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Sommario
MODALIT DI RIPRODUZIONE ..........................................................................................3
RIPRODUZIONE CON SEMI ........................................................................................................3
LA SEMINA AUTUNNALE ...........................................................................................................4
LA SEMINA PRIMAVERILE .........................................................................................................4
SEMENZAI E PIANTONAI ...........................................................................................................5
CURE COLTURALI NEL VIVAIO ...................................................................................................6
RIPRODUZIONE VEGETATIVA ....................................................................................................7
LA PROPAGGINE .....................................................................................................................8
LA PROPAGGINE PER RICACCIO ................................................................................................8
LA PROPAGGINE PER EZIOLATURA ..........................................................................................12
LE VARIETA DI CASTAGNO ............................................................................................12
QUADRO RIASSUNTIVO DELLA PROPAGAZIONE PER SEME .....................................14
QUADRO RIASSUNTIVO DELLA MOLTIPLICAZIONE VEGETATIVA..............................15
Legenda icone:
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ad indicare:
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MODALIT DI RIPRODUZIONE
La riproduzione delle castagno pu avvenire in due modi:
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Anche se nel castagno la riproduzione vegetativa facile, grazie ai tanti germogli
che produce la ceppaia e ai metodi di taleaggio e propagginatura, lutilizzo dei semi
meno costoso e d buoni risultati poich si ottengono piante pi vigorose e sane.
Linconveniente che con questo metodo si ottiene materiale geneticamente pi vario,
ma ci anche pi interessante.
Nella moltiplicazione del castagno da frutto, di solito si combinano due sistemi di
riproduzione, uno per ottenere le radici e uno per ottenere la chioma; vediamoli di
seguito.
Riproduzione con semi
Il castagno si ottiene bene attraverso la semina perch i semi germinano
molto bene; lunica attenzione che si deve avere che essi non secchino, perch in
questo caso perdono la loro capacit germinativa.
Il primo passo consiste nello scegliere il seme da utilizzare: bisogna raccogliere
castagne sane, prodotte da selvatici (piante nate spontaneamente), considerate le
migliori per la semina, preferendo quelle di dimensioni maggiori, ch hanno una grande
quantit di sostanze di riserva delle quali la plantula potr nutrirsi nei primi stadi dello
sviluppo.
Utilizzare una castagna proveniente da un albero innestato per la semina, ha il
vantaggio di aumentare la compatibilit del soggetto portinnesto con linnesto nel
caso si utilizzi la medesima variet, ma pu comportare due inconvenienti:
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Deve essere sempre utilizzata la castagna dellultima raccolta perch essa perde
rapidamente capacit di germinazione a causa della disidratazione (perdita di acqua
dai tessuti attraverso la respirazione/traspirazione/evaporazione).
Al contrario leccesso di umidit induce facilmente alla germinazione, per cui
bene evitare che la raccolta sia effettuata in giorni piovosi e immagazzinare le
castagne in luoghi freschi e secchi, in modo che esse perdano parte dellumidit senza
per perdere la capacit germinativa.
La semina si pu effettuare tanto in autunno, senza raccogliere le castagne,
quanto in primavera (a marzo).
La semina autunnale
Lautunno ha linconveniente che i semi nel suolo sono esposti alla minaccia
di roditori e uccelli per molto tempo perch germinano tardi, anche se possono essere
protetti con trattamenti a base di sostanze repellenti.
La germinazione avr luogo in primavera, sebbene possa succedere che, se le
condizioni autunnali o invernali sono benevole (umide e soavi), le castagne germinino
prima.
La semina primaverile
Seminare in primavera evita gli inconvenienti dovuti ai roditori ed agli uccelli,
ma rende necessario conservare le castagne fino al momento della semina e a questo fine
esistono diversi metodi di conservazione.
Uno di essi consiste nel conservarle in casse di legno alternando strati di
castagne di 5-10 cm di spessore con strati di sabbia o segatura dello stesso
spessore. Queste casse vengono collocate in luoghi freschi e secchi in modo da poter
conservare le castagne per la semina nella primavera successiva. Quando arriva il
momento, si procede quindi alla semina.
La semina deve essere eseguita a marzo. Se viene realizzata direttamente in
vivaio si provveder a scegliere un terreno fresco, leggermente acido, con una
certa profondit e ricco di sostanza organica, in piano o con una pendenza molto
dolce e unesposizione adeguata alle condizioni climatiche del luogo. Se si tratta di
una zona secca e calda, si sceglieranno esposizioni a nord; al contrario, se la zona
umida e fresca si sceglieranno esposizioni a mezzogiorno.
Il terreno, deve essere precedentemente lavorato e diserbato, in tempo utile
perch raggiunga le condizioni adeguate e si procede collocando 1 o 2 castagne in
ogni buca, a 4-6 cm di profondit, ad una distanza che dipende dalla finalit
dellimpianto.
L
Bisogna fare attenzione alla collocazione della castagna onde evitare che durante la
germinazione si producano delle malformazioni nella radice che, causando
deficienze nella crescita, darebbero vita a una pianta difettosa.
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POSIZIONE SCORRETTA
Semenzai e piantonai
Vediamo come si semina in un semenzaio.
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Il trapianto deve essere eseguito a novembre (nelle zone temperate) o a febbraio
(nelle zone fredde). Quando si realizza un trapianto si attua un nuovo rafforzamento,
spuntando le radici e tagliando due terzi del tallo (germoglio), una volta che la pianta
stata messa a dimora: in questo modo si favorisce la radicazione e uno sviluppo pi
rapido della pianta. Quello che allinizio pu sembrare un ritardo nella crescita, col tempo
risulter essere assai benefico.
Linfluenza della luna in molte fasi della vita e anche sulle lavorazioni agricole a
tutti nota dallantichit, dove molte persone tenevano conto delle fasi lunari al momento di
realizzare molti lavori; oggi questo sapere popolare andato un po perso, per deve
essere di nuovo considerato.
L
Se vogliamo tener conto dellinfluenza della luna nel realizzare i lavori di semina e di
trapianto, si cercher di effettuarli nelle fasi di luna nuova o di quarto crescente, che
favoriscono lo sviluppo della pianta.
L
Durante tutto questo periodo non necessario di solito irrigare se il terreno fresco, ma
se la stagione secca si prolunga, soprattutto se le piante sono piccole, allora
converr irrigare 2 o 3 volte nei mesi pi caldi per evitare che leccessiva siccit le
danneggi. Una volta che la pianta messa a dimora (cio nella sua destinazione finale), a
partire dai 3 anni si pu effettuare, in primavera, un apporto di 30-40 unit
fertilizzanti di azoto per ettaro per favorire lo sviluppo vegetativo.
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Riproduzione vegetativa
L
La riproduzione vegetativa caratterizzata dal fatto che le piante che si ottengono
presentano le stesse caratteristiche genetiche della pianta madre.
Pu essere realizzata in diversi modi a seconda della parte della pianta madre
impiegata e del modo in cui viene utilizzata.
Le diverse tipologie si distinguono al momento della formazione delle radici:
Propaggine: una parte della pianta madre viene indotta a formare radici
prima di essere separata, in modo che quando la si separa gi possieda le
radici.
Talea: una parte della pianta madre viene prima separata e poi indotta a
sviluppare le radici.
Innesto: la parte da utilizzare viene separata dalla pianta madre e trasferita
su unaltra pianta, di cui utilizzer le radici.
La talea un metodo che non viene utilizzato nella castanicoltura; nei vivai
impiegata la riproduzione vegetativa per propaggini, soprattutto quando si vogliono
conservare certe caratteristiche genetiche della pianta, come la resistenza al mal
dellinchiostro o ladattamento al suolo; vediamo di seguito, in che cosa consiste.
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La propaggine
L
Con questo nome si conoscono tutti quei processi con cui parte di una pianta
(generalmente un ramo), viene indotta a generare radici prima di essere separata
dalla pianta stessa.
Le propaggini vengono separate dalla pianta madre nella stazione di riposo una
volta che hanno formato le radici. Ne esistono di vari tipi.
L
Per aumentare la probabilit di successo questa operazione deve essere eseguita
quando i talli hanno ancora una consistenza erbacea.
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Foto: ANELLAMENTO DEI RIBUTTI DELLA PIANTA MADRE (Fonte IRMA 1998 Spagna)
Nelle pagine che seguono, verranno illustrate con semplici disegni, le fasi
della piantagione in vivaio (piantonaio) del castagno
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L
Quando saranno passati a dimora definitiva, si realizzer un nuovo rafforzamento
spuntando le radici e tagliando di nuovo il tallo a 1/3 della sua altezza: molto spesso
la gente non esegue questa pratica, credendo di ritardare o pregiudicare il castagno,
quando invece di fatto lo si favorisce, permettendo uno sviluppo pi vigoroso e armonico
della pianta.
L
Si pu indurre leziolatura ricoprendo parzialmente la parte dove si vuole che si
formino nuove radici con materiale opaco (plastica nera, carta dalluminio, etc.), per
vari mesi, inducendo in tal modo unattivit rizogena per cui, nella zona trattata, appaiono
nuove radici.
Questa attivit aumenta in maniera apprezzabile se si applicano auxine (ormoni
che favoriscono la formazione delle radici), prima di porre la copertura opaca.
Una volta che si sono formate le radici si procede come nel caso della propaggine
con il pollone, cio si realizza il rinforzo della pianta e si passa la pianta al piantonaio,
dove star due anni prima di esser messa a dimora.
LE VARIETA DI CASTAGNO
La specie di castagno occidentale Castanea sativa L., si trova in Europa da vari
milioni di anni.
L
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Presenta una grande variabilit a causa della notevole diversit di clima, suolo e delle
condizioni geografiche in cui cresce e a cui si adattato, aiutato dal fatto che una specie
a fecondazione incrociata, il che aumenta la sua adattabilit.
Da pi di 2000 anni luomo nutre interesse per questa pianta: in un primo tempo ha
realizzato una selezione nelle popolazioni naturali di castagni, e in seguito ha praticato
una moltiplicazione vegetativa, attraverso innesti, in funzione delle necessit delle diverse
epoche: anticamente per lalimentazione umana e animale; in et moderna per la
conservazione e la vendita sul mercato del prodotto fresco e nellindustria. Alcune delle
variet attuali sono riprodotte da secoli. In funzione delle caratteristiche geograficoclimatiche di ciascun luogo, si sono prodotti degli adattamenti locali che hanno dato vita a
una profusione di variet e che fanno s che questa specie conservi una buona variabilit
genetica
Indubbiamente le attuali necessit del mercato esigono determinate caratteristiche
fisiologiche: pelabilit, settatura, conservazione, etc. e morfologiche: grandezza,
presenza, etc. che stanno minacciando di estinzione molte variet che non possiedono
tutte le caratteristiche richieste (sono dolci ma piccole e settate).
Inoltre si osserva una vasta tendenza allintroduzione di variet di altre zone, e
persino di altri paesi, al fine di ottenere frutti con certe qualit, senza tener conto
dellimportante influenza che le condizioni ambientali esercitano sulle caratteristiche dei
frutti.
Ad esempio la forma, la produttivit, la grandezza e il sapore dei frutti possono
cambiare quando le piante cambiano luogo. Nel tempo questa tendenza provocher
una maggiore uniformit, un indesiderabile impoverimento genetico e una perdita delle
caratteristiche selezionate
attraverso i secoli.
Foto:
DA
SECOLI
IL
CASTAGNO E COLLEGATO
ALLA
CULTURA
DELLUOMO (Fonte IRMA
1997 Spagna)
- pelatura facile
Epoca
nel
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ottobre-novembre
novembre-marzo
marzo
marzo
ottobre
dellanno
successivo
aprile del 2 anno
Osservazioni
Utilizzare castagne selvatiche grandi
Nella sabbia, in luogo fresco e secco
Leggera lavorazione del suolo
Collocazione corretta delle castagne
Tagliare la pianta prima dellespianto
Tempo calcolato dal trapianto in
piantonaio
Tempo calcolato dal trapianto in
piantonaio.
Antecedentemente tagliare la pianta alla
ceppaia
Epoca
Osservazioni
autunno-inverno
Accrescimento
un anno
Data di taglio
dicembre
Formazione dei ributti
aprile
Espianto dei rinnovi radicati e novembreritagliare la pianta prima del trapianto
passaggio al piantonaio
dicembre
inizio di un nuovo ciclo vegetativo
Innesto nel piantonaio
aprile
del
2 tempo calcolato a partire dal trapianto in
anno
piantonaio
Trapianto nel terreno definitivo novembre del 2 tempo calcolato a partire dal trapianto
anno
in piantonaio.
Antecedentemente tagliare la pianta alla
ceppaia.
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TEST DI AUTO-VALUTAZIONE
1. NELLA MOLTIPLICAZIONE DEL CASTAGNO DA FRUTTO, SI COMBINANO DUE SISTEMI DI RIPRODUZIONE,
UNO PER OTTENERE LE RADICI E UNO PER OTTENERE LA CHIOMA: QUALE DI QUESTI NON VIENE USATO,
PER OTTENERE LE RADICI DEL CASTAGNO? (barra la casella)
Seme
Talea
Propaggine
innesto
Da piante spontane
Da piante innestate
(selvatiche).
Laccumulo di umidit
La disidratazione
4. A COSA SI DEVE FARE ATTENZIONE, DURANTE LA SEMINA, PER FAR S CHE NON SI PRODUCANO DELLE
MALFORMAZIONI NELLA RADICE E, QUINDI, DELLE PIANTE DIFETTOSE? (barra la casella)
Ai
terreni
Alla profondit
Alla
Alla distanza di
troppo pesanti
di semina
collocazione del seme
semina
5. QUAL LA PROFONDIT DI SEMINA MIGLIORE? (barra la casella)
4- 6 cm
8- 10 cm
10- 15 cm
15- 20 cm
2- 3 settimane
1 mese
2 mesi
Lanno dopo
2 anni dopo
3 anni dopo
pH 5,5 e 7
8. QUALE TRA QUESTI, UN SESTO DIMPIANTO (IN PIANTONAIO), CORRETTO? (barra la casella)
50 X 125 cm
85 X 125 cm
125 X 150 cm
70 X 150 cm
9. IN QUALI PERIODI DELLANNO SI EFFETTUA IL TRAPIANTO (IN PIANTONAIO)? . (riempi la frase con
la/le parola/e mancante/i)
1 anno
4 anni
2 anni
3 anni
11. DA QUALE ANNO DALLA MESSA A DIMORA DELLA PIANTA, SI POSSONO INIZIARE AD APPORTARE
FERTILIZZANTI? (barra la casella)
1 anno
2 anno
3 anno
dopo
il
anno
12. QUALI ELEMENTI CONSIGLIATO APPORTARE CON LA FERTILIZZAZIONE E IN QUALI DOSI? (riempi la
frase con la/le parola/e mancante/i)
Lelemento da apportare ., in dose di . Unit /Ha.
13. QUAL LA CARATTERISTICA PRINCIPALE DELLE PIANTE OTTENUTE CON LA RIPRODUZIONE
VEGETATIVA? (riempi la frase con la/le parola/e mancante/i)
La pianta ottenuta ha le stesse .. della pianta madre.
14. SAI DIRE QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI RIPRODUZIONE VEGETATIVA DEL CASTAGNO? (elencale )
.;
.;
.;
.;
.;
.;
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15. LA TALEA CONSISTE NEL PRELIEVO DI UN GERMOGLIO/RAMO: QUANDO AVVIENE TALE PRELIEVO?
(barra la casella)
dopo lemissione di
dopo il
radici
radici
germogliamento
16. SAI DIRE QUALI SONO I PRINCIPALI TIPI DI PROPAGGINE USATI PER LA MOLTIPLICAZIONE DEL
CASTAGNO ? (elencale)
;
.;
;
;
17. COS LEZIOLATURA? (descrivi)
...
TOSCANA:
Cia- Cipaat Toscana:
EMILIA-ROMAGNA:
CSA di Bologna:
Agriform:
Irfata:
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