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Ci sono due uccelli nella tua testa, corvo e cornacchia, e solo uno dei due

tuo. Un fantasma e un robot che si danno battaglia, cantano come telefoni, il telefono sta squillando, una parola da mal di testa. Stai ballando con la ragazza della gabbia per uccelli, battendo la testa contro una gabbia che non c. Vuoi dire di s: s alla vasca da bagno, s alle caramelle gommose, no ai teschi che ridono. I fori in questa immagine non sono fiori, non sono ruote, e il telefono sta squillando, squillando, una parola da mal di testa, sta squillando per te. in seconda persona. Sta accadendo a te perch io non voglio esserci. Esiste qualcosa che non descriverei a parole? S, c. E quindi ci sono fessure. E quindi, naturalmente, le cose cercano di entrare nelle fessure. Immagino le cose perch mi piacciono o a volte non mi piacciono e le temo e vivo in un mondo immaginario. Il telefono sta squillando e non lo voglio sentire. La tv accesa e non la voglio vedere, non voglio dover essere allaltezza di questa occasione. Ero in piedi nel giardino nei miei vestiti quotidiani cantando Wings piccolo mostro, ascolta le mie ossa da zuppa. Aiuta? Che cosha a che fare questo con gli aeroplani e gli edifici che crollano? Sono un romantico, un assurdista. Non sono bravo coi fatti e mi confondo. Sono un testimone ostile. Non volevo vedere tutto questo, non volevo parlarne. Volevo testimoniare su qualcosaltro. Il telefono squilla e tu rispondi e sono cattive notizie. Ora che fai? Ci sono molti modi per parlare di guerra. Da un lato c la chiarezza, i fatti, gli aggiornamenti e le testimonianze dal vivo. Dallaltro c Paul Celan, un sopravissuto dellolocausto che ha scritto poesie nella lingua dei suoi oppressori; strani, fratturati, tragici e bellissimi testi che trasmettono lesperienza di confusione, insignificanza e perdita. Ma non voglio scrivere della guerra. Avevo altri piani. Volevo parlare di mostri e terrore, non guerra e terrorismo. Ma dall11 settembre mostro significa qualcosa di diverso da cosera prima. Non solo siamo intrappolati nei nostri corpi, affogando nella gravit, ma siamo anche bloccati ne l nostro tempo. Quaggi, negli anni in cui viviamo. Il romanziere peruviano Mario Vargas Lloza dice che come scrittore, il mio obbligo primario di scrivere. Aggiunger, ad ogni modo, che ci non dovrebbe essere incompatibile col posto in cui vivo. Se sei uno scrittore, dice e non c libert dove vivi, non puoi dire che non un tuo problema. difficile non sentirsi obbligati a partecipare nel dibattito ed impegnarsi politicamente, ma non so nulla di queste cose. Sto ancora cercando di capire la differenza fra commedia e tragedia. Sono lultima persona a cui chiedere del giusto e del sbagliato. Per due settimane ho guardato lintero palinsesto televisivo. Non riuscivo a sbatterci la testa. Sembrava troppo semplice, troppo unilaterale, una cosa troppo bene contro male. Diffido della semplicit. Forse sono irragionevole, ma credo ancora che ci sono risposte che non sono s o no. Personalmente, sono un disastro di impulsi in conflitto- sono indipendente ed avido, e voglio anche condividere ed appartenere ed essere una parte dellintero. Dubito di essere lunico che la pensa cos. la base della creazione di un mostro, veramente. Vuoi creare un mostro? Prendi le parti di te che ti mettono a disagio - le tue debolezze, le cattiverie, le vanit e i desideri - e fa' finta che siano attorno a te, nella stanza. troppo brutto essere umani. troppo brutto essere te. I bambini

hanno paura del buio perch non hanno nulla di reale da affrontare. Gli adulti hanno paura di se stessi. Oh, siamo un disastro, poveri umani, povera carne- ibridi di angeli e animali, bambole con diamanti infilate dentro di esse. Siamo stati sulla luna e stiamo ancora combattendo per Gerusalemme. Lasciate che vi dica ci che so: sono pi di una cosa, e non tutte di queste cose sono buone. La verit complicata. Ha due facce, a molte voci, agrodolce. Un tempo pensavo che se avessi scavato abbastanza da scoprire qualcosa di triste e brutto, avrei saputo che sarebbe stato qualcosa di vero. Ora sto cercando di scavare pi a fondo. Non volevo scrivere queste pagine fino a quando averi avuto sentimenti difficili, affilati. Non ho quel lusso. Sono triste e arrabbiato e voglio che tutti siano di nuovo vivi. Voglio pi pietre miliari degli uomini, meno mine antiuomo. Voglio essere grato, ma ho qualche difficolt. Il telefono squilla e io rispondo, ma avrei davvero voluto fare qualcos'altro con le mani. sempre lo stesso: cosa posso fare con queste mani? Mettiamo che i morti ci stiano guardando. Cosa dovremmo fare con le nostre mani? Mettiamo che gli alieni ci stiano guardando. Cosa dovremmo fare con le nostre mani? Mettiamo che il mondo non sia fatto di amore, mettiamo che sia tutto paracadutisti e pugni a tradimento. Cambia davvero qualcosa? Il mio amico Travis ha una tradizione di anno nuovo, cerca di sperimentare centootto emozioni nel minor tempo possibile. Lo ammiro. ambizioso, vivo, resiliente, flessibile. Continua a ricordare cose, ma ad andare comunque avanti. Non ha mai mantenuto una singola promessa, ma ripensandoci, non ne ha mai fatte. Mi ha irritato, mi ha fatto sentire meno sicuro, meno convinto. Invece ci che ha detto, che finch sei qui lo passiamo insieme. Ero seduto con il mio amico Chris l'altra sera, fuori, al nascondiglio, bevendo cioccolata calda ed apprezzando la novit di indossare un maglione e un cappotto. Prender freddo. mi disse. lo so gli dissi, e poi siamo stati in silenzio per un po'. Sai qual la cosa divertente dell'avere freddo? mi chiese, retoricamente, perch sa che vengo dall'Arizona e non so niente del freddo. Quando hai freddo, non hai completamente freddo, solo il trenta percento. Ah s? gli chiesi, non molto colpito da questa epifania del Midwest. Il trucco continu vivere in zone calde. Devi vivere nel settanta percento restante. Quindi ora lo dico a te: passalo con me. Qui, nelle zone calde. Ora nelle tue mani c' un libro che abbiamo fatto io e Drew con le nostre mani. Lo celebriamo. Se i morti stanno guardando, voglio che ci vedano scrivere, ballare, cantare, dipingere. Voglio che vedano che porgiamo l'uno la mano verso l'altro.

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