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sulle madri: le loro mani delle, da cui il titolo al libro,

sono unottima metafora per dire che con le mani puoi


fare davvero tutto, accarezzare, cucinare, plasmare,
soffocare.
Paola Cosolo Marangon

Massimo Recalcati

LE MANI DELLA MADRE


Feltrinelli, Milano 2015

Ho scritto questo libro perch


volevo essere giusto con la madre. Bisognerebbe provare a esserlo. Il nuovo lavoro di Massimo Recalcati, dopo tanta esplorazione dei padri, parla delle
madri: da giustificare, amare,
confortare, comprendere, perdonare. Citazioni di film, letteratura, musica, molto viene
colto da Recalcati come spunto
per raccontare delle madri.
Un paio di cose mi hanno colpito pi di altre: la prima una
coincidenza. In apertura del
Recalcati racconta la scena di
un film del 1968, La madre di
Torino. Non ricordavo pi quel film, ma leggendo il racconto di Recalcati mi sono rivista bambina angosciata da
quella scena in cui la madre disperatamente trattiene le
mani del figlio. Per un paio danni quel film era stato per
me un richiamo ad alcune esperienze personali, poi se
nera andato nel dimenticatoio, fino a questa citazione:
e ancora brucia la sensazione di allora. La seconda cosa
che mi ha particolarmente attratto stata la riflessione
sulla madre ripresa da Franco Fornari, sulla teorizzazione
nella figura della paranoia primaria: la relazione madre-bambino pu essere generativa solo a condizione che
lombra della morte che pesa sulla madre venga trasferita su un oggetto esterno, solitamente incarnato dal padre. Sono concetti molto studiati e ripresi dal CPP e personalmente ho lavorato molto su questi temi. Fa piacere
che Recalcati li riprenda toccando il difficile tema della
paranoia, perch le madri narrate da Fornari non sono
solo le madri sufficientemente buone, come direbbe
Winnicott, ma sono anche madri sole, talvolta disperate,
madri che non sanno accogliere il proprio bambino perch incapaci di farlo, madri che non sanno stare nel loro
ruolo, oppure madri eccessive. Anche qui Recalcati riprende un tema caro a Fornari, quello del codice materno
e di quanto il perdurare di questo codice, al di l del periodo giusto, possa esasperare i toni della funzione materna. Ricorda lautore, citando Fornari: Messo sullinsalata lolio un ottimo elemento, messo su un vestito
diventa invece una macchia. Cos avviene per il codice
materno. Esso nel rapporto bambino-madre una cosa
preziosa e insostituibile. Messo invece nei rapporti tra le
persone adulte li stravolge in senso pregenitale (p. 115).
Lamore materno, questa preziosa componente di cui un
essere umano non pu fare a meno, pu a volte diventare eccessivo, prorompente e creare situazioni difficili
se non patologie serie. Non si pu dunque generalizzare

Duccio Demetrio

GREEN AUTOBIOGRAPHY.
LA NATURA UN RACCONTO INTERIORE
Booksalad, Anghiari 2015
Scrivere assomiglia al gesto
di chi prima dissoda e ara un
terreno incolto, asciutto,
avaro, da molto tempo non
trattato, con lenergia che
laratro ci richiede e che sa
restituire a qualcosa di immobile. Cos come questo atto umano antichissimo, religioso e ricco di simboli, offre
divenire e vitalit - non senza affanno o nella docilit di
una superficie che altro non
desidera - a quanto appare
ormai inerte, la scrittura
svolge la stessa funzione e
noi siamo la terra (p. 47).
Parole rubate al libro di Duccio Demetrio, filosofo, fecondo autore di testi che aiutano a riappropriarsi della propria storia, con questo lavoro si mostra in sintonia con i tempi.
Qualcuno la chiama ecologia narrativa, Demetrio parla
di eco-narrazione, il green in realt interroga molto pi
di tante questioni.
Ho letto questo testo un pezzetto al giorno, dopo aver
dedicato allalba un paio dore al mio orto: mi ha guidato a leggere la fatica come atto fondamentale per
raccogliere poi i frutti. Ho aspettato con trepidazione,
dopo il lavoro, il tempo per concedermi un paio di pagine del libro ogni giorno. Demetrio propone di sondare
dentro di noi alla ricerca delle parole che possono esserci utili, ma non solo a noi se riusciamo a condividerle,
per approfondire il nostro rapporto con i fiori, le piante,
i sentieri del bosco o la rosa che fiorisce sul terrazzo.
La natura si racconta e in questo suo raccontarsi aggancia la nostra storia, ci aiuta a parlare di noi, a relazionarci con storie spesso lontane, a recuperare antiche
narrazioni vicende forse non nostre ma che appartengono al nostro patrimonio genetico.
Lestate il tempo giusto per leggere questo libro, per
dialogare con noi stessi dinanzi alle meraviglie naturalistiche, partecipare con pi convinzione alla battaglia
per la difesa della terra (p. 63) e magari approcciarci
alla scrittura!
PCM

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