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di
Markus Becker
(traduzione di Camillo Franchini)
Link all’articolo originale.
Il 19 luglio 2005 gli schermi radar del DWD (servizio meteorologico tedesco)
indicarono un fatto sorprendente: davanti alla costa olandese del Mare del
Nord, subito dopo mezzogiorno, emerse una piccola massa compatta –
chiaramente un fronte temporalesco. Tuttavia la presunta formazione
temporalesca crebbe con minacciosa velocità: entro due ore il radar mostrò
una striscia nuvolosa lunga 300 chilometri che andava dalle Isole Frisone
orientali fino alla Ruhr settentrionale. Però non era possibile vedere nubi
spesse da terra o dai satelliti. Non esisteva una formazione piovosa.
Questa teoria del Düppel circolò durante lo scorso anno. Emersero però
dubbi formulati da esperti interrogati dai media: per un fenomeno di quella
estensione si pensava avrebbero dovuto essere disperse tonnellate di
Düppel. Il WDR citò un anonimo specialista che affermò che sarebbe stato
necessario l’impiego di centinaia di aerei per ottenere un effetto simile a
quello riscontrato.