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e lo conserver, se bisillaba. Ess.

: Myo
(GEN. sing.) = di un discorso.

'n

(NOM. sing.)

un discorso;

Myov

'm6

4) se si susseguono pi enclitiche, ciascuna sposta il suo accento sulla


precedente: cos risultano tutte accentate, salvo l'ultima. Ess.: <pLOL'tLV dO'LV
l-WL = alcuni mi sono amici.
5) l'enclitica

quando
Es.: 'taih'

serba l'accento, quando si trova all'inizio della frase e


la parola che la precede ha la finale elisa mediante apostrofo.
EO''tL \j;wof] = queste sono menzogne;

6) in principio di frase, EO''tLV diventa EO''tLV, come pure quando significa:


possibile, quando preceduta dalla negazione ox, e nella formula
...Ou ...' <l"tLV, equivalente al nostro cio.
Proclitiche
Si dicono proclitiche le parole che non hanno accento propno e SI
pronunciano appoggiando la voce alla parola che segue.
Le proclitiche (che non vanno confuse con le enclitiche), di uso frequentissimo, sono:
Articolo determino

il
1)
la
oL
gli
aL
le

Congiunzioni
El
se
w come
OU }
o~x no, non

Preposizioni
El
a, verso
EV
in
EX/E~
da

ovx

NOTE SINT ATTI CHE


38 - La frase
Nelle lingue moderne, il tipo pi comune di proposizione la frase verbale, costituita cio, da un soggetto (che pu essere non espresso) e da un
predicato, che esprime l'azione compiuta dal soggetto. Il predicato rappresentato da un verbo, che si riferisce al soggetto medesimo: nella frase gli uomini mangiano, l'azione del mangiare riferita al soggetto, gli uomini,
mentre nelle frasi l'uomo buono oppure l'uomo un animale razionale, sono riferite al soggetto, la qualit di buono o la determinazione animale razionale. Quando le forme del verbo essere si trovano in frasi di
questo tipo, sono dette copula (unione), perch indicano il legame fra il soggetto (cuomo) e la parte nominale (cbuono oppure animale razionale).
In greco, la parte nominale assume lo stesso caso del soggetto e, di solito,
precede la copula. Ess.: a.vOPW7tO ,ya06 EO''tLV = l'uomo buono.

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