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Analisi Di Campo Sulla Teoria Della Geometria Idraulica Applicata Ai Torrenti Montani
Analisi Di Campo Sulla Teoria Della Geometria Idraulica Applicata Ai Torrenti Montani
SOMMARIO
Nel 1953 Leopold & Maddock proposero la nota teoria della geometria idraulica,
suggerendo di assumere la portata a piene rive di un corso dacqua come unica
variabile, dominante ed indipendente, nel determinare larghezza, profondit e velocit
media della corrente. In particolare, secondo questa teoria, si possono assumere tre
leggi di potenza di forma monomia le quali, procedendo verso valle (downstream
variation) oppure a livello locale sulla sezione (at-a-station), esprimono landamento
delle tre grandezze in funzione della portata. Secondo lequazione di continuit, tanto
il prodotto dei coefficienti che compaiono in queste tre leggi, quanto la somma degli
esponenti (b, f, m) deve risultare pari allunit. Si condotta una specifica analisi di
campo su due torrenti dellarea dolomitica (Cordevole e Felizn, Belluno) con
lobbiettivo di verificare lapplicabilit della teoria a corsi dacqua a forte pendenza e
scabrezza. I due torrenti presentano dinamiche dalveo ben distinte: il rio Cordevole ha
il fondo corazzato, dominato da rapide e step pool e riceve un apporto modesto di
sedimenti dalle sponde; il rio Felizn caratterizzato da un letto in ghiaia e ciottoli e
da unit morfologiche a riffle pool e letto piano, con presenza occasionale di rapide e
step. Le misure condotte hanno evidenziato che la teoria risulta globalmente valida e
mostra qualche debolezza nellequazione che stima la velocit media della corrente
verso valle (torrente Cordevole). Lanalisi at-a-station (rio Felizn) ha dimostrato
ancora lapplicabilit della teoria ed ha suggerito un legame tra il comportamento
cinematico della sezione e la tipologia di unit morfologica cui essa appartiene; la
somma dei valori quadratici degli esponenti b, f, m sembra infine un promettente
indicatore del livello di stabilit dellunit morfologica.
Parole chiave: geometria idraulica, morfologia fluviale, dinamica dei torrenti.
1 INTRODUZIONE
V. DAgostino, A. Vianello
B = a Qb
(1)
Y =cQf
(2)
V = k Qm
(3)
Q = B Y V = a Q b cQ f k Q m
(4)
a ck =1
(5)
b+ f +m=1
(6)
Analisi di campo sulla teoria della geometria idraulica applicata ai torrenti montani
seconda che, nello stesso corso dacqua, si analizzi la geometria idraulica a livello di
singola sezione o locale (at-a-station) per differenti stati idrometrici della corrente
oppure considerando un tratto di corso dacqua interessato dalla portata di piene rive e
procedendo verso valle (downstream). E stato anche verificato, mediante revisioni
estese dei dati di letteratura (Park, 1977), che, sia a livello di sezione sia procedendo
verso valle, gli intervalli di esistenza di coefficienti ed esponenti (Tabella 1) sono molto
ampi e che il proporne dei valori medi pu solo servire a dare la falsa impressione di
una regolarit che in realt non esiste (Leopold, 1994). Lunico esponente per il quale
emerge una certa convergenza (Brush, 1961; Emmett, 1975) per diversi ambienti
geografici e ordini di grandezza della portata quello che compete alla larghezza nell
eq. (1), quando essa viene valutata a piene rive nel suo sviluppo verso valle (b0.5). Lo
stesso Park (1977) ne ha evidenziato un valore modale compreso nella classe b=0.4-0.5.
Leopold & Langbein (1962) hanno dedotto per via teorica i valori degli esponenti
delle equazioni (1), (2) e (3) (Tabella 1), utilizzando il concetto di entropia. Per il
secondo principio della termodinamica lentropia la misura della distribuzione di
energia attraverso un sistema. Tanto pi lenergia viene dispersa o distribuita in maniera
uniforme allinterno di un sistema aperto, tanto pi lentropia cresce e al tempo stesso
diminuisce la possibilit che lenergia sia spesa per compiere un lavoro meccanico. I
due ricercatori assumono che la massima produzione di entropia in un sistema aperto
(corso dacqua) venga soddisfatta dalla massima distribuzione probabile di energia nel
sistema. Leopold e Langbein, considerando che gli esponenti sono la misura della
varianza delle relative variabili (B, Y, V), individuano lo stato pi probabile come quello
la cui varianza totale minima, fermo restando il vincolo di obbedire alle leggi
dellidraulica. Le variazioni sono rappresentate dai quadrati degli esponenti. In tal
modo, se B, Y e V sono scelte come uniche variabili dipendenti, si ottiene la
minimizzazione della somma b 2 + f 2 + m 2.
Nel presente lavoro si condotta unindagine di campo con lobiettivo di
approfondire la teoria della geometria idraulica applicata ai torrenti montani. Si inteso
valutare se gli esponenti siano in grado di riflettere lo stato di equilibrio dei torrenti e se
sussista un legame fra i valori degli esponenti e le unit fluvio-morfologiche.
Condizione
locale (at-a-station)
0.00-0.59
0.06-0.78
0.07-0.71 (0.84)
0.23
0.42
0.35
0.08-0.89
0.09-0.70
0.51-0.71
0.55
0.36
0.09
locale teorica
verso valle (downstream)
verso valle teorica
Tabella 1. Esponenti b, f, m delle equazioni (1)-(3): intervallo dei valori riportati da Park (1977)
e valori teorici proposti da Leopold & Langbein (1962); il valore di m tra parentesi stato
determinato da Lee & Ferguson (2002) per un torrente a step pool.
Si sono svolte le indagini in due bacini montani delle Alpi Orientali: lalto torrente
Cordevole chiuso a Vizza (Belluno) con una area drenata di 7.1 km2 ed il rio Felizn,
V. DAgostino, A. Vianello
immissario del torrente Boite (Cortina dAmpezzo, Belluno); il rio, al termine del tratto
indagato drena una superficie di 29.9 km2. Il torrente Cordevole ha una pendenza media
del collettore principale del 14%, presenta un alveo corazzato con granulometrie
grossolane abbondanti (ciottoli e massi) e riceve un apporto modesto di sedimenti dai
versanti e dalle sponde. Le tipologie morfologiche che prevalgono sono i tratti colluviali
nella zona di testata cui seguono, intervallati, rapide e step pool (Figura 1-a)
(DAgostino & Vianello, 2004). Il rio Felizn nel tratto indagato ha una pendenza media
del 17% ed caratterizzato da un letto in ghiaia e ciottoli, in cui dominano unit
morfologiche a riffle pool e a letto piano cui si frappongono occasionali rapide a bassa
pendenza (Figura 1-b) e step pool di altezza modesta. Il torrente lambisce sponde
erodibili che costituiscono delle sorgenti di sedimento cospicue (Figura 1-b).
Figura 1. Esempio di un tratto dei torrenti indagati: a) Torrente Cordevole; b) Rio Felizn.
Analisi di campo sulla teoria della geometria idraulica applicata ai torrenti montani
3.1
V. DAgostino, A. Vianello
Figura 2. Sintesi delle misure effettuate sul torrente Cordevole: larghezza B, profondit media Y,
e velocit media del flusso V in funzione della portata di piene rive Qbk dalla sorgente verso valle.
3.2
Analisi di campo sulla teoria della geometria idraulica applicata ai torrenti montani
Unit
morfologica
della sezione
Eq. (2): Y = c Q f
Eq. (3): V = k Q m
R2
R2
R2
Pool isolata
10.371
0.057
0.23
0.202
0.374
0.99
0.487
0.453
0.93
Pool di riffle
5.407
0.086
0.20
0.224
0.567
0.94
0.769
0.298
0.95
Riffle
4.359
0.193
0.86
0.226
0.581
0.96
0.897
0.293
0.96
Letto piano
4.178
0.002
0.03
0.253
0.671
0.97
0.887
0.364
0.84
Rapida
Step
10.250
0.065
0.95
0.238
0.346
0.92
0.365
0.546
0.98
6.284
0.107
0.85
0.169
0.262
0.81
0.981
0.421
0.99
Tabella 2. Equazioni (1)-(3) calibrate sui dati sperimentali del torrente Felizn.
Unit morfologica
della sezione
ack
b+f+m
b2 + f 2 + m2
Pool isolata
1.02
0.88
0.348
Pool di riffle
0.93
0.95
0.418
Riffle
0.88
1.07
0.461
Letto piano
0.94
1.04
0.583
Rapida
0.89
0.96
0.422
Step
1.04
0.79
0.257
Tabella 3. Verifiche su coefficienti ed esponenti calibrati per le eq. (1), (2) e (3): sezioni del
torrente Felizn oggetto di indagine.
4 DISCUSSIONI
V. DAgostino, A. Vianello
ben adattabile, sia verso valle, sia a scala locale, anche a situazioni
morfologicamente piuttosto articolate, quali quelle che caratterizzano i torrenti alpini a
pendenze elevate (3.8%, rio Felizn) e molto elevate (14%, torrente Cordevole) e con
presenza al loro interno di morfologie a rapida e a step pool. In entrambi casi la
calibrazione delle equazioni, condotta senza porre vincoli a coefficienti ed esponenti, ha
sostanzialmente rispettato le condizioni di continuit espresse dalle eq. (5) e (6).
Lapplicazione di una funzione di potenza, che leghi portata a piene rive verso
valle e velocit media della corrente, non risultata invece in grado di seguire
landamento pulsante (Figura 2) che si accompagna alle variazioni morfologiche locali
ed ha sofferto di approssimazioni ancora maggiori andando ad esplorare tratti dalveo
appartenenti ai segmenti del primo ordine. Le incertezze sembrano prevalentemente
legate al risentirsi di condizioni locali. Infatti, quando il deflusso modesto (5-100 l/s) e
la profondit della corrente inferiore o dellordine di quella dei sedimenti del letto, sono
sufficienti piccole variazioni della geometria della sezione e della scabrezza di contorno
per determinare bruschi incrementi o decrementi della velocit media (Figura 2).
Lesponente che regola le variazioni della larghezza del torrente Cordevole (b=0.28) si
collocato al di sotto del valore modale (b=0.4-0.5) riportato da (Park, 1977); il risultato
pu giustificarsi tenendo presente che il corso dacqua ben confinato lateralmente
dalle sponde e che il modellamento operato da Qbk limitato da condizionamenti
geomorfologici esterni. Landamento di Y (Figura 2) invece pi uniforme e regolare e
suggerisce che il condizionamento geomorfologico meno accentuato in senso
verticale, dove meglio sembra esplicarsi lazione formativa di Qbk; i diversi valori degli
errori percentuali medi associati alleq. (1) (20%) e alleq. (2) (14%) riflettono questo
comportamento.
Nel rio Felizn, la geometria idraulica applicata a scala locale ha dato luogo ad
interpretazioni molto accurate della scala di velocit di ogni sezione (Tabella 2) e ha
permesso di cogliere il comportamento cinematico che si associa a ciascuna tipologia
morfologica. Applicando le equazioni (3) di Tabella 2 agli estremi del campo di portate
esplorato (Q=0.4-2.5 m3/s), si ottengono escursioni molto differenziate del campo di
velocit; risulta infatti, in ordine decrescente, la seguente gerarchizzazione cinematica
fra le varie unit morfologiche: I) step (V=0.73-1.44 m/s); II) riffle (V=0.69-1.17 m/s) e
letto piano (V=0.63-1.24 m/s); III) pool di riffle (V=0.59-1.01 m/s); IV) pool isolata
(V=0.32-0.74 m/s); V) rapida (V=0.22-0.60 m/s). Le caratteristiche morfologiche
avvallano questa conclusione: lungo la rapida sono uniformemente distribuiti massi di
media pezzatura che ne determinano una scabrezza molto elevata; la lunga pool isolata
ha una pendenza del fondo ampiamente inferiore a quella media del tratto esaminato.
La scala delle velocit, eq. (3), assume esponenti compresi tra m=0.29 ed m=0.55
(Tabella 2). Se si riconsidera lequazione di moto turbolento uniforme, assimilando la
profondit idraulica (As/B=Y) al raggio idraulico e inglobando le altre variabili
(coefficiente di scabrezza, pendenza e larghezza) nel parametro k dell eq.(3), si ottiene
un valore di m compreso tra 0.33 con la relazione di Chzy e 0.40 con la relazione di
Manning-Strickler. Analogamente il valore di m che deriva dalla teoria entropica pari
a 0.35 (Tabella 1). Il valore medio del rio Felizn (m=0.4) in linea con questi valori.
Gli esponenti m pi elevati che si sono desunti dal campo per la rapida, la pool isolata e
lo step (Tabella 2) confermano inoltre che i tratti dalveo caratterizzati dalle maggiori
scabrezze possono dare luogo a variazioni della velocit pi marcate al crescere di Q
(Lee & Ferguson, 2002; Comiti et al., 2007).
Analisi di campo sulla teoria della geometria idraulica applicata ai torrenti montani
I valori assunti dal parametro b2+f 2+m2 (Tabella 3), il quale dovrebbe tendere ad una
minimizzazione secondo il principio di massima entropia, concordano con le
conclusioni di letteratura circa il grado di stabilit delle diverse unit morfologiche.
Secondo il criterio entropico, nel rio Felizn risultano pi stabili lo step e la pool isolata,
seguiti dalla rapida. Il riffle e il letto piano sembrerebbero invece pi esposti ai futuri
processi di modellamento. I risultati ottenuti trovano conferma in altre ricerche di
campo (DAgostino & Lenzi, 1998) e di laboratorio (Abrahams et al., 2005), che
associano agli step un elevato grado di stabilit del corso dacqua.
5 CONCLUSIONI
Ladattamento della geometria del corso dacqua al variare della portata liquida un
ambito di ricerca non ancora esaurientemente esplorato, se rivolto ai corsi dacqua
morfologicamente molto eterogenei come i torrenti montani.
Nella applicazione della teoria della geometria idraulica verso valle si sono messe
in rilievo le approssimazioni che vanno accettate quando essa viene applicata ad una
scala spaziale dellordine dei 3 km a partire dalla testata di un bacino idrografico
dellarea alpina. Lutilizzo della teoria pu rivelarsi utile nelle modellazioni idrologiche
che richiedono una robusta schematizzazione del canale in termini di invaso disponibile
(variabili B ed Y) e di risposta cinematica (V) alle variazioni di Q lungo il reticolo.
Nella applicazione della teoria a scala locale si sono potuti collegare i parametri
che calibrano le equazioni (1)-(3), e in particolare i loro esponenti, alla tipologia
morfologica di appartenenza. Sotto laspetto cinematico emersa una tendenza dei
valori dellesponente che regola la relazione tra V e Q ad attestarsi al di sopra del suo
valore medio per le unit morfologiche idraulicamente pi dissipative. Interessante
risultata, infine, la possibilit di utilizzare un parametro che deriva dalla teoria entropica
(somma degli scarti quadratici degli esponenti b, f, m) come un indicatore relativo della
stabilit della sezione. Questultimo risultato senzaltro meritevole di ulteriori
approfondimenti per le interessanti ricadute che esso pu avere nellindirizzare gli
interventi di sistemazione montana.
BIBLIOGRAFIA
Abrahams, A.D., Li, G., Atkinson, J.F. Step pool streams: adjustment to maximum flow
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Andrews, E.D. Effective and bankfull discharge of streams in the Yampa basin, western
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Brush, L. M. Drainage basins, channels, and flow characteristics of selected streams in central
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Carling, P.A. Threshold of coarse sediment transport in broad and narrow natural streams, Earth
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channel stability thresholds, Earth Surface Processes and Landforms, 1988, 13, 355-367.
Comiti, F., Mao, L., Wilcox, A., Wohl, E.E., Lenzi, M.A. Field-derived relationships for flow
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DAgostino, V., Vianello, A. Analisi di campo sulla larghezza a piene rive in un torrente delle
Dolomiti, Rivista di Ingegneria Agraria, 2004, 4, 53-68.
V. DAgostino, A. Vianello