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IL CULTO DELLE MADONNE NERE

(Seconda parte)
di Mi.Ma.Gi.

ome si accennato nella prima parte di questo saggio, pubblicata nel numero precedente, le Madonne Nere altro non sono se non culti residuali, direttamente ricollegabili ad alcune divinit dei pantheon egizio e greco: Iside, Cibele e Diana Efesina. Queste tre divinit erano, a loro volta, eredi legittime delle divinit femminili dei tempi della Grande Madre Mediterranea, nonch delle divinit che presiedevano alla fertilit della terra e che erano allignate ancora pi ad oriente. Non il caso in questa sede di fare riferimenti alle Grandi Madri di epoca premesopotamica. terebbe troppo a ritroso nel tempo, in quanto il culto della Grande Madre risale al neolitico o addirittura al paleolitico, se si vuole dare una interpretazione simbolica in tal senso alla serie di graffiti, ipogei o superficiali, raffiguranti donne dal seno prosperoso e dai ventri immensi (ritenuti entrambi simboli della fertilit), rinvenuti in ogni dove in Europa ed in Africa.

Che, poi, la Magna Mater abbia assunto denominazioni varie presso i popoli, questione risaputa: Cibele, Rea, Inanna, Astarthe, Gaia, Proserpina, Persefone, Afrodite, Demetra, Mater Matuta, Bona Dea, Venere o Magna Mater. Il concetto, per, unico e indivisibile presso tutti i popoli: si tratta della Fonte di Vita Universale, la VIRGO PARITURA. Per questa breve indagine, pi agevole riferirsi alle tre ultime divinit sopra menzionate. In particonfronti di Iside, il cui culto, nelle linee di impianto generale, pu essere ritenuto molto vicino al cristianesimo, sia per la ferma fede nella sopravvidopo la morte, sia della morte del suo sposo-fratello, Osiride, le cui carni, fatte a brani, si ricompongono e tornano a rivivere, sia, infine, ma non per che la dea mostra nei confronti del figlioletto, Horus. egizia rappresenta la dea mentre allatta al seno il piccolo

Isis lactans - VIII sec. a.C.

Horus. Tale immagine, come to quanto scrive Giuseppe Rampuntualmente annotato da Begg pulla (2): <<Sulla presenza dei culti egizi immagine della Madonna con il Bambino in braccio. attraverso i reperti archeologici rinvenuti in Sicilia (musei archeologici di Palermo e Siracusa) e in culto di Iside sappiamo poco e Campania (Napoli, Pompei ed Erniente, pi niente che poco. Que- colano). In molti toponimi originari, sto dovuto al fatto che si tratta- inoltre, e nelle tradizioni popolari va di un culto iniziatico e misterico (musteria, riti di iniziazione), in uso, troviamo ulteriore memoria della diffusione di questi culti. Un chi non fosse stato gi iniziato ai paio di esempi esemplificativi: la suoi misteri, mentre agli stessi i- persistenza nella Sicilia occidentaniziati era proibito, sotto commi- le di contrade denominate Fanusi, natoria, addirittura, della pena di oppure il nome di un centro maromorte, svelare al mondo profano nita, Polizzi Generosa; toponimi (leggasi: a chi non fosse stato derivati entrambi da forme sincoammesso tra i neofiti e non aves- pate di Fanum Isis e Polis Isis, se intrapreso quella via iniziatica) le conoscenze iniziatiche e misteriche che facevano parte del rito. Questo spiega, altres, come i Per certo, sappiamo che Iside fos- santuari delle Madonne Nere siase la divinit alla quale si era no stati appostati, preferibilmenconsacrata la gente di mare e, te, lungo e nelle vicinanze dei lidunque, sotto la sua ala protet- torali marittimi. Se ne trovano, trice stavano collocati tutti i navi- per, anche nelle zone interne, gatori. ma sempre, comunque, lungo le Questo sufficiente a spiegare vie principali e lungo gli itinerari perch mai il suo culto ebbe a dei pellegrinaggi religiosi e delle diffondersi cos capillarmente in vie commerciali, che, il pi delle tutto il bacino del Mediterraneo, volte, coincidevano e si sovrappoparticolarmente lungo le coste. nevano. Per quanto attiene alla Sicilia e Un eminente studioso del culto alla penisola italiana, il culto i- delle Madonne Nere, Charles Bisiaco era diffusissimo. Ma anche garne (3), afferma che la maggior in Francia, in Spagna e, soprat- parte delle statue di Iside recavatutto, nel Nord Africa. Per ci che attiene, particolarni nostri, possibile leggerlo ai cilia, entrambi cos vicini piedi della statua di Notre-Dame de Sous Terre allocata, come det5

to, nella cripta di Notre-Dame de Chartres. A rafforzare ulteriormente la tesi secondo cui le Madonne Nere altro non sono che le immagini di Iside mutuate al culto cristiano, Paul Olivier (4) racconta come nel 1794, durante la rivoluzione francese che ebbe molteplici episodi di iconoclastia in varie parti della Francia, nella citt di Grasse in Linguadoca, la folla inferocita assal la cattedrale di NotreDame de Puy. Si impadron, di quadri, arredi e simboli sacri, libri liturgici e non, e li port sul sagrato ove fu acceso un grande fal, nel quale finirono tutti gli oggetti trafugati. Annota lo studioso che tra gli altri oggetti sacri fin tra le fiamme anche una bella statua della Madonna Nera che proprio in quella cattedrale aveva la sede del suo culto. La cosa pi curiosa fu che, allorch la statua fu gettata tra le fiamme, dalla folla inferocita si lev spontaneamente il grido:

donne Nere, non si esauriscono qui. Infatti, come rilevato da altro studioso francese, Victor Belot (5), altro indizio, serio ed univoco, che il culto delle Madonne Nere deriva da quello di Iside, rappresentato dalla storia di Santa Sarah. Questa santa era la serva di colore, in quanto di etnia egizia, di Maria di Magdala. Sarah aveva voluto, a tutti i costi, accompagnare la sua padrona nel viaggio verso le coste della Prosione di Cristo. Ad esse, come sappiamo, si era unito anche Giuseppe di Arimatea, personaggio che si era dichiarato subito disponibile acch il corpo di Cristo venisse sepolto nella tomba di sua propriet e al quale viene fatto spesso riferimento quando si parla del Santo Graal. Questa versione del trasferimento della Maddalena dalla Palestina alla Provenza, la parte fondante della tradizione rex Deus , in base alla quale Maria Maddalena avrebbe avuto da Ges Cristo un figlio: da qui la necessit di abbandonare la Palestina, allo scopo di mettere al sicuro la progenie divina. Il resto della tradizione ben noto. Il figlio della Maddalena avrebbe generato, poi, nella Francia, la stirpe dei Merovingi, alla quale sono appartenuti Luigi IX, Luigi XI, Filippo IV, detto il Bello. Luigi IX, poi, devotissimo delle Madonne Nere, tanto che ne visi6

dimostrare un dato di fatto incontrovertibile e, cio, che, anche a livello popolare, quale doveva essere necessariamente quello al quale appartenevano i piromani di Puy, era ben noto il collegamento tra le Madonne Nere e il culto egizio di Iside. Gli argomenti, tuttavia, che possono addursi a supporto della tesi secondo cui stato il culto isiaco a generare quello delle Ma-

tava i santuari recandosi in pelle- aux, in Italia impropriamente cogrinaggio almeno tre volte nosciuto con il nome di Bernardo di Chiaravalle, imparentato, per via di sua madre che era una famiglia, venisse inserito il nome Montbart, con Hugues de Paynes, di Maria di Magdala, quale sua primo Gran Maestro dei Poveri antenata, per attestare, quindi, a Cavalieri di Cristo e del Tempio di testimonianza perenne, la sua di- Salomone scendenza divina. Templari In Provenza, in piena Linguadoca, esiste, tuttora, una localit Milites Christi di obmarittima che si chiama Les bedienza a Betania e alla Casa di Saintes Maries de La Mer. Proprio Maria e di Marta. in questo sito si registra ancora Tralasciando i giri di parole e vooggi, e da allora, un culto parti- lendo, al contrario, rendere pi colare per una Vergine Nera, rife- chiaro ed intellegibile il pensiero rentesi, in modo diretto, alla ve- di Bernard, obbedire a Betania e nerazione verso Santa Sarah, la alla Casa di Maria e Marta, altro serva nera di Maria Maddalena. non voleva dire se non obbedire Non senza importanza ram- alla dinastia fondata da Ges e mentare che Bernard de Clairve- Maria Maddalena.

La chiesa-fortezza di Saintes Maries de le Mer, sorta intorno al X sec. nei pressi di un antico villaggio denominato Oppidum Ra

Che

Clairveaux La norma della Regola test esaminata ha fatto congetturare a detto, di elevatissimi rilievo e molti degli studiosi dei Templari spessore a cui anche i papi si ri- che potrebbe essere molto probavolgevano con una specie di me- bile che nelle cattedrali gotiche tus reverentialis) avesse una par- costruite dai Cavalieri del Tempio ticolare venerazione per Maria e dedicate a Notre-Dame, le staMaddalena e per le Madonne Ne- tue della Vergine con il Bambino, re, era fatto notorio. Talmente non fossero, nella realt, dedicate notorio che, quando egli fu cano- a Maria madre di Ges e allo nizzato, gli venne attribuita come stesso Ges, ma a Maria Maddagiornata celebrativa il 20 agosto, lo stesso giorno che era stato at- vrebbe avuto da Ges. quale si fa risalire la fondazione di Rocamadour, la cattedrale certamente pi rinomata della venerazione di una Madonna Nera in tutta la Francia (Begg, cit.). fico, in quanto oggettivamente riscontrato, che i Templari avessero una particolare venerazione, sia per Maria Maddalena, che per le Madonne Nere. che in tutte le cattedrali dedicate dai Templari a Maria Maddalena vi fosse una statua della Madonna Nera. Ci pu essere causato, anche, da una mera coincidenza senza alcun significato particolare, anche se necessario evidenziare che gli studiosi della materia credono che questa sia la prova evidente di un rapporto di stretta interdipendenza tra Templari, Maria Maddalena e Madonne Nere. Occidente la Maddalena rappredivina che, secondo la teoria pi diffusa, le deriverebbe dal fatto che Ges le avrebbe affidato i pi profondi segreti sapienziali (6), quale discepolo(a) prediletto(a) su tutti.
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Bernard

de

Madonna Nera di Rocamadour

In riferimento a ci, Maria Maddalena viene rappresentata, nel mondo occidentale, con vesti chiare e colorate, come la Madonna. Al contrario del mondo occidentale, nella tradizione del culto nazoreo, la Maddalena sempre effigiata indossante vesti scure o, addirittura, nere, proprio come la dea del pantheon egizio, Iside. Si presenta, infine, con il capo coperto dalla corona di stelle della Sophia, mentre il bambino, che tiene stretto al petto, porta sul capo quella della pi alta regalit che mente umana possa mai concepire. Come risaputo, per il mondo religioso egizio, il colore nero rappresentativo della sapienza e della saggezza, cos come, sotto -alchemico della ricerca della Pietra Filosofale, il colore nero quello che per primo appare durante il processo di trasformazione (c.d.: nigredo), prima di raggiungere lo stadio albedo.

A conferma di quanto precede, da ritenersi fortemente sintomatico come nella cattedrale di Orleans, che dedicata a Maria Maddalena, la Vergine Nera ivi pure esposta unanimemente conosciuta dai fedeli con il nome di Santa Maria Egiziaca.
NOTE: 1) Ean Begg, The cult of the Black Virgin, London, Arkana, 1985; 2) Giuseppe Rampulla, Dei riti egizi e della tradizione italico-mediterranea, Tipheret, Catania, 2011; 3) C.Bigarne, Considerations sur le viene citata per conoscenza indiretta, in quanto il testo riportato da Fulcanelli in Le Mystre des Cathedrales; 4) Paul Olivier, Notre-Dame de Puy , 1921; 5) V. Belot, La France des Plgrinages, 1976, Paris; 6) T.Wallace-Murphy-M.Hopkins, Rosslyn: Guardian of the Secrets of the Holy Grail, 1999, Shaftesbury.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
oltre quella riportata nelle note

Barman Roland, La Vierge noire, Vierge initiatique, Paris 1995; Benko Stephen, Virgin Goddess:Studies in the pagan and Christian Roots of Mariology, 1993; Durand-Lefebvre Marie, Paris, 1937; Guarducci Margherita, La pi antica icona di Maria, Roma 1989; Graves Robert, Mammon and the black Goddess, London, 1965; Huynen Jacques, Saillens Emile, Les Vierges Noires, leurs origins, Paris 1945; Scheer Monique, From Majesty to Mystery: change in the meanings of Black Madonnas from the Nineteenth Centuries, 2002.
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