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INSULTIAMO UN ASSENTE, oppure UNA TERZA PERSONA presente, con cui non stiamo par
lando
I termini per riferirsi ad una terza persona, non offensivi, sono i seguenti (va
do diminuendo la cortesia):
kochirasama --- questa persona
Ano/sono/kono kata --- quella persona/questa persona
Ano/sono/kono hito --- idem
Kare/Kanojo --- Lui/Lei (sia kanojo, lei, , che kare, lui, , ma pi spesso kareshi,
, possono indicare il partner... la fidanzata o il fidanzato rispettivamente).
Insomma, sempre meglio usare il cognome pi titolo di una persona, se la conoscete
, sia per non essere offensivi, sia per evitare fraintendimenti.
Tutto ci che resta per riferirsi ad una terza persona risulter molto probabilmente
offensivo.
Partiamo sul soft:
- yatsu, , l'avrete sentito senza magari notarlo. Classica situazione data da un
a ragazza/o che agisce in modo sconclusionato per l'imbarazzo, o chiss che, e l'a
ltro/a che non capisce finisce per dire "mmm... hen na yatsu..." cio: che "strano
tipo". Ancora una volta uso tipo, tizio, quando parlo con una persona riferendo
mi ad essa. Questa volta per il termine informale ma non offensivo.
- Discorso diverso se il termine koitsu, , " 'sto tipo" (anche questo termine rif
eribile direttamente all'interlocutore. Per capirci, immaginate di trovarvi fra
amici e spiegate che avete fatto tardi per colpa di Marco che passato a prenderv
i, oppure spiegate che stato lui a scegliere quel ristorante orribile... Potrest
e dire qualcosa tipo: "Non guardare me, colpa di " 'sto deficiente"... indicando
Marco affianco a voi. Ecco, questa una situazione da "koitsu"!).
- Parlando di una persona assente o un po' lontana dal parlante e dall'ascoltato
re, l'equivalente di koitsu sar "aitsu", , "quel tipo": risulteranno termini decis
amente pi ostili, anche se non quanto "kono yarou" (o "ano yarou").
-baka, , , scemo
-bakamono, , , scemo
-bakayarou, , , coglione, rincoglionito... o un'espressione pi forte di