini di casa. Ora il ladro gli aveva svuotato anche il conto in banca. Caro, lo zio in bancarotta... ho ricevuto una lettera della banca... e indirettamente quello che successo... c'era un tizio che conosceva le infermiere in casa, pi o meno... era sotto il cuscino... andava in vacanza, badava alla casa. Dev'essere un grande imbroglione, conosceva persino il Nawab di Pataudi e nei giornali saltato fuori che si sparato. Si chiamava John. La banca mi ha scritto che il mio conto in rosso - trenta, quaintendo dire, anni... hanno continuato a rantamila sterline onorare gli assegni, ma ora come ora sono in bancarotta, non ho pi soldi. Quando hai aperto il conto con loro, zio? gli chiesi, per farmi dare una risposta oggettiva. Nel 1937. E che banca ? la Banca Reale di Scozia. E all'improvviso ti hanno detto che sei in rosso. S, in rosso. Il rosso rosso. Come ha fatto? Vedi, quello che successo, disse lo zio, che evidentemente stava pensando su due piedi, che ha prelevato i soldi dalla banca, a poco a poco.

Vuoi dire con degli assegni? S, non ci ha messo niente a copiarli, e poi si sparato. Tre settimane fa. Dissi le prime parole che mi vennero in mente per calmarlo e cercai di tornare al mio romanzo. Quando pi tardi quello stesso mese parlammo di nuovo il suo primo commento fu: Sono completamente al verde S, ma a parte questo, zio, come stai? Oh, nel complesso non sto troppo male, disse lui. Certo, sono due o tre giorni che non dormo. In questo momento Colin non ha la macchina e non pu venire. E sono molto solo... le infermiere sono in casa ventiquattr'ore al giorno. Vorrei solo che mi portassero via in fretta. Non c' spazio per me lass. O laggi. Ridacchi. Ma tu, tu lavori troppo. Ti ammazzerai. Devi andare in qualche bel posto, divertirti e tornare fresco e riposato. E i tuoi libri saranno scritti con lettere d'oro, anzi, di diamante, e io da lass e da laggi vedr come se la passa mio nipote. 14. Ormai lo zio rivolgeva accuse a tutti in famiglia, e quando tentavo di farlo ragionare s'infuriava. Descriveva cose che diceva che erano successe durante la mia ultima visita, cose che apparentemente avevo detto e fatto per ordine della famiglia. Io gli spiegavo che si dava il caso che fossero presenti anche altre persone e che poteva chiedere a loro se era vero, ma non riuscivo pi a comunicare con lui, che in un'occasione aggiunse qualcosa di assurdo su mia madre. Allora gli dissi che non gli avrei pi dato retta. Per una settimana non sopportai l'idea di chiamarlo, facevo quasi fatica a lavorare e per me era importante portare avanti le cose: per la prima volta avevo venduto un romanzo prima che fosse scritto e quindi avevo una scadenza. Anche se cercavo di prendere le cose con filosofia mettendomi nei panni dello zio, mi accorgevo che ero arrabbiato. Una mattina, pi o meno un giorno dopo che avevo ripreso il ritmo delle cose, fu lui a chiamarmi: Ciao, caro, tutta quella faccenda una mia invenzione dalla A alla Z, cominci a dire senza preamboli. Non farci minimamente caso. Te l'ho detto: a volte non mi sento troppo bene. Ho i giorni contati, adesso sono seduto qui e non sono n vivo n morto. Vengo a trovarti, zio. solo che ho lavorato. Ho telefonato a Colin, in vacanza. Mi ha detto: "Lei pazzo, queste cose non sono mai successe" Quindi, caro, ti prego di accettare le mie scuse. E ti prego di chiedere scusa anche alla mamma e spiegarle tutto. Voglio bene alla mia Pinni. Glielo dir, zio. E vengo a trovarti oggi pomeriggio. Non occorre che tu venga solo per questo. Non questo il motivo per cui vengo a trovarti. Quando arrivai, moriva dalla voglia di raccontarmi di suo nonno. Vedi, dopo tutto questo, non ha mai messo piede a Kotra. Cio, indirettamente... Fece una pausa prima di continuare: E non ha mai parlato una parola d'inglese, anche se sapeva il persiano e l'urd e mand tutti i suoi figli in scuole inglesi, e teneva apertamente una donna in casa Poi si volt verso Tessa, la sua infermiera keniota: Mia moglie stata il mio vero amore, disse. Oggi cercano tutti il sesso, ma quanto dura? Rimase in attesa della risposta di lei. Non molto a lungo, replic l'infermiera dopo qualche secondo. Allora lui continu: Lo vedono nei film. Quando invece

ero giovane io, era una cosa molto speciale e non si poteva nemmeno parlarne con i propri nonni All'improvviso si stuf e girandosi verso di me disse, a proposito di nulla in particolare: Te lo dico io, Valerie finge di essere una gran signora, una donna elegante, ma a Colin che io voglio bene Non replicai, perch non aveva senso dare retta al suo commento. Cos chiesi come andava il lavoro di Colin. Ora lui possedeva un camping per roulotte nel Norfolk e cercava di guadagnarsi da vivere cos. Lo zio era preoccupato perch, anche se era un gran lavoratore, era anche troppo fiducioso Il pomeriggio pass cos. Di l a pochi giorni i miei genitori avrebbero festeggiato l'anniversario di matrimonio e lo zio volle aggiungere qualche riga alla mia cartolina. Scrisse, con grande sforzo, sei righe pasticciate. Gli avevo suggerito di dettarmi quello che voleva dire, ma lui aveva insistito di no. Guardai la cartolina e, a fatica, riuscii a decifrare cinque parole in quelle sei righe: Leila, Pinni, tanto tanto affetto Gli chiesi di leggermele ad alta voce, cosicch avrei potuto spiegare ai miei genitori quello che aveva voluto dirgli. Lui guard la sua calligrafia e cerc di leggere. Posti sconosciuti , disse, tanto tanto affetto per sempre. Ma nemmeno lui seppe fare di meglio. 15. L'ultimo scarabocchio dello zio era incomprensibile, ma la causa era la debolezza della sua mente e del suo corpo. Anche i miei ultimi appunti su un nostro incontro sono incomprensibili, ma per una ragione meno valida. Il viaggio di ritorno mi aveva stancato, cos avevo scribacchiato qualche nota sul biglietto della metropolitana. Il piccolo biglietto rosa giornaliero porta la data del 26 aprile 1998 e la mia grafia forma un angolo retto con i caratteri a stampa: ghiaccio cos debole sedia Nikera - Kenya soldi rubati matrimonio: George romanzo sexy? piedi gonfi (sollevarli) sai essere pesante quando vuoi Non rielaborai le mie note allora e adesso non sono pi in grado di decifrarle. Era soltanto una visita ordinaria e speravo di rivederlo di l a pochi giorni. Ancora una volta, mentre trascrivo queste note, provo tristezza perch non sapevo che sarebbe stato il nostro ultimo incontro. Altrimenti avrei scritto con maggior cura le sue ultime parole. Che cosa potevano significare questi appunti? Gli piaceva succhiare e masticare il ghiaccio e forse me l'aveva chiesto perch aveva la bocca asciutta. La nota sulla sedia ha un significato abbastanza ovvio. Nikera potrebbe essere il tentativo per ricordare Nakuru, forse la citt del Kenya da cui proveniva una delle sue infermiere. Soldi rubati era uno degli argomenti dello zio, ma non ricordo nuovi dettagli durante quella visita. Per quanto riguarda matrimonio: George, potrebbe forse riferirsi alla storia spesso ripetuta dell'amico dello zio, George Little, che aveva rotto un sacco di bicchieri al ricevimento nuziale suo e di Henny. Romanzo sexy forse collegato al fatto che lo zio continuava a dirmi che questo genere di romanzi vende bene e che avrei dovuto prenderlo in considerazione, un consiglio che io promettevo sempre di prendere sul

serio. Gli altri tre appunti servono a ricordare l'invalidit dello zio, mentre l'ultimo mi lascia perplesso. Forse lo sgridavano perch si rifiutava ostinatamente di farsi spostare dalla sedia. Forse, proprio come praticava un'acutezza acustica selettiva, aveva imparato anche a praticare una forza di gravit selettiva. Con tutta la sua impotenza e dipendenza dagli altri, magari questo era l'ultimo rifugio della sua resistenza: essere pesante quando voleva esserlo. 16. Lo zio mor meno di una settimana dopo, la mattina del 2 maggio 1998. Colin mi telefon in lacrime per dirmi che era stato a trovarlo la sera prima e che lo zio era molto debole e voleva andarsene. La mattina dopo con lui c'era l'infermiera. Aveva cercato di tossire per liberarsi del catarro prodotto dalla sua infezione al torace e il cuore aveva ceduto. Quando l'infermiera si era resa conto di quello che stava accadendo aveva chiamato i vicini, che avevano tentato di rianimarlo, ma invano. Colin era stato informato e dal Norfolk era tornato a casa dello zio. Aveva lavorato fino a tardi perch la squadra di crichet del villaggio aveva gozzovigliato al bar del suo camping. Quando arrivai aveva un'aria esausta. Parlammo con il medico e con gli impresari delle pompe funebri, poi telefonammo ad amici e parenti. Rimasero tutti molto turbati. Quando chiamai Fred Gotte in Germania, facevo fatica a parlare. Fred disse: una bruttissima notizia. Sono davvero sconvolto. Ultimamente, vero, non era felice. Si divertito, in vita sua. E stato un amico meraviglioso. Adesso non resta pi nessuno: sono io l'ultimo rimasto Nel giardino davanti a casa - praticamente l'unico della strada che non era stato asfaltato per fare spazio a un parcheggio c'erano gli iris e le campanule. Nel giardino sul retro il melo era in fiore. L'erba lussureggiava e non era stata tagliata, e farfalle rosso scuro volteggiavano sul tarassaco. Un'azalea e una camelia erano nel pieno della fioritura. Piansi meno di quanto avrei creduto. In un certo senso, ero felice per lui. Volevamo festeggiare il suo novantesimo compleanno pi per fare contenti noi che lui. Perch avrebbe dovuto tenere duro se tutto era senza senso e se soffriva tanto? Lo zio era disteso su un lenzuolo verde e indossava il pigiama a strisce verdi. Sembrava tranquillo e un'infermiera disse persino che pareva che stesse sorridendo. Nella brezza gli si muovevano leggermente i capelli: la porta del giardino era stata lasciata aperta per fare entrare un po di aria fresca. Quando il giorno dopo Colin telefon agli impresari delle pompe funebri, per evitare domande parl dello zio chiamandolo mio padre e di Arun, che era arrivato da Toronto, chiamandolo mio fratello che vive in Canada Arun disse che all'aeroporto si era fiondato al duty free, pensando che sarebbe andato a trovare lo zio, prima di ricordarsi perch era venuto. Gettate le mie membra in pasto ai cani, era solito dire lo zio, ma ora, alla maniera ind, sollevammo il suo corpo sulla portantina e lo portammo fuori, infilandolo nel furgone nero. Io uscii e in suo onore comprai l'Observer. A notte fonda cercai di distrarmi con il cruciverba di Azed, ma la mia mente continuava a divagare. Una mia amica di Delhi era in ospedale a Londra e doveva essere operata al cervello di l a qualche giorno. Era una accademica brillante, piena di vita e di energia intellettuale, oltre che un po pettegola. Suo marito era morto qualche anno prima e anche lei era rimasta isolata per via della

sua malattia. Quando andai a trovarla, era vivace come sempre, ma sotto sotto era ansiosa. A un certo punto disse: Lo sai che cosa mi ha detto Maya prima di morire? Ha detto: "Dharma, sei veramente sola" Che razza di cose da dire! Riflettei sulle parole di Fred del giorno prima e mi venne da pensare che, a un certo punto della nostra esistenza, se campiamo abbastanza a lungo, i viventi si riducono a una porzione minima dei nostri conoscenti. Io intrattengo un colloquio sui generis con alcuni miei amici morti. Ma spesso non ottengo risposte e di conseguenza mi coglie un dolore vuoto. Per continuo a farlo, affinch loro non cadano nel dimenticatoio e, cosa ancora pi importante, non mi lascino completamente solo. 17. Continuai a lavorare al mio romanzo che parlava di musica, fa cendomi aiutare da una benda elastica per via di uno spasmo che mi tormentava il polso: mi era gi successo in precedenza e mi avevano raccomandato di non sovraffaticare la mano usandola troppo. Ma la scadenza si stava avvicinando, mi erano venute nuove idee e di conseguenza avevo ignorato i sintomi premonitori. Telefonai a Colin per sentire se era gi di corda. Voleva parlarmi dello zio. Mi conosceva come nessun altro... nemmeno Valerie, i miei genitori, i miei amici o i miei figli. Mi mancher terribilmente... Una volta gli avevo telefonato da Montecassino, che avevo visitato durante un viaggio in Italia. Lui mi aveva chiesto: "L'hai trovato?" e io gli avevo detto: "Che cosa?" Lui mi aveva risposto: "Il mio braccio, naturalmente" Arun aveva deciso che lo zio dovesse avere un funerale ind; per questo non era affatto quello che lo zio voleva. Vennero alcuni amici e parenti alla lontana che stavano a Londra, anche se lui avrebbe preferito che non ci fosse nessuno, ma non c'era stato modo di impedirgli di presenziare. Poich la cremazione era prevista per il 6 maggio - quattro giorni dopo la sua morte -, la notizia aveva avuto modo di diffondersi. Ci radunammo nella cappella familiare del crematorio di Golders Green, dove nove anni prima era gi stata cremata la zia Henny. Allora della funzione si era occupato un impresario delle pompe funebri. Stavolta, invece, c'era un giovane pandit - o purohit - di un tempio di Southall: indossava un pigiama kurta e una giacca a vento color cachi. Arun e io gli parlammo in hindi e, quando serv, spiegammo il rito a Colin. Fummo noi tre a portare la bara coperta di fiori nella cappella e a posarla sulla piattaforma. Arun esegu il rito come se fosse il figlio, mentre il sacerdote intonava, in hindi e in sanscrito, con un accento gujarati: Shri Arun Kumar, suputra Shri Shunti Vehari Sheth... e cos via. Con un mestolo di rame vers dell'acqua intorno alla bara. Bastoncini d'incenso, frutta secca, invocazioni a Yama e Agni e ai fiumi sacri del Gange, dello Yamuna e del Saraswati, uno swaha dopo l'altro: lo zio Shanti, lo scettico per cui tutto ci era poco pi di una superstizione, non era pi presente per potersi opporre. La parola shanti fu ripetuta pi volte: Unki atma ko shantipradaan karen [Possano dare pace all'anima sua] o Om shanti shanti shanti [Ora, pace, pace, pace] Alla maggior parte dei presenti, che non capiva lo hindi o il sanscrito, doveva sembrare un lamento funebre sul nome del morto. Colin parl e disse: Perdonami, Shanti: tu non avresti voluto tutta questa scena. Perdonami per avere infranto i tuoi espliciti desideri Parl di lui come di un confidente, un amico,

un consigliere e un padre. Poi torn a sedersi, con le borse sotto gli occhi e il volto roseo increspato per il dolore. Arun mi chiese se volessi dire qualcosa, ma io scrollai il capo. Poi qualcuno premette il pulsante, la cassa si mosse lungo i binari, emerse un piccolo artiglio che la spinse oltre le porte in un'anticamera. L'operatore del forno crematorio non era ancora pronto, cos tutti uscirono dalla cappella e fecero un giro in giardino tra i fiori e l'erba selvatica. Era una giornata limpida, fredda e ventosa. Infine tornammo tutti e tre dove adesso c'era la bara. Il sacerdote inton qualche parola e poi spingemmo la bara nel forno. I primi a prendere fuoco furono i fiori, poi il resto e infine le porte si chiusero. 18. Non tutti gli amici di Shanti vennero al funerale. Yossi c'era ma era stato deciso che suo fratello Yonni, malgrado volesse partecipare (aveva detto che Shanti era il suo migliore amico), era troppo giovane perch la cerimonia non lo turbasse. All'altro capo dello spettro anagrafico, Fred Gotte, coetaneo di Shanti, mi aveva scritto in inglese da Hannover: Caro Vikram, sono molto triste che tuo zio Shanti ci abbia lasciato. Gli ho parlato proprio settimana scorsa. Mi diceva spesso che non voleva pi vivere. comprensibile, poich non era pi in grado di camminare, leggere il giornale o guardare la televisione. Mi ha fatto molta compassione. Con lui perdo il mio ultimo amico e il migliore che io abbia mai avuto. Non capita spesso di trovare un buon carattere come il suo. Era un amico affidabile e premuroso: tutti gli volevano bene, gli piaceva chiacchierare e aveva sempre qualche barzelletta da raccontare... Siccome l'ultima volont di tuo zio era che nessuno partecipasse al suo funerale, mercoled scorso io ero presente solo con lo spirito. Con i miei migliori auguri e tanti saluti, Fred Lo zio mi aveva gi dato il suo braccio artificiale e qualche giorno dopo presi possesso del suo coltello Nelson, che ora qui davanti a me sul tavolo mentre sto scrivendo. Lo zio voleva che prendessi anche i suoi libri e la sua libreria, la sua vecchia uniforme dell'esercito e cos via. Qualche mese dopo, per, non volevo pi averci a che fare. Poich Colin aveva le chiavi del 18 di Queens Road e sembrava dovesse svuotare l'appartamento, gli chiesi se potevo prendere la sedia-ascensore che usava lo zio Shanti per darla a un mio amico. La moglie era giovane, ma per via di una malattia durata qualche anno ora aveva difficolt a salire le scale. La cosa era aggravata dal fatto che aspettava un bambino. Colin acconsent subito e il mio amico venne a portarsi via la sedia-ascensore. La install a casa sua, nel Devon, e in effetti fu di sollievo. Tutta la faccenda mi rese felice allora e mi rallegra anche adesso, ogni volta che ci penso. Sembrava ci fosse una giustizia nel fatto che, senza nemmeno saperlo, un feto - che sarebbe presto diventato faceva su e gi per le scale usando la un neonato delizioso stessa sedia-ascensore che aveva trasportato lo zio Shanti fino all'ultimo anno del suo nono decennio di vita. Nel frattempo mi capit tra le mani un progetto che mi allontan dal mio romanzo proprio mentre mi stavo avvicinando alla fine della prima stesura. In effetti, se col senno di poi rifletto su questa faccenda, mi viene da pensare che la paura di concludere le cose mi attrae ineluttabilmente verso distrazioni di questo

genere. Il progetto era semplice: volevo convincere qualcuno a invitare a cena Colin al circolo militare e navale, e presto. Il circolo aveva sede dal 1866 in un ampio edificio dalla facciata palladiana in Piccadilly. Era stata la casa di Lord Palmerston, primo ministro durante il cosiddetto ammutinamento indiano del 1857. Comprendeva cinquanta camere da letto, una sala da ballo e una biblioteca, oltre a due cancelli che davano su Piccadilly, uno con la scritta IN (dentro) e l'altro con la scritta OUT (fuori), e per questo motivo era conosciuto popolarmente come il club In and Out Era qui che un pazzo aveva aggredito la regina Vittoria e che durante il Blitz una bomba tedesca aveva ucciso gli ospiti nella sala da pranzo, tranne un certo maggior Braddell, il cui fantasma incappottato continuava a infestare l'edificio. Il lungo contratto d'affitto del club In and Out scadeva all'inizio del 1999 e i suoi proprietari, originari del Kuwait, lo mettevano in vendita per la modesta somma di cinquanta milioni di sterline. Quando Colin era adolescente aveva fatto pratica l dentro per diventare cuoco. Una volta aveva detto en passant che il club doveva trasferirsi in un nuovo edificio di St James's Square. Aveva sempre sognato di cenare nella sala da pranzo del circolo, ma naturalmente ci era fuori questione a meno che un socio non lo invitasse. Io provavo un grande affetto per Colin e gli ero grato per tutto quello che aveva fatto per lo zio, cos decisi di realizzare il suo sogno. Non conoscevo nessuno che era o che fosse stato nell'esercito o nella marina britannici, a parte, naturalmente, lo zio, che per non aveva mai voluto far parte del club: era la persona meno adatta e, considerando le sue opinioni sulla guerra, detestava profondamente le riunioni dell'esercito e le associazioni in particolare. Il mio primo pensiero fu di telefonare alla segretaria del circolo, ma non mi veniva in mente alcuna ragione, tranne quella di fargli della pubblicit (probabilmente non desiderata) , per suggerire che un ex cuoco che aveva fatto pratica da loro potesse essere invitato a cena. Ma sicuramente conoscevo qualcuno che una volta era stato nell'esercito; ne aveva fatto cenno egli stesso, o forse qualcun altro, a un matrimonio di amici a cui eravamo stati tutt'e due invitati qualche mese prima: era Desmond Clarke, che lavorava da Faber & Faber quando era ancora il mio editore. Aveva un legame con l'esercito, anche se non sapevo di che genere. Telefonai al circolo e scoprii che effettivamente il capitano D. W. R. Clarke era un loro socio. Non vollero darmi il suo indirizzo, cos gli scrissi presso il club e lo pregai di telefonarmi: avevo una richiesta molto strana che su carta avrebbe bisogno di troppe spiegazioni Era in vacanza, ma al suo ritorno mi telefon: gli spiegai la faccenda e lui generosamente acconsent, dicendo che sarebbe stato divertente. Chiamai Colin, nel Norfolk, mentre stava bevendo qualcosa in santa pace prima di aprire il bar del suo camping. Mi disse che lo stavo prendendo in giro. La cena fu un grande successo, anche se purtroppo la sala da pranzo principale era stata interamente prenotata per la Societ Reale di San Giorgio che teneva l la cena annuale di Waterloo. (Mi colp in modo fastidioso che Wellington, come Palmerston, fosse responsabile, nella generazione precedente, della sottomissione dell'India.) Vari soci in smoking o in uniforme passarono accanto a noi tre mentre salivamo alla sala da pranzo al primo piano. La cena fu eccellente, anche se abbastanza istituzionale,

accompagnata da un borgogna bianco, e culmin in un budino al pane e burro. Il discorso cominci con Wellington, Blucher e i rumori della battaglia di Waterloo trasferiti atmosfericamente a Hampstead Heath, ma poi pass presto alle passeggiatrici che erano solite salutare il sedicenne Colin quando, terminato il suo turno all'In and Out, attraversava Shepherd Market per prendere l'autobus numero 16 e tornare a casa a Neasden. Gli occhi di Colin seguivano i movimenti dei camerieri. Verificava le cose che si ricordava. Ora si pu entrare per questa porta, ma non per quella, disse. E quello che successo dietro quella porta, prosegu, mi ricorda il signor Bevan, il cuoco. Era un bel tipo. Felice come una pasqua quando l'Arsenal vinceva e di umore nero come la pece quando perdeva. Era successo che Ali, che veniva da Trinidad e aveva occhi enormi, stava portando dabbasso un intero cinghiale arrosto, con grande cautela, ma gli scalini erano consunti e cos scivol, facendo rimbalzare il cinghiale per tutte le scale sino in fondo. Il signor Bevan non ne fu felice, ve lo assicuro. Dal cortile all'ombra dei platani i discorsi salivano fino a noi: era una bella serata estiva di fine giugno. I brindisi furono piuttosto funebri e cupi, ma dopo che The Queen ebbe suscitato burbere risposte di fedelt, la melodia di Stardust si lev soavemente verso l'alto. La conversazione torn agli affari militari, cos come l'ambiente circostante, e Colin e io parlammo dello zio Shanti e di come aveva perduto il braccio a Montecassino. Desmond replic, con gradevole simmetria, che invece suo zio ci aveva lasciato una gamba. 19. Colin m'invit a trascorrere qualche giorno al suo camping per roulotte, pi tardi quell'estate, e io accettai. Quell'anno i miei genitori erano in Inghilterra e io ebbi una conversazione con mia madre. Le chiesi, di sfuggita, che cos'era successo all'apertura del testamento dello zio Shanti e lei mi rispose che non ne sapeva nulla. Io dissi che mi sembrava un po strano, visto che lei era uno dei beneficiari. Allora lei ribatt che invece non era tra i beneficiari. In un primo momento pensai di non avere capito bene. Quando lei si accorse della mia espressione, disse: Ma caro, non lo sapevi? Colin e Arun sono gli unici beneficiari La mia incredulit si trasform in disgusto e scrollai il capo. Ma pensavo che tu lo sapessi. E perch avrei dovuto saperlo? Queste cose non mi interessano. Ho sempre creduto che l'eredit dovesse essere divisa tra voi quattro e Arun, Anand e Colin. Quand' che lo zio ha cambiato idea? Quando ha modificato il testamento? E perch? Pi di un anno fa. Ha chiamato Michi Bhai e gliel'ha detto. stato quando ha fatto quello strano commento su di me. La mamma non ebbe la forza di ripetere le esatte parole usate dallo zio. Allora a me torn in mente la conversazione con Michi Mama, che io avevo troncato perch lui aveva cominciato parlando in maniera offensiva di Colin. Mi si stava rivoltando lo stomaco. E perch non me l'hai detto? domandai. Be, caro, non mi piace parlare di queste cose. E pensavo che lo zio te l'avesse spiegato. Michi ha detto di avertelo accennato, ma gli parso che tu lo sapessi gi e ti sei seccato. Invece non lo sapevo.

Non so descrivere il profondo senso di disgusto che mi sopraffece dopo questa conversazione. Cambi la mia opinione sullo zio, anzi, la mia fiducia in lui. Gli avevo voluto bene e provavo un grande rispetto nei suoi confronti, ma ora il mio affetto era misto a rabbia e il rispetto a qualcosa di corrosivo. Mi tornarono in mente tutti i suoi discorsi sulla famiglia e su quello che significava per lui. La sensazione che avesse respinto la famiglia e quel commento che aveva fatto su mia madre... era davvero troppo da sopportare. Eravamo al 18 di Queens Road e Colin se n'era appena andato. Quando torn gli chiesi se era vero quello che avevo sentito. Lui reag con estrema calma al riguardo. S, Vicky. Siamo Arun e io. Siamo gli esecutori e i beneficiari e io ho il diritto di prelazione sulla casa. Ed tutto? S. Be, abbiamo fatto in modo che restasse qualcosa per Cathy: cinquemila sterline. E non ci sono riserve per Michi Mama, Sashi Mama, Tuttu Mama o mia madre? Niente. E per il fratello di Arun, Anand? No. Sono stati tutti esclusi dal testamento? Colin non replic. E tu lo sapevi? Era la volont dello zio. Non osai dire nulla. Dopo aver sentito ci non riuscii quasi a dormire per parecchie notti. Mi recai ugualmente nel Norfolk e alloggiai in una delle roulotte del camping, che si trovava appena fuori un piccolo villaggio. Andai alla chiesa sassone che c'era nelle vicinanze e poi passeggiai per il villaggio e le paludi completamente prosciugate. Colin mi diede due o tre vecchie lettere che aveva trovato fra le carte dello zio e che secondo lui mi sarebbero tornate utili. Lui e Valerie fecero del loro meglio per dimostrarmi la loro ospitalit, ma dentro di me agiva l'acido della costernazione e non riuscivo a liberarmene. Trascorsi una notte inquieta. La mattina dopo, a colazione, Colin ricevette una telefonata da Derek, il commercialista dello zio, e parve a disagio per il fatto che io ero a distanza d'udito. Quando torn, gli dissi che sarei dovuto rientrare a Londra quel giorno stesso. Andammo alla stazione ferroviaria e, quasi come si arresta un autobus a una fermata a richiesta, facemmo un cenno per fermare il treno. Non mi ricordo che cosa ci dicemmo, ma ci salutammo educatamente. Nei mesi seguenti, Colin mi telefon parecchie volte, ma io mi defilavo con la scusa del lavoro. L'ultima cosa che volevo era l'uniforme dell'esercito o gli scaffali per i libri appartenuti allo zio. Avevo pochissimo tempo da dedicare ai ricordi di un uomo che un tempo avevo ammirato tanto ma nei confronti del quale ormai nutrivo una profonda ambivalenza. Non sapevo come comportarmi. Sembrava che fosse una persona diversa da quella che avevo conosciuto. Si era riempito la bocca con il suo amore per la famiglia, ma in quel momento era terribilmente palese la frattura tra le sue parole e le sue azioni. Sapere che Arun e Colin avevano acconsentito a questa sventurata faccenda rendeva il tutto ancora pi sgradevole. Mi sono chiesto spesso che cosa avrebbe pensato la zia Henny di quello che aveva fatto lo zio.

20. Parecchi mesi dopo aver saputo del testamento scoprii che cosa era successo quel giorno tra lo zio e Michi Mama. Mio padre e io stavamo pranzando a casa, a Delhi, con Michi Mama e Mohini Mami che erano venuti a trovarci da Pune. A tavola cominciammo a parlare del testamento. Il pap non intervenne quasi mai nella discussione. Michi Mama disse che era stata sua l'idea di estendere l'originaria ripartizione in sei per includere anche Colin. Mi spieg: Lo zio mi aveva detto che Colin avrebbe ricevuto una certa somma di denaro ogni mese. Io gli feci notare che non era giusto e che a Colin sarebbe dovuta andare almeno una parte dell'eredit. Suggerii persino allo zio di dividerla in otto e darne due a Colin, ma alla fine lo zio decise che a Colin sarebbe andata una parte come a tutti noi, e cos lo incluse nella famiglia. Era una buona soluzione Michi Mama fece una pausa, poi prosegu: Allo zio piaceva parlare della famiglia e del suo testamento. Diceva che altri suoi parenti gli avevano scritto assicurandogli il loro affetto perch speravano di essere inclusi, ma che lui aveva risposto che non si facevano vivi da anni e che quindi lui sapeva quanto bene gli volevano E che cos' successo poi che gli ha fatto decidere di cambiare il testamento? chiesi io. Michi Mama rispose: Be, nel gennaio del 1997 ho avuto un ictus. Mohini non c'era e io ero a Pune. Dovevo andare a cena da qualche parte e avevo fatto fatica ad annodare la cravatta. Mentre bevevo l'aperitivo non riuscivo a tenere in mano i salatini e a cena facevo fatica a impugnare la forchetta. Una signora sposata con un medico di Bombay si alz e telefon al marito. Lui le disse: "Sta avendo un ictus. Portatelo immediatamente in ospedale" Mi portarono in ospedale e fecero di tutto per sciogliere il grumo di sangue che si stava formando. In quattro giorni recuperai quasi completamente l'uso della mano e dopo tre o quattro settimane di fisioterapia ero praticamente tornato quello di prima, tranne che per un po non potei viaggiare. Nel frattempo ricevetti una telefonata dallo zio, a Londra, che mi chiedeva di andarlo a trovare. Gli spiegai perch non potevo, ma lui sembr non crederci. In precedenza Tuttu aveva detto che sarebbe andato lui, ma aveva avuto dei problemi con il passaporto e, come sai, ci vogliono settimane o mesi per sistemare le cose. Nessuno sapeva che lo zio non era stato affatto bene. Colin sicuramente non me l'aveva detto. Venne maggio e io andai a Londra. Come al solito passai tre settimane accanto allo zio e una decina di giorni in citt, alloggiando al Royal Automobile Club. La prima mattina in cui gli feci visita era evidente che lo zio moriva dalla voglia di dirmi qualcosa e all'improvviso, dopo pranzo, senza preliminari, dichiar: "Ti ho personalmente escluso dal testamento" Al che io replicai: "E gli altri? Anche Leila?" "S, anche Leila", disse lo zio. "Leila come Mack il coltello. Solo Colin e Arun saranno miei eredi." Rimasi sorpreso e un po deluso, oltre che profondamente addolorato. Non domandai allo zio perch l'aveva fatto, ma lui spontaneamente mi disse: "Colin ha pi bisogno di soldi di voi tutti insieme: voi siete gi ricchi abbastanza" Io gli risposi: "Zio, non ti avevo chiesto una giustificazione, ma poich me l'hai data, sei davvero convinto che Arun, che fa il medico in Canada, abbia pi bisogno di denaro di Anand?" Lo zio ignor

la domanda. "E Tuttu?" chiesi allora, al che lo zio disse: "Vi ho sempre dato abbastanza. Vi regalo cinquecento sterline ogni volta che venite" Allora replicai: "Zio, va benissimo, ma se pensi che veniamo per questo motivo, ti sbagli. Veniamo perch ti vogliamo bene e ci fa piacere vederti e, tra parentesi, spendo almeno cinquemila sterline ogni volta, tra aereo e soggiorno a Londra. Puoi anche stare certo che non accorcer questa visita o passer meno tempo con te per quello che mi hai detto" Non gli riferii una cosa che mi ronzava continuamente in testa: i commenti che aveva ripetuto spesso su quanto era debitore nei confronti di mio padre e cos via. Pensai che fosse meschino e non volevo tirare fuori l'argomento. Per gli chiesi se aveva lasciato qualcosa a Cathy. Lui disse di no e io esclamai: "Zio, una vergogna! Devi lasciarle qualcosa" All'improvviso lui si agit molto. "Le dar qualcosa finch ho le mani calde. Immediatamente. Va a prendere dei soldi"' Io gli dissi: "Zio, i contanti che hai ti servono. Lasciale qualcosa". "Allora chiama il mio notaio", chiese lui. Io risposi: "Zio, questo spetta a te farlo". Le cose che mi aveva detto mi avevano fatto arrabbiare, Vikram, e se il giorno dopo quando ti ho parlato sono stato un po severo la ragione era quella. Avrei dovuto aspettare qualche tempo prima di chiamarti Ci fu una pausa e io risposi: No, Michi MaMa, non avrei dovuto interromperti. Se avessi ascoltato quello che avevi da dire, l'avrei saputo un anno prima. L'unica cosa che avrei sicuramente parlato con lo zio e tra noi avrebbe potuto esserci qualche screzio. Forse, egoisticamente, dovrei essere contento di essere rimasto all'oscuro, perch cos non si guastata l'opinione che avevo di lui nel suo ultimo anno di vita Mohini disse tranquillamente: Credo che se ne sia pentito. Quando Michi dormiva o si appisolava sul divano, lo zio diceva spesso: "Il loro padre ha fatto tanto per me. Avrebbe potuto mandare loro all'estero e invece ha mandato me. Pi che come un fratello minore mi ha sempre trattato come il suo primogenito. E devo tanto a mia cognata Chanda Bhabhi. Devo ripagarli". Discorsi di questo genere Michi Mama disse: Ho chiesto parecchie volte a Colin di portarmi dal notaio, ma non l'ha mai fatto. Non sono l'unico in famiglia che pensa che Colin l'abbia influenzato Ma, Michi Mama, protestai io, non puoi crederci davvero. Colin voleva bene allo zio e lo curava. Se lo zio non avesse avuto soldi, lui avrebbe continuato a curarlo. Influenzato o no, lo zio ha cambiato il testamento di sua spontanea volont e di proposito. Quale pensi che sia stata la vera ragione? Michi MaMa scroll la testa e rimase in silenzio. Mohini disse: Forse era diventato del tutto dipendente da Colin e, in certa misura, da Arun. Loro erano l, mentre il resto della famiglia, quali che fossero i motivi, era qui. Forse provava risentimento per quella che lui giudicava un'assenza colpevole. Poi, dopo aver cambiato il testamento, anche se ci avesse ripensato, sarebbe stato difficile dirlo al notaio: forse per orgoglio Strano, comment Michi Mama. Il giorno dopo avermi raccontato la faccenda del testamento mi disse: "Quel tipo, Colin, non mi fido di lui: vuole che io firmi un assegno per pi di quattromila sterline ogni mese" Io risposi: "Zio, ti sta curando. Deve pagare i conti per il cibo, le infermiere eccetera" Allora predisponemmo un modulo che Derek controllava ogni mese. Che storia triste, pensai.

21. Con la mente tornavo spesso allo zio, ma ormai quei pensieri mi procuravano un certo disagio. Non ero e non ero mai stato anzi, avevo sempre rifiutato di essere - un beneficiario del suo testamento, quindi perch permettevo che l'accaduto mi toccasse? Sembrava che tutti gli altri fossero pi saggi di me, ma io non riuscivo a essere saggio nei confronti di qualcuno che aveva influito moltissimo sul modo in cui sentivo e pensavo, in parte perch gli avevo voluto bene, ma soprattutto perch lo avevo ammirato. Sarei stato ugualmente sconvolto per quella divisione odiosa anche se la somma fosse stata cento volte o un centesimo di quella che era e non mi avrebbe sconvolto per nulla se avesse lasciato tutto in beneficenza. Volevo vedere il testamento per scoprire se mi avrebbe fornito qualche indizio sul suo stato mentale, ma poich non erano i soldi in s il problema, avrei aspettato che fosse trascorso il periodo in cui poteva essere impugnato. Quando finalmente lo vidi, notai la data in cui era stato redatto: il 26 marzo 1997, due mesi dopo che lo zio aveva convocato Michi Mama a Londra e due mesi prima che lui ci andasse. In quella occasione lo zio aveva goduto nel dirgli: Ti ho personalmente escluso dal mio testamento Il documento depositato al Registro testamentario distrettuale di Brighton indicava che il valore dell'immobile ammonta a poco pi di 800.000 sterline. La sostanza dell'atto era semplice: tutti i testamenti precedenti erano revocati, Colin e Arun erano nominati esecutori e fiduciari e la propriet veniva divisa tra loro. Nella quinta clausola, a Colin veniva concessa la possibilit di fare la prima offerta per comprare la casa al 18 di Queens Road, al prezzo stabilito dalla valutazione di un professionista. Il testamento era stato firmato alla presenza di due testimoni locali. Ma quel fragile S. B. Seth non era l'unico punto del testamento in cui si vedeva la calligrafia dello zio Shanti. C'era anche in altri due punti. All'inizio della terza clausola aveva tirato una riga sul nome e cognome di Colin, indicato come esecutore, e l'aveva sostituito con quello di Derek. Il cambiamento non era stato apportato in presenza di testimoni e non era stato controfirmato e la calligrafia era ancora pi tremolante che nella firma. All'inizio della quinta clausola, sopra il nome di Colin, c'erano sette parole, anch'esse non controfirmate e senza testimoni, su cui in seguito rimuginai ma senza riuscire a decifrarle, tanto era illeggibile la scrittura dello zio. Dicono: [illeggibile] [illeggibile] Arun Seth Vkram Seth [illeggibile] Questo secondo cambiamento mi sorprese. Nessuno mi aveva mai scritto qualcosa al riguardo, anche se non me ne importava nulla. Per vedere il mio nome scritto di pugno dallo zio mi fece stranamente sentire la sua presenza e ne fui turbato. Malgrado ci significasse che a un certo punto aveva pensato a me e che, magari durante le ore di veglia notturna, si era alzato dal letto per scarabocchiare il mio nome sul testamento, lo aveva fatto nel contesto illusorio del mio presunto interesse ad acquistare o a fare un'offerta per la sua casa, quando invece gli avevo detto chiaro e tondo che non ero affatto interessato. Avevo molti bei ricordi di quella casa, ma non volevo viverci. Per molti anni dopo la morte dello zio non ritornai pi in quella casa e nemmeno ci passai davanti. Non avevo idea di che cosa fosse diventata, se avesse lo stesso aspetto di un tempo, se il giardino davanti esistesse ancora, se dall'edificio fossero stati ricavati

degli appartamenti com'era nei progetti di Colin. Talvolta ripensavo al tempo in cui, da studente, arrivavo alla porta e la zia Henny mi salutava. La cassetta per le lettere rossa vicino al cancello, la targa luccicante: riflettendo su queste cose scrollavo il capo con una tristezza inutile. Quella che un tempo era stata una zona di contemplazione felice ora era un luogo che cercavo di evitare. Finch lo zio era in vita non ero riuscito a mettere mano a questo libro. Nell'anno o due successivi alla sua morte cercai, pi volte, di cominciare a scriverlo, ma senza andare mai oltre una o due pagine. Quello che aveva detto della famiglia aveva ingarbugliato i miei sentimenti in un nodo informe. Tenevo i materiali per il libro - i documenti, le lettere, gli appunti delle nostre conversazioni, le fotografie - in bella vista su uno scaffale, come una specie di rimprovero per i miei rinvii. Ma non mi invogliavano a scrivere. Dopo qualche anno, feci sparire tutte le carte dallo scaffale e le riposi in scatole di cartone. Un giorno, senza averlo programmato, cominciai di nuovo a scrivere. Questa volta non fu una falsa partenza. A mano a mano che procedevo, i miei sentimenti per lo zio e la zia riprendevano vita. Mentre leggevo le lettere che avevano scritto a me, ai loro amici, a loro stessi, rivivevo il tempo trascorso con loro e mi smarrivo in giorni ed epoche di cui non avevo esperienza diretta. Nei confronti della zia Henny non c'era nulla da risolvere se non una specie di rimpianto. Leggendo la sua corrispondenza con i suoi amici dopo la guerra, imparai ad ammirarla e a volerle bene pi di quando era ancora in vita, per era troppo tardi per farglielo sapere, e inoltre, se fosse stata viva, non avrei saputo dell'esistenza di quelle lettere. Ma c'era qualcosa da risolvere riguardo allo zio. Nella prima stesura di questo libro, quando si tratt di scrivere del suo testamento e dei suoi attacchi alla famiglia - e soprattutto a mia madre -, la mia rabbia e la mia indignazione si risvegliarono di nuovo. Gli amici che lessero quella stesura vi trovarono qualcosa di crudo e amaro. Se non provo pi quello che provavo allora non perch volevo che scrivere il libro svolgesse una funzione catartica, ma l'essere stato costretto a fissare lo sguardo su ci da cui avrei preferito distoglierlo - o su cui avrei preferito pronunciare un giudizio affrettato e impietoso - mi ha aiutato, in un certo modo, ad affrontarlo. Anche se evidente che, negli ultimi tempi, la mente dello zio era annebbiata, quando fece testamento non era ovvio che lo fosse. Era vecchio, ma la maggioranza della gente invecchia. In effetti, proprio come nel proverbio in vino veritas, si dice talvolta che le persone rivelano se stesse quando invecchiano e cadono alcune delle costrizioni e delle imposizioni sociali. Allora si mostrano per quello che sono in realt, con il loro calore, la loro freddezza, la loro generosit, la loro gentilezza, la loro crudelt, la loro mitezza, e la loro furia. Nel caso dello zio si potrebbe tuttavia affermare che la vecchiaia non solo aveva accentuato certi aspetti della sua personalit, ma li aveva anche distorti. Alla fine era un uomo malato e insicuro, impotente, spaventato e solo. Non aveva pi il suo lavoro ed era stato privato della sensazione di essere utile e di dover affrontare nuove sfide intellettuali: per lui, diversamente da altri, i libri o la musica non avrebbero potuto colmare questo vuoto. L'amore della sua vita era morto, come erano morti quasi tutti i suoi amici. Con loro era scomparso gran parte del suo

mondo. Non c'era praticamente pi nessuno a cui potesse dire: Ti ricordi com'era quando...? oppure: Ti ricordi quando noi...? La sua salute era compromessa, non poteva pi nemmeno andare al parco senza essere accompagnato, per non parlare poi delle montagne che sapeva che non avrebbe pi rivisto. Soffriva e si sentiva a disagio. Aveva perduto la sua indipendenza e persino la facolt di gestire i suoi affari. Non aveva pi la dignit di chi in grado di occuparsi della propria persona. Per quanto riguarda la sua fiducia nell'amore che gli altri provavano per lui, pu darsi che si sia sempre sentito insicuro e che ormai questa incertezza fosse diventata pi esplicita. Leggendo la corrispondenza ci si domanda se lui sia mai stato davvero sicuro che Henny lo amasse quanto lui amava lei. Forse lo zio aveva cominciato a credere che i suoi parenti amassero non lui ma i suoi soldi. Quando li aveva convocati e loro non erano accorsi, lui forse si era convinto che lo dessero per scontato, poich, come aveva detto loro incessantemente, li aveva inseriti nel suo testamento. Se le cose stavano cos, la sua decisione li avrebbe colti di sorpresa. Il testamento era praticamente l'unico ambito in cui quest'uomo, che in passato era stato attivo, energico e determinato, poteva ancora esercitare qualche potere. E in questa prospettiva veniva alla ribalta anche un altro aspetto della sua personalit: il piacere che provava nel vedere l'effetto delle proprie azioni o rivelazioni su coloro che ne erano toccati. Mi spiego soltanto cos la sua volont di dire in faccia a Michi quello che aveva fatto. Se il compiacimento di fronte al turbamento di Michi poteva essere considerato l'esasperazione di un tratto caratteriale gi presente, come dovevo interpretare quell'osservazione su Mack il coltello? Si trattava della sua nipote adorata, la sua Pinni, la figlia del suo fratello pi caro. Ma forse sbagliavo a credere che all'inizio del 1997 la mente dello zio fosse completamente lucida. Diversamente dal rapido declino fisico che aveva colpito la zia Henny, ma che non si era accompagnato a nessun grave deterioramento mentale, il peggioramento pi lento dello zio aveva avuto effetti insidiosi non soltanto sul suo corpo. possibile che la paranoia che si era poi manifestata verso met anno lo avesse gi colpito prima in maniera episodica. Era forse in occasioni come questa che, poich la sua mente lo induceva a pensar male di gran parte della sua famiglia, parlava come parlava e faceva quel che faceva. Da dove provenivano questi sentimenti? E possibile che si trovasse nello stadio iniziale della demenza, molto probabilmente una demenza vascolare. pure possibile che il suo stato mentale fosse il risultato dell'uremia, forse aggravata dai medicinali che assumeva. un mistero, anche inquietante, che rimane irrisolto e che probabilmente irrisolvibile. Sicuramente risolvibile invece la mia rabbia nei suoi confronti. Dopo aver letto quello che avevo scritto in precedenza, mia madre mi scrisse: Non sono affatto infelice per non essere stata ricordata nel suo testamento e, in un certo senso, provo sollievo perch non ci sono state baruffe tra fratelli e sorelle, dato che siamo stati tutti esclusi. Apprezzavo e apprezzo l'amore e il grande affetto che provava per me e cos i suoi commenti mi hanno profondamente ferita. Spero che questo libro abbia successo, perch ti voleva tanto bene. Anche la tua rabbia sembra venire dal fatto che nemmeno tu lo sapevi avevi zittito Michi Mama quando voleva dirtelo e ne sei rimasto sconvolto.

Mia madre ha ragione: una spiegazione parziale, ma perch questa amarezza durata anni? Perch quasi non tolleravo di pensare a lui? Forse, se non lo avessi venerato tanto, non sarei stato cos critico. Il problema risiedeva in questa venerazione. Per me lo zio Shanti era un uomo ammirevole, di grande coraggio e intelligenza, era affettuoso e aveva il senso della famiglia. Quando una volta mi chiesero, in un'intervista, chi era la persona vivente che ammiravo di pi feci il suo nome. Persino la zia Henny, la cui filosofia consisteva in parte nel non aspettarsi troppo dagli altri, riponeva grande fiducia di lui. Ritenevo che il suo testamento e i suoi insulti fossero aberrazioni, e nello schema della mia ammirazione le aberrazioni non erano contemplate. Ti voleva tanto bene, aveva scritto mia madre, ed era vero. Nella prospettiva dell'amore che mi aveva dimostrato per tutta la vita e della sua generosit nei miei confronti quando ero pi giovane, che scusa ho ora per tormentare la sua ombra con giusti rimproveri? Nella prospettiva di tutta la sua vita o ancora di pi - della storia della sua epoca, che cosa contano vicende come questa? Che cosa avrebbe voluto la zia Henny? Conosco la risposta a questa domanda. Avrebbe voluto che fossi uno spirito meno inquieto. Avrebbe voluto che pensassi bene dello zio. Mi avrebbe incitato a interpretare le cose e, se non ce l'avessi fatta, ad accettarle. 22. Perlopi la mia lente ha zumato sui miei due soggetti, ma di tanto in tanto diventata un grandangolo e ha sfiorato la storia del secolo in cui sono vissuti. vero che i secoli sono unit arbitrarie, determinate, fra l'altro, dal calcolo erroneo della data di nascita del fondatore di una religione e dal numero di dita delle nostre mani, ma poich gli attribuiamo un significato spurio, finiscono per acquistare un significato reale. Le vite di Shanti e Henny coincisero quasi con l'unit arbitraria del ventesimo secolo. Erano nati tutti e due nel 1908; Henny mor nel 1989, Shanti nel 1998. Gli eventi delle loro vite e di quelle dei loro amici e dei loro familiari riflettono molte delle grandi correnti e dei movimenti del secolo: il Raj, il movimento di liberazione indiana, l'India postindipendenza; il Terzo Reich; la seconda guerra mondiale; la Germania postbellica con la divisione di Berlino, il blocco e il ponte aereo; l'emigrazione degli ebrei dalla Germania negli anni '30 - in conseguenza della quale alcuni amici di Henny se ne sono andati fino a Shanghai, in Sudafrica e in California ; l'olocausto; Israele e la Palestina; la politica, l'economia e la societ britanniche. Molti ismi potenti - imperialismo, nazismo, antisemitismo, razzismo, conservatorismo, liberalismo, socialismo, comunismo, totalitarismo - hanno attraversato (e a volte hanno distrutto) le loro vite o quelle dei loro familiari o dei loro amici. Mi sembrato che un quadro di queste vite individuali sarebbe stato pi completo se avessi dipinto anche qualche scorcio del loro secolo, seppure mediato dall'opinione, o forse dalla supponenza, dell'autore. Anzi, la lente stata puntata anche su chi la manovrava, perch questo libro anche un libro di memorie, oltre che una biografia. Una doppia biografia, una meditazione intrecciata in cui l'autore una presenza anomala, talora visibile, talora no, presenta intriganti possibilit strutturali. Tanto per cominciare, in quale ordine bisogna raccontare gli eventi? La sequenza di una biografia con un unico soggetto pu essere direttamente cronologica,

ma non avrebbe avuto senso rimbalzare da un protagonista all'altro durante i primi vent'anni della loro vita, prima ancora che si conoscessero. Anche se adesso so dove terminare questo libro, al principio non sapevo dove iniziarlo. La scelta di possibili punti di partenza era troppo ampia: episodi cruciali come il primo incontro di Shanti e Henny a Berlino; la perdita del braccio di Shanti; la scoperta, da parte di Henny, dell'assassinio della sua famiglia; il matrimonio di Shanti e Henny a Londra; la morte di lei; la morte di lui; la rivelazione del testamento. Oppure, per rendere esplicito fin dall'inizio il mio coinvolgimento nelle loro vite e la tensione tra la distanza dell'autore e l'immediatezza personale, avrei potuto cominciare con il mio primo, o magari con l'ultimo, colloquio avuto con lo zio Shanti, o con il suggerimento di mia madre di scrivere qualcosa su di lui, o il punto in cui infine ho impugnato la penna. Alla fine, ho deciso di iniziare il libro con un momento che riguardava tutti e tre: quando, all'et di diciassette anni, andai a vivere da loro. Nel grande schema delle cose non era un episodio drammatico, malgrado fosse gravido di tensioni per un me stesso pi giovane e pi nervoso. Ora ho il triplo degli anni che avevo allora, loro due sono morti e il libro quasi concluso. stato non soltanto un viaggio nella loro storia, ma anche una specie di pellegrinaggio nella loro geografia. Terminer riepilogando alcune tappe del percorso. 23. Biswan, febbraio 1989 Molto prima di sapere che avrei scritto questo libro, andai a Lucknow per compiere delle ricerche per Il ragazzo giusto. Sulla strada per Mahmoodabad Fort feci sosta nella cittadina di Biswan, il luogo natale dello zio Shanti e di mio nonno materno, che non avevo mai conosciuto. La mia visita non era stata annunciata e io non sapevo se ci fosse ancora qualcuno della famiglia. Brahma, il terzo fratello di Shanti, era rimasto in citt per molto tempo dopo che gli altri se n'erano andati. Si era dedicato a vari progetti di coltivazione, ma erano falliti tutti e ora persino il posto dove si trovava casa sua era ridotto a un mucchio di rovine e non era rimasto in piedi nemmeno un muro. Tra i mattoni sottili e i cardi si aggiravano gli asini, che scapparono quando noi ci avvicinammo. I figli di Brahma avevano lasciato Biswan. Nessuno ha occupato abusivamente il terreno perch lo sorvegliamo noi, disse un lontano parente che ancora viveva nella cittadina. Quando venuto il figlio di Brahma, ha pianto vedendolo. Era un bravo ragazzo. Non riusciva a smettere di piangere. Casa propria pur sempre casa propria. Un altro membro della famiglia, che mentre mi avvicinavo mi scrutava con sospetto, quando seppe che ero il nipote di Raj Behari mi abbracci all'istante e mi trascin in casa sua. Dentro stavano sbucciando i piselli. Qualcuno prepar il t e scatt delle fotografie. Mi toccarono i piedi. Per quanto tempo resti? Solo oggi? No, non possibile, sbagliatissimo. Dipak - lui si sposa dopodomani a Sitapur. Devi venire anche tu. Devi rimanere, devi passare la notte qui. A un certo punto della conversazione, chiesi dove si trovava una determinata citt, Mirzapur. tra Allahabad e Banaras, mi risposero. Ah, s, sul fiume. Mi rimproverarono con asprezza, quasi con rabbia: Non

chiamarlo "fiume" Piuttosto sconvolto mi corressi. Sul Gange. Sul sacro Gange. Sulla madre Gange. S, sul sacro Gange. Montecassino, novembre 1994 Poco tempo dopo le mie conversazioni con lo zio Shanti visitai Montecassino, luogo sacro alla memoria non soltanto di san Benedetto, ma anche dei numerosi morti e feriti che in passato combatterono lungo i suoi crinali, i suoi declivi e le sue valli. Andandoci non mi ero prefisso altro obiettivo se non quello di vedere il luogo in cui lo zio Shanti aveva perduto il braccio. Bombardato e ridotto in macerie durante la battaglia di cinquant'anni prima, il monastero-fortezza era stato completamente ricostruito in pietra bianca scintillante e piuttosto asettica. Sembrava un enorme albergo che sorgeva a picco sulla collina. Sotto il parapetto, le foglie gialle e rosse di un vigneto risaltavano sullo sfondo del terreno pietroso. Sulla destra c'era il cimitero polacco. Lo visitai e raccolsi delle foglie gialle tra le tombe, molte delle quali portavano l'iscrizione maggio 1944, la data dell'ultima battaglia. Vidi anche l'obelisco in memoria che sormontava il cimitero, ma non lo visitai. Su di esso sono incise delle parole: Noi soldati polacchi Per la nostra libert e la vostra Abbiamo reso l'anima a Dio Il corpo all'Italia E il cuore alla Polonia Mentre copio queste parole, guardo ancora le foglie gialle secche schiacciate insieme a un ramoscello di ginepro e infilate fra le pagine patinate di una guida. Sulla copertina interna grigia, pi ordinaria e ruvida, c' questa invocazione: Benedetto uomo di Dio Dalla pace orante e laboriosa di questo monte Guardaci sempre Noi pellegrini lungo i sentieri della vita E mostraci la vera Luce che Cristo La nostra Pace, la nostra Salvezza Berlino, agosto 2003 Sono andato a incontrare diversi editori tedeschi di Berlino per vedere se sono interessati a pubblicare questo libro. Una mattina mi ritrovo ad avere del tempo libero, allora prendo un taxi dal mio albergo, situato appena dentro quella che un tempo era Berlino Est. Superiamo la Porta di Brandeburgo e la Colonna della Vittoria e ci dirigiamo verso Charlottenburg. Il tassista mi chiede di dove sono: lui nato a Istanbul. Mi domanda come mi chiamo e quando glielo dico esclama con entusiasmo: Oh, Ikram, Ikram! che un nome musulmano. Mi piacerebbe continuare la conversazione, ma siamo arrivati al 19 di Bleibtreustrasse, un bell'edificio in una ricca strada residenziale. Apro il pesante portone ed entro nell'androne elegante: marmo venato, la figura di una donna nuda in semirilievo sulla parete, quella di un uomo nudo con una pantera, un tappeto un po consunto sulle scale, il motivo bianco e oro di un'edera intrecciata che si arrampica su per la scalinata, un ascensore antiquato. Guardo fuori in giardino: felci, ortensie, alberi alti con un fogliame rigoglioso. La luce si riversa nel giardino tra le ali dell'edificio.

qui che Henny trascorse i suoi ultimi anni berlinesi e l'ultima notte con la sua famiglia. Nel luglio del 1939 part per l'Inghilterra. Nel maggio del 1943 sua madre e sua sorella furono portate via da qui, attraverso questo androne e questo portone principale, e trasferite in un campo di raccolta e, da l, rispettivamente a Theresienstadt e ad Auschwitz. Mi siedo sulla panchina accanto all'ascensore e raccolgo i miei pensieri. Ogni tanto qualcuno sale o scende le scale e, naturalmente, mi lancia occhiate sospettose. Quando passa di l una signora piuttosto anziana, trovo il coraggio per chiederle: Mi scusi, forse lei pu dirmi se durante la seconda guerra mondiale... Lei m'interrompe: Non ne so niente. Niente, ha capito? Niente Su una targhetta accanto all'ascensore elencata una ventina di nomi, dal pianterreno al quarto piano di questo grande palazzo. Sono riluttante a disturbare uno dei residenti chiedendogli di lasciarmi dare un'occhiata a un appartamento, ma sulla targa c' anche una Pensione Kettler e dopo una mezz'ora circa salgo e suono il campanello. Con mia sorpresa, noto una piccolissima stella di David appesa a una catenella intorno al collo della donna che mi apre la porta. Mi da il benvenuto e mi fa fare il giro della pensione, che consiste di una serie di camere confortevoli che danno sul corridoio di una casa privata. Le pareti del corridoio sono coperte di esemplari eclettici di arte perlopi moderna. Loquace e ospitale mi dice: Gli affari vanno malissimo. Questa settimana c' l'Esposizione radiotelevisiva e uno si aspetterebbe di lavorare di pi, e invece no. Una volta arrivava gente dalla Cina, dal Giappone, da Israele, dall'America e naturalmente dalla Germania, ma la situazione economica molto, molto brutta. In trentun anni non l'ho mai vista cos brutta Quando le racconto della zia Henny e della sua famiglia, lei dice: Mio marito era molto pi anziano di me, era un ebreo rumeno. I nazisti lo hanno picchiato a Praga procurandogli una grave ferita alla testa. fuggito in Francia, ma poi l'hanno rinchiuso in un campo vicino a Perpignan. scappato in Spagna, dove l'hanno rinchiuso un'altra volta. Poi andato in Portogallo. Quando si rifatta viva la polizia, lui ha detto: 'Herr Kapitan, ci uccida. Vede come siamo messi, stiamo morendo di fame, tormentati dai pidocchi, sudici, deboli. Ci uccida, non ci rinchiuda e non ci rimandi indietro. Il capitano ha risposto: "Settimana scorsa stata approvata una legge in base alla quale nessuno viene spedito indietro una volta che ha attraversato la frontiera" Cos sopravvissuto alla guerra Non altrettanto fortunate furono Lola ed Ella, per le quali il 19 di Bleibtreustrasse fu l'ultima dimora. Nel libro di preghiere di Lola, che fin in mano a Henny e poi a me, c' un Kaddish per i familiari dei defunti che termina in questo modo: Lodato sia il Santissimo, che al di sopra di ogni lode. Possa tutto il mondo lodare il Signore, che non pu essere sfiorato da tutte le lodi del mondo. Possa diffondere dall'alto dei cieli pace e vita su di noi e su tutto Israele. Amen. Possa Egli, che stabilisce la pace dall'alto, far prevalere la pace su di noi, su tutto Israele e sull'intera umanit. Amen. Una volta Ella aveva detto ad Annerose Dietrich: Dio non ci da da sopportare pi di quanto siamo in grado di sopportare Tuttavia nel suo caso e in quello delle sue figlie sembra che abbia esagerato, come nel caso di milioni di altre persone.

Londra, marzo 2004 Prima di terminare questo libro, dovrei tornare al 18 di Queens Road. Per pi di cinque anni non ho voluto farvi ritorno. Ora necessario affinch il cerchio si chiuda del tutto. Il mio treno arriva a Waterloo poco prima dell'una. Prendo la metropolitana e risalgo lungo la Northern Line, che sbuca alla luce del giorno a Golders Green. Scendo a Hendon Central e salgo gli scalini, tredici e poi cinque, s, proprio come ricordo, fino al livello della strada. un pomeriggio freddo, con molte nubi e un forte vento. All'incrocio il traffico intenso come sempre, ma il cinema - o era una sala da bingo? - stato trasformato in un centro benessere, e quando giro in Queens Road c' un'enorme facciata di vetro nero che offre, tra i vari piaceri, massaggi con aromaterapia, botox, microdermoabrasione, riflessologia e ringiovanimento della pelle. L'autobus rosso a due piani numero 83 non pi il vecchio Routemaster su cui la gente saliva e scendeva con un balzo, ma un economico veicolo guidato da un solo autista. Qui e l i graffiti imbrattano i muri. Un giovane che parla in arabo a un cellulare ne supera un altro che indossa uno yarmulket che, come l'altro, parla al telefono. I fiori rosa del cotogno del Giappone spuntano dai rami senza foglie. Qualche asfodelo fiorisce in uno dei due o tre giardini che sono sopravvissuti davanti alle abitazioni di Queens Road. Molte case bifamiliari sono state unite per formare complessi di appartamenti a pi piani con nomi come Highview House o Beatrice Court. Oltre le betulle, a mano a mano che mi approssimo alla cima della collina, vedo la cassetta per le lettere rosso scintillante vicino alla casa dello zio. Rivedo anche lo zio e la zia in piedi all'ingresso, davanti alla porta aperta, e mi accorgo di sorridere. Ma quando supero la cassetta per le lettere ho un tuffo al cuore. Il muretto basso e il cancello che mi erano familiari, il sentiero, il giardino anteriore: tutto scomparso. Dove c'era il prato non c' altro che la prosecuzione del marciapiede, rivestito di un cupo colore rosso e nero. Un furgoncino giallo sporco parcheggiato dove una volta c'erano le rose e la luccicante targa dello studio dentistico. La casa ha lo stesso aspetto di un tempo, tranne per il fatto che pi sporca. In una finestra del piano superiore c' un vetro rotto e agli scalini mancano dei mattoni. La porta principale, dipinta in bianco e nero, rimasta uguale. Il battente di ottone e il numero civico 18, anch'esso in ottone, sono rimasti uguali. Il piccolo campanello lo stesso, ma non intendo suonarlo. stato un errore venire e non servirebbe a nulla cercare di rimediarvi. Non m'incuriosisce nemmeno sapere chi ci abita ora. Eppure, mentre me ne resto l a guardare la casa, la immagino nuovamente abitata da gente e oggetti, voci e pensieri. Vedo la zia Henny che alza il telefono e dice: Hendon sei-tre-tre-zero , lo zio che infilza una foglia di lattuga con il suo coltello Nelson e me la mette nel piatto, mio padre che in solaio scopre un baule da nave ricoperto di ragnatele, mia madre che con un sorriso tranquillo ascolta gli aneddoti dello zio. Vedo la poltrona chirurgica che esce e la sedia-ascensore che entra, e il cacatua di porcellana che, annoiato a forza di stare a guardare le partite a bridge, vola fuori dalla stanza verde e sorvola i tetti di Hendon. Froschiein viene in visita ed esce portando notizie ai suoi

amici a Berlino. Hirabehn constata che le sue precoci lezioni in fatto di disciplina hanno dato i loro frutti e che il suo fratellino, che ora ha ottantanove anni, ha combinato qualcosa nella sua vita. Il tetto inclinato diventa piatto e un ragazzino, che gioca l in cima con un aquilone, lo trova incastrato fra i rami di un albero di litchi. Un giovane, che si stringe il braccio sanguinante, fende di corsa il baccano e la paura di una battaglia per andare nella tenda chirurgica. Un vecchio, che piange in un crematorio, consegna la moglie alle fiamme. E io sento la voce di lei che dice in tedesco: Non prendere quel nero e, poco dopo, in inglese: Cathy, abbi cura di mio marito Dietro ogni porta di ogni strada ordinaria, in ogni capanna di ogni villaggio ordinario di questo pianeta ordinario di una costellazione banale si trovano ricchezze simili. Gli strani viaggi che facciamo durante il nostro pellegrinaggio terrestre, la gioia e la sofferenza che proviamo o infliggiamo, gli eventi casuali che ci uniscono o ci dividono lasciano una traccia complessa: cos personale da essere quasi incomunicabile, cos fuggevole da essere quasi irrecuperabile. Eppure vedere come in uno specchio, per quanto oscuro, significa essere meno ciechi. questo che ha motivato il mio sforzo ed anche tutto quello che speravo di ricavarne. Queste due persone che io ho amato e che mi hanno amato non avrebbero forse gradito ogni singolo colpo di pennello - talvolta distorto, talvolta troppo esplicito - del mio ritratto. Ora, per, sono morti e non se ne curano pi e io voglio che vengano ricordati in maniera complessa, quando erano malati e quando stavano bene, quando erano deboli e quando erano forti, con i loro segreti e con la loro sincerit. Le loro vite erano dei punti cardinali per me e continuano a guidarmi: voglio dipingerli in modo realistico. Attraverso la strada e cammino per un po nel parco. un pomeriggio di un giorno feriale e tra i pali del campo da calcio non c' nessuno. I gabbiani e i piccioni svolazzano attorno. Avevo dimenticato che c' tanto vento qui, sul fianco alto ed esposto della collina. Cerco rifugio nel piccolo giardino - ora un memoriale - che forma un'enclave nel parco di Hendon. Mi siedo su una panchina e chiudo gli occhi. Il boato del traffico sulla circolare nord, il ronzio folle di una macchina che raccoglie le foglie, il rumore di un treno della metropolitana che sta passando e costeggia il parco, le voci dei bambini, tutto si fonde con le immagini che ho in testa. meglio che me ne vada: tra un'ora ho un appuntamento in citt. Faccio un giro nel giardino. Tranne qualche croco e qualche bucaneve non fiorito molto altro. Un merlo dal becco arancione vaga sotto i rari fiori rosa e bianchi di un pruno. I boccioli delle magnolie sono ancora chiusi. Piccoli pesci rossi si radunano intorno alle radici dei giunchi di uno stagno. C' un cartello, scritto in inglese, urd, cinese, greco, gujarati, hindi e arabo, che chiede di rispettare la tranquillit del luogo. Andandomene do un'altra occhiata al cancello del giardino-memoriale. In cima, in metallo argentato su sfondo nero, c' un'unica parola in ebraico. In un'aiuola di fianco, cos piccola da essere quasi illeggibile, campeggia una targa che rammenta l'olocausto degli ebrei collegandolo a eventi pi recenti in Cambogia, in Bosnia, in Ruanda, e continua spiegando la parola sull'arco d'ingresso: Lezirakon. Il significato allude all'importanza di guardare davanti a s e non limitarsi a ricordare il passato

Mentre torno alla metropolitana, rifletto sulla parola nel contesto del brutto secolo che si appena concluso e di quello ancora pi pericoloso che abbiamo davanti a noi. Mi auguro che non saremo cos folli come sembriamo destinati a essere. Se non possiamo evitare l'odio, proviamo almeno a evitare l'odio di gruppo. Cerchiamo di capire che saremmo potuti nascere gli uni al posto degli altri. Cerchiamo, in breve, di credere alla logica umana e forse, a tempo debito, all'amore. DUE SERIE DI PERSONE La famiglia di Shanti dal lato paterno Il nonno paterno di Shanti aveva tre figli: il maggiore era diventato contabile, il secondo giudice distrettuale e d'udienza e il terzo era rimasto in casa ad amministrare le propriet terriere. Questo figlio pi giovane, Manorath Prasad Seth, ha avuto quattro figlie (tra cui Hirabehn, la maggiore, e Mangia, che in seguito ha sposato Pran Nath) e quattro figli: Raj, Achal, Brahma e Shanti. Achal, che diventato medico, ha avuto molti figli, tra cui Anand e Arun; anche Brahma ha avuto numerosi figli, che per non sono citati in questo libro. Raj, che diventato ingegnere e ha lavorato per le Ferrovie, ha sposato Chanda (chiamata Ma dai suoi figli e Amma dai suoi nipoti) Hanno avuto tre figli Michi (che ha preso in moglie Moyna e poi Mohini), Sashi e una (che ha sposato Usha) e Tuttu (che ha sposato Neepa) figlia: Leila. Ira era la figlia di Sashi e Usha. Leila, che ha sposato Prem (che di cognome faceva Seth), ha avuto due figli - Vikram (l'autore) e Shantum - e una figlia, Aradhana, che ha sposato Peter. Shantum, che ha sposato Gitu (o Gitanjali), ha due figlie: Nandini e Anamika. La famiglia di Henny, i suoi amici e conoscenti di Berlino Il padre di Henny era Isaac Caro, sua madre Ella (o Gabriele) Caro, nata Schmelkes. La sorella (maggiore) di Henny era Lola e il fratello (minore) era Heinz (o Hei) Olga e Flora Glaser erano le zie di Henny. Henny era fidanzata con Hans Mahnert. Suo padre, Franz Mahnert (il signor Mahnert senior o il vecchio signor Mahnert) occupava una posizione di rilievo nella compagnia di assicurazioni presso la quale lavoravano Henny e Lola. Franz Mahnert era vedovo da molto tempo: sua moglie era ebrea. Gerda von Gliszczynski ha vissuto con Franz Mahnert durante e dopo la guerra, insieme con la figlia di lei Ursula (o Ursel) L'insegnante Fritz Bruse e sua moglie Margarethe erano amici dei Mahnert. Fredy Aufrichtig, che era stato avvocato prima che gli proibissero di lavorare in Germania, aveva lasciato i beni di famiglia dai Mahnert quando era emigrato dalla Germania. La cerchia di amici celebrava sempre il Natale a casa dell'insegnante di matematica (e, in seguito, ispettore scolastico) Jazko Rabau e della sua seconda moglie Rose. Durante la guerra entrambi si erano trasferiti in un appartamento dello stesso caseggiato dei Caro, in conformit con la politica di concentrare in case ebree quelli che i nazisti definivano ebrei o membri di matrimoni misti non privilegiati Lei era cristiana, lui, ebreo di nascita, si era convertito al cristianesimo. Inge, che viveva negli Stati Uniti, era la figlia che Jazko aveva avuto dal primo matrimonio. Ilse Heydt (nata Schmidt) era un'amica intima di Henny che, durante la guerra, aveva sposato Dieter Heydt, bibliotecario

e interprete. Dopo la guerra il marito era stato catturato dalle forze di occupazione francesi. Alice Froschke (Froschiein) era, in origine, amica della sorella di Henny, Lola, e l'archivio della sua corrispondenza con Henny non si chiude alla fine degli anni '40 come gli altri, ma continua fino agli anni '50, perch la donna aveva intrattenuto un intenso carteggio con le autorit tedesche per conto di Henny. Hans e Annerose Dietrich, che a loro volta facevano parte della cerchia di amici, erano rimasti a Berlino Est dopo la guerra. Malgrado Hans Dietrich fosse stato un ufficiale, non era mai stato iscritto al Partito nazista. Lili Wrth, amica intima di Henny e Lola, era stata, secondo alcuni, una sostenitrice del regime nazista. A. G. Belvin (in origine Adolf Berliner) era un contabile certificato, emigrato negli Stati Uniti. Lola aveva lavorato per lui a Berlino per qualche tempo dopo essere stata licenziata dalla compagnia di assicurazioni perch era ebrea. Finito di stampare nel mese di agosto 2006 per conto della Longanesi & C. dalla Mondadori Printing S.p. A. Stabilimento N. S. M. - Cles (TN) Printed in Italy -----------------------------------Due vite narrate in questo nuovo, attesissimo libro di Vikram Seth sono quelle del prozio dell'autore, Shanti Behari Seth, e di sua moglie Henny Caro, che diventarono la famiglia londinese del giovane Vikram quando arriv in Inghilterra per studiare, negli anni "70. Da questo affetto familiare nato un libro in cui Seth dispiega il suo mirabile talento di narratore ripercorrendo il cammino di due persone comuni - ed evocando gli innumerevoli personaggi che hanno avuto parte nel loro destino - fino a spaziare sulle vicende cruciali della storia del ventesimo secolo. Ambedue i protagonisti lo hanno attraversato vivendone sulla propria pelle i momenti pi tragici: la persecuzione degli ebrei, che annient la famiglia di Henny, e il secondo conflitto mondiale che cost a Shanti, arruolatosi nell'esercito britannico, la perdita di un braccio a Montecassino. Dopo essersi conosciuti nella Berlino degli anni "30, dove Shanti era giunto dall'India per studiare odontoiatria, i due si ritrovano nel dopoguerra a Londra - entrambi in qualche modo migranti, sradicati - e decidono, non pi giovanissimi, di sposarsi, costituendo cos un organismo indivisibile, una fortissima alleanza

che solo la morte potr spezzare. E il libro racconta l'esistenza di Henny e Shanti fino all'ultimo giorno, unendo con straordinaria sensibilit l'attenzione per i particolari quotidiani a una meditazione sulla vita e sull'amore. VIKRAM SETH nato a Calcutta nel 1952. Dopo aver studiato Economia alla Stanford University, ha compiuto numerosi viaggi, trascorrendo lunghi periodi in Inghilterra, California. India e Cina. Nel 1986 scrive The Golden Gate, un romanzo in versi che vende oltre centomila copie soltanto negli Stati Uniti. Ma con Il ragazzo giusto (pubblicato in Italia da Longanesi nel 1995) che raggiunge il successo internazionale di pubblico e di critica: il Times lo definisce il pi grande scrittore di questi ultimi anni Un giudizio confermato dall'accoglienza riservata dal pubblico e dalla critica a Una musica costante, anch'esso edito da Longanesi nel 1999. Nel 2006 ha vinto il Premio Boccaccio internazionale. CUNEO www.longanesi.it

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