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LA CITTA CAPITALE

Tunisi decisamente una citt capitale, vi abita un decimo della popolazione del paese, sede del governo ed il centro di tutto ci che avviene nel paese, oltre ad essere il punto di arrivo per la maggior parte delle escursioni nellarea settentrionale del continente africano, un vero grande porto. Testo e foto Giovanni Lamonica Tunisi affonda saldamente le sue radici in un passato medioevale arabo. Nei mille anni precedenti larrivo dellIslam, era un insignificante vicina del porto di Cartagine. Nonostante fosse di pi antica fondazione, il suo ruolo storico era stato di secondaria importanza e si limitava spesso a fungere semplicemente da base per gli invasori che cercavano di conquistare la citt pi grande, importante, ricca e famosa. Non gli arabi, che, vice versa, preferirono il sito meno esposto dando cos importanza alla citt gi dal IX secolo, edificandovi la grande moschea che ancora sorge nella Medina e scegliendola come capitale imperiale. Arrivammo a Tunisi, oggetto di tutte le nostre speranze, focolaio della fiamma di ogni sguardo, luogo di incontro di viaggiatori dallest e dallovest. Questo il luogo dove si incontrano flotte e carovane. Qui troverete tutto ci che un uomo possa desiderare. Volete andare per via di terra? Ecco innumerevoli compagni per il vostro viaggio. Preferite il mare? Qui ci sono imbarcazioni che vanno in tutte le direzioni. Tunisi una corona i cui gioielli sono i quartieri, i suoi sobborghi sono come un giardino fiorito costantemente rinfrescato dalla brezza. Queste sono le impressioni riportate da un viaggiatore del XIII secolo. Certo lo sbarco al porto de La Goulette (che significa la gola) non fa pi lo stesso effetto di qualche secolo fa, ma indubbio che comunque Tunisi , e rimane un nodo cruciale per le comunicazioni tra il nord Africa e lEuropa, una citt viva, giustamente caotica di quasi 2 milioni di abitanti ed anche alquanto piacevole, nella quale spendere volentieri un paio di giorni. Nonostante le dimensioni, le zone pi interessanti possono essere visitate a piedi e, prendendo alloggio nei pressi della parte pi vecchia possibile lasciare tranquillamente posteggiata la moto. E sar cos in parte, trascorrer il mio primo giorno vagando nella Medina e nelle viuzze dello stretto angusto, affascinante quartiere dellHalfohuane. Tunisi a suo modo una citt viva, ma non come la intendiamo noi. La vita notturna non offre ritmi da sabato sera o da movida spagnola, la Medina chiude i battenti dopo il tramonto e la centralissima Avenue Bourghiba non va oltre le 23.00, ma qui si comincia a respirare unatmosfera diversa che serve a calarsi nellambiente arabo. Una specie di apprendistato a ritmi differenti ma ugualmente interessanti e piacevoli. In compenso

le mattine iniziano presto e perdersi nei vari souk della citt esperienza divertente ed affascinante: confusione, colori, odori, aromi, c un po di tutto. E bighellonando che ho trovato nei pressi del quartiere dellHalfohuane diverse officine meccaniche per moto. Il giorno dopo approfittando della bella giornata, perch no, mi concedo una passeggiata motorizzata per la citt. Conoscer cos Neffeti Mondher, il proprietario di una delle officine. Mi dice che in tutta Tunisi ce ne sono circa una ventina e che c un discreto parco circolante. Effettua riparazioni ed assistenza anche sulle moto di nuova generazione, grazie a dei tester che gli consentono di controllare le moderne centraline. Quasi come in Europa scherza. Ma Tunisi anche una serie di piccoli centri limitrofi che ormai di fatto sono stati assorbiti dalla citt. Tra questi il pi famoso e visitato senza dubbio quello di Sidi Bou Said, splendidamente arroccato su di un colle a strapiombo sul mare da cui si godono splendide vedute sul porto e sulla citt. Asfissiata dai turisti di giorno, diventa un incantevole borgo la sera ed al mattino presto. A testimonianza della bellezza del luogo, stata scelta come residenza anche dal presidente Ben Al. Non molte le possibilit di alloggio, e molto care a parte leccezione trovata, menzionata pi in basso. E la sera conoscer Karim, lavora in uno dei negozi sulla strada principale dove inizia la via pedonale e con il quale trascorrer una simpatica serata a casa sua insieme a Ajmen, che non parla italiano a parte i termini calcistici ed i cori delle varie squadre del campionato italiano. Gustando una buona bottiglia di vino e vedendo il tramonto dalla finestra, prima di immergersi nellincontro Milan-Lyon valevole per la Champions Leaugue ed a cui Ajmen ci costringer ad assistere. Resister un tempo ed una bottiglia di vino rosso prima di congedarmi e concerni una passeggiata per le vie lastricate del paese.

BOX
Il mercato degli schiavi di Tunisi Attivit in passato assai sviluppata e lucrosa, vide tra i mercati pi floridi e con maggior attivit, anche quello della citt tunisina. Gli schiavi condotti a Tunisi venivano portati nel Souk (mercato) el Berka. I pi sfortunati provenivano dalle prigioni sotterranee della Kasbah di La Goulette, dove venivano mostrati ai potenziali compratori, che per prima cosa controllavano la saldezza dei loro denti, perch gli schiavi non specializzati finivano per andare a lavorare sulle navi corsare dove venivano nutriti esclusivamente con biscotti duri. La maggior parte di essi erano catturati in mare, anche in acque lontane come la Manica, ma cerano anche frequenti scorrerie sulle citt costiere italiane, francesi e spagnole. Era un commercio brutale, anche se la tradizione occidentale sempre stata ben felice di sorvolare sugli altrettanti feroci corsari che rifornivano i mercati degli schiavi della citt di Pisa, Genova ed altre dellEuropa. La pirateria e la schiavit erano generalmente ben accettate, anche se non ufficialmente, come un redditizio complemento ai commerci nel bacino del Mediterraneo. Alla fine del 700 le flotte europee avevano ormai espulso i pirati dai mari. Inizialmente la tratta degli schiavi trans-Sahariana compens la diminuzione degli schiavi dal Mediterraneo, facendo le fortune di Tunisi dove alla fine del secolo, ogni anno venivano venduti pi di 6.000 di essi. Nei decenni seguenti per le tasse, insieme alla concorrenza dei mercati di Tripoli ed alle guerre nel sud, mandarono in rovina il commercio. Infine, nel 1846 Ahmed Bey, che si stava costruendo la reputazione di sovrano illuminato, abol la tratta degli schiavi ed i mercati furono chiusi. Gli africani sono restati e, mentre in passato hanno subito discriminazioni, trovando lavoro quasi solo come domestici, oggi fanno parte integrante della societ tunisina.

MANGIARE E DORMIRE
hotel de France edificio degli anni 40, ma assai accogliente, vicino alla Medina, 8 rue Mustaf MBarek, tel. 71326244, fax 71323314, non tutte le camere hanno bagno, 18 dinari con colazione. Salamb, 6 rue de Grce, tel. 71334252, fax 71337498, camere pulite ed abbastanza ampie, anche se non tutte con il bagno.

Restaurant Le Regent, 16 rue Aziz Tej, tel. 71341723 o 71338742, uno dei migliori della citt, secondo le guide, buono ma non eccezionale a mio avviso. Prezzi alti, anche considerando il fatto che si mangia pesce. Sidi Bou Said hotel Sidi Boufars, 15 rue Sidi Bou Fars, tel. 71740091, fax 71728868, e-mail hotel.boufares@gnet.tn 10 camere raccolte intorno ad un cortile, alcune senza bagno, 28 dinari con colazione.

e-mail: giovanni.lamonica@gmail.com web: http://landsails.blogspot.com/

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