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Apologia Della Vita Come Creatrice
Apologia Della Vita Come Creatrice
di Zeno Redento
1 Innanzi a me
solo solitudine,
quella dell'uomo
che trova sé stesso e
5 scopre il mondo unico.
Dietro di me
solo solitudine,
quella di un uomo
che non ha modo
10 di conoscer gli altri
e il mondo molteplice.
Nel mezzo,
Io.
Dipende solo da me
15 decidere cosa fare:
dove andare se mi
va di andare,
dove restare se ivi
voglio rimanere,
20 perché necessario
non è
sceglier Grandezza
invece che miseria...
No!
Parto d'accidia
è la stasi;
Fantasma illusorio
30 de' miei obnu bi li
e flaccidi in cu bi,
il Risveglio conduce
sovra il dirupo ardente
del mio sentire,
35 Amor guida il mio errare,
Fatale e gioiosa l'eco de' mie' passi
nella notte fresca e tetra.
«Traspare l'acqua corrente
presso l'argento torrente
40 vigore de' chiome e
de' l'erba in fiore;
Leggero
il pensiero
move l'animo
45 nell'abisso di basalto e granito di cristallo;
Io sono tutto e
55 sono niente, tuttavia
finito e infinito,
bene e male,
genesi e apocalisse:
«Tutto parte e
60 tutto torna da me», disse:
«Amo».