Sei sulla pagina 1di 34

Capitolo 5

Integrali Multipli
In questo capitolo introduciamo il concetto di integrale per funzioni di pi
variabili, (integrali multipli), studiando cosa accade nel caso di funzioni di due
e tre variabili. Cercheremo prima di capire come si definiscono e come possono esser interpretati. Successivamente, considereremo in modo sistematico
come poterli calcolare.
Tutti gli integrali - singoli, doppi, tripli, o di qualsiasi variabile - sono
definiti come il limite di somme approssimanti, note anche col nome di
somme di Riemann. Questa idea gi stata studiata nel primo corso di
Analisi per le funzioni di una variabile. Ricordo che sebbene gli integrali
siano definiti come limiti delle somme di Riemann, essi vengono poi calcolati
in modo diverso, usando il concetto di primitiva di una funzione.
Ecco qui una tipica e semplice situazione:
Z

1
xn+1
1
x dx =
=

n+1 0 n+1
n

Il metodo di calcolo dellintegrale, cercando una primitiva della funzione


per poi valutarla negli estremi di integrazione estremamente ecace, grazie
al teorema fondamentale del calcolo integrale (vedi Analisi I). Sorge quindi spontanea la domanda del perch si usino le somme approssimanti di
Riemann.
Le ragioni sono essenzialmente due:
Problemi con le primitive. Il metodo funziona bene se si sa valutare
una conveniente primitiva della funzione integranda. Sfortunatamente, non
tutte le funzioni hanno una primitiva facile da calcolare, cio una primitiva esprimibile con una formula combinando funzioni semplici. Per esempio la funzione f (x) = sin (x2 ) non ha una primitiva esprimibile in modo
139

140

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

elementare. Il meglio che si pu fare con lintegrale

I=


sin x2 dx

approssimarlo usando con una qualche somma, per esempio, usando lapprossimazione dellestremo sinistro, o del punto centrale della partizione, oppure la regola del trapezoide. (Per vostra conoscenza, approssimando la
funzione col metodo del trapezoide con una partizione dellintervallo in 10
suddivisioni, si ottiene I 0.311)
Il significato dellintegrazione. Il teorema fondamentale del calcolo
integrale (quando funziona) rende il calcolo dellintegrale pi semplice, ma le
somme approssimanti illustrano pi chiaramente il significato del risultato.
Il seguente disegno, per esempio, illustra come la scelta del punto medio
dellintervallo, approssima larea limitata dalla curva y = x2 , 0 x 1,
usando quattro suddivisioni.

1
0.8
0.6
0.4
0.2

0.2

0.4 x 0.6

0.8

Stima di y = x2 usando il punto medio

Il valore approssimato dato da

1
4

P3 1
i=0

i+

1 2
8

21
64

0.32813.

Lidea fondamentale dellintegrale come limite delle somme approssimanti


la stessa per funzioni di due o pi variabili.

5.1. INTEGRALI DOPPI.

5.1

141

Integrali Doppi.

La dierenza tra integrali di funzioni in una variabile e di pi variabili pi


di tipo tecnico che teorico. Infatti, le definizioni di
Z b
ZZ
f (x, y) dA e
f (x) dx
R

sono molto simili. Nella situazione attuale f una funzione di due variabili e
R una regione (un rettangolo nel caso pi semplice) di R2 . Il meccanismo
con il quale si valutano questi integrali usando il metodo delle primitive,
invece alquanto diverso.
Cominciamo col fare
Z Zla lista delle operazioni che ci servono per definire
un integrale doppio

f (x, y) dA

Cercate, per quanto vi possibile, di valutare le somiglianze e le dierenze


col caso di una variabile.
R , la regione di integrazione. Nel caso di una variabile la regione
di integrazione sempre un intervallo [a, b] nel dominio di definizione di f
Rb
(questo implicito nella notazione a f (x) dx ).
Nel caso di due variabili invece, la regione di integrazione R , pu essere una
qualsiasi regione limitata del piano. Nel caso pi semplice un rettangolo
[a, b] [c, d]. In questo caso scriveremo a volte
Z

f (x, y) dy dx invece di

ZZ

f (x, y) dA
R

(la prima notazione suggerisce il fatto, che vedremo nel prossimo paragrafo,
che lintegrale doppio pu essere calcolato integrando una variabile alla volta.
Partizione. In una variabile si divide lintervallo [a, b] , anche in parti
non uguali, in sotto intervalli del tipo a = x0 < x1 < x2 < < xn = b. La
dimensione dell i-esimo sotto intevallo semplicemente la sua lunghezza
xi .
In due variabili facciamo pi o meno la stessa cosa: Dividiamo la regione
R in m sotto regioni pi piccole R1 , R2 , R3 , Rm , che possono per essere
diverse sia per dimensioni che per forma. La dimensione di una sotto
regione Ri ora la sua area indicata con Ai .
In pratica - qualunque sia il numero delle variabili - comunque conveniente
scegliere la partizione in modo consistente e regolare. In una variabile, una
partizione regolare (una con i sotto intervalli della stessa lunghezza) la
pi semplice. Unanaloga procedura in due variabili, se R un rettangolo
[a, b] [c, d] quella di dividere i due intervalli in un numero uguale di

142

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

parti, ottenendo cos una partizione in n sotto intervalli in ogni direzione,


producendo n2 sotto regioni. Ovviamente questa non lunica possibilit, un
altra potrebbe essere dividere in due intervalli [a, b] e [c, d] in sotto intervalli
di uguale lunghezza, tagliando cio R in piccoli quadrati uguali.
Somme approssimanti. In una variabile, una somma approssimante
ha la forma
f (c1 ) x1 + f (c2 ) x2 + + f (cn ) xn =

n
X

f (ci ) xi ,

i=1

dove ci un punto qualsiasi scelto nell i-esimo sotto intervallo.


Una somma approssimante in due variabili simile. Da ogni sotto regione
Ri si sceglie un punto Pi (xi , yi ) , e si forma la somma approssimante
Sm = f (P1 ) A1 + f (P2 ) A2 + + f (Pn ) Am =

m
X

f (Pi ) Ai ,

i=1

dove Ai larea del sotto rettangolo Ri .

5
0
4

y
0

z = x + y ed una somma approssimante.


Il disegno (nei suoi limiti) mostra come la somma approssimante dia una
stima del volume limitato dal disopra dal grafico della funzione z = x + y e
dal di sotto dal rettangolo [0, 4] [0, 4] . Se si prova a fare i conti ricordando

5.1. INTEGRALI DOPPI.

143

che Ai = 1 per ogni indice i, si vede che essa fa 48 (provare a fare i conti).
E ragionevole aspettarsi che infittendo la partizione le stime trovate convergano al volume quando n (numero delle suddivisioni) tende allinfinito.
Cosa dA ? Il simbolo dA nellintegrale doppio ricorda il simbolo
dx negli integrali di una variabile. Il simbolo A ci ricorda la nozione di
area
ZZ
Esempio 5.1 Dato lintegrale doppio
f (x, y) dA , dove f (x, y) = x+y
R

e R = [0, 4] [0, 4] , calcolare la somma approssimante S4 ottenuta con 4


sub-divisioni uguali (2 in ogni direzione, valutando f nellangolo pi vicino
allorigine).

Soluzione. Tutte e quattro le sotto regioni hanno lato 22 a quindi area


4. Tutti gli angoli hanno coordinate intere. I punti scelti (quelli dellangolo
pi vicino allorigine sono: P1 = (0, 0) , P2 = (2, 0) , P3 = (0, 2) , P4 = (2, 2) .
La somma approssimante desiderata allora:
S4 =

4
X
i=1

5.1.1

f (Pi ) Ai = 0 4 + 2 4 + 2 4 + 4 4 = 32

Lintegrale come Limite

Abbiamo definito lintegrale di una variabile


ZZ
somme approssimanti. Lintegrale doppio

f (x) dx come il limite delle

f (x, y) dA pu essere definiR

to in modo simile. La seguente definizione adeguata per i tipi di funzioni


sucientemente regolari, f (x, y) che studieremo in questo corso:
Definizione 5.2 : Sia f (x, y) una funzione definita nella regione R, e sia
Sm una somma approssimante, come definita sopra, con m suddivisioni. Sia
I un numero tale che Sm tende ad I quando m tende allinfinito ed il diametro
delle suddivisioni tende a zero. Allora I lintegrale doppio di f su R, e
si scrive
ZZ
m
X
I=
f (x, y) dA = lim
f (Pi ) Ai
R

i=1

144

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

Come nel caso di una variabile, la definizione di integrale come limite,


sebbene cruciale per capire il significato di integrale e spesso usata per la loro
approssimazione, non il metodo usato per il calcolo esatto degli integrali.
Per questo scopo, fortunatamente, possiamo ancora usare metodi legati alla
ricerca delle primitive. Lo vedremo tra poco.
Somme triple ed integrali tripli.
Lidea di integrale pu essere estesa a tre (ed anche pi) dimensioni.. Noi
ci limiteremo (per ora) a considerare il caso tridimensionale definito su un
parallelepipedo R = [a, b] [c, d] [e, f ] che indicheremo come
Z bZ dZ f
ZZZ
g (x, y, z) dV oppure
g (x, y, z) dz dy dx .
a

(come per gli integrali doppi, la seconda notazione suggerisce che tali integrali
possano essere calcolati una variabile alla volta).
Gli integrali tripli, cos come gli integrali doppi e di una sola variabile,
sono definiti come limite delle somme approssimanti. In tre dimensioni le
somme approssimanti vengono definite dividendo il parallelepipedo R in m
sotto regioni Ri ognuna di volume Vi , scegliendo un punto Pi in ogni singola
sotto regione, valutando infine la somma
m
X

g (Pi ) Vi .

i=1

Lintegrale triplo , infine, definito come il limite di tali somme quando il


diametro di tutte le sotto regioni tende a zero.
ZZZ
g (x, y, z) dV dove g (x, y, z) =
Esempio 5.3 Consideriamo lintegrale
I

x + y + z ed R = [0, 2] [0, 2] [0, 2] . Calcolare la somma S8 che si ottiene dividendo ogni intervallo in due parti uguali e scegliendo per il punto
Pi langolo pi vicino allorigine di ogni suddivisione cubica.
Soluzione. Tutte le otto sotto regioni sono cubi di lato uno, quindi si
ha che Vi = 1 per ogni valore dellindice i. I punti Pi scelti sono i seguenti:
(0, 0, 0) , (1, 0, 0) , (0, 1, 0) , (0, 0, 1) , (1, 1, 0, ) , (1, 0, 1) , (1, 1, 0) , (1, 1, 1) .
La somma approssimante quindi
8
X

g (Pi ) Vi = 0 + 1 + 1 + 1 + 2 + 2 + 2 + 3 = 12

i=1

5.1. INTEGRALI DOPPI.

145

Interpretazione degli integrali multipli


Agli integrali possiamo dare interpretazioni sia fisiche che geometriche. Qui
di seguito diamo una serie di esempi di queste possibilit.
Integrali doppi e volume. Cos come gli integrali semplici possono
essere interpretati come larea limitata tra lasse delle x e il grafico della
funzione (quando la funzione positiva
Z Z nellintervallo di integrazione), se
f (x, y) dA misura il volume del

f (x, y) 0 in R , lintegrale doppio

solido limitato dal di sopra dalla superficie z = f (x, y) e dal di sotto dalla
regione R nel piano xy con i lati perpendicolari al piano stesso.
Ovviamente se la funzione definita su R la funzione identicamente uguale ad
uno, f (x, y) = 1 allora il valore dellintegrale doppio pu essere interpretato
come il valore dellarea della regione R.
ZZ
1 dA = area di R.
R

Vedremo, nella prossima sezione, come ci risulti utile nel caso di regioni
piane che non possono essere (facilmente) lette come regioni comprese tra il
grafico di una funzione e gli assi coordinati.

Integrali tripli e di volume. Poich il grafico di una funzione di tre


variabili sta in uno spazio a quattro dimensioni, non possibile, a questo
livello, dargli uninterpretazione geometrica a parte il caso in cui la funzione
che si considera sia costante, cio g (x, y, z) = 1 sulla regione R dello spazio
tridimensionale. In questo caso lintegrale ci da il volume della regione R, in
simboli
ZZZ
1 dV = Volume di R
R

Densit, massa ed integrali multipli. Sia gli integrali doppi che quelli
tripli possono, spesso, essere interpretati, da un punto di vista fisico, come
rappresentanti la massaZoZla densit di massa di un corpo.
Per un integrale doppio

f (x, y) dA si pu pensare ad una regione piana

(come approssimazione di un corpo molto sottile ed omogeneo in altezza) R


avente densit Zvariabile
di valore f (x, y) in ogni punto (x, y) della regione.
Z

In questo caso

f (x, y) dA rappresenta la massa totale di R.


ZZZ
g (x, y, z) dV , si pu pensare ad una
Nel caso dellintegrale triplo
R

regione solida R, di densit variabile g (x, y, z) in ogni punto (x, y, z) della

146
regione. Anche in questo caso
totale del corpo R.

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI


ZZZ

g (x, y, z) dV
R

rappresenta la massa

5.1. INTEGRALI DOPPI.

5.1.2

147

Esercizi.

Nota: Fare gli esercizi personalmente e provare a controllare i risultati


ottenuti con il software di calcolo formale.
Quando si richiede la valutazione delle somme approssimanti usare sempre
come punti i baricentri dei sotto intervalli o delle sotto regioni.
ZZ
1. Sia f (x, y) = x+y, R = [0, 4][0, 4] . Calcolare
f (x, y) dA usanR

do 4 partizioni per ogni intervallo (16 suddivisioni in tutto) e valutando


la f nei punti mediani della partizione.
Z 1
2. Calcolare la somma approssimante lintegrale
x2 dx usando quattro
0

partizioni. Valutare con il software cosa accade per 10 e 100 sotto


divisioni.
ZZ
3. Calcolare la somma approssimante lintegrale
sin (x) sin (y) dA
R

con 3 partizioni per ogni intervallo, sul rettangolo R = [0, ] [0, ] .


Valutare con il software cosa accade per 10 e 100 sotto divisioni.
ZZ
x y dA con 4 par4. Calcolare la somma approssimante lintegrale
R

tizioni per ogni intervallo, sul rettangolo R = [0, 2] [0, 2] . Valutare


con il software cosa accade per 10 e 100 sotto divisioni.
ZZZ
5. Calcolare la somma approssimante lintegrale
x y z dV, con 2
R

partizioni per ogni intervallo, sul cubo R = [0, 4][0, 4][0, 4] . Valutare
con il software cosa accade per 10 e 100 sotto divisioni.
ZZZ
2

6. Calcolare la somma approssimante lintegrale


x + y 2 + z 2 dV,
R

con 2 partizioni per ogni intervallo, sul cubo R = [0, 4] [0, 4] [0, 4] .
Valutare con il software cosa accade per 10 e 100 sotto divisioni.

148

5.1.3

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

Calcolo degli Integrali per Iterazione.

Nella sezione precedente abbiamo dato la definizione di integrale doppio e


triplo come limite delle somme approssimanti. Qui, vogliamo cominciare a vedere come si possono calcolare gli integrali usando il metodo delle
primitive. Il metodo delle somme approssimanti, come abbiamo visto,
concettualmente semplice e con laiuto della tecnologia anche abbastanza
facile da essere implementato. Ma noi, siamo interessati, quando possibile,
a calcolare lintegrale in modo esatto e non solo approssimato ( per quanto
buona possa essere lapprossimazione), cercheremo quindi di usare il metodo
delle primitive, gi usato nel caso dellintegrazione delle funzioni di una sola
variabile, opportunamente modificato per tenere conto del fatto che stiamo
considerando funzioni di pi variabili.
Iterazione: come funziona.
Lidea chiave quella di integrare una funzione di pi variabili, una variabile alla volta, trattando le altre variabili come costanti. Questo processo
viene chiamato integrazione per iterazione. Vediamo con alcuni esempi
come funziona. Spiegheremo pi avanti perch funziona.
Esempio 5.4 Sia f (x, RR
y) = x + y, e R = [0, 4] [0, 4] . Calcolare, usando
il metodo di iterazione, R f (x, y) dA .
Soluzione. Integriamo prima in x considerando la y come una costante.
Controllare con attenzione i singoli passaggi

ZZ
Z y=4 Z x=4
f (x, y) dA =
(x + y) dx dy
R

y=0
y=4

y=0
Z y=4
y=0

x=0

x2
+xy
2

x=4

dy

x=0

(8 + 4 y) dy

y=4
= 8 y + 2 y 2 y=0 = 64

Controllate lesercizio 1 del paragrafo precedente. Il risultato pu essere


interpretato dicendo che il solido limitato dal basso da R = [0, 4] [0, 4], dal
di sopra dal grafico del piano z = x + y e lateralmente da pareti verticali che
uniscono la base col grafico, ha volume pari a 64 unit`a cubiche.
Nota 5.5 Come si vede dallesempio gli integrali iterati si risolvono cominciando dal pi interno.

5.1. INTEGRALI DOPPI.

149

Nota 5.6 Nellesempio sopra il primo integrale stato fatto rispetto ad x


trattando la y come una costante. Il risultato stato quello di avere una
funzione, g della sola variabile y , la cui formula
Z 4
g (y) =
(x + y) dx = 8 + 4 y
0

La funzione g ha un significato geometrico interessante. Per ogni y0 fissato


nellintervallo [0, 4] , g (y0 ) ci da il valore dellarea della figura piana posta
nel piano y = y0 , delimitata dal di sopra dalla curva z = f (x, y0 ) e dal di
sotto dallintervallo in x, [0, 4]. Qui sotto lintersezione tra il piano z = x+y
e il piano y = 2. Poich g (y) = 8 + 4 y si ha che g (2) = 16; questa larea
della parte di piano y = 2 contenuta allinterno del solido. Al variare di y
tra 0 e 4, g (y) misura larea tagliata da piani paralleli a quello mostrato in
figura.

8
6
z4
2
0
0

4
1

3
y2

2x
3

1
4

Iterazione: perch funziona.


Perch il metodo di iterazione che abbiamo mostrato con un esempio funziona? Al di l dellintuizione geometrica che possiamo avere in casi semplici
come quello indicato e del fatto che, in questo caso, si lavora in R3 con la sua
espressivit geometrica, come giustifichiamo il metodo nella sua generalit?
Una buona spiegazione, valida in ogni dimensione basata sul metodo
delle somme approssimanti. Descriveremo lidea in due dimensioni, sapendo
per che tutto ci che facciamo pu essere esteso a dimensioni maggiori.
Lidea, semplice in se, quella di raggruppare la somma approssimante di un
integrale doppio dapprima per righe e poi per colonne.
Sia allora f (x, y)
RR definita nel rettangolo R = [a, b] [c, d] del piano x y.
Vogliamo valutare
f (x, y) dA usando il metodo delle somme approssiR
manti.

150

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

Dividiamo dapprima entrambi gli intervalli [a, b] , [c, d] in n sottointervalba dc


li uguali la cui lunghezza rispettivamente,
,
. Questo produce
n
n
una griglia di n2 sottorettangoli Ri,j con 1 i, j n ognuno dei quali ha
area x y. Indichiamo con (xi , yj ) il punto intermedio di ogni singolo sottointervallo (ricordo che potrebbe essere scelto un qualsiasi altro punto del
sottorettangolo). Si ha allora
Sn2 =
f (x1 , y1 ) xy + f (x1 , y2 ) x y + f (x2 , y1 ) xy + f (xn , yn ) xy
P
= ni,j=1 f (xi , yj ) x y

P
Il subscritto del simbolo
significa che sommiamo su tutti i possibili valori
degli indici i, j da 1 a n.
Poich, come ben noto, le somme finite godono della propriet commutativa ed associativa, possiamo riscrivere la somma rearrangiando i termini
nella forma che pi riteniamo conveniente, ad esempio
Sn2 = (f (x1 , y1 ) x + f (x2 , y1 ) x + + f (xn , y1 )) y
+ (f (x1 , y2 ) x + f (x2 , y2 ) x + + f (xn , y2 )) y
+
+ (f (x1 , yj ) x + f (x2 , yj ) x + + f (xn , yj )) y
+
+ (f (x1 , yn ) x + f (x2 , yn ) x + + f (xn , yn )) y
Prima osservazione: la somma dentro parentesi in ogni riga sopra una
somma di Riemann con n suddivisioni rispetto alla variabile x, cio la somma
relativa ad un integrale per la singola variabile x.
Possiamo, in
Z una somma di Riemann
Z particolare dire che la prima riga
b

f (x, y1 ) dx, la seconda per

per lintegrale

f (x, y2 ) dx e cos via..

Ora, se n abbastanza grande, tutte queste somme approssimano abbastanza bene gli integrali corrispondenti, quindi per n grande
Sn2

f (x, y1 ) dx y +

f (x, y2 ) dx y +

f (x, yn ) dx y

5.1. INTEGRALI DOPPI.

151

Seconda osservazione: La somma al secondo membro una somma di Riemann con n suddivisioni per lintegrale

Rd

g (y) dy, dove g (y) =

Rb
a

f (x, y) dx.

Quindi per n grande si ha la seguente situazione:

Sn2

n
X
j=1

g (y) y

g (y) dy =

f (x, y) dx dy .

Questo mostra (in modo del tutto informale) quello che volevamo provare,
cio che lintegrale doppio poteva essere valutato integrando prima in x e poi
in y.
NOTA: Come chiaro da tutto il procedimento avremmo potuto intercambiare il ruolo delle variabili
appena fatti

Z x ed
Z y nei ragionamenti
b

ottenendo come integrale iterato

ZZ

f (x, y) dA =
[a,b][c,d]

dx . Si ha quindi

f (x, y) dy

Z b Z
f (x, y) dx dy =
a

f (x, y) dy

dx

Integrali Iterati in Tre Dimensioni


Literazione funziona esattamente nello stesso modo quando si considera un
integrale triplo definito su di un parallelepipedo nello spazio R3 . Vediamolo
con un esempio.

Esempio
5.7 Sia f (x, y, z) = x + y + z, R = [0, 1] [0, 2] [0, 3] . Calcolare
RRR
f (x, y, z) dV per iterazione.
R

152

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

Soluzione.
ZZZ
(x + y + z) dV

=
=
=
=

Z 3 Z 2 Z


(x + y + z) dx dy dz
0
0
0
1 ! !
Z 3 Z 2 2

x
dy dz
+ x y + x z
2
0
0
0

Z 3 Z 2
1
+ y + z dy dz
2
0
0
2 !
Z 3

y2
1
dz
y+
+ y z
2
2
0
0
Z 3
(3 + 2 z) dz
1

= 18

5.1.4

Integrali su Regioni Non-Rettangolari

Non tutti gli integrali che interessano sono fatti su di una regione rettangolare. E spesso utile integrare su domini aventi frontiera curva. In queste
situazioni il procedimento di iterazione si applica ancora, ma bisogna fare pi
attenzione nello scegliere lordine di integrazione. Illustreremo il processo con
un esempio.
ZZ
Esempio 5.8 Trovare
(x x y) dA, dove R la regione piana limitata
R

dalle curve y = 0, y = x, x = 1

0.8
0.6
y
0.4
0.2

0.2

0.4

0.6

0.8

Dominio di integrazione R

5.1. INTEGRALI DOPPI.

153

Soluzione. Possiamo pensare che il dominio R sia limitato dalle rette


x = 0, x = 1 da una parte, e dalle curve y = 0, y = x dal basso verso
lalto. Possiamo adesso integrare per iterazione facendo attenzione che il
primo integrale che bisogna fare quello rispetto alla variabile y perch essa
dipende da x Si ha quindi:
ZZ

(x x y) dA =

x=1

y=x

( x x y) dy dx
y=x !
Z x=1
x y 2
xy
dx
=
2 y=0
x=0

Z x=1
x3
2
=
dx
x
2
x=0
1
x3 x4
5
1 1
=
= =
3
8 0 3 8
24
x=0

y=0

Come si vede, questo integrale non molto diverso da quelli definiti su rettangoli. I limiti di integrazione dellintegrale interno riflettono semplicemente
il fatto che il dominio di integrazione tale che la sua altezza dipende da
x.

Provate anche a calcolare lintegrale usando Maple. I comandi sono i


seguenti:
>int( int( x-x*y, y=0..x), x=0..1);

Cambio nellOrdine di Integrazione


Per integrali su rettangoli o parallelepipedi, possiamo integrare in qualunque
ordine si desideri. Nel caso di regioni con frontiere curve possibile
(entro certi limiti che dipendono dalla forma della regione) fare lo stesso.
Riprendiamo lesempio precedente integrando le variabile in ordine opposto

Esempio 5.9 Calcolare

ZZ

do prima in x e poi in y.

(x x y) dA dellesempio precedente integran-

154

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

Soluzione. Se leggiamo linsieme R a partire dallasse y si vede che


mentre 0 y 1 la variabile x varia tra y ed 1 (y x 1). Si scrive allora:

ZZ
Z y=1 Z x=1
(x x y) dA =
(x x y) dx dy
R
y=0
x=y
x=1 !
Z y=1 2
x2 y
x
dy

=
2
2 x=y
y=0

Z y=1
1 y y2 y3
=

+
dy
2 2
2
2
y=0
y=1
y y 2 y 3 y 4

+
2
4
6
8
y=0

5
=
24

Se voleste usare Maple anche in questo caso dovreste scrivere:


>int( int( x-x*y, x=y..1), y=0..1);
Attenzione non sempre cos semplice. Le cose non sono sempre
cos semplici come sembrano. Alcuni domini di integrazione si esprimono
meglio con un ordine di integrazione, piuttosto che con un altro. Gli integrali
in tre variabili possono essere pi dicoltosi da risolvere, perch capire in che
modo vanno divisi i domini per poter costruire literazione pi dicile,
anche per la maggior dicolt di interpretazione geometrica dei domini.

5.1. INTEGRALI DOPPI.

5.1.5

155

Esercizi

Usare Maple (o altri software equivalenti) per controllare i risultati degli


esercizi.
1. Usare literazione per risolvere i seguenti integrali
ZZ
sin (x) sin (y) dA ; R = [0, ] [0, ] .
(a)
R
ZZ
sin (x + y) dA ; R = [0, ] [0, ] .
(b)
R
ZZ
2

x y 2 dA ; R = [0, 1] [0, 1] .
(c)
R
ZZZ
x z dV ; R = [0, 1] [0, 2] [0, 3] .
(d)
R
ZZZ
y z dV ; R = [0, 1] [0, 2] [0, 3] .
(e)
R
ZZZ
2

x + y 2 + z 2 dV ; R = [0, 1] [0, 2] [0, 3]


(f)
R

2. Usare literazione per risolvere i seguenti integrali su domini non rettangolari. Risolverli dapprima, avendo come integrale interno quello in
y; rifare poi lesercizio invertendo lordine di integrazione.
ZZ
(x + y) dA ; R la regione limitata dalle curve y = x e
(a)
R

y = x2 .
ZZ

x y dA ; R la regione limitata dalle curve y = x2 e y = x.


(b)
R
ZZ
y dA ; R il primo quadrante del cerchio x2 + y 2 1.
(c)
R

3. Calcolare lintegrale

ZZ

(x + y) dA ; dove R la regione limitata


R
2

dalle curve y = 1 e y = x . Usare entrambe le iterazioni.


4. Sia f (x, y) = x, R la regione piana limitata dalle curve y = ex , y =
0 , x = 0 , x = 1.
ZZ
(a) Calcolare
f (x, y) dA integrando prima in y poi in x.
R

156

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI


(b) Calcolare

ZZ

f (x, y) dA integrando prima in x poi in y. [Nota


R

bene: prima dividete la regione R in due parti pi semplici, poi


integrate e sommate i due singoli pezzi].
5. Sia y = f (x) una funzione, con f (x) 0 per a x b; sia ora R
la regione del piano limitata dalle curve y = f (x) ; y = 0 ; x = a ; e
x = b.
(a) Cosa ci dice lanalisi delle funzioni di una variabile rispetto allarea
di R ?
ZZ
1 dA calcola larea di R. Usare lintegrazione

(b) Sappiamo che

iterata per mettere in relazione (a) con (b).

6.

7.

ZZZ

(x + y + z) dV dove R la regione limitata da z = x2 + y 2 e


R

z = 1.
ZZZ

(x + y + z) dV dove R la regione x2 + y 2 1, 1 z 1.

5.1. INTEGRALI DOPPI.

5.1.6

157

Integrali Doppi in Coordinate Polari

Integrali
facili ed integrali dicili. Cosa rende un integrale doppio I =
ZZ
f (x, y) dA dicile da calcolarsi?
R

Sia f che R giocano un ruolo: se una delle due complicata da scrivere


e/o descrivere, o magari entrambe, allora I pu essere davvero brutto da
calcolare. Vediamo con un esempio cosa intendiamo per integrale buono e
cattivo
ZZ
ZZ
p
2
Esempio 5.10 Calcolare I1 =
x dA, I2 =
x2 + y 2 dA, dove
R1

R2

R1 = [0, 1] [0, 2] , e R2 la regione interna alla circonferenza x2 + y 2 = 1.


Soluzione. Il primo integrale facile:
ZZ
Z x=1 Z
2
I1 =
x dA =
=

R1
x=1

x=0

x=0

y=2

y=0
x=1

x dy

y=2
2
2
x2 y y=0 dx = x3
= .
3 x=0 3

dx

La soluzione del secondo appare sin da subito pi complicata da descrivere.


dal di sotto dalla curva y =
Laregione circolare R2 si pu pensare limitata

2
2
1 x e dal di sopra dalla curva y = 1 x , mentre la variabile x varia
tra 1 x 1. I2 pu essere allora scritto come integrale iterato nella
seguente forma:
!
Z x=1 Z y=1x2 p
x2 + y 2 dy dx .
I2 =

x=1

y= 1x2

Lintegrale appare, ed , complicato anche se non impossibile da fare. Per


esempio si sa che:
Z p

p
1 p 2

y p + y 2 + ln y + p2 + y 2 .
p2 + y 2 dy =
2
Di fronte a questa prospettiva sospendiamo, temporaneamente, il calcolo per
tornarci quanto prima.

Quali problemi abbiamo trovato:


Lintegrale I2 ci ha portato a calcoli complicati in x ed y per i seguenti
motivi:

158

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

1. (a) Lintegrando
in y .

p
x2 + y 2 ha una primitiva complicata sia in x che

(b) Il dominio dintegrazione per quanto geometricamente semplice


ha unespressione algebrica complicata quando la si esprime in
coordinate cartesiane.
Si tratta allora di prendere in considerazione un sistema di coordinate polari, nel quale sia lespressione della funzione che quella del dominio appaiono
particolarmente semplici. Lintegrando
p
x2 + y 2 = r

Il dominio di integrazione, nel linguaggio delle coordinate polari, assomiglia


molto ad un rettangolo; infatti definito dalle disuguaglianze
0 r 1 ; 0 2 .
In questo caso quindi, luso di un diverso sistema di coordinate sembra dare
una forma particolarmente semplice sia al dominio che alla funzione integranda e quindi ci conduce a pensare che lintegrale I2 sia pi facile da calcolarsi
in coordinate polari.
La domanda a cui dobbiamo rispondere adesso la seguente: in coordinate cartesiane lelemento di area dA veniva espresso nella forma dy dx negli
integrali iterati. Come si esprime lelemento di area in coordinate polari?

5.1.7

Rettangoli Polari.

Un rettangolo in coordinate cartesiane definito da due disuguaglianze della


forma
a x b; c y d;
dove ognuna delle coordinate x ed y variano in un intervallo. Un rettangolo
polare definito da due disequazioni simili
a r b; ;
anche in questo caso le due variabili indipendenti r e variano in un intervallo

5.1. INTEGRALI DOPPI.

159

Un rettangolo polare
Integrazione in coordinate polari. Come funziona.
ZZ
f (x, y) dA, dove
Un integrale doppio in coordinate cartesiane I =
R

R = [a, b] [c, d] , scritto, in forma iterata come


ZZ
Z bZ d
f (x, y) dA =
f (x, y) dy dx
a

(da qui in poi ometteremo le parentesi avendo compreso che si fa per prima
lintegrale pi interno).
RR Supponiamo ora di avere un integrale doppio in coordinate polari, I =
g (r, ) dA dove R un rettangolo polare definito dalle disuguaglianze
R
a r b;

e g (r, ) una funzione definita su R. . Si ha il seguente fatto:


Aermazione 5.11 (Integrali doppi in coordinate polari). Siano g e
R come sopra. Allora
ZZ
Z = Z r=b
g (r, ) dA =
g (r, ) r dr d
R

r=a

La formula da luogo ad alcune importanti osservazioni:


Passaggio da coordinate cartesiane a coordinate polari. Ogni funzione f (x, y) pu essere mutata in una funzione equivalente g delle
variabili r, usando le seguenti relazioni:
x = r cos e y = r sin .

160

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI


Lo stesso metodo si applica per le relazioni tra x ed y. Per esempio,
lequazione x = y in coordinate polari diventa r cos = r sin , o equivalentemente tan = 1. In coordinate polari questa equazione descrive
la stessa retta che la primitiva equazione in coordinate cartesiane.

Da ricordare. Se si confrontano le due formule di integrazione iterata,


nel caso di coordinate cartesiane e di coordinate polari, si nota subito
che la dierenza pi importante che salta agli occhi che lelemento
infinitesimo di area dA viene espresso in modo molto diverso. Infatti
si ha (ed bene memorizzare)
dA = dx dy

in coordinate cartesiane;

dA = r dr d in coordinate polari.
Il fattore moltiplicativo r. Come mai la formula in coordinate polari
contiene il fattore r e non solo dr d come in coordinate cartesiane?
Cercate di dare una risposta, in termini dimensionali; cercate poi di valutare larea infinitesima che si crea quando il raggio cambia dal valore r al
valore r + dr e langolo varia dal valore al valore + d.
Esempio 5.12 Sia R2 la regione interna ZalZcerchio unitario. Usare le coorp
x2 + y 2 dA.
dinate polari per risolvere lintegrale I2 =
R2

Soluzione. Scriviamo dapprima tutti i dati in coordinate


polari. Per
p
quanto riguarda la funzione integranda si ha f (x, y) = x2 + y 2 = r =
g (r, ) . Per il dominio di integrazione si ha che lequazione cartesiana x2 +
y 2 = 1 viene tradotta nellequazione r = 1. Si ha allora
ZZ

R2

Z
p
2
2
x + y dA =
=

=2

=0
Z =2
=0
=2

=0
=2

=0

r=1

r=0
Z r=1

r dA
r2 dr d

r=0

1
r3
d
3 0
1
r3
2
d =

3 0
3

5.1. INTEGRALI DOPPI.

161

Integrali in Coordinate Polari - Cosa Significano.


Gli integrali in coordinate polari hanno esattamente lo stesso significato
degli integrali in coordinate cartesiane. Dipendentemente dalla situazione e
dal punto di vista che assumiamo un integrale pu rappresentare un volume,
larea di una regione piana, la massa si una lastra sottile, o altro. Per esempio,
lintegrale appena fatto pu rappresentare il volume del solido che
psta sopra
il disco unitario nel piano x y ed al di sotto della superficie z = x2 + y 2

1
z 0.5
0
-1

-1
-0.5

-0.5
x0

0y
0.5

0.5
1

p
Il solido z x2 + y 2 , 0 z 1
Integrazione in Coordinate Polari - Perch Funziona.
La domanda chiave come mai funziona la formula di integrazione in
coordinate polari; cosa significa sostituire dA con r dr d ?
Le propriet degli integrali, qualunque sia il sistema di coordinate in cui
vengono rappresentate le funzioni, provengono dalle propriet delle somme
approssimanti, usate per definire gli integrali. Per esempio, per una funzione
f definita in una regione R , si ha
ZZ
m
X
f dA = lim
f (Pi ) Ai ,
R

i=1

dove Ai larea della i esima sotto regione di R e Pi un punto scelto


nella sotto regione.
Se R = [a, b] [c, d] un rettangolo cartesiano, naturale suddividere R
in rettangoli, ognuno dei quali ha lati x e y. Ognuno di questi rettangoli
ha unarea Ai = x y. passando al limite che definisce lintegrale si arriva
allora ad avere dA = dx dy.
Se R un rettangolo polare, la situazione alquanto diversa. In questo
caso, il modo naturale di dividere R quello di una griglia polare, ecco la

162

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

figura di un elemento compreso tra langolo langolo + ed i raggi r e


r + r

Elemento di modulo compreso tra r


ed r + r, e di angolo tra e +
Larea di questo elemento data da
r + r + r
r
2
La prima cosa da notare che le sotto regioni hanno area diverse, che
dipende dal valore di r cio dalla loro distanza dallorigine. Gi questo
primo fatto spiega la diversit col caso in cui si usano coordinate cartesiane
e comincia a dare lidea del perch di r nella definizione di elemento darea
infinitesimo
r + r + r
La seconda, ancora pi cruciale che notare che il termine
2
rappresenta il valore medio del raggio della data sotto regione, cio la coordinata r del punto centrale (ri , i ) delli-esimo elemento della partizione.
Quindi
Ai =

Ai = ri r
Questo esattamente ci che ci serve per poter dire che in coordinate polari,
la somma approssimante fatta scegliendo il punto centrale della partizione
data da
m
m
X
X
f (ri , i ) Ai =
f (ri , i ) ri r
i=1

i=1

da cui si vede immediatamente che lintegrale, inteso come passaggio al limite


rispetto alla somma ha la forma
ZZ
f (r, ) r dr d
R

5.1. INTEGRALI DOPPI.

163

Integrali Polari su Regioni Non-Rettangolari.


Gli integrali in coordinate polari, cos come gli integrali in coordinate cartesiane, possono essere calcolati su regioni che non siano rettangolari (rispetto
ad un sistema di coordinate polari). Il metodo simile a quello gi visto per
il caso cartesiano.
Aermazione 5.13 : Sia R una regione limitata dalle linee radiali =
e = , da una curva interna r = r1 () e da una curva esterna r = r2 () , (interna ed esterna sono intese relativamente alla distanza
dallorigine). Sia g (r, ) una funzione definita su R. Allora:
ZZ

g (r, ) dA =

r=r2 ()

g (r, ) r dr d .

r=r1 ()

Esempio 5.14 Usare le coordinate polari per trovare larea interna alla cardioide di equazione r = 1 + cos .
Soluzione. Usiamo il principio semplice che
ZZ
Area di R =
1 dA
R

Calcoleremo questo integrale in coordinate polari. Si ha allora:


Z 2 Z 1+cos
ZZ
1 dA =
1 r dr d
0

1+cos
r2
d
2 0

(1 + cos )2
3
d =
2
2

Lultimo integrale pu essere valutato anche con Maple nel seguente


modo:
>int((1+cos(t))^2, t=0..2*Pi);

164

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

5.1.8

Esercizi.

1. Sia R un rettangolo polare definito da a r b, . Mostrare


a+b
che larea di R data da
(b a) ( ) .
2
2
2
2. Siano
Z Zf (x, y) = y ed R la regione data da x + y 1, y 0. Sia
I=
f dA.
R

(a) Calcolare I in coordinate cartesiane come integrale iterato, avendo


come integrale interno quello in y ;
(b) Calcolare I in coordinate cartesiane come integrale iterato, avendo
come integrale interno quello in x ;
(c) Calcolare I come integrale iterato in coordinate polari
3. Usare lintegrale doppio in coordinate polari per calcolare:
(a) Larea interna alla cardioide r = 1 + sin ;
(b) Larea della regione limitata da y = x, y = 0, x = 1.
(c) Larea del cerchio di centro (1, 0) e di raggio r = 1.
ZZ
1
p
dA dove R la regione interna alla cardioide
4. Calcolare
x2 + y 2
R
r = 1 + sin , essendo x 0

5. Calcolare il volume del solido limitato superiormente dalla superficie


z = 1 x2 y 2 ed inferiormente dal piano x y.
6. Calcolare il volume
p del solido conico limitato superiormente dalla superficie z = 1 x2 + y 2 ed inferiormente dal piano x y.

5.2. INTEGRALI TRIPLI. COORDINATE CILINDRICHE E SFERICHE.165

5.2

Integrali Tripli. Coordinate Cilindriche e


Sferiche.

Riguardiamo la definizione. Gli integrali tripli sono definiti nello stesso


modo degli integrali doppi e degli integrali semplici (integrali di funzioni di
una sola variabile). Per una funzione f (x, y, z) definita in una regione solida
di R3 , lintegrale definito come il limite delle somme approssimanti
ZZZ

f (x, y, z) dV = lim
S

m
X

f (Pi ) Vi .

i=1

La somma sulla destra formata suddividendo S in m sotto regioni Si , i =


1, ..., m. La i esima sotto regione ha volume Vi ; allinterno di ogni sotto
regione scelto il punto Pi . Nella somma approssimante quindi, il contributo di ognuno dei valori f (Pi ) pesato dal volume della corrispondente
suddivisione.
Ricordiamo infine che la definizione, a parte il suo valore unificante, pu
essere utile, come gi visto, per una valutazione numerica e approssimata del
valore dellintegrale, ma non permette il calcolo esatto. Per fare ci bisogna
ancora basarsi sul metodo della ricerca delle primitive.
Integrali tripli, diretti e meno.
Il caso pi semplice, nel calcolare un integrale triplo, si ha quando la
regione un parallelepipedo [a, b] [c, d] [e, f ] (un mattone). In tal caso
lintegrale diventa
Z f Z dZ b
Z dZ aZ f
f (x, y, z) dx dy dz =
f (x, y, z) dz dx dy
e
c
a
c
b
e
Z bZ f Z d
=
f (x, y, z) dy dz dx
a

o qualunque altra permutazione delle variabili si voglia eettuare.


Lintegrale diventa pi complicato se il dominio non un parallelepipedo.
Ovviamente se si hanno domini molto irregolari tutto pu andare oltre le
nostre capacit, ma ci sono molti domini con una certa regolarit che
possono essere trattati con una certa semplicit. Li chiameremo domini
base (non una definizione solo una denominazione generica). Vediamone
qualcuno in due e tre dimensioni.
Domini base in due variabili. Ovviamente i domini pi semplici sono
i rettangoli sia in coordinate cartesiane che polari; le altre sono delle seguenti
forme:

166

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

la regione limitata dal di sopra da una curva del tipo y = f2 (x) , dal
di sotto da y = f1 (x) , a sinistra e a destra da x = a, x = b;
la regione limitata a sinistra da una curva del tipo x = g1 (y) , a destra
da x = g2 (y) e sotto e sopra da y = c, y = d;
la regione polare limitata esternamente dalla curva r = f2 (), allinterno dalla curva r = f1 () e dalle linee = , = ;
In tutti questi tre casi gli integrali possono essere risolti per iterazione nel
seguente modo:
Z bZ
a

f2 (x)

f (x, y) dy dx ,

f1 (x)

g2 (y)

f (x, y) dx dy ,

g1 (y)

r2 ()

f (r, ) r dr d

r1 ()

Esempio 5.15 Sia R la regione del primo quadrante limitata esternamente


dallequazione della cardioide r = 1 + cos ed internamente
dal cerchio di
ZZ
p
f (x, y) dA.
equazione r = 1. Sia f (x, y) = 1/ x2 + y 2 . Trovare
R

p
Soluzione Notiamo che f (x, y) = 1/ x2 + y 2 = 1/r. Lintegrale pu
essere risolto per iterazione nel seguente modo
Z

/2

1+cos

1
r dr d =
r

/2

cos d = 1

Con Maple si avrebbe


>int(int(1/r,r=1..1+cos(theta) ), theta=0..Pi/2);
Domini base in tre variabili. Vari tipi di domini in tre variabili potrebbero essere valutati buoni quasi quanto i parallelepipedi, noi concentreremo
la nostra attenzione su due casi principali:
Il solido S limitato superiormente dalla superficie z = f2 (x, y) ed
inferiormente dalla superficie z = f1 (x, y) e le loro proiezioni sul piano
x y danno una regione R del piano;
Un solido rettangolare in coordinate cilindriche o sferiche (per i dettagli vedi dopo).

5.2. INTEGRALI TRIPLI. COORDINATE CILINDRICHE E SFERICHE.167


Nel primo caso, R pu essere pensato come lombra proiettata sul piano
x y dal solido S da una luce parallela allasse z . Nello stesso modo, nel caso
di due variabili, lintervallo [a, b] poteva essere pensato come la proiezione
delle curve sullasse x.
In questo caso si ha che lintegrale triplo pu essere scritto come integrale
iterato nella forma:
Z Z Z z=f2 (x,y)
ZZZ
f (x, y, z) dV =
f (x, y, z) dz dA
S

z=f1 (x,y)

Si ha cio che integrato rispetto a z rimane da fare un integrale doppio


di cui conosciamo gi le possibili forme di soluzione.
Esempio 5.16 Sia S la regione limitata dal di sotto dalla
z = x2 +
Z Zsuperficie
Z
y 2 e dal di sopra da z = 4; sia f (x, y, z) = 2z. Calcolare

f (x, y, z) dV.

Soluzione Il dominio su cui si vuole integrare il seguente


z (x2 + y 2 ) = 0

4
3
z
2
1
-2

-1
2

0
yx

-2
1

Dominio di Integrazione
Per trovare la proiezione sul piano x y dobbiamo vedere dove le due superfici si intersecano. Uguagliando i valori di z si ottiene x2 + y 2 = 4. Allora
la proiezione dellintersezione delle due superfici sul piano x y il cerchio
x2 + y 2 4. Si ha perci
ZZZ
ZZ Z 4
ZZZ
f (x, y, z) dV =
2 z dV =
2 z dz dA
S
S
R x2 +y 2
ZZ

2
16 x2 + y 2
dA
=
R

168

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

Questultimo integrale si risolve in modo semplice passando a coordinate


polari nel piano; si ottiene perci
Z 2 Z 2

256
16 r4 r dr d =
5
0
0

5.2.1

Coordinate Cilindriche.

Come abbiamo visto in R2 luso delle coordinate polari semplifica enormemente i conti quando si ha a che fare con certi tipi di regioni e funzioni. Le
coordinate cilindriche rappresentano una naturale estensione della stessa
idea in R3 . Lidea semplice: usare un sistema di coordinate polari nel piano x y e mantenere il sistema cartesiano sullasse z. Si ha cos la seguente
rappresentazione di un punto in R3 .

x = r cos
p
y = r sin , dove r = x2 + y 2

z = z
Le coordinate cilindriche si chiamano cos perch descrivono in modo particolarmente semplice lequazione di un cilindro circolare e forme correlate.
Vediamo alcuni esempi:

cilindri: in coordinate cilindriche il grafico dellequazione r = a , per


ogni a > 0, rappresenta un cilindro infinito di raggio a, centrato lungo lasse
delle z;
piani orizzontali: il grafico dellequazione z = a quello di un piano
orizzontale ad altezza a sopra (o sotto) il piano x y
piani verticali: Il grafico dellequazione = a quello di un piano
verticale contenente lasse z e quindi perpendicolare al piano x y che forma
un angolo di a radianti rispetto allasse x.
coni: Il grafico dellequazione z = m r un cono centrato nellasse z con
vertice nellorigine. m misura il valore della tangente dellangolo formato dal
con il piano x y.
Integrazione in Coordinate Cilindriche
Ricordiamo la formula di integrazione per gli integrali doppi in coordinate
polari
ZZ
ZZ
f (x, y) dA =
f (r, ) r dr d
R

5.2. INTEGRALI TRIPLI. COORDINATE CILINDRICHE E SFERICHE.169


dove dA = r dr d chiamato lelemento darea in coordinate polari.
La formula corrispondente in coordinate cilindriche simile. Sia S la
regione dintegrazione, si ha
ZZZ
ZZZ
f (x, y, z) dV =
f (r, , z) r dr d dz
S

In breve, dV = r dr d dz rappresenta lelemento di volume in coordinate


cilindriche.
La forma dellelemento di volume non sorprendente in quanto se chiamiamo dA = r dr d lelemento darea in coordinate polari e, dz lelemento
di altezza rispetto alla coordinata z, si ha che dV = dA dz, ci il prodotto
dellarea del rettangolo polare il cui valore non dipende da z per laltezza
elementare che la variazione di z implica.
Esempio 5.17 Trovare la classica formula del volume di un cono di altezza
h e raggio di base a.
Soluzione. Il cono C cercato ha, in coordinate cilindriche, equazione
rh
z=
. (Verificate da soli che ci vero). Il suo volume allora:
a
ZZZ
Z =2 Z r=a Z z=h
a2 h
Volume =
1 dV =
r dz dr d =
3
C
=0
r=0
z= rah
come facile vedere sviluppando in modo iterativo lultimo integrale.

5.2.2

Coordinate Sferiche

Le coordinate sferiche ci orono un altro modo di leggere la posizione di


un punto nello spazio tridimensionale. Svilupperemo qui i primi elementi e
ci torneremo sopra pi avanti.

Indicheremo le coordinate sferiche con le lettere , , e . Il punto P sar

espresso nella forma P (, , ) . La prima coordinata misura la distanza


del punto dallorigine nello spazio R3 . rappresenta langolo che la proiezione

di P sul piano x y forma con lasse delle x, come nelle coordinate polari e

cilindriche, mentre rappresenta langolo che il vettore P forma con lasse


delle z. Si ha cos che
z = cos ,

r = sin

170

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI

essendo r la lunghezza della proiezione del vettore P sul piano x y. Essendo


langolo che r forma con lasse delle x si ha allora

x = sin cos
y = sin sin

z = cos

Queste relazioni permettono di convertire ogni funzione f (x, y, z) delle


variabili cartesiane x, y, z in una funzione delle variabili sferiche, f (, , ) =
f ( sin cos , sin sin , cos )

Integrazione in coordinate sferiche. Gli integrali tripli in coordinate


sferiche hanno una loro forma particolare. Se S una regione sferica ed
f (x, y, z) definita su essa, si ha
ZZZ
ZZZ
f (x, y, z) dV =
f (, , ) 2 sin d d d
S

Questo ci dice che dV = 2 sin d d d lelemento di volume in


coordinate sferiche. (Cercate da soli di valutare il perch di tale espressione).
Esempio 5.18 Usare la formula data per trovare il volume di una sfera di
raggio a.
Soluzione La sfera definita dalle disuguaglianze
0 , 0 2, 0 a
Si ha perci che il volume della sfera dato da:
ZZZ
Z 2 Z Z a
4 a3
Volume=
1 dV =
2 sin d d d =
3
0
0
0
S
(fare i calcoli!).

5.2. INTEGRALI TRIPLI. COORDINATE CILINDRICHE E SFERICHE.171

5.2.3

Esercizi

1. Trovare il volume di ogni regione sotto riportata. (Controllare i risultati


con il software)
(a) Il volume del cilindro di raggio a ed altezza h;
(b) Il volume della regione limitata dal di sopra dal piano z = x + y,
dal di sotto dal piano x y e lateralmente dal cilindro r = 1;
(c) Il volume della sfera di raggio a usando le coordinate cilindriche;
(d) Il volume della regione limitata inferiormente dalla superficie z =
x2 + y 2 e superiormente dal piano z = x + y;
(e) Il volume della regione sotto il cono z = r, sopra il piano x y e
entro il cilindro r = 2;
p
(f) Il volume della regione sopra il cono z = x2 + y 2 e sotto la sfera
x2 + y 2 + z 2 = 1.
2. Calcolare i seguenti integrali (verificare poi i risultati trovati con il
software).
ZZZ
(a)
z dV dove C il cilindro di raggio a ed altezza h;
C
ZZZ
(b)
x dV dove S la regione dellesercizio (b) precedente;
S
ZZZ
(c)
x dV dove S la regione dellesercizio (e) precedente (Att.ne
S

Considerate la simmetria della regione);


ZZZ
z dV dove S la regione dellesercizio (e) precedente;
(d)
S
ZZZ
(e)
z dV dove S la sfera centrata nellorigine e di raggio a
S

(Att.ne Considerate la simmetria della regione);

3. Disegnate le superfici, descritte sotto in coordinate cilindriche:


(a) z = r ;

(b) = 1;

(c) r = , 0 2 ;

(d) z = 1 r;

172

CAPITOLO 5. INTEGRALI MULTIPLI


(e) z = 1 r2 .

4. Scrivere in coordinate cilindriche la formula di ogni superficie descritta


sotto:
(a) La superficie di equazione cartesiana x = 1;
(b) Il cilindro di raggio 3 centrato sullasse z;
(c) Una sfera di raggio 3 centrata nellorigine;
(d) La superficie di equazione cartesiana x2 x + y 2 y = 0. (Che
superficie ?)
5. Riconoscere dal punto di vista geometrico e scrivere lequazione cartesiana delle seguenti superfici scritte in coordinate sferiche:
(a) = a, a > 0;
(b) = /4;
(c) = /4.

Potrebbero piacerti anche