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MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE


Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
Ufficio Scolastico Provinciale di PADOVA
Ufficio Interventi Educativi
Provincia di Padova

Provincia di Padova

Scuola
Capofila
I.C. Paritario

Indicazioni per il Curricolo

Alleanza Educativa
Scuola e famiglia
LABORATORI DI RICERCA-AZIONE 2007-2009

DOCUMENTO di LAVORO

Anna Rita Mancarella

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La ricerca – azione: spunti di riflessione

Se si vuole veramente capire qualcosa, provare a cambiarlo.


Kurt Lewin

Kurt Lewin, uno dei più insigni maestri della psicologia sociale statunitense, nel 1946
definiva la ricerca-azione, una ricerca autoriflessiva basata sulla pianificazione che unisce
l’osservazione e la prassi didattica. Si tratta di una metodogia della ricerca molto utilizzata
in ambito educativo in quanto coniuga il pensiero e l’azione, e risulta in grado di includere,
all’interno dello stesso processo di riflessione e di analisi, tutti gli attori coinvolti.
Il paradigma della ricerca-azione si basa sulla possibilità di fare, essa è diretta a collegare
l’attività di ricerca alle modificazioni e al miglioramento delle situazioni reali con le quali
viene in contatto, intesa inizialmente soprattutto come capacità di fungere da agente di
cambiamento.
Si struttura attraverso passaggi essenziali:
• collaborazione e confronto tra tutti gli attori coinvolti, nel nostro caso: docenti,
genitori e studenti, per la definizione dei problemi concreti da indagare, sia nello
svolgimento della ricerca, sia nell’impostazione dell’attività didattica. La ricerca è
realizzata in modo paritetico, da tutti i membri della comunità che partecipano ad
essa;
• l’individuazione del nucleo tematico da affrontare nella condivisa conduzione del
progetto deve essere seguita da azioni che devono diventare agente di
cambiamento socio-educativo;
• si pone come ‘ricerca per agire’, non solo come “ricerca per sapere” quindi si
concentra sull’aspetto prammatico per affrontare delle tematiche e per
progettare interventi commisurati a specifici contesti;
• riserva molta attenzione alle situazioni ambientali del contesto educativo,
considerate come variabili significative per lo svolgimento dell’attività. Questa la
ragione per cui la ricerca-azione prevede un’attenta analisi della situazione
ambientale e delle dinamiche interne al gruppo di ricerca che possono impedire
o facilitare il lavoro del gruppo nello svolgimento della ricerca stessa.
Il paradigma di kurt Lewin risulta così strutturato:

Pianificare

Agire Valutare

Osservare Ri- pianificare

La ricerca-azione rappresenta la forma più strutturata ed avanzata della ricerca


partecipata

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Essa si configura come strategia di: RICERCA – AZIONE/FORMAZIONE -
CAMBIAMENTO
E' una strategia di ricerca partecipata in quanto porta a sviluppare percorsi di indagine
che prendono spunto da temi reali che emergono all’interno dell’attività didattica e che
sono condotti dagli stessi insegnanti con i genitori, con gli studenti, finalizzati al
miglioramento e allo sviluppo della didattica. Si tratterà di affrontare tematiche/problemi
individuate insieme, situazioni che si vogliano indagare con il proponimento di migliorare,
miglioramento che si riferisce non solo a un cambiamento della situazione ma anche ad
un'acquisizione di consapevolezza individuale e di gruppo. I percorsi di ricerca saranno
supportati da strumenti, quali griglie di rilevazione, diario di bordo, che saranno utilizzati
indifferentemente da tutti i partecipanti al laboratorio. E' una ricerca comparata sulle
condizioni e gli effetti delle varie forme di azione sociale che tende a migliorare, “se
producesse soltanto dei libri, non sarebbe infatti soddisfacente” (K. Lewin, I conflitti sociali,
F. Angeli, Milano 1980
La Ricerca-Azione e' strategia di azione/formazione in quanto impegna tutti gli attori
coinvolti in una riflessione sul proprio ruolo e sulle strategie messe in atto per realizzarlo in
una dimensione collaborativa e consapevole. La dimensione collaborativa e partecipativa
sono di fondamentale importanza in questa metodologia, non solo in quanto il percorso
laboratoriale deve scaturire dal confronto fra diversi punti di vista, ma anche perché ogni
partecipante deve fare riferimento a un gruppo di attori, stakeholder tutti portatori di
interessi e impegnati nella conduzione della stessa attività laboratoriale. Il gruppo di
lavoro rappresenta una specie di amico critico collettivo con cui ci si confronta.
Costantemente.
L'esperienza di ricerca-azione può realizzare queste aspettative solo se sostenuta da un
progetto chiaro e condiviso.
Essa è una strategia che porta al cambiamento, cambiamento che scaturisce dalla
consapevolezza dell’esistenza di una situazione di contesto più o meno favorevole al
cambiamento stesso, che deve misurarsi con vincoli e risorse, ma che si impegna nella
direzione di un cambiamento nella qualità della situazione indagata. Essa è non solo
mezzo di conoscenza, ma soprattutto strumento di coinvolgimento, modalità di relazione,
occasione di conoscersi e conoscere, di agire e di cambiare.
L’attività laboratoriale che il Progetto “Alleanza Educativa - Scuola e famiglia” si
propone di promuovere, utilizzando la metodologia della ricerca/azione, permetterà di
coniugare le responsabilità individuali di ciascun attore all’interno di un sistema che
richiede intersezioni sempre più significative: una nuova professionalità docente e una
maggiore consapevolezza genitoriale in grado di guardare ai bisogni dei ragazzi, recepirli
e svilupparli in percorsi di senso.
Tali considerazioni supportano un nuovo modo di vivere l’esperienza educativa capace di
promuovere cambiamento e crescita del sistema scuola nella misura in cui l’innovazione
viene considerata forza propulsiva, in grado di attivare processi di riflessività e
consapevolezze che individuano nella cooperazione scuola – famiglia - territorio un
trinomio significativo in ambito educativo.
Il D.P.R.275/1999 offre ampi spazi di azione ad una scuola autonoma in grado di
promuovere innovazione, di governare le ragioni del cambiamento che investono il
sistema scuola, generare consapevolezze su quanto va realizzandosi.

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GRIGLIA DI ANALISI IN INGRESSO

1. Dati della scuola

2. Partecipanti al focus group

3. Contesto socio-culturale

4. Breve storia della scuola

5. Organizzazione attuale in riferimento ai nuovi processi di


riforma

6. Nucleo tematico del laboratorio di ricerca-azione:

a. situazione di partenza in riferimento all’avvio della ricerca

b. previsione dei processi da mettere in atto nell’attività


laboratoriale

c. verifica in itinere dei processi messi in atto nel laboratorio


di ricerca-azione

d. modalità di verifica ipotizzate in ordine ai cambiamenti da


realizzare

La griglia va compilata dai docenti e i genitori nella fase di avvio


dell’attività

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SCHEDA DI SINTESI

INCONTRO n.

DATA:

PRESENTI:

FASE:

TEMATICA DELL’INCONTRO____________________________

1. Descrizione delle azioni concordate e svolte

2. Questioni poste all’inizio della riunione o punti fermi da cui


partire per lo sviluppo dell’oggetto prescelto

3. Orientamenti e strategie metodologico-didattiche e


organizzative

4. Azioni pianificate e svolte durante l’incontro

5. Eventuali punti problematici

6. Clima e processi relazionali instauratisi durante l’incontro

7. Soluzioni finali condivise e assunte

8. Questioni aperte

9. Tempo ipotizzato per la realizzazione di azioni didattiche e/o


prodotti

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Questa scheda va compilata, contestualmente, da docenti e
genitori al termine di ogni incontro.

DIARIO di BORDO

SUGGERIMENTI PER LA STESURA DEL DIARIO DI BORDO

Il diario di bordo all’interno del processo di Ricerca – Azione è uno strumento soggettivo e
operativo.
Il diario è indicato come lo strumento che permette di esplorare e registrare gli aspetti
caratterizzanti un’attività da esplorare, inoltre può essere considerato lo strumento ideale
per fare emergere e socializzare, gli atteggiamenti, le opinioni soggettive, le difficoltà
incontrate, da genitori, docenti e studenti, nell’attuare una nuova tecnica didattica.
Le annotazioni possono essere costituite da osservazioni, idee, sensazioni, riflessioni,
reazioni, interpretazioni, ipotesi, spiegazioni, convinzioni, percezioni, ecc., comunque
sempre inerenti l’argomento d’interesse prescelto dalla ricerca. Il diario è uno strumento
soggettivo proprio perchè ci riporta dati così come questi sono visti e percepiti da chi
scrive.
Al fine di evitare che il diario assuma la struttura di una narrazione a tema libero, si ritiene
opportuno proporre alcuni campi di riflessione comuni da tenere presenti nella stesura:
1. consapevolezza e accettazione della finalità del lavoro da parte degli attori della
ricerca
2. assunzione del compito da parte di docenti e genitori
3. attenzione al clima relazionale all’interno del gruppo
4. previsione di eventuali “incidenti” organizzativi che potranno determinare la modifica
in itinere della struttura organizzativa e dell’impostazione del lavoro
5. modifica del proprio agire professionale da parte dei docenti e dei genitori,
assunzione di consapevolezza della propria funzione.
Ogni attore, ricercatore del gruppo di ricerca curerà il proprio diario di bordo riportando le
osservazioni che riterrà opportune in quanto punti caratterizzanti l’attività, o anche punti di
forza e di debolezza.
Circa le fasi rammentiamo che nella ricerca.-azione le fasi sono: progettazione, azione,
confronto e validazione, verifica, documentazione, e possono presentarsi una sola volta
nel corso della ricerca o essere reiterate a seconda dell’andamento della ricerca stessa.

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DIARIO DI BORDO DI GENITORI E DOCENTI

FASE DI PROGETTAZIONE

Data_______________

PRESENTI

FASE DI AZIONE
Data_______________

PRESENTI

7
FASE DI CONFRONTO E VALIDAZIONE

Data_______________

PRESENTI

FASE DI VERIFICA:
Data_______________

PRESENTI

8
FASE DI DOCUMENTAZIONE
Data_______________

PRESENTI

Il diario di bordo va compilato da ogni attore coinvolto nel


laboratorio.

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DIARIO DI BORDO DEGLI ALUNNI

Data

Il mio nome…………………………………………………………….....

La mia classe……………………………………………………………..

Il titolo del laboratorio ………………………………………………….

Al laboratorio partecipano:

Nome docenti……………………………………………………………
………………………………………………………………………………
Nome genitori………….................................…………………………
……………………………………………………………………………....

Le attività che svolgo in questo laboratorio con i compagni,


gli insegnanti e i genitori mi hanno aiutato a scoprire e a
riflettere su alcuni aspetti nuovi.

Ho scoperto che………………………………………………………….
………………………………………………………………………………

Quello che mi interessa di più è………………………………………


………………………………………………………………………………

Mi piacerebbe sapere qualcosa di più su ..............………………..


………………………………………………………………………………
perché …………………………………………………………………….
……………………………………………………………………………....

La cosa più interessante è stata………………………………………


………………………………………………………………………………
perché……………………………………………………………………
……………………………………………………………………….……..
10
La cosa più difficile è stata……………………………………………
……………………………………………………………………………....
perché……………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………

La cosa più noiosa è stata……………………………………………..


………………………………………………………………………………
perché……………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………

Lavorare in gruppo, con i miei compagni, con gli insegnanti, e i


genitori credo che ………………………………………………………
………………………………………………………………………………

Lavorare in gruppo, con i miei compagni, con gli insegnanti, e i


genitori mi ha fatto sentire……………………………………………..
………………………………………………………………………………

Il diario di bordo va compilato da ogni alunno coinvolto nel


laboratorio.

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