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suale o immagine che creiamo avr anche un effetto sottile sulla mente umana. Lallineamento in termini fisici delle attivit degli emisferi
destro e sinistro del cervello, delle attivit di ida e pingala, il positivo
e il negativo, lenergia solare e quella lunare.
In questo modo si svilupper la concentrazione, sorger una sottile
consapevolezza della nostra personalit interiore e la struttura energetica dellindividuo si attiver. In questo modo la dissipazione mentale
esterna cesser e sar canalizzata. Di tanto in tanto diversi simboli si
manifesteranno dalle profondit della nostra mente, della nostra coscienza, ed ogni simbolo rappresenta un diverso stato dessere. Figure
geometriche, quando usate come simbolo, armonizzeranno la personalit interiore. Ma dopo questo ogni tipo di figura pu venire fuori, una
persona, un fiore, un animale. Quellimmagine rappresenter una qualit speciale che ha bisogno di essere sviluppata. Alcune persone possono vedere immagini che possono essere considerate come visioni.
Ma non sono veramente visioni, sono solo unespressione della nostra
natura interiore, che adotta limmagine o il corpo di unidea o di una
qualit che significano qualche cosa per noi. Quindi inizia la concentrazione su quel simbolo. Con la pratica potete sviluppare la concentrazione in ogni momento della giornata.
Vi dar un esempio: una volta mentre stavo viaggiando guardai un
pino fuori dalla macchina. Era un pino, quindi era un luogo in Europa.
In un attimo avvenne un cambiamento, e il mio corpo divenne il pino.
Lesperienza non dur pi di un minuto o due. Ma durante quel tempo
ebbi lesperienza di unora o due. Il concetto di tempo cambi. Sentivo me stesso come lalbero che stavo guardando. Sentii il mio corpo
come il tronco, e potevo sentire la corteccia. Potevo sentire gli insetti
strisciare sulla corteccia, potevo sentire la crescita del muschio sulla
corteccia. Potevo sentire lumidit allinterno del tronco. Potevo sentire il tocco della brezza. Potevo sentire le mie braccia come i rami e i
rametti che ne venivano fuori. Potevo sentire le foglie, gli aghi del pino che crescevano fuori dal mio corpo. Era come se la totalit della
mia coscienza avesse trasferito questo corpo in quellalbero. Quella fu
la prima esperienza di identificazione che ebbi con qualche cosa. Accadde molto tempo fa, nel 1978 circa.
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idea, tutto insieme. In quel momento le esperienze sensoriali e le esperienze mentali superficiali non hanno alcuna presa sulla personalit,
piuttosto sono degli avvenimenti che il corpo o la mente vivono spontaneamente e naturalmente, come guidare una macchina. Quando sapete come guidare una macchina non dovete pensare quando schiacciare il freno, quando lacceleratore, quando la frizione e quando inserire la marcia. Tutto avviene automaticamente, ma anche allora c
piena partecipazione alla vita. Ma una parte della consapevolezza al
di sopra di voi che guarda il corpo, la mente; questa consapevolezza
osserva lintensit ed il livello di felicit e gioia, di sofferenza e pena;
questa consapevolezza non permette allindividuo di divenire ossessionato dallintensit e dal livello di felicit, gioia, sofferenza, dolore
Difatti dovreste ricordare che nella nostra vita tendiamo a divenire ossessionati dalle cose che ci piacciono o che non ci piacciono. Questa
ossessione, sia essa intellettuale, emozionale o profondamente interna,
non di meno unossessione. Ossessione significa qualche cosa che ci
fa decidere in un modo o nellaltro e ce lo fa sentire intensamente.
Non sto parlando dal punto di vista di uno psicanalista, sto cercando
di definire ci che questa parola significa realmente per noi nelle situazioni della nostra vita. Il cibo pu essere unossessione, il sonno
pu essere ossessione, significando qualche cosa che ci piace molto.
In India il cibo unossessione. Intendo dire che devo aspettare otto
mesi prima di poter mangiare pizza o spaghetti. Negli ashram qualche
volta il sonno pu essere unossessione poich a volte le ore di sonno
sono limitate e talvolta sentiamo solo il grande bisogno di dormire e
dormire senza essere disturbati dal lavoro, dalle persone, da questo o
da quello. La famiglia pu essere unossessione, il lavoro pu essere
unossessione, gli effetti personali possono essere unossessione, gli
amici possono essere unossessione e anche i nemici. sia una totale
accettazione sia un totale rigetto, non esiste una via di mezzo. Nello
stato di meditazione, quando una parte della nostra coscienza in alto,
allora quella consapevolezza ci permette la partecipazione totale alla
vita, ma non permette di esserne ossessionati. Non ci permette di diventare cos attaccati da essere incapaci di distaccarci, e non ci permette di essere cos distanti da non poter tornare assieme. Non c rifiuto e non c attaccamento. E ci consente la libert di fare quello che
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vogliamo. Allo stesso tempo, a questo livello, ci d una visione pi elevata, una pi alta prospettiva della vita.
Quindi meditazione stata una parola e una pratica non esattamente compresa. Meditazione significa avere quattro occhi. Due occhi per
vivere in questo mondo e altri due per fare esperienza dellarmonia e
dellenergia di ida e pingala. Questa la pratica del sistema di meditazione di cui dobbiamo cercare di fare esperienza nella vita, poich nel
momento in cui ci spostiamo da pratyahara a dharana e a dhyana, impariamo come gestire le nostre vritti, le modificazioni, gli stati della
mente, della personalit e della natura.
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Nello scorso numero abbiamo esaminato il canto e la melodia, vediamo, ora gli altri tre elementi: ritmo, mantra e bhakti.
Ritmo
Ogni cosa ha un ritmo. I pianeti, gli anni, le stagioni, il giorno e la
notte, il ciclo lunare, il ciclo della fertilit, il battito del cuore hanno
dei cicli energetici che riguardano il ritmo. Ricorriamo al ritmo nel
modo di parlare. Ci sono cicli ritmici sottili, come i cicli circadiani,
che governano le energie vitali, di cui possiamo essere pi o meno
consapevoli.
Se emettiamo una pulsazione ritmica con cui possiamo identificarci
c una forte influenza armonizzante. Mente, corpo ed emozioni si
fondono nella comune consapevolezza del ritmo. Noi ci appoggiamo
nel ritmo, abbandonando volontariamente il controllo fisico, mentale
ed emozionale. Cos pu avvenire una liberazione; potremmo essere
portati alla danza come ulteriore espressione dellarmonia ritmica che
sentiamo in noi. Un bel ritmo assolutamente irresistibile. Anche questo si trova in ogni cultura del mondo.
Mantra
Nel kirtan iniziamo a identificare un elemento che non comune ad
altri stili musicali: il mantra una forza vibrante percepita a un livello
molto sottile. Qui non abbiamo lo spazio per entrare nei dettagli del
mantra, ma nel kirtan le parole generano una vibrazione di se stesse.
Noi possiamo essere consapevoli di ci esternamente perch il
mantra sembra sempre avere unappropriata qualit rispetto alla collocazione delle sillabe e lenfasi del ritmo delle parole. Esso aumenta la
sua forza con la ripetizione.
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Non dobbiamo essere limitati ad una sola lingua per fonderci con il
potere del mantra. Parole ben scelte in ogni lingua, con un andamento
poetico, suscitano un effetto mantrico, specialmente quando esprimono una conoscenza universale o cosmica.
Bhakti
Bhakti lelemento che innalza la pratica del kirtan da una consapevolezza individuale alla comunione con la coscienza divina. il mezzo attraverso il quale impieghiamo il nostro desiderio di andare oltre il
nostro s e ritrovare noi stessi in una differente dimensione di consapevolezza attraverso lamore per Dio. Questo non amore nel senso
comunemente inteso della parola, ma una realizzazione dellunit
fondamentale di tutta lesistenza, di melodia, ritmo e mantra in ogni
cosa.
Ognuno di noi fa appello a questa scintilla divina in modo differente: sta a ogni individuo trovarla in se stesso; tuttavia il kirtan il mezzo sia per scoprire sia per esprimere questa realizzazione. stato detto
che il kirtan non un procedimento religioso. Ci giusto perch non
ci sono precetti o linee guida su come lo stimolo o lesperienza individuale dovrebbe essere. Il procedimento comune, lesperienza individuale.
La pratica del kirtan induce a una consapevolezza poliedrica e pluridimensionale: dalla melodia al ritmo, dal canto al mantra, dalla terra
al cielo. Ciascuno di questi elementi opera in noi su di un crescente
livello sottile di consapevolezza. Dovremmo capire che, come per una
pratica di yoga, noi possiamo ottenere un grande beneficio dal provare
assiduamente a perfezionare la consapevolezza di ogni aspetto del kirtan, per raggiungere il livello unitario di coscienza ancora pi alto.
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Yoga e Ipertensione
Tratto da: Yoga Vidya, inverno 1996, Satyananda Yoga Ashram,
Australia.
Lipertensione
Questa malattia pu abbreviare la vita di una persona anche di qualche
decennio. Vi infatti una forma conosciuta come ipertensione maligna che spesso rapidamente mortale. Non sorprende quindi che
gran parte delle ricerche sullo yoga siano state dedicate allipertensione.
Un cardiologo di Bombay (India), il dott. K.K. Datey, ha insegnato
la meditazione nyasa (che egli ha chiamato Shavasana dalla postura
nella quale viene praticata) ai suoi pazienti affetti da ipertensione, ed
ha avuto ottimi risultati. La maggior parte di essi non ha pi bisogno
di medicinali o ne ha notevolmente ridotto lassunzione.
Il dott. Chandra Patel, in un articolo su Lancet, lautorevole rivista
medica inglese, ha fatto una relazione sulluso del rilassamento yogico
con biofeedback nella cura dellipertensione.
stato constatato che un quarto delle persone ha potuto smettere
completamente di prendere medicinali, mentre le altre, per la maggior
parte, sono state in grado di ridurre sostanzialmente i farmaci, o quantomeno hanno avuto un miglior controllo sulla pressione sanguigna.
Il dott. K.N. Udupa, direttore dellistituto di Scienze Mediche della
Benares Hindu University, ha constatato che i risultati sono anche migliori se la persona esegue alcuni facili esercizi fisici di yoga prima
del rilassamento o della meditazione, e noi abbiamo avuto gli stessi
risultati. Udupa ha dichiarato che soggettivamente, tutti i pazienti riferiscono di sentirsi molto meglio, pi equilibrati e pi calmi. Un
numero notevole di essi ha potuto smettere di prendere i medicinali
senza correre rischi e molti altri ne stavano ancora riducendo il dosaggio al momento della relazione.
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Consigli dietetici
1. Consumo minimo di sale (sodio), aumento di potassio (frutta fresca, verdura).
2. Apporto adeguato di calcio e di magnesio (latticini, verdure a foglia verde, cereali integrali).
3. Consumo minimo di zucchero.
4. Acquisizione di un peso normale.
5. Eliminare la caffeina.
6. Abbondante consumo di fibre.
7. Lecitina (contiene colina).
8. Cipolle e aglio.
9. Ridurre luso di sigarette e bevande alcoliche (preferibilmente eliminarle).
Il meccanismo dello stress
La classica risposta dello stress proviene dal sistema limbico e
dallarea dei lobi frontali del cervello, e coinvolge sia il sistema nervoso autonomo che le ghiandole endocrine.
Nei momenti di stress o di paura, lipofisi secerne lormone adrenocorticotropico (ACTH) che gestisce le attivit delle ghiandole surrenali. Dapprima viene trasmesso un segnale allipotalamo nel mesencefalo. Di l un impulso nervoso o segnale viene inviato alle surrenali;
queste secernono ladrenalina, che immessa nel sangue.
Ladrenalina ha molti effetti: accelera il battito cardiaco; causando
una costrizione dei vasi sanguigni, accresce la pressione del sangue;
aumenta il tasso di consumo dellossigeno nel corpo e aumenta la frequenza respiratoria. Fa affluire il sangue in superficie allontanandolo
dagli organi interni, cosicch i nostri sensi si acuiscono e la digestione
rallenta.
Il corpo risponde allo stress per effetto del coinvolgimento del cervello, dei nervi, delle ghiandole o dei muscoli. Lefficacia delle loro
risposte dipende molto dalla purezza del sangue in circolazione, che
alimenta le cellule con lossigeno.
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Gli esercizi di yoga sono cos importanti per questa ragione; la pratica costante di asana, pranayama e rilassamento migliora grandemente lintegrit dellinsieme mente/corpo, permettendogli di assorbire e
contrastare pi facilmente lo stress.
Yoga e sistema endocrino
La maggior parte delle malattie della nostra epoca, come lasma,
lartrite, le malattie del sistema autoimmunitario, il cancro,
larteriosclerosi coronarica, il diabete, lipertensione, le malattie mentali, lemicrania e le cefalee dovute alla tensione (pressione), lobesit,
lulcera peptica, la tirotossicosi e linsufficienza tiroidea, sono connesse con lo stress. Questo non un elenco completo, ma gi abbastanza spaventevole, e riflette gli enormi problemi che oggi lumanit
si trova ad affrontare a causa dello stress.
La classica risposta allo stress proviene dal sistema limbico e
dallarea dei lobi frontali del cervello, e coinvolge sia il sistema nervoso autonomo che le ghiandole endocrine. Questi tre sistemi operano
come agenti di segnalazione. Cos come unautomobile viene messa in
moto tramite laccensione, il distributore e il motore, il corpo risponder allo stress tramite il coinvolgimento del cervello, dei nervi, delle
ghiandole o dei muscoli.
Le ghiandole endocrine
Le ghiandole endocrine secernono sostanze chimiche e ormoni che regolano il metabolismo del corpo e influiscono molto sul nostro umore
e sui nostri sentimenti. Esse comprendono essenzialmente: la ghiandola pineale e lipofisi, collegate allipotalamo nel cervello; le ghiandole
tiroide e paratiroidi nella gola; il timo nellarea superiore del torace; le
surrenali, le ovaie e le gonadi che comprendono le ghiandole sessuali
nellarea del perineo.
Le pratiche di yoga che hanno come obiettivo le ghiandole endocrine influenzano profondamente il nostro modo di sentire. Esse rafforzano la nostra capacit di assorbire lo stress negativo (dystress) ed
aumentano la nostra propensione ad avere lo stress positivo (eustress).
Asana, pranayama e tecniche di rilassamento focalizzate sulle zone
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Antar Mouna
tratto da: Swami Satyananda Saraswati, Meditations from the Tantra, ed. Yoga Publications Trust, Munger, Bihar, India.
lallenamento mentale dovrebbe procedere in questa maniera: create un pensiero negativo a volont, rimuginatelo per un minuto o pi
e poi, con una spinta, eliminatelo.
E se praticate questo per un certo tempo, per un mese o pi, definitivamente la vostra mente svilupper labitudine ad eliminare, a
scacciare, o sbarazzarsi dei pensieri negativi che emergono dalle
profondit del vostro subconscio.
Questo molto importante.
Questo esercizio molto importante in antar mouna ignorato da
molte persone.
sicuramente un grande successo se un aspirante, o chiunque altro
rispetto a questa questione, capace di scuotersi o sbarazzarsi dei
pensieri negativi appena vengono alla mente.
veramente un grande raggiungimento.
Personalmente mi sembra che risvegliare un pensiero positivo non
sia un grande successo per un principiante spirituale, ma un grande successo quando egli capace di sbarazzarsi dei pensieri negativi quando emergono alla superficie della mente, e voi sapete che
vengono.
Stadio 4
Ora nel quarto stadio del silenzio interiore devono essere risvegliati
pensieri spontanei; i pensieri devono essere lasciati venire spontaneamente.
Spontaneit dei pensieri.
Non richiamate un pensiero con la volont, come avete fatto nello
stadio tre.
Lasciate solo che il pensiero venga, e pensateci sopra per un po di
tempo.
Ma quando viene il momento di sbarazzarsene, quando viene il
momento di sbarazzarsi del pensiero, dovreste sbarazzarvi del pensiero con la volont.
Non lasciate che un particolare pensiero se ne vada spontaneamente. No; il suo arrivo spontaneo.
Ma la sua partenza dovrebbe dipendere dalla vostra volont.
Questo il quarto stadio.
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Ora continueremo con il nostro argomento su come le cellule del corpo divengono illuminate. Per questo scopo lo Yoga ha descritto due
pratiche, le asana ed il pranayama. Qui noi parliamo di pranayama, ma
prima di entrare nella nostra discussione, mi piacerebbe chiarire che,
bench le tecniche siano per loro natura di tipo fisico, esse sono anche
praniche, mentali e psichiche, e che linterazione fra esse avviene a
tutti i livelli.
Immaginate appunto per un solo momento di mettere il vostro dito
sulla cima della fiamma di una candela e poi toglierlo. Ora questo era
appunto un gesto fisico, quello di mettere il dito vicino alla fiamma
della candela e poi di toglierlo. Tuttavia, mentre fate questo semplice
gesto, sono accadute molte cose. avvenuta uninterazione tra il dito,
che rappresenta una parte fisica, e il cervello, che racchiude gli input
sensoriali, lesperienza passata, lintelletto e leffetto del prana. Tutti
questi elementi sono racchiusi in un solo movimento interattivo.
Quando portiamo il dito alla fiamma, ne percepiamo il calore. Cos
che fa esperienza di calore? Chi percepisce questo calore? il dito, le
terminazioni nervose o il cervello che percepiscono il calore?
lintelletto o la memoria che riconoscono il calore, o il prana che fa
esperienza del calore? Non lo sappiamo.
Come prima ipotesi potremmo dire che il dito sente il calore; come
seconda ipotesi potremmo affermare che il cervello sente il calore. Potremmo essere soddisfatti con ogni ipotesi, ma in realt c stata
uninterazione fra la parte fisica e il livello sottile del nostro essere.
Questa linterazione della quale dobbiamo divenire consapevoli nella pratica del pranayama. Il prana nella sua manifestazione cosmica
pura energia, nella sua manifestazione causale assume la forma di energia di kundalini, nella sua manifestazione sottile assume la forma
di nadi, canali, flussi di energia. Nella sua manifestazione fisica assu24
sono situati lungo il passaggio di sushumna attraverso la colonna vertebrale. Apana, il primo, controlla muladhara e swadhisthana. Samana,
il secondo, controlla manipura. Prana, il terzo, controlla anahata e vishuddhi. Udana, il quarto, controlla agya e vyana, il quinto, controlla
sahasrara.
Risveglio e unione dei prana
Questi cinque prana sono anchessi connessi al respiro. Quando impariamo a respirare correttamente negli stadi iniziali del pranayama, le
tecniche cos dette di prana nigraha, viene fatto uno sforzo per cambiare il flusso dei tre prana: prana, apana e samana. Il flusso di apana,
la forza che si muove verso il basso, viene invertito e diretto verso
lalto. Il flusso di prana, la forza che si muove verso lalto, viene invertito e fatto fluire verso il basso. Questi due flussi vengono poi fatti
confluire nellarea di samana e questo rappresenta il risveglio dei tre
prana. Inizialmente lo scopo del pranayama di attivare i prana attraverso il controllo del respiro, e successivamente attraverso le pratiche
dei mudra e dei bandha.
Quindi i mudra e i bandha sono incorporati nei successivi stadi del
pranayama. Allinizio, quando si ha a che fare con il normale procedimento del respiro, non pratichiamo i bandha o i mudra. Ad esempio
in nadi shodhana si comincia con un semplice processo di inspirazione
ed espirazione attraverso le narici. Gradualmente si allunga il rapporto
di inspirazione ed espirazione, e si aggiungono le fasi di ritenzione a
polmoni pieni ed a polmoni vuoti. Procedendo oltre, si includono i
bandha ed i mudra nella pratica di nadi shodhana: dopo linspirazione
si pratica jalandhara bandha e mula bandha, mentre si trattiene il respiro a polmoni pieni, poi, dopo aver lasciato i bandha, si espira e si
praticano i tre bandha - jalandhara, uddiyana e mula - mentre tratteniamo il respiro a polmoni vuoti. Questo un esempio di come le
semplici tecniche respiratorie sono combinate con i bandha e i mudra.
Quando si combina prana nigraha con i bandha e i mudra, i prana
cambiano la direzione del loro flusso e si incontrano nel centro in samana, noto anche come agni mandala. Qui non stiamo parlando di
manipura chakra; la parola agni significa fuoco o vitalit, e la parola mandala significa zona, dimensione o area. Cos agni man26
dala la dimensione della vitalit, la zona del fuoco. Questi tre prana
in realt si uniscono fra loro e diventano uno solo in agni mandala.
Lespansione dei prana
Ora parliamo dellaspetto classico dello Yoga. Lo Yoga classico non
una teoria yogica. Piuttosto rappresenta il gradino successivo che bisogna considerare, sperimentare e realizzare nella nostra pratica Lo
Yoga classico diventa un aiuto a perseguire la nostra stessa comprensione dello Yoga, e questo Yoga parla dellespansione della dimensione del prana. Per prima cosa c il risveglio del prana, poi la fusione ed in terzo luogo c lespansione delle dimensioni del prana.
Ora continuiamo parlando della personalit sottile. Noi sperimentiamo gli effetti di ida e di pingala sulla personalit umana, sul corpo,
sulla mente, sulle emozioni e sullintelletto. Qui entra in considerazione lo Swara Yoga, la scienza del respiro del cervello. Esiste un libro di Swara Yoga, pubblicato dalla Bihar School of Yoga, che vi
dar una maggiore comprensione. Tutti i cinque prana si dividono nella forza di ida ed in quella di pingala; laspetto attivo o dinamico del
prana rappresentato dalla forza di pingala, mentre laspetto passivo o
sottile del prana rappresentato dalla forza di ida; ida e pingala sono
le aree sulle quali noi lavoriamo nella nostra stessa pratica del pranayama.
Ho visto persone molto estroverse, dinamiche e veloci diventare
improvvisamente calme ed introverse, e molte volte entrare persino in
profondi stati di depressione con la semplice pratica del pranayama.
Questo fatto rappresenta unindicazione che laspetto di ida del prana
divenuto troppo attivo. Da una condizione di iperattivit la persona
si porta verso uno stato di ritiro, di isolamento e perfino di depressione. Pu accadere anche lopposto. Persone che sono totalmente ritirate
e depresse allimprovviso diventano iperattive e non sanno come controllare il loro corpo, le loro dita non rimangono mai ferme, devono
sempre fare qualcosa o muovere qualcosa. Questo rappresenta
liperattivit dei prana, sia nella forma di ida o sia in quella di pingala.
Alcuni di noi sono anche passati attraverso questi stadi.
Poi, nel terzo stadio, quando abbiamo raggiunto un certo equilibrio
nellespressione pranica di ida e di pingala, sia il corpo ed il corpo ed
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Un appunto pratico
Cos ci sono alcune cose che dovreste fare durante la pratica di asana e
pranayama. Il primo giorno, quando praticate asana e pranayama, abbiate solo la visione esterna del corpo, dei muscoli e delle giunture
che vengono esercitate. Durante il pranayama percepite come vengono
esercitati i polmoni. Non andate oltre questa pratica.
Il secondo giorno lasciate la consapevolezza dei muscoli, delle ossa, delle giunture e degli arti e dirigetevi verso un livello pi profondo
nel vostro corpo, forse allinterno della struttura atomica. Mentre praticate asana e pranayama, vedetevi come un essere fatto di atomi. Il
corpo non deve essere visto come qualcosa composto di pelle, di vasi
sanguigni, di ossa e di midollo. Sviluppate il concetto di una struttura
atomica allinterno del corpo e osservate la risposta degli atomi alle
asana e ai pranayama. Non andate oltre ci.
Il terzo giorno praticate la stessa serie di asana e di pranayama, ma
siate consapevoli della struttura neuro cellulare del corpo. Osservate
linterazione fra le asana (il movimento), il pranayama (il respiro) ed
il prana (lenergia) in quella dimensione.
Il quarto giorno praticate la medesima serie, ma andate pi profondamente nella dimensione dellenergia, della pura energia. Visualizzate il vostro corpo nella forma di luce; le braccia, le gambe, il tronco
sono composti di differenti modelli di luce. Quando praticate unasana
o un pranayama, vedete scintille che volano.
Il quinto giorno andate a un altro livello. Sperimentate il vostro
corpo soltanto come coscienza, non come struttura fisica. Sperimentate il vostro corpo come una sensazione, unemozione e osservate il
cambiamento nello stato delle emozioni e delle sensazioni allinterno
del corpo.
Il sesto giorno osservate voi stessi come pura logica, buddhi, e fate
esperienza di quella dimensione durante la pratica di asana e pranayama.
Il settimo giorno dissociate completamente voi stessi dal vostro
corpo e dalla mente e osservateli come esseri separati che praticano
asana e pranayama. Non associate voi stessi con i dolori e i piaceri
degli stati fisici, mentali, emozionali o razionali. Vedete solamente la
rappresentazione spontanea del vostro corpo e della vostra mente.
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In questo modo muovetevi da uno stadio al successivo, se completate questo processo in sette giorni, allora allottavo giorno la percezione di voi stessi e la consapevolezza del vostro corpo sar mutata.
Quando attraverso il sadhana e uno sforzo continuato raggiungete
questo stato in cui siete in grado di vedere in un istante le azioni e le
interazioni della vostra intera struttura neuro-cellulare con il prana,
con la coscienza, allora saprete che siete pronti per proseguire verso
gli stadi di pratyahara e di dharana. Provate questo metodo; molto
avvincente e vi dar una nuova dimensione di comprensione entro voi
stessi.
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Respirazione Ritmica
Tratto da: Swami Niranjanananda Saraswati, Prana, Pranayama, Prana Vidya, ed. Yoga Publications Trust, Munger, Bihar, India.
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