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Relazione sperimentale
L'effetto Hall
Mappatura del campo magnetico
Docente
Gruppo 6
Alberto Tibaldi
Adrien Yepdieu Yannick
Vittorio Giovara
Finalità dell’esperienza
1
Capitolo 2
Descrizione della
strumentazione
• Foglio di calcolo per la memorizzazione del valori del campo nel piano;
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campo magnetico. La forza di Lorentz si rappresenta matematicamente me-
diante la relazione:
→ → →
FL = q v × B
→ →
→ → →
FL = JB −→ qvd B ux × uy −→ qvd B uz
n
→ → →
Si osserva che dunque di fatto il prodotto vettoriale di ux e uy sia uz ;
la forza di Lorentz, date le ipotesi proposte, agirà esclusivamente sulla di-
→
rezione del versore uz . Risulta spontaneo confrontare la forza di Lorentz con
un’ipotetica forza elettrica, definendo il campo elettrico di Hall EH come il
→ → →
FL J ×B .
campo definito come EH = q
= qn
L’effetto di tutto ciò è creare un
eccesso di carica nel nastro conduttore e di conseguenza una differenza di
potenziale ai suoi capi. Si verrà a creare una situazione di equilibrio gra-
zie alla presenza di un campo elettrostatico generato dall’eccesso di cariche:
l’effetto di quest’ultimo campo e di quello di Hall si bilanceranno. Poichè
→ → →
EH = − Ees e Ees è conservativo, è possibile ricavare un’espressione della
→
iB
differenza di potenziale come ∆V = − nqa , dove a è la lunghezza del nastro
Lo strumento che viene utilizzato nell’esperienza, la sonda Hall, è uno
strumento in grado di variare la propria differenza di potenziale in uscita
in risposta alla variazione di intensità del campo magnetico presente nella
zona spaziale analizzata dalla sonda. In sostanza tale sonda è costituita
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da un trasduttore analogico inviante ad un amplificatore di segnale impulsi
elettrici indotti dal campo magnetico alla sonda.
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Capitolo 3
Esecuzione dell’esperienza
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La direzione del campo magnetico allora sarà data da:
tan( B→y )
Bx
mentre il modulo del campo in un certo punto del piano (x, y) sarà:
q
(Bx 2 + By 2
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Tabella 3.1:
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Tabella 3.2:
By 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5
-5 5 6 7 7 7 6 6 5 4 4 3
-4,5 8 9 10 10 9 8 7 6 5 4 3
-4 12 12 14 13 12 10 9 7 6 5 4
-3,5 19 21 20 18 16 12 10 8 6 5 4
-3 31 33 29 25 20 15 11 8 6 5 4
-2,5 59 54 42 35 24 18 13 10 9 5 4
-2 120 91 70 45 31 19 11 10 8 5 4
-1,5 200 148 76 51 32 21 13 9 6 5 3
-1 334 175 87 47 28 19 11 7 5 3 2
-0,5 308 172 67 39 22 13 9 8 4 3 2
0 120 65 28 17 10 5 4 2 2 1 1
0,5 -173 -67 -29 -10 -6 -4 0 0 0 0 0
1 -266 -111 -61 -27 -14 -7 -3 -1 0 0 0
1,5 -200 -121 -64 -38 -19 -12 -6 -3 0 0 0
2 -118 -78 -49 -34 -22 -12 -7 -4 -2 0 0
2,5 -61 -52 -39 -28 -18 -11 -8 -5 -3 -1 0
3 -32 -30 -25 -22 -16 -11 -7 -4 -2 -1 0
3,5 -18 -19 -17 -15 -11 -8 -6 -4 -2 -1 0
4 -9 -11 -11 -9 -7 -6 -5 -3 -1 -1 0
4,5 -5 -6 -7 -6 -6 -4 -3 -2 -1 0 0
5 -1 -3 -4 -4 -3 -3 -2 -1 -1 0 0
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Tabella 3.3:
By
Bx
0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50 5,00
-5,00 0,71 1,20 1,75 2,33 3,50 6,00 - - - - -
-4,50 0,89 1,29 2,00 3,33 9,00 - - - - - -
-4,00 0,92 1,33 2,33 6,50 - - - - - - -
-3,50 1,06 1,91 3,33 9,00 - - - - - - -
-3,00 1,29 2,54 7,25 - -20,00 -7,50 -5,50 -4,00 -6,00 -5,00 -4,00
-2,50 1,74 4,91 - -8,75 -4,00 -3,00 -2,60 -2,50 -3,00 -2,50 -4,00
-2,00 3,08 - -5,83 -2,81 -2,07 -1,58 -1,22 -1,43 -1,60 -1,25 -2,00
-1,50 16,67 -4,93 -2,11 -1,65 -1,33 -1,17 -1,00 -1,00 -0,86 -1,00 -1,00
-1,00 -1,61 -1,26 -0,94 -0,77 -0,70 -0,70 -0,55 -0,50 -0,56 -0,43 -0,40
-0,50 -0,59 -0,64 -0,46 -0,48 -0,41 -0,38 -0,39 -0,50 -0,36 -0,38 -0,40
0,00 -0,17 -0,19 -0,16 -0,18 -0,17 -0,13 -0,16 -0,12 -0,17 -0,11 -0,20
0,50 0,25 0,19 0,16 0,10 0,10 0,11 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
1,00 0,68 0,48 0,47 0,31 0,27 0,19 0,13 0,06 0,00 0,00 0,00
1,50 1,54 1,03 0,74 0,66 0,46 0,43 0,30 0,21 0,00 0,00 0,00
2,00 19,67 1,95 1,20 1,00 0,85 0,60 0,47 0,36 0,25 0,00 0,00
2,50 -6,10 5,78 2,17 1,47 1,06 0,79 0,73 0,63 0,50 0,20 0,00
3,00 -2,13 - 6,25 3,14 2,00 1,38 1,00 0,80 0,50 0,33 0,00
3,50 -1,38 -4,75 - 7,50 3,67 2,00 1,50 1,33 0,67 0,50 0,00
4,00 -0,82 -2,20 -11,00 - - 6,00 5,00 3,00 1,00 1,00 -
4,50 -0,63 -1,20 -3,50 - - - - - - - -
5,00 -0,17 -0,75 -2,00 -4,00 - - - - - - -
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→ →
Studiando le matrici di misure Bx e By ed interpolando i valori medi-
ante il metodo dei minimi quadrati, è inoltre possibile ottenere una retta
di regressione rappresentante l’asse del magnete; poichè questo deve essere
a pendenza costante (infatti l’asse è una retta), ciò che si intende cercare è
proprio una serie di valori a tangente costante:
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Il terzo e ultimo punto dell’esperienza prevede la determinazione del mo-
mento magnetico del magnete: ipotizzando di considerare esclusivamente il
campo passante per il centro del magnete, ossia il suo asse, ed approssimando
dunque il magnete ad una spira lineare percorsa da corrente, si ricava che:
µ0 2m
B = Bx = ( 4π ) 3
R2 +x0 2 2
2
Y = B − 3 = a + bX
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utilizzati per cercare la distanza del magnete R, e il momento magnetico:
q
a
R= b
2π
m= 3
µ0 b 2
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Tabella 3.4:
−2 −2
X’ ∆x0 Bx (G) ∆Bx (G) B 3 (T ) ∆B 3 (T )
0 0,1 712 1 5,82 0,01
0,5 0,1 334 1 9,64 0,02
1 0,1 179 1 14,62 0,05
1,5 0,1 96 1 22,14 0,15
2 0,1 60 1 30,29 0,34
2,5 0,1 38 1 41,07 0,72
3 0,1 25 1 54,3 1,45
3,5 0,1 17 1 70,22 2,76
4 0,1 12 1 88,57 4,92
4,5 0,1 9 1 107,3 7,95
5 0,1 5 1 158,78 21,18
Tabella 3.5:
Misura Incertezza
a 8,93 1,26
b 50258,14 1618
m 0,44 0,02
R 0,01 0
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