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5 modi di Amare

Una strana soddisfazione

Un amore impossibile Vorrei incontrarti Scusami amore mio Angel75

Novelle di Umberto Fresco

Una strana soddisfazione

PROLOGO

Fidarsi degli sconosciuti? Si pu, ma solo dopo averli frequentati a lungo.

Rispetto al momento che viviamo oggi, in passato le amicizie erano pi vere. Non credo, anzi, nel mio caso, ho delle amicizie profonde che durano dalle superiori. Ecco la tua risposta mi fa capire che ho ragione, e sai perch? Tu parli di amicizie delle superiori, quindi relativamente recenti, ma dimmi, quanti anni hai Erica? Sai che non si chiede let ad una signora?! Forse una volta.. il rispetto delle donne e leleganza del linguaggio induceva ad avere riguardo nellentrare in questi discorsi, ma oggi. su, rispondi, quanti anni hai? E non mi dire quanti me ne dai, per favore!? Trentacinque, appena compiuti, perch quanti ne dimostro? Li porti bene, complimenti. Ma continuando il discorso di prima, mi hai confermato che le tue amicizie durano da una ventina danni. Quindi, da abbastanza tempo.

Ma sicuramente non sono amicizie profonde come quelle che intendo io. Ma quando dici profonde, cosa intendi? Intendo persone che continui a vedere spesso, a cui ci tieni veramente. Amicizie alle quali diresti i tuoi segreti pi intimi. A cui dedichi molto tempo. Alle quali daresti un rene. Che ti mancano veramente quando non le vedi!? Se mi chiedi tutto questo non ho amicizie singole sino a quel punto, posso dirti che con ognuna ho un amicizia particolare. Ad esempio, ho unamica con la quale condivido viaggi e week end. Un'altra con la quale mi piace fare shopping. Altre con le quali mi piace uscire la sera e fare serate particolari come andare a ballare o a cena. Per li frequento da ventanni quindi per me sono amicizie importanti. E chiaro che siano amicizie importanti, tuttavia non sono quelle che intendo. Se mi dici che dividi le amicizie per ogni occasione, mi confermi che non desideri condividere con loro tutti i momenti della tua vita. Quindi, potresti rinunciarci in qualsiasi momento. Ma cosa centra questo discorso, sono amicizie, come potrebbero condividere tutti i momenti della mia vita, potrei essere sposata ed avere meno tempo disponibile per loro, non credi? Non sono daccordo, perch conosco persone che coltivano amicizie dallinfanzia e sono molto profonde, migliori di molti parenti e senza fini o interessi.

Forse non mi sono spiegato bene, con un amico a cui vuoi bene dovresti avere voglia di fare tante cose senza diversificare i momenti. Ma dai Valerio, sai meglio di me che ci sono persone che sono portate a viaggiare ed altre che vogliono stare in casa in pantofole, quindi non possibile fare quello che pensi. Ma tu rinunceresti a fare un viaggio per la tua amica pantofolaia che per esempio malata ed sola? Oddio, non lo so! Forse, dipende dal viaggio o dalla malattia. Sei finalmente arrivata a quello che volevo dirti! Lamico, si vede nel momento del bisogno, e la tua indecisione nel rimanere o partire dipende dalla gravit della malattia, quindi interessata, altrimenti avresti detto: <Mi ha chiesto aiuto rimango!> Hai fatto proprio un esempio difficile. Allora, cosa potrei dire allaltra persona che si aspetta di partire con me, ci rimarrebbe male e potrei perdere la sua amicizia. Come vedi non semplice decidere. E se tu partendo per la tua vacanza al ritorno scoprissi che la tua amica malata non c pi, come ti sentiresti? Mamma mia come sei drastico! Non credevo fossi cos! Al Pub durante laperitivo mi sei sembrato una persona diversa, posso dire che quando ti ho visto ho pensato che un bel ragazzo come te non avesse questi pensieri, anzi, proprio il contrario. Erica guarda che si parla per conoscersi meglio?! Ok Valerio, facciamo questo gioco, raccontami le tue amicizie PROFONDE. Ho quattro amici che conosco da quando avevo sei anni.

Abbiamo studiato insieme nelle stesse scuole e nelle stesse classi. Giocato a pallone per oltre ventanni. Viaggiato. Scambiato ragazze. Condiviso moltissime gioie e purtroppo anche lutti familiari. Ci sentiamo tutti i giorni e condividiamo tutto insieme. Bello, ma come mai questa sera eri solo? Non ero solo, cerano anche loro. Fabio e Andrea erano con le loro compagne, Mauro era quello seduto vicino a me sul bancone. E come mai sei uscito con me senza neanche salutarli? Forse non ti sei accorta, credo che ti stavi prendendo il giaccone quando ho detto a Mauro di salutarmi anche gli altri e che ci saremmo sentiti domani. Scusa ma, se sei uscito con loro perch sei andato via con me? Io non avrei mai lasciato le mie amiche! Perch siamo adulti e vedendomi in dolce compagnia hanno capito. Avrei fatto la stessa cosa se fosse successa a loro. Noi abbiamo unamicizia che v oltre certe stupidaggini del tipo siamo usciti insieme dobbiamo tornare insieme. Non siamo possessivi, non c gelosia o invidia, se questa sera sono andato via e li ho lasciati al Pub, questa mia uscita non intralcia il nostro rapporto, e sai perch? Perch questo non cambia lamicizia, anzi, loro mi vogliono vedere felice perch mi vogliono bene e sperano nel meglio per me. Hai capito perch ti parlo di amicizia vera?

Caspita, se dovessi fare una cosa del genere sarei subito considerata una puttana. Avrebbero detto: <lha conosciuto adesso e va via con lui.> E poi, avrebbero continuato chiedendomi i soldi del conto, cosa che loro non hanno fatto, o sbaglio? I soldi del conto, non sono mai stati un problema per noi, abbiamo sempre diviso tutto, se qualcuno in difficolt basta che lo dica e ci pensano gli altri. Ma sai quante vacanze abbiamo fatto a turno senza soldi? Comunque oggi il mio onomastico ed erano miei ospiti, avevo gi pagato il conto. Abbiamo superato certi comportamenti e capirai se avrai occasione di conoscerli. Onomastico. Auguri! Grazie. Scusa Valerio, mi deve essere arrivato un messaggio. Erica prese il cellulare dalla borsetta che aveva accanto e lo lesse. Che stupido! Perch? Scusa, non tu Valerio, ma la persona che mi ha mandato lsms. La sua espressione per era cambiata. Problemi? No! Solo un messaggio che non capisco. Dove eravamo rimasti? Mi hai fatto gli auguri. E vero, ma vorrei chiederti una cosa se non ti dispiace. Chiedi pure quello che vuoi. Sei stato sposato? Si! Ma sono separato da qualche mese.

Ah.. sei separato. Ma ufficialmente? Per arrivare al divorzio deve passare molto tempo e non ancora trascorso! Ma scusa Valerio, quanti anni hai? Quarantatre, perch li porto male? Assolutamente, te ne davo al massimo trentacinque, complimenti. Sei stato sposato molti anni. e dopo un breve silenzio Hai figli? Sono stato sposato quattro anni. pausa di riflessione E ho otto figli. Quanti? Otto, perch sono tanti? Ma smettila, non ci crede nessuno! Sorridendo rispose: Va bene dai, non ho figli! Quando lhai detto mi sei sembrato un coniglio. Posso chiederti perch finita? Valerio rest in silenzio Ma se non ne vuoi parlare fa niente. Ma no! Siamo stati fidanzati per sei anni, poi il matrimonio, non arrivavano figli quindi lei ha deciso di chiudere. Ma gi non andavamo daccordo. Tu invece? No! Mai sposata. Ho avuto una relazione durata quattro anni poi finita con un tradimento.

Lhai detto con un tono come dire arrabbiata?! Perch si capito? E. S! Ero innamorata e vivevamo insieme da due anni. E stata una grande delusione. Non finita da molto vero? Da sei mesi. Sento che ci pensi ancora! Dopo una piccola esitazione. Ho avuto dei brutti momenti. Il tradimento non mai facile da digerire, specialmente quando ti capita in un bel periodo. Poi ti accorgi che il tuo uomo ha una relazione con una donna sposata che dura da diversi mesi. Inoltre, lui non mi ha mai fatto capire che qualcosa non andava nel nostro rapporto e quando ti accorgi del fatto, ti cade il mondo addosso. Capisco, ma non ci pensare pi, lo so che dura, ma la vita continua. Ricordati che c un detto che dice. < Chi non mi ama non mi merita.> Quindi non fasciarti la testa, dammi retta. E di nuovo sul cellulare di Erica suonava un messaggio. Di nuovo! Ma questo cosa vuole! Ma successo qualcosa? No! E il mio ex che mi scrive: < Ma chi frequenti?> Non capisco, non lo sento da tre mesi ed ora mi scrive queste stupidaggini. Forse ancora innamorato ci prova!?

Macch! Lo sa che finita. Allora non ci pensare. Ma non ci penso pi da tanto. Dopo quello che ha fatto non mi interessa pi e lo sa anche lui. Ho sete, hai ancora del vino? Ma certo, ho tutto il vino che vuoi. Hai preferenze? Bianco, nero, chardonnay, abboccato, secco. Andava benissimo quello di prima grazie. Erica lo vide alzarsi dal letto, nudo, con il suo corpo perfetto, curato e abbronzato, segu con lo sguardo attento il modo di atteggiarsi e di camminare, non gli toglieva gli occhi di dosso. Le piaceva moltissimo la sua voce e il suo modo tranquillo di parlare, le suscitava calma, pace. Poi aspettandolo si mise a riflettere su quello che era successo. <Porca miseria, cosa penser di me? Appena conosciuti siamo finiti a letto. Ma com successo. Come ho potuto. Io non sono cos! Mi avr preso per una ragazza facile o peggio per una puttana. Devo assolutamente fargli capire che la prima volta che mi comporto cos! Forse penser che ho avuto una sfilza di uomini. Ma non cos, ne ho avuti solo tre prima di lui, quindi devo trovare il modo di farglielo sapere. Gli dir che mi ha incontrato in un momento particolare. Ma riuscir a convincerlo? Caspita, mi dispiacerebbe perderlo per una leggerezza senza averlo conosciuto meglio.

E un bel ragazzo, mi piace, devo assolutamente trovare il modo di convincerlo.> Vuoi sgranocchiare qualcosa? Non so: patatine, noccioline, cracker? No grazie, solo un po di vino. Eccolo, ho aperto una bottiglia di Brunello di Montalcino del 96. Grande annata, dobbiamo lasciarlo ossigenare per almeno dieci minuti, altrimenti perde tutto il suo gusto. Vedo che ti intendi di vino, come mai? Anni fa ho fatto il corso da sommelier. Volevo aprire unenoteca wine bar, con un parente, ma poi non se ne fatto niente. E come mai? E una storia lunga, non mi va di parlarne, ti posso solo dire che la colpa era economica. Posso immaginare, mia madre mi ha sempre detto di non fare affari con parenti perch non si va mai daccordo e si rischia di perdere persino laffetto. Tua madre ha ragione, credo che se lavessi proposta ad un amico adesso avrei il mio wine bar. Non sei mica vecchio, puoi sempre aprirlo?! Poi ti ci vedo bene dietro un bancone con il grembiule da oste a stappare bottiglie e dire: <E leggermente tannino. Abboccato al punto giusto. Il suo gusto quello di frutti di bosco e sandalo Ah ah ah.> Ti ci vedo proprio. Grazie sono lusingato, per devo riconoscere che hai usato termini esatti anche se con un tono da presa in giro, ti piace sfottere eh?!

E da quanto vedo ti piace molto il vino! Non che fai parte degli alcolisti anonimi? Bevo solo quando sto bene, pensa che lo sopporto benissimo, non mi sono mai ubriacata. I dieci minuti saranno passati, proviamo ad assaggiarlo! Valerio lo vers nelle due grandi coppe e alzando il bicchiere disse: Al nostro incontro. A noi. Dopo averlo assaggiato: Buono!? Veramente un ottimo gusto. Meno male, altrimenti sai che figura? Erica sorrise e dopo essersi appoggiata sul cuscino disse: Riguardo questa sera, volevo spiegarti.. Non mi devi spiegazioni. No dai, devo dirti una cosa. Va bene, ascolto. Volevo farti capire che non mia abitudine andare a letto al primo appuntamento. Ma non ti devi scusare! Per favore fammi continuare! Ieri sera, ho ricevuto una telefonata da una mia amica perch mi doveva assolutamente parlare e ci siamo dati appuntamento al Pub. Quando arrivata era sconvolta, mi ha detto che era rimasta incinta. Le ho detto che era una bellissima notizia, ma lei mi ha risposto: <Non di mio marito!

Lui sempre fuori per lavoro e non abbiamo pi un momento dintimit da un paio di mesi. E adesso come faccio a dirgli che sono incinta, sa che non pu essere suo!> Ho cercato di confortarla, ma dopo un lungo pianto ha ricevuto una telefonata ed scappata via dicendomi che sarebbe tornata quasi subito. Sono rimasta sconvolta, mi sono seduta con il mio mohjito a riflettere e mi domandavo se fosse successo a me cosavrei fatto. Ero gi triste per conto mio e quelle sue parole mi hanno abbattuto ancora di pi. Lho aspettata per oltre unora, ho provato a telefonarle, ma rispondeva sempre la segreteria. Poi sei arrivato tu e le tue battute mi hanno tirato su il morale. Mi hai fatto passare momenti sereni e non so nemmeno come ho fatto ad accettare di salire qui, in casa da te. Meno male che sono servito a qualcosa! Si! ma fammi continuare per favore! Ascolta, non ha importanza, lascia perdere! No! Devo assolutamente farti capire che non vado a letto con il primo che capita! Anzi, non riesco a capire come possa essere successo. Ho avuto pochissime storie e mi sono concessa solo dopo molto tempo. Quindi non pensare male di me ti prego! Perch dovrei pensare male!? Quando ti ho vista ho notato una bellissima ragazza sola, credo che ti abbiano guardato tutti al Pub, e mi sono avvicinato perch avevo timore che se avessi perso tempo

qualcun altro lo avrebbe fatto al mio posto. Ho notato che eri pensierosa ed ho cercato di non farti pensare ai problemi che avevano sommerso la tua mente. Non mi devi dire niente, non ho pensato male e non ne avrei avuto motivo. Diciamo che ci siamo incontrati e piaciuti, punto e basta. Lo so, sei molto carino a dire queste cose, ma sai cosa pensate voi uomini: <Se viene a letto subito una facile. Se lo ha fatto con me lo far con altri.> E andate a cercare le ragazze cosiddette serie. Ma ti giuro che la prima volta. ti prego credimi. Ascoltami Erica, ti credo e non ho pensato a quello che hai detto. Non ti fare seghe mentali, siamo qui a casa mia perch lo volevamo entrambi, quindi fammi il favore, smettila di scusarti. Beviamo al nostro incontro e brindiamo alla tua amica che riesca a risolvere il suo problema, ringraziandola per essere andata via e per averci fatto incontrare. Vers altro vino e brindammo. Si sedette appoggiando la schiena sulla spalliera del letto e chiese: Vivi sola? Si! Dopo il tradimento sono andata dai miei per un mesetto, il tempo di trovare un monolocale e poi mi sono trasferita. E dove abiti? Erica sorrise e disse:

Quando ti ho seguito con la macchina, ho pensato che conoscessi il mio indirizzo e mi ero preoccupata, perch abito nella via parallela alla tua. Ma dai, una grande citt come Milano e viviamo a cento metri di distanza, incredibile. Pensa se abitavamo nello stesso palazzo? Sicuramente sarei andata via perch avrei pensato che eri un maniaco. Valerio sgran gli occhi e con voce rauca rispose: Ma non ti sei sbagliata.. io sono il pi famoso dei maniaci. Nel frattempo la sua mano si allung sino a prendere e stringere il piccolo seno di Erica che scoppi a ridere. Ah sei un maniaco, allora cosaspetti! Valerio si stup e rimase spiazzato dalla risposta, subito dopo continu con quella strana voce. Non sai in che pasticcio ti sei cacciata, sono ricercato dalle polizie di tutto il mondo a cominciare dall FBI per non parlare del KGB!? Salt addosso a Erica ed inizi a toccarla dappertutto, solleticandola senza tregua. Erica aveva cercato invano di difendersi proteggendosi con il lenzuolo. Esausta dal ridere e con gli occhi lucidi dalle lacrime riusc finalmente a farlo smettere. Mi hai distrutta, ti prego non farlo pi, mi sento male dal ridere. A quel punto Valerio si ferm e le sue mani che sino a qualche secondo prima erano frenetiche iniziarono ad accarezzarle il viso.

La baci con passione, Erica ricambiava, finalmente senza timore di essere considerata una donna facile. Continu a baciarla senza fermarsi, poi si spost sul collo e inizi a giocare coi i lobi delle orecchie. Lei si agitava e Valerio aveva capito di avere trovato uno dei sui punti deboli. Poi scese sul suo piccolo seno, la baciava e le dava piccoli morsi mentre le sue mani lo stringevano. Erica si lasciava trasportare da quei tocchi magici. Scese sino alladdome continuando a baciarla e si impadroniva di tutto il suo corpo. Lei ormai non capiva pi niente. Dallombelico scese sino allinguine, i suoi baci fecero sobbalzare Erica con violenti scatti non voluti. Prese tra le sue mani la testa di Valerio spingendola verso di se, mentre lui continuava senza smettere. Poi finalmente furono un'unica persona. Erica godeva da impazzire mentre lui si muoveva senza mai fermarsi. Il movimento energico dur diversi minuti sino a quando lorgasmo di entrambi esplodeva. Valerio uscito un attimo prima la avvolse con tutto il suo corpo. Restarono in quella posizione per alcuni minuti. Erica accarezzava il corpo del suo amante stravolta da cos tanto godimento. Ma subito dopo un pensiero la preoccup. Porca miseria, per non hai usato niente? Prima lho messo, ma non la stessa cosa senza. Stai tranquilla, non sono malato e sono stato attento.

Speriamo Lui sudato fradicio, era stanchissimo per avere fatto per ben due volte lamore nel giro di un paio dore. Ormai non era pi un ventenne e le sue energie non erano come prima, per era stato bravo e quindi era soddisfatto. Si spost da quella posizione e rannicchiandosi come un bambino disse: Sono stanco morto. Ci credo!? Non avevo mai goduto tanto in vita mia, non so neanche quanti orgasmi ho avuto. Grazie! E con il fiatone continu: Vado a lavarmi, posso farmi una doccia? Certo? Gli asciugamani puliti li trovi nel cassetto sotto il lavandino. Lei si alz e Valerio la segu con lo sguardo notando un tatuaggio sulla natica. Dopo essersi lavata si rimise a letto con laccappatoio tutta soddisfatta. Valerio fece la stessa cosa e tornando dal bagno si sdrai accanto a lei. Lei si accoccol sul suo petto e disse: Ma chi sei? Non credevo si potesse arrivare a tanto! Hai fatto lamore in un modo pazzesco. La tua bocca mi ha fatto impazzire! E sei durato un casino entrambe le volte. Sinora avevo avuto rapporti che duravano al massimo cinque minuti, preliminari compresi. Ma come fai?

Non mi faccio prendere dalla frenesia. Sono io a comandare, non lui! Sono sempre stato cos! Per fortuna almeno questo mi riesce bene. Poi le chiese: Ho visto che hai un tatuaggio, me lo fai vedere? Lei si volt spost laccappatoio e rispose: E un piccolo segno tribale, significa <Infinito Amore!> Molto bello, quando lhai fatto? Avevo ventanni ed ero stupida, mi sono fatta convincere dalle mie amiche e adesso me lo devo tenere purtroppo. Ne ho visti tanti, ma il tuo piccolo e fatto bene, poi lo si pu vedere solo se sei nuda quindi non ci pensare. Sai quanti errori ho fatto in giovent che vorrei dimenticare, mi sar pentito cento volte, ma per fortuna non ho mai fatto cose gravi, ed anche il tuo tatuaggio non una cosa grave. Poi lo hai nascosto su questo meraviglioso sederino, sembra un dipinto in un quadro. Esagerato, un dipinto in un quadro, smettila, n on mi prendere in giro, lo so di non avere un bel fondo schiena, troppo largo e troppo piccolo per essere bello. Ma stai scherzando, bellissimo, mi viene voglia di mangiarlo. E si mise a mordicchiarlo. Erica ridendo si volt di scatto, prese Valerio per le spalle e disse: Non sono cos bella, smettila di lusingarmi. Sai cosa sei tu?! Sei una canaglia, uno che la sa lunga sulle

donne, hai capito che con i complimenti si ottiene tutto quello che si vuole e non ti fermi pi, ormai mi hai avuta quindi non fare commedie. Che carattere?! Perch pensi questo di me!? Sar anche una canaglia, ma se eri brutta o scema non ti avrei portato qui, puoi giurarci. Penso che sei una persona molto bella e soprattutto affascinante, che ha un alone di mistero che induce le persone a voltarsi per guardarti meglio e per cercare di farsi notare da te che sembri una Dea. Non c confronto tra te e tanta normalit. Quindi non dire che ti parlo in questo modo solo perch voglio lusingarti, tu sei una bella donna e lo sai, per questo parlo cos. Credimi non ho mai detto cose che non sento a nessuno! Perbacco, mi hai descritto come la Venere di Milo, non avrei mai immaginato che qualcuno pensasse tutto questo di me. Grazie! Ma smettila lo sai che sei una che piac e, scommetto che te la tiri, oggi forse non lo hai fatto perch eri un po depressa e ti sei lasciata andare, magari se ti avessi incontrato in un altro momento non mi avresti nemmeno cagato! Ti sbagli, tu sei un belluomo! Hai un bel viso, un corpo atletico, sei alto, abbronzato, ti vesti con molto gusto e ti avevo notato appena sei entrato. Hai anche una bellissima casa, molto calda e arredata con gusto. Non hai molti mobili ma quelli che ci sono stati scelti con cura. Ho anche notato che sei molto ordinato al contrario di me che sono una casinista.

A casa mia a volte non faccio entrare neanche le mie amiche perch il disordine tale che mi vergogno. Ho notato che non hai fotografie, come mai? Le ho tolte tutte perch mi creavano problemi. Problemi di che genere? Ricordi che vorrei dimenticare. Sei stato molto innamorato vero? Purtroppo si! Perch purtroppo? Perch essere innamorato fa male! Ti fa soffrire, anche se in alcuni momenti stai benissimo, ma quando non ti senti ricambiato la maggior parte delle volte ti senti a pezzi! Ma questa era la vostra casa? No! Labbiamo venduta un paio di mesi fa ed ho affittato questa. I mobili sono quelli del matrimonio? Non ho voluto niente, le ho lasciato praticamente tutto, anche i regali che avevo ricevuto dai miei amici e parenti. E tu! Ti sei tenuta qualcosa? Si! Mi sono presa tutte le mie cose, lui abitava gi in quella casa quindi sono andata via senza chiedere nulla. Ma sento che sta suonando un cellulare?! Non il mio perch ho unaltra suoneria. Ma che ore sono, non tardi per una telefonata? E mezzanotte e mezza, sar qualche mio amico. Si alz e si avvi verso lanticamera, prese il suo cellulare dalla giacca, lo guard con attenzione mentre continuava a squillare e chiuse la telefonata.

Lo ripose al suo posto e mentre rientrava in camera da letto ricominci a squillare. Si volt sbuffando e lo riprese spegnendolo definitivamente. Rientrando in camera disse: C gente che mette il telefono anonimo e non capisce che io non rispondo se non si presenta. Io invece rispondo sempre, prima facevo come te, una volta per mi ha chiamato lospedale per avvisarmi che avevano ricoverato mia madre durgenza e sino al giorno dopo sono rimasta tranquilla. Quando lho saputo avrei voluto spaccarmi la testa perch potevo rischiare di non vederla pi. Non avevo mai pensato ad una cosa del genere, ma oggi sono tranquillo perch sono in campagna dai miei zii e non sono soli. Comunque ho i loro telefoni memorizzati quindi non possono essere stati loro ad aver chiamato. Mi venuta una gran fame, ti va di mangiare qualcosa? Si! Adesso si, grazie, coshai da offrirmi? Ho il frigo pieno adesso ti dico! Valerio si diresse verso la cucina mentre Erica indossava laccappatoio per seguirlo. Dunque in frigo c: salame, prosciutto, diversi tipi di formaggi, delle bistecche e il gelato. Aprendo il mobiletto continu: Poi ho una torta al limone, delle brioche e biscotti. Ma se non ti vanno possiamo farci due spaghettini, sono molto bravo a cucinarli. Ottima idea, e come li fai? Posso farli con pomodorino fresco, oppure aglio olio e peperoncino, alla carbonara, a te come piacciono?

Mi piacciono tutti, io sono una buona forchetta, non si vede da tutta questa ciccia? E mentre lo diceva si toccava le braccia e la pancia. Ma smettila, ma dove la vedi la ciccia, non sarai mica una fissata delle diete per caso? No! Non sono fissata, ma vorrei essere un paio di chili in meno. Posso darti un consiglio? A noi uomini piace toccare la carne e non le ossa. Che piacere pensi che possa trovare un uomo ad abbracciare un corpo duro con della pelle sopra! Ma non esagerare! Non ho detto che voglio dimagrire dieci chili!? Non voglio mica diventare anoressica! Penso solo che con due chili in meno starei meglio. Se la pensi cos, ok. Allora cosa preparo? Fai quello pi veloce, tanto io mangio tutto! Allora faccio spaghettini con pomodorini freschi, va bene? Va benissimo. Valerio tir fuori le due pentole, in una mise lacqua per la pasta e nellaltra i pomodorini. Mentre cucini posso fare qualcosa, non so, apparecchiare? Certo! La tovaglia in quel cassetto mentre i piatti sono in quella vetrinetta. Il profumo del soffritto iniziava a riempire la cucina ed Erica disse:

Che buono questo profumo, mi fa venire un appetito incredibile. Non solo il profumo, diciamo la verit, il sesso ha bruciato un sacco di calorie a entrambi e come dice quella pubblicit <Non ci vedo pi dalla fame> se non mangiamo qualcosa lo stomaco ci far vedere i sorci verdi. Non sei stato molto delicato anche se in parte quello che dici vero. Ma dai sto scherzando! Diciamo allora che entrambe le cose fanno venire un grande appetito, va bene cos? Va bene! Dove tieni il formaggio da grattugiare? Il parmigiano gi grattugiato, in frigo. Lei finito di apparecchiare si sedette e vers il vino nelle due coppe. Valerio dopo avere preparato il sughetto chiese: Spaghetti o pasta corta? Fai gli spaghetti che cuociono prima, ma mi raccomando non romperli. Sorridendo rispose: Ma scherzi, ma con chi credi di parlare, io sono un grande chef. Aspettando la cottura si sedette e alzando il bicchiere disse: Ci conosciamo da circa quattro ore e non sono mai stato cos bene con una persona in cos poco tempo! A te.. dolce creatura. Grazie! Che bel complimento, devo dirti che stato tutto molto bello anche per me! Quindi meglio se brindiamo a noi non credi?

Allora a noi! Dopo il brindisi, scol la pasta e la fece amalgamare con il sughetto preparato prima, aggiunse il formaggio e la vers nei piatti. Mamma mia che buoni?! Bravissimo, sono veramente fantastici. Troppo buona, sono normali, niente di che, ma ti ringrazio del complimento. Ma dimmi la verit, c qualcosa che non ti riesce bene? Valerio la guard stupito dalla domande e rispose: Ma se non mi conosci, come fai a dire una cosa del genere. Sino ad ora tutto quello che hai fatto stato spettacolare. Non mi vorrai fare credere che sei bravo solo a fare sesso e spaghetti? Non lo so, ci sono cose che faccio senza impegno e quelle mi vengono sempre male, anche nel lavoro mi capita la stessa cosa. A volte mi stupisco di me stesso, riesco a fare cose che altre persone non riescono nemmeno a pensare in una vita intera, poi mi capita di credere di essere un idiota perch sbaglio tutto. Quello che hai detto capita a tutti, comunque ti fa onore dire una cosa del genere, finalmente posso sostenere di avere conosciuto una persona che non crede di essere un dio. E sai quante ne conosco? Immagino! Succede spesso anche a me. Conosco persone che sanno tutto, i cos detti tuttologi, con loro non puoi comunicare, credono e sono convinti di sapere tutto.

Pensa che mi capitato di parlare di un problema del mio lavoro e una persona che faceva tuttaltro mi voleva convincere di fare come diceva lui. Incredibile. Finiti gli spaghetti Valerio chiese: Prendo qualcosaltro!? Del salame o del prosciutto? No grazie! Sono sazia, per mi mangerei una fetta di torta con un buon caff. Ottima scelta! Prese la torta e dopo avere tagliato alcune fette prepar il caff. Lo bevi corretto? Ma mi vuoi fare ubriacare? Dopo mangiato ci vuole lammazza caff non lo sapevi? Certo che lo so, ma abbiamo gi bevuto un casino, considera anche il mohjito del Pub. Ok, io mi faccio un goccino di grappa. Dopo avere consumato, Erica si mise a prendere i piatti per lavarli. Stai ferma! Ho la lavastoviglie, non vorrai mica rovinare queste bellissime mani!? Mentre le prendeva e le baciava. Erica scuotendo la testa disse: Sei un fenomeno, ma come ti vengono certe frasi. Non ho mai conosciuto uno come te, cos attento, cos premuroso. Ma dimmi quali altre sorprese hai in serbo? E se poi non hai pi niente da offrirmi potrei rimanerci male non credi? Sono un vulcano

Ancora non hai visto niente. E con un tono scherzoso da superbo continu: So stupire molto di pi di quello che immagini e te ne accorgerai se vorrai frequentare questo uomo pieno di risorse. Valerio scoppi a ridere ed Erica lo segu a ruota. Sei un pazzo, ma anche una bellissima sorpresa, non avrei mai pensato che potevi essere fatto in questo modo. Sono contenta di averti conosciuto. Ho cercato di farti stare bene, e farti dimenticare quei pensieri che avevo notato al Pub. Spero di esserci riuscito. Si! Ci sei riuscito in pieno. Ripose i piatti e le pentole nella lavastoviglie e disse: Dato che oggi sabato, penso che tu non abbia problemi di orario, ti va di vedere un bel film? Andare al cinema adesso, a questora? Ma no! Un DVD, ne ho tantissimi. Mi sembrava. ok, coshai? Si misero a guardarli e Valerio chiese: Che genere ti piace? Scommetto che sei per le commedie o per le storie damore. Le storie damore non le sopporto, sono sempre smielate e tristi, finiscono sempre che qualcuno muore, le commedie invece solo se hanno un cast serio. Comunque preferisco i Thriller, i Noir, basta che non siano francesi. Non sopporto gli storici, gli horror e quelli di azione.

Dunque vediamo, ce Follia, Closure, The Kingdom, Non bussare a quella porta, oppure quello con Will Smith, la ricerca della felicit, dicono che sia molto bello. Dai vediamo questo, me ne hanno parlato molto bene. Valerio posizion il film nel lettore e si accomod sul letto. Erica mise la testa sopra la sua spalla destra e iniziarono a guardarlo. La storia commovente di un padre che cerca di riuscire a cavarsela in una New York che pu offrirti tutto ma che pu ucciderti, commuoveva entrambi. Dopo una ventina di minuti Valeria chiese: Scusa, puoi fermarlo un attimo? Si, dimmi. Tu fumi? No! Ho smesso lanno scorso. Mi venuta voglia di fumare, sai, dopo il caff?! Sto cercando di smettere anchio, ne fumo una ogni tanto, e adesso ne ho proprio voglia. Ti dispiace? Ma no tranquilla, per ti chiedo di farlo in cucina. Grazie. Lei si alz e si accese la sua dose di nicotina, prese il posacenere e si sedette. Si mise a guardare in giro e not che la casa era pulitissima, non cera un filo di polvere da nessuna parte. Allora chiese a Valerio che nel frattempo si era avvicinato: Hai una donna delle pulizie? Si! Viene due volte la settimana, pulisce e stira. Deve essere molto brava, la tua casa pulitissima. E straniera?

Si! Peruviana, vero, bravissima e stira anche molto bene. Non perde tempo e fa tutto con molta attenzione. Se tu la vedessi non lo diresti mai, pesa un centinaio di chili, ma agile come una libellula. Ne sto cercando una anchio, ma non riesco a trovarla. Se vuoi le chiedo se ha tempo per venire da te. Magari, mi faresti una cortesia. Luned gliene parlo. Posso fare altro? Si! Baciami. Valerio si sedette sopra di lei e la baci con molta tenerezza. Dopo un breve attimo dintimit si rimisero a guardare il film e sino alla fine non dissero pi nulla. Che bello! Veramente un bel film. Si! Ma che vita che ha dovuto fare, io piuttosto che andare a fare la fila per dormire avrei fatto una rapina o mi sarei sparato. E avresti perso tuo figlio!? No! Avresti fatto come lui. Lo ama e fa il possibile per riuscire a trovare una stabilit per farlo felice. Questo dovrebbe essere il comportamento normale di ogni padre, non credi? In realt hai ragione, ma il comportamento della madre assurdo, come pu fregarsene del figlio. Nello stesso modo in cui si comporta un p adre non responsabile. Devo dire che Will Smith proprio bravo. E vero, ha delle espressioni molto convincenti.

Si allungarono sul letto di fianco, uno di fronte allaltra appoggiando la testa sui rispettivi cuscini e si guardarono per diversi secondi in silenzio. Valerio pose il suo braccio sui capelli di Erica e inizi ad accarezzarla dolcemente. Lei chiuse gli occhi ascoltando in silenzio le parole di Valerio. Che bella serata, sono felice di averti conosciuta. Ti guardo e mi chiedo come qualcuno ti possa avere lasciato. E tradito! E proprio vero, ci sono uomini che devono per forza avere tante donne, come se scoparne altre fosse vitale. Io non ho mai tradito! Non ne sarei capace! Erica apr gli occhi e lo guard stupita. Non dirmi che non sei capace a dire bugie? Le bugie quando servono le dico. Quello che voglio dire e che non riesco a nascondere la verit o a comportarmi come se non fosse successo niente. Sarei comunque coinvolto e la persona che mi sta accanto se ne accorgerebbe subito. Quindi sei uno fedele? Ebbene si! Se sono preso sono fedele, altrimenti mollo tutto. E molto bello sapere che c un uomo che la pensa come te. Te lho detto prima, ma quante sorprese hai ancora in serbo? Ed ancora con voce rauca e lo sguardo strano Valerio disse: Te ne accorgerai.! No ti prego non mi fare il solletico, fermati dai fermati.. Valerio scoppi a ridere mentre diceva: Hai paura eh..?!

Potrei sentirmi male. A quel punto, Valerio si rimise comodo sul cuscino e riprese ad accarezzarle i capelli. Erica lo guard con tenerezza, pose la sua mano sul suo viso accarezzandolo e disse: Anchio, sono veramente contenta di averti conosciuto. Mi fai stare molto bene, mi sembra di conoscerti da molto pi tempo. Ma la cosa che mi sembra pi strana e che io sono sempre stata una che prima di dare confidenza vuole capire chi mi sta davanti, sto sempre sul chi va l, e mi lascio andare solo quando so che posso fidarmi. Con te successo il contrario. Per la prima volta, mi sono lasciata andare senza riflettere, e questo non da me. Comunque vada sar un bel ricordo. Sai gi che sar un bel ricordo? No ma Ci siamo appena conosciuti, non possiamo sapere come andr. Anche se le premesse sembrano buone. Chiuse gli occhi continuando a toccare il viso di Valerio, che nel frattempo sollevava laccappatoio della sua compagna di letto e le accarezzava le gambe. Lei lo guard e disse: Sei molto dolce! Solo quando sono a mio agio, e con te lo sono. Si avvicin alla sua bocca e le diede un bacio. Sei stanca, ti lascio riposare tranquilla. Buona notte. Anche a te tesoro.

Rannicchiati uno contro laltra si immersero nel mondo dei sogni.

Al Mattino

Esausti da una notte di passione si svegliarono quasi contemporaneamente, Valerio il primo a farlo, si mise a guardarla. Era la prima volta che la vedeva di giorno e la luce che filtrava dalle tapparelle semichiuse rendevano il suo viso struccato molto intenso. I suoi lineamenti perfetti la rendevano ancora pi bella, pi interessante. Le diede una carezza e lei apr gli occhi. Lo guard con gioia e disse: Ciao. Buon giorno!? Dormito bene? Si Mentre si stirava. Ti sei svegliato da molto? Qualche minuto prima di te. Ti guardavo dormire, sembravi una bambina tenera tenera. Devo anche dire che ti preferisco senza trucco, hai un bellissimo viso. Sei una delle poche donne che ho visto al mattino che non mi abbia sconvolto. Addirittura sconvolto. Si! La sera e Il trucco trasformano molte ragazze bruttine in splendide fanciulle, poi le vedi al mattino e ti chiedi come hai fatto. Mi successo diverse volte sai?!

Grazie del complimento, adesso per devo andare in bagno. Si alz e corse via. Valerio and in cucina a preparare la colazione. Ad un tratto il suon il campanello del citofono. Valerio rispose e disse a voce alta: Ma che vuoi? Come ti permetti di venire a rompere! Non ti azzardare a rifarlo, vattene a casa altrimenti ti denuncio. E riagganci La cornetta. Erica sentendo la voce alterata di Valerio usc dal bagno. Ma chi era? Niente scusa, erano i testimoni di Geova! Poverini, ma come li hai trattati? Forse ho esagerato, pazienza. Sto preparando la colazione, desideri qualcosa in particolare? Mangerei delle uova, del bacon, una frittata e.. Solo un buon caff abbondante grazie. Mi sembrava, pronto! Stavo preparando una spremuta darancie, la bevi? Si grazie! Dopo la colazione Valerio chiese: Hai da fare oggi? No! Dovrei solo sistemare la casa. Be lo puoi fare nel pomeriggio, oggi sei mia ostaggio. And in bagno mentre Erica toglieva le tazzine dalla tavola. Poi si sistem sul letto ed accese il cellulare. Dopo qualche secondo sent lavviso di un nuovo messaggio. <Ma ti rendi conto di quello che stai facendo? Ma sai con chi stai uscendo?

Stai attenta!> Erica rimase stupita e senza parole per questo nuovo Sms, guard che era stato inviato alle due del mattino e si insospett. Tu conosci il mio ex? No! Perch mi fai questa domanda? Cos, mi arrivata questa sms. E la fece leggere a Valerio. Ecco perch te lo chiedo!? Ma te lho gi detto ieri sera, sar innamorato e non vuole che frequenti altre persone. Io se fossi in te starei attenta, ci sono molti pazzi in giro. No! Lui non un pazzo, adesso lo chiamo. Mentre cercava il numero, Valerio le tolse il telefono dalle mani e la spinse sul letto, si avvicin allorecchio e le disse: Non ci pensare, lo chiami dopo se vuoi, non farlo davanti a me ti prego. Lei si lasci convincere e si lasci andare. Iniziarono a fare lamore ma questa volta Valerio non era dolce come nella notte. Era pi irruento, quasi violento e lei disturbata da questo comportamento lo ferm. Mi fai male!? Ma dai, come faccio a farti male. Senti smettila, mi sembri unaltra persona. Cos sei impazzito questa notte? Esagerata, solo perch volevo giocare. Questo gioco non mi piace, ti prego smettila e toglimi le mani di dosso. Seccatissima Erica spost con energia le mani di Valerio.

Tutto perch quel pirla di Paolo ti ha mandato quellsms!? Come fai a conoscere il nome del mio ex, io non te lho mai detto? Valerio rimase qualche secondo in silenzio e poi rispose. Lho letto sul telefonino. No! non vero! Non c scritto il suo nome, ma solo la lettera A! Ma tu chi sei? Sentitosi scoperto Valerio rispose: Sono il marito di Cecilia. Cecilia!? Lamante del mio ragazzo? Si! Proprio lei! Brutto bastardo, mi hai portato qui perch volevi vendicarti? Forse allinizio, ma poi ho cambiato idea. Ecco il perch di quei messaggi. Scommetto che era lui ieri sera al tuo telefono e questa mattina al citofono. Altro che testimoni di Geova!? Sei un bastardo. Si alz di scatto e prese i suoi vestiti sparpagliati per la stanza. Valerio rimasto al suo posto rispose: Non come credi, tu mi piaci veramente. Non andartene, parliamo. Per favore fermati. No! sei una persona viscida! Uno schifoso! Ed io che mi ero illusa, pensavo fossi una persona gentile, invece..

Lasciami perdere. Si vest alla svelta e mentre si muoveva verso la porta venne fermata da Valerio con una forte stretta al braccio. Fermati, non andartene! Mi fai male! Non mi toccare! O mi metto a urlare! Sei un piccolo uomo, un vero stronzo. Toglimi le mani di dosso, per favore lasciami andare. Valerio tolse la sua mano consentendo di farla uscire. Erica apr la porta e prima di sparire sulle scale disse: Hai avuto la tua rivincita, bravo, complimenti, adesso sarai soddisfatto. Vaffanculo! Usc dal palazzo piangendo perch si era sentita usata e a testa bassa si avvi verso la sua auto. Paolo era appoggiato sul cofano, quando la vide si avvicin per abbracciarla, lei lo guard con i suoi occhi pieni di lacrime e disse. Cosa ci fai qui!? Che cosa vuoi? Vuoi proteggermi adesso? Dovevi farlo quando potevi! Grazie al tuo tradimento, si vendicato su di me! Sei contento adesso? E prima di salire replic: Mi sono dimenticata di dirti una cosa: Vaffanculo anche a te, stronzo!

Un amore impossibile

Ventitre anni. Laureato con 110 e lode. Stage a New York sullo sviluppo dellenergia pulita. E dopo unattenta lettura in silenzio Hai letto questo curriculum? Si!, sembra interessante! Fissa un appuntamento per marted prossimo, verso le dieci del mattino, cos vediamo com. Ok, Presidente! La settimana dopo. Buongiorno, avrei un appuntamento con il dottor Morini. Lei il signor Carini Stefano? Si! Sono io. La stavamo aspettando, si accomodi prego. La segretaria comunica il suo arrivo e subito dopo: Prego. Le faccio strada Signor Carini!? Molto piacere, si accomodi!? Molto lieto.

Dunque vediamo. labbiamo chiamata perch siamo incuriositi dal suo splendido curriculum, pu descriverci meglio il suo stage e la sua esperienza negli Stati uniti? Certamente, dunque.. Dopo il racconto, Stefano fece una bella Figura ed anche unottima impressione. Inutile dirle che siamo molto contenti di confermarle il nostro interesse nei suoi confronti, a noi interessa un dirigente che proponga nuove soluzioni con idee innovative sullenergia pulita. Lei, se la sentirebbe di affrontare questo impegno? Non vedo lora! Bene! Allora se per lei non un problema ci dovremmo riaggiornare venerd prossimo verso le diciassette, cos la presento al nostro amministratore delegato, a quellora il consiglio di amministrazione si dovrebbe essere concluso. Grazie per lopportunit Di solito capisco, quando ho davanti persone in gamba, non mi deluda! Arrivederci. Stefano usc da quel palazzo di vetro con un sorriso che non riusciva a controllare, era felice. Finalmente avrebbe iniziato a lavorare. Era il primo colloquio e aveva fatto subito centro, <un bel colpo di fortuna > pensava e non vedeva lora di raccontarlo ai genitori e a Micaela, la sua amata ragazza.

Dopo un breve festeggiamento in famiglia. telefon alla sua compagna. Ciao!? Cosa fai stasera ci vediamo? Devo parlarti di una cosa importante. Ma marted sera, sai che non esco in settimana. Per una volta potresti fare uneccezione. Dai, importante, ti passo a prendere alle nove, va bene? Per non posso fare tardi. Ok, a dopo ciao. Alla sera, Stefano raccont del suo nuovo lavoro e Micaela lo vide molto felice. Ma perch non mi hai detto niente? Volevo farti una sorpresa! E poi sai che meglio non parlare mai prima. Seduti in macchina fermi davanti ad un parchetto si unirono in un grande abbraccio, poi tramutato in sesso sfrenato. Venerd pomeriggio Signor Carini, si accomodi!? Una tavola ovale con una decina di persone sedute che lo guardarono come per giudicarlo. Lui rimase impressionato, pensava di superare limpatto, ma gli sguardi lo avevano messo in crisi, come se ad un tratto, fosse rimasto nudo davanti a loro. Il dottor Morini, presidente dellazienda, inizi le pres entazioni a tutti i soci del consiglio damministrazione. Ma al contrario di quello che aveva pensato, si dimostrarono molto cordiali, avevano molte aspettative sul suo nuovo lavoro e lo trasmettevano ad ogni stretta di mano.

Poi si ferm davanti allamministratore delegato e rimase a bocca aperta. Era una bellissima donna, di circa quarantanni, dai capelli biondi e corti, occhi azzurro mare, elegantissima, vestita con un tailleur grigio e sotto la giacca nessun indumento. Rimase sconcertato da tanta bellezza, mentre lei si alzava per porgerle la mano, i suoi occhi si soffermarono per un istante a guardarle le gambe che erano lucide e splendide, notando la lunghezza della gonna sopra il ginocchio. Gli sembrava un miraggio. Finalmente la conosco! Piacere, Martina Fosco. La timidezza di Stefano blocc per un istante la sua voce Molto piacere! Ho letto il suo curriculum e ho sentito ottime cose su di lei, benvenuto in azienda! Grazie! Laspetto luned mattina alle nove per procedere con lassunzione, mi scusi ma adesso devo proprio andare, allora a luned! Ok, Arrivederci e grazie di nuovo! Poi, una chiacchierata con alcuni soci e infine i saluti. Mentre usciva continuava a pensare a Martina Foschi, non gli sembrava vero di avere stretto la mano ad un angelo e non

vedeva lora che arrivasse luned per poterla nuovamente rivedere e ammirarla in tutto il suo splendore. Trascorse il week end in compagnia degli amici e della sua compagna, continuando per a pensare a quellamministratore delegato che gli aveva fatto perdere il sonno. Luned mattino Permesso, buon giorno, dottoressa Foschi. Buongiorno anche a lei dottor Carini, posso chiamarla Stefano? Certo, anzi, preferirei! Bene, ha portato i documenti? Si! Eccoli. Lei, le diede unocchiata, spieg i termini del contratto con lo stipendio proposto, ed infine gli disse che per legge avrebbe dovuto superare quattro mesi di prova, confermandogli che sino a quel momento non avevano mai licenziato nessuno. Chiese se poteva procedere con lassunzione, dopo il consenso chiam la sua segretaria dicendole di portare il tutto al direttore amministrativo e di comunicare di assumerlo. Ecco da oggi uno di noi. Ha gi visitato lazienda? Non ancora. Ok, allora venga che ci facciamo un giro. Si alz dalla sua poltrona e si diresse verso la porta per iniziare il giro conoscitivo.

Stefano la seguiva ammirandole il suo fondo schiena e le sue caviglie sottili. Erano le caviglie pi belle che avesse mai visto, e pensava <paragonate agli animali, quelle che ho visto sino ad oggi sembrano quelle di un cavallo romano, in confronto, quelle della dottoressa sembrano quelle di un purosangue, che meraviglia.> Entrarono nellascensore e lei dopo avere scelto il piano si appoggi alla parete piegando una gamba contro il pannello. La sua camicia bianca di seta era abbottonata sino allaltezza del seno che sbordava quanto bastava per attirare gli occhi di chiunque la guardasse. Stefano era estasiato. Eccoci, questo il terzo piano. Buongiorno a tutti. Ed in coro tutti i presenti. Buon giorno dottoressa. Gli impiegati che vede in questa ala dellazienda sono i disegnatori che realizzano le idee che lei suggerir. In questo ufficio invece, c il nostro ingegnere che verifica la possibilit di realizzazione. Questo, sar il suo nuovo ufficio dal primo giugno, le piace? Si! Molto bello. Adesso mi segua che scendiamo al piano inferiore. Sulle scale Stefano non aveva occhi che per il suo amministratore, persino la voce lo eccitava, gli sarebbe saltato addosso immediatamente.

Continu la visita per circa una mezzoretta, e tornando nel suo ufficio Martina disse. Bene, mi dica cosa ne pensa. Bellissima azienda, ho notato molta professionalit in ognuno degli impiegati che mi sono sembrati contenti di lavorare. Abbiamo cercato di creare un ambiente sereno e sino ad ora ci siamo riusciti. Adesso la devo salutare perch ho un appuntamento. Guard il calendario e continu. Tra dieci giorni il primo di giugno quindi si goda questi giorni di vacanze, perch dopo avr poco tempo per rilassarsi. Accompagnandolo alla porta lo salut. Stefano sal in macchina nel suo nuovo parcheggio numerato che gli avevano assegnato e si accese una sigaretta. Guardava la struttura dellazienda che sarebbe diventata la sua nuova casa per almeno otto ore al giorno ed era orgoglioso di entrare a far parte di quellambiente. Qualche minuto dopo, vide Martina correre verso la sua auto e sgommare malgrado fosse di piccola cilindrata. Decise di seguirla. Senza farsi notare la segu sino ad un parcheggio di un centro commerciale, la vide salire la scala mobile ed entrare in un negozio di biancheria intima, qualche minuto dopo, usciva con il sacchettino del nuovo acquisto.

Poi entr nelle toilette e qualche istante dopo la vide senza il sacchetto dellintimo appena acquistato. <Caspita, lha indossato che troia! E adesso dove andr?> Continu il suo inseguimento, risalito in macchina accese il motore aspettando che si muovesse. Percorse diversi chilometri sino a raggiungere un Motel in periferia. <Porca miseria, entrata nel motel, hai capito la dottoressa Martina? Invece di lavorare.. > Sorrise dopo questi pensieri e decise di fermarsi, voleva aspettare per capire con chi se la facesse. Si mise comodo sulla sua auto e aspett per un paio dore. Finalmente la vide uscire. Si nascose sotto il poggiatesta e quando lei le pass accanto, non si accorse di nulla. Qualche minuto dopo, vide laltra auto uscire, cerc di capire chi guidasse e quando lo vide rimase senza parole. <Il presidente!? Avrei pensato ad un ragazzo di una trentina danni, invece se la fa con quelluomo che ne avr sessanta, in credibile. Cosa non si fa per fare carriera.> Per tutto il tragitto ripensava a quella scena mentre i suoi pensieri architettavano qualcosa che non riusciva a mettere a fuoco. Trascorse le sue vacanze con quel pensiero, come un chiodo fisso che non gli permetteva di dedicarsi ad altro. Martina gli

piaceva da morire, lavrebbe addirittura violentata da quanto era ormai ossessionato da quella bellissima creatura. Si immaginava in quel motel con lei nuda tra le sue braccia mentre il sesso li travolgeva, sognava ad occhi aperti e non riusciva a svegliarsi. Stefano era un bel ragazzo, con un viso dolcissimo, alto, atletico, tutte le ragazzine lo guardavano mangiandoselo con gli occhi. Micaela era la sua ragazza da oltre un anno ed era gelosissima del suo uomo e lui era innamorato al punto che se non le diceva ti amo almeno una volta al giorno si sentiva male. Ma ultimamente non le dedicava pi molto tempo, lei accortasi del cambiamento, aveva iniziato a stargli addosso cercando di capire cosa gli stesse succedendo. Ma non riusciva a distoglierlo e quindi la sera prima dellinizio del nuovo lavoro lo chiam. Devo assolutamente parlarti, ti aspetto al solito posto alle nove. Va bene. Alla sera. Adesso mi spieghi questo tuo cambiamento! Quale cambiamento? Io sono sempre lo stesso! Ma per chi mi hai preso, per una scema? Si vede benissimo che sei cambiato! C unaltra? Ti prego dimmi la verit, te la fai con qualcuno?

Ma noo! Ma cosa dici! Sono sempre lo stesso! Smettila di dire bugie? Ti conosco da pi di un anno e so come sei fatto! Ma perch fai cos! Non sono cambiato, sono solo nervoso per il nuovo lavoro! Non dire stupidaggini, tu nervoso per il lavoro, non ci crede nessuno! Non ti sei mai comportato cos! Cos come! Sei assente! non mi caghi! non mi telefoni da giorni! Ma chi credi di prendere in giro. Mi dispiace che pensi questo, sai che ti amo, quindi smettila di dire certe cose. Strano modo di dimostrarmelo, hai una storia con qualcuno, ormai lho capito. Non hai capito un bel niente, non ho nessuna storia con nessuna ragazza! Allora spiegami perch non ti sei fatto sentire, sentiamo. Sono preoccupato del mio nuovo lavoro, cosa cr edi sia facile per me iniziare a inventare nuove soluzioni e trasmetterle agli impiegati? Senza rischiare di fare brutte figure? Ho lavorato a casa studiando per conto mio, cercando di trovare alternative alle mie idee, sperando di riuscire a ottenerle. Ho fatto solo questo, punto e basta.

Ti chiedo scusa se mi sono allontanato, ma non c nessun altra ragazza non c niente credimi. Micaela lo guard poco convinta, ma decise di credergli e lo abbracci dicendogli. La prossima volta, parlamene, eviterai cos di farmi stare male, ma sai quanti pensieri mi sono fatta? Lo sai che sono stata male? Ho pensato le cose pi brutte sperando che non fossero vere, ed quello che mi auguro, ti voglio credere, ma non ti permetto di comportarti unaltra volta cos. Promettimelo? Te lo prometto Micaela, te lo prometto. Appena la lasci sotto casa, gir la macchina sbuffando e pensando <Che palle, mio Dio ma cosho fatto di male, se continua a comportarsi cos la mando a cagare, giuro che lo faccio.> Ormai aveva le fette di salame sugli occhi, non si rendeva conto che era ossessionato e che con il suo comportamento avrebbe perso lunica persona che lo aveva veramente amato e fatto sentire bene, era diventato ceco. Il giorno dopo finalmente lavrebbe rivista. Mentre parcheggiava, cercava senza trovarla lauto del suo amministratore. Entr nel suo ufficio, il presidente lo present ai suoi nuovi colleghi e inizi a lavorare. Era attento e gentile con i nuovi collaboratori, verso le dieci e trenta vide finalmente lauto di Martina parcheggiata.

Chiese se cera una macchinetta del caff sperando di incontrarla, scese le scale e la vide. Era pi bella del solito, aveva un abito nero, molto attillato, le sue forme prorompenti si muovevano armoniche sotto quel vestitino, e lui che laveva sognata a lungo immagin che non portasse niente sotto. Buongiorno dottoressa. Posso offrirle il caff? Grazie Stefano, finalmente arrivato il primo giorno di lavoro? Non ho fatto altro che pensare ad oggi in questi giorni. Bene! Sa che ci aspettiamo molto da lei. E come si trova nel suo nuovo ufficio? Molto bene grazie, anche i colleghi sembrano ok. Sono i migliori, li ho assunti personalmente tutti i o, a pensarci bene solo con lei non ho avuto questa opportunit, ma mi fido del presidente quindi sar sicuramente a posto. Far in modo di non deluderla. Per le devo dire una cosa Stefano. Mi dica? Da domani, vorrei vederla in giacca e cravatta, non bello dare ordini in maglietta, non credibile, non so se mi spiego. Lei un bel ragazzo, giovane e sicuramente preparato, ma da oggi lei un dirigente quindi dovr provvedere ad un abbigliamento pi consono per la sua mansione.

Mi scusi, non credevo. Da domani sar perfetto, anche se dovr rifarmi il guardaroba. Se vuole, posso aiutarla facendola risparmiare, ho un negozio dabbigliamento maschile, in centro. Mi farebbe molto piacere essere assistito, non ho grande gusto nelle cravatte. Daccordo, quando decide me lo faccia sapere. Veramente pensavo che potesse aiutarmi gi da questa sera, sa meglio fare presto. Ok, il negozio in Via Dante al numero 5 e si chiama beautiful Man, io vado ogni sera verso lorario di chiusura, laspetto questa sera. Buon lavoro! Sal le scale fantasticando sul nuovo incontro, si rimise a lavorare sperando che il tempo volasse. Alla sera per trov appoggiata alla sua auto Micaela. E tu che ci fai qua? Come che ci faccio, volevo essere la prima a sapere comera andato il primo giorno di lavoro? Grazie sei gentile, andato benissimo, ma adesso devo scappare ho un appuntamento con il presidente. E ci vai vestito cos? Taci che oggi sono gi stato ripreso per questo, e questappuntamento proprio per risolvere questo problema. Allora se ti devi comprare dei vestiti vengo con te. No dai! Non mi sembra opportuno, il

primo giorno, il mio presidente, troppo presto per presentarti non credi? Ma! Sino ad oggi non ti sei comprato neanche un calzino senza di me! Lo so amore, ma cerca di capirmi. Va bene, per portami prima a casa. Dai Sali che tardi. Ma il tono non era quello giusto per Micaela. Ascolta, vai! Vai pure, non preoccuparti per me, ormai ci sono abituata. Ma dai non fare la scema ti accompagno. Ti ringrazio, vai. Si gir e si mise a camminare sperando che Stefano si sarebbe fermato, invece.. Arrivato davanti al negozio, la vide dietro il bancone, che leggeva alcune fatture. Buona sera. Ohh Stefano, venga, adesso vediamo cosa possiamo trovare per lei. Uno dei commessi si avvicin per servirlo, Martina disse che ci avrebbe pensato lei. Sicuramente ha una taglia 50, Preferisce un casual elegante o classico. E lei lintenditrice, mi consigli lei. Vediamo, provi questi due uno classico laltro casual e vediamo quale indossa meglio. Metta anche queste camicie cos possiamo capire meglio.

Stefano indoss il primo capo e disse Non riesco a capire, se mi sta bene, secondo lei? Certo, mi faccia vedere. Stefano apr il camerino e lei si avvicin, dopo averlo guardato a distanza. Le sta molto bene! lei, come se li sente? Sapendo di mentire disse. Mi sembrano stretti in vita. Lei si avvicin per verificare se la misura era quella giusta. Stefano si spost verso di lei cercando in qualche modo di farsi toccare per avere finalmente un contatto con chi le aveva fatto perdere il senno, ma lei con molto professionalit si mantenne ad una distanza ragionevole. Per questo suo movimento non evit che Stefano sentisse il suo odore e cos mentre lei diceva: Mi sembrano perfetti. Lui disse Che buon profumo, cos? Lei si stup e sorridendo disse Niente di particolare, solo un deodorante. Buono!? Sembra fatto apposta per lei. Martina accolse questo complimento con molto piacere ma si insospett e rispose Troppo galante Stefano, ma sa quanti anni ho! Potrei essere sua madre, quindi eviti di mettermi in imbarazzo per favore.

Addirittura, non credo proprio, cos bella e giovanile che se anche lo fosse, non mi importer ebbe di niente. Lei si discost e con tono minaccioso rispose. Stefano, la ringrazio del complimento e per questa volta faccio finta di non aver sentito. Si ricordi quello che le sto dicendo. E seccata continu. Provi laltro vestito. Rimase imbarazzato e indoss laltro capo. Questo mi sembra di indossarlo meglio, non crede? Devo dire di si, anche se secondo me con il suo fisico preferirei laltro. Ma deve essere convinto lei, non obbligato a prenderlo. Mentre si spogliava, diede unocchiata al prezzo e gli venne uno spavento. <Novecento euro luno, porca miseria, costano un casino, e adesso cosa gli dico?> Sono entrambi bellissimi, ma sa io ho appena iniziato a lavorare e sono un po cari per le mie tasche, non posso permettermi di acquistarli. Stia tranquillo i soldi non sono importanti. Come! Non devo pagarli? Non ho detto questo! Li prenda tutti e due, poi quando prender lo stipendio pagher cinquecento euro per entrambi compreso delle camicie e le cravatte. Le faccio un prezzo speciale per il complimento, daccordo?

Grazie! Per vorrei sdebitarmi, posso offrirle un aperitivo? No grazie! Come se avessi accettato. Mi raccomando da domani sempre elegante. Ripose gli abiti nelle buste e lo salut. Uscito dal negozio, mentre sistemava i sacchetti nel sedile di dietro, vide Martina salire in una macchina guidata da un ragazzo molto giovane e subito dopo, darle un bacio in bocca. <Ecco perch non c stata, ha gi un amante. Beato lui e a questora chiss dove la porta.> Accese la sua auto e decise di seguirli. Dopo diversi minuti, li vide entrare nello stesso Motel. <Incredibile, era proprio come pensavo, una donna facile, ma non finita qui, vedrai Martina, ti avr! eccome se ti avr!> Per diversi giorni si dedic al lavoro cercando quando poteva di incontrarla, ma non la vide. Aveva pensato che forse era partita per le vacanze, d'altronde la stagione calda era arrivata, ma un pensiero fisso inizi a martellarlo in ogni momento. <Magari andata via con quel ragazzo, dato che il presidente era rimasto al suo posto di lavoro e chiss come se la sta godendo.> E si arrabbiava, avrebbe voluto essere al suo posto ed era invidioso come non mai.

Finalmente dopo una decina di giorni la vide. Era abbronzatissima, radiosa, sembrava ancora pi bella del solito, il suo colore marrone cioccolato era evidenziato dal bianco sgargiante del suo vestito in lino e dai suoi grandi occhi. I denti splendenti le conferivano unespressione diversa, sembrava molto pi giovane. Si avvicin per salutarla e disse. Complimenti per la splendida abbronzatura? Posso chiederle dov stata di bello? Grazie Stefano! Sono stata in Messico. Alla Playa del Carmen nello Yucatan? No! ero a Cancun. Perch c stato? Lanno scorso, ho visitato anche Ciceniza e le piramide Maja. uno spettacolo indescrivibile. E vero! Un luogo molto misterioso, la loro cultura era molto avanzata, mi proprio piaciuto il Messico. Anche a me. Mi scusi, ma adesso devo andare, ho un po di lavoro arretrato. Buon lavoro Stefano. Era soddisfatto, felice di averla rivista cos bella e sensuale, aveva avuto un breve colloquio e sperava di averla colpito in qualche modo, sal le scale e torn al suo lavoro. Il venerd sera dopo molto tempo usc con Micaela.

Il loro rapporto si era incrinato e lui si giustificava dicendo che era sempre preso con nuovi progetti, perch doveva superare i quattro mesi di prova e voleva a tutti i costi essere assunto definitivamente. Lei si arrabbiava perch non aveva mai un minuto da dedicarle e iniziava ad odiare il suo lavoro. Questo atteggiamento li faceva litigare spesso, sino a quando Micaela decise di chiudere il rapporto. Ma che stiamo a fare insieme! Non ci sei mai! Non ci vediamo pi! Mai una telefonata, una carezza, una coccola, una parola dolce! Sei diventato un estraneo, ed io non voglio questo rapporto! Quindi se hai deciso di continuare a comportarti cos meglio che chiudiamo subito. Stefano la guardava in silenzio con un mutismo voluto. Questo atteggiamento fece arrabbiare ancora di pi Micaela, che sbott. Basta! Sono stanca, il tuo silenzio mi fa capire tutto. Prima eri veramente adorabile, adesso sei.. anzi, non sei pi niente. Cosa me ne faccio di un uomo cos, tutte le persone che incontro per strada sono come te, indifferenti, quindi meglio chiudere. Ti sei comportato da stupido, senza capire che cos facendo mi perdevi. E ci sei riuscito.

Ti saluto. Stefano rimase senza parole, non cerc nemmeno per un attimo di fermarla per farle capire che le dispiaceva e lei da innamorata se ne and con la sua sofferenza. Era quasi felice di essersi liberato da un incubo, senza avere la consapevolezza di avere perso una persona che lo amava moltissimo. Rimase seduto con il suo bicchiere di birra e con il viso soddisfatto di essere finalmente libero. Trascorse anche questo fine settimana a pensando a Martina, non aveva altro a cui pensare. Aveva deciso di stupirla per farsi notare e per farlo doveva cercare nuove soluzioni nel suo lavoro, cos si mise a studiare come quando frequentava luniversit. Il luned, si present in ufficio con una cartelletta in cui vi erano tutte le supposizioni necessarie per accelerare il progetto. Chiam lingegnere e gli chiese di verificare la possibilit esecutiva. Rimase nel suo ufficio in attesa di risposta. Nel pomeriggio lingegnere lo chiam. Si pu fare! Complimenti per questa nuova soluzione. E come luovo di colombo tutti lo sapevano ma nessuno ci ha mai pensato. Bravissimo, procedo con la vidimazione. Grazie, torno tra qualche minuto.

Usc dalla stanza felice per la sua scoperta e and in bagno a sistemarsi la cravatta e controllare che era in ordine perch sarebbe dovuto andare dal Presidente e dallamministratore delegato. Prese le cartellette e prosegu sino alla segretaria della direzione generale. Buongiorno Sara, dovrei parlare con il presidente. E in riunione con la dottoressa Martina. Appena si libera la chiamo. Daccordo grazie. Scese le scale pensando a cosa stessero facendo in quel ufficio. Fantasticava le cose pi strane, li immaginava fare lamore su quel meraviglioso tavolo di ebano, oppure sul divano e quasi vedeva la scena. Lei sopra che si agitava mentre lui le tappava la bocca per non farla sentire, aveva un mucchio di pensieri e sbadatamente percorrendo la scalinata non si accorgeva che aveva persino sbagliato piano. Risal le scale e rientr nel suo ufficio. Passarono un paio dore ed ancora nessuna telefonata dalla segretaria, cos prese il telefono e la chiam. Sara, ma si dimenticata? No! Assolutamente! Sono ancora in riunione, ma dato ch e la dottoressa ha un appuntamento, penso che tra qualche minuto dovrebbe uscire. Aspetti un attimo, avevo ragione, sta uscendo in questo momento.

Ok salgo. Fece le scale di corsa e incroci Martina. La vide molto seria, con gli occhi gonfi, come se avesse pianto e la blocc chiedendogli. Sta male? Posso aiutarla? No grazie, non si preoccupi. E si avvi verso lascensore. Entr in presidenza e si mise a discutere sulla sua nuova iniziativa. Durante il dialogo si guardava attorno per capire cosa potesse essere successo o dove lavevano fatto, ma era tutto in ordine. Il presidente accortosi di tutti quegli sguardi chiese. Ma sta cercando qualcosa? Vedo che si guarda in giro? Preso alla sprovvista disse la prima cosa che gli venne in mente. No! mi scusi, ammiravo il suo ufficio. Guardi Stefano, oggi una giornataccia, mi lasci la cartelletta che la studio a casa. Va bene. Arrivederci. Ormai erano le sei del pomeriggio e si preparava per uscire, si affacci dalla finestra e vide lauto di Martina nel suo parcheggio, pensava alle sue lacrime e sperava che avessero deciso di interrompere la relazione. Timbr il cartellino e scese le scale. Percorse i pochi metri che lo separavano dalla sua macchina e vide Martina seduta nel suo posto di guida che parlava al

telefono. Era una telefonata molto vivace, perch discuteva e si agitava con gli occhi lucidi. Mentre lui saliva, lei part. Un paio di giorni dopo, ricevuto il bonifico del primo stipendio, Stefano si present in negozio per pagare i vestiti. Carissima dottoressa, buona sera. Stefano, come mai qua? Sono venuto a pagare il mio debito, come vede sono di parola. Non ho mai pensato il contrario. Anzi, oggi volevo chiamarla in ufficio, ma non ho avuto un momento libero, ho avuto il suo progetto e devo dire che mi ha stupito, veramente interessante. Spero lo portiate avanti? Decideremo nel prossimo consiglio di amministrazione, ma credo che non ci saranno problemi, anzi le comunico che una volta approvato se i risultati saranno quelli previsti, avr diritto ad un meritato premio. Che bella notizia, questo non me lo aspettavo. Ecco, questi sono i soldi dei vestiti, per adesso mi dovrebbe consigliare per un paio di scarpe e una cintura. Bene! Ha gi visto qualcosa? Mi piacerebbe provare quelle, ma solo se sono italiane.

Ottima scelta. Le nostre comunque sono solo italiane. Chiam il commesso e chiese di prenderle dallo scaffale. Guard il prezzo e vide che costavano trecento euro e pens <ma in questo negozio un prezzo normale non esiste!?> le prov e si alz per guardarsi. Come vanno! Sono comode, ma come mi stanno? Molto bene! Allora le compro! Mi tratta sempre bene vero? Non si preoccupi, adesso vediamo per la cintura, secondo me lunica che si accosta a queste scarpe e quella. La prese e lappoggi sul bancone. Ok mi fido del suo gusto, per la comp ro solo se viene a bere qualcosa con me. Lei lo guard sorridendo e rispose Va bene, tanto stavo per andare. Stefano pag il conto dimezzato e laspett seduto in macchina. Qualche minuto dopo Martina usc e si accomod nel sedile di fianco. Dove mi porta di bello? Mi piacerebbe andare sulla luna con lei, ma dato che dobbiamo prendere solo un aperitivo la porto in un bel pub. Lei dopo quella frase lo guard scuotendo la testa e disse: Stefano, Stefano, tutte le volte mi mette i n imbarazzo. Ma come devo fare con lei? Intanto potrebbe darmi del tu, non credi?

Non mi sembra il caso, si ricordi che lei lavora nella mia azienda e non vorrei che qualcuno pensasse male. Peccato, mi piacerebbe essere trattato da amico invece che dipendente. Purtroppo non conveniente. Arrivati al pub si sedettero sullunico tavolino libero e ordinarono due bicchieri di vino rosso. Martina era un po imbarazzata per i discorsi che gli aveva fatto in macchina e non vedeva lora di andarsene. Lui la guard e prendendole le mani disse. Io credo di essermi innamorato di te. Martina non si aspettava una frase del genere e rispose. Ascolta Stefano, meglio che mi riporti in negozio, anzi guarda, chiamo un taxi. Ma dai non fare cos, da quando ti ho vista ho perso la testa, non faccio altro che sognarti di giorno e di notte, Ti desidero! Ti Voglio! Non mi interessa la tua et! Io ti amo Martina! Lei imbarazzatissima appoggi la schiena sul divanetto e con voce molto controllata ribad Innanzitutto vorrei che continuassi a darmi del lei. Poi volevo dirti che mi dispiace molto che tu ti sia invaghito di me, ma io non sono quella che credi. Dopo una piccola pausa Ho il doppio dei tuoi anni. Sono sposata e sono il tuo diretto superiore.

Questo dovrebbe bastarti per farti smettere, ma se continui, mi costringi a decidere di chiudere qualsiasi rapporto. Quindi adesso te lo dico per lultima volta, se questo tuo atteggiamento non finisce qui, dovr prendere una soluzione drastica e sia a me che allazienda, dispiacerebbe perdere la tua indubbia professionalit. Non farmi arrivare a raccontare al presidente questi tuoi atteggiamenti. Non lo conosci, e non puoi neanche immaginare cosa potrebbe fare. E se ti comporterai bene, cercher di dimenticare tutto questo, e ti prometto che non prender nessuna decisione in merito. Adesso per, accompagnami al negozio. Stefano rimase in doveroso silenzio, aveva capito la lezione e mentre si alzava per accompagnarla venne assalito da Micaela che li aveva visti. Bravo! Adesso capisco! Altro che lavoro, te la fai con le vecchie adesso? Mi hai raccontato un mucchio di balle, ma non ti vergogni? E lei non si vergogna? Potrebbe essere suo figlio. Mi fate schifo! Martina era ancora pi imbarazzata di prima, aveva fatto la figura della donna che si faceva i ragazzini e alzandosi rispose: Guardi signorina che si sbaglia, solo una chiacchierata di lavoro.

Ma mi faccia il piacere, ho visto co me la guarda, non sono mica una troglodita. Io lo conosco e so che non come dice, comunque, auguri! Si gir e se ne and disgustata. E tu perch non hai detto niente? Adesso penser davvero che siamo amanti. Non potevo dire niente perch ha ragione. Ci siamo lasciati perch io non avevo che occhi per te Martina, e lei se ne era accorta. Non mi importa niente della tua vita privata, chiamo un taxi. Ma no Laccompagno! Non si preoccupi non succeder pi! Salirono in macchina e per tutto il percorso un rigoroso silenzio creava unatmosfera surreale, erano entrambi imbarazzati. Il traffico della citt aumentava il tempo del percorso e si stava facendo tardi, Martina guardandosi in giro non sopportando pi quella situazione disse: Mi Lasci qui per favore, prendo la metropolitana. Lui si accost, ma prima di scendere Martina replic. Mi raccomando Stefano faccia il bravo, lo dico nel suo interesse. Arrivederla. Scese dallauto e Stefano rimase fermo per

qualche minuto, riflettendo su quello che era successo, e pensava. <Forse era ancora troppo presto. Dovevo aspettare il momento propizio. Porca miseria adesso come recupero, non vorr pi avere niente a che fare con me. Non mi dar pi nessuna occasione. Che cazzo, mi sono bruciato come un deficiente, sono proprio uno stupido. una donna facile, ha due amanti, le piace farsi sbattere. Lo so che gli piaccio, si vede come mi guarda.> E continuando con questa disamina arriv ad una conclusione. <Ok, ho deciso, per un po far il bravo, magari cos entrer finalmente nelle sue grazie.> Riaccese lauto e rientr a casa. Il giorno dopo, venne chiamato in direzione. Si preoccup, immaginando che lei avesse cambiato idea riguardo la possibilit che gli aveva offerto la sera prima, e con questo pensiero si present dal presidente. Apr la porta e vide il consiglio damministrazione al completo. Buongiorno a tutti. Lo salutarono con cordialit e si sedette al suo posto. Dottor Carini, abbiamo valutato il suo operato in questo primo mese di lavoro, e dopo qualche giorno di assestamento, si liberato della preoccupazione della sua nuova carica.

Devo dire personalmente che allinizio ho avuto qualche perplessit, ma dopo la sua nuova relazione, mi ha fatto cambiare idea. Oggi, abbiamo discusso il suo progetto ed stato approvato allunanimit. Complimenti Dottor Carini. Un grande applauso lo fece sentire finalmente bene. Adesso, ci illustri nei dettagli come intende procedere. Stefano si alz in piedi, prese la sua cartelletta e inizi a spiegare il suo primo progetto. Martina, seduta al suo posto lo seguiva con interesse, ma la sua mente la riportava alla sera prima e si sentiva onorata che un cos bel ragazzo di appena ventitre anni aveva perso la testa per lei. Aveva lottato tutta la vita cercando di tenere distanti tutti i suoi ammiratori, che volevano solo mettergli le mani addosso, ma era anche contenta che questo le succedesse. Daltronde una cos bella donna non passa inosservata, ma nessuno le aveva mai detto ti amo, nessuno gli aveva mai detto non mi interessa la tua et, e quelle frasi la inorgoglivano pensando che era ancora una donna piacente. E senza rendersene conto sorrideva mentre lo guardava. Stefano si accorse di quel gesto ed ebbe un sospiro di sollievo, aveva capito che non era arrabbiata pi di tanto e che comunque le sue parole lavevano colpita. Continu la sua disanima del progetto con una nuova carica ed alla fine ricevette di nuovo un grande applauso.

Martina si alz in piedi e disse: Complimenti dottor Carini, bellissima esposizione. Era la frase che voleva sentirsi dire. Dato che abbiamo approvato il suo progetto, verranno stanziati tutti i fondi necessari per ultimarlo. La riunione conclusa. Rimase seduto ad ascoltare quelle poche parole, estasiato dalla sua eleganza e dalla classe con cui li indossava, ma questi pensieri vennero subito interrotti dai soci che si avvicinarono per congratularsi. Rientrando nel suo ufficio, sperava di avere riparato al danno fatto la sera prima e che forse adesso, sarebbe stato pi considerato da lei. Per diversi giorni si dedic al suo lavoro, procedendo per ultimare il suo progetto. Incontrava spesso Martina, alla macchinetta del caff, oppure nei corridoi, ma si era comportato da galantuomo, evitando parole o gesti inconsulti. Sperava che con questo nuovo atteggiamento lei un giorno lo avrebbe fermato per congratularsi e magari avrebbe avuto una nuova opportunit. Inizi a frequentare una nuova ragazza conosciuta nel solito pub, le piaceva, ma quando la paragonava a Martina capiva che la stava prendendo in giro. Silvia era molto bella, ma non aveva lo stesso fascino e lo stesso carisma. Questo paragone lo portava mentre la baciava a pensare che tra le sue braccia cera la sua Dea, il suo sogno mai realizzato.

Ma anche se poco convinto, inizi a frequentare lo stesso Motel che aveva conosciuto seguendo Martina. Erano i primi di Agosto ed il caldo umido era ormai insopportabile, mancavano due giorni alla chiusura estiva dellazienda e Stefano aveva deciso di andare in vacanza con Silvia, cos la chiam per dirglielo e per trovare un po di intimit decise di portarla in motel. Trascorse in quella camera con il letto rotondo, con tutte le pareti ed il soffitto a specchio e quelle lucine che creavano unatmosfera da vero casino degli anni trenta, un paio dore di sesso, anche se non molto soddisfacente per Stefano. Ad un tratto sent una voce familiare. Era quella di Martina e di qualcuno che ridevano. Pens che forse quella era loccasione giusta per farsi vedere, lavrebbe messa in imbarazzo e non avrebbe pi potuto dirgli di no. Non avevano ancora parlato delle vacanze che Stefano disse. Dai sbrigati Silvia dobbiamo andare. Perch cos di fretta? Mi sono ricordato che devo fare una cosa. A questora? Si! A questora, dai muoviti. Lei seccata si vest e disse. Ma non dovevamo metterci daccordo per le vacanze? Lo facciamo domani, tardissimo, scusami ma devo proprio andare.

Finalmente uscirono da quella stanza e si sedettero in macchina per portarsi alla reception per ritirare i documenti. Ma la sua andatura era lenta perch cercava Martina, o la sua auto. Silvia allora disse. Ma non avevi fretta? Perch vai cos piano? Non vedendo nessuno Stefano rispose. Scusa hai ragione, mi sono comportato da imbecille, ti ho fatto fretta ma posso arrivare anche in ritardo, scusami. La riaccompagn a casa cercando di recuperare quello stupido comportamento che aveva avuto. Il giorno dopo non ebbe occasione di incontrarla. Erano le diciassette e quaranta dellultimo giorno di lavoro prima delle meritate ferie, Stefano sal in direzione per salutare la dirigenza e dopo essere uscito dallufficio del presidente stava per bussare alla porta di Martina. Sent la sua voce che parlava al telefono e si ferm ad ascoltarla attraverso la porta chiusa. Si! Mi fermo fino a tardi questa sera, devo p reparare tutta la documentazione da portare in vacanza, cos la studio con calma. Stefano a quel punto riscese le scale e dopo avere salutato i colleghi si chiuse in bagno nellattesa di rimanere solo con Martina.

Aspett diversi minuti e quando vide dalla finestra che era rimasta solo lauto di lei usc. Sal le scale e si presento davanti a lei. Cosa ci fa ancora in azienda? Non potevo andare via senza salutarla. Grazie! Molto gentile da parte sua. Lui si avvicin come per stringerle la mano ma appena lebbe in pugno la tir verso di se baciandola. Ti voglio! Le strapp la camicetta dicendo Lo so che lo vuoi anche tu! Ma cosa stai facendo sei impazzito? Metti gi le mani! Fermati! Smettila di fare la santa! Lo sanno tutti che ti piace farti sbattere! Ma cosa stai dicendo! Mi fai male! Fermati! Non cera modo di liberarsi da quel ragazzo che sembrava una piovra, la toccava e la baciava dappertutto senza farla respirare. A quel punto lei aveva capito che se continuava con quei rifiuti non se lo sarebbe tolto di torno, cos cambi strategia. Ok fermati, va bene ci sto! A quel punto Stefano felice per quelle parole le tolse le mani di dosso. E lei finalmente libera disse. Vuoi mettermi le mani addosso!

Vuoi scoparmi, dai forza! Non ti fermo! Sappi per che quando lo sapr mio marito <il presidente, il dottor Morini> sar molto contento di mandarti in galera e non farti pi lavorare in Italia. Morini tuo marito? Certo che mio marito, non lo sapevi? Ma vi ho visto entrare in un motel insieme, e di solito, due persone sposate non vanno in motel!? Noi, facciamo sempre quello che ci pare, esattamente come quello che vuoi fare tu adesso! Giusto! E quel ragazzo con il quale sei andata nello stesso Motel, non il tuo amante? Potrai raccontargli anche questo al Presidente? E te la sentiresti? Ah, mi hai anche seguita, bravo!? Peccato per te, perch quel ragazzo, o come dici tu il mio presunto amante, mio figlio! Forse meglio che ti spieghi. Il motel nostro e lo gestisce proprio lui, mio figlio. Abbiamo anche il negozio dabbigliamento, un ristorane e due bar, vuoi sapere altro? Adesso dimmi, vuoi che mi spogli? Vuoi che continui? Non farti problemi, io ho quarantacinque anni e dopo una doccia sono quella di prima.

Invece tu preparati a finire in galera, oppure essere costretto ad andare allestero per non finirci! Dimmi ne vale la pena? Hai la forza necessaria per affrontare un cambiamento cos radicale, di tutta la tua vita? Gettando via una laurea ottenuta con tanti sacrifici? Senza dimenticare la figura che faresti? Ai tuoi genitori ci hai pensato? Sei un idiota e basta, stai gettando via la tua vita, per che cosa poi, perch ti sei fissato con me? Cosa credi, mi sono accorta di tutti quegli sguardi, mi hai messo in imbarazzo pi volte, credi che non mi sia accorta che avresti voluto strapparmi i vestiti di dosso almeno una decina di volte? Credi che sia una deficiente? Sei ossessionato da me o meglio del mio corpo, ma non sei ricambiato, e te lo devi ficcare in quella testa! Adesso per finiamola con questa farsa, cosa vuoi fare, mi devo spogliare o mi lasci andare? Sbrigati per, perch mi sono stancata! Stefano, distrutto da tutte quelle parole, si sedette per terra con le mani tra i capelli. Martina si ricompose, e prima di andarsene disse Domattina, mi aspetto una lettera di dimissioni. Io per non farti altro male te ne scriver una con ottime referenze, dichiarando che avevamo un contratto a tempo determinato. Cos potrai continuare a lavorare.

Ecco questa lunica cosa che posso fare per te, per evitare dispiaceri a chi ci sta vicino. Dando tu le dimissioni, eviteremo che qualcuno si accorga di tutto quello che hai combinato. Ma prima di andare per, ti voglio dare un consiglio. Ricordati, che una donna non un oggetto e che non puoi averla quando ti pare. Ed ancora. Noi donne siamo sensibili e ci accorgiamo sempre, e ricordati, SEMPRE, se un uomo ci guarda e come lo fa. Ma purtroppo per voi, siamo sempre noi a scegliere, e io, non ti ho scelto! Sei un bel ragazzo, trovati una brava ragazza e prova a trattarla con dolcezza, riceverai molto di pi di quello che immagini. Ti aspetto domattina.

Vorrei Incontrarti

Posso. Chiederti.. un favore. Certo! Dimmi pure! Prendi il mio cellulare. In tasca? In questa? Si! Eccolo, vuoi che chiami qualcuno? Rispose muovendo la testa. E spento, aspetta, lo accendo. Ecco, dimmi il codice pin? Te lo ricordi? Quattro.., sette, due, nove., sei. Ok! Funziona, chi devo chiamare? Anna mia moglie? Tranquillo, la sto chiamando. La segreteria! Cazzo, risponde la segreteria! Chi posso chiamare al suo posto? Enrico chiuse gli occhi e con il respiro sempre pi affannato, rispose: Giulia.., Giulia. Bruno la cerc nella rubrica e telefon: Ciao amore, come mai a questora? Signora mi scusi, stia tranquilla Chi parla? La sto chiamando da questo telefonino che di una persona che ha appena avuto un incidente. Mi sa dire il suo nome? Oddio, Enrico, cosa si fatto? C stato un incidente stradale, stiamo aspettando lambulanza. ferito, al torace, ma vivo!

Me lo passi per favore. Mi faccia sentire la sua voce. Avvicin il cellulare allorecchio di Bruno, ma in quellistante svenne. Svegliati Enrico, svegliati! Giulia ti vuole parlare. Ma non si rianim Giulia, svenuto! Io non so chi lei, ma per favore pu avvisare la moglie? Enrico! Enrico! Dio mio. Dove lo portano? Non lo so, non ancora arrivata lambulanza. Ma perch svenuto? Cosha? Ha fatto un bruttissimo incidente, ma non so cosha! Penso a qualche costola rotta, credo. Finalmente la sirena avvisava larrivo dellambulanza. Eccola finalmente! Senta, la devo salutare, avvisi qualche familiare per favore. Chiuse la comunicazione e chiam il paramedico. E qui! Presto! Si spost e lo lasci procedere. Era incastrato tra le lamiere della sua auto che si era accartocciata contro un albero a circa quaranta metri dalla strada provinciale. Bruno procedeva dietro di lui e quando lha visto sbandare senza motivo, si era spaventato. Laveva seguito con lo sguardo sorpreso da quella manovra, la strada era libera e non cera motivo per cambiare direzione. Aveva pensato che si fosse sentito male e quando lo vide centrare in pieno la quercia, gli vennero i brividi. Unaltra sirena questa volta dei pompieri fece voltare Bruno nella loro direzione ma subito dopo sent suonare il cellulare che aveva in mano. Pronto? Ciao amore, ci vediamo domani? Come? Scusi? Ma chi parla? Enrico, ma sei tu? No! Senta lei chi ? Ma chi lei? Enrico ha avuto un incidente, io lho soccorso. Cazzo! Si fatto male? Non lo so! Lo stanno trasportando in ospedale.

Si gir per guardare e vide i pompieri che tagliavano le lamiere con la fiamma ossidrica. Ma lei chi ? Sono Marina unamica, le pu dire che lho chiamato e che sto arrivando per favore? Mi dica dove lo portano!? Non lo so ancora, aspetti. Si avvicin al paramedico, lo chiese e rifer: Allospedale Maggiore; lo portano l? Pu avvisare la moglie? La moglie? Non c nessuna moglie! Ne sicura? Lui mi ha detto di chiamare sua moglie.. mi sembra Anna, si Anna! Appena disse quel nome sent chiudere la conversazione. Sbalordito, guard lauto circondata da pompieri, polizia e paramedici. Gli si avvicin un poliziotto e gli chiese chi era e se avesse visto. Bruno spieg la dinamica e volle rimanere nella speranza di vederlo trasportare in ospedale. Dopo diversi minuti per vide che i paramedici riportavano sullambulanza la barella e tutta lattrezzatura per la rianimazione. Si avvicin e lo scorse ancora in auto, coperto con un lenzuolo. Rimase scioccato. Sino a qualche minuto prima gli stringeva la mano e lo confortava, e ora non cera pi niente da fare. Chiese se poteva andare e il poliziotto dopo avere preso i suoi dati anagrafici lo conged. Salito in macchina, riprese il suo viaggio con grande tristezza. Erano le nove di sera, doveva ancora cenare e si diresse in un ristorante. Mentre aspettava lordinazione, squill un cellulare. Non aveva riconosciuto la sua suoneria e pensava fosse di qualcuno in sala che non volesse rispondere, ma dopo tanta insistenza cap che era quello di Enrico che gli era rimasto in tasca. Guard il nome: <porca miseria Anna! La moglie! E adesso cosa le dico?> Si sent osservato da tutte le persone che cenavano perch non rispondeva e per evitare altri sguardi decise di farlo.

Pronto? Cavolo! Ce ne hai messo di tempo, ma dove sei? Anna mi scusi. Mi chiamo Bruno Picco, e ho risposto perch suo marito ha avuto un incidente. Molto freddamente disse: Quando? Si fatto male? Circa due ore fa, nella provinciale prima di Melegnano, mi spiace dirlo ma non sta molto bene. Lhanno portato in ospedale? Si! Hanno detto che lo portavano allospedale Maggiore. Ma lei come fa ad avere il suo telefonino? Me lha dato lui per chiamarla, poi mi rimasto in mano, domani lo porter in polizia. La ringrazio, buonasera. Era sconcertato dalla freddezza della moglie. Riemp il suo calice di vino mentre rifletteva sul suo comportamento: <forse ho sbagliato a non dirle che era morto. Ma non era compito mio farlo, ho fatto bene! Si! Ho fatto bene!> Dopo cena, rientr a casa. La sua piccola abitazione era una mansardina di trenta metri quadri con le travi di legno a vista, una parete divisoria divideva la zona giorno/notte/cucina dal bagnetto, un piccolo balconcino si affacciava sopra il tetto del palazzo di sette piani nella periferia sud di Milano. Non era il massimo, per era tutto quello che aveva e da single convinto gli bastava. Mentre si spogliava, svuotando le tasche si accorse che aveva lasciato il cellulare del povero Enrico in macchina. Per paura che gliela spaccassero decise di andare a prenderlo. Dopo la doccia con ancora laccappatoio a ddosso si sdrai sul suo divano letto. Prese il telefonino e inizi a leggere i nomi della rubrica. <Anna, Alba, Beatrice, Carla, Chiara, Elena, Giulia..> Scorrendo, si accorse che erano quasi tutti nomi di donne. <Che strano, su cento nomi almeno ottanta sono di donne, beato lui.> Enrico, anche se sofferente, era un bel ragazzo, sui trenta/trentacinque anni, lauto sportiva e lorologio doro al polso gli aveva fatto pensare che era un benestante e forse anche per questo aveva tante amiche.

Si stava per addormentare che squill ancora quel cellulare. Questa volta era Beatrice: Ciao Enrico, ho un lavoro per te! Ciao.. scusa ma. Senti! Non trovare scuse, ogni prestazione ti do il tuo compenso e non minteressa se hai a ltri impegni. Questa volta devi ascoltarmi! Ma. Ascoltami! Non dire ma.! C da fare un sacco di soldi! Mi ha contattato il conte Giuliani, e mi ha chiesto una prestazione per sua moglie, ci d trentamila euro per il silenzio, vuoi buttare via quindici mila euro guadagnati in una notte? Bruno rimase ad ascoltare in silenzio e quelle parole lavevano turbato, non aveva ancora capito cosa dovesse fare. Decise di presentarsi: Non sono Enrico, lui non c, io sono un suo amico, se tinteressa, lo posso sostituire. Ma avete la stessa voce? Tu hai mai lavorato con lui? Cosa intendi per lavorare insieme? Scopare! Cosa pensi che ti stia chiedendo? Sempre pi stupito replic: No! insieme non c mai capitato. Ma tu fai questo lavoro vero? Certo! Come mai non ti conosco? Ho sempre lavorato in proprio. Ho capito! Facciamo cos, mandami una mail con delle foto e poi caso mai ti richiamo. Lindirizzo agenziabeatrice@beatrice.it Mandamela subito. A dopo, ciao. La conversazione laveva scosso, si alz e si specchi per auto convincersi che poteva almeno provarci. Aveva alcune foto scattate al matrimonio di sua sorella e dopo averne scelte due, le invi. Dopo qualche minuto ricevette la telefonata di Beatrice. Ok! Sei un bel ragazzo, ma quanti anni hai?

Trenta. Benissimo, allora senti, la contessa desidera essere trattata con violenza. Le piace essere legata e maltrattata. Hai mai fatto cose del genere? Certo! Bene! Ascoltami! Devi essere pulito, molto pulito e non devi usare profumi, perch non sopporta nessun tipo di odore. Devi restare con lei almeno quattro/cinque ore e non devi fermarti un attimo. Non devi lasciarle segni evidenti, ma la devi sentire urlare dal dolore e dal piacere. Il conte mi ha chiesto tutto questo altrimenti non se ne fa niente. Te la senti? Ma dove sarebbe questo incontro? Bravo! Questo quello che volevo sentirti dire. Domani sera alle 21 a casa loro. Abitano in una villa in Toscana, vicino Firenze. Adesso mi devi dare il tuo indirizzo cos domattina ti mando un fattorino per le spese e lindirizzo esatto. A proposito dammi il tuo numero di telefono. Bruno senza il minimo dubbio dett il suo numero e disse: Ok! Allora domani alle 21 sar l! Bene, io sono Beatrice, dopo domani ci incontriamo per conoscerci meglio e per i soldi, ok? Ok! Grazie e buona notte. Buona notte Bruno e mi raccomando. Appoggi la schiena contro la spalliera del letto ripensando alla telefonata. <Quindicimila euro per scopare, incredibile! Ma dove ho vissuto sino ad ora! Ecco perch quellauto, quei vestiti, quellorologio. Hai capito Enrico, che razza di vita faceva?> Poi si alz e si mise a guardare i vestiti nel suo armadio, erano dei bei capi, non firmati ma molto eleganti. Daltronde era un rappresentante e non poteva presentarsi dai clienti con vestiti non consoni. Inizi a fantasticare sullincontro, ma poi gli venne un dubbio:

<e se vecchia? Cazzo a questo non ci avevo pensato. E se non ci riesco per questo motivo? Se per chiedo let a Beatrice, capisce che la prima volta, speriamo bene.> Si mise a guardare un po di tv e poi si addorment. Al mattino si svegli con il suono del citofono, era il fattorino che gli consegnava la busta con lindirizzo e duemila euro per le spese. Erano tanti soldi e decise di uscire per comprarsi qualcosa di elegante. Al pomeriggio dopo avere portato lauto al lavaggio, part in direzione Firenze. Arrivato in zona alle 19 di sera, decise di cenare in una pizzeria. Dopo avere consumato, finalmente si present alla villa. Un cancello enorme in ferro battuto si apr automaticamente appena ebbe suonato. Il vialetto che lavrebbe portato davanti allentrata era molto bello, le luci incastonate sotto il prato illuminavano gli alberi ben curati. Una miriade di fiori lo rendevano ancora pi elegante. Scese dallauto e si present, ad accoglierlo cera il Conte Giuliani. Non si aspettava dincontrarlo ma fece finta di niente, si accomodarono nel salone arredato con mobili antichi e sicuramente di grande valore e dopo essersi seduto davanti al bancone del bar il conte disse: E la prima volta che facciamo una cosa del genere, sa ormai ho una certa et e non pi come prima, non so se mi spiego. Non deve scusarsi, ci sono abituato, stia tranquillo, vedr che rimarr soddisfatto. Non ho dubbi! Ho visto che di bella presenza, le chiedo per se si attenuto alle mie richieste. Sono una persona molto pulita e non ho messo nessun profumo e nessun deodorante. Bene, adesso la faccio accomodare in camera, io vado via per un po, per forse verr a vedere sempre che non le dispiaccia. Furbamente rispose: Di solito non faccio mai assistere, a meno che non ci sia una differenza. Daccordo, se rientro prima e mi viene voglia di guardare, le do cinquemila euro in contanti, va bene? Ok! Prese il suo bicchiere di champagne e la bottiglia e sorridendo sotto i baffi segu il conte.

Entrarono nella camera da letto e not che cera solo un letto a baldacchino, una poltroncina del settecento ed una specchiera, poi pi nulla. Non si aspettava quella camera cos spoglia, con quel mastodontico letto in legno con il materasso molto alto e la sola poltrona, pens che fosse una camera per ospiti. A terra cerano delle corde, attrezzi sadomaso e un foulard. Il conte lo salut. Appoggi la bottiglia e i due bicchieri per terra e si sedette sul letto aspettando la contessa. Si guardava attorno e pensava che il freddo forse voluto anche nella temperatura facesse parte del gioco e sorrise. Dopo un paio di minuti la vide entrare. Era una signora di circa cinquantanni portati be ne. Indossava una vestaglia in seta bianca, spiccava la sua abbronzatura e i capelli corti con un taglio particolare la rendevano interessante. Si present e lei non disse una parola, si sdrai sul letto con la vestaglia semi aperta e si mise a guardare la finestra. Bruno era un po a disagio per quel comportamento e cos per scaldare lambiente decise di chiedere: Un bicchiere di champagne? Nessuna risposta. Prese la bottiglia e ne vers un po nel bicchiere, si avvicin alla contessa e disse: Bevi! Ho detto che devi bere! Lei, come un automa si sollev, appoggi le labbra sul vetro del calice e inizi a bere. Bruno sorrise dentro di s e continu: Adesso spogliati! Lei obbed. Era nuda, aveva una grossa cicatrice sotto il seno destro e Bruno la sfior. Lei sembrava infastidita e gli prese la mano fermandolo. Come ti chiami! Sono Sofia. Adesso cara mia contessa ti voglio legare. Lei non rispose. Prese le corde e la leg ai quattro angoli delle colonne del letto. Poi prese il foulard e le bend gli occhi.

Sofia non disse niente. Bruno si spogli velocemente e prese il frustino che aveva trovato per terra. Inizi a colpirla con delicatezza ma lei non si muoveva. Allora la colp pi forte sulle gambe e lei inizi a gemere. Era stupito perch non capiva come facesse a godere con il dolore, cos continu accelerando il movimento. Gemeva dal piacere e Bruno che aveva deciso di divertirsi inizi a stringerle il seno tra le sue mani. Lei si muoveva sempre di pi e quando la sent gemere pi forte, si ferm. Non vorrai gi venire adesso! Devi aspettare! Lo farai quando te lo dir io! Capito! Lei annu. Continu quel gioco per diverse ore estasiato da quella situazione che non aveva mai provato. La sua parte maschile era venuta fuori, sembrava avesse sempre fatto lamore in questo modo, ma non era cos, ed era stupito di se stesso per come aveva sottomesso al suo volere la contessa. Erano le quattro del mattino, Sofia era felice, rannicchiata su un lato del letto ripensava a quello che aveva provato e i brividi le accapponavano la pelle, Bruno la guardava soddisfatto e si alz per vestirsi. Lei lo vide alzarsi e lo spinse sul letto con violenza. Bruno sorridendo la lasci fare. Lei prese lo champagne e lo vers sul suo petto, e inizi a baciarlo, lui chiuse gli occhi e si lasciava trasportare dai suoi movimenti. Ad un tratto, entr il conte con una nuova bottiglia di champagne, si sedette vicino a loro e disse: Se si comporta cos, vuole dire che lhai soddisfatta, bravo! Bruno lo guard sgranando gli occhi, pensando immediatamente ai cinquemila euro che avrebbe incassato subito dopo. Il conte diede la bottiglia a Bruno e disse: Bevi, questa alla temperatura giusta. Lui la prese in mano e la port in bocca, ne scol una buona quantit mentre vedeva lei che si agitava sopra di lui. Gli sembrava di essere in paradiso, non era in imbarazzo davanti al marito, ma dopo qualche minuto, il gusto dello champagne gli aveva impastato la

bocca, non riusciva a deglutire e si sentiva strano, spost con violenza Sofia da sopra di lui e si pieg al bordo del letto con rigurgiti di vomito. I coniugi sorrisero e lo rimisero sul letto, Bruno non era molto cosciente e si faceva toccare senza capire chi fosse a farlo. Le mani che lo accarezzavano erano quattro e le sensazioni che provava erano diverse, sentiva piacere ma era sempre pi strano. Sofia lo baciava dappertutto, insaziabile, sembrava una ninfomane, mentre suo marito li accarezzava entrambi. Lei gir prone Bruno e gli gett lo champagne caldo sulla schiena, lo baciava e infilava la lingua dappertutto, a un certo punto le prese le braccia e lo leg alle colonne del letto, fece la stessa cosa con le gambe mentre il conte lo accarezzava. Sofia si mise sopra di lui baciandogli le orecchie. Bruno sentiva un piacere molto forte anche se a tratti fastidioso, poi un dolore fortissimo. Era stato sodomizzato dal conte. Un urlo disperato laveva irrigidito, mentre Sofia gli sussurrava: Lasciati andare! bellissimo! Sto godendo da impazzire. Lui sentiva dolore, ma provava una sensazione strana, quasi di piacere e si lasci andare. Dopo diversi minuti avevano finito. Sofia e suo marito, soddisfatti, lo slegarono e uscirono dalla stanza. Bruno rimase in quella posizione per alcuni minuti, poi si sedette sul letto ma per colpa dello champagne gli girava tutta la stanza, cos si riappoggi e si addorment. Attorno a mezzogiorno si svegli con un grande mal di testa, si alz ma aveva male dappertutto. Cercava di ricordare gli ultimi momenti, ma non riusciva a metterli a fuoco, aveva capito di essere stato sodomizzato ed era molto nervoso per questo. Prese gli indumenti per vestirsi e sotto vide una mazzetta di cento euro, li cont e si vest. Scese le scale della villa e una domestica disse: I signori conti sono partiti! Mi hanno detto di dirle che stato bravo. Annu e usc dalla villa. Dopo essere rientrato, si rimise a letto rimuginando su tutta la giornata e non vedeva lora di incontrare Beatrice per dirgliene quat tro.

Era incazzato nero per quello che gli era successo. Il giorno dopo la incontr. Ciao, finalmente. Ho saputo che sei stato bravissimo. Non mi avevi detto che dovevo essere sodomizzato. Scusa, fai questo lavoro, pensavo che eri disposto a tutto. Esattamente come gli altri. Io sono solo attivo! Lo sai che mi hanno drogato! Capisci cosa hanno fatto? Dovevi avvisarmi, poi diventava una mia scelta, non credi? Non so che dirti, se ti hanno drogato questo mi dispiace, ma da quelle persone c da aspettarsi di tutto, credimi mi dispiace. Questi sono i tuoi soldi, mi puoi dire dov Enrico? Enrico morto. In un incidente laltro ieri. Come morto! Bruno le raccont laccaduto e subito dopo Beatrice sconvolt a si alz e and via piangendo. Bruno rimase seduto contando i suoi soldi e usc dal ristorante. Rientr a casa e si sdrai sul divano. Riaccese il cellulare di Enrico e vide che cerano cinque telefonate. <Chiara due volte, Alessandra, Virginia, Beatrice.> Ripensando ai soldi che aveva guadagnato in una sera, decise di richiamarle. Chiara, ciao sono Bruno. Ma questo il telefono di Enrico. Enrico partito e lha dimenticato, mi ha detto di richiamare sperando che potessi sostituirlo io per un po. Ho capito! Ma io non ti conosco, e non so se posso. Lho gi sostituito ieri e mi sono guadagnato un extra, quindi.. Daccordo! Sei libero domattina? Si! Perch? Ho un convegno a Parigi e non mi va di andare sola, se sei daccordo, ci vediamo alle nove allaeroporto privato di Linate, l c il mio jet, ok? Alle nove, ok! Ciao. Si lasci cadere sul divano pensando: <cazzo! Ha un jet privato! Porca miseria che colpo!> Al mattino conobbe Chiara. Piacere, Bruno.

Ciao, meno male che sei un bel ragazzo, ero indecisa, ma ci voglio provare. Saliti a bordo, lei accese il suo portatile e si mise a inviare alcune mail, lui si sedette di fronte e la guardava. Dimostrava una quarantina danni, un tailleur blu elegante, capelli lisci biondi, occhi azzurri. Non era una grande bellezza, per i suoi atteggiamenti la rendevano interessante. Rifletteva e pensava: <Perch queste donne cercano un uomo e lo pagano.> Poi ne comprese il motivo: <Vogliono solo scopare, senza crearsi storie, evadere per alcune ore e poi rientrare nella normalit, ecco perch lo fanno.> Dopo essere decollati, Chiara chiuse il suo PC e disse: Dai spogliati, voglio vedere come sei fatto. Lui sorrise e ubbid. Bello! Molto bello! Si sollev la gonna e disse: Dai sbrigati che abbiamo pochi minuti. Lui si avvicin e la prese. Il movimento dellaereo e quella sensazione particolare, avevano mandato in orbita Bruno, era eccitatissimo. Dopo solo qualche secondo Chiara aveva goduto, e lo fece continuare per un po, poi lo spost dicendogli: Scusami ma se continui mi stropiccio il vestito. Bruno ci rimase molto male, ma si spost alla richiesta del suo datore di lavoro. Sei bravo! Bene! Quando arriviamo, prendi un taxi e ci troviamo nel pomeriggio allhotel Bristol, prendi la camera 721 che ho gi prenotato. Apr la sua ventiquattrore prese cinquemila euro e glieli diede. Questo lanticipo, questa sera quando andiamo al ristorante, devi pagare tu. Ci vediamo nel pomeriggio, se vuoi comprarti qualcosa fallo pure, poi mi dici coshai speso. Bruno ringrazi e subito dopo essere usciti dallaeroporto, si salutarono. Prese il taxi e si rec allhotel.

Credeva di avere preso una bella camera, ma quando apr la porta, si accorse di essere nella suite pi costosa dellalbergo. Era una specie dappartamento molto elegante, fornito di tutto, piscina coperta compresa, uno spettacolo per i suoi occhi che non avevano mai visto nulla del genere. Dopo qualche minuto scese e si rec a Montparnase, si mise a guardare i negozi e si compr un completo. Poi una passeggiata sulla torre Eiffel e nel pomeriggio rientr come da accordi in camera. Tutti quello che gli stava capitando era speciale: ormai non si meravigliava pi delle stravaganze delle persone. Si svest ed entr in piscina. Chiara rientr e quando lo vide disse: Potevi almeno aspettarmi. Scusa! Sono appena entrato. Lei si spogli in tutta fretta e si gett in acqua, dopo un paio di bracciate si abbracci a lui. Era caldissima, lo toccava con un desiderio incredibile, sembrava un assetato nel deserto che trova unoasi con lacqua dopo molto tempo. Bruno non riusciva a farla ragionare, lei era un anguilla, ma come sullaereo, quando ebbe goduto, si spost lasciandolo ancora a bocca asciutta. Come se nulla fosse successo, usc dallacqua e si diresse sotto la doccia. Lui non ci voleva credere ma non sapeva come comportarsi, cos decise di non fare nulla. Alla sera uscirono a cena, il ristorante pi elegante di Parigi era pieno di gente dello spettacolo e della politica, Chiara conosceva quasi tutti che si fermavano a salutarla baciandole la mano come una diva. Lui non parlava francese e si sentiva in imbarazzo ma lei, da buon cicerone, spiegava chi fossero e alcuni pettegolezzi. Dopo cena si recarono in albergo. Appena entrati, lei lo prese con furia e gli salt addosso sbottonandogli la camicia. Bruno aveva capito che sarebbe stata come le altre due volte e la ferm dicendole:

Capisco che mi paghi, ma che gusto ci trovi a fare tutto di corsa. Perch vuoi fare una sveltina come se avessi poco tempo a disposizione, calmati, rilassati, adesso ci penso io. Lei rest in silenzio, era la prima volta che qualcuno si permettesse di dirle qualcosa durante un rapporto sessuale e volle ascoltarlo. Daccordo! Comanda tu! Ma se non mi diverto, non prendi pi una lira. Lui sorrise e la prese in braccio, la port sul letto e inizi a baciarla dappertutto. Ancora una volta lei si era saziata prima ancora di cominciare, spost Bruno per alzarsi, lui le prese le braccia e la rimise sul letto con violenza. Mi stai facendo male! Non scappare! Rilassati! Non ho ancora iniziato! E mentre lo diceva era di nuovo dentro di lei. Questo gesto laveva colta alla sprovvista e il movimento costante la rese vulnerabile. Per lei abituata a dire e fare tutto quello che le passava per la testa era come se si fosse arresa per la prima volta a qualcuno. Si lasci trasportare sino al limite del piacere e quando ebbero finito lei distrutta da tanto godimento, si abbandon sul letto stravolta. Lui la guard dicendole: Hai visto che meglio fare con calma? Lei rimase in silenzio per qualche minuto e subito dopo si gir per baciarlo. Non riusciva a smettere, era come se avesse trovato finalmente qualcuno che la facesse ragionare e sognare. Aveva sempre condotto il gioco e Bruno era riuscito a farsi rispettare. Era la prima volta che accadeva e lei era felice per questo e lo dimostr per tutta la notte. Al mattino si svegliarono abbracciati come due innamorati e lei guardandolo riposare gli diede un bacio. Si alz e fece portare la colazione in camera. La port sul letto e lo svegli con carezze eccitanti. Bruno svegliandosi non credeva ai suoi occhi, Chiara pendeva dalle sue labbra ed era molto orgoglioso di questo. Per lui era una cosa normale un atteggiamento del genere e vedendo il cambiamento della sua compagna si sentiva fiero.

Chiara le piaceva, ma le piacevano ancora di pi i suoi soldi e la sua vita, cos decise di continuare per farla innamorare. Rientrati da Parigi lei si separ immediatamente dal suo compagno che non sopportava da molto tempo. Acquist un appartamento in centro a Milano ed una Porche per il suo amante che nel frattempo furbamente la riempiva di coccole. Non capiva che Bruno lo faceva solo per i soldi e non per la sua normale bellezza. Gli aveva imposto di non fare pi il gigol e lo pagava profumatamente per evitare prestazioni extra. Per Bruno era una manna dal cielo, in poco tempo aveva un conto corrente molto sostanzioso e si divertiva a giocare con i sentimenti di Chiara. A volte inventava scuse banali pur di essere libero di fare il gigol con le clienti di Beatrice che sentiva settimanalmente, a volte usciva anche con Stefania, unaltra delle amiche di Enrico. Ormai viveva in un mondo tutto suo, aveva lasciato il lavoro, perso tutte le amicizie di vecchia data, non sentiva pi i genitori anziani, credeva di essere un dio, al punto che la convinzione del suo ego era arrivata al top. Non poteva pi tornare indietro e non ci pensava proprio a farlo. Chiara era cotta allinverosimile, avrebbe dato tutto pur di essere tra le sue braccia e Bruno sapendo di questo folle amore approfittava della situazione senza ritegno. La relazione durava ormai da quattro mesi, tre volte la settimana lei andava a trovarlo e ci rimaneva tutta la notte. Gli portava sempre un mucchio di regali costosi come Rolex, bracciali doro, vestiti firmati, infine un giorno g li chiese: Ti piacciono le moto? Da ragazzo ho avuto una Honda 350, poi lho venduta. Perch mi fai questa domanda? Vorrei provare a fare un viaggio con una bella moto attraversando gli Stati Uniti da New York a San Francisco, ti and rebbe? Che domanda, certo che mi piacerebbe, e quando vorresti farlo? Sono libera tra venti giorni. Sar un viaggio di oltre un mese, come fai con le tue aziende? Non ti preoccupare, so cosa fare, pago profumatamente i miei assistenti, ci penseranno loro. Ho solo voglia di rilassarmi per un po.

Va bene! Ma come facciamo per la moto? Domani la faccio prenotare, ho una filiale a New York, quindi non ci sono problemi. Sei sempre una sorpresa. Sorridendo la prese tra le sue braccia e la strinse a s con sentimento. Nei giorni successivi Bruno ebbe altre storie con le ragazze di Beatrice che per si era molto arrabbiata per la vacanza, secondo lei troppo lunga e gli aveva anche intimato che se si prolungava oltre il mese non lo avrebbe pi chiamato. Bruno ormai aveva capito che per lei lui era il suo stallone preferito e non diede peso a quelle parole. Saliti sul jet di Chiara, si pregustava la vacanza guardando dal suo obl il panorama che lo proiettava verso gli Stati Uniti e rifletteva su quei cinque mesi di nuova vita. Ringraziava Enrico per quel cellulare che gli aveva consentito di sostituirlo in quel lavoro nato per una furbizia e per tutti i piaceri che questo gli stava dando. Poi guard Chiara che doveva dettare con il suo portatile gli ultimi dettagli di qualche business che doveva ultimare e inizi a guardarla con occhi diversi da quelli iniziali, si stava innamorando. Era sempre stato discreto con lei, non le aveva mai chiesto che razza di lavoro facesse e dove prendesse tutti quei soldi e pens che fosse arrivato il momento di chiederglielo: Dopo tanti mesi, non so niente di te! Posso chiederti di cosa ti occupi? Business! Affari! Compro bene e vendo molto meglio, faccio solo questo. Questo lo avevo capito, ma cosa compri? Lei lo guard insospettita da come glielo aveva chiesto e rispose vagamente. Beni materiali. Sei un po vaga, cos non ti fidi di me? Ho conosciuto persone che quando hanno capito il mio lavoro hanno tentato di farmi le scarpe e questo non posso permettermelo. Quindi mi dispiace, ma non ti dico dove prendo le mie informazioni e cosa compro.

Scusami, ma preferisco evitare, tu mi piaci e non vorrei che si rompesse qualcosa perch ti vengono strane idee. A me non interessa se non fai niente tutto il giorno, quando hai bisogno di soldi sai che non ci sono problemi, voglio solo che mi ami come hai fatto sino ad ora, voglio solo questo. Quindi ti prego non farmi pi queste domande, ok? Non ho mai pensato di farti le scarpe, anche perch economicamente non potrei, ma se ti d fastidio non ti preoccupare, non ti chieder pi nulla. Per ti chiedo una cosa, se un giorno volessi farmi partecipare in qualche modo a un tuo affare cos per farmi rendere utile in qualche modo, sappi che ci sono. Sai, mi sono un po rotto di non fare niente, anzi credo che al nostro ritorno cercher di acquistare un pub o unattivit per avere la testa occupata, mi sto adagiando e non mi piace oziare tutto il giorno. Bravo, ecco cos mi piaci! Se vuoi, ti dar una mano per trovare un pub che renda bene. E proprio una bella idea, cos non dovr pi preoccuparmi per quello che fai quando non stiamo insieme. Lo disse con uno strano tono, come se sapesse che continuava a fare il gigol, non ne aveva le prove ma lo sospettava e Bruno che aveva capito linsinuazione rispose: Ma cosa pensi, non lavoro da una vita, mi hanno abbandonato tutte le mie clienti, anche quelle di vecchia data e sai perch? Sei tu lunica donna che voglio. Smettila, non ci crede nessuno, forse sono una scema ma mi voglio fidare, ma se mi accorgo che non sei sincero Dai non mi minacciare, non serve. Si alz dalla sua poltrona e le diede un grosso bacio. Arrivati allaeroporto Kennedy, unauto li aspettava alluscita, li accompagn in albergo e dopo avere appoggiato i pochi bagagli in stanza, li port a ritirare la loro moto. Era una Harley & Davidson, un modello caston particolare, 2000 di cilindrata, tutta cromata, con le borse laterali e lo schienale per il passeggero, uno spettacolo. Nello stesso negozio acquistarono camicie, pantaloni e giubbini in pelle nera con le frange e due caschi dello stesso colore.

Salirono sulla moto e partirono per lalbergo. Avevano deciso di iniziare il viaggio il giorno dopo. Alla sera dopo cena organizzarono il percorso inserendolo sul navigatore. Atlantic City, Baltimore, Virginia Beach, Wilmington, Charleston, Jacksonville, Orlando, Miami, Tampa, Pensacola, New Orleans, Texas City, San Antonio, Phoenix, Tijuana, Long Beach, Los Angeles, Santa Barbara, San Francisco, Bakersfield, Las Vegas. Ventuno tappe e una valanga di chilometri ma non li preoccupavano, anzi, non vedevano lora di fare questesperienza unica nel suo genere ma sicuramente stupenda. Quella sera erano talmente eccitati che dormirono pochissimo. Al mattino alle nove partirono. Landatura tranquilla della moto con laria calda estiva li rendeva liberi di godersi tutto il panorama visibile. Lei abbracciata al suo uomo sembrava una bambina, lo stuzzicava toccandolo dove in quel momento non avrebbe dovuto e Bruno divertito la faceva fare. A met percorso si fermarono in un bar per sgranchirsi le gambe e consumare la colazione, dopo una mezzoretta ripartirono. Mancavano una quarantina di kilometri ad Atlantic City ed una colonna lunghissima di camion che li precedeva gli ostruiva la visuale. Bruno riusc a superarne un paio ma una carovana in senso contrario lo fece rientrare. Quando finalmente si liber la corsia in senso opposto acceler per ultimare il sorpasso, ma non si accorse che unautomobile stava gi effettuando la stessa manovra. Non pot evitarli. La colp allaltezza della gamba sinistra di Chiara, la moto si gir su se stessa diverse volte finendo in un prato a diversi metri dalla strada. Nel frattempo lauto compiva la stessa manovra schiantandosi contro un cartello pubblicitario. Immediatamente i camionisti si fermarono per soccorrerli e per chiamare i soccorsi.

Bruno era volato per alcuni metri ed era rimasto a terra con varie escoriazioni alla gamba e molto dolorante alla spalla sinistra, Chiara era immobile a pochi metri da lui. Si gir chiedendole se stava bene, ma lei non rispondeva, a fatica si avvicin e scuotendola si accorse che era svenuta. Priva di sensi, perdeva sangue dal naso e la gamba colpita dallauto era girata in senso contrario. La preoccupazione di tutti i presenti che cercavano di rianimarla senza riuscirci fece ricordare a Bruno quello che era successo a Enrico. Era molto preoccupato e anche se dolorante cercava con tutte le forze di svegliarla, ma lei non rispondeva. Il conducente dellauto invece, malgrado il grosso impatto, era incolume. Arrivati i soccorsi, li prelevarono mentre la polizia eseguiva gli accertamenti. Trasportati allospedale, vennero curati in reparti diversi. Bruno nellimpatto aveva rotto il tendine spinale della spalla e venne operato immediatamente, Chiara invece era in prognosi riservata con un polmone forato e con la gamba rotta in diversi punti. Il giorno dopo Bruno era a letto e gli si present la polizia: Come sta? Lui si guard il tutore e rispose: Poteva andare peggio. Gi! Esattamente come alla sua compagna. Perch cos successo a Chiara?! Ma non sa nulla? Oddio no! Come sta? Mi spiace, morta unoretta fa. Bruno sconvolto, disse: Come morta! Non era grave! Oddio no! No! Cazzo no! I medici mi hanno appena detto che verranno a parlare con lei tra qualche minuto, io sono passato per dirle che nei guai, purtroppo quando c un morto il responsabile sempre nei guai.

Mi dispiace. Lui chiuse gli occhi ripensando agli ultimi momenti insieme mentre scherzavano e si divertivano come due bambini, non ci poteva credere, era distrutto. Chiese di rimanere solo e venne accontentato. Partiti con tanta voglia di fare questesperienza finita ancora prima di cominciare. Quella manovra affrettata senza guardare lo specchietto lo faceva stare male, il rimorso di avere stroncato la vita di una donna cos intelligente e speciale gli faceva venire persino il vomito dal dolore che provava. Dopo una decina di minuti entrarono i medici che confermarono il decesso. Unemorragia interna che non siamo riusciti a fermare, purtroppo il tempo perso per il trasporto lha condannata. Ci dispiace. Lui si volt e inizi a piangere disperatamente. Trascorse tre giorni in ospedale, alluscita fu prelevato dalla polizia e portato dal giudice. Per il reato commesso doveva aspettare il procedimento in tribunale in carcere oppure pagare una cauzione di 100.000,00 dollari. Non potendo contare su nessuno in Italia fu costretto a rimanere in carcere. Era in una cella con persone che ne avevano combinati di tutti i colori, rapine, omicidi, spacci di droga e lo guardavano come una mosca bianca, lo stuzzicavano per la sua bellezza e lui si preoccupava per il suo fondo schiena. Nei quattro giorni successivi non successe nulla di particolare, erano solo prese in giro tra sbruffoni che si volevano fare notare luno con gl i altri e forse aspettavano loccasione giusta per saltargli addosso. Il quinto giorno fu trasferito in una cella singola. Chiese il motivo e lagente rispose che i carcerati gli stavano preparando la festa e dato che lui non era in prigione perch era un pregiudicato ma che

lo era per un incidente anche se grave, il direttore del carcere gli aveva voluto risparmiare questa esperienza. Ringrazi lagente di custodia e si sdrai sulla branda. Dopo 15 giorni tolse il tutore e inizi una riabilitazione nella palestra del carcere, poi dopo altri ventiquattro giorni e dopo avere parlato a lungo con un avvocato dufficio si present in tribunale. Le testimonianze dei camionisti riguardanti la velocit dellautomobile fu il colpo di fortuna che non si aspettava. Avevano giurato che andava a oltre 160 miglia orari e la polizia aveva stabilito la stessa velocit in base alla frenata e con quella scusa il suo avvocato era riuscito a convincere il giudice che non ci sarebbe stato impatto se lauto rispettava gli 80 migl ia orari consentiti in quel tratto. Fu scarcerato, costretto per a pagare le spese ospedaliere e processuali. Rientrato a Milano con il cuore spezzato da tutto laccaduto, rest una settimana nel suo appartamento a riflettere sul da farsi. Poi and al cimitero a portare un mazzo di fiori alla sua compagna. Rimase per molto tempo in silenzio a guardare la fotografia ricordando momenti felici vissuti insieme e malgrado fosse l davanti alla sua tomba non riusciva ancora a crederci. Cos per i giorni successivi decise di trovare qualcosa da fare per non pensarci pi e inizi a cercare un pub da acquistare. Non riusc a trovarne di disponibili, ma in testa aveva solo questo, cos decise di trovare un bar in qualche zona interessante e acquistarne la licenza per trasformarlo in seguito in pub. Fece i suoi conti e not che sarebbe rimasto a corto di contanti cos chiam Beatrice. Sei tornato finalmente! Hai bisogno? Lui non replic a quelle insinuazioni e raccont quello che gli era successo. Lei rest senza parole e cambi atteggiamento. Mi dispiace, caspita che razza di avventura. Lo sai che ti avrei fatto lavorare ancora vero? Lo speravo.

Daccordo adesso mi metto subito al lavoro, ti chiamo presto. Ciao! Grazie Beatrice! Ciao! Lei fece qualche telefonata e dopo unora lo richiam: E poi dicono che non sono unamica, lo sai che domani devi tornare a Firenze? Non ho mai avuto dubbi, per proprio da quei conti cazzo, ma questa volta non bevo. Se ti comporti come laltra volta avrai 10.000,00 euro in pi. Che ne pensi? Non lo so! Ci devo pensare, non divertente sai? Perch dici cos, a me piace moltissimo. Dai sto scherzando, decidi tu, non abbiamo una clausola su questo discorso, tu pensa solo a fare godere la moglie, poi fai come credi. Ok? Allora ti aspettano domani sera alle 10,00, ti mando il fattorino per le spese, ciao. Si sedette sul divano e fece altre telefonate ai numeri che non aveva mai contattato dal cellulare di Enrico. Prese un altro appuntamento per la settimana successiva ed era contento perch con quei soldi poteva finalmente acquisire il bar senza doversi privare dellauto o dellappartamento che le aveva regalato Chiara. Ci teneva moltissimo a quei regali e gli facevano ricordare momenti felici trascorsi insieme, lei si era presa cura di lui in cambio soltanto di un po di affetto. Subito dopo ricevette una telefonata da Alba. Ciao, ho saputo che sostituisci Enrico e mi hanno detto che sei bravo, volevo chiederti se settimana prossima sei libero. S! Gioved e venerd non ho impegni particolari. Bene! Allora se ti va ci vediamo a casa mia, abito in Brianza in una villa ex cascina ristrutturata, un posto molto bello e solitario. Sarei disposta a tutte e due i giorni se per te non ci sono problemi. Nessun problema. Si fece dare lindirizzo e dopo il saluto riattacc la cornetta.

Sorridendo per questo nuovo appuntamento decise di andare a cena in un ristorante. Il giorno dopo si rec a Firenze, e trascorse una notte di sesso con la contessa facendola impazzire varie volte. Quando ebbe finito, si rivest e prese i soldi sotto i suoi pantaloni, nel frattempo nella stanza entrava il marito che diceva: Ma cosa usi per avere queste prestazioni? Niente! Ma come fa a saperlo? Mi sono goduto lo spettacolo con Beatrice in camera mia e lei rimasta sconvolta dalla tua prestazione. Bravo! Grazie, questo unextra per avere fatto letteralmente impazzire mia moglie. Grazie! Ma Beatrice dov? Sta arrivando, eccola. Complimenti Bruno! Avrei voluto essere al suo posto stasera, non mi era mai capitato di assistere a uno spettacolo con un rapporto cos intenso, davvero bravo! Grazie del complimento, adesso per devo rientrare, cosa fai torni con me? No! Mi fermo sino a domani, ti chiamo settimana prossima. Ciao! Dopo essersi congedato, rientr a casa. Si mise a letto per recuperare il sonno perso ma solo dopo pochi minuti ricevette una telefonata. Pronto! Buongiorno Signor Bruno, sono lavvocato Giordani, chiamo dallufficio della Chiara & Company e volevo incontrarla perch ho delle cose da dirle. Non conosco nessuna Chiara & Company, mi spiega? Era la compagnia della signora Chiara Maggi, deceduta in America a causa di un incidente. Si! Capisco! Ma cosa centro io, cosa mi deve dire? Preferirei dirglielo di persona, lei dovrebbe passare nei nostri uffici oggi pomeriggio, importante mi creda ! Va bene!? Dopo essersi accordati si rimise a letto pensando a quellincontro, ma era stanchissimo e dopo qualche minuto si riaddorment come un ghiro. Nel tardo pomeriggio si present all appuntamento.

Lultima volta che abbiamo sentito Chiara ci ha detto di trovare un bel pub da acquistare e di prenderlo per lei. Labbiamo trovato. Lo guard come se stesse sognando. Non ne sapevo niente! Sappiamo tutto della vostra storia, era molto innamorata, direi di pi, era pazza di lei, nessuno in questi uffici laveva mai vista cos, voleva farle un regalo per festeggiare i primi sei mesi di relazione. Tutto qui. Ma veniamo al pub, labbiamo trovato in Corso Como, molto bello ed suo appena avr firmato questi documenti. Senza riuscire a dire una parola firm i documenti e il suo sguardo stralunato fece sorridere lavvocato che gli stava davanti. Gli diede le chiavi del locale e disse che lo avrebbe accompagnato per farglielo vedere. Si recarono al pub e dopo avere conosciuto tutti i dipendenti, si fece un giro. Era come un sogno, Chiara gli aveva regalato una nuova vita lasciando la sua e Bruno non riusciva a smettere di pensarci. Entrarono nel suo nuovo ufficio e lavvocato gli fece una relazione su tutto; orari, fornitori, introiti che sino al giorno prima aveva effettuato il pub. Era soddisfatto, non avrebbe mai potuto immaginare di potersi permettere un posto del genere e chiese: Mi scusi, ma quanto stato pagato? So che Chiara non avrebbe voluto dirglielo, ma dato che c scritto sul contratto lo verrebbe a sapere lo stesso. Comunque costato oltre due milioni. Lei un uomo fortunato lo sa? Si! Anche se avrei preferito averla qui con me. Capisco. Dopo essersi congedato dallavvocato, si sedette dietro la sua nuova scrivania e si mise a guardare lo schermo a circuito chiuso delle telecamere posizionate in diversi punti del locale. Era pieno di gente che trascorreva la serata bevendo e mangiando da un buffet stracolmo di prelibatezze. Gli venne fame e and in cucina.

Si mise a chiacchierare con i due cuochi per accelerare la conoscenza e poi si sedette davanti a loro assaggiando i cibi appena preparati. Scuoteva la testa sorridendo per quel regalo inaspettato e dopo avere stappato una bottiglia di champagne, prese i bicchieri e decise di fare un brindisi insieme a tutti i suoi nuovi collaboratori, ma nel suo cuore lui brindava a Chiara. I giorni successivi gli servirono per capire meglio come comportarsi e chiese al suo commercialista di farsi dare una mano. Era il marted successivo e aveva un incontro con Elena, che non conosceva, la richiam e le chiese di incontrarsi al pub. Alla sera lei si present. Una bellissima donna anche se rifatta, sui cinquantanni, si era tirata le rughe che le toglievano una decina danni, il seno molto abbondante, piena di gioielli, con uneleganza ricercata, nellinsieme era veramente attraente. Era sposata con un imprenditore troppo preso con il suo lavoro e lei non riusciva a restare troppo tempo sola. Quando sincontrarono lei gli fece capire subito che era il suo tipo e senza mezzi termini chiese: Non posso andare in albergo, andiamo da te? Lui sorrise e la port nel suo appartamento. Anche se lincontro fu molto caldo, Bruno non era riuscito a dare i l massimo, sentiva la presenza di Chiara nella stanza, in quella casa che gli aveva regalato e con la quale aveva vissuti momenti magici. Elena durante il rapporto aveva qualcosa che lo disturbava, forse una questione di pelle o di odori che non gli aveva consentito di dare il massimo. Era forse abituata molto male sessualmente e non si era accorta di quelle sensazioni provate da Bruno e quando ebbero finito le firm un assegno molto consistente dicendogli: Grazie! Finalmente un vero uomo, ci sentiamo settimana prossima. Si vest e usc soddisfatta. Lui rimase nel suo letto a riflettere: <non dovevo portarla qui! Scusa Chiara, non succeder pi!> Il giorno dopo aveva lappuntamento con Alba e dopo essere passato dal suo locale si rec da lei.

Una villa molto elegante, che aveva mantenuto le caratteristiche della cascina, un posto molto bello ed elegante con un parco enorme che lo circondava. Dopo le presentazioni Alba che aveva circa trentanni lo mise a suo agio. Era una donna bellissima, sembrava uscita da una rivista di play boy e quando Bruno la vide, rimase senza parole. Avrebbe potuto avere tutti gli uomini ai suoi piedi, ma era con lui, un gigol. Dopo avere fatto le prime conoscenze decise di chiedere il perch: Non voglio relazioni! Sino ad oggi ho incontrato solo persone che volevano scoparmi e poi sposarmi per via del mio conto corrente. Mai nessuna persona sincera che si sia innamorata di me per quello che sono e non per quello che ho. Ecco perch lo faccio! Capisco, ma forse frequenti persone sbagliate. Ascolta Bruno, non farmi menate, ti ho chiamato perch voglio solo scopare e spero che tu lo sappia fare. Sai non facile per una donna arrivare a tanto. Daccordo, niente pi domande. Inizi a baciarla e lentamente le tolse i vestiti. Il suo corpo era sodo e longilineo, si ritrovarono sul letto complici di quel momento imbarazzante ma intenso. Bruno aveva la testa libera da pensieri e le dedic tutto il tempo necessario per farla godere. Lei fece altrettanto, ma lui la sentiva strana, cera qualcosa nel suo modo di fare che non lo convinceva. Lei sopra di lui era violenta lo mordeva e gli faceva male. Bruno dal dolore dei morsi e da tanta violenza aveva persino perso lerezione, lei rideva e diceva: Cos hai dolore? Non ti piace soffrire almeno un po? Eppure ti piaciuto fare soffrire Chiara! Lhai persino uccisa! Lui sirrigid per quel discorso e mentre cercava di capire chi era un bisturi gli recideva il suo pene. Url come un pazzo dal dolore fortissimo, il sangue gli scorreva a fiumi e prima di perdere i sensi disse:

Perch! Chi sei? Vuoi sapere chi sono? Chiara era mia sorella, la mia famiglia! E tu me lhai portata via! Ti sei approfittato di lei, ti sei fatto regalare casa, auto e persino il pub fingendoti innamorato. Non potevo permetterti di continuare a vivere. Dovevi pagare per quello che hai fatto. E dato che non ci ha pensato la polizia ci ho pensato io. Non sei contento? Ti sei scopato due sorelle ma io sar la tua ultima volta. Quella definitiva! Addio Bruno!? Si alz e usc dalla stanza per andarsi a lavare. Lentamente Bruno dissanguato scivolava in un sonno eterno. Dopo essersi messa gli stivali ed una tuta da giardinaggio, Alba lo chiuse tra le lenzuola del letto e lo trascin in giardino. Lo gett in una buca che aveva preparato qualche giorno prima, rientr in camera prese i suoi vestiti e i cellulari, li spense e li gett nella fossa. Soddisfatta, la riemp di terra e quando ebbe finito inser dei semi di ortiche. Poi and a lavarsi, dopo essersi cambiata, si mise i guanti e sal nella Porche di Bruno. Guid tranquillamente sino a Pavia e la parcheggi in un posteggio libero. Si rec a piedi alla stazione e aspett sino al mattino un treno per Milano. And nella sua azienda la Chiara & Company e si mise a lavorare come niente fosse successo. Nonostante le ricerche effettuate da parenti e polizia, ad oggi, nessuno ha mai trovato Bruno. Per se vinteressa ci sarebbe una rubrica a casa sua con i nominativi di tutte quelle donne che per piacere chiamano i gigol.

Scusami amore mio

Smettila! Hai capito? Sino a quando sei in questa casa, fai quello che ti dico! Non voglio sentire una parola! Hai capito!? Usc dalla stanza di Loredana sbattendo la porta. Lei rimase rannicchiata nel suo letto abbracciata al suo orsacchiotto, piangendo per ore. Ripensava al motivo dellennesima discussione e non capiva perch suo padre per qualsiasi motivo si accaniva contro di lei o sua madre. Aveva solo chiesto di andare qualche giorno al mare a Riccione con le sue amiche di scuola Giorgia e Francesca, dopo avere superato lesame di maturit al liceo classico. Aveva studiato moltissimo, impegnandosi allo spasimo per superare con tranquillit il primo dei traguardi che aveva in mente, ovvero laurearsi in giurisprudenza. Per mesi non era uscita, aveva studiato nella sua cameretta giorno e notte, malgrado le continue telefonate dei suoi amici, persino sua madre le diceva ogni tanto di riposarsi, perch la vita non era solo nei libri. Ma lei voleva dimostrare a Michele suo padre con il quale aveva sempre avuto un bruttissimo rapporto, di riuscire negli studi per fargli cambiare idea.

Voleva stupirlo per lennesima volta, sperando in qualche modo di convincerlo a cambiare nei suoi riguardi. Ed ora, che aveva ottenuto quello che desiderava, voleva rilassarsi qualche giorno con le sue amiche al mare, non credeva in una nuova discussione e si era veramente seccata, non se lo meritava. <Perch fa cosi! Cosa gli ho chiesto di tanto grave! In fondo sono solo quattro, cinque giorni di meritato riposo. Avrei capito se fossi stata bocciata, ma che motivo c per incazzarsi cos tanto. Non abbiamo problemi di soldi, la mamma daccordo, ma perch fa cos!> Erano passate un paio dore ed aveva saltato la cena, si alz e decise di andare in cucina a mangiare qualcosa e l, incontr la madre in lacrime. Coshai? Perch piangi? successo qualcosa? Un lungo silenzio e poi: Sai com tuo padre! Non vuole pi parlare neanche con me! Continua a ripetere che sono in combutta con te e che se vuoi andare via, e perch ti ho detto che potevi farlo. Ma non cos! Tutto nato la settimana scorsa e pensavo di non avere problemi dopo tutto quello che ho fatto. E geloso! Ha paura, e ripete che tre ragazze sole al mare sono a rischio. Non vero! Lo fa perch gode nel trattarmi male! Ma cosa crede che andiamo a fare? Te lho gi detto, geloso! Geloso di cosa. E da quando sono nata che non mi fa respirare. Credevo di essermela meritata questa vacanza. E tutta la vita che non posso dire e fare niente, mi sono seccata, sono maggiorenne cazzo! Usc dalla cucina con una brioche e si richiuse in camera. Si sedette davanti al suo PC, dopo essersi collegata con Messenger e inizi a dialogare con Giorgia che era collegata: <non credo che verr con voi al mare, mio padre non mi d il permesso.>

<ma scusa sei stata promossa, cosa vuole?> <mia madre dice che geloso.> <se toccava a lui, vedevi se non ci andava, il problema uno solo, i genitori sono gelosi e ossessivi. Loro, hanno potuto fare tutto quello che volevano, e ora rompono.> <hai ragione, sono stufa! Se non fosse per mia madre partirei lo stesso.> <cosa credi che ti possa succedere se partissi?> <me le suonerebbe, non mi guarderebbe pi in faccia e se la prenderebbe con lei, ho paura che diventi nuovamente violento..> <per quando doveva partire tuo fratello non ha fatto cos, questo non lo capisco.> <ma Giorgia, lo sai Lui un uomo..! Naturalmente sai che diverso.. che razza di mentalit!> <Non giusto per, sempre con questa differenza, se scopano i maschi sono orgogliosi, se noi donne dobbiamo solo uscire hanno paura che diventiamo puttane. Che schifo. <E vero, hai ragione, adesso lo dico ai miei, parto lo stesso! stai in linea dopo ti dico.> Raggiunse la madre in cucina e disse: Non me ne frega niente di quello che dice, ho quasi diciannove anni e voglio andare. Non fare cos, non riuscirai a convincerlo. Non glielo dico! Perch quando Luca partito lui non si opposto, anzi, era orgoglioso di vederlo andare, io non sono diversa da Luca, ho la stessa et e sono stata promossa come lui, quindi ho deciso, parto! Rientr nella sua stanza mentre il padre che aveva ascoltato tutto la seguiva: Dove vai tu? Vado al mare! Non vai da nessuna parte, hai capito!

No! Non ho capito, perch Luca si e io no, spiegamelo? Perch Luca un uomo. Ah.. lui un uomo. Ma smettila che differenza c! Lhai lasciato andare negli Stati Uniti per venti giorni con degli sconosciuti e non te ne sei preoccupato. Invece, con me che vado a trecento chilometri di distanza, a casa delle mie amiche, per soli quattro cinque giorni, fai tutto questo casino. Ti sembra giusto? Non ti permettere di parlarmi con quel tono, hai capito! Luca diverso! Tu non vai da nessuna parte! Discussione chiusa! Se vuoi fare tutto quello che vuoi esci da questa casa, ma non ti permettere di rientrare perch troverai la porta chiusa! E riusc nervosissimo. La madre era rimasta ad ascoltare tutti quei discorsi senza dire niente, aveva paura di contraddire il marito, ma facendo cos non aveva capito che si metteva contro la figlia perch non laveva protetta. Mai una parola a mio favore vero? Continua a fare la mummia, intanto lui ti tratta come una pezza da piedi, brava mamma! Chiuse la porta, ma la stessa venne supero riaperta dal padre con fare minaccioso, si scagli contro Loredana e le diede uno schiaffo molto violento sul viso dicendo: E questa leducazione! E il rispetto che ti abbiamo insegnato? Ringrazia che sono buono, altrimenti te le suonerei di santa ragione. Afferr la madre per un braccio e la trascin fuori dalla stanza. Era lennesima volta che prendeva uno schiaffo e dopo parecchio tempo non se lo aspettava, era rimasta immobile senza nemmeno proteggersi , lo guardava con occhi di sfida, era arrabbiata, molto arrabbiata. Chiuse la cameretta a chiave e si diresse verso il PC, Gorgia era ancora collegata e le mand un messaggio: <basta! Mi sono rotta! Parto con voi! Ci vediamo sabato mattina a casa tua. <sei sicura? Ma cosa ti hanno detto?>

<le ho prese. Ma non me ne frega niente, sono maggiorenne.> <le hai prese? E poi cosa ti ha detto?> <che se vengo con voi non posso pi rientrare, ma non minteressa, vengo lo stesso!> <dai riflettici, tanto abbiamo ancora due giorni di tempo, pensaci bene.> <ci ho gi pensato e non cambio idea, vengo con voi!> <non che poi fa casino con i miei?> <non credo che arrivi a tanto.> <come vuoi.. speriamo bene.. ok vado a dormire, ci vediamo domani ciao> <ok a domani, buona notte.> Spense il PC e si mise a guardare i suoi vestiti per scegliere quelli da portare, ad uno ad uno li appoggi sul letto e li sistem tutti vicini. Era furiosa, era sempre stata brava, mai un problema, mai una stupidaggine e una volta che chiedeva una cosa, le aveva pure prese. La rabbia per quelle parole e per quel gesto non le andavano proprio gi. Dopo una notte insonne, si alz per andare in bagno e uscendo vide suo padre con il giornale in mano che lo leggeva davanti alla sua tazzina di caff ormai freddo. Le pass davanti senza salutarlo, il padre guard sua madre e disse: Adesso, non saluta nemmeno pi! Brava! Leducazione non esiste pi in questa casa. Mah Scuoteva la testa senza rendersi conto di quanto era diventato pesante. Rimase in bagno sino a quando sapeva di non rincontrarlo e and a vestirsi. Non disse una parola nemmeno a sua madre e usc. Si rec da Giorgia e Francesca con uno zainetto con dentro alcuni vestiti che voleva fare portare dalle sue amiche dato che non poteva partire con il trolley e si mise a parlare delle sue intenzioni: Tenete, questi vestiti portateli voi per favore, dopo il mare non ritorno a casa. Ma sei matta! E dove vai?

Ho un po di soldi da parte, vado a Roma da mio fratello, almeno lui mi capir. Ma almeno lo hai avvisato? No! Se glielo dico mi dice di no, invece quando mi vedr l, non potr impedirmelo. E per luniversit come fai? Se potr la far l, altrimenti mi metter a lavorare, cosa devo fare? A casa non posso pi vivere. Pensaci bene, stai attenta a quello che hai intenzione di fare perch potresti pentirtene. Sai, facile dire non torno pi e se poi ti penti? Piuttosto che tornare guarda, mi metto a fare lelemosina. Memorizzarono le canzoni nel loro ipod e sino alla sera rimase in loro compagnia senza telefonare a casa per avvisare del ritardo. Quando si ripresent a casa erano ormai le undici di sera, ad aspettarla cera il padre, quando la vide entrare, si alz dalla poltrona e disse: Non ti rendi conto che non puoi fare quello che vuoi vero? Non te ne rendi conto! Bene, dora in poi faremo in modo diverso, intanto dammi le chiavi di casa, poi domani vedrai il resto! Ringrazia che tardi se no vedevi come le prendevi! Senza battere ciglia, diede le chiavi e and in camera sua chiudendosi a chiave. Tir fuori il suo zaino e ordinatamente inser gli altri vestiti che aveva messo da parte, mise la sveglia del telefonino alle sei e si sdrai felice per la partenza. Non aveva nessun timore di quello che potesse pensare suo padre, ormai lo odiava e non lo sopportava pi, era furiosa. Al mattino, leccitazione la fece alzare prima dellallarme della sveglia, ruppe il suo salvadanaio che era pienissimo di soldi e si prepar in assoluto silenzio, poi apr la finestra della sua cameretta e usc da quella casa che ormai le stava stretta. Sincontrarono in stazione ed alle otto in punto partirono per Riccione.

Sul treno ricevette una telefonata dalla madre, ma non volle rispondere e le invi un messaggio: <ciao, scusa ma non posso rispondere ti chiamo tra unoretta.> La risposta immediata fu: <ho visto il tuo armadio, sei stata una pazza! Tuo padre partito in macchina per venirti a prendere.> Cazzo, mio padre partito per venirmi a prendere!? E adesso cosa faccio? Se mi prende in stazione mi gonfia, qual la prossima fermata? Francesca rispose: Porca miseria, mi sembra Forl! Ok scendo l! E poi cosa fai! Dove vai! Non lo so, mi verr in mente qualcosa, mi raccomando non dite che ero con voi. Stai attenta mi raccomando, mandaci una sms appena arrivi da qualche parte ok? Non vi preoccupate, so quello che faccio. Prepar il suo zaino e vi gett dentro i vestiti che aveva dato a Giorgia e di tutta fretta si spost verso la porta del treno. Salut le sue compagne e dopo qualche minuto scese a Forl. Una cittadina per lei sconosciuta, si mise a guardare gli orari dei treni per Roma e acquist il biglietto. Era nella piccola stazione, seduta ad aspettare un treno che sarebbe arrivato dopo un paio dore, pensava a suo padre che era partito e si chiedeva: <<perch non mi lascia vivere, perch!>> Prese il telefonino scrisse un messaggio a sua madre: <ti scrivo per dirti che sono andata via perch non lo sopporto pi quel mostro, e so per certo che cos anche per te. Sono stufa di prenderle ed essere trattata da idiota e sono stanca di vedere come tratta anche te.

Non torner pi a casa sino a quando ci sar lui, anche se so che per questo gesto se la prender con te, ma credimi, non ce la faccio pi. Lascialo ti prego, lascialo! E un pazzo e lo sai. Mi dispiace mamma Ciao.> Mentre era assorta nei suoi pensieri, le si avvicin un ragazzo anchegli con lo zaino che le chiese: Hai da accendere? Si! Tieni. Le diede laccendino e lui gentilmente gli offr una sigaretta, lei la prese sorridendo e disse: Grazie! Io sono Loredana tu? Piacere, Andrea, dove vai? Non lo so, adesso a Roma, poi vedr? Come, non sai dove andare? E una storia lunga, decider strada facendo. Tu dove vai? Vado allElba. Bella, non ci sono mai stata, ma me ne hanno parlato bene. Hai qualcuno la? No! vado per lavoro, sono un bagnino e vado in un villaggio a Marina di Campo. Caspita che bello! Cercavano solo un bagnino? Veramente avevano bisogno di una animatrice e la sto aspettando, ma non so se viene, ha problemi con il suo ragazzo, quindi non credo che verr. Se non viene se vuoi puoi sostituirla, loro si fidano di me e non ci saranno problemi se porto unaltra ragazza. Sei gentile, ma non so cosa dovrei fare. Cosa pensi che faccia un animatore, si diverte , fa casino e dorme poco. Ma pagano? Certo! Si guadagna circa quattrocento euro al mese in pi c vitto e alloggio. Ma posso chiederti una cosa? Si certo!

Sei scappata di casa? Sai non vorrei casini! Tranquillo, sono maggiorenne e voglio vivere un po come capita, sono stanca della solita routine. Allora se non viene Katia posso contare su di te? Si! Penso che mi divertir. Bene, allora dobbiamo solo aspettare unoretta, dopo di che cambi il biglietto e vieni. Ok? Grazie! Sei proprio gentile. Lo squillo del suo cellulare la fece sobbalzare, era sua madre, lei lo guard e chiuse la telefona. Non era contenta di averlo fatto, ma sperava in qualche modo che il silenzio e la preoccupazione per sua figlia le desse la forza ed il coraggio di ricominciare a vivere. Trascorsero quellora conversando, cercando di conoscersi meglio e finalmente cambi il suo biglietto. Guardava Andrea e le sembrava un angelo caduto dal cielo per aiutarla. Era molto simpatico e gentile, ventanni, iscritto alluniversit in architettura e dal modo di fare le dava limpressione di sapere il fatto suo, si sentiva protetta. Presero il treno per Piombino e durante il viaggio si scambiavano occhiate molto sensuali, si piacevano, per non avevano fatto niente per accelerare un approccio diverso da quello appena iniziato. Alle cinque del pomeriggio erano sul traghetto per LElba. Si spostarono sul ponte mangiando un panino appena acquistato al bar della nave e guardando i gabbiani lei disse: Se potessimo volare, che uccello vorresti essere? Che strana domanda, dunque un uccello.. forse vorrei essere un Aquila, tu? Io un cigno, bello, elegante e tranquillo. Quindi.. tu sei.. un tipo.. forte perch hai risposto aquila, poi sei.. sei solitario e cacciatore. Ma mi stai psicanalizzando?

Ma noo! Stavo solo scherzando. Continuando la strana discussione Andrea disse: Per vero! Mi piace essere un cacciatore e non una preda e a volte mi piace stare con la mia solitudine. Brava hai capito subito come sono fatto. Quindi dalla tua risposta dovrei capire che sei testarda, ami la compagnia, lacqua e vuoi tanti figli. Giusto? Apparte i figli il resto giusto. Bravo! Hai subito capito. E non da tutti. Ma con chi credi di avere a che fare. Io sono sveglio, molto sveglio! Lavevo capito appena ti ho visto, per questo ti ho seguita. Ha solo per questo? Non perch sono carino, simpatico, interessante e.. Narciso E scoppiarono a ridere. Ad un tratto, ripensando a tutta la giornata, decise di chiamare le sue amiche per conoscere tutto quello che era accaduto con suo padre. Ciao Francesca, tutto bene? Ciao, ma dove sei sparita!? E venuto tuo padre, era incazzatissimo. Se l presa con noi dicendoci che ti abbiamo traviata e poi rimasto fuori di casa per tre ore perch pensava che ti eri nascosta. Poi tornato e ci ha minacciato, se non le dicevamo doveri ci denunciava. Davvero ha fatto tutto questo casino? Si! Ma tu adesso dove sei? Incredibile! Non posso dirvelo, perch o paura che vi scappi. Ma vi dico che sono al mare e lavoro come animatrice. Ma dai. Che bello, ma come hai fatto a trovarlo cos in fretta. Ho trovato un angelo.. Mi dispiace per mio padre, che stronzo. Scusatemi. Dai ci sentiamo in un altro momento. Hai detto un angelo? E carino? Molto carino!

Ok! stai attenta! Per chiama subito tua madre che preoccupata, continua a chiamarci perch vuole avere tue notizie. Adesso lo faccio, ciao ragazze. Ciao, Lori. Decise di chiamare la madre: Ciao mamma. Ciao amore. ma lo sai cosa mi hai fatto passare? Ma dove sei? Tuo padre ti ha cercato dappertutto, se ti trova, ti ammazza di botte! Torna a casa prima che ti trovi lui. Sono preoccupata, dimmi almeno dove sei o dove stai andando. Mi dispiace mamma, ma ti prego, non chiedermi pi di tornare, non lo far! Scusa, ma non posso pi fare questa vita, preferisco morire piuttosto. Adesso sto bene, e voglio che non ti preoccupi pi per me, perch ho trovato lavoro. Come hai trovato lavoro!? Non ci credo! Dove sei? Non te lo dico, non insistere, comunque non torno a casa, mi sono rotta! Voglio vivere! Hai capito? VOGLIO VIVERE! Ti saluto mamma, ti voglio bene, ciao. E riagganci. Problemi? Soliti genitori. Il telefonino continuava a squillarle e dopo la terza chiamata lo spense. Finalmente alle sette di sera erano nel villaggio. Era molto grande, composto da bungalow e tende, una bella zona centrale con un piccolo anfiteatro dove si svolgevano gli spettacoli. Le piaceva e dopo essersi presentata allo staff le diedero la divisa e una stanza in condivisione con tre ragazze. Accompagnata da Antonella, appoggi la sua roba ed usc per farsi un giro.

Mentre esplorava il villaggio, ritrov Andrea che le chiese di andare in spiaggia. Si tolsero le scarpe da tennis e sincamminarono sulla sabbia si no a bagnarsi i piedi. Lacqua era calda e la sensazione di libert fece chiudere gli occhi a Loredana, felice di essere in quel posto meraviglioso. Al largo, cerano delle barche a vela illuminate e guardandole disse: Chiss come deve essere bello dormire su quei velieri, sono uno spettacolo! Gli occhi di Andrea si fecero malinconici e disse: Si sono molto belli, io ci sono stato lanno scorso, il vecchio proprietario del villaggio ne aveva una. Ogni anno a turno invitava gli animatori e gli faceva fare una giornata di relax. Era proprio un signore, poi a settembre ha avuto un malore a bordo e dopo qualche giorno ci ha lasciato. Ci manca molto, era proprio un signore in tutti i sensi. Era un grande! Bella storia. Rimasero ancora un po a godersi quella serata calda e particolare, si sdraiarono a guardare il cielo senza luna illuminato solo dalle stelle che svanivano allorizzonte. Dopo quel momento di svago, rientrarono e si sedettero nellanfiteatro per vedere lo spettacolo dei loro nuovi amici colleghi; giochi, cabaret e infine balli sino a tarda notte. Verso le tre del mattino conobbe tutto lo staff e le venne assegnata la mansione da svolgere dal giorno dopo. Si doveva occupare dei bambini, farli giocare, disegnare e divertire. E facile pensava e and a letto tranquilla. Al mattino alle otto era gi nella sua postazione, Barbara che sarebbe partita il giorno dopo, le doveva insegnare tutte le cose che avrebbe dovuto fare durante la giornata, lei, da brava apprendista las coltava con attenzione. Inizi cos una nuova vita, i bambini non erano molti, variavano dai quattro agli otto anni ed erano abbastanza tranquilli, per lei era una pacchia.

Alla sera del primo giorno si riun con lo staff e inizi a prendere confidenza con lanfiteatro, avevano organizzato uno spettacolo e lei avrebbe dovuto partecipare, cos le diedero il testo che doveva imparare a memoria. Andrea avendola vista preoccupata decise di tranquillizzarla: Non sarai mica preoccupata vero? Un po! Non lho mai fatto prima! Non ci vuole niente! Sono spettacolini, non devi preoccuparti, qui nessuno ti giudica, vogliamo solo divertirci. Sei sicuro? Se te lo dico!? Stai calma, ci vediamo dopo lo spettacolo, cos ci leggiamo la parte, ma stai tranquilla, tanto non per questa sera, questo il programma di sabato prossimo, quindi abbiamo cinque giorni di prove. Piuttosto, devi imparare i balli di gruppo, quindi muoviti, vai sotto il palco e fai quello che faccio io. Le prese la mano e la trascin sotto il palco e si mise a ballare, Loredana dopo qualche secondo inizi a seguire i suoi movimenti senza nessun problema, anzi, lo faceva con molta sensualit e tutti i ragazzi del villaggio la circondavano per attaccare discorso. Era molto bella e aveva attirato un mucchio di gente attorno a se, Andrea a quel punto, le prese la mano e tirandola la trascin dietro i camerini, le si avvicin sino a sfiorarle il naso e la baci. Lei, lo avvolse tra le sue braccia e si lasci trasportare. La sua gentilezza e la sua disponibilit aveva in qualche modo attirata a se il suo angelo ed era contenta che lui lavesse scelta. Dopo qualche minuto corsero in spiaggia e Andrea le chiese: Ci facciamo il bagno? Lei senza pensarci, inizi a spogliarsi gridando: Lultimo che entra in acqua paga da bere. In tutta fretta, si tolsero la divisa da animatori e si gettarono in mare contemporaneamente.

La spensieratezza di quel momento e la voglia di vivere che solo i ragazzi possono trasmettere, coinvolse tutte le persone che erano in spiaggia, sembrava il mare a ferragosto. La pelle doca dei due corpi li invogliava a toccarsi per cercare di scaldarsi a vicenda e cos dopo qualche esitazione dovuta ai brividi si lasciarono andare in una calda fusione. Erano raggianti, appagati da quel momento e felici di essersi scelti. Usciti dal mare, si vestirono in tutta fretta mentre il freddo li faceva balbettare, corsero nel bungalow di Loredana e si asciugarono. Erano soli e i loro sguardi si erano fermati a quel momento particolare avuto in acqua, e senza pensarci un secondo ricominciarono ad amarsi con passione. Loredana era felice, era il suo secondo rapporto e le era piaciuto. Non aveva avuto una bella esperienza con Carlo il suo ex e la paura di provare ancora dolore laveva fatta irrigidire con i ragazzi che aveva conosciuto subito dopo. Ma la tenerezza di Andrea laveva fatta sciogliere e finalmente aveva capito cosera lorgasmo. Dopo qualche ora trascorsa a baciarsi e chiacchierare si addormentarono. Camilla, Veronica e Antonella sue amiche di stanza, quando entrarono li videro abbracciati insieme e notando la tenerezza di quellunione decisero di non svegliarli. Al mattino erano nella stessa posizione e dopo essersi scusati con le amiche si diressero al bar per la colazione, subito dopo andarono nelle loro rispettive postazioni. Era il secondo giorno di lavoro ed era sola, aveva imparata da Barbara come comportarsi e seguiva la linea stabilita. Tranquilla, come se avesse fatto da sempre quel lavoro e veniva apprezzata dai genitori per la dolcezza con la quale si poneva ai bambini. Dopo vari giochi li accompagnava in spiaggia e li faceva giocare con la sabbia costruendo castelli e piste in cui li faceva gareggiare con le palline, poi li accompagnava in acqua per un bel bagno. Alla una era libera.

Doveva ritrovarsi con tutti i colleghi nel ristorantino per un meritato pasto e durante il percorso riaccese il suo cellulare e chiam Giorgia: Ciao bella! Ciao Lori! Come stai? Da Dio! E bellissimo! Ho un lavoro che mi piace, un ragazzo e Interrotta si ferm: Ma dai e com? come si chiama? E Bellissimo! E si chiama Andrea. Sono contenta, sai, laltro giorno mi ero preoccupata molto, non credevo che riuscissi a risolvere subito tutto, ma dove sei? Ok! te lo dico, sono a Marina di Campo, e lavoro al villaggio Oasi. Ma non dirlo a nessuno. Ho avuto fortuna, Andrea stato fantastico, appena ci siamo conosciuti in stazione c stato subito feeling, non so come spiegarlo, merito suo se sono qui. E con tuo padre? Non me ne frega niente! Lo sai che stato a casa nostra e ha litigato con i miei incolpandoci di averti trascinato? Che stupido! Non credevo arrivasse a tanto, lo odio! Mi dispiace Giorgia, scusa. Ma che scusa! Hai fatto bene! E proprio uno stronzo! Per se fossi in te chiamerei tua madre, mi sa che se l presa con lei. Davvero! La chiamo subito. Ok Giorgia dai un bacio a Francesca ci sentiamo. Ciao. Ciao e stai attenta mi raccomando. Grazie, ciao. Digit il numero della madre: Ciao mamma. Ciao amore. E vero che le hai prese?

Non ti preoccupare. Brutto bastardo! Lo ucciderei! Cosa ti ha fatto? Niente lascia stare. E lo difendi ancora? Smettila di proteggerlo! Tu, stai bene? Non ti preoccupare per me, voglio che vai dalla nonna qualche giorno, non puoi restare ferma a prenderle. Cos questa volta mi fa fuori veramente. Mamma, hai quarantanni! Sei bella! Ma come fai a stare con lui che non si degna neanche di guardarti da anni. Me lo dici chi te lo fa fare? Non posso lasciarlo! Gli ho gi fatto male una volta e ne morirebbe se lo facessi ancora. Ma cosa vuole dire che gli hai gi fatto male una volta, Quando! Io non ne so nulla! Coshai fatto di tanto grave? Niente, ho sbagliato a parlare. Non vero! Mi nascondi qualcosa! Dimmelo! E una storia che ho voluto dimenticare, non ne parliamo pi. Adesso, dimmi dove sei ti prego. Se te lo dico lo lasci? Dai smettila, ti sembra una cosa facile? E semplicissimo, prepari la valigia e vai! Non devi fare altro. Non posso farlo adesso! Allora sai cosa ti dico? Quando non sarai pi con lui te lo dir! Mi dispiace, ma sino a quando gli permetterai di metterti le mani addosso, non mi vedrai! Hai capito! Ti voglio bene mamma, ciao. Chiuse la telefonata mentre i suoi occhi si gonfiavano di lacrime. Era stata dura, ma non poteva fare altro per convincerla e si angosciava per questa decisione, ma a furia di riflettere si auto convinceva che aveva fatto la cosa giusto. Cos decise di avvisare suo fratello e le invi un messaggio:

<Ciao Luca, sto bene e non ti telefono perch non voglio menate da te. Ho parlato con la mamma e sono preoccupata perch pap la picchia. Parlagli tu per favore e digli di smetterla altrimenti non mi vedr pi. Ciao. Poteva rilassarsi sino alle quattro del pomeriggio e si mise a prendere il sole seduta davanti al bar centrale. Andrea le si avvicin e senza farsi vedere le diede un bacio. Lei lo guard e sorridendo disse: Oggi sono in piscina, tu ci sei o sei al mare? Al mattino sono al mare, nel pomeriggio in piscina. Stamattina ti ho vista con quei bambini, sei stata brava. Grazie, ma doveri? Ero in barca, non potevo muovermi, cra tutto il villaggio in acqua. Adesso devo andare, sai devo pulire i filtri etc.. etc.. che palle! Capisco, allora ci vediamo dopo. Ciao. Subito dopo, accompagn i bambini in piscina. Li seguiva e di tanto in tanto guardava Andrea. Era circondato da un sacco di ragazze che non facevano altro che farsi notare, ma lui era un professionista e rimaneva quasi insensibile da quelle attenzioni. Per tutto il pomeriggio era rimasta a guardare quelle ragazze che si avvicinavano al suo Andrea ma linsistenza di alcune per era tale che iniziava a darle fastidio. Andrea non faceva niente di male, ma ogni tanto doveva per forza di cose darle retta e questo la disturbava. Alla sera sincontrarono al ristorante e Loredana disse: Quante ragazze in piscina, vero? La guard stupito e rispose: Sono ragazzine, non sarai mica gelosa spero! Sono sviluppate per essere ragazzine come dici tu, ma ti stanno sempre addosso e questo mi fa pensare.

Non devi pensare a niente, stai tranquilla, non posso cacciarle, se lo faccio, cacciano me. Dai non ci pensare, piuttosto dopo andiamo a farci il bagno? Ti voglio credere, ok dopo i balli, il bagno. Fecero esattamente quello che avevano deciso ma questa volta trascorsero tutta la notte a coccolarsi in spiaggia. Nei due giorni successivi laffluenza dei vacanzieri aveva riempit o il villaggio e Loredana aveva dovuto triplicare le forze per reggere tutti quei bambini che la facevano impazzire. Dopo avere pranzato con Andrea e lo staff decise di rilassarsi al sole. Prese una sigaretta e prima di prendere laccendino si ritrov una fiamma pronta per accenderla. Si gir per guardare quella persona cos gentile e vide un signore molto elegante nellaspetto, brizzolato e con molta classe. Grazie! Prego! Bel sole vero? Ti ho vista con i bambini, ma che pazienza ci vuole!? E vero! Grazie! Chi suo figlio? No! Non ho figli! Era solo per dire, non penserai male spero? Sono entrato nel villaggio solo perch devo andare al mercatino, dato che sono rimasto senza rifornimenti in barca, e ho notato la tua calma, tutto qua? Scusami ancora, non voglio che tu possa pensare male. Stava per andare via che Loredana lo ferm: Non ho pensato male, si vede benissimo che una persona seria. Mi chiamo Loredana, piacere. Lui le strinse la mano e rispose: Meno male! Comunque io sono Giorgio Torregiani. Vuoi bere qualcosa? Si un caff grazie. E quale la sua barca? Quel veliero!

Caspita, complimenti. Un sogno per chiunque! Grazie, il mio gioiello! Dopo avere consumato, Giorgio si alz e salutandola le disse: Se vuoi visitarla, mi trovi in rada per due tre giorni. Buon lavoro. Grazie, ci penser! Arrivederla. Mentre si allontanava lei continu a guardarlo incuriosita. Dopo il caff and in piscina con i suoi bambini. Alcune ragazze appena arrivate, giravano attorno ad Andrea e si comportavano senza ritegno pur di farsi notare da lui. Ad un certo punto, Loredana, stufa di quella situazione si avvi verso il suo ombrellone e diede un bacio ad Andrea. Lui per si arrabbi per quel gesto: Ma sei matta? proibito! Non possiamo baciarci durante lorario di lavoro! Non farlo pi! E si gir seccato. Rimase di stucco e con la coda tra le gambe torn dai suoi bambini. Era scocciata per come glielo aveva detto. Finito lorario consegn i figli ai genitori e si incammin verso il suo bungalow per cambiarsi. Incontr sulla strada Camilla e le raccont il fatto, dopo averla ascoltata rispose: Loredana, scusa se te lo dico, per meglio che tu sappia c hi Andrea. Lei la guard incuriosita e lascolt. Conosco Andrea da due anni, e ti posso garantire che uno che piace. Ogni stagione cambia una decina di ragazze, dopo averle scopate si stanca e ne cerca altre. Mi dispiace dirtelo, ma non devi fare troppo affidamento di Andrea, fatto cos. Ma non mi sembra che sia cos E appena arrivato, vedrai tra qualche giorno.

Non ti racconto bugie e sai perch? Ci sono cascata anchio. Camminava a testa bassa ed era delusa da quello che le aveva detto e disse. Che schifo! Non me lo aspettavo! Che stupida! Mi sono fidata di lui ed ho sbagliato. Che stupida! Dai non fare cos! Mi dispiace avertelo detto, ma meglio che tu sapessi prima di perderci la testa come ho fatto io, n on credi? Grazie Camilla, sei unamica. Entrarono nella loro stanza e dopo la doccia ed il cambio uscirono per la cena. A tavola Andrea si sedette vicino a Loredana, ma lei si alz e si mise in un altro posto. Lui la guard stupito ma non disse nulla. A fine pasto, le si avvicin chiedendole: E successo qualcosa? Spiegamelo tu? Non capisco, cosho fatto? Ah non capisci? Chi hai puntato di quelle che erano in piscina? Chi ti vuoi scopare oggi? Perch parli cos!? Non mi interessa nessuna, ci sei tu? E sino a quando? Un giorno, due? Dimmelo sino a quando? Continuo a non capire, ma chi ti ha messo in testa certe cose? Lascia stare, ormai ho capito come sei fatto e dovevo aspettarmelo, eri troppo gentile e dovevo capire che lo facevi con uno scopo, lasciami stare! Continuo a non capire! Mi dispiace che pensi questo, ma ti giuro che non lho fatto perch volevo scoparti. Mi piaci, ecco perch mi sono avvicinato. Tutto qua, non c altro. Ascolta Andrea, ho sentito che fai un sacco di conquiste e che poi le getti via. Non voglio essere trattata cos, preferisco smettere subito, punto e basta!

Che stronzate! Ma chi ti ha raccontato certe cazzate! Ah. Forse ho capito Camilla vero? Quella stronza, dovevo aspettarmelo. Appena ho visto che cera anche lei dovevo capirlo che faceva di tutto per rompermi le palle, ma questa volta ha chiuso. Questa volta le faccio passare la voglia di rompere. Lei non centra niente! Sono io che ho sbagliato, non mi era mai successo, ti saluto, devo studiare. Andrea rimase immobile a guardare Loredana che si allontanava e si volt in cerca di Camilla. Entr nel camerino e appena la vide le salt addosso dicendole: Brutta stronza, hai inventato un sacco di balle perch non sopporti che io non ti ho mai cercato. Vuoi sapere perch? Mi fai schifo! Mi hanno persino raccontato che sei sporca e puzzi. Devi smetterla di intrometterti nella mia vita hai capito? Brutto bastardo, ma come ti permetti di dire una cosa del genere, adesso ti faccio vedere io cosa ti succede. Cosa mi succede adesso! Mentre alzava un braccio e le mollava un schiaffone in pieno viso. Questo solo lacconto, se continui ti gonfio com e un gommone. Vaffanculo stronza! Usc dalla stanza nervosissimo mentre Camilla perdeva sangue dal naso. Chiam il capo animatori e gli raccont tutto. Qualche minuto dopo Andrea era licenziato. Prese la sua roba e senza fermarsi a parlare con Loredana, part. Camilla rientr in bungalow e si sdrai per il dolore al naso, Loredana le si avvicin chiedendole: Ma cosa ti successo? Avrebbe voluto dirglielo ma sapeva che se lo avesse fatto lei le sarebbe corsa da Andrea e cos rispose: Sono caduta.

Dai metti questo fazzoletto bagnato, adesso ti passa. Devo fare una telefonata, riposati ci vediamo tra poco. Usc dalla stanza e sincammin nervosamente verso la spiaggia. Non doveva telefonare, ma voleva stare da sola e seduta in riva al mare ripensava ad Andrea. In cuor suo sperava di ritrovarselo accanto a lei mentre cercava di convincerla che non era vero niente. Si continuava a voltare verso il villaggio nella speranza di vederlo, ma lui non cera. Sentiva la musica dellanfiteatro e dopo parecchi minuti decise di andarci per sfogarsi ballando. Entr in pista e inizi ad agitarsi senza rivolgere nessuno sguardo ai presenti, era come in estasi, si lasciava trasportare dalla musica e ballava senza sosta. Era sudata fradicia e non riusciva a fermarsi, ad un tratto una voce la svegli: Ma quanta energia? Fermati! Altrimenti domani come lavori. Lei apr gli occhi e vide Giorgio. Scusi! Ma volevo sfogarmi. E che problema pu mai avere un bella ragazza come te? Ho una vita tempestosa. Dai fermati! Vieni che ci beviamo qualcosa. Si sedettero e dopo avere ordinato da bere si misero a chiacchierare. Loredana, ognuno di noi ha problemi, ma bisogna affrontarli, non si pu scappare come stai facendo tu. Cosa pensi che ballando sino allo sfinimento i problemi svaniscono? No! non lo fanno, quindi rilassati e respira con calma, quando ti sei ripresa se vuoi mi racconti tutto, altrimenti non fa niente, ok? Lei annu e si mise a bere. Dopo qualche minuto di silenzio disse: Posso darti del tu? Certo! Dimmi?

E ancora valido linvito per visitare la barca? Certo! Sono un uomo di parola! Posso vederla adesso? Lui la guard sorpreso e rispose: Andiamo! Si alzarono e si diressero verso il suo tender. Tolse la cima che lo teneva legato e si avviarono verso il veliero. Mentre si avvicinavano lo vedeva diventare sempre pi grande. i suoi tre alberi erano altissimi e vederlo illuminato era ancora pi bello. Salirono a bardo. Il pavimento in tek era pulitissimo, il salone in legno era arredato con divani in pelle bianca . A bordo cera una coppia di filippini che lo salutarono e si misero subito al suo servizio, lui li conged dicendo che avrebbe pensato lui alla sua ospite. Che meraviglia! Ma come un hotel a dieci s telle, bellissimo! Mentre lei si guardava attorno, Giorgio sorridendo per quei complimenti preparava un drink. Adesso te lo faccio visitare. Non vedo lora, adesso capisco perch tutti i ricchi possiedono uno Yacht si godono la vita beati loro, e beato te Giorgio. Questo, non uno yacht un veliero, la differenza notevole non credi? Ma sono due navi giusto? No! gli altri vanno a carburante inquinano e basta avere la patente per poterli manovrare. Il veliero invece, viaggia con il vento e quando le vele sono spiegate si sente solo il rumore della scia che provoca, senza inquinare. Ci vuole un equipaggio per potersi muovere e si pu navigare per intere settimane senza fermarsi a fare il pieno. Hai capito la differenza? Quindi, se tu volessi partire adesso, cio subito, non potresti perch non hai lequipaggio?

Potrei muovermi lo stesso, ma utilizzando solo una parte delle vele, ma sempre meglio essere al completo. E quando vai a farti un giro? Appena trovo la compagnia giusta, ma forse lho gi trovata! Vuoi venire? Lei lo Guard in faccia e disse: Non credi che sia troppo piccola per provarci? Non ci sto provando, so di avere pi del doppio dei tuoi anni e non mi permetterei di toccarti, lho detto solo perch si capisce che hai dei problemi e volevo farteli passare. Scusa Giorgio, ma non ci credo! Sei gentile, ma io non sono stupida. Facciamo cos, ti faccio una proposta, domani partiamo per una settimana. Se ci provo, ti pago quello che avresti guadagnato in sei mesi di lavoro nel villaggio. Ci stai? No! grazie, anche perch potrei rimetterci il lavoro e dopo come faccio? Se perdi il lavoro, ti pago i tre mesi della stagione: Lofferta allettante, ma non sono quel tipo di ragazza. Facciamo cos, Quella, sar la tua cabina, ti potrai chiudere a chiave o avere la filippina in camera con te. Io ti scrivo quello che ti ho detto come se fosse un contratto di lavoro. Va bene? Scusa, mettiamo che sei una brava persona e non ci provi, perch mi daresti tre mesi di stipendio? Per la compagnia! Non ti sembra una bella cosa la compagnia? Oddio. Mi sento in imbarazzo, cosa penseresti di me se rispondessi si? Penserei che sei furba! Guadagnare tre mesi in una settimana non da tutti! Non dimenticarti che faresti una vacanza su un veliero a tre alberi, il massimo del massimo!

Come faccio a dire di no! Rispondi ok! Lo guard qualche secondo e rispose: Per scrivi tutto? Si avvicin e stringendole la mano rispose: Daccordo! Adesso ti scrivo quello che ho detto. Lei sorrideva, non poteva crederci che era sulla barca e avrebbe potuto trascorrere una settimana da signora, servita e riverita, non aveva paura, era convinta che era una brava persona. Poi le venne in mente Andrea e disse: Forse meglio di no! Ormai hai firmato, e un patto un patto! Ma ho un problema!? Daccordo, se non puoi. Ma si chi se ne frega! Ok, vengo! A che ora domani? Di solito partiamo attorno alle nove, quindi mander qualcuno a prenderti a quellora, per adesso devi rientrare devi preparat i le tue cose. Chiam Lin e chiese di riaccompagnarla. A domani Loredana, buona notte. Grazie Giorgio, a domani! Rientr in camera e raccont il tutto alle sue amiche che rimasero a bocca aperta. Come? Vai in barca con quel bellissimo signore? Non una barca, un veliero. Si! Con lui! Domattina mi vengono a prendere. Camilla molto seccata disse: Ma ti sei scopata anche lui? Ma sei matta? Ma cosa stai dicendo! Non ci sarebbe niente di male, prima lhai fatto con Andrea, quindi possibile che tu labbia fatto anche con quello!?

Brutta stronza! Allora sei gelosa! Non era vero niente delle storie che mi hai raccontato di Andrea vero? Eri solo gelosa! Stava per aprire la porta per raggiungere Andrea che Antonella disse: Mi spiace Loredana, ma dopo che ha colpito Camilla stato licenziato. andato via pi di tre ore fa. Che stronza! Ma quando ti guardi allo specchio non ti sputi in faccia! Cosa ti dice la tua coscienza? Come fai a do rmire la notte. Usc sbattendo la porta e si sedette sui gradini piangendo. Prov a chiamare al cellulare Andrea, ma era spento e questo la faceva innervosire ancora di pi. Dopo molto tempo rientr, si prepar lo zaino e si mise a dormire, ma continuava a pensare ad Andrea, non chiuse occhio. Erano le otto e quarantacinque e bussarono alla sua porta. Era pronta e usc. Aveva provato a rintracciare Andrea diverse volte senza risultato e questo laveva rammaricata, ma avvicinandosi al veliero decise di parlarne con Giorgio. Salutata dai quattro marinai, si accomod nella sua cabina, ripose il suo zaino e sal sul ponte. Giorgio lattendeva seduto davanti ad una abbondante buffet con il giornale in mano. Benvenuta a bordo, serviti pure. Grazie Giorgio, hmmmmm che meraviglia, posso prendere quello che voglio? Sorridendo Rispose: Certo! Mica te lo scalo dal contratto. Ascolta, sei libera di fare quello che vuoi, puoi prendere il sole, leggere un libro, sentire la musica o guardare la televisione, puoi fare quello che vuoi. Daccordo, adesso dove andiamo? Ci facciamo un giro attorno allisola di Monte Cristo e se vuoi possiamo fermarci per fare un bagno. Sai nuotare spero?

Si! Certo, non vedo lora di buttarmi. Fece la colazione e passeggiando sul ponte, si mise a guardare i marinai che manovravano le vele. Poi riprov a chiamare Andrea ma ancora niente. Cos decise di chiamare le sue amiche a Riccione: Ciaooo! Ciao Lori, che voce estasiata, dove sei? Indovina un po!? Sono su un veliero a tre alberi e sto andando allisola di Monte Cristo. Ti rendi conto? Ma come hai fatto! Non che ti stai buttando via vero? Sai che non lo farei mai! E il mio periodo fortunato, tutto quello che tocco diventa oro, senza fare niente di male, credimi! Hai sentito ancora mia madre? No! sono felice per te, ma adesso puoi raccontarmi dove sei? Cosa fai? Ti prego, non stiamo pi nella pelle. Daccordo. Raccont tutta la storia e dopo parecchi minuti le salut. Poi rientr nel salone e disse: Giorgio, posso chiederti di ascoltarmi un attimo? Certo! Dimmi! Ti volevo parlare di Andrea. Ti ascolto! Raccont tutta la vicenda e appena ebbe finito Giorgio le disse: Hai provato a fermarlo? No! Non ho fatto in tempo, era gi andato via. Sono stata una stupida vero? No! la stupida quella Camilla, mi dispiace. Loredana era sempre pi stupita della sua gentilezza e avvicinandosi le diede un bacio. Grazie Giorgio! Di avermi ascoltato, ho apprezzato veramente il gesto. Grazie!

Vorrai mica farmi perdere la scommessa con queste avance! Era solo un bacio innocente di gratitudine. Lo so! Scusami, ma devo fare una telefonata di lavoro. Si alz e and nella sua cabina. Dopo circa una mezzoretta rientr sul ponte e disse. Dovremmo essere vicini allisola, vieni! Monte Cristo era bellissima, con quella alta montagna che si innalzava in mezzo al Tirreno era uno spettacolo della natura. Il mare nella sua trasparenza faceva intravedere un fondale colmo di pesci e la voglia di fare il bagno li trascin a tuffarsi dal veliero ancora in movimento. Lacqua alla giusta temperatura li aveva trasformati in pesci, nuotando senza sosta. Poi raggiunto il fondale basso, iniziarono a schizzarsi lacqua come due bambini. Nel frattempo il veliero si era fermato. Rimasero immersi nel mare per unoretta parlando del pi e del meno, e quando le mani indicavano che erano stati troppo a mollo, risalirono a bordo. Che bello! Non avevo mai fatto un bagno con un mare cos. Grazie. Grazie. Grazie. Giorgio. Lui era felice di averle fatto provare quella sensazione di meraviglia, le si avvicin e questa volta le diede lui un bacio in fronte. Guarda che perdi la scommessa! Tranquilla, non la perdo. Dopo la doccia si misero a mangiare sul ponte allombra del tendalino. Aragosta e caviale per pranzo avevano lasciato di stucco Loredana che non aveva mai assaggiato nulla del genere e disse: Ma tu mangi sempre in questo modo? No! perch?

Cos! Sembra che tu lo faccia per fare colpo. Ma ti ho gi detto che sei troppo grande per me e quindi non vorrei che in qualche modo tu volessi convincermi con tutte queste attenzioni. Mi piace la tua schiettezza, ma non sono io a decidere cosa cucinare, il cuoco sa quello che c in dispensa e sapendo che mangio tutto, prepara quello che gli pare. Ma se preferisci una cucina diversa, basta che tu chieda? Scusa! Che figura di emme. Non ti preoccupare, approposito in serata ci spostiamo verso la Sardegna, ti v? E me lo chiedi? Non lho mai vista! Non vedo lora di tuffarmi come prima. Si, ma questa volta aspetta almeno che fermi la barca ok? Ok!? Consumarono il loro cibo e subito dopo si sdraiarono a prendere il sole. Lei con il suo ipod si mise ad ascoltare la musica, con gli occhi chiusi a godersi unestate che non avrebbe mai pi dimenticato. Giorgio invece dormiva. Dopo un paio dore di rilassamento squill il telefono di Giorgio, lui si alz a rispondere. Quando ebbe finito torn sorridente da Loredana: Andrea sta ritornando. Lei lo guard e rispose: Come sta ritornando? Come fai a saperlo? Ho parlato con il proprietario del villaggio, gli ho detto che volevo parlare con Andrea e mi sono fatto dare il numero, lho chiamato e gli ho spiegato tutto. Davvero hai fatto tutto questo? Certo? E perch lavresti fatto? Non potevo sopportare quel tuo visino triste, ti basta? Non ci posso credere.

Grazie! Grazie! Grazie! Lui sorrideva perch laveva resa felice, ma subito dopo si sent chiedere: Scusa! Posso chiederti una cosa personale? Se devi! Sei mai stato sposato? O hai convissuto con qualcuno? Non sono mai stato sposato e non ho nemmeno convissuto, ho avuto diverse storie, ma non mi sono mai fermato. Per sono stato molto innamorato, questo si! E come mai non hai continuato quella storia? E passato tanto tempo, era un amore impossibile. Si vede che sei stato innamorato, si capisci da come ne parli. Lo ero. Ma ormai non ci penso pi. Sei una bellissima persona, vedrai che troverai qualcuna che ti faccia di nuovo battere il cuore. E se non ci riesci tu porca miseria te la trovo io OK? Commosso rispose: Grazie! Ma guarda che io ho dei gusti particolari. Non ti preoccupare, so dove cercare. E di nuovo sorrisero. Verso sera, un altro bagno e poi una cena a base di carbonara, costata e patatine. Ohh finalmente si mangia. Hai visto che cuoco? Sa tutto, a volte penso che mi spii. Dopo cena un po di televisione ma lei era stanca morta, lo salut e and a dormire. Chiuse la porta della cabina, ma decise di non chiuderla a chiave, voleva capire se potesse fidarsi di Giorgio. Erano le cinque del mattino, Loredana si svegli perch il movimento del veliero la sballottava da una parte allaltra del letto. Si alz, aveva una nausea terribile, lo stomaco sottosopra e cercando di aggrapparsi sui corrimano riusc a fatica a salire sul ponte.

Il mare forza otto li aveva colpiti inaspettatamente e il forte vento aveva strappato una vela. Erano tutti al lavoro nella ricerca di stabilizzare la nave, lei entr alla cabina di comando e vide la preoccupazione dellequipaggio che faticava nel tenere la prua contro vento. Cosa fai qua! Vai in cabina. Mi sento male sotto. Allora aggrappati a quella colonna e non ti muovere. Mi raccomando tieniti forte. Il vento soffiava a fortissima velocit e il rumore delle frustate delle cime contro limbarcazione che si erano sganciate preoccupavano i marinai. Era un caos, Loredana guardava impaurita tutti i movimenti frenetici di quelle povere persone inzuppate dacqua che tentavano faticosamente di governare limbarcazione. Erano ormai diversi minuti che combattevano contro la forza della natura e finalmente riuscirono a portare sotto costa il veliero. Il movimento si attenuava gradatamente e dopo avere assestato limbarcazione finalmente si rilassarono. Avevano preso uno spavento, non cera nessuna previsione in corso del mal tempo e presi alla sprovvista avevano rischiato di affondare. Seduti con il fiatone, si asciugavano da tutta lacqua che avevano preso. Giorgio guard il suo equipaggio e disse: Grazie ragazzi! Senza di voi non so come avrei fatto. Adesso vi chiedo un piccolo sforzo e cio di portarci a Olbia perch dobbiamo fare sostituire la vela. Poi vi congedo per tre giorni. Grazie Giorgio, su ragazzi al lavoro. Si alzarono e si rimisero al lavoro. Loredana abbracci Giorgio e disse: Ho avuto paura. Lo so lo avuta anchio per te. Ma adesso siamo al riparo. Vai a letto ci vediamo pi tardi. Scese le scale e si gett sul letto sfinita dalla paura.

Quando si svegli erano fermi in porto. Si fece una doccia e dopo essersi vestita sal in salone. La sua colazione era pronta e si sedette per gustarla. Dovevano rimanere tre giorni a O lbia e chiese dovera Giorgio. Lin rispose: E in capitaneria signorina, torna subito. Mi ha detto di farle preparare solo il beauty, i vestiti non servono, questa notte dormite in villa. Come non servono e cosa faccio, rimango vestita cos per tre giorni? Se ha detto cos ci sar un motivo non crede? Prepari solo i trucchi e stia tranquilla vedr che le far una sorpresa. Scese in cabina e prepar il beauty con i trucchi e risal in attesa. Dopo una decina di minuti Giorgio rientr. Sei sveglia bene, hai parlato con Lin? Si! Ma non capisco. Dai vieni, non ti preoccupare. Scese dalla passerella e sal su unauto a noleggio. Dove andiamo? A Porto Rotondo, ci fermiamo li tre giorni, vedrai molto bello. Stupita per lennesima volta rispose: Va bene! Durante il percorso di quella giornata piovigginosa, ammirava il paesaggio e non disse una parola per tutto il percorso. Arrivati in una grande villa, Il cancello si apri automaticamente e lau to si ferm davanti alla porta dentrata. La porta di casa si apr e una cameriera tutta carina fece un inchino salutandoli. Ma scusa questa casa tua? Si! Vieni, troverai degli abiti in camera tua provali e se c qualcosa che non v fammelo sapere. Sal le scale che portavano nella zona notte della villa e quando apr la porta, trov appese nellarmadio aperto una decina di vestiti.

Si avvicin e vide che si trattavano di capi firmati. Armani! Valentino! Versace! Ma non posso indos sare questi abiti, e poi ho le scarpe da tennis. La cameriera le fece notare che sotto cerano le scarpe. Prada, Gucci! Scese le scale e and in contro a Giorgio dicendogli: Non posso indossarli! Ma scusa perch fai tutto questo per me. Mi conosci da tre giorni e mi tratti da regina. Qual il tuo scopo. Nessuno scopo credimi! Mi fa piacere dividere le mie fortune e tanto che non faccio queste cose e mi piace vedere la tua faccia. Tutto qui! Tranquilla! Non voglio e non pretendo nie nte! E tutto qui! Se non li vuoi, basta che lo dici. Ma non ti fare problemi. Rimase scioccata e lo abbracci per lennesima volta. Non credeva ai suoi occhi in quei pochi giorni aveva avuto tutto quello che ogni ragazza desiderava in una vita intera. Era felice. Trascorsero quei tre giorni a fare shopping e a godersi il mare senza che Giorgio le chiedesse niente e frequentandolo si stava invaghendo di lui. In auto durante il ritorno a Olbia lei lo guardava e si chiedeva: <<forse non le piaccio o sono troppo piccola, non capisco! E se glielo chiedo? Ci rimarr male o sar sorpreso. Cosa penser di me?>> E si decise: Sono stata molto bene in questi giorni e vorrei ringraziarti, per, vorrei sapere una cosa, posso? Dimmi! Ma io non ti piaccio? Sorridendo rispose: Sei una ragazza stupenda, ma non ti ho mai guardato con quegli occhi. Sei una ragazza piena di vita e volevo conoscerti meglio. Devo anche dire che sono felice di averlo fatto. Per quanto riguarda i regali, non ti preoccupare sono briciole.

Grazie! Mi hai reso la ragazza pi felice del mondo. Grazie! Continui a ringraziarmi, smettila! Risalirono a bordo e il veliero si diresse nuovamente verso lElba. Arrivati a Marina di Campo, il tender fece il primo viaggio per trasportare le valigie dei nuovi vestiti di Loredana, poi torn a riprendere loro. Mentre si accingevano a sbarcare, un signore si gett addosso a Giorgio colpendolo violentemente. Disgraziato! Cosa le hai fatto! E tu sei una puttana come tua madre! Sconvolta dal comportamento di suo padre si mise a correre ma venne fermata da Andrea che laspettava. Fermati Loredana! Non avere paura, sono io, Andrea! Quando lo vide lo abbracci, ma si gir verso Giorgio e si mise a urlare: Lascialo! Non mi ha mai toccata! Lascialo! Cosa ci fai qua! Vattene non ti voglio pi vedere! Giorgio si rialz con la mano che si toccava il viso dolorante e disse: Ascolta Michele, non come credi! Non lho mai toccata! Loredana si volt verso Giorgio e disse: Come fai a conoscere il suo nome? Nel frattempo Michele si gir per guardare meglio quelluomo e avendolo riconosciuto, si mise le mani fra i capelli. La voce di sua madre disse: Non dovevi saperlo cos, mi dispiace! Lei si gir stupita e la vide, mentre si avvicinava le chiedeva: SAPERE COSA! E dopo un attimo di silenzio: Giorgio tuo padre! Mio padre? Come mio padre! Si sedette sulla sabbia, aspettando una risposta. Sua madre le prese la mano e inizi il racconto. Dopo che nato Luca, volevo separarmi perch Michele mi trattava male, cos andai da una mia amica in Sardegna e conobbi Giorgio.

Fu amore a prima vista e per quattro mesi ci amammo alla follia. Sono rimasta incinta e poi sono tornata a casa costretta da Michele che aveva minacciato di uccidere tuo fratello se non lo avessi fatto e mi fece promettere, che non te lo avrei mai detto. Da allora non ho pi visto e ne sentito Giorgio sino allaltro giorno quando ho avuto paura di perderti e mi sono rivolta a lui chiedendogli aiuto. Lui non sapeva che ero rimasta incinta quando sono tornata a casa e quando gli ho spiegato tutto era sconvolto. Ha accettato di aiutarmi e due giorni dopo mi ha chiamata dicendomi che ti aveva vista e che stavi bene. Poi mi ha raccontato che ti portava qualche giorno in barca perch voleva conoscerti meglio ed io mi sono tranquillizzata. Ma quando tuo padre ha capito che sapevo doveri, mi ha costretto a dirglielo. Ma come hai fatto a trovarmi? Me lo sono fatta dire da Francesca. tutta colpa mia, scusa di non avertelo detto prima. Giorgio nel frattempo si era avvicinato a sua madre e disse: Ciao, Anna, sei sempre bellissima. Lei si alz e lo abbracci con lo stesso deside rio con cui laveva fatto ventanni prima. Michele infuriato si avvicin ad Anna e le intim: Andiamo! No! non vengo da nessuna parte! Tu sei pazzo! Io ti odio! Vattene! VATTENE! Si gir arrabbiatissimo e mentre andava via disse: Me la pagherete! Siete due puttane! Siete due puttane! Loredana si alz e gli tir la sabbia che stringeva nelle sue mani con tutta la rabbia che aveva in corpo intimandogli: Se la tocchi, ti uccido con le mie mani! te lo giuro! Vattene! Non vogliamo pi vederti!

Si gir verso Andrea e labbracci con tutta la passione che aveva in corpo chiedendogli: Tu lo sapevi? Me lo ha detto al telefono mentre eravate allargo. Mi sei mancata Loredana. Anche tu Andrea! Anche tu! Si gir verso sua madre e li vide ancora abbracciati che si parlavano teneramente guardandosi negli occhi. Le si avvicin per abbracciarli entrambi e vide finalmente una luce sul viso di sua madre che non aveva mai visto e disse: Ti voglio bene mamma! Ti voglio bene pap!

angel75
Aveva ascoltato tutti i discorsi fatti dalle sue amiche sulle nuove
amicizie trovate in chat e dalle conversazioni, le era sembrato di capire che era un modo come un altro per trascorrere qualche ora in compagnia anche se virtuale di nuove potenziali amicizie. In quei tre giorni di mare mentre erano sdraiate a prendere il sole, chiacchieravano su nomi come: <bellissima83, ercole68, fratino> e ridevano e insistevano con Angela per iscriversi e divertirsi con loro. Quei discorsi anche se non convincevano Angela , la divertivano. Per persuaderla, Clelia e Luana avevano portato lesempio di una certa Marta loro amica virtuale, che dopo soli quattro mesi si era sposata con un ragazzo conosciuto sulla chat, quella bellissima storia le aveva spinte a dedicare ogni serata nella comunity in cerca del loro principe azzurro. Quando aveva messo in dubbio laffidabilit degli interlocutori, le aveva no garantito che quel sito era serio e che le persone che comunicavano via etere non erano le stesse che invece navigavano in siti porno. Per tutta la vacanza, avevano insistito ribadendo che tanto non le sarebbe costato niente e che al limite si sarebbe fatta delle risate digitando con loro. Cos Angela accese il computer e dopo essersi collegata ad internet entr nella chat ed inizi la sua iscrizione. Doveva trovare un nickname e cos dopo diversi tentativi decise di chiamarsi angel75, dopo le varie domande richieste, finalmente era iscritta. Si apr il collegamento e inizi a leggere i vari discorsi che gli innumerevoli utenti effettuavano. cataclisma ad aforisma: <ma dove vai domenica?>

milady a fratino: <sei simpaticissimo, ma quando esci, dove vai?> Continuava a leggere e poi si accorse che le sue amiche erano collegate, clicc sopra mangiauomini che sapeva fosse quello di Clelia e si apr una finestra, sulla quale poteva interloquire. Rimase qualche secondo a pensare se entrare e iniziare quella specie di conversazione, ma decise di non farlo. Pensava che era troppo presto per dirglielo perch non lavrebbero pi lasciata in pace e continu a guardare quel mondo per lei molto strano. Si mise comoda sulla sua poltroncina e continu a leggere. lord prendeva in giro kent perch ci provava con tutte, mentre sonic chiedeva scusa a susi80 per essere mancato allappuntamento. bellissima83 rimarcava la sua insofferenza per kent che si dava molte arie credendosi un superuomo. Angela era curiosa, per non capiva come potevano divertirsi tutte quelle persone in questo modo. belladamorire, era la sua amica Luana che scriveva a fusto70: <se ti prendo so io cosa ti faccio!> poi continuava con ercole69: <con me non duri nemmeno cinque minuti.> Rimase sconvolta da quelle frasi. Conosceva le sue amiche da molto tempo ed erano sempre state ragazze equilibrate, ma ultimamente le aveva trovate cambiate, in quel week end trascorso a Monterosso nelle cinque terre Clelia che laveva invitata le era sembrata diversa, meno seria, come se avessero subito una metamorfosi. Entrambe parlavano spesso di sesso e di uomini e Luana che era sempre stata la pi tranquilla sembrava irrequieta, voleva fare per forza cose strane e continuava a ripetere. Dato che qui non si combina una mazza, vorrei avere portato il mio PC. Per tutta la breve vacanza dopo ogni giornata trascorsa a prendere il sole, voleva a tutti i costi andare da qualche parte, non era mai stanca, la

discoteca sembrava essere diventata lunica cosa esistente al mondo e Angela che laveva fatta contenta la prima sera, il giorno dopo era rimasta in albergo perch esausta. Le aveva viste cos diverse che voleva capirne il motivo e cos le segu nei discorsi della chat. Per circa mezzora era rimasta seduta a leggere frasi che per lei erano stupide senza significato, nessun discorso serio o con un senso compiuto, solo sciocchezze per gente che non ha niente da fare. Delusa da quel che leggeva spense il computer. Il giorno dopo al lavoro incontr Clelia. Ieri sera speravo di parlarti nella comunity, ma non dovevi iscriverti? Lho fatto, ma non mi sembrato cos eccezionale come dicevate voi!? Che stupida, perch non hai chattato con noi? Ho visto che eravate impegnate in conversazioni come dire. secondo me stupide. Ho letto per un po, poi sono andata a letto. Ma sai, ci sono migliaia di persone che parlano e si fanno tanti discorsi, molti, vero, a volte sono stupidi, ma quando trovi qualcuno dinteressante lo metti tra i tuoi amici e conversi in privato e in quel caso ti esprimi diversamente. Sar. Ma non lho trovato cos interessante, preferisco leggere un libro. Senti, questa sera accendi il PC e chatta con noi, qual il tuo nickname? angel75. Che fantasia.. ma va bene lo stesso. Buon lavoro, mi raccomando a questa sera. Non erano le sole amiche che aveva, ma ultimamente le frequentava pi spesso perch alcune si erano sposate e quindi si erano perse di vista. Aveva cercato di uscire dalla solitudine frequentando altri colleghi In unaltra filiale in cui aveva lavorato e con i quali si sentiva di tanto in tanto.

Poi cera Giorgio il suo vicino di casa, un bel ragazzo divorziato che le aveva fatto un filo spietato senza riuscire a conquistarla, anzi, laveva sfinita. Ogni scusa era buona per suonare alla sua porta senza motivo e cos decise di chiudere quel rapporto che la metteva sempre a disagio. Andrea, che aveva frequentato assiduamente ormai lo sentiva di rado, conosciuto ad una festa era lunico che dopo tanto tempo le aveva fatto perdere la testa, le piaceva anche perch era brillante e molto simpatico, ma con il vizio di provarci con tutte e questo ad Angela proprio non andava gi. Marco e Giuseppe, erano stati i primi a conoscerla e farle girare tutti i locali di Milano introducendola nella loro compagnia composta da Fabrizio, Marta, Susanna e Camilla. Stefania invece, era una vecchia amica di stanza, avevano convissuto insieme appena arrivata a Milano ed erano rimaste in ottimi rapporti, ogni tanto la incontrava al bar per la colazione. Angela, Clelia e Luana, lavoravano nella stessa banca da diverso tempo ed avevano iniziato a frequentarsi da pochi mesi. Angela era limpiegata addetta al credito, Clelia era la segretaria del direttore della filiale, infine Luana era allo sportello. Erano tutte e tre donne molto intelligenti, Clelia e Luana si frequentavano da parecchi anni, avevano una complicit invidiabile ed anche se inizialmente erano titubanti a coinvolgere Angela per via della sua bellezza estasiante, avevano deciso di sfruttare il suo fascino con lo scopo di ottenere nuove amicizie. In effetti Angela era come una calamita, tutti gli uomini le si avvicinavano e la corteggiavano, ma poi finivano per frequentare le sue amiche perch la vedevano troppo seria. Lei aveva captato alcuni segnali di quellamicizia un po strana, ma la sua bont danimo e la sua ingenuit non le permettevano di andare sino in fondo. Viveva sola da quando si era trasferita da Pisa dove aveva studiato, il padre lunico genitore rimastole era un ufficiale di marina ed era sempre in giro per il mondo.

Aveva vissuto tutta la sua giovinezza con genitori molto severi e alla perdita della madre dovuta ad un incidente stradale, inizi a comportarsi nello stesso modo, come se ne avesse preso il posto. Molto educata e rigida nei rapporti interpersonali, viveva da sola da otto anni. Lunico ragazzo che laveva fatta sciogliere in qualche modo risaliva alla fine delluniversit, ma malgrado avesse capito che poteva essere il suo grande amore non era riuscita a trattenerlo perch non si era concessa. Non conosceva il sesso e le mancava, ma aveva sempre immaginato di sposarsi immacolata e quindi riusciva a frenare gli ormoni che giornalmente lassillavano. Alla sera dopo un bel bagno caldo, con ancora indosso laccappatoio riavvi il PC. Si spalmava la crema sulle gambe mentre curiosava nel sito: Felina chiedeva a pluto: <da quanto tempo sei separato?> Magnolia a venere78: <scusa, ma sono a pezzi, sapessi quanto ho lavorato.> Ad un tratto vide lampeggiare il suo nickname, clicc sopra e vide che mangiauomini le scriveva in privato: <Finalmente, hai visto che non male?> Rimase un attimo confusa ma rispose: <ciao Clelia, come stai?> <ma sei matta, niente nomi veri, io sono mangiauomini non dimenticarlo.> <scusa, vero, perdonami.> <ok, meno male che eravamo in privato, altrimenti sai ..> Subito dopo il suo nick si mise a lampeggiare, era Luana che chiedeva se potesse aggiungersi alla conversazione e Angela rispose: <ciao belladamorire.> <benvenuta, hai visto che non linferno la comunity?> <non lo so, la prima volta, te lo dir tra qualche giorno.>

<con chi stavi chattando?> <con mangiauomini.> <che stronza, stava chattando con me, poi sparita mah.> Mangiauomini a angel75: <scusa, ti lascio un attimo perch ginecologo mi ha chiamato in privato.> Balladamorire a angel75: <scommetto che le vuole fare una visita. Ah ah ah.> angel75 si sent in imbarazzo e digit: <non credevo che si arrivasse ad avere cos tanta confidenza.> <ma dai, non c niente di male, stiamo giocando, adesso fatti un giro e vedi se c qualcuno interessante, ci sentiamo dopo, devo dire una cosa a pluto.> Angela incuriosita da quei discorsi si mise comoda e continu a fissare il monitor. bellissima83 a kent: <smettila di rompere, sei solo un idiota!> pluto a felina: <adesso che ho parlato con te, non ci penso pi a mia moglie.> ginko a micael85: <che schifo ieri sera allo stadio, abbiamo giocato malissimo.> Belladamorire a pluto: <ma dici sempre le stesse cose? Hai fatto cos anche con me. Felina non credergli.> milady a felina: <stai alla larga da pluto, un maniaco!> pluto a belladamorire: <ma se non ti ho mai sopportato, cosa racconti balle, o forse. per questo?> Le scritte scorrevano veloci e molte le saltava perch ormai si era fissata a leggere tutto quello che si dicevano pluto, felina, belladamorire e milady, almeno erano divertenti.

Ad un tratto, un messaggio per lei da contedimontecristo: <benvenuta angel75> Non si aspettava altri contatti, ma anche se non ancora convinta volle iniziare questa conversazione. <grazie.> <prima volta?> <si!> <io mi collego poco, ci sono sempre le stesse persone e quelle nuove vogliono subito scavalcarti. non le capisco.> <io non conosco nessuno!> <adesso! poi vedrai lo farai anche tu!> <non ti capisco, non siamo tutti uguali.> <spero.> <ma perch hai queste sensazioni.> <vorrei onest dalle persone.> < ma cosa vuoi veramente?> <cerco un contatto vero.> Angela rimase un attimo in silenzio e contedimontecristo continu: <ti sei impressionata per quella frase? quello che volevo dire che mi collego sperando di conoscere qualcuno che abbia un po di cervello, con la quale si possa parlare di tutto.> <ma non credo che tu possa trovare quello che cerchi in una chat, almeno cos mi sembra.> <vedi, hai dato una risposta sensata, se non eri una donna seria, mi avresti risposto con una stupidaggine.> <non puoi dirlo, magari sono cos anchio.> <da come ti poni, non mi sembra.> mangiauomini a angel75 in privato. lei clicc la finestra: <stai chattando con qualcuno?> <si! con contedimontecristo.>

<caspita, si collega poco, ma quando lo fa, belladamorire mi ha detto che fantastico.> contedimontecristo a angel75: <ci sei ancora?> <si scusa, mi hanno interrotta.> <ok, allora ti saluto.> Lei si stup e rispose: <ma no, dai, aspetta.> Nessuna risposta. Vide il nick di contedimontecristo spegnersi e ci rimase male, cos lo comunic a mangiauomini: <ha spento il PC.> <ma ho interrotto qualcosa dinteressante?> <no! non credo.> < uno misterioso, mi ha detto cose strane, boh..> <gli parlerai unaltra volta, adesso vado a fare i piatti, due ore che sono collegata e sono stanca. A domani, buona notte. <buona notte.> Angela doveva ancora asciugarsi i capelli e fece la stessa cosa. Il giorno dopo in pausa pranzo, Luana le chiese: Ma ieri sera sei sparita? Mi dovevo fonare i capelli ed ho spento. Hai chattato con qualcuno? Si! Con contedimontecristo. Lo conosco, un po strano, ma bello chattare con lui, sembra uno interessante. A me ha dato limpressione di uno che soffre. Ma tu non ci parli pi? No! una sera si arrabbiato perch gli rispondevo dopo troppo tempo. Con tutti gli amici che ho, cosa pretende!? Ma perch sia tu che Clelia continuate a parlare di amici!? Non sono amici!

Dopo un po di tempo che scrivi, dammi retta, lo diventano. E bello sapere che puoi parlare con qualcuno e quando si vive sola come me se non chattassi, la solitudine mi ucciderebbe. Sar, ma mi sembra che la pigliate troppo sul serio. Ho letto un sacco di stupidaggini, c gente che si diverte a prendere in giro tutti, per non dire che si vede lontano un chilometro che tutti ci provano, sembra che vogliano solo portarti a letto. E che male c a fare tutto questo? Se per te normale che uno che ha scelto come nome ginecologo possa fare delle avance allora scusa. Ma come sei retrograda, solo un gioco! Avrai ragione tu, per non ne sono convinta. Dai dobbiamo rientrare, ciao. Quella sera decise di non collegarsi perch non ne aveva voglia, accese la televisione e si guard un film mangiando salatini. Il giorno dopo al lavoro: Io e Luana ieri sera ti abbiamo cercata, come mai non ti sei collegata? Non mi andava, ero stanca e volevo rilassarmi con un bel film. Contedimontecristo era collegato, di solito non lo fa mai tutti i giorni, si vede che ti voleva parlare perch ha tenuto acceso il PC solo qualche minuto, il tempo di guardare se eri in linea. Mi sa che hai fatto colpo! Ma smettila, chi se ne frega, anzi, credo proprio che non mi collegher pi, non mi attira, capisci quello che intendo? Dai, non fare cos, lo sai che mi mancheresti. Peccato, ripensaci! Se cambi idea sai dove trovarci. Ma non cambi idea e per diversi giorni il suo computer rimase spento. La sera si dedicava a prendersi cura del suo corpo, a leggere un libro e di tanto in tanto a guardare la televisione. Poi il gioved successivo Clelia le disse: I membri della chat hanno organizzato una festicciola privata in un locale, vuoi venire?

No, non credo sia una buona idea. Questa volta useremo i nostri nomi veri, cos nessuno potr riconoscerci, anzi, credo che cercheremo di capire dai comportamenti e dalle parole usate chi sono e questo potrebbe farci divertire, non una bella idea? E quelli che hanno la foto come fanno? Si presentano con il nickname! Ma dai, vieni, chi se ne frega se non conosciamo nessuno, se ci rompiamo andiamo via. Ok! Quand? Sabato sera, ti passiamo a prendere alle otto. Mi raccomando non cambiare idea. Alle otto di sera del sabato Clelia e Luana la passarono a prendere. Avevano indossato per loccasione degli abiti molto sexy, accattivanti e lei che era in jeans si sentiva in imbarazzo. Ma non avevi un bel vestitino morbido, non che in jeans stai male, ma una festa, forse era loccasione per sfoggiare qualcosa di intrigante !? Luana. non conosco nessuno, non so nemmeno dove stiamo andando e non ho abiti di quel genere, se volete posso anche tornare a casa. Ma dai, non fare cos, si parlava tanto per dire. E sottovoce Clelia disse a Luana: Sei una stupida. Ma dai, dimmi che non ho ragione. Smettila Poi si rivolse ad Angela: Tu sei sempre bellissima, quindi non dare retta a Luana. E mentre la guardava scuotendo la testa si gir e inizi ad accarezzare i capelli di Angela. Il locale era un discopub molto elegante, la sala si stava riempiendo da quei membri della comunity mentre la musica pop come sottofondo creava unatmosfera particolare.

Si sedettero vicino al bancone e ordinarono da bere, una margarita per Luana, un jin-fizz per Clelia ed un cocktail analcolico per Angela. Si guardavano in giro cercando di immaginare chi fosse luno o laltra mentre per Angela erano solamente sconosciuti. Clelia. guarda quello potrebbe essere kent, siamo entrati da dieci minuti e gi rompe le palle. Invece quello sicuramente ercole68, basso, tarchiato, sicuramente fa body building. Hai ragione Luana, si! sicuramente lui, invece guarda quella, chi potrebbe essere per te? Forse bellissima83, giovane potrebbe essere lei, anche se da com e parla potrebbe assomigliare a milady. No! milady ha la nostra et, si capisce dai discorsi che fa , secondo me: potrebbe essere magnolia. Angela si guardava in giro, erano come le stesse persone che incontrava tutti i giorni sulla metropolitana o sul tram, dal parrucchiere o al bar quando si fermava a fare colazione. Ad un tratto un pensiero la distolse completamente dal luogo in cui era. <<ma perch tutta questa bella gente trascorre nottate a chattare, cosa gli manca, sembrano tutti felici e da come sono vestiti sembrano senza problemi. Cosa cercano!? Perch preferiscono il PC al contatto umano!? Possibile che siano tutti soli!?>> Riprese a guardarli ed ancora la sua mente cercava una risposta. <<chiss in quanti sono sposati e magari a casa non sanno niente. Alcuni sono giovani, ma possibile che non abbiano amicizie alla loro et.>> Ma poi le venne in mente forse lunica risposta: <<fare sesso, ecco perch lo fanno, solo per sesso, per avere nuove storie, che stupida che sono, perch sono finita qua, in non centro niente con loro.>> Poi guard le sue presunte amiche e il suo pensiero si accentu.

<<Clelia ha trentanove anni, carina, elegante nei modi, intelligente, come mai sempre sola!? Non mai stata sposata, ha avuto un mucchio di storie ma non mai rimasta legata a nessuno, perch? Forse perch alimenta rapporti fini a se stessi, con gente che non pu darle quello che desidera o forse ha un approccio sbagliato. E Luana, pi giovane, molto bella, potrebbe avere chiunque, invece sola. Non riesco a capire, almeno io ho fatto una scelta di vita! Ho deciso di concedermi alluomo che mi avrebbe fatto perdere la testa! Non mi sono buttata via come invece fanno loro. Ma che razza di amica sono se non dico loro queste cose? E se poi la prendono male? Pi le frequento e pi mi rendo conto che hanno paura di rimanere sole, forse per questo che si concedono e le provano tutte. Meno male che non sono fatta cos, altrimenti mi sarei sparata.>> La musica divenne altissima. Angela, vieni a ballare. Questa canzone non mi piace, arrivo appena c della bella musica. Dai sbloccati, lasciati andare, non devi essere sempre controllata, la vita va goduta ricordatelo. Angela guard Clelia che le aveva fatto questo discorso e voleva risponderle a tono, ma decise di non litigare e rimase seduta rispondendo: Vi prometto che ballo, appena sento la musica giusta. Le vide ballare con molta frenesia, si agitavano volutamente per farsi notare, Clelia aveva messo gli occhi addosso ad un bel ragazzo sulla trentina e per tutto il tempo gli era rimasta incollata, lui accortosi di quella specie di dichiarazione la toccava e la palpeggiava senza vergogna. Angela scuoteva la testa pensando che se si fosse comportata cos in banca forse a questora sarebbe diventata direttore di filiale, invece aveva perso la testa per un ragazzino che lavrebbe dimenticata due minuti dopo essersela scopata.

Luana inizialmente ballava tranquillamente, come se non ne avesse voglia, poi la vide dire qualcosa a Clelia e si scaten. Si mise a ballare con due uomini sulla quarantina che la sballottavano da una parte allaltra. Era schifata, non era passata neanche unora che gi voleva andarsene. Si alz per andare in bagno e non potendo entrare per la confusione torn al suo posto, quando prese il suo bicchiere per dissetarsi vide un biglietto. Lo apr e dentro cera scritto:

< Ciao angel75, ti voglio parlare..>


Appoggi il cocktail e si guard in giro per capire chi poteva averle scritto quelle cose, ma non riusc ad identificarlo. Aveva immaginato che fosse stato scritto da contedimontecristo, lunico con cui aveva chattato, e sperava in un gesto per capire chi fosse, ma nessuno si fece avanti. Dopo qualche minuto esausta dalla confusione decise di andare via, chiam le sue amiche e inventando una scusa su suo padre che era a Milano le salut. Si mise a cercare un taxi e quando arriv mentre si accingeva a salire la voce di un uomo in compagnia di una donna la bloccarono. Scusa, ma veramente labbiamo chiamato noi al telefono. Non mi ero accorta, scusate voi. Se vuoi, possiamo dividere il taxi, dove vai? In zona cinque giornate. Siamo di strada, dai sali. Grazie! Siete veramente gentili. Eri alla festa? Si! Ho accompagnato due amiche, ma non lambiente per me. Come ti capiamo, noi abbiamo fatto la stessa cosa. Ma presto, ti andrebbe di andare in un pub dove fanno della bella musica jazz a rilassarci un po, dato che sono ancora le nove e mezza? Non so. Ma si. Va bene! Piacere, io sono Aldo e lei Giada.

Molto piacere, Angela. Aldo disse allautista la nuova direzione e continuarono la loro conoscenza. Mi sembrano tutti matti, ma che gusto ci provano a restare ore ed ore davanti al computer, io lo odio! Lavoro tutto il giorno davanti allo schermo e alla sera ne ho la nausea. Hai ragione Aldo, ma hai visto quanta falsit in quel locale? Sembravano che dovevano divertirsi per forza, che ne pensi Angela? Dico che finalmente conosco persone che preferiscono il contatto umano, sono disgustata da quello che ho visto. Pensavo di conoscere le mie amiche, ma quando mi hanno fatto vedere che cosa sono capaci di digitare al PC, e questa sera al discopub, mi sono veramente scadute. E capitato anche a me, pensa che due volte la settimana andavamo a giocare a pallone e poi ad un tratto basta, niente pi divertimento e sapete perch? Dovevano chattare, ma ci credete, dovevano cuccare, erano convinti che lamore virtuale diventava a brevissimo tempo, reale. Incredibile. Arrivati sui navigli, entrarono nel pub. Lambiente era completamente diverso, tutto molto soft, rilassante, tre musicisti accompagnavano un cantante di colore che cantava alcuni famosissimi pezzi di jazz. Si accomodarono e avendo fame ordinarono qualcosa da mangiare. Angela era affascinata dalla bellezza e dal corpo di Giada, dalla sua semplice eleganza e dal modo di porsi, era molto dolce, tranquilla, una bella persona. Aldo era sulla quarantina brizzolato, elegante e molto signore nei gesti. Aveva cercato di capire se questi nuovi amici erano una coppia, e cos chiese: Siete sposati? Si guardarono sorridendo e Giada rispose: No! con Aldo, mai! Ci conosciamo dallinfanzia, abbiamo sempre avuto un bel rapporto, ci vogliamo molto bene, ma come fratello e sorella.

Non crederci, cotta di me! Ma sono io che non voglio, e sai perch? E troppo bella per me, mi farebbe diventare geloso e potrei morire per questo ed io sono troppo giovane, non posso morire di gelosia e poi come potrei toccare <Mia sorella>. E scoppiarono a ridere. La serata si prospettava simpatica, e Angela era contenta di essere andata con loro. Aldo le chiese: E tu, Angela, sei sposata, fidanzata. No! sono sola da molto tempo. Esagerata, sei una bellissima donna, chiss quanti spasimanti. Non cos! Sino ad ora mi sono capitati uomini che volevano solo una cosa ed io non ci sono mai cascata, preferisco aspettare, un giorno arriver il mio turno. Giada replic: Succede la stessa cosa anche a me, chiss perch gli uomini quando vedono una bella ragazza credono che sia subito disponibile. E vero, per, noi uomini lo pensiamo solo quando ci accorgiamo di atteggiamenti molto. come dire. aperti, si capisce quando una donna vuole giocare.. per esempio questa sera nel discopub ce nerano almeno una decina disponibili, qualcuno si approfitter sicuramente di loro, ma non tutti sono cos. Io per esempio e Giada lo pu confermare, non frequento quel genere di ragazze, non mi piacciono. Giada, la pensa esattamente come me! Ma scusa Aldo, non hai mai portato a letto una ragazza al primo appuntamento? No! perch? Sar mica gay? E di nuovo scoppiarono a ridere. Poi Giada disse: Io a volte ci penso, se fossi stata gay non avrei avuto addosso quelle mani sudice che ho dovuto sopportare. Non come credete, ma a volte

pensi di frequentare persone in un certo modo e poi invece ti accorgi che sono veri bastardi, ma quando lo capisci ormai hai gi dato, purtroppo. Non ti ci vedo proprio come lesbica, tu sei nata per fare impazzire gli uomini, non vero Angela? Non so! Non ho mai pensato alle donne come amanti, e Giada credo proprio che non lo pensi affatto, voleva solo esprimere un po di rancore verso certi tipo di uomini e la capisco. La solita complicit femminile, vado in toilette, bellissime creature. La serata scorreva che era un piacere, e la conoscenza era sempre pi assidua. Che lavoro fai Giada? Sono hostess. Hostess, che bel lavoro, e per che tratte? Italiane, lestero lho fatto per molti anni, poi mi sono stancata, tu invece? Sono una semplice bancaria, mi occupo di prestiti, mutui, insomma tutti i problemi che assillano gli italiani. Ma hai un accento toscano, di dove? Di Pisa, ma perch si sente ancora? Direi proprio di si!? Speravate che non tornassi eh, co n i discorsi da gay che avete fatto prima, magari era meglio che sparissi, noo. Ma smettila stupido, prendiamo qualcosaltro? Vi va di mangiare un profitterol!? Ho qui due bellissime donne e sono costretto a ordinare dolci anzich mangiare voi. ma come devo fare. che vita grama Ok, vada per il profitterol, tu Angela? Io preferirei un ananas se possibile, ma noo dai. mangio il profitterol con voi. Intanto la musica live continuava a mantenere latmosfera sullo stile di New Orleans e gli applausi scroscianti ad ogni fine canzone allietavano lambiente.

Tu invece di cosa ti occupi? Sono un programmatore informatico. Quindi per te il computer non ha segreti!? Insomma in media le persone che usano il PC lo conoscono al trenta percento, io al settanta, questa la differenza. Beh una bella differenza!? Si! Quella che mi consente di lavorare. Ma invece parliamo di te, di Giada so tutto e mi piacerebbe sapere come vivi, chi frequenti La mia vita abbastanza piatta, come ho gi detto prima, sono di Pisa, lavoro in banca a Milano, vivo sola e non esco quasi mai. E Giada: Ma con tutta la gente che viene in banca, nessuno ha mai cercato di incontrarti fuori? Sembrer strano, ma forse quando sono dietro la mia scrivania metto paura. Che stupidi! Hai dei clienti stupidi! Giada, se dico una cosa, non sei gelosa vero? Dipende. Dipende? Mi hai fatto impazzire per anni e oggi, ho deciso di tradirti. Senti Angela, mi vuoi sposare? E scherzando rispose: Dai! Quando lo facciamo? Giada la guard stupita: E tu, sposeresti Aldo? Se lo fai ti faccio da testimone, per dopo te lo devi tenere, e poi non mi chiamare per chiedermi aiuto, perch ti ho avvisato. E Aldo: Dai, quando lo facciamo? Smettila Aldo, la metti in imbarazzo! Ma adulta, si capisce che sto scherzando, anche se a guardarla bene, hmmmmm un bel bocconcino!?

Grazie! Ma credo che tu e Giada siete fatti luno per laltra e stareste bene insieme, almeno questo quello che dimostrate, poi.. non vi conosco abbastanza per confermarlo , per vi vedo bene come coppia. Hai sentito Giada? Dai baciami, diventiamo una coppia. Sei uno stupido, dai smettila paghiamo che tardi. Pagato il conto, uscendo si scambiarono i numeri di telefono e salutandosi con tre baci sulle guance, si misero daccordo per sentirsi a breve. Rientrata a casa Angela ripensava alla bella serata trascorsa e andando a letto sperava di risentirli per unaltra occasione. Domenica sera, dopo una giornata trascorsa a oziare, era curiosa di sapere come si era conclusa la serata della festa, cos accese il PC. magnolia a fratino: <dimmi la verit tu eri quello con la camicia bordeaux?> kent a venere78: <ieri mi sono divertito anche se qualche stupido ti corteggiava davanti a me.> belladamorire a lord: <dato che non capivo niente ieri sera, mi hai portato a casa tu? Porca miseria, oggi sono andata a recuperare la macchina.> Angela leggendo scuoteva la testa. mangiauomini a fusto70 a ginecologo a mistermuscolo: <grazie ragazzi!!!!!!! > <<Incredibile, sar mica andata a letto con tutti e tre? Non ci posso credere, che schifo.>> Mentre pensava alle colleghe le arriv un messaggio. contedimontecristo a angel75: <quando sei andata via, ti sei divertita?> <moltissimo!> <almeno erano simpatici?> <ripeto, moltissimo!> <eri molto graziosa ieri sera.>

<grazie, per il complimento, ma ieri quando mi hai lasciato il biglietto ti ho cercato, perch non ti sei fatto vedere?> <lho fatto, ma non hai capito.> <potevi aiutarmi, non credi?> <dovevi arrivarci da sola, poi ho capito che era troppo presto, prima ti devo conoscere meglio.> <ma sei convinto che chattando mi conoscerai meglio?> <si! perch sei diversa, non ti colleghi per cercare qualcuno, qualcosa o per noia come fanno gli altri, tu lo fai solo per curiosit.> <questo vero, ma tu cosa stai cercando? Non riesci a trovare quello che desideri fuori per strada?> Questa volta il silenzio era quello di contedimontecristo. Ed ancora angel75: <e poi perch quel nome? Sei uno solitario? Stai cercando la tua isola in compagnia solo di venerd?> Finalmente la risposta: <sono un solitario perch quello che vedo, che leggo, che ascolto, non mi piace. la vita doggi difficile e non riesco ad accettarla cos come vogliono che sia. Ho in mente qualcuno e vorrei che la pensasse come me, per trovare insieme una vita alternativa.> <due cuori e una capanna?> <non prendermi in giro, per ti sei avvicinata molto a come la penso.> <allora non credo che tu stia cercando nel posto giusto. Penso che esistano dei circoli che si occupano e organizzano riunioni artistiche, oppure di musica o viaggi. Io, se fossi in te cercherei di spostare la mia vita in quel senso, invece di cercarla in una chat.> <frequento quellambiente, ma falso! come tutto il mondo artistico o dello spettacolo. tutto falso! ho solo desiderio di amare e tu forse sei un ostacolo.>

angel75 si ferm a pensare: <<vuole giocare? giochiamo!>> <Frequento qualcuno che ti interessa?> <..> <ok! non vuoi rispondere, cambiamo argomento, quanti anni hai?> <..> <ti faccio unaltra domanda, se non rispondi stacco! mai sposato? figli?> <no!> <come mai non mi chiedi le stesse cose?> <perch le so gi!?> Angela si stacc dal PC pensando a come facesse a saperlo e ricominci: <e come fai a saperlo?> <perch forse ti conosco.> <quindi ci conosciamo?> <forse!> Chi pu essere pensava scervellandosi. <ma siamo amici o solo conoscenti.> <sei di Pisa, lavori in banca, sei single, ti basta?> <Ma chi sei? per favore, dimmi chi sei.> <devo chiudere, rifletti, ciao> <no dai, aspetta, rispondimi ti prego.> <ok! allora incontriamoci.> <va bene! quando. dove? <ci vediamo domani sera al discopub. Ti aspetto sino alle dieci, se non ci sarai non ti parler pi.> Vide spegnersi la sua nick e si innervos parecchio. <<ma chi pu essere? Non saranno per caso Giorgio o Andrea, ma noo, loro non vogliono rapporti virtuali, sono materialisti, allora chi pu essere? Marco, Fabrizio o Giuseppe? No! Loro se volessero mi telefonerebbero e poi non sanno che chatto.

Aldo? Mah.. Forse per proprio lui! Era fuori dalla festa scocciato come me. Vuoi vedere che proprio Aldo? Con Giada complice? Mah. Spense il computer e con questo pensiero and a letto. La sera del giorno dopo, pensava se andare a quellincontro cos strano con quello sconosciuto, ed aveva paura, guardandosi allo specchio rifletteva: <<Ma devo andare? Perch? Sono incuriosita e poi cosa mi potrebbe succedere in un discopub, cos decise di andarci.>> Si stava preparando quando ricevette una telefonata da Clelia: Ciao bella, ti colleghi questa sera? Veramente dovrei uscire, per non sono convinta. Allora non andare!? Ma con chi esci, lo conosco? Non so se dirtelo, ma sii, dovrei incontrarmi con contedimontecristo. Dopo cos poco tempo? Dammi retta, non fidarti, stai a casa. Ci avevo pensato, ma mi conosce e vorrei sapere chi ! Se vuoi andare vai, per devi stare attenta, da quello che ho capito molto strano, magari anche pericoloso. Non andare o al limite se vuoi .. ti accompagno. Davvero lo faresti? Certo, a che ora ci vediamo? Verso le nove e mezza. Va bene a tra poco, ciao. Dopo essersi incontrate si recarono allappuntamento. Si sedettero dopo avere ordinato da bere e si guardavano attorno per cercare di individuare contedimontecristo. Clelia era molto contenta di averla accompagnata, avrebbe voluto dirle qualcosa, ma rimase in silenzio. Mezzora dopo le dieci, Angela disse: Ormai non viene pi. Ma vuoi gi andare via? Forse avr visto che non era sola e se ne andato.

Se ero in lui, dopo averti visto sarei venuta lo stesso, stasera sei bellissima. Ma se vuoi andare.. Ringrazi per il complimento e andarono via. Rientrando al lavoro si accorse che Clelia e Luana non si guardavano, allora ferm Luana e le chiese: Ma successo qualcosa con Clelia? Si! Abbiamo litigato, ma le passer, ogni tanto si fissa e rompe, poi gliene dico quattro e le passa. Non disse pi nulla e si rimise a lavorare. Angela ogni giorno vedeva le sue colleghe sempre molto eleganti e decise che forse era sola perch il suo abbigliamento casual non attirava pi di tanto, cos decise che il giorno dopo avrebbe fatto acquisti. Alla sera accese il PC. <ti ho vista ieri sera.> <e perch non ti sei avvicinato?> <perch non eri sola?> <non mi sembra che avessi chiesto di vedermi da sola!> <avrei voluto parlarti, dirti una cosa molto importante, ma cera troppa gente.> <cosa avresti dovuto dirmi di cos importante.> <una cosa che forse non ti avrebbe fatto piacere, ma dovevo dirtela e non ho potuto> <senti, non credo che tu possa dirmi qualcosa dimportante, non credo che tu possa dirmi niente di niente. Io non so chi sei e ti dir che non mi interessa proprio scoprirlo. questi discorsi non mi piacciono!> <sei solo una puttana, vedrai quello che ti succeder! ti accorgerai quello di cui sono capace!> <ma come ti permetti brutto stronzo, vai a fan culo!> E chiuse la conversazione. Ripensava a quelle scritte ma non si era preoccupata pi di tanto, pensava che era un deficiente e basta.

Il giorno dopo verso le sei del pomeriggio sincammin in corso Vittorio Emanuele guardando le vetrine. Una voce che la chiamava la fece voltare e vide Aldo. Ciao! Ma che ci fai qui? Ti ho seguita, sono stato bravo vero? Non ti sei accorta di niente. Angela sorrise. Vorrei comprarmi qualcosa, tu invece dove vai? Abbiamo avuto la stessa idea, ti va se facciamo gli acquisti insieme? E poi mi spii nel camerino? No! non arrivo a quel punto. Per me potresti uscire anche con degli stracci perch sei bellissima lo stesso. Grazie! Comunque non ho problemi.. andiamo. Dopo avere visto diversi negozi entrarono alla rinascente e si divisero raggiungendo ognuno il piano interessato. Avevano deciso di ritrovarsi alluscita. Dopo unoretta si rividero ognuno con il propri sacchetto. Hai trovato qualcosa vedo. Pantaloni e camicia, tu? Un tailleur e un vestitino. Ci facciamo un happy hour? Ok, andiamo. Ad Angela, quellinvito le era piaciuto, cos mentre sincamminavano verso il pub decise di verificare se contedimontecristo era lui. Dopo avere ordinato due birre ed essersi riempiti i piattini di carta con tutto il cibo posizionato sul bancone si sedettero per consumarlo. Ma tu sei iscritto alla chat. Si! Ma non entro quasi mai. Come mai? Mi sembra di perdere tempo. Qual il tuo nickname?

Sai che non si dice mai, altrimenti dove sarebbe la sorpresa, non credi? Tu sei contedimontecristo, vero? Dopo alcuni secondi: Ma che razza di nome contedimontecristo!? No! il mio bello, elegante e corto, molto corto, ma perch hai pensato che potessi essere conte..? Cos, mi sembravi tu!? Ma perch ti corteggia? Non lho ancora capito, un po strano, mi aveva dato un appuntamento perch ho capito che mi conosce e mi voleva parlare. Ci sono andata con una mia amica, ma non si fatto vedere. Per forza, non eri sola?! Poi il giorno dopo mi ha minacciata dicendomi: vedrai cosa ti succeder! Sei andata alla polizia? Perch dovrei? Ma ti ha minaccia, secondo me avresti potuto. Mah non ci ho pensato, comunque non minteressa pi niente, non mi collegher pi. Meno male, ma se lo farai, stai attenta! Ci sono molti malati che si spacciano per scienziati e poi quando sincontrano sono pericolosi. Ma tu non hai bisogno di chattare, perch lo fai? Veramente lho fatto tre o quattro volte, ho ascoltato delle colleghe che si divertono come matte e cos ho voluto vedere quello che succede. Scommetto che le tue colleghe erano alcune di quelle che si facevano sballottare alla festa. Si! Come hai fatto a capirlo? Perch quelli che si divertono per cos poco quando escono sembrano impazziti, ed io ne conosco qualcuno che si comporta in questo modo.

Sembrano drogati! Come se uscire fosse lanfetamina dopo tanta astinenza, dovuta alle moltissime ore fermi davanti a quei pochi centimetri che li dividono dallo schermo del computer. La loro mente fantastica, i loro occhi navigano, viaggiano senza rendersi conto che il mondo fuori. Non so se mi sono spiegato. Eccome! Caspita hai reso proprio lidea. Comunque, ti consiglio di non entrare pi in quel mondo, potresti perdere di vista la realt, mi raccomando ascoltami. Grazie del consiglio, ma ci avevo gi pensato. Non pensare a quel conte di non so che, perch una tattica per impossessarsi di te. Adesso per ho ancora fame, vuoi che ti prenda qualcosa? Vengo con te, grazie. Continuarono a riempirsi lo stomaco e quando stavano per uscire dal locale Aldo le si avvicin e le diede un bacio sulla bocca. Lei rimase stupita, non se lo aspettava, ma Aldo era una persona interessante e un po le piaceva quindi si lasci trasportare. Dopo essersi salutati con altri baci e carezze , Angela prese lautobus che la portava a casa, ripensando a quel contatto che le mancava da moltissimo tempo ed era molto contenta che lui lavesse fatto e per tutto il viaggio ripens a quel momento. Si risentirono ogni sera dopo cena e rimanevano incollati al telefono per ore, si stavano conoscendo e Angela era presa da questo rapporto e non vedeva lora che arrivasse il fine settimana sperando di rivederlo. Gioved mattino al lavoro le sue colleghe la trovarono diversa, radiosa e le facevano continuamente domande sul perch di quel cambiamento, lei per non rispondeva. Clelia le stava addosso, sembrava gelosa che qualcuno potesse interessarsi a lei e lo manifestava anche a Luana che non capiva il suo comportamento. In pausa pranzo Luana decise di parlare con Clelia: Perch fai cos? Ma che ti frega di Angela?

Non lo so! Per la vedo strana. Macch strana! Ma non la vedi com felice? Forse finalmente a trovato qualcuno serio, beata lei! Non si collega pi, e questo mi dispiace, anche se una ragazza seria, io le voglio bene e non vorrei che prendesse una cantonata! Guarda che non sei sua madre, o forse lo dici con un altro scopo.. oddio, ma sei ancora invaghita di lei, ma sei davvero diventata lesbica? Ma te lavevo gi detto al mare che mi piaceva e che me la sarei fatta, pensavi scherzassi? Non stavo scherzando! Che lavevi detto vero! Per dato le circostanze, pensavo che ti fosse passata. Ti dir, che con tutti gli uomini che ho provato, non ho mai avuto unattrazione cos forte come per Angela. Che ne dici, sarebbe meglio che glielo dicessi? Vorrei provare una donna.. e Angela mi piace da morire, proprio il tipo con cui lo farei. Mi hai lasciato senza parole. Davvero sei cos innamorata e lo faresti? Si! E sorridendo chiese: Ma perch non hai mai provato con me? Con te.!? Tu sei una ninfomane! Ma scusa Clelia, non credi che io potrei essere innamorata di te e non trovo le parole per dirtelo? Smettila, non sei il mio tipo te lho gi detto! Grazie! Molto gentile, allora ti consiglio di farti una bella bevuta e prenderti una ciuca che duri almeno una settimana, ma ti rendi conto di quello che dici? Sai, al mare, quando si spogliava, le sarei saltata addosso, non riesco a spiegarmelo, per cos: Credo di amarla.

Ma secondo te il fatto che sia sola da tanti anni non potrebbe essere perch lesbica e non riesce a trovare il modo per farlo capire? Non credo proprio! Non lesbica! solo una ragazza che vuole il grande amore. Vuole solo questo! Ma non avrei mai pensato che potessi perdere la testa per Angela, mi sa che invecchiare fa male e tu cara mia stai invecchiando malissimo. Vado a lavorare. Mentre percorreva il corridoio della banca si avvicin ad Angela e le disse: Hai fatto perdere la testa a pi persone, ma come fai? Perch a pi persone? Forse ho capito chi contedimontecristo. E chi sarebbe? Non immagineresti mai, non quello che credi, ti posso solo dir e che molto vicino a te. Ciao! Angela ripens a quella frase e inizi a guardare tutti i suoi colleghi, ma anche squadrandoli non capiva, cos si alz dalla sua scrivania e and da Luana. Dimmi chi ! Non posso dirtelo! Smettila! Non puoi venire da me dirmi certe frasi e poi andartene senza concluderle, quindi, non me ne vado sino a quando non me lo dici. Luana rimase in silenzio per qualche secondo e poi si decise: Ok! Te lo dico, per non dire che te lho detto io E Clelia! Clelia! Ma smettila! Ti giuro che lei, mi ha detto che ti ama! Che pazza di te e ti vorrebbe come amante! E lha capito dal mare. Adesso per fammi lavorare e mi raccomando. Angela rimase di stucco, torn dietro la sua scrivania ripensando alle parole di Luana, non ci poteva credere.

Fece finta di nulla ma inizi a controllare come la sua strana collega la guardasse e come si ponesse nei suoi riguardi per cercare qualche conferma. Per tutto il venerd, Clelia era molto dolce con lei, quando la incontrava le toccava i capelli o le faceva i complimenti sulla pettinatura o su come si era vestita, non lo aveva mai fatto e questo nuovo comportamento oltre che mettere Angela a disagio la impauriva, non sapeva come comportarsi. Cercava di starle alla larga ma lavorando a stretto contatto le diventava difficile, finalmente arrivarono le cinque del pomeriggio e usc dalla banca. Non sopportava pi tutti quegli sguardi che le avevano fatto guardare lorologio tutto il giorno. Arrivata a casa si spogli per farsi un bel bagno caldo, accese intorno alla vasca una decina di candele che laiutavano a rilassarsi.. Il telefono la fece sobbalzare e rispose: Ciao, sono Clelia. Imbarazzatissima rispose: Ciao, come mai questa telefonata? Volevo parlarti, possiamo incontrarci? Decise di dirle una bugia: No! mi dispiace, ma devo uscire tra poco. E dove vai? Ho un appuntamento. Clelia ci rimase male e continu: Ho capito, allora senti, devo dirti una cosa importante. Possiamo parlarne in un altro momento? Ti trattengo solo un minuto. Per favore. Sapeva cosa volesse dirle, ma non poteva trattarla male e allora rispose: Ok! Dimmi! Angela, non so come dirtelo, tanto tempo che cerco di dimostrartelo senza riuscirci. Credo di essermi innamorata di te!

Angela chiuse gli occhi e rimase in silenzio. Scusami se te lo dico solo adesso, ma un po che ci penso, in questi giorni ti ho vista pi bella del solito, e ho avuto paura di perderti senza neanche averci provato. Tu sei diversa da tutte le persone che frequento e mi piaci da morire! Silenzio di tomba ma poi Angela si decise a risponderle: Clelia, anchio ti voglio bene, ma solo come amica! Non sarei capace di mentirti e di prenderti in giro. Non mi piacciono le donne anzi, ti dir, il pensiero di un rapporto sessuale mi fa persino schifo! E anche se sei una bellissima persona non potrei mai avere un rapporto con te. Spero di essermi spiegata scusami, ma devo riagganciare. Appoggi il telefono e simmerse completamente nellacqua, non voleva arrivare a dirle certe cose, ma era stata costretta a farlo e malgrado era una persona educata la cruda verit era lunica risposta che potesse darle. Dopo qualche minuto ancora uno squillo, pensava che era ancora Clelia e non voleva rispondere. Dopo molta insistenza prese la cornetta per dirgliene quattro, ma vide che non era il suo numero, si calm e rispose: Pronto? Ciao, sono Aldo. Ciao, come stai? Bene grazie, volevo chiederti se questa sera sei libera. Perch? Volevo invitarti a cena. Da soli? Inizialmente si, poi se vuoi posso farti conoscere i miei amici che festeggiano un compleanno, vedrai ci divertiremo! Va bene! Allora ci vediamo alle otto e trenta! Vuoi che ti passi a prendere? Ma mi devo fidare? Prima ti porto a cena e poi ti violento, va bene cos?

Meno male, mi fai anche mangiare, pensavo che mi volessi solo violentare. Si dai, ci vediamo davanti alla farmacia in piazza cinque giornate alle otto e trenta. Ciao. Ciaoo. Alla sera al ristorante, era un po triste, sapeva di avere fatto del male a Clelia e non riusciva a non pensarci. Aldo, Quella sera era continuamente disturbato da telefonate e sms e dopo avere risposto diverse volte: << Si! Ok! Non ti preoccupare! Stai tranquillo!>> decise di spegnerlo. Hai problemi. qualche ex? Solo rotture di scatole, niente di tutto questo, problemi di lavoro. Scusa! Durante la cena, Aldo si era accorto del suo umore e aveva cercato di farla parlare, ma lei si era rifiutata inventando problemi di lavoro. Ma gradatamente, il suo umore era migliorato, rideva e scherzava, le era passata. Era felice di essere vicino a quelluomo che le interessava e la faceva stare bene. Cos dopo il caff andarono a festeggiare il compleanno in una cascina in aperta campagna. Era molto bella, un bellissimo giardino coltivato, un fienile, una stalla con dei cavalli arabi, tutto intorno grossi vasi di fiori, Angela rimase qualche istante a godersela. Entrando, le travi a vista sulle pareti a buccia darancia la rendevano molto accogliente, larredamento signorile era sicuramente di qualche architetto, e per la prima volta in vita sua invidiava i proprietari che avrebbe conosciuto subito dopo. Oltre a Giada padrona di casa, vide altre sei persone, due ragazze e quattro uomini di quarantanni circa seduti che chiacchieravano con il bicchiere in mano.

Dopo le presentazioni si sedette sul divano ascoltando tutti i discorsi di queste nuove persone che le sembravano interessanti. Una decina di minuti dopo, Giada spense le luci ed entr con la torta illuminata dalle candeline accese. Cantarono la classica canzoncina di buon compleanno per Serena e brindarono con dello champagne. Dopo il brindisi Aldo alz il bicchiere e disse: A Serena! Vedrai che bel regalo ti abbiamo preparato. Angela era incuriosita, ma non vedeva pacchi in giro cos immagin che lo dovessero ancora portare. La testa per inizi a girarle e non riusciva pi a mettere a fuoco gli oggetti attorno, aveva bevuto solo un bicchiere e si sentiva strana. Dopo qualche minuto scivol sul divano senza sensi. Aldo a quel punto disse a Giada: Finalmente, ma quanto ci ha messo a svenire? Dai portiamola in camera. La presero per le gambe e per le braccia e la trascinarono sul letto. Giulio e Giada la spogliarono e dopo averla imbavagliata la legarono ai quattro angoli del letto. Angela svenuta era inconsapevole di tutto quello che succedeva. Ecco, Serena, questo il tuo regalo. Buon compleanno. Lei si avvicin e inizi a baciarla mentre si spogliava. In pochi minuti erano tutti senza vestiti dando vita a una grande orgia. Dopo essersi saziata, Serena si scost da Angela e si mise a baciare Giada, nel frattempo Aldo prese Angela e la violent senza piet. Contemporaneamente, gli altri componenti si producevano in tutte le penetrazioni possibili. Ad uno ad uno la violentarono, senza preoccuparsi del sangue che fuoriusciva dalla sua verginit. La toccavano dappertutto, lasciandole segni evidenti.

Dal male Angela apr gli occhi intontita, non capiva quello che succedeva, ma quando si rese conto del dolore e che non poteva muoversi inizi ad urlare. Sentiva delle fitte nel basso ventre ed era bagnata fradicia, la puzza di sudore era insopportabile e quando finalmente lultimo individuo che la violent ebbe finito, si rilass sperando di morire. Chiuse gli occhi piangendo ma sent una voce e li riapr sgranandoli: Ciao angel75, ti presento ercole68, ginecologo, fratino, fusto70 e kent, loro sono invece milady, bellissima83 e venere78. Ti hanno tutti violentato e mi sembrano soddisfatti! Brutta bastarda perch? Perch mi hai fatto questo!? Mentre vedeva il suo sorriso compiaciuto. Sai, non hanno usato profilattici, spero per te che siano sani, se invece sei rimasta incinta puoi sempre abortire. Angela piangeva e si agitava, i polsi e le caviglie le facevano male ed erano diventate viola dallo sfregamento con le corde. Ma perch io! Cosa ti ho fatto! Perch!? E mi chiedi perch!? Perch non sopporto che Clelia, abbia perso la testa per una donna insignificante come te! Questo il perch! Non mi ha mai desiderata pi di tanto e quando finalmente potevo avere la mia storia, sei arrivata tu. Ho visto come ti guardava al mare quando ti spogliavi. A me non ha mai guardato cos, in quel modo! Ed io impazzivo di gelosia! Non vero Clelia? Mentre apriva la porta adiacente. Angela gir la testa verso quella direzione e vide Clelia nuda, legata nello stesso modo, piena di lividi in tutto il corpo, era esanime. Lei era mia! Solo mia!

E adesso non sar pi di nessuno! Hai capito!? Angela Piangeva disperatamente e ribad: Sei pazza Luana ! Siete tutti pazzi! Luana? Io sono Luana nella vita! Qui sono contedimontecristo! Hai capito! CONTEDIMONTECRISTO! Finiamo anche lei ragazzi.

A chi spegne finalmente il PC ed inizia a vivere.

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