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EUROPA Deis 10-06-2010 Pogina 9 Foto 1 Infrazioni europee, quando V’Italia non segue Strasburgo 2 fatto molta notizia ¢ destato molto sealpore Timposizione delfUnione europea relativa altobbligo di pensionamento a 65 anni, al pari degli ‘uomini, delle donne impiegate nel settore pubblico. ‘Unultimatum che la commissaria Viviane Reding ha posto con toni forse un po’ sgarbati ma che oggettiva- ‘mente non si pud dire sia arrivato come un fulmine a ciel sereno. La norma vale nel resto d Europa da un ‘entennio ela sentenza della corte di giustizia europea conla quale si impone al Italia di uniformarsial resto ‘dei paesi comunitari & del 13 novembre 2008. Il go ‘verno solo qualche mese fa,a procedua di infrazione aperta,@intervenutocon un provwedimento,sié visto, ritemuto troppo graduale dalf Unione. La proposta del Partito democratico, gia presentata in quel periodo, @ assai ragionevole, ma non é stata minimamente pre- sain considerazione e oggi probabilmente non supe- rerebbe lo scoglio europeo, cosa che invece sarebbe potuta accadere qualche mese fa, 2 fronte di una adeguata preparazione del terreno a Bruxelles: en- dere flessibile Teta pensionabilea partire dai 62 fino ai 70 anni, con un ovvio incentive economico alla permanenza in ativti. Francamente impressione & che il ministro Sac coni abbia colto Toceasione di “scaricare” sull Europa tun prowwedimento poco popolare, difficile, facilmente ‘qualficabile come burocraticoe insensibie alle speci ficta territorial cultural. Si trata di un classico nel ‘quale regolarmente si esercitano tutti gli esecutivi: col risultato ~come si@ visto alle elezioni del parlamento di Strasburgo lo corso anno ~ che le opinioni publi che percepiscano ormai Unione come un vincoo piuttostoche come urfopportunita. Sbagliando, eviden: temente. Una classe politica di qualita dovrebbe spie- ‘gare quali sono ivantaggi del unit europea, piuttosto che scaricarvi addosso le proprie dfficolta. Qualeuno crede forse che nei prossimi anni il G7, per fare un cesempio, sara uguale a quello che c adesso? Chi & informato sa bene che solo Europa (e nessuno dei suoi singoli Stati) ne potra far parte nel 2020. ‘Cio premesso i tema delle procedure di infrazio- ne, ome quella in cui incorsa Italia nel caso citato, @ assai serioe particolarmente complicato peril nostro ppaese. Forse non tutti sanno che italia fra i partner comunitari é quello con il pi elevato numero di in- frazioni pendente, nelfordine delle 150 (dati di inizio anno, esi pensi che nel 2006, prima che il governo Prodi costituisse una specifica struttura a presidio di ‘questa tematica, erano 275). Di quest, oltre 60 sono in una fase procedurale assai avanzata, il che vuol dire che @ stata avviata la procedura per mancata at tuazione di una precedente sentenza della Corte o che, addirittura, si é in presenza di un ricorso alla corte di giustizia medesima ¢ quindi si profla il ri schio di una seconda condanna (e in questi casi le ammende da pagare arrivano anche a 700 mila euro al giorno). Per di pit, Tarticolo 260 del Trattato sul fanzionamento delf Unione consente in questi casi alla Commissione di presentare direttamenteil ricor so dopo la lettera di messa in mora, riducendo ulte- riormente i tempi per evitare una sicura condanna. Unaltro elemento di preoccupazione &costituito dal fatto che quasi il 25% di queste procedure sia determinato dal mancato recepimento di dieetive. I che naturalmente non depone a favore del buon nome delfltalia in ambito comunitario, perché & segno di ‘una quanto meno scarsa attenzione a cid che in sede ‘europea si definisce. In questi casi, inoltre, si rischia tuna condanna pecuniaria immediata della Corte: infati sempre Farticolo 260 consente alla Commis: sione—in caso di mancato recepimento ~di chiedere alla corte di giustizia Tirrogazione della sanzione ecuniaria gid alfatto del primo ricorso. E, per non eccedere nelfallarmismo, si aggiunga ‘un solo ulteriore fatore critico, derivante dallelevato numero di procedure causate da atti degli enti locali, soprattutto in materia ambiental. Si tratta in gran parte di casi di cattiva applicazione della normativa vigente da parte delle amministrazioni competenti che non possibile prevenire mediante Fesercizio dei poteri sostittiv statali ma che non dimeno determi- nano problemi in sede comunitaria. ‘Tutto cid significa che il nostro paese, a comincia re dal suo governo, deve porre maggior attenzione alle questioni che coinvolgono TEuropa. Che sono ‘ormai, praticamente, tutte 0 quasi. Questa consape- volezza, pero, & ancora assai carente presso la nostra classe politica, ancora tutta ripiegata su sé stessa. Intendiamoci, non & che presso gli altri partner PEu- ropa siaal primo posto nei pensieri: bati vedere come la Germania ha approcciato il tema del prestito alla Grecia. C’s perd un maggiorrispetto per la forma, che poi é anche sostanza in questi casi: € quindi ¢® la consapevolezza che procedure di infrazione & meglio non averne o, per lo meno, averne poche. Ritagiio stampa ad uso esclusive del destinatario, non riproducibile

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