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41 udienza del processo Rostagno: con unordinanza la Corte ammette uno stuolo di testi richiesti dalle difese degli

imputati. E intanto tra poco saranno due anni di processo


sabato, dicembre 15th, 2012 Fonte: http://www.brogi.info/2012/12/41%C2%B0-udienza-del-processo-rostagno-conunordinanza-la-corte-ammette-uno-stuolo-di-testi-richiesti-dalle-difese-degli-imputati-e-intanto-trapoco-saranno-due-anni-di-processo.html 41 udienza, Processo per lomicidio di Mauro Rostagno. Trapani, Aula Falcone 14 dicembre 2012. (Trascrizione di Marco Rizzo) Quarantunesima udienza del processo a carico del boss trapanese Vincenzo Virga e di Vito Mazzara, accusati di essere rispettivamente mandante e (uno degli) assassino di Mauro Rostagno. Attesa per la decisione della Corte, Oggi potrebbero essere ammesse nuove prove ai sensi del 507 del cpp. Mentre attendiamo la corte e i tecnici fanno le prove di collegamento con il carcere di Parma, apprendiamo che anche oggi assente la teste Annamaria Di Ruvo, ex ospite di Saman pi volte invitata a comparire. Per ludienza del 5 dicembre la donna ha esibito ai carabinieri un certificato medico che la obbligava a restare a casa per tre giorni, giusto in tempo per impedire la comparizione della teste, disse il presidente della Corte Pellino. Misto di tensione e rassegnazione in aula per lassenza della Di Ruvo. Pellino sullassenza del teste: La Di Ruvo ha tempestivamente presentato lennesimo certificato di malattia, sempre per i soliti due giorni, diventa inutile anche un accertamento fiscale. Adduce stavolta una crisi ipertensiva, quindi niente accompagnamento coatto. La signora evidentemente molto ostinata ma lo siamo anche noi. I PM si rimettono alla corte, lavvocato Galluffo (che come difensore di uno degli imputati ha citato la teste) afferma: La giustizia merita rispetto e la Di Ruvo evidentemente non ne ha. Lavvocato Galluffo ricorda le richieste di integrazioni probatorie della scorsa udienza e fa presente che quelle nuove richieste sono emerse in corso dopera si devono allapertura di nuovi filoni durante il dibattimento, nonostante siano state derise in aula. Riprova a chiedere linserimento tra le prove del libro di Di Cori, oltre a unintervista su Quarto Potere del giornalista locale Macaluso a Di Cori, un articolo di Scalettari per il Fatto e i messaggi dei servizi segreti che provano la presenza dellex ospite di Saman Cammisa alias Jupiter in Somalia nel periodo in cui fu uccisa Ilaria Alpi (http://www.slideshare.net/ilfattoquotidiano/ordine-jupiter), nonch il SIT del maresciallo Li Causi, a capo di Gladio a Trapani, nonch diversi altri documenti gi citati nella scorsa udienza. Fissate intanto le prossime udienze: 18 e 30 gennaio. Il Pm sul teste Di Cori: totalmente inaffidabile e privo di credito, non lo riteniamo solo noi. Non in grado di apportare nessun elemento serio, oggettivo e concreto nella ricostruzione di dinamica e movente dellomicidio. De Lutiis, per quanto esperto di servizi segreti, non serve alla corte perch si trasformerebbe in un consulente e non ne abbiamo bisogno. A proposito degli articoli del Fatto Quotidiano, lipotesi del legame tra lomicidio di Alpi e Hrovatin e quello di Rostagno certamente suggestiva ma unipotesi giornalistica. Dobbiamo riferirci, come gi detto, agli imputati. Altro non verrebbe esplorato con il dovuto rigore. Idem per gli atti riguardanti Li Causi. PM: per la compagna di Natale LAla, la collaboratrice di giustizia Filippello, basta chiedere di sentirla. Non ci opporremo se la difesa lo chiede. Del tutto fuori luogo introdurre la deposizione di Leonardo Marino. Sappiamo benissimo che non sa nulla dellomicidio di Rostagno, la sua presenza fuori luogo. I PM concordano nella produzione di articoli e foto che testimoniano labilit di Vito Mazzara con le armi in quanto campione di tiro. Le parti civili concordano con i PM. Lavvocato di Saman,

Esposito, dice invece che acquisire il libro di Di Cori testimonierebbe proprio della sua inaffidabilit. La corte si ritira per deliberare e preannuncia che lelaborazione sar particolarmente complessa. Appendice istruttoria. Facciamo un passo indietro, dato che questo forse lelemento pi importante emerso oggi e merita la giusta attenzione. Paci ricorda che nella sua deposizione Pampillonia (Digos) fece riferimento alle circostanze riferite da Sergio Di Cori su un traffico darmi intercettato da Rostagno a Trapani, nella pista di Kinisia. Nel corso della stessa deposizione riferisce che la donna che si trovava con Rostagno era la moglie del generale Chizoni che operava a Trapani. I PM hanno avuto modo (a seguito di una delega di indagine inoltrata alla mobile di Trapani) di identificare la donna citata da Di Cori. Si tratta dellaltra indagine condotta dalla procura di Palermo gi citata nelle scorse udienze e che evidentemente ha dei punti di contatto con il processo in corso. Paci: Non sono emerse circostanze tali da meritare presenza del teste al dibattito. Il PM chiede lacquisizione dei verbali degli interrogatori. Pausa. Riprende alle 15/15.30. Ed occoci allordinanza che dispone laudizione di una lunga serie di testi. Con lordinanza la Corte di Assise di Trapani (vedi testo integrale pubblicato a parte) ha cos disposto laudizione di quasi tutti i testi richiesti dalle difese degli imputati (col respingimento solo di quattro richieste, relative a De Gennaro, De Lutiis, Marino, Macaluso) E stata inoltre disposta lacquisizione di vari documenti a partire dalla relazione tecnica del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo del 2.3.1996 a firma dellispettore Gaetano Azzolina, concernente lesame balistico-comparativo delle armi sequestrate a Mazzara Vito in data 7.2.1996. E della relazione tecnica del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo del 21.3.1996 a firma dellispettore Biagio Manetto, concernente larma sequestrata a carico di Zizzo Marco in data 4.3.1996. Disposta lacquisizione anche del libro di Sergio Di Cori Delitto Rostagno un teste accusa. Molto lunga dunque la lista dei testi che la Corte convocher in udienza. In relazione al contesto criminoso in cui sarebbe maturata la decisione di uccidere Mauro Rostagno saranno sentiti: Fiorino Liborio Martinez Salvatore Polizano Rocco Maresciallo Angelo Voza (Guardia di Finanza) Filippello Giacoma Dr. German Calogero Mul Nicol Cannizzaro Maria Augias Corrado Bizzi Giuseppe Nel quadro delle inchieste giornalistiche condotte dal Rostagno nellambito del traffico di armi, disposto lesame di: Torregrossa Natale Il dentista che operava presso la comunit Saman nel 1988 (ancora da identificare) Esame inoltre di:

Palladino Andrea Scalettari Luciano Benivegna Angelo Navarro Stagno Carl Cammisa Giuseppe On. Oddo Camillo Sen. Massimo Brutti Col. Fornaro Paolo Col. Piacentini Luciano Amm. Martini Fulvio Gandus Valeria Pampillonia Giovanni. In relazione alle dichiarazioni rese da Elmo Francesco va disposto lesame di: Mar. Vacchiano Vincenzo Non saranno infine sentiti: De Lutiis Giuseppe De Gennaro Giovanni Marino Leonardo Macaluso Maurizio LORDINANZA (testo completo) N. 7/2010 R.G. Assise. TRIBUNALE DI TRAPANI Corte di Assise ORDINANZA La Corte di Assise di Trapani, riunita in camera di consiglio e composto dai Sigg. 1) Dr. Angelo Pellino 2) Dr. Samuele Corso 3) Sig.ra Vita Spatafora 4) Sig. Giuseppe Ruisi 5) Sig.ra Domenica Alastra 6) Sig. Giuseppe Trapani 7) Sig. Giacomo Accardo Sig. Salvatore Marrone Sentite le parti e letti gli atti; a scioglimento della riserva sulle richieste istruttorie avanzate ai sensi dellart. 507 c.p.p. Presidente Giudice Giudice popolare Giudice popolare Giudice popolare Giudice popolare Giudice popolare Giudice popolare

alludienza del 5.12.2012 e alludienza del 14.12.2012, rispettivamente, dal pubblico ministero e dai difensori delle parti civili e degli imputati OSSERVA Il quadro probatorio fin qui delineato rende assolutamente necessario, ad avviso della Corte, procedere ad una serie di ulteriori approfondimenti istruttori. In conformit a quanto statuito dalle SS.UU. della Suprema Corte di Cassazione (da ultimo nella sentenza emessa il 17 Ottobre 2006, n. 41281, GRECO) sul fondamento e i limiti del potere istruttorio officioso da parte del giudice del dibattimento, deve ritenersi che il processo penale introdotto dal nuovo codice del 1988, pur configurandosi tendenzialmente alla stregua di un processo di parti, non abbia inteso affatto accogliere integralmente il principio dispositivo in materia di prova perch, pur valorizzando i poteri e gli oneri di impulso e di iniziativa delle parti, tuttavia, in diversi momenti decisivi delliter processuale e nel concreto svolgimento della sua dialettica, ha preservato i poteri officiosi del giudice a tutela di istanze e finalit indefettibili del processo e sottratti alla disponibilit delle parti come laccertamento della verit dei fatti penalmente rilevanti e delle relative responsabilit, la soggezione del giudice esclusivamente alla legge e lobbligatoriet dellazione penale. Questa originaria impostazione codicistica non stata mutata n appare condizionata dalla riforma dellart. 111 Cost. che, nella sua nuova formulazione, ha consacrato il principio del contraddittorio come fondamentale canone di formazione della prova, senza per questo incidere sui limiti entro cui il principio dispositivo stato recepito. Infatti, come ben puntualizzato nella richiamata pronunzia delle SS.UU., lart. 507 ha lo scopo precipuo di consentire al giudice che non si ritenga in grado di decidere per la lacunosit o insufficienza del materiale probatorio di cui dispone, di ammettere le prove che gli consentono un giudizio pi meditato e pi aderente alla realt dei fatti che chiamato a ricostruire. Deve precisarsi anzi che, senza neppure scomodare i grandi principi, in particolare quello secondo cui lo scopo del processo laccertamento della verit, pu pi ragionevolmente affermarsi che la norma mira esclusivamente a salvaguardare la completezza dellaccertamento probatorio, sul presupposto che, se le informazioni probatorie a disposizione del giudice sono pi ampie, pi probabile che la sentenza sia equa e che il giudizio si mostri aderente ai fatti. Daltra parte, nella lettera della norma, come nella sua ratio pi pregnante per non dire della relazione di accompagnamento al nuovo codice di rito e della stessa dir. nr. 73 della legge delega che parla solo e genericamente di potere del giudice di disporre lassunzione di mezzi di prova non v traccia dellesistenza di limiti sostanziali e precostituiti allesercizio del potere istruttorio officioso da parte del giudice del dibattimento, che non siano quelli derivanti dai parametri che devono orientare la decisione di ricorrervi: nel senso che liniziativa deve essere assolutamente necessaria (e in effetti sia lart. 507 che lomologa norma di cui allart. 603 in tema di rinnovazione dellistruzione nel giudizio dappello usano questa espressione) e la prova deve avere carattere di decisivit (ch altrimenti non sarebbe necessaria). E un ulteriore vincolo rappresentato dalla necessit che il potere officioso in materia di prova sia esercitato nellambito delle prospettazioni delle parti e non per supportare probatoriamente una diversa ricostruzione che il giudice possa ipotizzare, poich la formulazione di unipotesi autonoma e alternativa da parte del giudice costituisce infatti (v. Cass. Sez. Un. 30 Ottobre 2003 n. 20, ANDREOTTI) violazione sia delle corrette regole di valutazione della prova che del basilare principio di terziet della giurisdizione. Ma fatti salvi questi limiti fisiologici e connaturati alla ratio dei poteri officiosi del giudice, unapplicazione dellart. 507 conforme al significato pi ampio consentito dalla formulazione letterale della norma non pregiudica il principio della terziet del giudice, n il principio della parit tra le parti, come non nuoce alla difesa dellimputato. Ed invero, liniziativa istruttoria dufficio risponde solo alla legittima esigenza di colmare, con

doveroso rigore, eventuali lacune conoscitive del processo, quali che siano le cause che le abbiano determinate; e quindi pu essere assunta, indifferentemente, a fronte di uninerzia tanto del pubblico ministero quanto della difesa dellimputato, senza incontrare preclusioni in decadenze o inammissibilit che sanzionano il differente ambito di iniziativa costituito dallesercizio del diritto alla prova. Questultimo esclusivo appannaggio e prerogativa delle parti, laddove lammissione dufficio di nuovo mezzi di prova ai sensi dellart. 507, sia che consegua ad unautonoma iniziativa del giudice sia che sia sollecitata da specifiche richieste di parte, un potere-dovere che il giudice non pu esimersi dallesercitare, ricorrendone i presupposti. Cos, in accordo con quanto statuito, prima dalle Sezioni Unite (gi con la sentenza 6.11.1992, MARTIN) e poi dalla Corte Costituzionale (che con sentenza 24 marzo 1993 n. 111, nel rigettare le eccezioni di incostituzionalit sollevate, afferm che il potere istruttorio del giudice del dibattimento ex art. 507 non affatto eccezionale ma suppletivo), deve ritenersi che a divenire inammissibile, ai sensi dellart. 468 c.p.p., non la prova, come tale, bens la richiesta intesa come atto di parte del pubblico ministero o della difesa; mentre nessuna inammissibilit prevista per il potere esercitabile dufficio dal giudice. Ne consegue il principio statuito dalla sentenza GRECO nellaffrontare la questione alla luce della nuova formulazione dellart. 111 Cost. secondo cui Il giudice pu esercitare il potere di disporre dufficio lassunzione di nuovi mezzi di prova, previsto dallart. 507 c.p.p., anche con riferimento a quelle prove che le parti avrebbero potuto richiedere e non hanno richiesto. Tale principio stato da ultimo ribadito dalla Corte Costituzionale che, con sentenza 26 febbraio 2010, n. 73, ha dichiarato infondata la q.l.c. dellart. 507 sollevata proprio in riferimento allart. 111 Cost. nella parte in cui consente al giudice di disporre lassunzione di nuovi mezzi di prova anche quando si tratti di prove dalle quali le parti sono decadute per mancato o irrituale deposito della lista prescritta dallart. 468 c.p.p., e, a seguito di tale decadenza, sia mancata ogni acquisizione probatoria. La Corte non ha mancato anzi di sottolineare come lammissione di nuove prove ex art. 507, proprio per il fatto di essere stata sollecitata da specifiche richieste di parte ancorch si trattasse della parte decaduta ex art. 468 dal diritto di postularle non consente di ravvisare un reale sacrificio del principio dispositivo in base al quale il giudice chiamato a decidere sulla base di quanto allegato e provato dalle parti; mentre manca in radice la possibilit di ipotizzare una lesione del dovere di imparzialit del giudice, poich questi, come si legge nella citata decisione, ammette la prova in quanto risponda al criterio legale, parametrato sulla sua idoneit a permettere una decisione causa cognita (nella specie in termini di indispensabilit); che poi la prova, una volta introdotta nel processo, torni a beneficio della parte istante, una delle possibili conseguenze naturali, non un dato che entri nella valutazione del giudice in sede di ammissione. N si pu obbiettare che tale interpretazione svuoterebbe di significato la sanzione dellinammissibilit comminata dallart. 468, giacch la parte inadempiente e come tale decaduta ai sensi dellart. 468, comma 1 c.p.p., ancora il giudice di legittimit delle leggi a dirlo, rischia di vedersi comunque denegata o ristretta lammissione delle prove a suo favore, anche nellipotesi in cui non vi sa stata alcuna precedente acquisizione probatoria. Diverso , infatti, il parametro che orienta la decisione del giudice sullammissione delle prove ex art. 190 rispetto alla quale assolutamente preminente il diritto alla prova delle parti, cui pu opporsi solo la manifesta superfluit o irrilevanza del mezzi istruttori richiesti da quello che presidia i poteri di integrazione probatoria ex art. 507. Del resto, che i poteri istruttori del giudice non siano vincolati alle determinazioni delle parti nellesercitare il proprio diritto alla prova, includendovi inerzie ma anche rinunzie o accordi acquisitivi, trova conferma nella previsione di cui allart. 507, comma 1 bis c.p.p., a norma del quale il giudice pu disporre dufficio anche lassunzione dei mezzi di prova relativi agli atti acquisiti al fascicolo per il dibattimento a norma degli artt. 431, comma 2 e 493, comma 3. Di contro, uneccessiva restrizione dellambito applicativo della norma in questione, sarebbe idonea come si legge ancora nella sentenza GRECO a vanificare il principio

dellobbligatoriet dellazione penale e si porrebbe in palese contraddizione con lesistenza degli amplissimi poteri del giudice in tema di richiesta di archiviazione del pubblico ministero, e, potrebbe aggiungersi, con i poteri parimenti ampi spettanti ex art. 603 al giudice dappello: ossia, con un sistema che esige che il giudice possa e debba sempre verificare il corretto esercizio da parte del pubblico ministero dei suoi poteri di iniziativa, come le sue carenze o omissioni. N pu temersi che un siffatto ragionevole temperamento del principio dispositivo nuoccia alla difesa o faccia venir meno la terziet del giudice. Il potere di iniziativa e di integrazione probatoria che lart. 507 gli riconosce conferito sia per supplire a lacune dellaccusa, sia per rimediare ad eventuali inerzie della difesa. E perderebbe la sua terziet soltanto il giudice che ne approfittasse per coltivare proprie ipotesi ricostruttive, del tutto avulse da quelle prospettate dalle parti: cosa che lart. 507 non consente. Se vero poi che lammissione di una prova a richiesta di parte potenzialmente giova al richiedente che confida di ricavarne elementi a conforto della propria tesi (difensiva o accusatoria), non certo questa la prospettiva in cui si colloca il giudice nel disporla, avendo come unico parametro di valutazione non gi quello della utilit e convenienza rispetto allinteresse e allobbiettivo perseguito dalla parte richiedente, bens la indispensabilit dellaccertamento ulteriore ai fini della conoscenza dei fatti da cui dipende la decisione sulla responsabilit dellimputato (Cfr. ancora Corte Cost. 26.02.2010, n. 73). E perch mai, come si chiedono ancora le Sezioni Unite nella sentenza GRECO, non dovrebbe essere considerato terzo un giudice scrupoloso che intende giudicare a ragion veduta e non con informazioni conoscitive insufficienti ben sapendo che possibile colmare almeno una parte delle lacune esistenti?. Circa lassoluta necessit degli approfondimenti istruttori disposti dufficio dal giudice, con ammissione di propria iniziativa o a richiesta di parte, di nuovi mezzi di prova, deve convenirsi che il rigoroso parametro indicato dallart. 507 mira a selezionare lattivit istruttoria da compiersi, focalizzandola sui temi del processo che che, pur inerendo alle prospettazioni di parte, non sono stati adeguatamente esplorati, lasciando tuttavia intravedere la possibilit di pervenire, allesito ulteriori approfondimenti, a risultanze decisive. Va per ribadito e precisato che, sotto questo aspetto, assolutamente necessaria ai fini della decisione non soltanto la prova che ex s possa risultare concludente per la colpevolezza o linnocenza dellimputato. Anzitutto, vero che per le prove da disporsi ex art. 507 ci che in linea di principio vale per qualsiasi altro elemento di prova. La rilevanza anche decisiva pu dipendere da una valutazione dinsieme che permetta di cogliere il significato e il valore di ogni singolo elemento nella costruzione del mosaico probatorio, e nel modo in cui ciascun elemento si lega agli altri, dando loro, e a sua volta ricevendone, un significato e un peso che, singolarmente considerati, non avrebbero. E solo al termine dellistruzione dibattimentale, ossia nella fase in cui si colloca lesercizio dei poteri di integrazione probatoria, possibile una valutazione dinsieme del compendio probatoria che faccia emergere la necessit o meno di ulteriori approfondimenti. E una situazione di tal genere pu ravvisarsi ove, su punti decisivi della controversia, persistano ombre o incertezze derivanti da unistruzione dibattimentale non esauriente, vuoi per un atteggiamento rinunciatario o comunque per carenze o inerzie nelle iniziative di parte; vuoi, pi semplicemente perch alcuni temi di prova non sono stati sufficientemente sondati. Ma a rendere indispensabile lammissione di nuovo mezzi di prova, pu anche essere la necessit di compulsare nuovamente alcune delle fonti gi escusse per sondarle su altre circostanze emerse nel corso dellistruzione successiva alla prima escussione; o di esaminare nuovi testi sulla conoscenza che altre fonti attribuiscono loro in merito a fatti decisivi Sintende poi, ed persino superfluo sottolinearlo, come ci ricordano ancora le SS.UU., che a seguito delliniziativa officiosa, resta integro il potere delle parti di chiedere lammissione di nuovi

mezzi di prova secondo la regola indicata nellart. 495 comma 2 c.p.p. (prova contraria) la cui assunzione si sia resa necessaria a seguito dellintegrazione probatoria disposta dufficio e, da diverso punto di vista, che lesercizio dei poteri in deroga al principio dispositivo non fa venir meno lonere del pubblico ministero di provare il fondamento dellaccusa e, tanto meno, lobbligo per il giudice di rispettare i divieti probatori esistenti. (Cfr. ancora Cass. SS.UU. n. 4281/2006 cit.). ************************ Sulla scorta di tali principi, al fine di completare il quadro probatorio, nel rigoroso rispetto delle ipotesi ricostruttive fin qui esplorate secondo le prospettazioni delle parti, e di approfondire o verificare lattendibilit di risultanze gi emerse nel corso dellistruzione dibattimentale sulle molteplici vicende che incrociano quella che qui ci occupa, con ricadute o implicazioni di segno opposto sullaccertamento della responsabilit degli odierni imputati, per il groviglio di inferenze induttive che possono trarsene, appare necessario e indispensabile, ai sensi dellart. 507 c.p.p., disporre una serie di attivit istruttorie di seguito indicate. 1. I. In virt del consenso manifestato dalle parti alludienza del 5.12.2012, deve disporsi lacquisizione: 1. della relazione tecnica del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo del 2.3.1996 a firma dellispettore Gaetano Azzolina, concernente lesame balistico-comparativo delle armi sequestrate a Mazzara Vito in data 7.2.1996 in esecuzione del decreto di sequestro del 3.2.1996; 2. della relazione tecnica del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo del 21.3.1996 a firma dellispettore Biagio Manetto, concernente larma sequestrata a carico di Zizzo Marco in data 4.3.1996. Al riguardo necessario acquisire informazioni presso il SERIMANT di Palermo in ordine alleffettiva avvenuta distruzione delle armi di cui al verbale di versamento presso il SERIMANT di Palermo n. 37/2008 (pratica 255/07) del 20.2.2008 con specifico riferimento ai reperti di cui ai punti da 69 a 73. A corredo della relazione tecnica del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo del 2.3.1996 a firma dellispettore Gaetano Azzolina, deve disporsi la produzione, a cura del P.M., delleventuale documentazione fotografica concernente i reperti oggetto della relazione tecnica a firma dellispettore Azzolina Gaetano. Inoltre, va disposto lesame dellispettore Azzolina Gaetano in ordine agli accertamenti balistici svolti sulle armi sequestrate a carico di Mazzara Vito in data 7.2.1996 e vanno altres acquisiti: i documenti prodotti dal P.M. alludienza del 5.12.2012, come da relativo indice; i documenti offerti in produzione dallAvv. Miceli relativi agli accertamenti concernenti i due revolver rispettivamente calibro 357 magnum e calibro 38 special gi nella disponibilit di Marrocco Luciano. A riscontro delle dichiarazioni rese da Milazzo Vincenzo, necessario acquisire informazioni presso la DIA di Palermo, la Squadra Mobile della Questura di Trapani e il Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani in ordine allomicidio del giudice Alberto Giacomelli avvenuto a Trapani in data 14.9.1988 e allesito del relativo procedimento penale, con specifico riguardo alla tipologia di armi usate dai killer, anche al fine di appurare se siano state effettuati accertamenti di comparazione balistica e se i dati e la documentazione fotografica afferenti al materiale balistico repertato in occasione del predetto delitto siano transitati nelle banche dati nazionali. 1. II. In relazione al contesto criminoso in cui sarebbe maturata la decisione di uccidere rostagno e a risultanze emerse nel corso dei primi accertamernti investigativi, appare necessario disporre lesame:

di Fiorino Liborio, Martinez Salvatore e Polizano Rocco, in ordine alla presenza presso la cava sita a Valderice nella contrada Rocca di Giglio; del maresciallo Angelo Voza gi indicato dalla teste Rostagno Carla come uno dei due appartenenti alla Guardia di Finanza che furono i referenti del fratello Mauro Rostagno sulle circostanze indicate dallAvv. Greco, per conto dellAvv. Lanfranca, e dallAvv. Miceli; nonch sugli accertamenti svolti nellambito dellindagine sul Circolo Scontrino e relative logge massoniche; di Filippello Giacoma in ordine al presunto incontro tra Rostagno e LAla Natale; nonch in ordine ai rapporti tra esponenti massonici e affiliati mafiosi e alla vicenda concernente lacquisto di armi per conto delle cosche mafiose locali, come risulta dalla sentenza emessa dal Tribunale di Trapani in data 5.6.1993 a carico di Grimaudo Giovanni ed altri (pag. 6667) e tenuto conto dei riferimenti ad un presunto traffico di armi contenuti nel verbale di s.i.t. Rese da Rostagno in data 25.2.1988; del dott. German Calogero in ordine allomicidio di Mastrantonio Vincenzo avvenuto in data 1.5.1989 e allesito del relativo procedimento. Con riferimento alle dichiarazioni gi rese sul conto del predetto Mastrantonio rispettivamente dal dott. German Calogero e dai collaboratori di giustizia Milazzo Vincenzo e Sinacori Vincenzo, va sollecitato, ai sensi dellart. 506 c.p.p., il P.M. a fornire chiarimenti sullesito del procedimento concernente lomicidio di Mastrantonio Vincenzo. In relazione alle attivit di ricerca poi sfociate nel rinvenimento della Fiat Uno presumibilmente usata dai killer va disposto lesame del brigadiere Cillaroto Vincenzo autore del sopralluogo effettuato insieme al deceduto brigadiere Orlando Andrea, come da relazione di servizio del 27.9.1988: previo accertamento dellesistenza in vita dello stesso Cillaroto e compiuta identificazione a cura del Comando Compagnia Carabinieri di Trapani Nucleo Operativo Radiomobile. Lo stesso Comando avr cura di trasmettere a questa Corte lelenco dei militari del N.O.R.M. in servizio tra il 26 e il 27 settembre 1988. Parimenti va sollecitato il P.M. a fornire chiarimenti in ordine alla sorte del materiale sequestrato presso la cava sita a Valderice nella contrada Rocca di Giglio. 1. III. A corredo delle risultanze gi acquisite su Bulgarella Giuseppe (Puccio) e i suoi controversi rapporti con ambienti mafiosi (v. dichiarazioni di Cardella, Brusca e Siino), vanno acquisite informazioni, tramite il Nucleo della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, in ordine alla partecipazione dellimpresa di Bulgarella Giuseppe (Puccio) a gare di appalto per la realizzazione di opere pubbliche nella provincia di Trapani tra il 1987 e il 1989 e allesito di tali gare, con particolare riferimento ai lavori connessi alle opere per la metanizzazione del territorio trapanese nel 1987. Al riguardo vanno acquisite informazioni, tramite la Squadra Mobile della Questura di Trapani, circa i precedenti giudiziari del padre e del fratello di Bulgarella Giuseppe (Puccio). Appare, inoltre, opportuno, ai sensi dellart. 506 c.p.p., sollecitare il P.M. a fornire chiarimenti in ordine allesito del procedimento penale instaurato a carico di Bulgarella Giuseppe per il reato di cui allart. 371 bis c.p.p.. Deve, infine, disporsi nuovo esame di Ingrasciotta Caterina in ordine ai rapporti di frequentazione intrattenuti con il dott. Giovanni Falcone e con riferimento alla disponibilit da parte del Rostagno di una videocamera amatoriale, nonch in relazione alle asserite pressioni ricevute da vari ambienti a proposito dei servizi giornalistici curati dal Rostagno, come gi riferito dalla stessa Ingrasciotta e dal Bulgarella. 1. IV.

In virt del consenso manifestato dalle parti alludienza del 5.12.2012, deve disporsi lacquisizione del verbale di s.i.t. rese da Mul Nicol in data 28.9.1993 e gi prodotto dallAvv. Miceli alludienza del 18.04.2012. Vanno, altres, acquisiti i documenti offerti in produzione alludienza del 5.12.2012 dallAvv. Miceli, come da relativo indice. Deve, poi, disporsi lesame: di Mul Nicol in ordine alla natura dei documenti visionati, come risulta dal verbale di s.i.t. rese in data 28.9.1993; di Cannizzaro Maria gi indicata dal teste Amodeo Pietro in ordine alle circostanze dedotte dallAvv. Crescimanno e dallAvv. Galluffo e in ordine allultima volta antecedente lomicidio di Rostagno in cui Cardella Francesco si rec a Milano; di Augias Corrado sulle circostanze indicate dallAvv. Vezzadini e sullallestimento della puntata della trasmissione Telefono Giallo andata in onda in data 27.10.1989, con particolare riferimento alle confidenze ricevute dal regista Cavallone Alberto in ordine ai problemi e agli ostacoli incontrati nella raccolta del materiale e nellindividuazione delle fonti su cui imbastire il programma; nonch sui contatti avuti con Cardella Francesco al riguardo e sugli eventuali contatti diretti dello stesso Augias con alcune delle fonti compulsate per la trasmissione; ed ancora con riferimento alle ragioni della mancata partecipazione alla trasmissione di Roveri Elisabetta e Cardella Francesco, alle ragioni per le quali non fu trasmesso neanche un frammento dellintervista schermata rilasciata da Faconti Alessandra al regista Cavallone Alberto, secondo quanto dichiarato dalla stessa Faconti al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani in data 7.8.1996; di Cavallone Alberto, previo accertamento della permanenza in vita dello stesso a cura della Squadra Mobile della Questura di Trapani, sulle medesime circostanze concernenti lesame di Augias Corrado e sulle circostanza oggetto delle dichiarazioni rese al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani in data 11.9.1996; di Bizzi Giuseppe in ordine alle circostanze oggetto del confronto con Bulgarella Giuseppe del 2.8.1996 Occorre accertare, tramite il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, la natura e lentit dei flussi finanziari concernenti la Saman negli anni 1988 e 1989, con particolare riguardo ai finanziamenti erogati o in corso di erogazione da parte di enti pubblici, quali Presidenza del Consiglio dei Ministri, Provincia di Trapani, Comune di Trapani, Comune di Marsala e Comuni limitrofi. Vanno, altres, acquisite, tramite il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, opportune informazioni in ordine agli intrecci tra le societ facenti capo a Saman e segnatamente Saman International, Saman Italia, Saman France, Saman s.r.l., GE Solidariet, Il Mattone, Ibiscus e le cooperative Cukku e Sagaro (queste ultime citate da Faconti Alessandra) e allorganizzazione non governativa specializzata in aiuti umanitari O.I.A.S.A. (citata da Raggi Lorella alludienza del 9.5.2012): delle predette societ occorre appurare epoca di costituzione, composizione, cariche sociali, oggetto sociale, attivit accertate e fonti di finanziamento, precisando quali delle predette societ fossero operative tra gli anni 1987 e 1989. Al contempo, va accolta la richiesta dellAvv. Miceli di disporre lacquisizione: del certificato del casellario giudiziale a carico di Sipala Roberto; delleventuale sentenza di condanna a carico di Sipala Roberto per il delitto di diffamazione commesso nei confronti di Roveri Elisabetta. Inoltre, in relazione alle dichiarazioni rese da Sinacori Vincenzo, devono acquisirsi informazioni, tramite la Squadra Mobile della Questura di Trapani, circa eventuali rapporti di parentela tra Bonanno Giacomo, nato a Mazara del Vallo il 16.5.1957, originariamente indiziato di concorso

nellomicidio Rostagno, e Bonanno Pietro, indicato da Sinacori Vincenzo come componente del gruppo di fuoco, di cui avrebbe fatto parte anche Mazara Vito, operante nella zona di Valderice e Trapani. In relazione alla richiesta di esame del collaboratore Fiorentino Antonio avanzata dallAvv. Vezzadini e dallAvv. Galluffo, devono acquisirsi in via preliminare: presso la DIA di Lecce informazioni in ordine alla carriera criminale e al percorso collaborativo di Fiorentino Antonio; presso la DIA di Catanzaro una scheda informativa relativa a Isabella Agostino con specifico riferimento agli eventuali periodi di detenzione, con specificazione dei relativi titoli di reato, di Isabella Agostino presso la Casa Circondariale di Lamezia Terme e ad eventuali periodi di codetenzione di Isabella Agostino e Fiorentino Antonio. Al contempo, appare opportuno, ai sensi dellart. 506 c.p.p., sollecitare il P.M. a fornire chiarimenti sullesito delle indagini nei confronti di Cardella Francesco, tenuto conto che il GIP del Tribunale di Palermo con il provvedimento del 29.9.1999, con cui ha ordinato larchiviazione nei confronti degli originari coindagati (Bonanno, Oldrini, Rallo, Roveri, Serra, Cammisa e Marrocco), ha disposto la restituzione degli atti al P.M. per la prosecuzione delle indagini nei confronti di Cardella Francesco e tenuto conto che nella Richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo in data 5.12.1998 (pag. 25) si fa riferimento a numerose richieste di rogatoria internazionale ancora pendenti con riferimento alla posizione di Cardella Francesco. 1. V. In relazione al tema del traffico di droga e armi come oggetto specifico di attenzione e interessamento da parte del Rostagno in rubriche di approfondimento su RTC, ma anche in vista di inchieste giornalistiche in fieri, appare, altres, assolutamente necessario acquisire, a cura della cancelleria, la sentenza emessa dal Tribunale di Marsala in relazione al sequestro di un carico di droga trasportato dal cargo Fidelius, il cui dibattimento iniziato nel gennaio 1988, come risulta dallintervista rilasciata a Rostagno dal dott. Paolo Borsellino in data 25.1.1988 (DVD n. 11 produzione dellAvv. Lanfranca); e insieme alla sentenza vanno acquisiti gli atti (irripetibili) relativi al sequestro predetto. Inoltre, al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani vanno richieste informazioni sulle indagini che portarono al clamoroso sequestro citato nellintervista predetta e a loro eventuali sviluppi successivi, nonch in relazione allarmatore e alle societ collegate. Nel quadro delle inchieste giornalistiche condotte dal Rostagno nellambito del traffico di armi, deve disporsi lesame: di Torregrossa Natale, nato a Trapani il 12.10.1950, previo accertamento della permanenza in vita a cura della Squadra Mobile della Questura di Trapani, in ordine allincontro avuto con Rostagno il 22.2.1988 e ad eventuali successivi contatti; del dentista che operava presso la comunit Saman nel 1988, previa compiuta identificazione a cura della Squadra Mobile della Questura di Trapani, in ordine allincontro di Rostagno con Torregrossa Natale, di cui al verbale di s.i.t. rese da Rostagno in data 25.2.1988. 1. VI. Risulta assolutamente necessario disporre nuovo esame di Cicero Antonino al fine di chiarire le circostanze oggetto della relazione di servizio del 27.11.1996. Appare parimenti necessario acquisire, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani, la nota informativa, citata dal colonnello DellAnna Elio alludienza del 16.2.2011, relativa agli accertamenti sul conto di Cammisa Giuseppe e di Tamburello Giacomo, nonch sui presunti rapporti tra il Cammisa e lAvv. Messina Antonio; ed ancora, una scheda informativa in ordine

allesito dei procedimenti penali riguardanti il Cammisa, con particolare riguardo ad un procedimento concernente il traffico di stupefacenti, in concorso con Messina e Tamburello, e ad un procedimento relativo al delitto di favoreggiamento in relazione ad un omicidio consumato in localit Tre Fontane nel 1981. 1. VII. In relazione alle dichiarazioni rese da Sinacori Vincenzo, occorre, poi, acquisire informazioni presso la DIA di Palermo, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani e il ROS dei Carabinieri di Palermo in ordine ad eventuali attivit dindagine svolte sul coinvolgimento di Virga Vincenzo, Messina Giuseppe e Lipari Giuseppe (detto Pino) nello smaltimento di rifiuti. Gli organi di polizia giudiziaria delegati avranno cura di precisare, in particolare a se tra le imprese facenti capo, anche per interposta persona, a Virga Vincenzo, ve ne fosse una specializzata nel settore del trasporto e smaltimento di rifiuti speciali, se a questa impresa o ad altre con essa collegate fosse cointeressato il geom. Lipari Giuseppe e il commercialista trapanese Messina Giuseppe, se questa impresa o queste imprese avessero avviato o progettato di avviare un traffico di rifiuti speciali verso lestero. In tale contesto, e avuto riguardo alle dichiarazioni gi rese dal dott. Pampillonia alludienza del 6.4.2011 (pag. 28), necessario altres acquisire informazioni presso il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani e la D.I.A. di Palermo circa il coinvolgimento di Di Falco Pietro in indagini relative a traffici illeciti di rifiuti chimici o tossici; e lesito degli eventuali procedimenti istruiti. 1. VIII. Va, inoltre, disposto lesame: di Palladino Andrea e Scalettari Luciano, in ordine alle circostanze che denoterebbero legami di Cammisa Giuseppe, inteso Juppiter, con ambienti dei servizi segreti; a corredo deve acquisirsi i documenti nn. 4 e 5 della odierna produzione dellAvv. Galluffo Vito; di Benivegna Angelo, nato a Trapani il 24.3.1953, giornalista di RTC, gi citato dal dott. Pampillonia, in ordine a contatti di Cammisa con la Somalia; di Navarro Stagno Carl in ordine al presunto coinvolgimento di Cardella in un traffico di armi con la Somalia e in ordine alle confidenze ricevute al riguardo da Ilaria Alpi; di Cammisa Giuseppe in ordine ad eventuali contatti avuti con la Somalia anche in epoca antecedente al 1992, ai rapporti con Cardella Francesco, alla sua presenza presso la comunit Saman e quanto a sua conoscenza sui contrasti tra Cardella e Rostagno in epoca anteriore e prossima allomicidio dello stesso Rostagno; dellOn. Oddo Camillo in ordine ad eventuali notizie apprese dai vertici del P.C.I. sulla presenza di Gladio a Trapani o su movimenti sospetti intorno ad una base aerea; a corredo deve disporsi lacquisizione dei documenti nn. 8 e 9 della odierna produzione dellAvv. Galluffo Vito; del Sen. Massimo Brutti in ordine a eventuali studi o relazioni depositate agli atti delle Commissioni Parlamentari dInchiesta di cui ha fatto parte sul tema della presenza di Gladio in Sicilia e presunte connessioni con gravi avvenimenti delittuosi; del colonnello Fornaro Paolo, in ordine alle circostanze indicate dallAvv. Galluffo; del colonnello Piacentini Luciano, previa compiuta identificazione e accertamento della permanenza in vita a cura della Squadra Mobile della Questura di Trapani, in ordine alle circostanze indicate dallAvv. Galluffo; dellammiraglio Martini Fulvio, previa compiuta identificazione e accertamento della permanenza in vita a cura della Squadra Mobile della Questura di Trapani, in ordine alle circostanze indicate dallAvv. Galluffo; In ordine alla richiesta di esame del generale Rosa Mario Benito avanzata dallAvv. Galluffo, risulta

assolutamente necessario acquisire in via preliminare informazioni presso lAISE per accertare se a capo del SISMI nel 1988 vi fosse il generale Rosa o altro ufficiale. In relazione alle dichiarazioni rese da Elmo Francesco, risulta assolutamente necessario acquisire informazioni presso lAISE per accertare se lo stesso fosse uno dei riferimenti del colonnello Ferraro Mario. Deve, poi, disporsi ai sensi dellart. 512 c.p.p. lacquisizione del verbale in forma non omissata, salvo la persistenza di esigenze investigative delle dichiarazioni rese al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani dal maresciallo Li Causi Vincenzo in data 28.6.1993, nonch eventuali altri verbali di dichiarazioni rese dal Li Causi nellambito del procedimento istruito dalla Procura della Repubblica di Trapani sul caso dellomicidio Rostagno e sul caso Gladio in relazione allattivit del Centro Scorpione. A questultimo riguardo va disposta lacquisizione del decreto di archiviazione emesso dal GIP del Tribunale di Trapani in data 1.6.2000 nellambito del procedimento sul centro Scorpione. 1. IX. Inoltre, appare assolutamente necessario acquisire informazioni, tramite la Squadra Mobile della Questura di Trapani, in ordine alle modalit di compilazione dellelenco degli iscritti alle Logge operanti nellambito del Circolo Scontrino (Rapporto preliminare della Squadra Mobile della Questura di Trapani datato 5.9.1986 fascicolo I fogli 29-38), ivi compreso quello relativo alla Loggia Osiride, e ad eventuali accertamenti su affiliati non risultanti dai registri e sul progetto di gemellaggio tra le logge trapanesi e la Loggia Socrate di Catania (pag. 6 sentenza emessa dal Tribunale di Trapani in data 5.6.1993 a carico di Grimaudo Giovanni ed altri). A tal proposito deve disporsi lacquisizione, a cura della cancelleria, della copia del carteggio sequestrato in data 14.10.1987. Deve, poi, disporsi lacquisizione del verbale delle dichiarazioni dibattimentali rese da Filippello Giacoma alludienza del 20.3.1993 nellambito del procedimento penale n. 24/1991 definito con sentenza emessa dal Tribunale di Trapani in data 5.6.1993 a carico di Grimaudo Giovanni ed altri. 1. X. Deve trovare accoglimento la richiesta avanzata dallAvv. Galluffo di acquisizione della copia del libro Delitto Rostagno un teste accusa pubblicato da Di Cori Sergio, documento n. 1 della odierna produzione dellAvv. Galluffo Vito, in vista dellesame che va parimenti disposto di Di Cori Sergio in ordine alle circostanze indicate dallAvv. Galluffo e in ordine ai rapporti e alle confidenze ricevute da Rostagno. Allo stesso modo deve disporsi lacquisizione del documento n. 2 della odierna produzione dellAvv. Galluffo Vito. A corredo di tali incombenze istruttorie va disposto, altres, lesame: di Gandus Valeria citata dal dott. Pampillonia nel corso delludienza del 6.4.2011; di Pampillonia Giovanni sugli specifici accertamenti (nota 12.11.1996 n. 0763/95 DIGOS) espletati a riscontro delle dichiarazioni rese da Elmo Francesco, da Di Cori Sergio e da Gandus Valeria. In relazione alle dichiarazioni rese da Elmo Francesco va disposto lesame: del maresciallo Vacchiano Vincenzo, gi in servizio presso i Carabinieri di Torre Annunziata, previa compiuta identificazione a cura del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani, in ordine alloggetto delle indagini e allesito delle stesse cui ha collaborato Elmo Francesco. 1. XI. Appare, poi, assolutamente necessario acquisire, tramite la Squadra Mobile della Questura di

Trapani con facolt di subdelega, copia delle missive detenute da Curcio Renato e allo stesso inviate da Rostagno Mauro, di cui lo stesso Curcio, nel corso dellesame del 7.11.2012 (pag. 204), ha manifestato la disponibilit allesibizione. 1. XII. In relazione alle richieste avanzate dallAvv. Crescimanno devono acquisirsi informazioni presso il D.A.P. in ordine: ai periodi di codetenzione di Milazzo Francesco e Agata Mariano; ai periodi di codetenzione di Marchese Giuseppe e Agate Mariano; ai periodi di codetenzione di Mutolo Gaspare e Agate Mariano; ai periodi di detenzione di Calcara Vincenzo presso la Casa di Reclusione di Favignana;

Al contempo, sulla base delle risultanze della sentenza emessa dal Tribunale di Trapani in data 5.6.1993 a carico di Grimaudo Giovanni ed altri, devono acquisirsi informazioni presso il D.A.P. in ordine: ai periodi di codetenzione di Grimaudo Giovanni e Agate Mariano; ai periodi di codetenzione di Grimaudo Giovanni e LAla Natale; ai periodi di codetenzione di Grimaudo Giovanni e Riserbato Antonino; ai periodi di codetenzione di Grimaudo Giovanni e Scavuzzo Pietro.

1. XIII. A corredo delle risultanze sullaffiliazione mafiosa degli odierni imputati e sul loro coinvolgimento in gravi fatti di sangue va disposta lacquisizione: del decreto emesso dal Tribunale di Trapani in data 12.5.1997 di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale nei confronti di Virga Vincenzo. Allo stesso modo deve disporsi lacquisizione delle seguenti sentenze: Corte dAssise dAppello di Palermo del 28.12.2000 in parziale riforma della sentenza emessa dalla Corte dAssise di Trapani in data 3.5.1999, irrevocabile il 13.3.2002 (RINO 2); Corte dAssise di Palermo del 10.2.1999, confermata dalla Corte dAssise dAppello di Palermo in data 9.11.2000, irrevocabile il 15.7.2002; Corte dAssise di Palermo del 27.1.2003, confermata dalla Corte dAssise dAppello di Palermo in data 24.2.2004, irrevocabile il 12.1.2005; Corte dAppello di Palermo del 17.6.2005 in parziale riforma della sentenza emessa dal GUP del Tribunale di Palermo il 23.12.2003, irrevocabile il 4.5.2006; GUP del Tribunale di Caltanissetta del 20.11.2002, confermata dalla Corte dAssise dAppello di Caltanissetta il 28.6.2005, irrevocabile 31.1.2007; Tribunale di Trapani dell11.12.2008, confermata dalla Corte dAppello di Palermo il 12.7.2010, irrevocabile il 25.11.2010. 1. XIV. In ordine alla richiesta di ispezione dei luoghi avanzata dalle parti deve disporsi perizia al fine di accertare lo stato dei luoghi allepoca del delitto, mediante acquisizione delle aerofotogrammetrie pi prossime alla data dellomicidio (26.9.1988), e con riferimento anche agli anni 1987-1989 per riscontrare eventuali modifiche intervenute nel tempo: ci avendo specifico riguardo alla presenza di eventuali strade o trazzere che ponessero in collegamento il luogo dellomicidio con le arterie stradali vicine, nonch le eventuali vie di collegamento tra il luogo dellomicidio e la cava in contrada Rocca di Giglio (Valderice) ove venne rinvenuta in data 27.9.1988 la Fiat Uno bruciata. 1. XV. Deve mantenersi, invece, allo stato, la riserva in ordine alla formulazione di apposita richiesta di

trasmissione di specifici atti della Commissione dInchiesta sul caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Allo stesso modo occorre rinviare allesito dellesame di Cavallone e Di Cori la richiesta avanzata dallAvv. Miceli di nuovo esame di Roveri Elisabetta e di Rostagno Maddalena. 1. XVI. Viceversa, non risulta assolutamente necessario procedere allesame di: De Lutiis Giuseppe, atteso che, in base alle circostanze dedotte dallAvv. Galluffo, dovrebbe riferire su fatti appresi in via indiretta; De Gennaro Giovanni, in quanto le circostanze dedotte dallAvv. Galluffo risultano generiche; Marino Leonardo, perch i fatti dedotti dallAvv. Galluffo sono inconferenti; di Macaluso Maurizio in ordine alle circostanze apprese da Di Cori, avendo disposto lacquisizione dellarticolo pubblicato dal giornalista. Allo stesso modo non risulta assolutamente necessario acquisire: il documentario La voce nel vento di Alberto Castiglione, atteso che, in mancanza di indicazioni specifiche, risulta superfluo, in quanto concernente le dichiarazioni rese da Rostagno Carla, gi escussa nellambito del presente procedimento; copia dei verbali relativi allacquisizione, allapertura e alla chiusura dei reperti balistici concernenti lomicidio Rostagno e gli omicidi Piazza-Sciacca, Pizzardi, Reina, Montalto e Monteleone, atteso che non sussistono concreti elementi idonei ad avvalorare ipotesi di contaminazione dei reperti oggetto dellaccertamento peritale gi disposto. Alla luce delle circostanze emerse nel corso dellesame di Sipala Roberto, non risulta assolutamente necessario procedere alla compiuta identificazione di Fagone Luigi. In relazione al tema di approfondimento indicato dallAvv. Crescimanno, la documentazione in atti consente di individuare lepoca e le modalit di identificazione delle sorelle Fonte, quali testimoni oculari del transito dellautovettura Fiat Uno di colore bianco, presumibilmente usata dai killer, sicch non risultano necessari ulteriori approfondimenti. Da ultimo, deve rilevarsi che dalla documentazione in atti risultano gi accertati i periodi e i luoghi di detenzione di Agate Mariano dallultimo arresto (18.1.1985) e durante le udienze del procedimento n. 11/1986 R.G. Assise a carico di Agate Mariano + 13 concernente lomicidio di Lipari Vito. P.Q.M. Visti gli artt. 506, 507 e 512 c.p.p., dispone lacquisizione della documentazione e delle informazioni sopra indicate: avranno cura i Comandi e i Dirigenti degli organi di polizia destinatari delle richieste di informazioni di designare, ciascuno per quanto di competenza, un ufficiale o un funzionario che dovr comparire davanti a questa Corte per riferire sulle informazioni che si raccomanda di trasmettere con la massima urgenza, compatibilmente con la complessit degli accertamenti richiesti; dispone lesame dei testi specificamente ammessi, onerando della citazione le parti richiedenti e mandando alla cancelleria per la citazione dei testi ammessi dufficio; dispone perizia per i fini di cui in premessa e alluopo nomina perito il dott. Enrico Russo che dovr comparire per il conferimento dellincarico; rinvia allesito dellesame del Sen. Massimo Brutti leventuale formulazione di apposita richiesta di trasmissione di specifici atti della Commissione dInchiesta sul caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e allesito dellesame di Cavallone e Di Cori la richiesta avanzata dallAvv. Miceli di nuovo esame di Roveri Elisabetta e di Rostagno Maddalena;

rigetta nel resto le richieste avanzate dalle parti. Trapani, 14 dicembre 2012 Il giudice Samuele Corso Il Presidente Angelo Pellino

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