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Latinos Facing Racism: Discrimination, Resistance, and Endurance

Di Joe R. Feagin e Jos A. Cobas


Boulder and London, Paradigm Publishers, !"#, $$. "%!
Secondo le pi recente statistica ufficiale elaborata dal US Census Bureau, la
popolazione di cittadini o residenti statunitensi di origine ispanica costituita oggi da
circa 50 milioni di individui e rappresenta la pi vasta minoranza etnica del paese. Le
proiezioni stimano inoltre ce, se le attuali tendenze demografice si manterranno
inalterate, nel !0"0 la componente bianca costituita dai discendenti degli immigrati di
origine europea diventer# a sua volta minoritaria rispetto alla popolazione
complessiva delle etnie ce vengono definite $di colore%& ispanici, afroamericani,
asiatico'americani e nativi americani. (on vi dubbio ce )uesto mutamento della
societ# determiner# una trasformazione profonda nell*ambito del lavoro,
dell*educazione, dei rapporti di potere e della rappresentanza politica negli Stati
Uniti, comportando significative implicazioni per l*attuale etnia angloamericana e
bianca, ce sar# costretta a ridefinire il proprio ruolo dominante storicamente fondato
sul pregiudizio di una presunta superiorit# $razziale% e culturale. Benc+ gli ispanici
statunitensi , ufficialmente identificati come $-ispanics% o $Latinos% , siano
costituiti da un insieme eterogeneo di gruppi $nazionali% .il /0 per cento sono di
origine messicana, il 1 per cento 2ortoricani, il " per cento di origine cubana, il 0 per
cento di origine salvadoregna e il restante !0 per cento provengono da altri paesi
sudamericani3, tutti sono accomunati da una lingua e da tradizioni in larga misura
comuni, ma soprattutto da forme di discriminazione razziale e culturale esercitate dal
corpo sociale bianco e in modo particolare dalla sua +lite.
4l recentissimo lavoro dei sociologi 5oe 6eagin e 5os+ Cobas , ambedue studiosi di
ciara fama, in particolare il primo, ce nella sua )uarantennale attivit# a all*attivo
oltre cin)uanta volumi dedicati all*analisi del razzismo e del sessismo in 7merica ed
a collaborato con la Commissione 6ederale per i 8iritti Civili , affronta in modo
molto articolato il problema della difficile e contrastata integrazione sociale della
minoranza ispanica negli Stati Uniti, determinata dall*imposizione di )uel potente
strumento di dominazione ideologica e materiale definito $9ite :acial 6rame%.
;eorizzato e analizzato da 6eagin nelle sue precedenti opere come l*insieme
organizzato di stereotipi, concezioni, idee e atteggiamenti volti a discriminare in
modo pi o meno consapevole gruppi e individui $di colore%, il $9ite :acial
6rame% storicamente istituito dalla +lite angloamericana sciavista e segregazionista
a generato e genera ancora oggi una $razzializzazione% delle minoranze etnice
statunitensi, tra cui gli ispanici, ce determina politice di governo, prassi di
sfruttamento economico, di controllo politico'sociale, di egemonia o addirittura di
prevaricazione violenta da parte della societ# $bianca%. 2er condurre la loro ricerca,
6eagin e Cobas anno effettuato oltre settanta interviste con persone di origine
ispanica appartenenti soprattutto alla classe media, riportandone le reazioni a forme
di discriminazione, sopraffazione o denigrazione razzista ed esaminandole alla luce di
un ampio spettro di recenti studi sociologici e storici.
Latinos Facing Racism strutturato in sette capitoli, il primo dei )uali esamina in
modo sintetico ma assai puntuale le premesse ideologice e le modalit# di
assimilazione socioculturale ce la componente angloamericana a messo in atto nel
corso degli ultimi secoli nei confronti di ogni altro gruppo etnico. 8i )uesta politica
assimilazionista viene messa in rilievo anzitutto l*unidirezionalit#, ce da sempre
impone agli immigrati e ai cittadini $di colore% di uniformarsi alle tradizioni e alle
norme imposte della societ# egemone, senza peraltro ottenere un*autentica e piena
integrazione. Una forma di razzismo sistemico ce si aggiunge, accentuandole, alle
pi grezze discriminazioni di carattere fenotipico, dal momento ce )uesta coazione
esercitata attraverso l*imposizioni di leggi, istituzioni pubblice e pressanti
condizionamenti culturali, permea l<intera struttura sociale della nazione minandone i
supposti principi di democrazia. La discriminazione nei confronti di coloro ce
vengono sistematicamente rappresentati e percepiti come immigrati illegali o stranieri
, ance )uando si tratta, nel caso di molti messicoamericani, di una popolazione ce
da secoli vive in territorio oggi statunitense e la cui cittadinanza la conseguenza di
una guerra espansionista ce risale alla met# dell*=ttocento ,, a generato negli
ispanici un*atavica inclinazione remissiva ma, soprattutto a partire dagli anni
Sessanta con la nascita dei movimenti per i diritti civili, ance reazioni di segno
opposto. >uesta resistenza attiva all*oppressione razziale, praticata sul piano sia
individuale sia collettivo, a assunto, secondo l*indagine di 6eagin e Cobas
essenzialmente due forme& l*elaborazione di un frame sociale contrapposto a )uello
dominante di matrice bianca e la difesa della cultura di origine )uale baluardo contro
la perdita dell*identit#.
4l primo fattore di discriminazione, ce viene preso in esame nel secondo capitolo del
volume, la sfera dell*espressione linguistica. Benc+ la maggioranza dei cittadini
statunitensi di origine latinoamericana sia madrelingua inglese o perfettamente
bilingue, le persone di recente immigrazione per ovvie ragioni )uando possibile
tendono a usare lo spagnolo, soprattutto nella comunicazione privata ma,
occasionalmente, ance in contesti pubblici. 7 prescindere dalle difficolt# oggettive
ce ci? comporta nei rapporti con persone ce parlano esclusivamente l*inglese,
angloamericani e bianci poco colti o apertamente @enofobi tendono a stigmatizzare
il ricorso allo spagnolo da parte dei Latinos essenzialmente perc+ ritengono
.erroneamente3 ce si tratti di un idioma estraneo alla cultura statunitense e
considerano il suo uso una forma impropria di comunicazione ce rivelerebbe
l*inferiorit# dell*immigrato oppure la sua volont# di escludere dal discorso
l*interlocutore. 8alle numerose interviste riportate, emergono diverse modalit#
attraverso le )uali i soggetti bianci reagiscono in termini negativi verso gli
ispanoamericani ce non si esprimono in inglese, ce evidenziano difficolt# nel suo
uso corretto o ce lo parlano con un accento ce rivela la loro origine. 4n alcuni casi,
l*interlocutore ' ma spesso ance ci assiste semplicemente a un dialogo tra
ispanofoni in un contesto pubblico ' ciede in modo arrogante al parlante di usare
l*inglese $perc+ la lingua ce si parla in 7merica% .a )uesto proposito, bisogna
osservare ce la Costituzione degli Stati Uniti non riconosce alcuna $lingua
ufficiale%3. 4n altre circostanze, l*atteggiamento censorio nei confronti di ci si
esprime in spagnolo, in un*inglese stentato o contraddistinto da un accento ispanico
viene manifestato ignorando l*interlocutore, dileggiandolo oppure ostentando nei suoi
confronti un atteggiamento sprezzante. 4 pregiudizi etnici degli angloamericani in
ambito linguistico'culturale si possono evidenziare ance di fronte a un
ispanoamericano ce si esprime in perfetto inglese, manifestando in )uesti casi
sorpresa e incredulit#, in genere accompagnati da osservazioni ce rivelano stereotipi
e luogi comuni razzisti. 7 loro volta, gli ispanoamericani intervistati , con
un*elevata istruzione e appartenenti al ceto medio , anno affermato di aver spesso
reagito a )ueste forme di @enofobia e discriminazione in modo energico affermando il
loro diritto a esprimersi nella lingua ce desiderano e sottolineando il valore
intrinseco di una societ# multiculturale e plurilinguistica. Bisogna tuttavia osservare
ce tra i Latinos meno colti e di condizione socioeconomica inferiore , e a maggior
ragione tra gli immigrati $illegali% , le pressioni e i condizionamenti esercitati
dall*establishment angloamericano pi conservatore tendono a generare
un*introiezione inconscia dei preconcetti razzisti di cui sono vittime, i )uali
innescano meccanismi di autocensura rispetto al proprio retaggio culturale.
Come evidenziano le interviste e le analisi proposte nel terzo capitolo, la diffidenza e
l*ostilit# della componente angloamericana nei confronti della lingua e di altre
espressioni della cultura ispanica, sono strettamente legati alla $razializzazione% degli
spazi sociali , tanto fisici )uanto immateriali , stabilita dalla societ# dominante.
(egli Stati Uniti le istituzioni pi importanti e i luogi pubblici sono sempre state
storicamente considerate sfere riservate alla sola etnia bianca, determinando
l*esclusione sostanziale dei gruppi di colore ovvero sottoponendoli a trattamenti
vessatori )uando vi fanno il loro ingresso. Benc+ negli ultimi decenni tale situazione
sia parzialmente mutata, gli intervistati e le numerose ricerce citate dagli 7utori
testimoniano ce ancora oggi la presenza in )uesti spazi pubblici di Latinos o di altre
minoranze etnice viene considerata da una parte della popolazione angloamericana
come l*invasione di un $territorio% di loro esclusiva pertinenza, a cui si risponde con
atteggiamenti di discriminazione, di controllo oppressivo, di intimidazione e persino
di aggressione fisica ce spesso le vittime sono costrette a subire senza potersi
opporre. 4n )uesto senso, 6eagin e Cobas interpretano l*atteggiamento apertamente
@enofobo della minoranza nativista bianca , rappresentata da figure pubblice di
primo piano )uali Samuel -untington, 2atricA Bucanan e 2eter BrimeloB , come
una forma estrema di razzializzazione dello spazio sociale bianco ce viene a
coincidere con il territorio nazionale tout court, minacciato, secondo )uesta visione
paranoica, dai flussi immigratori dei Latinos, in particolare lungo la frontiera con il
Cessico. Uno degli aspetti pi deleteri di )uesta ideologia di matrice segregazionista
radicata nella cultura bianca statunitense la sua interiorizzazione, spesso
inconsapevole, da parte delle stesse minoranze etnice ce la subiscono. (umerose
interviste raccolte ed analizzate nel )uarto capitolo rivelano ce molti ispanici, in
particolare coloro ce per il loro status sociale sono relativamente pi integrati e
$vicini% alla cultura dominante o aspirano a diventarlo, riproducono atteggiamenti di
censura o di discriminazione nei confronti di membri di altre minoranze .come gli
afroamericani3 ma ance del loro stesso gruppo etnico )uando )uesti manifestano in
contesti pubblici .ad esempio scuole o luogi di lavoro3 elementi della loro identit#
culturale di origine, percepiti come sterotipi negativi, soprattutto )uando si tratta di
immigrati recenti o di Latinos ce appartengono ai ceti pi bassi. Ciaramente, tali
dinamice tendono a rafforzare e perpetuare il regime di oppressione etnica nella
societ# americana, a tutto vantaggio della componente bianca.
8i fronte alla storica condizione di subordinazione e discriminazione ce
caratterizzava le minoranze etnice negli Stati Uniti, a cominciare dalla seconda met#
del (ovecento e sotto la spinta dei movimenti per i diritti civili, i settori pi
progressisti della politica e della cultura angloamericana promossero, attraverso le
istituzioni governative, l*introduzione di provvedimenti sociali volti a mettere fine o
)uantomeno a limitare le forme di discriminazione nei confronti dei cittadini
statunitensi $di colore%. Ci? si tradusse, in particolare durante gli anni Sessanta e
Settanta, nell*implementazione di programmi di cosiddetta $affirmative action%
.discriminazione positiva3 mediante i )uali venivano offerte opportunit# di
educazione, rappresentanza, impiego, fruizione di servizi di sostegno ecc. attraverso
l*introduzione di )uote accesso riservate ai membri dei gruppi etnici pi svantaggiati.
Benc+ sin dalle origini abbiano avuto un*applicazione piuttosto limitata e negli
ultimi due decenni si siano drasticamente ridotti, )uesti programmi sono stati sempre
molto osteggiati, ance sul piano legale, dalla componente pi conservatrice della
societ# egemone. 4n parte perc+ ritenuti forme di sostegno intrinsecamente
discriminatorie .$reverse racism%3, in parte perc+ si sostiene ce potrebbero
avvantaggiare persone poco )ualificate o mediocri escludendo, sulla base
dell*appartenenza etnica, soggetti pi capaci o meritevoli, ma in parte ance perc+
)uesto tipo di intereventi vengono visti come forme di assistenza pubblica ce
tendenti a disincentivare l*intraprendenza personale e lo spirito di competizione su
cui si fonda la cultura individualista americana. 7bbastanza sorprendentemente, le
interviste riportate nel )uinto capitolo di Latinos Facing Racism dedicato a )uesta
tematica evidenziano ce ance una parte assai significativa degli ispanici, potenziali
beneficiari di tali programmi, nutrono nei confronti dell*$affermative action% gli
stessi pregiudizi e manifestano le stesse obiezioni superficiali e moralistice dei
conservatori bianci. Soltanto un numero relativamente esiguo degli intervistati,
alcuni dei )uali anno usufruito di programmi di )uesto tipo raggiungendo posizioni
sociali e occupazionali altrimenti inaccessibili, affermano l*importanza e la validit# di
tali iniziative, auspicando una loro estensione, come del resto sostengono gli 7utori e
tutti i recenti studi citati.
4l settimo capitolo del volume dedicato alla ricostruzione storica delle forme di
resistenza organizzata con cui le comunit# ispanice degli Stati Uniti anno
contrastato le strutture di oppressione razziale durante il (ovecento e all*analisi del
concetto di Melting Pot )uale prospettiva di integrazione etnica nazionale, di cui
vengono messi in evidenza i limiti e l*intrinseca deriva assimilazionista $a senso
unico, gi# criticata da esponenti del movimento afroamericano e del Movimiento
Chicano sin dalla fine degli anni Sessanta. L*ultimo capitolo, basandosi sulle
tendenze demografice fornite dagli enti di ricerca e propone
4n conclusione, Latinos Facing Racism uno studio molto aggiornato, ciaro e ben
documentato ce mette in luce la marcata pervasivit# delle dinamice di
discriminazione razziale ancora oggi attive nella la societ# americana e, al contempo,
una loro fre)uente interiorizzazione ance da parte delle stesse vittime. 4n )uesto
senso, il lavoro di 6eagin e Cobas mette in discussione la visione ottimistica diffusa
da alcune istituzioni e sostenuta da una gran parte dell*opinione pubblica, secondo cui
negli Stati Uniti il processo di assimilazione delle minoranze etnice .e in particolare
)uella asiatico'americana e ispanica3 sia ormai pressoc+ un fatto compiuto. Come
affermano gli 7utori, il rispetto e la piena accettazione delle pluralit# etnice,
linguistice e culturali ce caratterizzano le diverse minoranze $di colore%, un
processo ancora in divenire e il cui esito appare tutt*altro ce scontato. Le
considerazioni espresse nel capitolo ce ciude il volume, basate sui dati delle attuali
tendenze demografice ce indicano per i prossimi decenni una crescita costante
della popolazione di origine ispanica e di altre etnie discriminate, prospettano per un
verso possibili esiti positivi, ma dall*altro lasciano prevedere una forte resistenza da
parte della componente sociale dominante. Un processo ca appare complesso e
contrastato ma ce costituisce il passo fondamentale e necessario per lo sviluppo di
una societ# autenticamente democratica capace di tutelare i diritti degli individui e
delle comunit# ce la compongono.

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