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Molestie: COME DIFENDERSI

Quotidianamente episodi di violenza ci vengono presentati dai mass media tanto che quasi
impossibile leggere un quotidiano, sfogliare un settimanale o ascoltare un notiziario senza venire a
conoscenza di nuovi e spaventosi atti di violenza pubblica e privata, sia verso le cose che verso le
persone. Per la presenza e la conseguente importanza che la violenza ha raggiunto nella vita sociale
dobbiamo considerarla come una delle espressioni, purtroppo sempre pi numerose, di
uninterazione sociale disturbata e deviante; come lo quella forma di violenza che spesso si
riscontra in tante storie di quotidiana sopportazione che tendono a rimanere relegate nei meandri
della psiche femminile: la molestia sessuale
Senza arrivare allo spettro di una violenza fisica evidente la molestia sessuale pur sempre
violenza. Una violenza psicologica, insidiosa, strisciante, sempre pi diffusa e sempre pi
sommersa che intacca la dignit personale dei soggetti socialmente pi vulnerabili. La gamma
delle situazioni di molestia sessuale, che portano la vittima ad un logoramento psicologico
progressivo, molto varia: si va dalla frase equivoca con doppio senso al fraseggio volgare,
dallapprezzamento pesante alla proposta diretta, dalla minaccia subdola ed imbarazzante ripetuta
pi volte fino ad arrivare al gesto osceno o alle avances pi meschine, al ricatto e allintimidazione
sul posto di lavoro.
Si consuma di preferenza in quegli ambiti in cui si determina da una parte una condizione di
bisogno e dallaltra parte una condizione sociale contrattualmente pi forte che abusa del suo potere
o della sua autorit verso chi gerarchicamente subordinato, solitamente donna. In tutti i casi il
molestatore (quasi sempre di sesso maschile) conta sulla complicit del silenzio di una vittima
psicologicamente indifesa. Chi subisce la molestia solitamente impreparato a difendersi al primo,
inatteso, attacco. La mancata reazione favorisce linnescarsi di unescalation da cui sottrarsi risulta
sempre pi complicato; in particolare se la persona ritiene di non essere tutelata giuridicamente da
provocazioni che non comportino aggressione fisica e possiede ad un tempo una bassa autostima e
carenti abilit sociali di autodifesa. Cos la vittima di molestie vive crisi depressive, stati di
agitazione ed irritazione permanenti, insonnia, emicrania e vari disturbi psicosomatici che si
associano ad una minore efficienza lavorativa e minore fiducia nelle proprie capacit.
Se lattuale giurisprudenza protegge, a posteriori e su querela, la donna molestata; Come poter
prevenire e difendersi immediatamente per evitare le possibili conseguenze psicologiche e
psicosomatiche della molestia passivamente subita?
La prima risposta che la persona deve dare, riguarda se stessa, ovvero lattuazione di
comportamenti adeguati ed efficaci di tipo psicologico. Le molestie, a differenza delle violenze
sessuali vere e proprie, sono in definitiva pressioni psicologiche, a vari livelli, di tipo verbale e non
verbale (sguardi insistenti, ammiccamenti, contatti interpersonali, esibizionismi non richiesti).
Pertanto, la risposta immediata si basa su di un repertorio soggettivo di competenze e di abilit
cognitive, comportamentali ed emozionali; di protezione e di fronteggiamento della situazione
molesta, attraverso una serie di mosse psicologiche atte a reagire in modo efficace. Sapersi
difendere dalle molestie nelle varie situazioni interpersonali, affrontando il molestatore
attraverso tecniche di dissuasione ed autodifesa psicologica, (paragonabili ad un ben assestato
colpo di judo o di karate, che spiazzano e mettono a terra lavversario), permette di non provare
eccessiva ansia, e mantenere, comunque, un buon rapporto interpersonale con laltro. Tali
strategie e tecniche dissuasive si possono apprendere attraverso una formazione (programma
di autodifesa e protezione). E pure possibile preparasi preventivamente ad affrontare possibili
molestie future al fine di ridurre la durata e lintensit dellemozione spiacevole, bloccare la
molestia sul nascere, sottrarsi alla pressione sociale del molestatore con conseguente incremento del
senso di autoefficacia e dellautostima
DECALOGO ANTI-MOLESTIE
Ecco Alcune Tecniche di Comportamenti Anti-Molestie Utili e Pratiche da Attuare nella vita

di tutti i giorni:
1. Reagisci Tempestivamente al primo segno di invasione della tua privacy per evitare che la non
reazione venga colta come un segno di debolezza tale da indurre il molestatore a continuare la sua
opera pi pesantemente.
2. A richieste moleste specifiche evita di rispondere in modo troppo generico offrendo al
molestatore una, seppur vaga, speranza di raggiungere il suo laido scopo.
3. Ogni qual volta che non sei daccordo con le proposte del molestatore dici apertamente e
decisamente di no senza alternative.
4. Dici di no guardando il molestatore, tranquillamente e seriamente, negli occhi ed usa un tono
di voce deciso e sufficientemente alto.
5. Dici di no senza giustificazioni cio senza sentirti in dovere di dire perch non accetti la sua
proposta
6.Rispetto allo sproloquio e alla volgarit gratuita e disturbante va detto apertamente,
direttamente, decisamente e tempestivamente al molestatore che tale comportamento ti
infastidisce e che desideri che la smetta.
7. In caso di insistenza da parte del molestatore ripeti, in modo conciso ma fermo e tranquillo,
come un disco rotto il tuo rifiuto (preferisco di no, non mi va) oppure il desiderio di smettere (basta,
finiscila!) finch laltro non modifica il suo atteggiamento insistente.
8. In caso di molestie tattili attiva un contatto oculare intenso, fulminante e cattivo, poi grida
con tonalit SEMPRE PIU crescente: vergognoso, gi le mani!
9. Davanti ad un esibizionista evita di fare il suo gioco urlando ed insultandolo ( proprio quello
che cerca) ma piuttosto ti conviene guardare con indifferenza dicendo: ho visto di meglio
10. In ogni caso concentrati sul comportamento molesto e sgradevole dellaltro piuttosto che farti
preconcetti e dar giudizi, sulla persona che attua il comportamento sgradevole.
Articolo delDR PAOLO G. ZUCCONI
Molestie sessuali sul luogo di lavoro
Richieste ripetute e insistenti di rapporti sessuali, da parte di persone che possiedono unautorit
nellambiente in cui esse avvengono e sono rivolte a persone di rango inferiore, costituiscono una
molestia sessuale anche quando non siano accompagnate da atti fisici. I molestatori si giustificano
spesso adducendo sincero amore verso le loro vittime, ma, in realt, ci che fanno utilizzare il loro
ruolo di capufficio, proprietario, superiore, ecc. , per soddisfare una pervertita equazione:
ho potere e quindi posso disporre sessualmente di chi gerarchicamente sotto di me.
E un atto di potere e di umiliazione ben diverso dallamore, molto simile allo Jus primae noctis (il
diritto di passare la prima notte di nozze con le spose novelle) che i signorotti medievali
esercitavano come forma di minaccia e oppressione dei loro sudditi. Purtroppo un fenomeno pi
diffuso di quanto non si creda, anche se molte vittime preferiscano minimizzare e subire per non
aver conseguenze sulla carriera. Il fatto che alcuni sottoposti utilizzino tecniche di seduzione per
ottenere vantaggi professionali, un altro fatto che pu configurarsi come una forma di
prostituzione consenziente.
La molestia presuppone che uno dei due non accetti il gioco, anche se si svolge solo su di un piano
verbale, e che, dopo aver mostrato di non gradire certe attenzioni, sia costretto a subire pressioni,
minacce o ritorsioni sul piano professionaleper Te
Un cordiale saluto per te

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