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Evelina Manna, attrice ed ex modella, ci racconta la

sua storia con Berlusconi.

Evelina Manna, attrice ed ex modella, rilascia la sua intervista al giornale online Lettera43,
in cui racconta la sua storia con il Presidente del Consiglio

Evelina Manna è un tipo particolare. Assolutamente fuori dai cliché. Ex modella, quando
le modelle facevano la differenza con le copertine dei giornali e non viceversa, attrice
per vocazione con pellicole che vanno da Oliver Stone a Mimmo Calopresti. Bella come
una gatta dagli occhi verde mare, forastica però come quelle senza padrone (guarda la
gallery).

Sul settimanale Oggi ha dichiarato di aver amato Mister B in tempi non sospetti, prima
del ciclone D'Addario e dei bunga bunga. Ha fatto con lui la «nannina a seggiolina»,
rivelazione che persino i suoi detrattori hanno trovato tenera quanto basta per non
linciarla. Una cosa in questo circo di donne senza arte né parte, va riconosciuta a Evelina
Manna: è altro rispetto ai party a base di San bitter e Coca cola di Arcore. È una che il
presidente lo conosce bene. Fin troppo.

Domanda: Dunque la parola amore per lei esiste?


Risposta: Io l'ho amato perdutamente.
D. Tanto da prendere un brevetto per pilotare l'elicottero, pare. Ma che ci
voleva fare?
R. Estate 2008: sentivo un'aria strana intorno alle sue cene. Mi ero messa in testa di
atterrargli sui cactus di villa Certosa per vedere che cosa succedeva veramente.
D. I cactus sono ancora là: perchè si è fermata?
R. Ero diventata come quelle che avevo messo alla berlina per tutta la mia vita, non
capendole, perchè non mi ero mai innamorata di un uomo impegnato prima di allora. E
mai più mi accadrà, questa è una certezza. Ho sofferto troppo, lui non è certo un uomo
ordinario».
D. Lei è una figlia del popolo, con idee progressiste mai celate. Lui non proprio:
come è stato possibile innamorarsi di uno così distante intellettualmente da lei?
R. Sono una donna di buone letture, non certo un'intellettuale. Amo la filosofia, ma sono
una maestra elementare che ha fatto la modella per uscire dalla periferia. Mi hanno
salvato due cose: la fede e la voglia di cultura. Senza non sarei andata lontana. Per me lui
rappresentava un concetto di modernità. Cosa c'entra Silvio, l'uomo, col Berlusconismo?.
D. Legge, Mister B?
R. Sì, gli ho visto libri di Seneca e Tacito in camera da letto.
D. Non è detto che li legga però.
R. Ultimamente ha parecchio da fare...
D. Cosa l'ha fatta innamorare?
R. Mi prenda per matta: ho amato la sua fragilità e per quell'uomo ho perso la testa. Ero
nella centrifuga.
D. Attraversava un momento difficile: suo padre era molto malato, Oliver Stone
aveva ridimensionato pesantemente il suo ruolo in Alexander, il film sul quale
lei aveva puntato per la sua svolta professionale. Non è che fosse proprio in
forma.
R. Può darsi. Io so solo che lui mi ha riempito la vita, diventando il centro dei miei giorni.
Certo, facevo una vita molto riservata soprattutto quando non ero con lui, come dire «casa
e chiesa». Nessuno sapeva nulla, neppure le mie amiche più care e la mia famiglia.
D. Perché se era una storia tanto importante si è inventato quella balla sul
senatore di sinistra?
R. Non voleva dire che ero la sua donna, non si è però reso conto di quanto mi stesse
danneggiando. Non è stata una passeggiata. Il mio dolore mi ha reso invisibile. Per
pudore, quello che ora non vedo in giro, ho scelto di defilarmi, anzichè finire sulle
copertine dei giornali americani che chiamavano la mia agenzia, che è fra le più importanti
fra quelle internazionali, un giorno sì e l'altro pure.
D. Torniamo al ciarpame senza pudore di donna Veronica?
R. Ciapame non lo so, senza pudore di sicuro.
D. Il problema non è solo morale, ma ora è anche politico.
R. Questo sì, è un orrore, non la tappezzeria femminile che salta dai programmetti tivù alle
sue cene.
D. Berlusconi le ha proposto di entrare in politica?
R. Lui mai. A sinistra qualcuno di spicco lo ha fatto.
D. Chi?
R. Non posso dire nulla, posso solo dire che è un maître à penser.
D. Molte signorine oggi millantano relazioni speciali col premier, lo sa?
R. Se quelle sono le fidanzate io sono Superpippo con le sue noccioline magiche.
Funzionerebbe lo slogan AAA cercasi fidanzata pr, grandi eventi.
D. Che pensa di certi discutibili personaggi di cui si è circondato?
R. Si spacciano per grandi amici, nonchè organizzatori di cene e feste, c'è da dire loro
davvero un bel grazie!
D. Mercimonio, ecco quello che risulta dalle intercettazioni.
R. Le ho lette solo all'inizio. Ora le salto a piè pari.
D. Cosa ha detto al presidente l'ultima volta che vi siete parlati?
R. Che io ho ben chiara la differenza fra peccato e reato.
D. Non credo che ce l'abbia lui: sembra parecchio confuso.
R. Solitamente è tollerante e amabile: con Gad Lerner è stato aggressivo, io non ne
vedevo il motivo, visto che è un giornalista gentile e perbene.
È evidente che è sotto pressione.

D. È scesa in piazza domenica scorsa per la manifestazione delle donne?


R. Sì, per curiosità; ero a Parigi, al Sacro Cuore....e purtroppo non c'erano solo le radical
chic! Di una cosa sono certa: se vorrà saprà riconquistarle tutte.
D. Posso farle una domanda sul Berlusconi 'maschio'?
R. Sa come far felice una donna. Altro che effetti speciali.
D. Il primo regalo che le ha fatto?
R. Un gioiello: una croce antica. Forse era un messaggio subliminare.
“Evelina Manna racconta la sua storia con Silvio” 17 febbraio 2011 di Sabina Donadio

(Fonte: Lettera 43)

Ufficio Stampa Evelina Manna


Roma, Italia
eve.manna@libero.it

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