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Al sig.

SINDACO di San Don di Piave

Ogg. Nuove schede ospedaliere del comprensorio sandonatese. Mi rivolgo alla S.V. in accordo col mio segretario, e nel ruolo di delegata della Segreteria per il Welfare e le Politiche di Genere, per segnalarle a margine di questo primo incontro, la ns preoccupazione in merito alle nuove Schede Ospedaliere del territorio, che riguardano principalmente il Suo comune. Non intendo entrare nei dettagli, che le saranno anche gi noti e dei quali si star occupando con tecnici di sua fiducia, ma far presente che questo sindacato e i pensionati che rappresenta vedono le scelte fatte un vulnus alla nostra sicurezza sanitaria, in primo luogo, e fonte anche di notevoli disagi sociali, da evitarsi in tempo di crisi cos dura per la maggioranza della popolazione e dei non garantiti in particolare. Noi riteniamo che eliminare dal presidio pubblico principale dellarea, lospedale di San Don di P., tutte le funzioni che si occupano di urgenza-emergenza e di interventi invasivi: specialit chirurgiche prevalenti ( Chirurgia Generale e Ortopedia- Traumatologia ), il servizio di Rianimazione e anche il primariato di Pronto Soccorso, metta a rischio la sicurezza per la vita e la salute in non trascurabili occasioni di patologia acuta, di frequenza significativa in un bacino di 100.000 abitanti, che al minimo triplica in estate. Se si escludono i PL collocati in strutture accreditate e peraltro dedicate quasi esclusivamente a interventi/ricoveri programmati e comunque numericamente insufficienti, gli acuti bisognosi dovranno scegliere da soli o col medico di MMG o in Pronto Soccorso a quale presidio accedere, tenendo conto che i due di riferimenti indicati dalla Regione, l Ospedale allAngelo di Mestre e quello di Portogruaro, sono a 40 km di distanza. Ci saranno in ogni caso disorientamento o difficolt sociali che impegneranno soprattutto la popolazione pi anziana , maggiormente affetta da patologia e anche pi numerosa della altre. Chiediamo perci che il Sindaco del Comune principale dellarea, il pi coinvolto oltre che sede dellospedale penalizzato, faccia valere il suo peso di garante della salute presso le autorit e le istituzioni che ne governano e realizzano i servizi. Nella Sua ricerca, che ci auguriamo voglia intraprendere, di migliorare le scelte che ci appaiono cos rischiose potr contare sul nostro pieno appoggio. Contiamo anche voglia aprire sul tema un dibattito trasparente in cui vediamo quanto mai opportuna la partecipazione di tutti i soggetti sociali interessati. San Don di Piave, 9 luglio 2013 Firmato. Francesca Benvegn Segreteria SPI- CGIL Lega del Piave

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