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della
fattoria
C’eraunavolta,inunboscolontano,unastranafattoria.
Attornoalleplacideacquediunlago,vivevanopapere,galli,struzzietacchini,ocheegalline,etutti
trascorrevanolelorogiornatetranquillamente.
Chirazzolavadiquaedilà,chinuotava,chibeccava…tuttiafareilpropriodovere,dalprimocanto
delgalloall’ultimo“clockclock”deltacchino.
Ungiorno,neancheungiornobellissimochéunvelodinu-
volecoprival’azzurroprofondodelcielo,lepapereudirono
unostranofrusciotralecanneeicespuglipiùprossimial
lago.Corseroavedere,dimenandolepiumedellacodaper
l’agitazioneelapaura,esiaccorserochesembravapiovuto
giùdalcielouncosinotuttocopertodistranepiume,tutte
bianchebiancheconlapuntaneracomel’infinito.
Epoierapiccolo,secco,conilcollotropposottileperreg-
gerelachiomaarruffata.
-Macos’è?–sichieseroincoro.
Ilgufo,comealsolitosulramopiùaltodell’alberoperimpicciarsimegliodegliaffarialtrui,senten-
ziò:
-Èunostruzzo,nonvedete!
PaperaMammasifecelargotralecannucce,lospinseaséconilbeccoe,grazieal-
l’aiuto prezioso di Papera Zia e Papera Ziazia, riuscì a caricarlo sul dorso.
Maquantopesava,quelcosino!
Celafece.Giunseproprioinmezzoall’aia,doveGallinaCoccodèrazzolavagaia.Dopounprimogrido
dipaura,ancheGallinaCoccodèsiavvicinòaquelbatuffolo.
-Gufodicecheèunostruzzo–dissePaperaMamma
-Alloraèunostruzzopiccolo–disseGallinaCoccodè
-Macomefacciamoacrescerlo–disseroincoro-chédistruzziallafattorianoncenesono.
Noncen’eranopiù,adirlaverità.Eranoandativiamoltianniprima,quandoeragiuntatraloro
StregaTopatache,invidiosadellorobellissimocanto,avevafattounamagia:icollideglistruzzisi
erano allungati a vista d’occhio, impedendo alle loro voci di risuonare cristalline e armoniose.
- Anche se non ci sono più struzzi, possiamo crescerlo noi – dissero Oca Nonna e Oca Cugina.
L’aiaerainfermento.Chiprendeval’acquaconilbeccoperlavarlo,chistaccavaramoscelliperpet-
tinarlo,chicercavadirimettergliapostoquellestranepiumecheglicrescevanotuttoattornoalle
spalle.GallinaCoccodèelesuefigliesimiseroacercarechicchidigranoeseminipernutrirlo…Tutti
infermento,tranneGalloChicchi.
-Tutteleattenzionisempreperl’ultimoarrivato,ehGlock?
-Èsemprecosì,sischiudeunuovoenoinonserviamopiù–risposeGlock,iltacchino.
Igiornipassavano,Cosino(questoilsuonome)cresceva.
Certo,erapropriostrano.
Magromagro,sireggevaastentosuduezampettesecche.Sottolepiumeeranospuntatedueali
strane,anch’essestriminzite,asciutteespelacchiatecomefosseroinfeltrite.
Cosino,però,erabenvolutodatutti.Maluisisentivabrutto:nonsapevaarruffarelepiume(cercava
difarloconipelicheglicrescevanosullatesta,scuotendolaunpo’cosìecosà,mairisultatierano
deludenti),nonavevabargiglidagonfiare,nonavevaunbeccodaaffilare.Insomma,eraproprio
brutto.
Leoche,cheloavevanopresoincasa,gliinsegnavanoognicosa:comerazzolare(“stadritto-alzala
zampa–ALZALAZAMPA–tienilasu–poggialazampa”),comelisciarsilepenne(quellequattro
piumechecontinuavanoacrescerglisuldorso)e,cosapiùimportante,comenasconderelatestaper
nonfarvederelasuadiversità.
Cosinoeratriste.Senestavatuttoilgiornoperifattisuoi,inrivaallago,epensava.Emangiava.
Inpocotempo,divennepiùgrassodiTacchinoGlock,epiùingrassava,piùrestavatralecannucce,
nascostoallavistaditutti.
L’unica compagnia che si concedeva era la sua immagine riflessa nell’acqua…
Pianopiano,abitantidellafattoriainiziaronoascordarsidiCosino.SoloOcaNonnaeOcaCugina
ricordavanodiandareavederecomestava,seavevamangiato,sequeipelicheglicrescevanosulla
testasieranotrasformatiinmorbidepiume.
Cosinoerasemprepiùtriste.Ungiornosentìunnodoingola,gliocchigonfigonfi,edellestrane
goccedipioggiascorrergligiù,trailnasoeilbeccomaicresciuto.
Piangeva.
Piangendo,unsuonouscìdallasuagola.
Erauncanto,sottileeargentato,unsuonodicristallochegiunsefinoallaluna,legiròintornoesi
rituffògiù,traillagoelafattoria.
Accorserotutti.
-Cosino,ancora!
gridavanolepaperelle
-Cosino,ancora!
sospiravanoPaperaMammaeOcaNonna
-Mastazitto!
brontolavaGalloChicchi
-Macos’èquestorumore!
lamentavaTacchinoGlock
Papere,gallineeoche,però,eranoinmaggioranza.
EalorolavocediCosinopiaceva,epiacevaassai.
-Puònonesserebello,maachipiace,piacetanto!–sospiròOchetta.
Le paperelle ammiccarono, le gallinelle si spiumarono un po’ e tutte gli si fecero appresso.
Cosino,all’inizio,cercòdificcarelatestasottoterra,manelbuiosentìibaffidiTalpaLozzachegli
picchiettavanoilnaso.“Ancora!Ancora!”,glidicevainperfettoalfabetoMorse.E,perincoraggiarlo,
glifeceildonopiùgrandedicuieracapace:sitolsegliocchialieglieliregalò.
Cosinosifececoraggio. Tiròfuorilatestaecantò.
Lafattoriasifermò.
Nonunpicchiettio,nonunbrusio,nonuntuffo. Tuttifermiadascoltarequelsuonotrasparentecome
vetro. Ilsole,infrangendosicontroquellenotetrasparenti,esploseneimillecoloridell’arcobaleno.
Tuttieranocomeammaliati,perdutiinquellavocechesiarrampicavasu,su,ancorapiùsu. Poifuil
silenzio.OcaNonnaeOcaCuginapiangevanodigioia.PaperaMammastringevalesuepaperelle,
commossa.GallinaCoccodéavevadepostopiùdiottouova,enonsen’eraneppureaccorta.
-Questolofacevogiàioquandoerosolounpollo!–sbottòGalloChicchi.
-Questononhomaivolutofarloperchéètroppofacile–smozzicòTacchinoGlock.
MadaquelgiornoCosinofucostrettoacantare,cantare,cantare.
Almattino,appenasveglio,eragiàcircondatodagallinelleepaperellechepassavanoeripassavano
davantialui,scuotendolecode,arruffandolepenne.Chigliportavaunseme,chiunchicco,chiun
frutto.Tutteavevanounregaloperlui.
-Cantaperme,Cosino!–glichiedevanoincoro.
ECosinocantava.
Persentirlo,iniziaronoaveniredallefattorievicine,poidaquellepiùlontane.
Cosinocantava,cantavasempre.
Glipiacevacantare.Matuttiqueglisguardisempreaddossounpo’lospaventavano.
Maluicantavaenoncipensava.
GalloChicchieTacchinoGlockeranosempremenofelici.Chicchisisforzavacomenonmaituttele
mattine,eGlockfacevarisuonareisuoiscocchipermiglia.
Eppure, papere, galline e oche non avevano occhi e attenzioni che per Cosino.
Unpo’troppo,adireilvero,tantocheCosinononavevapiùneppureunminutoperritrovareisuoi
pensieri.
Pensieriavoltetristi.PerchéCosinoerasempreconvintodiesserebrutto,ilpiùbruttoditutti…
L’arcobalenodiquelprimogiornoavevaattiratol’attenzionedellaperfidaStregaTopata.Chesiera
messa subito in cammino per vedere cosa mai stesse accadendo nella fattoria.
Nellafattoria,infatti,dicosenestavanoaccadendoparecchie.
OcaCuginaePaperaMammaavevanolavoratocomemattepercostruirgliunnido,piccolosì,ma
comodo.
OcaNonnaavevaorganizzatounaspecieditea-
tro,segnandoconilbeccoiposti“vip”perilpub-
blicopiùd’elite(GalloChicchieTacchinoGlock
lasciavanoiloropostisemprevuoti…),mentre
Paperella Diesis, Paperella Bemolle e Ochetta
inFasidavanodafareperfareaffluirenelmodo
piùordinatotuttiglianimalichesiaffollavanoat-
tornoallafattoria.
Cosinocantava.
Luicantavalasuaanima,lasuadomandachenontrovavarisposta:chisono?
Lacantavaforte,anchequandocantavapiano.
Lacantavaforte,conilcuoreinsospeso,anchequellocomevetro,cercandodifarsentirelasua
vocelontano,làdovequalcunopotesserispondergli.
Unasera,erainverno,tuttoerapronto.Lelucciole,purdifarsinotare,nonostanteilfreddoavevano
accesoleloroluci,comeseavvertisseronell’arialapromessadiqualcosadistraordinario...Tutteriu-
niteilluminavanoilcentrodell’aia;glianimali,attentianonfartroporumore,stavanoprendendo
postoattornoalcerchiodiluce;GalloChicchieTacchinoGlocksieranodileguatitralepannocchie
delcampo.Insomma,siaspettavasolodisentireleprimenote,quellebasseemorbidecomelana
appenatosata,sottiliedelicatecomelaseta,quelleprimenotechedaqualchemeseaquellaparte
scioglievanocuoriepiume.
Cosino,però,nonarrivava.
Unsilenziodigelocoprìognifilod’erba,ognipagliuzzacheilventoavevalasciatosulterrapieno.
PaperaMammacorseavedere.Erimasedipietra,propriodavantialnidocheleistessaavevaco-
struito.Cosino,tuttotremante,piangevacomenonmai.
-Guardacomestodiventanobrutto!–ledissetraisinghiozzi,piegatosusestessoin
rivaallago,davantialsuospecchioimpietoso.
PaperaMammariuscìastentoatrattenereunbrividodiorrore:trailnasoeilbeccomai
spuntatodicosinosiallungavaunastrisciadipelinerieirti,elasottilestrisciadipiume
biancheconlapuntanerasiallungavasemprepiùdecisadietrolescapolerigidediquel
piccolodistruzzo.Nelrestodelcorpo,però,nonc’erapiùtracciadiunapenna,neppure
appenaaccennata.
PaperaMamma,cheglivolevabene,lorincuorò.
-Dicoalleluccioledispegnersi,cosìpotraicantaresenzachenessunotiveda…ok?
-Mamivergogno…
-Canteraiallaluna.Pensasoloaquesto:cantaallaluna!
Cosinosirialzò.Unultimosguardoallasuaimmagineriflessaeunpensierosifecelargotraisuoi
dubbi:lui“era”quellochevedeva,lui“era”esattamentequellochelospecchiod’acquarifletteva.
Quell’immaginenoneraaltrochesestesso,unico,perfettonelsuoesserediversodaglialtri.Come
PaperaMammaeradiversadaOcaNonna,comeGalloChicchieradiversodaTacchinoGlock,eppure
tutticosìindispensabili.
Alzò la testa. Distolse lo sguardo dal fondo del lago e si spinse a guardare l’infinito del cielo.
Sentì.Sentìl’infinitoscorrerglidentro.
Esilasciòconquistaredaquellameravigliosasensazione.
Feceunpasso.
Lelucciolesispenseroefuilbuio.
Gliocchinonsieranoancoraabituatiallamancanzadiluce
che si udirono quelle prime, meravigliose note.
Tuttichiuserogliocchi.Unalitodibrezzaappenaappenatie-
pidasembròavvolgereognicuorepresente.
Davantiadognisguardobuiosembròsorgesseilsoledimag-
gio,brillanteerassicurante,quasicifosseunraggiopercia-
scunodegliastanti.
Cosinostavacantando,cantavaallaluna,cantavapersé,can-
tavaperilsuomondo,checoncosìtantoaffettoloavevaac-
colto.
Nessunosimuoveva,nessunoaprivagliocchi,eppurelepiumesicercavanoelecodesiintreccia-
vano.
Cosinocantava,enell’aiailtemposifermava.
Tralepannocchiedelcampo,persinoGalloChicchieTacchinoGlocksiritrovaronoalinelleali…
L’ultimanotaerastatapresa.Alta,lunga,didiamante.
LanotteriecheggiòdiquelRe,elestellesiilluminaronodiriflesso.Lalunasiriempìeinondòd’ar-
gentol’aia.
Pianopiano,nelsilenzioritrovato,tuttiaprironogliocchi. Masitrovaronoaguardarequalcosache
maiavrebberovolutovedere:afiancodiCosinosistagliavalafiguracanutadiStregaTopata.
OcaNonna,PaperaMamma,leochetteelepaperelle,maancheitopi,letalpe,iconiglieiragnidi-
grignaronobecchiedenti,aguzzaronoaculeiepungiglionieiniziaronoaprocedere,incerchio,chè
Cosinolorononloavrebberolasciatonellegrinfiediquellamaledetta.
StregaTopatafeceungesto,lifermòtutti.
- Non posso più tacere – disse con voce rotta dall’emozione. E raccontò, e disse la verità.
-Luinonèunostruzzo.Avevosaputodelsuoarrivo,sapevodelsuotalento,esapevochemiavrebbe
fattounoscherzomancino:avrebbeportatolabellezzatradivoi,cosacheperannihoimpeditocon
ognimiamagia.Mal’hosentitocantare,hosentitolasuaanimacosìcomeluiriesceatoccarelevo-
stre,conlamusica,conlavoce,conilcuore.Emihasconfitta.Nientesaràpiùcomeprima,perché
nonc’ènullachepossasconfiggerelabellezzadiuncuorepuro.
Dettoquesto,StregaTopataebbeunfremito.Unpiccolobrividoedileinonfualtrocheunmuc-
chiettodicenere.Solounpiccolomucchiettodicenerecheunleggerobattitod’alidissolse.
Sì,unleggerobattitod’ali:quellecheeranospuntatelungole
spallediCosino,candideeforti,ancorpiùbrillantiperquelle
puntenerelucenti.
Allorafuchiaroatutti:Cosinoeraunangelo,eral’angelodella
poesiaedell’armonia,eral’angelodelcantoedellabellezzache
finalmenteavevapresoformaecorpo.
Spiegòleali,leluccioleperl’emozionesiacceserobrillanti,elo
illuminaronodall’alto.
Angeloaprìlesueali,piegòall’indietrolatestaestrinsetuttia
sé,inunabbracciolontanomacaldoeavvolgente.
Poi,ancoraunosguardo,unsorriso,evolòvia,versolaLunae
tuttiimondilaggiùinfondo.
Perchélabellezzanonpuòesserediunasolafattoria,madi
tuttoilmondo. Questoedituttiglialtridicuipossiamosolo
sognare.