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Venerd 3 Agosto 2012

Gentleman + Ladies

Enti locali
& Federalismo
IL GIORNALE DELLE AUTONOMIE

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Gentleman + La adies

due riviste a soli 3,50

due riviste a so 3,50 oli

Via libera dalla Conferenza stato-citt. LAnci: i sindaci non riusciranno a rispettare il Patto

Quarta proroga per i bilanci locali


La stretta sui residui attivi fa slittare i preventivi al 31 ottobre
na proroga lunga dieci mesi. I preventivi 2012 di comuni e province slittano ancora, questa volta al 31 ottobre. Ed il quarto rinvio questanno per lapprovazione dei bilanci di previsione che gli enti locali avrebbero dovuto chiudere al 31 dicembre dellanno scorso, salvo poi beneficiare di una lunga serie di slittamenti: prima al 31 marzo, poi al 30 giugno, quindi al 31 agosto e infine al 31 ottobre. Il via libera arrivato dalla Conferenza stato-citt di ieri che ha accolto la richiesta avanzata dallAnci alla luce delle difcolt riscontrate dai comuni a causa delle novit apportate dai recenti provvedimenti adottati dal governo. Del resto non certo colpa dei sindaci se ogni tre mesi le regole sui bilanci cambiano. Prima il decreto Salva Italia, poi lImu con i relativi problemi di contabilizzazione e il pasticcio sui tagli preventivi al fondo di riequilibrio, quindi gli accertamenti convenzionali introdotti dal dl 16/2012 e le difcolt nel far quadrare i conti per le amministrazioni andate alle urne a maggio, no alla spending review. Che contiene una disposizione potenzialmente esplosiva per i bilanci locali. Tanto da costringere molti sindaci a buttare nel cestino i preventivi gi pronti o a riaprire quelli gi approvati. Si tratta della stretta sui residui attivi che impone gi da questanno di iscrivere in bilancio un fondo di svalutazione pari almeno al 25% delle entrate tributarie ed extratributarie (titoli I e III del bilancio) non riscosse da pi di cinque anni. Invano il senato ha tentato di mitigare la norma, rinviandone lentrata in vigore o riducendo lammontare del fondo di garanzia (si veda ItaliaOggi del 24/7/2012), ma alla ne il maxiemendamento del governo non ha apportato modiche. La stretta, dunque, resta in vigore nella sua formulazione originaria contenuta nel dl 95. A complicare le cose poi arriva unaltra novit della spending review, questa volta, positiva. Si tratta del patto di stabilit regionale, rivitalizzato con un fondo di 800 milioni, messo a disposizione delle regioni che concederanno spazi nanziari ai comuni, e con ulteriori 200

DI

FRANCESCO CERISANO

milioni a disposizione dei sindaci che faranno lo stesso con i loro colleghi. Il termine entro cui i comuni potranno aderire al patto orizzontale nazionale slittato al 10 settembre, mentre entro il 30 settembre il Mef dovr rimodulare gli obiettivi degli enti interessati. Con questa nuova tempistica e con le vacanze estive in vista lo slittamento dellapprovazione dei bilanci si reso necessario. LAnci sul piede di guerra. Di spending review si parlato anche nel corso di un infuocato ufcio di presidenza dellAnci dove i sindaci sono tornati a minacciare il muro contro muro nei confronti del governo (leggasi mancato rispetto del patto di stabilit). Il presidente dellAnci, Graziano Delrio non perde tutte le speranze in un ravvedimento da parte di Mario Monti, magari a partire dalla prossima legge di stabilit. Il decreto contiene tagli lineari che andranno a ricadere sui servizi,

perch i comuni hanno esaurito i loro margini. Anzi molte amministrazioni sono in decit di liquidit, e altre hanno ricevuto meno di quanto pensavano dal gettito Imu, la situazione drammatica, lamenta il sindaco di Reggio Emilia. Il presidente dellAnci convinto che, stando cos le cose, sar impossibile per i comuni rispettare il patto di stabilit. Il sistema si regge su entrate e uscite e senza le entrate non si capisce come si potr fare. A meno di chiudere i

servizi comunali, cosa che valuteremo a settembre in tutte le citt italiane. In un estremo tentativo di convincimento Delrio ha inviato una lettera ai capigruppo della camera dei deputati (che la prossima settimana approver denitivamente la spending review senza per modificare il testo del senato) ricordando come il decreto sulla revisione della spesa pubblica imponga ai comuni un taglio del fondo di riequilibrio di

Graziano Delrio

500 milioni per il 2012 e 2 miliardi dal 2013. Una falcidia che si aggiunge ad un sacricio nanziario superiore a 3 miliardi e mezzo di euro. Ma le parole di Delrio non sortiranno alcun effetto vista la blindatura del testo alla camera. Tutto rimandato a settembre dunque, quando i sindaci dovranno passare alle maniere forti. Questo almeno lauspicio del sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana che non vuol pi sentir parlare di dialogo. Il dialogo molto difcile quando dallaltra parte ci troviamo un ministro che ci bacchetta per mancanza di responsabilit. Lunico modo per far dialogare con questi signori la minaccia di sforare in modo volontario il patto di stabilit. Sulla stessa lunghezza donda altri due sindaci lombardi, Lorenzo Guerini (Lodi) e Alessandro Cattaneo (Pavia).
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LA CTR DI CATANZARO ACCOGLIE LE TESI DEL COMUNE DI COSENZA

Tarsu, rifiuti speciali assimilabili a quelli urbani


Lassimilazione comunale dei riuti speciali resiste alla sopravvenuta disciplina del codice ambientale. questo il diktat della sentenza n. 92/2012 della Ctr di Catanzaro che ha disatteso la richiesta del contribuente che pretendeva di non corrispondere la Tarsu per superci destinate ad attivit commerciali superiori a mq. 750. A seguito della notica dellavviso Tarsu 2008 del comune di Cosenza, una societ esercente lattivit commerciale di supermercato in svariati esercizi, tutti di supercie superiore a mq. 750, ricorre alla Ctp eccependo che si sarebbe vericata lillegittimit sopravvenuta della delibera di assimilazione dei riuti speciali agli urbani. La facolt stata riassegnata ai comuni dallart. 21 del dlgs n. 22 del 1997 e lavvenuta assimilazione si pone quale conditio sine qua non per la privativa del servizio e quindi del diritto di esigere la Tarsu. Per la ricorrente, dal gennaio 2008 per effetto delle modiche allart. 195 co. 2 lett e) del dl n. 152 del 2006 introdotte dal dlgs n. 4 del 2008, il quadro normativo sarebbe mutato, dovendo gli enti adeguarsi alle nuove regole sullassimilazione previste dal codice ambientale. Il correttivo del 2008 stabilisce che non sono assimilabili ai riuti urbani quelli che si formano nelle strutture di vendite con supercie due volte superiore ai limiti di cui allart. 4 lett. d) del dl n. 114 del 1988 (strutture con supercie pari a mq. 450 nei comuni aventi 10.000 abitanti e pari a mq. 750 nei comuni aventi popolazione superiore). Secondo la ricorrente, la disposizione dellart. 195 comma 2 va disancorata dalla cosiddetta Tia2 prevista dallart. 238 del dl n. 152 del 2006 che peraltro risultava sospesa nella sua applicazione obbligatoria no allemanazione del regolamento ministeriale nel quale sono deniti i criteri generali per la determinazione della tariffa. Lente impositore rispondeva sulla base della lettura della normativa in merito ai riuti assimilati, vista anche la confermata vigenza delle forme di prelievo in vigore (Tarsu-Tia1), per cui, solo quando i regolamenti attuativi del codice ambientale fossero stati emanati, le limitazioni alle assimilazioni avrebbero potuto avere effetto, trovando le utenze extra large (per dimensione) solo da allora una specica disciplina di esonero. La Ctp ha accolto il ricorso, mentre il giudice di appello ha completamente riformato la sentenza. Lesame del corpus iuris proposto dal comune di Cosenza e avallato dalla Ctr di Catanzaro si dimostra puntuale e convincente. Il collegio richiama il comma 184 dellart. 1 della legge n. 296 del 2006 l dove ribadisce che, nelle more della completa attuazione delle disposizioni del dl n. 152 del 2006, il regime di prelievo relativo al servizio di raccolta adottato in ciascun comune rimane invariato anche per lanno 2007 e per gli anni 2008 e 2009, e pi in particolare, la lett. b) che, in materia di assimilazione prevede la continuit applicativa delle disposizioni degli art. 18 co. 2 lett. d) e 57, co. 1 del dlgs n. 22 del 1997. La conferma ex lege del regime di prelievo vigente impedisce di disattendere lesercitata discrezionalit regolamentare da parte dei comuni di assimilare ai riuti urbani quelli speciali e quindi ne ribadisce la piena valenza e intangibilit sino alla emanazione del decreto statale sui criteri di assimilazione. Giova rammentare che lassimilazione per delibera comunale presupposto necessario e sufciente per lassoggettabilit alla Tarsu delle superfici di produzione di rifiuti speciali assimilati (Cass. n. 14816/2010) e in mancanza delle indicazioni statali necessario che la delibera di assimilazione indichi i criteri qualitativi ovvero la scelta della tipologia di riuti assimilabili nellambito dellelenco dettato dal decreto 27/07/84 e i criteri quantitativi, cio i limiti massimi di produzione di riuti speciali da parte delloperatore economico per potersi considerare assimilati (Cass. n. 21342/2008). Antonio Chiarello avvocato tributarista docente Anutel

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