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Arya
Numero 5, Aprile 2011
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* le foto qui riportate sono prodotte da chi scrive, e non rappresentano nulla
di famoso o grandioso, rappresentano per qualcosa di inimitabile, dove ho
tentato di mostrare quella ordinariet tradizionale del quale il viaggiatore
pagano deve essere costantemente alla cerca, fino a diventarlo quasi
inconsapevolmente.
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di Heinrich
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Gli Slavi della Val Torre e delle altre zone del Friuli
o
della
Venezia
Giulia,
invece,
non
goderono
mai
dei
privilegi dei Natisoniani, la cui comunit prosper per secoli come entit
indipendente, legata alle autorit cividalesi e patriarcali solamente da
vincoli di pura formalit, oltre che dall'antico obbligo di vigilare i confini,
rinnovato ogni anno. Nel 1419 tuttavia, con l'assedio delle truppe ungheresi di
Re Sigismondo, Cividale fu costretta a chiedere l'intervento della Repubblica
di Venezia, atto che port le valli sotto una decisiva influenza veneta, che
sfoci nel 1509, nell'annessione vera e propria alla Serenissima. Il dominio
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di Vittoria Colonna
Nel pensiero comune contemporaneo, diffusa l'idea che lo scopo principale di un'
opera, che sia artistica, musicale, teatrale, letteraria o cinematografica, sia quella
d'intrattenere la mente del fruitore, il quale si suppone abbia una vita piatta e
ordinaria e necessiti quindi di essere salvato dalla noia da questo tipo di artifizi. Certe
frange di pesatori moderni si oppongono a questo tipo di fruizione definita "da tubo
digerente" opponendo una tipologia di opere che abbiano al loro interno messaggi di
tipo politico o sociale e che per questo motivo rifiutano, per vezzo intellettualistico,
di costruire storie e temi edificanti per il pubblico.
Questa contrapposizione vede quindi due tipi di opere: quelle di evasione e quelle di
denuncia sociale. Tutto ci che esula da questa contrapposizione non viene
comunemente compreso, oppure viene solitamente considerato inutile.
Superfluo ribadire che questo modo di concepire tutto ci che anticamente veniva
attribuito alle Muse, fuorviante e produce l'effetto contrario di ci che questo tipo di
arti dovrebbero donare all'essere umano.
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Quasi una dose di farmaco al giorno per ogni italiano, nei primi nove mesi del 2010. Sono i dati che
emergono dal rapporto OsMed dell'Agenzia italiana del farmaco e dell'Istituto superiore di sanit, secondo
cui nel periodo di riferimento, ogni mille abitanti, sono state prescritte 954 dosi di medicinali. Fra gennaio e
settembre del 2005, la stima era di 773 dosi: l'aumento in cinque anni stato quindi di circa il 20%. La spesa
farmaceutica territoriale di classe A a carico del Servizio sanitario nazionale - prosegue il rapporto - stata
pari a circa 9.732 milioni di euro, con un aumento dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente. Tutti gli indicatori di consumo (ricette, confezioni e dosi) evidenziano un incremento
rispettivamente del 3,3%, 3,1% e 3,8%. Dall'analisi delle principali componenti della spesa si rileva un
aumento del 3,8% delle quantit di farmaci prescritti, una diminuzione del 3,3% dei prezzi e uno
spostamento della prescrizione verso specialit pi costose. I farmaci dell'apparato cardiovascolare
rappresentano la principale categoria terapeutica sia in termini di dosi prescritte (47% del totale) che di spesa
pro capite (36%), seguiti da quelli dell'apparato gastrointestinale e del metabolismo con rispettivamente il
14% e il 16%. L'aumento pi elevato nella prescrizione si osserva per i farmaci dermatologici (+9,3%),
gastrointestinali (+7,7%), del sistema nervoso (+4,3%) e per quelli cardiovascolari (+3,6%), mentre
diminuisce il ricorso ai farmaci antimicrobici (-3,5%) e agli antineoplastici e immunomodulatori (-2,2% sul
territorio). I farmaci generici rappresentano oramai il 30% della spesa farmaceutica e il 50% delle dosi
giornaliere. Fonte http://www.ordinemediciroma.it/OMWeb/Asp/NewsDettaglio.asp?IDNotizia=10123 .
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Per chi fosse interessato al tema della medicina nel filosofo ateniese consiglio lo studio di M.
Vegetti, La medicina in Platone, Il Cardo, Venezia 1995.
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