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1 La crisi demografica e la grande peste

1.1 Le cause della crisi : carestie e peste


Nei primi anni del Trecento si verific un peggioramento del clima con crollo
delle temperature e aumento della piovosit ; vi furono pertanto pesanti
ripercussioni sullagricoltura : per tre anni , dal 1315 , il raccolto dei cereali fu
distrutto dalle straordinarie precipitazioni.
La mancanza dei cereali , alimento fondamentale nella dieta degli strati pi umili
della popolazione sin dallet antica , fu in parte colmata attraverso alimenti reperiti
in natura quali radici ,funghi e ghiande che per si dimostrarono insufficienti dal
punto di vista nutrizionale , sortendo lunico effetto di indebolire la gi debole
costituzione delle masse proletarie.
In un Europa Occidentale falcidiata dalle carenze alimentari arriv nel 1347, dalla
colonia genovese di Caffa (sul Mar Nero) , la peste , una terribile malattia infettiva
proveniente dalle steppe dellAsia centrale e probabilmente giunta allemporio
commerciale sopracitato appresso alle armate mongole che lo assediarono.
Sbarcata a Costantinopoli prima e a Messina poi dalle navi commerciali genovesi ,
questo morbo nel giro di 5 anni arriv fino a Mosca (1352) e dilag in tutto il
continente , sotto forma di violenta pandemia che in tre anni (1347-1350) devast i
territori dallInghilterra allItalia , dal Portogallo alle pianure dellest.
La malattia arriv nelle sue due varianti :
Bubbonica , la quale colpisce il sistema linfatico e si manifesta mediante
rigonfiamenti alla base degli arti , causando una mortalit tra il 40 e il 70%. Il
contagio avveniva mediante la puntura della pulce che vive sul ratto nero.
Polmonare , variante di quella Bubbonica espansasi fino ad attaccare i
polmoni e capace di uccidere in concreto tutti coloro che la contraevano.
Veicolo di diffusione la saliva.
La peste era pertanto tipica di contesti carenti dal punto di vista igenico-sanitario ,
come erano appunto le citt del Medioevo.
1.2 Gli effetti della peste in Europa
Nel giro di due anni la peste invest lEuropa intera , colpendo Parigi e Vienna nel
corso del 1348 , Londra e Colonia nel 1349 , la Svezia e Danzica nel 1350. Per ci che
riguarda il numero di decessi si ritiene che lepidemia abbia ridotto la popolazione
europea di circa un terzo ; detto questo per doveroso notare come in regioni
poco urbanizzate come quella inglese la mortalit si stata tra il 20 e il 25% , mentre
in localit pi densamente abitate come Palermo , Napoli , Brema i decessi si
aggirarono su circa il 40-50% dellintera popolazione.
Dopo la prima devastante pandemia del 1347-1350 la peste ricomparir a intervalli
pi o meno regolari in regioni o zone ristette : Milano sar ri-investita dal morbo nel
1361 , i Paesi Bassi nel 1400-1401 ; lultima epidemia in Occidente si verificher a
Marsiglia nel 1700 mentre Mosca sar decimata dalla terribile malattia nel 1770.
Gli studiosi che hanno studiato landamento demografico e la distribuzione della
popolazione in questi periodi sono rimasti sorpresi nel trovare insediamenti abitati
nel XIII secolo che nel corso del XIV e XV furono abbandonati (villaggi scomparsi) : in
genere le terre abbandonate erano state dissodate da poco tempo ed erano poco
redditizie ; in tempo di aumento di popolazione anche il loro contributo poteva
essere importante , ma dopo che la peste ebbe decimato la popolazione europea si
rivel inutile continuare a sfruttarle. Inoltre il morbo aveva sterminato gli abitanti
delle citt e pertanto si erano create occasioni interessanti di emigrazione verso i
centri urbani , dove la carenza di manodopera spingeva in alto i salari ; le maggiori
spese furono compensate in molte citt dagli imprenditori attraverso un estensione
dellorario di lavoro che pertanto non seguiva pi le esigenze della chiesa ma era
scandito dal rigoroso orologio meccanico , inventato in quegli anni.
1.3 Rivolte sociali nelle citt e nelle campagne
Nelle regioni in cui era presente una solida industria tessile (Fiandre e Toscana) il
Trecento fu lepoca delle tensioni sociali , nate dalla contrapposizione tra grandi
mercanti , artigiani e lavoratori . Essi esplodevano allorch i principi o i signori delle
citt , sotto le pressioni del ceto mercantile , tentavano di ridurre le retribuzioni o
quando a causa di una contrazione del mercato una buona fetta degli individui
impiegarti in questa attivit si trovava senza lavoro.
Il tumulto pi massiccio si verific a Firenze ne 1378 , quando una grande quantit di
operai si ritrov senza lavoro : il Tumulto dei Ciompi (dal nomignolo di coloro
impiegati nelle attivit delle tintorie) non ottenne effetti consistenti.
La flessione del mercato conseguente al crollo demografico comport una continua
caduta del prezzo dei cereali nel periodo dal 1380-1480.La fiscalit di padroni e
sovrani per non si adatt alla mutata situazione economica e pertanto numerose
furono le rivolte contadine , regolarmente represse nel sangue dai signori.
Lepisodio pi famoso avvenne in Francia dopo che gli eserciti impegnati nella
guerra dei centanni saccheggiarono (1358) le campagne a nord di Parigi : la terribile
esplosione di rabbia che segu prese il nome di Jaquerie (da Jaque Bonhomme , il
nomignolo dei contadini transalpini) , termine che poi avrebbe indicato tutte le
sommosse contadine fino alla Rivoluzione francese.
Grande risonanza ebbe poi la rivolta dei contadini inglesi nel 1381 , dove i sanguinari
rivoltosi erano appoggiati da predicatori itineranti denominati lollardi , che
giustificavano la stage di nobili con argomentazioni religiose ; il pi rappresentativo
di questi religiosi fu Johon Ball , il quale richiamava alluguaglianza originaria di tutti
gli uomini.

2 Le conseguenze della peste sulla mentalit collettiva
2.1 La peste come punizione dei peccati umani
Nel campo della psicologia la peste ebbe unincidenza pari a quella che ebbe dal
punto di vista demografico.
In Germania e in Francia i drammatici eventi verificatisi tra il 1348 e il 1349
provocarono una decisa ripresa del fenomeno dei flagellanti ; si trattava di un
movimento di uomini e donne che andavano in processione di citt in citt
percuotendosi a vicenda e infliggendosi sofferenze di vario genere. Per
comprendere questo gesto bisogna analizzare leredit pi pesante della peste nera
: limmagine negativa del Divino , il quale secondo la percezione del tempo avrebbe
inviato il morbo per punire i peccatori , che poi avrebbero scontato definitivamente
le loro pene attraverso la dannazione eterna.
Il gesto dei flagellanti assumeva cos una duplice valenza : dimostrare a Dio la
propria inadeguatezza e insieme espiare le proprie colpe per ottenere , in definitiva ,
la salvezza ultraterrena; al fine di esortare il popolo cristiano tutto a una rinnovata
religiosit si diffuse sia nellarte sia nella letteratura un tendenza macabra.
Le variazioni sul tema erano innumerevoli ma si possono riconoscere due
rappresentazioni caratteristiche:
il Trionfo della Morte , in cui alla mote , agghindata con tutti i simboli del
potere , tutti gli uomini si inchinano;
la Danza Macabra , ovvero la processione alternata di uomini e scheletri
dietro alla morte , in cui i mortali sono posti in ordine gerarchico (imperatore ,
papa , re , nobili e cos via) , spesso utilizzata per decorare chiese e cimiteri
Entrambe questi prototipi artistici sono degli avvertimenti a curarsi della propria
anima , la quale subir il giudizio divino.
2.2 La vergine e i santi
Nel cristianesimo del XIV secolo , traumatizzato dallesperienza della peste , Dio
inizi a essere considerato sempre di pi come severo , rigido e vendicativo ; in
questa situazione invece la vergine Maria inizi ad assumere quasi un ruolo di
avvocato difensore dellumanit peccatrice : viene spesso raffigurata mentre con il
suo mantello protegge gli uomini dalle frecce scagliate dal Padre e da Ges Cristo.
Al fianco della Madonna anche i santi iniziarono ad avere una particolare rilevanza
mentre si inizi a ritenere che visitare e rendere omaggio alle reliquie comportasse
uno sconto degli anni da passare in purgatorio che dal canto suo divenne
temutissimo dai fedeli , che lo consideravano ormai come un inferno temporaneo.
Proprio per questo la maggioranza dei fedeli tent di accumulare il maggior numero
di anni di indulgenza : ci furono principi e vescovi che ne accumularono migliaia di
anni !
Questo riflette lumore della cristianit del tempo , ormai dominato dalla paura del
castigo.
2.3 La ricerca del capro espiatorio
Non sempre la peste , la carestia e le altre disgrazie che colpivano il genere umano
erano attribuite a Dio ; spesso si riteneva che il responsabile fosse Satana il quale
operava mediante i suoi diabolici alleati sulla terra.
Nel corso del 1348-1349 gli ebrei furono pi volte accusati di aver avvelenato i pozzi
e di essere alleati del demonio al fine di demolire la cristianit : i tumulti antiebraici
scoppiarono inizialmente a Tolone e da l interessarono tutta Europa.
Era il realizzarsi della strategia psicologica del capro espiatorio , attraverso cui un
gruppo sociale colpito da una disgrazia che incapace di combattere , dopo aver
individuato un responsabile al suo interno ( gi precedentemente mal visto ) , sfoga
la tensione repressa mediante attacchi verso l obbiettivo precedentemente
individuato.
Questo meccanismo di difesa totalmente inefficace ma permette che si generi una
catarsi collettiva , ovvero lo sfogo delle tensioni che altrimenti porterebbero il
gruppo al collasso.
La strategia del capro espiatorio si perfezion ulteriormente nel corso del XIV secolo
arrivando poi a partorire poi lidea (nel XV secolo) di strega , una donna che
mediante patti con il diavolo ha ottenuto poteri oscuri che utilizza per colpire i
timorati di Dio. Esse pertanto erano additate come responsabili dei vari incidenti
domestici , dalle disgrazie familiari ed economiche e pertanto perseguitate. Non si
escludeva in partenza la presenza di stregoni maschi ma si riteneva che la maggior
parte degli agenti di satana fosse donna , in piena concordanza con la feroce
propaganda denigratoria di cui erano oggetto le donne da almeno un secolo.
Dopo gli ebrei pertanto , tocc alle donne essere trasformate in malefici agenti di
satana , minaccia della cristianit.

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