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Classificazione

La suddivisione degli asteroidi in classi tassonomiche si basa sulla presenza o assenza nel
loro spettro di bande di assorbimento, segni indicatori delle caratteristiche mineralogiche degli asteroidi stessi. L'intuizione che si potesse operare una distinzione tra gli asteroidi in base alle caratteristiche spettrali da attribuire, nel 1929, a N.T. Bobrovni o!! del Lic "bservator# il cui intento era $uello di poter operare un con!ronto tra gli asteroidi e le meteoriti, seguendo in ci% l'idea, da sempre presente nello studio di $uesti corpi, che le due classi di oggetti celesti !ossero intimamente collegate. &i erano per% grosse di!!icolt' nella corretta associazione tra meteoriti ed asteroidi e provenivano sostanzialmente da due cause( anzitutto l'inevitabile alterazione chimica dei meteoriti, indotta dallo shoc termico conseguente all'interazione con l'atmos!era, !atto che non consente di ricostruire con attendibilit' il loro spettro originario) a ci% si deve aggiungere il non aver considerato due caratteristiche degli asteroidi *irregolarit' della struttura e rapida rotazione intorno al proprio asse+ che rendevano problematica la registrazione corretta dello spettro *,hapman, 19-.+. /olo negli anni '.0 !urono iniziate, da 1uiper e 2ehrels *3niversit' dell'4rizona+, misurazioni di !otometria !otoelettrica di alta $ualit' usando lo standard 3B&) i risultati ottenuti consentivano di poter operare una prima grossolana di!!erenziazione in due gruppi diversi( uno nel $uale i colori erano rossastri e la luminosit' relativamente elevata e l'altro in cui i colori pi5 neutri si accompagnavano ad una luminosit' in!eriore. Le di!!erenze di colore venivano cos6 interpretate come indice di una diversa composizione delle super!ici ipotizzando per i primi una struttura super!iciale composta in prevalenza da silicati e metalli, mentre le super!ici di $uelli pi5 scuri dovevano essere ricche di materiale carbonaceo opaco. 7l notevole incremento d'interesse nel mondo scienti!ico per gli asteroidi, veri!icatosi a partire dagli anni '-0, ha portato notevoli e pro!icue ripercussioni anche sull'aspetto dell'analisi spettroscopica di $uesti corpi. 7l per!ezionamento degli strumenti di osservazione rendeva inoltre possibile la registrazione simultanea di pi5 regioni dello spettro *senza dun$ue dover ricorrere a rilevazioni in tempi diversi+, con l'enorme vantaggio di ottenere misure insensibili alle inevitabili variazioni di !lusso imputabili alla rotazione di un oggetto di !orma irregolare. 4nche nel campo della rilevazione spettrale stato cruciale lavvento dei ,,8, l'impiego dei $uali ha consentito di spingere l'osservazione !ino a corpi della !ascia principale con diametro dell'ordine del m *Burbine e Binzel, 1999+. La tassonomia attualmente considerata pi5 degna di nota dovuta alla tesi di dottorato di Tholen *19:;+ e si basa sui dati relativi alla surve# in otto colori su un campione di .:9 asteroidi iniziata da <ellner e collaboratori nel 19-9 *<ellner et al., 19:.+. =ssa prevede 1; classi( ad esse ne stata aggiunta un'altra *1+ per opera di Bell e Tedesco *19:9+ a seguito dell'osservazione della !amiglia di =os, ed altre due *> e "+ da /hui ?u et al. *199.+ a seguito dell'osservazione di piccoli asteroidi della !ascia principale. 8elle 1; classi identi!icate da Tholen, 11 provengono direttamente dagli spettri rilevati dalla citata surve# di <ellner e 9 *=, @, A+ dalla valutazione dellalbedo visuale *Burbine e Binzel, 1999+. ,ome naturale che l'aumento delle conoscenze in materia potesse portare all'introduzione di nuove classi, altrettanto lecito aspettarsi che alcune classi possano essere a loro volta suddivise in sottogruppi, e $uesto si veri!icato per gli asteroidi di tipo / nel momento in cui si appurato che le caratteristiche spettrali estremamente variegate

potevano giusti!icare una ulteriore suddivisione. Aer tale gruppo tassonomico, 2a!!e# e collaboratori proponevano la distinzione in sette sottoclassi /*7+ ... /*&77+, nelle $uali /*7+ corrisponde ad una struttura prevalentemente costituita da olivina, /*&77+ ad una struttura di pirossene e le classi intermedie abbondanze variabili di $uesti due componenti. La tabella che segue riassume le caratteristiche delle principali classi!icazioni tassonomiche( Autore TB"L=N Anno Campione 19:; .:9 ;9: 9.*F+

Classi 4, ,, 8, ?, T, /, B, C, 2, D, E, & B, =, 2, ,, @, 8, /, &, 4 *FF+ ,, /, @, =, 8, C, A, 4, 2, T, 1


*FFF+

B4D3,,7 et al. 19:T=8=/," et al. 19:9

*F+ La classe ? comprende le sottoclassi =, @ e A. *FF+ La classe B comprende le sottoclassi 8 e /. *FFF+ ,irca l'11G del campione si colloca in posizione intermedia tra le classi, ed in tal caso viene indicato ricorrendo alla doppia lettera.

4ppro!ondiamo *senza esagerare...+ l'analisi delle classi tassonomiche, e lo !acciamo servendoci di una tabella *Ta#lor) 1992+ che ne illustra in modo su!!icientemente chiaro e sintetico le caratteristiche principali. Le classi vengono suddivise in tre gruppi in base al valore dell'albedo. Classi a bassa albedo ( < 0.1 ) comune nelle parti esterne della !ascia principale e simile come composizione super!iciale ad alcuni tipi di condriti *,7 e ,@+. ,omprende le sottoclassi B, C e 2 con minori distinzioni spettrali e di albedo. rara nella !ascia principale, ma predominante al di l' della risonanza 2(1 con 2iove a 9.2. 3.4., il colore rossiccio !orse dovuto a materiali erogenHli e. Non vi sono meteoriti analoghe. comune nei pressi della parte pi5 esterna della !ascia principale, probabilmente ricca di ,. Non vi sono meteoriti analoghe. rara e di composizione sconosciuta, probabilmente condriti carbonacee !ortemente alterate. possibile progenitore delle condriti ,& e ,".

Classe C

Classe D

Classe P

Classe T Classe K

Classi ad albedo moderata tipologia rara con spettro molto rosso, con caratteristiche in!rarosse di assorbimento tipiche dell'olivina, !orse simile alle brachiniti. comune nella !ascia principale, probabilmente composta di metallo CeHNi, come le meteoriti metalliche. l'asteroide 1:I2 4pollo e !orse altri due =arthH 4pproachig sono gli unici esemplari di $uesta classe, e possono essere i progenitori delle condriti ordinarie *B, L ed LL+. l'unico appartenente l'asteroide 9;9 8emboJs a, che sembra avere una super!icie di olivina, pirossene ed alcuni metalli. Arobabilmente analogo alle acondriti ricche di olivina. comunissima nella parte interna della !ascia principale e tra gli asteroidi =arthH approaching, con proporzioni variabili di metalli, olivina e pirossene. =' probabilmente apparentata alle pallasiti e ad alcune meteoriti metalliche. !ormata da ; &esta, 9..1 4mor e 19:9 D8, mostra !orti caratteristiche del pirossene, simile alle acondriti basaltiche.

Classe A

Classe

Classe !

Classe "

Classe #

Classe $

Classi ad albedo ele%ata (&0.') Classe ( tipologia rara, !orse simile alle condriti enstatiti.

7n merito alla suddivisione in classi ed alla appartenenza di un asteroide ad esse opportuno sottolineare alcuni !attori( 1. La separazione tra le classi non molto netta, e ci sono notevoli margini di incertezza) non in!re$uente, $uindi, l'appartenenza contemporanea di un asteroide a diverse classi tassonomiche. La tassonomia, in!atti, basata sulle caratteristiche spettrali e non !ornisce automaticamente una interpretazione mineralogica. 2. Divestono particolare importanza, per il numero elevato di asteroidi ad esse assegnati, tre classi principali( , *carbonacei+, / *silicati+ ed @ *metallici+. 4nnotiamo inoltre la particolarit' della classe 8, nella $uale predominano gli asteroidi Troiani *posti ad una distanza di ..2 3.4. dal /ole nei punti lagrangiani L; e L. di 2iove ed in risonanza 1(1 con il pianeta gigante+, caratterizzata da corpi molto scuri e rossastri, ricchi !orse di composti organici relativamente complessi e simili ai nuclei delle comete *Carinella, 19::+) somiglianza evidenziata anche da indagini recenti *@arzari et al., 199.+

e che ha portato ad ipotizzare legami molto pi5 pro!ondi tra le due categorie di corpi celesti.. 9. 3no studio globale sulla distribuzione statistica delle varie classi deve assolutamente tener conto del ruolo giocato dalla natura chimica della super!icie( da essa dipende l'albedo e, di conseguenza, la maggiore o minore osservabilit' di un asteroide. ;. 4nalizzando il legame tra classe di appartenenza e distanza dal /ole *Cigura - H Ta#lor, /olar /#stem =volution, pag. 22., !ig...11.;+ si pu% evidenziare come le varie classi tendano ad occupare ciascuna una particolare zona ed naturale interpretare $uesto dato come ulteriore con!erma del ruolo giocato dalla temperatura nella nebulosa solare primordiale *i materiali rocciosi brillanti erano meno volatili e sono rimasti all'interno, a di!!erenza di $uelli pi5 scuri, ricchi di carbonio+. 7l !atto che la distribuzione delle classi mostri un gradiente composizionale con la distanza eliocentrica ha portato Bell a identi!icare tre superHclassi per cercare di interpretare in modo pi5 adeguato la tassonomia di Tholen( si di!!erenziano in tal modo i gruppi igneo, metamor!ico e primitivo. 2li oggetti del gruppo primitivo si collocano nella zona esterna della !ascia principale *gruppo di Bilda e Troiani+ e sono stati sottoposti ad un riscaldamento nullo o comun$ue limitato. L'ac$ua potrebbe pertanto essere presente solo come ghiaccio e la bassa temperatura non consentirebbe le reazioni di idratazione per le $uali necessaria la presenza di ac$ua, e dun$ue la !usione del ghiaccio. 2li oggetti del gruppo metamor!ico popolano la regione compresa tra la parte centrale e $uella esterna della !ascia principale, e sono stati riscaldati $uanto basta per mostrare cambiamenti spettrali indicatori della presenza di ac$ua allo stato li$uido. 2li oggetti del gruppo igneo, in!ine, occupano la zona pi5 interna della !ascia principale ed hanno probabilmente subito processi di !usione. La presenza di oggetti di $uesto tipo andrebbe diminuendo !ino a diventare nulla ad una distanza di 9.. 3.4. suggerendo lidea che l'accrezione dei pianeti di tipo terrestre sia avvenuta partendo proprio da planetesimi ignei *Ta#lor, 1992+. Diporto una tabella *da Burbine e Binzel, 1999+ che illustra le caratteristiche delle tre superHclassi di Bell attraverso il con!ronto con le caratteristiche spettrali dei materiali meteoritici rilevate in laboratorio( #)P("CLA## AD7@7T7&= CLA## 8 A *+,(""(D *+("AL# cla#s, organics cla#s, organics A+AL-.-)# (T(-"*T(# *none+ *none+

, 1 T @=T4@"DAB7, E & D 72N="3/ / 4 @ =

cla#s, ,, organics ,7, ,@ chondrites oli, p#K, carbon L ,&, ," chondrites L altered carb. chond. basaltic achondrites olHrich achondrites L pallasites, irons L brachinites irons aubrites

BM2MC cla#s, opa$ues plag, p#K, ol ol, p#K p#K, ol, red NiCe ol NiCe CeH!ree p#K

p#K, ol, gra# NiCe B, L, LL chondrites

3no dei rompicapo con il $uale si ha a che !are nello studio comparato di asteroidi e meteoriti *spesso indicato con il termine di paradosso spettrofotometrico+ l'assenza di oggetti che possano costituire la sorgente delle condriti ordinarie. Le condriti ordinarie sono il tipo di meteoriti pi5 comune *costituiscono pi5 dell':0G del !lusso meteorico sulla Terra+, ma nessuno tra i possibili candidati della !ascia asteroidale presentava le caratteristiche spettrali rilevate in laboratorio. &i sono due teorie che cercano di spiegare $uesto !atto( la prima ipotesi che vi sia un errore nell'interpretazione degli spettri ottenuti dagli asteroidi e che le super!ici degli asteroidi costituiti da condriti ordinarie siano state in $ualche modo alterate) la seconda ipotesi che i corpi costituiti da condriti siano di piccole dimensioni, al limite delle possibili osservazioni. = proprio la ricerca della soluzione di $uesto rompicapo ha spinto alcuni ricercatori del @.7.T. */hui ?u et al., 199;+ ad intraprendere un'analisi spettroscopica sui piccoli asteroidi della !ascia principale. Nel corso di $uesta surve# stato cos6 identi!icato per la prima volta un oggetto *9I2: Boznemcova+ che mostra uno spettro tipico delle condriti ordinarie e per il $uale stata proposta la collocazione nella nuova classe ". 3n altro asteroide *il @arsHcrosser 20-: Nan ing+ ha evidenziato uno spettro simile a $uello delle condriti B. Euesti !atti costituiscono una scoperta cruciale per la soluzione del paradosso delle condriti, ma rimane ancora irrisolto il problema costituito dal ridottissimo numero di oggetti di $uesto tipo !inora individuati, il che rende praticabile anche la prima ipotesi. L'idea di !ondo *,hapman, 199I+ che un certo numero di asteroidi di tipo tassonomico / siano le sorgenti delle condriti ordinarie, ma la loro composizione reale sarebbe mascherata dagli in!lussi della radiazione solare, che renderebbe le super!ici apparentemente pi5 rosse e pi5 metalliche di $uanto non siano in realt' *invecchiamento superficiale+. Euesta ipotesi sarebbe stata con!ermata anche da esperimenti di laboratorio eseguiti da @oroz e collaboratori al &ernads # 7nstitute di @osca *199I+( irraggiando ripetutamente !rammenti di condrite ordinaria con un laser *simulando in tal modo il bombardamento ad opera di micrometeoriti+ si osservato che lo spettro del meteorite !rantumato subiva un cambiamento, diventando simile allo spettro di un asteroide di tipo /. 7n $uest'ottica si colloca anche una terza, recentissima ipotesi *<appal' et al., 199-+ che

identi!ica $uali sorgenti delle condriti ordinarie alcuni oggetti di tipo / *come I =be e 7ris+, la !amiglia dinamica di @aria e la risonanza 9(1 con 2iove( su di essa ritorneremo in modo pi5 dettagliato parlando di ;99 =ros.

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