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Amici, la Margherita nasce dallaggregazione di forze cattoliche, riformiste e liberali che si sono dimostrate con il tempo non incompatibili

tra loro. Unoperazione per certi aspetti speculare a Forza Italia, ma che ha trovato una sua definitiva collocazione nel centrosinistra nel sistema bipolare voluto, voglio ricordarlo, dallottantatre per cento dei cittadini italiani con il voto al referendum per il maggioritario, sostenuto oltre che dai radicali, anche da Mario Segni e dal PDS di Achille Occhetto. Bench la legge elettorale Mattarella prima e il proporzionale di coalizione oggi abbiano contribuito alla nascita e al mantenimento del bipolarismo, la stabilit strutturale di questo equilibrio fra i due blocchi appare ancora molto fragile, incerta e almeno parzialmente incoerente. Le divergenze allinterno della coalizione sono note: su ogni argomento che approda in Parlamento i distinguo dividono i fautori e i detrattori di una qualsiasi norma. Spesso lesecutivo si trova a dover galleggiare, a dover cercare il consenso in Parlamento, a dover continuamente mediare alla ricerca di compromessi, a dover evitare i veti incrociati che pendono sulla propria esistenza, a dover far fronte a continue minacce e ricatti politici. Secondo alcuni, sarebbe molto pi semplice incontrarsi fra moderati o, come si dice oggi, fra neocentristi, mettendo fuori dal palazzo e ai margini della societ la sinistra pi ortodossa compensandola con unalleanza con i moderati del centrodestra. Vedete, io ho iniziato a far politica nella Torino della met degli anni 70 Ricordo, come fosse ieri, quel 1 ottobre 77. Ci fu una manifestazione studentesca di protesta per luccisione a Roma del militante di Lotta Continua Walter Rossi per opera di neofascisti. Dal corteo si stacc un gruppo di autonomi che fece irruzione nel bar Angelo azzurro in Via Po lanciando alcune molotov. Nel rogo che ne consegu, mor, dopo un giorno di agonia, lo studente lavoratore Roberto Crescenzio Di quegli anni mi sono rimasti impressi i giorni degli scontri di piazza ai quali, mio malgrado, ho dovuto assistere, ma soprattutto ricordo il clima di generale diffidenza e contrapposizione fisica che si respirava nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, contrasti che questi anni di bipolarismo hanno attenuato. Di qui lesigenza di un progetto che veda la valorizzazione e il rafforzamento del bipolarismo attraverso la realizzazione di un partito nuovo. Un partito popolare, partecipato e trasparente, strutturato su unorganizzazione federale, che sia in grado di aggregare sempre pi donne e uomini per dare al centrosinistra una forza attrattiva per tutta

la coalizione. Un partito in cui sia riconoscibile il moderno riformismo di cui siamo portatori: innovazione e solidariet dovranno camminare insieme. Un partito capace di promuovere un nuovo welfare in grado di rispondere alle grandi trasformazioni sociali e demografiche: invecchiamento della popolazione, crisi della natalit, precariet del lavoro, immigrazione. Un partito che sappia allargare la protezione sociale e investire risorse sulle famiglie, sulle donne, sui bambini, sugli anziani, sullinnovazione, sulla ricerca, sulluniversit. Un partito orgoglioso di essere partito politico nel rispetto del mandato dellarticolo quarantanove della Costituzione. In questa prospettiva sar decisivo assicurare un vitale pluralismo culturale al futuro partito, nel quale si confronteranno e concorreranno le migliori tradizioni del cattolicesimo democratico e popolare, della liberaldemocrazia, delle ispirazioni socialista, laico - riformista e ambientalista. Mi viene qua da parafrasare il pensiero del filosofo pacifista mile Auguste Chartier: Niente pi pericoloso di un'idea quando si ha un'idea sola, con: Niente pi utile delle idee quando le idee sono tante. Di qui la necessit di costruire una macchina che sappia funzionare a prescindere dai manovratori, le grandi stagioni del Partito popolare e del Partito socialista prima e della Democrazia cristiana e della sinistra storica poi, sono impensabili senza tener conto di alcune grandi figure, al punto che, confrontate con alcuni dei personaggi che la fase attuale ci assegna, si presi dalla sgradevole sensazione di veder nani figli di giganti! Penso quindi al Partito democratico, come detto: vero, nazionale e federale, ma che se vorr sopravvivere oltre la prima tornata elettorale, dovr puntare a un riformismo che sappia stare vicino alla gente. A un socialista come Olof Palme venne chiesto come si dovesse lottare contro i ricchi: la risposta fu che egli aveva sempre creduto che il vero nemico non fosse la ricchezza, ma la povert. Il nuovo partito dovr saper formulare delle strategie per contrastare le povert, nella societ, nelleconomia, nel lavoro, nella ricerca scientifica, nel terzo mondo, nel Medio Oriente. Io spero che chi si riconosce nella sinistra DS possa anche singolarmente anche criticamente fare il passo di aderire a una casa comune, consapevoli che senza il contributo delle loro esperienze, il Partito democratico prende inizio diminuito di una parte importante della societ e la preoccupazione, credetemi, non elettoralistica. Verso gli amici dei DS aderenti alla mozione della mozione di Fabio Mussi A sinistra per il Socialismo Europeo, noi della Margherita abbiamo quindi dei doveri in pi, noi dobbiamo

moltiplicare gli sforzi di sintesi e gli appelli allunit, noi dobbiamo farci garanti verso questi amici, le differenze politiche e culturali: su bioetica e libert di ricerca scientifica sono armonizzabili, conciliabili o almeno affiancabili in distinte posizioni allinterno delle diverse correnti di pensiero che formeranno il futuro Partito democratico. Per noi equit e solidariet mantengono unattrazione ben maggiore rispetto a risparmio ed efficienza, noi non propugniamo un sistema egualitario ma liberaldemocratico; chi pi fortunato deve finanziare adeguatamente lo stato sociale per garantire l'assistenza e la ridistribuzione del reddito e le opportunit per chi lo di meno. La nostra tradizione cristiano - popolare ci impedisce di pensare alla riduzione degli individui a semplice massa economica. Dunque, come cambiare leconomia nella direzione delle liberalizzazioni di alcuni servizi? importante partire dalletimo dalla radice del termine: liberale, in altre parole ritrovare il valore di una societ pi libera e pi generosa. Mercati meno vincolati generano societ pi aperte, in cui agli individui data maggiore possibilit di esprimere le proprie capacit, i propri meriti e il proprio talento. Senza cedere alle ragioni dei liberisti votati solamente allefficienza e al mercato. avere di pi a meno . Si farebbe fatica a pensare che le basi del nuovo centrosinistra italiano risiedano, quasi esclusivamente, nel risparmio di qualche euro per lacquisto dei medicinali da banco o nellacquisto del quotidiano al supermarket. Per quanto riguarda le nostre opinioni sui servizi pubblici, sulle liberalizzazioni e sulle privatizzazioni, ma anche sulla pace, sui diritti civili, sulla laicit dello Stato possiamo affermare che le differenze sono quindi minori di quanto pensino. La nostra una politica: assolutamente e totalmente pacifista, di salvaguardia dei valori di libert, uguaglianza, solidariet, dignit della persona nella piena autonomia dello Stato dalle questioni della Chiesa. La Margherita nella sua Carta dei Principi riconosce che lo Stato non fonte di etica, ma stabilisce le regole di convivenza fra convinzioni etiche diverse, che appartengono alla sfera della libert individuale. E qui cito dalla mozione la laicit nella vita interna del Partito democratico esiger rispetto, conoscenza reciproca, comune impegno a interpretare le differenze culturali, ideologiche e religiose non gi come un problema, ma come una risorsa. Infine una risposta va data alla mozione Boselli per il congresso dello SDI, che definisce testualmente il Partito democratico Un compromesso storico bonsai.

Ebbene, dobbiamo dirgli che siamo daccordo soprattutto con la definizione bonsai. Infatti, la locuzione giapponese "bonsai" costituita da due ideogrammi: il primo bon, significa contenitore, mentre il secondo sai significa educare e coltivare, proprio le finalit che il PD si dovr dare. Non siamo daccordo invece nel definirci post-comunisti, post-democristiani, o post-socialisti, dobbiamo guardare oltre il 900 al futuro e non al passato. e ancora dalla mozione DL dallesperienza della Margherita, il partito nuovo non potr che essere un partito unitario, in cui si realizzi la convergenza e convivenza di persone con origini, percorsi politici e culturali fra loro anche molto diversi allinterno di un comune progetto politico. E parafrasando il capoverso finale della mozione Mussi, dico che solamente con il PD anche lItalia avr una grande forza di centrosinistra saldamente collocata nel panorama democratico europeo, collegata a tutte le forze di progresso e di cambiamento del mondo. e concludo con due brevi cenni al territorio. 1. Il polo industriale Astigiano soggetto da diversi anni, come in altre parti del territorio italiano, a situazioni di crisi e ad attuate o minacciate delocalizzazioni. La sfida delle nostre amministrazioni, se non vorranno trovarsi invischiate in crisi sociali inimmaginabili, sar quella di anticipare un drammatico declino industriale, attrezzandosi per una veloce e controllata riconversione commerciale, artigianale, turistica e del terziario avanzato. La base programmatica delle future amministrazioni nelle quali alcuni di noi saranno eletti, dovr essere quindi, secondo me, la salvaguardia del lavoro prima di ogni altra cosa. 2. Giulio Santagata nel suo libro La fabbrica del Programma afferma che ormai la politica comunicazione. Occorre quindi sostenere e rilanciare la comunicazione del nostro pensiero e divulgare la nostra attivit politica e culturale. La nostra presenza deve essere capillare, costante ed efficace attraverso lutilizzo di ogni forma di mezzo mediatico: dai manifesti murali ai comunicati stampa, dai convegni a internet. La nostra comunicazione dovr essere finalizzata a far percepire che la nostra moderazione altra cosa dallindifferenza e dalla rinuncia. Mario Lanfranco - 24 marzo 2007

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