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Il cardinal Ruini presenta il suo libro a Brescia ORE: 19:14 | GIOVED, 13 DICEMBRE 2012
Dio c' o non c' per l'uomo d'oggi? Fede e ragione, dagli albori della
http://www.giornaledibrescia.it/cultura-e-spettacoli/fede-e-ragione-il-cardinal-ruini-a-brescia-1.1472909[15/12/2012 17:43:00]
vicenda umana, si contendono la possibilit di orientare la vita umana. Con alterne vicende. Mercoled sera, al Centro pastorale Paolo VI di Brescia gremito di persone, la presentazione di Intervista su Dio. Le parole della fede, il cammino della ragione, del cardinal Camillo Ruini e Andrea Galli, Mondadori Editore, ha provato a tuffarsi nell'arena della modernit. Alla ribalta un confronto, come dichiarato dal cardinale nel libro, che non si rivolge alle cattedre universitarie e neppure alla divulgazione spicciola. Una terra di mezzo piena di vita, nella quale proviamo a camminare, con un pi di impegno, in tanti. Moderato da don Adriano Bianchi, direttore del Centro diocesano per le comunicazioni sociali, sollecitato da Giacomo Scanzi, direttore del Giornale di Brescia, e da Graziano Tarantini, presidente della Fondazione San Benedetto, il cardinal Ruini, sviluppa l'idea motore del libro che la fede chiede di essere pensata e scrivere serve a riordinare i pensieri. Prima per s, poi per confermare la gente che crede (anche se certi passaggi sono difficili), infine per parlare alle persone di oggi che si pongono le domande su Dio. Consapevole, dichiara, che per rivolgersi alla platea dei religiosamente indifferenti servirebbe un libro di altro taglio, una sorta di aggiornato Pensieri di Pascal. Nell'intervento conclusivo aggiunge un'ulteriore categoria che ritiene decisiva e problematica da accostare con il suo libro, segnato, nel linguaggio e nelle categorie mentali, da una lunga esperienza di vita: i giovani. Prima delle domande-conversazione, tocca a mons. Monari dare testimonianza del rapporto di riconoscenza personale per l'insegnante compaesano che fin dall'infanzia ne ha accompagnato i passi. Il Vescovo di Brescia definisce serio, sereno, onesto il libro di Ruini e indica due chiavi di lettura: se la fede appare irragionevole diventa illecita per l'uomo moderno; il mistero della fede non il buio sul baratro ma la luce che illumina la vita. Intense le domande di Tarantini e Scanzi schiette le argomentazioni di
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http://www.giornaledibrescia.it/cultura-e-spettacoli/fede-e-ragione-il-cardinal-ruini-a-brescia-1.1472909[15/12/2012 17:43:00]
Ruini. Cito, tra le questioni affrontate, quelle che pi appartengono allo spezzone di terra di mezzo che frequento. A partire dall'idea che la crisi economica, la caduta del benessere straordinario che gli europei hanno vissuto dagli Anni Cinquanta all'avvio del nuovo Millennio, possa aiutare a riscoprire i valori veri e quindi anche il senso di Dio. Ruini argomenta: c' del vero nel fatto che l'esperienza del limite umano aiuta a guardare in alto, per attenzione a cadere nell'equivoco della via molto umana che riscopre Dio come risolutore del problema, personale o sociale che sia. Se non guarisci tu o un tuo familiare? Se non recuperi il lavoro e il benessere perduto? Se ti muore un figlio? La fede frana? Insomma, la fede credere di non essere soli al mondo e aprirsi oltre il nostro spazio temporale, il riconoscimento del limite non come frustrazione ma quale scelta di una responsabilit pi grande. Il tema della cultura. Ruini conferma la questione, aperta, di mettere in dialogo la fede con la cultura di oggi: evangelizzare la cultura. C' un problema, commenta: veniamo da secoli in cui la Chiesa ha conservato la fede ma non ha praticato un dialogo autentico con la cultura, cos si allargato il fossato con la modernit. La questione posta dal Concilio di ripensare la modernit da un punto di vista credente: da almeno due secoli la conoscenza moderna in tensione con la fede. Il rapporto libert - unit e la capacit di coniugare libert e fedelt per sempre? La libert dai vincoli esterni di secondo grado, quella primaria superare i vincoli interni e scoprire Dio come fonte della libert. Quindi il nocciolo del problema del credere: la base oggettiva della fede la rivelazione di Dio, credere che Dio ha realmente parlato agli uomini, vincere la tentazione di un cristianesimo soltanto umanistico. Oggi filosofia e teologia sono pi vicine che ai tempi di S. Tommaso. Il problema che anche la ragione si avverte fragile nel rapporto con la modernit. Domina la tecnica supportata dalla scienza. Un'autentica libert, che sembra la rivendicazione principe dell'uomo moderno che domanda di essere sciolto da vincoli di fedelt per sempre ma poi finisce per essere schiacciato nella solitudine, non pu scaturire dalla necessit o dalla casualit, ma dalla capacit di prendere in mano s stesso. Ruini parla poco, nel libro, della Chiesa e ne spiega le ragioni: l'attualit
http://www.giornaledibrescia.it/cultura-e-spettacoli/fede-e-ragione-il-cardinal-ruini-a-brescia-1.1472909[15/12/2012 17:43:00]
ecclesiastica non l'essenziale, non decisiva. Dopo aver discusso della Chiesa, il problema se Dio c' o non c' rimane. La Chiesa la mediazione storica della fede e se non c' la comunit credente il cristianesimo diventa soltanto umanistico, culturale. Il popolo di Dio, i piccoli sono decisivi. I primi trasmettitori di fede sono la famiglia e un ambiente pieno di fede. Cos il cardinale del progetto culturale declina la paura per il venire meno di quell'ambiente di fede. In Russia la fede ha resistito a 70 anni di ateismo pratico grazie alle mamme, in Germania orientale 40 anni hanno devastato molto di pi proprio perch non c'era quel radicamento di fede nella gente. Infine il grido d'allarme sui giovani, quelli della prima generazione incredula. La priorit di Dio esige la subordinata immediata della trasmissione della fede ai giovani. Sapendo che i loro padri, a loro volta, sono credenti dubbiosi e precari trasmettitori della fede. Adalberto Migliorati
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