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Narra, infatti, una leggenda che a Quartu Sant’Elena 1, i rappresentanti della specie canina
abbiano sempre avuto vita difficile, poiche’ i suoi abitanti avevano - e lo hanno
tramandato – il curioso costume di cibarsi di questi simpatici quadrupedi, tanto che
l’espressione quartesu pappagani e’ divenuta proverbiale in tutta l’isola, in continente
e perfino nello spazio.
Il cane, infatti, già dal Paleolitico, ha saputo ritagliarsi un’importante spazio a fianco
dell’essere umano, assicurandogli servigi enormi ed assoluta fedeltà, dando, per
difenderlo, la sua stessa vita.
I numerosissimi riferimenti all’apprezzato mammifero presso tutte le culture del passato e
del presente, nei modi di dire [ ‘vita da cani ’ , ‘come un cane bastonato ’ , ‘ solo come un
cane ’ , ‘cercare di raddrizzare le gambe a un cane ’ ], in letteratura e cinematografia
[ Zanna Bianca, RinTinTin2, il più recente Rex ], testimoniano la grande importanza che
l’uomo ha attribuito all’animale, tanto che si puo’ parlare di una vera e propria
inviolabilità’ del cane, di una tabuizzazione che impedisce di pensare anche al minimo
1
Quartu perche’ il paesello, oggi paesone, distava quattro leghe romane dalla splendida Cagliari [ perla del Golfo degli
Angeli ] e Sant’Elena in onore della santa patrona.
2
Non posso non segnalare un nomingiu, soprannome, assolutamente notevole che deriva da questo : un tale, ancora
vivente, amava il suo cane lupo e lo paragonava a Rintintin. Però, essendo lui notoriamente tonto, fu denominato
Rintinton.
maltrattamento verso questi animali3. Scandaloso sarebbe, dunque, il solo pensare di
abbattere anche un solo esemplare della specie canina allo scopo di cibarsene.
Tale tabu’ non sarebbe operante presso i Quartesi [ e pochi altri popoli del globo, quali
quelli estremo orientali ], per i quali il nostro animale non sarebbe diverso da una gallina
o da altra bestia più o meno domestica, allevata per soddisfare il fabbisogno alimentare
della famiglia o arricchire e variegare la dieta, benche’ tutte le operazioni [ allevamento o
rapimento, macellazione, cottura e pasto ] siano avvolte in questo caso dal piu’ profondo
segreto che a pochi fortunati e’ stato concesso penetrare.
Va ricordato che, a differenza dei quartesi, diversi popoli antichi tributavano al cane
addirittura un culto, e anche vere e proprie onoranze funebri, seppellendolo vicino al
padrone o tumulandolo autonomamente, nemmeno privandolo di gioielli ed altri oggetti
più o meno preziosi, rituale corredo per il viaggio nell’aldilà. Era il caso dei Guanci,
l’antico popolo che insisteva sulle Isole Canarie.
Ma, furono in particolare gli Egiziani a considerare il cane un animale sacro ed a
catasterizzarlo, cioe’ a collocarlo in Cielo come costellazione 9 [ Canis Maior e Canis
Minor ], ritenendo quest’ultima diretta espressione dell’anima della dea Iside, come ci
testimonia Plutarco nel suo “Iside e Osiride”.
Infatti, quando questa dominava il cielo serale delle antiche primavere, si
preannunciavano le inondazioni del Nilo e, quindi, fertilità. Si pensava fosse la stessa Dea
a munificare l’Egitto con i doni della natura, in primis il limo che avrebbe consentito di
fecondare le piane intorno al grande fiume.
Il Cane, dunque, era venerato quale veste della Grande Dea, loro Nutrice, quale
dispensatore celeste di abbondanza terrena, indi di felicità.
3
Oggi queste istanze vengono tradotte in apprezzabili tutele giuridiche, secondo il c.d. diritto degli animali, che sta
conoscendo un interessante sviluppo.
4
Puttane.
5
Nullafacenti addetti al computo delle ore.
6
Cfr. M.Pioppo e M. Piras, che nel loro recente Murigo ( riferiscono della posizione oltremodo irriguardosa che IL
CENTRALE, sala hard core, assumeva nei confronti della Chiesa, ponendosi come il più scomodo dei dirimpettai per
la stessa Patrona, attraendo le anime verso la carne più che indirizzarle verso lo Spirito………), Cagliari 2002.
7
Qualcuno dice egue.
8
Lett. carciofi, ravanelli e melanzane, cui notoriamente i quartesi riconnettono potenti virtu’ afrodisiache.
9
V. i Catasterismi di Eratostene, nonche’ Il Mulino di Amleto di De Santillana – Von Dechend.
Altra notevole espressione correlata alla catasterizzazione del cane e’ quella della “
canicola” , coniata nell’antichità per indicare il periodo più caldo dell’anno. Essa nacque
dalla precisa osservazione di un fenomeno astronomico da parte degli Egizi, dei Greci e
dei Romani.
Per un paio di millenni, per via della Precessione degli Equinozi, il levare eliaco della stella
Sirio, cioè il suo congiungersi al punto in cui spuntava il sole, coincideva col periodo più
caldo dell’anno. E, trovandosi Sirio nella costellazione del Canis Minor, cioè del Cane
Minore, gli antichi chiamarono proprio “canicola” tale periodo. E’ nota anche l’espressione
“ore canicolari” per indicare le ore di gran caldo, appunto.
Dicono che la cinofagia è il più delle volte una pratica terapeutica e che, tuttavia, le virtù
medicamentose attribuite alla carne di cane sono del tutto ignorate dai trattati medici e
dietetici medioevali e contemporanei. Uccidere il cane per nutrirsene esprime senz'altro
una forte connotazione magica.
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Lett.: la fame del ( millenovecento ) quarantatre.
11
Lett. : e’ cosa di vergogna grande, cioe’ e’ scandaloso.
12
I quali pretendono l’anonimato.
13
Rispettivamente : le emorroidi, la tonsillite e la licantropia.
14
Lett. Legato in catene.
15
Bastone di legno con la parte superiore tondeggiante e piu’ grossa del resto per essere meglio idonea a sevire come
parte contundente. In uso a pastori ed agricoltori, su mazzuccu e’ stato di recente riscoperto da famosi cultori d’arti
marziali.
E, secondo tutte le testimonianze, i cani non debbono essere ammessi nelle abitazioni
degli uomini.
Quattro sono le caratteristiche che sembrano votare il cane al suo stato di abominio:
3 - i suoi latrati sono a volte misteriosi, poiché non sembrano provocati da una causa
visibile;
Frater M.P.