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PRIMO CHAKRA

Chakra della radice

Colore: Rosso
Elemento naturale: Terra
Descrizione: Si trova alla base della colonna vertebrale, è il centro della nostra rigenerazione e della nostra
creatività; immagazzina la nostra forza vitale, stimolando tutte le cellule in ogni parte del corpo. Riguarda la
sicurezza di base, la sopravvivenza e l’esistenza; rappresenta la nostra immagine dell’io, della nostra
presenza sulla terra; è ricco di tutte le nostre esperienze, in particolare di quelle della prima infanzia.

Se non è bilanciato o è bloccato si manifesta con: dipendenza, sfiducia, paura, insicurezza, egoismo, scarsa
autostima, costipazione.

Quando è bilanciato si manifesta con: alta considerazione di sé, sicurezza, lealtà, positività, concretezza,
funzioni fisiologiche regolari.

Esercizi di riscaldamento:

1. Seduti con le gambe incrociate, afferrare le caviglie, inspirando flettere in avanti la schiena aprendo
il torace, espirando flettere la spina dorsale indietro, mantenendo sempre la testa parallela al
pavimento. Tornare al centro, inspirare, e mentre si trattiene il respiro stringere il ‘mulabanda’.

2. ‘La macina del sufista’. Seduti con le gambe incrociate, afferrare le ginocchia con le mani, e
muovere la colonna vertebrale in maniera circolare (come se si disegnassero dei cerchi con il
mento), inspirare in avanti ed espirare all’indietro. Fare l’esercizio sia in senso orario che in senso
antiorario. Centrarsi, inspirare, trattenere e stringere il ‘mulabanda’, rilassando le spalle.

3. Seduti con le gambe incrociate, sollevare le braccia ai lati parallele al pavimento e appoggiare le
mani sulle spalle, coi pollici dietro. Inspirando ruotare la colonna vertebrale, le braccia e la testa
verso sinistra, espirando verso destra. Mantenere i gomiti alti, respirare a fondo. Dopo un po’
sollevare gli avambracci con le mani in posizione ‘janmudra’ (palmi aperti con gli indici che toccano
i pollici), proseguire con le torsioni del busto, sollevando le braccia man mano che si prosegue, fino
a che saranno tese verso il cielo. Alla fine portare le mani giunte con le braccia tese sopra la testa
inspirando, espirando ritornare alla posizione iniziale.

4. Seduti con le gambe incrociate, le mani appoggiate alle ginocchia in posizione ‘janmudra’, girare l
collo in senso orario con un movimento circolare, inspirare quando la testa è all’indietro, ed
espirare quando è piegata in avanti. Farlo sia in senso orario che in senso antiorario.

5. Sedersi con le gambe allungate e divaricate, inspirare portando le braccia tese verso l’alto,
espirando piegarsi in avanti afferrando la punta del piede destro, avvicinando la testa al ginocchio,
tornare su con le braccia tese come prima inspirando, e poi espirando toccare il piede sinistro come
prima. Inspirando tornare al centro e rilassare le braccia nella posizione iniziale. Poi unire le gambe
e afferrare i due piedi toccando le ginocchia con la testa, mantenere la posizione.
Kriya:

1. Sedersi con la schiena dritta e le gambe stese in avanti, poi piegare la gamba sinistra e sedersi sul
tallone; posare le mani a terra all’altezza dei fianchi, inspirare profondamente e quindi piegarsi in
avanti espirando, ritornare alla posizione precedente inspirando, e così via. Fare lo stesso piegando
la gamba destra, e poi con tutte e due le gambe in avanti. Al termine rilassarsi stendendosi e
portando le ginocchia al petto.

2. Sdraiarsi sulla schiena, con le gambe stese, espirando sollevare il busto fino ad afferrare i piedi,
inspirando tornare a stendersi.

3. Stesi sulla schiena, portare le braccia stese dietro la testa; inspirando alzare le gambe fino a portare
i piedi a toccare il pavimento retrostante (posizione dell’aratro); espirando, riportare le gambe in
avanti, sollevare il busto ed afferrare le punte dei piedi, e così via.

4. Sdraiati sulla schiena, portare le ginocchia al petto, stringendole a sé con le mani, espirando
stendere le gambe in avanti e afferrare i piedi, inspirando tornare alla posizione precedente.

5. Mettersi nella posizione della rana (in punta di piedi accovacciarsi toccando coi glutei i talloni e
appoggiando le mani a terra), inspirando sollevare le gambe (mantenere i talloni sollevati e le mani
a terra) spingendo la testa verso le ginocchia; espirando tornare alla posizione precedente.

Meditazione e mantra: HARR - HARAI

1. Sedersi con la schiena ritta e le gambe stese e allargate davanti a sé, intrecciare le mani (gli uomini
col pollice destro sopra, le donne col sinistro) dietro la schiena; espirando chinarsi verso sinistra
appoggiando il naso sul ginocchio e sollevando le braccia, inspirando raddrizzarsi, poi espirando
tornare a chinarsi allo stesso modo sulla gamba destra, e così via. Dopo un po’ continuare allo
stesso modo, ma chinarsi anche una volta dritti in avanti.

2. Sempre seduti con le gambe stese e allargate davanti a sé, tenere le mani incrociate come prima
ma sollevando le braccia sopra la testa, tese verso il cielo; a questo punto compiere delle leggere e
veloci torsioni inspirando verso sinistra ed espirando verso destra.

3. Sempre seduti con le gambe stese e allargate tendere le braccia dritte davanti a sé, poi piegare gli
avambracci afferrandosi i gomiti; a questo punto compiere delle torsioni della spina dorsale come
nell’esercizio precedente.

Alla fine di ogni sessione sedersi con le gambe incrociate, le mani sopra le ginocchia in posizione
‘janmudra’, poi in posizione di preghiera, rilassarsi e pronunciare il mantra SAAT-NAM.

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