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ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

a) Criteri generali di orario e organizzazione del lavoro In occasione del rinnovo del presente C.I., avvenuto in un momento di profonda crisi economica con rilevanti impatti anche occupazionali sia a livello nazionale che regionale, le parti hanno realizzato un approfondito confronto sia sulle problematiche e difficolt sempre pi connesse alla gestione del mercato del lavoro in momenti di difficolt economica che sulla profonda situazione di incertezza che affligge, in ragione dellattuale condizione economica e sociale, soprattutto i lavoratori con redditi da lavoro pi bassi. Si pertanto convenuto anche sulla necessit di sviluppare politiche occupazionali ancor pi sensibili verso le categorie di lavoratori socialmente pi deboli. Allesito della discussione svolta le parti hanno inteso, con le previsioni del presente capitolo, individuare e concordare gli elementi del percorso che -nellambito di un processo partecipativo di reciproca responsabilizzazione rispetto al raggiungimento degli obiettivi individuati-, consenta di perseguire e raggiungere i migliori risultati gestionali e livelli di servizio offerti associati ai possibili miglioramenti delle complessive condizioni di lavoro. Suddetti obiettivi condivisi dalle parti stipulanti possono essere cos schematizzati: - decentramento del confronto - centralit del tempo pieno nella costruzione degli organici al fine di incrementare il numero dei tempi pieni rispetto a quelli parziali - pianificazione dellorganizzazione del lavoro in risposta alle esigenze specifiche della singola unit produttiva - ripartizione equa dei carichi di lavoro fra tutti i lavoratori dellunit produttiva, al fine di migliorare complessivamente la qualit dellattivit lavorativa e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti Le parti convengono che suddetto percorso dovr inoltre consentire, dalla sottoscrizione del presente C.I. e per la sua vigenza, il miglioramento della qualit delloccupazione mediante la trasformazione a tempo pieno di 250 lavoratori oggi impiegati con orario a tempo parziale. Tali trasformazioni saranno convenute in funzione sia delle soluzioni organizzative di flessibilit dellorario di lavoro concretamente convenute nei singoli Canali che delle loro condizioni economiche di redditivit, allesito di confronti fra le parti -cui espressamente si rinvia- per il raggiungimento di intese da realizzare a livello di singola unit produttiva, anche modificative dei criteri di seguito disciplinati. Gli assetti organizzativi, nel conseguire un rapporto diverso fra lavoratori full-time e part-time nonch fra le varie tipologie di part-time, si avvalgono di strumenti
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e modalit di equa ripartizione fra tutti i lavoratori dei carichi, dei ritmi di lavoro, della flessibilit necessaria allorganizzazione per garantire efficienza e competitivit, un adeguato presidio dellUnit produttiva anche in presenza di situazioni non prevedibili, il complessivo miglioramento del servizio a Soci e consumatori. Durante la vigenza del presente C.I. le parti concordano inoltre di dare corso a modelli sperimentali di organizzazione del lavoro incentrati sulla partecipazione diretta dei lavoratori al fine di migliorare la condivisione delle necessit produttive anche in funzione del raggiungimento degli obiettivi della Cooperativa nonch la conciliazione fra i tempi di vita e di lavoro. Le parti convengono inoltre che il percorso cos individuato, considerato in particolare lo scenario economico e produttivo in cui temporalmente si colloca, abbia carattere sperimentale e sar sottoposto a verifica periodica (minimo annuale) e complessiva dei risultati prodotti e i relativi effetti.

b) Confronto su organici e organizzazione del lavoro In ragione delle finalit ivi condivise, la distribuzione dellorario di lavoro a tempo pieno e a tempo parziale avverr in risposta alle esigenze tecniche, organizzative, produttive delle diverse unit produttive considerate, in armonia con quanto previsto dal CCNL e dal presente C.I. A livello decentrato, secondo i criteri e le modalit di seguito condivisi, saranno pertanto attivati confronti con le RSU finalizzati al raggiungimento di intese su modelli organizzativi idonei a tradurre in concreto gli obiettivi qui convenuti, in relazione ai risultati economici e allandamento delle varie attivit, al fine di migliorare la redditivit del negozio incrementando nel contempo la partecipazione dei lavoratori agli obiettivi della Cooperativa. Nellambito del modello partecipativo previsto dal presente C.I. si conviene che lorganico e il modello organizzativo di ciascuna Unit Produttiva - articolato indicando i livelli di organico per reparto o unit produttiva in ragione della tipologia del negozio/Canale di riferimento- saranno oggetto di confronto e verifica tra il Direttore e la R.S.U. Sar inoltre oggetto di confronto fra le parti le soluzioni organizzative utili a garantire, in ragione delle peculiarit del singolo negozio, un adeguato presidio dellUnit produttiva anche in presenza di situazioni non prevedibili. Le parti si impegnano ad aprire il confronto previsto a livello di singola unit produttiva entro 5 giorni dalla data della richiesta di una delle parti e a chiudere lo stesso entro 10 giorni o con i tempi che le parti riterranno necessari per perfezionare le intese. Trascorso tale termine senza esiti positivi, le parti saranno libere di intraprendere le azioni loro proprie.

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La definizione dellorganico di Unit produttiva sar basata sul metodo dellorganico complessivo (numero totale dipendenti, divisi fra full-time e part-time), individuato in ragione dei seguenti parametri: tipologia strutturale, livelli di servizio, preventivi di budget, esigenze di incremento di produttivit, carichi e ritmi di lavoro. Esso dovr inoltre consentire la corretta applicazione degli istituti contrattuali, il rispetto delle leggi, nonch di sopperire a momentanee carenze di organico dovute al normale tasso di assenze per ferie, malattie, infortuni, aspettative. Il dato complessivo sar di norma articolato, a livello di singola unit produttiva, indicando i livelli di organico per reparto o unit organizzativa, nonch i livelli di riferimento di organico netto (ore lavoro), totale o di reparto. I livelli di riferimento di organico netto, totale e di reparto, dovranno essere tali da garantire: lo svolgimento della normale attivit la gestione efficace ed efficiente dellunit produttiva e dei singoli reparti il rispetto dei criteri di distribuzione dellorario

In generale gli organici netti, come definiti, potranno essere temporaneamente modificati nel caso di variazioni significative dei flussi delle vendite, nel confronto preventivo con la RSU del Unit produttiva. Lorganico dellunit produttiva cos definito sar oggetto di confronto e di verifiche periodiche fra le parti in relazione allandamento delle attivit, dei processi di ristrutturazione e dello sviluppo del contesto commerciale di riferimento. La distribuzione dellorario contrattuale sar realizzata presso ciascuna Unit Produttiva nellambito dei principi definiti dal CCNL e dal presente accordo come qui condivisi fra le parti. La normale distribuzione dellorario preveder di norma un minimo di 192 riposi medi annui. Allo scopo di favorire la pianificazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti, a livello di singola unit produttiva potranno essere adottate anche soluzioni favorevoli diverse, purch in linea con gli obiettivi che precedono. La costruzione dei modelli di organizzazione del lavoro avverr in linea con i seguenti criteri di distribuzione dellorario, in ragione del Canale di appartenenza: nastro orario giornaliero massimo Canale Supermercati e Grandi superfici: 12 ore per gli orari con entrata dopo le ore 8.00 e 11 ore per gli orari con entrata prima delle ore 8.00 nastro orario giornaliero massimo Canale Minimercati : 12 ore limite minimo del normale orario giornaliero Canale Supermercati e Grandi superfici: nel caso di turno unico 4 ore, nel caso di turno spezzato 6 ore e mezza con 2 ore e mezza di rientro minimo

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limite minimo del normale orario giornaliero Canale Minimercati: nel caso di turno unico 3 ore minime, nel caso di turno spezzato 6 ore e mezza con 2 ore e mezza di rientro minimo limite massimo del normale orario giornaliero: nel caso di turno unico: 7 ore, nel caso di turno spezzato: 8 ore limite massimo di uscita per i turni unici mattutini: ore 14.00 limite minimo di entrata per i turni unici pomeridiani: ore 13.00 Per gli orari giornalieri che prevedono lingresso a lavoro entro le ore 6.00, o lorario di uscita oltre le ore 22.00, sar di norma previsto il turno unico.

c) Lavoro domenicale e festivo Unicoop Firenze ritiene di dover ribadire, anche per il tramite del presente C.I., la posizione gi da tempo assunta dai propri organismi dirigenti in merito alle aperture domenicali e festive. Si ritiene infatti che, nel confronto fra le diverse istanze degli attori coinvolti -Amministrazione Regionale, Comuni, Associazioni di rappresentanza di Imprese, Sindacati e dei Consumatorisia possibile individuare e concertare un numero di aperture domenicali e festive in grado di offrire un servizio adeguato ai Soci e consumatori, salvaguardando nel contempo la peculiarit delle esigenze locali nonch degli usi e delle abitudini dei luoghi interessati e la qualit di vita e di lavoro dei dipendenti. Al contrario, una liberalizzazione senza limiti e dunque criteri, corre il rischio di impattare negativamente proprio su coloro che dovrebbero esserne avvantaggiati, costringendoli tutti a sostenere in prospettiva costi pi alti a compensazione del maggior servizio offerto. Ci posto, e ferma restando limpossibilit reale della Cooperativa di concedere vantaggi competitivi di alcun genere alla concorrenza, al fine di tutelare le quote di mercato e conseguentemente- i livelli occupazionali raggiunti a maggior ragione in un momento di generale crisi economica com quello in atto, Unicoop Firenze in linea con i suoi principi, obiettivi e valori si detta disponibile a favorire, ove possibile, lutile svolgimento e conclusione delle attivit di concertazione locale, impegnandosi al rispetto delle decisioni eventualmente cos assunte. In caso di mancanza di delibere locali, la Cooperativa aprir i suoi Punti Vendita secondo criteri di ragionevolezza e buon senso, cercando di rispondere anche sinergicamente alle esigenze di servizio dei Soci e consumatori e massimizzando nel contempo i risultati economici cos prodotti, al fine di tutelare la redditivit delle sue unit produttive.

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In linea con quanto sopra definito e condiviso dalle parti e nonostante le recenti normative in atto, Unicoop Firenze conferma lesclusione dal calendario di apertura le seguenti festivit: 1 Gennaio, Pasqua, Luned dellAngelo, 25 Aprile, 1 Maggio, 25 e 26 Dicembre. Le parti condividono, in ragione dei presupposti indicati, la necessit di garantire le necessarie presenze in occasione delle aperture domenicali e festive al fine di favorire adeguati livelli di servizio per i Soci e consumatori cos tutelando le attuali quote di mercato e concordano sulladozione del modello organizzativo qui descritto al fine di garantire condizioni e ritmi di lavoro corretti facilitando la conciliazione dei turni di lavoro domenicale con la vita privata dei lavoratori. La Direzione dellUnit produttiva presenter il calendario annuo delle aperture domenicali e festive alla R.S.U. con il pi ampio preavviso e la pi lunga durata che siano consentiti in ragione della forte variabilit della materia considerata anche rispetto ai singoli territori o comuni considerati. Tale calendario sar tempestivamente integrato, con le stesse modalit di informazione, nel caso della necessit di variazioni successivamente sopravvenute. Allo scopo di favorire l'adesione volontaria al lavoro domenicale e festivo la Direzione dellunit produttiva definir, sulla base delle esigenze tecniche, organizzative e di servizio necessarie a garantire lapertura e previo confronto con la R.S.U., una pianificazione di norma trimestrale dellorganizzazione del lavoro con lindicazione delle necessit di presenza nei vari reparti dellunit produttiva, tenendo conto di una quota aggiuntiva di lavoratori, rispetto alle effettive esigenze, per la gestione di eventuali assenze impreviste. Suddetta pianificazione potr subire variazione in caso di integrazione di modifiche successivamente sopravvenute. I lavoratori parteciperanno a tale modello organizzativo registrando su base volontaria la loro presenza nella pianificazione per coprire le postazioni di lavoro ivi individuate, in questo modo garantendo le presenze necessarie al corretto svolgimento delle attivit dellUnit produttiva. Allo scopo di facilitare il funzionamento del modello suddetto si far ricorso ai seguenti strumenti: 1) pianificazione presso lunit produttiva per singolo reparto in modo puntuale e il pi possibile anticipato in base al calendario delle aperture 2) gestione del lavoro domenicale part-time nei termini di quanto previsto in seguito 3) adesione volontaria di lavoratori provenienti da altri reparti dellunit produttiva interessata, qualora i reparti cedenti risultino gi coperti 4) adesione volontaria di lavoratori provenienti da altre unit produttive limitrofe per le quali non siano previste aperture domenicali

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Nellipotesi in cui non si riesca comunque a coprire tutte le postazioni di lavoro previste nellambito della pianificazione trimestrale, anche al fine di evitare il ricorso strutturale a forme di lavoro precario per garantire i necessari livelli di servizio, si conviene che la parte rimanente del personale necessario sar individuata nella pianificazione settimanale dellorario di lavoro come da CCNL e normativa vigente. Resta fermo che, in attuazione di criteri di equit e di salvaguardia dei carichi di lavoro condivisi con la RSU, i lavoratori potranno essere chiamati per un massimo di un turno di lavoro domenicale ogni quattro settimane, escluso il periodo natalizio. Nella partecipazione ai turni di lavoro domenicali sar posta particolare attenzione ai lavoratori interessati dalla legge 104, ai genitori di bambini sotto i 3 anni ed a situazioni di evidente gravit personale. Saranno inoltre agevolate, quando richieste, le sostituzioni fra i lavoratori. Lorganizzazione del lavoro settimanale conseguente alle necessit derivanti dalla prestazione domenicale potr subire variazioni e si rinvia al confronto con la RSU presso lunit produttiva la definizione dei criteri organizzativi di gestione della prestazione domenicale, anche al fine di consentire benefici individuali di natura organizzativa derivanti dalla pianificazione delle presenze e dei riposi compatibili con le esigenze organizzative complessive dellunit produttiva oggetto di confronto. In generale, la definizione degli orari di lavoro potr seguire, tra gli altri, i seguenti criteri organizzativi: a) il lavoratore potr richiedere di recuperare nella stessa settimana le ore effettuate la domenica, con pagamento della sola maggiorazione prevista per il lavoro festivo b) il lavoratore potr richiedere di recuperare le ore effettuate la domenica, con il pagamento della sola maggiorazione, nelle settimane successive anche in forma cumulata compatibilmente con le concrete esigenze organizzative dell'unit produttiva. c) il lavoratore potr richiedere il pagamento delle ore straordinarie effettuate. Sar comunque possibile per i lavoratori scegliere di non recuperare la prestazione domenicale nella settimana successiva, ottenendone, in questo caso, il pagamento integrale. Le preferenze espresse in questo senso da parte dei lavoratori, dovranno essere esplicitate nella fase della pianificazione trimestrale. Resta inteso che la prestazione lavorativa resa in regime di straordinario da considerarsi volontaria. Si concorda infine che le prestazioni lavorative comunque rese a titolo di lavoro domenicale e festivo comprese fra lultima domenica di novembre e il 7 gennaio saranno compensate con una maggiorazione, comprensiva di quella prevista dal CCNL, pari al 100%. Tali prestazioni, negli altri periodi dellanno, saranno compensate con la maggiorazione complessiva del 50% ivi

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compresa la maggiorazione del CCNL. Lapertura al pubblico per la festivit del Patrono sar invece retribuita con la sola maggiorazione prevista dal CCNL. Le maggiorazioni come sopra indicate sono erogate in ragione degli incrementi di produttivit e degli efficientamenti organizzativi connessi con lapertura delle unit produttive in giornate domenicali e festive. Eventuali determinazioni economiche diverse da quelle attuali definite dal CCNL comporteranno il riassorbimento fino a concorrenza dei miglioramenti previsti dal presente accordo.

Le parti si impegnano, entro il mese di novembre 2012, a verificare i risultati delle aperture domenicali e festive fino a quel momento effettuate, al fine di valutare il contenuto del presente accordo.

d) Riposo giornaliero e settimanale In ragione dei principi espressi dal presente accordo e dei criteri ivi stabiliti in tema di organizzazione del lavoro, le parti si danno atto che la distribuzione dellorario non comporta nel suo complesso condizioni pregiudizievoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, favorendo il recupero delle energie psico-fisiche gi nellarco della settimana in ragione sia della quantit di ore lavorate, sia della pianificazione delle presenze e dei riposi riconosciuti al lavoratore. In attuazione di quanto previsto dallart. 115 CCNL le parti concordano, per esigenze organizzative, la possibilit di frazionare le 11 ore di riposo giornaliero e dispongono che lorganizzazione del lavoro, potr anche stabilmente prevedere, nel confronto con la RSU, per rispondere ad esigenze specifiche come il cambio turno, anche 9 ore minime consecutive di riposo tra la fine di una prestazione giornaliera e l'inizio di quella successiva, ugualmente nelle ipotesi di cumulo con il riposo settimanale. A fronte di ulteriori esigenze specifiche, a livello di singola unit produttiva potranno essere raggiunti fra le parti ulteriori accordi che dispongano ulteriori frazionabilit.

e) Pause I lavoratori hanno diritto, per il ristoro sul posto di lavoro, ad una sosta non retribuita di 15 minuti giornalieri. I lavoratori che effettuano un orario di lavoro giornaliero pari o inferiore a sei ore e che decidessero di non effettuare detta sosta dovranno comunicarlo alla Direzione dellUnit Produttiva. Tale decisione dovr avere la durata minima di un anno. I lavoratori che effettuano detta sosta recuperano i quindici minuti su base giornaliera a inizio o fine turno di lavoro. A livello di Unit produttiva potranno essere concordate modalit diverse di recupero della pausa su base settimanale.

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Nel caso di turni di lavoro superiori alle sei ore continuative la pausa dovr comunque essere effettuata, al fine di ottemperare alle prescrizioni normative vigenti in materia.

f) INVENTARI Anche in ragione dei benefici economici che il presente accordo prevede, a beneficio dei lavoratori che abbiano concretamente operato per il contenimento delle rotture/avarie e delle differenze inventariali, le parti convengono sulla necessit di effettuare inventari periodici per un corretto monitoraggio delle merci nellinteresse comune di tutela del patrimonio aziendale ed in ottemperanza alle disposizioni fiscali vigenti. Essi si svolgeranno con modalit tali da non pregiudicare la qualit del servizio complessivamente offerto a Soci e clienti. Al fine di favorire la pianificazione delle presenze necessarie, la Cooperativa simpegna a fornire alla RSU, a livello di singola unit produttiva, una pianificazione degli inventari nonch, in forma preventiva, linformazione relativa alla necessit di svolgere eventuali inventari di controllo non programmati.

4. FERIE Le ferie sono godute per periodi di norma pari a una settimana anche frazionabili, in accordo con le esigenze organizzative dellunit produttiva e preventiva autorizzazione del diretto Responsabile. Al fine di agevolare il godimento da parte dei lavoratori delle ferie la Cooperativa ricorre alle attivit di pianificazione per facilitarne la fruizione. Ci avviene entro lanno ed eventuali residui dovranno essere fruiti entro il 30 giugno dellanno successivo. Oltre tale data non saranno di norma consentiti cumuli di ferie arretrate. Il Responsabile dellunit produttiva, ascoltate le istanze dei lavoratori, in attuazione dei criteri generali predispone entro il 15 marzo di ciascun anno un piano ferie estive, tenuto conto delle esigenze organizzative, degli usi e consuetudini locali ed applicando un equo criterio di rotazione fra i lavoratori. Suddetto piano sar presentato entro il 31 marzo di ciascun anno alla R.S.U. interessata, al fine di approntare gli interventi necessari a mantenere, anche durante il periodo estivo, il normale standard di servizio definito dalla Direzione dellUnit produttiva. Durante il periodo estivo i lavoratori hanno diritto di fruire di quindici giorni di calendario o due settimane consecutive di ferie. Compatibilmente con l'organizzazione del lavoro delle singole unit produttive si potranno inoltre predisporre scaglioni utili per il godimento di tre settimane di ferie (o 21 giorni) anche consecutivi.

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Per periodo estivo sintende quello compreso fra la met del mese di giugno e la met del mese di settembre, per un totale complessivo di dodici settimane. E fatta salva la possibilit, in ragione del calendario, di anticipare o posticipare di una settimana rispettivamente linizio o la fine del suddetto periodo, mantenendo fermo a dodici il numero delle settimane in esso comprese, previo confronto con la RSU interessata. I restanti giorni maturati saranno goduti dai lavoratori negli altri mesi; allo scopo il Responsabile di Unit produttiva predispone, con le modalit sopra individuate, ulteriori programmazioni scritte, in attuazione dei criteri definiti. La Cooperativa simpegna a rispettare la programmazione preventivamente comunicata, fatte salve le modifiche necessarie per far fronte a situazioni impreviste o imprevedibili tali da incidere negativamente sul livello di servizio e, comunque, informandone tempestivamente il lavoratore interessato e la RSU. Di norma, in ragione delle particolari esigenze organizzative, non saranno accordati periodi di ferie in occasione delle festivit natalizie e pasquali. La cooperativa predisporr apposita modulistica per la gestione delle richieste delle ferie.

5. PERMESSI INDIVIDUALI E ORE IN CONTO RECUPERO Compatibilmente con le esigenze organizzative dellunit produttiva di appartenenza, il lavoratore potr richiedere di imputare in conto recupero le ore di supplementare e straordinario comunque prestate, che dovranno per essere fruite prioritariamente rispetto ai permessi individuali. Le ore in conto recupero dovranno essere fruite entro lanno solare di maturazione, venendo altrimenti liquidate con la mensilit immediatamente successiva. Nel caso di ore di permesso individuale o in conto recupero, il lavoratore ne far richiesta al suo Responsabile diretto con congruo anticipo e comunque con almeno 24 ore di preavviso, sincerandosi che questa sia stata autorizzata. La cooperativa predisporr apposita modulistica per la gestione delle richieste dei permessi.

6. PERMESSI PER GRAVI MOTIVI Ai sensi dellart. 4, c.1, Legge n. 53/2000, in caso di decesso o di documentata grave infermit di familiari legati da un vincolo di parentela fino al 2 grado, sia in linea retta che collaterale, e di affinit di 1 grado, nonch del coniuge o del conv ivente purch la stabile convivenza risulti da certificazione anagrafica, il lavoratore ha diritto ad un permesso retribuito pari a tre giorni lavorativi allanno. In caso di ulteriori decessi nellarco dellanno, il lavoratore avr diritto ad

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ulteriori due giorni di congedo retribuito. Resta fermo quanto previsto, in relazione ai casi di documentata grave infermit, dal secondo periodo dellart. 4, c. 1 Legge n. 53/2000. I lavoratori che si trovino nelle condizioni di cui al punto che precede dovranno inoltrare alla Direzione Risorse Umane apposita richiesta scritta corredata da certificazione anagrafica e da certificazione medica rilasciata ai sensi della predetta legge ed attestante i requisiti di cui allart. 4, c. 1 Legge n. 53/2000 e del D.M. n. 278/2000.

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