Sei sulla pagina 1di 1

La Provincia103 La Provincia102

A
t
a
v
o
la
S
E
N
Z
A
A
N
S
IA
PRENDERSI CURA DI S
di Francesca Noli*
N
ella mia professio-
ne di nutrizionista
rivolgo sempre una
particolare impor-
tanza allascolto proprio per
cercare di capire quali pos-
sono essere le problematiche
che sottendono ad un rapporto
non ben equilibrato con il cibo.
Spesso ho incontrato donne molto attive, che
si dividono tra casa e lavoro, che hanno una
giornata molto lunga, densa di impegni. Perso-
ne molto efcienti, che ogni giorni fanno tante
cose, spesso pi cose insieme.
Certamente la donna, per lo meno la donna
italiana, per tradizione votata alla cura degli
altri: quando ancora in famiglia si occupa dei
fratelli pi piccoli, e poi pi avanti negli anni
del proprio compagno, dei gli, dei parenti con
problemi di salute Diventa cos naturale che
gran parte del tempo e delle energie, senza al-
cun risparmio, siano profuse a benecio delle
persone care. Rispetto a un paio di generazio-
ni fa per, sono molto di pi le donne che ora
hanno anche un lavoro, con orari e tempi di
spostamento spesso impegnativi. E questo ag-
giunge ulteriore carico sico ed emotivo. In
questa situazione, in cui la donna ogni giorno
ha davanti a s una serie di impegni, appunta-
menti, incombenze da sbrigare, pu succedere
che il cibo diventi a poco a poco una possibile
via di fuga, una compensazione per una gior-
nata fatta solo o quasi di doveri, una valvola
di sfogo per una situazione negativa vissuta in
ufcio, un premio per il duro lavoro. Perch
proprio il cibo? Perch facile, alla portata,
disponibile spesso n da bambini si stati
abituati a viverlo come premio.
Poi per ci si rende conto che si aggiunge pro-
blema a problema e ci si sente ancora peggio.
Quale pu essere la via duscita? Spesso pro-
prio la donna stessa che si inla in questo cul-
de-sac nch ad un certo punto si rende conto
di essere trappola di se stessa: pi facciamo per
gli altri e pi gli altri (in famiglia e al lavoro)
ricorreranno a noi e ci caricheranno di lavoro.
E allora c la mamma che si alza in continua-
zione da tavola per servire i gli adolescenti;
la cardiologa che, dopo una giornata intensa di
lavoro in ospedale, stira no a mezzanotte e
poi inizia a scrivere un articolo per il prossi-
mo convegno; la donna esile che gestisce un
ristorante con il marito e si carica sulle spalle
un pezzo enorme di carne no a crollare si-
camente senza darsene una ragione; linvesti-
gatrice che ogni giorno fa almeno 400 km in
auto tra mille problemi; limpiegata che subi-
sce passivamente ogni ulteriore compito asse-
gnatole..
Gi sapendo la risposta, a volte provocato-
riamente chiedo loro: Qualcuno vi ha mai
chiesto se avete bisogno di aiuto?. E anco-
ra: Avete mai provato a esprimere, in modo
pacato, ma chiaro e diretto, i vostri bisogni
a chi vi sta intorno?. Imparare ad assumere
un atteggiamento assertivo, cio n passivo,
come di chi subisce o comunque fa tutto per-
ch sa che nessuno lo pu o lo vuole aiutare,
n aggressivo come di chi chiede aiuto urlando
e imprecando oppure ad un certo punto sbotta
con il rischio di passare dalla parte del torto.
importante insegnare ai propri gli, n da
piccoli, a rispettare gli spazi e i momenti in cui
si coltivano le proprie attitudini e i propri inte-
ressi: qualche lettura, un po di musica, degli
hobby creativi o soprattutto manuali, dellatti-
vit sica. Non volere a tutti i costi fare tutto
ed avere tutto sotto controllo, con unansia
di perfezionismo, ma cercare di coltivare an-
che piccoli spazi propri in cui dedicarsi a qual-
Dietro ogni stile alimentare c una
visione del mondo. Dal rispetto
vegano assoluto per gli
animali, allopzione
salutista dei cibi a
Km zero, allatten-
zione estrema per le
biodiversit territoriali
caratteristica delle scel-
te di slow food, non c
cucina che non rinvii in
un certo senso a una me-
tafisica della nutrizione.
Un interessante tentativo
di unire, anzich dividere,
questi punti di vista sul cibo, viene
da Eat different (Gribaudo,
154 pagine, 14,90 euro), scritto
da Flavia Giordano e Lorenza
Dadduzio. Nato dallesperien-
za del sito www.cucinamica.
it, il volume propone ricette
vegane, vegetariane, senza
glutine e senza lattosio: si
distingue dalla maggior par-
te in libreria, anche per il
controllo del nutrizionista
che esamina le caratteristi-
che di ogni piatto.
(Anna Piazzi)
La losoa (alimentare) servita
2-3-4. DOVE CAMBIARE
Imparate a rallentare, ricavare
spazi per voi, limitare lansia di
perfezionismo.
1.
(Lo schema ripreso, nelle sue linee grafiche, da: HealthCoachAli.com/plate)
Sopra, la copertina del
libro di Francesca Noli,
ora anche in eBook.
2. 5.
6.
7.
3.
5.
1. FARSI RISPETTARE
N passive n aggressive, ma
assertive. Imparate a par-
lare con i figli che non vi
danno aiuti o con il capo
ufficio che sfrutta il vostro
zelo. Con questa modalit
prenderete le distanze dal-
le fonti dello stress. un
punto di partenza decisivo.
5-6-7. RICARICARSI
Tre buone idee: dedicare pi
tempo a se stesse, agli al-
tri, ai progetti. Rinverdire
i propri interessi, come
lo sport, le relazioni, lo
studio, gli hobby creativi
o la meditazione.
(A cura di Vera Fisogni)
Per le donne il cibo troppo spesso una via di fuga
dal carico di responsabilit tra famiglia, casa e lavoro
Anche voi cercate di tenere tutto sotto controllo?
Iniziate ad essere assertive: ritroverete presto la forma
INGREDIENTI
DEL BENESSERE
*Biologo nutrizionista,
specialista in Scienze
dellalimentazione e igiene
cosa che ci piace e ci interessa va visto
non come tempo sottratto agli altri
o al lavoro, ma come occasione
per ricaricarsi con beneci
a vantaggio di tutti. Riuscire
a rallentare e riettere sul
fatto che se si tira trop-
po la corda ad un certo
punto si crolla e questo
non pu che avere riper-
cussioni negative su noi
e gli altri. Tutto questo
dovrebbe valere, a mag-
gior ragione, per la donna
super, forte e, spesso solo
apparentemente, perfettamen-
te in controllo di se stessa.

Potrebbero piacerti anche