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A volte ci che ci succede nell'arco di pochi istanti, ci rimane impresso nella memoria solo per per poco per

poi magari svanire per sempre, sono lassi di tempo che meritano invece di essere ricordati, perch fanno parte di quelle piece che il variegato circo umano mette in scena ogni giorno suo malgrado. Fermata d'autobus. Nel mezzo di cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura...'che la diritta via era smarrita e forse per sempre; s, perch i volti che si perdono anonimi nella foresta della notte si ripetono senza tempo, i vecchi come i giovani, gli uomini come le donne in quell'eterna processione che la solitudine. rano le !" di un #enerd sera qualunque, forse non proprio qualunque, dato che era il #enerd santo di passione e avevo accompagnato mia moglie a messa solo un paio d'ore prima, poi avevo cominciato il mio turno di lavoro. $l mio bus questa notte era come il guscio di un uovo, che atrasporta quel microcosmo umano fatto di mille sfaccettature proprio come un diamante che non brilla e che scivolando sull'asfalto umido di vino e bestemmie, affossa i sogni degli illusi nelle toilette intasate dei pub. %o percorso questa strada milioni di volte, la conosco oramai come le mie tasche, so che frugandoci dentro non ci troverei neanche un centesimo, solo perch qualcuno

prima di me ci ha gi& rovistato e cos tra una fermata e l'altra ho tutto il tempo di pensare, di scorrere la mia vita per vederla sempre uguale, per ricordare il passato e per riflettere come cambierebbe con la nascita di un figlio. $o e mia moglie ci siamo sposati vecchi; conobbi ster che avevo gi& passato da un pezzo la trentina, lei era invece pi' giovane di me ma non di molto e cos per recuperare il tempo perduto ci sposammo quasi subito. ('unico rimpianto adesso, quello di essere arrivati sulla cinquantina e non avere figli, premetto non che non ci abbiamo provato, anzi, ma non sono arrivati. ster una santa donna, ma quando si mette in testa certe idee difficile poi farla desistere, cos come si era incaponita che un figlio dovevamo averlo) *ci sono i metodi alternativi come la fecondazione artificiale+ mi diceva sempre, e io ribattevo che siamo troppo vecchi, per contro lei mi rispondeva che vecchio chi muore e questo chiudeva ogni discussione. $$ ,i sono acceso un'altra sigaretta, fuori ricomincia a piovere e cos mi riparo sotto i portici mentre aspetto che giunga l'ora di ripartire per l'ultima corsa, tra una boccata e l'altra ripenso che ster in fondo abbia ragione, anche a me piacerebbe diventare padre e l'idea di accontentarla, alla fine prende piede, sar& forse perch #enerd santo o pi' probabile solo perch l'amo e farei qualsiasi cosa per vederla felice. -n'aria ebete da uomo contento rischiara il mio volto e per la prima volta assaporo cosa voglia dire volere diventare padre. $$$ *...ma brutta mongoloide che non sei altro, vuoi starmi a sentire o no...+un suono stridulo come una porta che cigola irrompe irreale in questa sera da sogno. (ei avr& si e no sedici anni e sta' litigando al cellulare con sua madre, l'accompagna un'amica visibilmente a disagio che per che si tiene in disparte. (a ragazza che parla al cellulare sembra essere stata morsa da una vipera) * senti brutta stronza di merda, a me non importa un cazzo, sono comunque tua figlia e se tu sei solo una brutta mongoloide di merda che si fa metter i piedi in testa da sua sorella, non m'importa un cazzo...mi hai capito brutta mongoloide di merda+ . /quest'ultimo epiteto ripetuto per un'infinit& di volte0. (ei ha due passi da me che si agita come una leonessa in gabbia, ogni tanto mi lancia delle occhiatacce come se volesse fulminarmi, poi si ferma, ascolta per un istante all'altro capo del telefono, per poi riprendere a inveire nervosamente pi' feroce che mai. 1on sono riuscito a contare quante volte ha chiamato mongoloide di merda quella poveretta di sua madre, quante volte le ha urlato che non capisce un cazzo, e quante volte l'ha chiamata puttana. 2oi viene l'ora di ripartire, il bus si riempe di quei strani personaggi che solo la notte riesce a mettere assieme e la ragazza incazzosa con la sua degna compagna salgono anche loro per accomodarsi sui sedili in fondo. (a notte si fa pi' nera, ma colonna sonora non cambia, invece gli insulti si fanno pi' pesanti, la gente che sale come se assistesse suo malgrado a uno strano spettacolo, che stanotte s'inscena solo per loro) intravedo dallo specchietto i loro volti, un misto tra l'incredulo e il fastidio, alcuni scendono dopo poche fermate, altri invece si accomodano per godersi meglio lo spettacolo, per un'istante l'amica tenta di fermare

la ragazza al telefono con un timido, *ti prego non gridare cos+, ma senza effetto. 3uesta si alza, penso voglia finalmente scendere e invece incomincia a passeggiare avanti e indietro per tutto il bus in modo frenetico, adesso non parla pi', semplicemente sbraita) scendono cos dal cielo i cristi e le madonne, io invece vorrei tanto fermare questo stramaledetto bus, tirare il freno a mano e rivoltare come un calzino quella ragazzina prepotente, ma pi' che altro, mi piacerebbe menare sua madre, poi penso sia meglio continuare a guidare e farmi gli affari miei, cos cerco di pensare a ster, che mi sta' aspettando, alzata come sempre quando faccio i turni di notte. 4'un tratto le due ragazze si alzano di scatto e si precipitano verso l'uscita, la fermata passata da un po', ma io faccio finta di nulla, mi fermo apro le porte e le lascio scendere, quando chiudo e riparto, sento una serie d'insulti che mi accompagnano, ma io decido di non farci caso, sono vicino casa e questo che ora importa. $# 4'un tratto tutta quella voglia di diventare padre improvvisamente sparita, sono troppo vecchio per queste cose, l'ho sempre sostenuto, ster lo capir& e se non vorr& capire, pazienza, se ne dovr& fare una ragione prima o poi. 56 7oberto #assallo 89 : ;< : !;8<

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