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LE DANZE IMPOPOLARI
mani sul mio banco e sporgendosi verso di me, movimento questo che mi
fece istintivamente arretrare con la sedia fino a sbatterne lo schienale
contro il banco che era dietro al mio. Avere il suo viso a pochi centimetri
dal mio mi aveva fatto sobbalzare il cuore, all'incirca fino alla laringe, e
desideravo solamente nascondere da qualche parte la mia faccia, che
supponevo ormai colorata di una tinta tra il rosso carminio e l'aragosta.
Allora Kanbayashi-san, dimmi che neanche tu fai parte di un club!
Dunque... in effetti... beh... No, mi dispiace, Nishimura-san.... non
posso dirti questo, scusa. Sono in un club. arrabattai questa specie di frase
a capo chino, esprimendomi ad un volume appena percettibile,
raccogliendone i pezzi chiss dove, visto che avevo il cervello in tilt.
Non avevo mai parlato a Sae se non nella mia immaginazione: ma in
Sae che mi aspettava il giorno seguente, a dire il vero con poco successo,
visto che di tanto in tanto l'idea aveva fatto capolino nella mia testa, con
conseguente accelerazione del ritmo cardiaco e ipersudorazione.
Inoltre, pi si avvicinava la sera, pi le attivit che potevano in qualche
modo occupare la mia mente con pensieri diversi finivano inesorabilmente,
una dopo l'altra, e di conseguenza mi ritrovai all'ora del bagno sprovvista
di argomenti di riflessione che iniziassero in modo diverso da Sa e
finissero in modo diverso da ae.
E questa era a dir poco una tragedia visto che per potermi lavare mi
stavo spogliando e, mentre la manica della camicetta scivolando gi mi
accarezzava la pelle delicata dell'avambraccio, pensavo a come avrebbe
potuto sfiorarmi lo stesso punto Sae intrecciando le sue braccia alla mie,
mentre in cerchio ballavamo un estenuante Sirtaki...
E mentre allentavo la zip della gonna, sul fianco, pensavo con emozione
al momento in cui Sae avrebbe appoggiato l la sua mano per agganciarsi a
me nel momento in cui avremmo eseguito, durante un Circolo Circassiano,
uno swing da capogiro... vorticando come trottole, l'una persa negli occhi
dell'altra, rapite dall'estasi come dervishi rotanti.
E mentre, dopo un accurato lavaggio, mi immergevo nell'acqua
caldissima, sentivo il viso sempre pi in ebollizione e i battiti del cuore
martellarmi in testa come se fosse gi giunto il preciso momento di
prendere nella mia mano quella di Sae per uno qualsiasi dei balli del nostro
repertorio.
Distratta da tutte queste fantasie, rimasi troppo a lungo nella vasca e
questo fu un bene. Infatti, terminato il bagno, andai a gettarmi nel letto,
ma nonostante l'emozione e l'agitazione per quello che mi avrebbe atteso il
giorno successivo, ero talmente sfinita dal calore che, dopo pochi minuti di
batticuore frenetico, ero gi nel mondo dei sogni.
L'
non vedevo l'ora che le lezioni finissero per poter raggiungere l'aula del
club; l'attimo successivo avrei voluto andare di corsa a casa fingendo un
avrebbe trovato
nella
mia
anatomia
aveva
rivoluzionato
tutto
il