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Tra il 1519 e il 1521 più di 600 conquistadores spagnoli capitanati da Cortés partirono da
Cuba per arrivare alle zone interne del Messico e conquistare lo stato azteco.
La vittoria su questo popolo fu abbastanza semplice tanto che successivamente essi si
impadronirono del Guatemala e dell'Honduras e, nel 1546, dello Yucatan. Il loro interesse si
volgeva sopratutto alle montagne sud-America, le quali erano ricche d'oro e d'argento.
Negli anni compresi tra il 1531-1533 il conquistatore Pizarro proseguì le conquiste
insediando lo stato degli Inca nel Perù. Egli riusci a fare prigioniero uno dei due fratelli Inca
pretendenti al trono, Atahualpa, e per la sua liberazione pretese un riscatto di 5.5 tonnellate
d'oro e 11.8 tonnellate d'argento. Questo ingente bottino venne fuso e diviso tra i
conquistadores. Essi però dopo aver ricevuto la cospicua ricchezza uccisero Atahualpa,
occuparono la capitale e si impadronirono di altre 1.1 tonnellate d'oro e 15 d'argento.
In Bolivia essi si impadronirono di ricchissimi giacimenti d'argento. La quinta parte di
quest'argento, data alla corona spagnola, equivaleva a 1/7 della produzione MONDIALE.
Le ricchezze americane venivano utilizzate per 3 scopi:
Nell'arco di circa 30 anni a partire dal 1493 in America vennero estratte circa 22 tonnellate
d'oro che implicarono la morte di 2 milioni di indios. Inoltre dal 1503 al 1660 giunsero a
Siviglia 16 milioni di kg d'argento mentre d'oro furono 185.000.
Ma il metallo che giungeva a Siviglia era solo il 40% di quello che veniva imbarcato in
America, infatti le navi spagnole cominciarono a essere assalite dai pirati olandesi, inglesi e
francesi.
Fonti: http://www.homolaicus.com/storia/moderna/colombo/spagna.htm
http://picasaweb.google.com/gianfrancomarini/ScoperteGeografiche#543724195953062955
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