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COMMISSIONE BONIFICHE

RIUNIONE DEL 18 MAGGIO 2009


FACOLTA’ DI AGRARIA

NICOLA CAPONE
Le commissioni sono un organismo tecnico che produce dei piccoli dossier da
portare poi in assemblea del forum che poi li discute.
Per le bonifiche c’è una fase di mappatura prendendo ed eventualmente
integrando quello che è stato già fatto.
Questi materiali li ha prodotti L’Arpac, l’Astir e la Regione che ha fatto un piano
di caratterizzazione.
Con questi organismi bisogna prendere contatti e presentare IL NOSTRO
PROGETTO DI FITODEPURAZIONE.

Obiettivi della commissione:

A) RICHIESTA UFFICIALE DEL PIANO GENERALE BONIFICHE DA PARTE


DELLA REGIONE.
Di questo piano ci sono gli allegati che non sono facili da scaricare.
L’istituto di geofisica ha la strumentazione per collegarsi con i satelliti per
individuare gli inquinanti.(Sergio De Stasio)
Il primo telerilevamento e’ stato fatto ed è stato depositato al ministero
dell’ambiente
(informazione di Donato Ceglie)
Suggerisce Fagnano di chiedere alla magistratura i dati che emergono dai siti
inquinanti.
Bisogna vedere quali atti sono pubblici e quali sono privati.

B) Si delineano il Coordinatore della Commissione nella figura del


prof.Massimo Fagnano
Con l’aiuto di Sergio De Stasio e della segreteria tecnica.

Su suggerimento di Spartaco Vitiello si farà sul sito una sezione alla quale si
può accedere
Con password che costituirà un archivio fruibile a tutti quelli che fanno parte
delle commissioni. In seguito, i documenti che diventano ufficiali verranno
pubblicati sul sito.

De Vivo arriva in ritardo ma è molto critico sulle analisi che vengono fuori
dall’arpac.
L’arpac non ha certificazioni per lavorare su nulla e spesso subappalta ad
aziende che poi a loro volta non sono credibili.
Un laboratorio x che opera nel settore si certifica per l’analisi di un elemento per
es. il piombo e si presenta alle gare come laboratorio certificato. E’ UNA
TRUFFA.

La caratterizzazione dei siti deve essere fatta su criteri certi perché si deve
lavorare su dati certi. Si dovrebbe lavorare con laboratori esterni.
Nel nostro criterio procedurale è importante fare anche una analisi dei costi ,
anche se quando poi le analisi le fa lo stato i costi lievitano enormemente e
anche i tempi.
Gia il prof. De Vivo ha fatto un atlante di mappatura che possiamo chiedere al
sito www.aracneeditrice.it Atlante geochimico ambientale dei suoli dell’Area
urbana e della provincia di Napoli/d’Italia.ed. Aracne De Vivo/ Lima/ Cicchella/
Albanese.
La commissione dovrebbe mettere in relazione tutti questi dati.
Si dovrebbe formalizzare una richiesta di dati ufficiali alla Regione, Nicola
sollecita un incontro con Ganapini su questi temi e interrogarlo sull’Astir,
questo perché le bonifiche vanno verso una normalizzazione dato che si sta
passando dalla gestione commissariale alla gestione ordinaria.

R. Spagnuolo. Poiché ci sarà un impegno duplice da parte nostra ossia quello di


riconoscersi nei dati già esistenti e due sulla valutazione della veridicità di
questi dati, dovremmo fare un documento metodologico con analisi di costi e
metodi e presentarlo.

De Vivo. Controllo a campione dei dati disponibili.

Nugnes. Scegliere se prendere come riferimento o no le Istituzioni: è


documentabile l’inaffidabilità dell’Arpac? Documento di denuncia??

Nicola.
1. Raccolta dati disponibili
2. Controllo a campione
3. Certificazione 17025
4. Poi elaborare controdati e controproposte.
Il prossimo affare è la bonifica. Abbiamo la possibilità di intervenire prima. Si
può partecipare alle scelte.
Il nostro progetto è la fito-bonifica in collaborazione con le istituzioni e i tecnici
(ad esempio l’Università).

A Bagnoli la bonifica riguarda gli Idrocarburi policlicici aromatici: sono idrofobici


per cui il soil washing non ha avuto effetti se non per un 10%.
I cittadini di bagnoli hanno denunciato la bagnoli futura e il giudice Buda ha
affidato a de vivo le analisi che andrà a vedere sul territorio quali sono gli
inquinanti ancora presenti.
De vivo ci parla anche dell’inquinamento di piombo, presente ad altissimi livelli
in tutte le aiuole delle città (compresa Napoli) ma anche dei platinoidi di cui
sono fatte le marmitte catalitiche. A tale proposito si potrebbe proporre ai
comuni di recuperare tale sostanza per disinquinare le aree urbane, ma anche
avere un introito (!)

Sergio.
Rispetto all’incontro con Ganapini va considerato anche perché ha una laurea in
chimica industriale, ed anche per un rapporto tra forum bonifiche e
l’assessorato.
Sugli orti urbani è più possibilista perché gli orti urbani sono alti, cioè sulla
fascia collinare e quindi nonostante i tassi di piombo etc c’è meno inquinante di
quello che c’è nelle basse fasce urbane.

R.Spagnuolo. il confronto con le istituzioni .Per farci sentire


Un lavoro parallelo che potrebbe fare il gruppo della comunicazione dovrebbe
cercare di allargare la compagine sociale del forum per aiutarne la
legittimazione.
Usare anche strategicamente una metodologia per fare massa critica, e far
nascere la partecipazione dei cittadini durante la progettazione di cose che
abbiano un impatto sull’ambiente.

De Vivo parla della necessità di integrare tutti i dati della Campania

La prossima volta De vivo potrebbe iniziare a portare una mappatura del


territorio.

Spartaco. La metodologia è importante, per capire dove e cosa è stato sversato


per capire che impatto può avere sull’ambiente, e anche capire quale è la fonte.
E’ importante quindi non fare solo l’analisi degli inquinanti associata
all’ambiente e alla fonte.
Quindi, aggiunge de vivo è importante fare un’analisi di rischio da associare alla
caratterizzazione. L’analisi di rischio è importante perché è importante capire
quanto l’inquinante incida realmente su una popolazione, anche per dare delle
priorita’ alla bonifica.
Secondo Spartaco bisogna che da parte nostra parta una proposta anche
procedurale in tal senso.
Rapporti Epa definiscono proprio questo.

Riassumendo:
Occorre avere una mappatura del territorio:
Piano generale per le bonifiche regionali, su studi dell’ARPAC, che gestirà poi la
ASTIR.

Dobbiamo poi chiedere un’udienza all’Assessore all’ambiente della regione


(Ganapini) e ai dirigenti dell’ASTIR per conoscere quali obbiettivi, tempi e
strategie.

Esistono varie tecnologie per il rilevamento dei suoli inquinati, fra cui:

• L’Istituto di Geofisica (ATRIPALDA) individua i siti con il satellite, tramite


scannerizzazione;

• Il ministero dell’Ambiente ha una mappatura dei siti utilizzati per le inchieste


di Donato Ceglie.

Il prof. De Vivo ritiene che i dati dell’ARPAC non siano attendibili poiché l’ARPAC
non lavora in regime di qualità 17025, ossia non lavora con certificazioni per
singolo analitico.

Si valuta di acquisire i dati, procedere a verifiche di campionatura, denunciare


l’inesattezza e la non attendibilità dei dati dell’ARPAC, se le verifiche lo
confermeranno.

CONCLUSIONI

• richiesta all’assessorato del Piano Regionale;


• richiesta di un incontro con l’assesssore ganapini e con un responsabile Astir
e un responsabile INGV;
• richiesta al ministero dell’ambiente dei dati di telerilevamento;
• richiesta alla casa editrice degli elaborati del prof. De Vivo (sono già acquisiti
gli atlanti dell’isola di ISCHIA e di AVELLINO, in mano al prof. Fagnano).
• convocare Mimmo Cichella (BN)

PROPOSTE
• acquisizione dei dati
• controllo a campione dei dati su aree atte alla fitodepurazione
• procedure di protocollo per singolo elemento

PRIORITA’
• Riportare i suoli agricoli alla loro vocazione
• Individuare e circoscrivere i siti ad alto rischio per proposte alternative non
speculative.

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