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Un racconto di Daniel Croward

Le vie del borgo brulicavano di gente. Chiss quanti in passato avevano calpestato la strada lastricata, e chiss quante cose avrebbero potuto raccontare quelle pietre se solo avessero avuto il dono della parola. Picchio mi saltell di fianco come una trottola. Anche attraverso la calca, sapevo di non correre il rischio di perderlo da qualche parte. Mi stava sempre appiccicato -alle volte anche troppo- come un leccalecca sullavida lingua di un fanciullo. Ad un punto della strada, appena avemmo svoltato al crocicchio di Santa Margherita, il mio fedele aiutante Picchio, dal basso dei suoi quaranta centimetri, alz il braccio punteggiato di pustole ed indic il cielo. Bolle! Non sono bolle gli spiegai. Bisognava avere sempre una certa dose di pazienza quando si discuteva con un Boggart. Si tratta di palloni aerostatici. Non mi vorrai dire di non averne mai visto uno. Scosse il capo, squadrandomi come se gli avessi rivelato che sua madre era un centauro. Ah, be', dopotutto c sempre tempo per imparare cose nuove, dico bene? Nella tana dove sei cresciuto presumo non esistessero libri. Quelli da leggere, non da mangiare, intendo. Il Boggart emise un grugnito che pales la sua offesa e si volt dallaltra parte. Non mi avrebbe rivolto la parola per almeno mezzora. "Poco male. Almeno ora avr il tempo per concentrarmi come si deve".Avanzammo per circa un quarto di lega, prima di incontrare la prima scossa. Fu talmente potente che per poco rovinai a terra inciampando nel mio mantello nero. Questa s che bella potente! esclamai in una sorta di euforia. La persone che era ancora dentro alle abitazioni uscirono di corsa nelle strade con gli sguardi impauriti e la tremarella nelle gambe. Gli ignorai e tirai avanti, fino ad incontrare una grande piazza ottagonale piena zeppa di grosse tende dai colori variopinti e dalle forme simili a cuspidi. Dedussi si trattasse della tendopoli dei placchemotati, e che la piazza fosse niente pop dimeno che Sornion Square, eretta sulle rovine di Old Shem. Relitti di uomini brancolavano attorno a noi, mentre avanzamo verso il centro della piazza. Picchio li osservava con tristezza, forse provava pena per loro. I bambini giocavano a calcio utilizzando come pallone un frammento di materiale sintetico, e come porte due barattoli vuoti. Li evitammo facendo il giro largo. Gli sfasciati edifici devastati dal placcamoto creavano davanti a noi quello che sembrava proprio essere il cupo orizzonte di uno scenario post apocalittico. Lodore forte palesai, tappandomi le narici. Sembra che la frattura sia prossima. Bast che seguissimo la nube di vapore che gravava a poca distanza dalla nostra posizione, ed in breve raggiungemmo il sito del cedimento. Ovviamente il lastricato in rovina era cosparso di macerie. Una frotta di Orologiai era gi in posizione sul ciglio della voragine, alcuni attendevano di assicurare i rampini per calarsi di sotto, altri presidiavano la zona come se fossero nel loro territorio, cosa che non era assolutamente. Tre di essi si mossero nella nostra direzione, un frastuono di pistoni e sbuffi di vapore a ogni misurato passo. Quando mi furono davanti, il pi basso dei tre si chin per guardarmi in faccia. La notte sempre pi buia subito prima dellalba, nevvero Dean? Sei sempre qui a metterci i bastoni fra le ruote mi disse luomo a bordo della Meccanmoto, una sorta di macchina simpatetica che permetteva ai diversamente abili di muoversi come cavernicoli alle prime esperienze motorie. Erano quelli della Fine vicina dedussi, sporchi insurrez ionalisti che

blandivano lidea che il mondo, o meglio ci che ne rimaneva, sarebbe esploso sotto un manto di raggi fotonici radioattivi che avrebbero spazzato lintera umanit entro la fine dellanno venturo. Essi, a sostegno della loro teoria, facevano di tutto per sabotare i tentativi del governo e delle corporazioni ad esso affiliate di mantenere la pace nella citt, esattamente come stava accadendo in quel caso. "Sono solo palloni gonfiati vestiti da vecchie stufe" fu il mio personalissimo pensiero. Un grosso Orologiaio mi alit in bocca del vapore che sapeva di carbone bruciato. Era pi grosso di tutti, di altezza superiore ai due metri e mezzo. Dean? Ma io ti conoscono, sei quello che ha messo la toppa sulla Supernova Street. Mastro Dean lo corressi. E, giusto per informazione, quella non ho messo una toppa, ho semplicemente riallineato le lingue di placca comerano prima che il Behemoth cominciasse a fare la muta e le smuovesse dividendole in due come un melone. Placcamoto. cos che lo chiamate voi Tectologi? Tectomanti. Comunque sia, lo chiamiamo proprio cos, messer Rottame. Luomo fece spallucce, incurante dell offesa.Scenderemo prima a vedere se vero quello che dici, se il bestione che ingroppa la citt sta davvero per fare la muta, allora significa che la crepa porta direttamente sulla sua lurida pellaccia. Ovviamente di riferiva al tessuto cutaneo e sottocutaneo che rivestiva i circuiti biosintetici dellenorme creatura meccanomorfa che tutti conoscevano come il destriero di New Shem, il mostro dalla biblica reminiscenza sulla cui groppa sorgeva per l appunto la citt. Era incredibile pensare che quel groviglioso ammasso di ferro, carne e sangue sorreggesse e proteggesse la metropoli dai gas postatomici lasciati come ricordo dalla Quarta Guerra Mondiale allintera superficie terracquea del pianeta Terra. Potremo trapanarlo come si deve, continu lOrologiaio e allora s che giungerebbe finalmente il Giorno del Giudizio! Certo, se non fosse per alcune sottigliezze spiegai indicando loscurit a pochi metri dai miei piedi. L sotto brucia una fornace artificiale di trentamila gradi celsius. Dubito che qualcuno di voi riuscirebbe a toccarne il fondo mantenendo il proprio corpo in una forma anche solo vagamente solida. Perdonate se vi reco spiacevoli notizie, ma tutti sanno che la pellaccia, come la chiamate voi, del nostro titanico amico intoccabile da qualsiasi uomo o macchina. Abbastanza torrido, la sotto, ah s sinterpose Picchio, grugnendo e saltellando come un demente. Oserei dire infernale, se premettete rincarai la dose. D'altronde i circuiti crioammortizzanti hanno bisogno di avere vicino una costante fonte di calore per poter viaggiare alla massima potenza. Altrimenti, be potete immaginarlo, surgeleremo tutti all istante come le buste dei minestroni preconfezionati. Behemoth compreso. Gli Orologiai, i volti colmi di contrariet si disposero in modo tale da formare un muro davanti a noi, una barriera di sgangherati apparati tubolari, leve e trapezi metallici da cui spifferavano getti di vapore maleolente. Mi alzai in punta di piedi e lanciai una rapida occhiata tra i varchi delle loro tenute. La voragine, enorme, vomitava effluvi violacei e che intorbidivano laria. Non potevo permettere che inquinasse la piazza, altrimenti gli uomini e le donne che labitavano sarebbero stati costretti a traslocare in chiss quale altro buco fetido della citt. Feci un cenno a Picchio, e mossi le dita per formare dei segni magici. La pietra sotto ai piedi degli Orologiai, come da comando, sobbalz, sollevandosi tra crepe neonate e sporgenze ribelli. Limpressione era che un geyser se ne stesse per uscire dalla terra da un momento allaltro. Gli uomini persero dequilibrio e si ribaltarono, sbattendo la schiena a terra tra frotte di scintille e imprecazioni. A nanna, ragazzi. Sapevo che, una volta inchiodati al pavimento, le Meccanmoto si comportavano come le tartarughe, incapaci di rialzarsi senza un aiuto estraneo. Gli altri Orologiai, quelli che pattugliavano la zona, mi guardavano esterrefatti, ora incerti se sbarrarmi il passo o lasciarmi fare il mio (sottopagato) lavoro.

Approfittando della loro stato confusionale, mi avvicinai alla voragine. Sullorlo, lanciai lo sguardo sotto di me, e notai che la fossa scendeva fino a perdersi nellombra. I serpentari avevano nidificato nei solchi e nelle scanalature che tappezzavano le pareti dellenorme buco sottopla ccaneo, una massa mobile di uccelli rumorosi e affamati. Sospirai, e rivolsi unocchiata eloquente a Picchio. Con li occhi eternamente al di fuori delle orbite, il mio aiutante annu. Prese dalla sua saccoccia alcune strumentazioni di misurazione, tra cui un metro spettrale che sibilava emettendo onde sonore a bassa frequenza.Ci aspetta un bel lavoretto dichiarai. Dovremmo sbrigarci per, voglio finire prima dellora di cena. I veivoli sfrecciavano nel cielo terso, mentre ci rimboccavamo le maniche. Perch noi, della corporazione dei Tectomanti, salvatori poco apprezzati della citt, sgobbavamo anche di domenica.

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