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_-DISPENSA N’. 1. : CORSO DI TECNICA ‘DELLE TELECOMUNICAZIONI JIN. PARTICOLARE DI RADIOBRE NICH : + 7 ts Re : wee eg : se rt, we et ‘ i —ASTITUTO SVIZZERO DI TECNICA INDICE DELLE MATERIE DELLA DISPENSA N. 1 lnibvodisiawe 5 Son ES ag eth Bo) ag Dispositivi di segnalazione © © 2 ‘Che cosa @ un elettromagnete . ih | Ringe coe rate} Tl campanello elettrico : : Ps ie eis Se NS Domande . . . . ELTA tee eS Matematica. Bhs Coe i dB. 1, Addizione 5 Snitréalouy % ers Se Galant on & 5 2. Moltiplicazione er aod ear a 3, Sorgenti di correnti deboli =» © © ©.) 1. sy 8 Pile ¢ battei 5 ja + gam 8 Elettriciti lacohcsrathte: 45 tah aoe on » 8 Elettricita di contatio . . wright Ft pate 8 Ia pil Volta pig Tl «circuito » della corrente . . asia sae ¥ Che cosa ayviene in una pila? . .. Fe as Be 9 Domande » 10 Radiotecnica «5 | ss aoe eee Della trasmissione ¢ edelle ricezione cima. Nias vel 8 SUR Trasmissione . ee 1 iat patna Ricezione . Pere: cl 13 Magnetlang oe Ho he Pe ee eas a I poli. te a Cae Ney tT ana nae Tl campo magnetico . : ae £228 Tiesee 1b La direzione delle linee di sex 45: ape eM ae ie 9 Riunione di pit magneti - en re Sang kid Magnetizzazione di una sbarra di acciaio non magneticea . . 7. Domande f no, Shee Be ne aia gOS a Sh Matematica (Continuazione) © 2 2. 6 fw we ee 18 Le equazioni Ss Sato sole: oo RLY seegeme Sa Elettrotecnica generale. © 2 © 2 6 ss ee > 20 Intensita di corrente - Tensione - Resistenza . . 4 ett > eer Intensita di corrente Foe ee Ae peirroR is ‘Tensione Cfo an ints Bi Yoda 3/03 ohare Vinee age mae cei ‘Meditense 295 | Rs is Was Lok auth Se BBE Matomatien, “3.02 oS. ame cathe Geran” a8 Le equazioni (Contiititsione) ave ie pete eet aS Conclusione ee ARR eC gia he Tae tg pea gis ele ie Dy OO Norme per la soluzione ¢ l'invio dei compiti alla correzione . > 27 Compiti Sed SPR atlas ey eeu CIOeRUSTORT Db |_ Uoemc Ne CuAd ~Dabalrstats TELECOMUNICAZIONI - RADIO A CURA DELL'ISTITUTO SVIZZERO DI TECNICA | Diepensa M4 INTRODUZIONE Voi incominciate oggi lo studio delle Telecomunicazioni, cioe della scienza che insegna « tanza. Questa scienza & molto vecchia, ma fino al secolo scorso si é giovata di mezzi molto semplici. €i si comunicava Te notizie a distanza a mezzo di trombe o di fuochi e in seguito con altri mezzi che sfruttavano le propricti del suono della luce, Solo con la conoscenza dei principi fondamentali dell’Elettriciti ¢ delle sue applicazio- ni, fu possibile sviluppare Ia tecnica delle comunicazioni a distanza in modo molto rapide. Con poche decine di anni di sviluppo si & arrivati al punto attuale: essa @ uno dei pit grandi aiuti dell’umanita. Non sarcbbe pit possibile concepire Ia vita moderna senza di essa. Il campo di attiviti delle Telecomunicazioni estremamente vasto: si estende dal campanello di casa all'SOS li una nave nell’oceano, dal telegrafo Morse alle telescriventi, al telefono, alla radio ¢ alla televisione. I te- lefono ¢ il telegrafo con,e senza fili, ln radio e le cento altre tecniche legate alle comunicazioni vanno sempre pit estendendosi, sfruttando Ie forze di elementi esperti. Migliaia e migliaia di teeniei trovano il loro lavoro in questo campo ¢ c'@ posto per altre migliaia di buoni specialisti. & vero che lo sviluppo delle comunicazioni offre buone possibiliti a chi lavora in questo campo, ma ® anche necessario che chi lavora possegga delle buone cognizioni nel suo ramo. Per quanto labiliti, manuale possa es- sere importante, la sola pratiea non basta: la comprensione dei fenomeni ¢ Ia conoscenza delle loro relazioni sono i fondamenti indispensabili per il miglioramento delle condizioni ¢ del lavoro del tecnico. ea ora tra le vostre mani, ¢ vi studierete tutta la materia con Vaiuto di queste dis come un maestro, Vi formerete in questa materia un‘istruzione che vi permettera di qualunque domanda viverra rivolta in proposito. mparerete questa scienza con il nestro corso di Tecnica delle Telecomunieazioni, la cui prima Dispensa & wccorgerete del piacere che vi dara il sapere. Imparerete a conoscere tutti i segreti, se, che, diventate vostre, saranno da voi consultate rispondere esattamente a La successione degli argomenti @ stata attentamente studiata, in modo che voi possiate comprendere fl corso © seguirlo con attenzione. Vi preghiamo di lavorare con molta cura, di non saltare nulla e di essere fedeli ai nostri consigli e ai nostri sugzerimenti. Cosi avrete il massimo vantaggi dal. vo- stro studio, perlomeno vi parri di Pud darsi che, nella prima Dispensa. vi sembri di conoscere le cose con leggerezza sapere gil molte cose in proposito, Vi preghiamo perd di © di ricordarvi sempre che i fondamenti sono la parte piit importante per la comprensione di quel- lo che verri dopo e per la riuseita nello studio degli argomenti p sequito. B tosto_ che ici molto meglio dediearsi con attenziona allo studio delle cognizioni fond: che verranno in i. P DISPOSITIVI DI SEGNALAZIONE importanza fondamentale. Ci \ciamo con un esperimento, che per Ia scienza delle comunicazioni ha un: veri in aiuto '« elettr forza, il cui segreto non & ancora stato seoperto, Ci costrui- remo un elettromagnete. Comi », questa straordinari Che cosa @ un elettromagnete isolato, del comune Pensate per un momento di aver avvolto, intorno a una sharretta di ferro, del filo di filo da campanelli (fig. 1). Colleghiamo ora i due estremi del filo a una sorgente elettriciti, una pila da lampadina taseabile o un piccolo accumulatore, e interrom- Fig. piamo il collegamento con un pulsante da campanello (fig. 2). (Vi spiegheremo in seguito che cosa sono le pile e gli accu- mulatori). Un elettroteenico vi dirt che voi avete « chiuso il cireuito elettrico ». Con la chiusura del eir- sto easo premendo sul pulsante, voi date al- ita prodotta nella pila la possibilita di percorrere i Premete ora il pulsan to, in a) Telet fili ¢ Vavvolgimento, «Che cosa & sucesso? » vi domanderete voi. A prima vista ella 2, sotto alla sharretta di ferro circondata dall’avvolgi- Fig. 2 non & sucesso nulla. Proprio nulla? Avete notato Sbarro. foro fi ‘Awelgimento mento di filo di rame, e'era un pezzetto di ferro? E allora ae Jorgonte di cltrcit? (Par guardate attentamente e vedr e che nellistante in premete il pulsante ¢ chiudete il cireuito, il pezzetto di ferro salta e si attacca alla sbarretta (fig, 3). IL pezzetto di ferro “ viene attirato, Pulsonte Pozzo di ferro La sbarretta di ferro cireondata dall’avvolgimento di filo di rame @ diventata rovvisamente magnetizzata. Ricaviamo da cid il seguente insegnamento: Fig. 3 Se si circonda ua sharetta di ferro con un avvolgimento di filo di rame isolato e si collegano i due terminalia una pila, il ferro si magnetir: [Near i olelicite: peesi di ferro. Noi abl e l La corrente elettrica rende magnetico il ferro, Chia- In tale stato il ferro pud attirare altri amo fabbricato un elettromagnete. =n UU pesto i ferro meremo questo fenomeno elettromagnetismo. Wiene attratto Conoscerete certamente le ealamite che hanno la forma di un ferro di zante, Negli elettromagneti, per magnetizzare il ferro bisozna og wallo, Esse differiscono dagli elettromagneti, per- ché le ealamite sono sempre may volta tare in aiuto Ia eorrente elettrica, Invece le ealamite sono sempre magnetizaate; si ch qd ano « magnet Noi abbiamo immaginato di costruire un elettromagnete veramente in modo piuttosto sommario, In realti un clettromagnete viene costruito con maggior cura, 11 filo di rame non viene avvolto direttamente sul ferro, ma ail essa & molto simile ai rocchetti di filo da cucire. Sulla Fig. 4 bobina viene avvolto il filo, una spira aecanto all’altra © poi Bobina di uno strato sull'altro, ben ordinato, finchd si & riempita Ja, motriate olan Ma Per esempio legno I (fig. 4), materiale isolante. per esem shorta difero dolce | Per il nucleo di ferro di un elettromagnete, si prende lito il cosi detto « ferro dolce ». Un po" pi gheremo che cosa @ il « ferro dolee » ¢ perch si s prio questa quali Eletromognete ¢ rimandiamo la spiegazione, je pro- di ferro, Per adesso limitiamoci al fatto E ora vi domanderete: che cosa ce ne facciamo elettro- magnete che abbiamo fabbrieato? come potremo impiegarlo? Un lattromognete st fabbrica con une sbarra di ferro dolee una bobine « del flo metallico Eccovi subito un’applie: Il campanello ‘Tutti sapete, almeno in pratica, che cosa & un campanello elettrieo, Andate per esempio a trovare un vostro amico; troverete la porta della sua casa chiusa. Accanto alla porta trovate un piccolo bottone ¢ bastera che voi premiate il bottone: il campanello nell’interno snoneri ¢ il vostro amico sapri che e° qualcuno davanti alla sua porta e verra ad aprire, Una cosa molto sen @ molto pratica, Per costruire un campanello elettrico abbiamo bisogno di un elettromagnete. E possibile costruire un campanello elettrico solo se si dispone di un elettromagnete. La conoscenza del funzionamento ¢ della costruzione di un elettromagnete & la premessa per la costruzione di un campanello elettrico. Vediamo ora, come si costruisee un campanello elettrico. Sappiamo gia come & fatto un elettromagnete, indi- eato nella fig. 5 con EM. collegato con una sorgente di elettriciti B ¢ il col- ‘elettromagnete EM & M1 pezzo di ferro E viene ottiroto Jegamento @ interrotto dal pulsante K. Davanti al | quando si chude i cheuito H sestegne nucleo dell'elettromagnete, a uma certa distanza, mame as a i trova un pezzo di ferro E fissato a un sostezno Pulzonte K ees. nel punto M a mezzo di una molla Fy. Tl pezzo di P_ ‘inandosi ¢ al- Pezzo di ferro E ndicato dalla dop- ferro E pud dunque Jontanandosi dal nucleo, come & pia freceit in modo da chindere |] Sorgente K, il cirenito elettrico; la corrente circola nei fili e | 4 elt il cireuito elettrico; la corrent y fii Fig. 5 Premiamo sul pulsan nel’avvolgimento dell’elettromagnete ¢ il nucleo di questa diventa magnetico. Questo lo sappiamo gil, Perd avviene qualche cosa d’altro. Sapete pure che wea sharretta di ferro magnetizzato pud attirare a s@ dei piecoli pezzi di ferro, Infatti U'elettromagnete attira il ferro E, il quale resta attaccato al nucleo del- Velettromagnete finché voi premete sul pulsante K. Abban- donato il pulsante si interrompe il cireuito elettrieos di con- seguenza il nucleo dell’elettromagnete perde la proprieta di attirare il ferro e il ferro E viene riportato dalla molla nella posizione di prima, Questo movimento del ferro E av- viene ogni volta che si preme il pulsante ¢ che lo si lascia Hibero, IL dispositive da not ora eostruito non & ancora un | alig zorqenfedicorrenke campanello clettrico: per arrivarei dobbiamo fare ancora un asso avanti, \ af seconda molla Fs, come si vede nella fig, 6, Sulla molla appoggia la punta di una vite S, che 5 chiama vite di contatto. Cambiamo anche il collegamento dei fili alla pila, Tl filo che esee dall’elettromagnete non colleghiamolo pit: con la batteria direttamente, ma con la molla Fy; congi tatto $ con la batteria. L’altro filo che va dalla batteria all'elettromagnete resta collegato come prima. Fissiamo al ferro E amo invece In vite di con- Che cosa avviene ora, quando si preme sul pulsante K? Il cirenito si chiude © Ia corrente percorre Vavvolgimento dell’elettromagnete, magnetizzando ill nucleo di fer- ro, che attira il pezzo di ferro E. Perd nell'istante in cui E si muove per avvicinarsi all’elettromagnete, 1a molla F, si stacea dalla vite di contatto S, interrompendo Ia corrente. La corrente non circola pi, il nucleo dollelettromagnete perde il suo magnetismo e non. attira pitt il ferro E, che torna indietro, Appena Ja molla F, torna a contatto della vite S, il cireuito si chiude di nuovo; la corrente circola nel cireuito, il nucleo di ferro Fig. 7 tate Bact oe a rien ‘llontsuat dating 3x + 37u =? 7) Wa +b + 3b—6a=? 8) Gr + 2m + 4r —m—5r Soluzioni: 5) 37a 6) 75x 7) Sa + 4b 8) Sr + m 2. Moltiplicazione Due numeri che debbono essere moltiplicati tra loro si chiamano fattori, Moltiplicare due numeri si sommuare il primo fattore tante volte quante sono Ie unita del secondo fattore. Si debba moltiplicare 2 4. T numeri 2 e 4 si chiamano fattori. Tl secondo fattore, 4, & formato di quattro unith; per moltiplie 2 per 4 dovremo sommare il numero 2 quattro volte: Qda2s2enee 8 Itato & To stesso. Si pnd anche sommare due volte il fattore 4; il 1 Itato si chiama prodotto. Esempi: 1) 3 mele - 4 — 12 mele (il punto rappresenta il segno della moltiplicazione ¢ si legge « per »). jviamo ancora una volta m al posto di tutta la parola mela: 3m =4= 12m 2) Te+5 = Sox 3) By + 6 = 48 e due lettere tra loro, per esempio a - b, noi seriviamo sen ne. Quando non troviamo tra du significa che le due lettere Se dobbiamo moltiplie tato, lasciando via il segno della molt zione (il segno + 0 il segno — o il segno wri dunque sempre xy Invece dix + y si se 7x + y si seriver’: dunque sempre Txy Sz + b si seriveri dunque sempre 5b Se i fattori contengono lettere ¢ numeri si moltiplicano prima i numeri tra loro e poi le lettere tra loro. Esempi: 1) 3a + 56 = 15ab 2) Gx + ay = Dey 3) da- 3b + 3e = 36abe Si moltiplica prima 4 3 = 12, poi si moltipliea 12 & Babe. 4 = 266 poi si mettono Je lettere di seguito, I prodotto 1) a+ b+ 56 Anche qui st moltiplicano prima i numeri: 1+ 6+ 4 = 3. Poi vengono fe lettere: il prodotto ® Sabe: SORGENTI DI CORRENTI DEBOL® Pile e batterie In elettrotecnica si fa una distinzione fondamentale tra sorgenti di correnti deboli e sorgenti di correnti forti. Le correnti intense sono prodotte dalle grandi macchine chiamate dinamo e generatori, mentre le correnti de- boli sono prodotte da pile e batterie, campanelli elete nostre Iampade elettriche sono alimentate da corre in generale, sono alimentati da correnti deboli. ti forti, mentre i Prima di passare agli apparecchi con correnti deboli, noi vogliamo fermarci un momento sulle sorgenti di cor- renti deboli. Eleuriciti di strofinamento. Se noi strofiniamo con una pezza di lana una bacchetta di ebanite, a corpi leggeri, come pezzetti di carta, cenere eee. Questi corpi legae timo con Vebanite, vengono di nuovo respinti, La stessa proprieta si riseontra nel vetro strofinato con della seta, nella ceralacea strafinata con lana o feltro, nella carta ben secca strofinata con la mano ecc. Si dice che questi corpi per azione dello sfregamento si caricano di elettriciti e si chiama elettricita la causa che produce t effetti. Gia 600 anni prima di mile oservazione, adoperando un pezzo di ambra, In greco ambra si chiama « électron » © da questa parola & derivata « elettricit’ iti di strofinamento », sta aequista la proprieta di attirare dei dopo essere venti a contatto per um at- 10 smo dei sette sapienti della Grecia, Talote di Mileto, aveva fatto una si- », Sapete ora che cosa si intende con Vespressione « elettrici Noi siamo sempre in condizione di produree elettricith con questo mezzo, ma Ia quantita di elettricith che si ricava & talmente piecola, da non far funzionare nemmeno il campanello della fig. 6. Si tratta in generale di Aispositivi capaci di dare una corrente per una durata brevissima, come per esempio una seintilla, Per I'elet- troteenico pratico perd Ii corrente ¢lettriea per un tem- ragione d'essere solo un dispositive che produca w po notevole, Un modo di ottenere tale corrente & quello di sfruttare Ia trasformazione dell'energia chimica in energia elet- trica, come avviene nelle pile, Elettricita di contatto. La scoperta delW’elettriciti di contatio risale all’anno 1780, quando, il medico italiano Luigi Galvani osservi per caso che i muscoli della coseia di una rana si contraevano se si collegava il muscolo con il mervo @ mezzo dian cireuito formato da due metalli diversi, Galvani a quel tempo studiava il modo di rivelare Messenza della celebre « forza vitale ». A questo scopo egli attaccd una coscia di una rana con un filo di rame a una ringhiera di ferro, Ogni volta che la coscia toceava per caso uno dei ferri della ringhiera, i muscoli si contraevano violentemente. Galvani osservi i] fenomeno & pens) di averne trovato Ia spiegazione in quella forza vitale, in cui allora si credeva; egli rimase poi sempre fedele a questa sua interpretazione che si & dimostrata errata, Un altro fisico del tempo, Alessandro Volta, penetrd pitt profondamente nell’essenza di questo fenomeno, de- termind leo \dizioni in cui esso si produceya e arrivo alla scoperta della corrente clettrica. Bgli dimostrd che la contrazione dei muscoli della coscia della rana avveniva solo quando si adoperavano due smetalli di- versi per fare il collegamento; cio, quando si chindeva il eirenito formato dal muscolo della coscia ¢ da” due me Ni diversi, Ma perch Iavorare proprio con il muscolo della rana? Erano solo le coscie delle rane che possedevano questa proprieth? I successivi esperimenti di Volta dimostrarono che questo non era vero. jua salata: come tun liquide sa- pano nel cirenito gli stessi feno- Tnvece di adoperare il muscolo di una rana, egli ottenne lo stesso risultato impiegando dell’a ne esiste essuti animali. Si tratta in conclusione di immergere due metalli diversi lino ¢ di stabilire un contatto tra i due metalli, Quando cid avviene, si sv meni osservati da Galvani per la prima volta. Si pnd fare un facile esperimento dello stesso genere. Prendiamo un verme, an lombrivo, e mettiemolo su una lastra di rame, Se prendiaino un pezzetto di zineo, lo hagnamo con un po’ dacqua salata ¢ lo mettiamo pure di rame, vediamo che quando il yerme cammina sul rame e viene a toceare lo zinco, si contrae 1e se fo8se sottoposto a una seariea elettrica, sulla last violentemente, Dallo studio di questi fenomeni, Volta arrivé alla costruzione della prima pila, La pila di Volta. La prima pila costruita da Volta era formata da dischi di due metalli diversi, zineo ¢ rame, tra cui era inter- posto un disco di feltro bagnato con acqua acidulata. Questa pila era in condisione di eroxare della corrente Per aumentare Vefficacia di questa pila, Volta riuni insieme parecchi di questi elementi ¢ Ii dispose uno sul- time wo da formare una colonnina, Egli prese un disco di rame, del diametro di una paio dic tri, ci mise sopra un disco delle stesse dimensioni di feltro imbevuto con acqua inacidita eon wn un po’ di acide solforico, al di sopra pose un disco delle stesse dimensioni di zinco, ¢ poi di nuovo rame, feltro bagnato, zin- co ¢ cosi via, fino a formare uns piccola colonia terminante con un disco di zinco, Questa fu la prima batteria icevette it nome di pila di Volta, Paltro in n Anche voi potete costruirvi facilmente una pila di Volta. Invece di prendere dischi di rame, potete impiegar dei dischi di ottone, invece del feltro, basta della carta assorhente, bagnata con dell"ac- ‘qua, in cui siano state versate aleune gocee di acido solforica. Se collegate anche solo pochi ele- meuti com,due sottili fili ¢ poi toccate con la punta della lingua gli estremi dei duo fili, sen gusto caratteristico prodotto sulla vostra lingua dalla corrente elet aceendere una piccola lampadina elettrica, ma con un po’ di cura si pud arrivare anche a questo. Atenzione perd nell'uso dell’acido solforico. Per molto tempo la pila di Volta rimase la migliore sorgente i corrente. Una forma pitt perfezionata, che dava maggiore cor- rente e che era una pila di tipo moderno, era quella formata con un recipiente di vetro riempito con acqua acidulata con alcune Lompadina mmiergeva una lastra di rame € gocce di acido solforico; vi ma lastra di zinco, badando che le due lastre nom si toccassero nell'interno del recipiente, Collegando le due lastre con due fili, all'estremiti di essi si poteva ottenere uma corrente (fig. 11). Lostia di rome Pot postno (poe esate Lose di xinco Nella fig. 11, la pila alimenta una piecola lampadina elettrica. Acqua acidulote chiamano elettro I filo, si chiama polo, Nella pila si ha un polo ica con il segno + © un polo negativo che si Elatrodi positive che si indica con il segno Il « cireuito » della corrente, ‘cola in un filo elettrico, che ap- idea di quello La eorrente elettrica \e a un cirenito chiuso. Per farei m e ayviene in wn eirenito elettrico, pensate a una con- duttura d’acqua, Nella nostra pila della fig. 11 la lastra di rame & il polo positivo, a lastra di zineo il polo nega- 0 attra tivo, La corrente elettrica seorre dal polo pos vorso i fili alla Jampadina elettrica e, ancora attraverso 4 fili, al polo negativo, Allora bisogna pensare che nel- Limterno della pila la corrente cireoli dal polo negativo, zinco, attraverso il liquido al polo positivo, rame, chin- dendo cosi il cireuito. Un cirenito anslogo «i trova in natura, La pioggia cade Galle nuvole sulla terra, dove viene trasformata in va- pore ¢ sale nel cielo a formare le muvole, da cui una volta ritorneri sulla terra sotto forma di pioggia (fig. 12), Che cosa avviene in una pila? ‘La corrente prodotta da una pila noa dura eternamente: Ia corrente elettrien non pud essere formata dal nulla. Che cosa avviene nell’interno di una pila? ferno avvengono delle reazioni chimiche; dops Quando il circuito & chiuso e Ia pila fornisee corrente, nel waido e in seguito viene anche il giorno in cui oc- nto & necessario cambiare tun certo tempo di funziona ubiare gli elettrodi di metall ate in polvere. questi infatti si consumano ¢ dopo un certo tempo si riducono comple- Parleremo in una Dispensa suecessiva delle reazioni chic = ‘interno della pila, Per adesso Fig. 13 vi bastano le nozioni ch vi abbiamo dato. Torneremo anche in seguito sui particolari tecnici della costruzione saad YG) di una pila; per adosso diciamo solo, che Velettrodo. di Reaente © | EAire: Tame viene generalmente sostituite con un cilindeetto di diveiro carbo iam Se voi guardate dall’alto una pila, gli elettrodi di zinco © di carbone si presentano come nella fig, 13-a, Avrete gia capito dove vogliamo arrivare: al segno convenzionale che indica la pila negli schemi, Se ogni volta noi imo la pila come nella fig. 13-a, dopo un po’ diremmo: ma porché debbo sempre fare il cerchio i torno? E lasciandolo, noi arriviamo al simbolo della fix. 13-b. Poi it semplice fare wn trattino che un questo & realmente il simbolo . Lue segni orizzontali a destra ¢ « sinistra della pila cono i due filis i we al simbolo contennto nella fig. grosso punto, si arriva in conclusi ® stato preso per indicare la pil seqno corto rappresenta il polo positive, che si indica con il segno +. E per questo il segno del polo positivo & pitt spesso del segno del polo negativo. Per il polo a) Fig. 14 b) negative il sogne earner = Questa & la conver indie Piccolo botterio Grossa hotter evitare confusioni, noi prenderemo 'abitudine ¢ Seracia: de Sie: pe Garreia' ds val le lare oltre al simbolo sempre anch 0 © oppure — sottile « Iungo, ne dei segni europea; in America 4 dei nostri, Per segna- noid ‘con i segni contrar della polariti. Nella fig. 14-a trovate il simbolo di una piccola batteria formata da due piles nella fig. M-b si tratta di una grossa batteria formata dal collegamento di parecchie pile, Domande. 1, Come & formato un elemento della pila di Volta tende per pila di Volta? Qual’® il polo posi e il polo negative di una pila? Risposta alle domande di pag. 5. are una sharra di ferro 1. Si pnd magne reondandola con un avvolsimento «i filo di rame isolato, i cul estremi sono collegati a una sorgente di corrente elettrica, Un ea ipanello elettrico & formato da un elettromagneto, che alla ¢ di ferro posta davanti al suo nucleo. Quando la pias si apre, perché si tozlie il contatto tra una molletta fissata alls piastrina di ferro e una v tromaz iastrina di ferro ¢ questa ritorna nella sua posizione originaria, per azione di una molla, chiudendo nuovamente il circuito, L’elettromay continua, Alla piastrina di ferro & collegata una sferetta che nel suo movimento oscillatorio batte contro una te attira di nuove la piastrina di ferro e il gioco 3. Uni fili di collegamento, vo e dai janto di suoneria olettrico & formato da una sorgente di corrente, da un campanello elet 0 RADIOTECNICA Della trasmissione @ della ricezione tecnica & senza dubbio Ia parte pit importante, Non do- Dall’immenso campo delle telecomunie: i dalla prima dispensa noi incominciamo a intrattenervi vete temere di non essere in di quest ¢ della ricezione; i fenomeni che interessano nei particolari verranno affrontati in seguito. Facciamo insieme una visita a uno studio. Un silenzio assoluto regna nel fabbricato, Delle lampade ros: se avvertono dappertutto: Silen- aio! Si trasmette! La persona che ¢i accompagna apre con cautela una porta © noi entriamo, senza far rumore, in punta di piedi, nel- a sala di trasmissione: Maudito- rio (fig. 15). La trasmissione & incominciata; noi ci sediamo tran quillamente, ei guardiamo in giro © ascoltiamo. In realt quello che vediamo non ha nulla di evcezionale: Vorche- stra suona, il direttore dirize i stonatori come qualunque altro direttore; sonano bene © noi ci lasciamo trascinare dalla musica ¢ dimentichiamo il nostro scopo: vedere da vieino, renderei conto di quello che avviene durante una trasmissione, di quella cosa meravigliosa che si chia- ma radio. Franz Lehar dirige la radio orchestra svizzera(Soista Riccardo Tauber, in piel in prime plano). Con un accordo squillante si chiude la prima parte della trasmissione. Adesso, con un po" di calma, possiamo vedere da vicino come @ organizzata la cosa. Ci colpisce subito che non vi & un solo microfono, ma ce ne sono jiamo noi, «Si» ci risponde la parecehi, uno qui, uno li, un terzo in fondo, « Ma servono tutti? » doman nostra guida, « Perch2? ». « Un momento di pasienza e ve lo spiegheremo ». Cerchiamo per un momento di renderei conto come funziona un microfono; stiamo attenti a quello che ci dice Ja persona che ci accompagna: « Eeco un microfono (fig. 16). Quando si parla in questa sala, o si Fig. 16 Questo stru- mento trasforma le onde sonore in correnti elettriche, correnti foni- suona della musica, le onde sonore arrivane si microfoni. ‘cho 0 correnti musicali, ¢ queste correnti vengono inviate dentro un filo. Ecco Io seopo dei microfoni.) Attraverso i fili le correnti prodotte {dai suoni vengono trasmesse a distanze maggiori di quelli a cui po- trebbero arrivare i suomi direttamente ». wvitore del comune io del In 6 la cosa vi é nota; basta che pensiate a un telefono. Anche nel telefono c’é un mierofono, che & un prin utto simile a quello impiegato nella radio, solo che & alquanto pitt semplice. Per farvi capire il modo di funzionare del microfono, vogliamo fare ‘questo paragone: Pensiamo di essere sulla riva di un fume, le eui aeque seorrano tran- quille, ¢ vi gettiamo dentro delle pietre, grosse € piccole, Vediamo che cosa avviene alla superficie dell’acqua, che prima scorreva liseia uu € calma. Il fiume scorrendo porta con sé le onde, che i sassi formano cadendo nell’acqua. Pensate adesso di aver mandato un vostro amie a guardare quello che suecede un centinaio di metri pit a valle, Bgli guarda Ia su- perficie © esrea di capire quello che fate voi, Le onde che arriyano sono a volte molto grosse, @ volte molto picole. Il vostro amico penser’; « Eeco, adesso ha gettato nel finme una pictra grossa; invece adesso si tratta «li ima piccola ». Come vevlete si tratia di una interpretazione straordinariamente semplice dei fatti. Noi troviamo, sotto altra forma, gli stessi fenomeni nel caso del microfono. Al posto dell’acqua del fiume che seorre indisturbata, ab- biamo qui Vinvisibile corrente elettriea; il suono, ossia le onde sonore, sostituisce le pietre, srandi e piccole. Dovete cereare di comprendere bene che le onde sonore producono una perturbazione nella corrente elettriea che percorre il microfono ¢ che in assenza di suoni scorre via liseia. Diciamo che Ia corrente elettrica assume una forma a onde, diventando una corrente ondulatoria, Nel caso dell’acqua la perturbazione era visibile al- Vocehio, nel caso della corrente elettrica, non lo &, La perturbazione resta invisibile ¢ si propaga lunge il eir- ceuito elettrico. Dai microfoni esce un filo, che va all’emittente, la quale pud trovarsi anche in un‘altra localiti, Natwralmente non ha importanza che il microfono si trovi nello studio o in qualunque altro luego: occorre solo che esso sia collegato da un filo alla stazione trasmittente. (Ea stazione trasmittente ha altri compiti da adempiere ¢ su questi torneremo tra un momento, I microfoni possouo essere collegati per esempio su en campo di corse & Fannunciatore trasmette da li le notizie ai suoi ascoltatori. Trasmi: ne. Abbiamo visto, nella nostra visita all’auditorio, che parecchi nella sala, L’accompa- gnatore ci fornisce un'altra spiegazione. « Per avere una buona fusione dei suoni prodotti dai diversi strumenti che costituiscono Vorchestra, i microfoni vengono distribuiti in diversi Ivoghi della sala, In un'altra stanza, separata dall’anditorio © protetta da tutti i rumori, 1a cost detta sa- Ia di regia, sta il supervisore, che ascolta in un altoparlante quanto i suona nell’auditorio. Egli & se- to davanti_a un tayolo di ¢o- mando (fig. 17), dove sono colloca- ti numerosi disposi dei quali esti pnd controllare Pin tensiti dei soni che vengono rac- colti ¢ inviati dai singoli microfo- ni, Questo controllo @ importante, perch non succeda per exempio che i contrabbassi prendano il so- pravvento sui primi violini. Re- golat Je correnti dei singoli microfoni, i snoni ven- gono inviati alla stazione trasmit- tente. ivi, per mezzo Qui dobbiamo rifarci ancora ale Vesempio dei suono. Tutti suppiamo che le onde sonore vanno @iminuendo di intensiti a mano a mano che si al- Tontanano dalla sorgente, finch? diventano talmente deboli che non si sentono pitt, Allo stesso modo le correnti cscillanti nel filo si indeboliscono con il erescere della distanza, Nel loro cammino verso la stazione trasmittente bisogna rinforzarle. A questo scopo sono stati costruiti dei dispositivi che si chiamano amplificatori, mei quali le oscillazioni elettriche, ch sono costruiti gli amplificatori. : vi arrivano deboli, vengono trasformate in oscillazioni forti. Vi diremo in seguito come Quando arrivano alla stazione trasmittente, i suoni, trasfor- mati in oseillazioni elettriche e amplificati negli amplifiea- tori, sono di nuovo diventati delle deboli oscillazioni elettri- che. Queste vengono amplificate un‘altra volta e alluscita del'amplificatore alimentano un altoparlante di controllo che riproduce tutto quello che viene trasmesso dall’anditorio. Una visita alla stazione trasmittonte, cio’ al complesso di apparecehiature che permette di irradiare i suoni a tutto il mondo, introduce noi profani (perché per adesso siamo an- cora profani) in un mondo di meravislie teeniche fatte di ve~ tro ¢ di metallo (fig. 18). Vedete che abbiamo da imparare tuna grande quantita di cose; per adesso vogliamo raccon- tarvi solo le pitt importanti Nelle pagine precedenti avete imparato che le onde sonore, trasformate in oscillazioni elettriche, vengono inviate alla sta- zione trasmittente attraverso dei fili. Le oscillazioni elettriche yengono amplifieate ¢ con V'ainto di un altoparlante vengono di nuovo trasformate in suoni, che si possono udire, Ricor- datevi bene queste case. Fig. 18 Lvemittente ha il compito di produrre delle onde che possano abbandonare i conduttori e irradiarsi nell spazio. II tecnico dice che Ja stazione trasmittente produce oscillazioni elettriche dalta frequenza, Le oscilla- zioni elettriche, prodotte dal suono, si chiamano oscillazioni di basa frequenza, ¢ non possono venire irra- diate nello spazio, Anche di questi termini vi daremo al mo- mento opportuno uma spiegazione pit precisa. La stazione trasmittente, a meaz di valvole termoioniche grandi © piecole, produce Ie oscillazioni ad alta frequenza ¢ Je invia all’antenna, sostenuta da un altissimo pilone. Di qui le onde vengono irradiate nello spazio (fiz. 19). che eurano la trasmissione & quello di sovrapporre alle oscillazioni ad alta frequenza le oscillazioni 4 bass froquenza prodotte dai suoni ¢ inviato allemittente dallo studio, attraverso i fili. Le onde irradiate dalla stazione portano le oscillazioni a bassa frequenza; queste onde non si yedono ¢ non si sentono. Il compito dei teen Anche sulla tecnica dell’alia frequenza imparerete molte cose nel corso di queste dispense; per adesso ricordate che le onde ‘vengono irradiate dall’antenna in un modo che corrisponde a quello delle onde che si producono su uno specchio di acqua quando voi vi gettate dentro un sasso: si formano tanti cerchi che si vanno allargando. Le onde elettriche si propagano con Ia velociti di 300.000 km. al secondo, hace Ricezione. I toeniei delle. trasmissioni possono produrre onde di diversa Tunghezza: corte, medie ¢ Iunghe: ogni stazione trasmette con wna propria Iunghezza d’onda. Con Fapparee« chio ricevente si pud scegliere la Iunghezza d’onda che si vuole, tra tutte quelle che sono irradiate nello spa- zie. Questo & uno dei compiti dell’apparecehio ricevente, al quale arrivano le onde raccolte dallantenna, Fig. 19 Un secondo compito del rieevitore @ quello di anuptificare le onde ricevute, poiché este si sono molto indebo- lite nel loro viaggio fino all'apparecehio ricevente, E la stessa cosa che avete gid visto nella trasmissione, Come terz0 compito, Vapparecehio deve ricavare le osillazioni a bassa frequenza che sono sovrapposte a quel- le ad alta feequenza, deve cio’ separare le due apecie di oscillazioni. 6 Le oscillazioni a bassa frequenza, cosi isolate, sono troppo deboli per azionare un altopay ora amplificate. Questo @ Iu grande quanto si vuol te ¢ debbono es © delapparecehio ricevente; Vain tore pul All'useita dell'ampli crofono. di nuovo delle onde sonore, come quelle che erano state raceolte dal m Mentre nella trasmissione il compito del microfono & quello di trasformare te onde sonore in oscillazioni elettriche a bassa frequenza, il compito dell'altoparlante @ quello di tra bassa frequenza in onde s mare le oscillazioni elettriche a Kecovi, proprio nelle grandi li «di questi: fenome wee, quello che avvienc nella trasmissione e nella ricegione, Ciaseuno ciascuno degli apparecchi che occorrono per la trasmissione ¢ Ia ricezione, verranno spiegati anche nei pitt pi da voi stessi un apparecehio trasm Risposta alle domande di pag. 10. J. Un elemento di Volta consiste in due diseh hevuto di acqua acidulata con acido solforico. di metalli diversi, tra eui viene messo amo strato di feltra, in- La pila di Volta & formata dalla sovrappo di tanti clementi riuniti a contatto. jone di tanti elementi; si pnd dire che Ja pila ¢ una batteria formata da una lastra di rame¢ una Jastra di zinco in acqua € lo zinco il polo negativo. julata, il rame @ il polo po- MAGNETISMO | pol ‘Voi sapete intende con la parola elettromagnetismo, anche se non sapete nulla di che cosa sia reclmente il magnetismo. Vogliamo vedere ora qualche maggior particolare di questa forza della natura, Olire alle calamite a ferro di cavallo, che voi conoseete, esi- stono anche delle calamite diritte (fig. 20); queste si pos- sono ponsare formate raddrizaando una ealamita a ferro di Palo. Nord ___S) Polo sud cavallo (fig. 21). La forza di attrazione delle due estremith di un magnete diritto & Ia stessa, Le due estr iagnete. Uno dei poli si « © Valtro polo sud. si chia- Magneto dirtto mano poli del jama polo nord Se noi sospen jamo una ealamita di ta con un filo, i spone in una direzione hen definita (fig. 22). Nella po: modo che sia libera di givare come vuole, essa si dix one di riposo, un’estremita del magnete & rivolta ver Mognete dirito Magnete o ferro » ¢ ‘i covell 2) yrd della terra, Valtra verso il polo sud, Sen s0 il polo. prondiamo Mestremiti diretia verso il nord e la portiamo a guardare verso il polo sud, finché noi la teniamo con la mano, ci sta Kbera, ritorn ma appena la jento noi abbiamo visto che le 10 proprieta diverse e precisamente: una estremti rersi verso il polo nord, Con questo esperi mits del maynete ha dirige sempre verso il u tra estremita si di di muoversi liberamente, L’estremiti che si orienta vers che si rivolge verso il sud, la indichi sempre verso il sud, jaturalmente, quando si da al magnete la possibili nord, la 10 con chiama polo nord, Vestremiti esso o sottile, hun Ogni magnete ha un solo polo nord € un sole polo sud, sia esso grande 0 piccolo, g0 0 corto. UWago della bussola non @ altro che note, sostenuto nel suo ersi muovere liberamente (fig- 23). exo stu ima punta, in modo da po- Se prendiamo due magneti diritti e avviciniamo i due poli sud, vediamo che essi si respingono; lo stesso avviene, se ii avvieinare i due poli nord, Invece il polo nord id si attirano (fig. 24). tentiamo ¢ # il polo Possiamo fare lo stesso esperimento con un magnete diritto © Vago di una bussola, Ricaviamo da questi esper guente conehusio Repulsione — = a ‘Atraxtone Il campo magnetico Pus darsi che voi sti anche darsi dino, ma Quanto piit lontano voi siete wete dalla st lalla stu- fa ® grande vieino sapete tutti. fa, ¢ tanto minore & il calore che voi rieevete da essa. II calore che voi alla stufae diminuisee, a mano a mano che voi vi allontanate da essa, Questa @ uma cosa che © Che cosa e'enica tutte questo con i magneti? » vi do- manderete voi ed eecovi la risposta, I fisict hanno di: wio intorno a un ma; to campo magnetico. Quando mpo magnetico, pensate alla stufa ete esiste mostrate che nello 5 Limotur ai ferro tun invisibile campo, eh sentirete parlare del accesa ¢ al calore della stufa, Tl campo magnetic pud essere messo in evidenza suoi effetti, Uno dei tanti suai effetti @ Vattrazione ferro. Noi possiamo mettere in evidenza il ¢ gnetien in q (fiz, 25} © mettiamoei sopra un foglio di carta rigidas p tile © spargiamola sopra il foglio. I granelli sto modo, Prendiamo un magnete diritto Mognote ndiamo poi un eartoceio di limatura di ferro sot- tura di ferro si disporranno secondo delle I chiamano linee di forza (fis. Se muoveto il foglio di carta, le lines di forza stano sul foglio, Cosi avete ottenuto una fotografia delle ritto (fig. 28). linee di forza, prodotte da un magn La fig. gnete a vi rappresenta le linee di forza di un ma- erro di cavalo, jenza le lines di forza in un altro modo, se avete a disposizione tanti piccoli agh ete ed 30). Voi potete mettere in evi eli intorno al m ce di forza (1 da bussola. Dispo orientano secondo le Fig. 27 Le conta & appogsiota ol rmogn ee di forza son0 visbil Lo ws Compressione Aspirazione delle linee di forza del stesso n mpo di un magn Avete dunque ben compreso che le Tinee di forza di un magnete escono dal polo nor! ¢ rientrano nel magnete dal polo sud. Riunione di pitt magneti Met e dis guito a un polo nord venga un polo sud, come & i fig. 32. Otteniamo allora un 1 mpo ¢ delle dello stesso tipo di quelli di un unic jamo in fila pareechi magneti, in modo ch cato nell: grande che possiede un anche mettere insieme un magnete molto grosso, dispo- 33, pareechi piceoli magneti uno aecanto all'altro ¢ pits strati uno sopra altro, Questo nendo, come nella fi magnete cost combinato avr Ia stessa azione di un uni co magnete delle stesse dimensioni. 16 La direzione Tutte le linge di forza nel eampo di un magnete vanno naginate di dal polo nord al polo sud del maz mettere, nell’interno di un tubo da stufa, un piccolo e dall’alt ne soffata fuori. Chia aspira Varia ed estremita N la seconda, q Varia viene soffiata fuori inovimente nell’a- Questa aspirazione produce ria al di fuori del tubo. Cid si parte dell'aspirazione si stabilisce in un primo mo- mento una 704 dalla parte zona di compressione. L’aria intorno ea che dalla di bassa one € ‘opposta jortare Ie cose allo stato normale. Le della zona di pressione non re- stano pitt Ii, ma per Ia via pit: breve tendono ad andare nella zona di bassa pre: posto, Noi vediamo dunque che le masse daria is tin \ento fuori del tubo si comportano nello ete, F Si pud magnetizzare qualunque sharra di acciaio. Basta strofinare la sharra con un magnete ordinario, pureh abbastanza forte, Basta anche lasciare la sbarra da magnetizzare sotto T'azione di un campo magnetico per un netizza, da sola. certo tempo e allora la sbarra si Ora voi sapete che anche la nostra terra 4 un grande magnete con il suo polo nord e il suo polo sud. \icatore della direrione del nord. Potrebbe v sto fatto si basa Vimpiega dell’ago magnetizzato, come m ‘molto furbo. di magnetizzare una sharra di acciaio non magnetico, disponen- dola nella dir non? poi tanto stramba, e infatti si trova che dopo aleune settimane la barra di acciaio, che pri- 2, & diventata magnetica. Come si spiega questo fatto? Eecone Ia spiegarione: te a qualcuno, che si. ere ‘one nord-sud ¢ sottoponendola cost all'azione del campo magnetico della terra. Questa idea ma non cra magnet io non magnetica @ formata in realli da mero grandissimo di patti Ogni sbarra dit ace tiche, disposte in modo disordinato ¢ a caso, una viel Valtra e una sopra Valtea (fig. 34), Se una tale sharretta vi nel nostro ultimo esem- ud e sottoposta cosi al igneti si girano e men- Non magnetizzato he strofinata con un magnete 0, com ella direzione nord pio, disposta ‘campo magnetico terrestre, srano disposti disordinatamente © a caso, poi si 10 con tutti i loro poli nord da una stessa parte © poli sud dalla parte opposta (fig. 35). E con questo a sbarra, che prima non era magnetica, diventa poi mai piccolt tizzata. Ba jagneti che si orientano, the possibile sentire i piccoli Questo & possibile naturalmente con mezai complicati, Per rendere pereettibile il suono prodotto dai piccoli magneti che si muovono, si adoperano dei dispositivi di_amplifiea- ispense voi imparerete . Con questi appar si sente fo sericchiolia prodotto durante la. magnetizza- - Questo movi- mento, astacolato dell’attrito interno siell’a deve pro- tho del ealore durante la magnetizeazione ¢ anche questo & accertato. durre a Ponticelle mognetiche ordinate Lo diverse qualiti di ferro si comportano diversamente, se si chiama «ferro dolee » sottoposte alla operazione di magnetizzazione. La qualita di ferro cl iventa mae gmetica solo temporaneamente; perde il magnetismo molto rapida Inveco Vacciaio conserva permanen- io, Lo stato disordinato dei piccoli magneti & Io stato normale del « ferro dol- aio restano allineati e conservano il proprio allineamento; V'acciaio . 3 di questa Dispensa: ia la corrente elettrica. ferro dolee non conser- Il mode pid semplice di magnetizzare un pezzo di ferro & di seguire la tecnica della si circonda la sharra di ferro con parecehie spire di filo isolato, attraverso eui si So la sbarretia & di acciaio, conserveri il magnetismo ricevuto, mentre una sbarretta d .etismo, appena tolta la corrente dal filo. veri praticamente pil il m Questo & il motivo per cui si impiega solo ferro dolce per fabbricare il magnete di un campanello ¢ deseritty nel primo capitolo di questa Dispensa. 11 nucleo dell'elettromagnete deve essere magnetico, cio? at- tirare un altro pezzo di ferro, solo durante il tempo in cui la corrente circola nella bobina, Quando la eor- rente viene interrotta, i] nucelo dell’elettromagnete deve perdere il suo magnet Domande. 1. Che cosa avviene quando si sospende con un filo un magnete a sbarra in modo che sia libero di girare in un piano orizzontale? 2. Quali sono i poli di un maguete a sbarra? Quale & Ia leage che regola Vattrazione ¢ la repulsione di due magneti? Come si comportano le diverse qualiti di ferro, se sottoposte all'azione di un campo magnetico? Ww MATEMATICA (Continuazione da pag. 8). Lali tea 10 paragrafo che trattava della matematica vi ha fatto studiare dapprima laddizione e la sot- ben sapendo liamo la divisione alla Dispensa successiva ¢ trattiamo adesso delle equa- one ¢ poi la moltiplicazione, II paso successive sarebbe quello della divisione, m: quello che fa mo, rimar mi. per questo vi raccomandiame Ja massima attenzione! State hen attenti ¢ legget i questa riga per Ja massima cura Le equazioni Come avete visto dal titolo, passiamo a studiare le equazioni, Cominciamo col domandarei eguaglianza, Ma molto semplice: una egnagtianza ei dice che due cose sono uguali, come per esempi 2—=2 C=3,4-d Nelle due prime uguaglianze non e'® che Valfermazione che due cose sono uguali ¢ non si fa nessuna domanda, Nella terza uguaglianza e'é una domanda: quando 2, che 3 moltiplicato 1 @ uguale a 12? Evidentemente, quando x é uguale a 4, Solo nel caso che si verifichi quest’ultima condizione, che cio# x = 4, la terza & uguaglianza e noi lo abbiamo gia notato. La quinta uguaglianza @ una nostra yeechia conoscenza: & la for mula (1) della pag. 7 ¢ ci permette di caleolare la lunghezza della circonferenza: essa ¢ uguale a 3,14 molti> plieato per il diametro del cerchio, Ogni uguaglianza ha un primo e un secondo membro; il primo membro & quello che sta alla sinistra del s gno = ¢ il secondo membro & quello che sta alla destra, Nella seconda uguaglianza 2 + 4 2 il primo membro, i numero 8 il secondo membro, Tra i due membri dell’uguaglianza si interpone sempre il segno = (aguale). Consideriamo ancora la seconda uguagli i membri dell’uguaglianza. Abbiamo: 4:°3=8-3 ed eseguendo le operazioni =o T due membri dell’ugna; ava 2+ 4 = 8: moltiplichiamo per il numero 3 tutti ¢ due janza sono ancora nguali tra loro. Invece di moltiplicare per 3 tutti e due i membri delluguaglianza, noi possiamo moltiplicarli per qualunque altro numero, purché sia lo stesso numero per i due membri, e ottes hi, mo sempre che i due membri sono ugu: invece noi dividiamo per 2 i due membri della nostra uguaglianza, i due membri restano pure uguali: 8 8 2 4 jee | aig Pag due membri di una uguaglianza per lo stesso numero, i due membri Regola 14 I Se si dividono i due membri di una uguaglianza per lo stesso numero, i due membri sono ancora uguali, Voi non avrete mai imparato abbastanza queste due regole; nei ealeoli teenici troverete a ogni passo applica: zioni di queste regole, perch® sono il noceiolo di tutto il ealeolo delle equazioni, Se im una ngnaglianza 6'® una sola quantita che non conosciamo, noi la possiamo ealeolare. Con- sideriamo ancora una volta Vuguaglianza C = 3,14 > de Se noi sappiamo Ia lunghezga-del diametro d,\possiamo valeolare 1a lunghezza della circonferenza. Se per esempio il diametro é di 10 mm, la lnghezza della circonferenza 2 G = 3,14 * 10 = 314 mm, 18 Noi chia noi possiamo calcolare Ia quantita seonosciuta, chiamata incognita, iamo equazioni le uguaglianze che contengono una quantita scono imta; con Vaiuto dell’equazione Una equazione molto semplice ® questa: 10+ % = 20 T numeri 10 € 20 sono qquazione uantita note, conosciute, mentre «x» & Vincognita che noi non conosciamo, Questa e- pud tradurre in parole cosi: umero, che chiamiamo x, in modo che il risul- tato sia 20. Quale 2 il numero x? In questo caso la risposta @ facile: il numero 10 des Il numero 10 deve essere moltiplicato per un altzo c essore mol tiplicato per 2, per fare 20, La incognita da determinare, x, @ dunque uguale a 2 oss x = 2, B cost abbiamo risolto equazior ottenere il risultato, 10 + x = 20 abbiamo ottennto x = 2. Ripetiamo come abbiamo If primo membro dell’equazione era 10 + x ¢ in seguito @ diventato solo x. Ma la x la decima parte di 10, © come una mela é la decima parte di 10 mele, Il secondo membro era py ventato 2. Anche il 2% la decima parte di 20, 20 e poi Per ottenere x = 2 noi abbiamo diviso i due mombri dell’equazione per I) ¢ per la regola Ib questo & per= Supponiamo che Vequazione fosse stata 5 + x =10; allora avremmo dovuto dividere i due membri per 5, per caleolare x. Noi possiamo concludere che lere i due membri dell’equazione J numero che sta a moltiplicare incognita x, Questo procedimento si chi Paci ma soluzione di una equazione © serve per calcolare il valore dell"incognita no un altro esempio di soluzione di una equazione. Si ox data da risolvere la seguente equazione: 185 la domanda é: « qual’é x? » € si serive: x Poiché nel primo membro il numero che moltiplica v8 6, noi dividiamo i due membri dell’equa- zione per 6: 6+x=18 6ox 18 6-6 bro abbiamo 6 diviso 6, che fa 1 ¢ Vequazione diventa 18 ¢ come vi abbiamo git bro si tro Ripetiamo ancora una volta: per sisolvere un"equazione, lai nel vostro quaderno degli esercizi tante volte, finchd avrete capito chiaramente il m delle equazioni. sogna fare in modo che al primo m ‘ognita x da sola e nel secondo membro tutte le quantita note. Vi preghiamo di risolvere i sezuen mnismo della soluzione Esempi. Voi gig sapete che si pud tralasciare tra un numero ¢ una lettera il segno di moltiplicazione, costituito da un punto, Noi seriveremo in seguito 6x invece di 6+ x. 1) Bx 2) 6x=6 3) de =2 ax. 6x 6 4x 2 a 6~6 a74 I x z=1 x=5 idere i due membri ¢ Se guardate un po’ attentamente a questi esempi, vedrete che bisogna dl per il numero che sta moltiplicare incognita. Wequazione Por sapere se voi avete risalto giustamente un’equazione, basta introdurre il valore trovato per Vineognita nel- 19 Vequazione originaria ed eseguire i calcoli; i risultati det due membri devouo essere uguali, Facciamo questa pio 1: prova nellese aciamo il valore dell'incognita x = 3 nell’eq Bx = 24 8-3 = 24 w= 24 I due membri sono uguali ¢ il risultato & giusto. ELETTROTECNICA GENERALE Avete sen ate di corrente elettrica, Prima di procedere con le spi © delie prop 10 parlare frequentem radioteeniea, dovete diventare ben padroni dei concetti fondementa jet della corrente elettrica, Inter di corrente — Tensione — Resi Possiamo paragonare la corrente elettr le seguenti proprieti: con una corrente d’acqua. Pensate per un momento @ un fiume, La corrente di un fiume Ti fiume pud essere largo ¢ la corrente d’acqua molto grande oppure il fume pud essere piccolo e Ia corzente ere piceola. L’acqua del fiume pud scorrere lentamente i per il fianco div ira, oppure precipitare serosriando dacqua e: La corrente dacqua pué scorrere fino al mare, superando ostacoli come rupi, scogli ece., oppure pud ineontrare sulla sua strada resistenze che ne rendono difficile ii deflusso. attraverso tanto pi cola & la sezione del tubo, tanto maggiore Ia resistenza (Fi gure 36, 37, 38), Avrete sicuramente gia eapito pete meglio di noi che la corrente vlettriea seorre attraverse Ie condutture e viene condotta Iontano. Pud anche avvenire che Macqua sia avvi dutture ¢ le tubazioni offrono una resistenz: Per 10 utenti ee Pensate per un momento alle ruote mosse dall’acqua, come forse ne avrete costruite anche voi da ragazzi. Esse vengono messe sotto un rubinetto d'acqua, La minuseola turbina gira velocemente © con essa si pud far muoyere un . Noi diciamo che sotto il getto d’acqua, che giocattolo, anche tutta una s gioeattoli, una piccola of scende dal rubinetto sulle palette della ruota, c°e una pressione, Se la pressione dell’acqua che caile foe m nore, la piecola turbina non girerebbe cost. in fretta © non potrebbe maovere la no stra pi trebbe muovere tutti i nostri giveattoli, Ed Ia officina, o per lo meno non po- & una vera fortuna che neila nostr duttura dae grande. pressione 605) Perd la nostra conduttura @aequa non sa- rebbe capace di mettere in moto Is grand ruota del mull una_pressione Fecieh pia gremii paneer a ae macina, per mulino che trascina con sé Il ruscello che mette in moto Is ruota del mulino pnd avere una pendenza o una ¢ duta forte oppure piccola. Con una pen- Per 1000 utenti denza piecola si ha una piceola pressione @ecqua sulla rvota del mulino; per un cuscello che seende impetuosamente, la pressione dell’acqua é grande e cosi pure la potenza, “ ua si deve tenere conto di due grandeza (diferenza di livello). 10 ancora una volta alla nostra piecola turbina: Ja quantita d’acqua (portata) e la caduta I seende dal rubi- ina grande pressione sotto il getto d'acqua a, Altrimenti la piccola turbina non potrebbe avere una po- i nostro rubinetto, camminare tutti i & ormai chiaro che occorre avere netto © hatte sulle palette della ri tenza sufficente per muovere tutti i giocattoli. Se noi chiudiamo un po’ di el getto di acqua e la turbina non pud pit noi diminuiamo Ia pressione nostri giocattoli- Che cosa facciamo noi quando chiudiamo un po’ di pit il rubinetto? Introduciamo una resistenza nella con- duttura, @ la pressione dell’acqua riesee solo in parte @ superare Ia resistenza introdott I Koco una terza grandezza che deve essere presa in considerazione per comprendere quello che av- viene in una conduttura di acqua: la resistenza della tubatura stessa, maggior resistenza al passaggio dell’acqua che non quelli larghi. Se e conducono Vaequa nella nostra casa, molto Targhe © cost ralmente are le tubazioni I tubi stretti presentano na noi fossimo ricchi, potremmo o attendere _non dovrei quarto d’ora perch® si riempia la vasea da bagno. Perch? allora Pacqua won dovrebbe superare le grandi resistenze bi. stretti che impediseano la sua cor- Nelle condutture Wacqua, le stazioni di pompa o di elevazione fanno si che laequa el caso seorra nelle condutture (fig. 36, far seortere la corrente nei fili (Hg. 38). Nel primo caso la distribuzione avvie i condutture e thazioni, nel secondo caso a mezzo di cavi e di fili, Nelle condutture di grande diametro, con poca resistenaa, pud seorrere pit acqua € tubi sottili che conducono acqua nelle nostre ease © offro 1a di ama realmente seorre pitt aequa ch rente d’acqua una resistenza maggiore. La qu acqua che scorre nella conduttura grossa (che portata) pud (attengione: « pud ») essere pit grande che non nei tubi stretti Sono sufficient dal fil sot Heelies baie yeh nckag ee W pad poe one le he canducono La intensiti della corrente elettrica nei grossi cavi (fi- to pitr grande che nox nei fili pit: sott Ja corrente elettzien nelle nostre case 0 quelli impiegati Fig. 39 nei campanelli elettrici (fig. 39). Come acqua viene yompata dalla stazione di pompe nelle condutture con una grande pressione, cosi la centrale clettrica spinge, preme la corrente elettrica nei fill Perd gli elettrotecnici non impiegano il termine « pressione » ma invece dicono « tensione », So la pressione dell’acqua in una conduttura & troppo piecola, avvierie che nei punti pitt lontani della rete we delle Vacqua arriva solo goceia a gocein; perch nel Inngo eammino che Macqua deve percorrere, le resi ta fine la scarsa pressione che spinge V'aequa non & pit: sufficiente per lunghe tubazioni sono tanto Forti che superarle, Le pompe servono per dare all’acqua la pressione sufficiente, Anche qui ili, Pereid la centrale elettriea deve Qualche cosa di simile avviene nelle reti per la distribuzione dell’elettricit rente deve percorrere lunghi cammini ¢ superare le resistenze offerte ¢ produrre la corr 1e sufficiente, perché essa possa superare le resistenze, La corrente elettrica deve essere inviata nei. fil elettriea, ado- perare la parola tensione invece di pressione; perché quello che nel caso dell’acqua viene indicato con il a, alla « tensione ». te elettrica con la pressi con una grande « pressione », E meglio, parlando di eorren nome di « pressione », corrisponde, nel caso della corrente elet Per la corrente elettrica si hanno le tre sé Intensita di corrente — tensione — resistenza. Vi consigliamo di ricordare sempre una cosa che vi sari utile in moltissime eircostanze: Quando avrete qualche diffcolta a comprendere un qualsiasi fatto che si riferisea al comportamento della corrente elettrica, ¢ particolarmente alla sua intensita, alia tensione o alla resistenza, pensate alle grandezze corrispondenti nel caso della corrente d’acqua, Vedrete che allora vi saci facile eo prendere. i e neswuno trover’ dar . TI concotto di misura é una ¢osa spontanea nell"uomo. Oceorre ‘ora che Velettrotecnico abbia a disposizione tre altre unita di misura: Campere, il volt e Vohm. Lo hinghezre wrano in metri o in chilon © qualehe cosa se voi dite: « lun- Ampire & Vuniti di misura per Vintensita di corrente Volt & Vuniti di misura per la rensione Ohm & Vunita di misura per la resistenza Intensita di corrente ‘it di corrente mi Gi jore di 1 ampére. E chiaro? André Marie Ampere (1775-1836) er ella allora giovane seienza del chiamata « ampére ». > a parlare della corrente elettrica, 10 ampére & una inter ‘elettricita. In suo onore Supponiamo di voler misurare la portata di un corso d’acqua in ampére: un fiume verri valutato pére, un ruscello a 100 ampére ¢ una piccola conduttura di acqua a 1) 0 anche 5 ampére, Inoltre tuna officina ad acqua abbisognera di 1 000 ampere, per nare, una ruota da niulino 10 ampére ¢ Ia tur- bina ad acqua di quando eravate raazzi di forse mezzo ampere the razza di discorso mi fate? » penserete voi; « Macqua ura in ampére », Lo sappiamo anche noi che I'ae- qua non si misura in ampére, ma vi abbiamo fatto questo di- 30 per farvi un paragone. 10 di attaceare alla rete di corrente elettriea diversi La tensione della rete & la stessa per tutti i motori. amo che cosa succede per la intensiti di corrente, Per sempio, un motore ichieder’i I) ampére e bisogna dargli 10 ampére, altrimenti non lavora bene. Un piccolo motore, come quelli di un trapano di officina, richiede solo ipere © con tale corrente fa il suo lavoro a meray Grosso protetore D’altra parte siccome quest’ultimo consuma men meno ampére, svilupperi anche una potenza iminore di un motore a 10 ampere. Un motore da giocattoli richiede solo 1/10 aia ‘0 come consumo, ma Per le lampade elettriche possiamo stabilire de Ingrosso proiettore (fig. 40) consuma 100 ampere ¢ illu 9 il cielo notturno, Una lampada a incandescenza (fig. 41)’ consuma 5 ampére: essa & pitt economica come consumo, perd produce tun risultato molto pit modesto di quello di un proiettore. Anche qui abbiamo supposto che tanto il proiettore, quanto la Jampadina attaceati alla stessa rete di energia elettrica, cioé lavorino con Ia stessa tensio1 A casa vostra avete La luce elettriea © sulla ¢ una valvola. Vi sarete accorti che ogni tanto suceede si brucia © si deve sostituires voi la dovete comprare ¢ ev tuna valvola da 10 ampére 0 da 6 ampére secondo la nieces appareeehi elettrici collegati con la rete. Vedete che in pratiea vol adoperate git 1a n Lvintensita di corrente & Ja quantita di elettr ciamo il sol che passa in un filo nell’unita o confronto con Vaequa, all’intensiti di corr di tempo, il secondo. Se fae- te corrisponde la portata, ¢ioe Ia qua che passa attraverso una sezione del tubo nell"unith di tempo. Ric Intensita di corrente @ la quantita di elettricita che passa attraverso una sezione del filo nell’ unité di tempo, Tensione La pressione volt. Non & una caldaia a yapore si misura in atmosfere; la tensione della corrente elettrica si misura in necessario ormai, fare mpre il paragone con 'acqua e perckd parleremo seuz’altro di « » e di qvolt », « Vorrei una pila per 4,5 volt » dice la gente (fig. 42). « Daten 2 na lampadina tascabi da triea da una lampadina el volt» dice un tale (fig, 43), mentre un altro va a com ferro da stiro per la tensione di 220 volt. La lempadina sioccendecon | Per di 435 volt solo di morte! Alta tens ture elettriche, e noi sappiamo che ne » trovate se ito su certi pali delle ei fili sostenati da quet pali passa la corrente olettrica con una tensione elevata «i 10.€00 volt © anche 100.000 volt: alta tensione (fig. 44). Queste sono cose di tutti i giorni, Nello studio delle Dispense, voi Le pile fornice una ten- | imparerete che vi sono delle regole precise per la tensione, Voi s- stone di 45 volt pete gia che nella rete domestica per la luce la corrente elettrica scor- re con una « pressione » di 125 volt oppure 160 volt o anche 220 volt. = regione grandivtima i Tensione PS Hf) 21% Fenzione. ROP 188So8 voir Tenslone 220 volt Anche senza voler tornare continuamente al paragone dell’acqua dobbii nei tubi con una determinata pressione, che pud variare di maginare. Torniamo no osservare che questa viene spinta volta in volta, per motivi che potete voi stessi im- jamo bene Midea che ci si que alla nostra tensione, Fis mo fatti della tensione: Per tensione in una conduttura di corrente elettriea si intende la pressione, con cui la corrente elet- trica viene spinta nel circuito. Avete fatto conoscenza con due dei tre concetti for damentali: intensita corrente, tensione; vi man- Fig. 45 ca di conoscere 1a resistenza elettrica, Ma prima Lar A hwotn di parlare della resistenza, e il concetto di cireuito elettrico. yogliamo chiari ere Una pompa aspira Pacqua da un bacino e ta im mette sotto pressione nella tubazione (fig. 45), Alla fine della tubazione acqua viene fuori ¢ cade su la ruota dit un m Asplrasione ino, Ia muove e cade di nuovo nel bacino, Noi possiamo parlare di una circola- 23 sione di aequa o di un ci corso dell’acqua, cio’ il circuito. Nel cirenito elettrico le condixis certa tensione, porta, sul sto ca ha una circolazione, un circuito. Resistenza ‘Trattiamo adesso del terzo concetto fondas mentale: resistenza, La resistenza si mi ra in ohm, Questo nome proviene dal no- me del fisico tedesco Giorgio Simone Ohm, come avviene per il volt, chiamato cost dal fisico italiano Alessandro Volta. vn cirevitor 1 eleltrico t 1 Se voi pompate Pacqua con certa pres i que- a pres: ¢ in una conduttara, al sta, che supponiamo molto iunga, quella che c’era alla par- Ia pressione & diminuita, Perche? ~ jolie, che formano gli strat SEA cues bono un cite delfaequa pompata sotto pre sletico anche se | fil) non tubo, strofinano contro le pareti sone in forma di creole esse_vengono trattenute da piccole irregolarita delle pareti, poi sfug- 19 ad arrestarsi un po? piit © cosi via. Le altre goecioline d'ac- qua che si muovono verso il mezzo del a Intenvita di Le, Tecnica dei collegamenti . : eh ee 5 ; Collegamento di pile A ae Aes NO j Collegamento in serie. 5 =. ee ee i 6 cae Collegamento in parallelo. . . se Sik eaer ey, ; Alcuni esempi d’applicazione . 6 2s fee eB Domande = oa RSs oA. Oe Colldgasicnts Gf talptealt Pdnmpiaclli ee ee ay aa ’ Collegamento semplice delle pile - =. 6s - 4 + 0 Collegamento « misto > delle pile... . . ss > WD Dispositivo di chiamata a cartellini Ss ee”. ae Domande . >. ee o-- ee ee Radiotecnica ae » 1B eS Le onde eletiriche . .- > ae * . » B Che eos’ I'« étere »? . ‘ ese: mee ae. Se Domande . « ros Sri pt ee, 4. La moltiplicazione dei numeri interi . . pit Sana 5. La divisione dei numeri interi. . te At 6. La moltiplicazione dei numeri decimali. —. ieee Spe, 3) 7. La divisione dei numeri decimali .. janes As Impianti telegratici ‘ ANS cae perce » 19 ’ I-telegrafo Morse. <6 2 ee ew 19 Lalfabeto Morse 2. he Eb eae RN SD. 2 Costituzione di un impianto span AS ot ae L’amplificazione delle correnti eh ae Collegamienti tclegrafici a eorrenti di lavoro ¢ di riposo ee Domande * Spe, Se etee Paleig DAR. et rae ae, Conclusione BSG Ae z es 88 Compiti i Bt ace papeeiee isa " TABELLE CONTENUTE NELLA DISPENSA N. 2 ; Tabella N. Serie elettrolitiea delle tensioni . —. + Ak Tabella N. Pile galvaniche a eee Risa ey Sa oy Stampato come manoscritto azione, prestito © diffusione in genere di questa dispensa, Ogni anche in riassunto, proibita, ‘Tutti i diritti, in particolare la traduzione im lingue straniere, sono GOnSC: Pl TEENMEA PELE TELECOMUNICAZIONI - RADIO A CURA DELL'ISTITUTO SVIZZERO DI TECNICA Dispensa RIASSUNTO DELLA MATERIA TRATTATA NELLA DISPENSA PRECEDENTE ‘Terminato lo studio della prima Dispensa, ayrete avuto agio, nell zioni apprese. Vogliamo ripeterle ora brevemente. 2p to Fld wicallcn tetinn, neso angen tina alates di Seren Glens xs uote a de ins cons 2000 acne Dies ie tppecede rule, contesion dij claitroria aries (3 Gladrags aie ove sia do df rveeurieneln elttlen: La corrente elettr genera in questa u Ie vostre cogni grado di comp: ie avete imparato Nel Capitola seguente avete cor enti di corrente debole ¢ contemporanea che cosa siano elettricita « di sfrega Pelettricita « di contatto », Voi sapete ormai bene che cosa nifieh Alessandro Volta, grande seienziato italiano, costrui fa prima pila, basandosi ali es ‘con le coseie di ran 9 questi dus La « pila voltiana », si chiamd questa prima 1a da piastrine di duc metalli differenti, tra Ic quali era inserito un panno di feltro imbevuto di acqua acidulata, La pila voltiana fu linizio dello sviluppo na serie di altre pile migliori, che vi deseri jo, allo seopo di Avete poi appreso i fon- li si respingono © poli o rezione delle linee di for- ideo di aceiaio che ne sia Continuando nella lettura della prima Dispens tare una stazione avere un’idea delle operazioni che si compiono durant ¢ dell’elettromagnetismo. Vi é st inoltre vi & stato spiegato, cosa sono 10 mostrato che poli ampo magnetico ¢ | re il magnetismo ad un Un Capitolo particolare era dedicato allo studio della corrente elettrica, ¢ avete cosi appreso i concetti di « ine tensita di corremie », « tensione » e « resistenza ». tazione. tutte forse toceato tematica abbiamo trattato dapprima Vaddizione, la sottrazione © la molt inte dalla seuola. Anche parlando delle « equazioni » non si tavia bisogna insistere, perché vi fissiate bene in mente proprio qu wzione delle equazioni vi sari molto utile anche per i caleoli pity semplici. Nel campo della n sto Capitolo, poiché la trasforn E molto importante riflettere bene su tutte le nozioni e « maturare » cosi, quanto si appreso. Questo c glio & molto serio. Devete meditare vari da questa o da quel punto di vista e chiedervi continuamente, se avete veram¢ po questo lavoro coscienzioso tutta la materia di studio sara diventata vostra proprieti SORGENTI DI CORRENTE NELLA TECNICA DELLE TELECOMUNICAZIONI sono costituite le pile. Avete infatti imparato come era composta come fi ila di Volta. Dalla pila voltiana ebbe orizine, col tempo, una vera pila eletirica, apace di fornire i iaggiore di corrente. Cid si otteneva, immergendo in un vaso di vetro, © nente acido solforieo diluito, una pi zinco ed una piastra d tuiva il polo positive, quella di zinco il polo negativo della pila. Voi conose Collegando le due piastre per mezzo di un circuito conduttore, si otteneya una corret Le due piastre di metallo (quella di rame ¢ quella di zinco) si chiamano «elettrodin, La corr si forma nella pila, esce dal polo positivo e, attraverso il circuito conduttore, raggiange il polo neg altre parole, essa seorre dalla piastra di rame alla piastra di zinco. nvece di una piastra di rame ed una di zineo, si possono pure ustre, inco ed una di carbone. Ora é necessario perd apprendere altre cos AWaltim mparato che cosa si intenda per « tensione elettriea ». Ora fr: elettrodi di una pila esiste proprio una tensione elettriea, che si pud perfino ratore di tensione che vi spiegheremo in seguito, Avete inoltre gii appreso che, mede- Materiali costituenti gli elettrodi delle pile, La tensione fornita da una pila varia a seconda dei materiali che ne costituiseono gli elettrodi. Esistono eerti materiali molto adatti per formare gli elettrodi, perch®, messi in una pila, forniscono tensioni relativamente toriali inveee sono nieno adatti. Gon degli esperimenti si pus trovare senzaltro, 4 materiali fra i quali, in una pila, si forma la tensione maggiore, Nella tabella qui accan nere in considerazione per la fabbries Serie cletirolitica 0 sono Tabella N. 1 In questo elenco questi materiali sono dispos i Tensione in volt ordine di succession iniziando cioé con metalli « comuni » Estee verso I'alluminio | ¢ terminando con metalli « nobili », in modo da formare quel fa ciniabaese a cents Sietemtmeetioclla rintate i Metallo Onervate che fa questa tabella il carbone & compreso tra 1 minio non nobile| a Zinco. metalli nobili argento e oro. & necessario che impariate questa tabella a memoria, poiché potrete ritrovarla qui in questa dispensa ogni qual Ferro volta ¥i oceorreri Cadmio Affineh® possiate meglio comprendere Is Nichel Della, vi facciamo qualche iit di questa ta mpio: La pila che presenta la massima tensione, e precisamente 2,95 volt, @ quella che possiede un elettrodo di alluminio e Valtro li oro. Dato il prezzo, non si usano naturalmente elettrodi Woro; ma poiché nella « serie delle ni» il earbone pre= cede immediatamente oro, si possono usare elettrodé di ear- hone invece che elettrodi d'oro. Metallo nobile Ed eccovi una re a generale: levono sempre scegliere per gli elettrod dei materiali che siano distanti il pit possibile fra loro e delle tensioni ». vieini sono i materiali nella serie, ¢ pit piccola @ la tensione sviluppata tea di essi in una pila. jente tra rame e di 1,80 — 0,69 ‘0 invece dell’allu mbo @ uguale a solamente 1,8— 1,33 = 0.48 volt. 1,01 volt. 10, che & molto pit diffuso in natura, non occorre venga nelle pile, Oltxe all’a do solforico diluito vengono usati nelle pile altri liq altri acidi diluiti e anche soluzioni di certi sali. Quando una pila for terno di essa si sviluppano sempre delle 1% Te quali uno dei due elettrodi, ¢ precisamente quello costituito da metallo meno nobile, si consuma. Quando vi diciamo che una pila (costituita da una piastra di zineo ed una me, con soluzi acido solforico come elettrolita) fornisce una tensione di 1,1 volt. dovete perd tener sempre presente che la in- tensita di sviluppata @ minuscola, Inoltre questo tipo di pila non & in seguito alla reazione chimiea, presso Melettrode di zinco si sviluppa cont jrogeno; oFe questo gs, mescolandosi con aria, forma la cosiddetta miscela detonante che pud esplodere con fa- idi, 9 elettroliti, per usare il termine tecnico, o per uso pratico, perch? ciliti. Inoltze le bollicine di idrogeno si de- bro ae ae positano sulla superficie dell’elettrode di ra- Aconene, me, isolandolo in tal modo, dopo un certo anna Z + Cinaroor tempo, dal contatto con acido. Una pila di sicarbone pace questo genre si esaurisce quindi rapidamen- te, finch la sua tensione scompare completa mente. Questo effetto non desiderato Biossido di ma polarizzazione della pila, Cimdrod rstvonese capitoli seguenti vedrete in che modo si pnd Selusione ridurre questo inconveniente, cme i clorure Gees femmonice etna poreellana: molto usata in pr detta « pila Leclanché so per esempio negli -ontra spes ianti di campanelli Forse voi la conoscete meglio in un‘altra sua forma assai comune, quella della pila per lampactine taseabili. La pila Leclanché @ costituita da un bastoneino di car- bastoncino di carbone con jossido di manganese. (II bios ha la proprieti di fis 5 ess0 serve quindi a ritardare Ia polarizzazione deila ae a far si che la tensio rapidamente). I hastoncing di rineo viene generalmente so-tituito con un cilindro di zinco (fig. I-b). In uogo del «i ‘otta si_pud usare anche un sacchetto contenente { zzeti di biossido di manganese legato attorno all‘elettrodo di carbone. Nel- (pag. 3) si vede un siffatto elettrodo di carbone a saerhetto, 0 sido di che si forma nella Pila Bunsen. Un altro tipo di a Bunsen» dal nome del suo i te di vetro si chiama « p 10 da un recipic robusto cilindro di zinco il quesultimo si trova un b 10 di carbone ito di acide solforico oncenteato. La pila Bu quasi per nien Pila Daniell. sono contenutii u cipiente principale & riem- «iro di terracoita contiene aeido nitri Hehe aedecherip quasi 1,9 volt e la sua tensione non varia ies Va ricordata pure la «pila Daniell», costituita da un cilindro di terracot- lato da un cilindro di rame ¢ immerso in un vaso di vetro contenente s0- luzione satura di solfato di rame. Nell’interno del cilindro di terracotta, riempito jone di solfato di zinco, si trova un bastonciao ione della pila pud raggiungere 1,11 vol dit zineo. La ten Le pile finora deseritte sono tutte cosiddette pile «a Liquid ; di questo ge- ls nere ne ealstono’d'altronde! numeroel altrh tipt, alcuiil det quali sono clencati nella ee Pile a seceo. Olire alle pile « a liquido » esistono pure le cosiddette « pile a seceo». In queste pile non esiste il vaso di vetro destinato a contenere il liquido elettrolitico: Lsehvo agen ar G6 © lo stesso elettrodo di zinco che fa da reeipiente, in quanto assume Ia forma i an | pila per lompotina tscoble biechierino (fig. 3). In questo biechierino di zinco @ infilato un saechetto contenente un miscuglio di carbone e biossido dim ganese, nonehi un bastoneina di carbone che fa da clettrodo ¢ che sporge dalla parete superiore dell'elettrodo di zines, come si vede nella fig. 3. La pila a seco & poi riempita con segatura oppure gelatina imbevuta di una soluzione di eloruro ammo- nico o simile. Tl eilindro di zinco, che ha il fondo come chiere, & richiuso in alto con un dischetto di cartone e sigillato on uno speciale mastice 0 vernice (fig. 4). Solutions di cloruro aite da paree: aerate Le « batterie per lampadine tascabili » sono cost chie (generalmente tre) di queste pile. Le cosiddette «batterie |<. chert conbios: che » per apparecchi. radio, che forse gia conoseete, sono | S8oa@mangunese costituite da molte di queste pile. ilindeo dizineo: ile a secco D'altra parte si fabbricano anche mensior giori, usate generalmente per ’alimentazione di impianti di cam ents Panelli e di segnalazione. 2 Custodia dicartone 2 (pag. 4) sono clencate le pitt importanti pile} Séimatenapiashica nido ». Nella tabella sono stampata niche indicat trovate indicati due diversi elettrodi nella me- desima pila, essi sono generalmente separati per mezzo di un cilindro di terracotta. Nei casi, in cui Nella penultima colonna della tabella si trovano i dati sulla cosiddetta « resistenza interna » delle pile, A que- Sto proposito necessaria una breve delucidazione. Come gii avete appreso, ogni conduttore clettrico oppone luna certa resistenza al passaggio della corrente. T conduttori che collegano ira di loro gli elettrodi di una p + Pes. altraverso un eampanello oppure una lampadina, costituiscono la parte esterna del circuito. Ma, ¢o- me abbiamo gid aecennato una volta, il circuito della corrente si chiude nell'interno della pila. Esattamente co- me la parte esterna del eireuito, anche la part a certa resistenza al passagzio della corrente. terna oppone 1a della parte interna del cireuito si chiama « resistenza valore dipende dalle dimensioni della pila e dalla disposi crna » della pila, Domande Da che cosa dipende la te Che cos" Vel In quali g Elettrodo nterna positive in ohn Pila Daniell z Rame 5 Acido. nitrico} Pila Bunsen fumante, Carbone Pila s i Solfato di Meidinger Fame Rame Pila K fiserdececoeomg| ones Rame Carbone (e bi- ‘ossido di man- ganese) Pila Soluzione di cloruro Leclaaché ammonico Carbone (© ossido di man ganese) Pila a Soluzione di eloruro sacehetto ammonico Carbone (© bi- Soluzione di cloruro me eames Pila a seeco Zinco 4 ossido di ammonico eee) Pila allacido: - Acido solforico di-] Bicrom: cron Zinco | Ivito potassio Carbone 0,08 Soluzione di potas| Ossido di sa causti Pila Lalande Ferro 0,01-0,06 Osservaziones! valori di tensione indicati nella tabella si riferiscono a mente usat di grandezza uguale comune- MATEMATICA 3. Le equ Avete appreso per ni (Continuazione dalla Dispensa N. 1, pag > due regole, di eni la regola 2-a diceva quanto sezu «Lnumeri che stanno in un membro dell’equazione a moltiplieare, possono essere trasportati_ ne Valtro membro a dividere ». Un esempio vi serviri meglio a richiamare alla memoria la regola: La regola 2 . Eccone un esempio: Alle volte capita che cs, mel seguente caso: gnita x sia nello stesso tempo moltiplicata per un numero e divisa per un altro, ps x2 776 Anche questa equazione si pud risolvere usando Te regole el modo ¢ Com e abbiamo imparate, Dobbiamo trasformarla in jel primo membro soltanto Pincogni 3, che si trova sotto la Tinea di frazione, Usando Ia regola 2-b, we 2S — 6 i trasforma quinili nella seguente: Ora perd la x non & ancora isolata, poiché si trova ancora unita al fattore 2. Usando la regola 2-0 el questo 2 dividendo il secondo membro dell’equazione per 2, ¢ pertanto Pequazione 2x = 6-3 diventa moltiplicande per 3 il secondo membro; equa ra a aes 3 . z Last =o ax = 2°56 domande di pag. 3 la dipende pi dai materiali che costituiscon palin versi gli elettrodi di una pila, P. es. Ia ito no in pile «a liquido » ¢ pile « a seco ». Ja pila Bunsen sono pile « liquide usate in pra TECNICA DEI COLLEGAMENTI T collegamenti, di cui si tratta nella elettrotecnica, riguardano Ia co rente e degli wt sssione reciproca delle sorgenti di cor aatori di corrente fra di loro e con Ja relativa rete di conduttori, Nella Dispensa N, 1 ¢ nel primo Capitolo di tio le p di corrente, le cosiddette « pile ». Ora dovete apprendere come si possono collegare tra di loro reechie di queste pile in modo da formare delle batterie. Di questo trattano appunto i Capitoli se- muenti. Dispensa avete cono semplie’ sorue wate pile ha una tensione di 1,5 volt, im altre parole o; é capace di « spingere » l'elettricita con una fornita da una pila non deve perd superare una certa inten forza che si misura appunto in volt, La corrente Dvaltra parte Vintensiti di corrente dipende dalle proprieta dell’utiliz- zatore di corrente allacciato. Esistono infatti utilizzatori che per fun- zionare consumano molta corrente, altri che ne abbisognano di poca. Pensate per analogia ad una fontana a zampillo. Una piecola fontana ha tuna piecola corrente d’acqita, una gmde fontana ha una grande cor- rente dacqua, E per quanto riguarda la pressione dell’acqua, possiamo pure fare una analogia: se la pressione é forte, Macqua zampilleri molto in alto, se inveee & debole, ne conseguir’ un’altezza limitata dello zam- pillo. Quella che nel caso della fontana @ la pressione dell’acqua, nel caso della corrente elettrica & Ia « tensione ». Qui perd si vuole parlare di sorgenti di corrente. Paragoniamo Ie Hostre tre sorgenti di pile della fig. 5. a tre aomini capaci di sollevare eiascuno un secchio pieno di acqua all’altez tei (fig. 6) rrente, cio’ le tre di 1,5 me- Per il momento te nostre pile della fig. 5 non crogano ancora al Fig.6 corrente, perd esse si trovano « sotto tensione », Anche i tre della fig. 6 non erogano ancora ni Vacqua nei seechi sollevati possi utilizzare; basterebhe infatti cl lasciassero scorrere Vacqua. a della lore aequa. de git una ceria pressio li uomini roves Collegamento La pressione ese fata dai secchi, sari tanto pitt forte, q ja quale li no sollevato i secchi e dalla quale avranno rovesciato T'aequa, che abbiamo paragonato alle tre pil exza di 1,5 metri, La tensione di ciaseu onta a 1,5 volt loro slore 10 in maniera adeguata, unendo sia mettendosi nel giusto co 1 saranno in grado di sollevare Tacqua ad un‘altezza tre volte superiore, ossia a rovesciata, La fiz. 7 legamento tra loro, essi di triplicare la pressione dell’ ostea come devono procedere i tre uomini. L’uo- mo «1» porge il suo secehio all'uomo «2»: questo lo passa all'uomo «3». In definitiva, mentre Tuomo A secchio dacqua ad un‘altezza di 1,3 metri soltanto, per mezzo de suo compayno €2» pud portare il seechio « 3 metri (1.5 met va di eaduta dellacqua a Fig.7 tw constatazione: Nel modo, in cui collaborano i tre wo- mini della fig. 7, passandosi i seechio, uno dopo Caltro, % possibile aumentare sola- fezza dicaduta dell acqua mente la pressione dell’ac- (consponde allapressione) | fin T tre = 15mt15mttSm=45m i Waris cecqua=tsecchioy | elfetto della loro azione os bai : ento della pressione del- Facqua in seguito all’aumen. to delValtezea di caduta del: Facgqua stessa Torniamo ora alle nostre tre pile, Ogni pila possiede, co- me sappiamo, una tensione _ 4 (pensate alla pressione del- 4.2e3 lavonanoin serie Facqua) di 1,5 volt, 5; perd non si pud far Tensione= 4.5volF Fig.6 ] ammonta almeno a 4.5 volt, Tensione (pressione olettrica} Poich® perd disponiamo di 15V + 15V+15V= 45 Volt tre pile da 1,5 volt basta collegare le tre pile u- na dictro Paltra per ottene- tensione di 4,5. volt. 4 203 colleqariinsene Osserviamo in proposito Ja a 8. 11 polo positivo della Uintensita dicanrente = 4ampere) nto in serie. Si dice qui fornita da tre pile da 1,5 volt col ollega plessiva che viene to collegate in serie, La tensione elettrica co le a 4,5 volt, zate in serie @ 6 mo che una delle tre pile possa fornire al massimo una le collegate in serie non possono fornire pitt di 1 ampere, che i tre uomini hanno sollevato un solo secchio no rovesciato da quell’altezza. Invece Ia pressio metri Valtezza, dalla quale essa viene rovesciata. guente titi dacqua = ercitata dall’acqua @ ammentata, ess 12 conclusione, riportata in termini elettrotecnici, corrente dil ampére. Allora anche le Infatti se osservate di nuovo la fig. 1 seed vedete e Vhan- ta a 45 3 da se 45 o) all’altezza d 1 Nel collegamento in serie di pile, la tensione @ uguale alla somma delle singole tensioni. La inten- siti: di corrente invece rimane inalterata, Voi conoscete pero fin dalla prima Dispensa Jn rappresentazione sche n tratto corto € grosso, quello negative da un tratto I figurato da zione, otteniamo la fig. 9-b. Ney si fa per delle lunghe linee di collegamento fra le singole pile, ¢ si disegna ja bate wieato nella fig. 9-c. Collegamen Nella fig. 10 si v o in parallelo, Je un altro modo, in cui possono collaborare i tre uomini coi loro seechi. Anche ora ognuno di loro é eapace di sollevare un secchio all'altezza di 1,5 metri. Questa volta perd essi non si sono disposti uno dietro all’altro, bensi uno aecanto all’al- tro, parallelamente, ¢ roves contenuto dei loro see- 1 modo i tre uomini non ha ntato Paltezza dalla quale viene rovesciata Vacqua, che & sempre 1,5 metri, perd invece di rovesciare un solo seechio ne rovesciano tre assieme, e hanno i quantita di La pressione dell’acqua invece stessa. E dunque chiaro che, nel joilo in cui. collaborano i tre womini nel- a fig, 10, cioe uno accanto alPaltro, «in parallelo », per dirla con termine elettro tecnico, & possibile soltanto aumentare la ntiti d'acqua rovesciata, ma non la pres wercitata dall’acqua, che rima- e inalterata. aumentato Anche nel caso delle nostre pile & la stes sa cosa. Osservate infatti I fig. L1, nella quale le tre pile sono collegate una accan- to alPaltra, cot cin parallelon. Ciascuna pila fornisee una tensione di 1,5 volt. Le tre pile in parailelo Iorniscono pure soltanto 1,5 volt, poiché la tensione e- lettriea, analogamente alla pressione dellaequa nel ca degli uomini coi seeehi, mane inalterata, Invece la nsiti di corrente che le Ire pile possono erogare as pitt grande di quel- pila, Infatti, se pensate an- cora al paragone della ra 10, notate che i tre uom di la Se ognuna delle pile & eapace di erogare da sola tranno dare insieme 3 ampare. Ed eceo quindi la conclusione: 40 € sottile, Usando questa rapprese lavorano assieme, in parallelo, e rovesciano assieme i loro sei Wacqua & maggiore, La stessa cosa avviene per le tre pile. fe dall’alto, le tre pile collegate in serie ¢ costituenti in tal modo una hatteria, corrispondono alla fig, 9-a. atica, nella quale il polo positive & raf- Ea Cn eee

oppure «D», ma soltanto verso «B ». Essa non pud neppure passare da «D» ad «A» 0 «By, ma solo a « €», ¢ rispettivamente da « G » a «D >, Non esiste quindi alean collegamento tra il conduttore « A» — «By ed il conduttore « C» «Dy, Fissiamo quindi la seguente convenzione ate indicano che fra di loro non esiste aleun collega- Negli schemi, le linee semplicemente in mento elettrico. Se si vuole invece indicare che due collegate elettricamente nello segnare nel punto dincrod Collegamento 1 Slob peonp dove dovrebbe esserci il co [i=e 14a 30 punto (fig. 21-b). (Immaginatevi che il pun- {o rappresenti Ia saldatura tra Te due lines col. legate). o) D Conduttori inerociati In questo caso, ciot nella rappresentazione del- Conduttonincraciati Colleaahealora 21-b (a sinistra), la corrente pud passare senza colleamento (ediseqnato un puntoy da cA» in «B»¢ in« D » come pure da « B» in «A» e in «D>». Lo schema a destra nella fig, 21-b indica due line che sono nello stesso tempo collegate elettricamente, La corrente pud passare da «A>, sud punto Pincrocio, contemporaneamente in « B», «C» 6 «D », Essa potrebbe anche seorrere, prov «Do», verso «A>, «C» 0 «B», Coneludendo : Ie ince che si inerociano ¢ che presentano nell’ Negli se tersezione un grosso pu no che este sono collegate tra loro. mpianto dotato di due a preilisposte in modo che, quando preme ill pulsant. sempre soltanto o uno o Valtro di essi. Per raggiungere questo scopo si usa u commutatore, come schizzato nella fig. 22. Questo commutatore lascia passare la corrente attrayerso 1a swoneria jeria «2», secondo la posizione, in ent si trova, e si presenta all'incirea come & m In certi casi pud e: Disegnate ora nel vostro quaderno d’esercitazione (che dovrebbe sen pro trovarsi a portata di mano durante lo studio delle Dispense) i eol- legamento della fig, 22 ¢ indicate con le frecee il percorso della cor- rente per entrambe le posizioni del commutatore, Cid vi potra service Aosercizio, Quando si desidera che, premendo il pulsante, suonino contempora- neamente due campanelli i i, bisogna effettuare il collgamento della fig. 24. Premendo indifferentemente, sia il pul sante «1», come il pulsante «2» stoneranno in ogni caso entrambi i campanelii. Dallo schema risulta inoltre chiaramente che le due nerie sono collegate in serie tra loro. Alle volte potrebbe darsi che la tensione delle due pile collegate in serie non fosse suffciente per far funzionare i due campanelli. In que- sto caso non esiste altro rimedio che quello di aumentare la ter .. aggiungendo altre pile in se 1 Secorido la posizione ast commuta— Fore C,pnemendoiilpulsante suanere: Tunoappuret'aitna ésmpsnelio. ne, il che Per comprendere meglio quest’alfermazione, pensate ai tre womini co pieni dacqua. Se essi si dispo ono uno dietro Palteo (cioe serie), Valtezza di caduta quindi Ia pressione dell'acqua diventano maggiori. La « pres sione » dell"aequa vorrisponde alla upressione» elettrica, ciot alla tensione, Collegando quine i pitt pile in serie, & possibile aumentare Ia tensione e atte- valore sufficiente per 0 di entrambe le Disegnate ora nel quaderno il medesimo i oa commu legati in ser come nella fig. 24, ¢ con una batteria eostituita da quattra uu Se ci sono parecehi campanel He int parallelo, Oecorte « periore che non nel solite caso, poid Premendo un pulsante qualsiasi suonanofuthicampaneliinsieme Or Premendoipulsante 4 svonano. entrambiicampanelli lpusanre2 svone un ssiocamps- in = In questi e negli ospe mera proviene Supponiamo pe tivo a cartellini, impianto di enon pit attratta dalf'elettromagnete, Invece la leva A ed loché & facile verificare da quale camera proviene la chiamata, jiamata a cat mento meecanico del disposi che devono suonare tutti contemporaneamente, quando si preme uno qualsiasi bisogna di solito eseguire i collegamenti s nati la fig. 25. In questo caso tutte le suonerie rado di erogare unvintensita di corrente rente coll corrente, 1,5 volt per avere 3 volt. i olleghiamo una seconda costituita re dla due pile da cosi il primo esempio di un collegamento « misto » tra loro, e abbi Spesso si richiede Ia costeuzis nel quale premendo I'no d diun impianto indieato nella fig. 26. Se le due suonerie sono ug suoneranno pitt piano di qua \do il pulsante « Ly esse jo suoni la suoneria sola quando si preme i pulsante «2». Gid & facilmente comprensibile, it quanto nel primo caso le due suonerie sono collegate in tre nel secondo caso vi ® una sola sto ta pera sempre dalla medesima batteria, Infatti le pile collegate in serie erogano una tensione Com superiore, cosi gli utilizzatori di corrente coll setie tra loro richiedono una tensione superiore DISPOSITIVO DI CHIAMATA A CARTELLINI Spesso accade ch | debba poter asionare la anti pulsanti, Contempo- non venga premuto allora comparira la cifra « lispositive di q Un piccolo elettromagnete & collegato in serie con Ia stioneria (fig. 27). Premendo il pulsante nume- ro 2, la corrente passa non solo attraverso alla sio- neria, ma anche attraverso I'elettromagnete EM. imperniata in D. a un altro Una piccola levetta di ferro H Viene attratta dall'glettromagnete ¢ braccio di leva A. All di questo braceio & fissata una piastrina o cartellino portante la cifra «2», Per azione del proprio peso, il ear- tellino ‘lietro una del quadro, di modo che diventa visibile viene abbandou posizione di cartellino col Quando il pulsante nella camer to, Ia leva torna di scatto nella 4 mostra anche in forma lini per tre pulsanti. ‘0. In realti clettromagneti ¢ le leve vengono sistemati ralmente il quadro i chiamata @ munito anche di Wicatori, previsto per sci locali. TI hottone che sporge late- ralmente a destra dalla cassetta di lini serve a riportare le leverte nella posizione primitiva, ossia a « cancel lare » i numeri nelle finestrelle L--4- Cassetta 3 cartel- lin evvisatoni nelli_ sono collegate in parallelo tra loro, come vanno collegate le pile della batteria? Come si chiama un di- spositive che permette di indieare da quale ea. mera sia stato stionato il campanello? Cassetraa cartellini Impianto semplice dichiamata.a carfellinicon suonenia RADIOTECNICA jone di quella Dispensa vi é stato si tratta dapprima soltanto di rendery nei loro Cid vale anche per questo Capitolo nel campo della radio- invece verranno trattati in dettaglio piit ava twpettt principal teoaten. T procedi La radioteenica §, come sicuramente i ‘ma cosa, conoscere queste onde: sapete, la tecnica delle onde elettriche; dobbit Le onde elettriche Come sapete, le antenne delle stazioni radio irradiano delle invisibi ‘onde non sono pe- x) tutte gual. Infatti esse possono trasportare non solo det programmi radiolonici, ma anche det segnali di oltre alle vere © proprie stazioni radiofoniche, esistono pure i trasmettitori radiote- i trasmettitori di televi che trasmettitori per numerosi altri scopi (fig, 30). Per comprendere piit rapidamente, cosa sono le onde elettriche € conoscere le loro proprieti, conviene ancora ostervare le onde nel- Facqua, le quali, nella loro formazione e propagazione, hanno con le onde elettriche, Quando un sasso viene fatto cadere nell’acqua ( no attorno al punto di caduta delle onde concent no allontanando sempre pi Im 31), si forma- Onda nacictelegnatica ie che si val sei ‘Onda difelevisione Wacqua sia sistemata una grande parete di vetro, dietro la quale possiate contemplare i fenomeni della forma- zione e della propazazione delle onde, come rio (fie gura 32). Lasciando cadere in acqua un sassolino piccolo, si formano delle onde piccole (fi mano delle. gro frammezzo (fig. 33). 32). Se invece si butta um sasso grosso, ‘onde con alte creste ¢ profondi ayvall 3 Fig 36 Le onde sono dunque onde negative, T infatti © «lunghezza onda » mza_che passa monte ed il termine «B> della valle sue- powono existere i asst dalle fig quindi poco profonde. Nel primo caso si parla di onde deb oli (fig di onde far ti (fig, 37). Pitv alte sono le xe profonde le semionde negative, e pit: forti di (fig. 38). ntano le onde E necessario tenere ben presente che la lunghezza d‘ non ha nulla a che vedere con la intensita (0 a piexza) delle onde, Con identica Iunghezza d’onda sip sono avere ande Forti ¢ deboli, con Ita dalla figura 39. Pitt le onde si allontanano dal punto di caduta della pietra (detto « punto di perturbazione ») pity deboli diventano, Cid & rap- presentato schematicamente nella fig, 40. Osservate che la lui ghezza delle onde rimane sempre la stessa, per quanto le onde vadano diventando. sempre piit debol Fig. 37 La distanza «1» & uguale alla distanza ‘Onda debole Taspetto delle onde che vanno mi se non incontrino aleun ostacolo. | «IL, © cost pure alla distanza « HI » ed alla distanza «IV>. Se immaginiamo u- perficie doll’aeq eer (fig. 41, pa vediamo chiaramet te Ia forma delle nite, per quale direzione venga tracciata la sezione: calmente che es na mpre Jo stesso, supponendo nat Onda fortissima turalmente avere un’al chi alle volte si formano delle onde cor- te, altre volte delle onile lunghe (fig. 42). Della di ri trattato dettagliatamente in seguito, ente lunghezza delle onde vi Fi Vacqua, che sono vi ora abbiamo trattato delle onde nel- Bisogna ora aggiungere che esistono (oltre a quelle elettriche) altre onde invisibili, p. es. le onde sonore. Le onde sonore si propagano, partendo dal punto di perturbazione, in modo analo; « perturbazione » nel caso delle onde sono- re} sempre una sorgente sonora, p. es, una a (fig. 43). Contrariamente alle onde dell’a qua, le onde sonore non si propagano su un piano n tutte le direzioni e quindi anche lateralmen te, verso il basso @ verso alto. Anche le on- dal punto di per- turbazione si indeboliscono sempre pi, pro- de sonore, allontanand prio come le onde dell’aequa. Questo smorzamento delle onde sonore non si pui percepire con Vecchi un organo apposito per la sensazione del dal punto di perturbazione, fica appunto, che Vonda so indebolita durante il percorso dalla sor- io (fig. 43). gente al nostro orece Anche la Iuee tuita da onde dell’aria, bensi da onde dell’ oto ondulatorio; Ia luce perd non & costi- ‘a apiegate lo basta cone subito che cosa si intenda per « étere ». Ad og statare che anche le onde I opagano in modo simile alle onde sonore ed alle onde dell’acqua (fig. 44). Anche le onde la radio sono onde invisibili dell'etere (fig. 45, pag. 16}. Esse prop: i 300 000 chilometri al secondo. Le sai pi wwe soltanto : la loro velocita di propag: 30 metri al secondo, Cui nan si sone, , mole ite / Laluceé unmoto ondvstonicdelierene: dell’ Leonde radio sone onde deiterere Velocita cypropagazione bir 30000o%rn alsedondo netr lobo. stess non pud essere il veieolo della Ince, poie & appunto Varia, ma qualche cosa daltre, VPétere. Il suono inveee, a differenza delle onde elettriche © della luce, ha come suo veieolo Varia. Infani il vento anon pud far deviare la luce urgano, ma le onde radio arrivano uzualm far deviare il sono dal suo percorso, fortissimo, pud esservi Ia tempest 0 al nostro appareechio: infatti le onde radio sono onde dell’é Ora voi osserverete: & stato detto radio e le onde Iuminose si comportan Entrambe le onde, quelle della radio e quelle della uc ferenti tra di loro quanto lo possono essere le onde de consideriamo mo che anche questi si distinguono dalla attraverso anche a corpi solidi non trasparenti. 16 re, Essi dicono ch cosa, ¢ per lo chiamano « étere », itiamoci quindi all’ipot verso, Esso non cominci no, Varia stessa ch Wetere, e lo & pure la mates Liétere & dappertutto! ravers il eorpo-solido « vetro », dat Tuminose non sono altro che onde ‘ell"étere che le onde elettriche — le radioonde — passano attraverso le pareti delle ea . dato che tra daria, in questo caso dovrebhe regnare presso di noi la pi inche in ogni corpo solido, ¢ 4 come le onde elettriche ». nfatti trascurata wi wt terza specie di onde dell’étere, ¢ precisament e dalle onde rad Che cos’ Pe étere »? E stata usata poco fa la parola w étere », € cosa si intende per etere? Si dirchbe quasi che Fetere @ un concetto un po” astratto, maginato, in mancanza di meglio, dagli sei Lietere & un « qualchecosa » i bile che dovrebbe compenetrar riempire tutto Puniverso, ¢ pud né contenere, men Quando, usando un'espression parla della rondine che si libera ‘usa appunto una loc una constatazion si solleva nell aria sollevarsi a grande altezza, ma solo fin dove. per mezzo delle sue ali, essa pud sostenersi sullaria che 1a circonda, Pit grande + Pale teaza dal livello del terreno, e piit leggera di- viene Maria, finché alla fine non esiste addi- rittura pit. Eallora? Noi sappiamo che la terra & cireondata da strato d'aria, 'atmosfera, Pertanto & co- me una palla a di-un involucro daria, sospesa nello spazio yuoto dell’universo. Cosi almeno diciamo noi profani; gli seienziati in- sia ynoto e che lo spazio sia ripieno «qualche cosa » indefinibile, appunto I’ 1 & possibile che in qualche Inozo nulla; dappertutto vi & qualche ome a questo « qualche cosa », essi > Pétere riempia 1 fa soltanto li, dove finisee V'a- ireonda la nostra terra & compe che costituisce il Ggni corpo solido F tavolo, ogni alber: ware ebe 1a che le onde © cos) pure sole ¢ la terra si trova uno spazio immenso mpenetrabile oseurita; ma veieolo della Ince le onde elettriche, Pud tirare un vento nte alla nostra antenna ed la Tuce non attraversa i mentre p indi anche net oss, TH fatt in modo completan Hla catinella del lavabo. La spiegazione del diverso comportamento delle varie specie di onde & semplice. Tutto dipende dalla rapidith delle vibrazioni delle onde, e cio’, se sono molte © poche le onde che passano in un secondo. Le onde luminose sono onde dell’étere che hanno certi dati numeri di vibrazioni o di al secondo; le onde Réntyen o raggi Réntgen compiono un altro numero di vibrazioni al secondo; le onde radio a loro volta La diversiti del numero di vibrazioni al secondo @ Ia causa del diverso comportamento delle onde dell’ étere. Lire tipi di onde citati a titolo d'esempio, onde luminose, onde radio e onde Rénigen, non hanno altro di differente che il numero delle vibrazioni al is ela loro Lan ghexza d’onda. Spiegheremo pitt tardi la relazione che sussiste tra i je vibrazioni e Ja Iunghezza d’onda. non & P'étere da solo il ve ticolarmente dell’um E per vero dizioni dell’ rio laghi olo delle onde eletiriche. L’esperienza insegna che differenti eon- + parti fi, € differenti conformazioni del terreno (montagne, boschi, ma- itano una notevole influenza sulla propagazione delle onde elettriche. Non si pud dire senz‘altro, fino a qual punto gli stessi corpi solidi (sassi, metalli, alberi), siano i veicoli delle e clettriche o onds railio. Si pud perd fare la seguente ipotesi: che cioé in aleuni corpi solidi Ia supposta crea sia piit densa, © che percid questi corpi siano migliori conduttori delle onde elettriche. In altri jere sarebbe inyece meso denso: questi sarebbero pertanto meno conducenti per le onde. cere, il quale, be i, pure diventato un importante fondamento corpi I Forse il tempo non & lontano, in cui anche la scienza potri dare ch’ possa dirsi una scappatoia all'imbarazzo degli scie molte legsi della fisica, E cost questo concetto puramente teorico ha giustificato la sua esistenza, Non > qui il Juogo per trattare pit) ampiamente questi problemi, ch verranno forse ripresi im seguito, prosegnire nello studio, & bene vedere chiara Vimportanza delle onde in ge1 sremo esat- elle correnti elettriche che obbediscono alle legai delle onde; la loro intensit Ie onde di Facqua, eppure esse sono del tutto differenti dalle onde dell’étere. Anche il calore @ un fenomeno ondulato Dazli spazi dell'universo giungono sulla terra onde im ¢ ancora poco note. I! movienento ondulatorie una meravigliosa legge della natura che incontreremo di frequente. Dalle onde dell’acqua, alle on della radio, del calore, della luce, giungiamo alle onde Réntgen ed a sempre pitt misteriose onde prove Ie profondita del cosmo, Ma se (i fondamentali della lunghezza d’onda ¢ del'ampiezza dell’onda rimangono i medesimi. Vi parris forse po” strano ch ne nella me fe i concetti qui trattati, per poter essere ben agguerriti in seguito, Domande sone le parti che compongono un’onda? ne passa tra la lunghezza ‘onda © Pampieazn dellonda? thiama il punto da cui si dip. onde sonore sono onde dell’aria o dell’étere? Qual é la velocita di 6. Che cos'e il propagazione delle onde I ificato fisico di « étere »? MATEMATICA Ora viene un capitoletto molto fac imparato a seaola ¢ che adoperate 4. La moltiplicazione dei numer A stato detto nella Dispensa N. 1, dei numeri che debbono essere moltiplicati tra loro, si chiamano Il risultato si chiama prodotto. Ba in Sin = 120 (fattore) (fattore) —(prodotto) eppure vi sari ugualmente utile di ripetere aleune nozioni cho avete gi ‘ontinuamente nella vita di tutti i giorni. Dovendo moltiplicare tra loro numeri di pid eilre, p tiplicare ciascuma cifra del secondo fattore con ciasen tore, B inutile spiegare eid pit: dettagliatam 82, 28, bisogaa mol. cifra del primo far stato ancora detto, ma voi lo sapete wit. La div alle 30 modo che la sottrazione & Voperazione inversa dell’add Jone & Toperaziono inversa della moltiplis 4=8 divisione: cy ara 8 2 oppure Le parole: « divise per» si esprimono col segno « : » oppure con la lines di fraziones si serive quinds B24 8 oppure 7 Dividendo il numero 42 per il numero 6 si ottiene 7, 0 meglio « 7 interi ». Infatti il 6 & contemmto senza resto nel 42, jidendo invece il 50 per 6, rimane un resto di 2; nel numero 2 il 6 non & pid contenuto un n di volte, ma solo 1/3 ossia 0,33 volte. 50:6 = 8.33 4 0 8,33 & costituito da B interi, 48 3 . La prima cifra a sinistra della virgola (8) esprime le 20 uniti, Se alla sinistra della virgola ci sono altre cilre, 1a seconda esprime le 18 decine, la terza le centinaia, la quarta le migliaia e cosi via, La prima cifra a a destra della virgola (3) esprime i decimi, la seconda i centesimi, la terea i € nillesimi ¢ cosi via. Una espressione numeriea che contiene non solo interi, ma anche cifre a destra della v «numero decimale>. Le cifre a destra della virgola si chiamano «decimalin. Dovendo moltiplicare un numero intero con un numero decimale. si esegue la moltiplica senza riguardo alla virgola e si separano poi i decimali nel prodotio in medesima quantiti come nel fattore, contando da destra LU numero decimale 4,36 possiede duc decimali, cosicch bisogna separare con Ia virgola due cifre, contando da destra, nel numero 10900. 1) risultato & pertanto 109.00, op} Dovendo moltiplicare tra loro due numeri deci w allo stesso mo- do la moltiplica delle due espressioni numeriche. Nel prodoito si separano tanti decimali, quanti sono complessivamente i decimali dei fattori. Ciascun Jattore ha due decimali, per cui bisogna separare quattro decimali nel pro- dotto, Tl risultato ¢ quindi 27,3350. Esempi 4630,21 + 0,00042 Nel terzo esempio un fattore possiede due decimali e V'altro cinque, per cui 1852084 nel prodotto bisogna separare sette decimali. 11 risultato & quindi 1.914692. 926042 1, 9446882 7. ba di decimali Dovendo dividere un numero intiero per un numero decimale, oppure un uumero decimale per un numero in- tiero, si comincia a mettere una virgola in fondo al numero intiero aggiungendo dopo la virgola tanti zeri quan Ai sono i decimali del numero decimale. Dopodiehé si possono cancellare le virgole e si esegue le divisione allo stesso modo come per i numeri interi. Esempio: 156 Poniamo una virgola in fondo al numero intiero 456 ¢ aggiungiamo due zeri, percha Ia frazione punto due decimali. Si ha allora: 456,00 1 ora c'@ Ja stessa quantita di decimali dopo la vi the le espressioni nui tralasciare le virgole od eseguire 1a divisione come per i numeri interi. A560 B21 = 142,05 jone dei numey 2 = 2 21 possiede Esempio: 3,618: 42 Faceiamo seguire il 3.618: 42,000. ‘Ora si possono cancellare le virgole: 3618: 42000 = ? Edd ora si eseguisce 1a divisione con questi due numeri interi. 3618 = 42000 = 0,086 361800 336000 258000 252000 000 z da una virgola e tre zeri (perché il numero possicde tre decimali dopo la virgola) IMPIANTI TELEGRAFICI Che cosa é € cosa significa « telegrafia »? Chi conosce le lingue antiche, ci dirh che Tespressione & com dalle parole greche « tele » ~ « lontano » ¢ « grafein » = « serivere », ‘essa signifiea la trasmissio- ne a distanza di segni di serittura, A legrafia? A trasmettere delle notizie con Ia massima yelociti possibile in luoghi lonta mo si pud far cid? Occorreri certamente una forza capace di agire in distanza, Questo ragionan _ sulla strada giusta, che segue nello stesso tempo lo sviluppo storico della telegrafa. La segnalasione a distanza presso T'uomo primitivo mediante grida emesse a gran voce da un punto allaltro della foresta; ma questi suoni sono udibili a distanze assai limitate. Ed ecco 'uomo sviluppare un sistema di vera telegrafia a perare distanze maggiori, e di cui abbiamo T'esempio ancor oggi nelle segn: dagli indigeni dell’Africa col tamburo. Tuttavia l'womo civile va alla ricerea di mezai sempre serve la E co avioni eseguite luecichio delle stelle pertanto si utili it che il suono, Ia luce sembra adatta a superare grandi distanze, com da inf inoso, nel cielo noth tanze mandano a noi il loro messaggio In © per In ssione di segnali, cominciando con i tuochi acest sulle altare, e terminando con uso del eaunocchiale © del riflettore, Il telegeafo ottico ha perd puro i suoi difetti. Per superare le grandi distanze so- ho necessarie numerose stazioni intermedie che devon ‘ollegamento visivo tra di loro. la nebbia, Ic comunicazioni non sono pil Ecco perché, quando si ‘a era un portatore ideale di notizie a eee tatiana ie ti dal mezzo migliore. G1 primo telegrafo che utilizzava la corrente elettrica per In tasmissione delle notizie venne inventato nel 1809 da Tommaso von Simmering. Questo apparecchio era perd assai complicato e richiedeva una quant di trasmissione, per cui non assunse mai importanza pratica. Fortunatamente, l'idea di Sim- miering venne raccolta e sviluppata da altri scienziati, fra cui ill Gilosofo ¢ matematico F. G. Gauss, il dopo aver un giorno vis ering, riconobbe il valore dell’invenzione. Assieme al suo amico Gi 10 Weber, professore di fisica a Gottinga, Gauss perfeziond il telegrafo di Sémmeri i a differente. 1 due seienziati sapevano infatti deviato dalla sua direzione, quando si fa circolare una corrente attraverso delle spire di filo ayvolte attorno alla bussola (fi- zara 46), Inoltre sapevano che la deviazione @ maggiore 0 meno intensa, ¢ che, invertendo il senso della corrente, cam bia il senso della deviszione del’ago, Essi pensarono quindi re corlesto « strumento », cio’ la bussola a di spire sovrapposte, per la trasmissione a distanza di notizie, fatti un tale « strumento » si pud azionare anche a distanza; basta solo disporre i fili di collegamento abbastanza Iunghi. Presto perd si vide che anche questo semplice dispositive te: egrafico non era sufficiente. Fu solo il telegrafo scrivente di Morse che rinsei ad imporsi veramente nella pratica Telegrafo Morse 11 pittore ameri oni di fisiea, parlando eon am jo Samucle Morse, un uomo di valore, che nutriva vivo interesse anche per le que- espresse nell'anno 1832 il pensiero che la corrente elettrica si potesse Il suo apparecchio telegrafico, il cosidetto ricevitore serivente Morse, ha itti i paesi, € dobbiamo a Ini Vinvenzione del vero, pratico telegrafo clet- jetico. I primi esperimenti di Morse non ebbero i risultati sperati, ed egli stava git per abbandonare i suoi layori, quando venne a conoscenza di un concorso indetto nel febbraio 1837 dal Congreso americano, allo seopo di ottenere proposte per la realizzazione di impianti telegrafici. Morse decise immediatamente di parteci- Pare al concorso e si applicd con tale impegno al perfezionamento della sua costruzione, da essere 19 nel settembre del n 1846 poi Morse pot ‘desimo anno di invitare a prendere visione del suo apparecchio. TI successo fu grande, Nel far brevettare un secondo modello ancora ulteriormente migliorato, che rappresenta il pro- totipo di quello che, con lievi modifiche non sostan- ziali, 2 imttora in uso ovunque. In fondo il telegrafo Morse & un disp tivo semplicissimo, Un elettromagnete é la parte prin= cipale del ricevitore. la fig. 47 & rapprosentato schematicomente un ri- fore Morse, Quando nel Elettro- tromagneto passa corrente, viene altratta pu oscillare attorno ad un porno, Alla fella leva & fisata una punta scrivente ¢ premuta contro una striseia 0 nastro di carta, fintan- ocho Telettromaynete trattiene Ta leva, IL nastro di carta viene fatto avanzare da un’orologeria, @ scorre Sopra un rullo che serve da appoggio per’ la punta serivente Anvesto Leva Ferro rento dell'elet- Se ora si aziona Pelettromagnete solo per un tempo breve, rimane sulla earta una linea molto corta, ossia un punto. Se si aziona Velettromagnete per un tempo abbastanza lun go, si forma sulla carta una linea abbastanza lunga, Cosi Morse fece un alfabeto costituito da puntie line, il eosiddetto alfa beto Morse, che riportato nellu fig. 48. ‘alfabeto Morse Ci sono vari metodi per imparare i segnali Morse ossia 'alfabeto Morse. Quello pity sieuro @ in ascoltare i segnali, che vanno dati dapprima lent presto, in modo da imprimerseli bene nella memoria. Poi dif pre pi in ficile avere a propria disposizione un apparecehio Morse per questo scopo, si consiglia di ripetere a voce i segnali deli’alfabeto Morse dicendo: « di » per un punto ¢ «dah » per una lin Questo uietodo, vi accorgerete dei vantaggi sopeattntto quando do di ricevere dei messaggi te dalle striseie registratrici di carta, cou Se vi eserciterete soltanto seguendo ein gra Teggerli egrafici «a orecchio », invece e si usa nella radiotelegrafia, Provate con aleun re ¢ vedrete come si pud raygiugere rapidamente lo scopo a questo modo. Per esempio per la lettera « Ry ripetete ad alta voce: «di dak di », per la lettera «Vo: «di di di dah »; © cosi vin, Bi- ‘i il tempo per farlo, per esempio recandosi o tornando dal lavoro, 0 quando si deve attendere da qualche parte, E soltanto lesoreizio che permette di ottenere la padronanza di un'arte! oa cane oe Costituzione di un impianto telegrafico Youliamo infine farvi ancora presente che esistono dei disehi da grammo- fono per I'insegnamento dell’alfabeto Morse. Per ora pero pitt che la pra va tica della telegrafia Mvrse 2 importante per voi di apprendere i fonda- enti teenici oe ‘Seqncwterpuione srtura ¢ In chiusura del circuito elettrico si fa, per mezzo di un comune bottone di contatto o pulsante tun cosiddetta « tasto Morse » 0 « manipolatore Morse », come quello ralfigurato nella fig. 49. e viene tio, aziona il tasto, la levetta appoggin al contatto piccola molla. Premendo il pomello I dei tasto, E possibile eollegare dei conduttori nei punti di Ae C, come pure alla leva stessa, in B. Quando non si trattenuta da n & usato nelle figure seguenti: verranno ¢ & riportato nella fig. 49 in basso, nei quali si trova tale simbolo, Ll simboto pe perd riportat il tasto Morse, pity avanti degli scher Nella Stazione A si trovano Ja hatteria ed il tasto Morse. La fig. 50 rappresenta un impianto telegrafico semplic one si ch thio serivente Morse detto ap- sevitore », na « trasmettitore ». Nella stazione B si trova Vappare Questa sta punto « 20 E collegamenti sono i medesimi della fig. 47; > possibile rispar- re perd un filo di collegamento (quello che, nella figura, tratteggiato). A questo seopo basta collegare con la terra nella stazione A il polo libero della batteria, nella stazione B Vestremiti libera delavvolgimento dell’elettror 10 dalla terra che, snte conducente, duttore di per quest & dimostrata ottiman wena perd far si che In «messa a terra » sia buona, ossia che si abbia un collegamento elettrico veran la terra, Il mezzo migliore cot i metallo collegata per mezzo di un filo metalli titore od al ore, Verranno dati pit ta ticolari sugli imp terra», Oscervate ancora un momento la fig. elettzico, Questo & chinso nel mon il pomello del tasto nella stazione A, Nel Velettromagnete del in B avtira la leva ¢ la punta scrivente traecia sul nastro di carta, che scorre a contatto della stessa, una Finea oppure un punto, secondo la durata del tempo, in cai il tasto rimane premuto. Ora si vuole perd avere la possibilita di tele- geafare non solo dalla stazione A alla sta- B ad A, Occorrono Per col Fresmett fare occome un scot Fig.50 —cinsenoorvarg arayrsa glare o vedete in questo easo si utilizzano tutti ¢ tre i morsetti del trasmettitore Mo circuito effettuare maanilo due x. 52). soli morsetti del trasmettitore Chindendo il eireuito in A, la sa attraverso Ia linea alla stazione B, fa funzionare il ricevitore Morse ¢ passa alla wrra, attraverso Ia quale ritorna ad A ri¢amente pero srriva In cor: witore della staz lo che questo regie ‘Occorre a sna no & collegan ile controllare i segnali tra- Nei telegrafi nsati in pratiea, invece di una punta scrivente, si trova una rotellina se vente che traccia sul nastro di carta i se- gnali trasmessi, nel ritmo degli impulsi corrente. II nastro di earta & sempre fatto avanzare da una orologeria. La fig. 53 rappresenta comune ricevitore rotellina serivente & situata sul br nistro della leva, ¢ intinge in un reci porta un’ancoretta di ferro, che viene attratta dall’elet- ne, la rotellina rimane premtita contro la striseia di carta pati dal meceanismo d’avanzamento a molla, contenente tromagnete giacente sotto di essa. Quando « (detta anche «zona »), guidata da-due rulliv ax 21 L'amplificazione delle correnti Quando una corr a molto lunga essa si indebolisce. Pia lunga é la linea, ¢ pit ‘cola & 1 te che cireola in essa, scorrere lingo una in semplice paragone: un uemo 10 breve, un‘altra yolta un cam- ‘Wtipentimite- 0. Quando ha percorso il ean S Hohe Corse altrettanto fresco ¢ in forze con se invece il eamm: ice a compiere del lavoro. ii anche nel caso della corrente elettrica. Nastrodicana Redodicowe non é pitr in grado di compiere del lavoro. Nell’impianto telegrafico, la eorrente dovrebhe poter azionare lelettroma- gnete del rivevitore Morse, anche dopo aver superato un Rappresentazione schemstica diynricevitone Mons percorso forse assai lungo. Non sempre cid sari possibil 7 © allora per superare questa difficolti gli clettrote: ventarono il cosiddetto « rele » (dal francese « relais » stazione di ricambio dei cavalli nella posta dei secoli scorsi), da loro inserito nel corso della linea allo seopo di ampli care la corrente telegrafica, Per ritornare al nostro paragone: il viandante giunto alla meta stanco ¢ ineapace di eseguire un lavoro, & perd anco- ra in grado di trasmettere un ordine, Quest’ordine viene P 10 che non sia staneo, esequito da un altro uo Ancho il relé trasmette in un certo semto un ordine, che oda un impianto piit robusto, In pratica cid al posto del rieevitore Morse, che abbisogna ensa per il suo funzionamento, si is risce nella linea un rela (fig. 54), il quale non & altro che un elettromagnete che deve attrarre una leva molto legg ra, A differenza dell’elettromagnete de! ricevitore Morse, lettromagnete del rele deve solo compiere un la- te telegrafiea, per quanto indeholita dal voro leggero, dovendo attrarre soltanto una piccola leva. Tungo percorso, @ tuttavia ancora in grado di magne! leva. ide il contatto ditun cir- 9 separato, dotato di una propria sorgente di la cosiddetta batteria locale, Il ricevitore Morse inserito in questo circuito separato. La fig. 55 mostra schematicamente Vaspetto di uno di questi rele. In veriti la distanza tra V'ancoretta di ferro fissata alla leva ed i nuclei dei due elettromagneti & mi nuscola, per cui basta effettivamente una corrente molto debole per attrarre Vancoretta, Per inge unchele conrentiinarrivo vengono condatte npianto telegea- | aftnavenso Unrels iquale nseniscelabsrtenaiocale F GheFatunzionanelinceviore Morse . nel quale & possibile trasmettere i segnali soltanto dalla stazione Aa B: la fig. 56 stra ma di un impianto per la co mun cazione nelle due direzioni, nel quale ciot & possibile trasmettere i segnali sia da A verso B come da B ver- i so A. Vogliate seguire anche in questa figura il circuito della pase nte elettriea, tanto nel easo di trasmissione partente da 4, aSiners GREE ancoretactero | nto in quello ii trasmissione partente da 2. 7 Morathpen Collegamenti tolegrafici a correnti di lavoro e di riposo | Stalin Prima di continuare vorremmo farvi conoseere aleu SRRBE- Srarileale 0 simboli normal T simboli per le batterie, per i semplici « trasmettitori Morse. Vi manca ancora il simbolo per i « tori Morse », che registrano i segnali su una striseia di car Elettromagnete Ayeie sere ance arpouascrre eonentalicrine lessons Reaiots arcane oar La fig, 57 rappresenta il se no grafico per i ricevitori Morse, Come vedete boli differenti, Tl sim- bolo a) si ch ‘oro »; quello 6) invece; «a corrente di riposo ». « Corrente di lave a: «a corrente dik etti_ nuovi ro » © «corrente di riposo » sono due ¢ per voi, che diverranno subito comprensi 0 Be serverete i col La fig. 58 rappresenta un collegamento telegrafico a nte di lavoro, Ia fig. 59 invere un eoliegamento oso, Per potervi aiutare it li nati con i simboletti esatti, abbiamo ripetuto sotto a gnati perd con il vecehi i medesimi collegamenti, dise- mento didue stazioni Moose ema di rappresentazione. wcatlerrosmitentiamtedins 10 finora, era ‘Tanti i collegar e di la- no collegamenti «a corre oro», Cid significa che ta corrente cireola soltanto, qasado si preme uno dei tasti, Cor seguito, basta perd un piccolo a renti, Bisogna solan fic ollegamenti conformemente alla fig, 59, ossia per corres ire ad ottenere un notevole risparmio nelle batterie oceor- di riposo, Gi riposo la corrente cireola continuan ola ¢ Tung nea. Non appene si preme uno dei tas ane interrotto e Vancoretta, che con questo tipo di collegamento ri fa del rieevitore Morse, resta improvvisam ane di solito attratia dalla elet ibera. Con snere di eollegamento & necessario che le Ievette con Ia ro- trocalam questo tella serivente siano costruite in modo alquanto diverso, co sulta anche dalla fig. 59. Si usano leve doppie, come qué a fig, 60. Del resto, m were, come nelle figg. 58 € 59, Ja schizzata nb caso si tratia di sehemi basta 1 piego dei 4 adatti per di un ricevitore Morse per corrente di lavoro, nell’altro tun ricevitore Morse per corrente di riposo. f ae RicevtoreMonse Ricevitone Monge gcorerfediovore aconenfedinpaso Nella fig. 61 (pag. 24) disegnato v medie, funzionante a corrente di lavoro npianto con due stazio Fig.59 pea =, veo EB Sesto . . . Sicovtore Morse Reeurone Morse Teme teers = Colleqamento.a connentedinipaso, Battesia \ Bicenton Morse Barteria TE coviorenorse Tetra Te ‘Colleqamento 3 cornentedirinoso” Collegamentoscomente ditavorg attratte Te ancorette di tutti i rieeyitori ¢ le rot Fig 60 eano il nastro di carta, L'annarecchio della stazione trasm registra i segnali, Por corvente cilaeranonc equeste snodo Siete ora pregati muto per esempi i seguire il eires il tasto della prima Fipotesi intermedia, Benne ome ‘Ancoreiig ela severe Sienna d Diseqnoscnematien diunaievadappia Hla fig. 62 si vede inv. un impianto tel ripose. Vecereizio a corrente di lavoro negli impianti che pos notevole lunghezza, ma senza o soltanto con poche stazioni intermet ni di collegamento deve apace di superai Vintiera distanza della linea. Lesercizio a corrente di ripose & invece consigliabile, quando esistone parecchi zioni intermedie. In questo caso & sufficiente un'unica batteria per lalimentazione di tutto quanto Fimpianto. I singoli clementi della batteria si possono perd distribuire fra. le vai basta serio. Nell'in nto circola continuamente una corrente di riposo, che viene interr nte soltanto dura s dei messaggi, nel ritmo dei segnali Morse. lazione , ‘Mstazione ; 2@stazione , Staz: ica ae jie felons 1 Sister anore freeads | fesminale Vinv I principio fondamentale che permise la realizzazione di questo telegrafo? 3. In che modo si pud risparmiare il conduttore di ritorno in un impianto telegrafi 4. Quali sono i due tipi di collegamento por impianti telegrafici? Risposte alle domande di pag. 10. 1. Le pile pos Hegate in serie © in parallelo 2. Collegando in serie varie pile, aumenta la tensione. 3. Gollegando in serie quattro pile, capaci ciascuna di erogare un ampére di corrente, anche la bate tante non potri erogare pitt di un ampére. Risposte alle domand 1, Quando pit suonerie dit un nno collegate in parallelo 2. Un dispositive che permotta di piamto di chiamata a cartellini », di pag. 1 Risposte alle domande di pag, 17. 1. Un'onda & costituita dalla semionda positiva ¢ dalla semionda negativa (« monte » e « valle 2. La hunghezza d'onda non ha nulla a che vedere con Vampiezza dell’onda, 3. Il punto, dal quale si diparton il punto di caduta di un sasso), 4. Le onde sonore sono onde deli’aria. 5. onda luminosa st propaga con tna velociti di 300 000 6. In fisiea si intenide per « étere » la sostanza ipotetia che riempie « ni oggetto. qualsiasi dei tasti, passa corrente nella linea e di conseguenza vengono he sia state pre ralico con stazioni intermedie, predisposte per esercizio a corrente edono . Ognuna delle sta- questo caso essere dotata di una propria batteria, la quale deve essere pianto di campanelli sono collegate in parallelo, anche le pile della batte ficare, da quale camera sia stato suonato il campanello si chiama: « im. le onde, si chiama « punto di perturbazione » (nell'acqua essa pud essere i spazio ed & contenuta anehi Risposte tlle domande di pag. 24. | 1, Liinyentore del telegrafo scrivente 8 V'americano Samuele Morse. 2. Leapplicazione deli'elettromagnete costitui la soluzione migliore per la trasmissione elettrica di segnali. 3. TL eonduttore di ritorno in wh impianto telegrafico si pud risparmiare utilizzando in Iuogo di esso Ia terra. 4. Si distinguono Vesercizio a corrente di lavoro e I'esercizio a corrente di riposo. CONCLUSIONE Ecco che avete terminato lo studio anche della seconda dispensa, Prima che vi dedichiate alla soluzione dei compiti, vogliamo indicarvi ancora una volta i principi fondamentali di uno studio proficuo, D'altronde o- tiusio affronter’a questo compito 2 suo modo, secondo il temperamento personale, “Non pud essere che di vantaggio, se vi ripetiamo i seguenti consigli: - 1. Non leggete la dispensa tutta d'un sol fiato, ¢ non risolvete i compiti subito dopo. Se anche voi azzecca- ste i risultati e le risposte esatte, correreste perd il rischio di dimenticare in breve In materia, Suddivi dete quindi lo studio nel corso dellintioro mose ¢ ripetete ogni volta quanto avete gid appreso, prima di f continuare a studiare la dispensa. ©, % Davo ‘ever stadiato un serio argomento, provate & fare uns piocole contra nu diet, come so fort voi Tinsegnante. ery, 3. Rispondete da solo a tutte le domande contenute nella dispensa ‘notando. le. risposte nel vostro quaderno. Potrete cost controllare da solo i yostri errori e stabilire cosi voi stesso, dove si trovano le lacune del vo- stro sapere: 1i dovrete quindi insistere maggiormente, 4. Finora siete ancora all’inixio dello studio. I fenomeni finora trattati sono quasi tutti di facile comprensione «si apprendono rapidamente. Pera si possono anche dimenticare con facilita. Tenete percid sempre pre- fente che 2 proprio ora il periodo piti importante dello studio. Pid tardi. quando verrete introdotti nella conoscenza dei fenomeni pitt complessi, avrete hisogno delle basi solide. Le nozioni fondamentali dovranno . allora essere in vostro completo possesso; solo in tal modo lo studio vi sara leguero fino al sno termine, Di- Yerrete cosi con facilit’,.a poco a poco, un abile epecialista. FE per acziages questa meta, vale la pena di studiare sistematicamente ¢ con costanza fin dagli inizi. COMPITI ~~ A Tn qual modo si devono collegare pitt pile per aumentare Ia tensione? * 2. Quale tipo di collegamento si applica, quando si vuole ottenere da una batteria Ia massima intensit di-cor- Fente con tonsione relativamente basin? a 162 5x a ep ee b) = wet Quali sono i poli delle pile © delle batterie? Te hatterie anodiche hanno wna tensione clevata, oppure sono in grado di erogare una forte intensita di corrente? mi Disegnate il cireuto elettrico della fig, 20 a pag, 10 di questa Diepensa, quindo eono chiusi i contatti «3 ¢ «3 ». Disegnate ogni volta Jo schema completo. Indicate il senso della corrente con delle frecce, Rappre- sentate la batteria col sao simbolo giusto. Disegnate Jo schema di unimpianto di campanelli con due suonerie collegate in se- rie come nella fig. 24, ma con una batteria costituita da quattro celle, Il simbolo per Ja suoneria @ riprodotto nella fig. 63, : Fig.63 ee a 8. Disegnate Io schema di tn impianto di campanelli con due suonerie collegate in parallelo, due contatti_» ; pulsante od una batteria, Ciascumo dei due pulsanti deve comandare entrambe le suoneric. La batteria de- Ye essere costituita da quattro celle, Badate al collegamnento delle celle., > 9. Come va collegata la batteria, quando in un impianto di campanelli vi sono pit suonerie collegate in serie? 10. Qual’é la differenza fondementale tra le onde sonore ¢ le onde radio? 11. Le onde luminose sono onde dell’aria o dell’étore? 12, Come & fatta la levetta di un ricevitore Morse per esercizio. a corrente di riposo? 13. Disegnate Vimpianto telegrafico semplice della fig. 50, che un impianto a corrente — di lavoro, usando i giusti simboli per-il tasto Morse, per Ja batteria e per il ricevi- : = tore Morse, Tl simbolo della terra @ indicato nella fig. 64. Fig.64 Prima di inviarci le vostre soluzioni per In correzione, rileggete le « Istruzioni » a pag. 27 della dispensa N. 1. TUTTI 1 DIRITTI RISERVATI OFFICINE D'ARTL GRAFICHE VIA BRUNICO, 9 VARESE TECNICA DELL LECOMUNICA ZION! IN PARTICOLARE DI RADIOTECNICA © se Be pes eee ee oe ba bags dt Ohi Sema tenis Rela a eemometee ‘ Telefonia i ‘La misura della intensith di corrente con Yamperometro (Seger tin jac oie gegen és La taratura degli amperometri } . Strumenti a ferro mobile. Lighplioaciosp dalla Touap ai Ohno} Eeelipe Perrslee neat ote f Domande . < Risposte alle domande di pag. 4 seveey Tl suono * Domande . 2 Risposte alle domande di pag. 10 > Ret Ne eee a eee i aaa SR 3. Le equazioni (continuazione) . . . » . - . » WB eee >» 20 Il microfono qa GALE pau anaes TI microfonto di Hughes Stew BL H crfone «gana d arone o ee oeareat Altri tipi di microfoni 28 2 ae Mricevitore telefoniso . . ee es Sphneeds <.° So eA ete sl a er eee pao x vole ee shoe oh ee SN 3. Le equazioni (comtinuazione) . . 2.) se 8S Risposte alle domande di pag.24 5... sy 88 » Be GrOnnes Go Diligence Nol G AgaDaraIaiee TELECOMUNICAZIONI - RADIO A CURA DELL'ISTITUTO SVIZZERO D! TECNICA Dispensa N. 3 RIASSUNTO DELLA MATERIA TRATTATA NELLA DISPENSA PRECEDENTE Lvintroduzione nella teeniea delle telecomunicazioni & co genti di corrente debole », la cui trattazione era stata iniziata specie di pile; fra queste la piit importante é Ia pila Leclanché, Capitolo sulle « Sor- sono state deseritte varie 1a nella Dispensa N dalla prima Dispensa, Il Capitolo sulla « Tecnica dei colleg: possono collegare in serie oppur nenti » via introdotti in un campo nuovo. Avete appreso che le pile si parallelo ¢ vi siete fissati in mente la soguente proporzione: nel colles; no le singole tensioni; nel colle no le serie di p singole intensiti di corrente. pile, si som 10 in parallelo invece si som abbiamo igato che Fin dalla Dispensa N. 1 avevate conosciuto un semplice impianto di campanello, Nella Disy fatto un passo avanti ¢ si sono trattal menti negli impianti di campanelli, Vi & *p gli wtilizzatori di corrente collegati fra loro in parallelo consamano piit corrente, allo stesso modo che le pile Collegate in parallelo possono erogare una corrente maggiore. E.viceversa, che gli utilizzatori collegati in serie no di una tensione superiore, allo stesso modo come le pile collegate in serie danno una tensione piit noscenza di questi dae principi ¢ molto importante per il ziusto collega Nel Capitolo sulla « Radioteenica » avete conoscinto la natura delle onde eletiriche. Vi & stato spice; il differente comporta dell'aria © dell’etere. Avete cosi appreso che le onde della radio sono onde del- Petere che si propagano con la velocita di 300,000 chilometri al secondo, La velocita di propagazione delle ra- dione & quindi la medesima della luce. Nel Capitolo sugli « Impianti telegrafici » siete stati introdotti in un ran telecomunicazioni. Avete conoseiuto dapprima il telografo Morse. Con I strate le parti che eostituiscono un ricevitore Morse. Trattando dei collegamenti telegrafici, vi, & stata spiegata Ia differenza tra gli di lavoro © quelli a corrente di riposo. L'esercizio a corrente di lavoro @ adatto tuna rete molto estes, ma totalmente 0 quasi sprovvista di stazioni intermedie, L’ wweee preferibile, quando v oni intermedie disposte nel corso della li il contenuto della Dispensa reizio a.corrente di riposo sono numerose sti Questo, im revi tratti, er: sulle telecomunicazioni, da voi ora ‘A questo punto vogliamo esortarvi ancora una volta a meditare tutta la materia appresa nella Dispensa N. 2 a fondo, prima di continuare lo studio. Esaminate coscienziosamente, s¢ avete davvero ben compreso tutto della Dispensa precedente, Solo quando vi sentirete in grado di rispondere affermativamente @ questa domanda, po- rete iniziare Io studio della Dispensa successiva TECNICA{DELLE MISURE Avete ormai appreso svariate nozi clecomunicazioni © dell’elet- nel campo della tecnica dell totes jea generale, Conoscete aleune sorgenti di corrente e sapete che una pila possiede questa 0 Jatore consuma qu fe. Vi & pure noto che la tea sione si misura in volt e Vintensiti di corrente quella tensione, 0 che un uti quella corre n ampére. dover misnrare la tem: one o la corrente di una pila, Esistono a questo scope nti di misura che indicano Ia corrente in ampere oppure Ia tensione in volt. jensita di corrente in ampére si chiama «cmisuratore di correntes lo strumento per le tensioni si chiama «misuratore di tensione» o «voltmetron. Vi spiegheremo ora, come sono fatti questi due stru di misnra, La misura della intensi corrente con I'amperometro e della inte i corrente @ della costruzione degli Prima di oceuparei direttamente della misw meglio aloune cose, facendo nuovamente un paragone con la corrente d’acqua Amperometno Sborretta di ferro dole Fig. 3 fmmaginatevi une eondat tuna corrente daca equa, ciot utente, ura nella quale seorra costantemente furalmente tanto il consumatore di quanto i] fornitore, Facquedotto, he scorre nella conduttura in una determinata mito secondo, per por ‘ignifiea che e1 mento quanta acqua & possibile prelevare dalla « ret inun determinato tempo, A tale scopo viene inset conduttura un misuratore della corrente Wacqua 0 « tore di portata » (fig. 1). Quando si apre un rubin sma dell'aequa, questo « misuratore di portata » indica qua che score nella co muito secondo, jsura della intensiti di corrente eletiriea avviene in modo ile e, se paragoniamo Ia corrente elettrica alla corrente acqua, potremo allora comprendere con faci fonda la misura della intensita della corr wratore di portata » viene @acqua, anche il « jperometro) Viene inserito nella conduttura della corrente che atti, cosi come il « serito nella condu rente elettrica » ttrica ed esso isuratore di cor- seorre nella lines Poniamo che si scorre attraverso «amperometro » in un punto sulla seala dello st to si potra leggere il numero di am- pare di corrente che scorrono nella lampadi Pensando nuovamente al par qua, si pud facilmente comprendere pre uguale in tutti i punti della ¢ circnito elettrico, Non ha quindi Io T'amperometro viene inserito nel cireuito, Esso pnd inditfe- rentemente trovarsi pres a oppure aceanto all’ap- pareechio che consuma la corrente (ad es. la lam qualsiasi punto, a monte o a valle della | rometro segnerit sempre In medesima inte il punto nel qua- Costruzione e funzionamento di un ampe- Prima di deserivere Ia costrusi metro di tipo semplicissimo, facciamo una es rienza. Nella fig. 4 @ rappresemtata una bobina costituita da molte spire di filo Ia quale @ collegata con una batt sante K, ja allraverso un interruttore a pul- Una sbarretta di ferro dolee & infilata nella bobina, per un piccolo tratto ¢ ne sporge per la maggior parte della propria lunghezza, Se premendo il pul- santo dell’interruttore K noi chiudiamo il cireuito ¢ facciamo circolare corrente nella bobina, la sbar- retta di ferro viene improvvisamente « su ‘interno della bobina stess Se mentre teniamo abbassato il pulsante, tre la corrente cireola nella bobina, Ja sbareetta di fe estrarre da quest che per sharretta infatti che 10 sforzo, Lat trattenuta nella bobina fin- questa circola della carrente e, solo dopo che il eireuito & stato aperto ¢ 1a corrente interrotta, sari facile poterla estrarre. La costruzione dei pitt semplici strumenti ji misura & basata appunto su questa pro- prieta possedata da una bobina percorsa naticamente if fun- sionamento letto « strumento a ferro dolce ». Una sbarretta di ferro dolee IV appesa ad wna molla a spirale F penetra per un tratto della sua Iunghezza nell'in- terno di una bobina. Un indice fissato sule la sbarretta segna su di una piccola scala B : ali spostamenti fatti dalla sbarretta stessa Strumentoa ferro dolce Ke iy. 54) sin verso Valto che verso il basso, “ ella bobina, la sharretta viene attratta nell’interno della bobina pi tensita della corrente che in esta é stata fatta circolare, La penetrazione ta. tanto Non appena si invia della profondamente a seconda dell’ i intensa & la corrente impi Naturalmente nella pratica non si usano apparecchi cosi rudimentali perché essi sono poco precisi, 7 rappresenta invece un sistema migliore. Anche qui abbiamo una sbarretta robilanciate per mezzo di pieeoli con- che penetra in parte in una bobina. ella bobina, tanto pitt profonda sar vione della sbarretta e altrettanto pitt grande la escursione, cio® Ia deviazione dell'indice che segna della corrente eircolante. Amperometro Amperometro torato do tarare su di una scala il valore La taratura degli amperometri La taratura degli amperometri & molto semplice dla esegaire se si dispone di uno strumento gia tarato in precedenza il quale deve essere inserito nelle stesso cirenito con lo strumento da tarare ¢ collegato in serie ad ess0, In questo modo entrambi gli stra- menti yengono attraversati dalla medesima corrente ¢ quindi devono indicare sulle rispettive seale i medesimi valori di intens Se facendo valore sulla scala dell’apparecchio da tarare nella posi parole la taratura consiste nel far corrispondere sulla s% volta in volta dall'indice dell'apparecehio sia tarato riportandovi i medesimi valori, colare la corrente nel circuito Mapparecchio git tarato indica 2 ampére, si segna allora lo stesso ne assunta in quel momento dal suo indice, In altre assunte di Per potere eseguire con pi facilita tale operazione di taratura che deve essere fatta per tw ferenti va lori della scala dello strumento, ioe per tutto il cosidetto « campo di misura », occorre disporre di una cor- tonto la cal inteysith possa essere regolabile a piacere da un valore massimo allo zerod Cio si pud ottenere i terendo nel cireuito come « appareechio utilizzatore di corrente » una « resistenza variabile » 0 « réostato > Reolando il valore della « resistenza variabile » @ quindi possibile potere disporre di volta in volta di deter- minate intensiti di corrente che permettono di tarare 'amperometro ¢ di stabilire sulla sua scala Lesatta gra~ duazione in corrispondenza delle indicazioni dell’amperometro gia tarato, valore della resi- Naturalmente in relazione alla corrente massima di cui si dispone, quanto pit grande & i stenza incerita, altrettanto pit piceola diventa la corrente circolante nel eireuito. Ancora una volta il paragone con la corrente d’acqua potri aiutarvi a comprendere il fun resistenze variabili » 0 « reostati » che dir si voglia, Infatti collegando ad un serbatoio una conduttura di grande diametro in essa passer una forte corrente d'acqua, se invece allo. stesso serbatoio colle conduttura di piccolo diametro la corrente che vi passera sari pitt piecola della precedente. Nel primo caso Ja conduttura oppone all'acqua una piccola resistenza mentre nel secondo easo il tubo pitt piccolo rappresenta per Pacqua una resi elevata. Tl medasimo effetto si pud ottenere anche in modo diverso. Supponiamo che dal solito serbatoio tubi di uguale sezione ma che uno sia corto ¢ altro invece molto Iungo. Comprenderete certo facilment a corrente daequa incontreri nel tubo corto una resistenza assai minore che non nel tubo Tungo ¢ che q) ello, stesso tempo, attraverso il tubo corto scorer’ pitt acqua che attraverso quello lungo. Te correnti elettriche si comportano allo stesso modo. Quando il c cursore » © contatto scorrevole del reostato (resistenza variabile) & regolato in modo che fra il suo morsetto di entrata ¢ quello ia compreso un tratto lungo di filo, la resistenza inserita sara grande ¢ Vintensith di corrente resta limitata ad un valore pi colo. F chiaro quindi che con una resistenza variabile di questo noi possiamo modifieare a piace Fintensita della corrente da far passare nel cirenito. Nel nostro caso, per effettua rometro, regoleremo il réostato in modo che ['amperometro gid tarato seg # cosi via, Dopo la lettura di ognuno dei singoli valori sull eala dell’amperometro da tarare in corrispondenza della pos strum ne assunta dal suo indice, ervazione. avete notato nulla di strano nella fig. 8? Tl simbolo della batteria vi & disegnato in quello solito: Velettrodo positive & contrassegnato da un lungo tratto sottile, quello negativo da un breve tratto io il Ibbiamo fatto finora, In molti paesi si usa infatti il cluso che anche nel nostro paese si possa un giorno adottare questo segno 1 verso, ed & per questo che Vabbiamo voluto riportare qui per farvelo conoseore, In s¢ nella veechia forma, Strumenti a ferro mobile Nella fig. 9 & rap: una sharretta abi ntata schematicamente un‘altra forma costruttiva di strumento a ferro mobile. Invece di 9 qui un dischetto di ferro dolce E imperniato eccentricamente, cio? fuori del suo centro. Per smorzare il pit possibile le oscillazioni dell dice, olidale con un pistoneino sta in un tubo a sezione cireolare di for He ompresso dal pst il movimento dell’indice © permette di ott smorzamento desiderato, che si spo- La figura 10 mostra un altro sistema, Uf mento dello strumento di misura che vi & rappre- sentato non é identico a quello degli strumenti di misura deseritti_precedentemen principio formatore & perd sempre il medesimo. Lo strit iento & dotato di una bobina « toroidale », cio’ a forma di anello, nella quale sono disposti due nuclei di ferro, Eyfissato al corpo della bobina ed E il quale, ad una sua est strumento, Quando a bobine @ percorsn da con polar nome eercano di respingersi a vieenda, In conseg: za di cid il nucleo mobile tende ad allontanarsi da lo fisso facendo ruotare Palbero givevole sul qua- fissato anche indice dello strumento. sino a di una molla spirale equi due nuclei E, ed FE, si respin- gono. Inq i equilibrio, Vind a sulla seala il valore della corrente, Anche qui ¢’e un dic camera di spositive di smorzamento ad. aria (freno pneumal co) che ferma rapidamente indice dopo ogni e sione. Tnvece che di un pistoneino, esto & cos! da_unaletta frenante che si muove in una camera chiusa (fig. 10). Per poter far si che in assenza di co sempre sul valore « zero », lo stn dotato di un’apposita « vite di messi a zero » azionabile dall’esterno. Molla @ spirale Regolatore dello zero ~ jemi rapprese figg, 9 ¢ 10 sono quelli oggi pit usati per yli strumenti di questo yenere, TI prin del funci to di entrambi si basa sulla rotazione di un nucleo di ferro dolce, © per questo si chi wo cstramenti a ferro mobile», designazione che manterremo anche in futuro, Questi c celettro i un elettr strumenti si chiamano ane agneticin, perch dot nee Domande 1, ome si chiama lo stramento che serve a misurare intensiti della corrente eletiriea? 2. Con quale steumento si misurano Ie tensioni elettriche? 8. Qual’é la prope bobina percorsa dla eorrente che consente la costruzione di un semplice « stru- Costruzione © funzionamento di un voltmetro tri esistono anche i «misuratori di tensione» o cvoltme- me sono costituiti © come funzionano questi strumenti di misura? B questa la domanda alla quale rispondere. Come sapete, oltre agli amper ionamento degli amperometri edei voltmetri ¢ identico. Infa ce di entrambi gli strumenti @ dovuto al passaggio della corrente elettriea. Tl eompito dei due stramenti & pero differente: Jo spostamento pi di L'amperometra. deve indicare la quan it di tempo attraverso ana sezione del conduttore, di corrente che passa nell’ Tl voltmetra invece deve misurare la pressione eletirica, ossia la tensione esistente tra due punti del cireni Da questi compiti differenti consegue Ia necessiti, che amperometro e voltmetro siano inseriti in modo dilfe- renie fra di loro, Lam perometro viene inserito, come sapete, nel corso di una linea, come un mi- tore della portata d'acqua. Esso deve misurare la « quantita di corrente » che attraversa Ia sezione della linea; & chiaro quindi che tutia la corrente da misurare deve attraversare il dispositive di misura ossia l'am- perometro, Nella fig. 11 si veile come viene inserito rometro, Questa figura rappresenta lo sche Bisogna ora osservare che la corrente indicata dall’amperometro dipende dall'apparecchio consumatore allacciato, Se 1a corrente parecehio consumatore & forte, Pamperometro eee il consumatore non lascia anche I'amperometro, fedel- ito. Amgenernerno (mismo cicomente) ? Songenre jam momento | SE Giccmorie Uazarene o del vostro lavandino, avrele ibn gran dell reaver te bivecs Viste tL sone vostro rabinetto) attraverso le to le cose diventano pitt ol al paragone con Macqua. Se_vo te il rubi fare, se pen: consumatore c, sia di entrata che sumo (limitando Vapertura re passer poca aequa, della fig, 11 mostra inoltre anche altre cose. Vi si vede i disegnato un‘altra volta da solo nella fig. 12, ed & cost utto il giusto simbolo di yn amperome- grossa L’apparecchio consumatore, che potrebbe essere per es. una na clettriea, un termoforo, un bollitore ece., * rap- aa « greca » (fig. 11). Questo seano, a fig. 13, signifier una re usi il simbolo di tore di corrente, Ci natore o wilizaatore di jenza al passaggio della stessa. Naturalmente, a seconda dei casi, questa resistenza pud es sere pitt © meno grande. Per questo il simbolo di un consu- tore & identico a quello di una resistenza. Lo amperometro & attraversato dalVinticra corrente —Unn nn ciecolante nel o clettrico. La resistenza pro- priadell’a cola, poiehd alt no », analoga alla dim siha nel passaggio dell: effetti, una leggera eadu pero far si a resistenza interna dell'amperometro, ¢ m jone da esso determinata. Vi chiederete ora, per quale ragio resistenga per rappresentare un co1 dipende dal fatto che qualsi corrente opps Smbotografico perAmperometro perometro deve essere pic- nti si avrebbe una « eaduts di tensio- jone della pressione dell’acqua ehe stessa attraverso una strozzatura. Tn Simbolo grafico per pura resistenza SW Bisogna cereare di fav il passaggio della corrent verso Vamperometro, ¢ cid si fa, costruendo le bol gli amperometri con poche spire di filo groseo, Due altrisimbolipenresistenza. Usatipure Frequentemente- Facciamo ancora una volta il paragone con Ja conduttura ('aequa! Tmmaginatevi ana condotta dacqua costi- ita da un groso tubo. Si desidera misurare Ia quantits d'acqua che passa per il tubo nell’uniti di tempo, dispone a questo scopo din « misuratore di portata » (fig. 14). ratore di portata siano molto pit stretti della tubazione, Oe- 10 per che gli attacchi di questo m werire il misuratore di portata nella conduttura ti di riduzione che pern pon rorrono quindi due osserva Vacqua che esce dalla tubazione e capisce i segnali che gli vengono cosi trasmes altre parole una specie di telesrafia Morse ad acqua. Abbiamo in nto il modo in eui ne di segnali com: (correnti di La comune telegrafia Morse rappresenta infatti una soluzione simile, poiché non interessa si manifestano i segnali allestremita della linea, quanto il fatto che sia possibile la trasmissi prensibili. In entrambi i east si possono trasmeltere soltanto segnali assai somplici, e cio’ p breve durata) © linee (correnti di pit lunga durata). di segnali « grossolani » avviene nella « telegrafia ad acqua » aprendo ¢ chiudendo il rubi- jer mezzo di interruzioni della corrente, Volendo inveet ma solo variarne Mintensita, Se vogli rrispondano exattamente alle onde sonore, dobbiamo scegliere un dispositive differente. Ia con pressione dellacqpia Questo potrebbe essere costituite da una membrana elastiea montata nella parte della tubazione, li dove cera prima il rubinetto (nella camera del signor «A >). Premendo leggermente col dito sulla membrana, il passag- tio della corrente dacqua viene un poco impedito, ¢ il signor « B » osserva che Ja quanti useente dalla tubazione si riduce un po’. Cosi, se si preme pits forte sulla membrana, Vacqua di mente; anche Puscita delI’acqua in « By avverri a colpi rapidi pitt © meno forti Anche questo sistema per Ta trasmissione di segnali sarebbe per sempre molto grossolano. Possiamo perfezio- narlo, sc, invece di esercitare la pressione sulla membrana col dito, la provochiamo con delle onde sonore, per esempio se parliamo contro questa membrana, Come sapete, parlando, noi emettiamo delle onde sonore che variano secondo Valtezza ¢ Vintensita del suono, cosi come é stato =piexato nel capitolo precedente. ore, emesse dalle nostre corde vocali, colpiscono quindi la membrana fanno vibrare. La membrana seguira ora le vibr: pressione esercitata eol dito, solo che le vibrazioni sonore sono che Muscita dell’ac fonata ad acqua » lesime vibrazioni impresse nel punto « A», Avremmo cos tna « tel vichd perd Faequa & una sostanza che possieds un'inerzia assai superiore a quella dell'el « telelon nia ad acqna », da noi ora escogitata, rerebbe in pratiea numerose diffcolta che non si riscontran efono eletirico. Soprattutto il nostra « la membrana inserita in « A » nella tubazione non @ altro che un microfono) sarebbe probabilmente troppo rigid e troppo pesante, per riuseire a sexuire veramen te tutte le rapide e delicate vibrazioni, di oni & costituita la parola, Noi abbiamo immaginato © schizzato que sto impianto di « telefonia ad acqua » solo come paragone, per farvi comprendere meglio cid che avviene nella vera telefonia, quella elettrica, 20 netlo » consente di far 10. Morse », otte solani alla trasmissione perfezionata di © del tasto Morse eh rente. Vedremo subito come ¢ inetto », che qu elettrica a pia os ‘ogliamo p -gnali_sonori, dobbiam oltanto a interrompere la corr avvenga in pratica. Hl microfono di Hughes no inicrofono utilizaabile & dovuto a Hughes, Esso era costituito da una sbarretta di carbone con le estre= -0 due piecole sedi di carbone, cireuito (fig. 53), to che il carbone & un conduttore dell’elettri- corrispondenza di sonore, TI semp) ce dispositive di Hughes permet- ‘questo scopo. Telefono le «onore si mette a vibra 0 meglio, otter in tremolio della sbarretta che segue il ritmo delle onde sonore che la colpi- sono, Ne consegue che la corrente eletirica, prima costante, subisce ora delle variazioni. pie delle ct i meceaniche della sharretta, © che si rilevano facilmente con aiuto del cosiddetto « telefono », inserito nel circuito, 11 tele- fono ha il compito inverso di quello del microfono. Esso deve trax sformare Ie variazioni della corrente elettrica, che non sono per’ pibili con Cudito, in vibrazioni sonore udibili, Imboccatuna conica Apprendere tardi come eid avvenga. Per ora vi basti che il telefono & organo adatto per trasformare le variazioni della corrente elettrica in onde sonore, ¢ rendere quindi udibili le vi- elettriche, Ml microfono a granuli di carbone Sezione giynvecchio microfono agnanelli dicanbone (anno 1660) microfono di Hug! riveld presto insufficiente. Era ntale nella costruzione © nel funzionamento. Esso mmo il tiechettio di un orologio, ma non era ab 1a sensibile per poter trasmettere in modo perfetto la voce Fig. 55 Soltanto il eosddetio « microfono a. granu Lami usesio parlato ( Laie Ul microfono a gr bone & Anello difeltro pie contenente granellini di carbone. Elettrododicanbone: di metallo, ed alla sottl di materiale isolante, weosliere le onde so- brana microfonica, In vibrazione, e trasmette © contenuta tra di esta i i com: lato alla. pinstr Polvene dicanbone eustorlia, cost -4 coniea destinata a e nel centro lel naa di id, 1a membrana entra alla polvere di earbo Sezione diunmodenno microfonoteleforico oaneliidi ano nella radioteenica si utilizzarono dapprima dei micro- granuli di carbone, che vennero i tardi da altri ella fig. 56. IL i lo un Hi ente potri compressi, Jo stv la polvece di perometro sari to della corrente quando resistenza, mprimono i granali di carbone @ dovuto quindi alla diminnzione della Per comprendere questo fenomeno facciamo un paragone, Paragoniamo Ja corremte a un womo che cam mina nella sabia, Egli avanza faticosamente. Non appena perd pud poggiare il piede su di un terreno compatto, egli riesce a marciare con molla maggior faciliti, Nel primo caso la resistenza era elevata, nel seconilo caso era dasa, li vibrazioni della membrana colpita dal snono, sono naturalmente assai rapide. Ki quindi altrettanto raj ‘tit della corrente ia la compressione dei granul ji, ora meno forte, esattamente nel ritmo delle vibrazio La polvere di carbone & contenuta in una pesante custodia di marmo, per impedire cl ie che non quelle sonore) possano ay ofono. Questo urti, essendo sospeso clasticamente mediante tiranti di gomma o molle a spirale, protetto mierofoni a conden sat Pitt avanti conoscerete anche altri tipi di satore, che sono molto pitt sensibili dei per le radio-trasmissioni. icrofoni, per esempio i cosiddet croton a Il ricevitore telefonico trasformare la deve, , oltre ad un rivostituire Naturalmes non basta il microfono per costituire un impianto telefonico. Questo infatti parola in variazioni della corrente elettrica, la quale, dopo aver superato una lnnga distanza ione ricevente, venire trasformata nuovamente Devore qui Spositivo atto a trasformare il suono in variazioni di corrente, anche wn organo eapace sil 3 n onde sonore, ossia in parole. ono pr itore telefomicon. ire telefonico consiste in sostanza di v il «rice storgano Tl ricevi tromagnete, davan brana metallica (fig. 60). Fig.60 | quale si trova una mem- Quando 1 ® percorso dalla corrente, Ja membrana viene attratta, e tanto pit fortemente quanto maggiore Vintensiti della corrente, Se 'intensiti della corrente oscilla, anche la membrana vibra nel medesimo Elettmomagnete Se, per effetto di un microfono si ottengono delle oscil lazioni di corrente corrispondenti alle onde sonore, an- che la membrana telefonica vil el ritmo delle onde © trasmettera queste vibrazioni meceaniche al- Pv ariszion do\i Varia circostante, In questo modo si formano delle onde comentoeierica lene ad ch i. a i y es : Il ricevitore telefonico & dunque costituito prineipalmen- dall’elettromagnete, dalla membrana, dalla calotta au- auet ricolare e dalla eustodia (fig. 61). in modo da | ii che una sola, Is cleo & piegato percid a forma di U, i dne gambi entrambi provvisti di avvolgimento, come era stato spiegato nella Tnoltre, questo nucleo un magnete perma- Questo é un particolare che lo distingue dai conmni elet- Elekiro- tromagueti, nei quali, come sapete, il nucleo ® sompre costituito Eletroomagnere a ferro dole. In questi clettromagneti communi il nucleo si:ma- RS. gnetizza non appena passa una corrente nell’avyolgimento; quan- I nucleo non & magnetico. Usando invece ante, In magnetizzazione del nu- ‘ata da ogni corrente che passa Calotta Onecchio| leo um magnete perma semplicemente modil nete perman e alle oscilla Ci soffermereme pitt avanti a trattare pii dettagliatamente Vapplicazione di questo magnete permanes Un morlerno ricevitore telefonico (fig..62) contiene un maxnete permanente D, le cui espansioni polari P (si chiamano cosi le estremiti del magnete) ¢ solamente quelle sono co- we da ferro dolee ¢ circondate dalle bobine § collegate assiem Davanti alle esp: polari giaee Ia mente brana M, costiuita es sa pure da ferro dole © protetta dalla Nad ata aloreechio. lotta e ha Fig.63 eae permanente (inbasso} pitt usualiricevitori dei nostri no vostituiti in qu modo, ¢ anche fie telefon Nella fi seanplie (fix. 63). 64 si vede u to telefon le & peri posibile te- lefonare soltanto da A Riunendo un mierofo cevitore telel sempli lo di due stazioni eae ‘anti Domande 1. Quali sono i compiti del Szoreh Fg. 65 a crivete_breven 1 principio di fun del ricevitore telefonivo, Batters Bettenio MATEMATICA 3. Le equazioni (Continuazione da pag. 18). tratta lacie esempi si pag. 19 potete rilevare che da anbedue i membri dellequazione & stata ita x mediante il segno « + ». Per accertarvi dell’esattezza dei risultati non avete da fare altro che inteodurre il valore determinato per x nell’equazione data. Dimostriamo tale controllo per Pesem- pio N.1 Controllo: Nell'equazione nota: x + 3 = 12 imtroduciamo il valore di x che & risultato essere 9: 9 4 3 = 12 cit 12 = 12, Il risnltato & quindi esatto. Per risolvere w 6 abbiamo sinora proceduto nel movlo seguente: ‘equazione del tipo x + 2 Questo procedimento minuzioso & stato da noi scelto unicamente per rendervi facilmente comprensibile nei suoi ettagli il metodo adotiato per risolvere le equazioni; per assicurare il progress occorre iniziare lentamente ma in modo sicuro, Ma ora possiamo abbreviare il procedimento del ealcolo, ¢ voi stessi vi aecorgerete esam sempi svolti, che basta togliere dal membro destro dell’equazione Vaddendo di x sot- regola: nando attentamente gli nbro sinistro. Esprimiamo questo concetto nella segues traendolo dal m Regola 5-a I valore numerieo sommato all’incognita x nel mbro sinistro dell’equazis * va riportate nel membro destro e sottratto, Ora siamo in grado di risolvere speditamente le seguenti equazioni da matematici esperti! Esemp )x+5=12 a x+8=9 %) x + 1 = 2 x= 2-5 x= 9-8 x= 20—10 z=7Z xsl x= 10 E invertendo la regola 5-4 otteniamo Valtra simile: Regola 5-b Il ralore numerico sottratto dall’incognita x nel membro sinistro dell equazione va riportato nel ‘membro destro © sommato Esercitiamoci subito nell'applicazione di detta regola con sli esempi seguenti: Esempi: 1) x—2=3 MN) x—18 te nella Tafine possiame esprimere le due regole s Regola 6 In una equazione, ogni termine pud essere trasportato da un membro all’altro purché lo si cambi di segno. Valori positivi e valori negativi. + i Prima di proseguire nello svolgimento di altri esempi yogliamo soffermarci un atti- i mo in merito all’addizione ¢ sottrazione di cifre. Sottraendo da un numero un altro 3 numero uguale al primo, rimane 0 (zero), p. ¢. 8 —8 = 0. Dovendo invece sottrarre "aes dal numero 8 il numero 10, ci sara forse qualcuno che negheri la possibilit di ese- ay guire detta operazione perché suppone erroneamente che il sistema numerico abbia 0 termine con il valore zero. Ma non & cosi: 0 @ il centro del sistema numeric 5 i valori maggiori di 0 sono i valori positivi ed hanno il segno « + » € tutti i valori 3 minori di 0 rappresentano i valori negativi ed hanno il segno « — ». Il termometro rappresentato nella fig. 14 illustra chiaramente il concetto sopraesposto: i gradi con i quali si misura la temperatura sono positi- vi (++) se maggiori di 0 ¢ negativi (—) se minori di 0. = i E dunque possibile sottrarre daila cifra 8 la cifra 10 scrivendo 8 — 10 = — 2, Se il termometro segnasse + 8° ¢ scendesse di 10? avremmo una temperatura di — 2°. Esempi: 5—5=0 —5+ 5-0 6—9=—3 1 — 80 = —10 Se la temperatura fosse per esempio 5* sotto zero, cio’ —5" ¢ seendesse di altri 6” avremmo una tem ¢ in grado di comprendere anche gli esempi seguenti: $—6=—N — 20 — 80 = — 100 —W—1=—235 —@—-MW=—7 peratura di 11° sotto zero oppure — 11°. Ora si E necessario che queste dettagliate spiegazioni vi siano be guenti are per comprendere facilmente i ealeolii se Esempi M) x +10 ti nel nostro Ora siamo notevolmente progres jento di spiegarvi la soluzione delle equazioni ¢ de: riepilogare il contenuto delle precedenti lezioni. Voi siete in grado di risolvere le equazioni nelle quali compare Vineogn X con un valore sommato X con un valore sottratto X moltiplicato per un valore X diviso per un valore Dopo che avets imparato correntemente le regole valide per la soluzione di simili equazioni, vi sari pure facile risolvere le equ: valori, per avere nella parte sinistra solo il termine con la x. Infatti, applicando ordinatamente le regole suddette, & sempre possibi equazione in modo da ottenere nel membro di si con un valore numerico, come ad e: dove occorre eliminare, non un valore solo, ma stra un solo termine con la x ¢ nel membro di destra solo un Bx =9 In primo Iuogo trasportiamo il numero «2» col suo segno opposto dalla parte destra: 3x = lt 2 = 9 Ora olin che il numero «3 » trasportandolo nella parte destra, applicando la regola 2-a, ei divislendo il membro destro dell’equazione per 3 9 as z=3 ead In 37 +2 19) 3 + ae—ls aon 2 Sino ad ora peri: noi abi 10 risolto solo equazioni che contengono un solo termine con la x come quella 3+ dx = 15 na potremo risolvere facimente anche le equazi contengono piit termini con la x adottando il pri tale di (rasformarle in modo da giungere alla pitt semplice espressione © cio’ ad ottenere nel stra un solo termine con la x € nel membro di destra un solo termine numerico, cipio fondam tbro di si Exempio: 20) 9 + Sx = 16 + dx stro contenga solo i valori di x ed il mem- ine per Ie equazioni precedenti, che il membro s bro destro col suo sexno cambiato ed il loci noti, occorre trasportare il numero 9 nel 1 nembro sinistro pure con il suo segno cambiato 9 4 Sx = 16 + dx Per ottenere, bro destro solo valore 4s nel ix 4x = 16 —9 Risposte alle domande di pag. 24 Il compito del microfono consiste nel trasformare le vibrazioni sonore dell’aria in corrispondenti oscillazio- ni della corrente clettrica, Tl ricevitore telefonico invece deve ritrasformare Je oscillazioni della corrente elettrica in onde sonore. Il microfono di Hughes era costituito da una sbarretta di carbone appoggiata liberamente in due sedi di ear- bone. Parlando in prossimita della sharretta, essa vibrava nel ritmo del suono, lasciando passare pitt o mex no corrente nella linea 3. Un ricevitore telefonico & costituito in principio da un lettromagnete ¢ da una membrana di ferro, che & ad una determinata distanza dall’elettromagnete. Quando V'elettromagnete & percorso da una corcen- ‘© meno forte, la membrana viene attratta pitt o meno fortemente, In tal modo essa segue le oseilla- della corrente eorrispondenti alle vibrazioni sonore. COMPITI 13. M. 16. Che cosa distingue i misuratori di corrente da quelli di tensione? Come vengono collegati due amperometri, dei quali si debbano confrontare le indicazioni? Come si fa a variare Vintensiti di corrente nella taratura degli amperometri? Un forno elettrico ha la resistenza di 44 ohm, Qual’é Ia corrente che lo attraversa, quando @ allacciato al- volt? la tensione temporale passano 2] secondi dal momento in eui si vede il lampo a quello in eui si ode il 10. A quale distanza si trova il temporale? Da che cosa dipende il numero di vibrazioni al secondo di una corda musicale? Che cosa significa Ia frase: « un suono ha la frequenza di 400 hertz »? Da che cost & determinata Valtezza di un suono? Che cosa si intende per « hassa frequenza » ¢ « alta frequenza »? Quali sono le note pit basse ¢ quelle piit acute che si possono normalmente percepire? Che cosa distingue la chiarezza di un suono puro da quella di un suono composto o da un rumore? Che cosa costituises il timbro dium suono? Come si posono registrare le onde sonore? a) Bax 4 B45; B+ xe 40 = 90; BT +X +5 + 12 = 106; x=? x=? dj) W-x=4 x=? @ 12 x=? f) 54+ 3x=17—3x; Tn che modo Ie vibrazioni sonore vengono trasformate dal microfono a granuli di carbone in oseill della corrente? Disegnate un semplice impianto telefonico, nel quale si utilizzi soltanto un microfono, una batteria ed un ricevitore telefonico, Formula N. Legge di, Ohm (©) Intemsth i corrente: 1 = (3) Tensione, V— 1: Ro. v t (4) Resistenza: R = — Stampato come manoscritto = ai Orn slcnnsine, prs « di genere di questa Dispensa, ftice so ks Pee ORSO DI TECNICA DELLE. ELECOMUNICAZIONI Ne CO DI SAUIOTEE RIC AD Lumghezze d’onda e frequenze sess 3 Metric hertz. Se ie » Lintervallo di treuena eee ae » o Domande Soe SR ten eee Hettreteciiea generale rae i Orie See as aD ace La potenaa Set SSIS lee As ee Ta potenza elettrica pe eee ie La potenza meceanica : » 1B IL cavalo. vapore Reh ee rae Whneahiee ee ses seo pee eee TI iono (continuazione) Il timbro dei soni. Gi armonici : Sees ee Bb Ta gamma delle frequenze ‘ 16 Ww plore geet Ve ve See ee Risposte alle domande di pag. 14 Motematica ey > 20 9. Lelevazione « potenza . » 20 10, Lefrazioni . > 20 Nispose» 0 Tecnica delle misure = » 2 (ai axainealt a bohbantealalle . > 2 a La regola della mano sinistra . > e Tia cortrusione degli struments a bobina soobile > 3 CORSO DI TECNICA DELLE TELECOMUNICAZIONI - RADIO A CURA DELL'ISTITUTO SVIZZERO DI TECNICA | Dispensa N. 4 RIASSUNTO DELLA MATERIA TRATTATA NELLA DISPENSA PRECEDENTE Con lo studio delle tre Dispense da voi finora rieevute avete gi appreso molte importanti cognizioni che ri- trdano Ia tecnica delle telecomunicazioni ¢ V'elettroteenica generale. Nella trattazione della « Teenica delle misnre » avete imparato a misurare la intensiti di corrente con V'amperometro ¢ la tensi Nello stesso tempo vi & stato spiegato come si effettua Ia taratura degli amperometri. Avete poi i simboli grafici per questi strumenti, simboli che vi dovete imprimere nella memori Sapete ot parallelo a quella parte del cir di eni si vuole surare la tensione, mentre invece 'amperometro va collegato in serie, Attraverso il voltmetro deve passare poca corrente, affinché esso stesso non diventi_ un consumatore supplementa to la resi- ster n voltmetro deve essere la pitt alta possibile. isogna che Ia cor- ri perdite poss la sua resistenza interna deve quindi essere la pitt piccola il voltmetro va collegato grande resistenza interna, generale » avete appreso che fra 'intensita di corrente, Ia tensione ¢ la re~ e di Ohm. Keco la legge di Ohi jensione v : = ossia espressa come formula: I = Questa é le formula N. 2 ¢ vi sari utile ricordarla alla perfezione. Da essa, con semplice trastormazione, si rie cavano le for! la tensione © per la resistenza. piceola resistenza interna; voltm lo dell’ Elettroteenic sistenza sussiste una relazione descritta dalla Le di corrente = resister int Siete stati poi introdotti nel campo dell’acustica ¢ dell'elettroacusties. L’acustica & la scienza dei suoni supposto per Ia formazione delle onde sonore la presenza dellaria. Per generare delle onde quindi fare delle onde nell’aria. E. queste onde dell’aria si provocano mediante la vibrazione di un co to, per esempio un campanello, una corda di violino, ece. ante capitolo dell‘ultima Dispensa trattava della « Telefonia », pale del 16 microfono, Inoltre & indispensabile il ricevitore telefonieo, le un elettromagnete ed La bobina dell’elettromagnete é pe tuna corrente soggetta a ofono, che si trova all‘altra estremiti della linea telefonica, Questa cor- rente magnetizaa quindi pili o meno i te iL nucleo del ricevitore telefonice, attirande con pit o meno fora la membrana fissata davanti ad esso, La membrana si mette quindi a vibrare generando delle onde da ria cio onde sonore che giungono al nostro orecchio. Usando nel rivevitore un magnete permanente, la ri produzione del suono diventa migliore. Questo, in brevi tratti, era il contenuto della Dispensa precedente. Ve V'abbiamo gia detto varie volte, gliamo ugualmente insistere: ripetere seriamente tutta In materia precedente, prima di lo studio del- Ia nuova Dispensa IMPIANTI DI SEGNALAZIONE Negli alberghi e negli ospedali 2 necessario che da ogni camera si possa chiamare il personale di servizio o di cura, per mezzo di appositi segnali, Poiché in queste case nulla deve turbare il silenzio, non si possono usare campanelli. Sono invece molto usati i segnali luminosi, che non fanno rumore © non arrecano quindi disturbo agli ospiti, Vogliamo ora occuparei appunto degli impianti di chiamata Iu- Impianti di chiamata luminosa Ul fu Tl cliente che in un albergo dosideri avere a sua disposizione del personale, deve premere un joulsant cendono allora delle lampadine di segnalazione in vari posti, per esempio nel locale di sosta del_personale, negli incroci dei corridoi ¢ sopra la porta della camera dalla quale proviene la chiamata. Le lampadine di se- ionamento degli impianti a chiamata luminosa @ assai semplice. gnalazione hanno vari colori albergo per esempio la luce verde pnd servire per chiamare la came- Fiera, quella rossa per il cameriere, Ja gialla per il facchino. Nelle svolie ¢ negli ineroci dei corridoi vengono collocate dello cosiddette lampadine di gruppo o di orienta- mento che sono visibili da qualunque punto dei corridoi. A seconda del colore della lampadina accesa si ca~ pisee quale genere di servizio & richiesto. Le lampadine rimangono accese finché il personale di servizio, pre jendo un apposito tasto collocato accanto alla porta della camera da cui ¢ provenuta la chiamata, non le spegne. E possibit mette fine corredare Pimpianto anche di-un quadro di controllo, installato presso il direttore, che per- vedere se il personale obbedisce alla chiamata, in quanto tempo. Nel locale di sosta del personale generalmente si colloea anche un eampanello che col suo sommesso ronzio richiama Vattenzione del personale sul segnale lun meglio un « cicalino » 1080 che sta accendendosi. Consideriamo ora un impianto del chiamata, Esso deve avere i collegament mata senza perd disturbare o spegn ad una sola lampadina ealino funzionino sempre sesa per una chiamata precedente. to, nel caso pitt semplice, quello cio? li effettuati in modo che la suoneria o il ¢ ‘e Ja lampad na gid a To schema relative & rappresentato nella fig. 1 ed ora vedremo quale & il suo funzionam una camera Walbergo, perchs isiede possa « chiamare », & posto il tasto di un contatto TC. Premendo questo taste provochiamo il passaggio della corrente jemporaneamente azionare 1a suoneria S ed il relé R. i quale, attirando la sua ancoretta fa chiudere il contatto K provocando cosi a sua volta Paccensione della lampadina D. Il reli R & provvisto di ¢ distinti avvolgimenti W, e W.; premendo il tasto TC Fig. 1 Ja corrente in un primo tempo agisce solo sull'ayvol- Buea. cu see iveoie acted lampadina elettrica ancoretta chiudendo il con tatto K. In qu 1 sullavvolgioento W/; Tmagnetizea pure il nucleo foil eniatio K anche quan: do, aprendo fl tasto TC, ar mento WF, cesea i agire Infatti, se osservate nello schema l’andamento dei fii di collegamento, rileverete che q chiuso il con- > K, la corrente non passa solo attraverso la lampadina L, ma a averso ['avvolzimento W, del rel per duectamotive il og shims ancho, qumndo il tesio. sparta ionament nte pi prensibile osservando la fi Jo schema & rappresentato in modo semplificato per rendere pi eviden- te il fanzionamento del relé Ra due ayvolzimenti che viene impiegato nel lo schema preceslente, Sul nucleo di ferro N del relé, si trovano due ay- menti fra di loro separati e 4 nucleo stesso si magnetizza ed attrae Tancoretta F, tanto se la corrente circola solo nefl’avvolgimen- to IW, quanto -se essa circola solo nell’avvolgimento IF, oltre, natural- mente, a quando la corrente ¢ temporaneamente in ambed ‘cola avvolgi Come risulta dalla figura, Vayvolgimento IP, riceve la corrente dalla batteria By e pun yponiamo ora che fra i he i punti Ce B siano collegati fra di loro in modo da formare un ci ‘awolgio 4 € possa essere chiuso dal contatto K ora aperto, In parallelo con Vavvolgin mo inoltre una lampadina L la quale, eollegata in tale modo, sara percorsa «la cor- rente ogni qualvolta circola della corrente nell'avvolgimento W, e che si accendera quindi alla chiusura del contatto K. Come detto sopra abbiamo anche Vayvolgimento IW, collegato con la batteria By altraverso il tasto TC. Premendo il tasto TC anche per un solo breve istante, la corrente ia_B, cireola nell’ayvolgimento W,, il nucleo N allora si magnetizza, attrae Vancoretta F e chi fatto K, Tn questo momento nell’av- icia a scorrere Ia corrente della batteria By ¢ il nucleo ne viene pure magnetizzato. Aprendo il tasto TC, Vavvolgim volgimento I, e quindi il contatto K resta ch Tampadina [, zimane accesa, dell fig. 2 in modo tanto dettagliato per potervi ren- facilmente lc il significato dello schema della fig. 1 il quale, 2 prima vista, pud sembrare non tanto facile da seguir Avete quindi visto quello che succede q si abbassa il taste TC per la prima volta, quando cio’ la lampa- dina L & spenta e si vuole accenderla. Osservate ora an- cor attentamente le schema della fig. 1 e badate a quel- lo che aecade quando il tasto TC viene premuto piit volte di seguito. Come vi abbiamo detto, la prima volta fun- a suoneria o cicalino e si accende 1a lampadina 1; per tutte le volte successive che si preme il tasto TC funzioneri solo la suoneria mentre la lampadina L ri mari sempre accesa per effetto della corrente che eit- cola nel relé Hf. Solo premendo ill tasto di spe; TS la corrente dell’avvolzimento W, si interrompe, il contatto K si apre ¢ la lampadina L si spegne a della fig. 2, per rendere la spiegs ne pitt chiara, abbiamo impiegato due batterie disti ma un impianto del genere pud funzionare benissimno con una sola batteria che per vie diverse alimenti tutte ¢ due gli avvolgimenti del relé. Cid risulta anche dallo sehema della fig. 1. Nella fig. 1 & rapprese necessario per fare fi un solo posto di chiama di poter chiamare da un solo posto diverse categorie trettanti cireuiti come quello zia visto, oxmuno con na di diverso ato lo schema di un impianto re una sola lampadina da le essere in grado di Per esempio un i tre | pud essere eseguito alla ig. 3 pianto a tre tasti padine il collegamento rappresentato Come vi abbiamo li dere ja detto, anche per un impianto ji1ato ad un solo tasto di chiamata si possono ren- camera sopra la porta, nerocio di un eorridoio ¢ una nel ale, Iu certi casi si ha anche na in un quadro di controllo. ‘una lampad Lo schema di un impianto del genere, per sempliciti ridotto anch’esso ad_un solo tasto di chiamata, & visi- bile nella fig. 4. Desiderando potere chiamare da luna stessa camera una seconda categoria di persone. Vimpianto dovri avere un‘altra volta lo stesso quan: titative di lampadine © di relé. Solo nel quadro di controllo che, negli alberghi generalmente posto nell"Ufficio del Direttore, ei si puo accontentare di una Seguiamo sullo schema della fig. 4 il percorso della corrente quando nella rispettiva camé i tasto TC. Il contatto stabilito in TC provoca a sopra Ia porta della camera e, contemporaneam i due eontatti r, © rs Negli schemi precedenti abbiamo im) viene nel caso attual avvolgimento che possa perd ricev Tl contatto r, serve a mantenere in tutta Ja rimanente parte dell’ Th contatto r, fa ei inoltre fa eceitare il relé Q il quale pad comandare peri non é raffigurata. Tl relé Q fa chiudere il contatto volta, per mezzo del contatto p fa accendere la lampa to W, cesta di agire sul nucleo N ma questo & per goto dei relé con due avvol: considerato, risponde egualmente allo seopo un relé con due contat ¢ la corrente da due vie diverse i passagsio della corrente nell’avvolsi mpianto anche quando il eontatto TC viene aperto. jungere invece la corrente alla lampadina di ori Fig. {mpianto semplice di chiomato 0 3 colori La suoneria funsiona sola premendo TC. Le lampagine rimangono secese éope promuta To, finché premendo TS si inteompe il circuit. fast di chlamata L = Lampatine ‘Wines aisegrale accorciate; ts rata rptteggiata sigaifice che qui €8 un lango tated TS Impianto di chiamata con lampadina locale, lampadina di orients ‘mento e lampadina di controle, LO = Lampadina darientamento 8—=Batteria LA = Lampadina dawvertiments &P.0.=Relé Lampadina di contrlla $= Suoneria TC= Tasto i chiamats 1L= Lampacina locale 18 = Tasto di spaznimento LC sola lampadina per viene abbassato posta all’esterno inde della lampadina LE. ato, il relé R il quale n solo contatto, ma come av- | relé, nella lam un’altra eventuale na di orientamento che qi © attraverso di esso eccita il relé P il quale, a sua LA ¢ fa funzionare la suoneria S entrambe poste nel locale di vosta del personale, Contemporaneamente a cid, esto provoca anche Vaccensione della Iampadina LC posta nel quadro di controllo. Solo premendo il tasto di spegnimento TS, il cui contatto & chiuso nella posizione di poso, a interrompe il cireuito generale pro- vocando lo spegni to di tutte Ie ne, Osservate attenta- mente lo schema ¢ se- guite aleune volte il pereorso della corrente ¢ lo svolgi funzioni de La fig. 5 mostra una tastiera_da_muro_per un impianto div chia- mata a tre colori, nel- la camera di un albe x0. Nel corridoio, alto accanto alla porta della camera si trova la lampadina locale, yi in alto a Fig. 6 stra nella fig. 6 © a destra sopra la porta nella fig. 7. Accanto alla porta o'@ il tasto di spegnimento o Wannullamento, Negli ospe- dali questo tasto si trova invece nellinterno della came- Nella fig. 6 in alto a sinistra, come pure nella fig. 7, Visibile una « lampadina di gruppo » o di orientament di quelle collocate nei corridei. Nella fig. 7 si vede il funzionamento esteriore di un sif- fatto impianto «i chiamata laminosa. In Inogo della ta- stiera da muro si pud anche usare Ia tastiera da tavolo visibile a sinistra in basso. ELETTROTECNICA GENERALE Nella Dispensa N. 3 avete conoseiuta la lege di Ohm e ii allora vi sarete resi conto di quanto sia importante Ja conoscenza perfetta di questa legge por potere com- prendere le cause ¢ gli effetti di tutti i fenomeni elet- trici. Ci sari quindi utile di penetrare ancora piit pro- fondamente nei « segreti » ¢ nelle applicazioni d legge di Ol abbiamo ripetut tensione, di intensiti, di corrente ¢ anche gii il nome delle w misura per queste tre grandezze, e sapete che la ten sione si misurain volt. la intensita di corrente in ampére ela resistenza in ohm. Sapete anche che queste tre grandezex si pre~ sentano sempre assieme © che sono in stretta relazione fra di loro. Dove deve scorrere una corrente elettrica, 6 necessaria una « pressione » che la sospinga, ciod una tensione. Se on e’é tensione, non esiste neanche corrente, L’aequa che riposa quietamente in uno stagno non seorre per Cuniea ragione che non vi & aleuna differenza di livello, solo dove esiste un dislivello, ossia una pendenza, pud formarsi una corrente. Il dislivello produce pressione. Cid che per Facqua noi chiamiamo dislivello, cor. risponde, nel senso elettrico, alla tensione. Quando dell’acqua che scorre, sit nel letto di un fiume, che in una tubazione, essa incontra delle resi stenze. Non & comprensibile che una corrente dacqua posta non incontrare delle resistenze. Anche per la co rente elettrica abbiamo la medesima cosa; la sua intensita @ sempre diminnita dalle resistenze che le si op- pong F dunque evidente che i tre concetti di tensione, corrente e resistenza debbano essere sempre uniti, Queste tre grandezze sono legate tra loro da una relazione, deseritta nella legge di Ohm. Vogliamo illustrarvi ancora una volta questa legge usando un esempio semplice ¢ divertente, Immaginate un cinema nel quale venga rappresentato un film emozionante. Grande & quindi la ten- sione di spirito degli spettatori, Di conseguenza @ numerosa la folla che viene ad assistere allo spettacolo. In altre parole; anche la corrente & grande. Anche per la corrente elettrica & pressapoco la stessa Possiamo anche proseguire nel nostro paragone e supporre che si presenti una certa resistenza, costi prezzi elevati dei biglietti d’entrata. Suppor quindi che il film six molto interessante, ma che i biglietti siano molto cari, La corrente degli spettatori rimane quindi diminuita dalla elevata resistenza che le oppon- gono i prezai elevati. La corrente non eresee quindi a dismi ane pinttosto piecola, perché incontra tuna grande resistenza. Osservando le figg. 9 © 10 potete rendervi conto del rapporto tra la corrente ¢ Ia resistenza; osservando le fig Ile 12, di quello che intercorre tra la corrente ¢ la tensione. La corrente rimane piccola quando Ja tensione & bassa, Essa potrebbe tuttavia erescere anche in questo caso, qualora la resistenza diventasse assai esempio, se i preazi di entrata venissero ridotti a, diciamo, 5 lire. Ad ogni modo per la eorrente elettrica vale quanto segue: Bl Vinzénsita ct corrente aumanta cal erescere della taisiana © diminnisee ool creoere della restitenaa Om Ricordate un momento i tempi della seuola elementare ed esercitatevi ancora nel caleolo con le fra serviamto Ia frazione } . Essa significa che bisogna fare la meti dell'intiero (ciod di 1) che si trova nel « nume- che si tratti di una meth @ espresso dal « 2 », ciod dal mumero che grande il numero al disopra Wella 3 ratore » (ossia sopra Ia linea di frazione} si trova nel «denominatore » (sotto la linea di frazione). Se facciamo pi Tinea di frazione, il numeratore, aumenta il valore della fraziones per esempio 5 sono sii un intiero, ) ancora 2 cau in Il valore di una frazione cresce dunque aumentando il suo valore diminuisce. di pitt e imeratore. Se invece aumentiamo il denominatore il 1 1 Se, per esempio, sostituiamo nella frazione , il 2 con un 3, otteniamo 5 ; se mettiamo un 4, otteniamo un Se, per esempio, sostit lla f 2 i 3, ott zi ti 4, ott 1 valore ancora piit piceolo, ossia 5 « Ripetiamo: il valore della frazione diminuisce, quando il denominatore cresce. na specie di Abbiamo appreso poco fa che la corrente elettrica aumenta con Vaumentare della tensione, ¢ di Faumentare della resistenza. E cosi, pensando a quanto avviene alle frazioni, abbiamo trovate formula: Valore della frarione = reseente con aumentare del numeratore deerescente con Palimentare del denominatore Valove dellintensta di corrente — €esceute con V'aumentare della tensione deereseente con Paumentare della resistenza B inotile fare tanti diseorsi basta dire: Tensione Re In parole: [ntensiti di corrente uguile « tensione divisa per resistenza. Intensiti di corrente =p." stenza Per fare la prova inseriamo delle cifre: poniamo per la tensione 100, per Ia resistenza 10, 100 (tensione) Oweniamo: Corrente = I9"Gecictenna) E quindi corrente = 10, 1000 (tensione) 10 (resistenzay °F Facciamo crescere Ia tensione, per esempio fino a 1000. ¢ otteniamo: corrente = rente = 100, faramente dimostrato che, essendo aumentata la tensione, @ cresciuta anche lintensita di correntes Nel primo caso Ecco ef nientre prima esa era infatti 10, ora 6 100, Proviamo ora invece ad aumentare la resisten 100 (tensione) 10 (resistenza) in iuogo del valore 10 ilvalore 100, otteniamo: one) 100 (resistenza) Intensita di corrente ossia: intensita di corrente = 10. Se poniamo per lar Intensiti di corrente ovsia: Intensita di corrente = 1. perché Grossa correne (4i persone) piceota resistenza Piccola corrente (di persone) perch scarsa tensiona ii di corrente = Resistenza igge di Ohm, in onore di Ohm che In scoperse. Nell’elettrote lettera, che altro non é che T'iniziale della parola cor In Gicorrente = I Resistenza = R Te Per Ja tensione non useremo pero Viniziale «'T », ma la lettera «V », Anche questa perd non sari di ricordare; basta p la c Vn & Viniziale della parola latina « vis » che signifiea « forza», ci za elettromotrice apprenderete in seguito, é un‘altra definizione della « tensione elettr volt » che & Pani 14 in onore di Ale . nella sua notazio [es] intensita di corrente V = tens ica invece si evitano le troppe parole, ¢ si scrive la formula abbreviando ogni termi ispondente: a della tensione, cosi ¢ abbreviata, si serive dunque cosh R = resistenza ndicano: I boli usati sa. Ia base di ale, a della quale dovete rendervi perfettamente padroni. deve far parte del vostro attrezzamento profes E una forn srosissime applicazioni Ia zappa per il giardi- si pud trasformare matematicamente. v R per la tensione VeRe1 per Ia resistenza Per rivordare facilmente la legge di Ohm, si possono mettere in fila le lettere VIR, in modo da comporre ta parola VIR, voce latina che significa « uomo ». Seritta pero V = I - R significa « V uguale I per R » ossia: la tensione é uguale all'intensiti: di corrente moltiplicata per la resistenza. Per aintarvi a ritrovare le varie formule trasfor- mate dalla legge di Ohm, vi suggeriamo un al- tro piccolo truceo. Osservare la fig. 13. Rappre~ eee ee Vo epemalpece : 1 I Da questo triangolo si pud rilevare in che modo si pud trovare la tensione conoscendo Ia corrente e la resistenza, ¢ viceversa. Potete vedere la dimostrazione pratica di cid nelle figg. 14, 15 © 16. Volete per esem dice subito che V — R= I; oppure volete avere R, la fig. 16 indica che R = V sta che guardiate la fig. M, T= V in cui non si cerca V, bensi Ro I, la tensione V si trova sopra la frazione, ¢ se si cerca I, deve starci R, Vim noscere il valore, bisogna moltiplicare fra loro conoseere V3 la fig. 15 vi 1. Se infine cereate I, ba- ea di Osservate che in entrambi ie frazione, Quindi se si cerca R, deve stare I sotto la linea non sta mai sotto la I frazione, ¢ quando se ne vuole altre due grandezze. RADIOTECNICA Lunghezza d'onda e frequenze In questo corso abbiamo parlato 10 ora spiegarvi detta- gliatamente questi due concetti, limitandoci pera a quelle gamme d’onde che vengono usate nelle radiodil sioni nonché nella telegrafia ¢ telefonia senza fili. Per indicare una lunghezaa d’onda, esistono due possibiliti: Ia si pud indicare il numero delle vibrazioni al secondo eseguite dall'onda, Conseguentemente si w varie volte di onde « lunghe » ¢ « corte »; vogl etri, oppure ai da ue diverse unit di misura: il metro e Vhertz, unith delle quali farete ben presto buona cono- Metri e hertz Occupiamoci dapprima dell'anita « metro». Le onde dell’etere, di cui fanno parte le onde radio, si suddivi- dono come se da oltre 1.000 a 10.000 m onde decimetriche da oltre 0,1 a 1m da oltre 100 a 1000 m onde centimetriche da oltre 0,01 a 0,1: m da oltre 10a 100m —_—_ onde millimetriche fino # 0,001 m onde ullracorte daolve 1a Wm 17 anto al nome d Radio Droit he. Queste varie gamme Conde sono rappresentate nella fi Se aprite un qualsiasi periodico della radi la relativa lunghezza d'onda, Per esempi tri, che appartiene quindi alle onde lu utilizzano Ianghezze d’onda fino a we (onda ancora maggiori, per esemy pre indicata anche nda di 1500 me. stazione, trovate sen Iunghezza x Ia tlegrafia senza ira ugli 8000 metri. ‘rea 2000 metri, mentre jo attorno ai 5000 0 add Nelle radiotrasmi fil vengono usate hm La maggior parte delle stazioni radio trasmettono nella gamma delle onde medic. Di questa gamma fanno parte per es fe lunghezze d'onda di tutte le stazioni italiane della rete rossa ¢ della rete azaurra, le tre stazioni nazionali svizzere ec, Anche nella gamma delle onde ¢orte abbiamo delle spe tazioni, wasmittenti in tutti i paesis p. in Italia Busto Arsizio, con le lu Fig. 17 ze di 31,15, 25,40, 19,84, 49,30 © Roma ‘L188; in 'Taviazera 48,66 ¢ 317 10.000 1000 m Onde lunghe 1000 -100 m Onde medi 100-10 m Onde carte le onde ultracor si utilize zano anzitutto nella teleyisione , per le ‘oni sia dell’immagine che del su0- cosiddetta « onda di immagine » a dalle stazioni germaniche di te- 1m-1em Onde decinetiche | levisione ha una lunghezza di 6,27-m, men- tre «onda. sonora » che porta La musica © le parole Waccompaznamento alle im- magini, @ Inga 6,67 m. 10-1 m Onde ultracarte 10.em 1 om Onde centimetiche 1e delle onde decimetri- che, centimetriche e mil- limetriche hanno una speciale im \cora a disposizione del portanza, come vedrete in seguito. Nei px della radio per ogni stazione trasmittente, oltre alla lungheaza d'onda anche il numero di vibrazioni in hertz o chilohertz (1 chilohertz = 100) hertz). Bec nit di misura, © ora vosliamo prima di tutto chiederci qual’é Ia relazione che passa tra « met 0 « chilohertz »- wetri, trovate indicate dunque alla seconda ne «hertz» Pensate div muovo alle nostre. sp si», che corrispondono a numeri al da un lato corde lunghe, dall'altro corde corte: le prime prod xgizioni sulle onde sonore. Vi abbiamo parlato allora di suoni « alti » ¢ « bas: bassi di vibrazioni al secondo. Guard icono note basse, le altre note acute. cco jo un’arpa: essa ‘un secondo che non 4 0 di vibrazi que il suo m Una delle corde himghe dell’arpa ese fari forse 2000, Misurando queste vibrazi yer esempio 50 vibrazioni al secondo; invece una di quelle corte ne i si possono contraddistinguere con geande procisione le altezze dei si potrebbe esprimere Paltezza di una nota anche per ‘una certa nota ha una lunghezza approndercte pitt tardi, si preferisce perd espn junque una cosa @ sempre certa: I per eien. jsponden tanti inetri. Per ragioni ome la frequenaa. Co- numero di vibrazioni basso, le onde corte invece un numero di vibra a per Ie onde sonore che per le onde radio. Come git sapete, le onde elettriche si propazano con la velociti di 300 000 chilometri al secondo. Prendiamo duc punti Ae Bi (fig, I-a) distanti fra di loro 300.000 km. Fra questi due punti ei sta esattamente un’onda Junga 300 000 chilometri, la quale eseguisce quindi una sola yibrazione in un secondo, perch nella distanza fra i due punti Ae B si trovano un solo «monte » ed una sola « valle », Quest’onda remendamente longa possiede ta frequenza di 1 hertz, eiot di uma vibrazione al secondo, Una vibrazione completa, cio? la successione di una semionda positiva © di una semionda negativa, si chiama periodo. Quindi imvece di parlare di «numero di vibrazioni al secondo », si pud anche dire « period secondo » che si abbrevia in « per./see. ». rrovato perd piit pratico dare un nome apposite all ai sura per la frequenza, © si @ deciso di chiamarla « hertz », in onore del fisico tedesco Enrico Hertz (1857-1894). Un periodo al secondo equivale quindi ad un herte = 1 He, Una vibrazione di He effettua quindi in ogni se condo una completa semionda positiva ed una completa semionda negativa. B bene ricordare che I'« hertx » i di misura delle « vibrazioni » e che quindi serve non soltanto per Ia misura della frequenza dell che di quelle del suouo, di vibrazioni meceaniche, ece. Come siete abitnati a dire per 1000 metri 1 chilometro ¢ per 1000 grammi 1 chilogrammo, cosi 1000 hertz. si chiamano chiloherts, che si abbrevia « kHz » (kk minuscola e H mainscola! ». Nei paesi di lingua inglese e fran- cese, © spesso in Italia, & invalso invece Fuso di chiamare « cicli » i « periodi al secondo ». Un « ci si abbrevia «1 ©» oppure «L Cy », ed analogamente in Inogo di chiloherts (kHz) st parla di « chiloci abbroviati in « ke ». Abbiamo dunque 1 vibrazione al secondo = 1000. vibra Nel campo delle alte frequenze troviamo spesso delle vibraziont di aleuni_m 12, Per evitare di dover serivere mu 1.000 000 hertz (Hz) niera anglosassone: 1.000 000 © (C3 Conosciute cost le denominazioni e le abbreviazion [onda lunghissima di 1 Hz compie una oscillazione als monta a 304 000 km al secondo, Ia sua lumghezza @ esattamente 300 000 km. Naturalmente nella stessa 3000-000 km possiamo farci stare anche 10 onde Jonghe 30 000. km seuna; per poter percorrere tutta Ta distanza di 309000 km ognuna di queste onde deve eseguire 10 oscilla- fete tO ona =1e (Cy) 1 ke ial secondo, ossi ‘lira abbrevia- troppo gramdi, si = 1000 chilohertz (kHz) = 1 megahertz, (MHz), 1 Me. oppure alla clociti di propagazione am- zioni in un secondo: di conseguenza essa ha una frequenza di 10 Hz. Se prendiamo invece un’onda hinga 10 km, troviamo che entra 30.000 volte nella distanza di 300000 km tra Ae Bs quindi la sua frequenza & le a 30 000 Hz ossia 30 kHz, Anc diamo un’onda pitt corta ancora, p. es. i300) m, ne tron viamo sempre la frequenza dividendo la velocita di propagazione per la lunghezza d’onda data. Per un‘onda di 1000 m calcolia 300.000 i180 : 1000 = 300 000, e abbia- mo cosi il numero dei periodi al secon- do. (Invece di ealeolare con 300 000 km, Onda elettrica abbiamo dovuto inserire nel conto 800 000 000m, perché la Tunghezza onda era indicata in metri; bisogna infatti in questi conti badare sempre i di misura collimino fra lor Sn OOD uenza ammonta quindi a 1 Lunghezee s'onde su 160 000 km ossia a 300 kHz. frequenca 1 Hz Allo stesso modo si ottiene, per una Veloita di propenazione = 300 000 km/sec Tungheza d’onda di 100 m, una fre- quenza di 3.000000 Hx = 3000 kHz 3 ME. Onda elettrica (300 000 km/sec) Riassomendo: a & Ia Innghezza donda, © elevata @ la Frequenza, Un’onda Tunga Lm compie 300 000 000 di oscilla zioni al secondo e possiede quindi na frequenza di 300000 000 Hz = 300.000 km Eason ete til ‘li de- ee ee cr terminare la frequenza di un’onda del- EUV la quale era data la lunghezza, si pud naturalmente caleolare anche la Imghezza d’onda quando se ne conosee la frequenza al secondo. Notiame quindi le due formule, con aiuto delle quali si possono eseg. il numero di periodi ire questi ealeoli: 300-000 000 Tunghezza "onda (m) mule Ga) Erequenza (Hz) 300 000 000, frequenza (Hz) Formula (5-b) Le lettere tra parente Controlliame per ese La stazione di significano | pio le onde di due stazioni wzhezza Ponda di 33,7 bs il segnente valore: 300 000 000 999 000 Hz = 899 kits 5 kHz = 845000 Hz; la sna linghezza te m = metri, Hz = hertz, lano Tha una Iu hase alla formula (5-a) Ia sua frequenza ha La stazione di Roma [ha la frequenea di 300 000 006 845.000 fonda & quindi 355,0 m Wintervallo di frequenza Per ragioni che verranno spiegate in seguito, le frequenze delle stazioni radio, cosi come sono stabilite ora, devono distare almeno 9 kHz le une dalle aitre, Per esempio la stazione Napoli I trasmette sulla frequenza di 656 kHz. La pit prossima stazione con una frequenza superiore non pud seguire che in un intervallo di 9 KHz; & la stazione di Wilno con la frequenza di 665 kHz. La stazione pia prossima con una frequenza in- feriore & invece Droitwich con 617 kHz. Come vedete, l'intervallo di frequenza sia verso Valto che verso il basso & sempre uguale a 9 kHz Un altro ese le starioni contigne a Milano I (899 kHz) sono Algesi con 890 kHx ¢ Londra Reg. con 908 kHz. Anche qui @ osservato Vintervallo di 9 kHz. Altri esempi si trovano nelle tabelle pubblicate dai periodic della radio e di cui la fig. 19 mostra un ritaglio, Dalla necessiti di lasciare un intervallo di 9 kHz tra una stazione ¢ Valtra deriva il fatto cizio di un numero assai superiore di stazioni nel campo delle onde medic che non nel c: ghe. Un semplice caleolo basta per convincere dell’esattezza di questa affermazione. Supponiamo di voler utilizzare I'intiera gamma tra i 10000 ed i 1000 m. (In realta le onde utilizzate dalle stazioni radio non superano pero mai i 2000 m, La lunghezza d’onda di 1000 m corrisponde alla frequenza di 300.000 Hz; quella di 10.000 m alla frequenza di 30 000 Hz. Prnplenn Lode: A Gon 1e & possibile Peser- mpo delle onde tun- La gamma di frequenza del- Je onde lunzhe & dunque presa tra 30. kHz « 308) kHly ed ahbraccia un inter- mplessive di 270 KH, atonal trasmissione in kW Lunghezza Fonda in m. Frequenza in We 557 Svizzera Talia Palermo Stoccarda = 30 stazioni. Nel campo delle onde me die abbiamo Ja Iumgheaza la pia reve di questa gamma) che spoude alla frequenza di 3.000.000 Hie e quella di 1000 m. (1a piit hunga) che corrisponde a 300 000 Hx. Lintervallo complessive jenza_equivale a 3.000.000 — 300000 = 2.700 000 Hz = 2700 kHz. Dato Vintervallo di 9 kHz, si possono dunque disporre nelle onde medie 2700 : 9 = 300 stasioni, quit numero di stazioni divei volle maggiore di quello possibile nella gamma delle onde lunghe. Continuando cosi, si potebbero quindi, almeno teoricamente, mettere in esercizio 3000 stazioni a onde corte, 30000 a onde ultracorte ece.; insomma, piit corte sono le onde, © pitt grande & il numero di stazioni che si Possono sistemare nella gamma considerata, Cid vale perd solo in teoria, poieh? in pri Aifficolta di cui parleremo in seguito, Se oss attenzione Ie tabelle delle stazioni radio, troverete veramente in qualche caso anche degli in- tervalli 9 kHz tra una stazione e Valtra, Gid avviene perd esclusivamente quando le due stazioni in questione sono molto distanti Puna dall’alira oppure quando hanno una potenza cosi Timitata, da non po tersi disturbare a vicenda, A questo riguardo é interessante sapere che le lunghezze d’onda di tutte le stazioni trasmittenti del mondo sono stabilite per mezzo di accordi internazionali, Studiando le tabelle delle stazioni radio troverete forse anche che molte stazioni usano la stessa lunghexza donda. Questo avviene per escmpio per le stazioni italiane di Napoli 2, Ancona ¢ Torino 2, che trasmettono tutte © tre sull’onda 207,2 m, pari alla frequenza di 1418 kHz. Questi gruppi di stazioni che utilizeano la me- desima onda si chiamano « stazioni sineronizzate ». 4 Imtervallo di frequenza tra le singole stazioni = 9 kHz quests frequente potrchbero venir cambiate, si consigha di richi dero sempre la sittazione aggiornata delle onde. i fred a sopravyengono dete Tl presupposto indispensabile per 'eser- cizio di stazioni sineronizzate & che tutte tasmetiono il m 10 programma; al- trimenti i radioascoltatori _abitanti per poe 5 esempio a met strada tra Ancona e To- pepe | tatia ino riveverebbero contempor: ite Ancona Teal entrambi i programmi-e ne risulterebb Se I Noh li To Italia Lo ragioni per cui si sono istituite Ie sta: | Staziont sineronizaate che trasmettono sulla stessa onda © rol ioni sineronizzate 3 Ia searsita di frequen- |_medesimo programma ze Wonde disponibili nella gamma delle nde medie, Come abbiamo detto, le hun- ae Wonda venizono stabilite in base ad nevordi internazionali, Inoltre ogni nazio- ne pnd disporre soltanto di un dato nu- | 2901 | 1034 | Milano 2 aero di frequents d eee: Sore lane Rates tle stazioni sincro- ano la medesima onda Stazioni che trasmettono sulla stessa onda, ma_programmi differenti conforma la reyola! Anche qui detto. poiché esistono in Europa anche stazioni che trasmettono sulla a con pro. ini differenti. Come abbiamo detto, cid & possibile soltanto se esse si trovano a grande fra di loro "¢ trasmettono con potenza cos) ridotta, da non doversi temere reciproci disturbi, Citiamo come esempio one di Milano 2 e quella d: Tallinn (fig. 21). a potenza di trasmissione di una stazione radio viene espressa in chilowatt. Una sta potente, per esempio quella di Beromiinster, Javora con 100 chilowatt, mentre una debole staxione locale layora con soli 0,5 chilowatt. Pit alto é il numero di chilowatt, ¢ pitt grande @ naturalmente la portata eioe Ia distanza alla quale si pud ricevere la trasmissione di una stazione, a prescindere dall'influsso della Iunghez- xa onda, 10 Domande 1. Quali sono le gamme d’onda usate nella radiotecnica? - Qual’é Ja frequenza di un’onda lunga 1000 m? 3. A quale Iunghezza donda corrisponde la frequenza di 300) kHz? imo di frequenza deve essere rispettato tra una stazione trasn ittente ¢ Valtra? 4, Quale intervallo m ELETTROTECNICA GENERALE Le potenza Nel eapitolo sulla «Radiotecnica » & stato detto che certe stazioni trasmittenti Javorano con 0,5 chilowatt, al- tre con 50 0 con 100 chilowatt. Questo valore espresso in « watt » indica la potenza della stazione considerata. Vogliamo ora spiegare un po’ pir dettagliatamente il concetto di « potenza >. Se in inverno vi reeate nei pressi di un laghetto gelato ¢ lasciate eadere un sassolino sulla lastra di ghiaccio, non accadri nulla di speciale perché il sassolino, con un piccolo tonfo, si fermeri sulla superficie gelata. Se invece dallo stesso posto fate eadere un sasso un po” pili grosso, aceadri forse che il ghiaccio si inerineri; © infine un sasso molto grosso, lanciato sempre dal medesimo posto, riuscira addirittura a perforare Ja lastra di ghiaccio, Senza dubbio la potenza di questo ultimo sasso & la maggiore di tutte quelle dei sassi prec Perd anche con un sasso di medic dimensioni & possibile raggiungere il medesimo effetto. Se immagini cho al margine del Iaghetto si trovi una torre dalla quale possiamo lanciare il sasso medio, questo buchera eer tamente il ghiaceio henché prima, lanciato da un piceola altezza, uon avesse provocata che una serepolatura, Si vede da cid che la potenza di un sasso é tanto pitt grande, quanto piit grosso % il sasso © mazgiore T'altezza dalla quale esso viene fatto cadere. Vediamo ora come varia la potenza nel caso dei corsi @acqua. Un ruscello che ariona la ruota di un mu- Tino possiede una certa modesta potenza. Un altro ruscello di uguale quantiti d'acqua, ma che precipiti da tuna altezza superiore, esercita una presione maggiore e possiede quindi una maggiore potenza. Esso put) met tere in moto un‘intera fabbriea, mentre il primo ruscello era soltanto in grado di far girare lentamente una sola macina di mulino. E se, invece di un ruseello, si trata per esempio me, con una grande quantita qaoqua dotato per di pir di una certa caduta e capace quindi di esercitare una grossa pressione, eso potri azionare delle gi sche turbine capaci di far funzionare dei generatori elettrici destinati a fornire la corrente a intiere citti deduce che la potenza diun corso d’acqua dipende da un lato dalla sua portata, cio? dalla quantita scorrente, e, dallaltro, dalla pressione che essa pud esercitare. i ottiene una potenza media: la me Impiegando una grande portata ¢ una piecola pressione, na potenza si pud ottenere impiegando una piccola portata, ma con alta pressione. La pot sima si ot piegando una grande portata (grande corrente dacqua) e una pressio- ne elevata. Con portata ¢ pressione piccole invece non si ottiene che una potenza piceola o addirit tura trascnrabile. La potenza elettrica Nel campo della eletricita, del quale stiamo trattando, anche per la potenza le cose avvengono ancora una volta come per la corrente d'acqua. Al solito, la « portata Pacqua » corrisponde alla « intensita di corrente elettrica », In « pressione dell’acqua » alla « tensione elettriea ». Con una forte corrente elettrica ed una ten- sione debole si pud ottenere solo una potenza di media grandezza. Correnti intense unite a tensioni elevate ger nerano invece potenze fortissime (fig. 22, 23, 24, 25). corrente elettriea per la Ince nella maggior parte dei ca pud dire molto piccola, ma che comunqne @ soltanto di media grandezz imo sapete esistono vari tipi di lampadine tutte adatte per 220 volt, che differiscono solo per Ia intensiti della luce con la quale risplendono. Cid dipende dal fatto che per esempio un tipo di lampadina & da 25 « watt », ¢ Paltro da 100 « watt»; in altre parole, varia la « potenaa » richiesta per il funzionamento di ogni singola Jampadina. Questa potenza & fornita dalla corrente elettrica che abbiamo detto prima, la tensione & sempre la medesima, sia per la lampadina pi che lo & meno, Poiché perd varia Ia potenza necessaria per rendere incandescente il filamento, Jampadine che danno molta Ince consumano una quantita di corrente maggiore che non le dlanno poca. : Allo stesso modo un motorino elettrico da giocattola, adatto per 220 volt e7 all questa tensione, ha naturalmente una potenza minuscola ma consuma anche soltanto una pi te. Un potente motore elettrico, allacciato alla medesima rete di 220 volt, sviluppa invece za, ma per fu ¢ vichiede pera una corrente molto intensa. Questo osservazioni ed altre consimili hanno portato a stabilire una formula, con Vaiuto della quale si ealeola Ja potenza elettriea; essa suona cori: potensa = tensione moltiplicata per Ia corrente oppure watt = volt moltiplicato per ampere Le reti di distribuzione dell 220 volt, tensione che m inde ineandeseshte’ il filamento delle lampadine. ¢ Iuminosa che per quella ‘0 che le padine che ne abbia 2 grande poten- n Fig. 22 Centcale che produce 10 kilowatt Fig. 23 Centrale che produce 100 hilowatt oa Rie} Grossa corrente, piccola pressions Piccola cortente, piccola pressione, piccola potenza le che produce Centrale che produce on Oto flo 10-000 kilowatt 1.000 Kilowatt lip POR Piccolacorrente, grande pressione, ada pen Grossa corrente, grande pressio grande polenza Se avete prestata attenzione a quanto abbiamo detto sino ad ora, avrete potuto constatare che anche pi a elettrica esiste una uniti di misura, la quale viene usata alla stessa stregua dell’« ampére » per [i tensiti di corrente ¢ del « volt » per Ia tensione. La potenza elettrica si misura dunque in « watt», in onore dell'inyentore della macchina a vapore, Giaco- mo Watt Possiamo ora ealcolare senza difficolta la poten za elettrica assorbita da consuma, come ci & stato detto, 0,25 ampere, quando viene collegata alla rete Abbiamo visto lampedina di 220 volt che di 220 volt. \¢ watt = volt per ampére; avremo quindi: potenza = 220 + watt, A questo proposito vi verri in mente che le lampadine si trovano in commercio con le designazioni di Jam- watt, da 50 watt, da 100 watt, eee. Tl ore comprende senz’altro che la Ince prodotta da tuna lampadina da’ 100 watt & maggiore di quella ¢ mpadina da 50 0 addirittura da 25 watt. Lind jione dei watt non significa altro che in un caso é richiesto 'impiego di una potenza piccola, per esen watt, in un al potenza scnsibilmente superiore, per esempio 30 0 100 watt. & anche fe mente comprensibile che alla maggiore potenza eletirica richiesta, espressa in watt, corrisponde una maggiore potenza Inminosa della lampadina, Se volete conoscere l'intensiti di corrente consumata di una lamj . potete farlo facilmente applicandy quanto avete ora imparato. La formula per il calcolo dolla potenza elettrica corrisponde esattamente a potenza = tensione per corrente oppure watt = volt per ampére e si serive: [ ] : at Formula (6-a) Abbiamo introdotto qui un nuove simbolo, ia « P» eho rappresenta la potenza, mentre gli altri sono noti, Per ricordare bene le fo usare molti trucchi cosiddetti mnemonici cio® di aiuto alla memori da parte nostra pe sliore per rammentare sicuramente le formule, vi consigliamo quello di sforzarvi di comprendere molto bene il significato dei singoli fenomeni ¢ delle leggi fondamentali in modo da non avere aleun dubbio su di esi, mule si poss Riflettete quindi attentamente sopra ogni formula ¢ ricordate anche di riferirvi sempre a casi analoghi da voi facile risolvere i problemi che vi si presentano nel campo della rniamo ora alla nostra formula, per trova quando ii ne conosciamo Ia tensione e la potensa. A questo seopo trasform modo che T risulti da solo nel membro di sinistra © avremo 1 modo di calcolare la corrente richiesta da una lampadi mo Vequazione P = F< Tin Formula (6-b) Problema: Qual’e Vintensiti di corrente in una lampadina da 25 watt allacciata alla rete di 220 volt? Soluzione: Inseriamo nella formula (6-b): P = 25 watt e V = 220 volt © abbiamo: P25 E 1 = Y= g99 = ll ampire. Vi consigliamo un buon esercizio: ealeolate per conto vostro Ta corrente necessaria per il funzionamento di una Lampadina da 50, da 100 e da 150 watt, quando la tensione della rete equivale 2 220 volt; calcolate poi lo imtensita di corrente per lampade di uguale potenza,ma adatte per 110 volt. Constaterete allora che, a pa- riti di potenza, quanto pit: bassa Ja tensione impiegata, tanto pit elevata & Tintensiti di corrente richiesta ¢ viceversa, come del resto @ ovvio che Spesso interessa di potere caleolare la tensione V quando si conoscono Ia potenza e la corrente. P = V + I ot teniamo allora V = P : I oppure Formula (6-c) Problema: A quale tensione va collegata una stufetta clettrica della quale sono fissate la potenza (P = 800 watt) ¢ la corrente ammissibile (I = 3,64 ampére)? P_ 800 T 3,64 Cosi come 1000 grammi formano un chilogrammo ¢ 1000 metri un chilometro, 1000 watt formano 1 chilo- es alae at acer cut eles eee ee Vi interessera certamente conoseere il valore di aleune potenze che si impiegano in pratica; vi diamo quindi na tabell iunitialeuni Soluzione: Utilizziamo la formula 6-c ¢ inserendo i valori otteniamo: = 220 volt. Apparecchio telefonico x Bollitore elettrico 600 watt Campanello elettrico 05 watt Antenna di una grossa stazione radio 100 kW Tampade fluorescenti al neon al Locomotiva elettrica 2000 kW metro lineare di lungherza 30 Forno per fusione elettrico 15 000 kW La potenza meccanica I costeuttori delle machine a vapore € dei motori a scoppio usano esprimere la potenza non sura impiegate in elettroteenica, watt chilowatt, ma ine eavalli » (« CV » = « eavalli-vapore », opp: dalVinglese « horse-power » =" « potenza di cavallo »). Avrete sicuramente gid inteso parlare per esempio di motori da 8 oppure da 75 cavalli, 0 di una locomotiva da 1000 cavalli, ece. Anche in elettroteenica si indica He volte Ia potenza dei motori in « cavalli ». Esistono per esempio motori elettriei da L CV, altri da 200 CV; d’altra parte ei sono motorini per giocattoli da solo 1/8 CV. Oggi peri si preferisce indicare sempre la potenza elettrica in kW, 0 in W. Poichi il « cavallo-vapore » & w 4 di misura della potenza, com relazione tra di essi. Sarebbe comodo per esempio se un « cavallo» equivalesse proprio ad un el purtroppo non @ cos, Tattavia la relazione vera tra le due uniti non ¢ difficile da ricordare: , deve esistore una jlowatt: ma Formula (7-0) Formula (7-b) teresser’i_apprendere in breve Torigine dell'unita di misura della potenza chiamata « eavallo-vapore >. 150 anni fa Giacomo Watt si stava occupando della costruzione di machine ¢ pompe a vaporo, da impiegare nel prosciugamento delle miniere di carbone. In quel tempo questo lavoro si poteva eseyutire solo con T'aiuto cavalli. Venti 0 trenta robusti animali girando continuamente in cerchio, azionavano ¢li argani 6 le pompe per Festrazione dell’acqua dai pozzi carboniferi. Ai padroni delle miniere interessava quindi poter sapere da Watt, quanti cavalli_ pote Te ste « pompe a vapore ». Per potere dare loro wna risposta in me- rito, Watt dovette inmanzi modo da potere determinare quale fosse la potenza fornita da un ca vallo da lavoro. A questo scopo inseri fra le tirelle dell’animale e 'argano al quale esso era attaceato un « di namometro » 0 « nlisuetore di forza ». II dinamometro & costituito da una robusta molla di trazione munita di un indice il quale, spostandosi sopra una seala graduata segna con precisione 'intensita della forza eserci tata sopra la molla stessa, Olire a misurare in tal modo la forza esercitata dal cavallo, Watt misurd anche lo spazio che ess0 aveva percorso in otto ore di lavoro. B = Queste misurazioni furono fat- te in chilogrammi per la forza, in metri per lo spazio in m nuti secondi per il tempo im piegato # percorrere lo spazio considerato ¢ Watt espresse i risultati dei suoi caleoli im «chilogrammetri al. secondo » ced egli stabiliv che la potenaa fornita da un cavallo equivale a 75. chilogrammetri. al se- condo. (nisyratore della tora) | inamametro ~2/) \ E perd facilmente compre bile che un cavallo, anche + robusto, pus fornire una sic tile potenza solo per breve allo sottoposto ad un lavoro continuato & sensibilmente inferiore a tale lic yo, mentre la potenza di un ¢ mite ‘A questo punto & bene chiarire che mentre il « chilogrammetzo al secondo » @ Funith di misura della po - tonza mec ca, il «chilogrammetro> semplicemente, senza aleuna indicazione di uniti o, @ invece unita di misura del lavoro meccanicos 1 kgm (kgm é l'abbreviazione lor sri fo per sollevare all’altezza di 1 metro il peso di | kg. & chiaro che con lo stesso Tavoro si possono egualmente sollevare 1 grammo all’altezza di 1000 m oppure 10 kg all'altezza di 10 em 0 100 kg all’altezza di 1 Ed ora consideriamo un lavoro di 1000 kgm: esso equivale per esempio al sollevamento di 100 ky all’altezza di 10 m. Supponiamo che questo lavoro avvenga trasportando il peso di un quintale su per una scala. n cui pud essere effettuato il lavoro pud variare, Un robusto portatore sari eapace 100 ke in una volta sola ¢ di salire la scala, portando questo peso, in soli 30 se Beli avr svolto cos} il lavoro ) kem in mezzo ». Un uomo pinttosto debole porteri invece sol- tanto 10 ke per volta e dovri quindi fare la scala per dieci volte, Inoltre dovra riposarsi per qualche istante dopo ‘oxni salita, © impiegheri quindi un quarto d’ora per svolgere Mintiero lavoro, lavoro neces Natura di ca nte il tempo wrsi sulle spalle tua Tl Lavoro effettuato da questi due uomini & esattamen- te lo stesso, poich® equivale in entrambi i casi a 1000 kgin. Ul buon senso perd ci dice che Iruomo forte, eapace di fare il lavoro in mezzo minuto, pos- siede una potenza _muscolare iove a quella del- debole. Per questa 1e & stato introdotto i io di «potenzan; si intende il lavo- seguito moll’u- di tempo di tempo 0 il sec ti della potenza & 4 » al secondo), Nella tecnica si calcola invece generalmente col cavallo-vapore (CV). nmetri al secondo, come & espresso nella fig, 27. Vale per- 1 Metro 1-0 = 15 mils 9 ta Come uni kgm/see, (1 ehilogran Un cavallo-vapore equivale alla potenza di 75 chilogr 1¢V la (8) Domande 1. Con quale unita si misura la potenza? 2) Quale Ia formula che permette di trovare la potenza della corrente clet 3, aleolate la potenza, sapendo che Pintensita di corrente ammonta a 2 ampére ¢ la te 4. Quanti watt o chilowatt corrispondono ad una potenza di 2 CV? ACUSTICA ED ELETTROACUSTICA HW suone (Continuazione dalla Dispensa N. 3). Nella Dispensa N, 3 avete gid appreso come si possa ottenero la stessa nota co che, variando lo strumento, la nota assume un « timbro » ogni volta differ jone a 220 volt u medesime strumento ® pouibile produrre una stessa nota ma con « timbri » fra loro differenti: verra ora spie- gato come eid posse avvenire, Ml timbro dei suoni ehetto al centro di una corda di_un violino, 0 pinzicandola a meta (fig. 28-a) essa prod te nella fig. 28-b in alto, Supponiamo che le vibrazioni corrispondano alla nota do,; avremo (65 vibrazioni al secondo. Nella fig. 28-b in basso a sinistra, & indica jcale corrispondente « questo do, Nella fig. 29 @ visibile i tasto del pianoforte corrispondente ad essa; si tratta Fig. 28 della prima nota dell’ottava N. 3. caduaiega cd iepats Non sempre per’ la stessa corda, pure pizzicata al centro, vibra in modo unis | @ Pesan forme pet tutta la sua lunghezza come @ indieato in alto della fig, 28-b. Sovente aceade che le due meti della corda vibrino separatamente, @ indicato nella fig. 28. Generalmente queste vibrazioni di mezza corda sono sovrapposte alla vibra- zione fondamentale compiuta su tutta la Innghezza della corda conforme alla fig. 28-b; quest’ultima permane ed & enzi piit intensa delle vibrazioni aggiunte. La nota generata dalle vibrazioni conformi alla fig. 28¢ richiede 517.3 vibra- zioni al secondo; questa frequenza é esattamente doppia di quella della fig. 28-b. La nuova rota é sensibilmente pi anche la nuova nota 6 un do, e pre riore di una « ottava » al doy. T musi vallo fra il numero di vibra: cessive. acuta, Se In nota fondamentale era un dos, -amente il do successivo, ossia il do, supe- chiamano appunto « ottava » Vinter- n do e quello del do precedente o suc- Osservate Ia fig. 29; vi trovate indicate le varie ottave ed il loro numero Se la corda sempre pizzicata al centro vibra divisa in tre terzi, Ia frequenza ne aumenta ulteriormente e si ottiene di conseguenza tuna nota ora (fig. 28-d). La nota qui rappresentata corrisponde ad un volte superiore a quello della nota fon- tta in questo caso del sol, che corrisponde a damental 775,95 Se p je fondamentale (su tutta ta lunghexza), esegue anche vibrazioni dei quattro quarti (fiz. 28-¢), queste corrispondono 1034,6 hertz ¢ producono la noca do, anche possibile che fa corda vibri divise in cinque parti, ¢ ayreme allora un suono di 1293,26 hertz (fxg. 28-f); queste sarebbe il mi, (vedi fig. 29). Gli armonici Le vibrazioni che si formauo oltre alta « vibrazione fondamentale » (suono fondamentale) si chiamano «vibrazioni armoniche» 0 «swo- ni armoniciy o, semplicemente, « armonici ». the determinano il timbro di un suono; cid venne scoperto volta dal fisico tedesco Helmholtz, che cosi espresse tale concetto: Sono sli armoni per la pr mentale sono presenti anche dei suoni armoni Come & stato gii detto, una corda pud effettuare delle sta lunghezza; a queste si possono per di pid sovrapporre vibrazioni riguar- danti le meta, i terzi, i quarti, ece, della corda, | «Il timbro di-un suono & dovuto al fatto che oltre al suono fonda- NTH Wa nnn ene shige (0 nella prima indicati i numeri possibili di possono suddividersi le vibrazioni corda, Per esempio il numero 1 sta a indi af2 Ts Note [dosf{ dex [sol care le vibrazioni della corda quando essa Hentz fara frees yrmemente per tutta la sua lune I numero 5 le vibrazioni dei quin- ti di corda, Nella seconda riga della fi & sono indicate le note corrispondenti alle verse vibrazioni; nella terza riga si tro% no le relative frequenze espresse in hertz; infine nella quarta riga sono riportate le notazioni musicali, La serie musicale rappresenta nella gura 30, costituita da una nota fondamen- ma « serie armonica ». Essa si pnd costituire partendo da qualsiasi altra nota, analogamente a quanto @ stato fatto qui partendo dal do,, Gli armoniei 7-¢ 11 non sono impiegati nella essi si avvieinano, ma non corrispondono, alle note « si bemolle » ¢ « fa diesis », che sono usate in pratica; nostra figura sono quindi contraddistinti da un punto, Pia alti in un suono, € lo, quanto piti si fa’ scorrere | stoni completamente privi di armonici se tale ¢ da vari armo alo», In una corda vibramte il suo- ica Ia corda vicino alle estre brano vuoti ¢ seoloriti, armoniei contenu no diventa sempre pit st Dialtra parte Nodi © ventri la vibrazione di una corda in « parti intiere » (ciod in parti Ia cui lunghezza moltiplicata per iero equivale, senza resto, alla lunghezza complessiva della corda), toceando leggermente uno dei punti destinati a diventare un cosiddetto « nodo » della corda, mentre si fa li essa Tarchetto (fig. 31). Si_chiam della corda che sono contrassegnati nelle con un asterisco. L’opposto di questi nodi sono i « ventri », che ¢ li » delle cosiddette « onde stazionarie » che ic montine le «y nelle corde vibra Lesistenza dei nodi e dei ventri si pud dimostrare con faciliti eollocando dla corda dei piccoli cavalieri di carta (fig. 32). Pizzicando la corda o stri: jandovi l'archetto, nei punti dove si trovano i ventri, queste stri via, mentre invece rimangono appese nei punti dove si trovano i nodi. Tl timbro di un suono non dipende perd soltanto dalla quantiti degli armo- nici presenti, ma anche dalla maggiore © minore intensiti dei singoli armoni i rispetto agli altri. Negli strumenti musicali i suoni fondamentali arrivano fino a «quasi 5000 hertz; le frequenze degli armonici raggiungono inveee valori assai elevati, La fig. 33 riporta Ja gamma di frequenza di alcuni strumenti, comprese le vibrazioni armoniche. In aleuni strumenti, per es dei suoni armonici non. su 51) Hz: al contrario esistono strumenti le cni vibrazioni: armoni sgiungono il limite wii tivo superioze di 16 000 Hz. Questi sono naturalmente gli stru- menti dal suono pitt « stridulo ». il campo \ ‘rimane appesa Le gamme delle frequenze Sono state fatte indagini assai_minu Fig. 32 feequenze dei singoli swoni; in pact a quale valore massimo arrivino le goli strumenti, ossia entro quali limiti siano compresi i suoni armonici, ¢ di quali armonici si tratti, Questi studi hanno lo alle vibrazioni armoniche nella formazione del timbro earatteri- stieo dei vari strumenti_ mu risultati di queste nella fabbrieazione de- ali apparecehi radio ¢ degli altoparlanti e per la costruzione dei microfoni nonché di tutte le aparece per la registrazione e Ia riproduzione fonografica, E facile comprendere che lo studio dell’estensione delle frequenze ‘dei st pet la radioteenica, in quanto @ compito delUaltoparlante di un ricevitore di riprodurre, ma fedelta possibile, i suoni prodotti davanti al microfono, siano essi parole, canto o musica (fig. 34). Finora non si é veramente ancora arrivati del tutto alla meta, Solo quando si potri ricavare dagli altoparlanti, nella scopo di determinare quale p 16 medesima esten- ne di sonora, la gan ma delle freq we in di =| @ eer Campo di foquenza qui | Campo ci fequenza qui devono ester uguali parlanti posseg- delle freq git molto estesa; d'altra parte essi non sono perd ancora grado di riprodurre tutti i suoni armonici, Poich’ questi sono i eminente per la lel timbro dei vari orekestrali, non sid tere di riprodur e trase 1 modo ade- _— guato a + Per 1a riprod ne della parole volendo ottenere solo una buona compren frequenza molto estesa, Anche a questo litt, non occorre iardo sono stati esext alla conclusione che per la trasmissione telefoniea della parola sono ne- cessarie soltanto Je frequenze fino a 300) Hz. Quando perd il campo delle frequenze v itato a 2000 Hz, la comprensibilita della parola resta git molto ridotta (fig. 35). D'altra parte aumentando Ia frequenza a 4780 Hz si ottiene una eecellente comprensibilita, ma i suoni sibilanti hhecta,_fino 4780 3670 3100 2670 2530 2230 1910 1590 1430 quenza estesa da 50 ad almeno 10 000 Hi. Tl campo di frequen schi fonogeatci 115000 Hz, ¢ altoparlanti n grado di riprodurre suoni pitt alti di(6000 Hz (fig. 36). Dopo queste spiegazioni vi po- trete rendere conto che la con- ccarattere dei oggi nelle tr tituisee ‘mol buona. risultato assai sod la fig. 37 © consi tra il microfono nello studio di trasmissione ¢ Valtoparlante dell’apparec- chio ricevente, i suoni devono passire attraverso un numero rilevante di ¢ di apparecchi, dobbiamo convenire che la buona riproduzione oltenuta con gli odierni apparecehi n vero mire: della mu colo (fig. 3 A questo proposito va detto fin dora che Ja radio non trasmette rale che le frequenze inferiori ai 4500 Hz; verranno spiegate in. « ragioni di questa limitazi L'orecchio umano In clettroteenien oteenici. Si tratta specialmente dell ai 50 hertz, cio’ attorno alle 50 vibrazio Il frequenziometro contiene una serie di lamine di differente lu con Vestremita posteriore fissata allo strame ‘toparante SE nan. otre 48000 Hertz 1a delle quali @ accordata con rminata frequenza. 1a viene colpita da vibra ale a quella per la quale & accordata essa si met- Tasmetitow pltictore .Ampiicatre rocipae Allestremita libera di o ticale bianea Ia quale, q © in giis con lo stesso ritmo delle Ta frequenza di 50 Hz vibra soltanto la lamin 50 Hz e quindi si sposta in su ¢ in git solo la piastrina corr spondente; le altre lamine restano in riposo, ece las mine immediatamente adiacenti, le quali compiono perd delle vibrazioni assai meno marcate. Questo caso & rappresentato nella fig. 38. Se invecé Ta vibrazione impressa avesse la frequenza di 48 Hz, sibrerebbe fortemente solo la la Sopra le piastrine vibranti si trova una scala, su eui sono i dicati i valori di frequenza corrispondenti alle varie piastrine Frequenziometro e quindi alle varie lamine Lo strumento ora de elettrotecnico; si pud perd in Je, ma adatto per Vindicazione delle tre acustiche, Nella fig. 39 sono visibili alcune lamine poste a fianco all’altra, fissate ad posta libera di vibrare ¢ mu Supponiamo che queste lamin successive di una medesima ottava. E Jo lamine « 1a corrispondente a 48 Hz. con lestremith op- rina bianca vertical accordate of hiaro che per ot a con Te note basse sdovranno essere pit spondenti alle note pi lunghe di quelle corrispondenti alle Se ora, per esempio, si mette a si ba la nota «re» in vicinanza dell'apparecchio, spondente al « re » entreri in jone (fig. 40). Bin git anche un altro isonanza », di remo piit avanti. Se inyece il trombettiere suona un « sol », si metteri a vibrare la lamina corrispondente al « sol», mentre le altre ri- ote alte. marranno ferme (fig. 41), netro elettrico di una corrente elet- provoea la vibra- a frequenza. to che Ire. vibra eete zione di quella Ia Possiamo perd ni secondo cio’, provocand generasse una corrente elettrica «i corrispondenti ca- di frequenza. 0, nel quale, nina questa i perleziona- pua dare no dell’udito, Essa é costituita ¢ ne € sensibilissime fibre nervose, ognnna delle quali & accordata su vosa del vi sono d frequenza 18 Malgrado Mestrema_piccole chio Fieea « tastiera » di circa 24.000 fibre nervose; ciascuna fibra risponde solo ad di ben determinata frequen: ni singola fre- del complesso, 1" opra Zionate sono contenute in una specie di chioc riempita di liquide. Quan: pereepiamo un stiono, eid @ dovu fatto che nda sonora, partendo ¢ a colpire il nostro orecchio. Qui | -a dapprima una specie di « cor stico », cios un raecoglitore del suono che, se m satio, pud venire ingrandito appoggiando ad esso [a mano; si tratta del « padig recchio (fig. 43). AL padi nitive gine, a1 convoglia le onde sonore al condotto 10, lungo solo pochi centimetri. L’e o reechio esterno » & separato dall’adiacente « or chio medio » da una membrana sottile ¢ delicata, it cosiddetto « timpano ». La eavita situat timpano, detta « cava del timpano », in ¢ we, € quindi con la bocca, attra- nale detto « tromba di Enstachio », Nella Jel timpano sono disposti, a mo’ di leve, tre con fa far pano nello stesso modo come 1a piccola leva di issione delle vibra collegata alla. mem- brana di un grammofono. La piastra della staf- collegamento con Mores cata appareechiatura interno. Qu liquide ni, ehe ve Ie piceole fibre nervose. spondono perd solamente quelle fibre che sono accordate con essa, no impresse in tal modo anche al- parte in alto, ia parte infertore di disegno i dis stati « tradott glione & qui sostituite da quale fa > Ia camera conte! dispositivo clettrico di ripresa del suono, para- gonabile al cosiddetto « pick-up » di un mofono, In luogo dei fasei nerve no Moree: 0 al cervello, si trova nel stro. oF tro, che smette sotto forma di vibra traverso una linea 0 vi stato detto compr le persone che abbi sigano completami i le onde nea pevla Seana lazione dellatre= quenzaconsiatata pa de per questo. Nel loro easo inf: amente nell’orecchio m al solito Meccan irasmiss.on® W Tubo penta compensazione della pressions almoseriea nore penetrano di 19 Domande Che cosa si intende por timbro i un suono? Come si spiega la differenza di timbro fra note uguali prodotie Qual’s a massima frequenza riprodotta dai bueni altoparlant Qual in gonere V'estensione della gamma delle frequenze acustiche nelle stazioni radio? fibre nervose contiene approssimativamente Voreechio umano? la diversi strumenti musicali? ‘una persona cui si sono lacerati i timpani pud ancora udire? isposte alle domande di pag. 14 1, La potenza si indica in watt o chilowatt, 2. La potenza della corrente elettriea si detern tensione (in volt) per intensita di corrente (in ampére). 3. Se la corrente equivale a 2 ampére c la tensione a 220 volt, Ia potenza é: P= V- 1 = 220-2 = 440 watt. Poiché 1 CV & uguale a 736 watt, naturalmente una potenza di 2 CV corrisponde a 2 +736 = 1472 watt. Inoltre 1472 watt sono 1,472 kW, poiché 1000 W = 1 kW. ina in base alla formula: P = V - I, ossia potenza (in watt) MATEMATICA 9. Apprenderete ora un’ e aritmetica molto importante, la «elevazione a potenzar dei numeri, che, i definire una « moltiplicazione abbreviata Dovendo eseguire la moltiplieazione @ « otterremo come risultato aa ¢ cost abbiamo a - a+ a = aaa. Poiche aceade sovente di dovere’ effettuare delle moltiplicazioni dove i fattori sono tutti eguali fra di loro, si & sta- Dilito un sistema pitt comodo per indicare il prodotto che ne risulta . invece di aa si scrive a’, cio®, in alto a destra del fattore considerato si indica il m pure, pitt comumemente, «a alla seconda ». invece di aaa seriveremo a* ¢ leggeremo «a al cubo » 0 «a alla terza», mn vuol dire «a moltiplicato 3» ma bensi a moltiplicato per se stesso 5 BB-8-8 = Bt Questa operazione che abbiamo ora considerata si chiama «elevazione a potenza». Quando in un prodotto i fattori sono uguali fra di loro, per ottenere il risultato non si effettua una moltiplics- zione mauna «elevazione a potenzay, a’, a’, a° sono potense di a Una potenza é quindi un prodotto di fattori tutti uguali fra di loro; il fattore che si ripete si e sem, il numero in alto a destra si chiama ces ponente» e indica il numero di volte per «ase » deve essere moltiplicata per se stessa, Nel caso di a’, aé la hase e 3 Vesponente, a wba- quale Ja Exemy pe 8 10. Le frazioni Abbiamo gia trattato in precedenza le ‘cfrazioni ». Che cosa significa veramente il termine « frazione »? Esso deriva da « frangere » che si speazare » 0 fra ‘una cosa intera in varie parti, Se diciamo «un decimo », « tre de- ie 23 a9 3) 33) 4-4-4 = 4? = 64 onare; suddividere ci indichiamo delle parti di intere © possiame scrivere queste « frazioni » nel movdo segu La linea orizzontale posta fra i due numeri si chiama «linea di fraziome, il numero che sta sopra di esa éil cnumeratore» quello che sta soto «denominatore Nelle frazioni citate sopra il denominatore & 10, Tutte le frazioni in cui il denominatore 10 0 w di 10 (quindi 10, 100, 1000 e 03. potenza 01. . el Hi», In tuogo diy ) si chiamano « frazioni decin i si pud serivere anche 3 10° Se invece di 10 ¢’® nel denominatore un altro nun Byles ne} )s abbiam ro qualsiasi (per esempio nella fr «frazione comune », Keco quindi delle frazioni comuni: 5 5 5? jg39 &e- tiene sempre ana frazione. Dovendo p. es. dividere Quando un numero deve essere diviso per un altro, 4 per 5, si serive: 4 jone non eseguil . Una frazione si pud quindi considerare una di gaiamo la divisione, otteniamo ~ = 0,8, ossia un numero decimale, Ne deriva quindi che una frazione 20 che ii dato il ato in mezzo ai poli, facilita il passaggio delle linee di for Iminore resistenza; questo nucleo per non & mobile pre su di-un telaietto d traferro » che & quella stretta polari ed il nucleo, La corrente v alla bobina la fig. 51, Un indice, solic asse della bol In essa si scorge a, con le espansioni polari contr sioni polari si trova allo stramento, Un nu 0 i poli N na bobina leo di ferro E. ignete, che incontrano nel ferro u La bobina mobile, avvolta quasi se feritoia compresa tra le espansis niolle a spirale F, facilmente ricons Hla scala graduata dello strument delVindice dipende dall” la bobina mobile. Pitt te, © pitt Ia hobina viene spostata dalla sua p zione di riposo, L’eseursione dell'indice. solidale con la bo- bina, corrisponde quindi esattamente all'intensita della cor- rente che cireola nella bobina; in_alt dell'indice sussiste una relazione ben de terminata, Lo spostamento dellindice te, quando T'intensita di corrente Diciamo, dale con Y Fig. 51 { modo uniforme. lice & propor- graduare Ia scala questo caso che le tia 1 ampere, to sono pare, 3 ampére ece, qui tutte uguali (fig, to si riscon negli strumenti a ferro mobi queste distanze no sono sempre uguali ma possono rimanere compresse all"ini zio ed alla fine della seala, ¢ in parte anche allargate. Tl t sopra menzionato, sul quale sono ayvolte mere tm buon smorea 0 unt effetto Sobina mobile La direzione dello spostamento dellindice dipende dalla di 1 Ia quale la corrente cireola nella hob ;a degli strumenti a ferro mobile, q piega un elettromagnete mam wre la stessa polarita anche quando viene tertito fl senso della eorrente Per questo motivo bisogna tenere presente che gli strumenti @ bobina mobile possono essere impiegati solo per effettuare misurazioni che riguardino la corrente continua. bobina mobile bi- della corrente con- lo in un cirenito uno strume sogna quindi » della polari Espansione Expansions polare 9 dello strumento, rispettivamente cor, il polo pole vo del to, Se lo strumento viene werito in modo sbagliato we tendev’s pure esso a muo- versi in senso errato. Lo strumento rappresentato nella fig. 51 2 perd costruito modo che la posizione di riposo dell’indice corrisponda alla Pacers 23 meta della scala (« zero centra- le»). In questo caso la polariti & naturalmente priva «importa za, dato che Vindice si pnd stare in entrambi i sensi. & logico che uno strumento di questo ge- nere possi servire anche a dete minare la direzione del- la corrente in un cireuito a corrente continua, Nella maggior parte dei casi gli strumenti a bobina mobile sono perd costruiti conformemente al- Ia fig. 52, cio con indice che pud spostarsi in una sola direzio- ne, Bisogna allora collegare sem- pre il polo positive dello stra- mento col polo positive del cirenito, Le figy, 53 © 54 mostrano due esecuzioni molto comuni di misuratori di corrente a bobina mobile. I morsetti di allacciamento si trovano posteriormente sono quindi La fig. 53 riporta un normale am pe- rometro per corzenti fino a 10 ampére, mentre nella fig. 54 si veu milliamperometro, per correnti fino a 50 milliampire, ossia fino a 0,05 ampere (1 mA = 0,001 A), Come vedrete in seguito, i milliamperometri hanno una grande importanza nella te zion. Lo strumento della fig, 53 & provvisto di una cosiddetta custodia sporgente ev montato sopra una parete 0 un qualsiasi apparecehio, mentre I'esecuzione della fig, 34 & munita di stodia da incasso, e viene quindi ineassala nei quadri di controllo. jomande di pag. 20 sonora che distingue una medesima nota emessa da stru- menti diversi. 2. Le timbro » differente assunto da una stessa nota a seconda dello strumento da eni essa & prodotta, & do- vuto al fatto che ogni sono musicale & composto oltre che di una nota fondamentale, eguale per tutti gli strumenti, anche di un certo numero di « armonici » che varia di stramento in strumento, Variando il nu- mero degit armonici varia quindi anche il timbro della nota. 3. [buoni altoparlanti arrivano a riprodurre le frequenze acustiche sino a 8000 Hz. 4. La gamma delle frequenze acustiche impiegate nella radio trasmissione del suono comprende generalmes te 4500 hertz, ed io umano possiede circa 24.000 fibre nervose. 6 si chiamano: « martello », « ineudine » e « stalfa ». 7. Una persona a cui siano stati lacerati i timpani puo udire u le onde sonore pervengono attraverso il condotto uditive esterno direttamente nell’ orei voeano al solito modo la vibrazione degli ossicini uditivi. COMPITI 1. Quali langhezze donda radio sono comprese nella gamma delle onde medie? Qual’® la frequenza di un’onda radio lunga 3000 m? Qual’é la lunghezza di un’onda radio della frequenza di 10000 Hx? 4. Qual’ Vintensita di corrente a 220 volt? un circuito, nel quale la potenza ammonta a 2,2 chilowatt ¢ la tensione Quant hhilowatt corrispondono alla potenza di 22,08 CV? 6. Quando & che il suono emesso da uno strumento ha un timbro particolarmente stridulo? o ra delle vibrazioni udibili? we si chiama i) campo di frequet Per quale ragione si trovano in esercizio stazioni radio sincronizzate? 9. In quale senso ruoteris la spira disegnata qui aceanto quando essa sari pereorsa da corrente? 10, Su quale principio si basa il funzionamento di un relé per quale scopo esto viene normalmente usato? I. Per quale ragione con gli strumenti a hobina mobile si possono misurare soltanto correnti (o tensioni) continue? FORMULE CONTENUTE NELLA DISPENSA WN. 4 Formula G-) Frequenes (5) = sarghems Wend Wa)” (5b). Lunghesza-d’onda (m) = = seers CT (6a) Potena: P= V-1 (0-b) Invensitd ot corrente: I= (6) Tensiones V= y (Z-a) Potenza: 1 CY = 736 watt . (Gb) Potenza: 1 kW = 1,36 CV. (8) Potenza! 1 CV = 75 kem/see TUTTI ft DIRITTE RISERVATI TNE GRAFICHE VIA BRUNICO, 9 VARESE 3 INDICE DELLE MATERIE DELLA DISPENSA N. 5 = dispensa precedente = pag. 1 2 Si aeene La corrente alternata ity Deieee ss ae eae a: Impianti di segnalarione. . . 2 2 6 ee eS ‘La suoneria a corrente alternata Bee mati » Skaguee c Oy 5 Il trasformatore da campanello . . . . . sss 6 Magnetismo ed elettromagnetismo . . - ees >» 6 La bobina magnetica =... . ee eet » 6 Lelettromagnete. 6. se ee » 9 Induzione mutua tS eee Lp Ne ae Domande pe fre UN are MET Oe een, anor e, Nage - } ; Telefonia Bar ge ee aR Fy oe ey Ree eR a / Collegamento in serie ed in parallelo di consumatori . . . » 13 Icollegamento in parallelo . 2. ss es >» B Tlcollegamento in serie... 1 Ree ae Risposte alle domande di pag. 12.0. 9... . es WT - Matematica Ble Siphsy egy = see Mie SES whe Sa - > 10. Le frazioni (continuazione) . . . . 1 ee » B Semplificazione delle fraioni . 2. - se » B ‘Trasformazione delle frazioni . =. - 5 + 6 so OB Moltiplicazione delle frasioni . . - . . - » Divisione delle frazioni ©. 2. + ee ew ee DL Thy jTia valle quadrata oe Se ed eo Ie , Elettrotecnica generale © © ©. 1 es ee ee Ttpeatombatard 6 o SI ies a oe, 8 Rapporto di trastormazione . 0. ss ee em Telefonia CSE Sha en cae ee corey eM Inserzione diretta e indiretta 2 - - . - - oe La bobina d’indusione ©... ee ee >» r Domande etn os Se » 2 Risposte alle domande di pag. 24 Spd Se kot ae a et >» 4 FORMULE CONTENUTE NELLA DISPENSA N. 5 is Formula Collegamento in parallelo (D) Corrente complessiva: =i, +i, +i, +... - + + PM 15 GO) Rssiseensa ommploatraye oe ate Be eee ee AB (QD. Conduttanza complessiva: G = G, + G, + G, +... > 16 Collegamento in serie (224) ‘Tensioué:compleniva: Vi= vj + 5 4% 4.5 5s > 16 (12) Resistensa complessiva: R= R, +R, +R +... . 9 17 (13) Rapporto di trasformasiono: V8= ym Stampato come manoscritto’ Ogni alicnazione, prestito o diffusione in genere di questa Dispensa, anche in riassunto, & proibita, ‘Tutti i diritti, in particolare Ja traduzione in lingue straniere, sono CORSO DI TECNICA DELLE TELECOMUNICAZIONI - RADIO A CURA DELL'ISTITUTO SVIZZERO DI TECNICA RIASSUNTO DELLA MATERIA TRATTATA NELLA DISPENSA PRECEDENTE Nell ual ghi. Vi venne poi spiegato il funzionan ima Dispensa avete conosciuto per prima cosa gli impianti di chiamata luminosa. In questi impianti sia di segnalazioni acustich di segnali luminosi (segnalazione ottica). 1. se- osi sono silenziosi e non arrecano disturbo, cosa importante soprattutto per gli oxpedali ¢ gli alber- (0 degli impianti di chiamata luminosa. generale» vennero di nuovo illustrate ampiamente le relazioni In un capitolo dedicato alla « Elettroteenic: tensione e la resistenza, quindi la legge di Ohm. Questa legue & che intercorrono tra Vintensita di corre molto importante per comprendere i i_elettrici ¢ determinare il funzionamento degli appareechi clet- . La formula che descrive la legge di Ohm Vv eraa dove I significa Vintensitd di corrente, V la tensione ed R la resistenza. Questa formula si pod trasformare, ot- Vv tenendo pee la tensione V = R- Fe per te resistenza R= 1 « Per ricordarsi Ia legge di Ohm, basta ponsare alla parola « vir », resistenza. R; tensione = corrente per pena I arena rg gig rp ee og oc lnseennatigin lla I onda alle varie stazioni radiotrasmittenti; avete inoltre appreso Vesistenza delle stazioni sinero- nizzate. Per poter xiudieare la potenza di trasmissione di una stazione radio & stato spiegato tenza elettrica. bsso é descritto con la formula P ~ V - I in modo c Waltra parte anche In rela tra Ia potenza elettrica © quella meccanica non presenta particolar difficolta di comprensione, ie esisten \eastica, Vi saranno quindi cie Vestensione della gam- 1a Ja conformazione La radioteenica, come certo sit sapevate, ® ttt apparse interessanti le spieguzioni sul timbro dei suonisla formazione degli armor ma delle frequenze acustiche. Per mezzo del paragone con Vorecchio umano & stata spi delle orecchio t mento e Ja costruzione degli { bobina mobile. Questi strumenti, come & stato rilevato esplicitamente, servono solo per misurare Vin- tensita © Ia tensione di correnti continue. Questo, im brev bene ribadire proseguire nello st tratti, i contenuto della Dispensa N. 4, da voi appena studiata, Anche a questo punto & nonimento dal basso in alto. Cid non cambia nulla nella rappresentazione flella curva che ci interessa, mentre si ottiene di potere eseguire Ia lettara secondo il senso normale. Tl tempo nel quale viene disegnata Ia curva dal punto 4 al punto E si chiama « periodo », Si dice che & tra- seorso un « periodo » allistante in cui un ciclo di un fenomeno si @ compiuto ed esso comineia nuovamente ersi. La durata del periodo & sempre la stessa, indipendentemente dalla scelta dei punti della curva tra ja durata viene misurata, Possiamo ritenere che Vinizio del periodo coincida per esemplo col punto la corrente & nulla e sta per aumenare nel senso positive: oppure il punto in cui la 0 sgiunto il valore massimo nel senso positive; oppure qualsiasi altro punto della curva. In ogni caso, misurando la distanza tra Vinizio di un periodo ¢ L'inizio del periodo successivo, troviamo In medesima durata ¢ con- amo che il medesimo fenomeno si ripete ogni volta nel medesimo modo; si dice allore che si tratta di un fenomeno periodico. Se Ia durata del periodo & uguale ad un minuto secondo, Ia frequenza della corrente al- ternata é uguale ad un periodo al secondo ossia 1 hertz, In questo easo la curva della corrente d’equa pereor- reni in ogni secondo un « monte » ed una q valle p, tracciando un’onda completa, In ozni periodo ci sono 5 se sitive © 5 semionde negative e quindi 5 onde complete, la frequenza equivale a 5 periodi al secondo jertz. La frequenza si misura quindi contando il numero dei periodi percorsi in ogni secondo (fig. 18). pers due inversioni della corrente, Se invece in un secondo avvengono 10 inversioni, ci mionde In pratica sari impossibile ottencre delle oscillazioni cosi rapide per tuna eorrente d’acqua; ma la corrente elettriea, che scorre invisibile at- traverso i conduttori, pud invertire la direzione anche assai pitt fre- quentemente. La corrente alternata che passa nelle line per P'illumi- nazione possiede normalmente Ia frequenza di 50 hertz: cid significa che essa cambia 100 volte di direzione al secondo. In ogni secondo ab- biamo 50 semionde positive ¢ 50 semionde negative, ossia 50 hungherze Fregoenzaxb : Goigntfer diesen eons Pigats Oe ‘Sonde compieeinf secondo Osserviamo in proposito ch anche per le correnti alternate che oseil- bile rilevare a forma della curva usando dei quali verri trattato in dettaglio pity avanti, Corrente aitrnats ‘ela rete >) amen: Frequenza 50 (Hert2) (400 nversionidi dinezione int secondo) ‘Soonde compicie ntzecondo Fig. 19 eet Come @ possibile ottenere una corrente elettrica alternata? Supponiamo per esempio di possedere una batte- ria, dotata diun polo positivo ¢ di un polo negativo. Invertendo rapidamente ¢ ripetutamente i collegamenti di i ta hatteria, si ottiene una corrente alternata (fig. Zi). Se infatti viene inserito nel circuito uno strumento indicatore, ¢ precisamente un amperometro a bobina inobile dotato di zero centrale, nel quale cio Vindice stia in mezzo quando non passa corrente, ¢ altrimenti venga deviato o verso destra oppure verso sinistra, si vedra indice oseillare rapidamente avanti ¢ indietro; cid denota che Ia corrente scorre ora in senso positive, ora in senso negative. Le correnti alternate si possono perd generare anche, senza bisogno di batterie, per mezzo di apposite mae- chine, Il diagramma delle correnti cosi generate corrisponde esattamente alla forma riportata nella fig. 19. x IMPIANTI DI SEGNALAZIONE La suoneria a corrente alternata Vogliamo descrivere ora un tipo di suoneria a corrente alternata impiegato negli apparecchi telefonici. In que- sto corso, avete gii conosciuto, impianti di campanelli azionati mediante corrente continua prelevata da bat- terie, Volendo invece collegare una suoneria elettrica ad una sorgente di corrente alternata, & preferibile w esecuzione un po" diversa, La fig. 21 rappresenta il tipo fondamentale di una suoneria per corrente alternata posto in modo da poter colpire alternativamente due campanelli, & fissato ad una piastrina di ferro, la cosiddetta anco- retta, provvista di perno centrale attorno al quale pud oscillare. Le sstremita dell’ancoretta si trovano sopra le espansioni polari di un elettromagnete; Ix parte orizzontale del nucleo di quest’ultimo fissata ad un ga calamita ad U (vedi fig. 21), mentre Paltro gambo della calamita @ proteso in avanti sopra Pancoretta. passi nessuna corrente Jell’elettromagnete. Ciononostante, per effetto d Ja calamita esistono xii i campi magnetici F, ed F., le cui lines di forza passano dal polo superiore della calamita alle espansioni del- lettron quale & fissato al polo inferiore, Lancoretta giace entro questi campi magnetic corrente nell’elettromagnete, esio si magnetizza; supponendo che la corrente fluisca dapprima in una sola direzione, si former’ per esempio un polo nord nell’espansione 1 e un polo sud nell’espansione 2, In questo caso le line Non appena passa Ai forza useenti dal polo nord dell’espansione | risulteranno dirette in senso contrastante alle linee di forza uscenti dal polo nord della calamita, Cid signifiea che il campo magnetico F, rimarri indebolito, mentre nello stesso. tempo verra rinforzato il campo F; poich® essendosi formato un polo sud nella espansione 2, da questo lato le Ii Se prima del passaggio della corrente.|'ancoretta era in equilibrio, ora, per effetto della variazione nel rep- porto di forza di due campi magnetici, essa si spostera verso un lato, [jtestremiti sinistra dell’ancoretta si av- alla espansione 2, mentre Pestremita destra si allontaneri dall'espansione 1. Non appena Ja corrente ja anche la direzione del movimento dell’ancoretta, e quindi il battaglio colpisce alterna~ no e Paltro campanello. Poiché la direzione della corrente alternata si inverte assai rapidamente, lig si muove con grande velociti. Se la corrente dalimentazione ha la frequenza di 50 hertz, i secondo 50 volte un campanello ¢ 50 volte Valtro. smbia senso, e molto pi Il trasformatore da campanel In pratica si utiliza raramente la tensione della rete (compresa tra 110 ¢ 220 volt) per M'esereizio di campa- elli a corrente alternata; si preferiscono generalments tensioni alternate notevolmente minori. Le suonerie ‘© direttamente dalla rete si chiamano « suonerie per corrente forte », mentre quelle alimentate con tensioni alternate pit base si chiamano « suonerie per corrente debole » (per corrente alternata). Volendo alimentare una suoneria per corrente debole dalla rete rente forte, & necessario inserire nella linea un coviddetto « trasforma- tore », cui spetta il compito di ridurre Ia tensione. Tali trasformatori si trovano in commercio con la designazione di « trasformatori da cam- panello ». Nella fig. 22 & raffigurato un impianto di campanello con trasformatore dalimentazione. La tensione addotta al trasformatore & quella della rete, ciot 220 volt: essa viene « trasformata », cio’ rie dotta a6 volt. Trasformaiore dacampanello. i alta @ la tensione Josa essa } essere per le persone. Le tensioni, di 6, 10 0 20 volt invece non pi producono alcun effetto nocivo sull'organismo umano. una corrente elettrica, ¢ pitt per Tmparerete in ceguito come sono costruiti ¢ come funzionano i trasfor- matori, che avete conoscinto qui cosi di sfuggita. Sono necessarie in- fatti prima alenne spiegazioni, per poter seguire poi la descrizione di questo apparecchio MAGNETISMO ED ELETTROMAGNETISMO La bobina magnetica T concetti dic magnetism » ed « elettromagnetismo » vi sono ormai noti; sapete per esempio che un nucleo di ferro si magnetizza, quando una bobina avvolta attorno ad esse viene percorsa dalla corrente, Finora non vi @ stato perd ancora detto che il campo magn si forma anche quando ¢’é solo la bobina, senza nucleo di ferro. Tl eampo magne- tico si forma persino attorno ad un qualsiasi conduttore percorso da corrente, eo- me vedremo subito, Nella fig. 23 si vede un uomo che tiene in mano un conduttore elettrico; in eso passa una corrente diretta nel senso della freecia. A prima vista non si direbbe che la corrente elettriea produea in questo caso degli effetti esterni; eppure questi cl, sono, Per far meglio comprendere cid che avviene, facciamo un paragone, In una tubazione del riscaldamento centrale scorre acqua ealda; di consegnenza il tubo @ aldo ed irradia calore. Si forma quindi attorno alla tubazione cid che po- tremmo chiamare un « campo calorico ». Nell'immediata vicinanza del tubo 1a tem- peratura & naturalmente piit elevata; essa diminuisce peri piit ci allontaniamo dal tubo, Con Vaiuto di aleuni termometri si potrebbe controllare senza dubhic que- sto fatto, evidente ed a voi gii certamente noto (fig. 24). Attorno al conduttore te ‘mano dall’uomo della fig. 28, quando & percorso dalla corrente si forma un « campo » analogo, ma perd % magnetico »- L’esistenaa del campo magnetico si dimostra facilmente con la disposizione rappresentata nella fig. 25-4. Si fa passare il filo atiraverso un foglio di carta robusta, sul quale sono collocati pareeehi aghi magnetici in modo che si possano muovere con iaciliti, ighi da bussola si ori 3 In eorrente cir- Quando non passa corrente nel filo, i piccoli tano tutti nella direzione nord-sud. Non appena pe cola nel filo, per effetto di una forza invisibile, gli aghi si dispongono iti nelliédirezione mostrata nella fig. 25-b. Il cambiamento di o tamento degli aghi da bussola dimostea che attorno al condutto: appena esso & percorso dalla corrente, si é formato un « campo di linee di forza ». tre in-questa occasione che tutti i poli nord degli aghi sono orientati nel medesimo senso sulle tata nelle fig. 25-a © 25-b, cioe dall’alto Constatiamo i traiettorie circolari, Se la corrente eircola nel filo nella direzione ind al basso, i poli si o duttore elettrico possiede quindi la di ‘ano nel senso del movimento delle lancette dell’orologio. II campo che eirconda il con: jione indicata nella fig. 26. Aceanto al foglio attra to dal conduttore, & qui vi- sibile un orologio per dimo- strare in modo pitt evidente Ia diresione delle linee di forza, Naturalmente lorolo- gio lo si oserva guardando all'alto. verso il basso, ¢ indi la direzione deilo sguardo & uguale a quella della corrente elettrica. La direzione delle linee di for- za corrisponde allora esatta- mente a quella indicata dal movimento delle lancette dellorolosio, Dinezione della cornente: ‘eltato veranibesso Se la corrente fluisse nel senso contrario, cio’ dal basso verso alto, dovremma capovolgere Vorolo- io © osvervare ill quadrante dal basso ‘alta: anch verso questo caso la rezione delle lines di forza si potrebbe » modo. determinare nel mei La regola detta del «eavatappi» adel cacciavite, usata coma nemente nellelettroteenica, permette di = erriapnanaiiew determinare la direzione delle linee di (comelelancette delioro- Sensodirotazione logaguardols correnie —dellelancette va dal ao albasso (come j ladirezione del Avvitando cavatappi (munito, come al solito, di eliea destrogira), in modo Fig. 276 Direzione deta ‘Corrente Direzione della corrente nellabobina Direzione delle linee diforza Direzione delle linee diforza colante in un > senso di rotae con Ia fig, 25) di farlo avanzare nella direzione della corrente ei conduttore diritto (fig. 27-a), si ottiene il medes zione delle linee di forza concentriche, (Si confront Volendo inves determinare Ia direzione delle linee di forza pr dotte da una bobina, si immagina di far eoincidere il eavatappi con Passe longi . ¢ di farlo girare nel senso della corrente circolante nella bobina stessa (fig. 27-b). La direzione dello spostamento del cavatappi corrisponde allora alla direzione delle Tinee di forza nell’interno della bobina (si confronti la fig. 30 « pag. 8). cavatappi gireri da sinistra a destra ill sulo spostamento sara im avanti e se girera da destra @ all'indietro. Fig. 28a 3 wee tlie” <1 anche senza aghi ma. di carta attraversato concentrici attorne, TL campo magnetico & tanto piit forte, quanto piti intensa & la eorrente che passa net fil gnetici possibile dimostrarne V‘esistenza: si sparge un po’ di limatura di ferro sul foglio dal conduttore; non appena si fa passare la corrente nel filo, la limatura si dispone in cere al conduttore, come quella sinistra corrente, Facciamo ora un altro esperimento: avvolgiamo il filo ad elica in modo da formare una bobin: rappresentata nella fig hiama « solenoide ». Supponiamo che la corrente entri all'estre del solenoide ed esea al 4 destra; dovremmo quindi a rigore immaginare anche una al cui polo positive sia collegata 'estremiti sinistra del filo, e quella destra al polo negativo. gente d Con Vaiuto di un foglio di carta infilato nel conduttore nel punto A ¢ di alcuni aghi da bussola, determiniamo di nuovo la direzione delle linee di forza. Veramente quest’esperimento é ormai inutile, perché applicando quan- to @ stato gia spiegato possiamo determinare tale direzione semplicemente col ragionamento. Nel punto A la corrente va dall’alto verso ill basso: quindi le lince di forza hanno la direzione corrispo dente al senso delle lancette del’orologio. Sempre allo stesso modo si pud stabilire la direzione delle lince di forza attorno alle meta anteriori delle spire del so cosi pure per le meta posteriori (Bg. 28-B). Infine seynamo le linee di forza in'alto e in basso per ciascuna spira, ¢ otteniamo la rappresen tione schematica della fig. 29. Osserviamo ora che le singole linee di forza si asse dano nell"interno della bobina; supponendo naturalmen- te sempre che la direzione della corrente ammessa in partenza sia rimasta inalterata, si produce eosi un forte campo orientato da sinistra verso dest ‘ome & gia accennato nella fig. 29, lenoide percorso da corrente le delle proprieti identiche a possi quelle di un magnete, ¢ cid sid con Vsiuto di una stra facilmen wvieinando Vago della bus- sola all’estremiti contrassegnata avviciner ad essa ill polo nord, mentre in pro: ta N del soleno Com: di-una bobina elet za Pausilio di mezzo appositi? servi la fig, 31. Si rieonosee che il po di forza del solenoide asso- miglia molto al campo di forza di aiete, Prendiamo ora lorolo- ee in modo che il movimento dellé lan- cette corrisponda alla direzione del- leftocsantes Bites farciet eee liamo da quale estremita del sole- noide il senso di circolazione della Shi. cortnpe seas “a Lest a coer den oo direzione delle linee di forza nell'in- terno della bobina corrisponde alla direzione dello sguardo. Tl punto dal el a a BT aie Acoma: Sad: eacad — enc polo Nord i trova dietro al qua- labobina a sinistra drante dell’orologio, quindi N Dato che come abbiamo visto un s0- Ienoide percorso da corrente possiede un polo nord ed un polo sud, & evidente che, sospendendolo in modo che esso possa facilmente girare, esso si orienteri come Vago di una bussola, La fig. 32 rappresenta questo esperimento, che dimostra la gi stezza de! ragionamento. jettromagnete —_ se appesogirevolmente iisolenoide + F)| storeenanelisdrezione nord-sud Axsiungiamo ora un alteriore ragio. namento per completare la spi zione sui campim i ge dalle bobine percorse da corrente. Dobbiamo percid riferirei a quanto & gid stato spiegato a proposito degli clettromagneti, Nel frattempo avete inoltre appreso che anche un semp! ce solenoide percorso da corrente x¢ era un campo magnetico, Bf comprendere pertanto che, infilando tun nucleo di ferro entro un solenoi- si ottiene un campo magnetico celle di ferro, che le pili intenso, Le minuscole pi 60 10 dei piecoli magneti, si orientano tutte nella direzione delle linee di forza, sotto Vazion sto mo- del campo magnetico del solenoide; in q i an elettromagnete (fig. 33). | campo magnetico del solenoide & tanto pir intenso, quanto pitt numerose sono Ie sue spire; inoltre & chiaro che Vintensita del cam- po dipende lallintensiti della corrente cit colante nel sulenvide stesso. Rias mendo: ossia quanto pitt numerose sono Ie spire avvolte attorno ad esso. Un elettromagnete & inoltre tanto pit forte, quanto piit intensa & Ia corrente cireolante nell*avvolgimento, | Un clettromagnete & tanto pi forte, quanto maggiore é Ia corrente che cireola attorno al nucleo, Queste due proprieta sono facili da ricordare. Pensiamo per esempio anche ad un calorifero: Melfetto riseal- dante sumenta sia col creseere del numero degli « elementi » che costituiscono il calorifero (e che possiamo parazonare alle spire di un solenoide), sia con Vaumentare ella quantiti «acqua ealda circolante negli « ele- menti » stessi. Jstono quindi due modi per costruire un forte elettromagnete: 0 si fanno molte spire di filo isolato ‘almente il filo deve essere isolato), oppure si fa passare nella bobina una corrente molto in- tensa. Se necescario si poscono rinnire anche entrambe le condizioni ¢ far circolare una corrente forte at- traverso numerose spire, 9 Nel calcolo degli clettromagneti é di speciale importanza il prodotto dell intemsiti di ce rente per il numero di spire; si ottiene infatti il medesimo effetto facendo passare 5 am: pire attraverso 100 spire, come inviando 100 ampéré attraverso 5 spire. In entrambi i casi il prodotto fra gli ampere ¢ il numero rlelle spire & uguale a 500. Supponiamo di effettuare una sezione atteaverso Masse di tun, solenoide (lig. 34). Nella fig. 34 sono disegnate due sole lince di forza. Te linee di forza sono sempre chiuse in so steswe « citeonsdano le spite percorse da corrente. Si dice che Is linee di forza sono «concatenate» con Ie spire del solenoide, in quanto esse si abbracciano vicendevolments come gli anelli di una catena, Una li- nea di fora chiusa @ altraversata da un insieme di cor- renti elettriche, la cui somma determina intensita del campo magnetico Iungo li linea di forza stessa, ¢ che si chiama quindi «forza co, Nella fix. 44 la somma delle correnti #1 +1 = + Li 1+ T= 51. Poiché Ia corrente passa attraverso 5 spire, 5 Enon @ altro che il prodotto dell’ corrente per il numero di spire. agnetomotri- Corrente Lattraverso cingue spire In una bobina, la forse magnetomotrice @ quindi uguale alla somma di tutte le correnti concatenate con la linea di forsu considerata. Trattandosi della medesima corrente concatenata per tante volte, quante sono le spire del- Ia bobina, essa 8 uguale al prodotto dell’intensita di corrente per il numero di spire. Poiché Ie singole correnti si misurano in ampare, anche la loro somma andrebbe a rigori indicata in ampére. Nella pratica perd si parla generalmente di am pére-spire. Volendo costruire un elettromagnete prowisto di una forza magnetomotrice di 1000 ampére (o ampare-spire), si pud farlo in vari modi; si pud prendere per exempio 10 ampére e 100 spire, oppureS am- pére © 200 spire, o | ampére e 1000 spire, ecc.: in tutti i casi si ottiene Ia forza mi getomotrice desiderata di 1000 ampére-spire Induzione mutua Facondo seguito alle spiegazioni ora fatte sugli elettromagneti vogliamo toccare bi induziome mutua, di grande importanza nella tecnica delle telecommunicazioni. nte il campo della Oservate ora Ia fig. 35. Essa rappre : mito allaltea e. chey Fig. 35 anche avvolte luna sullaltra, La bobina 2 i sinistra, & collegata ad una batteria per mezzo di un hina con la batteria costituiscono il cireuito 4. La bo- Circsito FP hina di destra & collegata ad un amperometro a zero centrale con il quale costituisce il circuito B. (Come & noto nell’amperometro a zero centrale, indice si spo- Inferrutione sta verso sinistra o verso destra a second del senso nel quale circola la corrente da misurare). nta due hob Te due bobine non hanno nessun collegamento dirett fra loro ma esse devono essere poste non molto lontane Puna dall’altra, ad una distanza tale che Te lines di forza della prima possano attraversare Ia seconda. In questo caso si dice che le due bobine sono « aecoppiate magneticamente » fra loro. Nell fig. 35 Vinterruttore & aperto e quindi nel circuito 4 non scorre aleuna corrente; anche nel cireuito B non passa aleuna corrente © quindi l'indice dell’amperome- Batterio A) mpuso dicorrente nelcireuto Balla EB chivsura de! circuitoA sichiude tro fermo sullo zero centrale, Eseguiamo ora un Fig. 36 0 esperimento: come mostra la fix. 36-0 chindiamo V'in- terruttore del circuito 4; noteremo allora che indice dell’amperometro del cireuito B devia verso destra ri- tornando perd subito allo stato di riposo; eid & avvenuto perch nel momento in cui si é vevifieata la chiusura lel circuito de solo per quell'istante, si formato nel cireaito B un breve impulso di Tnfatti, dopo Vattimo in eui & avvenuta Ja chiusura 0 Pinterruttore, benché questo ri cuito A continui a stat paste Sar beens ape. Fig. 360 ndica aleun passaggio di corrente in questo pAimoria secondorig. Barteria, Impulse clconrente reuito. Solo se apriamo linterruttore de (fig. 36-b) si ha una nuova deviazione dell Vamperometro in B, ma questa volta in senso opposto a quella precedente; anche ora Vindice torna subito « zero dopo apertura dell’imterruttore, a dé ne! cincvito B allo Japertura det circuito A 11 risultato del nostro esperimento ei dimostra che tanto nella chiusura che nella apertura di un cireuito nel quale sia compresa una bobina, viene indotta tensione in una seconda bol con essa accoppiata magneticamente. Se questa seconda hobina fa parte di un cite yorker’ in ess0 un breve passaggio di corrente, Rileviam cireola in un senso se prodotta dalla chiusura del 1° apertura, ‘Teenican cuito 14 posta vicina alla prima, ¢ to, la tensione indotta pro- 1¢ la corrente indotta nel secondo circuito reuito edd in senso opposto se prodotta invece dalla sua ‘anche inte chiameremo « bobina primaria » quella del cireuito A ¢ «bobina secondaria » quella del. cir- per questa ragione avremo un circuito primario ¢ una corrente primaria, un cireuito secondario ed una corrente secondaria, Completando il nostro esperimento noteremo anche che la corrente in B viene indotta non s0 dendo ¢ aprendo il cireuito A, ma anche solo aumentando o diminuendo limtensita della corren- te che circola in A La reyola da ricordare in proposito & Ia seguente: « Chiudendo il cireuito primario o aumentando T's della corrente primaria si induce nel ci dario una corrente secondaria con direzione opposta a quella della corrente primaria, Aprendo il cireuito primario o diminuendo Fintensita della corrente primaria si induce nel cireuito seconda: rio una corrente secondaria con direzione uguale a quella primaria », Un semplice paragone pud aiutarvi a meglio comprendere i fenomeni che abbiamo sopra’ considerati, Nelle fig. 37, 38, 39 © 40 ill ragazzo A, in piedi, rappresenta il circuito A (circuito primario) ¢ il ragazzo B, seduto al centro del carretto, rappresenta il cireuito B (cizeuito secondario) A feemo (cincuifo A aperfo nessuna corvente indotta nel éimevifo B) Asimetteinmolo Bcascaindiefro (icireuito A viene chivso.coente indosta pelecireufo8} Asiferma Bcascainavanti Gicincuto A viene aperfo, coment indotta el eincuifeB, ci senso oppostoa quella indotta ‘alla chiusuna) Acammina con velocitacostante B éimmobile (iicivevilo A resta chiuso quindiperconso da con renfe eostante -nessuna conrerie indotla nel circuito 8) 4 sta fermo, il ragazzo B sta wranquillamente seduto sul earretto (eid signi é in quello B eircola corrente). Il ragazzo A si mette in moto tutte ad wn tratto © cami 8), il ragazz0 B riceve un colpo e cade all'indietro (cid signifien che il cirenito A viene chinso iene indotta una tensione che provoca un impulso di corremte che eircola in senso con- A). trario a quella del ci rt con andatura rogolare, il ragazzo B se ne sta tranquillo e fermo al centro Nella fig. 39 il ragazzo A can renito A chiuso citcola corrente, ma nel circuito B non suecede nulla, ciot del carretto (cid significa che non circola aleuna corrente). Nella fig. 40 il ragazzo A si arresta improvvisamente, il ragazzo B riceve un colpo ¢ cade in a gnifica che il cireuity 4 viene aperto, ¢ nello stesso momento nel i B viene indotta una tensione che provoca una corrente «i senso opposto a quella provoeata dalla chiusura del eireuito 4). Questo fenomeno, cio Pazione che una bobina pereorsa da corrente esercita su un’altra bobina non collegata direttamente ma posta nel suo campo magnetico, si chiama « induzione mutua » delle due bobine. Da quanto abbiamo detto sino ad ora risulta quindi che Pindurione mutua fra due bobine & una conseguenza della for- mazione ¢ della distruzions o della variazione di intensita del campo magnetico della bobina primaria, il qua- Je campo ma; nae si distrugge rispettivamente con Ia chiusura ¢ ‘apertura del circuit primario ‘¢ varia la sua intensith con il variare di quella della corrente che alimenta il circuito stesso, Se la bobina primaria, invece di essere alimentata con la corrente continua di una pila, come abbiamo sup- posto sino ad ora, lo & con corrente alternata, il suo campo magnetico si forma ¢ si distrugge automaticamente senza bisogne di alcun interruttore, ma semplicemente, perché Ia corrente alternata per conto suo aumenta © din ri fra lo zero ed un valore massimo. wee la sua in Se nella bobina primaria circola una corrente alternata, nella bobina secondaria viene indotta una tensione al- che proveca una corrente pure alternata, Su. questo principio si basa il funzionamento dei « trasfor- jarleremo, in un prossimo capitolo » 0 etraslatori » dei qui Domande L. Qual’® Ia differenza che passa tra una corrente dacqua continua ed una alternata? 2, Qual’ Ia frequenza delle nostre reti a corrente alternata per illuminazione? 3. Qual’ Pappareechio che permette di ridurre la tensione di rete, di p. es. 110 0 220 volt, alla tensione di p. es. 6 volt, occorrente per Mesercizio delle suonerie a corrente alternata? 4. A quale mezzo si ricorre per ricordare Ia direzione delle linee di forza attorno ad un conduttore percorso da corrente? 5. Da che cosa dip 6. Che cosa avviene in un cireuito elet te una bobina, quando si apre o si chiude un altro cir- euito pure contenente una bobina, situato in prossimita del primo? TELEFONIA Nella fig, 65 della Dispensa N, 3 rappresentato un impianto telefonico del tipo pitt semp! far uso di aleun simbolo. Poiché per & necesario che impariate a leggere gli schemi co: gnato senza da_notazioni quia seqno grafico diunmicr simboliche, no lo schema sopra menzionato, usando la rappresentazione corretta (fig. 41). Per comprendere lo schema & necessario conoseere i simboli per i ricevitori telefonici e per i microfoni 41 una linea tratteggiata che circonda ricevitore ¢ microfono indi quest in un’uniea impugnatura, denominata « microtelefono ». 1 cir- cuiti elettrici invece sono completamente separati, co: sa questa che viene messa particolarmente in evidenza seguendo la rappresentazione della fig. 44. collegamento dei microfoni ¢ dei te- rrono in questo caso quattro fili, Col- legando invece conformemente alla fig. 45 ne bastano solo due, ¢ Fimpianto si semplifica notevolmente. Ricevitore e mierofono della stazione A sono in_ qué sto caso semplicemente collegati in serie con ricevi tore ¢ microfono della stazione B; basta allora sola batteria. COLLEGAMENTO IN SERIE ED IN PARALLELO DI CONSUMATORI Prima di proseguire nella lezione di telefonia dobbiamo fare ora una piccola parentesi. Abbiamo accennato al fatto che i vari organi di due apparecchi tclefonici vengono collegati in serie tra loro. Il concette di « colleg: ‘mento in serie » non @ ormai piit nuovo per voi, essendo stato trattato ampiamente nella Dispensa N. 2. Li perd si parlava esclusivamente di sorgenti di corrente, mentre ora vogliamo parlare di collega- menti in serie ¢ in parallelo di consumatori di corrente. Prima di proseguire quindi nel campo delle telecomunicazioni, oceorre illustrare i fondamenti fi specie di collegamenti. Anche qui é utile ricorrere ancora al paragone con l'acqua. ile un serbatoio d’acqua con una apertura d'uscita in basso, alla quale & collegato un tubo lente stretto, che oppone quindi una resistenza piuttosto elevata all’uscita dell’acqua, Di conseguenza Faequa che ne poca e abbiamo una corrente debole. Nella fig, 46-b invece il tubo stretto & sostituito con un tubo largo, che oppone solo una piecola resistenza all’ scita dell'acqua; abbiamo quindi una corrente forte. Nella fig. 46-c & indicata infine una terza possibilita, consistente nell’allacciamento di tre tubi di piecola se gione all’apertura di uscita del serbatoio, Anche in questo caso l'aequa che esce @ relativa infatti, benché ogni singolo tubo sia stretto © opponga una resistenza elevata al passaggio dell'acqua, questa trova a sua disposi ferenti, e la corrente complessiva risulta quindi relativamente forte, I tubi d’useita sono in que- sto caso collegati in parallelo; Ia corrente d't- seita si dirama in tre correnti parziali parallele. jone, per useita, tre vie dif- Riportiamo ora le medesime condizioni al cir cuito elettrico. Nella figura 47 @ rappresentato un circuito contenente una resistenza «R » si- tuata tra i punti A e Bs Ia tensione clettries, che « spinge » la corrente attraverso ta resisten- za, viene fornita dalla batteria, pure visibile nella figura. Nella fig. 48 abbiamo invece un analogo circuito daequa, nel quale una pompa fornisce la pressione necessaria a far passare la corrente d'acqua attraverso ostacolo costituito -orrente sistenza opposta dazli ostacoli cireuito; ci vale sia per Ia corrente clettriea che per quella d’acqua, Questo fatto non vi é del reste nuovo, poiché corrisponde alla legge di Ohin, per la quale lintensiti di corrente diminuisce con l’'aumentare della resistenza zat (For pula 2) Si presuppone naturalmente che 1a tensione rimanga costante: per lt batteria rappresentata nella fig. 47 cid corrisponde alla realti, Pit complicata & invece la situazione nella fig, 49, dove si trovano tre resist n parallelo nel cre lettrico. La fig lisposizione analoga per corri qua, che vi facilitera 1a comprensione; per ora perd ci solo dello schema elettrica della fig. 49. La tre resistenza inserite tra i punti A e B sono contrassegnate con le sigle R,, Rz ed Ry. Conosciamo la grandezza di ciaseuna singola resi- stenza; non sappiamo perd ancora quale sia complessiva trai punti Ae B. Sappiam Ae B agisce una ben determinata tensione la le linee di connessione siano prive di resistenza, & identi sione della batteria ndo che alla ten- Se quindi la tensione della batteria @ V, abbiamo tra Ae B lan desima tensione V, ¢ quindi sempre la stessa tensione V é efficace: ai capi delle resistenze Rj, R, come pure di quella Ry, Fig. 48 Per quanto riguarda V'intensita di eorrente, le cose sono differenti. Nei Corrente aacqua conduttori allacciati alla batteria fluisce una corrente che designereno con I, Nel punto A questa corrente si suddivides una parte attraversa Ry, un‘altra parte R, e la terza Ry. Chiameremo le singole correnti i, La legge di Ohm ei permette ora di calcolare Ie queste tre correnti, infatti Poich® conosciamo la tensione V (li possiamo misurare con un volt- tro), © ¢i @ inoltre noto il valore delle tre resistenze, potremmo de- terminare cosi senz‘altro le singole intensita di corrente nei vari rami R,, Re e Ry. Non & questo pero quanto ci intezessava; noi volevamo infatti conoscere il valore della resintenza complessiva risultante dal collegamento in parallelo delle tre resistenze singole tra i punti Ae B. Osservate ora corrente dacqua ha la medesima che dopo Tost zioni vale quin u Tre resistenze collegate in parallel rovamente {x fig. 48. Abbiamo qui un cireuito d’acqua con una resistenza. fensita in ogni punto della conduttura; Ia portata é la medesima sia prima olo; & precisamente la portata che Ia resistenza lascia passare. Per un circuito senza dira la segnente legge: In un cireuito senza diramazioni Vintensita di corrente @ uguale in tutti i punti. Come stanno invece le cose in un cireuito con diramazioni? Osservate ora Ia fig. 50. ‘Tra i punti Ae B la corrente dacqua & divisa in vari ra rioni differenti, ‘ma si riunisce di nuovo nel punto B. Basta una semplice rifle sposta alla domanda che abbiamo appena fatta, Essa seorre in tre tuba- ne per trovare la E evidente-che nel tubo R, passeri una quantita d’acqua diversa da quella che scorre per esempio nel punto della tubazione principales ¢ eosi pure ci saranno correnti ancora diverse nelle tubazioni R, ed R,. Solo nel ‘caso che le resistenze R,, R, ¢ Ry dei tre rami siano uguali fra loro, le tre correnti avranno la mede siti, Oltre a cid vi convincerete facilmente che le tre correnti dei singoli rami, sommate assieme, devono equi- yalere esattamente alla corrente nel punto C, poichd la portata complessiva dell’acqua non pnd in alcun punto essere minore o maggiore, Riportiamo questi ragionamenti al circuito elettrico ramificato visibile nella fig. 49. La corrente erogata dalla batteria scorre nella linea fino al punto A, si dirama, attraversa le tre resistenze R,, R, ed R,, si riunisce nuo- vamente nel punto Be ritorna alla hatteria. Non importa quali siano i valori delle resistenze R, R, ed Ry Ja somma delle correnti che attraversano queste tre resistenze & sempre uguale alla corrente che passa nelia conduttura principale, sia prima che dopo le resistenze. Designando con T la corrente nella Ii a principale, con i,, i, € i, le correnti par otteniamo la seguente formula: l zie] ‘ (Formula 9) La legge rappresentata da questa formula, chiamata «prima legge di Kirchhoff» in onore d o. scien primo la espresse, 0 anche «legge dei modi perchd riguarda i nod le diramazioni nei cireniti, dice: I La somma delle intensiti delle correnti parziali che defluiscono da un nodo & uguale all’intensiti della corrente che vi affluisce, e viceversa la somma delle intensiti delle correnti parsiali affluenti ad un nodo & uguale all'intensiti della corrente che ne defluisee. In termini pit brevi: La corrente complessiva @ uguale alla somma delle correnti parziali, Problema: Qual’é lintensit le correnti i, — 2 ampére, i di _corrente nella conduttura principale, se nelle resistenze R,, Re © R, scorrone 5 ampere? Soluzione: Tn hase. alla prima legge di Kirchhoff sommiamo le correnti parziali © otteniamo il risultato: T= i +i +i, =2 + 3 +5 = 10 ampore. Veniamo all'utilizzazione pratica delle nozioni ora acquisite. Avevamo ealcolato in precedenza Je intensiti del- le correnti i, iz @ is per il cirenito della fig, 49, servendoci della legge di Ohm, Per la corrente complessiva vale naturalment sempre Ia legge I = dove R & la resistenzn complessiva, risultante dalla connessione in R parallelo delle tre resistenzo Ry, Ry ¢ Rj. Per la legge di Kirchhoff, : = i, + ig + iy Inseriamo ora in questa equazione i valori delle intensiti delle correnti, che otteniams dalla legge di Ohm come quozienti della tensione divisa per la resistenza. Abbiamo: WE Vy at ree Re Giascun termine di questa equazione é divisibile per V, © giungiamo in da Ta resistenza risultante da tre o pitt resistenze collegato in parallelo: 1 modo alla formula definitiva che (Formula 10) [a formula si semplitica ulteriormente se si designa Vespressione fy come comduttanza G della resi Ia resistonza R, ¢ peggio essa conduce 1a corrent duttanza G. Poich R si misura in ohm, la conduttanea @ — va stenza. Piit elevata bassa & Ia sua © quindi tanto pi La urate in i = L’unita di misura della conduttanza si chiama « siemens » (leggi simens) in onore dell'inventoregermanico Werner von Siemens, edé il reeiproco dell’ohm, come la conduttanza & il reciproco della re stenza. Nei paesi anglosassoni invece Funita di misura della conduttanga non termine «mho », che & la parola « ohm » capovolta. 1 Des gL Lo conduttanze delle tre resistenze sono q Fa Gee, ae . Po 3 ca i Dalequazione jp =p tp tg t ++ SLottiene, per la conduttanza complessiva di tre o pit resistenze RR, RR collegate in parallelo: (Formula 1) Per il collegamento in parallelo di resistenze si ha quindi: La conduttanza complessiva equivale alla somma delle conduttanse singole. Quando te resstenzo collegate in parallelo sono duey Pequarione diventa: RR, R, Naturalmente queste relazioni non valgono soltanto per 2.0 3 rami collegati in parailelo, bensi per un numero qualsiasi di rami, Per esempio per quattro rami in parallelo abbiamo: et A G = G + G, oppure: G=G6,4+6,4+6,+6, ossia: KR, ye Ancora un esempio: Problema: Tre resistenze R, = 2 ohm, R, — 5 ohm, R, = 10 ohm sono collegate in parallelo; qual’ il va- lore della resistenza complessiva R? Soluzione: Le singole conduttanze sono: a 2 koe n oe, 6. = gn y = 05 siemens Gs = R= 5 = 02 siemens Go = yy jg > siemens Conduttanza complessiva: G = G, + G, + Gy = 0,5 =0,2 + 0.1 = 0.8 siemens. : Lael Resistenza complessiva; Ro = 6 70; 1,25 ohm. Il risultato del problema ora svolto dimostra una proprieta che va sempre tenuta prosente: Nel collegamento in parallelo di pitt rami, la resistenza complessiva & sempre inferiore alla pits piccola delle resistenze singole. Il collegamento in seri Nella fig, 51 si acqua deve quindi superare dapprima la resistenza 1 poi versa quindi successivamente i tre ostacoli. Naturalmente cid provocheri un indebolimento della corrente, per cui Ia quantita dell’acqua uscente rimarri diminuita, Nella fig. 52 & rap- presentata una disposizione simile, nella quale perd Vacqua circola in un cireuito chiuso, Per Ia portata deliacqua vale quanto si é detto prima: la corrente deve superare suecessivamente tre resistenze, e rimane quindi in- debolita. La portata sari necessariamente limitata 5 la corrente infine la resistenza 3. Essa attra- Riportiamo quanto abbiamo visto ora alle condizioni elettriche. Nella fig. 53 & rappresentato un circuito elettrico contenente tre resistenze R., Ry ed R,, collegate in serie tra di loro. Supponiamo di conoscere il valore delle tre resistenze singole: il valore della resistenza complessiva non é pero noto, Indicheremo ora il procedimento da seguire per determinare questa re stenza complessiva, In questo circuito, che non possiede diramazioni, Vin- tensita di corrente é uguale in tutti i punti, cioz tanto nelle linee partenti. dalla batteria, quanto nelle resistenze stesse, Tl suo valore sia I. Qual’ in- vece la tensione nel circuito? Supposto nee di connessione alla bat- teria non abbiano resistenza propria, la tensione tra i punti A ¢ D equivale naturalmente alla tensione V della batteria, Non ei sono ancora note le tensioni esistenti tra i punti Ae B, Be C, Ge D; pera le chiameremo rie spettivamente v,, v, ¢ ¥;. B chiaro che Ia tensione complessiva V non & altro che Ia somma delle tensioni parziali, ¢ cio’: Questa formula eostituisce In «seconda legge di Kirchoff»: La somma delle singole tensioni esistenti ai capi di pitt resistenze collegate in serie tra loro & uguale alla tensione complessiva, Problema: Le resistenze R, = 8 ohm, R, = 12 ohm.ed R, = 30 ohm sono collegate in serie ed attraversate dalla corrente I~ 3 ampére. Qual’é il valore delle tensioni parziali v,, v, ¢ ¥, ¢ della tensione complessiva V7 Soluzione: In base alla logge di ohm abbiamo: v= Ry T= 8-3 = 24 volts vs. = Ry- 1 = 12-3 = 36 volt; vy, = Ry 1 = 30-3 = 90 volt; Vaud ve + vy = 24 + 86 + 9 = 150 vole 16 M4 Tensionetna Ae® Tre resistenze collegateinsenie ‘Tre resisfenze collegate in. serie’ Oa 5 Qs sO Per In legge di Ohm &: wR w=R ko w=R-1 Inoltre vate one V = R- I, dove R significa In resistenza complessiva dei tre rami collegati in tatato che V =v, + vg + aq possiamo serivere: ReDaR-1+ RT +R 1 ile per T; otteniamo cosi la formula definitiva per Ia resistenza di tre termine dell’equazione @ d collegati in s Per il collegamento in serie di pitt resistenze vale quindi La resistensa complessiva & uguale alla somnia delle resistenze singole, Nel caso del collegamento in serie di quattro resistenze & quindi: R=R+R+R +R Dalla formula (12-b) risulta che Ia resistenza complessiva & tanto delle singole resistenze collegate in serie, E quindi da ricordare che: Nel collegamento in serie di pits rami, In resistenza complessiva ® sempre superiore alla piit grande delle resistenze singole, grande, quanto maggiore 3 il numero Probles le resistenze Ry = 5 ohm, R. = 10 ohm e R, = 20 ohm, Qual’e la resistenza complessiva? Soluzione: R + 10 + 20 = 35 ohm, mo confrontare ancora una volta i due fatti importanti che sono stati messi in chiaro Pitt resistense vengono collegate in serie, ¢ pitt grande diventa la resistenza complessiva. Pit resistense vengono collegate in parallelo e pitt piccola diventa la resistenza complessiv Risposte alle domande di pag. 12 1. Una corrente alternata d’acqua inverte continuamente Ia direzione, mentre una corrente continua per 2: 3 + 2 = 6 stesso 3=3- 3 7 2 3 2 B quindi sempre Ia stessa cosa, che si seriva: 7-3 oppure 7° 2 oppure 3» 5 oppure 2 7 oppure 2:3 7 Volendo moltiplicare fra di loro due frazioni, si serive una frazione che ha per numeratore il pro- dotto dei due numeratori, ¢ per denominatore il prodotto dei due de- nominatori 2 7 ‘oppure ee : * ait F Si voglia per esempio moltiplicare la frazione 5 con la frazione ; bisogna moltiplicare 2 - 5 per ottenere il ni 2.5 _ 2-5 10 Bl 3-38 numeratore del risultato, ¢ 3 11 per ottenere il denomi natore: Esempi: 2 2-48 2be 8 8.3-3 9 = =5 2 pag fog 2) a 97 174-172 jone delle frazioni Volendo dividere una frazione per un numero intero, bisogna moltiplicare il denominatore dolla frazione per questo numero. per ovompio dividere Ie frazione } per 2. Si dove moltiplicare per 2 il denominatore, quind os numero 8: 5 :2= 59 =7¢ Volendo dividere un numero inticro o una frazione per un’altra frazione bisogna eapovolzere questa ultima ed esegnire la moltiplicazione com questa {razione cosiddetta «reci- proca». = Si voglia per esempio dividere il numero 10 per Ja frazione 5 - — ‘ N ots ee : hPa Daa La frazione reciproca di 5 @ J , © moltiplicando con essa abbiamo: at tat = us ae 5 * 9 E cost pure si effettua Ia divisione di una frazione per un‘altra iw Evempi: ae 6 es a 1 eh y 5 3 2) 3:25 Be O98 tg HOP a9 = 8 Consigliamo di non proseguire prima di aver effettuato un sufficiente esercizio nel ealelo delle frazioni. La trasformazione delle frazioni @ facile da comprendere; @ necessario peri possedere anche una sufficiente pa- dronanza della moltiplicazione ¢ della divisione delle frazioni, Eeco per esemnio alewei esercizi bx > woltiplicande i termini per 4. -2.-Moitiplicare: bs 1, Tea wt Wey y ab and a Sys 3. Dividere 4. Dividere: 75”: 35 1. Le Liestrazione della radice quadrata é loperazione inversa dellelevazione alla seconda potenza (elevazi quadrato) allo stesso modo come la sottrazione @ T'operazione inversa dell'addizione. Se per esempio si vuole ealcolare la potenza 5*, si ha: 5 25, 19 Woperazione inversa procede inveee ,¢ E dato il numero 25, del quale si vuole ¢ 5-5 = 25. « Estrarre Ja radica quadrata di 25» significa quindi: trovare il numero che, moltiplicato per se stesso, 1 25. In luogo delle parole @ radice quadrata diy si scrive semplicemente il segno y/. Nel nostro esemp JB = Esempi Vib=4 f= 6; YO=7; Y= 12 E sempre facile controllare Vesattezza dell’estrazione di una radice. Basta escguire la moltiplicazione della ra: dice per se stessa ¢ vedere se si ottiene il « radicando », Per esempio deve essere 12 + 12 = 14. Gi oceuperemo i Jella trattazione dei logaritmi, del metodo per Pestrazione delle radici, Generalmente ci si serve di apposits tabelle, come quella riportata in fondo a questa Dispensa pag. 25. Con aiuto di questa tabella & possibile risolvere dei semplici problemi per esempio: \/18 = ? Si cerea nella colonna contrassegnata con « Numero » il numero 18 ¢ @ destra di esso nna contrassegnata con « radice », Ia radice, cio’ 4,243. Per il caleolo delle radiei quadra latore. (Vedasi il nostro piccolo corso sul Regolo ealeolatore, Si richieda il pro- : radice di 25 = 5, Infatti re Ia radice quadrata. La soluzione potenza e nell'estrazione della radice quadrata, risolvete senza aiuti gli esereizi seguenti, verificando poi i risultati ottenuti con le soluzioni a pag. 24. Esereizi Davaraa? 2 raa? 3) 3b. 2a- 3b =? y3 5S AB 6 =? D Sa? 8) 240 = 7 ELETTROTECNICA GENERALE | trasformatori ‘Tanto im telefonia quanto in radioteenica, i trasformatori sono assai importanti; & necessario quindi che venga spiegato che cosa essi sono ¢ come lavorano Abbiamo gia visto che due circuiti elettriei adiacenti comprendenti ognuno una bobina si influenzano a vien- da; aprendo e chiudendo uno di essi, oppure aumentando miendo la corrente nell’uno, viene indotta nell’altro una cosiddetta « forza elettromot tuna tensione, che provoeava il flusso di una corrente nel secondo eireuito. Nelle esperienze desesitte sull’« induzione mut per essere poi interretta oppure aumentata od », la corrente che veniva fetta seorrere nel circuito primaria, ita, erauna corrente continua, Se invece il ci corrente alternata, in luogo della cor- rente continua, il fenomeno dell’induzione nel cir- euito secondario si presentera anche senza attuare appositamente delle interruzioni o delle modifiche @obina I di intensita di corrente, Infatti Vintensiti della corrente alternata oscilla continnamente tra zero ed un valore massimo, ora positive, ora negative. ~ Strumento per correntealternata La corrente alternata provvede quindi da sola a fa- re cid che, nel caso della corrente continua, dob- biamo fare noi artificialmente. Cid premesso, pressoché evidente che una corrente alternata nel ircuito primario non pud indurre nel cireuito +e: condario altro che una tensione alternata, ¢ eons guentemente una corrente alternata della medesi- ma frequenza. Jo quindi un dispositive sperimentale conforme alla fi ¢ inserendo nel circuito secondario uno strumento di misura per cor- rente alternata, questo presentera una deviazione eostante quando ci cola corrente alternata nel primario. slate ornare Setter kermars | Rammentiamo che Veffetto d'induzione net cireuito second: maggiore. quanto pit vicine sono le hobine dei due cieuiti, Tl campo ‘magnotico che si sviluppa attorno alla bobina primaria I diviene seme pre pitt debole, pit ei allomtaniamo da esa; la bobina secondaria I tiene quindi attraversata da un campo tanto piit intense, quanto p fest viene avvicinata alla bobina 1. io 8 tanto 2 Se'le bobine primaria ¢ secondaria vengono av- volte sun nucleo di ferro, come mostrato nella fig. 55, si otterra un effetto assai favorevole per- ché il ferro conduce Ie linee di forza meglio del- Varia; la piit completa concatenazione cella bo- bina secondaria con le linee di forza prodotte Auvoiginento Avvolgimento primanio secondario Tension “\Vee0 In determinate condizioni le linee di forza si Shereata possono ancor meglio tener riunite, usando. un tnucleo ferroso « chiuso », D'altronde il nucleo, sia detto per inciso, non @ costituito da un solo pexzo di ferro, Iti singoli pezzi di Ia- miera (« lamierini »), presentando questa dispo- sizione vari vantaggi. [L materiale usato @ una lega spe sformatori » ino magnetico per tra- 0 costituito da vari Jamierini; questo dic spositivo si chiama in elettroteenica «trasformatore». Rapporto di trasformazione Vogliamo seguire ora sulla fig. 57 lo svolgimento di aleuni esperimenti, per i quali servira il trasformatore ora deseritto, Avvolgiamo su una delle gambe del nucleo 10 spire (I’avvolgimento primario} e sull/altra gam- ba 100 spire (il secondario). Colleghiamo poi ai capi U © V dol secondario un voltmetro per corrente alter- nata. (Ricordiamo a questo punto che non tutti gli strumenti di misura sono adatti per la corrente alternatas ¢ utilizeabile p. es, lo strumento a ferro mobile). Infine colleghiamo i morsetti wc v del primario ad una sorgente di corrente alternata, che eroghi una tensione p. es. di 10 volt, controlliamo anche questa tensione me diante un secondo voltmetro per corrente alternata. Non appena nel primario scorre Ia corrente alternata alla tensione di 10 volt, anche il voltmetro allacciato ai mor- setti Ue V del secondario segna una tensione, la quale & notevolmente pid clevsta della tensione primaria: misura infatti 100 volt, Il rapporto fra la tensione primaria e quella secondaria (coi si chiamano le tensioni che si mi- surano rispettivamente ai capi dell’avvolgimento prima- rio ¢ di quello secondario) uguale al rapporto fra il wr: £10 numero delle spire dei due avvolgimenti. Nel primario =e tnd abbiamo infatti 10 spire ¢ nel secondario 100 spire, quindi rapporto I : 10; per le tensioni abbiamo applieato 10 volt al primario ¢ otteniamo 100 yolt al io quindi pure rapporto 1 : 10. Rapportedifravormasione II rapporto fra tensione primaria ¢ tensione secondaria dipende dunque dal rapporto fra i numeri di spire dei due avvolgimenti; questo rapporto si chiama «rapporto di trasformazione»; nel nostro caso equivale a 1: 10 (leggi 1 a 10), Abbiamo la seguente importante formula: (Formula 13) ilove: V, indies la tensione primaria, V; la tensions eecondarin, w, il numero delle «pire primario, w fo delle spire secondatia, (Cesalrscrto'si indice smupec'eomte $4 p porto di un trasformatore dl sapporo ‘del aimmovo_ pi grande Ai spire # quello pit piccolo, indipendentenente dal fatto so. questo costituisea Pavvolgimento,primario. 0. te. condario. Quindi per Hl easo della fig. 87 il rapporto di trasformazione 7 8: Vy _wi_ 100 Vw, Wo |.” Secondo questa regala, il rapporto & sempre maggiore o uguale a 1 Ed ora un secondo experimento! Awvolgiamo sulle gambe del trasformatore 100 spire primarie © 200 secon: darie, Otteniamo quindi il rapporto 2: 1= 2; applicando 100 volt al primario, si ottengono 200 volt al se- condario, Applicando invece al primario 10 volt si ottengono 20 volt al secondario; con 1 volt primario si ot tengono 2 volt secondari, ¢ casi via, Con Vaiuto di-un trasformatore & quindi possi- bile ottenere una tensione elevata da una ten- sione bassa. Per rendere pitt comprensibile que- sto effetto, @ rappresentato nella fig. 58 un di- spositive meceanico, nel quale pure esi- yorto di trasformazione » che co: atteristica principale del dispositi- . Quando il braccio di leva a piccolo e quel- lo b & grande, il rapporto di trasformazione & grande. Torniamo al trasformatore. Avvolgendo, come nella fig. 59, 200 spire al primario e solo 10 spire al secondario (cioé il contrario dell’esem- pio precedente), si otterri una tensione corri- spondentemente’ minore al secondario. Se per esempio il primario di questo trasformat Yenisse alimentato con una tensione alternata d 100 volt, si otterrebbe al secondario solamente 5 volt, poicha il rapporto ammonta in questo ca- +0020 Le condizioni esistenti in un trasformatore con 10 spire maric ¢ 100 spire secondarie corrispondono al dispositive meceanico rappresentato nella fig. 60; invece un trasforma- tore con 100 spire primarie e 10 secondarie @ da paragonare al dispositivo della fig. 61 40spire Lnomo nella fig. 60 non ha nessuna difficolta a sollevare il pesante masso di pietra, poiché ha disposta la leva in modo da fruire di un rapporto particolarmente favorevole. L’nomo della fig. 61 deve invece faticare molto per smuovere il mas- so; tuttavia dispone anch’esli di un vantaggio, perch per sollevare il masso deve compiere uno spostamento minimo, mentre 'uomo della fig. 60 per smuoverlo anche di poco deve compiere un geande spostamento, primario ‘secondario Rapporto ditrasformazione 20:4 Se questi paragoni sono corretti, si potrebbe definire un tra- sformatore una « leva elettrica ». Come nella leva, vantaggi € svantaggi sono equilibrati fra loro, nel senso che guada- gnando daun lato si perde lallaltro; 1a potenza addot- ta equivale infatti alla potenza resa; questa & tuna antichissima legge di natura, Nel trasformatore la poten- za primaria & dunque sem pre uguale a quella seconda- ria, a preseindere dalle pic- cole perdite che si manifestano. Avviene eo applicando una piceola tensione al primario pre~ lovando sione elevata dal secondario, si constata che la cor- rente cireolante nel primario @ molto intensa mentre quella seconda- ria @ debole, Per il trasformatore della fig. 59 invece @ il contrario; qui ci sari una piccola intensita di corrente nel primario ed una forte intensiti di corrente nel secondario, Altera = 1 volt Le di corrente stanno quindi fra loro nel rapporto invers delle tensioni, Dal lato della bassa tensione cizcola la corrente p intensa, dal lato delf’alta tensione la corrente pitt debole. Cid deriva immediatamente dall’uguaglianza delle potenze primaria e secondaria, fin LW» Vue = Var Te quindi hm y=" Nel trasformatore le intensita di corrente stanno fra loro spire dei due avvolgimenti rapporto inverso delle tensioni « dei numeri di 22 Questa legge si pud rappresentare molto bene usando dei cubetti come quello di- Fig. 63 segnato nella fig, 62. L’altezza del cubetto corrisponde alla tensione di 1 volt; la AAmp \ “ievicie della base alla corrente di L ampére i Se disponiamo di quattro di questi cubetti possiamo metterli uno sopra altro come nella fig. 63 ¢ fare una piccola torre. Lvaltezza della torre corrisponde quindi a 4 volt; Ia base & rimasta quella di un cubetto, ossia 1 ampére. Gli stessi 4 eubetti si possono perd dlisporre an~ che in maniera diversa, come @ mostrato nella fig. 64. In questo caso abbiamo I'« altezza » di 1 volt, la «base » di 4 ampere. La morale di questo gioco é che con gli stessi m pud eo struire una torre alta e sottile oppure una torre basa ¢ larga, Allo stesso modo @ possibile, per mezzo di trasformatori, lavorare con valori dif- ferenti di tensioni ¢ di correnti 4Volt Possiamo quindi trasformare una tensione pic- cola in una tensione grande, riducendo in corri- spondenza 'intensiti di corrente, oppure possiamo trasformare una tensione eleva- ta in una tensione bassa, guadagnando in intensiti della corrent Dopo tutte queste importanti ¢ utili spiegazioni possiamo rivolgerci nuovamente alla telefonia, TELEFONIA Inserzione diretta e indiretta Osservate nuovamente lo schema della fig. 45. I due ricevitori, i due microfoni e Ia batteria vi si trovano col- legati in serie; giacciono quindi tutti nel medesimo circuito. Questo genere di inserzione si chiama « diretta »; essa @ adatta solo per piccoli impianti telefonici domestici a brevi distanze. L’inserzione diretta ha inf fetto che: Ia corrente continua erogata dalla batteria attraversa il ricevitore, il che in determinate circostan: pud provocare V'indeholimento del magnete permanente contennto in esso. Cid avviene infatti quando la cor- rente percorte le bobine del ricevitore in senso tale da produrre un campo magnetico opposto a quello del ‘magnete. permanente. Per questa ragione, negli impianti a inserzione diretta si usano sovente ricevitori senza magnete permanente, ammettendo una meno buona qualita della riproduzione; negli impianti maggiori invece, che non sono a in= serzione diretta, si usano esclusivamente ricevitori col magnete permanente, D'altronde Pinserzione diretta influisce sfavorevol- mente anche sul funzionamento del micro! variazioni di corrente provocate dai suoni incidenti nel microfono sono infatti tanto maggiori, quanto pitt elevata @ la tensione della batteria, ossia quan- to piit grande é la resistenza interna del microfono. Poiche perd Ia maggiore resistenza del microfono implica una resistenza maggiore di tutto il circuito, e Waltra parte le batterie pita grandi sono stose, era necessario trovare una possibilita di_pe fezionamento dell’apparecehio, Essa venne offerta dal trasformatore: il microfono non viene piit in: rito nel cireuito principale, ma viene accoppiato ad esso per mezzo di un trasformatore, come & in dicato nella fig. 6: Corrente. Con eid si ottiene il vantaggio di potcr utilizzare linee di sesione pir sottle, che costano quindi e E noto che la sezione delle linee va scelta sitensiti della corrente che le joni clevate a bassa inten- anche sita possono invece essere trasmes da fili di sezione assai ridotta; val, me esempio le linee di alta tensione che trasportano Venergia elettrica a geandi di stanze, le quali sono costituite da condut- tori di sezione rel fe piceola, per- ché, usando tensioni attorno ai 100 000 volt e pitt, conducono cor sit Lo schema rappresentato nella fi FS chiama «a inserzione indiretta ». Un altro Fi nome da ricordare: i trasformatori usati in ‘Avvoigimento primario_Avyoigimento secondario less pee hes nok sxntdeeritio, sanyo Nella fig. 66-4 @ riportato un‘altra. volta il simbolo del trasformatore (o bobina zione); anche i segni mostrati nelle fixg. 66-b © 66+ sono pe tre le forme, perché si che Paltra nella letteratura del r tere pe s sognate nella fig, 66-1 Le let- dal secondario. Quando i due av’ ti sono avvolti =u un nico nucleo, si usano sovente anche gli sehemi delle figy, 66d » 66-. La bobina d'induzione Con Vainto della fig, 67 deseriviamo ora la bobina di induzione 0 (trasformatore telefonico). L’esecuzione qui mostrata, che eorrisponde a un tipo ormai sorpas- sato, comprende un nucleo « aperto », formato da nu: merosi fili di ferro B. Il nuclea & ricoperto con uno strato isolante, che porta l’avvolgimento primario P, costituito da poche spire di grosso filo isolato, mentre Vavvolgimento secondario $ & costituito da molte spi- re di filo sottile. er Le bobine «'induzione moderne pos Bobina d'induzione nucleo « chiuso », come nella fig. 68. Tali trasforma- tori hanno il vantaggio di richiedere un numero assai minore di spire per ottenere il medesimo effetto. Co- me principio perd la formazione dei trasformatori ¢ sempre la stessa: sul nucleo di ferro, convenientemente is0- lato, 2 avvolto 'avvolgimento primario, circondato a sua volta da quello secondario. stenza complessiva di resistenze collegate i 'e la formula per la resistenza complessiva di resistenze collegate in serie? 3 le formula si caleola il rapporto di trasformazione di un trasformatore? 4. Qual’é la differenza tra inserzione « diretia » e inserzione « indiretta » in telefonia? Mbdxyt bx “YWadys Waz Soluzione degli ese: hay; 2 2e 3. Web; 4.97, 5. 12; 6 Risposte alle domande di pag. 24 1. La formula per a conduttanza complessiva di resistenze collegate in parallelo &: G= Gy + Gy + Gy + € per la resistenza complessiva Lelie eet R7R IRR, 2. La formula per la resistenza complessiva di resistenze collegate in serie &: RR +R + Ry t os 8. 15,492, View V._w, 3. I rapporto di un trasformatore si ricava con Ia formule ¥' —“! oppure ¥* —™* , dove il valore mag jore deve stare nel numerator Va ews Pact werzione « liretta » i ricevitori, i microfoni ¢ la batteria sono collegati in serie in un unico eirenito, serzione « indiretta » inve cuiti_microfonici sono ceparati dal circuito telefonico propriamente Actto mediante trasformatort (detti bobine dinduzione), COMPITI [. Qual’é Ja durata di un periodo, ossia di un'onda completa, di ana corrente alternata di frequenza 50 hertz? mu Che cos’é Ia forza magnetomotrice di una bobina percorea da corrente, e come si calcola? Quale direzione deve avere la corrente nel solenoide della fi- gura 69, affinch’ si formi un campo magnetico con Ia polariti cortispondente a quella indicata? Che direzione ha Ja corrente indotia nella bobina secondaria, chiudendo o aumentando come pure aprendo o diminuendo la in una bobina d’induzione?, 3 ohm e R. = 20 chm sono collegate in parallelo ¢ allaceiate ad una batteria di tensione .V, La cor- rente che passa in R, 2 i, = 8 ampere, Caleolate Ia'tensione Vz a corrente i, in R,, la corrento complossiva Te la resistenza complessiva del collegamento in parallelo. Disegnate lo schema del complesso. 6. Due resistenze R, = 8 ohm e R, sono collegate in serie, Vengono alimentate da una batteria con Ia ten- 129 volt'6 Ia corrente I. La eaduta di tensione (tensione parziale) in R, & v, = 40 sione complessiva V volt, Calcolate I, vs) Ry ¢ la resistenza complessiva R. Disognate lo schema. Bie Gat edema, Te perest Ha AO tee od al-tamentlakas S00" epare, Ouals i Pepaerie sage mazione? 8. Riducete ai minimi termini le seguenti frmsoni: be yy Moma UF pats 2) aba, * Tm? 4 liptas the Tabella N. 4: | TABELLA DELLE RADIC! QUADRATE elm [=> mle @ [>| wo [slo [ef me Te] oe 1 | 100] | sse|a | rao | oi | os | ao] inoor | ao | som | 0 | sac 2 | 1am] ar | sosr | oe | tam | oe] sve | a0.) rte | Go| 2noo0 | ono | ao.aa2 3 ast | 33 5745 | 63 ost | 93 | 9,688 ma 38,166 | 630.|- 25,100 | 930 | 30,496 |} «| 2,000} a4 5,831 | 64 8,000 | 94 9,65 | 340 | 18,499 | oto | 25,298 | 940 | 30,659. $ | aa | as | sae | os | soc | 95] our | sso) nme | ooo | 25s | 950 | nse 6 |. aus | 36 6,00 | 66 aia | 96 | 9,798 | 360 | 18,978 | 660 | 25.600 | 960 | 30.586 Bee hee Lol’ Set mce are mel teaee ae ee eben a | rae | sa} 6a | ot | 2 | on} sane | sw | r9aos | ooo | asorr | 900 | atians > | sao | so | c2s | op | aac | 99 | oso | a90 | ease | ooo | ze2se | 990 | alas 0 sien | 40 6325 | 0 e361 | 100 10,000 | 400 20,000 | 700 | - 26.458] 1000 | 31,623 nl) oam|a | 6m | a no | 1048 | aio] 20a | ao | anew | © | am wi) ae | a | om | 2 t20| 20958 | deo | anyon | mao] seas LT LY | sole] ssn | nm wo} aan | aso] ants | 0 | anos uw | ama | a | ean | vo} ma | ao | anote | uo | 2ra03 w | san | | 600 | 2s a0} azz | aso | aiais | aso | 216 te | ao | a | ove | te yoo | zo | ago] iam | fen | zoe = fan | ates | ar | ease | at ro | to | azo | anor | to | ze lis) aa | ab | 6028 | 100 | _ 15,616 | ago | 21900 | too | 27920 | aa | 9 | 00 | 190 [> 13706 | ao | zzta6 | 0 | 2x07 | sam | so | ton | ano | 141 | Spo | 2261 fa aa | {> 900 | ao | rsa | sio | ances | te ran | ae | oss | 2m | renee! sao | 22000 | te rao | oa | oat | a0 | 15,66 | sso | anor | 40 rae |v | 9406 | a0 | asam | 510 | a2 8.00 nas | as | 92m | 20 | asan | sin | anase 6 | Siem rams | se | 92% | 200} roass | seo} 2h06t n | 596 asso | a | gam | 2m | aeur | so] aes 2 | sam zaie | ae | 9am | 200 | reas | soo | asus | ss neat | ae | 94a | 290 | rom | so | 24200 | san ruse | 90 | saan | soo | azam | oo | ats TUTTI F DIRITTI RISERVATI Orricine D'ARTI GRAFICHE VIA BRUNICO, 9 VARESE

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