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Va bene la rete, va bene la condivisione, ma se non sfondiamo il muro tra generi resteremo delle "adorabili mamme-blogger".

Il futuro delle mamme online e non pensarle come mamme, ma come donne che devono riuscire a conciliare lavoro e famiglia, come tutti (e lo dico, naturalmente, da mamma)

Trovare davvero il collegamento tra femminile e materno, cosa che non poi cos banale Lanciare qualche "ponte" tra mondi che sembrano lontani... "seminare nuovi semi" (direbbe James Hillman)

Cominciamo a dire che, come ascoltavo dire oggi al social media week, forse la rete viene scoperta quando si diventa madri (quando il tempo si dilata e lo spazio si restringe). Ma diventa immediatamente una opportunit, prima possibilitadi consiglio, supporto, mutuo aiuto poi si pu trasformare luogo di pensiero, di comunicazione. Rete un elaboratore di saperi, di riconoscibilita' anche professionale, di nuove opportunita, di incontri ...

Il mondo delle mamme blogger in effetti rischia di parlarsi addosso, sembra un luogo avvincente e sicuro. Penso e credo sempre pi nella necessit di fare rete dal basso per insistere sul territorio. L'idea di mamma associata ad un'immagine stereotipata da chioccia, presa da pappe e pannolini. Le blogger rivendicano altro, bene, ma forse il futuro in reti che si confrontano su buone prassi per il territorio: una mamma che si lamenta sola non ha voce. Dieci mamme al centro, al nord e al sud fanno 30 e fa la differenza.

Una criticit che mi sento portare, quasi a portavoce anche di quella compagine maschile - con cui mi confronto - vedere la chiusura di questa l'elite delle donne, delle mamme, che parlano tra loro e non escono e non aprono ad altro.

Vedo il rischio della nicchia: la comunit/le comunit nascono riconoscendosi e si creano una nicchia. Ma poi se pensiamo di portare un valore aggiunto (come madri, o come donne) dobbiamo smettere di farci elite e trovare il modo di di comunicare ed essere un interlocutore importante. Quindi non solo mamme, non solo web, non solo nicchia, non solo oggetto di interesse sociologico ma soggetto propositivo in diversi modi e comunque capace i trasversalit. La questione nicchia importante perch chiude alle opportunit.

In questi giorni grazie al fervore di donnexdonne ho visto altre mamme/donne/lavoratrici/moglie con i cuccioli in mezzo meditavamo in gruppo di avanzare istanze.

Una possibilit/esempio che coniuga maternit, donne e prassi sembra essere, in Inghliterra, Netmums che riesce ad essere un interlocutore importante, viene spesso sentito nei media, viene consultato. Riesce anche ad andare oltre lo schermo, creando delle comunita' sul territorio, che possono anche essere non virtuali, nel senso che insieme agli articoli e alle discussioni classiche, facilita anche il costituirsi di charters locali, di comunita' che hanno on-line una bacheca (per gli annunci, per le richieste di aiuto, per semplicemente presentarsi e magari socializzare, uscire per un caffe' etc). In questo modo viene un po' smussata la sensazione di nicchia, non tutte le mamme che scrivono in bacheca sono poi anche commentatrici nei post, e negli incontri di persona si elimina la dipendenza, e la soggezione, verso la comunita' on-line. A sua volta, questo gioca a favore del fattore presenza interlocutoria, perche' anche chi non frequenta la rete puo' aver sentito parlare di netmums, magari per la classe di salsa o l'uscita di gruppo. Il mio spunto per discussione e' quindi: ha voglia, la comunita' on-line, di "reach out"? Fino a che punto?

#donnePERdonne nasce come idea e come moltiplicatore di possibilit, a partire dalla volont di infrangere la contrapposizione di donne CONTRO donne. Ma anche dalla contrapposizione tout court tra i generi. Le buone prassi che andiamo cercando di nominare hanno questa possibilita di essere visibili, fruibili, utili,imitabili, e ci che le donne fanno per le donne, e pu a cascata servire per i figli (e maschi), colleghi (e padri). Come? In termini di strutture di lavoro pi flessibili, organizzazioni pi capaci di rispondere alla complessit, etc Vivere/lavorare in contesti migliori ci sembra che alle volte faccia bene a tutti...

L'idea iniziale nasce da una discussione su twitter, a 3 voci, in cui si osservava come le donne fossero meno abili a fare squadra tra loro, al contrario dei colleghi uomini ... Ma sono anche emerse anche posizioni diverse, e allora ci siamo chiest* quando le donne sanno fare squadra? In che contesti? Che proposte possiamo fare? Cos come avvenuto per le iniziative nate da twitter sulle #quoterosa e sulla #scuolaitailiana ci siamo attivat* attorno ad un giorno, un tema e abbiamo condiviso lidea. Abbiamo cercato buone storie da raccontare, di luoghi dove si lavora bene tra donne, di progetti da segnalare, link, articoli, e poi libri da suggerire, e luoghi web (e non) dove si collabora e non si combatte. Vorremmo parlare di un sapere, o delle criticit, anche con gli uomini e con la loro visione sul tema.

Grazie!

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