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ASSOCIAZIONE CIVICA PORTA NUOVA – VASTO

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PORTI E PARADOSSI – SINTESI

Ci proponevamo di illustrare il progetto di realizzazione del porto turistico di Vasto –vale a dire il
raddoppio del porto esistente- non separatamente dal contesto spaziale e temporale nel quale esso si
trova. E questo richiedeva un lungo giro. Abbiamo provato a farlo. E ci siamo imbattuti in una serie
di paradossi (una sintesi dei quali si può leggere qui di seguito).
Noi non siamo un’associazione ambientalista e, per quanto sta a noi, per il niente che contiamo, non
ci opporremo al progetto in quanto tale. Ma ci teniamo a che le cose siano chiare. Chiare come a
Vasto (e non solo) non sono mai state: perché chiarezza significa fare delle scelte –se possibile- sen-
za raccontare balle. Scelte che l’assurdo localismo della più parte della vecchia (e nuova) classe po-
litica locale ha accuratamente evitato; e che hanno portato, da una parte –nell’assetto del territorio-
ad accumulare una montagna di contraddizioni (di cui la zona di Punta Penna è un emblema); e, dal-
l’altra –nelle parole dei nostri amministratori- ad accumulare simmetricamente, per l’appunto una
montagna di paradossi.

Si è pensato di proporre un riassunto del comunicato richiamando quelli che ci sono sembrati i para-
dossi maggiori; e di farlo sotto forma di problemi, come quelli che vengono assegnati a scuola (ma i
nostri sono più difficili). Le soluzioni dei primi 4 nel corpo del comunicato stampa.

5 PARADOSSI PER LA NOSTRA COSTA

PROBLEMA 1.
Sapendo che i porti turistici sono tra i principali responsabili del fenomeno dell’erosione costiera,
spiegare come si fa a prevedere una spesa di 150 milioni di euro per interventi in difesa del litorale
dall’erosione stessa, e contemporaneamente consentire che quasi tutti i comuni sul medesimo litora-
le progettino la realizzazione del proprio porto turistico.

PROBLEMA 2.
Sapendo che:
- la densità di posti barca per la nautica da diporto sul litorale abruzzese da Pescara al Trigno
è di circa 35 al chilometro; e che quella sul litorale romagnolo è di 37;
- le presenze turistiche estive sulla riviera romagnola sono però più di 10 volte tanto;
- sono nel frattempo in costruzione altri porti turistici, che porteranno la ricettività turistica
portuale –sul litorale dal Pescara al Trigno- a 44 posti barca per chilometro.
Dire come è possibile chiedere contemporaneamente:
- al Ministro dell’Ambiente l’istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina;
- al Ministro dei Lavori Pubblici i fondi per la costruzione dell’ennesimo porto turistico sulla
stessa costa.

PROBLEMA 3.
Sapendo che
- le industrie insalubri di I classe, a norma di legge, “debbono essere isolate nelle campagne
e tenute lontane dalle abitazioni”;
- per gli stabilimenti ad alto rischio di incidente rilevante occorre tener conto (a norma della
Seveso III) “della necessità di prevedere e mantenere opportune distanze tra gli stabilimenti
e le zone residenziali, gli edifici e le zone frequentate dal pubblico, le vie di trasporto prin-
cipali, le aree ricreative e le aree di particolare interesse naturale o particolarmente sensi-
bili dal punto di vista naturale”.
Sapendo inoltre che sono già stati realizzati, una a fianco all’altro, in località Punta Penna a Vasto:
un porto commerciale, un’area industriale comprendente un’industria insalubre di I classe e uno
stabilimento ad alto rischio di incidente rilevante, una zona residenziale, una Riserva naturale re-
gionale, un’area SIC.
Dire se è possibile richiedere, nello stesso luogo, il raddoppio della capienza del porto commerciale;
e, al suo interno, la realizzazione di un porto turistico.

PROBLEMA 4.
Sapendo che il Piano Territoriale delle Attività Produttive (PTAP) della Provincia di Chieti è il prin-
cipale strumento di programmazione locale nel settore; e sapendo inoltre che esso:
- definisce “sottoutilizzate dal punto di vista del traffico commerciale” le attuali banchine
del porto di Vasto;
- considera per esso “realisticamente più praticabile uno sviluppo portuale teso alla valoriz-
zazione e al recupero delle potenzialità ancora inespresse”.
Sapendo inoltre di essere stato allora assessore della stessa Provincia.
Dire se è possibile approvare il giorno 28 Marzo 2006 il detto PTAP; e il successivo 12 Aprile chie-
dere pubblicamente (come candidato sindaco) il raddoppio del porto medesimo.

PROBLEMA 5.
Sapendo che:
- secondo il CNR, “in tutte le regioni l’erosione trova [tra] le sue cause principali […] la co-
struzione di porti e strutture aggettanti che bloccano il flusso sedimentario lungo la riva”;
- uno specifico studio della Commissione Europea definisce alto (high) l’impatto erosivo del-
le infrastrutture portuali;
- la costa vastese a Sud del porto è già da 30 anni interessata da un crescente fenomeno erosi-
vo, riconducibile probabilmente alla costruzione e al successivo ampliamento del porto
stesso.
Sapendo anche che il progetto di raddoppio del porto commerciale di Vasto prevede la costruzione
di un nuovo molo che si inoltra in mare aperto per oltre 400 metri; nonché il prolungamento, con un
arco di lunghezza pari a 470 metri, della diga foranea.
Sapendo infine di avere affermato –senza far riferimento ad alcuno studio preliminare- che il detto
progetto avrebbe sulla costa un impatto “basso”, “minimo”, o persino nullo.
Dire se per caso non avete cambiato idea.

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