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da Oblio, Einaudi 2004

David Foster Wallace

Incarnazioni di bambini bruciati


Il pap era sul lato della casa a reggere una porta per l'affittuario quando ud la voce della mamma levarsi acuta
fra le urla del bambino. Gli fu facile accorrere, la veranda nel retro dava direttamente sulla cucina, e prima che la
doppia porta si richiudesse di scatto alle sue spalle il pap aveva abbracciato l'intera scena con lo sguardo, la
pentola rovesciata sulle mattonelle davanti alla stufa e il getto azzurro del becco a gas e la pozza d'acqua ancora
fumante che si diramava in ogni direzione sul pavimento, il frugoletto infagottato nel pannolino in piedi rigido
col vapore che esalava dai capelli e dal petto e dalle spalle porpora e gli occhi strabuzzati e la bocca spalancata
che sembrava come separata dai suoni che emetteva, la mamma un ginocchio in terra che lo tamponava
inutilmente con lo strofinaccio, coprendo con le sue le urla del bambino, isterica al punto da essere quasi
impietrita. Il suo ginocchio e il piccolo tenero piede scalzo erano ancora immersi nella pozza fumante, e per
prima cosa il pap prese il piccino per le ascelle, lo sollev da terra e lo port al lavello, dove buttati fuori i piatti
apr il rubinetto per far scorrere l'acqua fredda del pozzo sui piedi del bambino mentre ne raccoglieva altra nel
cavo della mano e la versava o la gettava sulla testa sulle spalle e sul petto, non volendo innanzi tutto pi vedere
il vapore esalare dal corpo, la mamma che da sopra la sua spalla invocava il Signore finch lui non la mand a
prendere degli asciugamani e a vedere se avevano della garza, il pap che si muoveva con efficienza, la sua
mente maschile concentrata unicamente sullo scopo da raggiungere, ancora inconsapevole che lui si muoveva
con disinvoltura o che aveva smesso di sentire le urla altissime perch sentirle lo avrebbe pietrificato rendendo
impossibile fare quel che andava fatto per soccorrere la sua creatura, le cui urla avevano assunto la regolarit del
respiro e si protraevano da tanto di quel tempo da essere diventate una presenza nella cucina, un' altra cosa da
rimuovere al pi presto. La porta laterale dell'affittuario pendeva all'esterno dal cardine superiore e oscillava
appena appena al vento, e un uccello sulla quercia dall'altro lato del vialetto d'accesso sembrava osservare la
porta con la testa inclinata mentre dall'interno continuavano a venire le urla. Le ustioni peggiori comparivano sul
braccio e sulla spalla destri, sul petto e sulla pancia il rosso sfumava in rosa sotto l'acqua fredda e la tenera pianta
dei piedi non era coperta di vesciche per quanto poteva vedere il pap, ma il frugoletto continuava a stringere i
pugni e a urlare anche se forse ormai solo come reazione alla paura, in seguito il pap aveva capito di averla
considerata una possibilit, il faccino gonfio e le venuzze sporgenti dalle tempie e il pap che continuava a
ripetere che era l era l, l'adrenalina in calo mentre la rabbia contro la mamma per aver permesso che succedesse
quella cosa iniziava a raccogliersi a ciuffetti nell'angolo pi remoto della mente, lontana ancora ore dal giungere
a espressione. Quando la mamma torn lui si chiese se non fosse il caso di avvolgere il bambino in un
asciugamano ma inzupp l'asciugamano e l'avvolse, lo fasci stretto stretto e tir fuori il suo piccino dal lavello e
lo depose sul bordo del tavolo della cucina per calmarlo mentre la mamma cercava di controllare la pianta dei
piedi gesticolando con la mano all' altezza della bocca e pronunciando parole senza senso mentre il pap si
piegava trovandosi faccia a faccia col bambino sul bordo a quadretti del tavolo a ribadire che lui era l nel
tentativo di placare le urla del frugoletto ma il bambino continuava a spolmonarsi, un suono acuto puro limpido
capace di arrestarne il cuore e le minuscole labbra e le gengive ora coperte del bluastro di una fiamma bassa
pens il pap, urlando come se fosse ancora sotto la pentola rovesciata in preda al dolore. Un minuto, due cos
che sembravano molto pi lunghi, con la mamma che a fianco del pap parlava con voce cantilenante vicino al
viso del bambino e l'allodola sul ramo con la testa da un lato e il cardine che mostrava una nervatura bianca sotto
il peso della porta inclinata finch il primo fil di fumo non spunt indolente da sotto il lembo ripiegato
dell'asciugamano e gli occhi dei genitori s'incontrarono sbarrati - il pannolino, che quando aprirono
l'asciugamano e stesero il figlioletto sulla tovaglia a quadri e slacciarono le linguette mezzo squagliate e
cercarono di toglierlo con rinnovate urla fece una certa resistenza e scottava, il pannolino del figlio bruciava
sotto le mani e videro dove l'acqua era davvero caduta e si era raccolta seguitando a bruciare il loro piccino per
tutto quel tempo mentre lui urlava perch lo aiutassero, cosa che non avevano fatto, non ci avevano pensato e

quando lo tolsero e videro com'era ridotto la mamma disse il nome di battesimo del loro dio e si afferr al tavolo
per non cadere mentre il padre si girava scagliando un pugno nel vuoto e maledicendo se stesso e il mondo intero
non per l'ultima volta mentre suo figlio ora poteva sembrare addormentato, non fosse stato per il ritmo del
respiro e i piccoli inetti movimenti con le mani nel vuoto, mani grandi come il pollice di un adulto che avevano
afferrato il pollice del pap nella culla mentre guardava la bocca del pap che si muoveva nel cantare, e la testa
inclinata sembrava guardare al di l di lui a qualcosa con occhi che indirettamente immalinconivano il pap. Se
non avete mai pianto e volete piangere, fate un figlio. Ti spezza il cuore e poi come continua un figlio la
canzone stridula che il pap torna a sentire come se la donna alla radio fosse li con lui a guardare quello che
hanno fatto, anche se qualche ora dopo quello che il pap non riuscir a perdonarsi quanto desiderasse una
sigaretta proprio mentre facevano al bimbo un pannolino di garza e l'avvolgevano in due asciugamani intrecciati
e il pap lo sollevava come un neonato con il cranio nel palmo e lo portava fuori di corsa nel camioncino
infocato bruciando le ruote lungo il tragitto fino alla citt e al pronto soccorso dell'ospedale con la porta
dell'inquilino penzolante tutto il giorno finch il cardine non cedette ma ormai era troppo tardi, di fronte
all'inevitabile e alla loro impotenza il bambino aveva imparato ad abbandonare se stesso e a guardare tutto il
resto svolgersi da un punto sovrastante, e quanto era andato perso da quel momento non contava pi, e il corpo
del bambino si espanse e and a zonzo e batt cassa e visse la sua vita non pi in affitto, cosa fra le cose, l'anima
della sua persona un tanto di vapore lass in alto, che cade come pioggia e poi risale, il saliscendi del sole
uno yo-yo.

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