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LA NATIVITA' DI GESU'

Estratto dai Libri Apocrifi vol. I, "Vangeli della Nativit di Ges"


Ed entrarono nella grotta. Giuseppe disse all'ostetrica: "Va, visita Maria." Volendo entrare
nell'interno della grotta, ebbe paura perch vi splendeva una grande Luce che non venne mai meno,
n di giorno, n di notte, per tutto il tempo che Maria rest l. Giuseppe dunque, disse a Maria:
"Ecco, che ti ho condotto l'ostetrica Zachele che sta fuori, davanti alla grotta: per il troppo splendore
non osa e non pu entrare." All'udire ci, Maria sorrise. E Giuseppe le disse. "Non sorridere, sii
prudente. E' venuta infatti per visitarti, caso mai avessi bisogno di medicina." Le ordin di entrare e
si ferm davanti a lei.
Avendo Maria permesso di essere visitata a lungo, l'ostetrica a gran voce esclam: "Oh Signore,
gran Dio, abbi Piet! Poich non si p ancora udito n visto n sospettato che le mammelle siano
piene di latte ed il nato maschietto dimostro che sua madre vergine! Nel nascituro non vi fu alcuna
contaminazione di sangue, nessun dolore apparve alla partoriente. Ha concepito vergine, vergine ha
partorito, e dopo aver partorito rimane vergine.
Siccome l'ostetrica tardava nella grotta, Giuseppe entr e lei gli and incontro: Uscirono fuori tutti e
due e trovarono Simone che se ne stava l ritto, le domand dunque Simone: "Signore, come va
dunque la fanciulla? Pu aver qualche speranza di vita?" Gli rispose lei: "Uomo, che dici mai? Siedi
e ti narrer una cosa meravigliosa." E, alzati gli occhi verso il cielo, con voce chiara, disse
l'ostetrica: "Padre, Onnipotente, com' che ho visto un miracolo che mi stupisce?
Simone le disse: "Ti prego di accennarmi quanto hai visto." E lei a lui: Non ti sar celata la sintesi
di molti beni, stai dunque attento alle mie parole e conservale in cuor tuo.
Quando entrai per visitare la fanciulla, la trovai con la faccia volta verso l'alto, fissa al cielo, e
parlava tra s. Penso che pregasse e benedicesse l'Altissimo. Accostatami a lie, le dissi: "Dimmi,
figlia, se senti qualche dolore o se c' qualche punto delle tue membra che dolente. Ma come se
non sentisse nulla e fosse un solido masso, se ne stava immobile guardando fissa il cielo.
Nel pi grande silenzio, in quel momento, si sono fermate, tremanti, tutte le cose: infatti, cessarono
i venti, non dando pi il loro soffio, non s' pi mossa alcuna foglia degli alberi, non s' pi udito
alcun rumore di acque, non sorsero pi fiumi, non ci fu pi flusso del mare, tacquero tutte le fonti
d'acqua, non risuon pi alcuna voce umana: c'era un grande silenzio. In quel momento, lo stesso
polo cess l'agile movimento del suo corso. Le misure delle ore erano quasi tramontate. Con timore
grande, tutte le cose tacevano stupite, mentre noi eravamo nell'attesa della Venuta della Maest, del
termine dei secoli.
Approssimandosi, dunque, il momento, la potenza di Dio apparve palesemente. La fanciulla stava
guardando verso il Cielo, bianca come la neve: si approssimava, infatti, il compimento dei beni.
Uscita fuori la Luce, essa ador Colui che aveva partorito. Il Bambino rifulgeva tutt'intorno come il
sole e il suo aspetto era puro e giocondo, perch apparve solo come pace che tutto placa. Nel
momento in cui nacque, si moltiplicata e ha oscurato, con lo splendore del suo chiarore, la stessa
luce del sole, e questa grotta si riempita di uno splendido chiarore e di un odore soavissimo.
Questa Luce nata cos come discende dal Cielo la rugiada sopra la Terra. Il suo profumo
olezzante pi di ogni profumo di aromi.
Io rimasi stupita, meravigliata, e fui presa dal timore: guardavo, infatti nel mirabile splendore della
Luce nata. Questa Luce concentrandosi a poco a poco, si fatta simile a un bambino: subito si
prodotto un bambino come sogliono nascere i bambini.- Allora mi feci ardita, mi chinai e lo toccai,
lo presi, con gran timore, nelle mie mani: ma rimasi esterrefatta, perch in lui non c'era il peso di un
neonato. L'ho guardato: in lui non c'era alcuna macchia, bens come rugiada dell'Altissimo aveva il
corpo tutto nitido: leggero a portare, splendido a vedere. Mentre grandemente mi stupivo che non
piangesse come sono solito piangere i bambini appena nati. Lo tenevo guardandolo in volto e egli
mi sorrise con un sorriso giocondissimo,. Aperti gli occhi, mi ha fissato acutamente e subito, dai
suoi occhi, usc una grande Luce come un grande Lampo.
All'udire queste cose, Simone disse: "Donna beata, che sei stata degna di vedere ed annunciare

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