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come eravamo

Tristi storie di
donnine “allegre”
IL MERETRICIO NELLA “CITTÀ OSPITALE” PER DEFINIZIONE.
I BANDI E LE PERSECUZIONI NEI SECOLI POI LA
REGOLAMENTAZIONE STATALE. I DATI REGISTRATI DALLE
RILEVAZIONI FATTE NELL’OTTOCENTO NON SI DISCOSTANO
MOLTO DA QUELLI ODIERNI. IL FALSO MITO DEI “LUOGHI
DI CULTURA”. LA SVOLTA DELLA LEGGE MERLIN CHE OGGI SI
VORREBBE ABROGARE CON REFERENDUM
di Claudio Santini

vietato l’esercizio di case di prosti- giovanile. Devono essere poi valutati gli no conversazioni in pubblico, mai in car-

È tuzione nel territorio dello Stato


ed i locali di meretricio dovranno
essere chiusi entro sei mesi. Ecco la li-
effetti indotti dal nodo ferroviario, dallo
svincolo autostradale e dai mercati fieri-
stici che hanno convogliato e convogliano
rozza” (1610) e nessuna maschera.
L’esercizio è consentito solo “nelle case
tollerate dal podestà” (1295), “divise con
nea-guida espressa nei primi due articoli fra noi tanti maschi di passaggio che “se muro dal quartiere delle scuole” (1360) e
della cosiddetta Legge Merlin che abolì la la spassano “ nella “città ospitale” per soprattutto lontane dai conventi e dai
regolamentazione statale del meretricio tradizione storica (“Ci sono in Italia - scris- luoghi di culto, pena lo “spianamento”
e dichiarò guerra allo sfruttamento. se Casanova - altre città in cui l’uomo sen- della dimora come capitò alla Guglielma
Fu approvata il 20 febbraio 1958, entrò suale può procurarsi gli stessi piaceri che a di Via San Marcellino. Molte dunque, nei
in vigore in marzo, serrò i postriboli il Bologna, ma mai altrove così semplicemente secoli, le strade interdette per rispetto
20 settembre; compie dunque cinquan- e con la massima libertà…”). Insomma una religioso (le vie Fondazza e del Piombo,
t’anni e la festa di compleanno avviene in griffe di mercato che, nel tempo, ha pro- ad esempio, per la presenza delle mona-
un clima speciale, che vede la proposta vocato le più pesanti ripercussioni sulle che…) e divieti di transito per Santo Ste-
di un referendum per abrogarla. Si an- esercenti il mestiere indotto. Fin dal fano nel tempo di ostensione della Sacra
nuncia così un dibattito che rende d’at- 1237 infatti le meretrici furono bandite Benda (editto 1630) e per tutto il centro
tualità la storia della più antica professio- dalla città per “difesa della morale” e cittadino durante la processione per la
ne del mondo nella città che spesso ne è quindi espulse addirittura “per risparmia- Madonna di San Luca (bando 1708). Una
punto di riferimento per l’immaginario re vettovaglie” in tempo di carestia; poi consistente parte dei proventi delle mul-
collettivo. Soprattutto nei film, infatti, le tollerate, anche se sottoposte a dure ed te alle meretrici inadempienti era devolu-
prostitute parlano con accento bologne- umilianti prescrizioni annotate da Giu- ta alle suore converse come gli interi pa-
se per quella convenzione rappresentati- seppe Bosi nelle sue “Rimembranze Felsi- trimoni “in caso di morte senza figli” ai
va che poi fa conversare gli industriali in nee”. Lo statuto bolognese del 1250 pre- quali in ogni caso non poteva andare “più
milanese, i gangster in siculo-americano, vede che indossino un mantello corto e della metà delle sostanze” (disposizioni di
i taccagni in genovese… È impossibile in- leggero senza spille e fibbie e concede Pio V). Severissime le regole sanitarie in
dicare la ragione vera del marchio doc impunità a chi strappa loro le vesti in ca- tempo di pestilenza o di fronte al diffon-
petroniano per il sesso mercenario; mol- so di violazione della norma. Poi altri dersi di un nuovo morbo che cominciò a
te, infatti, sono le ipotesi e, fra le tante, la bandi impongono “una fascia gialla su una manifestarsi a Bologna dalla fine del 1496,
nostra che si lega al fatto che la città con spalla” e addirittura “un sonaglio” come in occasione del passaggio delle truppe di
l’ateneo (il più frequentato d’Italia) e le per i lebbrosi. Nessun segno che possa, Carlo VIII. Fu detto “mal francese” (forse
caserme (Bologna città fortificata dopo anche solo apparentemente, accostarle per reciprocità con i transalpini che lo
l’Unità e zona di guerra nel ’15-18) ha alle “signore dabbene” per cui “no guan- chiamavano “italiano”) e a Bologna fu oc-
raccolto, più di altre, studenti e militari, ti ricamati né sete né profumi” (1545) e casione anche per la nascita di una con-
rappresentanti massimi dell’esuberanza “niente paggi e servitori in accompagno, fraternita d’assistenza medica presso
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come eravamo

Nella pagina a fianco, “visita medica in una casa di


tolleranza”. Sotto, a sinistra, “La sala d’attesa di rue
des Houlins” e “Donna che si infila una calza”. Gli oli
fanno parte della serie “Le donne delle case chiuse”
che Toulouse-Lautrec dipinse alla fine del 1800.

l’ospedale di San Lorenzo dei Guarini, poi no in media 300/350 con punta massima
San Giobbe. Il controllo sanitario obbliga- di 409 nel ‘64; molte altre però “sfuggo-
torio per le prostitute fu imposto dalle no la registrazione” con conseguente in-
norme igieniche emesse dopo la rivolu- nalzamento della cifra. Hanno in media
zione francese che liberò il meretricio sui 30 anni, ma ce ne sono anche di 14 e
dalle imposizioni morali per sottoporlo a di 50. Operano in “case”( Mirasole, Fal-
regolamentazione statale di polizia. Nulla cone, Oche, Orso, Bertiera…) ma pure
osta, registro, orari, divieto di affaccio per le strade, come testimoniano i recla-
sulla strada e di adescamento, ma anche mi inoltrati alla polizia dai residenti in Via
imposizione ai lupanaristi di non iniziare Pignattari, in territorio Orti Garagnani e
nel libertinaggio figlie sotto patria potestà nella zona stazione ferroviaria. Sono in-
o - come dicono le disposizioni del Di- dotte al mestiere “dalla mancanza di de-
partimento del Reno - “non libere di di- naro”, particolarmente in caso di prema-
sporre della propria persona per condi- tura morte del marito e di figli da sfama-
zione o stato”. È una prima visione laica re. Hanno un passato lavorativo soprat-
del “commercio del corpo” che la re- tutto come serve e cameriere: 136 su trec: retorica di una époque che fu belle
staurazione papalina riportò, in breve, a 341 nel 1883. Diverse ragazzine del con- ma non per tutti (come falso eufemismo
pura offesa alla morale pubblica. Poi, con tado sono infatti mandate dai genitori a continua a rivelarsi l’espressione di “don-
l’annessione al Regno di Sardegna, il “me- servizio presso “signori” che considera- nine allegre”, nata in quel tempo per indi-
retricio di Stato”, voluto da Cavour sul no loro diritto “usarle per sfogo” o farne care ragazze che nei postriboli conosce-
modello ideato da Napoleone per sba- “strumento d’iniziazione amatoria” per i vano più l’afflizione e la tristezza che il
razzare i suoi eserciti dai seguiti femmini- figli e se scoppia lo scandalo o, peggio, se brio e la gratificazione). Il “servizio alla
li “necessari, ma di difficile gestione”. Ca- rimangono gravide, licenziamento in Patria” concedendo sfogo ai soldati e la
se deputate al servizio nelle città di sosta, tronco, vergogna di tornare in famiglia, Grande Guerra vissuta al fronte in Vene-
licenze, orari d’apertura, tariffe, controlli quasi inevitabile approdo al meretricio. to e vicino alle caserme a Bologna. Poi il
pubblici con conseguente pagamento di Nasce a fine Ottocento, a Bologna, il fal- fascismo col modello maschile dell’ardito
una tassa all’erario. Il regolamento del so mito dei casini come luoghi di unione squadrista e la costruzione dei “muri del
1860 impose anche relazioni annuali da intellettuale fra studenti, professori, arti- pudore” eretti a riparo di quanto avveni-
parte dell’Ispettore Igienico, che a Bolo- sti che in quest’ambito fecondano le fan- va nell’area prospiciente ai postriboli. Fu
gna fu il dottor Pietro Gamberini, prima- tasie creatrici. La Wanda, la Cesira, la in quel tempo che nacquero parole ed
rio del Sifilicomio Sant’Orsola. Le prosti- Gasparona, l’Anita di Via Belmeloro co- espressioni rimaste poi nel linguaggio
tute professioniste schedate - annota il me i fiori del male di Baudelaire e le bal- corrente: la “quindicina” per indicare il
sanitario nei rapporti dal 1861 all’88 - so- lerine del Moulin Rouge di Toulouse-Lau- cambio bisettimanale delle ragazza e il
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Un particolare del dipinto che orna i muri dell’osteria bolognese il


“Matusel”. Sotto la marchetta che il cliente doveva lasciare alla
“signorina” e il tariffario. I prezzi erano controllati dallo Stato

que continuò anche perché


rimase sempre alta la ri-
chiesta di mercato. E oggi?
I numeri registrati da “Fio-
ri di Strada” (il gruppo bo-
lognese di volontari che
contrastano la tratta e lo
sfruttamento della prosti-
tuzione) contano circa 350
esercenti giornaliere su un
giro complessivo di oltre
600 praticanti e il dato -
sorpresa! - è uguale a quel-
lo annotato da Gamberini a
metà Ottocento. È rivolu-
zionata, invece, la composi-
zione delle prestatrici
d’opera: le bolognesi sono
“far flanella” dal francese faire flanelle e nuova normativa in nettissima minoranza
flaner (bighellonare, perder tempo) riferi- diede sei mesi di (così s’impone la correzione
to ai clienti che sostavano solo per guar- tempo per la chiu- dello stereotipo di cui abbiamo
dare e la “marchetta” per il gettone che sura delle case, ma parlato all’inizio), le ragazze pro-
attestava il pagamento anticipato del ser- fu applicata immedia- venienti dall’est europeo sono la
vizio. Dopo la consumazione il cliente la tamente contro lo sfrut- maggioranza (taglieggiate dagli sfrutta-
lasciava alla ragazza, che così dimostrava tamento e il 23 di marzo (pochi giorni tori, ma relativamente libere), le africane
di aver fatto il suo lavoro e quindi di aver dopo la pubblicazione) una delle prime raggiungono il quaranta per cento (spre-
diritto alla percentuale sull’incasso. operazioni di polizia a Bologna si conclu- mute e spesso in schiavitù), infine ci sono
La terminologia era stata desunta dalla se con l’irruzione in un appartamento di i viados o transessuali, talora più richiesti
marca che si applicava sul libretto di lavo- via Centotrecento ed il conseguente rin- delle donne. Ci sono gli “annunci sui gior-
ro degli operai per attestare l’avvenuto vio a giudizio della tenutaria. Il processo nali”, ma anche in questo campo nulla di
pagamento dei contributi previdenziali. del 5 maggio vide la condanna ad 1 anno, nuovo: la prima “corrispondenza privata”
Ma era solo una finzione di corretto rap- 4 mesi, 5 giorni, pena relativamente mite - diversa nella forma ma sostanzialmente
porto di prestazione d’opera fondata in- (per il no all’aggravante delle più persone uguale nella sostanza - cominciò infatti a
vece sullo sfruttamento e sulla costrizio- ed il sì alle attenuanti generiche), ma sto- comparire sui fogli bolognesi da fine ‘800-
ne di donne relegate al ghetto dalle pre- rica perché in controtendenza, dopo set- inizio ‘900. Resta un ultimo interrogativo:
cise disposizioni di polizia che dal 1931 te secoli, alla prevalente o sola punizione se Bologna è sempre stata città da “letto
occuparono l’intero titolo settimo del te- delle meretrici. Poi altre due sentenze - ammaliatore “ come mai non ha avuto
sto unico di pubblica sicurezza. Lo Stato fra loro contrastanti - sulla libera profes- una Veronica Franco come Venezia? Per-
dunque come gerente, garante, e sostan- sione in libera via o in libero appartamen- ché le donne disponibili che frequentava-
ziale usufruttuario di un’attività che, fatta to: è tollerabile o no in relazione ai citta- no il potere diventavano “cortigiane” e
in quel modo, fu decretata “contro i di- dini passanti o condomini? Cominciava Bologna non ha mai avuto una corte.
ritti umani” prima dalla Dichiarazione così un dibattito che dura ancora. La Leg- Ne mise su una provvisoria quando ten-
delle Nazioni Unite del 1948, poi dalla ge Merlin fu accolta a Bologna come ne prigioniero Re Enzo e da quella circo-
Convenzione del ’49. Così quando l’Italia “conquista per le donne”, ma poco con- stanza nacque la leggenda di Lucia di Via-
fu ammessa all’Onu, nel 1955, fu vincola- tribuì alla “rigenerazione” perché - come dagola come iniziatrice di quella stirpe di
ta al rispetto di questi princìpi che trova- disse l’allora Procuratore generale - Signori che prese nome dall’espressione
rono applicazione nella Legge Merlin, dal “molte ex schedate hanno respinto l’aiu- “Ben-ti-voglio” a lei rivolta dal figlio di Fe-
nome della proponente socialista. La to previsto in loro favore”. Il lavoro dun- derico II. 
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