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da "Il Corriere della Sera" maggio 04

LA GIORNATA DI UNA MAMMA


Sveglia alle 7,30. In tavola, la colazione delle nonne: pane, burro e marmellata, latte. E una torta
appena uscita dal forno. Alice, Agnese, sveglia!. Le piccole, quattro e due anni, si stropicciano
gli occhi. Arrivano a tavola, strascicando le ciabattine. La giornata di Martina Costalunga inizia
cos, come nella pubblicit di un marchio di biscotti. Ma tutto ha un prezzo e io sto pagando di
tasca mio dice la signora, facendo svanire in un attimo l'atmosfera da favola. Passo le mie
giornate al parco con le altre mamme, giocando con le mie bambine. Una vita piena, tante
soddisfazioni, niente noia. Ma ho rinunciato al lavoro su cui ho investito i primi 39 anni della mia
vita.
Martina veste le piccole. Si esce: destinazione scuola materna. Vede, mi sono licenziata
nell'agosto dell'anno scorso. Sono una geologa, dopo la laurea mi sono specializzata in Svizzera
nella bonifica di aree contaminate. E' a Milano che ho vissuto assieme a mio marito fino a pochi
mesi fa. Poi abbiamo messo sul piatto della bilancia i pro e i contro. La verit che conciliare
famiglia e lavoro stava diventando un inferno. Che lo stipendio e le prospettive di carriera non
giustificavano la fatica. Alla fine, sono arrivata alla decisione di mollare tutto. Il passo successivo
stato il trasferimento a Genova, una citt pi vivibile, dove posso contare sulla vicinanza dei miei
genitori.
Un bacio alla mamma e Alice entra all'asilo di corsa, senza voltarsi. S, una bambina serena,
autonoma. Agnese, invece, ancora molto dipendente. Per lei niente nido, la curo io. E allora,
via, in macchina. Alle 9,30 mamma e piccola sono sul lungomare di Nervi. Qui bellissimo, il
parco alle spalle della passeggiata un vero covo di maillme e baby sitter. Rimpianti? Al mio
lavoro ci credevo davvero. E' stata una scelta, una passione. Alla fine ero arrivata a fare il
capocantiere. In pratica, si trattava di girare I'Italia e controllare 1o stato d'attuazione dei lavori di
bonifica in siti industriali delicati, raffinerie per esempio. Una settimana aVenezia, tre giorni a
Ravenna e cos via. Quando nata Alice ho chiesto un cambiamento di mansioni e il part time. Era
ovvio che non avrei potuto continuare a fare la stessa vrta. L'azienda ha nicchiato, ma poi ha capito
che non c'era altra scelta. E mi ha concesso un part time dalle 9 del mattino alle 4 del pomeriggio.
Una pacchia, se si pensa che prima mi capitava di restare in ufficio fino alle nove o dieci di sera.
Ma anche cos non andata.
Il racconto continua a pranzo, a casa dai nonni di Alice e Agnese.Il punto che il mio stipendio
era pi o meno quello di un operaio specializzato. Alla fine, spendevo tutto per asilo e baby sitter.
Ma quello che mi ha fatto decidere stato il tipo di vita che mi ero ridotta a fare. I costi di Milano
sono improponibili, ci eravamo trasferiti nell'hinterland. Morale: 25 chilometri per andare e tornare
ogni giorno dal posto di lavoro. Quando arrivata la seconda figlia e mi sono resa conto che avrei
passato una buona fetta della mia giornata sulla tangenziale, mi sono decisa.
Nel pomeriggio Agnese resta a dormire a casa dei nonni. Cos la signora Martina pu permettersi
una nuotata in piscina (Un vero lusso per le mamme che lavorano, me ne rendo conto). Poi
arriva I'ora di andare a prendere Alice all'asilo. Certo, se mio marito avesse avuto pi tempo da
dedicare alla famiglia, tutto sarebbe stato diverso - riflette Martina Costalunga -. Ma come
ingegnere anche lui spesso in trasferta. E, poi, quello che ha fatto la differenza stato il fatto che
lui guadagna tre volte il mio vecchio stipendio.
All'asilo Alice sta giocando a nascondino con i compagni di scuola. Corre incontro alla mamma,
l'abbraccia. Poi tutti a prendere Agnese. A casa la sera sorprende la signora Martina tra giochi e
favole: ora di andare in cucina, a preparare la cena in tempo per il ritorno del marito. Sono
realista, so bene che il problema si porr tra qualche anno, quando le bambine non avranno pi
bisogno di me. Io cercher di reinserirmi ma non avro chances: ci sono schiere di neolaureati pi
aggiornati di me, per di pi disponibili a qualsiasi orario e a qualunque stipendio. Dovr
inventarmi qualcosa. Cosa? Me lo chiedo ogni giorno. La verit che non ne ho la pi pallida
idea.
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