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Vulcano

Lisola di Vulcano, la pi meridionale delle sette isole che compongono larcipelago eoliano, ha unestensione di 22 kmq ed ha unaltezza massima di 500m sul livello del mare (Monte Aria). Dal 1890 il vulcano si trova in una condizione di quiescenza con unintensa attivit di emissione di gas e vapore ad alta temperatura dal cratere di La Fossa e in prossimit del Porto di Levante. Lisola ha una morfologia complessa, dovuta alla sovrapposizione di diverse strutture vulcaniche e allalternarsi di fasi costruttive, con eruzioni effusive o esplosive di bassa energia, e fasi distruttive, con eruzioni violentemente esplosive. E' costituita da due centri eruttivi attivi in epoca storica: il cono di La Fossa e Vulcanello e rappresenta la parte emersa di un apparato vulcanico la cui base si trova a circa 900-1.000 m sotto il livello del mare. Il cono di La Fossa ha una forma regolare, si eleva per circa 400m sul mare ed formato da alternanze di tufi e colate di lava eruttati dal vulcano negli ultimi 6mila anni. delimitato, nella parte sommitale, da una serie di orli craterici di et diversa. Il cratere attuale quello lasciato dallultima eruzione esplosiva del 1888-90 e ha un diametro di 600m. Il fondo del cratere ha una quota di 210m sul livello del mare. La struttura pi recente, la penisola di Vulcanello, allestremit nord-orientale dellisola, ed costituita da una piattaforma lavica a pianta circolare del diametro di circa 1,4km, sormontata da tre coni piroclastici parzialmente sovrapposti. Stato di attivit Dal 1890 il vulcano si trova in una condizione di quiescenza con unintensa attivit di emissione di gas e vapore ad alta temperatura dal cratere di La Fossa e in prossimit del Porto di Levante. Lentit dellemissione gassosa, la temperatura massima e la composizione chimica cambiano nel tempo. Negli anni 30, 70 e a met degli anni 90 la temperatura ha raggiunto valori intorno a 700 C nellarea craterica, poi andata lentamente a diminuire per fluttuare intorno a 400-450 C. Sullisola di Vulcano si registra in modo pressocch costante nel tempo una micro-sismicit, costituita da eventi sismici di bassa energia che si generano a bassa profondit. Questi eventi sono connessi in minima parte a processi di fratturazione fragile (pochi terremoti/anno) ma soprattutto alla dinamica dei fluidi del sistema geotermale dellarea della Fossa (diverse centinaia di micro-terremoti/anno).

LEtna
LEtna, con i suoi 3350m di altitudine e 35km di diametro alla base, il vulcano pi grande dEuropa. Situato lungo la costa orientale della Sicilia, ricopre unarea di circa 1250km2 ed limitato a nord dai monti Nebrodi e Peloritani e a sud dalla piana alluvionale del fiume Simeto. La sua formazione risale a circa 100mila anni fa. Negli anni, lalternanza di attivit effusiva ed esplosiva, con colate di lava e depositi piroclastici, ha portato alla stratificazione di prodotti vulcanici. Per questo, lEtna si definisce uno strato-vulcanico di natura basaltica. Le sue bocche eruttive si trovano nella parte sommitale dell'edificio vulcanico e sono Bocca Nuova, Voragine, Cratere di nord-est e Cratere di sud-est. Ciascuna di esse ha un diametro di circa 200m. Sulle pendici del vulcano si trovano inoltre centinaia di piccoli coni avventizi, che si sono generati nel corso dei millenni durante eruzioni dai fianchi laterali. La struttura morfologica principale del vulcano la Valle del Bove, una depressione che si apre verso il mare, sul fianco orientale del vulcano. La valle larga circa 5km e lunga 8, mentre la scarpata, nella sua parte pi scoscesa alta 1200m. La sua origine risale a circa 10.000 anni fa quando il susseguirsi di eruzioni esplosive provoc alcuni collassi o frane lungo il fianco del vulcano. Attivit di monitoraggio

Per la sorveglianza dello stato di attivit dellEtna si utilizzano diversi sistemi di monitoraggio che misurano parametri geofisici, geodetici e geochimici. Il numero di stazioni sismiche permanenti presenti alle quote medio-alte del vulcano, permette di eseguire un accurato controllo della sismicit locale anche di bassa magnitudo. Inoltre, alcuni dei siti di installazione sono impianti multiparametrici che ospitano cio stazioni infrasoniche, sensori accelero- metrici, Gps e stazioni meteo. La rete di monitoraggio si basa inoltre sullosservazione delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza, operanti nelle bande visibili e termiche e localizzate sui versanti orientale e meridionale del vulcano, nonch sullanalisi delle immagini acquisite dal satellite Meteosat e delle immagini satellitari radar ad alta risoluzione della costellazione Cosmo-SkyMed, che permettono losservazione del vulcano anche in caso di copertura nuvolosa. Il sistema strumentale di monitoraggio presente sullEtna tra pi avanzati al mondo e consente normalmente di prevedere con buon anticipo l'inizio di un'eruzione. In particolare, contente di prevedere soprattutto le eruzioni laterali che, per le loro caratteristiche, vengono normalmente precedute da sequenze sismiche ben identificabili che permettono di individuare con buona precisione in che zona si aprir la bocca eruttiva.

Vesuvio
Il Vesuvio situato a meno di 12km a sud-est della citt di Napoli e a circa 10km da Pompei, in unarea popolata sin dallantichit. Questo ha permesso di raccogliere numerose testimonianze sulla sua attivit, rendendolo uno dei vulcani pi conosciuti al mondo. Leruzione di gran lunga pi famosa quella del 79 d.C. che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia. Il complesso vulcanico del Somma-Vesuvio composto da un edificio pi antico, il Somma, caratterizzato da una caldera, e da un cono pi giovane, il Vesuvio, cresciuto allinterno della caldera dopo leruzione di Pompei del 79 d.C.. Dal 1944, anno della sua ultima eruzione, il vulcano si trova in stato di quiescenza caratterizzato solo da attivit fumarolica e bassa sismicit. Non si registrano fenomeni precursori indicativi di una possibile ripresa a breve termine dellattivit eruttiva. Il Vesuvio sorvegliato 24 ore su 24 dalla rete di monitoraggio dellOsservatorio Vesuviano, la sezione di Napoli dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Ingv. Per salvaguardare la vita delle 550mila persone che vivono alle falde del vulcano il Dipartimento ha realizzato un Piano Nazionale di emergenza con la collaborazione di tutte le componenti e le strutture operative del Servizio Nazionale di Protezione Civile. Stato di attivit Lultima eruzione del Vesuvio, avvenuta nel 1944, ha segnato la fine di un periodo di attivit vulcanica a condotto aperto e l'inizio di un periodo di quiescenza, a condotto ostruito. Dal 1944 ad oggi infatti, il vulcano ha dato solo attivit fumarolica e sciami sismici di moderata energia, senza deformazioni del suolo o variazioni significative dei parametri fisici e chimici del sistema. Allo stato attuale le reti di monitoraggio e sorveglianza presenti sul territorio e gestite dallOsservatorio Vesuviano, non registrano fenomeni precursori indicativi di una possibile ripresa a breve termine dell'attivit eruttiva.

Stromboli

Stromboli una delle sette isole che compongono l'arcipelago delle Eolie. E' ritenuto uno dei vulcani pi attivi al mondo, in considerazione della sua attivit eruttiva persistente a condotto aperto, denominata appunto stromboliana. Ogni 10-20 minuti ricorrono, infatti, esplosioni di moderata energia, con lancio di brandelli di lava incandescente, lapilli e cenere fino a qualche centinaio di metri di altezza. Le esplosioni hanno origine da diverse bocche, allineate in direzione nord-est sud-ovest, situate all'interno di una terrazza craterica a circa 700m di quota nella parte alta della Sciara del Fuoco, uno dei versanti del vulcano. Oltre all'attivit esplosiva, cosiddetta "ordinaria", i crateri sono periodicamente interessati da altre tipologie di esplosioni: quelle "maggiori" e quelle "parossistiche". Le esplosioni maggiori posso verificarsi diverse volte l'anno e possono causare la ricaduta di materiali pesanti - blocchi rocciosi e bombe vulcaniche - nella parte alta del vulcano; mentre quelle "parossistiche" hanno tempi di ritorno di qualche anno e possono lanciare materiali pesanti a maggiore distanza, interessando anche le quote pi basse, e raggiungere anche i centri abitati, come accaduto durante l'eruzione del 5 aprile 2003. Talvolta, lattivit esplosiva pu lasciare il posto a colate laviche che si riversano lungo la Sciara del Fuoco. I fenomeni eruttivi, in particolare le colate laviche e le esplosioni parossistiche, possono destabilizzare il versante della Sciara del Fuoco provocando frane che coinvolgono le parti emerse e/o sommerse della struttura. Gli eventi franosi possono anche innescare maremoti con effetti lungo le coste dell'isola stessa, nonch di Panarea ed eventualmente delle altre isole Eolie, della Calabria e della Sicilia.Le esplosioni di maggiore energia possono infine creare condizioni di rischio sia nella parte alta della montagna, sia, in misura minore, nelle zone abitate. Sullisola i centri abitati sono due: Stromboli e Ginostra, situati rispettivamente nei settori nord-orientale e sud-occidentale. Attivit della protezione civile su Stromboli Su Stromboli attivo un sistema di monitoraggio fra i pi sviluppati e avanzati al mondo che monitora costantemente le eruzioni vulcaniche e i movimenti franosi. Lo strumento serve inoltre a studiare il complesso funzionamento del sistema vulcanico.Le strutture preposte al monitoraggio dellattivit vulcanica a Stromboli sono l'Osservatorio Vesuviano - Sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), lIngv di Catania, lIngv di Palermo e il Dipartimento di Scienze della Terra dellUniversit degli Studi di Firenze. Questi Centri di Competenza tengono monitorati i parametri significativi ed operano attraverso reti con caratteristiche strumentali e geometrie differenti.Per il monitoraggio dellattivit vulcanica sono stati installati diversi sistemi: sismico, sismoacustico, geochimico, delle deformazioni del suolo (Edm, Gps, clinometrico), magnetico, gravimetrico, visivo con telecamere ottiche e termiche. Periodicamente vengono inoltre effettuate misure con Cospec (spettrometro a correlazione) e prelievi di campioni per lo studio petrografico. Per il monitoraggio del versante della Sciara del Fuoco e degli eventuali fenomeni franosi sono stati installati un interferometro radar ad apertura sintetica (Sar) mentre per il monitoraggio di eventuali onde di maremoto stata installata una Meda elastica nellarea di Punta dei Corvi. I segnali di tutte le stazioni di monitoraggio sono trasmessi in tempo reale al Centro Operativo Avanzato e alle sale operative degli enti scientifici preposti al monitoraggio, dove vengono acquisiti, analizzati ed elaborati, per meglio comprendere lo stato generale del sistema vulcanico.Per integrare ulteriormente il sistema di sorveglianza dellattivit vulcanica dello Stromboli, sono stati recentemente installati due dilatometri da pozzo, presso il Timpone del Fuoco e il Coa S.Vincenzo. Il dilatometro da pozzo uno strumento molto sensibile che serve a misurare la deformazione volumetrica delle rocce ed studiato per permettere in futuro la previsione a breve termine delle esplosioni pi violente. Si tratta di cilindri lunghi qualche metro, che devono essere installati in pozzi di piccolo diametro - circa 10cm - alla profondit di circa 150-200m, per essere protetti dalle variazioni termiche superficiali, e ben ancorati alla roccia circostante. La realizzazione stata effettuata dallIngv con il supporto del Dipartimento della Protezione Civile e ha visto la collaborazione e la partecipazione dei ricercatori della Carnagie Institution di Washington (Usa), che hanno realizzato gli strumenti. Sistemi simili, sono gi stati installati dall'Ingv al Vesuvio e ai Campi

Flegrei.Per permettere il coordinamento nella gestione di eventuali emergenze con la Sala Situazioni Italia e il Centro Funzionale Centrale del Dipartimento della Protezione Civile a Roma, stata inoltre attivata una rete radio sincrona che garantisce la totale copertura radio dellarcipelago e del versante tirrenico della costa messinese, calabra, lucana e campana fino alla zona del Golfo di Policastro.

Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico


Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico - Cfc-rv la struttura di supporto tecnicoscientifico interna del Dipartimento della Protezione Civile ove si svolgono le attivit di: * acquisizione, condivisione, sintesi ed elaborazione dei dati provenienti dai Centri di Competenza che monitorano e sorvegliano i vulcani italiani attivi; * simulazione degli effetti e valutazione degli esposti reali o potenziali, attraverso modelli sviluppati al proprio interno o in collaborazione con i Centri di Competenza; * valutazione delle criticit a supporto delle decisioni;

* elaborazione e diffusione di Bollettini di vigilanza e criticit ed eventualmente di Rapporti devento e avvisi di criticit. Il Cfc-rv opera ordinariamente in stato di vigilanza (h12) e al variare dei vari livelli di criticit passa in stato di attenzione ed eventualmente allarme (H24), adottando le procedure previste. Nel Cfc-rv convergono i segnali dei principali sistemi di monitoraggio e sorveglianza gestiti dai Centri di Competenza, per consentire, nelleventualit del verificarsi di una crisi vulcanica, la condivisione in tempo reale di dati e informazioni e la rapida valutazione delle criticit. I Centri di Competenza per il rischio vulcanico sono: * Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) articolato nelle varie Sezioni (Napoli, Catania, Palermo, Roma e Pisa); * * Dipartimento di Scienze della Terra dellUniversit di Firenze (UniFi); Centro Studi Plinivs, Universit degli Studi di Napoli Federico II.

Il Cfc-rv si avvale inoltre del supporto del Centro Operativo Avanzato-Coa di Stromboli e delle strutture di presidio territoriale, in particolare: * * Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (Sagf); Corpo Forestale della Regione Siciliana (Cfrs).

Strumenti e prodotti a supporto delle decisioni Il Cfc-rv assicura la diffusione delle informazioni sullo stato di attivit dei vulcani italiani alla Sala Situazione Italia, agli altri Uffici del Dipartimento e agli enti territoriali competenti, attraverso appositi prodotti che vengono pubblicati sul sito internet ad accesso riservato del Sistema dallallertamento Nazionale

-Stromboli durante uneruzione

-Il cratere del Vesuvio

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