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Il brano qui sotto riportato tratto da una disamina sulla mortalit (aggiornata fino al 1986) trattata da Graziella Caselli

i sul sito www.treccani.it Sotto riporto delle tabelle pubblicate dal sito sopra citato e dal sito dellIstat Marialuigia Ronzano

MUTAMENTI DEL PROFILO DI MORTALIT PER CAUSA << La trasformazione della struttura per et della mortalit e il conseguente slittamento dell'et alla morte sono l'ovvia conseguenza delle profonde modificazioni della mortalit per causa. Dalla elevatissima incidenza delle malattie infettive e di origine acuta, che caratterizzava l'avvio del declino della mortalit di fine secolo, si passati al ruolo preponderante assunto ~dalla mortalit per malattie di natura cronico-degenerativa e, in particolare, per tumori e per malattie del sistema circolatorio. In tutti i paesi europei, indipendentemente dai loro tassi di mortalit, nel primo decennio di questo secolo le malattie di natura infettiva erano di gran lunga le principali responsabili della mortalit. Se si considerano alcuni paesi rappresentativi delle diverse realt territoriali, queste malattie considerate nel loro insieme, comprensive cio di bronchite, polmonite e influenza, causavano all'inizio di questo secolo il 56% dei decessi in Italia, il 50% in Inghilterra e il 43% in Norvegia. Escludendo le malattie infettive dell'apparato respiratorio, l'incidenza delle rimanenti - quasi equivalente al Nord e al Sud - era responsabile di poco pi di un terzo della mortalit complessiva. La composizione interna di questa voce presentava comunque una notevole diversificazione tra paesi: le gastroenteriti erano le patologie dominanti in Italia (il 15% della mortalit totale; v. Caselli, 1991) e negli altri paesi del Sud, mentre queste non rappresentavano che una proporzione molto ridotta nei paesi del Nord (5-7%), dove era invece dominante la mortalit per tubercolosi. Questa diversa composizione delle malattie infettive era giustificata soprattutto dalle caratteristiche, di intensit e struttura, della mortalit infantile di ogni paese ed era lo specchio delle distanze esistenti in termini di sviluppo. Nei paesi meridionali, le malattie gastroenteriche denunciavano il maggior degrado igienico-ambientale e sociale in cui viveva la popolazione di questi paesi rispetto a quelle dei paesi del Nord, gi pi progrediti. Si aggiunga poi che queste malattie trovavano al Sud condizioni particolarmente favorevoli al loro diffondersi nella stagione calda, durante la quale provocavano il pi alto numero di morti tra i bambini nei primi anni di vita. Le tubercolosi, invece, concentrate particolarmente nelle et giovanili e giovani adulte, penalizzavano maggiormente i paesi in cui il processo di urbanizzazione pi spinto (spesso conseguente a quello di industrializzazione) offriva un terreno fertile alla loro diffusione.Ancora all'inizio degli anni trenta, quando si avvi quasi ovunque la grande rivoluzione sanitaria, le malattie infettive nel complesso, pur avendo gi ridotto la loro incidenza, costituivano la prima causa di morte. Nei paesi pi avanzati (la Norvegia ne un esempio), dove la speranza di vita aveva ormai raggiunto o superato i 60 anni, producevano ancora pi del 30% dei decessi, mentre in quelli meno progrediti erano responsabili del 50% della mortalit complessiva. L'Italia ha mantenuto per queste cause livelli di mortalit relativamente elevati almeno fino agli anni sessanta e ha stentato ad adeguarsi agli altri paesi europei pi avanzati anche in seguito (v. tab. IV; v. Caselli, 1994). Negli stessi anni trenta, le malattie del sistema circolatorio erano responsabili nei paesi dell'Europa settentrionale di circa il 20% della mortalit, mentre la loro incidenza raggiungeva il 15% circa in

Italia e solo l'8-9% nei paesi dell'Europa orientale. I tumori, per contro, provocavano una frazione ancora molto contenuta del totale della mortalit: intorno al 910% nei paesi pi sviluppati del nord e centro Europa e al 4-6% negli altri. possibile che l'incidenza di questo gruppo di cause di morte - che hanno offerto per lungo tempo i maggiori ostacoli a una corretta diagnosi - sia stata ovunque sottostimata. Ma anche certo che negli anni trenta il processo di diffusione di quei rischi (fumo di sigarette, ad esempio, ma anche quelli collegati allo sviluppo industriale) che avrebbero provocato l'aumento di queste malattie negli anni successivi si trovava ancora in uno stadio iniziale. Il processo di transizione, che aveva avuto inizio in epoche diverse e con modalit specifiche in ogni paese, negli anni sessanta, alla fine della grande rivoluzione sanitaria, ha gi completamente trasformato ovunque il profilo nosologico della mortalit. Le malattie del sistema circolatorio sono divenute la prima causa di morte, provocando a seconda dei paesi dal 30 al 40% dei decessi e occupando nella graduatoria il posto precedentemente tenuto dalle malattie di natura infettiva. I tumori, seconda causa per importanza, hanno raggiunto nei paesi pi sviluppati valori varianti dal 18 al 23%. Al terzo posto si ritrovano quasi ovunque le morti di natura accidentale, determinate dal numero sempre crescente degli incidenti automobilistici. Negli anni pi recenti questo nuovo profilo si conferma e si radicalizza con una progressiva crescita di importanza dei tumori che, sul finire degli anni ottanta, giungono a rappresentare in Francia la prima causa di morte. Il comportamento di questo paese precorre quanto sta avvenendo in quasi tutti i paesi sviluppati, che si stanno gradualmente avvicinando allo scambio delle posizioni tra le due principali cause di morte. Solo i paesi dell'Europa orientale si sottraggono fino ad ora a questa tendenza. Qui infatti, almeno a giudicare dalla Cecoslovacchia (v. tab. IV), la proporzione dei decessi provocati dalle malattie cardiovascolari ancora crescente e raggiunge nel 1988 il 43%, contro il 23% dei tumori, per gli uomini, e il 44%, contro il 24%, per le donne. >>

Andamento mortalit in Italia 1910 - 1986 (valori percentuali) Maschi Femmine Anni Malattie infettive Bronchite, Influenza, Polmonite Malattie sistema circolatorio Tumori Cause accidentali Altre cause 1910 35 21 12 3 3 26 1930 31 21 16 4 5 23 1960 8 10 30 14 9 29 1986 2 5 33 28 10 22 1910 38 20 13 3 2 24 1930 35 21 17 5 2 20 1960 9 11 32 15 3 30 1986 2 4 34 28 6 26

100.0 90.0 80.0 70.0 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 -

Mortalit per grandi gruppi di cause, et e sesso (valori percentuali). Anni 1990 - 2008

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2006 2007 2008

Malattie infettive Malattie sistema nervoso, organi dei sensi Malattie apparato respiratorio Traumatismi, avvelenamenti

Tumori Malattie sistema circolatorio Malattie apparato digerente Altro

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