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Integrali Multipli
In questo capitolo introduciamo il concetto di integrale per funzioni di pi
variabili, (integrali multipli), studiando cosa accade nel caso di funzioni di due
e tre variabili. Cercheremo prima di capire come si definiscono e come possono esser interpretati. Successivamente, considereremo in modo sistematico
come poterli calcolare.
Tutti gli integrali - singoli, doppi, tripli, o di qualsiasi variabile - sono
definiti come il limite di somme approssimanti, note anche col nome di
somme di Riemann. Questa idea gi stata studiata nel primo corso di
Analisi per le funzioni di una variabile. Ricordo che sebbene gli integrali
siano definiti come limiti delle somme di Riemann, essi vengono poi calcolati
in modo diverso, usando il concetto di primitiva di una funzione.
Ecco qui una tipica e semplice situazione:
Z
1
xn+1
1
x dx =
=
n+1 0 n+1
n
140
I=
sin x2 dx
approssimarlo usando con una qualche somma, per esempio, usando lapprossimazione dellestremo sinistro, o del punto centrale della partizione, oppure la regola del trapezoide. (Per vostra conoscenza, approssimando la
funzione col metodo del trapezoide con una partizione dellintervallo in 10
suddivisioni, si ottiene I 0.311)
Il significato dellintegrazione. Il teorema fondamentale del calcolo
integrale (quando funziona) rende il calcolo dellintegrale pi semplice, ma le
somme approssimanti illustrano pi chiaramente il significato del risultato.
Il seguente disegno, per esempio, illustra come la scelta del punto medio
dellintervallo, approssima larea limitata dalla curva y = x2 , 0 x 1,
usando quattro suddivisioni.
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0.2
0.4 x 0.6
0.8
1
4
P3 1
i=0
i+
1 2
8
21
64
0.32813.
5.1
141
Integrali Doppi.
sono molto simili. Nella situazione attuale f una funzione di due variabili e
R una regione (un rettangolo nel caso pi semplice) di R2 . Il meccanismo
con il quale si valutano questi integrali usando il metodo delle primitive,
invece alquanto diverso.
Cominciamo col fare
Z Zla lista delle operazioni che ci servono per definire
un integrale doppio
f (x, y) dA
f (x, y) dy dx invece di
ZZ
f (x, y) dA
R
(la prima notazione suggerisce il fatto, che vedremo nel prossimo paragrafo,
che lintegrale doppio pu essere calcolato integrando una variabile alla volta.
Partizione. In una variabile si divide lintervallo [a, b] , anche in parti
non uguali, in sotto intervalli del tipo a = x0 < x1 < x2 < < xn = b. La
dimensione dell i-esimo sotto intevallo semplicemente la sua lunghezza
xi .
In due variabili facciamo pi o meno la stessa cosa: Dividiamo la regione
R in m sotto regioni pi piccole R1 , R2 , R3 , Rm , che possono per essere
diverse sia per dimensioni che per forma. La dimensione di una sotto
regione Ri ora la sua area indicata con Ai .
In pratica - qualunque sia il numero delle variabili - comunque conveniente
scegliere la partizione in modo consistente e regolare. In una variabile, una
partizione regolare (una con i sotto intervalli della stessa lunghezza) la
pi semplice. Unanaloga procedura in due variabili, se R un rettangolo
[a, b] [c, d] quella di dividere i due intervalli in un numero uguale di
142
n
X
f (ci ) xi ,
i=1
m
X
f (Pi ) Ai ,
i=1
5
0
4
y
0
143
che Ai = 1 per ogni indice i, si vede che essa fa 48 (provare a fare i conti).
E ragionevole aspettarsi che infittendo la partizione le stime trovate convergano al volume quando n (numero delle suddivisioni) tende allinfinito.
Cosa dA ? Il simbolo dA nellintegrale doppio ricorda il simbolo
dx negli integrali di una variabile. Il simbolo A ci ricorda la nozione di
area
ZZ
Esempio 5.1 Dato lintegrale doppio
f (x, y) dA , dove f (x, y) = x+y
R
4
X
i=1
5.1.1
f (Pi ) Ai = 0 4 + 2 4 + 2 4 + 4 4 = 32
i=1
144
(come per gli integrali doppi, la seconda notazione suggerisce che tali integrali
possano essere calcolati una variabile alla volta).
Gli integrali tripli, cos come gli integrali doppi e di una sola variabile,
sono definiti come limite delle somme approssimanti. In tre dimensioni le
somme approssimanti vengono definite dividendo il parallelepipedo R in m
sotto regioni Ri ognuna di volume Vi , scegliendo un punto Pi in ogni singola
sotto regione, valutando infine la somma
m
X
g (Pi ) Vi .
i=1
x + y + z ed R = [0, 2] [0, 2] [0, 2] . Calcolare la somma S8 che si ottiene dividendo ogni intervallo in due parti uguali e scegliendo per il punto
Pi langolo pi vicino allorigine di ogni suddivisione cubica.
Soluzione. Tutte le otto sotto regioni sono cubi di lato uno, quindi si
ha che Vi = 1 per ogni valore dellindice i. I punti Pi scelti sono i seguenti:
(0, 0, 0) , (1, 0, 0) , (0, 1, 0) , (0, 0, 1) , (1, 1, 0, ) , (1, 0, 1) , (1, 1, 0) , (1, 1, 1) .
La somma approssimante quindi
8
X
g (Pi ) Vi = 0 + 1 + 1 + 1 + 2 + 2 + 2 + 3 = 12
i=1
145
solido limitato dal di sopra dalla superficie z = f (x, y) e dal di sotto dalla
regione R nel piano xy con i lati perpendicolari al piano stesso.
Ovviamente se la funzione definita su R la funzione identicamente uguale ad
uno, f (x, y) = 1 allora il valore dellintegrale doppio pu essere interpretato
come il valore dellarea della regione R.
ZZ
1 dA = area di R.
R
Vedremo, nella prossima sezione, come ci risulti utile nel caso di regioni
piane che non possono essere (facilmente) lette come regioni comprese tra il
grafico di una funzione e gli assi coordinati.
Densit, massa ed integrali multipli. Sia gli integrali doppi che quelli
tripli possono, spesso, essere interpretati, da un punto di vista fisico, come
rappresentanti la massaZoZla densit di massa di un corpo.
Per un integrale doppio
In questo caso
146
regione. Anche in questo caso
totale del corpo R.
g (x, y, z) dV
R
rappresenta la massa
5.1.2
147
Esercizi.
partizioni per ogni intervallo, sul cubo R = [0, 4][0, 4][0, 4] . Valutare
con il software cosa accade per 10 e 100 sotto divisioni.
ZZZ
2
con 2 partizioni per ogni intervallo, sul cubo R = [0, 4] [0, 4] [0, 4] .
Valutare con il software cosa accade per 10 e 100 sotto divisioni.
148
5.1.3
ZZ
Z y=4 Z x=4
f (x, y) dA =
(x + y) dx dy
R
y=0
y=4
y=0
Z y=4
y=0
x=0
x2
+xy
2
x=4
dy
x=0
(8 + 4 y) dy
y=4
= 8 y + 2 y 2 y=0 = 64
149
8
6
z4
2
0
0
4
1
3
y2
2x
3
1
4
150
P
Il subscritto del simbolo
significa che sommiamo su tutti i possibili valori
degli indici i, j da 1 a n.
Poich, come ben noto, le somme finite godono della propriet commutativa ed associativa, possiamo riscrivere la somma rearrangiando i termini
nella forma che pi riteniamo conveniente, ad esempio
Sn2 = (f (x1 , y1 ) x + f (x2 , y1 ) x + + f (xn , y1 )) y
+ (f (x1 , y2 ) x + f (x2 , y2 ) x + + f (xn , y2 )) y
+
+ (f (x1 , yj ) x + f (x2 , yj ) x + + f (xn , yj )) y
+
+ (f (x1 , yn ) x + f (x2 , yn ) x + + f (xn , yn )) y
Prima osservazione: la somma dentro parentesi in ogni riga sopra una
somma di Riemann con n suddivisioni rispetto alla variabile x, cio la somma
relativa ad un integrale per la singola variabile x.
Possiamo, in
Z una somma di Riemann
Z particolare dire che la prima riga
b
per lintegrale
Ora, se n abbastanza grande, tutte queste somme approssimano abbastanza bene gli integrali corrispondenti, quindi per n grande
Sn2
f (x, y1 ) dx y +
f (x, y2 ) dx y +
f (x, yn ) dx y
151
Seconda osservazione: La somma al secondo membro una somma di Riemann con n suddivisioni per lintegrale
Rd
Rb
a
f (x, y) dx.
Sn2
n
X
j=1
g (y) y
g (y) dy =
f (x, y) dx dy .
Questo mostra (in modo del tutto informale) quello che volevamo provare,
cio che lintegrale doppio poteva essere valutato integrando prima in x e poi
in y.
NOTA: Come chiaro da tutto il procedimento avremmo potuto intercambiare il ruolo delle variabili
appena fatti
Z x ed
Z y nei ragionamenti
b
ZZ
f (x, y) dA =
[a,b][c,d]
dx . Si ha quindi
f (x, y) dy
Z b Z
f (x, y) dx dy =
a
f (x, y) dy
dx
Esempio
5.7 Sia f (x, y, z) = x + y + z, R = [0, 1] [0, 2] [0, 3] . Calcolare
RRR
f (x, y, z) dV per iterazione.
R
152
Soluzione.
ZZZ
(x + y + z) dV
=
=
=
=
Z 3 Z 2 Z
(x + y + z) dx dy dz
0
0
0
1 ! !
Z 3 Z 2 2
x
dy dz
+ x y + x z
2
0
0
0
Z 3 Z 2
1
+ y + z dy dz
2
0
0
2 !
Z 3
y2
1
dz
y+
+ y z
2
2
0
0
Z 3
(3 + 2 z) dz
1
= 18
5.1.4
Non tutti gli integrali che interessano sono fatti su di una regione rettangolare. E spesso utile integrare su domini aventi frontiera curva. In queste
situazioni il procedimento di iterazione si applica ancora, ma bisogna fare pi
attenzione nello scegliere lordine di integrazione. Illustreremo il processo con
un esempio.
ZZ
Esempio 5.8 Trovare
(x x y) dA, dove R la regione piana limitata
R
dalle curve y = 0, y = x, x = 1
0.8
0.6
y
0.4
0.2
0.2
0.4
0.6
0.8
Dominio di integrazione R
153
(x x y) dA =
x=1
y=x
( x x y) dy dx
y=x !
Z x=1
x y 2
xy
dx
=
2 y=0
x=0
Z x=1
x3
2
=
dx
x
2
x=0
1
x3 x4
5
1 1
=
= =
3
8 0 3 8
24
x=0
y=0
Come si vede, questo integrale non molto diverso da quelli definiti su rettangoli. I limiti di integrazione dellintegrale interno riflettono semplicemente
il fatto che il dominio di integrazione tale che la sua altezza dipende da
x.
ZZ
do prima in x e poi in y.
154
ZZ
Z y=1 Z x=1
(x x y) dA =
(x x y) dx dy
R
y=0
x=y
x=1 !
Z y=1 2
x2 y
x
dy
=
2
2 x=y
y=0
Z y=1
1 y y2 y3
=
+
dy
2 2
2
2
y=0
y=1
y y 2 y 3 y 4
+
2
4
6
8
y=0
5
=
24
5.1.5
155
Esercizi
x y 2 dA ; R = [0, 1] [0, 1] .
(c)
R
ZZZ
x z dV ; R = [0, 1] [0, 2] [0, 3] .
(d)
R
ZZZ
y z dV ; R = [0, 1] [0, 2] [0, 3] .
(e)
R
ZZZ
2
2. Usare literazione per risolvere i seguenti integrali su domini non rettangolari. Risolverli dapprima, avendo come integrale interno quello in
y; rifare poi lesercizio invertendo lordine di integrazione.
ZZ
(x + y) dA ; R la regione limitata dalle curve y = x e
(a)
R
y = x2 .
ZZ
3. Calcolare lintegrale
ZZ
156
ZZ
6.
7.
ZZZ
z = 1.
ZZZ
(x + y + z) dV dove R la regione x2 + y 2 1, 1 z 1.
5.1.6
157
Integrali
facili ed integrali dicili. Cosa rende un integrale doppio I =
ZZ
f (x, y) dA dicile da calcolarsi?
R
R2
R1
x=1
x=0
x=0
y=2
y=0
x=1
x dy
y=2
2
2
x2 y y=0 dx = x3
= .
3 x=0 3
dx
2
2
1 x e dal di sopra dalla curva y = 1 x , mentre la variabile x varia
tra 1 x 1. I2 pu essere allora scritto come integrale iterato nella
seguente forma:
!
Z x=1 Z y=1x2 p
x2 + y 2 dy dx .
I2 =
x=1
y= 1x2
p
1 p 2
y p + y 2 + ln y + p2 + y 2 .
p2 + y 2 dy =
2
Di fronte a questa prospettiva sospendiamo, temporaneamente, il calcolo per
tornarci quanto prima.
158
1. (a) Lintegrando
in y .
p
x2 + y 2 ha una primitiva complicata sia in x che
5.1.7
Rettangoli Polari.
159
Un rettangolo polare
Integrazione in coordinate polari. Come funziona.
ZZ
f (x, y) dA, dove
Un integrale doppio in coordinate cartesiane I =
R
(da qui in poi ometteremo le parentesi avendo compreso che si fa per prima
lintegrale pi interno).
RR Supponiamo ora di avere un integrale doppio in coordinate polari, I =
g (r, ) dA dove R un rettangolo polare definito dalle disuguaglianze
R
a r b;
r=a
160
in coordinate cartesiane;
dA = r dr d in coordinate polari.
Il fattore moltiplicativo r. Come mai la formula in coordinate polari
contiene il fattore r e non solo dr d come in coordinate cartesiane?
Cercate di dare una risposta, in termini dimensionali; cercate poi di valutare larea infinitesima che si crea quando il raggio cambia dal valore r al
valore r + dr e langolo varia dal valore al valore + d.
Esempio 5.12 Sia R2 la regione interna ZalZcerchio unitario. Usare le coorp
x2 + y 2 dA.
dinate polari per risolvere lintegrale I2 =
R2
R2
Z
p
2
2
x + y dA =
=
=2
=0
Z =2
=0
=2
=0
=2
=0
r=1
r=0
Z r=1
r dA
r2 dr d
r=0
1
r3
d
3 0
1
r3
2
d =
3 0
3
161
1
z 0.5
0
-1
-1
-0.5
-0.5
x0
0y
0.5
0.5
1
p
Il solido z x2 + y 2 , 0 z 1
Integrazione in Coordinate Polari - Perch Funziona.
La domanda chiave come mai funziona la formula di integrazione in
coordinate polari; cosa significa sostituire dA con r dr d ?
Le propriet degli integrali, qualunque sia il sistema di coordinate in cui
vengono rappresentate le funzioni, provengono dalle propriet delle somme
approssimanti, usate per definire gli integrali. Per esempio, per una funzione
f definita in una regione R , si ha
ZZ
m
X
f dA = lim
f (Pi ) Ai ,
R
i=1
162
Ai = ri r
Questo esattamente ci che ci serve per poter dire che in coordinate polari,
la somma approssimante fatta scegliendo il punto centrale della partizione
data da
m
m
X
X
f (ri , i ) Ai =
f (ri , i ) ri r
i=1
i=1
163
g (r, ) dA =
r=r2 ()
g (r, ) r dr d .
r=r1 ()
Esempio 5.14 Usare le coordinate polari per trovare larea interna alla cardioide di equazione r = 1 + cos .
Soluzione. Usiamo il principio semplice che
ZZ
Area di R =
1 dA
R
1+cos
r2
d
2 0
(1 + cos )2
3
d =
2
2
164
5.1.8
Esercizi.
5.2
f (x, y, z) dV = lim
S
m
X
f (Pi ) Vi .
i=1
166
la regione limitata dal di sopra da una curva del tipo y = f2 (x) , dal
di sotto da y = f1 (x) , a sinistra e a destra da x = a, x = b;
la regione limitata a sinistra da una curva del tipo x = g1 (y) , a destra
da x = g2 (y) e sotto e sopra da y = c, y = d;
la regione polare limitata esternamente dalla curva r = f2 (), allinterno dalla curva r = f1 () e dalle linee = , = ;
In tutti questi tre casi gli integrali possono essere risolti per iterazione nel
seguente modo:
Z bZ
a
f2 (x)
f (x, y) dy dx ,
f1 (x)
g2 (y)
f (x, y) dx dy ,
g1 (y)
r2 ()
f (r, ) r dr d
r1 ()
p
Soluzione Notiamo che f (x, y) = 1/ x2 + y 2 = 1/r. Lintegrale pu
essere risolto per iterazione nel seguente modo
Z
/2
1+cos
1
r dr d =
r
/2
cos d = 1
z=f1 (x,y)
f (x, y, z) dV.
4
3
z
2
1
-2
-1
2
0
yx
-2
1
Dominio di Integrazione
Per trovare la proiezione sul piano x y dobbiamo vedere dove le due superfici si intersecano. Uguagliando i valori di z si ottiene x2 + y 2 = 4. Allora
la proiezione dellintersezione delle due superfici sul piano x y il cerchio
x2 + y 2 4. Si ha perci
ZZZ
ZZ Z 4
ZZZ
f (x, y, z) dV =
2 z dV =
2 z dz dA
S
S
R x2 +y 2
ZZ
2
16 x2 + y 2
dA
=
R
168
256
16 r4 r dr d =
5
0
0
5.2.1
Coordinate Cilindriche.
Come abbiamo visto in R2 luso delle coordinate polari semplifica enormemente i conti quando si ha a che fare con certi tipi di regioni e funzioni. Le
coordinate cilindriche rappresentano una naturale estensione della stessa
idea in R3 . Lidea semplice: usare un sistema di coordinate polari nel piano x y e mantenere il sistema cartesiano sullasse z. Si ha cos la seguente
rappresentazione di un punto in R3 .
x = r cos
p
y = r sin , dove r = x2 + y 2
z = z
Le coordinate cilindriche si chiamano cos perch descrivono in modo particolarmente semplice lequazione di un cilindro circolare e forme correlate.
Vediamo alcuni esempi:
5.2.2
Coordinate Sferiche
di P sul piano x y forma con lasse delle x, come nelle coordinate polari e
r = sin
170
x = sin cos
y = sin sin
z = cos
5.2.3
Esercizi
(b) = 1;
(c) r = , 0 2 ;
(d) z = 1 r;
172