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Alain Touraine , senza dubbio, uno dei pi prolifici eredi della grande tradizione sociologica francese, quella che

annovera Emile Durkheim tra i suoi padri fondatori. dunque uno studioso che ha sempre puntato a spiegare quelloggetto misterioso che la societ a partire dai movimenti e dai conflitti presenti nella modernit. Non forse un caso che i suoi primi lavori hanno riguardato il movimento operaio e le violente diseguaglianze di classe nella societ industriale. Sono quelli gli anni dove il conflitto operaio plasma lintera societ e dove la modernit il progetto incompiuto che solo quel conflitto pu portare a termine. Ma Touraine ama anche il dettaglio, il particolare, i piccoli e impercettibili mutamenti, che lo conducono a teorizzare in un saggio lavvento della societ postindustriale. Successivamente la sua attenzione si sposta al mondo delle donne; luniverso femminile appare cos come innovazione rispetto alla tematiche attuali. Muovendo da un punto di vista inizialmente storico e poi sociologico, la sua riflessione passata da un tema tipico dellOttocento (la sociologia del lavoro), quando gli operai incidevano sulle decisione politiche ed economiche, ad un tema tipico del Duemila (la sociologia del soggetto). Come gi scrisse Touraine nella sua opera Il ritorno dellattore del 1984, lattore il movimento sociale in quanto sono questi ad agire e a produrre linnovazione anzich riprodurre la societ. Il problema, per, complicato dal fatto che mentre ad essi attribuita la massima importanza (in quanto attore) dallaltra quelli cui Touraine fa riferimento non sono ancora realt in atto ma mere possibilit, con lunica eccezione del movimento operaio (almeno era cos al momento in cui Touraine scriveva). In tal modo, la sociologia come scienza dellazione sociale non analizza alcuna realt fissa o gi data ma si focalizza sui suoi eventi. Il sociologo deve impegnarsi nel movimento sociale anche se al tempo stesso deve prendere la distanza dalle sue organizzazioni. Per Touraine, cos come per Simmel, gli oggetti di studio della sociologia sono le relazioni e le azioni a partire dalle quali la societ assume la sua forma storica. Il senso di unazione non si riduce n alladattamento dellattore a un sistema pi o meno istituzionalizzato di norme sociali, n alle operazioni dello spirito che ogni attivit manifesta [Touraine 1965, p. 9]. Da Machiavelli fino a Tocqueville, argomenta Touraine, la realt sociale stata descritta ed analizzata in termini politici: ordine e disordine, pace e guerra, re e nazione, popolo e rivoluzione, potere e Stato. Poi due secoli fa, con la rivoluzione industriale, il capitalismo si liberato dalla tutela politica per porsi direttamente alla base dellorganizzazione sociale, promuovendo in tal modo la sostituzione del paradigma politico con quello economico e sociale, le cui categorie sono quelle oggi pi familiari: classi sociali e ricchezza, borghesia e proletariato, sindacati e scioperi, stratificazione e mobilit sociale, disuguaglianze e redistribuzione, concorrenza e investimento. Ma adesso tali categorie non bastano pi a descrivere e spiegare il funzionamento del mondo, e ancor meno servono a dar senso alle nostre vite, a render conto a noi stessi delle nostre esistenze. Nel tempo demodernizzato, afferma Touraine, i controlli sociali,culturali, politici stabiliti da famiglie, scuole, stati, chiese appaiono sempre pi deboli e frammentati. Le istituzioni sono in rovina; la democrazia, le citt, i tribunali, le scuole hanno perso la loro definizione e si sono oramai sbriciolate. Le classi dirigenti vogliono durare ma non dirigere perch questo significherebbe guidare e decidere. Di fronte alle conseguenze di un modello economico finanziario irresponsabile, che ha considerato il rapporto PIL/benessere come indicatore utile per migliorare la nostra vita, ad un eccessivo sbilanciamento tra accumulazione della ricchezza e distribuzione delle risorse, e alla debolezza delle istituzioni politiche nel mettere in campo efficaci programmazioni, molti sentono la necessit di ritrovarsi e riacquistare la propria identit nei movimenti collettivi e sociali. Si pensi ai numerosi movimenti del passato che si diffusero nellEuropa sovietica che catturavano al tempo stesso idee politiche, sociali ed economiche; o ancora ai recenti movimenti della Primavera 1

Araba o ai giovani spagnoli indignati per la precariet della propria vita quotidiana. Ma anche la forza sempre pi ampia che vengono ad avere i movimenti xenofobi in tutta Europa che si scontrano con le migrazioni internazionali che attraversano questi paesi.Lanalisi dello stato attuale delle cose mi pare perfetta. Dice Touraine: Alla fine dellOttocento i sociologi ci hanno insegnato che eravamo passati dalla comunit chiusa nella sua identit alla societ. Levoluzione che stiamo vivendo quasi opposta. Dalle rovine delle societ moderne e delle loro istituzioni escono, da un lato, circuiti globali di produzione, consumo e comunicazione e, dallaltro, un ritorno alla comunit. Si vive un po pi insieme su tutto il pianeta, ma nello stesso tempo si rafforzano e si moltiplicano i gruppi identitari (sette, culti, nazionalismi). Quando siamo tutti insieme non abbiamo quasi niente in comune, mentre quando condividiamo delle credenze e una storia rifiutiamo chi diverso da noi.Oggi, per, non esistono pi movimenti sociali, ma ci sono movimenti culturali, afferma Touraine: due su tutti, anche se uno pi visibile dellaltro. Il primo movimento quello ecologista. Il secondo movimento quello delle donne, che a differenza di ogni movimento sociale interessato alluguaglianza, non alla vittoria.Ci che Touraine chiama storicit che i movimenti sociali cercano di orientare infatti (intesa come un insieme di modelli culturali, cognitivi, economici, etici, attraverso i quali una collettivit costruisce le proprie relazioni con lambiente), rappresenta la posta in gioco dei conflitti sociali al livello pi astratto concepibile . E la societ unideologia senza progetto, senza futuro, immutabile, priva di alternative, fuori dalla storia.I conflitti sociali hanno per anche degli obiettivi specifici molto pi concreti, talvolta limitati agli interessi di specifiche comunit locali. Cos, proprio i diritti sociali che Touraine identifica come posta in gioco delle lotte contemporanee dei movimenti dei senza (senza documenti, senza casa, senza lavoro), sono indubbiamente obiettivi dai contenuti fortemente materiali, pur essendo i conflitti orientati da visioni del mondo e valori culturali.Come afferma il sociologo francese nel corso del convegno, sono proprio i diritti civili e morali al centro delle lotte dei movimenti sociali. Quei diritti che il sistema politico locale e globale dormiente non in grado di attuare. Si diffonde la necessit di un riconoscimento dei diritti non dei membri della societ stessa, ma lidea, incomparabilmente pi generale ed estesa, dei diritti delluomo.E sono piuttosto i movimenti culturali, che si appellano alla coscienza degli individui e che promuovono la volont di essere i soggetti della propria esistenza, al livello personale e collettivo. proprio questo lelemento di straordinaria novit nel quadro attuale: i movimenti culturali sono in grado di orientare leconomia, e non esiste soluzione economica che non debba passare attraverso questi movimenti e le istanze che rappresentano. Le loro battaglie sono lunica maniera per evitare che la caduta del sistema attuale si riveli catastrofica, e allo stesso tempo gettano i semi per costruire un nuovo modello, che non sottometti pi la cultura e la societ allaccumulazione capitalistica, che si rivelata autodistruttrice.Il sociologo francese afferma, dunque, la necessit della centralit della dimensione del soggetto per ridar senso e valore alla modernit. Il cambiamento rappresentato dal soggetto, ossia dallo sforzo dellindividuo per diventare attore. Un soggetto che non ha altro contenuto che la produzione di se stesso. Non al servizio di cause, valori o leggi diversi dalla sua esigenza e dal suo desiderio di resistere al proprio smembramento in un universo in movimento, privo di ordine e di equilibrio. Un soggetto che movimento sociale, conclude Touraine. Affermazione di libert personale e movimento sociale. Per giungere allultima utopia della tarda modernit: il soggetto culturale in grado di ritornare padrone del proprio destino, capace di cambiare la propria realt a partire da s e in relazione con gli altri.
>< In Francia, i problemi relativi ai movimenti sociali sono stati oggetto di studio da parte di Alain Touraine e troviamo i fondamenti del suo pensiero nellopera La produzione della societ, del 1973. Egli inizia con una critica al modello funzionalista al quale rimprovera:

a) di fare riferimento prevalentemente ai valori come fattore di coesione sociale mentre in qualsiasi societ essi si manifestano solo attraverso i rapporti classe (intendendo questo termine nellaccezione pi ampia); b) la societ non nemmeno guidata da un corpo coerente di valori in quanto essi si trovano a coesistere in modo contraddittorio. c) di considerare la societ dal punto di vista delle istituzioni e vedere dunque in tutto ci che non si conforma ad esse come una deviazione. La sociologia prevalente (ed in particolare quella funzinalista), afferma Touraine, pone laccento sul problema della riproduzione della societ senza considerare che essa, oltre a riprodursi si produce ed ogni sociologia che si limiti allanalisi del solo momento della riproduzione una sociologia che si fa portavoce dei rapporti di dominio costituiti. Eppure, continua Touraine, non facile uscire dal funzionalismo senza uscire dalla sociologia perch la sociologia non pu fare a meno di rapportare lazione alla societ e tale considerazione vale sia per la sociologia critica dei controlli (che mette in stato di accusa la societ per il suo potere coercitivo) sia per la sociologia delle decisioni (che vede la societ come un insieme di soggetti che agiscono e decidono liberamente). Infatti, cos come la sociologia delle decisioni dissolve il sistema negli attori e nelle loro relazioni, la sociologia dei controlli dissolve gli attori nel sistema. Touraine, allora, introduce il concetto di storicit, cui d un significato molto diverso da quello solitamente inteso per questo termine: storicit come capacit di prodursi della societ cio non come insieme di valori ma come orientamenti realizzati concretamente e diventano funzionamento sociale solo passando attraverso i rapporti di classe che si disputano il loro controllo. Egli propone dunque una sociologia dellazione secondo la quale la societ sempre un sistema, unorganizzazione, un insieme di istituzioni ma anche un insieme di azioni individuali in rapporto tra di loro che creano movimenti in continua tensione con le strutture consolidate: questo secondo momento quello della produzione della societ mentre il primo quello della semplice riproduzione. Touraine trova cos un compromesso che gli consente di superare una delle difficolt maggiori della sociologia contemporanea la quale oscilla tra uno studio delle istituzioni entro cui gli individui sono ridotti in ruoli specifici e preordinati e un attivismo che tuttavia non fa i conti con la coercitivit, che pure c, dellapparato istituzionale. Per Touraine, nella sua opera Il ritorno dellattore del 1984, lattore il movimento sociale in quanto sono questi ad agire e a produrre linnovazione anzich riprodurre la societ. Il problema, per complicato dal fatto che mentre ad essi attribuita la massima importanza (in quanto attore) dallaltra quelli cui Touraine fa riferimento con sono ancora realt in atto ma mere possibilit, con lunica eccezione del movimento operaio (almeno era cos al momento in cui Touraine scriveva). Una sociologia che non voglia essere un retaggio del passato, che non voglia rimanere legata a categorie interpretative ormai superate, e deve essere una sociologia dei movimenti. Il movimento sociale il soggetto dellazione e lazione concepita da Touraine come libert anche se non negato il condizionamento culturale, dallo sviluppo economico e dal sistema politico. I movimenti culturali vanno compresi in rapporto con lordine (le istituzioni) in quanto esso non mai totale o totalmente chiuso: c sempre un piccolo spazio alla libera azione. Daltra parte, continua Touraine, la democrazia necessaria allo sviluppo dei movimenti sociali (che altrimenti sarebbero schiacciati dal totalitarismo) cos come essi sono necessari per lo sviluppo della democrazia stessa. In base a queste considerazioni, Touraine afferma che i movimenti sociali che oggi sono possibili (in base ai sistemi politici, culturali oggi esistenti) hanno, rispetto allunico movimento realmente esistito nel passato (il movimento dei lavoratori) un carattere pi prettamente culturale: si occupano di salute, di sessualit, di informazione ... lottano per crearsi uno spazio autonomo tra pressioni politiche ed economiche.I movimenti sociali rappresentano dunque un nuovo tipo di contestazione che va compresa in rapporto con il crollo delle grandi aspettative rivoluzionarie.Inoltre, Touraine, sembra non sfugga anchegli alla tendenza ad accentuare il momento soggettivo rispetto ai condizionamenti strutturali propria degli studiosi dei movimenti collettivi in generali.

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