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Pietro Varaldo

IL COLORE
DELLANIMA
Una via universale alla spiritualit

Ai colori
e ai cercatori della luce

Pietro Varaldo

Il colore dellanima
Una via universale alla spiritualit

Ebook
Il colore dellanima
disponibile su:

www.scribd.com
www.energethics.org

Copyright Pietro Varaldo 2012


Prima edizione: maggio 2012
Seconda edizione: dicembre 2012
Terza edizione, ebook: gennaio 2014
Quarta edizione: dicembre 2014
Versione ebook della quarta edizione

A Luisa

INDICE

Prefazione

PRIMA PARTE

Energetica

11

I colori

19

Larmonia nellunit

27

I colori dellanima

33

Lenergy disc

63

La memoria dellacqua

65

Consapevolezza

67

La via di mezzo

79

Tra Terra e Cielo

87

Forma e contenuto

121

Acqua e fuoco

125

La chiusura del cerchio

129

SECONDA PARTE

Il colore

141

Lenergy disc

177

Bibliografia

181

Prefazione
Questo libro tratta di un particolare linguaggio dellanima.
un libro il cui intento di tracciare una sintesi analogica tra i
principi della spiritualit e la scienza del colore, ossia di porre in
evidenza le correlazioni tra i fondamenti spirituali e i principali
fenomeni fisici e percettivi relativi al mondo cromatico, cos da
scoprire come il colore, quale linguaggio universale, sia forse il
migliore mediatore tra il mondo soprasensibile e il mondo materiale.
Mondi in apparenza diversi e lontani ma, in realt, luno il riflesso
dellaltro, come evidenzia anche la celebre frase di Ermete Trismegisto
contenuta nella Tavola di Smeraldo: come in alto, cos in basso e
come in basso, cos in alto.
La spiritualit pu essere definita come la conoscenza della realt
soprasensibile, ovvero la conoscenza di quei principi e di quelle forze
sottili che originano, ma permettono anche di trascendere, la realt
materiale: un ponte tra lanima e il corpo. Principi e forze che, allo
stesso tempo, non appartengono a un altro mondo ma si compenetrano
e costituiscono ununit con la realt fisica, unit il cui riconoscimento
conduce allessenziale consapevolezza della profonda natura umana.
Il libro si propone quindi di fornire una risposta unitaria, una
concezione razionale-intuitiva attraverso la realt riflessa, visibile e
oggettiva del colore e, a un tempo, attraverso il suo significato
simbolico, allo scopo di chiarire e far comprendere lessenza dei
meccanismi spirituali ma anche i pi comuni modi dessere, gli
atteggiamenti e i comportamenti delluomo. Questo testo vuole essere
dunque una chiave, uno strumento utile per una crescita interiore; un
filo di Arianna che ci aiuti a superare, andare oltre i limiti convenzionali della nostra mente, di noi stessi. Per un risveglio della ragione,
premessa di un risveglio pi profondo e vero: quello spirituale.

Il libro, dotato di numerose immagini, nuovi e antichi simboli che ne


sintetizzano i concetti, presenta tra gli altri i seguenti contenuti:
Linedito e profondo significato inerente al simbolismo del cerchio e
del quadrato, in relazione con il suono, il colore, alcune opere della
geometria sacra e, in particolare, con la famosa opera di Leonardo:
Luomo vitruviano. Opera da cui emergono unilluminante
rappresentazione dei livelli dimensionali delluomo in chiave musicale
e un singolare numero quantico: 1,17, numero a completamento
dellottava spirituale umana.
Una sorprendente esperienza attraverso lEnergy disc: uno strumento
ancora poco conosciuto, qui proposto in una semplice versione utile a
constatare lesistenza di una componente basilare della spiritualit,
lenergia vitale.
Gli elementi fondamentali sulla scienza del colore, trattati
specificamente nella seconda parte del libro, quale fondamento teorico
e base di approfondimento sulla corrispondenza analogica tra
spiritualit e colore.
SantAntioco, dicembre 2010

PRIMA PARTE

La luce la spiritualit del colore


e il colore lelemento corporale della luce.
Mohammad Karim-Khan Kermani

10

Energetica
Energia e spiritualit
Il caso lo pseudonimo scelto da Dio
quando non vuole firmarsi di persona.
Anatole France

Tutto energia. Questa oramai classica, semplice ma profonda


espressione racchiude una delle pi importanti conquiste della scienza:
laver compreso lequivalenza tra energia e materia. Questa equivalenza
ha per implicito in s un limite: quello di riferirsi solo allenergia
materiale.
C in realt un altro tipo di energia che permea lintero universo ed
allorigine di tutto ci che conosciamo. Si tratta dellenergia spirituale
o vitale. questa forza sottile, preesistente, a rendere realmente
possibile la vita in tutte le infinite espressioni del Creato.
un tipo di forza che sfugge normalmente a qualunque tipo di indagine
fisica, proprio perch non di natura fisica. Se ne pu invece avere
esperienza diretta attraverso una certa attenzione e un certo modo di
coltivarla. questo, infatti, uno degli scopi delle discipline spirituali o
delle pratiche interiori sullenergia.
Il termine energetica, normalmente riferito alla scienza delle energie
fisiche, in queste pagine posto in relazione con laltro volto
dellenergia, quella sottile. (Energia, dalletimo greco: energeia,
capacit di agire, vigore vitale). Dato che in fondo tutto
interconnesso, il fisico e il sottile, anche il termine che esprime questa
realt universale non pu che essere idealmente lo stesso. Inoltre, il
medesimo termine, si pu immaginare come formato da due parole:
energia ed etica; il che ben si appropria, considerando che la profonda
conoscenza dellenergia spirituale non pu prescindere dalla
conoscenza di certi principi esprimibili come etici.
Per etica, qui non sintende la classica morale rappresentata da norme o
convenzioni sociali diversamente stabilite a seconda dei popoli e dei
tempi, ma una concezione universale basata sullunit, la bellezza e
larmonia del tutto. Concezione riconoscibile come fondamento da
sempre di tutte le pi importanti dottrine spirituali; nonch come
espressione profonda dellenergia universale, eterna fonte di vita,
accordandoci alla quale possiamo sviluppare larmonia e il benessere.

11

Lessenza sta nella completezza, perch non c vera forza se non c


completezza. Quindi per etica, in questo contesto, sintende il principio
di totalit e armonia e, in tal senso, con il termine energetica si esprime,
dunque, il significato essenziale di energia armonica.

~~~
Tutto in relazione. Bisogna solo scoprire come. Ad esempio, i
contadini sanno bene che esiste un collegamento tra i cicli lunare e
solare e i lavori in campagna: poich se non si rispettano certe regole
del cielo, la terra non d i frutti sperati.
Un mucchio di argilla, sabbia e sassi, nellessere mescolati insieme, per
quanti infiniti tentativi si possano fare, non potranno mai disporsi
casualmente a formare dei muri e tanto meno una casa. Serve
innanzitutto lidea della casa, poi la forza per realizzarla e, solo a
questo punto, la materia. La meravigliosa, grandiosa e perfetta
complessit delluniverso e della natura intorno a noi, a maggior
ragione, non pu non essere che la testimonianza inequivocabile di
unidea e di una volont creatrice superiore. Vedere in tutto questo, al
contrario, lopera della casualit non pu non essere dovuto, invece, che
ai limiti della nostra mente.
Coscienza, Energia e Materia sono i tre grandi principi universali. Ogni
cosa li esprime in diversa misura e luomo ne rappresenta la pi evoluta
e complessa espressione. Il corpo umano il risultato di un modello
ideale che risiede in ogni singola anima; anima che, come unimmagine
olografica1, parte e riflesso dellAnima Universale. In ognuno di noi
risiede uno schema, una luce, una speciale luce intelligente, a immagine
dellinfinito: un microcosmo riflesso del macrocosmo.
Luniverso a un tempo
coscienza, energia e materia.
Uno e Trino.
1. Secondo la teoria della Realt Olografica tutto si ritrova nella parte, come la parte
nel tutto. Un tipico esempio, in questo senso, ci dato dalla cellula, nella quale sono
contenute tutte le informazioni genetiche dellorganismo a cui appartiene. Tale teoria
deriva da un interessante fenomeno, quello della fotografia olografica (dal greco holos,
tutto), nella quale si ricorre a una particolare tecnica di impressione della pellicola
attraverso una luce laser; per cui, se si ritagliano una o pi piccole parti da tale
pellicola, da ciascuna di esse, esponendole alla stessa luce, ancora possibile osservare
sorprendentemente lintera immagine originale, seppure con una minore nitidezza.

12

Ogni cosa una parte del tutto,


senza la quale il tutto non sarebbe il tutto.
UNIT
DUALIT
Energia

Materia
TRIADE

Anima

Spirito

Corpo

Mente Universale
Pura energia cosciente
Fonte delle Idee

Energia spirituale
o vitale
Idee

Manifestazione della
realt sul piano fisico
Materia + energia
materiale

Lo schema indica quale posto occupa lenergia materiale oggetto di indagine della
scienza (convenzionale). Lequivalenza tra energia e materia resta valida ma si amplia
comprendendo anche la dimensione spirituale.

Le idee, attraverso lenergia spirituale, si condensano qua e l


nellOceano dellEssere: nascono le stelle, i mondi e
gli innumerevoli esseri e le cose che vi abitano.
In virt di quanto detto, possiamo ora esprimere una nuova
equivalenza, questa volta assoluta:
Tutto energia animata.
Ogni forma, ogni corpo racchiude in s delle istruzioni che originano da
altri piani: da quello sottile verso quello materiale; cos come il
programma genetico del DNA nei confronti degli organismi biologici.
Istruzioni o informazioni indispensabili perch qualsiasi cosa possa
strutturarsi e manifestarsi come tale.
Un fisico tedesco del XVIII secolo, di nome Ernst Chladni (i cui studi
sono stati ripresi nel XX secolo dallo scienziato svizzero Hans Jenny),
aveva scoperto che facendo vibrare con un archetto di violino una lastra
metallica o di vetro con sopra cosparsa una manciata di sabbia (in base
allaltezza dei suoni prodotti e alla forma tonda o quadrata della stessa
lastra) poteva ottenere, nel modo di disporsi della sabbia, differenti

13

figure come cerchi, raggiere e griglie2; giungendo cos a unimportante


prova, quella dellinfluenza del suono sulla materia.
Questo dimostra, attraverso solo uno tra i possibili esempi, una
semplice verit universale: che lorigine di ogni forma fisica
racchiusa essenzialmente nellenergia informativa sottostante.
ci che si cela in ogni goccia dacqua che fa di questa,
con il gelo, un bellissimo e sempre diverso cristallo di neve.
Luomo normalmente non consapevole di questo se non a livello
puramente intellettuale, perci si identifica unicamente con il proprio
corpo fisico, con la propria individualit. Lessere umano una
complessa struttura energetica e fisica, la cui formazione, natura e
modo dessere sono legati, oltre che allaspetto animico e spirituale, a
diversi determinanti fattori come quello biologico e genetico, alle
influenze dellambiente familiare e sociale, alle varie esperienze di vita
e, nel quotidiano, ai pensieri, alle credenze, ai valori.

Figure di Ernst Chladni.


2. La sabbia tende a disporsi nei punti dove la vibrazione nulla, lungo cio le linee
nodali di onde stazionarie date in base ai suoni usati, al tipo di lastre e il loro fissaggio.

14

Attraverso un imprinting dato anche da questi fattori, luomo, seppure


globale in potenza grazie alla sua essenza animica, si parzializza dando
forma alla propria individualit. Ovvero, la sua struttura psico-fisica
assume una certa piega che quella che caratterizza le diversit di
ciascuna persona.
Attraverso un raffronto con larte dellorigami, potremmo paragonare
ciascun uomo a un foglio di carta, il quale allinizio mostra tutta la sua
piena potenzialit, che per va a perdere una volta che questo viene
opportunamente piegato in una figura determinata.
Tale struttura psichica individuale col tempo si consolida e si
irrigidisce. Da qui le resistenze percepite quando si vorrebbe cambiare
qualcosa in noi stessi, le quali ci danno la sensazione di essere come un
treno il cui percorso stabilito dai propri binari. Binari che sono dati, in
questo caso, dai limiti delle nostre conoscenze, dai nostri atteggiamenti,
dai programmi inconsci. Sono i limiti cristallizzati nel nostro modo
dessere e ogni tentativo di cambiare, spesso, si traduce in un
ripercorrere inesorabilmente la stessa strada ferrata.
In ogni modo, anche uno scambio di binari non sarebbe altro che un
cambiamento in termini di prospettiva e non una soluzione reale.
Questo perch il problema non il binario in s, dato che ogni binario
ha la sua ragione dessere, ma il modo in cui ci si rapporta a esso.
Ora, se a questa incapacit di cambiare si aggiunge anche la mancanza
di un senso, di reali valori e ideali, sostituiti da una vita superficiale e
circondata dal superfluo o da beni importanti solo in apparenza, prima o
poi si arriva a sentire un vuoto e una sorda insoddisfazione esistenziale
che pu svilupparsi in una profonda infelicit. la mancanza di un
senso autentico che equivale, in fondo, a una mancanza di collegamento
con la propria interiorit. Per cui il vero benessere non pu che derivare
dalla conoscenza dei principi spirituali e dalla loro interiorizzazione,
cos da entrare in relazione con una profonda, sconosciuta armonia.
Luomo, per poter esprimere le sue reali potenzialit in ogni aspetto
della propria vita, compresa la salute o il benessere in generale,
dovrebbe riconoscere in s la presenza e lequilibrio delle parti.
Dovrebbe riconoscere innanzitutto di essere unanima, di essere quindi
energia spirituale e, infine, un corpo fisico. Purtroppo, invece, solo
questultimo elemento a essere preso in considerazione. Luomo, nel
reputarsi distinto da tutto e da tutti, vive identificandosi esclusivamente
nella propria persona, nei propri pensieri, nelle proprie idee e nel

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proprio ruolo sociale, cos da essersi tagliato fuori da una fondamentale


componente della realt: lanima, la quale costituisce la vera fonte di
ogni benessere, benessere di cui potrebbe beneficiare se realizzasse con
essa un contatto consapevole.
Costruire un ponte per accedere a questa profonda realt da sempre
lessenza di ogni dottrina spirituale; e un ponte che collega la coscienza
individuale alla coscienza universale simbolicamente rappresentato
dallarcobaleno: il riflesso terreno della dimensione celeste3.
Ora, attraverso il colore e il ricorso a immagini simboliche, possibile
esprimere unanalogia con ci che pu essere considerata lessenza dei
principi spirituali, di ogni credo e tempo, e la psiche delluomo. E
scoprire che attraverso i colori linguaggio dellanima non semplice
metafora ma espressione visibile dei profondi meccanismi della realt
fisica, possibile comprendere meglio se stessi. Il colore energia, cos
come lo sono i pensieri e le emozioni, e osservando i colori si pu
osservare ci che dentro di noi, ovvero, ci che non si pu vedere
normalmente.
***
In principio era il Verbo.
Giov. 1,1

Questa celebre espressione biblica indica il Verbo il Logos quale


forza creatrice universale. Poich luomo a immagine del Creatore,
partecipe esso stesso di questa forza creatrice, ovvero un riflesso, su
un piano differente, dei principi unitari della triade cosmica: anima,
spirito e corpo ed dunque esso stesso un creatore.
Anima

Spirito

Corpo

Coscienza cosmica
creatrice

Coscienze differenziate
Forme ed energie sottili
che originano i corpi fisici

Creazione Uomo
Forme fisiche

Idee Informazione
Energia

Concretizzazione
delle idee

Coscienza umana
Luomo come microcosmo

3. Nel culto greco, larcobaleno era associato a Ermes, il messaggero degli dei, a cui
corrisponde il dio latino Mercurio, pianeta da cui deriva il simbolo dellesagramma.

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Questi stessi tre principi unitari si possono cogliere in ogni cosa.


La luce unonda di energia e
un corpuscolo di materia allo stesso tempo,
un quanto specificato da una lunghezza donda.
La genesi di ogni forma manifesta.

Linformazione (lidea) si manifesta nella forma donda e dalla forma donda si risale
allinformazione. Ad esempio, il colore blu, proveniente da una fonte di luce, dato da
tre onde consecutive (nellunit di tempo) e dalle tre onde si risale al colore blu.
Essenzialmente, dunque, linformazione energia espressa in una forma donda.

Trino con una sola luce.


Incisione del 1702.
Pitagora affermava che tutto numero e che esso permea delle sue virt tutte le cose.
In questo senso, ai numeri possono essere fatti corrispondere i seguenti significati

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simbolici. Luno la Monade, il punto, il cerchio; lunit, la misura e lorigine di tutti


i numeri; Dio, il creatore delle innumerevoli cose, a cui corrisponde, su piani
differenti, lanima, il Sole, il cuore. Dalluno discende il due, la Diade, luguaglianza e
la giustizia, lequilibrio, la linea, luomo rispetto a Dio, il principio della dualit, la
materia, la Terra; ma anche la discordia, lesperienza terrena; da cui abbiamo i polari:
Sole-Luna, donna-uomo, cuore-cervello, yin-yang. A questi segue il tre, la Triade, il
triangolo, il ternario come sintesi di ogni composto, la misura, il numero e il peso con
cui Dio ha ordinato luniverso; il risolutore del due. Secondo unantica e universale
concezione religiosa, il mondo il risultato della tripartizione data da: Cielo (o Sole),
Terra e ci che media tra i due principi. Il Cielo rappresenta il principio creatore, la
Terra la materia informe; mentre in posizione intermedia si colloca la luce, il soffio, il
principio in-formatore, vitale e fecondatore che permea e anima la materia.
Proseguendo, con il quattro abbiamo il quadrato, il solido, luniverso fisico e dunque la
Terra, il sapere esperienziale, la strutturazione della realt (i quattro elementi, le
direzioni cardinali, le stagioni, ecc.), la Tetraktis pitagorica. Il cinque il pentagono o
la stella a cinque punte, in cui insita la proporzione aurea; il principio viventedinamico della natura, la bellezza, la crescita. Il sei lesagono o la stella a sei punte,
larmonia della creazione, il rapporto tra il Cielo e la Terra (i sei giorni della creazione),
lamore, il numero perfetto (1+2+3=6, sei pari alla somma e al prodotto dei suoi
divisori). Il sette la genesi, i cicli periodici di crescita e di sviluppo nella natura e
delluomo (la settimana e le fasi lunari di pari durata, il settennio, la scala musicale);
la perfezione che partecipa della duplice natura spirituale e materiale (triangolo pi
quadrato), lascesa spirituale attraverso le sette sfere planetarie o sette gradi, i rami
dellalbero mistico, le sette virt, il ciclo compiuto. Lotto lottagono (figura
intermedia tra cerchio e quadrato), lequilibrio cosmico, la concretezza, la struttura, la
manifestazione, lottava che conclude (e da cui riparte) il ciclo del sette; lottavo cielo,
quello delle stelle fisse, o gli otto cieli visibili. Il nove (32) il completamento, la
realizzazione, la fine di una fase (come i mesi di gestazione umana); le nove sfere
celesti mobili che emanano e conducono alluno/dieci (1+0=1), la sfera immobile.
Nella concezione trinitaria cristiana, Dio uno, assoluto, ma in tre differenti aspetti o
Persone: il Padre (la potenza creatrice) il Figlio (lespressione terrena, la sapienza e, su
un piano differente, il Logos) e lo Spirito Santo (lintelligenza e lamore universali).
Quando un frammento di unimmagine olografica posto nelle giuste condizioni di
illuminazione rivela in s lintera immagine da cui origina, come qui semplificato
graficamente; da cui, la parte contiene in se olograficamente lintero.

Particolare ingrandito del ritaglio dellologramma


e ottenimento, da questo, dellimmagine originale.

18

I colori
Ci che noi percepiamo come luce bianca dato dalla presenza nella
luce stessa di tante differenti componenti luminose, le quali, quando
sono colte separatamente, ci danno ognuna la sensazione di un colore
diverso. I colori principali che possiamo osservare nelliride o
arcobaleno sono cinque: il rosso, il giallo, il verde, lazzurro e il blu.
Attraverso la miscelazione di questi possiamo ottenere altri colori
presenti nelliride, come larancione e il violetto, e altri non presenti,
come il viola1, il quale dato da una mescolanza di rosso e blu.

Se aggiungiamo il viola ai cinque colori sopra elencati, questo funge da


anello di congiunzione in una raffigurazione circolare degli stessi, cos
da ottenere la classica ruota dei colori.

1. Il viola non va confuso con il violetto in quanto solo questultimo compreso


nelliride come colore puro. Il viola, come colore puro, non presente nellestremit
violetta delliride perch i nostri occhi non riescono a cogliere le componenti della luce
oltre una certa soglia (frequenza), anche se si pu presumere che ne sia la naturale
continuazione (natura non facit saltus). Liride, infatti, non completa: ogni colore in
essa ha il suo complementare, tranne il verde. Il complementare del verde appunto il
viola. La nostra mente riesce comunque a visualizzarlo come colore composto da altri
colori delliride per noi visibili. Questo, probabilmente, il motivo per cui il viola viene
considerato un colore spirituale: perch per poterlo percepire direttamente come colore
puro dovremmo poter andare oltre la soglia della fisicit.

19

Un fenomeno fondamentale nella percezione del colore, denominato


sintesi additiva, consiste nella propriet del nostro sistema visivo di
cogliere pi luci colorate, miscelate tra loro, attraverso ununica
sensazione che pu essere, a seconda dei colori utilizzati, un colore
intermedio tra questi oppure il bianco. Mentre, se a essere combinati tra
loro sono colori materiali (coloranti oppure filtri ottici), questi,
assorbendo varie componenti cromatiche da una fonte di illuminazione
bianca, anzich sommare luce alla luce, come nel caso precedente,
sottraggono luce alla luce e il risultato sono colori intermedi oppure il
nero; fenomeno questultimo denominato sintesi sottrattiva.
La percezione del colore risponde quindi a due fenomeni correlati tra
loro: la sintesi additiva e la sintesi sottrattiva. La prima data dalla
fusione in ununica soluzione di tutte le diverse componenti luminose
che vengono colte dai nostri occhi; laltra data dallinterazione della
luce con i fenomeni di assorbimento della materia, prima che la luce
arrivi ai nostri occhi.

Limmagine illustra due fasci di luce bianca (L) che si colorano (C) attraversando due
filtri colorati (F) tramite il fenomeno dellassorbimento (sintesi sottrattiva); infine,
queste luci colorate (C) convergono su una stessa superficie miscelandosi tra loro e
ricostituendo, in questo caso, la luce bianca (sintesi additiva).

Il colore in questo senso pu essere inteso, allo stesso tempo, come una
semiombra o una semiluce; oppure come unombra o una luce
parziale o, secondo la definizione di Goethe, un valore dombra:
ovvero, luce rispetto alloscurit e ombra rispetto alla luce. Semiluce
che pu dar luogo a unombra completa se ulteriormente filtrata, oppure
a una luce piena se sommata a unaltra semiluce.

20

Queste altre due immagini illustrano invece di lato e di fronte (in controluce) un caso di
oscuramento totale (nero) della luce bianca attraverso due filtri complementari
sovrapposti (sintesi sottrattiva) oltre alla colorazione della stessa, come gi visto.

Si potrebbe anche dire che il colore nasce dal bianco e dal nero,
ovvero, dallinterazione tra luce e oscurit (materia)2. Il rapporto
luce/oscurit costituisce idealmente un asse verticale tra lalto e il
basso; mentre i colori che emergono da questo rapporto si possono
disporre lungo un piano orizzontale.

2. Anticamente, con Aristotele, il colore era considerato una combinazione dei colori
base bianco e nero, di luce e oscurit. A tal proposito, vale la pena di menzionare
leffetto Fechner-Benham, che consiste in un particolare disco bianco e nero attraverso
cui si pu osservare curiosamente la comparsa, se posto in rotazione, di vari colori.
Per inciso, in casi particolari le ombre possono apparire, in modo inspiegabile, come
suggestive ombre colorate. Tale fenomeno (conosciuto comunemente come ombre
colorate di Otto von Guericke) si pu ottenere facilmente proiettando sovrapposti due
fasci di luce, uno bianco e laltro, ad esempio, rosso su una parete bianca e
interponendo un oggetto davanti al fascio rosso. Ora, anzich ottenere unombra bianca
proiettata dalloggetto su uno sfondo rosa (luci rossa + bianca), se ne ottiene,
inaspettatamente, una azzurra cio il colore complementare del rosso (rosa).

21

Le immagini sotto raffigurano delle ruote cromatiche divise in due, in


tre, in sei e in dodici parti. In questo caso le divisioni sono state fatte in
base ai colori principali, di cui abbiamo gi parlato, ma potremmo
scegliere quelli che vogliamo, con un numero di divisioni qualunque.
Nella divisione in due parti (a), ciascuna gamma cromatica
(semicircolare), nel momento in cui i rispettivi colori vengono fusi
additivamente insieme, ci d la sensazione di un unico colore
intermedio: nel primo esempio abbiamo il rosso (viola + rosso + giallo)
e lazzurro (blu + azzurro + verde); nel secondo esempio il giallo (rosso
+ giallo + verde) e il blu (viola + blu + azzurro). I colori in coppia cos
ottenuti, a loro volta, possono essere miscelati tra loro additivamente
come luci ottenendo il bianco (1/2 + 1/2 = 1); oppure sovrapposti
sottrattivamente come filtri ottenendo il nero (1/2 1/2 = 0).
I colori che, combinati insieme, ci danno questi risultati sono chiamati
colori complementari.

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Il rapporto complementare o polare il primo e fondamentale rapporto


tra i colori, il quale non genera nuovi colori ma sfumature degli stessi
che si risolvono per gradi nella pienezza della luce o nella vacuit del
buio; un po come avviene nel rapporto tra il bianco e il nero attraverso
i vari livelli di grigio, come illustrato nellimmagine che segue.

Per poter creare nuovi colori, i colori di partenza devono assumere nella
ruota posizioni relative differenti tra loro: il numero minimo di questi e
la loro disposizione per ottenere il maggior numero di altri colori,
attraverso la loro combinazione, sono indicati dalla terza immagine (b),
quella con la ruota divisa per tre. Nellesempio, abbiamo tre gamme
cromatiche che in questo caso ci danno il rosso, il verde e il blu. Tre,
dunque, il numero minimo di colori (combinati a due o a tre)
necessario per produrre tutti gli altri; e questo pu essere considerato il
secondo importante rapporto tra i colori, disposti idealmente ai vertici
di un triangolo equilatero, secondo il rapporto triadico o cromatico.
Anche questi tre, se combinati insieme, possono dare il bianco o il nero.
Nelle ultime immagini (c), ossia quelle con le ruote divise in sei e
dodici parti, si arriva a una sempre maggiore specificazione del colore,
alla quale corrisponde una minore ampiezza dellarco della gamma
cromatica sottostante. Anche tra questi colori sussistono rapporti
complementari e triadici ma dalle differenti ampiezze e disposizioni
cromatiche. Questo significa che nelle somme di luci colorate

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complementari non si ottiene un bianco pieno ma un bianco costituito


da un ridotto spettro cromatico, ovvero un bianco relativamente meno
intenso, pi grigiastro; parimenti nelle azioni sottrattive dei colori
materiali si hanno vari livelli di grigio anzich il nero.
Nelle immagini successive abbiamo degli esempi di somme o
sottrazioni di colori attraverso i rapporti complementari (o polari) e
triadici (o cromatici). Rapporti tra i colori, lo ricordiamo, altrimenti
espressi come additivo (verso la luce) o sottrattivo (verso lombra).

Colori-luce

Colori-filtri

Si noti, infine, che quando si parla di purezza del colore, in senso


tecnico quanto pi il colore tende verso la specificazione, ovvero
quanto meno mescolato con altri colori, pi puro (come i colori
della ruota vista in precedenza divisa in dodici parti piuttosto che in tre
o due); in senso spirituale, invece, con purezza generalmente si intende
il colore bianco che rappresenta, al contrario, il colore meno specifico,

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cio la somma equilibrata di tutti i colori o, essenzialmente, lequilibrio


degli opposti complementari.
I pregi dei colori
sono difetti della luce.
Si rimanda alla seconda parte del libro per un approfondimento sul
tema del colore, qui introdotto solo nei lineamenti base utili alla
chiarezza del testo.

Ruota cromatica con esagramma indicante i sei


principali colori secondo i rapporti complementari e triadici.
Lesagramma sopra, raffigurante la disposizione triadica dei colori additivi e
sottrattivi, rimanda alla nota stella a sei punte: simbolo universale di equilibrio tra lalto
e il basso, lo spirito e la materia, e della congiunzione tra luomo e Dio. Una stella che
richiama a sua volta il simbolo del fiore a sei petali e il simbolismo della Genesi e della
scala musicale. Scala rappresentata dallottava, ovvero da una serie di sei note
comprese tra una prima e unottava nota, riconducibile a ununica nota. Una nota base
che racchiude olograficamente in s (come suoni armonici concomitanti) tutte le note
della scala, cos come la luce racchiude in s tutti i colori. Una nota (sottintesa nel
simbolo) alla quale corrisponde uno stato iniziale, un ante creationem mundi, seguito
dai sei giorni, note o colori, della creazione (ovvero, lo schiudersi della potenza in atto)
e uno stato finale, un post creationem, il giorno del compimento e del riposo (che
richiama ancora la nota fondamentale, di conclusione e riposo, della scala).

25

26

Larmonia nellunit
Il colore, al di l delle apparenze, non esiste materialmente in natura,
non una caratteristica fisica oggettiva, una sostanza, ma una
costruzione mentale generata in noi dalla percezione di differenti
stimoli luminosi. Spingendoci oltre, ogni espressione del nostro mondo
fisico, in fondo, non che una rappresentazione generata dai nostri
sensi e dai nostri schemi mentali, i quali pertanto non colgono la vastit
di tutto ci che si cela dietro1. Sappiamo, infatti, che le infinite forme
materiali nelluniverso sono costituite da poche decine di diversi
elementi chimici, e questi, a loro volta, sono formati da pochi
costituenti comuni considerabili come le prime forme di energia
condensata2. Tutto , appunto, energia. Ma lenergia non si esprime alla
cieca, segue invece uno schema, un pensiero che origina da ci che
possiamo chiamare Anima Universale. Tutto ci che fisico
transitorio mentre lenergia, in perenne trasformazione, eterna.
Nel Sutra del Cuore buddista si legge la forma vuoto, il vuoto
forma; mentre nella Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto c
scritto come in alto, cos in basso e come in basso, cos in alto.
Cos il colore, in fondo, tuttaltro che inesistente, si esprime nella nostra
realt fisica attraverso le sue caratteristiche propriet, come un qualcosa
che proviene da modelli invisibili: perch tutto ci che sta in basso, nel
mondo fisico, riflette ci che sta in alto, nel mondo dellanima, e dove
basso e alto, forma e vuoto, in realt sono ununica cosa.
1. Un tema fondamentale della filosofia indiana verte intorno allillusione della maya e
alla creazione del mondo mediante il sacrificio che Dio fa di se stesso. Questa
creazione chiamata Lila il gioco di Dio e luniverso ne rappresenta lo scenario. In
questo contesto, la parola maya, il cui significato originario potere creatore, sta a
indicare lo stato mentale illusorio, dato da sette veli dei colori delliride, attraverso cui
luomo si rapporta nei confronti del mondo fisico. Mondo s reale ma non limitato
come ci appare.
2. Secondo la Teoria delle Stringhe (Corde) della fisica teorica contemporanea, i
costituenti fondamentali della materia non sarebbero composti da particelle puntiformi,
ma da strutture estremamente piccole (miliardi di volte pi piccole dei nuclei atomici)
paragonabili a delle corde di energia vibranti, aperte o chiuse ad anello. Corde uguali
che, a seconda della loro frequenza di vibrazione, come delle note musicali, darebbero
origine ai differenti tipi di particelle elementari come i quark, gli elettroni e i fotoni.
A ordini di grandezza diametralmente opposti ci sarebbero invece le stringhe cosmiche.

27

Nelluniverso lenergia sottile una forza onnipresente che tutto


permea, da cui tutto origina e a cui tutto ritorna. Essa una forza
dinamica che pu essere rappresentata attraverso limmagine di
unonda, con il suo ciclico flusso e riflusso, oppure con una spirale.

Lenergia sottile pu essere simboleggiata da una spirale. Tra i diversi tipi di spirale,
quella logaritmica e in particolar modo quella aurea sono considerate tra le pi belle.
Questa si pu realizzare attraverso una serie di rettangoli aurei (uno allinterno
dellaltro) i cui lati, maggiore e minore, stanno tra loro secondo il rapporto o sezione
aurea; la quale corrisponde, per definizione, a quella parte di un segmento che media
proporzionale tra lintero segmento e la parte restante; o, allintero che sta alla parte
maggiore come la parte maggiore sta a quella minore: 1,618:1=1:0,618; e dove 1,618
() = (51)/2. La spirale aurea riconducibile alle figure frattali (frazione di un tutto),
ovvero a quelle figure geometriche (presenti in molte forme in natura: cristalli, felci,
ecc.) in cui un motivo identico si ripete su scale diverse. (Si cfr. con lologramma.)

Nel disegno che segue, che chiamiamo Aur, due spirali logaritmiche
accoppiate simbolizzano luovo micro-macrocosmico. In esso si
scorgono, in uno stato embrionale, le due forze primordiali allorigine
di tutte le cose delluniverso3.
3. La genesi delluniverso da un uovo primordiale compare in molti miti di diverse
civilt. Esso simbolizza la totalit contenuta in germe, la nascita di una nuova vita, ma
anche la rinascita del ciclo vitale della natura o la fonte della vita.

28

Aur realizzato attraverso il rapporto aureo (da cui il nome). Tale


rapporto, cos denominato durante il Rinascimento per via della sua
bellezza, conosciuto fin dai tempi pi antichi. I Greci, ad esempio, lo
utilizzarono nella loro arte scultorea e in architettura. Noto anche come
numero aureo Phi ( = 1,618), esso presente in molti aspetti della
natura, come nelle proporzioni di molti organismi viventi, uomo compreso, e nella particolare forma a spirale della conchiglia del nautilo e
delle immense galassie; forma a cui si ispira il disegno di Aur.
Nellimmagine, i colori bianco e nero esprimono il rapporto polare
fondamentale tra luce e oscurit, energia e materia, fuoco e acqua
Come si pu notare, le due parti si compenetrano in modo complementare: luna il riflesso dellaltra, questo a significare che il contenuto, il
progetto, lidea, si esprime nel contenente, nella forma, nellesteriore.

29

Dal rapporto polare primordiale luce-oscurit, la creazione si dispiega


in uninfinita variet di colori, linsieme dei quali trova la sua migliore
rappresentazione nel simbolo della ruota cromatica.

La fondamentale rappresentazione dellinsieme dei colori data dalla ruota.

La presente ruota dei colori ha una particolare bellezza che esprime


qualcosa che va oltre il suo normale impiego: quello nel campo
dellarte grafica. Estrapolata dal suo contesto, eccola qui a
rappresentarci lunione dei colori (disposti secondo lordine complementare, gli uni di fronte agli altri) in una sintesi armonica degli
opposti, data in particolare dalla fusione sfumata degli stessi nella luce
bianca centrale.
Questimmagine pu rappresentare simbolicamente lanima universale
o il suo riflesso, ossia lanima individuale.
La sintesi unit nel molteplice.

30

***
Tutte le cose sono diverse e opposte,
e nel divenire ogni cosa diventa il suo contrario;
queste si raccolgono in una superiore unit,
cos che tutto identico, tutto uno.
Inizio e fine coincidono nel cerchio.
Salita e discesa coincidono nella stessa strada.
Eraclito di Efeso
(Liberamente tratto)

***
In natura tutto polare e ciclico, ogni polo compensato dal suo polo
opposto, cos come nelle stagioni, quella estiva lo nei confronti di
quella invernale, e tutto si armonizza dinamicamente nel ritmo.
Lo stesso principio riconoscibile nei colori attraverso la loro
complementariet, atta a compensare e armonizzare ogni eccesso.
Questa propriet si pu facilmente constatare attraverso un particolare
fenomeno visivo conosciuto come post-immagine negativa4, attraverso
il quale, se si fissa un colore per alcune decine di secondi e quindi si
sposta lo sguardo su una superficie bianca, si pu visualizzare per
qualche attimo il suo colore opposto complementare. (Si veda anche la
seconda parte del libro.) Tale fenomeno rimanda alla natura additiva
della vista, in quanto, attraverso la sintesi dei colori, si esprime un
principio fondamentale, quello dellunione e dellarmonia, di cui la luce
bianca il simbolo per eccellenza. Un principio in cui si riflette
lessenza degli occhi, specchio dellanima.
Se locchio non fosse solare, come potremmo vedere la luce?
Se non vivesse in noi la forza propria di Dio,
come potrebbe estasiarci il divino?
Plotino

4. Il fenomeno della post-immagine positiva, invece, si pu sperimentare se si fissa una


forte luce bianca o la luce del Sole per qualche secondo e poi si chiudono gli occhi:
persister per alcuni minuti nei nostri occhi la stessa immagine o una macchia di luce.

31

Taiji e Bagua
Intaglio, Wellcome Museum, Londra.
Una tra le rappresentazioni simboliche pi esplicite e razionali sulla natura
complementare della realt appartiene allantica filosofia taoista e corrisponde al
simbolo del Taiji (tai chi), ovvero alle energie basilari o principi opposti yin e yang
raffigurati allinterno di un cerchio diviso da unonda evidenziata dal contrasto dei
colori associati ai due principi: il nero e il bianco, oppure il blu e il rosso (ombra e luce,
acqua e fuoco, femminile e maschile). Essi sono circondati dal Bagua (Pa kua), gli
otto trigrammi, vale a dire dalle otto specificazioni o stati di trasformazione delle stesse
energie, disposti in cerchio per coppie opposte e complementari, dati dalla
combinazione dei principi yin e yang, rappresentati, secondo una differente modalit,
rispettivamente dalle linee spezzate e da quelle intere, in gruppi di tre. Nella presente
raffigurazione, denominata del Cielo Anteriore, o dimensione celeste, a cui si
contrappone quella del Cielo Posteriore, o dimensione fenomenica terrena (con una
differente disposizione circolare dei trigrammi), dallalto in senso orario, abbiamo:
Cielo, Vento, Acqua, Monte, Terra, Tuono, Fuoco e Lago. Tra il Taiji e il Bagua si
inserisce, inoltre, la teoria dei Cinque elementi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua.
Cfr. il Timeo di Platone (34-36), opera che tratta dellanima del mondo, la quale assume
la forma di due cerchi: la natura dellIdentico e la natura del Diverso, dei quali il
secondo, interno e inclinato rispetto al primo, cos da formare una X, rappresenta la
dimensione materiale.

32

I colori dellanima
Larazzo della vita

Langel di Dio trasse due chiavi.


Luna era doro e laltra era dargento
Pi cara luna, ma laltra vuol troppa
Darte e dingegno avanti che diserri,
Perchella quella che l nodo disgroppa.
Dante, Purgatorio, IX, 104-126

Luomo un essere raziocinante dotato di coscienza. Questa coscienza


per, generalmente, non si esprime al massimo delle sue potenzialit,
anzi si pu considerare mediamente alquanto limitata. Tale limite, di
cui solitamente luomo non consapevole, comporta, proprio per
questa ragione, ci che potrebbe essere definita come
linconsapevolezza della propria inconsapevolezza: ovvero, pi esso
inconsapevole e meno si rende conto di esserlo.
Secondo quanto constatato dalla scienza, luomo non impiegherebbe
normalmente pi del 10% delle proprie facolt mentali. Il motivo di
questo da ricondurre essenzialmente alla sua piena identificazione con
la propria realt psico-fisica, con il proprio particolare colore; mentre,
in direzione opposta, ci che amplierebbe le sue facolt mentali sarebbe
da ricondurre a una parte complementare e misteriosa di s: la luce
interiore.
La mente umana per sua natura tende a essere sottrattiva. In particolare,
nella nostra realt materiale, il pensiero cosciente dato attraverso la
mediazione di unattivit cerebrale che fisica; questa fisicit espressa
dal corpo induce e rafforza in noi lillusorio senso di separazione da ci
che ci circonda, ossia lindividualit. questa separazione che crea la
nostra ignoranza nei confronti del mondo e di conseguenza il
caratteristico processo conoscitivo di analisi della nostra mente
razionale (dal latino ratio: calcolo, ragione) che tutto indaga, analizza,
separa, classifica e giudica.
Lego non coincide con il corpo fisico, o perlomeno non nellessenza,
ma un corpo di energia mentale ed emozionale sede della coscienza e
dellindividualit; il quale per si identifica, per via delle apparenze,
con il corpo fisico, ovvero con la realt materiale.

33

Lanima rappresentata al centro attraverso la ruota cromatica


mentre le energie che la racchiudono ne definiscono lindividualit:
1 Vitale/Fisico, 2 Emozionale e 3 Mentale.

Ogni anima, simbolizzata da una ruota cromatica, si specifica e


corporizza selezionando ciascuna un proprio determinato colore, un
proprio raggio di luce. In questo modo le singole anime, a un tempo
ununica anima, si individualizzano rivestendosi di una propria capacit
di pensare, provare emozioni, sensazioni e di agire con una distinta
volont. Ognuna con il proprio scopo. questo che permette
alluniverso e alla vita di esistere, in quanto infinita variet di
espressioni della creazione. Riprenderemo pi avanti questo discorso.

Ogni personalit pu essere rappresentata essenzialmente attraverso un diverso colore


che la caratterizza. Anima ed ego rappresentano i due poli fondamentali delluomo.

34

Le persone possono interagire tra loro in maniera


analoga a quanto avviene con i colori.

Ognuno di noi vive i propri limiti attraverso la propria storia personale.


La realt duale o relativa fa di noi persone che credono, pensano,
agiscono e vivono in un modo piuttosto che in un altro. Ci
differenziamo in base al sesso, alla personalit, alle idee, ai gusti
personali e alle esperienze. E cos possiamo essere persone
tendenzialmente dinamiche o statiche, cerebrali o emozionali, loquaci o
taciturne, allegre o malinconiche. Questo elenco, chiaramente, potrebbe
estendersi allinfinito, anche se tutto fondamentalmente riconducibile
a poche tipologie caratteriali. Noi possiamo quindi essere questo o
quello ma mai tutto insieme. Questa condizione parziale ha la sua
ragione di essere, naturalmente, in quanto quella che rende la vita
diversificata e colorata e che assegna a ciascuno di noi il proprio posto
e scopo nel mondo. Come una parte di un tutto o una cellula di un unico
grande organismo vivente.
Il problema, per, che in questa parzialit ci siamo talmente
identificati da aver perso la visione dinsieme della realt e il senso di
unione e di armonia.
Quanto detto, si pu illustrare partendo da una semplice analogia, la
quale riflette una diffusa metafora e un sapere dimenticato. Ogni nostro
modo dessere equivale a una certa colorazione, la quale pu essere
rappresentata, nella ruota dei colori, da un raggio di questa. Tutti i
colori sono presenti in noi ma alcuni sono pi intensi e forti di altri e
sono quelli che ci caratterizzano, donandoci la nostra colorazione
dominante.
Nellimmagine che segue abbiamo un cerchio dei colori diviso in
dodici parti, a ciascuna delle quali si pu far corrispondere un
particolare modo dessere.

35

Ognuno di noi ha un carattere e una natura che pu essere rappresentata


attraverso uno o pi colori. Ricordiamo che tutto energia, cos come lo
sono i nostri modi dessere, riconducibili ora alle differenti energie dei
diversi colori1. Per cui, come questi possono essere miscelati tra loro
producendo nuove tonalit, cos i nostri pensieri, consci o meno, le loro
energie possono interagire con altre parti di noi stessi, con gli altri esseri
e con tutto ci che ci circonda producendo nuovi effetti. Ovviamente in
questa dimensione non sono pi i nostri occhi a percepire le reazioni di
dette energie ma il nostro essere attraverso le sensazioni, le emozioni, i
pensieri o, in generale, attraverso lo svolgersi delle situazioni.
Il pensiero o latteggiamento mentale non un fenomeno circoscritto e
delimitato nella testa di ciascun uomo, ma come unonda radio viaggia
nello spazio, come una luce colorata tinge tutto intorno a s.
Questa realt pu essere raffigurata attraverso unimmagine classica
della filosofia orientale: quella di un arazzo o di un tessuto la cui trama
e ordito, disegni e colori sono realizzati attraverso i fili delle nostre
energie individuali e quelle di tutto luniverso che si combinano e si
intrecciano in un unico immenso e complesso gioco di cause ed effetti.
Nella suddetta analogia si rispecchia anche unimportante acquisizione
della fisica quantistica (secondo Werner Heisenberg), ovvero laver
riconosciuto la fondamentale unit tra losservatore e la cosa osservata. Il che significa, in sintesi, che nella nostra realt, in cui ogni cosa
appare separata luna dallaltra, esiste invece un sottile collegamento,
1. Il carattere di ogni individuo, lo scopo della propria vita e larmonica espressione
delle sue qualit basilari: mentali, emotive e fisiche un bilanciato spettro cromatico
determinato dai dettami e i disegni dellanima; dalleredit spirituale delle vite
passate; dagli influssi astrali al momento della nascita (essenzialmente dal Sole e la
Luna, dei sette pianeti, e dallascendente, in rapporto con lo zodiaco); dalleredit
genetica; dallimprinting emozionale dato da una nascita attraverso un parto normale
oppure uno dolce; dallinfluenza dei genitori, la loro energia: di amore e armonia o, pi
comunemente, quella legata alle problematiche dellego; il tipo di nutrizione, eccetera.

36

uninterazione che avviene nellintimit della materia, al livello


dellatomo e che, per questa ragione, qualunque evento pu presentarsi
in maniera differente a seconda del modo o dellatteggiamento con cui
ci si dispone a esso.
Molti meccanismi della mente o i rapporti tra le persone possono essere
dunque interpretati attraverso lanalogia con i colori, in particolare
attraverso le modalit additiva e sottrattiva.
In additiva si va verso la luce, la crescita, la comprensione, larmonia,
la creativit
In sottrattiva verso lombra, la limitazione, lincomprensione, la
chiusura mentale
Meccanismi della mente i quali convergono nel nostro atteggiamento,
ovvero in ci che influisce sulla nostra struttura psico-energetica e fa s
che la stessa si trasformi in luce o in ombra e che tutto intorno cambi e
assuma significato in relazione a questo.
I rapporti tonale o per affinit (tra colori simili), polare (tra colori
complementari) e cromatico (variabile tra le due modalit precedenti),
in additiva (luci) e in sottrattiva (filtri) possono rappresentare le
situazioni di base nelle relazioni interpersonali o nei processi psichici.

Vediamo alcuni semplici esempi in ambito interpersonale.

37

In un rapporto tipicamente di amicizia o sentimentale, due persone


affini come carattere, idee e interessi possono essere rappresentate da
uno stesso colore: esse tendono a capirsi e a relazionarsi piuttosto bene,
trovando in questo forza e sostegno reciproco, in particolare in additiva.

Si tenga conto, in generale, che in additiva le energie si sommano


(maggiore luce), quindi i contributi di ciascuno tendono ad arricchire
laltro, mentre in sottrattiva le energie vengono sottratte dai filtri
mentali dati dalle differenti opinioni e credenze (minore luce).
Quando due persone sono molto simili tra loro (colori tonali) queste
vanno daccordo, c una buona intesa ma mancano di originali contributi, per cui la tendenza verso unomogeneit delle esperienze e degli
interessi condivisi e, al tempo stesso, se in sottrattiva, verso una chiusura o unindifferenza nei confronti di tutto ci che differente da loro.

Infatti, in sottrattiva, una persona gialla filtra attraverso


uninterazione una persona blu (colori polari) trovando il rapporto
poco piacevole o interessante. Stessa cosa, se la persona blu si pone
ugualmente come filtro nei confronti di quella gialla, per ignoranza,
pregiudizi o rigidit mentale, come nel caso di due persone che non si
ascoltano e ognuna vuole imporre il proprio punto di vista allaltra. La
sensazione quella di non capirsi reciprocamente, perch si crea come

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un buio comunicativo; buio che pu presentarsi sostanzialmente sotto


differenti forme, come lindifferenza, lantipatia, lodio o la paura.

Se invece abbiamo un rapporto cromatico (di cui il pi rappresentativo,


tra quello tonale e quello polare, quello triadico), dallinterazione di
questi colori ne otteniamo di nuovi. In sottrattiva, attraverso
linterazione, ad esempio, di giallo e azzurro si ottiene il verde; questo,
essendo il risultato di una differenza di energie, data dai filtri
caratteriali di ciascuno, pu significare in pratica che nel rapporto tra
due persone ci possono essere solo limitati punti in comune, il verde,
anche se non necessariamente condivisi, e invece una possibile
incompatibilit in generale (meno luce).

Se il rapporto in additiva, ad esempio tra rosso e verde, abbiamo


invece una somma delle due energie che produce qualcosa di nuovo, il
giallo, che le comprende entrambe elevandole (pi luce). In pratica, pu
rappresentare un fertile rapporto creativo e di crescita tra due persone
dal punto di vista sentimentale, di amicizia o professionale: ognuno
impara, fa proprio qualcosa dellaltro, vede attraverso gli occhi
dellaltro. Questo a condizione che tra le due persone ci sia una buona
armonia. questa la differenza tra le menti chiuse e le menti aperte: nel
primo caso il giallo non vede veramente lazzurro, cio non pu
comprenderlo pienamente e viceversa; ma trovano tra loro solo un
ristretto punto di contatto; nel secondo caso, il rosso e il verde, pur nella

39

diversit, si comprendono per quello che sono, potendo proprio per


questo produrre qualcosa di nuovo e di pi ampio per entrambi.

Oppure, due persone, sempre gialla e blu, in un primo momento


possono interagire in additiva e, apportando ciascuna quello che manca
allaltra un modo dessere e vedere opposto completarsi
creativamente in maniera anche molto intensa: condizione rappresentata
dalla luce bianca. Questo pu succedere, ad esempio, durante
linnamoramento quando due persone arrivano a comprendersi a fondo.
Col tempo per, per differenti motivi, queste finiscono generalmente
per scivolare nella modalit sottrattiva e, non riuscendo pi a mantenere
o ricreare lo stato luminoso iniziale, non comprendendosi pi, arrivano
a scontrarsi e infine a lasciarsi. A meno che lo stato nascente dellamore
non riesca a evolvere e a consolidarsi; oppure, al contrario, non si
sviluppino dei meccanismi di dipendenza. difficile infatti coltivare un
rapporto tra elementi opposti quando entrambi interagiscono in
sottrattiva e non hanno nessun punto in comune.
Essere sottrattivi significa avere una visione limitata della realt: il
rigido punto di vista che ci rende indifferenti, intolleranti o incapaci di
comprendere veramente ci che ci circonda. Essere additivi, invece,
vuole dire essere sensibili e ricettivi nei confronti di ci che diverso
da noi: una disposizione a sentire, a comprendere e a sommare in s
nuove espressioni illuminanti che accrescano la nostra consapevolezza.
Essenzialmente, il filtro costituito dalla nostra personale visione della
realt ci rende impossibile una reale visione del mondo, qui
simbolizzato dalla luce bianca; infatti, di questultima, possiamo
cogliere solamente quegli aspetti in qualche modo affini alla nostra
visione personale, mentre siamo insensibili agli altri.

40

Ogni coscienza (sopra raffigurata al centro attraverso i filtri blu e rosso) pu


generalmente cogliere dalla realt solo quegli aspetti a essa affini (le relative luci blu e
rossa, rispettivamente nella prima e seconda immagine), o gli stessi aspetti mediante
una sorta di filtraggio da aspetti pi complessi (le luci bianche), mentre opaca verso
gli aspetti a essa opposti (le luci rossa e blu).

Alcune interazioni, in additiva e in sottrattiva, tra differenti colori-personalit.

Le persone spesso non si trovano daccordo circa le percezioni o le


opinioni sulla realt per via dei propri filtri mentali. Ad esempio, nella
figura sopra, relativa alle interazioni in sottrattiva tra i coloripersonalit, una persona azzurra percepisce il giallo come verde che,

41

invece, percepito da una persona viola come rosso. Nemmeno il


bianco (lo sfondo) riconosciuto come tale.
Parafrasando il mito della caverna di Platone, se per ipotesi in un
gruppo isolato di persone alcune indossassero incessantemente e per
lungo tempo degli occhiali con lenti blu, queste troverebbero normale
vedere tutto blu (anzi, finirebbero col perdere anche la consapevolezza
del fatto di vedere blu); stessa cosa per chi osservasse invece attraverso
lenti verdi, gialle, eccetera. Cos, nellesprimere le proprie opinioni
sulla visione del mondo, ognuna di loro avrebbe ragione dal proprio
punto di vista ma, nel confronto, non capirebbe o non si troverebbe
daccordo con le altre. A meno che queste non arrivassero a
comprendere limportanza di togliersi gli occhiali.
***
Come un arazzo vivente, luniverso composto
da infiniti fili colorati intrecciati tra loro
che creano insieme sempre nuovi disegni e colori
una matrice2 psico-energetica che si colora, illumina o scurisce a
seconda delle idee, dei modi dessere e degli stati danimo individuali e
collettivi; una matrice (mente cosmica/umana) dalla quale origina la
realt manifesta e in cui ognuno tesse la storia della propria vita.
Si propone la presente immagine simbolica, in una grafica stilizzata,
attraverso la Matrice dei Colori, la tavolozza attraverso cui si esprime
la creativit universale.
Nella seguente matrice (Color Matrix) si distinguono le modalit
additiva e sottrattiva (rispettivamente nella met triangolare superiore
destra e inferiore sinistra) attraverso le combinazioni dei sei principali
colori (rosso, giallo, verde, azzurro, blu e viola) disposti secondo una
doppia serie di bande incrociate verticali e orizzontali che danno luogo
a trentasei miscele o sfumature cromatiche o, simbolicamente, a
trentasei possibili modi dessere o situazioni base della realt.
2. Matrice, dal latino matrix: genitrice, utero, matrice, fonte, origine.

42

43

Noi siamo come luci e filtri allo stesso tempo: influenziamo


colorandolo lambiente con la nostra presenza e lambiente colora
noi; quindi lo interpretiamo secondo il nostro punto di vista e,
viceversa, veniamo interpretati secondo altri punti di vista. Tutto
questo, normalmente, avviene soprattutto in maniera inconscia. Ogni
pensiero, quindi, atteggiamento e fondamentalmente ogni credenza
determinano la nostra esistenza, la nostra realt.
Sono pertanto due le modalit fondamentali su cui ci si pu orientare: il
principio di separazione (ombra/sottrattivo) e il principio di unione
(luce/additivo). A questi due principi e alle loro varie combinazioni,
nello specifico, corrispondono tutta una serie di modi di essere e
atteggiamenti che caratterizzano la nostra natura.
Al principio di separazione corrisponde lidentificazione nel nostro ego,
dunque nel nostro mondo separato dal resto del mondo: dallambiente,
dalle persone e dalle cose. Lessere separati fonte dinsicurezza e
dignoranza, non si conosce ci da cui si prende le distanze e se ne ha
quindi paura (perlopi inconscia). Dalla paura e dallignoranza segue a
cascata tutta una serie di atteggiamenti e sentimenti che rinforzano in
noi e negli altri, influenzandoci a vicenda, il senso di separazione.
Questi atteggiamenti si possono tradurre in pregiudizi, disprezzo,
antipatia, senso di superiorit o dinferiorit, indifferenza e orgoglio.
A questo si deve aggiungere inoltre un possibile senso di separazione o
non accettazione rivolto nei confronti di se stessi, il quale ci divide
anche interiormente.
Al principio di unione corrisponde invece un senso di comunione e di
accettazione di qualunque aspetto di se stessi e degli altri; un andare
oltre lindividualit intesa come limite. Un senso di purezza, fiducia ed
eros per la vita amore per lautenticit con consapevolezza e,
dunque, con una maggiore forza armonica.
Ma cosa significa in pratica tutto questo?
Ritorniamo nuovamente ai raggi colorati della nostra ruota dei colori di
cui abbiamo gi parlato. Abbiamo visto che a ogni particolare modo
dessere o colore corrisponde un differente tipo di energia. Esistono
innumerevoli modi dessere, i quali costituiscono ognuno un differente
limite della coscienza individuale, relativa e soggettiva. Quando la
nostra coscienza si fonda sullegocentrismo, lio separato dal tutto,

44

questa assume una forma limitante che taglia via una vasta parte di noi
corrispondente a tutti quei potenziali modi dessere non riconosciuti.
Essenzialmente luomo si autolimita ponendo la propria attenzione
sulla propria persona che, in quanto espressione anche di una natura
fisica, per forza di cose circoscritta, limitata e soggetta a errore.
Diversamente potrebbe orientare la propria attenzione, riconoscendo la
limitatezza e lillusoriet dellio, su ci che va oltre la materialit, oltre
ci che ha confini: la forza spirituale e la coscienza della propria anima,
riflesso delluniverso. Il fare proprio questo proposito, interiorizzandolo, determina il senso della vera etica o filosofia di vita che
riconosce che tutto collegato, Tutto Uno.
Energia e materia sono due aspetti differenti di una stessa unica realt:
la coscienza superiore. Dato che tutto energia, pi ci si riconosce
parte del tutto, pi si partecipi dellenergia e della coscienza del tutto;
al contrario, pi ci si lega alla propria individualit, pi si limita la
propria energia e la propria coscienza. Questo, tuttavia, non significa
affatto che si deve rinunciare alla propria individualit ma semplicemente che ci si deve collegare con una realt, una consapevolezza
superiore che pu produrre un arricchimento, unespansione, una forza
armonica, e dunque anche una profonda accettazione, della propria
persona. Una nuova consapevolezza che, fondamentalmente, si esprime
nella capacit di interagire in maniera additiva con il mondo e non pi,
principalmente, in maniera sottrattiva. Naturalmente il processo
graduale. Allinizio importante conoscere e fare nostre queste verit,
almeno a un livello concettuale, quindi necessario perseguirle con
intima convinzione, a prescindere dai risultati. Il perseguire questa
verit, questa etica, ci che si pu definire virt, ovvero la spinta o la
forza che aiuta luomo a raggiungere il proprio S.

ETICA
Etica ed energia
armonica si
producono
reciprocamente.

ENERGIA
ARMONICA

45

Ma dove trova luomo il sostegno, quellenergia in pi per liberarsi


dalla prigionia, i limiti e il malessere dovuti al vivere esclusivamente in
maniera egoica? Proprio nel perseguire questi principi etici, perch
come in un cerchio, etica ed energia armonica si producono a vicenda,
in un crescendo dato dalla continuit.
Riconoscere la verit significa cessare di identificarsi esclusivamente
nel proprio colore-personalit attraverso cui viene filtrata la realt che
ci circonda, perch il nostro colore solo uno dei tanti colori della ruota
o dei suoi raggi. La forza della ruota sta nel possedere tutti i raggi
cromatici, i quali, fondendosi armoniosamente nel centro, originano la
pura luce: la luce bianca, principio della vita e simbolo della totalit e
quindi dellarmonia pi profonda e vera. Ora, lego corrisponde a uno o
a pochi raggi, mentre lanima corrisponde alla ruota completa,
espressione dellinfinita, fulgida, divina totalit.

Ouroboros in Synosius di Palecanos (1478), e in testo alchemico egizio con iscrizione


greca: (En to pan) Luno tutto (Biblioteca di San Marco, Venezia).
Tra i numerosi simboli spirituali, il cerchio certamente tra i pi importanti, antichi e
diffusi. Esso riflette il sacro principio creatore delluniverso e luniverso stesso. Ma
anche larmonia cosmica, lunione degli opposti, la coincidenza di inizio e fine e
leterna ciclicit e continuit della vita, con la sua costante mutazione, rinnovazione ed
evoluzione. Tale simbolo stato rappresentato dalluomo in differenti modi: graffiti,
anelli, dischi forati, ruote, o attraverso metafore e con altri significati. Uno di questi
lOuroboros, il serpente che si morde la coda, simbolo del cosmo e della rigenerazione.

46

Qualunque modo dessere, qualsiasi colore che non riconosciamo o non


accettiamo in noi stessi e negli altri equivale a un precluderci una certa
relativa quota di energia: energia che ci viene a mancare e che, di fatto,
ci rende incompleti. Lessere separati dal tutto fondamentalmente un
essere separati dallenergia; ed la ricerca inconscia di questenergia
allorigine dei problemi tra gli uomini. Questo, in particolar modo,
perch la si ricerca normalmente nel modo sbagliato: ovvero si ricerca
inconsapevolmente proprio quel tipo di energia che perpetua lo stato
dessere anzich una consapevole espansione verso la completezza.
Lenergia va dove si posa la nostra attenzione: i nostri pensieri, le
nostre emozioni, il nostro corpo, le persone, le cose, i desideri. Per cui,
generalmente, si ricerca e si riceve istintivamente energia proprio
attirando lattenzione degli altri; quel tipo di energia che alimenta lego
e per la quale, di solito, si producono conflitti, rivalit e gelosie.

Lattenzione altrui alimenta lego.

Tanto maggiori e con pi forza sono, quindi, le cose che non riconosciamo e quanto pi forti sono i contrasti con gli altri; di conseguenza,
pi forti sono le emozioni suscitate, spesso cariche di sofferenza, e
maggiori sono gli scontri energetici e i problemi che ne possono
derivare. Scontri attraverso i quali si disperde la propria energia e ci si
preclude la possibilit di acquisirne una pi armonica. Al tempo stesso,
si rinforzano certi stati interiori negativi di cui lego soventemente si
nutre poich confermano la sua realt, lunica che esso conosca.
Finch restiamo aggrappati ai limiti del nostro ego e allinconsapevolezza, questo stato di cose, causa dei nostri malesseri pi profondi,
non pu che perdurare. La vera fonte di energia non sono gli altri ma
noi stessi, la nostra anima, ovvero luniverso; e dunque anche gli altri,
ma attraverso un rapporto fluido/armonico con essi e con il tutto.

47

Un altro aspetto da considerare sulla possibile origine dellindebolimento dellenergia vitale quello riguardante le nostre
problematiche interiori. Tra queste possiamo enumerare il pessimismo,
i sensi di colpa, la mancanza di autostima, la tristezza, il rancore.
Queste agiscono come ombre, filtri mentali che oscurano, soffocano o
consumano la luce vitale interiore con un senso di vuoto, di debolezza o
svogliatezza che pu ripercuotersi anche pesantemente sulla salute
fisica e che, nei casi peggiori, conducono alla depressione, allinattivit
e al non credere o trovare pi interesse in niente. Stati danimo negativi
che, al tempo stesso, sono favoriti non di rado da squilibri o carenze
energetiche preesistenti, per cui una cosa si ripercuote sullaltra in un
circolo vizioso3.

Ombre interiori e idee parassite corrispondono a pensieri sottrattivi che ci privano di


energia: pessimismo, senso di inutilit, paure, ecc. Da questi derivano depressione,
stanchezza cronica e altre malattie.

La nostra realt personale il risultato di un insieme di strutture di


pensiero che coesistono in noi, quali leducazione, le credenze, gli
interessi; e tali strutture o energie possono essere in accordo tra loro
oppure in contrasto. Queste energie devono essere coerenti tra loro
perch la nostra vita sia vissuta con forza, volont ed efficacia.
Altrimenti, se incoerenti, la nostra energia soffocata e dispersa.
3. Esiste una base costituzionale, pi o meno equilibrata energicamente, diversa per
ogni persona, sulla quale si aggiungono poi le sovrastrutture educative, esperienziali e
culturali con cui il tutto interagisce in maniera additiva o sottrattiva e da cui, infine,
risulta ci che siamo: persone pi o meno in buone condizioni di salute, pi o meno
soddisfatte di se stesse, ma pur sempre con i propri limiti. Essenzialmente si pu dire
che pi il nostro modo di vivere opera in modalit ombra, con minore luce o energia e
meno le parti nel nostro corpo lavorano in concerto e armoniosamente; la mente pu
risultare meno lucida ed essere preda di ansie o paure o semplicemente provare un
disagio o uninsoddisfazione di fondo senza motivi apparenti, fino ad arrivare a
condizioni di profondo malessere esistenziale.

48

Ad esempio, se non ci si riconosce in un certo modello ideale


conforme alle aspettative della famiglia, del gruppo o della societ,
questo pu costituire motivo di rifiuto di se stessi e quindi di
sofferenza; mentre, se in ci che siamo si riconosce la propria speciale
unicit, questo pu generare un senso di sicurezza e forza. In questo,
naturalmente, occorre fare attenzione a non cadere nellerrore opposto:
lesaltazione del proprio ego.
Nellaccettare se stessi e il mondo si liberano e si rendono disponibili
quote di energia nascoste in noi: in quanto ognuno di noi un riflesso
del macrocosmo, cos tutto quello che non accettiamo nel mondo
equivale a non essere accettato in noi stessi, a livello olografico, e
viceversa4.

Se ci che crediamo e desideriamo coerente con le nostre azioni e le nostre scelte


questi stati si rinforzano (maggiore intensit) se no si indeboliscono (oscuramento).

Credere, quindi, in una cosa e farne invece unaltra in cui non si crede
non ha chiaramente grande efficacia, in quanto abbiamo un
indebolimento di forze che si sottraggono a vicenda. Ben diverso,
invece, quando le forze sono in accordo o affini e, anche se di natura
opposta, si sommano e si arricchiscono reciprocamente.
4. Poich generalmente non si consapevoli del nostro stato interiore, un sistema per
capire in che modo siamo strutturati a livello inconscio consiste nel coglierlo nelle cose
in cui questo si riflette: la nostra salute e il modo in cui viviamo.

49

In generale dunque, ci che abbassa il livello vibrazionale sono le


emozioni negative come i timori, i dubbi incessanti o linsicurezza, i
conflitti, le inibizioni, le frustrazioni, lumore nero5; ma anche la
mancanza di veri ideali o solidi valori che ci guidino e sostengano; la
mancanza di un senso, una ragione o uno scopo nella vita.
Il dolore dovuto a una carenza di luce o a un suo squilibrio.

Unidea sottrattiva che si insinua nella mente eclissa una parte di essa,
mentre linfelicit, come una nube, lavvolge nellombra.

bene perci ascoltare i propri pensieri per sentire quali ci


indeboliscono; quindi, se necessario, opportuno controllare o
modificare le nostre credenze, idee e attivit mentali o, ancora, ricorrere
al silenzio mentale per impedire che certi moti negativi si alimentino a
nostre spese. Potrebbe essere utile, in questo senso, ricorrere
naturalmente alla possibilit di relativizzare i propri punti di vista: cio
vedere il classico bicchiere mezzo pieno anzich mezzo vuotoo , se
preferiamo, la penombra come una semiluce anzich una semioscurit,
o, semplicemente, vedere le cose in maniera positiva anzich
sottolinearne sempre gli aspetti negativi, forse perch ritenuti pi reali.
Ma il vero punto di arrivo, in realt, consiste nellandare oltre anche
allo stesso pensiero positivo, in quanto positivo spesso solo in senso
unilaterale o egoistico, per rivolgerci invece, in base a quanto gi
considerato nelle pagine precedenti, a quello che possiamo definire il
pensiero additivo, etico o armonico.
5. Lespressione vedere tutto nero, riferita al mal di vivere, non soltanto un modo di
dire ma un fatto reale, come si potuto constatare in uno studio condotto
dallUniversit di Friburgo in Germania e pubblicato dalla rivista Biological Psychiatry
(7-2010). Secondo tale ricerca, infatti, in una persona depressa la capacit di percepire
la luce e il contrasto tra i colori viene ad alterarsi, per cui lambiente osservato appare
sensibilmente pi offuscato e incolore.

50

Un altro aspetto da considerare, quello in relazione al fatto che a ogni


colore caratteriale corrisponde, in genere, un difetto della personalit
allorigine di un problema specifico. Per cui, secondo quanto abbiamo
potuto constatare attraverso i fenomeni di interazione tra i colori, si pu
dedurre che la soluzione migliore a un problema di natura caratteriale
non consista nel contrastare detto problema ma nello sviluppare
additivamente il colore caratteriale opposto: cos come, ad esempio, un
carattere irascibile viene equilibrato sviluppando la calma. Oppure,
lavarizia e la prodigalit, il fanatismo e lindifferenza, e altri opposti
squilibri, vengono compensati come i piatti di una bilancia luno
attraverso laltro. Per cui ogni eccesso serve a bilanciare leccesso
opposto. Al contrario, se invece viene contrastato il difetto, questo
tende normalmente a riaffermarsi. Questo perch tale azione di
contrasto equivale a voler soffocare una parte di noi stessi, la quale
naturalmente tende a opporsi, cos come tenderebbe a opporsi una
persona nel momento in cui si soffocasse la sua libera espressione di s.
Ogni temperamento pertanto costituisce un aspetto positivo, mentre
quello negativo dato dalla carenza delle qualit o energie degli altri
temperamenti, i quali insieme conferiscono equilibrio alla personalit.
Ogni colore , a un tempo, forte e debole in rapporto agli altri colori.

Nella 1a immagine il colore verde viene soffocato (depressione, sensi di colpa); nella 2a
lo stesso colore viene accentuato (attenzione su di esso); nella 3a gli si oppone una forza
contraria sottrattiva (rifiuto, giudizio), anche se sotto resta comunque sempre presente;
nella 4a viene raggiunta larmonia additiva con la qualit/energia opposta (cfr. lantica
regola dellagere contra, per diametrum; e il contrappasso del Purgatorio dantesco).

51

La base dellinterazione tra le persone data dalla comunicazione e in


questa, generalmente, si riflettono i modi dessere di ciascuno di noi6.
Nei modi dessere, a loro volta, possibile riconoscere la predominanza
della natura emotiva o razionale di ogni donna e di ogni uomo.
Tali nature sono in relazione coi due emisferi del cervello umano, ai
quali corrispondono differenti funzioni e propriet. Lemisfero sinistro
in relazione con la mente che pensa: razionale, logica, analitica,
caratterizzata dal pensiero lineare e temporale. Lemisfero destro
associato, invece, alla mente che sente: emozionale, intuitiva, analogica, creativa, capace dellimmaginazione e di una visione globale. Di
queste nature, entrambe presenti in tutti noi, spesso una prevale rispetto
allaltra. Per cui succede che, quando due persone comunicano
principalmente attraverso le proprie differenti modalit, si esprima una
bassa intesa tra le due. Il che equivale a un basso scambio di energia.

Quando invece queste comunicano secondo le reciproche modalit, si


esprime una maggiore intesa; anche se non sempre in modo... autentico.

Un gesto, una parola o lattenzione altrui possono essere


fonte di energia quando toccano le nostre corde.
6. Nella comunicazione tra le persone si possono individuare due principali livelli di
comprensione: la comprensione verbale e quella empatica o esperienziale. La prima
perlopi superficiale, mentre solo la seconda, in aggiunta alla prima, permette una reale
piena comprensione. Normalmente si crede di capire solo perch si sono capite le
parole e i concetti, ma spesso non si va oltre a questi. Ci perch non c una reale
trasmissione sulla stessa lunghezza donda; ovvero perch non si accomunati dalle
stesse idee, interessi, valori, esperienze e sentimenti.

52

La natura emotiva o razionale non dominante di supporto a quella


dominante: ovvero, una persona razionale si appassiona a ci che
stimola il proprio intelletto; mentre una persona emozionale si
interessa, volge l intelletto a ci che stimola le proprie emozioni.
Cos come per la vista, esiste un occhio non dominante che supporta la
prospettiva dettata da quello dominante nel conferire il senso di
profondit a tutto ci che viene osservato7.
***
Molte concezioni sbagliate o preconcetti rappresentano normalmente
dei limiti, poich dallincomprensione o dalla non accettazione di un
qualcosa nasce il precludersi di quella che, invece, potrebbe essere una
soluzione o unopportunit. Ad esempio, c chi ritiene che la
spiritualit sia qualcosa di separato dalla realt di tutti i giorni, qualcosa
di astratto, lontano, di scarsa utilit pratica; e c anche chi ritiene che
non esista affatto.
La spiritualit, al contrario, un tuttuno con la nostra realt, perch lo
spirito energia e tutto dipende da essa. Lo spirito, a sua volta,
proviene dalla mente cosmica o anima universale e ne quindi
intimamente connesso.
Con questo, il fatto di orientarci verso la spiritualit non significa che la
materialit non abbia importanza. Al contrario! Il fatto che ciascuno di
noi incarni il proprio colore, il proprio raggio di luce originale, ci rende
unici, ognuno con il proprio scopo o ragione di esistere, quale specifica
espressione manifesta dellEssere; anche se tale scopo non ci appare
chiaro o semplice da riconoscere.
Ognuno ha le proprie particolari caratteristiche che lo contraddistinguono, le proprie capacit, il proprio talento o le attitudini innate per
svolgere il proprio ruolo nella vita; quel modo particolare di vedere,
capire, fare le cose che altri non hanno o hanno in minor misura;
capacit che, se utilizzate, contribuirebbero ad arricchire il mondo.
Questo ci che dovrebbe motivare tutti noi, e non i falsi modelli, le
aspettative degli altri, o i puri fattori legati al denaro e al successo, se
intesi solo come mezzi per accrescere limportanza del proprio ego.
7. Locchio dominante quello con cui possibile, chiudendo luno o laltro occhio,
osservare ancora un punto lontano individuato con entrambi gli occhi aperti attraverso
un anello formato col pollice e lindice. A tal proposito si pu aggiungere che locchio
sinistro correlato con lemisfero emotivo mentre locchio destro con quello razionale.

53

Allo stesso tempo, ogni colore perde di senso se non in rapporto con gli
altri colori e se non in relazione, in ultima analisi, con lessere parte
integrante di un unico sistema organico costituito dagli stessi. La
questione non sta quindi nel fatto che un dato colore (modo dessere,
ruolo, lavoro, eccetera) sia migliore o peggiore di un altro; ci che
conta sono, invece, il rispetto e il giusto riconoscimento per ogni tipo di
contributo, perch ai fini del benessere generale sono tutti importanti e,
quindi, tutti rapportabili sullo stesso piano. Tutto dunque sta nel capire,
scegliere o accettare, con atteggiamento nuovo e ispirato, qual il
proprio scopo al di l delle mode e dei falsi valori.
In questo senso, si pu cogliere unanalogia con le differenti parti
costituenti del corpo umano, ognuna con la sua specifica funzione
finalizzata al benessere dellintero organismo.
Il nostro corpo origina, nel concepimento, da ununica cellula uovo e
per quanto complesso e differenziato nelle sue parti, una volta
completato il suo sviluppo, conserva la stessa olistica unit attraverso
unintelligenza che si manifesta in ogni sua parte: dagli apparati agli
organi, fino alle singole cellule. Cellule che svolgono ciascuna la
propria funzione e che, allo stesso tempo, beneficiano delle funzioni di
tutte le altre, in un insieme ottimizzato di interazioni che si riflette nel
perfetto funzionamento, altrimenti impossibile, di un organismo
estremamente complesso8.
Il benessere della parte equivale,
olograficamente, al benessere dellinsieme.
Quando, al contrario, le diverse parti del corpo non lavorano in armonia
tra loro, come sappiamo, subentrano invece il malessere o la malattia e
parallelamente, a livello sociale, la divisione tra gli uomini, il disagio e
le varie forme di ingiustizia. Si pu inoltre osservare che il contributo di
ogni singola cellula non si limita esclusivamente a quello nei confronti
delle cellule vicine, del proprio tessuto o del proprio organo, ma a tutto
lorganismo.
8. Questa semplice verit si pu riconoscere, al di l del parallelismo cellulare, nel
concetto filosofico orientale conosciuto come azione essenziale o agire senza agire
(Wu wei), dato dalloperare con il minimo impegno e il massimo risultato entrando in
comunione con ogni cosa; e nellinsegnamento evangelico relativo alla divina
provvidenza, con la parabola degli uccelli del cielo e dei gigli del campo (Mt 6, 25-34).
Candore dei gigli che, sempre nel vangelo, rimanda alla purezza dei bambini (Mt 18, 3).

54

Nellorganismo della societ umana, invece, le singole cellule, ovvero


gli uomini, assumono normalmente un comportamento ben differente.
Qui gli egoismi individuali producono una societ altrettanto egoista, in
cui si deve lottare per avere semplicemente ci che a tutti spetterebbe di
diritto: il necessario di che vivere decorosamente e dove le varie forme
di associazione nascono e si sviluppano, contrariamente da un
organismo sano, per assumere maggiore forza e privilegi a discapito di
tutto e di tutti.
Cos, il principio olografico fa s che la disarmonia nelle persone
produca, in generale, la disarmonia tra i popoli della Terra e, in
particolare, la disarmonia a livello cellulare nei corpi delle stesse
persone, con il conseguente svilupparsi delle diverse malattie9.
***
Lo scopo della vita la libert attraverso il senso di unit.
Il contatto con la luce invisibile ci offre la forza, il benessere e la
centratura che sola ci pu donare quella comprensione unitaria
universalmente condivisibile, al di l dei divergenti punti di vista;
mentre il colore, lindividualit, ci offre i mezzi specifici per esprimere
al meglio la nostra missione, i nostri sogni e desideri; la nostra vita.
Spiritualit andare oltre la propria individualit,
senza perdere il senso della propria individualit.
***
9. Secondo il principio della corrispondenza olografica, il vero benessere individuale
attuabile solo attraverso lequazione: benessere personale = benessere collettivo.
In altri termini, il nostro pensiero allorigine del nostro stato relativo o dualistico di
consapevolezza (dove la realt viene percepita ordinariamente in termini di opposti), da
cui ogni nostra considerazione, giudizio, punto di vista o azione in merito a qualunque
cosa. Ad esempio, chi definisce e delimita il concetto di bene o verit, genera di
conseguenza ci che male o falsit. Chi ricerca il bene per s, determina
automaticamente il male per qualcun altro e, di conseguenza, anche per s. Per questo,
per superare il bene e il male quali nostre creazioni, bisogna cessare di dividere il
mondo e orientarci, invece, verso larmonia globale dello stato di consapevolezza
unitario, dove il benessere personale e collettivo equivalgono e coincidono e non sono
contrapposti ad altro perch non c altro a cui essere contrapposti.

55

La vera consapevolezza ci data dalla congiunzione con lEssere. C


una conoscenza dellassoluto, dei principi spirituali naturali ed eterni
che ci indicano la strada per la luce, il nostro vero essere, e una
conoscenza del relativo che ci pervenuta fin dal momento della nostra
nascita attraverso i modelli familiari, educativi, culturali e sociali di
riferimento; modelli che ci hanno sempre circondato e attraverso i quali
ci stato cucito addosso un abito mentale conforme al sistema in cui
viviamo. La nostra attenzione pu essere rivolta verso luna o laltra
dimensione e, normalmente, a livello collettivo, viene riposta nella
seconda: quella relativa alla nostra condizione ordinaria e al credo
individualista. Ora, il pensiero si pu collegare con lanima oppure con
lego, per cui noi siamo ci che pensiamo.
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel
cercare nuove terre, ma nellavere nuovi occhi.
Marcel Proust

Vivere lego significa innanzitutto vivere i propri limiti, lignoranza e la


paura di ci che non si conosce e con essa il suo rifiuto. Da questo
deriva uninfinit di problematiche, tra cui quella di non essere consapevoli di tutto questo; pertanto si vive con lillusione di essere liberi e
padroni del proprio destino. Ma la libert, cos come la nostra stessa
realt, solo unillusione quando si vive attraverso lego. Un esempio
della nostra incapacit di essere padroni di noi stessi ce lo rivela la
difficolt di tenere semplicemente a bada la nostra mente. sufficiente
provare ad annullare completamente ogni tipo di pensiero, solo per
pochi minuti, per potercene rendere conto10. Il succedersi involontario
di pensieri sempre diversi e, nel contempo, sempre uguali produce un
dialogo interiore continuo che se fosse esternato verremmo presi
probabilmente per matti. Un processo, questo, suscitato da meccanismi
inconsci e abitudini che ci fanno procedere sempre sugli stessi binari.
Pensieri consci e inconsci automatici dati dal nostro vissuto, dalle
nostre credenze, dai problemi della vita, i desideri, le aspettative, le
insofferenze, i malesseri, le incomprensioni, le fantasie, i ricordi, i
progetti, il pessimismo e le speranze.
10. Se il penso dunque sono, per usare la celebre espressione cartesiana, costituisce
per noi una realt, che effetto potr farci allora lidea di non pensare?

56

Pensieri ed emozioni che dipingono incessantemente la nostra realt,


piacevole o meno, facendo uso dei nostri colori personali, quelli che
caratterizzano il nostro modo dessere.
Tu sei il tuo profondo desiderio.
Il tuo desiderio il tuo volere.
Il tuo volere la tua azione.
La tua azione il tuo destino.
Brihadaranyaka Upanishad

Giungiamo, ora, a un concetto fondamentale della spiritualit: il


principio di causa ed effetto.
Cos, in fondo, la magia se non la manifestazione del pensiero.
Il nostro mondo allora non che una grande opera collettiva di magia.
Realizzare linferno o il paradiso in Terra dipende, quindi, solo da noi.
Ogni fatto nella nostra realt avviene in base a un principio di causa ed
effetto, o attrazione, per cui a ogni causa corrisponde sempre un effetto,
a ogni azione (e non azione) una reazione. Non un effetto qualunque,
ma sempre in relazione con la propria causa, in quanto, come gi
considerato, ogni cosa legata insieme in una rete di reciproche
interazioni. Ci significa che tutti i nostri pensieri, le nostre parole e le
nostre azioni, a livello individuale e collettivo, costituiscono una forza
che si propaga tuttintorno e, nel contempo, come uneco si riverbera su
se stessa. Per cui, si pu affermare che il mondo lo specchio della
nostra mente, una creazione a nostra immagine.
Tale concetto base si collega a ci che conosciuto comunemente come
il principio del karma11.
Questo inoltre significa che i fenomeni osservati appaiono
diversamente a seconda del nostro schema di pensiero; ovvero, ogni
11. Il karma (dal sanscrito, azione) una forza dinamica, un fuoco, allorigine della
continua mutazione e trasformazione delluniverso e della vita. Nel pensiero indiano ha
assunto anche il significato, legato al mondo illusorio della maya, di conseguenza
ineluttabile delle azioni; per cui, finch luomo crede di essere distinto dal resto del
mondo legato ai suoi limiti e ai suoi stessi inganni. Cos il bene e il male, lamore e
lodio, non sono che concetti relativi, espressioni dellego, cio espressioni che si
collocano sul piano orizzontale dellesperienza umana ordinaria (e che a questa legano).

57

atteggiamento e credenza determina la nostra esistenza, la nostra realt,


perch ogni visione relativa resa assoluta dal crederci.
E parafrasando Epitteto:
Non si crede ci che si vede ma si vede ci che si crede.
Ovvero, nessun evento di per s negativo o positivo:
ci che lo rende tale il modo in cui lo si interpreta.
Le cose affini dunque si attirano. Noi attiriamo tutto ci che in
sintonia con la nostra attitudine mentale, anche inconscia, perch
allorigine di onde pensiero che risonano con tutto ci che loro affine.
Cos, ricollegandoci alle interazioni tra le luci e i colori, ogni nostro
pensiero colora noi stessi e lo spazio che ci circonda e, allo stesso
tempo, costituisce un filtro mentale attraverso il quale noi diveniamo
ricettivi unicamente allo stesso colore presente nel mondo esterno.
Da questo deriva un apparente paradosso, secondo cui dobbiamo gi
essere ci che vogliamo essere, che tradotto in pratica si pu esemplificare con: per essere felici, bisogna essere felici. Ovvero, la vera felicit
non il risultato del realizzarsi di determinate condizioni esterne (soldi,
sogni, amore) ma il risultato di uno stato danimo positivo che deve
essere gi presente in noi stessi. Una lunghezza donda, una misura,
uno stato mentale che per affinit richiama o ci permette di cogliere la
felicit in ogni cosa. Mentre linfelicit richiama linfelicit.
Luomo misura di tutte le cose.
Protagora

Intorno a noi esiste gi ogni possibilit positiva o negativa, invisibile come le onde
radio. Dipende dal nostro filtro o struttura di pensiero poter vedere, sintonizzarci,
ossia rendere manifesta nella nostra esistenza luna o laltra.

58

Ogni uomo, essere o cosa come una corda sonora, una tra le
innumerevoli del complesso strumento musicale chiamato mondo,
ciascuna con la sua nota, che consuona con tutto ci le affine.
Pertanto secondo questo principio si attira o si crea nella propria realt
tutto ci che in relazione con la nostra forma mentis, tutto ci in cui si
crede o tutto quello con cui ci si rende in qualche modo affini. Ad
esempio, se si coltiva un atteggiamento armonioso si trasmette e si
attira benessere; al contrario, se si indugia su ci che negativo, si
attira e trasmette negativit. Anche attraverso il semplice malcontento.
Cambia il modo di vedere le cose e vedrai le cose cambiare.
Sun Tzu

bene inoltre considerare che espressioni differenti della nostra


coscienza (pensiero, immaginazione, emozioni) possono spesso
coesistere in maniera incoerente e interferire tra loro. Quando
esprimiamo un rifiuto a livello verbale, questo lo indichiamo convenzionalmente con luso del no e/o del non allinterno del discorso.
Quando invece il rifiuto lo proviamo a livello emozionale, oppure
temiamo qualcosa, reagiamo spontaneamente e inconsapevolmente con
un no rappresentato dal nostro opporre resistenza a quella determinata
cosa, vale a dire preoccupandoci, provando rabbia, impazienza e
immaginando possibili scenari della situazione indesiderata o temuta.
Ad esempio, a parole esprimiamo di non volere la povert ma la paura
ci porta a immaginare invece possibili condizioni di miseria. Ora, il
punto che la mente razionale come divisa da tutto il resto (corpo,
mondo esterno), a differenza della mente pi profonda, analogica; per
questo un pensiero verbale non ha la stessa influenza sulla realt di
quanto lo abbia invece unimmagine mentale, unemozione o una sensazione. Quindi con questo tipo di comportamento si favorisce proprio
il realizzarsi di quelleventualit che razionalmente non si vorrebbe. La
resistenza non risolve o allontana le situazioni ma le trattiene o attira,
attraverso una sorta di sintonia. Per questo, quando non si vuole
qualcosa, per essere efficace e coerente, questo desiderio deve essere
sempre associato allimmagine della situazione desiderata e mai a
quella non desiderata. Quindi, per ottenere ci che si vuole non bisogna
pensare a ci che non si vuole (problemi, malattie, carenze); ovvero,
le parole devono riflettere limmagine mentale e limmagine le parole.

59

I problemi non possono essere risolti


dallo stesso atteggiamento mentale che li ha creati.
A. Einstein

Azione consapevole e responsabile significa quindi essere consapevoli


dei propri pensieri, atteggiamenti e gesti, sapendo che da questi tutto si
origina. Inoltre non bisogna lasciare che la mente ci domini e assorba la
nostra energia identificandoci e riponendo in essa tutta la nostra
attenzione. Ma, come si procede nella cura di una malattia,
riconoscendo e risolvendo le cause per eliminare gli effetti, allo stesso
modo si deve procedere per andare oltre i limiti della propria mente:
ovvero riconoscere che non siamo solo il nostro pensiero, ma che
questo uno strumento e non la nostra unica realt. Capire, ad esempio,
che come le nostre mani, in quanto strumento, una volta finito il loro
compito restano ferme e non si agitano inutilmente, cos dovrebbe
avvenire con la nostra mente, anzich essere immersi incessantemente
nei nostri pensieri, quali foglie al vento.
Lattenzione, pertanto, andrebbe riposta su ci che fonte di forza e
armonia, vale a dire la nostra realt spirituale e animica.
Quando ci identifichiamo con il nostro essere individuale noi ci
ancoriamo ai singoli raggi della nostra esistenza egoica e relativa.
Quando, con il silenzio interiore ci colleghiamo con la nostra energia
sottile e, per suo tramite, con la nostra anima, ci ancoriamo nel centro
stabile della ruota cromatica infinita che comprende tutti i colori, tutti
gli esseri, tutte le cose, tutto luniverso.
Essere centrati lequivalente di essere connessi con la fonte della vita.
Possiamo immaginarci come una ruota: questa per girare liberamente
con equilibrio su se stessa importante che sia centrata, che non sia
bloccata, frenata o sbilanciata in alcun modo; e tutto ci che la limita in
questo senso sono le nostre identificazioni e i nostri legami o
attaccamenti, paragonabili a delle ganasce dei freni strette su di essa.
I legami corrispondono, in altri termini, alle diverse forme in cui lego
soggiace alloscura forza gravitazionale dellignoranza e dellillusione.
Gravit espressa dallidentificazione nelle idee, opinioni e concezioni
soggettive, relative o limitate che originano dalla separazione
dallunit; le quali conducono ad assumere posizioni personali
attraverso cui si osserva e interpreta il mondo rigidamente. Sono i
circuiti della mente costruiti attraverso leducazione e i condizionamenti, in cui viaggiano i pensieri con i quali esprimiamo il nostro

60

esistere e senza i quali ci sentiremmo persi. Di natura opposta, e nel


contempo simile alle identificazioni, ci sono le non accettazioni quali,
ad esempio, il non accettare se stessi per come ci si vede e per i propri
difetti, il non accettare certe situazioni, certi aspetti della vita, perch si
vorrebbe che fossero in parte o del tutto diversi e per i quali, spesso con
rabbia, si d al cielo, al mondo, agli altri o a se stessi la colpa di tutto.
Altre forme, infine, di legame possono invece consistere nel restare
aggrappati al passato: ai rimpianti, al rancore, ai sensi di colpa12;
oppure al futuro: le preoccupazioni, le illusorie speranze, nella passiva
attesa che qualcosa di diverso possa cambiare la nostra vita.
Nessuno pi schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo.
J.W. Goethe

Naturalmente, rinunciare ai legami non significa rinunciare a se stessi o


al mondo ma solo allignoranza, ai limiti e al falso, in particolare grazie
a un nuovo atteggiamento: lessere distaccati. Un essere distaccati che
ovviamente non vuole dire insensibile o apatica indifferenza.
In definitiva il problema consiste nel fatto che finch si hanno questi
legami e identificazioni non possibile inquadrare nella giusta prospettiva il modo in cui ci si rapporta con se stessi e con il mondo esterno;
inoltre ci si preclude la possibilit di rendersi percettivi e aperti a nuove
opportunit o idee che possano arricchire la nostra esistenza. Infine,
anche importante ricordarsi che attaccarsi ai propri problemi o ai difetti
personali o a quelli altrui non fa altro che farli perdurare o accrescere.
Per luomo, lanimo (ego) demone
difficile combattere contro lanimo:
ci che vuole, infatti, lo compra a prezzo dellanima.13
Eraclito di Efeso

Grande Spirito, aiutami a non giudicare un altro, se prima


non ho camminato nei suoi mocassini per due settimane.
Antico detto Sioux
12. C unimportante consapevolezza che ci pu aiutare a superare radicalmente tutti
questi problemi e consiste nello scoprire limportanza del perdono; non solo nei
confronti degli altri ma anche di noi stessi. Il perdono con il cuore. Un punto importante
questo per poterci liberare dalle nostre catene e problematiche interiori e poter crescere.
13. Si cfr. la storia del dottor Faust, popolare racconto tedesco del XVI secolo.

61

Sono dunque infine due le condizioni su cui si pu fondare la nostra


esistenza: la paura (sotto qualsiasi forma) e il suo antidoto, lAmore.
Dalla paura derivano i legami, le resistenze, le preoccupazioni.
Dallamore la verit, la libert, la forza, larmonia, il benessere e la vera
comprensione.
La paura una condizione innata e comune pressoch alla totalit degli
uomini: labbiamo respirata fin dalla nascita e per molti non
nemmeno riconosciuta come tale. Questa, infatti, ha tante maschere, tra
cui le identificazioni: le ancore della sicurezza emotiva.
Lamore invece la via di accesso allanima, alla totalit: la fonte dello
stesso amore. E chi desidera entrare in comunione con essa occorre che
cessi di essere parziale con la mente per ricercare al contrario
lintegrit, ovvero il distacco da tutto quello che si crede di possedere,
per trovare tutto quello che non si sa di avere.
Questo rappresenta la morte simbolica dellego, dellillusione e,
dunque, la rinascita a una nuova vita.
La pace del cuore, ogni risoluzione, risiede nellabbandono: nel non
essere pi una parte contrapposta alle altre ma un tuttuno con queste.
***
Tutto energia: ogni nostro pensiero, emozione e modo dessere
come una condensazione, una specificazione energetica o un particolare colore. In quanto tale, ogni concentrazione di energia, se
sufficientemente sviluppata, attraverso lattenzione che si ripone in
essa, costituisce un nucleo di attrazione gravitazionale che attira a s
altra energia cos come un magnete attira a s e la concentra la
limatura di ferro tale da permettergli di perpetuarsi ed esistere.
questa forza che determina ogni azione come un condizionamento o
una predisposizione e che si impone come nucleo portante. Altri nuclei
possono essere attivati, ma quello che prevale, per una sorta di potere
dinerzia, quello pi profondo e forte. La causa dei nostri effetti.
Se ogni coscienza, dunque, pu essere immaginata come formata da
nuclei costituiti da pensieri, desideri e sentimenti, i quali determinano
le posizioni soggettive e relative tipiche dellindividualit, per
svincolarsi da queste posizioni necessario scoprire una forza in se
stessi che ci illumini e che costituisca un nuovo centro di gravit
intorno al quale possano orbitare armoniosamente i nuclei suddetti,
cos come i pianeti ruotano attorno al Sole.

62

Lenergy disc
Abbiamo visto, ricollegandoci a unanalogia del capitolo precedente,
che come una ruota bilanciata e senza freni pu ruotare liberamente,
cos luomo pu raggiungere la libert attraverso la centratura, ovvero
senza i legami dellego.
A questo punto si propone un semplice esperimento attraverso un
particolare strumento utile a dimostrare lesistenza e la presenza
dellenergia sottile, e il cui funzionamento, in questo contesto, pu
essere posto in relazione con quanto sopra accennato.
Questo strumento, semplicissimo da realizzare e di cui pi avanti
daremo i dettagli, un disco sensibile allenergia vitale e in grado di
ruotare cos come un chakra nelluomo o un pianeta nello spazio
quando questa viene concentrata su di esso.

Quello illustrato un disco di carta delle dimensioni di un compact


disc, sospeso e posto in equilibrio sopra uno spillo attraverso una sorta
di bilanciere a cupola1.
1. Il bilanciere abbassa il disco o il baricentro rispetto al sostegno o al perno di
rotazione, conferendo cos maggiore stabilit al disco stesso.

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Lesperimento va svolto in un ambiente privo di correnti daria e, a


titolo di controprova, possibile sottoporre il suddetto disco a una fonte
di luce, di calore oppure allazione di una calamita. Facendo,
ovviamente, attenzione a non toccare lo strumento, si potr constatare
che lo stesso non influenzabile da queste forme di energia
convenzionale. Fanno eccezione le cariche elettrostatiche, ottenute ad
esempio attraverso una penna strofinata con un panno, con le quali, se
possibile esercitare unattrazione sul disco, non altrettanto possibile
farlo ruotare.
Ora, si avvicinino invece lentamente le mani ai bordi del disco, alla
distanza di circa tre o quattro centimetri, e si immagini di mandare la
propria energia vitale su di esso dalle proprie palme, immobili. Stando
rilassati e con un po di pazienza, cercando la posizione ideale, si potr
assistere sorprendentemente alla sua rotazione. Un fenomeno, questo,
prodotto dalla concentrazione di energia sottile nel disco di carta che
pertanto incomincia spontaneamente a girare, in maniera pi o meno
costante, con un senso di rotazione o laltro2.

2. Il disco pu compiere indicativamente cinque giri al minuto.

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La memoria dellacqua
Essere grati per lamore
Uninteressante dimostrazione di come il pensiero abbia uninfluenza
sulla realt ci dato dalla scoperta di Masaru Emoto, uno scienziato
giapponese che ha condotto delle ricerche sulle propriet dellacqua e
che negli anni 90, in particolare, ha messo a punto un metodo originale
di studio che consiste nel congelare gocce dacqua e poi fotografarne i
cristalli, sempre diversi, che da queste si formano. Attraverso fotografie
sorprendenti ha potuto mostrare che, a seconda della provenienza, del
grado di inquinamento o della purezza dellacqua esaminata, questa
poteva produrre o meno cristalli armoniosi e simmetrici. Lacqua pura
delle fonti era in grado di produrre bellissimi cristalli, di struttura
esagonale, come quelli della neve, non confrontabili con quelli
ottenibili dallacqua di rubinetto oppure inquinata della maggior parte
delle citt campionate in diverse parti del mondo. Gli esperimenti
successivamente si sono estesi ai trattamenti dellacqua con la musica,
con le parole e le emozioni. Come si pu intuire, lacqua sottoposta, ad
esempio, alla musica classica, a parole ed emozioni cordiali era in
grado di produrre stupendi cristalli; ben diversi, invece, da quelli
informi ottenuti attraverso un genere di musica hard, oppure attraverso
parole offensive e aggressive.

Cristalli che rispecchiano emozioni di amore e odio.


Foto di Masaru Emoto.

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Per Emoto, le espressioni pi importanti, attraverso cui ha potuto


constatare gli effetti pi belli con i cristalli dacqua, sono lamore e la
gratitudine; e la gratitudine forse pi dellamore, perch questa esprime
laccettazione, lessere grati per tutto ci che si ricevuto.
Lacqua, fonte e matrice di vita, il Medium universale che ha la
capacit di assorbire e ritrasmettere qualunque impressione.
Se si pensa che il nostro corpo costituito prevalentemente di acqua, si
pu immaginare cosa possono produrre i pensieri e le emozioni
negative su noi stessi e gli altri.
A tal proposito vale la pena di menzionare unanaloga scoperta, per
opera del biologo Lee Lorenzen, secondo la quale le molecole dacqua
del nostro organismo e delle nostre cellule avrebbero la capacit di
trasportare i nutrienti ed eliminare le tossine in maniera pi efficiente
quando presentano unarmoniosa struttura a forma di anello, simile a un
cristallo di neve (Clustered water).
Il cristallo di neve, la cui forma tipica riconducibile alla figura
geometrica dellesagono, riflette lequilibrio tra la componente
materiale (lacqua) e quella vitale-armonica della natura incontaminata;
componente, questultima, senza la quale avremmo solo materia
informe, disarmonica o senza vita.

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Consapevolezza
La libert delluomo in diretto rapporto con la sua capacit di
affrancarsi dal meccanismo di causa ed effetto che sottost alla realt
duale del mondo materiale; ovvero con la possibilit di scegliere
consapevolmente senza subire passivamente i condizionamenti esterni
e interni; cio riconoscendo in s una volont pi profonda, quella
autentica.
Qual lorigine delle nostre credenze e dei nostri pensieri? Di ogni
nostro stato danimo ed emozione? Crediamo in ci che siamo e in ci
che pensiamo? Quale ragione si cela in ogni nostra scelta, espressione,
parola o azione? Forse linvidia o il rancore, legoismo oppure
lorgoglio, le convenzioni o la morale, il timore e la vergogna o invece
la superbia, lignoranza e il pregiudizio? E dietro ciascuno di questi, a
loro volta, cosaltro? Unesperienza passata, leducazione ricevuta o
linfluenza del proprio ambiente? In un concatenarsi di fatti di cui si
perso probabilmente ogni ricordo, ma i cui effetti probabilmente
perdurano ancora su di noi.
Ci rimanda a una questione importante, ovvero quella relativa al fatto
che i nostri pensieri si riflettono, oltre che in noi stessi, influendo sul
nostro stato di benessere, anche nello spazio che ci circonda, nei
rapporti con gli altri, e a livello globale. Come dentro, cos fuori.
La mancanza di consapevolezza e responsabilit circa le conseguenze
dei nostri atteggiamenti incompatibile con la libert e con il desiderio,
seppur legittimo, di una migliore qualit di vita. Senza interrompere
questo circolo vizioso non possibile emanciparsi, e con noi il mondo,
il nostro specchio. Pensare che la colpa sia sempre degli altri o la
soluzione debba sempre venire dallesterno (per nostra inadeguatezza)
una visione erronea consolidata nel tempo che si accompagna a una
passivit mentale diffusa, attraverso la quale abbiamo ceduto il nostro
diritto alla verit e allautodeterminazione.
Se il mondo il riflesso dei nostri pensieri non ha senso avercela per i
mali che affliggono; perch finch non saremo noi, ognuno di noi in
prima persona, ad armonizzarci interiormente, ogni altra azione o
programma esteriore saranno vani o insufficienti. Ed solo questa la
consapevolezza, ossia la verit che ci render liberi. possibile
allora, volgendo lo sguardo esternamente, liberarsi dei preconcetti, dai

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pregiudizi e dai condizionamenti culturali ed esperienziali per poter


conoscere e capire senza lazione filtrante e interpretativa che questi
comportano1, ponendosi al di l dei meccanismi di azione e reazione,
per cui ogni nostro pensiero o stato danimo spesso il riflesso
automatico e inconscio a un impulso originario esterno come una
suggestione, una moda, un altro pensiero, unesperienza o un fatto, in
un'ininterrotta concatenazione di cause ed effetti.
La cosa che pi affligge e divide gli uomini il ritenersi arbitri
del bene e del male. questo il peccato originale causa di tutti
i drammi esistenziali, fin dalla genesi dei tempi.
Tutte le concezioni di tipo collettivo (religioni, ideologie, dogmi,
tradizioni, consuetudini), a cui siamo legati, soddisfano la nostra
necessit interiore di credere in qualcosa, di possedere unidentit e un
rassicurante senso di appartenenza, sacrificando per in questo modo
quella leggerezza e quellassenza di limiti che solo lemancipazione da
tali credenze ci pu dare. Se tali credenze, da una parte ci offrono un
senso di appartenenza e di sicurezza, dallaltra comportano una
divisione tra noi e il resto del mondo, da chi crediamo essere diverso da
noi. Il timore di perdere le proprie false sicurezze si traduce nella paura
di cambiare persino la paura di un mondo migliore, un mondo che
non conosciamo che si concretizza in azioni sabotatrici che noi stessi
mettiamo in atto inconsciamente allo scopo di impedirci o renderci
1. Si pensi, ad esempio, ai personaggi dei romanzi o dei film, per le cui idee o azioni
nella vita normale si proverebbe biasimo o rabbia e che invece sono compresi, accettati
o perfino amati. Perch questa differenza? Perch nei racconti di questi personaggi si
arriva a conoscere tutto della loro vita, del loro punto di vista, ovvero tutti i fatti e le
ragioni che hanno concorso a fare di essi ci che sono. Fino a sentirci partecipi delle
loro storie. Nella realt, naturalmente, questo non sempre possibile, ma non per
questo possiamo sentirci giustificati a giudicare e condannare, tanto meno sulla base di
cieche ed erronee supposizioni. Oppure, a quanti non mai capitato, magari al volante
della propria auto, con la radio accesa, di accorgersi come la percezione del mondo
esterno possa cambiare in base al tipo di musica che si ascolta in quel dato momento.
Se una musica dolce, soprattutto se legata a sentimenti che toccano il cuore, lo stato
danimo pu mutare fino a provare una inconsueta magica e fuggente sensazione di
bellezza in tutto ci che si osserva lungo la strada. Ogni cosa, ogni persona, ogni volto
che si incontra appare bello le stesse cose e gli stessi volti rispetto ai quali in un
qualunque altro momento saremmo stati perfettamente indifferenti o verso i quali
avremmo avuto forse qualcosa da ridire e ci si sente come avvolti in un senso di pace
e serenit, dove ogni problema sembra svanire e tutto, l fuori, sembra essere perfetto.

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difficile ogni possibilit di cambiamento e di crescita.


Al tempo stesso quindi, volgendo lo sguardo interiormente, si pu fare
chiarezza in noi stessi. Ad esempio, comprendendo se un certo nostro
atteggiamento origina semplicemente da un modello familiare, sociale o
morale, o se lo stesso (apparentemente uguale) atteggiamento dovuto
a una consapevolezza in grado di riconoscere e capire il vero senso di
ogni scelta; tra lessere cio in un certo determinato modo per paura di
essere se stessi o se invece dovuto a una libera scelta. Nel primo caso
possibile che si possa mentire a noi stessi, non accettarsi, essere
interiormente divisi cos da produrre un contrasto energetico o una sorta
di resistenza interiore esistenziale, una zona buia; nel secondo caso
invece saremmo di fronte a una scelta consapevole, senza pregiudizi o
autocondanne e a una serena consapevolezza e accettazione di
qualunque cosa ritenuta positiva o negativa, con un senso di spontanea,
luminosa interezza e libert. Da ci si pu comprendere come il vero
colore di ogni uomo, che origina dalla propria anima, spesso
mascherato da un colore differente, non autentico, acquisito o imposto
attraverso gli influssi, a esso contrari, della famiglia e della societ, e
quindi in definitiva da noi stessi, non pi noi stessi.
Uomo, conosci te stesso e conoscerai luniverso e gli dei.
Oracolo di Delfi

Qual , dunque, il profondo scopo dellesistenza? vivere in maniera


autentica e in armonia con tutto ci che ci circonda. vivere secondo
il proprio moto di spirito originale, contribuendo al benessere e alla
felicit dellanima comune dellumanit.
Ma ci non possibile veramente se non si vive in comunione con la
propria anima e in accordo con il mondo esterno, i due volti di
ununica realt.
La mancata soddisfazione di questa condizione comporta infatti:
lesistenza di problemi interiori come le emozioni e gli stati danimo
negativi: le paure, le insicurezze, i legami, le insoddisfazioni, le
resistenze, allorigine profonda di ogni forma di difficolt esistenziali;
una vita basata sullegoismo e sullinconsapevolezza, uninconsapevolezza di cui siamo prigionieri e che in gran parte tutti contribuiamo
ad alimentare e a perpetuare imprigionandoci gli uni con gli altri.

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La soluzione consiste pertanto nel ricercare essenzialmente una guida e


chiarezza nel proprio S, in modo da poter realizzare una vita
autentica attraverso la consapevolezza, la libert e la responsabilit:
ovvero la chiara comprensione della realt senza la quale non si pu
essere veramente liberi; la libert dal proprio e dallaltrui egoismo; e
la responsabilit nei confronti delle proprie scelte e azioni. Qualit
fondamentali per far s che il mondo possa evolvere attraverso
lemergere di una nuova umanit illuminata e felice, libera e unita.
In tutto questo, un ruolo centrale ricoperto dallo scopo dellesistenza.
Perch qualunque sia la motivazione che spinge luomo ad agire
(affermazione, attenzioni, riconoscimenti) in fondo ci che esso ricerca
quel qualcosa che dia un senso alla vita e il gusto di viverla.
quellenergia che nutre luomo e gli d forza. quel moto che origina
celatamente dallanima. Una tensione che deriva dallavere un sogno;
un sogno la cui pi alta espressione, lautentico sale, risiede nella consonanza tra il sogno individuale e quello collettivo. Il sogno del cuore.
Il sogno pi grande co-creare il sogno divino.
Solo il presente reale, il passato e il futuro sono costituiti solo dai
nostri ricordi e dalla nostra immaginazione. Il passato passato, mentre
il futuro deve ancora venire. Il futuro nasce dal presente, ma se ci si
proietta nel futuro senza agire consapevolmente nel presente, il futuro
non sar frutto delle nostre scelte ma degli stessi meccanismi che hanno
condotto la nostra vita dal passato fino a oggi. Quindi il futuro non
dipende solo dalle nostre aspettative ma soprattutto dalla capacit di
poterle attuare, e questo dipende in gran parte dalla nostra realt
inconscia. Chi ha dentro di s dei programmi sabotatori, difficilmente
pu aggirarli ignorandoli o risolverli con delle semplici buone
intenzioni, ma necessario disattivarli concretamente e questo
possibile in maniera reale e profonda solo collegandosi a una forza
superiore, la fonte di luce. Se solo il presente reale, questo significa
che per collegarsi realmente alla fonte bisogna ancorarsi al presente,
mantenendo lattenzione in esso. Per far questo, sono due le cose che in
primo luogo possono essere seguite: il controllo della mente (dato che
questa tende spesso a vagare) e la coltivazione dell'energia vitale. Ma
per esercitare il controllo della mente bisogna prima poterne avere
coscienza: coscienza dei processi di pensiero e quindi il distacco dagli

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stessi, quali osservatori imparziali. Questo produce anche leffetto di


scollegarci da quei nuclei gravitazionali disarmonici e devianti che,
come parassiti, si nutrono della nostra forza, identificandoci in essi.
Il presente il centro tra passato e futuro, mentre lenergia spirituale
il centro tra la nostra individualit corporea e la nostra anima, ed
entrambi rappresentano il ponte verso lEssere. Ancorarsi al proprio
centro realizzare il collegamento, lunione permanente con il tutto.
La presenza della luce si pu cogliere solo nel presente.
La mente non un problema in s, ma un problema identificarsi
unicamente in essa, ovvero nei suoi contenuti, in particolare in tutte le
false concezioni ed espressioni negative, in luogo di quelle armoniche,
sulle quali si fonda la nostra esistenza. Essa pu essere infatti la nostra
carceriera, oppure pu divenire lindispensabile strumento attraverso il
quale poterci liberare in maniera consapevole. Per questo importante
eliminare dapprima le false concezioni coltivando una nuova coscienza
attraverso le verit spirituali. Questa coscienza costituisce gi un importante traguardo, in quanto ci permette di riconoscere la natura delle
nostre erronee e relative concezioni e un faro con cui poterci orientare e
vivere meglio. Ma non tutto. Infatti, pu non bastare a stabilizzarci e
ad affrancarci dai nostri mali. Esiste, in questo senso, un percorso fatto
di differenti livelli di crescita personali fisico ed emozionale, oltre che
mentale che pu condurci fino al nostro S. Fondamentalmente,
lincremento dellenergia vitale attraverso una pratica interiore (basata
generalmente sul rilassamento psicofisico, la respirazione profonda e la
concentrazione su particolari punti del corpo) produce un miglioramento generale della salute; ma, per giungere alla vera fonte di luce e
libert, bisogna percorrere la via che conduce alla propria anima. Chi
arriva ad attingere a questa forza diviene a sua volta fonte di luce
perch collegato alla sorgente originale, da cui deriva spontaneamente
armonia, conoscenza e amore.
La sofferenza nasce dalloscurit e dallignoranza,
ma mediante la luce della consapevolezza luomo pu
conquistare la libert dai propri condizionamenti e limiti.
***

71

Dallintersezione di due cerchi, in modo che il centro di ciascuno di


questi si trovi sulla circonferenza dellaltro, si ottiene una figura
simbolica dalla forma lenticolare chiamata mandorla o vescica piscis.
Conosciuta in diverse tradizioni spirituali, anche di fede cristiana, si
riscontra in molte antiche opere pittoriche e architettoniche in tutto il
mondo, spesso in maniera celata. Tale figura simboleggia essenzialmente, nelluomo, lunione consapevole dei principi polari: ego e
anima, mente e cuore, rappresentati dai due cerchi; e nel contempo pu
rappresentare la triade anima spirito corpo, in cui ogni principio pu
essere considerato come la somma degli altri due2. Ne proponiamo qui
limmagine integrata con lutilizzo additivo del colore.

Tesi, Antitesi e Sintesi


Lunione degli opposti nella luce: la forza unificante della mente e del cuore.
Schema triadico che scaturisce da un rapporto duale o polare unitario.

Da sole, tesi o antitesi rappresentano uno squilibrio senza una sintesi3:


nel superamento della polarit che si rinasce alla consapevolezza.
2. Un importante simbolo di equilibrio dei principi polari (cfr. con lo yin e lo yang)
quello relativo al Caduceo (dal greco karykaion, araldo), costituito da due serpenti
attorcigliati simmetricamente lungo un bastone alato, o terzo elemento di congiunzione,
simbolo di pace e salute, attribuito tradizionalmente a Hermes.
3. Rispetto alla sintesi, lanalisi rappresenta la componente contrapposta e parimenti
importante della conoscenza, la quale consiste in un metodo di ricerca in cui loggetto
dellindagine viene scomposto ed esaminato nei suoi differenti elementi costitutivi.

72

Sintesi triadica
Sintesi di tre elementi cromatici unitari.

Dallintersezione di tre cerchi abbiamo invece una figura simbolica


che, con forme analoghe e differenti nomi4 diffusa in diverse culture.
Essa rappresenta un insieme di tre elementi unitari riconducibili a una
triade, qui rappresentata graficamente attraverso la sintesi di tre coloriluce, il rosso, il verde e il blu, congiunti nel bianco.

Fiore della vita


di Leonardo
da Vinci.
Codice Atlantico

4. Alcuni di questi nomi sono la triquetra (dal latino, triangolare), la triscele (tre
gambe) e il trilobo. Lintersezione di tre cerchi e quella di due (mandorla) sono parte
del fiore a sei petali e, a sua volta, dello schema noto come il fiore della vita.

73

Con la diminuzione dellintensit degli stessi colori, a partire dal verde,


poi il rosso e infine il blu, si ottengono invece i seguenti risultati:

Come si pu osservare, la diminuzione dellintensit di ciascun colore


determina nuove espressioni cromatiche ma anche uno squilibrio tra
questi. Nellultimo caso, invece, se pur in equilibrio i colori non danno
pi additivamente lintensit di luce del bianco ma unintensit minore
espressa dal grigio.
Quanto illustrato, si riferisce simbolicamente alla sintesi delle tre
fondamentali facolt delluomo.
Ogni persona risulta essere una particolare combinazione di tre colori o
attributi caratteriali fondamentali, rappresentati dal rosso, il giallo (o il
verde) e il blu, le cui relative intensit, o la predominanza di un colore
sugli altri, determinano la tipologia caratteriale di riferimento.
Questi tre attributi corrispondono alla sfera vitale, emozionale e
mentale. Attributi che in realt si arricchiscono di altre sfumature che
possono essere simbolizzate dai colori dellintero spettro cromatico, e
che vanno dalla dinamicit del rosso, alla calma del complementare
azzurro, alla tensiva spiritualit del violetto; dallenergia pi estroversa
dei colori caldi a quella pi introversa di quelli freddi.
Il rosso corrisponde alle energie basali. il colore dellenergia vitale,
della forza, della resistenza e della salute fisica5; lenergia interfaccia
o di contatto con il mondo esterno e in questo senso definibile come
esteriore, ci in quanto conferisce il carattere rivolto allazione,
deciso e dinamico alla persona, e che infonde sicurezza e un senso di
5. Il rosso bruno simbolizza il colore della terra, la terra rossa adamica (in ebraico
Adam, uomo, terra rossa), il cui fuoco interiore (che ricorda quello allinterno
della Terra) discende dal Sole, ed affine a quello del cuore e allenergia vitale
delluomo (vd. anche la radice comune etimologica di humus, terreno e homo,
uomo). Unenergia luminosa che rimanda a il sale della terra; vd. Mt 5, 13.

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potere personale. cio la forza che supporta la volont e che le


permette di esprimersi sul piano fisico: di agire, mettere in atto e
concretizzare. leros che spinge alla sessualit ma anche a qualunque
nuova esperienza della vita; la voglia di vivere; listinto non mediato
dalla ragione, nonch la sfera delle sensazioni interne e ci che,
collegandoci al mondo, si manifesta alla coscienza tramite la
percezione sensoriale, come la cenestesi o il senso di benessere fisico, il
senso di padronanza del proprio corpo, di radicamento con la terra, il
sentirsi in forma, lappetito, il desiderio di riposo, eccetera.
Il giallo il colore appartenente alla sfera delle emozioni. il primo
livello di interiorizzazione dellenergia e linterfaccia tra il fisico e il
mentale, infatti le emozioni come la rabbia, lallegria, la tristezza e la
paura, si accompagnano a immediate reazioni fisiche come il pallore, la
tensione, i cambiamenti di espressione del volto, della gestualit e della
voce; e a reazioni mentali come il turbamento e il calo della lucidit.
Con uno spostamento cromatico verso le tonalit del pensiero, le
emozioni si fanno pi complesse (vergogna, gelosia, ansia) o assumono
il colore dei sentimenti il verde. In genere equiparati alle emozioni,
pi opportunamente i sentimenti possono essere intesi come il risultato
di ci che si prova quando le emozioni sono intessute o combinate in
vario modo con le espressioni della mente: le idee, i pensieri e i ricordi
(ma anche i moti del cuore) in questo senso ai sentimenti appartengono
lamicizia, la simpatia, la malinconia, la frustrazione, la speranza, la
felicit. Le emozioni non sono autonome energeticamente, vanno cio
alimentate per essere provate, sono la risposta a una stimolazione che
va ricercata perch ci smuova: allesterno di noi stessi attraverso il
fare, i rapporti sociali, le nuove ed eccitanti esperienze e le relazioni
affettive; allinterno di noi stessi attraverso gli interessi intellettuali, il
comprendere nuove cose, lideare e il creare. Essa (lemozione, dal
latino emovere, trasportar fuori, smuovere, eccitare) rappresenta, a un
tempo, una spinta motivazionale, un bisogno interiore, che stimola
lazione e il pensiero e che costituisce una forma di piacere e autogratificazione (o meno) per quello che si fa6. Corrisponde, in particolare, a
6. A proposito dellautogratificazione, secondo un interessante studio scientifico
condotto da B. Fredrickson, docente dellUNC a Chapel Hill e pubblicato su Pnas,
luglio 2013, nella autogratificazione, in particolare nel piacere edonico (egoistico) e in
quello eudaimonico (altruistico o nobile), nonostante il senso di felicit o il piacere
appaiano uguali, gli effetti sono opposti, ovvero solo nel secondo si ha un effetto
positivo sulla salute delle cellule (risposta antinfiammatoria e immunitaria).

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quel tipo di sensazione o energia percepita come eccitazione, tensione o


senso di carica emotiva associata a ogni diversa attivit o esperienza;
carica che se bassa viene avvertita come noia o disinteresse; se
relativamente equilibrata, come una condizione di benessere interiore
(come nella cenestesi); se un po pi alta, come eccitazione o stress
(se positivo, utile per dare il meglio di s nelle performance); mentre se
eccessiva, come ansia, nervosismo turbamento o paura ingestibile, con
effetti negativi, inibitori, che inducono alla reazione o alla fuga. O,
ancora, possono costituire quelle energie negative o inibitorie
(passeggere o continue) nel senso che tendono a soffocare qualsiasi
forma di energia, fisica e mentale, anche inconsciamente, come nella
depressione, nelle fobie, eccetera.
Il blu lenergia pi interiore delle tre e corrisponde alla coscienza,
allintelletto, ovvero al complesso delle facolt mentali che consentono
di conoscere, riflettere, comprendere, giudicare, dedurre per logica;
contrapposto allintelletto inteso come facolt di conoscere direttamente
attraverso la visione o lintuito (ci attraverso il supporto delle facolt
superiori). la capacit di focalizzare lattenzione su qualunque
oggetto; la volont, ovvero la facolt di fare le proprie scelte e di
perseguirle (scelte che presuppongono idealmente consapevolezza,
discernimento e libert, e a cui la volont legata inestricabilmente),
volont non di rado condizionata o deviata dagli stati e dai moti fisicoemotivi o da fattori esterni. , ancora, la gamma delle energie mentali
con sfumature che vanno da una ragione strumentale e pratica a un
intelletto pi sofisticato, profondo e astratto, e che basta a se stesso.
Queste non sono da considerarsi come energie singole ma come energie
che, insieme, si compenetrano, si fondono e si influenzano reciprocamente secondo la loro relativa intensit ad esempio, il rosso pu
arricchire il blu rendendolo pi dinamico e sicuro di s, mentre
viceversa il blu pu rendere pi strutturato e preciso il rosso cos da
creare ununica energia complessa, un colore dominante risultato di una
mescolanza unica che caratterizza ogni diversa personalit.
Energie vitali o facolt che costituiscono quel moto dello spirito o
quella triplice volont dellessere a fondamento della natura umana, e il
cui equilibrio simbolizzato da un triangolo equilatero. Facolt che
possono esprimersi, in generale, mediante la luminosa pienezza oppure
lombrosa parzialit.

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Vitalit
Azione
Impulso

Sentimenti
Emozione
Passione

Intelletto
Coscienza
Volont

In generale, pur nelle vicissitudini esistenziali, una personalit solare


tendenzialmente reattiva e ottimista, ama la vita; mentre una personalit
ombrosa, al contrario, tende a deprimersi e a essere negativa. Altre
situazioni possono essere definite da un senso di vuoto esistenziale, da
unangosciosa mancanza di un senso e di speranza o da una prostrante
infelicit: le profonde ombre dellanima.

Ombra e Luce
Lequilibrio delle tre facolt pu essere espresso essenzialmente attraverso la forma di
un triangolo equilatero, sopra raffigurato attraverso gli stessi colori della sintesi triadica
nelle modalit sottrattiva e additiva, o discendente e ascendente.

Quando la vita non ha modo di esprimersi,


emerge allora la tendenza contraria.
Ogni qualit caratteriale normalmente consuona, attratta, si sente a
proprio agio, si nutre e d il meglio di s con le energie affini alla
propria; mentre al contrario non attratta o rifugge le energie opposte,
energie rappresentate, in entrambi i casi, da persone, attivit e contesti;
ci risulta evidente, ad esempio, nel comportamento degli estroversi e
degli introversi o dei cosiddetti uomini dazione e uomini di pensiero.

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Essenzialmente, il rosso ha fuori di s il suo fine, in quanto si realizza


nellatto di agire e di fare materialmente; mentre il blu ha in s stesso
il suo fine, in quanto si realizza nellatto di conoscere, capire e ideare.
Da queste differenze cromatiche ha origine leterna incomprensione tra
gli opposti poli caratteriali, lavversione o linvidia per il colore
mancante, cio lenergia di cui si carenti, e lo spiacevole senso di
incompletezza che, a mo di rivalsa e di lenitivo, porta a usare talvolta i
propri punti di forza, il colore predominante, per ferire, procurare agli
altri quel disagio, quello stesso sordo dolore, talvolta in modo
inconsapevole, provato segretamente. Realt questa che mette in luce il
non comprendere che proprio in questa diversit risiede, normalmente,
la ricchezza cromatica dellumanit, cio nellinterazione additiva o
sinergica di queste forze individuali complementari.
Ognuna delle tre fondamentali facolt umane rappresenta, parallelamente, anche un
modo diverso ed essenziale di rivolgersi alla spiritualit e di conseguire il relativo
benessere da parte delluomo: vale a dire attraverso la conoscenza (fondamentale per
acquisire la reale visione delle cose), la purezza dei sentimenti (aspetto importante per
non rimanere avvinghiati alle emozioni negative dellego) e lenergia vitale (in
relazione alla salute e alla forza fisica). Mentre lo sviluppo integrale delluomo passa
attraverso lo sviluppo armonico dinsieme di ciascuna delle tre qualit.
Lanima totalit, per cui per entrare in contatto con essa necessario protendersi
verso unespansione o unapertura alla totalit di noi stessi. Ci si deve disporre cio
verso un vuoto percettivo dei nostri tre fondamentali livelli di coscienza: la mente, le
emozioni e le sensazioni. Ci attraverso il vuoto mentale o la purezza dei pensieri, la
calma emozionale o il sorriso interiore il sorriso del Buddha e attraverso il profondo
rilassamento del corpo; poich uno stato emotivo negativo e una tensione fisica
costituiscono anchessi un impedimento al prodursi delle condizioni ideali di apertura
percettiva, al pari del lasciarsi distrarre dai propri pensieri. La mente non va contrastata,
semplicemente non ci si deve ancorare a nessun pensiero che da essa emerge, in pratica
disponendosi come osservatori distaccati. I pensieri svaniscono attraverso la presenza,
la quale non offre spazio alla linearit temporale necessaria al loro svolgersi o
dispiegarsi, mentre il sorriso interiore costituisce il mezzo pi semplice e piacevole per
sciogliere tutte le tensioni, elevare la propria energia interiore e allo stesso tempo
renderci ricettivi a quella delluniverso.
Lintersezione, anche dinamica, di due o tre cerchi colorati in additiva (oppure la
ruota cromatica che simbolizza lanima o il triangolo della sintesi triadica) possono
essere visualizzati in meditazione, in maniera relativamente semplice, per indurre a
livello profondo dei cambiamenti positivi relativi a unarmonizzazione delle facolt
umane, un accrescimento della coscienza e un collegamento con il proprio S superiore.
Anzich rappresentare lenergia mentale, emozionale e vitale attraverso un unico
colore, come nelle pagine precedenti, qui si vogliono evidenziare le stesse energie ponendole in relazione ciascuna con un proprio colore in base al rapporto triadico.

78

La via di mezzo
Qualsiasi manifestazione nella nostra realt si pu ridurre
essenzialmente allinterazione di elementi contrapposti che stanno tra
loro in rapporto polare o complementare. In ogni rapporto tra elementi
opposti, la condizione di equilibrio, la verit, si trova al centro e mai in
una delle parti o estremi, come normalmente si portati a credere1. Ma
anche tale centro, in realt, pu assumere una posizione relativa: ad
esempio, un modo dessere incentrato sulle impulsive emozioni il
pathos altrettanto squilibrato quanto quello basato sulla sola fredda
ragione il logos cos se le emozioni unite alla ragione si possono
esprimere nei sentimenti o nelle passioni, i sentimenti stessi, a loro
volta, possono essere egoici oppure puri. Il centro che comprende e
integra entrambi i poli, ma in maniera differente dalla semplice
combinazione di questi, la sintesi risolutiva al di sopra delle parti; non
come espressione parziale ma, se integrazione genuina, come pienezza,
elevazione e luce lethos2.
Nellimmagine che segue possiamo vedere come, ad esempio, il blu e il
rosso siano opposti tra loro e come, dalla loro interazione, essi si

Interazione tra il blu e il rosso.

1. Nelletica di Aristotele ci corrisponde al concetto, relativo alla virt, del mesotes:


secondo cui il male opposto al male ed entrambi si oppongono a un unico bene, come
la virt del coraggio mediet tra eccesso e difetto, quali la temerariet e la vilt.
2. Ethos: il comportamento, il carattere ma anche la dimora delluomo, dimora da
intendersi come mondo interiore/esteriore o universo: loggetto del conosci te stesso.

79

possano elevare additivamente verso la luce e arrivare progressivamente al bianco; oppure, calare sottrattivamente verso loscurit,
attraverso la loro reciproca dissoluzione nei differenti livelli di grigio o
mediante la loro minore luminosit e giungere, infine, al nero.
A questo punto, si pu rilevare che stata considerata la sola
interazione tra il blu e il rosso ma non (esplicitamente) tra il bianco e il
nero, la luce e loscurit. Rivediamo il tutto allora nellinsieme.
Se ci riferiamo unicamente alluso del colore esprimibile attraverso la
stampa in queste pagine, tale concetto pu essere illustrato nel seguente
modo: nellimmagine sotto, ossia il nostro quadrangolo con ai vertici
una doppia coppia di colori opposti complementari, il blu e il rosso
orizzontalmente e il bianco e il nero verticalmente, il centro
rappresentato da un certo valore medio di grigio, in questo caso a met
tra il colore bianco della carta e il nero dellinchiostro. Se dalla stessa
immagine ricaviamo il negativo, i colori si invertono: il bianco diventa
nero, il rosso diventa blu, ma il grigio medio centrale rimane immutato.

Il grigio medio (centrale) nei colori a stampa. Immagine in positivo e in negativo.

In realt, per, bisogna tener conto che se loscurit facilmente


ottenibile, e questa pu anche essere tranquillamente rappresentata dal
nero a stampa, con la luce, al contrario, si pu arrivare a livelli di
splendore o intensit elevatissimi, i quali vanno ben oltre la luminosit
(riflessa) della presente carta e degli inchiostri colorati. Per cui, il
valore medio visto sopra relativo e varia in funzione dellintensit

80

della luce. Inoltre, si dovrebbe tener conto anche della dimensione


spirituale, invisibile ai nostri occhi, dove luce e colori possono essere
inimmaginabilmente pi brillanti e puri, tali da poterli chiamare, in
questo senso, metaluce e metacolori (in rapporto al termine
metafisica).
In questa nuova rappresentazione, la met superiore del quadrangolo,
quella dellintensa lucentezza e dei metacolori, non raffigurabile,
anche se in rapporto con laltra met inferiore, quella dei colori
visibili. Il centro, in questo caso, rappresentato simbolicamente dal
bianco, il bianco solare. Questo perch il Sole rappresenta per noi il
centro, la fonte di energia primaria e di luce, di equilibrio e di vita.

La luce solare, al centro, quale forza armonica.

Ogni realt si oppone a unaltra realt e cos la realt spirituale


complementare a quella fisica, ovvero lenergia complementare alla
materia come risulta anche dallequivalenza tra energia e materia,
secondo la concezione della fisica ma, al tempo stesso, costituiscono
ununica inscindibile unit.
C una luce fisica visibile e una luce sottile invisibile del Sole:
lenergia spirituale. Non un caso che il Sole sia al centro del nostro
sistema solare, il punto di riferimento intorno al quale la natura ha
sviluppato la vita. Vita che pulsa in noi grazie al nostro cuore, centro di

81

noi stessi. Il nostro sole interiore. Il centro che rappresenta la stretta


porta e la via (di mezzo) che conduce alla vita.
Questa posizione centrale corrisponde alla coscienza illuminata
incarnata a met tra loblio del s e il S infinito. La via di mezzo,
lequilibrio tra il senso di separazione e di unione totali. Lo stato
delluomo nuovo, erede futuro di questa Terra nellEra dOro.
Il sole pu illuminare ogni colore perch comprende in s tutti i colori.
A questo corrisponde la mente illuminata e la purezza del cuore.
La mente delluomo un complesso sistema che coinvolge in diversa
misura la sfera egoica e quella animica in un rapporto che possiamo
definire tra il s inferiore e quello superiore. Nelluomo comune
dominante la componente individualista, pressoch totale nelle persone
fortemente materialistiche. Questo tipo di personalit, rappresentabile
alla base di uno schema piramidale, illustrato qui di seguito, si
individua attraverso un modo dessere tipicamente parziale o relativo:
ad esempio, o solo rosso o solo blu, la cui interazione con la controparte
manifesta la mancanza o scarsit di luce o di consapevolezza (colori
scuri centrali). Si tratta di personalit rigide nei propri punti di vista e
indifferenti, se non ostili, verso tutto ci che non si conf alla loro realt
e ai loro interessi. A mano a mano che la persona evolve, si dispone
interiormente in una posizione pi alta nello schema, e la sua coscienza
acquisisce un maggiore equilibrio; sono meno marcate le parzialit e gli
estremismi, e in essa maggiormente percettibile, se pur in maniera
inconsapevole, linfluenza della voce del s superiore. Persone di
questo tipo hanno spontaneamente in s pi chiarezza e sono
variamente pi sensibili e predisposte alle tematiche concernenti il
benessere della societ, lecologia e la spiritualit. Una persona, infine,
in comunione con il proprio S occupa la posizione centrata al vertice
della piramide, posizione attraverso la quale essa pu cogliere
nellinsieme ogni altra posizione. Le posizioni intermedie sono invece
caratterizzate da conflittuali e alternati impulsi egoistici e altruistici che
possono rendere contraddittori i comportamenti e spesso difficili le
piccole e grandi scelte della vita, in uno stato di precaria sospensione
tra le forze gravitazionali dellego e le correnti ascensionali dellanima.
Per inciso, in una corda sonora il punto di mezzo il punto attraverso cui si possono
ottenere due suoni (da ogni met corda) in perfetta consonanza e allunisono tra loro.

82

La piramide della consapevolezza delluomo3.

Il senso dello schema piramidale pu anche essere trasferito a quello


circolare, spostandoci dal particolare al generale, per cui come i
rapporti tra i differenti colori di una ruota cromatica, secondo le
modalit sottrattiva o additiva, conducono a risultati opposti tra loro,
cos avviene tra gli individui allinterno della societ, in relazione alla
qualit della vita. Il che equivale a un generale abbassamento del livello
vibrazionale collettivo (disaccordo, malessere e rigidit) oppure a un
suo innalzamento (armonia, benessere e fluidit).

Interazioni sociali basate sulla separazione o sullunione tra gli individui.

3. La figura rappresenta la sezione di un cono cromatico, il quale, se osservato nella sua


interezza, dal basso o dallalto, mostra le due ruote dei colori in sottrattiva o in additiva.

83

Luomo pu fluttuare attraverso diversi livelli di consapevolezza.


Quando questa bassa, cambiare pi difficile. Quando
linconsapevolezza grande, siamo vittime delle circostanze dettate
dalla nostra forma mentis.
La coscienza, in fondo, una questione di energia, di luce. Quando
questa luce debole, inevitabile sentirsi limitati. Limitati nel senso in
cui si esprime il nostro livello di libert personale, livello in relazione
con il nostro particolare colore che stabilisce i confini allinterno dei
quali possiamo condurre la nostra esistenza. Libert che, al tempo
stesso, trova per la sua reale massima espressione proprio nella
specificit del colore: il punto dincontro tra la luce e loscurit4. Poli
estremi nei quali la libert individuale perde invece di significato, in
quanto da un lato il colore viene trasceso nella pienezza della luce e
dallaltro si spegne nella vacuit delloscurit5. Pertanto solo nei
livelli intermedi che si pu spiegare il concetto di libero arbitrio, quale
potenziale libert di esprimere, o non esprimere, in varia misura la
propria libert; oppure di concepire lesistenza come larte di vivere,
con equilibrio, tra Cielo e Terra. Pur con tutti i suoi limiti e difetti,
lego, cio ogni specifico colore, non pu dunque essere inteso come un
qualcosa da rinnegare o condannare; al contrario, esso rappresenta il
centro della nostra realt terrena, ovvero lelemento basilare grazie al
quale si rendono possibili ogni nostra esperienza e la vita stessa.
In fondo, dove sta la differenza tra il s inferiore e
il s superiore se non nella differenza di luce tra i due.
Gli aspetti polari di una stessa unica mente.
4. Cfr. la metafora della colomba di Kant in cui una colomba, che nel suo volo sente
la resistenza dellaria, ritiene di poter volare pi agevolmente nello spazio vuoto.
5. Luno il tutto. Non esiste altro. Non esiste un qui e un l o un questo e un quello al
di fuori delluno a cui esso possa rapportarsi. Tali possibilit diventano invece infinite
quando luno suddivide se stesso in innumerevoli distinte espressioni di s. Per cui esso
diviene come un corpo immenso (universo/luce) nei confronti del quale ogni sua
singola cellula (essere/colore), assumendo questa coscienza individuale, lo stesso corpo
diviene lo spazio infinito da esplorare, con un qui e un l o un questo e un quello al di
fuori di s a cui potersi rapportare. Il concetto di libert perde quindi di significato per
luno impersonale; acquisisce invece un valore assoluto nel momento in cui luno
assume infinite forme; mentre la libert acquista un valore ordinario o relativo per le
singole forme o gli esseri individuali, i quali invece possono rapportarsi con vari gradi
di libert o con la sua assenza.

84

Via di mezzo vivere, esteriormente, la propria individualit e,


interiormente, pensare e agire allunisono con luniverso. vivere
lequilibrio tensivo degli opposti complementari lordine e il caos
dellalternarsi del giorno e della notte: delle forme e dei colori diurni
ma anche dellimmensit notturna dal cui fiat emerse il cielo stellato.
collegarsi alla fonte cosmica di forza, armonia e consapevolezza, la
sola in grado di preservarci dalla limitatezza, dallignoranza, dalla
paura e dalla sofferenza.
La modalit sottrattiva ha quindi la sua ragione dessere: il disgiungersi
dallUnit di tutte quelle energie che, individualizzandosi, vanno a
costituire tutte quelle variegate forme espressive che insieme
compongono la grande rappresentazione universale6.
Come il colore creato dalla luce e loscurit: la luce dalla quale trae
vita e loscurit che delimitandolo lo specifica e lo risalta, cos luomo
insieme anima e corpo: ombra rispetto allanima da cui origina e
luce rispetto al corpo che lo definisce e caratterizza.

Luomo la sintesi tra il Cielo e la Terra,


la luce e loscurit, linfinito e il finito,
lunione con luniverso e la separazione.
6. Il senso di separazione provato dallindividuo , lo ricordiamo, unillusione perch in
fondo tutto comunque sempre interconnesso.

85

cos che ogni individualit entra in rapporto di analogia con i diversi


colori. Luomo nuovo pu per arrivare a esprimere e riconoscere in s
tutti i colori, al di l del colore con cui pu manifestarsi nel mondo,
gestendo la propria totalit, perch giochi consciamente il proprio ruolo
nella grande rappresentazione del sogno cosmico.

La libert spirito di verit. Entrambe inconciliabili con la paura e con lodio. La


libert in relazione diretta con la verit e la consapevolezza, cio con il sincero
desiderio della conoscenza della realt. Senza questo desiderio, se ancora succubi della
natura duale delle cose e delle proprie soggettive opinioni, perlopi prodotte da
unaccettazione passiva e senza discernimento delle suggestioni e delle influenze
esterne, la realt personale assume la forma di una gabbia illusoriamente chiamata
libert. Anche questa in fondo libert, pur vero, libert di sbagliare e di fare
esperienza, e dunque con la sua fondamentale importanza.
Dio ha creato luomo a propria immagine e somiglianza, somiglianza alla quale
corrisponde il sacro dono del libero arbitrio. Un dono mal compreso e spesso barattato
con una sua parvenza, come dimostrano le misere condizioni di vita dellumanit.
Lespressione libero arbitrio formata da due parole, traducibili come libera facolt di
scelta, espressione questa che si riferisce allautentica libert, e a cui si contrappone di
conseguenza, se vogliamo, il semplice arbitrio o la sola facolt di scelta (quindi non
libera) e che pertanto sottintende una falsa libert o una libert limitata, quella illusoria,
ampiamente diffusa e la pi e difficile da riconoscere. Quella per cui si crede di essere
liberi solo perch si pu scegliere tra questo o quello, ma senza sapere niente del
maestoso universo intorno a noi. (Cfr. la verit vi far liberi Gv 8, 32; e liberi
soggiacete Dante, Pg. XVI, 80.)
Esistono due tipi di purezza: una la purezza spirituale, laltra quella materiale. Una
rappresentata dalla purezza della luce bianca, laltra dalla purezza dei singoli colori. E
lego, per naturale affinit con il mondo materiale, spesso confonde luna con laltra. Si
puri nella misura in cui ci si identifica con la pura multicromaticit della luce, ovvero
con la totalit della realt e non con la pura monocromaticit di un colore o con un
singolo aspetto della stessa realt. La vera purezza dunque solo dellanima e non pu
mai essere della persona come erroneamente si portati a credere: perch ricercare la
purezza/perfezione in una persona vuole dire rinnegare il suo aspetto individuale/egoico
a favore esclusivamente di quello animico-impersonale. Il punto dincontro, la
posizione ideale, si trova pertanto tra le due considerate.
La modalit sottrattiva paragonabile al processo di condensazione dellenergia in
materia che porta allappesantimento, alloscuramento e alla costrizione di questa (il
che richiama il concetto di materialismo); a differenza della modalit additiva che si
pu considerare, inversamente, di natura fluido/dinamica.

86

Tra Terra e Cielo


Il messaggio di Leonardo
In principio Dio cre il cielo e la terra.
Genesi 1,1

Il Cielo e la Terra rappresentano i due principi polari fondamentali che


costituiscono lintero universo: il principio ultraterreno, animico o
spirituale e quello materiale o corporeo. A essi sono associati tradizionalmente due importanti simboli geometrici: il cerchio e il quadrato.
Il cerchio rappresenta linfinito e la perfezione, non ha n inizio n fine,
n orientamento, e viene dunque identificato con lanima universale;
oppure con il sole, con un punto segnato al centro.
Il simbolo opposto, il quadrato, con quattro lati che permettono
lorientamento spaziale, rappresenta luniverso fisico e in particolare la
Terra: il mondo a misura duomo.
Queste due figure geometriche accoppiate, con il cerchio circoscritto al
quadrato, costituiscono il mondo quale unione di anima (spirito) e
materia; mentre un secondo cerchio, inscritto nel quadrato, indica che
lanima non solo al di fuori delle cose ma anche al loro interno,
ovvero, ne allorigine. In tali figure, cos disposte, il quadrato risulta
in posizione centrale, quale manifestazione dello spirito, immerso nello
spirito. A met tra limmanente e il trascendente. Il senso di unione dei
due principi in particolar modo evidenziato dal fatto che tutte le figure
sono centrate, ovvero, hanno il loro centro in un unico centro.

Il cerchio rappresenta lenergia, linfinito, il dinamico, lunit;


il quadrato la materia, il limitato, lo statico e la differenziazione.

87

In questo mondo cos costituito si colloca luomo, quale microcosmo a


immagine del macrocosmo e tuttuno con esso. Luomo assume qui una
posizione centrale rappresentata, in particolare, da un terzo cerchio
(rosso) in posizione intermedia tra i primi due1.
Unaltra importante immagine simbolica, in relazione alle figure del
cerchio e del quadrato, rappresentata dalla famosa quadratura del
cerchio2, la quale, al di l delle questioni relative alla sua costruzione,
cio la trasformazione di un cerchio in un quadrato di uguale superficie,
consiste in realt nella congiunzione armoniosa nelluomo delle forze
spirituali del Cielo e della Terra.

Cerchio medio tra quelli inscritto e circoscritto al quadrato.


Quadratura del cerchio: figure di uguale superficie sovrapposte.
1. Il diametro del cerchio medio (rosso) tra i cerchi inscritto e circoscritto (blu), con
diametri pari a 1 e 2, uguale a 1,207. Un valore vicino al raggio del cerchio medio
0,6035 (1,207/2) dato dal numero aureo 0,618, numero in relazione con il
rapporto di cui abbiamo gi parlato a proposito della spirale aurea.
2. La quadratura del cerchio consiste nel realizzare un quadrato della stessa area di un
cerchio dato, tradizionalmente usando solo riga (non atta a misurare) e compasso. La
proverbiale difficolt di tale costruzione non sta tanto nei limiti dei semplici strumenti
utilizzabili, quanto nella natura trascendente o irrazionale del valore numerico di pi
greco () insito nel cerchio, che comporta per forza di cose unapprossimazione dei
risultati. Con il lato e larea del quadrato uguale a 1, il diametro del cerchio di pari
area uguale a 1,128 (1/ x 2). Ora, la quadratura del cerchio pu essere espressa
anche uguagliando la misura del perimetro e quella della circonferenza; in questo caso
il diametro del cerchio risulta 1,273 (4/), per cui dalla media tra questo diametro e
quello della quadratura dellarea (1,128) si ha un valore pressoch coincidente 1,2008
con il diametro del cerchio medio visto sopra (1,207).

88

Immagine che raggruppa tutti i cerchi e il quadrato centrati.

Lunit spirituale, costituita dai cerchi e dal quadrato centrati, con la


caduta delluomo o la sua individualizzazione, si scinde in entit
distinte attraverso il disgiungersi illusorio del mondo materiale da
quello spirituale per mezzo della traslazione di dette figure e dei loro
relativi centri; le cui basi, ora, vanno ad appoggiarsi su uno stesso piano
per una sorta di forza gravitazionale3.

Traslazione delle figure e dei corrispondenti centri.


3. Cfr. la rifrazione della luce che devia la propria traiettoria (e rallenta) nel passaggio
dal vuoto alla materia, cos come un cucchiaino appare piegarsi in un bicchiere dacqua.

89

Ne deriva un nuovo simbolo che rappresenta la falce lunare, cio la


dimensione umana caratterizzata dal suo ego, ovvero dalla sua mente
analitica (la falce che divide) in grado di riflettere solo una minima
parte della realt (la tenue luce solare riflessa dalla Luna). Una mente
caratterizzata da mutevoli, relativi e contrastanti punti di vista.
Colui che volse il sesto
a lo stremo del mondo, e dentro ad esso
distinse tanto occulto e manifesto
Dante, Paradiso, XIX, 40-42

Quanto sopra illustrato, in termini simbolici, lo si pu cogliere


essenzialmente in diverse antiche concezioni spirituali, le quali
rimandano invariabilmente ai significati nascosti della nostra realt.
Possiamo ora scoprire alcuni di tali significati ricorrendo alla magistrale
opera di Leonardo da Vinci, Luomo vitruviano luomo misura di
tutte le cose cio attraverso il suo significato collegato alla
simbologia del cerchio e del quadrato. Una simbologia che risiede nei
principi architettonici allorigine della Creazione. Una creazione in cui
ogni cosa stata ordinata secondo misura, numero e peso: geometrie
e numeri che si compenetrano con la musica. Musica e suono a cui
affianchiamo, in queste pagine, la luce e il colore.
Nelluomo vitruviano sono rappresentati in maniera celata i concetti
sopra illustrati: ovvero la quadratura del cerchio e la misura media tra
due cerchi sottintesi, uno inscritto nel quadrato illustrato e laltro
circoscritto. Misura media o cerchio che rappresenta, come abbiamo
visto, luomo al centro delluniverso, tra la dimensione celeste e quella
terrena; dimensioni contrapposte e sintetizzate in ununica immagine
mediante la figura spirituale o dinamica delluomo (come sollevato)
disposto nellimmagine con braccia e gambe divaricate a X, inscritta
nel cerchio (homo ad circulum), e laltra posizione assunta, terrestre,
statica, inscritta nel quadrato (homo ad quadratum).
Secondo il famoso paradosso di Zenone, attraverso una serie infinita di successivi
dimezzamenti di un dato percorso non possibile giungere alla relativa meta (divenuta
infinitamente lontana). Questo concetto, che si adatta analogicamente alla divisione
in ottave di una corda sonora (come vedremo), pu essere interpretato come limpossibilit da parte della mente delluomo di raggiungere la verit ultima (Dio), per quanto
possa essere approfondita la sua ricerca, se tale ricerca solo di natura razionale.

90

Luomo vitruviano, 1490 ca. (344 x 245 mm).

Lopera di Leonardo rappresenta essenzialmente luomo al centro


delluniverso4. Infatti, che cosa sarebbe la magnificenza del creato
senza una coscienza in cui manifestarsi? E, allo stesso tempo, che cosa
sarebbe luomo senza un mondo in cui esistere ed esprimere se stesso?
4. Per poter osservare luniverso, ogni punto di vista non pu che essere relativo, poich
se fosse assoluto non sarebbe un punto di vista, non distinguendosi cio dalluniverso
stesso; il quale, pertanto, non potrebbe osservare se stesso come qualcosaltro da s. Ne
consegue, quindi, che ogni punto di vista, quale entit distinta allinterno del tutto,
necessario e assume, soggettivamente, centralit e assolutezza (egocentrismo). Allo
stesso tempo, tutti gli innumerevoli centri (individui) non sono che un unico centro,
ununica cosa; per cui, inconsciamente, ognuno di essi, anche per questa ragione, sente
se stesso come il centro delluniverso. Mentre, a un livello generale (umanit), tutto si
relaziona e incentra nelluomo, quale misura di tutte le cose (antropocentrismo).

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Il centro rosso del cerchio medio (che ricalca il cerchio originale dellopera) coincide
con lombelico, il centro di gravit ego-fisico delluomo. Luomo inscritto, allo stesso
tempo, nel quadrato, nel cerchio di quadratura e nel cerchio medio.

Si pu osservare nella presente immagine che, se si sovrappone


allopera di Leonardo la figura precedente con i cerchi traslati, il
cerchio di quadratura (nero) va a toccare con precisione le estremit
delle dita delle mani delluomo statico inscritto nel quadrato; mentre, il
cerchio medio (rosso) ricalca perfettamente il cerchio raffigurato
nellopera originale che tocca, invece, le dita delle mani e la pianta dei
piedi delluomo dinamico5. Attraverso i centri dei cerchi blu si
5. Il cerchio rosso in posizione centrata toccherebbe, invece, le dita delluomo inscritto
nel quadrato: questo a indicare loriginale coincidenza degli opposti, dinamico e statico.

92

individua, invece, lampiezza della traslazione di questi stessi cerchi.


A questo punto possibile cogliere un interessante sviluppo di quanto
sopra esposto.
Nelluomo di Leonardo, come si sa, il centro del quadrato situato alla
base dei genitali, mentre il centro del cerchio posto nellombelico.
Si noti invece che il centro del cerchio nero di quadratura si colloca un
palmo sotto lombelico, mentre il centro del cerchio blu circoscritto va
a indicare un punto del corpo situato sotto lo sterno, simbolizzabile
come il punto limite della coscienza ordinaria delluomo; infine, il
centro del cerchio blu inscritto coincide con quello del quadrato.
Vediamo perch.
A questo scopo necessario ricorrere a un principio base della teoria
della musica, quello relativo al concetto di ottava.
In una scala musicale i suoni sono ordinati, dai pi gravi ai pi acuti,
secondo una particolare serie di intervalli, il principale dei quali
lintervallo di ottava. Essa corrisponde a quellintervallo tra due note le
cui altezze (o frequenze) sono una il doppio, o la met, dellaltra (cio
sono in rapporto di 2:1); note che, data la grande consonanza e affinit
tra loro, vengono chiamate con lo stesso nome, ad esempio Do1 e Do2.
Tra queste sono comprese le sei note intermedie: re, mi, fa, sol, la e si;
per cui con ottava si intende lottava nota (Do2), ripetizione della prima
(Do1) ma su unaltezza differente, o lintera successione di otto note.

La figura illustra una corda sonora o un monocordo: questa, se libera di


oscillare totalmente tra i due estremi, emette una nota base che
possiamo chiamare Do1. Se la stessa corda viene divisa in due parti,
vincolandola al centro e permettendo di oscillare solo a una delle due
met, abbiamo una nota di unottava pi alta della prima, in questo caso
un Do2. Nello stesso modo, per suddivisioni successive, si ottengono
ottave ancora pi alte, fino al Do5, dove ci fermiamo.

93

I confini percettivi delluomo sono definiti dal quadrato:


lo spazio compreso tra il cerchio circoscritto e inscritto al quadrato.
In Occidente, per ragioni storiche cosmico-metafisiche legate al simbolismo del
numero sette, sette come i giorni della Creazione o i pianeti classici, anche i suoni sono
stati ordinati in una scala musicale base di sette note.
Ogni sistema musicale possiede una propria scala e il pi antico, appartenente alla
cultura occidentale, quello greco-pitagorico con la scala diatonica, seguito dalla scala
naturale o zarliniana e infine dal sistema, ora pressoch universale, della scala
temperata equabile di Werckmeister, diffusa con Bach. Nelle diverse scale di tutto il
mondo lintervallo di ottava (denominato nellantica Grecia diapason) rappresenta una
costante, a differenza invece delle loro relative note i cui intervalli, calcolati secondo
determinati rapporti matematici, generalmente variano allinterno di ciascuna di esse.
Allintervallo di ottava corrisponde unimportante legge universale: la legge periodica,
la quale consiste nella ripetizione di propriet simili, di un determinato fenomeno, a
intervalli regolari e ricorrenti. La tavola periodica degli elementi chimici ne un
esempio. Con i suoni questa legge si evidenzia nella corrispondenza, consonanza o
somiglianza dei suoni che si intervallano tra loro di unottava o pi ottave, ascendenti o
discendenti. Si cfr. con lespressione ermetica: come in alto, cos in basso

94

Ora, se si rapporta simbolicamente la lunghezza di una corda sonora, e


la suddivisione di questa attraverso le sue principali ottave, con le
proporzioni anatomiche delluomo, si pu constatare lesistenza di
importanti corrispondenze.
Allintera lunghezza della corda, in relazione con tutta laltezza del
corpo umano, corrisponde la nota base che indichiamo con il Do; dal
Do, attraverso la prima ottava, arriviamo al Do2, a cui corrisponde la
base dei genitali (1/2 della corda); con la seconda ottava abbiamo il
Do3, nel centro del petto; mentre con la terza ottava, il Do4, ci troviamo
al livello della sommit della gola; infine, con la quarta ottava, il Do5,
arriviamo allaltezza degli occhi (1/16 della corda). Ora, nel disegno di
Leonardo, le altezze al livello di ottava corrispondono alle linee
trasversali tracciate lungo il corpo delluomo (simili ai tasti di un
cordofono), le quali sono da porre indubbiamente in relazione, in base a
quanto afferma il testo presente nella stessa opera, alle antiche unit di
misura (quali il dito, il palmo, il piede e il cubito) e alle proporzioni
umane secondo quanto indicato da Vitruvio nel De Architectura, ma
non solo. Queste stesse altezze o punti corrispondono, secondo una
differente ottica, a cinque dei sette principali centri energetici sottili
(chakra) delluomo: il centro basale, il centro cuore, il centro gola, il
centro frontale e quello sommit (che individuiamo in cima alla testa e
che corrisponde allestremit della corda o a questa in tutta la sua
lunghezza). Ne mancano due: quello sacrale che troviamo quattro dita
sotto lombelico, il centro del cerchio di quadratura (sopra il Re2), e il
centro plesso solare, cinque dita sopra lombelico (il Sol2); entrambi tra
il Do2 e il Do3. La particolarit dei centri sacrale e plesso solare di
essere in relazione con la coscienza individuale delluomo: a essi corrispondono i piani energetici sottili emozionale e mentale dellego. Essi,
infatti, sono gli unici a non appartenere alla serie dei Do e risultano
pertanto come separati dalla realt consonante unitaria spirituale6.
Se adesso, nello spazio compreso tra il Do2 e il Do3 della corda sonora,
inseriamo la gamma spettrale dei colori, che immaginiamo anchessa
completa attraverso unottava che va dal rosso visibile al rosso2
6. Una corda sonora divisa in ottave, sovrapponibili e coincidenti con i principali centri
energetici sottili delluomo, in relazione a loro volta con i diversi livelli di coscienza
ordinari e superiori, alla base del reale significato della metafora della linea di
Platone: Repubblica, 509d - 511e.
Unimmagine analoga la ritroviamo con il filosofo inglese Robert Fludd nel suo libro
Utriusque cosmi istoria, 1617.

95

invisibile, si pu constatare che il punto limite, il centro del cerchio


circoscritto (di cui poco prima abbiamo accennato, posizionato sotto lo
sterno, poco sopra il La2) va a trovarsi allaltezza del violetto, proprio in
corrispondenza del colore al confine dello spettro oltre il quale i nostri
occhi fisici non riescono pi a percepire la luce. Al confine opposto
abbiamo, invece, il rosso in corrispondenza del centro del cerchio
inscritto, alla base del pube, sotto il quale si va nellaltrettanto invisibile
infrarosso. Questo corrisponde allo spazio, che chiamiamo S, definito
dal quadrato racchiuso dai due cerchi, inscritto e circoscritto.
Quanto illustrato rimanda, per analogia, ai limiti sensoriali e percettivi
in cui la nostra coscienza individuale confinata. Limiti che
rappresentano una soglia. La soglia oltre la quale si pu trascendere
lego e accedere alla dimensione superiore dello spirito; una
dimensione invisibile ai nostri occhi.
Ottava

S
Le lunghezze donda della luce visibile sono comprese circa tra i 700 e
i 400 nanometri. Questi sono proprio i confini S stabiliti dal quadrato,
ovvero dalla condizione ego-fisica delluomo. Tali confini corrispondono, nellambito della nostra ottava, allintervallo compreso tra le note
Do2 e La2 o, pi precisamente, sono espressi dal numero 1,717.
Lenergia spirituale ci che rende possibile la vita in tutte le sue
forme, dal regno minerale a quello animale; e tale energia, nelluomo,
si polarizza in sette centri principali distribuiti lungo una linea che va
dallestremit inferiore della colonna vertebrale alla sommit della
testa; centri che nascono dal rapporto tra Cielo e Terra, tra lanima e il
corpo, e rappresentano i differenti piani dimensionali della creazione.
7. Con il lato del quadrato pari a 1, S si ricava dai raggi dei cerchi circoscritto e
inscritto: r2 r1 = s1 (2/2 1/2 = 0,207); r1 s1 = s2 (0,5 0,207 = 0,292); r1/s2 = S
(0,5/0,292 = 1,707). Oppure attraverso la formula: S = 1/2 + 1, o il rapporto: S 12/7.

96

Piani interconnessi tra loro e i cui attributi cromatici si riflettono in


ciascuna ottava. Dei canali di collegamento tra le energie sottili
allesterno delluomo e quelle al suo interno, che nutrono e svolgono
altre importanti funzioni.

I sette centri energetici fondamentali


e lo spettro cromatico della coscienza delluomo.

A essi corrispondono i differenti livelli della coscienza umana, ciascuno


dei quali in relazione con un particolare stadio di sviluppo psicologico
nonch spirituale.
Quella dei centri energetici sottili una conoscenza alla base delle
principali antiche dottrine spirituali sia orientali che occidentali.
Vediamo, in sintesi, quali sono e a cosa corrispondono:
I sette principali centri energetici delluomo
7 Sommit DO/ Anima. Unione cosciente con luniverso.
6 Frontale

DO5

Coscienza superiore e visione diretta della realt sottile.

Gola

DO4

Manifestazione del pensiero attraverso il logos/parola.

Cuore

DO3

Amore universale, centro di mediazione tra lego e lanima.

3 P. solare

Sol2

Piano mentale, della coscienza, il cervello addominale.

Sacrale

Re2 ~ Piano emozionale, delle tensioni motivazionali.

Basale

DO2

Piano vitale fisico, dinamico, delle sensazioni e sessuale.

97

Lo spazio allinterno della seconda ottava, compreso tra il centro basale


e il centro plesso solare, pu essere considerato come lo spazio
energetico in cui hanno sede le espressioni egoiche delluomo.
In questo spazio, il centro del cerchio di quadratura corrisponde al
centro sacrale, il centro corrispondente alla sfera emozionale,
importante, in particolar modo, per il fatto di essere un punto
fondamentale di concentrazione dellenergia vitale, con la funzione di
vivificare lintero corpo fisico. Un punto in cui, in molte discipline
spirituali o energetiche, viene portata lattenzione, la concentrazione
mentale, per sviluppare e armonizzare detta energia: una medicina
sottile fonte di forza e salute8.
Laltro punto considerato, il centro del cerchio medio (Mi2),
corrisponde allombelico, la radice della vita, poich il bambino
durante la gestazione trae il proprio nutrimento dalla madre tramite il
cordone ombelicale e la placenta.
Infine, per quanto riguarda il centro plesso solare, questo
tradizionalmente posto in relazione essenzialmente con il sistema
digestivo e la sfera mentale e caratteriale.
Al di sopra dello spazio egoico, compreso allinterno della seconda
ottava, si entra invece nella dimensione spirituale superiore, di cui il
primo centro rappresentato dal cuore, seguito a sua volta da altri tre
centri, come indicato nella tabella precedente. Quando i centri superiori
sono sufficientemente attivati in base allelevazione spirituale della
persona, questa acquisisce maggiori e pi sottili capacit e una nuova,
pi profonda e vera percezione della realt; attraverso il risveglio alla
coscienza animica del proprio corpo.
8. In Occidente, il centro sacrale conosciuto nella Cabala (una combinazione di
diversi elementi quali lalchimia, il misticismo cristiano e lermetismo) con il nome di
Yesod, una sefira dellAlbero della Vita; nelle discipline spirituali orientali, quali lo
Yoga indiano, col nome di Svadhisthana chakra; e nel Qigong (pratica sullenergia)
cinese, col nome di Dantian o Campo del Cinabro (inferiore). In particolare, questo
punto conosciuto nella Medicina Tradizionale Cinese e in agopuntura (che individua
quattro dita sotto lombelico) con il nome di Guanyuan, ovvero il punto dov
racchiusa lenergia originaria: punto mediante il quale possibile esercitare
unimportante azione di tonificazione sullenergia di tutto il corpo.
Il termine cinabro, sopra accennato, da porre in relazione con lomonimo minerale
composto di zolfo e mercurio, i cui elementi in alchimia rappresentano simbolicamente
il fuoco e lacqua, il Sole e la Luna; i quali, riuniti in un sale o corpo purificato,
attraverso un processo alchemico, originano la pietra filosofale.

98

Centri energetici (traslati) in ottava con i loro corrispondenti cerchi.


A centri pi elevati corrispondono cerchi o sfere dimensionali pi ampie.

Limmagine sopra corrisponde, attraverso i cerchi traslati, alla visione


dinsieme simbolica di tutti i livelli di coscienza o livelli dimensionali
delluniverso secondo lo stato del divenire o lo stato (intelligibile)
ordinario di esistenza; tra i quali quelli gi illustrati, relativi alla
dimensione umana terrena (cerchi tratteggiati in nero) che si colloca
allinterno della dimensione spirituale superiore rappresenta dai centri
energetici in ottava e dai loro relativi cerchi (indicati in rosso). Cos che
le due dimensioni costituiscono un unico mondo multidimensionale
indissolubile. In questo mondo il cerchio pi grande rappresenta
lonnicomprensiva anima universale, il cui centro corrisponde al centro

99

energetico sommit (Do), che, secondo la corrispondenza analogica con


un monocordo lAxis Mundi, le cui estremit corrispondono
simbolicamente allAlpha e Omega attraverso una prima divisione
(ottava) genera ci che a sua volta pu generare: il centro relativo al
cerchio pi piccolo inscritto nel quadrato, dove si colloca la dimensione
fisica delluomo e al centro la sua energia sessuale (Do2); mentre, per
mezzo di unulteriore divisione della corda, abbiamo, in posizione
intermedia, lo spirito dellintelligenza e dellamore universale (Do3).
Dentro di te la Luce
e dentro la Luce il Suono.
Ed essi ti condurranno a Dio.
Sri Nanak Dew

Rappresentazione delluniverso, Collezione di astronomia, Lione, 1400-1450.

Gli attributi o le facolt egoiche delluomo sono, lo ricordiamo: la


vitalit, le emozioni, i sentimenti e lintelletto (vedi a pagina 74).
Ora, ci sono un intimo sottile collegamento e uninfluenza reciproca tra
i centri addominali sacrale e plesso solare e gli emisferi destro e sinistro
del cervello, ai quali corrispondono lemotivit e la ragione9.
9. Lesistenza di un cervello enterico oggi confermato dalla scienza con la
neurogastroenterologia, mentre ancora controversa lesistenza di una memoria
cellulare del corpo collegata con la psiche. Ai tre centri energetici dellego (basale,
sacrale e plesso solare) si possono far corrispondere linearmente la costituzione di base
del cervello umano: tronco encefalico, sistema limbico e corteccia cerebrale.

100

Quando lemotivit e la ragione sono incentrate principalmente sulla


sfera egoica, sono i centri addominali a influenzare il cervello; mentre
quando le stesse facolt trascendono lego, ci dovuto a una maggior
influenza dei centri sottili superiori, in primo luogo quello del cuore.
Da ci la coscienza, in senso superiore o etico, la quale nasce
dallincontro del cuore con la mente, e da cui emergono le tre qualit
spirituali basilari: la consapevolezza, la libert e la responsabilit.
Coscienza
Intelletto
Sentimenti
Emozioni
Vitalit
Le ordinarie espressioni umane dellego tra il Do2 e il Do3.
Queste possono essere elevate dai centri superiori, in primo luogo dal cuore.

Con il cuore si fa un salto vibrazionale a cui corrisponde il centro


energetico della seconda ottava, il Do3, in relazione con lo spazio
pettorale. Centro attraverso il quale si possono provare in varia misura,
a seconda del suo grado di apertura, non pi sentimenti motivati
dallego come linvidia, lodio, lalterigia, ma sentimenti pi puri che
nascono da un senso di comunione o di consonanza con gli altri.
Le espressioni basilari delluomo, quali la vitalit, le emozioni e il
pensiero, possono essere immaginate come le tinte primarie della
tavolozza dei pittori il rosso, il giallo e il blu che, miscelate tra loro
in vario modo, producono le infinite tonalit dei nostri modi dessere,
di sentire, di vivere e di creare.
Nella corrispondenza analogica tra le emozioni e il giallo e tra il
pensiero e il blu, si pu riconoscere il rapporto di complementariet,
attraverso cui queste espressioni possono arricchirsi vicendevolmente

101

oppure soffocarsi, come nella passione e nel turbamento, similmente a


quanto avviene con i colori nelle modalit additiva e sottrattiva.
Mentre, nella triade vitalit, sentimenti e intelletto, si pu riconoscere
la triade cromatica rosso, verde e blu.
In relazione a quanto appena illustrato, ora possibile porre in evidenza
come la gamma spettrale dei colori si rapporti in particolare con la
quarta ottava, tra il Do4 e il Do5, ovvero con gli attributi caratteriali
delluomo; gli stessi attributi che si riflettono nella forma del volto e ne
determinano, almeno in parte, le peculiari fattezze del viso. Scopriamo
cos che termini quali mento volitivo e labbra passionali trovano
fondamento e corrispondenza in qualcosa di profondo e olisticamente
coerente; corrispondenza generalmente leggibile intuitivamente o in
base agli insegnamenti pervenutici da unantica tradizione10.
Tradizionalmente, infatti, nellessere umano il mento posto in
relazione con lenergia fisica e, di riflesso, con la volont (intesa cio
come disposizione a fare); le labbra con lemotivit; il naso con la sfera
dellintelletto11; mentre gli occhi (in corrispondenza con il centro
energetico della quinta ottava) costituiscono il principale punto di
incontro sensoriale tra il mondo al di fuori delluomo e quello al suo
interno, tra luniverso animico e lunicit di ogni coscienza. Occhi nei
quali le due realt si riflettono, come in uno specchio, luna nellaltra.

Corrispondenza tra lo
spettro cromatico e gli
attributi delluomo
espressi nella forma
del viso.

10. Leonardo ha dedicato molta attenzione ai rapporti tra il carattere e i lineamenti del
volto umano, come rivelano i suoi disegni, dai ritratti alle caricature, tanto da essere
considerato il fondatore della fisiognomica moderna. Proseguendo con le corrispondenze uomo/ottave, le linee della fronte, in relazione con la 5a ottava, richiamano la
metoposcopia di Girolamo Cardano, matematico e filosofo del 500.
11. Il naso, in senso figurato e non a caso, indica la sagacia, il giudizio acuto, lintuito,
il senno, e dunque lintelletto (cfr. il termine greco sophs, che ha buon naso, senno).

102

Il potere meditativo pu essere decuplicato sotto una luce violetta


proveniente dai vetri colorati di una tranquilla chiesa.
Leonardo

La centratura dei cerchi e del quadrato, di cui abbiamo parlato allinizio


di questo capitolo, da ricondurre dunque allunit e alla coincidenza
tra il mondo spirituale e il mondo materiale; mentre la decentratura o la
traslazione delle stesse figure corrisponde allapparente separazione dei
due mondi, ovvero alla rappresentazione della realt, nelle sue infinite
espressioni, quale cosmica opera di rifrazione; al pari del dispiegarsi
della luce nei suoi costituenti cromatici, visibili e invisibili, attraverso
un prisma. Per cui ogni parte del nostro mondo manifesto appare come
una cosa a s, distinta dal tutto, cos come appaiono realt separate i
singoli colori, mentre, allo stesso tempo, sono parte integrante di un
tutto unico rappresentato dalla luce12.

Rifrazione di un raggio di luce attraverso un prisma:


centratura e decentratura.

LUno il Tutto.
Senza luce non c colore e senza colore non c luce.
Limmagine successiva con i cerchi concentrici corrisponde alla visione
dinsieme dei livelli dimensionali delluniverso secondo lo stato
dellessere o animico, la condizione di chi congiunto con luno.
In essa i relativi cerchi in ottava e quelli della dimensione terrena sono
rappresentabili come sfere o cieli, i quali sono centrati, concentrici e
compenetranti, anche se su piani frequenziali differenti, conferendo
alluniverso lespressione di una globale armonia e consonanza.
12. Cfr. lemblema latino: Uno lumine trinus, Trino con una sola luce; vd. pag. 17.

103

Questo il profondo significato delluomo di Vitruvio e, con esso, del


concetto di armonia delle sfere espresso da Pitagora e ripreso, tra gli
altri, da Dante13. Significato che si cela, ad esempio, nel simbolismo
geometrico dei rosoni di alcune chiese dellarte romanico-gotica.

Cerchi concentrici in ottava relativi alla dimensione celeste con allinterno la


dimensione terrena definita dal quadrato. In tale geometria si riflette celatamente la
simbologia dei rosoni di alcune chiese romanico-gotiche come quella della basilica di
San Francesco dAssisi.
Simbologie cosmico-geometriche, costituite essenzialmente da cerchi e quadrati, sono
da considerarsi di matrice archetipica. Esempi di questo tipo si possono osservare negli
schemi dei Mandala e degli Yantra indiani, utilizzati come sussidi per la meditazione.
13. Cfr. Corpus Hermeticum, I 26 e XIII 15, sulla natura ottava. Dante, Paradiso, I
76-8, sullarmonia delle sfere; I 73-5 e 125-6, sullamore che, come una corda di un
arco, scocca lintelletto (Sol) nel centro divino (Do), cfr. la Mundaka Upanisad, parte
2a canto 2; XXIII 97-102, sullEmpireo paragonato a una lira dal suono sublime;
XXVIII 12 e XXXIII 86, sullamore (che tutto muove) simbolizzato da una corda che
tutto lega e unisce (cfr. la copula mundi rinascimentale).

104

Rosoni delle basiliche di Santa Chiara e San Francesco ad Assisi, XIII secolo.

105

Il fatto che i centri in ottava siano consonanti tra loro appare evidente
nellesperienza dellinnamoramento e dellattrazione erotica, ovvero
nellaffinit tra queste due forze, associate e spesso confuse. Forze,
queste, tra le pi potenti nellattrarre le persone le une alle altre. Ma
non solo: con linnamoramento o lamore, in particolare, si prova anche
una maggiore vitalit ed entusiasmo14 (centro basale), una maggiore
disposizione e capacit a entrare in sintonia (centro cuore), una
propensione a parlare con dolcezza (centro gola), e una maggiore
intelligenza e apertura verso tutto ci che nuovo (centro frontale). Ci
avviene in quanto linnamoramento comporta una spontanea, inconscia,
relativa forma di centratura, con la quale si accede allenergia e
allintelligenza cosmica. Per questo linnamoramento pu essere
unesperienza cos intensa, inebriante, travolgente e creativa.
Unesperienza grazie alla quale la vita si riempie di significato, in cui
tutto appare naturalmente bello e perfetto, ricco di speranze e promesse,
dove qualsiasi cosa sembra possibile. E dove tutto si tinge di rosa.
Questo perch la naturale sottrattivit della mente razionale si allenta,
con un senso di leggerezza e libert, fino ad annullarsi completamente
durante un profondo ed estatico amplesso, nel magico guardarsi negli
occhi degli amanti e nellidentificarsi di due anime in una.
Spesso lego, invece, soffoca questo collegamento con il cuore e i centri
superiori e ci che si prova pertanto un amore egoico: caratterizzato
da un sesso finalizzato al solo soddisfacimento dei sensi, da passioni
logoranti, dalla gelosia, dalla sopraffazione.
Luomo vitruviano rappresenta, dunque, la sintesi simbolica dei
principi della natura umana: lanima e lo spirito, ovvero la coscienza
universale e quella individuale la condizione dellessere e quella del
divenire armonizzati in un unico corpo.
Per concludere questa parte, ricordiamo che il centro sacrale o di
quadratura contribuisce a rinforzare e armonizzare la salute sul piano
fisico. Ora, il corpo rappresenta il tempio dello spirito, pertanto la sua
armonizzazione, attraverso lattenzione nel centro di quadratura o di
cerchiatura del quadrato, aiuta a ricondurci alloriginale centratura.
Con i centri superiori in ottava, invece, soprattutto utile consonare con
14. Entusiasmo, dal greco enthousiasms, essere posseduto dalla divinit, deriva da
ntheos divinamente ispirato e composto di en in e thes dio.

106

ci con cui essi stessi risonano e di cui sono parte: larmonia universale.
Non si pu cio veramente entrare in rapporto con i centri superiori se il
proprio modo dessere interiore non si rende affine a questa stessa
energia armonica: al livello del pensiero nel ricercare una visione
sempre pi ampia delle cose, senza preconcetti; al livello della parola,
coerentemente col pensiero, nella semplice constatazione dei fatti senza
pronunciarsi in giudizi venefici; al livello del cuore nel predisporsi
allempatia; e, in generale, nel non essere troppo legati a tutto ci che ci
riguarda. Cos da spiritualizzare il corpo e consonare con detti centri
superiori e, dunque, realizzare la centratura estatica in noi stessi,
attraverso il fondersi di tutti i centri in un unico centro.
Luniverso un unico centro, o una sfera infinita
il cui centro ovunque e la circonferenza in nessun luogo.
Antica formula (liberamente tratta).

La Creazione dellUniverso.
(La geometria del disegno sottintende il quadrato.)
Mosaico della Cappella Palatina di Palermo, XII secolo.
I centri in ottava risultano essere in corrispondenza, pi precisamente, con il colore
rosso violaceo o porpora della gamma spettrale, invisibile o non riconoscibile nella sua
espressione monocromatica lelemento congiuntivo della ruota dei colori. Un colore
particolare, considerato da sempre simbolo di regalit e sacralit (cfr. lantica e
preziosissima porpora di Tiro). Un colore che possiamo ricondurre essenzialmente
allultima delle tre fasi della Grande Opera: la Nigredo, lAlbedo e la Rubedo.

107

Ottava fondamentale: Anima e Corpo.


Notre Dame, Parigi.

Nella vita quotidiana luomo spesso soggetto a forme di stress mentale, emozionale
e fisico che inducono tensioni psico-fisiche e una conseguente dispersione e cattiva
circolazione dellenergia vitale, possibile causa di ogni tipo di disturbi. Da qui
limportanza di imparare a rilassare il corpo e la mente al fine di contrastare labituale,
e spesso inconscia, eccessiva tensione e permettere il ripristino del corretto scorrere dei
fluidi vitali. I pensieri e le emozioni negative influenzano inoltre i movimenti del
processo respiratorio procurando respiro veloce e superficiale o momenti di apnea. Ma
se si presta attenzione alla respirazione e ci si rende consapevoli della stessa, si
possono, al contrario, influenzare positivamente gli stessi stati danimo. In particolare,
si tratta di coltivare con una certa costanza (ad esempio, durante il rilassamento o la
meditazione) una respirazione di tipo addominale in modo che questa divenga sempre
pi lenta e fluida e, allo stesso tempo, conservi la sua naturalezza, ovvero sia eseguita
senza forzature n tensioni. quindi fondamentale portare la concentrazione nel centro
energetico che si trova quattro dita sotto lombelico, tenendo la lingua appoggiata al
palato. In questo modo possibile incrementare sensibilmente la propria energia vitale.

108

Ouroboros
Cielo e Terra, centratura e decentratura, Sole e Luna, essere e divenire.
Rappresentazione inversa: il quadrato sottinteso mentre i relativi cerchi
inscritto e circoscritto centrati, e quello medio traslato, sono posti in evidenza.

Il punto in cui Cielo e Terra si incontrano


Camille Flammarion, Latmosphre, 1888.

109

Ancora due parole sul numero 1,71. Come abbiamo accennato


precedentemente, esso simbolizza la soglia al di sotto della quale
racchiusa la coscienza umana15; ora, questo numero moltiplicato per un
secondo numero, che curiosamente risulta essere speculare al primo
nella parte decimale, cio 1,17, d come risultato 2. Tale risultato
rappresenta il superamento della suddetta soglia attraverso il
raggiungimento dellottava superiore, il Do3 Do come Dominus cio
il raggiungimento della dimensione spirituale relativa principalmente
alla sfera centrale del cuore16. Dimensione che rappresenta un
innalzamento del livello energetico-vibrazionale o, come oggi si usa
comunemente esprimere, rappresenta un salto quantico di
consapevolezza17.

15. Lo spazio S (1,71) corrisponde alla Terra di cui si fa riferimento nellacronimo


alchemico VITRIOLUM, formato dallespressione latina: Visita Interiora Terrae
Rectificando Invenies Occultum Lapidem Veram Medicinam, visita linterno della
Terra, e rettificando troverai la pietra nascosta, vera medicina.
16. Signore in latino Dominus, parola dalla cui prima sillaba deriva probabilmente il
nome della nota iniziale e finale della scala musicale: il Do; il cui utilizzo attestato
dal XVI secolo, in sostituzione delloriginale Ut di Guido dArezzo dellXI secolo.
Il libro dei salmi, raccolta di composizioni poetiche cantate contenute nella Bibbia, in
forma di inno, preghiera o ringraziamento a Dio, si accompagna tradizionalmente a uno
strumento musicale a corda da cui prende il nome lo stesso libro: il salterio, o arpa a
dieci corde. Questarpa (citata, ad esempio, nei salmi 32, 2 e 56, 9) simbolizzerebbe
lAlbero della Vita con le sue dieci Sefirot (cfr. le antiche sfere celesti), dunque luomo
spirituale celato sotto la duale veste terrena simbolizzata dallAlbero della Conoscenza;
rimandandoci cos a una visione dello stesso uomo immaginato come uno strumento
musicale, uno strumento attraverso il cui suono, o energia, se adeguatamente
accordato, sarebbe possibile entrare in consonanza con la divina armonia delluniverso
(cfr. Corpus Hermeticum, XVIII 6).
17. Salto quantico unespressione originaria della fisica quantistica (relativa, ad
esempio, al passaggio da un livello di energia a un altro di un elettrone in un atomo,
senza assumere valori intermedi) ma con un significato oggi riferito in particolare a un
innalzamento della coscienza umana.

110

Approfondimenti
Abbiamo visto quale funzione ricopra lintervallo di ottava in una scala musicale, ossia
quello di spostare su altezze diverse note simili, e come la stessa sia costituita da una
serie di note o intervalli intermedi1.
Proseguendo con la teoria musicale affinch attraverso il suono, complementare del
colore, sia possibile una migliore comprensione della realt spirituale, di cui entrambi
sono messaggeri ora necessario introdurre un peculiare aspetto dellacustica.
In natura tutti i suoni, e dunque anche le note musicali, sono prodotti da vibrazioni pi o
meno complesse, dalle quali dipende una caratteristica distintiva degli stessi suoni,
quali noi li udiamo, il timbro o colore del suono: un importante attributo che permette
di distinguere, ad esempio, due note identiche (per altezza e intensit) di due differenti
strumenti musicali come un violino e un flauto, o di riconoscere una voce a noi
familiare da una qualsiasi altra. In particolare, la complessit di detta vibrazione sonora
da porre in relazione con il numero e lintensit delle sue componenti elementari
chiamate armoniche, le quali sono per il suono ci che per la luce sono i colori, cio la
loro essenza costitutiva; e la cui variabile presenza determina la formazione dello
spettro armonico, una grandezza che possiamo immaginare come multidimensionale2.
1. La pi antica scala musicale, appartenente alla cultura occidentale, come gi accennato,
quella greco-pitagorica, seguita dalla scala naturale e infine dalla, ora pressoch universale,
scala temperata. La scala pitagorica, un procedimento per dividere lottava in un dato numero
di parti gi noto nellantica civilt cinese, consiste in una progressione di note per intervalli
di quinta (3/2), con un abbassamento di una o pi ottave di quei suoni che, superando
lottava, devono essere ridotti di altezza per poter seguire lordine progressivo della scala:
per cui la 5a di Do1 (1/1) 1/1 x 3/2, cio 3/2, il Sol; la 5a di Sol 3/2 x 3/2, ossia 9/4,
nota troppo lontana (alta) dal valore di partenza, per cui per essere riportata entro lottava
si divide per 2, ottenendo 9/8, il Re; la 5a di questa seconda nota 9/8 x 3/2 cio 27/16, il
La; e cos via. La scala naturale si basa sui rapporti semplici 1/2, 2/3, 3/4, 4/5 a cui
corrisponde, in parte, il fenomeno acustico degli armonici, scoperti scientificamente da
Marin Mersenne nel XVII sec. ma verosimilmente parte di un corpus di conoscenze
esoteriche presente gi ai tempi della scuola pitagorica (scoperti probabilmente attraverso il
fenomeno delle onde stazionarie e lantica e universale pratica del Canto Armonico). La scala
temperata, in uso oggi, invece basata sulla suddivisione della scala in dodici intervalli
uguali (semitoni), dal valore decimale pari a 1,059 ottenuti mediante la 122.
Scale occidentali antiche, Pitagorica e Naturale, e moderna Temperata
Tabella comparativa degli intervalli frazionari e decimali
P
N
T

Do
1
1
1
1
1

Do#

1,059

Re
9/8
1,125
9/8
1,125
1,122

Re#

1,189

Mi
81/64
1,265
5/4
1,25
1,260

Fa
4/3
1,333
4/3
1,333
1,335

Fa#

1,414

Sol
3/2
1,5
3/2
1,5
1,498

Sol#

1,587

La
27/16
1,687
5/3
1,666
1,682

La#

1,782

Si
243/128
1,898
15/8
1,875
1,888

Do
2
2
2
2
2

2. Le armoniche (o armonici) consistono in una serie innumerevole di suoni multipli interi,


via via meno intensi, prodotti da un suono detto fondamentale emesso, ad esempio, da una
corda di uno strumento musicale; detto suono, infatti, non costituito da un unico suono
semplice, cio da unonda sinusoidale, ma da un insieme di pi suoni semplici, le armoniche

111

appunto, le quali vibrando insieme generano un suono dalla forma donda complessa, le cui
caratteristiche definiscono le qualit timbriche o distintive del suono stesso. In altri termini,
le armoniche equivalgono a onde stazionarie (o dinamico-statiche) prodotte da una corda
sonora in cui il suono fondamentale, o 1a armonica, determinato dalla vibrazione della
corda in tutta la sua interezza, che oscillando genera come la forma di un fuso: un ventre
confinato tra due nodi, cio i capi in cui essa fissata (vincoli) o i punti in cui loscillazione
nulla; mentre le armoniche di ordine superiore costituiscono frazioni della medesima
corda pari a 1/2, 1/3, 1/4, eccetera, a cui corrispondono oscillazioni concomitanti
rispettivamente doppia, tripla e quadrupla (o multiple) della fondamentale; pertanto se
alla 1a armonica corrisponde, ad esempio, una frequenza base di 100 Hz, alla 2a armonica
corrisponder una frequenza di 200 Hz, alla 3a di 300 Hz, alla 4a di 400 Hz, e cos via.

1
1/2
1/3
1/4
1/5

Serie delle prime sei armoniche naturali.

1/6 ...

Formazione delle onde stazionarie (armoniche) con un monocordo, ed evidenziazione della posizione, in questo caso, di 3 ventri e di 2 nodi con alcuni cavalierini;
posizione determinata con una piuma (il nodo) e un archetto (il ventre).
Da John Tyndall, Sound, 1867.

Do1 Do2 Sol Do3 Mi Sol La# Do4 Re

Mi Fa# Sol Lab La# Si

Altezze delle prime sedici armoniche tradotte sul pentagramma, dal Do1 al Do5.

112

Do5

Ora, se si rapportano le proporzioni anatomiche delluomo vitruviano con la serie delle


armoniche del suono, possibile approfondire e sviluppare le osservazioni precedenti
incentrate sulle sole ottave. Laspetto rilevante di questa nuova prospettiva dato dal
fatto che nello spazio egoico, compreso nella seconda ottava, abbiamo la presenza di
una sola armonica, la terza, cio un suo nodo, alla quale corrisponde musicalmente la
nota Sol, quella che abbiamo visto essere in relazione con il centro plesso solare,
ovvero con lintelletto e dunque con la facolt del libero arbitrio, gli unici attributi, tra
quelli basilari, a fare delluomo a immagine del divino3. Questo fatto racchiude un
importante significato, e cio che luomo pu accedere alla fonte, il Do, laspetto
unitario riflesso nelle diverse ottave o piani dimensionionali della creazione, solo
attraverso la mente, la sola in grado di orientare volontariamente la propria energia,
lattenzione, se stessa, su qualunque oggetto. E, divenuta consapevole di essere
unarmonica del Suono Divino, trascendere se stessa volgendosi allascolto del Suono
Cosmico Primordiale da cui origina. Protendersi dalla condizione terrena, con
lintelletto opportunamente accordato, cio riflesso nella fonte e guidato dallo spirito

Le prime otto armoniche (serie completa) seguite dalla 12a, 16a e 24a.
La 2a, la 4a, l8a e la 16a corrispondono alle ottave della 1a armonica, il Do1;
mentre la 6a, la 12a e la 24a sono le ottave della 3a, il Sol2.
3. Questo spiegherebbe la grande importanza attribuita allintervallo di 5a, il Sol, attraverso
il quale, in Grecia con la pitagorica e in Cina con quella pentafonica, veniva costruita lintera
scala musicale.

113

di luce, e accedere intuitivamente alla coscienza animica. Emancipandosi dai piani


inferiori emozionale, sentimentale e della ragione ordinaria, dominati dal determinismo,
dalle suggestioni esterne, dalle basse energie e dagli impulsi negativi dellego. Ci
attraverso il superamento del due, inteso come materialismo e discordia, e dunque
laccesso al tre, lelemento di congiunzione con lUno4; sciogliendo i nodi o i legami
della dualit, tramite un lavoro con la mente e con il cuore5.
questo il potere chiave della mente, di farsi nodo o ventre: farsi centro immobile del
silenzio, il vuoto da cui tutto ha principio, per ristabilire lordine armonico originale e
rigenerante; o farsi oscillazione, superficie increspata, scorrere del pensiero perpetuo
del vivere temporale. Capacit di una mente che per necessita prima di conoscere, di
credere (cfr. credendo vides, credendo puoi vedere) e di emanciparsi, perch possa
risonare in lei la verit, perch possa cio essere trascesa dal discernimento intuitivo
(dal latino discernere, da cernere vedere), e dunque di sapere (dal latino sapere,
avere, sentire sapore, cio il sale).
Il pi significativo riferimento anatomico nelluomo relativo alla nota Sol, lintelletto
(su un piano differente)6, lo troviamo allaltezza delle clavicole (piccole chiavi), nel
nodo della 6a armonica, nella terza ottava (quella del cuore), dalla quale, attraverso il
simbolismo dei sette gradini (vertebre cervicali) della scala mistica, si pu accedere al
paradiso (testa)7. Proseguendo, con la 12a armonica ci troviamo allaltezza del naso,
mentre con la 24a arriviamo al centro della fronte: sede della coscienza superiore o
saggezza nascosta (altrimenti detto terzo occhio), nellinduismo rappresentato dal
segno Bindi (dal sanscrito, bindu: goccia, particella, punto) o dal Tilaka (segno).
Quello sacrale, inversamente, lunico centro a non corrispondere con un nodo di
unarmonica, tra quelle egoiche comprese tra la 2a e la 4a, mentre assimilabile a un
punto di eccitazione del monocordo, in relazione cio con un ventre, e nelluomo con
lazione vivificante prodotta dalla concentrazione sulla respirazione addominale.
Luniverso come un immenso monocordo teso tra Cielo e Terra.
Pitagora
4. Una visione questa che origina da unantica e universale concezione, secondo cui il
mondo sarebbe costituito dalla tripartizione simbolica data da: Cielo, Terra e dalla forza
mediatrice tra questi due principi polari; dove cio la creazione delluniverso data in
ragione dei principi numerici due e tre, quali emanazione delluno, la Monade, che scindendosi origina il due (1/2), la diade, e il tre (1/3), la triade; traducibili in termini musicali come
ottava (Do, 1/2) e quinta (Sol, 2/3, che deriva da 1/3). Il due che sposta su altezze
differenti, ottave o dimensioni, ci che il tre crea in termini di specificit allinterno di
queste stesse dimensioni e le collega. (Vd. il lamdoma pitagorico.) Espresso in altri termini,
luno il principio indifferenziato da cui discende il due, il polo opposto rappresentato
dalla materia informe, caotica ed entropica, e il tre, lintelligenza mediatrice, il principio
differenziato armonico in-formatore, sintropico, vitale e fecondatore che permea e anima la
materia rendendo possibile il manifestarsi della vita in tutta la sua complessa variet.
Cfr. la concezione ind della Trimurti, tre aspetti, in cui il mondo retto da una triade
divina composta da Brahma (il creatore), Vishnu (il costruttore) e Shiva (il distruttore).
5. Cfr. il solve et coagula (sciogli e unisci), il fondamento del lavoro alchemico spirituale.
6. Tutti i livelli si compenetrano tra loro, per cui gli attributi di uno si riflettono negli altri.
7. La colonna vertebrale, vista di lato, in particolare tra la T1 e la L5, ricorda la forma di
unonda sinusoidale, ovvero quella del suono, cfr. il Bastone di Asclepio e il Caduceo.

114

Luomo vitruviano di Leonardo come sintesi simbolica dellHarmonia Mundi, e


della Divina Commedia di Dante.

I primi sette cieli e gli ultimi sette cori non sono tracciati per non appesantire il disegno.
LUomo vitruviano di Leonardo costituisce una chiave di lettura del simbolismo
cosmico e spirituale della Divina Commedia di Dante. Simbolismo intelligibile, in
chiave musicale, solo nella forma traslata dei cieli rispetto alla Terra, ovvero dei cerchi
rispetto al quadrato forma celata di cui il disegno di Leonardo fornisce una traccia
rivelatrice e non nella forma centrata, complementare, di dette figure, con i cerchi
concentrici, forma rappresentata nella stessa Commedia e, ad esempio, nei rosoni delle
chiese gotiche. Un simbolismo che rimanda alla dottrina iniziatica sullorigine
musicale del mondo, riconducibile fondamentalmente, allermetismo e alla filosofia
pitagorico-platonica con lHarmonia Mundi, cio con il principio ordinatore
(informatore), di natura musicale, che permea lintera creazione e che, collegando lalto
e il basso, dallEssere discende nello spazio, la materia, e la plasma. Un principio, non
liquidabile come una semplice vana speculazione, ma che racchiude una sorprendente

115

quantit di corrispondenze con importanti dottrine spirituali di ogni tempo e luogo, e


innegabili collegamenti con il mondo fisico e il corpo umano, di notevole interesse.
Lo scopo della Commedia di Dante, oggi pi che mai attuale, quello di mostrare agli
uomini che lunico modo per elevarsi dal loro stato di abbrutimento e di conquistare
la libert quello di affidarsi al retto uso della ragione (la ricerca del significato
universale della vita) e di affidarsi alla Grazia divina (il contatto con lanima),
lelemento cardine. Lordinaria vita delluomo, caratterizzata dai limiti dellego, pu
infatti divenire molto dura e dolorosa, una condizione questa che rappresenta lInferno
(simbolizzato dalla voragine terrestre, cio un triangolo rivolto in gi), una condizione
eterna fino a quando luomo non arriva a rendersi consapevole dei propri errori e
incomincia a sentire un sincero desiderio di un profondo cambiamento interiore. Questo
processo di cambiamento e di crescita spirituale rappresenta il Purgatorio, il percorso
di crescita e di riequilibrio della dualit (basato sulle sette virt e simbolizzato dal
monte, cio un triangolo rivolto in su), attraverso cui si giunge nellEden (simbolizzato
dal candelabro a sette bracci/colori, e dunque dalla stella a sei punte), una condizione di
profonda armonia e felicit sulla Terra; e a cui segue lesperienza estatica del Paradiso.
Riportiamo di seguito alcuni riferimenti chiave contenuti nella Divina Commedia
(vd. anche nota a pag. 104).
I cori angelici (Pd XXVIII), che al diminuire delle dimensioni crescono in velocit o
virt, stanno in ragione inversa ai cieli delluniverso, la cui velocit aumenta invece al
crescere delle loro dimensioni o della distanza dalla Terra; particolare questo che
rimanda a un principio conosciuto nellantichit come legge di Pitagora, secondo cui la
lunghezza di una corda e laltezza del suono, da questa generato, sono inversamente
proporzionali. Ad esempio, alla nota Do4 corrisponde il centro del cielo del Primo
Mobile, il pi grande dopo lEmpireo; alla stessa nota corrisponde anche il penultimo e
piccolo tratto di corda del monocordo (1/8 di corda, reciproco di 8/1 della nota Do4)
ovvero il 1 coro, il pi piccolo. Ora, il prodotto tra le suddette frazioni reciproche d
come risultato uno, come la somma tra gli ordini numerici dei cieli e dei cori (9+1, 8+2,
7+3 = 10, cio 1; cfr. Tutto Uno), e ci spiega il passo in Pd XXXIII 116-7.
Pitagora ha tradizionalmente scoperto le consonanze musicali grazie ai suoni prodotti
dal martello di un fabbro, Pd II 128; le dimensioni si compenetrano tra loro come le
armoniche nel suono, Pd II, 37-42; il nodo inteso come centro armonico, distinto cio
dal nodo egoico, Pd XXXIII 91 e Pg IX 104; limmagine umana circoscritta al centro
di quella divina e posta in relazione con la quadratura del cerchio, XXXIII 115-38.

Rappresentazione centrata con i cori interni e i cieli esterni al quadrato (immanenza e


trascendenza d Dio), dimensioni reciproche che si risolvono tutte nellunit divina; e rappresentazione traslata essenziale, con le due dimensioni basso e alto a 8, come simbolo
dellinfinito (verticale), e come schema in cui riconoscibile, evidenziando con questo un
possibile fattore comune della conoscenza umana, poi differenziatosi, il simbolo del Tao.

116

La scala musicale dei colori

Corrispondenze relative tra le note musicali e i colori. Odierna scala temperata in


chiave di Fa, intonata con il La campione di 440 Hz, e frequenze elevate di 42 ottave,
allaltezza delle frequenze della luce1.
Do#
Re#
Sol#
Sol#
La#
Fa
Sol
Note
Do2
Hz
104
117
131
139
156
175
196
208
THz
456
513
575
609
684
768
862
913
nm
658
585
522
493
439
391
348
329
Colori
Rosso Giallo Verde
Azzur.
Blu
Viola
R/V
Rosso2
Trasp.*
Do
Re
Mi
Fa
Sol
La
Si
Do
* In corsivo i relativi intervalli della scala sono trasposti nella forma base, a partire dal Do.
Gli ultimi due colori-note, nel quarto spazio del pentagramma musicale, il rosso/viola e
il rosso2, il Si e il Do (Sol e Sol#), non sono visibili perch nellultravioletto (cio al di
fuori dello spazio S) e completano lottava; mentre il viola sul confine dello spettro
visibile, a 391 nm, sulla quarta linea del pentagramma, corrisponde al La (Fa). Per
avere il rosso/viola nellestremit opposta dello spettro si va, invece, sul confine
dellinfrarosso a 696 nm e per il viola nellinfrarosso a 782 nm. Si tratta di possibili
tonalit monocromatiche del viola che i nostri occhi fisici non possono cogliere (dati i
limiti percettivi dei fotorecettori visivi) e quindi sono percepite come un rosso cupo o
sono del tutto invisibili2. (Si veda sullo spettro cromatico la seconda parte del libro.)

1. Le frequenze sonore da Hz (hertz) sono innalzate in THz (terahertz = Hz x 1012) e poi


trasformate in lunghezze donda della luce (nel vuoto), in nm (nanometri): = v / f.
2. Cos come alla distanza di un semitono (in questo caso temperato: 122 = 1,059) il rosso
(circa 658 nm) muta nel rosso/arancione (621 nm), parimenti nella direzione opposta non
pu che mutare coerentemente nel rosso/viola (696 nm).

117

Si noti che gli intervalli musicali di quarta: Do-Fa, Re-Sol e Mi-La ricalcano (almeno
in parte) i rapporti cromatici complementari del rosso-ciano, giallo-blu e verde-viola;
mentre negli accordi armonici: Do-Mi-Sol e Re-Fa-La si possono riconoscere le triadi
dei rosso-verde-blu (RGB) e dei giallo-ciano-viola (CMY).
Tra le dieci ottave di estensione delludito delluomo (mediamente tra i 16 e i 16.000
Hz) e le quattro della sua voce3 (tra i 60 e i 1000 Hz circa), si inserisce la tessitura del
parlato colloquiale: intorno ai 125 Hz per gli uomini e ai 210 Hz per le donne (e intorno
ai 350 Hz per i bambini), cio nellambito dellottava allaltezza del Do2, altezza
intorno alla quale si sviluppa la scala dei colori sopra illustrata4, o lo spazio S.
Proseguendo, in relazione alle quattro ottave del monocordo delluomo di Vitruvio,
e della voce umana, ai pentagrammi5 relativi alle chiavi di Fa e di Sol (note reciproche)
si collegano simbolicamente le due fondamentali dimensioni della Creazione, la
dimensione terrena e quella celeste, tra le quali abbiamo il Do3, il Do centrale, la chiave
di mezzo, il cuore che congiunge e armonizza ci che sta in alto con ci che sta in
basso. La dimensione edenica tra Terra e Cielo (tra il Fa2 e il Sol3) delluomo nuovo
divenuto puro come un bambino6.

Do 1

Do 2

Do 3

Do 4

Do 5

Scala musicale che parte dal Do1 (65 Hz), passa per il Do3 centrale (262 Hz) e arriva al Do5 (1046 Hz).

3. La voce umana, tra la pi bassa degli uomini e la pi alta delle donne, suddivisa, in
particolare nel canto classico, secondo i registri vocali di basso, baritono, tenore, contralto,
mezzosoprano e soprano. Termine, questultimo, riferito anche alle voci bianche, ovvero alle voci
dei bambini fino alla preadolescenza, indipendentemente dal sesso.
4. Lordine di altezza frequenziale del parlato e dello spettro della luce visibile corrispondono alle frequenze date rispettivamente dalle potenze di 27 (128 Hz) e di 249 (563
THz) e dove lesponente della seconda potenza (49) equivale al quadrato della prima (7).
Il tutto traducibile in termini di innalzamento per ottave.
5. Lattuale rigo musicale deriva dal tetragramma ideato da Guido dArezzo nellXI secolo,
utilizzato con la notazione quadrata e la cui lettera greca gamma, a forma di squadra,
indicava la nota pi grave. Un tetragramma composto da quattro linee, le quali richiamano
i quattro lati del quadrato, e unestensione sonora corrispondente a quella dei colori dal
rosso al violetto, dal Do al La, la stessa dello spazio S = 1,71.
6. Si cfr. la multidimensionalit delluomo con lantica e universale pratica del Canto
Armonico.
La frequenza di un fenomeno periodico corrisponde al numero di oscillazioni nellunit
di tempo: il secondo. Ma se si utilizza come unit di misura temporale al posto del
secondo, definito in termini di rotazione terrestre come 1/86.400 del giorno solare medio,
una unit di misura ottenuta dal frazionamento del giorno attraverso lapplicazione del
principio della divisione per ottave musicali, si ha alla 16a ottava, cio attraverso sedici
dimezzamenti del giorno, ununit temporale di 1/65.536 pari a 1,318 secondi, cio un

118

valore poco pi lungo, sottomultiplo e perfettamente consonante con il periodo di


rotazione della terra e con la legge periodica universale delle ottave. Per inciso, attraverso
quattro soli dimezzamenti del giorno (cfr. il Do5) si ricaverebbe invece unora di 90 minuti,
una misura temporale rapportabile con i ritmi biologici o ultradiani delluomo quali, ad
esempio, la durata media del sonno REM. Ora, assumendo il valore di partenza di una
oscillazione nellunit di tempo di 1,318 secondi, per la determinazione dellaltezza assoluta
delle note della scala musicale, attraverso una serie di innalzamenti per ottave, abbiamo alla
8a ottava la frequenza di 256 cicli (cfr. il Diapason scientifico) a cui corrisponderebbe il Do3.
Allo stesso modo, attraverso una serie di innalzamenti per ottave delle vibrazioni elettromagnetiche, fino alla 49a ottava, abbiamo una frequenza di 563 Tcicli, ovvero 427,2 THz
ordinari (563/1,318), circa 700 nm, a cui corrisponde il colore rosso/viola, ovvero linizio
del range della luce visibile, il Do dei colori; ottenendo con questo lallineamento delle
due scale grazie a una affine unit temporale. Inoltre ai 256 cicli corrispondono 194,2 Hz
(vd. laltezza frequenziale del parlato), la cui lunghezza donda pari a 1,77 metri, una
misura pressoch equivalente a quattro cubiti, ovvero allaltezza delluomo di Vitruvio.
(Un cubito uguale a 0,448 m. La velocit del suono nellaria v = 344 m/s, e con =v/f
abbiamo 344/194,2 = 1,77.)

119

120

Forma e contenuto
Io ero l, quando tracciava un cerchio sullabisso.
Proverbi 8,27

La coscienza universale e luniverso fisico costituiscono le due facce di


ununica realt, della quale luniverso fisico rappresenta la
condensazione e la manifestazione della coscienza o matrice universale.
Come un raggio di sole, attraverso una goccia di rugiada,
si schiude nelliridescenza, cos lamore si rifrange nella vita.
Poich tutto uno, lessenza di ciascuno di noi, la propria anima,
parte integrante di questa coscienza e volont, di cui ogni cosa
espressione. Volont mediante la quale ci siamo manifestati per darci la
possibilit, attraverso lillusione della separazione delle parti, di poterci
conoscere, sperimentare e confrontare nellinfinita variet e relativit
delle espressioni del creato.
Quando lUno riflette su se stesso genera
l'oggetto riflesso come altro da s e
il pensiero come elemento di riflessione.
Il pensiero pu dunque riflettersi nel mondo in quanto
il pensiero, loggetto del pensiero e lautore del pensiero
sono, in fondo, ununica cosa.
Cos che la compenetrazione e linterazione tra le parti
possibile proprio in virt del fatto che tutto uno.
Ogni forma racchiude in s segretamente e, forse, inconsapevolmente
questa perfetta intelligenza ed energia spirituale universale. Ma se noi
siamo espressione di questa perfezione, perch ci percepiamo invece
come imperfetti o limitati? Perch abbiamo dimenticato. E questo, in
una certa misura, fa parte del gioco. Tutti partecipiamo a unimmensa
rappresentazione dove siamo, a un tempo, autori, attori e spettatori.
Una rappresentazione universale che ogni singola esistenza e tutte le
infinite esperienze insieme, nelleternit, concorrono a realizzare.

121

I mattoni fondamentali di energia/materia delluniverso fisico sono i


costituenti atomici elementari interfaccia tra questa e laltra realt;
costituenti che, in virt dellessere pi vicini allessenza energetica
spirituale, sono verosimilmente pi intimamente legati alla coscienza
universale di quanto lo siano le cose e gli esseri a cui danno forma.
Queste poche particelle, quali gli elettroni, i protoni e i neutroni
questi ultimi formati dai quark, e questi a loro volta, insieme ai primi,
formati da corde di energia oscillanti chiamate stringhe sono i
costituenti comuni di tutte le infinite espressioni della realt fisica: dalla
roccia dei continenti al fuoco del Sole, dalle distese dacqua oceaniche
ai venti del cielo; dalle innumerevoli forme viventi minerali, vegetali e
animali del meraviglioso scenario naturale, fino alluomo. Cos, una
parte della coscienza cosmica si manifestata nella Terra, il nostro
corpo collettivo; una parte si manifestata nel Sole, nellacqua e
nellaria che ci nutrono; unaltra nelle piante e negli animali, nostri
vitali compagni, e cos via. Dovremmo essere grati per tutto questo
perch permette la nostra esistenza. Ma loblio ha steso il suo velo. E
cos viviamo nellincosciente ignoranza, nella mancanza di riguardi per
la natura e per gli altri, nella sopraffazione delluomo sulluomo, nel
folle egoismo depredatore e distruttore; nella violenza, nella guerra,
nella disarmonia esteriore e interiore, nella malattia e nella morte.
Cos dunque la vera etica, se non riconoscere la verit e la sacralit di
ci che siamo profondamente? Se non provare rispetto per tutto questo?
Perch tutto possiede unanima, un cuore di cui siamo parte, parte che
manifesta il proprio amore limitando se stessa per esprimere, ciascuna,
il proprio colore della vita.
Se tutto collegato, allora, nella ricerca del proprio benessere
importante entrare in armonia con tutto ci che ci circonda, e una parte
fondamentale la ricopre, in questo senso, la Terra su cui tutti viviamo.
Una Terra, incarnazione e quadratura del Cielo.
Una Terra, madre di ciascuno di noi, di ogni essere e di ogni cosa.
Una Terra con un cuore. Un pianeta azzurro il cui nome Hearth1.

HEARTH
1. In inglese, cuore heart e Terra earth, per cui le due parole si prestano a essere
combinate per dare un nuovo significato alla parola hearth (focolare, suola, crogiolo).

122

Nella chiusura del cerchio ogni cosa cessa di avere un principio e una
fine, perch tutto principio e fine allo stesso tempo: ogni essere, ogni
sua condizione pu apparire superiore o inferiore relativamente a
unaltra, come i gradini di una scala, ma poich tutto proviene ed
parte della Coscienza Universale, Tutto Uno.
Luomo sta alluniverso
come una cellula alla Via Lattea,
un elettrone allorbita terrestre
e una stringa alluomo1.

LA SCALA ASSOLUTA2
Il caos sorge quando si prende il relativo
per assoluto e lassoluto per relativo.
Dopo un lungo viaggio in cui abbiamo provato tutti i sapori dei frutti
dellAlbero della Conoscenza, giunto il momento di capire il senso.
C un tempo per tutto, e c un tempo per crescere e cambiare.
Per raccogliere finalmente i frutti dellAlbero della Vita.
1. Ordini di grandezza indicativi: 1:126=1-6:120=1-15:111=1-26:1
2. Cfr. Salita e Discesa di Escher - Penrose, e la musicale Scala di Shepard.

123

124

Acqua e fuoco
Lacqua e il fuoco sono due principi, due forze contrapposte, dalla cui
interazione si genera e dipende la vita.
Un fiore ha bisogno solo di un poco
dacqua e di sole per sbocciare.
Questi due elementi racchiudono diversi significati, sia sul piano fisico
che su quello sottile.
Lacqua e il fuoco comuni si combattono reciprocamente e per poter
agire tra loro, senza dissolversi a vicenda, devono essere tenuti separati,
come lacqua nella caldaia sul fuoco. A livello chimico invece possono
originarsi a vicenda, riflettendo il principio di equivalenza tra energia e
materia. Acqua e fuoco sono opposti ma, al tempo stesso, intimamente
affini: dallacqua, scindendola, abbiamo idrogeno e ossigeno e da
questi, riuniti attraverso il fuoco, otteniamo una nuova acqua1.
Cos, a livello sottile:
Lacqua genera il fuoco da cui si genera lacqua che genera il fuoco2
Ogni cosa acqua e fuoco allo stesso tempo. Lanima universale,
oceano di luce, unacqua e un fuoco sottilissimi in perfetta armonia.
Da questi, per gradi discendenti e differenti specificazioni, si arriva alla
materia e agli uomini, gocce dacqua pi grossolane con in s fuochi di
varia intensit e differente natura. La vita dunque espressione di
infinite forme e colori di cui lacqua, come un mare cosmico, matrice
(mente universale) ma anche esploratrice (menti individuali), mentre
grazie al fuoco la vita si attiva e muta costantemente.
1. Tale fenomeno lo si pu facilmente sperimentare tramite una comune candela: basta
tenere per qualche minuto un bicchiere freddo capovolto sopra una candela accesa per
poter osservare la formazione di una condensa dacqua al suo interno. Questo avviene
perch nella cera della candela presente idrogeno che, bruciando con lossigeno
contenuto nellaria, produce acqua.
2. Secondo le antiche teorie dei quattro e dei cinque elementi, nelle culture occidentali e
orientali lacqua e il fuoco sono energie contrapposte in grado di trasmutarsi
reciprocamente luna nellaltra, in maniera analoga al succedersi ciclico delle stagioni.

125

Per orientarti nellInfinito, distinguer devi e dopo unire.


J.W. Goethe

importante non confondere la luce visibile con la vera luce sottile del
fuoco cosmico perch, paradossalmente, proprio la luce visibile,
quella che illumina la Terra, a creare lillusoria rappresentazione della
realt: dove tutto si manifesta attraverso il contrasto di colori e di forme
che appaiono le une separate dalle altre. Solo invece attraverso
linvisibile luce del fuoco spirituale, anche nelloscurit, possibile
riconoscere lunit delle stesse cose3. La luce del giorno, simbolo
dellesteriorit, rende invisibile la grandiosit delloceano stellato,
simbolo della vastit dellanima4.
Nelloscurit si manifesta la luce e nella luce la materia.
***
Lessenza della pratica spirituale consiste nel purificare e ravvivare
lacqua e il fuoco interiori, accordandoci e risonando con il
fuoco e lacqua cosmici: spazio e stelle, dai quali originiamo.

3. I principi dellacqua e del fuoco trovano espressione in molte forme differenti. Ad


esempio, nella favola di Apuleio, Eros e Psiche, si pu cogliere lo stesso significato
nella passione che coinvolge gli amanti protagonisti del racconto: Eros, il fuoco, il
simbolo dellamore misterioso, invisibile ma percepibile (avvolto nel buio); Psiche,
lacqua, la coscienza corporea, basata sulla ragione e quindi sul dubbio (la realt
visibile che necessita della lampada). La separazione dei due amanti e il periodo di
lontananza, sofferenza e prove da affrontare, prima che si possano nuovamente
ritrovare, rappresentano il percorso di crescita delluomo e lintegrazione in se stesso
dei due principi apparentemente inconciliabili.
Si consideri, in questo senso, anche lespressione a occhi chiusi, che richiama, in un
certo qual modo, un senso di unione come, ad esempio, il riporre la fiducia in altri o la
perfetta conoscenza di quello che si fa. A occhi chiusi, inoltre, ci si raccoglie in se
stessi.
4. In principio, da un oceano cosmico su cui lo spirito di Dio aleggiava originarono i
mari della Terra. Un oceano oggi interpretato come costituito da infinite molecole
dacqua disperse nello spazio interstellare. Cfr. Philip Ball, H2O.

126

Lequilibrio tra mente e cuore


in unacqua ignea o in un fuoco acqueo.

il superamento della forza gravitazionale data dai nostri


attaccamenti che ci permette di elevarci ed essere liberi. E in questo
una sola ala non basta, ovvero fondamentale riunire e armonizzare
in se stessi gli opposti5.
5. Si cfr. lantico motto latino o emblema Non sufficit una. Le ali simbolizzano la
facolt celeste di elevare la condizione terrena e conferire leggerezza alla corporeit;
senso sottolineato, nellimmagine che segue, dalla parola inglese free (libero).

127

Non sufficit una

128

La chiusura del cerchio


Il fine ultimo di ogni percorso spirituale il riconoscimento
consapevole, da parte delluomo, della propria natura divina. Natura
che non pu essere conseguita ma solo essere riconosciuta gi in se
stessi, spostando lattenzione dallo stato di coscienza immanente del
divenire a quello trascendente dellessere.
Infatti, come sosteneva Platone: una cosa pu essere riconosciuta solo
da ci che le simile. Questo significa che se nelluomo non fosse
insita la natura divina gli sarebbe impossibile riconoscerla in Dio e
tanto meno riconoscerla in se stesso.
Tuttavia, come gi considerato precedentemente, dato che ogni visione
soggettiva resa, in ogni modo, vera e assoluta dal crederci, se si crede
di non possedere una natura divina, tale credenza si concretizza nella
nostra realt personale, che pertanto si conforma a tale visione, rendendoci pressoch impossibile, di conseguenza, riconoscerla davvero in noi
stessi; in altre parole, ci rende difficile e lungo il riconoscimento del S.
In questo senso diviene significativa lespressione: Io Sono. Io sono
uno con il tutto. Io sono lanima cosmica. Io sono il principio e la fine.1

I A
I AM Alpha and Omega.2

1. Io Sono unespressione chiave che, in ambito spirituale, indica la


comunione/identit con la dimensione divina. Lopera forse pi rappresentativa, in
relazione a tale significato, quella omonima del conte di Saint Germain.
2. In inglese I AM (io sono) suona come un mantra in particolare nella forma
contratta Im e si presta alla funzione grafico-simbolica sopra illustrata.
Il mantra una parola sanscrita che indica un particolare tipo di suono, una formula, ma
anche unaffermazione, attraverso la cui ripetizione possibile ottenere un certo effetto
sulla mente e sul corpo: generalmente per liberarsi dai pensieri, acquietare la mente e
acquisire nuove facolt. Il mantra pi importante e conosciuto OM (AUM).

129

Pensa che anche a te niente impossibile; ritieniti anche tu immortale


e pensa che puoi col pensiero afferrare tutte le cose, conoscere ogni
arte e scienza; cerca la tua casa nella dimora di ogni creatura vivente;
sii pi elevato di ogni sommit e pi basso di ogni abisso, unisci in te
stesso tutte le qualit contrarie, il caldo e il freddo, il secco e il liquido;
pensa che sei nello stesso tempo in ogni luogo, in terra, in mare e nei
cieli; pensa di non essere ancora stato generato, di essere nel grembo,
di essere giovane, di essere vecchio, di essere morto e di essere nel
mondo delloltretomba; comprendi tutto questo nel tuo pensiero a un
tempo: tutti i luoghi e tutti i tempi, tutte le sostanze, le propriet e le
grandezze; allora comprenderai Dio. Ma se rinchiudi la tua anima nel
corpo e svilisci te stesso e dici: Non so niente, non so fare niente; ho
paura della terra e del mare, non posso arrivare al cielo; non so cosa
sono stato n cosa sar, allora cosa hai a che fare con Dio?
Corpus Hermeticum, XI

Ancora qualche parola, infine, sulla consapevolezza.


La nostra mente un universo di cui, normalmente, si consapevoli
solo in piccola parte. Questo, generalmente, dovuto al fatto che si vive
consciamente solo la sfera razionale e quella emotiva. Linconscio, i
sogni, le intuizioni e le facolt spirituali sono tutti aspetti che non
sembrano nemmeno appartenerci, per quanto appaiono fuggenti,
incontrollabili o del tutto sconosciuti3.
3. Quando il sistema nervoso del cervello soggetto a uno stimolo si hanno due
fondamentali reazioni: leccitazione dei centri nervosi interessati e linibizione di tutti
quelli non direttamente coinvolti, con torpore e inattivit delle relative funzioni
connesse con questi ultimi. Il processo del pensiero, in questo senso, pu essere inteso
come una variabile distribuzione di aree o circuiti di eccitazione nervosi che si
configurano in base al procedere e il mutare del pensiero stesso. Larea di eccitazione
nervosa si restringe in maniera proporzionale al livello di attenzione o concentrazione
esercitata e, pi forte la concentrazione, maggiore lo sforzo necessario per
sostenerla. Inoltre, a un aumento della concentrazione corrisponde, come gi visto, un
aumento dellarea inibita del sistema nervoso. noto a tutti, infatti, che quando si
molto concentrati, ad esempio nello studio, si assopisce la percezione del mondo
esterno, per cui non ci si accorge di quello che succede intorno a noi. Questo ci che
avviene normalmente anche quando si immersi in continuazione nei dialoghi interiori
o, per estensione, quando si alimentano le proprie fissazioni, abitudini, preconcetti, ecc.
Ne consegue che ci si trova a vivere in uno stato di costante coscienza ridotta. Ci che
blocca quindi la percezione del non ordinario lattenzione sullordinario, perch
questo ne costituisce e fissa i limiti della realt percepita.

130

Cos ci si identifica con una mente intesa principalmente come


pensiero: ovvero, con quel processo temporale alla base del nostro
modo di intendere e di essere. Ma esistono limiti del nostro pensiero di
cui non ci si rende conto, e per questo si incorre nellerrore, non di
rado, di voler cogliere con esso pi di quanto sia possibile fare, ovvero
comprendere ci che trascende la nostra realt. Non si possono, ad
esempio, esprimere a parole o col pensiero due concetti contemporaneamente come il rosso e il blu; poich uno esclude laltro, o si
esprime il rosso oppure il blu, oppure prima luno e poi laltro. Per
poterli concepire ed esprimere entrambi nello stesso istante necessario
ricorrere a unaltra facolt, in questo caso quella della vista, la sola in
grado di darci la soluzione. Solo attraverso la vista, infatti, possiamo
conoscere il bianco, il quale soltanto in un secondo tempo pu essere
oggetto di analisi da parte del pensiero. Questo , analogamente, lo
scopo della meditazione.
Ogni visione o realt personale vera, cos come vero ogni specifico
colore; ma, come una luce sempre pi chiara racchiude in s un
numero sempre maggiore di colori, cos una verit sempre pi ampia
racchiude in s un numero sempre maggiore di pi piccole verit.
La meditazione (dal latino meditatio: riflessione, preparazione) riveste
normalmente il significato di una profonda riflessione volta a ricercare
il contenuto, le ragioni e la verit di un qualcosa; cio di rivolgere
lattenzione verso un determinato tema, esperienza, fatto, problema o
altro, per analizzarlo, comprenderlo e risolverlo (meditazione
riflessiva). Ha anche il significato della ricerca, pi o meno
consapevole, della pace della mente attraverso lessere assorti in
unattivit qualunque; oppure, pi specificamente, si tratta di una
pratica in cui si porta lattenzione in modo stabile su un punto al fine di
calmare la mente e annullare il pensiero per poter accedere a uno stato
di coscienza superiore (meditazione ricettiva, percettiva o intuitiva).
Pu anche accadere che queste due forme meditative si integrino
inconsapevolmente e quando la mente si concentra su uno specifico
tema questa pu arrivare ad avere una coscienza sempre pi profonda
delloggetto in esame: attraverso il duplice concorso di riflessione e
spontanea intuizione.

131

Meditazione , ad esempio, quella dellartigiano intento a realizzare il


proprio lavoro, del pescatore in attesa che il pesce abbocchi o quella
dello scienziato assorto nelle proprie ricerche o, ancora, la toccante
contemplazione di uno stupendo tramonto. un senso di appagamento
e di pace che si prova quando la mente concentrata su una sola cosa,
ed assorta e silenziosa, dimentica di tutto il resto.
meditazione anche quando siamo collegati con la natura o quando
siamo consapevoli della sincronicit degli eventi4. uno stato
contemplativo o semplicemente un modo di vivere pi aperto e
ricettivo. uno stato di connessione cosciente con lenergia sottile,
come lenergia vitale rigenerante, o di coscienza sotto forma di
spontanea e fuggente intuizione. anche una particolare pratica e un
atteggiamento mentale.
La meditazione assume, dunque, un ampio significato con differenti
possibilit di utilizzo e sviluppo secondo le attitudini e le finalit di
ciascuno5.
La meditazione ricettiva, propria delle discipline spirituali, uno stato
naturale in quanto insito nella natura pi profonda o animica delluomo,
ma divenuto uno stato pressoch sconosciuto alla nostra coscienza
ordinaria avvezza, oggi pi che mai, alla sola vita materialistica.
Lo scopo della meditazione consiste, dunque, essenzialmente in un
nuovo atteggiamento, quello di placare il proprio pensiero e sviluppare
la calma della mente attraverso la concentrazione in un unico punto al
fine di poter accedere al S; ovvero, acquisire la capacit di ampliare la
4. Sincronicit: concetto espresso da C.G. Jung, secondo cui la coincidenza degli
eventi, qualcosa di pi di un semplice caso, rappresenta in realt linterdipendenza tra
gli eventi oggettivi e lo stato soggettivo o psichico dellosservatore.
5. Non incorrere in pensieri o giudizi negativi non sempre facile, mentre, al contrario,
non difficile dimenticarsi di perseguire tale intento. Si pu allora utilizzare un metodo
semplice che ci pu essere daiuto in caso di difficolt. Secondo il principio del chiodo
scaccia chiodo pi facile sostituire pensieri indesiderati con altri pensieri, in questo
caso positivi: si tratta, cio, di occupare la mente ripetendo spesso e sentitamente, in
qualunque occasione, una formula mentale (mantra) rivolta allinterno e allesterno di
noi stessi. Poich tutto uno, il mondo quale ci appare, bello o brutto, un riflesso dei
nostri pensieri; con questa formula possiamo pertanto cambiare tale visione, se
negativa, elevando e purificando noi stessi e, allo stesso tempo, il mondo esterno.
Lamore la pi importante medicina e forza risolutiva universale, insieme allenergia
vitale; mentre la luce rappresenta ci che illumina lintelletto e dissolve lignoranza; per
cui la formula pi semplice e universale forse proprio: Luce, Forza e Amore.

132

facolt ricettiva o contemplativa e sviluppare una facolt affine a quella


della vista fisica: la visione o percezione interiore.
Per ottenere tale distacco, bisogna porsi in osservazione o in ascolto,
immergendoci nel silenzio o in ci che per il Buddha consisteva
nellessere testimoni. Senza fare nientaltro. Rendersi totalmente
percettivi (additivi) senza essere ora il rosso, ora il blu o qualsiasi altro
colore, attraverso il pensiero/filtro, annullando credenze, dogmi, regole,
dialogo interiore, analisi, tensioni, aspettative e impazienza verso i
risultati della meditazione stessa, per permettere che la chiarezza possa
manifestarsi liberamente senza impedimenti.
Lanima la totalit di tutti gli infiniti percorsi possibili; il pensiero
il percorrere temporale, passo a passo, alla scoperta di un singolo
percorso per volta.
Nelluomo, lintelletto vive mediante il pensiero, la sfera emotiva
attraverso le emozioni e il corpo per mezzo dellattivit fisica. Sono
energie differenti che insieme concorrono a produrre una vita pi
equilibrata e sana. Naturalmente, ci che determinante soprattutto il
tipo di pensieri ed emozioni che, in particolare, si vivono e alimentano.
Se si coltivano interessi, idee e stati danimo positivi, la nostra vita non
pu che beneficiarne, e questa si pu considerare la condizione base per
il benessere. Ma la ricerca della pi profonda crescita spirituale
necessita normalmente di qualcosa in pi, che si pu definire come la
ricerca della consapevolezza interiore.
Allinizio, la pratica si pu orientare in primo luogo verso la
conoscenza e lincremento dellenergia vitale: energia che conduce a
una maggiore forza e a una migliore salute fisica, un sostegno
importante per poter crescere, ma non necessariamente per riuscire a
superare i limiti del proprio ego, se c un legame ancora troppo forte
con esso. Quindi necessario coltivare la purezza del cuore e della
mente, la sensibilit e la conoscenza, lintuito e lintelletto, in una
sintesi unitaria degli stessi, per poter espandere i propri limiti e arrivare
a collegarci alla fonte. Il fine quello di entrare in contatto con il
divino, la parte infinita di noi stessi, in modo da realizzare lunit
triadica consapevole di anima (coscienza universale), spirito (coscienza
individuale) e corpo (unione di entrambe).

133

La mente come un bacile colmo dacqua. Acqua dalla superficie


increspata a causa dellincessante brusio del pensiero, il quale si rivela
nella facolt di riflettere su un qualunque oggetto, ripiegandosi su se
stesso e osservando i propri contenuti. Oppure, pu avere come oggetto
il pensiero stesso, la sua origine, cos che, invece, si riflette in se stesso.
Con il silenzio mentale la superficie dacqua si calma e diviene
trasparente e, al tempo stesso, riflettente: tale da poterne scrutare il
fondo o vedere in essa riflesso inalterato il mondo esterno e loceano
stellato. Cos che luniverso si rispecchia in noi e noi nelluniverso.
La concentrazione nella pratica meditativa assume un ruolo e un
significato fondamentale ma diverso da quello usuale: ovvero quello di
far convergere lattenzione verso un centro stabilizzante che,
rinforzandosi col tempo, ha leffetto di far espandere la coscienza.
I principali supporti, in questo senso, sono il respiro, alcuni particolari
punti del corpo (centri energetici), le percezioni o le immagini.
Il punto nella meditazione sta nel capire il suo senso. Abbiamo visto
nelle pagine precedenti come lemisfero sinistro del cervello umano sia
in relazione con la mente che pensa: razionale, logica, analitica,
caratterizzata dal pensiero lineare e temporale; mentre lemisfero destro
associato alla mente che sente o che osserva: emozionale, intuitiva,
analogica, creativa, capace dellimmaginazione e di una visione
globale. Ci che costituisce, dunque, lessenza della consapevolezza
interiore quello di spostare la propria attenzione dalla sfera razionale a
quella intuitiva.
Le strutture cognitive appartenenti alla sfera razionale e gli ampi
substrati sedimentati e cristallizzati divenuti inconsci, in cui sintesse la
stessa relativa attivit cosciente, costituiscono un filtro attraverso il
quale di solito non possibile percepire o interagire con una pi ampia
realt esterna e, parimenti, con quella interiore.
Placare o assopire (senza soffocare) lattivit razionale corrisponde al
far emergere quella intuitiva, spostando lattenzione su questultima,
mediante la vigilanza nel qui e adesso. E solo quando questa seconda
mente, col tempo, acquisisce forza con la pratica, la prima cessa di
costituire un ostacolo-filtro e le due parti vanno a integrarsi
vicendevolmente in un tutto armonico.

134

1.Lemisfero razionale (blu) costituisce un filtro attraverso il quale non possibile


esercitare lintrospezione. 2.Stato di silenzio. 3.Armonizzazione degli emisferi.

Lo scopo della meditazione quello di liberare la vera percezione di


una realt sempre pi profonda attraverso il naturale essere testimoni
del proprio mondo interiore, nel silenzio. Volgendo lo sguardo al
centro di noi stessi. Nel centro, il vuoto da cui tutto origina.
Nella meditazione uno stato da scoprire, differente per ognuno, il cui
fine divenire un continuum con la vita importante associare un
nuovo atteggiamento mentale: quello di essere collegati con luniverso
e quindi in armonia con ogni sua espressione; ovvero nel pensiero
illimitato di essere gi il tutto, di essere il cosmo, la sua energia, la sua
sapienza. Universo-anima della quale, a un tempo, non si pu non
considerare il suo aiuto: laiuto a ricordare la nostra origine. Lio sono.
La luce lassoluto, la totalit, lessere.
I colori sono il relativo, la singolarit, il divenire.
Luce e colori sono uno.
Nella cultura greca esistono tre differenti termini per definire lamore:
Eros (dio dellunione/amore) lamore inteso come passione sensuale, la tensione,
lattrazione istintiva data da un senso di separazione, di diversit e di mancanza della
propria controparte. Nella mitologia greca, secondo alcune fonti, Eros sarebbe sorto
come luce dal suo complemento, la notte, dalluovo cosmico primordiale; secondo altre
fonti, Eros sarebbe figlio di Iris la dea dellarcobaleno, messaggera degli dei e del
vento dellOvest, quale soffio originario.
Philia lamore in forma di amicizia oppure la passione per qualcosa.
gape invece lamore che si prova per un senso di identificazione, di unione con
lAltro da s. Il culmine di questo tipo di amore rappresentato dallestasi.
Esiste una diffusa concezione che vede eros e agape come contrapposti, in un
inconciliabile rapporto tra passionalit e spiritualit. Ma tale inconciliabilit, in realt,
solo apparente poich, al contrario, entrambe le forze possono essere orientate sia al
divino sia allamore sensuale, come desiderio della controparte e offerta di s. Ed
questo che pu condurre allamore puro e a un profondo senso di unione. Il rapporto
eros/agape esprime, dunque, il congiungimento tra la forza attrattiva e quella di
identificazione o delle due parti in una. Luna nellaltra ed entrambe nel tutto.

135

In conclusione, i problemi non possono essere risolti dallo stesso


pensiero che li ha originati. necessario un nuovo modo di pensare
attraverso il quale proiettare allesterno una differente visione della
realt, crearne una nuova. Occorre pertanto sapere cosa fare e,
soprattutto, come accordarci per non disperderci in mille egoiche
divergenti direzioni. Lanima universale ci che ci accomuna e
collega tutti gli uni agli altri in ununica grande entit, ed questo che
ci permette di sapere cosa fare intuitivamente. In ciascuno di noi c gi
la risposta che non aspetta che di essere trovata. Essa celata nella
nostra essenza, consuona con i nostri valori pi profondi: il nostro
talento, la nostra autenticit; la quale, come un tassello di un mosaico,
come un frammento olografico, contiene in s il disegno, conosce gi il
progetto globale e quello personale in divenire6.
Una corda tesa tra due estremit racchiude tutte le note di una musica
scritta su un endecagramma. Dessenza regale e consci del nostro
retaggio, possiamo condividere il potere del Cielo il cerchio a cui il
quadrato si inchina di parlare agli animali, placare i terremoti e
trasformare le armi in fiori. Siamo un frammento olografico in grado di
trasmutare lologramma. Siamo la verit che risponde al credere, alla
fiducia e allamore, e a una riacquistata libert. Ad un nuovo pensare
che fa di noi esseri che possono creare una nuova personalit, una
nuova societ, una nuova Terra.
E ci che serve, fondamentalmente, :
un cosciente innalzamento del proprio livello energetico-vibrazionale;
una cosciente armonizzazione del proprio modo di pensare e di porsi
in relazione con ogni cosa.
Una metodica, questa, con cui possibile giungere a differenti livelli di
benessere psico-fisico e, se sostenuta dal fermo intento di conoscere
profondamente se stessi, al congiungimento consapevole con la propria
anima: lobiettivo cardine di ogni pratica spirituale.
Polarizzando la propria attenzione, accordando la propria mente, nella
Mente Cosmica lIntelligenza Omnicreatrice con lintento, con il
cuore e con la fede.
6. Cfr. lespressione buddista: Tanti corpi, una sola mente.

136

Luomo ha perso una parte fondamentale di s. Ha escluso il divino


dalla propria vita: la parte pi autentica di se stesso.
Ma solo riscoprendo la propria autenticit, luomo pu riacquistare
quella totalit che costituisce lo scopo centrale della sua esistenza, e la
soluzione ai sempre pi pressanti mali del nostro tempo.
Perch una vera trasformazione del mondo non potr mai avvenire
cercando di cambiare il mondo ma solo cambiando noi stessi.
Attraverso lautentica visione a colori della realt. Attraverso occhi
nuovi, gli occhi dellamore.
Solo scoprendo la propria vera natura
luomo pu realizzare il vero significato dellamore.
Lamore energia.
libert e unit.
la sintesi della vita.

~~~

137

138

SECONDA PARTE

139

Se vuoi scoprire i segreti delluniverso,


pensa in termini di energia, frequenza e vibrazione.
Nikola Tesla

140

Il colore
Il fenomeno della luce e del colore pu essere considerato da tre punti
di vista: fisico, fisiologico e psichico.
Dal punto di vista fisico, la luce una forma di energia
elettromagnetica, lunica visibile per luomo, le cui radiazioni sono
individuabili in una ristretta gamma di lunghezze donda comprese
indicativamente tra i 400 e i 700 nanometri e situate a met strada tra le
onde radio e i raggi gamma. Queste radiazioni si propagano con
andamento ondulatorio sotto forma di corpuscoli di energia o fotoni, e
originano da qualunque sostanza materiale in cui sia presente o sia
indotta una certa agitazione a livello molecolare, come ad esempio
nellincandescenza. Fonti di luce sono il Sole, le lampadine elettriche o
una semplice fiamma, le quali ci permettono di osservare tutto ci che
ci circonda, e questo grazie alla propriet della luce che ha di interagire
con la materia in uninfinit di combinazioni diverse date dalla qualit e
dallintensit della luce stessa, nonch dalle diverse propriet che i
materiali hanno di assorbirla, rifletterla, lasciarsi pi o meno
attraversare da questa e poterla quindi trasformare.
Le luci e i colori sono, a un tempo, un fenomeno fisiologico e psichico;
non appartengono, in realt, alle radiazioni o alle cose in s: queste
suscitano in noi la sensazione del colore ma non lo possiedono
materialmente. Quando le radiazioni luminose entrano in contatto con
i nostri occhi sono tradotte da particolari recettori, situati nella retina, in
segnali nervosi che, una volta raggiunto il cervello, la mente interpreta
come sensazione visiva, una sensazione che per noi costituisce la
rappresentazione del mondo cos come lo conosciamo, attraverso le sue
forme, luci e colori.
Come abbiamo visto, i fenomeni della luce e della visione possono
essere analizzati sotto diversi punti di vista, ma non lo scopo di questo
lavoro svilupparli e prenderli tutti in esame; pu risultare invece utile
esporre, almeno brevemente, gli elementi fondamentali di tali
affascinanti fenomeni.

141

La luce bianca composta di vari colori: i colori delliride. Essa si pu


scomporre, come nel classico esperimento di Isaac Newton (16421727), tramite un prisma di vetro. In esso la luce bianca che lo
attraversa si rifrange (deviando con angoli differenti) in una
successione di brillanti colori che sfumano luno nellaltro, conosciuta
comunemente come spettro cromatico (dal latino spectrum: immagine,
fantasma), nome attribuitogli dallo stesso Newton.

Per motivi simbolici e in relazione al numero delle note musicali,


sempre Newton indic nello spettro cromatico sette colori: il rosso,
larancione, il giallo, il verde, lazzurro, lindaco e il violetto.
I colori sono sensazioni suscitate in noi dalle radiazioni luminose;
queste rientrano nellampia gamma delle onde elettromagnetiche a cui
appartengono, in ordine crescente di frequenza, le onde radio, le
microonde, gli infrarossi, la luce, gli ultravioletti, i raggi X e i raggi
gamma. Le onde elettromagnetiche (costituite da campi elettrici e
magnetici accoppiati tra loro, generati comunemente da cariche
elettriche in movimento) si possono immaginare come flussi oscillanti
di energia che si propagano nello spazio. La loro natura, oltre che
ondulatoria, allo stesso tempo corpuscolare, in particolar modo per le
alte frequenze quali quelle della luce, per cui non fluisce con continuit
ma si addensa sotto forma di particelle di energia o quanti, ai quali
stato assegnato il nome di fotoni.

142

Le radiazioni si possono raffigurare essenzialmente con unonda


sinusoidale, le cui caratteristiche basilari sono la frequenza e
lampiezza.
La frequenza (f) il numero di onde complete nellunit di tempo e si
misura in hertz (Hz), il quale corrisponde a unoscillazione al secondo.
Lampiezza (A) la differenza tra un massimo e un minimo dellonda
ed ci che esprime lintensit della radiazione.
La frequenza, inoltre, in relazione con la lunghezza donda
(: lambda), ovvero con la distanza tra due punti equivalenti della
stessa onda la cui unit di misura il nanomtro nm = un
miliardesimo di metro nonch con la sua velocit (v), variabile
secondo il mezzo di propagazione e massima nel vuoto, circa 300.000
km al secondo1. Lunghezza donda e frequenza sono inversamente
proporzionali e attraverso la velocit sono unite dalla seguente semplice
relazione: = v/f .

Lenergia delle radiazioni si esprime attraverso lintensit e la


frequenza: laumento dellintensit corrisponde a un aumento del
numero dei fotoni, mentre laumento della frequenza in relazione a un
aumento delle singole energie fotoniche2.
1. La luce subisce un rallentamento, oltre a una deviazione della sua direzione, quando
dal vuoto si propaga nella materia, ci secondo un relativo indice di rifrazione:
nellacqua, ad esempio, (con indice uguale a 1,33) la velocit si riduce a 225.000 km/s.
2. Lintensit delle radiazioni proporzionale al quadrato dellampiezza: se lampiezza
raddoppia, lintensit quadruplica; mentre lenergia del fotone proporzionale alla
frequenza: se raddoppia una, raddoppia anche laltra. Ununit di misura per lenergia
fotonica lelettronvolt (eV) che, nellambito del visibile, corrisponde per ogni singolo
fotone a 1,77 eV per i 700 nm e 3,1 eV per i 400 nm, nellordine, il rosso e il violetto.

143

Per rendere il tutto pi chiaro pu essere utile ricorrere a unanalogia.


La frequenza pu essere paragonata al dislivello di una cascata
dacqua, lampiezza alla sua portata, mentre i fotoni alle singole gocce
dacqua. Per cui, lenergia di ogni singola goccia dacqua cresce in
base allaltezza della cascata mentre la sua portata cresce in base al
numero di gocce, cio alla massa dacqua che cade nello stesso istante.
Ora, in pratica, lampiezza definisce lintensit della luce, vale a dire la
sua luminosit; mentre la frequenza o la lunghezza donda ne
definiscono le sue qualit cromatiche, la tonalit o la tinta, in altre
parole i diversi colori che possiamo percepire.
Generalmente, come misura della luce visibile si impiega la lunghezza
donda nel vuoto che, come abbiamo gi indicato, compresa tra i 400
e i 700 nm, estremi che vanno considerati come un valore medio delle
normali capacit visive delluomo. Questo significa che i nostri occhi
non riescono a percepire e la mente di conseguenza a visualizzare
radiazioni esterne a questi valori; per questo motivo le radiazioni o i
raggi al di fuori del campo del visibile sono chiamati infrarossi e
ultravioletti, ovvero, al di sotto del rosso e oltre il violetto.
La luce e i colori sono generati, assorbiti o trasformati nellintimit
della materia, attraverso le vibrazioni degli elettroni o linterazione
con essi; e il colore, in questo senso, pu essere considerato come
lespressione visibile dei meccanismi profondi della realt fisica.

Limmagine illustra lintera gamma dello spettro visibile con i


caratteristici colori che sfumano luno nellaltro attraverso tutte le
gradazioni intermedie alle quali sono associate anche le corrispondenti
lunghezze donda. Ogni singola tonalit o gradazione di colore (dettagli
che si possono cogliere e apprezzare a fondo solo attraverso la visione
diretta della dispersione della luce e non con le riproduzioni a video e,

144

tanto meno, a stampa) rappresenta il cosiddetto colore spettrale3, la cui


caratteristica di essere un colore puro, cio non composto da altri
colori; propriet, questa, definita saturazione. Dalla combinazione di
due o pi colori puri si ha come risultato, invece, un colore impuro o
insaturo e dallaspetto apparentemente uguale a una tonalit
(generalmente) intermedia ai colori miscelati ma meno intensa e vivace,
un po pi scolorita. Nellinsieme, la tonalit, la luminosit e la
saturazione costituiscono i tre principali attributi del colore4.

Limmagine raffigura lunione di due diversi colori saturi o


monocromatici, il rosso e il blu, rappresentati attraverso le loro relative
lunghezze donda, di cui il blu, in questesempio, ha intensit minore. Il
risultato la percezione di un unico colore insaturo, in questo caso un
rosso violaceo, che anche un colore non spettrale dato che non
appartiene alla serie delliride5. Non spettrali sono, infatti, tutti quei
colori che, pur potendosi osservare nella realt, non sono presenti nello
spettro della luce; come, ad esempio, le diverse gradazioni di viola,
rosa, beige e molte altre.
Rivediamo il tutto con alcuni semplici esempi.
Nellimmagine seguente sono illustrate una sotto laltra, rispetto a uno
spettro cromatico di riferimento, le tre possibili variabili (combinabili
tra loro) riferite agli attributi fondamentali del colore. Con la prima
variabile, la tonalit (se ne possono distinguere nello spettro, senza
confonderle luna con laltra, circa duecento), ci possiamo spostare
3. Un modo semplicissimo per produrre uno spettro cromatico consiste nellutilizzare
un compact disc: in pratica, osservando direttamente una luce che si rispecchia sulla sua
superficie; oppure riflettendo un raggio solare, proveniente da uno spiraglio di una
finestra oscurata, su una superficie bianca. (Si veda il reticolo di diffrazione).
4. Per tonalit si intende comunemente una sfumatura di colore che sottintende anche la
luminosit e la saturazione: ad esempio, le tonalit blu oltremare e acquamarina.
5. La gamma dei colori non spettrali, dati dalla somma di rosso e blu, pu essere
genericamente rappresentata dai viola i quali comprendono, tra gli altri, le tinte
crmisi, carminio, fucsia, bordeaux, porpora e magenta.

145

orizzontalmente lungo la gamma cromatica per sceglierne una


qualunque, ad esempio il verde. Con la seconda, la luminosit, abbiamo
abbassato lintensit dellarancione rispetto a un valore base e
questarancione ci appare ora marrone.
Infine, con la terza variabile, la saturazione, anzich avere un colore
puro, come esemplificato nei primi due casi, abbiamo un colore impuro,
o insaturo, che ci appare come un normale azzurro ma in realt (e ci si
pu constatare con la dispersione di questo attraverso un prisma)
formato da altri colori, in questo caso gli adiacenti verde e blu.
Questazzurro, se confrontato con quello saturo corrispondente, appare
pi chiaro per la presenza di un superiore apporto di luce dato dalla
maggiore ampiezza della banda spettrale che gli corrisponde; infatti,
come sappiamo, tutti i colori fusi insieme ci restituiscono il bianco, al
quale corrisponde il livello massimo di insaturazione.

Le tre variabili del colore: tonalit, luminosit e saturazione.

Ora, i colori che possiamo osservare comunemente intorno a noi,


naturali o meno, non sono colori puri o monocromatici ma sono una
somma di questi ultimi; infatti, i colori comuni si differenziano per una
pi ampia e variegata banda spettrale.

146

Quanto finora illustrato costituisce solo un aspetto generale; in realt


bisogna tener conto anche di altri importanti fattori, come la distinzione
tra luci colorate (colori-luce) e i colori dati dalle sostanze materiali
(colori-sostanza); quindi tra le miscele additive e le miscele sottrattive,
come vedremo.
***
La teoria principale sulla visione dei colori, semplice ed elegante allo
stesso tempo, risale nella sua prima formulazione a Thomas Young
(1773-1829) e a Hermann von Helmholtz (1821-1894).
Secondo questa teoria, il processo della visione reso possibile tramite
la retina, una sottile membrana nervosa dellocchio, la cui sensibilit
alla luce dovuta alla presenza in essa di un gran numero di cellule
fotorecettori che, per via della loro forma, sono chiamate bastoncelli e
coni. Sono questi che trasformano gli stimoli visivi in segnali nervosi
che sono quindi trasmessi al cervello per essere interpretati in
immagini. I bastoncelli sono specializzati per la visione notturna
(scotopica: da skotos, oscurit), in quanto molto pi sensibili in
condizioni di bassa luminosit, mentre reagiscono allo stesso modo per
le diverse lunghezze donda, rendendo cos impossibile cogliere le
differenze cromatiche, e riducendo la visione, in pratica, a quella in
bianco e nero o acromatica.
I coni, al contrario, sono specializzati per la visione diurna (fotopica: da
photos, luce), e per essere attivati necessitano di luce pi intensa.
Questi sono di tre tipi e ogni tipo sensibile a una gamma differente
dello spettro: in particolare per quella del rosso, per quella del verde e
per quella del blu (mentre nel complesso la massima sensibilit si ha
nella zona giallo-verde, intorno alla lunghezza donda di 555 nm). Cos
che le diverse radiazioni cromatiche vengono distinte non attraverso
una specifica sensibilit per ogni singola lunghezza donda, ma per
mezzo della risposta di tre soli tipi di coni per qualunque forma di
stimolo luminoso ricevuto, vale a dire attraverso la divisione delle
radiazioni in tre segnali differenti in base alla composizione spettrale
della radiazione percepita. Il campo di visibilit spettrale cos
completamente ricoperto e, allo stesso tempo, definito nei suoi limiti.
Come si pu dedurre dal grafico seguente, le sensibilit dei coni per il
rosso, il verde e il blu non sono esclusive per i colori suddetti ma sono
in realt pi ampie e tendono in parte a sovrapporsi tra loro.

147

Lunghezze donda in nanometri.


Le relative curve di risposta dei tre tipi di coni della retina
e i loro picchi di massima sensibilit.

Questi tre distinti segnali, diversi per ogni radiazione percepita, sono
quindi elaborati dal cervello per offrirci quella rappresentazione di luci,
colori e forme della realt quale la conosciamo.
Ma questa realt non si riduce solo a una tripletta di segnali visivi. Il
colore non possiede fisicit, per questo pu essere colto con un certo
grado di soggettivit. Il colore energia e, in quanto tale, interagisce
con altre forme di energia che incontra, trasformandosi.
Sono tre le condizioni necessarie perch si possa avere lesperienza del
colore: una fonte di luce, loggetto dellosservazione e, naturalmente,
losservatore. Senza unilluminazione adeguata non possibile vedere
le cose che ci circondano; nel vuoto, viceversa, la luce non si manifesta,
se non per osservazione diretta, in mancanza di cose su cui risplendere
e tutto appare comunque buio; mentre, senza il ruolo centrale ricoperto
dallosservatore, nella cui coscienza si raccoglie la sensazione visiva,
tutto questo discorso non avrebbe nemmeno luogo.
Il risultato finale sta dunque nellinterazione e nella combinazione di
queste tre variabili: losservatore con la sua unicit data dal suo modo
dessere (fisico, psichico, culturale), le condizioni di illuminazione
attraverso le relative qualit (intensit, luce solare, luce artificiale) e le
caratteristiche delloggetto dellosservazione (opacit, trasparenza,
colore).

148

Naturalmente tutto ci nella quotidianit non evidente e noi cogliamo


questa realt soltanto per quello che appare: il rosso rosso, il blu blu
e la luce luce.
Come dicevamo, limmagine oggetto della nostra osservazione
vagliata cromaticamente dai tre recettori ottici in tre distinti segnali
indicanti le quantit di rosso, di verde e di blu presenti nellimmagine
stessa, e i suddetti segnali sono inviati al cervello per essere interpretati
nellimmagine finale cos come si manifesta nella nostra coscienza.
Nellinterpretazione dei segnali, in questo processo visivo, assume
particolare importanza il fenomeno percettivo conosciuto come sintesi
additiva.
questa fondamentale propriet che ci permette di percepire la luce
bianca come quella del Sole, formata da un insieme innumerevole di
diverse lunghezze donda, attraverso ununica sensazione, quella
appunto del bianco.

La sintesi o mescolanza additiva , in particolare, un fenomeno in cui


due o pi luci diversamente colorate, miscelate tra loro producono in
noi la sensazione di un unico colore. Ci in quanto la nostra mente non
in grado di distinguere separatamente i singoli colori miscelati ma ne
ha ununica sensazione cromatica, in genere intermedia tra questi
(lunghezza donda dominante), tanto da costituire appunto una sintesi.
Cos, ad esempio, proiettando sovrapposti su una superficie bianca due
fasci di luce colorata, uno azzurro e laltro giallo, si ottiene la visione di
un unico colore intermedio tra i due: il verde.
La sintesi additiva costituisce pertanto anche un sistema per creare dei
colori a partire da altri colori.

149

Sintesi di colori-luce.

Sperimentalmente si stabilito che per riprodurre pressoch tutti i


colori esistenti in natura sono necessari almeno tre colori base, scelti
opportunamente tra tutti quelli possibili. In questa scelta importante
che ognuno dei tre colori selezionati non si possa ottenere da una
miscela degli altri due e, in questo senso, la terna che ha dato i migliori
risultati quella rappresentata dal rosso, dal verde e dal blu, chiamati
per convenzione colori primari additivi, spesso indicati con le loro
iniziali inglesi: RGB (red, green, blue).
Non un caso, naturalmente, che sia i colori che il loro numero corrispondano con quelli del meccanismo della vista sopra illustrato.
Una rappresentazione classica della sintesi additiva data attraverso la
sovrapposizione parziale di tre luci colorate, rossa, verde e blu
(prodotte, ad esempio, da tre filtri colorati applicati su altrettanti fonti di
luce bianca) dalle cui miscele bilanciate di rosso e verde si ottiene il
giallo, dal verde e il blu, lazzurro e dal rosso e il blu, il viola, mentre
dalla sovrapposizione di tutti e tre abbiamo il bianco6. Queste sono le
combinazioni principali e, come noto, grazie a opportuni dosaggi
possibile ottenerne infinite altre.
I tre colori ricavati dalle suddette miscele, ovvero il giallo, lazzurro e il
viola questi ultimi, in particolare, conosciuti anche come ciano e
magenta costituiscono unaltra importante terna di colori, come
diremo oltre, parte di un sistema la cui rappresentazione tipica
complementare a quella additiva.
6. Con i suoni, diversamente che con i colori, non abbiamo il fenomeno della sintesi
additiva (a parte laspetto timbrico, a questa assimilabile): due suoni ascoltati insieme
restano distinti, non ci danno la sensazione di un unico suono intermedio. Ludito, in
questo senso, pu essere considerato analitico mentre la vista sintetica.

150

Sintesi additiva di colori-luce.

Sintesi sottrattiva di colori-sostanza.

Una propriet comune del mondo fisico, per la materia che non emette
luce propria, quella di assorbire, riflettere o lasciarsi attraversare, in
parte o totalmente, dalle componenti spettrali di una fonte di
illuminazione o, in altre parole, di esprimere un colore come il risultato
di quelle componenti spettrali restituite rispetto a quelle sottratte alla
luce stessa. Questo fenomeno conosciuto come sintesi sottrattiva.
Ad esempio, se osserviamo una fonte di luce bianca attraverso un filtro
ottico blu, questa assume il medesimo colore del filtro e ci avviene
perch il filtro sottrae le componenti rosse e gialle dallo spettro
cromatico completo della luce, mentre lascia passare le restanti, con
leffetto che conosciamo.

Se nella modalit additiva si fa uso di luci colorate, in quella sottrattiva


si pu ricorrere a filtri ottici, come nellesempio precedente, oppure
semplicemente a tinte o a inchiostri colorati.

151

Nella modalit sottrattiva si constatato che la migliore terna di colori


materiali utile per la produzione, attraverso la loro miscelazione, del
maggior numero di altri colori quella che gi conosciamo: il ciano, il
magenta e il giallo, colori intermedi dei primari additivi. Il giallo,
inoltre, come vedremo, costituisce in questa seconda terna una scelta
obbligata. Questi tre colori sono chiamati convenzionalmente colori
primari sottrattivi, spesso indicati anchessi con le loro iniziali inglesi:
CMY (cyan, magent, yellow).
Possiamo ora vedere a cosa corrispondono i due gruppi di colori,
additivi e sottrattivi, raffigurati attraverso le loro relative bande di
emissione e di assorbimento rispetto allo spettro completo della luce.

Ordine dei colori nei due gruppi rispetto allo spettro completo, dallalto:
rosso, verde, blu (colori-luce) e ciano, magenta, giallo (colori-sostanza).

In entrambi i casi si ha una divisione ideale dello spettro in tre parti


dove, per quanto riguarda le luci colorate rossa, verde e blu, ognuna
costituita dallemissione di un terzo della gamma visibile; parti che,

152

come sappiamo, addizionate tra loro ricompongono di nuovo lintero


spettro nella relativa luce bianca. Nel caso dei filtri, invece, bisogna
notare che le gamme dei colori emessi sono il risultato di ci che invece
assorbito o sottratto dalla luce, anche in questo caso un terzo: il ciano
il risultato dellassorbimento del rosso, il magenta del verde, e il
giallo del blu; di conseguenza la sovrapposizione degli stessi filtri
ciano, magenta e giallo comporta il totale assorbimento di tutta la luce
osservata attraverso questi, come se costituissero un unico corpo opaco,
con il risultato quindi del suo completo oscuramento, o del colore nero.
Come specificheremo meglio in seguito, ogni colore di un gruppo
risulta anche essere un complementare dellaltro, per cui due soli colori
sono sufficienti, in questo caso, a completare in via additiva (come luci)
o sottrattiva (come filtri o tinte) lintera gamma cromatica. Sono quindi
complementari tra loro: il rosso e il ciano, il verde e il magenta, il blu e
il giallo.
Questo in principio generale, anche se in realt le distribuzioni spettrali
non sono cos perfettamente delimitate come illustrato. In particolare,
con i coloranti non possibile determinare con totale libert le soglie di
assorbimento e di emissione degli stessi; da qui la difficolt, spesso, di
non riuscire a riprodurre perfettamente i colori desiderati attraverso
miscele di inchiostri CMY, nonostante questi siano appositamente
prodotti per tale scopo, e soprattutto con altri coloranti generici.
In sintesi, se nella prima modalit si somma luce alla luce, nella
seconda c una sottrazione di luce alla luce; se in una si giunge al
bianco, nellaltra al nero, ovvero a un totale assorbimento di luce
mediante linterazione luce-materia.
La visione della realt avviene attraverso una complessa combinazione di somme e differenze di luci, la cui soluzione converge nella
nostra mente, realizzando cos la sintesi rappresentativa del mondo.
Nella creazione o produzione del colore, la modalit additiva quella
che si presenta in minor misura nella comune esperienza visiva di tutto
ci che ci circonda. Su questo fenomeno si basano, ad esempio, il
funzionamento degli schermi a colori dei televisori o dei computer e,
con un principio simile, una tecnica di stampa tipografica a mezzatinta,
che consiste nellottenere immagini variamente colorate attraverso luso

153

di tre soli colori, applicati in un insieme di punti ravvicinati e molto


piccoli che si fondono in un tuttuno omogeneo se si osservano a una
sufficiente distanza. Una riprova di questo fenomeno si pu avere
osservando da vicino, con una lente dingrandimento, un dettaglio di
unimmagine sullo schermo del computer.
Molto pi comune invece la modalit sottrattiva: in questo ambito, un
ruolo importante lo svolgono i diversi tipi di coloranti, di vernici e di
inchiostri prodotti per ogni tipo di esigenza, come quelli per la stampa o
le arti grafiche. In tale campo, in particolare, importante la tecnica di
stampa in tricromia, dove si fa uso di soli tre colori, i primari sottrattivi
di cui abbiamo gi parlato: il giallo, il ciano e il magenta. Luso del
giallo, per la sua luminosit, fondamentale come colore base, perch
nelle miscele sottrattive c anche una sottrazione di luce; per questo
motivo sarebbe impossibile farlo derivare da una qualsiasi altra
mescolanza come, ad esempio, quella di rosso e verde, che in additiva
ci darebbe il giallo mentre in sottrattiva produrrebbe, secondo i rapporti
della miscela, un rosso o un verde pi scuri o spenti.
Poich gli inchiostri non sono perfetti, lottenimento del nero
(attraverso la sintesi sottrattiva) nelle immagini delle stampe in
tricromia non soddisfacente: al posto del nero si ottiene il bistro, un
colore bruno scuro. Per ovviare a questo inconveniente, in stampa si usa
allora anche un quarto inchiostro: il nero. La tricromia (CMY) con
laggiunta del nero si trasforma quindi in quadricromia, a cui
corrisponde la sigla CMYK, dove la K sta per chiave (key) di questo
sistema, nonch per la lettera finale di black (nero).

Due ingrandimenti di stampa a mezzatinta in bianco e nero e a colori.


Un caso particolare, il secondo, di sintesi additiva, da luce riflessa,
ottenuta attraverso i colori-sostanza.

154

R+G

G+B

R+B

C+M

M+Y

C+Y

K
Un esempio di come unimmagine a
colori possa essere scomposta nei
singoli canali RGB o CMYK, quindi
ricostituita parzialmente e infine
ricomposta nellimmagine originale.

RGB / CMYK

155

Come abbiamo visto, lo spettro dei colori dato dalla dispersione della
luce in un insieme pressoch infinito di radiazioni monocromatiche
fittamente ravvicinate.

Ora, limmagine dellintera banda cromatica pu essere invertita nel


suo negativo, cos da ottenere una seconda immagine che, se
confrontata con la prima, ci permette di osservare i relativi colori
complementari monocromatici. Essi sono opposti, esattamente luno di
fronte allaltro, come evidenziato in particolare nella figura sottostante
attraverso il rosso e lazzurro. Si noti che sia il rosso sia lazzurro sono
presenti in ogni banda, cos come tutti gli altri colori, a parte invece il
viola e il suo complementare, il verde, presenti ciascuno in una sola
delle due bande.

Infatti, nella parte centrale dellimmagine negativa compaiono dei


colori che non sono presenti nellimmagine dello spettro originale.
Questi corrispondono ai diversi viola che, non essendo visibili nello
spettro, sono pertanto definiti colori non spettrali, colori i quali per
possiamo ottenere e osservare grazie a miscele di rosso e blu. Per
meglio evidenziarli sono stati scorporati nellimmagine sottostante.

Ora si osservi come nelle due bande precedenti poste a confronto la


successione di colori a un certo punto si ripete da una banda allaltra,
per cui possiamo togliere la parte superflua in modo da ottenere
unimmagine essenziale come la seguente.

156

Queste bande essenziali possono anche essere disposte in questaltro


modo, a rappresentarci le ali dellintera gamma dei colori. Colori che
possiamo ora considerare come colori-luce o colori-sostanza.

Quindi, cosa succede se sovrapponiamo parti delle due bande cromatiche in modo che i rispettivi complementari si miscelino tra loro?
La fusione additiva di due luci colorate complementari qualsiasi
produce, a livello percettivo, un bianco relativamente meno intenso o
meno luminoso rispetto a quello ottenibile dalla fusione dellintero
spettro (infatti se questa prima luce viene nuovamente dispersa
attraverso un prisma non produce tutti i colori spettrali ma solo i due
originari). Come si pu osservare nellimmagine successiva, la somma
dei colori complementari esterni al rettangolo che comprende i colori
giallo e blu produce una luce pi intensa (a) rispetto a quella ottenibile
dalla somma di quelli interni (b).

157

Con i coloranti, in modo inverso, lazione sottrattiva di due porzioni


cromatiche complementari equivale a una riduzione spettralmente
equilibrata della luce riflessa e quindi a una diminuzione della
luminosit del colorante stesso. Ad esempio, se un colorante sottrae due
porzioni cromatiche complementari, come quelle interne al rettangolo
gi considerato con i colori giallo e blu, la loro assenza determina lo
scurirsi del colorante in rapporto alla porzione di luce sottratta, cos da
apparire, in questo caso, un grigio chiaro (a). Se invece, invertendo i
rapporti, a essere assorbite sono le porzioni cromatiche esterne al
rettangolo, la porzione di luce sottratta maggiore di quella riflessa e in
questaltro caso abbiamo un colorante grigio pi scuro (b).
Sottrattivit e additivit coesistono e si integrano a vicenda: al
diminuire di una aumenta laltra e viceversa.
Tale fenomeno dimostrabile in modo sperimentale mediante un
sistema di doppi prismi, con il quale un fascio di luce bianca, dopo
essere stato scomposto da un primo prisma nel suo spettro cromatico,
ricomposto dal secondo nella luce di partenza; mentre per selezionare le
componenti spettrali in uscita possono essere interposte tra i due prismi
delle piccole schermature e/o fenditure.

Esperimenti di Newton con i prismi:


scomposizione/ricomposizione della
luce e selezione dei colori.

La situazione limite, infine, data dai complementari veri e propri. In


questo senso per complementare si intende ci che completa o fa da
complemento (dal latino complere, riempire), ovvero qualunque colore
la cui composizione spettrale completa, in modo additivo o sottrattivo,
quella di un altro colore, al fine di ottenere uno spettro completo o la
sua totale assenza. Il che si traduce nel bianco pieno oppure nel nero.

158

I colori complementari, oltre a essere osservati nel mondo esterno, possono anche
essere sperimentati come un qualcosa che in grado di prodursi in noi, nella nostra
mente. Esiste un fenomeno visivo, conosciuto come post-immagine negativa (o inversa)
attraverso il quale, se si fissa un colore ben illuminato e si distoglie quindi lo sguardo, si
visualizza dal nulla il suo colore opposto. Per sperimentarlo basta fissare lo sguardo per
una trentina di secondi nel punto al centro della seguente figura colorata, dopo di che si
sposta lo sguardo di lato nel secondo punto e si vedr comparire una figura simile alla
prima ma con i colori sostituiti dai rispettivi complementari.

Come gi visto, il viola non un colore spettrale ma pu derivare da


una miscela dei colori alle estremit dello spettro; spettro nel quale, da
lineare se piegato circolarmente, detto colore diviene lelemento di
congiunzione delle suddette estremit, cos da poter chiudere il cerchio
e realizzare la caratteristica ruota dei colori, o la seguente variante.

159

In questa seconda ruota, i vari colori relativamente pi saturi sono


disposti lungo il contorno e a mano a mano che ci si sposta verso il
centro tendono a diminuire dintensit, fino a raggiungere il bianco;
mentre in posizione diametrale, opposti tra loro, ci sono i colori
complementari.
Unimportante rappresentazione della ruota dei colori, che esprime in
maniera formalmente pi corretta certe sue caratteristiche, il
diagramma di cromaticit CIE 19317.

Questo diagramma si basa sulla sintesi additiva di luci. In esso sono


indicati lungo il contorno curvo tutti i colori spettrali con la massima
saturazione che locchio umano possa percepire (considerato, per
questo, spazio assoluto cromatico) mentre sul lato inferiore lineare
sono rappresentati i colori non spettrali.
In questo diagramma, il risultato di una mescolanza additiva tra due
colori qualunque, situati sulla sua superficie, si trova sulla linea retta
che li unisce, denominata linea di miscelazione. Se questa passa per il
bianco centrale, i suoi estremi rappresentano coppie complementari.
Come possiamo osservare nella successiva immagine, da miscele di
rosso e verde si possono ottenere le gradazioni intermedie
dellarancione, del giallo o del verde giallastro; mentre dai complementari giallo e blu si ottengono il bianco, oppure i vari giallo e blu
meno saturi, via via pi tenui.
7. CIE: Commission Internationale de lEclairage. Ente che si occupa della
standardizzazione nel campo dellilluminazione.

160

La linea di miscelazione pu essere paragonata allasta di una


bilancia, nei cui estremi stanno i piatti su cui dosare le quantit di
colore da miscelare in rapporto alla posizione del fulcro o colore scelto
(Regola del baricentro).

Nellesempio, per ottenere il bianco necessaria una maggiore quantit


(intensit) di giallo rispetto al blu, se entrambi sono pienamente saturi.
Il braccio della bilancia con il fulcro nel bianco pi corto dal lato del
giallo, quindi, per avere lequilibrio dei piatti, lapporto del giallo deve
essere maggiore. per via di questa propriet che il diagramma CIE ha
la forma caratteristica a campana anzich quella del cerchio. I
complementari diametrali, lungo il contorno, non distano ugualmente
dal bianco centrale: quelli pi lontani, infatti, entrano in minor misura
nella sua formazione.
I colori puri monocromatici, come sappiamo, si possono ottenere solo
dalla dispersione della luce; per questo, tutti i colori che possiamo
osservare nella comune realt hanno sempre un minor grado di purezza.
Per cui, quando si parla di colori del diagramma CIE, generalmente ci
si riferisce a spazi interni o relativi a questo. Cos, tre colori allinterno
del diagramma corrispondono a tre colori di minore saturazione, le cui
combinazioni cromatiche sono esclusivamente quelle che stanno dentro
il triangolo formato dagli stessi tre colori. Questo triangolo rappresenta
quindi la gamma (ing. gamut) dei colori che un certo sistema in grado
di riprodurre o il loro livello di saturazione, diverso per ogni sistema.
Esistono differenti spazi colore: i pi importanti sono lRGB per gli
schermi video, il CMY o CMYK per la stampa, e lo spazio relativo agli
attributi base del colore, di impiego pi universale e pratico.

161

Le propriet del diagramma CIE, circa limpiego delle linee di


miscelazione, valgono solo per un altro spazio cromatico conosciuto
come triangolo di Maxwell. In questo triangolo, gli angoli
rappresentano i colori primari rosso, verde e blu e ciascun punto in
questo spazio individua un colore che si pu ottenere da una miscela
degli stessi tre primari. Questo spazio, data la sua semplicit, rende pi
intuitiva la regola del baricentro: si noti infatti la posizione centrale che
i primari CMY occupano sui tre lati tra gli angoli.

Purtroppo non esiste un corrispondente dello spazio CIE o del triangolo


di Maxwell per le miscele sottrattive dei coloranti. Questo perch,
quando si passa dalla luce alla materia le cose si oscurano e
complicano.

162

Da ci deriva un altro interessante aspetto: due colori che hanno diverse


composizioni spettrali ma appaiono uguali si chiamano metameri. Nelle
mescolanze additive, combinazioni di differenti colori metamerici
danno un risultato identico; questo significa che in una combinazione di
due luci colorate ci che importa laspetto dei colori che si vanno a
miscelare e non la loro composizione spettrale.
Con i materiali, diversamente, il risultato di una mescolanza sottrattiva
di due coloranti non prevedibile solo attraverso il loro colore
apparente ma pu variare in funzione sia della composizione spettrale
degli stessi coloranti, sia della fonte di illuminazione. Infatti, la fusione
di due luci colorate complementari qualsiasi, di adeguata intensit, pu
produrre a livello percettivo un bianco apparentemente perfetto; mentre
con i coloranti lazione sottrattiva di due complementari qualsiasi
produce il nero solo nel caso in cui lassorbimento della gamma
spettrale della luce, da parte di questi, sia totale; oppure, pu essere
totale con un certo tipo di luce con distribuzione spettrale carente di
alcune componenti cromatiche ma non esserlo con unaltra luce a
spettro pieno.
Sono quindi importanti, nel definire la percezione di un colore
materiale, anche le condizioni di illuminazione.
Sappiamo tutti infatti che il colore di un oggetto o di un vestito pu
cambiare sensibilmente a seconda che questo si osservi allaperto, nelle
diverse ore del giorno, o al chiuso secondo il tipo di illuminazione
utilizzata.
Nel valutare una fonte di illuminazione viene di solito utilizzato un
parametro di riferimento chiamato temperatura di colore.
La temperatura di colore indica il colore che un corpo incandescente
mostra a seconda della temperatura raggiunta, misurata in kelvin (K)8.
Limmagine successiva illustra come cambiano i colori al variare della
temperatura: a temperature relativamente basse corrispondono i colori
rosso e giallo, il bianco solare si ha intorno ai 5500 K, mentre a
temperature superiori il colore si sposta verso il blu. Si noti che, per
consuetudine, i colori si distinguono invece in caldi quelli con tinte
rosso-gialle e in freddi quelli con tinte azzurro-violette. Quindi, luci
calde hanno una dominante rosso-gialla (temperature pi basse), mentre
luci fredde una dominante azzurra (temperature pi alte).
8. Nella scala kelvin lo zero assoluto (0 kelvin) corrisponde a 273,15C. Per
riportarla in gradi centigradi basta sottrarre 273 ai gradi kelvin.

163

Ora, se osserviamo, ad esempio, un pullover blu con una luce calda,


questa, carente delle componenti spettrali blu, non pu illuminare del
tutto il capo di abbigliamento che, non essendo in grado di riflettere le
stesse componenti, perch assenti nellilluminazione o insufficienti,
finisce per apparire nero o di un blu pi scuro.
Per questo motivo, in ambienti dove importante poter percepire in
modo preciso i colori, si ricorre a sistemi di illuminazione equilibrata o
standardizzata.
Riprendendo il discorso prima interrotto, in teoria, la sintesi sottrattiva
per mezzo dei tre inchiostri primari CMY dovrebbe produrre il nero,
ma questo in pratica non avviene perch gli inchiostri non sono puri:
ovvero, sono inquinati da altri colori, cio le loro distribuzioni spettrali,
come gi visto, non sono perfettamente delimitate; per questa ragione
non si possono stabilire con precisione i risultati cromatici delle
differenti mescolanze. Naturalmente, con dei buoni coloranti CMY
coordinati tra loro e con il ricorso a vari accorgimenti tecnici, si
possono comunque ottenere degli ottimi risultati, come si pu in genere
constatare nella stampa a colori oggi largamente diffusa.
Con i coloranti o i pigmenti generici le miscele sono dunque pi
difficili da prevedere e il ricorso alle linee di miscelazione non sarebbe
di aiuto, poich in questi casi non avrebbero pi un andamento
rettilineo ma perlopi curvo; quindi la via pi semplice in questo senso
resta la sperimentazione pratica.
Un esempio dato dalla miscela dei complementari giallo e blu, la
quale in teoria dovrebbe dare il nero, ma in realt produce varie tonalit
di verde grigiastro, attraverso una linea di miscelazione curva che
aggira la zona nera centrale (vedi immagine successiva).
I colori materiali, per loro stessa natura, si trovano a un livello di
saturazione inferiore rispetto a quello della luce monocromatica, non
possono essere cio altrettanto puri e allo stesso tempo altrettanto
luminosi: un colore materiale che riflette solo una ristretta banda di

164

Il triangolo di Maxwell reso sottrattivo, con i colori agli angoli rappresentati dai
primari sottrattivi, pu dare unidea sulla determinazione teorica delle varie miscele di
colore CMY. Il secondo triangolo riporta un esempio di linea di miscelazione curva.

lunghezze donda appare scuro; per questo per apparire luminoso deve
riflettere maggiore luce, il che significa una banda spettrale pi ampia,
e ci equivale a una minore saturazione. (Si veda, a tal proposito, la
figura a pagina 152 relativa alle bande di assorbimento ed emissione.)
In definitiva, una qualunque sostanza illuminata per apparire
vivacemente colorata deve riflettere una significativa parte dello spettro
luminoso, ma non tutto. Inoltre in sottrattiva, come sappiamo, si toglie
luce alla luce, di conseguenza i colori ottenuti da miscele di questo tipo
tendono a scurirsi, fino ad arrivare al nero, o quasi. Tutti i colori
permettono dunque di ottenere altre tonalit dalle loro miscele, ma
quelli che danno i migliori risultati, in termini di maggiori colori
riproducibili, maggiore luminosit e regolarit o prevedibilit nei
risultati ottenibili, sono i colori primari sottrattivi.
***
Ogni colore pu essere scomposto in tre ingredienti o attributi
fondamentali: la tonalit, la saturazione e la luminosit, ciascuno dei
quali non pu essere ricondotto agli altri due. Questi tre attributi
possono essere raffigurati attraverso uno spazio tridimensionale. Nel
caso del diagramma o spazio assoluto bidimensionale CIE visto prima,
in cui sono rappresentate solo la tonalit e la saturazione, con laggiunta
di una terza dimensione, vale a dire la profondit, pu essere
rappresentata anche la luminosit, come di seguito raffigurato.

165

Tra gli spazi relativi di colore, ladditivo RGB e il sottrattivo CMY


rappresentano un sistema duale: nel modello RGB si parte dal nero
(buio) e mediante il variabile apporto dei primari additivi si ottengono
tutti i possibili colori fino a giungere al bianco (luce); nel modello
CMY si parte al contrario dal bianco e attraverso i primari sottrattivi si
ottengono tutti i colori fino ad arrivare al nero. Questi spazi sono rappresentati da un cubo nei cui vertici secondo un sistema di coordinate
cartesiane ogni colore della terna RGB e CMY arriva a esprimere la
sua massima intensit dopo essersi sviluppato lungo il proprio relativo
spigolo da uno dei vertici opposti tra loro, quelli bianco e nero, punti di
partenza e di arrivo delle due terne, attraverso tutte le possibili
sfumature di colore sia sulla superficie del cubo che al suo interno.

Queste immagini traducono visivamente dei modelli matematici di gestione del colore
che trovano oggi largo impiego in diversi campi, come quello della grafica digitale.

166

Ritorniamo, infine, sui tre principali attributi del colore che sono, come
abbiamo gi visto: la tonalit (o colore), la luminosit (o intensit) e la
saturazione (o purezza).
Questi attributi possono anche essere espressi attraverso uno spazio dei
colori di forma cilindrica (una ruota cromatica a tre dimensioni), dove
la tonalit viene individuata lungo la circonferenza, la saturazione
lungo il raggio e la luminosit lungo laltezza. Nellimmagine seguente
abbiamo la visione di questo cilindro secondo sei piani o sezioni di
luminosit con, lungo la circonferenza, la disposizione delle sei tonalit
principali, relative ai colori RGB e CMY, che si individuano
rispettivamente attraverso gli angoli a 0, 120, 240 e 180, 300, 60 gradi.

I tre primari additivi e i tre


sottrattivi, disposti in cerchio,
si
possono
rappresentare
attraverso la classica ruota dei
colori di J. W. Goethe, come
illustrato nellimmagine a lato.

Gli attributi cromatici sono le caratteristiche con cui le persone di solito


definiscono un colore e questo per il semplice fatto che sono le pi
intuitive e pratiche.
Il prossimo diagramma, immaginabile come una fetta di colore o una
sezione cromatica del cilindro precedente, mostra schematicamente in

167

che modo i diversi livelli di saturazione e luminosit entrano in gioco


nel trasformare laspetto di ogni singolo colore. Nellesempio abbiamo
il rosso, la cui posizione base con massima saturazione e luminosit,
pari a un relativo 100%, corrisponde alla prima casella in alto a destra.
Ogni spostamento di una casella, da questa posizione, indica una
diminuzione del 20%: in senso verticale per la luminosit e in senso
orizzontale per la saturazione. Si noti come al rosa corrisponda un rosso
poco saturo ma luminoso, mentre al marrone (rossastro), al contrario,
corrisponda un rosso poco luminoso ma saturo.

Questo genere di tabella aiuta, per mezzo del confronto, a specificare


meglio un certo tipo di tonalit e a poterla riprodurre, alloccorrenza,
attraverso la relativa ricetta che ne indichi le quantit di colore o quelle
di bianco e/o di nero necessari9.
Si propongono, di seguito, le tabelle con le combinazioni di tonalit,
saturazione e luminosit (TSL) dei sei principali colori. Inoltre, si
riportano due ruote dei colori con trentasei tinte e con le variazioni di
saturazione (nella prima) e di luminosit (nella seconda).
9. La definizione di un colore tramite le caratteristiche di tonalit, saturazione e
luminosit ha origine da un sistema ideato dal pittore americano Albert Henry Munsell
(1858-1918) e diffuso con il suo omonimo catalogo nel 1915.

168

169

170

Finora abbiamo trattato separatamente le tre modalit di


rappresentazione del colore, ossia ladditiva, la sottrattiva e quella
relativa ai tre attributi base cromatici, e ci potrebbe fare apparire tali
modalit come distinte tra loro; in realt tutte e tre possono essere
considerate come interconnesse e ognuna pu essere tradotta nellaltra.
Infatti ogni sfumatura di colore rapportabile in qualsiasi modalit,
naturalmente nei limiti della gamma esprimibile da ogni sistema
considerato: schermi video o stampa.
Con le luci colorate, in additiva RGB, si parte dallassenza di luce dei
tre relativi canali cromatici, condizione che rappresenta una base scura
o nera di partenza e da qui, variando opportunamente le intensit degli
stessi tre canali, si possono ottenere tutti i colori voluti fino ad arrivare
alla luce bianca.
Con gli inchiostri, in sottrattiva CMY, si parte da una base bianca data
dalla carta (in pittura anche con il colore bianco) e con un gioco di
opportune mescolanze si ricreano tutti i colori voluti fino ad arrivare al
nero (ma in pratica aiutandosi direttamente anche con il colore nero
vero e proprio, per le ragioni che conosciamo).
Nelle sottostanti tabelle riportiamo, a solo titolo esemplificativo, alcune
variazioni dei livelli di saturazione (S) e luminosit (L) del colore
rosso, con i corrispondenti valori di luce rossa, verde e blu (RGB) per la
modalit additiva, e i valori di inchiostro ciano, magenta e giallo
(CMY) per quella sottrattiva.
Ad esempio, RGB 40/25/25 indica le relative intensit della tripletta
RGB: rosso 40, verde 25 e blu 25, a cui corrisponde un marrone
grigiastro.
Bianco
Rosa
Rosso
Grigio Mar. gr. Mar. ros.
Nero
40/0/0
0/0/0
RGB 100/100/100 100/60/60 100/0/0 40/40/40 40/25/25
0/0/0
0/40/40
0/100/100 60/60/60 60/75/75 60/100/100 100/100/100
CMY
0/100
40/100
100/100
0/40
40/40
100/40
0-100/0
TSL
I livelli di grigio, dal nero al bianco, vanno da 0 a 100 in additiva e da 100 a 0 in
sottrattiva.
I valori RGB e CMY sono espressi in informatica come variazioni da 0 a 255 per ogni
canale, i quali corrispondono alle possibili combinazioni esistenti in 8 bit = 28 = 256;
per cui da 24 bit (8 x 3) = 2563, derivano quasi diciassette milioni di colori.

171

Un altro esempio: il verde oliva della figura centrale in basso, dato da


un giallo con saturazione 100 e luminosit 40 (oppure dal giallo reso
pi scuro con un valore 60 di grigio), pu essere ottenuto da una
miscela di luci RGB con valori 40/40/0 (a sinistra) oppure da una
miscela di colori CMY con valori 60/60/100 (a destra).

172

Infine, per ottenere dei colori scuri si possono anche sovrapporre ai


colori di partenza dei filtri grigi di diversa gradazione; il che equivale a
una diminuzione della luminosit di questi stessi colori.

***
La ruota dei colori uno schema circolare in cui i colori primari e
quelli derivati sono disposti secondo i rapporti che intercorrono tra loro:
di transizione e opposizione.
A differenza delle ruote illustrate in queste pagine, basate sui colori
primari additivi RGB e sottrattivi CMY e con le tinte opposte
complementari tra loro, altre ruote comunemente diffuse, in genere di
uso artistico, sono basate su una scelta differente dei colori primari:
normalmente il rosso, il giallo e il blu e in altri casi anche il verde.
Questi sono disposti in cerchio, insieme alle interposte miscele derivate,
in posizioni relative sensibilmente differenti; in particolare, alcuni
colori opposti non si riconoscono come complementari. La ragione di
questo che tali ruote non sono realizzate, in genere, su un reale
principio di complementariet ma principalmente su una pratica ed
elegante disposizione circolare dei colori, utile a indicare i risultati delle
miscele tra i colori scelti come base. Ci nonostante, i colori opposti
possono apparire effettivamente complementari (cio se miscelati dare
un nero/grigio) come il giallo e il violetto nella ruota dei colori di
Johannes Itten o nella sfera di Philip Otto Runge ma in quanto si
riferiscono alluso di colori o pigmenti di comune impiego, cio colori
con una non ideale distribuzione spettrale, di cui abbiamo parlato in
precedenza a proposito dei metameri.
In tal senso, si deve inoltre considerare che quando si parla di colori,
normalmente, si generici nellindicarne il nome. Cos, ad esempio, un
rosso puro, un rosso magenta o un rosso arancio sono tutti
semplicemente indicati come rosso. Nel linguaggio pratico
quotidiano ci del tutto normale, ma quando si entra pi nello

173

specifico e si indica come complementare del rosso il verde, questo


fonte di equivoci, perch se si parla del rosso puro, il suo
complementare lazzurro o il ciano, mentre se si parla del rosso
magenta allora il verde. Il rosso e il verde appartengono infatti alla
terna dei colori primari additivi RGB, pertanto non possono essere
anche complementari tra loro.

Ruota dei colori di J. Itten (1888-1967)


basata sui primari giallo, rosso e blu.

174

Due esempi storici di ruote dei colori: I. Newton (1642-1727) e


J.W. Goethe (1749-1832) e la sfera di P.O. Runge (1777-1810).

175

176

Lenergy disc

177

Descrizione delle immagini:


1) Spillo di 2-3 cm fissato su un supporto alto circa 5 cm; ad esempio, un contenitore
per rullino fotografico o un tappo di sughero.
2) Disco e bilanciere di carta. Nel bilanciere le estremit vanno piegate a elle per
fungere da sostegno del disco.
3) Bilanciere, con i bracci arcuati, disposto nella propria sede (vista dalla parte inferiore
del disco).
4) Il disco va delicatamente appoggiato sullo spillo nel punto di equilibrio del bilanciere
(su cui si consiglia di incollare prima un piccolo e leggero rivestimento plastico o
metallico che possa diminuire lattrito per rotazione). Lenergy disc cos completo e
pronto alluso.
Il test ha solo lo scopo di dimostrare lesistenza di qualcosa di inesplicabile che ha la
capacit di produrre un fenomeno oggettivo. Non serve a potenziare lenergia, ma solo
a prenderne coscienza. Non si pu, inoltre, considerare un fenomeno di psicocinesi,
poich il movimento si produce spontaneamente in presenza di una maggiore
concentrazione di energia vitale nel disco.
Uno strumento analogo descritto in: Lobsang Rampa, La caverna degli antichi,
Astrolabio - Ubaldini, Roma 1976, pp. 130-131; e in Carlo Splendore, Il
Bioradiometro, Editrice Andromeda, Bologna 1998.

178

Energy disc da
ritagliare.
Stampare su carta
sufficientemente
rigida: grammatura
120-140 g/m2.

179

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http://it.wikipedia.org (Basilica San Francesco e Notre Dame)
http://www.flickr.com/photos/gaspa (Basilica Santa Chiara)

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Pietro Varaldo (1962), di origine


ligure-pugliese e sardo di adozione, si
interessa da oltre ventanni di discipline energetiche e tematiche spirituali,
di suoni e di colori, interessi attraverso
cui potuto nascere il presente libro.
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In copertina: Genesi

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www.energethics.org

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